(30) FORZE ARMATE ARMENIA – Il primo viceministro della difesa della Repubblica di Armenia, capo delle forze armate, tenente generale Edward Asryan, ha visitato la zona di confine nord-orientale della repubblica. Edward Asryan ha visitato le basi di combattimento, ha parlato con il personale militare e si è congratulato con loro per le prossime festività, e ha consegnato doni a un certo numero di militari per aver adempiuto con onore e coscienziosità ai compiti assegnati durante il servizio e per aver protetto i confini della madrepatria.

(30) TRATTATO DI PACE – Hikmet Hajiyev, consigliere del presidente dell’Azerbaigian, ha dichiarato che l’Azerbaigian non vede alcun serio ostacolo sulla strada della firma del trattato di pace con l’Armenia. “È difficile parlare di date precise, perché Baku e Yerevan devono ancora continuare i negoziati per completare il processo“, ha spiegato il funzionario. L’assistente del presidente dell’Azerbaigian ha assicurato che Baku è impegnata negli sforzi per stabilire la stabilità nella regione e normalizzare le relazioni tra Armenia e Azerbaigian.”L’accordo di pace è un documento importante, cambierà l’atmosfera della regione, l’essenza delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian. Tuttavia, bisogna capire che questo documento non è una bacchetta magica, non risolverà tutti i problemi in una volta“, ha sottolineato Hajiyev, aggiungendo che l’accordo consentirà di escludere l’elemento di ulteriori scontri militari, guerre e atrocità tra i due Paesi.

(29) FORNITURA ARMI DALLA FRANCIA – In un’intervista a Le Monde Elchin Amirbekov, rappresentante del presidente dell’Azerbaigian incaricato per gli affari speciali, ha dichiarato che la fornitura di armi da parte di Parigi a Yerevan “ritarda artificialmente” le prospettive di raggiungimento della pace tra Armenia e Azerbaigian. “Ciò provoca nuovi conflitti militari, una corsa agli armamenti insensata e ritarda artificialmente le prospettive di raggiungere la pace tra Armenia e Azerbaigian” ha affermato.

(29) FORZA DI PACE RUSSA – La permanenza delle forze di pace russe nel Nagorno-Karabakh è prevista fino a novembre 2025.  Lo ha annunciato il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov, parlando del futuro destino delle forze di pace russe nel Nagorno-Karabakh.”C’è una dichiarazione tripartita firmata a livello di leadership. La loro permanenza in Karabakh è prevista fino al novembre 2025″, ha detto Bayramov.

(28) AZERI ESPULSI – In risposta al provvedimento di Baku che ha espulso due diplomatici francesi, Parigi ha preso analogo provvedimento verso due funzionari azeri. L’ambasciatrice dell’Azerbaigian in Francia è stata convocata al ministero degli Esteri.

(28) TRATTATO DI PACE – Il periodico russo “Kommersant” utilizzando sue fonti nell’ufficio di Aliyev, ha riferito che Armenia e Azerbaigian continuano a lavorare attivamente su un trattato di pace e sperano di firmarlo “subito dopo Capodanno”. La fonte scrive: “L’Armenia si sta preparando a firmare un trattato di pace con l’Azerbaigian, dopo di che sarà a capo dell’EAEU.Prima del vertice della CSI tenutosi a San Pietroburgo, Nikol Pashinyan e Ilham Aliyev erano più vicini che mai alla firma di un trattato di pace e alla fine del conflitto trentennale, a differenza di tutti gli incontri precedenti“.

(27) PATRIMONIO CULTURALE – Il Ministero dei Beni Culturali della Repubblica dell’Artsakh,  Zhanna Andreasyan ne ha parlato nella conferenza stampa di fine anno affermando che si sta lavorando intensamente sulla questione della conservazione del patrimonio culturale della Repubblica dell’Artsakh. “Abbiamo un intero piano d’azione insieme ai partner del Ministero degli Affari Esteri su come attuare la protezione del restante patrimonio culturale nel territorio del Nagorno Karabakh“, ha affermato. Andreasyan ha detto che il patrimonio culturale materiale e immateriale rimasto nel territorio del Nagorno Karabakh è stato inventariato, esiste un database completo. “Elenchiamo anche i casi di vandalismo e li trasferiamo intensamente a tutti i possibili partner internazionali. Inoltre si stanno creando banche dati elettroniche e siti web che rendono tutto chiaro e visibile. Abbiamo anche pianificato mostre e conferenze sia in Armenia che all’estero, su tutte le piattaforme pertinenti.Stiamo anche raccogliendo e pubblicando il patrimonio culturale, che operiamo attivamente sul territorio attraverso il Ministero degli Affari Esteri in tutti i luoghi che dovrebbero essere ed essere disponibili“, ha affermato.

(27) INSEGNANTI RICOLLOCATI – Il Ministero dei Beni Culturali della Repubblica dell’Artsakh,  Zhanna Andreasyan, nella conferenza stampa di fine anno ha informato che sono circa 400 gli insegnanti dell’Artsakh ricollocati in Armenia, sopratutto nelle regioni fuori Yerevan. Si tratta di circa un terzo di tutti gli insegnanti che in pprecedenza lavoravano nell’Artsakh. Percepiscono circa il 30% dello stipendio ma in alcune comunità (Syunik, Vayots Dzor, Tavush, Gegharkunik marzes) oltre al pagamento aggiuntivo ricevono anche 50.000 AMD al mese (120 euro, NdR).

(26) VISITATI I PRIGIONIERI ARMENI – Il presidente del comitato anti-tortura dell’Azerbaigian Tural Huseinov, il vicepresidente Elchin Shirinov e il capo del dipartimento legale Rovshan Mamedov hanno visitato l’ex presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan, l’ex ministro di Stato Ruben Vardanyan, l’ex vice comandante dell’esercito di difesa Davit Manukyan e l’ex comandante della difesa Levon Mnatsakanyan , che sono trattenuti illegalmente dall’Azerbaigian. Lo scopo della visita era quello di “verificare le condizioni di detenzione e le regole per trattare i detenuti”. “Durante l’incontro, le persone sopra menzionate “hanno espresso la loro soddisfazione” per le condizioni di detenzione. Hanno detto che per loro vengono organizzate uscite regolari, sono state create le condizioni per conversazioni telefoniche settimanali con i familiari. Vengono “forniti” dei libri necessari, hanno la televisione e una biblioteca elettronica, e possono usufruire anche della palestra. Su richiesta dei familiari è stato nominato per loro un avvocato. I rappresentanti del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) hanno consegnato loro i pacchi inviati dai loro parenti”, ha detto Shirinov.

(26) MONITORAGGIO UE – Gli osservatori della missione civile dell’Unione Europea in Armenia hanno effettuato un pattugliamento nel villaggio di Sotk vicino al confine armeno-azerbaigiano. “Gli osservatori della missione dell’Unione Europea in Armenia hanno effettuato una pattuglia a Sotk, vicino al confine armeno-azerbaigiano, per informare sulla situazione della sicurezza. Lo scopo della pattuglia è osservare e riferire sulla situazione della sicurezza sul posto e contribuire alla sicurezza delle persone nelle zone colpite dal conflitto”, ha informato la missione.

(26) FRANCESI ESPULSI DA BAKU – L’ambasciatrice francese in Azerbaigian, Anne Boillon, è stata convocata oggi al Ministero degli Esteri dell’Azerbaigian. Due dipendenti dell’ambasciata francese sono stati dichiarati persona non grata. E’ stato loro ordinato di lasciare l’Azerbaigian entro 48 ore.

(25) NESSUN VERTICE IN VISTA – Il protavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, in un incontro con la stampa ha dichiarato che non è previsto un incontro trilaterale tra Pashinyan-Aliev e Russia-Armenia-Azerbaigian a San Pietroburgo dove da oggi è in corso di svolgimento un vertice informale CSI. Non sono previsti incontri individuali ma tutti i leader potranno interagire nell’ambito dell’evento che vedrà seduti allo stesso tavolo Pashinyan e Aliyev per la prima volta dopo l’attacco azero di settembre.

(25) PROPOSTE AZERE – Ani Badalyan, portavoce del Ministero degli Esteri dell’Armenia, ha comunicato che Yerevan ha ricevuto le proposte di Baku riguardo al testo del trattato di pace. Al momento non è noto alcun dettaglio delle stesse.

(25) MESSAGGIO DEL PAPA – Papa Francesco, in occasione del suo discorso “urbi et orbi”, ha fatto riferimento anche all’Armenia e all’Azerbaigian.”Si avvicini il giorno della pace definitiva tra Armenia e Azerbaigian. Sia incoraggiato da iniziative umanitarie, dal ritorno degli sfollati alle loro case in condizioni legali e sicure, come anche dal rispetto reciproco delle tradizioni religiose e dei luoghi di culto di ciascuna comunità” ha tra l’altro dichiarato il Pontefice.

