Il Parlamento europeo, nell’ambito della relazione annuale 2020 e sull’attuazione della politica estera e di sicurezza comune, ha prestato particolare attenzione alla questione del Nagorno Karabakh e ha espresso una netta condanna per l’interferenza della Turchia nella recente guerra.
Nello specifico, l’articolo 24 della risoluzione afferma che il Parlamento europeo:
- prende atto dell’accordo su un cessate il fuoco completo nel Nagorno-Karabakh e nei dintorni firmato da Armenia, Azerbaigian e Russia il 9 novembre 2020;
- spera che questo accordo salverà la vita sia dei civili che del personale militare e aprirà prospettive più rosee per una soluzione pacifica di questo conflitto mortale;
- deplora che le modifiche allo status quo siano state apportate attraverso la forza militare, piuttosto che tramite negoziati pacifici;
- condanna fermamente l’uccisione di civili e la distruzione di strutture civili e luoghi di culto,
- condanna l’uso riferito di munizioni a grappolo nel conflitto;
- esorta sia l’Armenia che l’Azerbaigian a ratificare la Convenzione sulle munizioni a grappolo, che ne vieta completamente l’uso, senza ulteriori indugi;
- sottolinea che resta ancora da trovare una soluzione duratura e che il processo per raggiungere la pace e determinare il futuro status giuridico della regione dovrebbe essere guidato dai copresidenti del gruppo di Minsk e fondato sui principi fondamentali del gruppo;
- sottolinea l’urgente necessità di garantire che l’assistenza umanitaria possa raggiungere coloro che ne hanno bisogno, che sia assicurata la sicurezza della popolazione armena e del suo patrimonio culturale in Nagorno Karabakh e che agli sfollati interni e ai rifugiati sia permesso di tornare ai loro precedenti luoghi di residenza ;
- chiede che tutte le accuse di crimini di guerra siano debitamente indagate e che i responsabili siano assicurati alla giustizia;
- chiede all’Unione Europea di essere coinvolta in modo più significativo nella soluzione del conflitto e di non lasciare il destino della regione nelle mani di altre potenze “.
All’articolo 38, il Parlamento europeo:
- condanna fermamente il ruolo destabilizzante della Turchia, che mina ulteriormente la fragile stabilità in tutta la regione del Caucaso meridionale;
- invita la Turchia ad astenersi da qualsiasi interferenza nel conflitto del Nagorno-Karabakh, compresa l’offerta di sostegno militare all’Azerbaigian, e a desistere dalle sue azioni destabilizzanti e promuovere attivamente la pace;
- condanna inoltre il trasferimento di combattenti terroristi stranieri da parte della Turchia dalla Siria e altrove al Nagorno-Karabakh, come confermato da attori internazionali, compresi i paesi copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE;
- deplora la sua disponibilità a destabilizzare il Gruppo OSCE di Minsk poiché persegue l’ambizione di svolgere un ruolo più decisivo nel conflitto.
Positivo commento del ministero Esteri dell’Artsakh alla votazione del Parlamento europeo
Il Ministero degli Esteri dell’Artsakh ha commentato le Risoluzioni del Parlamento Europeo – Rapporti annuali sull’attuazione della Politica estera e di sicurezza comune e della Politica di sicurezza e difesa comune – esprimendo soddisfazione per la posizione del Parlamento europeo sulla guerra Azerbaigian-Karabakh.
”Prendiamo atto con soddisfazione della posizione del Parlamento europeo sul conflitto Azerbaigian-Karabakh, espressa nelle risoluzioni sull’attuazione della politica estera e di sicurezza comune nonché sulla politica di sicurezza e difesa comune del 20 gennaio 2021 per i rapporti annuali 2020.
Condividiamo le valutazioni del Parlamento europeo relative agli eventi causati dall’uso della forza militare da parte dell’Azerbaigian, nonché le vie d’uscita da questa situazione. In particolare, riteniamo importante sottolineare il punto di vista del Parlamento europeo sulla necessità di garantire la sicurezza della popolazione armena nel Nagorno Karabakh, di preservare il patrimonio culturale armeno, di garantire il ritorno sicuro degli sfollati interni e dei rifugiati ex luoghi di residenza, e scambiare senza indugio i prigionieri di guerra e le salme dei defunti.
Riconosciamo l’importanza di indagare debitamente su tutti i presunti crimini di guerra e di assicurare i responsabili alla giustizia. È interessante notare che il Parlamento europeo ha anche chiesto specificamente un’indagine internazionale sulla presunta presenza di combattenti stranieri, terroristi e sull’uso di munizioni a grappolo e bombe al fosforo.
Accogliamo con favore il sostegno del Parlamento europeo agli sforzi dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE per una soluzione globale del conflitto fondata sui Principi fondamentali proposti dai mediatori internazionali.
Ci uniamo alla condanna del Parlamento europeo del ruolo destabilizzante della Turchia, che cerca di minare gli sforzi del Gruppo OSCE di Minsk per il bene delle sue ambizioni di svolgere un ruolo più decisivo nel processo di risoluzione del conflitto.
Condividiamo il punto di vista del Parlamento europeo secondo cui non è stato ancora trovato un accordo duraturo Siamo convinti che una soluzione completa e giusta del conflitto Azerbaigian-Karabakh possa essere raggiunta sulla base del riconoscimento del diritto all’autodeterminazione realizzato dal popolo dell’Artsakh e la deoccupazione dei territori della Repubblica dell’Artsakh”, si legge nel comunicato.