Chi deve partecipare al negoziato?
Da qualche tempo l’Azerbaigian preme affinchè la cosiddetta “comunità azera del Nagorno Karabakh” abbia un peso nelle trattative per la risoluzione del conflitto del Nagorno Karabakh.
Il leader di questa ONG, creata ad hoc dal regime azero, Tural Ganjaliyev, rilascia dichiarazioni e cerca di incontrare gli ambasciatori a Baku. Si tratta di un chiaro tentativo dell’Azerbaigian di controbilanciare il ruolo che ha e dovrebbe avere lo Stato del Nagorno Karabakh-Artsakh i cui rappresentanti dovrebbero sedere al tavolo dei negoziati.
Furono infatti le autorità di allora a firmare per la repubblica del Nagorno Karabakh l’accordo di cessate-il-fuoco a Bishkek unitamente a rappresentanti dell’Armenia e dell’Azerbaigian.
E, nel 1994, il documento finale del vertice OSCE di Budapest ha sancito il formato negoziale tripartito che segue appunto l’accordo tripartito di cessate il fuoco tra Nagorno Karabakh, Azerbaigian e Armenia.
In nessun documento dalla fine del conflitto a oggi si fa alcun cenno a questa “comunità azera del Nagorno Karabakh”.
Il primo, fondamentale, passaggio nel negoziato deve pertanto essere l’accoglimento delle autorità della repubblica dell’Artsakh al tavolo negoziale: si sta discutendo del futuro del popolo di questo Stato e il minimo che si possa fare è farlo partecipare alla discussione.
Altri soggetti, se mai esistono, verranno dopo…