(22) REPUBBLICA DI ARTSAKH – Il presidente della repubblica, Samvel Shaharamanyan, ha dichiarato che in ambito giuridico non esiste alcun documento con cui si preveda lo scioglimento delle istituzioni statali dell’Artsakh. Oggi, ha incontrato i vertici degli organi statali che continuano a ricoprire cariche pubbliche. Sono stati discussi i problemi della popolazione dell’Artsakh dopo lo sfollamento forzato e sono state formulate raccomandazioni per la loro soluzione.Presentando i lavori completati e in corso, il presidente Shahramanyan ha sottolineato la necessità di proseguirli nel 2024, ha incaricato il sindaco di Stepanakert e i capi delle amministrazioni regionali di continuare a fare l’inventario dei problemi dei cittadini sfollati con la forza e di sottoporli regolarmente al governo.Riferendosi al decreto presidenziale del 26 settembre, recentemente ampiamente discusso, Samvel Shahramanyan ha sottolineato che non esiste alcun documento nel campo giuridico della Repubblica dell’Artsakh che preveda lo scioglimento delle istituzioni statali.

(22) CONFINI ARMENO-AZERI – Il presidente dell’Assemblea nazionale, Alen Simonyan, ritiene che la questione della demarcazione possa essere separata dal trattato di pace in discussione tra Armenia e Azerbaigian e discussa separatamente. Lo ha annunciato oggi durante un briefing con i giornalisti all’Assemblea nazionale, commentando la dichiarazione dell’assistente di Aliyev, Hikmet Hajiyev, secondo cui la questione della demarcazione dei confini dovrebbe essere separata dal trattato di pace.”Possiamo considerare questo modo di lavorare, perché in termini di tempo può richiedere molto più tempo, anche anni. Un paese che punta alla vera pace non vedrà alcun ostacolo in queste cose, penso che sì, dopo aver risolto alcuni problemi, firmato l’accordo di pace e portato un’atmosfera di pace nelle società, qualcosa del genere può accadere”, ha affermato Simonyan.

(22) ESPLOSIONE DI SETTEMBRE – Il comitato investigativo della RA fa appello ai parenti delle persone morte a seguito dell’esplosione avvenuta nel deposito di carburante nel Nagorno-Karabakh il 25 settembre, affinché sia ​​possibile identificare tutte le vittime. Non è stata stabilita l’identità di 3 delle 218 persone decedute. I loro parenti non hanno ancora presentato domanda e non hanno presentato un campione per ordinare un esame genetico forense per effettuare la necessaria identificazione. L’identità di 138 persone decedute è stata accertata attraverso gli esami genetici forensi prescritti e 77 attraverso altre operazioni investigative e amministrative. A seguito dell’esplosione e del successivo incendio, almeno 120 persone hanno riportato lesioni fisiche di vario grado, per lo più ustioni.

(21) ALIYEV A STEPANAKERT – Il presidente dell’Azerbaigian è nuovamente nell’Artsakh occupato. Ieri ha visitato, in compagnia della moglie vicepresidente, Karmir Shuka. Oggi a Stepanakert ha inaugurato lo stadio “restaurato” dove si è svolta una partita di calcio della Coppa di Azerbaigian tra il Qarabagh e il Moik.

(21) TASSE UNIVERSITARIE – Il governo dell’Armenia provvederà al pagamento delle tasse universitare di 935 studenti dell’Artsakh. Il ministro dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport Zhanna Andreasyan ha presentato il progetto in questione alla sessione del Governo della Repubblica d’Armenia.Secondo Andreasyan, ci sono 2 gruppi di studenti il ​​cui finanziamento per l’iscrizione proveniva dalle loro famiglie, che ora sono private dell’opportunità di fornire questo sostegno per ragioni note, oppure il loro pagamento è stato effettuato dalle autorità dell’Artsakh, e ora quella fonte di finanziamento è anche possibile non continuare. Si tratta di circa 935 studenti, di cui 860 provenienti dal sistema di istruzione universitaria, istruzione post-universitaria, 75 studenti del sistema VET, sui quali sono state raccolte informazioni. Con questo provvedimento viene rimborsata la tassa di iscrizione del primo semestre per un importo di circa 264 milioni di dram, e il denaro verrà assegnato attraverso accordi di donazione alle istituzioni educative interessate dove studiano. Più di 1.800 studenti dell’Artsakh stanno già studiando nelle università dell’Armenia e più di 1.100 frequentano college.

(20) DICHIARAZIONI HAJIYEV – Hikmet Hajiyev, consigliere del presidente azerbaigiano, ha negato i timori che Baku stia progettando di “tagliare un corridoio terrestre” verso Nakhichevan attraverso il territorio dell’Armenia con la forza delle armi e ha dichiarato che “l’Azerbaigian non ha più obiettivi militari, per noi la guerra è finita”. Parlando dei negoziati tra Baku e Erevan, Hajiyev ha osservato che ci sono ancora “problemi che devono essere discussi”, sottolineando allo stesso tempo che sono molto più vicini alla pace e non vedono più problemi seri

(19) ASSEMBLEA PARLAMENTARE CSTO – Si aprono oggi a Mosca le sessioni dell’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva e la XVI sessione plenaria. L’Armenia ha rifiutato di partecipare a questi eventi. L’ordine del giorno comprende questioni di armonizzazione della legislazione degli Stati membri della CSTO e la preparazione di leggi modello per affrontare le sfide e le minacce alla sicurezza nell’organizzazione area di responsabilità. Si è saputo in precedenza che Alen Simonyan, il presidente del parlamento armeno, non parteciperà alle sessioni dell’AP CSTO, di cui ha informato Volodin in una lettera ufficiale. Anche la delegazione del Parlamento armeno non parteciperà agli eventi.

(19) TRENI GRATIS PER GLI SFOLLATI – La compagnia “South Caucasus Railway” estende la promozione del viaggio gratuito con i treni elettrici suburbani per gli sfollati del Nagorno Karabakh fino al primo trimestre del 2024. La promozione è valida dal 1 ottobre per i cittadini arrivati ​​in Armenia dopo il 25 settembre di quest’anno. Durante i tre mesi incompleti dell’azione, ne hanno approfittato 3200 cittadini. In precedenza, la fine della campagna era prevista per il 1° gennaio, ma tenendo conto dell’importanza sociale della campagna e in accordo con il Ministero dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture della RA, l’azienda ha deciso di prorogarla per altri 3 mesi. Letratte interessate sono quelle che collegano la capitale Yerevan con Gyumri, Arakhs, Yeraskh.

(19) MEDIAZIONE GEORGIA – Il primo ministro georgiano Irakli Gharibashvili ha dichiarato che il suo governo è interessato all’instaurazione della pace e della stabilità a lungo termine nel Caucaso meridionale e fornisce un contributo significativo alla realizzazione di questo obiettivo. Egli ha sottolineato che l’iniziativa di mediazione del suo governo tra Armenia e Azerbaigian ha prodotto risultati concreti grazie anche al fatto che la Georgia ha rapporti amichevoli con i Paesi partner della regione, Armenia, Azerbaigian e Turchia.

(18) AZERBAIGIAN E OSCE – Robin Wagener, capo della delegazione dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE e commissario governativo per le questioni della società civile nell’Europa orientale, ha chiesto che l’Azerbaigian tuteli i diritti umani.  “L’aumento degli arresti di giornalisti, attivisti della società civile e politici dell’opposizione in Azerbaigian sta diventando sempre più allarmante. La libertà di stampa e la partecipazione della società civile sono i pilastri della democrazia. In quanto membro del Consiglio d’Europa, l’Azerbaigian è obbligato a proteggere i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto” ha dichiarato.

(18) APPELLO DALL’ARTSAKH – Oltre 200 organizzazioni hanno già aderito all’appello delle forze politiche e civili della Repubblica dell’Artsakh alla comunità internazionale. Il primo documento di principio e fondamentale adottato dopo i tragici eventi dell’Artsakh nel settembre 2023 ha ricevuto l’ampio sostegno del popolo dell’Artsakh, dei leader eletti di dozzine di comunità rurali in tutti i distretti amministrativi dell’Artsakh e dei sindaci eletti di tutte le città della repubblica, tra cui lo ha firmato il sindaco della capitale dell’Artsakh, Stepanakert.

(15) DELIMITAZIONE CONFINI – Il vice primo ministro armeno Mher Grigoryan ha parlato con la stampa riguardo alla procedura di lavoro approvata giovedì delle commissioni per la delimitazione delle frontiere di Armenia e Azerbaigian. Secondo Mher Grigoryan, il processo di delimitazione e delimitazione del confine tra Armenia e Azerbaigian richiederà molto tempo perché è un processo piuttosto complicato. “Non posso escludere che si tratti di anni di lavoro. Immaginiamo il [rispettivo] lavoro in questo modo: durante le riunioni delle commissioni, ciascuna delle parti presenta da parte sua una mappa o parte di una mappa, documenti legali che contengono una descrizione o qualche regolamentazione del confine, e una discussione, inizia uno scambio di opinioni su quel documento e su quella carta topografica. Naturalmente bisognerebbe farlo pezzo per pezzo,” ha detto il vicepremier armeno. E alla domanda su quali mappe verranno utilizzate per delimitare i confini tra Armenia e Azerbaigian, il vice primo ministro armeno ha risposto: “Abbiamo ripetutamente affermato che accettiamo le mappe più recenti del 1975-1990 come nostra mappa di partenza. Lavoreremo esclusivamente con carte topografiche professionali e dobbiamo lavorare esclusivamente con documenti che abbiano valore legale.”

(15) GLI AZERI RESPINGONO PROPOSTA ARMENA – Il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian, Jeyhun Bayramov, ha formalmente respinto la proposta avanzata dalle autorità armene riguardo al ritiro reciproco delle truppe dal confine. Bayramov ha anche indicato che Baku sta preparando una risposta alle dichiarazioni dell’Armenia riguardo all’accordo di pace.

