Qualche settimana fa è stato rilasciato ufficialmente dall’Ufficio dell’Ombudsman dell’Artsakh un rapporto sulle vittime civili armene nel corso del conflitto. Ve lo presentiamo, in forma sintetica e tradotta in italiano, in più riprese.
La lettura di questo documento evidenzia la crudeltà e le atrocità commesse dagli azeri in occasione del loro attacco all’Artsakh.
Uno spaccato terribile di quanto accaduto nel corso dell’aggressione contro gli armeni. A fare le spese della crudeltà azera furono soprattutto vecchi e infermi che non poterono lasciare i loro villaggi.
Sezione 1. Informazioni generali sui crimini delle Forze armate dell’Azerbaigian che hanno provocato l’uccisione di civili in Artsakh
Questo rapporto riassume i casi di vittime civili causate dall’aggressione militare scatenata dall’Azerbaigian e dalla Turchia contro la Repubblica dell’Artsakh dal 27 settembre 2020, nonché uccisioni di civili imprigionati nelle zone passate sotto il controllo delle forze armate azerbaigiane. I casi sono introdotti con rilevanti brevi informazioni.
Dal 27 settembre 2020 al 27 settembre 2021, durante le attività conoscitive dello Staff dell’Ombudsman della Repubblica di Artsakh, sono stati identificati 80 civili che sono stati uccisi dal Forze armate azere. 42 di loro sono stati uccisi a seguito di attacchi mirati, 38 in prigionia.
Sono stati registrati numerosi casi di tortura e mutilazione di cadaveri, sicuramente classificabili come morti civili. L’Ombudsman per i diritti umani ha anche registrato i casi di 163 civili feriti, la maggior parte dei quali causati da bombardamenti che hanno provocato la morte di altre persone.
Le circostanze di violazioni gravi, deliberate e sistematiche del diritto alla vita e di altri diritti della popolazione civile della Repubblica di Artsakh sono presentate nelle sezioni 2 e 3.
Uccisione di civili per luogo di residenza:
Regione di Hadrut 32
Regione di Martuni 14
Stepanakert 13
Regione di Askeran 9
Regione di Martakert 5
Regione di Shushi 5
Regione di Kashatagh 1
Repubblica di Armenia 1
Uccisione di civili per localizzazione:
luogo di residenza 52
Spazio pubblico 15
Luogo di lavoro 1
In prigione azera 2
Uccisione di civili per circostanze di morte:
bombardamenti a lungo raggio 42
In cattività 38
Uccisione di civili per genere:
Maschi 68
Femmine 12
Uccisione di civili per età:
sotto i 18 anni 1
18-40 15
41-62 25
Sopra i 63 39
Questo documento presenta solo i casi confermati su basi indiscutibili, ma il personale dell’Ufficio del
difensore civico per i diritti umani di Artsakh ha ricevuto informazioni incomplete su altri presunti casi, non
ancora del tutto verificati.
Inoltre, al momento della pubblicazione del rapporto, sulla base delle attività di accertamento dei fatti
dell’Ombudsman, sono stati registrati circa 20 civili scomparsi, il cui destino è ancora sconosciuto.
Di seguito sono riportate le principali modalità di un’attività conoscitiva e di redazione della relazione:
• I rappresentanti dell’Ombudsman ricevono regolarmente dati sui decessi dall’Ufficio di medicina legale e
dagli ospedali.
• I dati sono raccolti anche dalle forze dell’ordine, oltre che dal Servizio di emergenza di Stato e dall’Esercito
di Difesa in particolare sui risultati delle operazioni di ricerca.
• Per le verifiche vengano effettuate visite e chiamate alla leadership delle comunità e delle regioni per
scoprire le circostanze degli incidenti e i dati delle vittime e dei loro familiari.
• Le interviste sono condotte con i parenti delle vittime e possibili testimoni, vengono chiariti i dati
anagrafici delle vittime e le circostanze della morte, si recuperano le foto delle vittime.
• Si organizzano visite e si effettuano studi in loco.
A seguito dell’applicazione dei metodi citati è stato possibile raccogliere i dati presentati, per preparare le
versioni pubbliche e chiudere del rapporto. Il rapporto definitivo ha aggiunto molte foto dei civili uccisi
prima e dopo la loro morte. La relazione pubblica è stata preparata senza foto, per non mostrare immagini
crudeli e sensibili.
La sezione 2 presenta le 42 vittime civili uccise da attacchi a lungo raggio delle Forze armate
dell’Azerbaigian, compresi i casi di attacchi missilistici, bombardamenti, attacchi e spari di gruppi sovversivi.
La sezione 3 riassume i dati su 38 vittime civili che sono state uccise in prigionia in Azerbaigian o almeno
sotto il loro controllo, attraverso violenza fisica, accoltellamento, decapitazione, tiro a distanza ravvicinata
e altri mezzi diretti. Dato che sono stati trovati i corpi di alcuni degli uccisi molto tempo dopo la morte, in
alcuni casi è diventato impossibile valutare in dettaglio le circostanze- della morte e le tracce dei delitti.
Tuttavia, in alcuni casi, brevi informazioni sono state fornite anche dai risultati preliminari degli esami
forensi.
(segue)