Risoluzione del Parlamento europeo per la pace in Nagorno Karabakh
I deputati di Strasburgo votano una raccomandazione all’Unione in vista del prossimo vertice sul partenariato orientale. L’autodeterminazione dell’Artsakh è un punto fermo
Il 15 novembre il Parlamento europeo ha votato la risoluzione denominata “Raccomandazione del Parlamento europeo del 15 novembre 2017 al Consiglio, alla Commissione e al SEAE sul partenariato orientale nella fase preparatoria del vertice di novembre 2017 (2017/2130)“.
Una parte del testo è dedicata anche al contenzioso sul Nagorno Karabakh. In particolare i deputati europei raccomandano al Consiglio, alla Commissione e al Servizio europeo per l’azione esterna «di chiedere l’immediata cessazione delle ostilità militari tra le forze armene e azere, che costano inutilmente la vita a civili e soldati e ostacolano lo sviluppo socioeconomico; di riconfermare il sostegno agli sforzi dei copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE verso la risoluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh e ai loro principi fondamentali del 2009, tra cui l’integrità territoriale, l’autodeterminazione e il non ricorso alla forza; di chiedere all’Armenia e all’Azerbaigian di riaprire i negoziati in buona fede al fine di applicare tali principi per la risoluzione del conflitto che non può essere risolto ricorrendo alla forza militare; di invitare i governi dell’Armenia e dell’Azerbaigian a tenere colloqui ad alto livello e ad impegnarsi per l’attuazione di misure volte a un effettivo rafforzamento della fiducia e per il dialogo tra le società civili dei due paesi; di subordinare la ratifica di nuovi accordi tra l’UE e ciascuna delle parti coinvolte a manifestazioni d’impegno significative e progressi sostanziali verso la risoluzione del conflitto, per esempio mantenendo il cessate il fuoco e attuando i principi fondamentali del 2009».
Soddisfazione è stata espressa da parte armena per la riconferma della via negoziale e pacifica come unico strumento per la risoluzione del conflitto e per la riaffermazione del principio di autodeterminazione tra i punti cardine della trattativa. Il ministro degli Esteri dell’Armenia, Nalbandian, ha ribadito a margine di una conferenza stampa che l’Armenia ha sempre sostenuto intense trattative finalizzate alla risoluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh mentre l’Azerbaigian ha manifestato a parole e nei fatti solo intenti violenti e provocatori.
Non sarà un caso che in tutti questi anni la parte armena ha sempre chiaramente manifestato la disponibilità a negoziati basati sui cosiddetti “Principi di Madrid”, richiamati nel testo votato dal Parlamento europeo, a differenza della controparte azera la cui posizione è stata sempre poco costruttiva e caratterizzata da una scarsa attenzione verso il lavoro dei mediatori e da un mancato rispetto degli accordi raggiunti nei vertici presidenziali.
Vale la pena sottolineare come nel testo della risoluzione in vista del prossimo vertice sul partenariato orientale ancora una volta si puntualizzi la criticità della situazione in Azerbaigian per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani.
IL TESTO COMPLETO DELLA RISOLUZIONE (in italiano)