(14) DEMARCAZIONE CONFINI – Yerevan e Baku hanno approvato i regolamenti per il funzionamento delle commissioni azera e armena sulla demarcazione dei confini.

(14) PRIGIONIERI – Artak Blegaryan, già ombudsman e consigliere presidenziale dell’Artsakh ha dichiarato che “in ogni caso, è positivo che 32 armeni siano tornati in patria dalla prigionia di Baku. Tuttavia, almeno 23 prigionieri confermati sono ancora lì. 14 di loro sono civili catturati sia nel 2020 che nel 2023. Immagino che 20 provenga da Artsakh.
Tutti devono essere rilasciati sotto pressione internazionale
.”

(14) DICHIARAZIONE PASHINYAN – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan, in suo discorso alla riunione ministeriale dei Paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare, ha fatto riferimento alla possibilità di stabilire la pace tra Armenia e Azerbaigian e ai principi in base ai quali ciò dovrebbe avvenire. Il primo ministro armeno ha dichiarato che “la questione principale è quanto sarà possibile la pace tra Armenia e Azerbaigian e nel quadro di quali principi dovrebbe aver luogo. I principi fondamentali sono tre. In primo luogo, gli accordi sul blocco dei trasporti dovrebbero basarsi sul principio di sovranità, giurisdizione, uguaglianza e reciprocità dei Paesi. Per il secondo principio, Armenia e Azerbaigian riconoscono reciprocamente l’integrità territoriale, fermo restando che il territorio dell’Armenia è di 29.800 chilometri quadrati e quello dell’Azerbaijan è di 86.600 chilometri quadrati. Il terzo principio è che il processo di delimitazione tra Armenia e Azerbaigian dovrebbe avvenire sulla base della Dichiarazione di Alma-Ati del 1991. Si tratta di un documento che registra due fatti: in primo luogo, l’URSS non esiste più e, in secondo luogo, le 12 repubbliche che hanno firmato la suddetta dichiarazione ottengono l’indipendenza lungo i confini amministrativi dell’URSS, quindi i confini amministrativi si trasformano in confini statali e gli Stati riconoscono reciprocamente l’integrità territoriale sulla base di questi frontiere. I tre principi sopra menzionati sono stati confermati dai risultati degli incontri tripartiti tenutisi a Bruxelles, in particolare dai risultati dell’incontro del 14 maggio e del 15 luglio tra il presidente dell’UE Charles Michel, il presidente dell’Azerbaigian e il primo ministro dell’Armenia“. Pashinyan ha commentato positivamente il recente scambio di prigionieri affermando che “vorrei almeno considerare l’evento di ieri come un punto zero da cui potremo almeno provare a fare degli sforzi affinché tutte le notizie successive indichino più che altro un aumento della probabilità che venga firmato il trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian e non viceversa.”

(14) INCONTRO MINISTRI ESTERI – Baku ha accettato la proposta americana di tenere a Washington, nel mese di gennaio, l’incontro dei ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian. In precedenza, il Ministero degli Affari Esteri dell’Armenia aveva annunciato che Yerevan accetta la proposta di tenere un incontro tra i Ministri degli Esteri dell’Armenia e dell’Azerbaigian a Washington. Dal canto loro, gli Stati Uniti accolgono con favore il ritorno delle persone detenute in Armenia e Azerbaigian, nonché il fatto che le parti stiano discutendo altre misure volte a rafforzare la fiducia.

(13) TRATTATO DI PACE – La sesta versione del trattato di pace è stata ufficialmente consegnata da Yerevan a Baku il 21 novembre scorso. Il contenuto del documento è riservato e alcuni organi di stampa armena hanno chiesto al ministero degli esteri se vi fosse una qualche disposizione sul Karabakh. “Il riconoscimento reciproco dell’integrità territoriale dell’Armenia e dell’Azerbaigian, l’urgente necessità di lavorare per la delimitazione del confine tra i due paesi, sulla base delle ultime mappe dello Stato Maggiore dell’Unione Sovietica, lo sblocco dei canali regionali basato sui principi di sovranità, giurisdizione, reciprocità e uguaglianza sono di primaria importanza per l’Armenia” è stata la risposta del dicastero.

(13) DICHIARAZIONE DI MICHEL – I diritti degli armeni del Karabakh devono essere garantiti nel quadro della Costituzione dell’Azerbaigian. Lo ha detto Charles Michel, capo del Consiglio europeo, in un’intervista esclusiva a “Freedom “, aggiungendo che l’Unione europea continua i negoziati con la leadership di Baku su questo tema.”Crediamo che gli armeni dovrebbero avere il diritto di ritornare o almeno poter visitare quella parte dell’Azerbaigian, e la loro sicurezza e i loro diritti dovrebbero essere garantiti. Per quanto riguarda la protezione delle minoranze, ci sono norme internazionali che devono essere rispettate secondo la Costituzione dell’Azerbaigian, nell’ambito delle quali devono essere garantiti i diritti delle minoranze“, ha detto Michel.

(13) OGGI SCAMBIO PRIGIONIERI – Lungo la linea di confine tra Armenia (Ijevan) e Azerbaigian (Qazak) si è svolto lo scambio di prigionieri annunciato con una dichiarazione congiunta lo scorso sette dicembre. La parte azera ha rilasciato 32 soldati armeni (dei quali 26 furono catturati nella regione di Hadrut nel dicembre 2020) mentre la parte armena ha consegnato due soldati di Baku (Agshin Gabili Babirov e Husein Ahlimani Akhundov che hanno attraversato il confine di stato dell’Armenia. L’ultimo ha ucciso un dipendente della fabbrica di rame-molibdeno di Zangezur ed è stato condannato all’ergastolo).

(13) UNESCO – L’Armenia è stata eletta membro del Comitato dell’UNESCO per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato.

(12) PRIGIONIERI ARMENI – Più di 150 uomini d’affari, operatori umanitari e politici di tutto il mondo hanno chiesto ad Aliyev di rilasciare gli armeni illegalmente detenuti:
Dopo un blocco illegale di carburante, medicine e forniture alimentari durato nove mesi, il 19 settembre l’Azerbaigian ha lanciato una sanguinosa operazione militare e ha invaso il Nagorno Karabakh (Artsakh). Le conseguenze di questa invasione furono centinaia di morti, migliaia di feriti e quasi 120.000 persone, di fatto lo sfollamento forzato dell’intera popolazione armena dell’Artsakh. Per la maggior parte del mondo ciò equivale ad una pulizia etnica.Le organizzazioni per i diritti umani hanno descritto le azioni dell’Azerbaigian come un genocidio.Ruben Vardanyan, un famoso filantropo armeno e figura umanitaria, ex ministro di Stato dell’Artsakh, è stato detenuto illegalmente mentre lui e altri cittadini erano in viaggio verso l’Armenia. Il suo arresto è particolarmente preoccupante perché gli sforzi per attirare il sostegno internazionale per l’Artsakh hanno reso Vardanyan un bersaglio del governo di Baku. Ruben Vardanyan è uno dei residenti della Repubblica dell’Artsakh che è stato recentemente arrestato e detenuto illegalmente senza motivi sufficienti e solo per motivi politici. Tra gli altri, sono stati arrestati tre ex presidenti della repubblica, Arayik Harutyunyan, Bako Sahakyan e Arkadi Ghukasyan, e altri funzionari di alto rango, Davit Babayan, Levon Mnatsakanyan, Davit Ishkhanyan e Davit Manukyan. Molti altri armeni sono ancora detenuti illegalmente. Le informazioni estremamente limitate disponibili sulla salute e il benessere di queste persone sono allarmanti.Tutti loro sono stati detenuti in chiara violazione del diritto nazionale e internazionale, comprese la Convenzione delle Nazioni Unite e la Convenzione europea per la protezione dei diritti umani, alla quale ha aderito anche l’Azerbaigian. Le condizioni in cui sono detenute queste persone sono profondamente preoccupanti, inclusa la mancanza di una normale comunicazione con le loro famiglie, un monitoraggio regolare e indipendente delle loro condizioni e l’accesso consolare, e il rifiuto di accesso ad avvocati locali e internazionali.L’Azerbaigian deve rispettare gli standard giuridici internazionali e i diritti umani, da cui dipendono la pace e la stabilità in tutto il mondo.Ogni giorno è importante per la vita dei detenuti. Qualsiasi accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian dovrebbe includere come condizione il loro rilascio.Chiediamo al presidente Ilham Aliyev di rilasciare immediatamente tutte le persone arrestate illegalmente.

(12) GIUSTIZIA AZERA – A Baku è stato istituito un “gruppo investigativo congiunto” in relazione all’arresto degli ex leader del Nagorno Karabakh. “Un gruppo investigativo congiunto è stato istituito presso l’ufficio del procuratore generale in relazione ai separatisti arrestati nella regione del Karabakh in Azerbaigian“, ha annunciato il procuratore generale dell’Azerbaigian Kyamran Aliyev. La formulazione di Aliyev non è molto chiara: si riferiscono solo agli ex leader dell’Artsakh o a tutti i prigionieri? Ma considerando che il gruppo è stato creato dopo l’arresto degli ex leader, probabilmente si tratta comunque di loro. “Il popolo dell’Azerbaigian sarà pienamente informato sullo svolgimento delle indagini e sui suoi risultati. Lo garantiremo. Dopo l’inchiesta il caso sarà trasferito al tribunale“, ha promesso Aliyev

(12) OSSERVATORI UE – L’Unione Europea aumenterà il numero degli osservatori in Armenia da 138 a 209. Lo ha annunciato l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell. “Sapete che ora stiamo lavorando per rafforzare le nostre relazioni con l’Armenia. Vedo che l’Armenia sente i vantaggi di espandere la cooperazione con noi e siamo pronti a rispondere positivamente. Come primo passo verso l’espansione della cooperazione, oggi il Consiglio Affari Esteri ha deciso di aumentare la nostra missione civile in Armenia, aumentando la nostra presenza sul terreno da 138 a 209. Si tratta di un aumento importante nel numero delle missioni, nonché di un modo per aumentare la stabilità del confine internazionale dell’Armenia con l’Azerbaigian,” ha dichiarato Borell.

