Attacco azero: la dichiarazione del Ministero degli Esteri dell’Armenia
A seguito dell’attacco azero in Artsakh (Nagorno Karabakh) del 3 agosto il Ministero degli Esteri dell’Armenia ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Il 3 agosto 2022, le forze armate dell’Azerbaigian, violando ancora una volta la Dichiarazione Trilaterale del 9 novembre 2020 dei leader di Armenia, Russia e Azerbaigian sulla cessazione delle ostilità nella zona del conflitto del Nagorno-Karabakh, hanno lanciato un’aggressione nell’area di responsabilità del contingente di mantenimento di pace russo, provocando vittime e feriti.
Nonostante i passi intrapresi dalla parte armena per raggiungere la stabilità e la pace nella regione, l’Azerbaigian continua la sua politica pre-programmata di terrorizzare la popolazione del Nagorno-Karabakh, sottoponendola alla pulizia etnica e all’occupazione strisciante del Nagorno-Karabakh.
Ricordiamo che l’irruzione illegale delle forze armate azere in direzione del villaggio di Parukh il 24 marzo di quest’anno, l’attacco ai villaggi di Khtsaberd e Hin Tagher dell’11 dicembre 2020, nell’area di responsabilità del contingente di peacekeeping russo sono casi di analoga aggressione e violazione del cessate il fuoco.
Riteniamo inaccettabili le dichiarazioni della parte azerbaigiana che tentano di modificare unilateralmente il regime giuridico nel Corridoio di Lachin definito dalla disposizione 6 della Dichiarazione Trilaterale, e riaffermiamo che la strada che attraversa il Corridoio di Lachin può essere modificata solo secondo il piano approvato dalle parti della Dichiarazione.
Come è chiaramente definito dalla Dichiarazione del 9 novembre, entro il prossimo triennio le parti (cioè la Federazione Russa, la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian) dovranno definire il piano per la costruzione di una nuova strada di attraverso il Corridoio Lachin che collega l’Armenia con il Nagorno-Karabakh, con la successivo riposizionamento del contingente russo di mantenimento della pace per la protezione di tale strada.
Sottolineiamo che finora non esiste un piano del genere approvato all’interno di un formato trilaterale e invitiamo tutte le parti della Dichiarazione Trilaterale ad aderire ai loro impegni, a compiere sforzi immediati per attuare le condizioni stabilite dalla Dichiarazione del 9 novembre, compreso il mantenimento di un regime di cessate il fuoco, lo sblocco delle comunicazioni regionali, il rilascio e il ritorno die prigionieri di guerra, degli ostaggi e di altri detenuti.
Riteniamo necessario sottolineare ancora una volta che la Repubblica d’Armenia ha adempiuto a tutti i suoi obblighi. Il motivo della mancata attuazione di una serie di disposizioni della dichiarazione trilaterale del 9 novembre sono le interpretazioni arbitrarie, la continua retorica aggressiva e le azioni dell’Azerbaigian.
La Repubblica di Armenia, ribadendo il suo impegno per l’agenda di stabilire la pace e la stabilità nella regione, invita la comunità internazionale ad adottare misure per fermare il comportamento e le azioni aggressive dell’Azerbaigian e lanciare a tal fine i meccanismi internazionali necessari.“