In data 19 dicembre, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla continua repressione della società civile e dei media indipendenti in Azerbaigian e sui casi di Gubad Ibadoghlu, Anar Mammadli, Kamran Mammadli, Rufat Safarov e Meydan TV, (2024/2994(RSP).
Il testo di questa risoluzione comprende anche un passaggio dedicato ai prigionieri di guerra armeni ancora illegalmente detenuti in Azerbaigian.
Il Parlamento europeo,
– vista la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ratificata dall’Azerbaigian,
– visti l’articolo 150, paragrafo 5, e l’articolo 136, paragrafo 4, del suo regolamento,
A. considerando che dal 2023 le autorità azere hanno intrapreso una repressione sistemica nei confronti della società civile, dell’opposizione politica, dei difensori dei diritti umani, della comunità LGBTI+ e dei media indipendenti, che si è intensificata in occasione della COP29;
B. considerando che in Azerbaigian vi sono oltre 300 prigionieri politici e 23 prigionieri di guerra armeni, compresi leader dell’ex Repubblica autoproclamata del Nagorno-Karabakh;
C. considerando che Gubad Ibadoghlu, prigioniero politico e finalista del premio Sacharov 2024, rimane agli arresti domiciliari; che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che le sue condizioni di salute sono critiche e richiedono un ricovero ospedaliero e un intervento chirurgico cardiaco urgente;
D. considerando che il leader della società civile Anar Mammadli è in custodia cautelare dall’aprile 2024 sulla base di accuse false e che la sua salute è peggiorata a causa della mancata assistenza sanitaria;
E. considerando che all’inizio di dicembre 2024 le autorità azere hanno arrestato i giornalisti di MeydanTV Aynur Ganbarova, Aytaj Ahmadova, Khayala Agayeva, Natig Javadli e Aysel Umudova, come pure i giornalisti Ramin Jabrayilzade e Ahmad Mukhtar; che tali autorità hanno inoltre arrestato il vicedirettore della scuola di giornalismo di Baku Ulvi Tahirov, il leader politico Azer Gasimli e il difensore dei diritti umani Rufat Safarov; che tutti gli arrestati devono rispondere di accuse infondate di matrice politica;
F. considerando che l’attivista ambientale Kamran Mammadli è stato attaccato dalle guardie di sicurezza in occasione della COP29 ed è soggetto a un divieto di viaggio;
G. considerando che i diritti umani dei prigionieri sono sistematicamente violati attraverso la detenzione in condizioni disumane, la tortura e vessazioni specifiche nei confronti delle prigioniere politiche, tra cui Nargiz Absalamova;
1. condanna con forza le continue violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime azero e oggetto di denunce, comprese le violazioni delle libertà di espressione, associazione e riunione pacifica, come pure l’abuso del sistema giudiziario penale con finalità politiche;
2. esorta le autorità azere a porre fine immediatamente alla repressione nei confronti di tutti i gruppi di dissidenti e a rilasciare senza condizioni tutti i difensori dei diritti umani, i giornalisti e gli attivisti politici e di altro tipo perseguiti sulla base di accuse false di matrice politica nonché a fare cadere tutte le accuse nei loro confronti;
3. chiede che le autorità revochino immediatamente il divieto di viaggio nei confronti di Ibadoghlu, ritirino incondizionatamente tutte le accuse nei suoi confronti e gli consentano di ricevere cure urgenti all’estero; deplora il fatto che Ibadoghlu non sia stato autorizzato a partecipare alla cerimonia del premio Sacharov o a collegarsi a distanza;
4. invita l’Azerbaigian a revocare le indebite restrizioni nei confronti dei media indipendenti allineando le sue leggi sulla registrazione e il finanziamento dei gruppi non governativi e dei media alle raccomandazioni della Commissione di Venezia; chiede alle autorità di porre fine alla repressione di MeydanTV, ToplumTV, Abaz Media e Kanal13;
5. chiede che siano imposte sanzioni dell’UE, nel quadro del suo regime globale di sanzioni in materia di diritti umani, ai funzionari azeri responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui Fuad Alasgarov, Vilayat Eyvazov e Ali Naghiyev;
6. insiste sul fatto che qualsiasi accordo di partenariato tra l’UE e l’Azerbaigian, anche in materia di energia, deve essere strettamente subordinato al rispetto dei diritti fondamentali e al rilascio di tutti i prigionieri politici; invita la Commissione a sospendere il memorandum d’intesa del 2022 su un partenariato strategico nel settore dell’energia;
7. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all’alto rappresentante/vicepresidente e agli Stati membri nonché al Presidente, al governo e al parlamento dell’Azerbaigian.