(10) PAPA FRANCESCO – Durante l’Angelus, papa Francesco ha espresso la sua gioia per la liberazione dei prigionieri armeni e azeri. “Ho una grande speranza per l’instaurazione della pace nel Caucaso meridionale con questo segnale positivo tra Armenia e Azerbaigian”, ha detto il Papa, incoraggiando le due nazioni e i loro leader a firmare un trattato di pace il prima possibile.

(9) AIUTI DALLA FRANCIA – La Francia stanzierà altri 15 milioni di euro in aiuti umanitari urgenti all’Armenia e agli sfollati dell’Artsakh. Lo si legge in un comunicato del ministero degli Esteri francese. Nel 2023 l’aiuto della Francia all’Armenia ammonta complessivamente a 27,5 milioni di euro

(9) ALIYEV SU NEGOZIATO – In un’intervista a Euronews il presidente dell’Azerbaigian ha ancora una volta accusato l’Armenia di aver ritardato il processo di pace. Allo stesso tempo Aliyev ha sottolineato che l’ottimismo nel raggiungimento della pace è aumentato e, secondo lui, non ci sono ostacoli più seri sulla strada per far avanzare il processo negoziale. “Durante i negoziati durati quasi tre anni, l’Armenia ha sempre voluto includere nell’accordo di pace la questione della minoranza armena nel Karabakh. Ma in cambio dovrebbe essere inclusa la questione del ritorno degli azeri espulsi dall’Armenia. E la parte armena è contraria“, ha osservato Aliyev, aggiungendo che se questo problema verrà risolto, non ci saranno più problemi. Il presidente dell’Azerbaigian ha aggiunto che Baku sta attualmente studiando le proposte della parte armena riguardo ad un possibile trattato di pace. Riferendosi agli eventi del 19 settembre, il presidente dell’Azerbaigian ha insistito ancora una volta sul fatto che nessuno ha costretto gli armeni del Nagorno-Karabakh ad andarsene e che, se vogliono ritornare, secondo Aliyev, dovrebbero richiedere la cittadinanza azera.

(8) CONDIZIONI PER UN ACCORDO DI PACE – Il presidente del Comitato permanente per le relazioni estere dell’Assemblea nazionale, Sargis Khandanyan, ha dichiarato che “l’Armenia firmerà un accordo di pace con l’Azerbaigian quando sarà sicura che sarà nell’interesse dell’Armenia e nell’interesse della pace e della stabilità regionale. Il principio del riconoscimento dell’integrità territoriale è fondamentale e insiste affinché l’Azerbaigian riaffermi il suo impegno verso tale principio“. Khandanyan in un briefing con i giornalisti presso l’Assemblea nazionale, ha così risposto alle dichiarazioni di alcuni oppositori secondo cui se verrà firmato un trattato di pace con l’Azerbaigian al più presto l’Armenia avrà problemi e nuove concessioni faranno, tenendo conto del fatto che l’Azerbaigian non ha riconosciuto pubblicamente l’integrità territoriale dell’Armenia in chilometri quadrati.
Secondo lui, se l’Azerbaigian continua ad essere distruttivo durante i negoziati, l’Armenia continuerà a sollecitare i partner internazionali e le parti che hanno espresso disponibilità e si sono assunte la responsabilità ad agire come mediatori nei negoziati per continuare la pressione sull’Azerbaigian.

(8) ASSEMBLEA NAZIONALE – I lavori del Parlamento della Repubblica dell’Artsakh non si sono fermati, si sono svolte sessioni, comprese commissioni plenarie e separate secondo quanto riferito dal deputato Davit Galstyan in una conversazione con la stampa. “Non c’è nulla di sorprendente in questo. Sì, l’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh funziona, varie commissioni tengono sessioni. Per quanto riguarda l’edificio, si tratta principalmente dell’ufficio di rappresentanza della Repubblica dell’Artsakh“, ha detto, ma si è rifiutato di parlare dei temi all’ordine del giorno in termini di contenuto, raccomandando di contattare il servizio media dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh.

(8) COMMENTI ALLA DICHIARAZIONE – Gli Stati Uniti hanno elogiato il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev per i loro sforzi congiunti volti a gettare le basi per un futuro più pacifico e prospero nella regione dopo che i due paesi hanno annunciato un accordo di scambio di prigionieri.
L’UE accoglie con favore la dichiarazione congiunta di Armenia e Azerbaigian che annuncia il rilascio reciproco dei detenuti e altre misure miranti a rafforzare la fiducia secondo quanto ha affermato l’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea Josep Borrel.
La Russia accoglie con favore l’accordo sullo scambio di prigionieri tra Armenia e Azerbaigian. La Turchia ha ugualmente accolto con favore la dichiarazione congiunta.

(7) DICHIARAZIONE CONGIUNTA ARMENO-AZERA – L’ufficio del Primo Ministro della Repubblica d’Armenia e l’amministrazione del Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian hanno rilasciato in serata una dichiarazione congiunta. Il testo informa che, per spirito umanitario, Baku rilascerà 32 militari armeni prigionieri di guerra mentre Yerevan rilascerà due soldati azeri processati e condannati per ingresso illegale nel territorio della repubblica e omicidio. Sempre in chiave di miglioramento delle relazioni fra i due Paesi, l’Armenia ritira la sua candidatura come sede ospitante di COP 29 a favore di Baku che si impegna a inserire l’Armenia nell’ufficio COP dell’Europa orientale. Qui il testo completo.

(7) ELEZIONI IN AZERBAIGIAN – Le elezioni presidenziali anticipate si terranno in Azerbaigian il 7 febbraio 2024. Il relativo decreto è stato firmato dal presidente Ilham Aliyev.

(6) CONDANNATO IL KILLER AZERO – Si è concluso il giudizio di appello contro il soldato azerbaigiano Huseyn Akhundov, accusato dell’omicidio di una guardia della fabbrica di rame-molibdeno di Zangezur e condannato a 20 anni di prigione in primo grado. Al killer (che si era vantato sui social di aver ucciso l’armeno dopo essere entrato nel territorio dell’Armenia) è stato comminato l’ergastolo.

(6) LA PAURA DI ALIYEV – Commentando l’ipotesi di un accordo di pace con l’Armenia, Ilham Aliyev ha osservato che Baku ha bisogno di garanzie che non ci saranno tentativi da parte di Yerevan di “vendicarsi” per il Nagorno Karabakh.

(6) NUOVE ARMI DA ISRAELE ALL’AZERBAIGIAN – L’Azerbaigian acquisterà i sistemi di difesa antiaerea “Barak MX” da Israele. Il prezzo della transazione è stimato in 1,2 miliardi di dollari. “Defence Industry Europe” ha scritto che a settembre che il “Barak MX” è stato mostrato in Azerbaigian, e questo porterà alla firma di un accordo per l’acquisto di quest’arma. Secondo il magazine, anche se il produttore dell’arma “Israel Aerospace Industries” (IAI) ha esitato sulla questione del test dell’arma in Azerbaigian, secondo il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian, ciò è comunque avvenuto. Secondo la parte azera, sono stati testati diversi missili “Barak MX”.Il punto è che “Barak MX” può usare missili con una gittata di 35, 70 e 150 km contro bersagli aerei. Ogni lanciatore contiene 8 missili. L’arma può essere utilizzata sia in mare che a terra. Inoltre, la versione terrestre può essere stazionaria (non mobile), trainata o mobile (semovente). Gli obiettivi di questo sistema antiaereo possono essere caccia, elicotteri, missili da crociera e ottici, ATS, bombe aeree guidate. I sistemi della famiglia “Barak” (fulmine in ebraico) non sono una novità per le forze armate dell’Azerbaigian. Nel 2012 l’Azerbaigian ha firmato un contratto da 1,6 miliardi di dollari con la “IAI”, che avrebbe dovuto fornire l’ATS e i più recenti sistemi antiaerei. Nell’ambito di questo accordo, nel 2016, Israele ha consegnato il sistema “Barak 8” e i suoi missili. Secondo le informazioni, il lanciatore Barak 8 utilizzato dall’Azerbaigian è montato sul telaio del camion bielorusso MZKT-7301, cioè è un’arma mobile.

(6) UNIONE EUROPEA – L’Unione europea ha condannato l’operazione militare condotta dall’Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh nel settembre 2023 e ha espresso rammarico per le vittime e per lo sfollamento di massa degli armeni del Karabakh. L’Alto rappresentante dell’UE per le relazioni estere e la politica di sicurezza, Josep Borrell, in risposta ad un’interrogazione scritta di uno dei deputati dell’UE ha dichiarato: “L’UE si sta mobilitando per fornire aiuti umanitari agli armeni del Karabakh. Nell’ottobre 2023 la Commissione Europea ha annunciato lo stanziamento di ulteriori aiuti umanitari per oltre 12 milioni di euro. L’UE invita l’Azerbaigian a proteggere e garantire i diritti degli armeni del Karabakh, compreso il diritto degli sfollati a tornare alle loro case. La proprietà e il patrimonio culturale degli armeni locali dovrebbero essere protetti. Dopo due missioni delle Nazioni Unite nel Nagorno-Karabakh, anche l’UE chiede di stabilire una presenza internazionale permanente lì“. Secondo Borrell, la cooperazione UE-Azerbaigian si basa sul rispetto dei diritti umani e dei valori dell’UE. Secondo l’attuale quadro finanziario pluriennale, gli aiuti annuali forniti all’Azerbaigian nel periodo 2021-2023 ammontano ad oggi a 15 milioni di euro. Questi fondi sostengono le priorità strategiche dell’UE in Azerbaigian, come il sostegno alla società civile, la transizione verso una “economia verde” e le riforme della governance. Ha anche aggiunto che, sebbene la cooperazione con l’Azerbaigian nel campo dell’energia contribuisca alla politica dell’UE di diversificazione degli approvvigionamenti energetici, le strutture dell’Unione continuano a osservare la situazione sul campo e hanno messo in guardia contro un ulteriore inasprimento della situazione, anche contro il territorio dell’Armenia. “L’obiettivo comune dell’UE resta l’instaurazione di una pace stabile tra Armenia e Azerbaigian“.
Il portavoce del ministero degli Esteri azerbaigiano Aykhan Hajizade ha accusato il capo della diplomazia dell’UE, Josep Borrell, di “una posizione evidentemente parziale” nei confronti dell’Azerbaigian.

(5) BAYRAMOV: CONDIZIONI PER UN ACCORDO – Il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian, Bayramov, sostiene che che “si sono create le condizioni” per un accordo su un trattato di pace. Bayramov ha anche dichiarato che Baku è favorevole all’avvio dei negoziati sulla delimitazione del confine tra l’Azerbaigian e l’Armenia, che è considerata una delle direzioni della soluzione.

(5) DICHIARAZIONI LAVROV SU NEGOZIATI – A margine di un incontro con il collega azero Bayramov, il ministro degli Esteri della Russia Lavrov ha dichiarato che la piattaforma negoziale regionale “3+3” si sta già “prendendo corpo” e sta diventando sempre più promettente. “L’iniziativa del presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, la cosiddetta piattaforma regionale “3+3” di tre Paesi del Caucaso meridionale e dei loro tre vicini, sta già prendendo forma. È un formato potenziale. Sarò felice di sentire le vostre valutazioni sugli ulteriori passi in questa direzione“, ha detto Lavrov rivolgendosi a Bayramov. Su iniziativa del format a sei nel 2020 hanno parlato i presidenti di Azerbaigian e Turchia, Ilham Aliyev e Recep Tayyip Erdoğan, in seguito è stato chiamato “3+3”. La Russia e l’Iran hanno accolto con favore l’idea, anche l’Armenia ha aderito al formato. La Georgia ha annunciato che non intende partecipare all’iniziativa. 2021 il 10 dicembre si è tenuta a Mosca la prima sessione della piattaforma di consultazione regionale a livello dei viceministri degli Esteri di cinque Paesi, due mesi fa è stato organizzato un incontro a Teheran con i titolari dei dicasteri.

(5) AIUTI DAGLI USA – 60 membri della camera alta e bassa del Congresso degli Stati Uniti hanno chiesto ai leader del Congresso di inviare sostegno per la sicurezza in Armenia e fornire ulteriori aiuti alle persone sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh. I membri di entrambe le camere del Congresso chiedono 10 milioni di dollari in finanziamenti per la difesa per l’Armenia, oltre a mettere a disposizione dell’Armenia una parte del disegno di legge aggiuntivo per soddisfare le esigenze dei 120.000 armeni che sono stati sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh dopo l’attacco dell’Azerbaigian e la pulizia etnica a settembre dal Karabakh. “Ora che il dittatore dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha trasformato la regione usando la forza militare, temiamo che abbia trovato il coraggio di farlo di nuovo. Siamo particolarmente preoccupati che l’Azerbaigian continui la sua aggressione occupando il territorio sovrano dell’Armenia“, si legge tra l’altro nella lettera.

(5) VANDALISMI AZERI A SHUSHI – Per distruggere la traccia storica armena nei territori occupati dell’Artsakh, l’Azerbaigian ha distrutto due cimiteri storici a Shushi utilizzando attrezzature speciali tra il 5 ottobre e il 3 novembre 2023 secondo quanto documentato dalle immagini satellitari di “monumentowatch.org”. La distruzione dei cimiteri è stata documentata dal Caucasus Heritage Watch a seguito dei dati ottenuti attraverso il monitoraggio satellitare. “Gli azeri, utilizzando attrezzature pesanti, hanno aperto una strada attraverso il cimitero storico di Shushi (Fig. 1), noto come il cimitero vicino alle porte di Yerevan“, si legge nella nota diramata dall’organizzazione. Questo era un cimitero armeno-russo, situato vicino alla sesta guardia di frontiera zarista. Secondo le iscrizioni, le lapidi risalgono al periodo 1843-1915, le lapidi precedenti appartenevano a russi e portavano iscrizioni russe. Le singole lapidi erano capolavori di architettura e arte. Erano monumenti in più parti alti fino a 3 metri, che un tempo erano coronati da una croce alata. Il Caucasus Heritage Centre ha confermato anche la distruzione di un altro vecchio cimitero a Shushi, a seguito della quale sono state rimosse le lapidi illustrate semidemolite dalla popolazione azera di Shushi durante gli anni sovietici.

(4) COLPITO MORTALMENTE SOLDATO ARMENO – Oggi, intorno alle 14,35, il soldato delle forze armate armene Gerasim Avetiki Arakelyan è stato colpito a morte da un cecchino dell’esercito azerbaigiano al confine di stato tra Armenia e Azerbaigian in direzione di Bazhrun, regione di Vayots Dzor della Repubblica di Armenia. Il ministero degli Affari esteri dell’Armenia ha così commentato l’accaduto: “Con l’attuazione di tali provocazioni al confine e con il continuo rifiuto delle offerte di vari attori internazionali di continuare i negoziati, la parte azera sta cercando di ritardare il processo di pace e di portarlo ad un vicolo cieco. Condanniamo fermamente queste azioni della parte azera volte a provocare una nuova escalation, ritardare il processo di pace e portarlo ad un vicolo cieco“, si legge nella dichiarazione.

(4) NUOVI NATI – Durante la settimana precedente, 54 bambini sono nati a Yerevan da famiglie di armeni sfollati con la forza dall’Artsakh (Nagorno Karabakh). Lo è stato riferito oggi durante la riunione del municipio di Yerevan. Questi neonati sono 29 maschi e 25 femmine.

(4) TRATTIVE DI PACE – L’Azerbaigian non ha ancora risposto alle ultime proposte dell’Armenia su un trattato di pace, ha detto lunedì ai giornalisti il ​​vice ministro degli Esteri Mnatsakan Safaryan. “Faremo un annuncio quando riceveremo una risposta”, ha detto Safaryan. Il 21 novembre l’Armenia ha trasmesso all’Azerbaigian le sue ultime proposte per la firma di un trattato di pace.

(4) ALTRO PROCESSO A BAKU CONTRO UN ARMENO – Oggi si è tenuta presso il tribunale azerbaigiano la prima udienza del caso contro il riservista armeno Gagik Voskanyan, catturato dall’Azerbaigian il 16 agosto scorso. Per Baku si è trattato di un tentativo (isolato…) di infiltrazione mentre Yerevan assume che il soldato si è allontanato volontariamente dalla sua postazione difensiva ed è finito in territorio nemico. Secondo l’agenzia azera APA, nel questionario personale di Gagik Voskanyan risulta che è nato nel 1983 a Yerevan, non è sposato, ha un’istruzione secondaria ed è registrato nel 17° distretto di Davtashen, Yerevan. La prossima sessione si terrà l’11 dicembre.

(3) FORNITURE MILITARI DALLA FRANCIA – Dall’analisi di un rapporto redatto a margine della legge di bilnacio dal Senato francese si evince che Parigi, come già anticipato tempo fa, ha in programma di fornire all’Armenia altri 26 veicoli corazzati “Bastion” che si aggiungono ai 24 già inviati. Secondo il rapporto, l’Armenia ha recentemente firmato un ordine per tre stazioni radar GM200 da Thales e sono in corso discussioni sulla fornitura dei sistemi missilistici antiaerei MISTRAL 3.Gli accordi sulla fornitura di armi sono stati raggiunti a Parigi nell’ottobre 2023 durante l’incontro tra il capo del dipartimento militare francese, Sebastien Lecorne, e il ministro della Difesa armeno, Suren Papikyan.

(1) PATRIMONIO ARMENO – L’ambasciata dell’Armenia in Svizzera, che è anche la missione permanente dell’Armenia presso l’ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, ha pubblicato il rapporto del relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti culturali sullo stato dei luoghi culturali e religiosi significativi nel Nagorno-Karabakh, ha informato First Channel News di Armenia. Nella comunicazione indirizzata all’Azerbaigian, il Relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti culturali ha espresso preoccupazione per “il modello in corso di distruzione e appropriazione di siti e oggetti armeni storicamente, culturalmente e religiosamente significativi, di reinterpretazione organizzata della storia del Nagorno-Karabakh per cancellare le tracce del presenza di armeni e di narrativa discriminatoria e di molestie nei confronti degli armeni nella regione, in violazione degli standard internazionali sui diritti umani e del diritto internazionale umanitario”.

(1) ATTACCO AZERO DI SETTEMBRE – Il ministro degli Esteri azerbaigiano Jeyhun Bayramov ha rilasciato una serie di dichiarazioni sconcertanti durante il suo incontro con il segretario generale dell’OSCE Helga Schmid a Skopje, la capitale della Macedonia del Nord. Bayramov ha attribuito la responsabilità dell’emigrazione dell’intera popolazione armena dal Nagorno Karabakh alle autorità dell’Armenia e del Nagorno Karabakh, riferiscono i media azeri. “L’Armenia e il regime separatista [del Nagorno Karabakh] sotto il suo controllo sono responsabili della partenza dei residenti armeni dall’Azerbaigian“, ha detto il ministro di quest’ultimo. Ma non viene menzionato il modo in cui la parte armena avrebbe tale responsabilità. Inoltre, il ministro azerbaigiano ha osservato che “la parte opposta [vale a dire l’Armenia] è stata informata, entro 24 ore, delle misure antiterrorismo attuate dal nostro paese nel settembre di quest’anno a causa del fallimento dell’Armenia nel ritirare le sue forze armate dai territori dell’Azerbaigian, contrariamente agli impegni assunti dall’Armenia”. Bayramov, riferendosi ai “rappresentanti delle organizzazioni internazionali”, ha assicurato che “in questo processo non è stata usata violenza contro i civili“. Probabilmente, secondo la sua logica, “la parte armena è responsabile” anche degli omicidi e delle sparizioni di civili armeni, tra cui donne e bambini.

(30) GRUPPO DI LAVORO SU ARTSAKH – Eric Beglaryan, presidente della Camera degli avvocati della Repubblica d’Armenia, ha informato che con il sostegno della Camera degli avvocati della Repubblica dell’Artsakh, della Camera degli avvocati della Repubblica di Armenia e dell’Accademia degli avvocati della Repubblica di Armenia, è stato formato un gruppo di lavoro per discutere le questioni di interesse per gli armeni dell’Artsakh con il compito di studiare i problemi e fornire possibili soluzioni legali. Il gruppo comprenderà specialisti provenienti da diversi settori dell’Artsakh, RA, nonché dal campo del diritto internazionale.

(30) PRIGIONIERI – Secondo i dati ufficiali, in Azerbaigian sono attualmente detenuti 55 prigionieri armeni. Di questi 41 sono milutari, 8 sono politici e 6 sono civili. Ci sarebbero però altri 80 prigionieri armeni nelle carceri azere non confermati che farebbe salire il numero totale a 135. Lo ha dichiarato la specialista di diritto internazionale Siranush Sahakyan (nonchè rappresentante degli interessi dei prigionieri di guerra armeni presso la CEDU) che sta seguendo la vicenda dei prigionieri armeni. La stessa ha inoltre dichiarato che l’Azerbaigian non è pronto a scambiare due azeri condannati in Armenia con prigionieri armeni secondo il principio del “tutto per tutti”. Il primo ministro Nikol Pashinyan, rispondendo in diretta alle domande dei cittadini, aveva detto che Yerevan è pronta a scambiare gli azeri condannati in Armenia con prigionieri armeni. “Questo approccio non è accettabile per l’Azerbaigian. Se l’Azerbaigian avesse voluto sostituire 2 militari azeri con 55 persone o almeno 10 prigionieri di guerra, vi assicuro che l’accordo sarebbe stato concluso“, ha affermato la Sahakyan secondo la quale l’Azerbaigian accetterà eventualmente di scambiare 2 militari con 2 prigionieri di guerra armeni trattenendo gli altri per poter esercitare pressioni politiche sull’Armenia.

(30) MIRZOYAN INCONTRA SEGRETARIO NATO – Nell’ambito del 30° Forum ministeriale dell’OSCE a Skopje, il ministro degli Esteri dell’Armenia, Ararat Mirzoyan, ha avuto un incontro con il segretario generale della NATO e rappresentante speciale per il Caucaso e l’Asia centrale, Xavier Colomina Piris. Durante l’incontro sono state discusse le questioni relative alla sicurezza nel Caucaso meridionale.

(30) INCONTRO MIRZOYAN E LAVROV – I ministri degli Esteri di Armenia (Mirzoyan) e Russia (Lavrov) si sono incontrati nell’ambito della conferenza ministeriale degli Stati membri dell’OSCE a Skopje. Durante l’incontro sono state discusse le questioni attuali dell’agenda bilaterale, nonché come cooperazione su piattaforme internazionali e nel quadro delle associazioni generali di integrazione. Il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa ha rilasciato una nota nella quale si dice che “la parte russa ha confermato la sua disponibilità a contribuire alla normalizzazione delle relazioni armeno-azerbaigian sulla base dell’accordo 2020-2022 tra i leader di Russia, Azerbaigian e Armenia. su una serie di accordi tripartiti previsti, inclusa la firma di un trattato di pace tra Yerevan e Baku“.

(30) TRATTATIVE CON GLI AZERI – Al momento il presidente dell’Artsakh, Samvel Shahramanyan, non sta conducendo alcuna trattativa con la controparte azera come invece dichiarato dall’ex ministro della Difesa Samvel Babayan. Lo ha afferamto il consigliere del presidente dell’Artsakh, Vladimir Grigoryan, in una conversazione con la stampa nel corso della quale ha sottolineato che non vi è nulla da nascondere e che se ci fosse una trattativa, lo staff del presidente dell’Artsakh rilascerebbe una dichiarazione corrispondente.

(30) DEMARCAZIONE CONFINE – Al confine tra Armenia e Azerbaigian (Ijevan e Qazax) ha avuto luogo una riunione della Commissione per la demarcazione del confine tra i due Stati. Le delegazioni sono state guidate dai rispettivi vice primi ministri. Nella stessa zona si è svolta l’ultima riunione delle commissioni, il 12 luglio. Inoltre, queste commissioni guidate dai vice primi ministri Mher Grigoryan e Shahin Mustafaev hanno tenuto altri tre incontri: il primo nel maggio 2022 in direzione dell’insediamento di Yeraskh al confine del Nakhichevan, il successivo a Mosca nell’agosto 2022 e a Bruxelles nel Novembre

(29) ANNUNCIATO INCONTRO VICE PRIMI MINISTRI – I vice primi ministri di Armenia e Azerbaigian Mher Grigoryan e Shahin Mustafaev si incontreranno domani, 30 novembre. L’incontro si svolgerà nelle sezioni Ijevan (ARM) e Qazax (AZE) del confine armeno-azerbaigiano come parte dei lavori delle commissioni statali sulle questioni relative alla demarcazione dei confini.

(28) NEGOZIATI DI PACE – L’accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian potrà essere concluso entro i prossimi 15 giorni, se Baku mostrerà la volontà politica. Lo sostiene il portavoce della dell’Assemblea nazionale dell’Armenia, Alen Simonyan2, in una conversazione con i giornalisti. “Se lo si desidera, oggi è il 28 novembre, è possibile concludere l’accordo di pace entro i prossimi 15 giorni, se il governo dell’Azerbaigian mostrerà davvero la volontà politica. Si può dire che abbiamo raggiunto un accordo su quasi tutte le questioni fondamentali. Non voglio aggiungere ulteriori dettagli e quindi danneggiare il processo” ha dichiarato.

(28) STATI UNITI E TURCHIA – Gli Stati Uniti hanno chiesto alla Turchia di smettere di sostenere l’Azerbaigian nella questione del Karabakh. Lo ha affermato Omer Celik, portavoce del Partito turco per la giustizia e lo sviluppo. Secondo i mass media azeri, Celik, in particolare, ha affermato: “Chiunque ricatti la Turchia in materia di sicurezza, a noi non importa. La Turchia non sarà ricattata. Ogni volta inventano scuse sui caccia F-16, F-35. Gli Stati Uniti hanno chiesto alla Turchia di smettere di sostenere l’Azerbaigian nella questione del Karabakh. Quando l’Azerbaigian ha “liberato” il Karabakh, hanno ricattato la Turchia, chiarendo che il sostegno dell’Azerbaigian sarebbe stato un ostacolo all’invio dei suddetti aerei militari” ha detto.

(28) STATI UNITI E AZERBAIGIAN – “Vediamo una reale possibilità di raggiungere la pace tra Armenia e Azerbaigian!” ha dichiarato James O’Brien, sottosegretario di Stato per gli affari europei ed eurasiatici, rispondendo alle domande dei giornalisti. “Vediamo in ciò una reale opportunità a beneficio dell’intera regione. Ad esempio, se il commercio potesse passare dall’Asia centrale attraverso il territorio dell’Azerbaigian e dell’Armenia fino alla Turchia, ciò rappresenterebbe uno stimolo significativo per tutti i paesi che si trovano su quella rotta commerciale. E accogliamo con favore l’opportunità di farne parte. Inoltre, se si decidesse di raggiungere questo obiettivo con mezzi non pacifici, allora dovremo utilizzare tutti gli strumenti possibili per impedire la creazione di tale rotta commerciale” ha dichiarato O’Brien suscitando l’irritazione delle autorità azere.

(28) COLLOQUI BLINKEN – Il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha discusso della possibilità di concludere un trattato di pace tra i due paesi con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan. Lo afferma nelle dichiarazioni rilasciate dal capo del servizio stampa del Dipartimento di Stato, Matthew Miller.Secondo una delle dichiarazioni, Blinken “ha ringraziato il presidente Aliyev per il suo impegno per un accordo di pace forte e rappresentativo tra Azerbaigian e Armenia”. Il Segretario di Stato americano ha affermato che “il protrarsi del conflitto ha causato sofferenze sia all’Azerbaigian che all’Armenia”, e ha anche osservato che l’accordo di pace “è vantaggioso per tutti nella regione”. Inoltre, Blinken ha discusso con Aliyev delle relazioni bilaterali tra gli Stati Uniti e l’Azerbaigian, “ha preso atto delle ultime preoccupazioni” e ha fatto riferimento anche alle “possibilità di rafforzare la cooperazione”.
In un’altra dichiarazione, il capo del servizio stampa della politica estera degli Stati Uniti ha osservato che Blinken “ha discusso del sostegno degli Stati Uniti” nella sua conversazione con Pashinyan agli sforzi per raggiungere un accordo di pace. Allo stesso tempo, il Segretario di Stato ha annunciato “il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Armenia” e ha notato “gli sforzi per aumentare la cooperazione bilaterale con l’Armenia”.

(27) INSEGNANTI SCUOLA – Solo il 10% degli insegnanti del Nagorno Karabakh ha fatto domanda per il programma del governo dell’Armenia per lavorare nelle scuole. A seguito dei tragici eventi di settembre, anche un numero significativo di insegnanti è stato sfollato dal Nagorno Karabakh in Armenia; il problema riguardante gli studenti è stato complessivamente risolto (16.900 studenti sfollati dal Nagorno Karabakh studiano negli istituti scolastici pubblici), ma la questione degli insegnanti senza cattedra rimane seria.

(27) CSTO – L’Armenia è stata e rimane un alleato dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva. Lo dichiara alla stampa il segretario generale della CSTO, Imanghali Tasmaghambetov. “Secondo me è inutile trarre conclusioni drastiche da questa situazione, l’Armenia era e rimane nostra alleata. Questo dice tutto, penso. Per quanto è a conoscenza del segretariato della CSTO, i motivi dell’assenza della delegazione armena erano di natura tecnica. In ogni caso, questa è la decisione di uno Stato indipendente e sovrano, che non può essere influenzato da nessun altro Stato o organizzazione. La CSTO rispetta la decisione della Repubblica d’Armenia come membro a pieno titolo dell’organizzazione”, ha affermato. Ieri il rappresentante del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che la Federazione Russa spera che dopo qualche tempo l’Armenia riprenda la piena partecipazione all’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO).

(27) KHACHATRYAN IN APPELLO – È stato presentato ricorso contro la decisione della corte nel procedimento penale a carico Vagif Khachatryan, residente nell’Artsakh, accusato di “partecipazione al genocidio come parte delle forze armate armene illegali” nel villaggio di Meshali, nella regione di Ivanyan, nell’Artsakh oggi occupato. Lo riferisce il suo avvocato Radmila Abilova.”Ho visto Khachatryan il 24 novembre, non ha problemi di salute, gli ho spiegato tutti i suoi diritti”, ha detto Abilova. Ricordiamo che Khachatryan è stato condannato a 15 anni di carcere dal verdetto del tribunale militare di Baku. Dovrà trascorrere i primi 5 anni in prigione e il resto in una colonia di massima sicurezza.

(26) PROTEZIONE MONUMENTI – Il Ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della epubblica di Armenia, insieme ai partner sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh, ha compilato un elenco in inglese dei monumenti più importanti da presentare ai partner internazionali.

(25) ASSEMBLEA NAZIONALE ARTSAKH – I parlamentari che si sono trasferiti dall’Artsakh in Armenia a causa dell’aggressione scatenata dall’Azerbaigian intendono convocare una sessione straordinaria dell’Assemblea nazionale la prossima settimana. L’ordine del giorno della riunione e il giorno esatto in cui si terrà non sono ancora stati determinati. Sono in corso discussioni su questo argomento. Tutte le fazioni dell’Artsakh hanno fornito il consenso preliminare per partecipare alla sessione.

(25) MISSIONE UE IN ARMENIA – Dal 27 al 29 novembre arriveranno in Armenia la delegazione del Servizio europeo per l’azione esterna e i rappresentanti della Commissione europea. Durante la visita, le relazioni UE-Armenia saranno discusse in varie dimensioni, con l’obiettivo di considerare le possibili direzioni di approfondimento e rafforzamento delle relazioni UE-Armenia, nonché il modo in cui l’Armenia può sfruttare tutto il potenziale dell’accordo globale UE-Armenia e Accordo di partenariato esteso. Nell’ambito della visita, rappresentanti della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), della Banca europea per gli investimenti (BEI) e di Frontex, l’agenzia per la sicurezza delle frontiere esterne dell’Unione europea, si uniranno ai rappresentanti del Servizio per l’azione esterna dell’UE e della Commissione europea. La delegazione in arrivo incontrerà i rappresentanti di alto rango del governo della Repubblica d’Armenia, nonché i rappresentanti delle Nazioni Unite e delle organizzazioni della società civile. In concomitanza con la visita verrà annunciato il lancio della piattaforma di coordinamento degli investimenti tra l’Unione Europea e la Repubblica d’Armenia.

(24) AIUTI DALLA GERMANIA – La Germania ha annunciato 92 milioni di dollari di aiuti all’Armenia perchè il fatturato commerciale fra i due Paesi è triplicato negli ultimi tre anni. Gli aiuti si concentreranno sul rafforzamento dell’indipendenza energetica.

(24) DIRITTI DI PROPRIETA’ DEGLI ARMENI DELL’ARTSAKH – L’Armenia sta preparando un addendum alla quarta denuncia interstatale contro l’Azerbaigian presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sulla questione del ripristino dei diritti di proprietà delle persone sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh. Lo ha riferito Hasmik Samvelyan, portavoce del rappresentante dell’Ufficio per gli affari giuridici internazionali dell’Armenia, precisando che la causa sarà depositata nei prossimi mesi, ma senza specificare una data precisa.
Da segnalare che Siranush Sahakyan, specialista in diritto internazionale, ha oggi dichiarato alla stampa armena che i diritti di beni immobili lasciati in Artsakh non saranno persi anche se i proprietari si registreranno a un diverso indirizzo in Armenia.

(24) INDAGINI SU GUERRA DEI 44 GIORNI – Presso l’Assemblea nazionale dell’Armenia si è svolta una sessione a porte chiuse della Commissione investigativa sulla guerra del 44 giorni del 2020. A tale udienza ha partecipato l’attuale presidente della repubblica dell’Artsakh, Samvel Shahramanyan, che all’epoca era ministro del patriottismo militare, della gioventù, dello sport e del turismo dell’Artsakh. Il presidente della Commissione, Andranik Kocharyan, aveva precedentemente dichiarato di avere ancora un mese fino alla scadenza dei suoi poteri e che intendeva invitare Samvel Shahramanian a rispondere alle domande. Il 16 novembre si è saputo che Shahramanyan aveva accettato l’offerta di Kocharyan di presentarsi al comitato investigativo dell’Assemblea e testimoniare al riguardo.

(23) RIUNIONE CSTO – A Minsk si è tenuto un incontro dei capi dei paesi CSTO. La parte armena non partecipa al vertice. All’inizio dei colloqui il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha notato che si è discusso della situazione nel Caucaso. Il ministro degli Esteri bielorusso ha annunciato che dopo il vertice il segretario generale della CSTO si recherà a Yerevan per trasmettere le decisioni adottate ai partner armeni e il portavoce del Ministero degli Esteri armeno ha informato che Erevan esaminerà la questione dell’adesione dell’Armenia ai documenti adottati nella sessione della CSTO.

(23) CASE IN ARTSAKH – Gli appartamenti e i monumenti culturali nel Nagorno Karabakh sono tutti protetti dalle forze speciali azere e le case sono sigillate e non entra nessuno secondo quanto riferisce Farid Shafiyev, presidente del Centro di analisi delle relazioni internazionali (Centro AIR) dell’Azerbaigian. “C’è una certa parte nella decisione della Corte internazionale di giustizia su questo tema. Questa è responsabilità dell’Azerbaigian. Dopodiché, è difficile dire come si svolgeranno fisicamente i processi. Lo capisco, come il governo di L’Azerbaigian ha già annunciato, annunceremo anche che a coloro [cioè agli armeni che hanno lasciato il Nagorno-Karabakh] che lo desiderano verrà dato tempo, in altre parole, ritorneranno coloro che vogliono ritornare completamente, o coloro che vogliono venire a prendere le loro cose, molto probabilmente verranno create le condizioni. In altre parole, l’Azerbaigian attuerà la decisione della corte, su questo il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell’Azerbaigian ha già rilasciato una dichiarazione“, ha detto Shafiyev.

(23) EMIGRAZIONE DALL’ARMENIA – Secondo il premier Pashinyan la situazione degli sfollati dell’Artsakh in Armenia si è stabilizzata ed è cessato il flusso iniziale di emigrazione verso l’estero legato presumibilmente alla presenza di parenti degli sfollati in altri Stati.

(22) DICHIARAZIONE RUSSA – La rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha risposto alla dichiarazione di ieri del presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, secondo cui “la Francia sta preparando il terreno per scatenare nuove guerre nella nostra regione”. “Sapete, non siamo affatto sorpresi da una valutazione così netta da parte di Baku delle azioni della Francia. Pensiamo che sia a Baku che in molti altri posti fosse già stanco dell’appiccicosità di Parigi, che sta facendo tentativi infruttuosi di ripristinare il suo nome politico nel Caucaso meridionale“, ha detto Zakharova. “Purtroppo permangono i rischi di una ripetizione (delle operazioni militari, ndr) nel Caucaso meridionale. A questo proposito, la Russia lavora costantemente per trasformare la regione in una zona di stabilità, prosperità e sviluppo basata sugli interessi di tutti i paesi della regione e dei paesi vicini”, ha continuato il rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo sottolineando che gli obiettivi dei mediatori occidentali, in particolare della Francia, sono completamente diversi nel processo di risoluzione armeno-azerbaigiana e vogliono trasformare il Caucaso meridionale in una zona di confronto geopolitico.

(22) ARRESTATI GIORNALISTI A BAKU – Le autorità azere hanno perquisito la redazione della rivista investigativa AbzasMedia e ne hanno arrestato i due dirigenti. La testata aveva scritto della corruzione tra i funzionari, compresi quelli vicini al presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev. Le autorità hanno accusato Hasanli e Vagiggez di contrabbando di denaro. Rischiano fino a 12 anni di carcere.I giornalisti non hanno ammesso la loro colpevolezza e AbzasMedia ritiene che la vera ragione dell’arresto dei capi della testata siano le indagini sulla corruzione da loro condotte. Il Comitato internazionale per la protezione dei giornalisti e l’organizzazione per i diritti umani Amnesty International sono dello stesso parere e chiedono il rilascio dei giornalisti.

(21) BILANCIO AGGRESSIONE AZERA – Secondo l’ex Ministro di Stato, Artak Beglaryan, l’aggressione azera del 19 settembre ha provocato 230 vittime di cui almeno 19 civile (con 6 bambini). La successiva esplosione al deposito di carubrante è costata la vita a 220 persone. Risultano ancora molti dispersi: 42 (12 civili) per l’attacco azero e circa 50 per l’incidente al deposito.

(21) NAZIONI UNITE – I problemi degli sfollati dell’Artsakh sono stati presentati dal vice ministro della Giustizia dell’Armenia, Karen Karapetyan, a Fabian Salvioli, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla promozione della verità, giustizia, riparazione e garanzie di non ripetizione, e a Brenda Vukovich, responsabile dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Nel corso dell’incontro è stato anche fatto riferimento anche all’adempimento degli obblighi internazionali assunti dall’Armenia, compreso il processo di esecuzione delle sentenze emesse contro l’Armenia dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.

(21) NUOVI NATI – Oggi, nel Centro medico di Sevan (regione di Gegharkunik) è nato il sesto bambino originario dell’Artsakh. La piccola Ester, i cui genitori sono di Stepanakert, pesa 2,9 kg ed è alta 53 cm.

(21) NEGOZIATI – L’Azerbaigian è pronto per negoziati diretti con l’Armenia su base bilaterale per la rapida conclusione del trattato di pace. Lo ha annunciato il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian. “Questa stagnazione nei negoziati di pace non contribuisce alla stabilità e alla prosperità della regione. Crediamo che i due paesi debbano decidere congiuntamente le loro future relazioni. L’Azerbaigian ha invitato l’Armenia ad un incontro al confine di stato, dove si discuterà del processo di pace“, si legge in una nota ufficiale.

(20) STABILE IL MILITARE FERITO – Il soldato armeno ferito il 18 novembre, intorno alle 09:50, da un colpo sparato dalle postazioni azere è stato sottoposto a intervento chirurgico. Le sue condizioni sono valutate stabili ed è sotto la supervisione del personale medico dell’ospedale.

(20) DICHIARAZIONI KLAAR – Il rappresentante speciale dell’Unione europea per la crisi nel Caucaso meridionale e in Georgia, Toivo Klaar, ha rilasciato un’intervista ad ‘Armenpress’ nel corso della quale ha sostenuto che la possibilità di ritorno dei residenti in Nagorno Karabakh sia una cosa molto importante, che prima di tutto dovrebbe essere garantito il loro diritto al ritorno e in secondo luogo, che vengano create le condizioni che forniscano un sufficiente senso di sicurezza e protezione. “Penso che sia importante che da un lato si abbia un contratto, che si abbia un testo che può essere o meno molto esaustivo nella sua formulazione. Tutto dipende da come Armenia e Azerbaigian decideranno e formuleranno il testo dell’accordo. Altrettanto importante è l’attuazione dell’accordo di pace finale, l’adempimento delle condizioni che ne seguiranno. E qui, ovviamente, dovremmo parlare dell’apertura delle comunicazioni, parlare della delimitazione del confine. Per me è molto importante anche garantire la distanza tra le forze lungo il confine, il vero senso di sicurezza che verrà dato ai residenti lungo il confine, ma anche su scala più ampia” ha tra l’altro dichiarato Klaar.
Ha inoltre sottolineato come qualsiasi strada o ferrovia che attraversi l’Armenia debba essere controllata dall’Armenia stessa e ha espresso pieno apprezzamento per il progetto “Crocevia della pace” proposto dalla leadership armena.

(19) UNESCO – L’UNESCO ha chiesto all’Azerbaigian di visitare l’Artsakh: Baku aveva proposto di far effettuare una missione partendo da Aghdam ma l’organizzazione internazionale ha rifiutato. Vuole solo visitare Stepanakert e dintorni e verificare la situazione del patrimonio culturale nella regione ora occupata dagli azeri.

(19) ARMI DALL’INDIA – Bharat Forge, uno dei principali produttori indiani di difesa, conferma la fornitura di obici semoventi all’avanguardia MArG 155 all’Armenia. Rafforzando la partnership strategica tra le nazioni, l’India emerge come un fornitore chiave di attrezzature per la difesa dell’Armenia. Ciò segna una pietra miliare nell’esportazione dell’India di tecnologia di difesa locale. Il MArG 155mm / 39 cal – BR, con mobilità e precisione eccezionali, rappresenta un salto di qualità nei sistemi di artiglieria.Questo recente acquisto si aggiunge a una serie di acquisti effettuati dall’Armenia dall’India a partire dal 2022, che includono il sistema missilistico terra-aria Akash di Bharat Dynamics Limited, obici ATAGS trainati da 155 mm, sistemi Zen Anti-Drone, granate da 30 mm e 40 mm, Proiettili calibro 7,62 mm, lanciarazzi multi-canna PINAKA, munizioni anticarro e munizioni.

(18) VIOLAZIONI AZERE – Oggi, intorno alle 09:50 (ora locale), un soldato dell’unità militare N del Ministero della Difesa della Repubblica di Armenia, E. H. ha ricevuto una ferita da arma da fuoco in seguito al colpo sparato dalle forze armate azere contro le postazioni difensive armen vicino a Paruyr Sevak (confine Armenia-Nakhijevan). Le condizioni di salute del militare sono valutate moderate, senza pericolo di vita al momento.

(18) ARMENIA SU PRONUNCIA CORTE INTERNAZIONALE – Il ministero degli AA.EE dell’Armenia ha accolto con favore la pronuncia della Corte Internazionale di Giustizia contro l’Azerbaigian.”La decisione della corte è significativa, perché nella storia della corte, un tale numero di misure temporanee non è mai stato applicato a nessun altro stato nell’ambito di un unico procedimento giudiziario. Ciò è indice dell’esistenza di una continua minaccia di danno irreparabile ai diritti degli armeni nel quadro della Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, dovuto al comportamento adottato dall’Azerbaigian” si legge tra l’altro in una nota rilasciata dal ministero.

(18) CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA – La Corte internazionale di giustizia ha obbligato l’Azerbaigian a garantire il ritorno sicuro, senza ostacoli e rapido delle persone che hanno lasciato il Nagorno Karabakh dopo il 19 settembre 2023 e che desiderano tornare nel Nagorno Karabakh. L’Azerbaigian è obbligato a garantire che le persone rimaste nel Nagorno Karabakh dopo il 19 settembre 2023 e che desiderano partire possano farlo in modo sicuro, senza ostacoli e rapido. La Corte ha incaricato l’Azerbaigian di garantire che le persone rimaste nel Nagorno Karabakh dopo il 19 settembre 2023 o ritornate nel Nagorno Karabakh e che desiderano restare siano libere dall’uso della forza o dall’intimidazione. Secondo la decisione, la Repubblica dell’Azerbaigian, in conformità con i suoi obblighi ai sensi della Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, proteggerà e conserverà i documenti e i registri di registrazione, identità e proprietà privata, accettandoli come base in la sua pratica amministrativa e legislativa.

(17) SENATO USA – Il Senato degli Stati Uniti ha approvato il disegno di legge S. 3000 “Armenia Protection Act del 2023” che è ora in attesa dell’approvazione della Camera. Questo disegno di legge revoca il diritto del Presidente degli Stati Uniti di sospendere la Sezione 907 del Freedom Support Act, che a sua volta proibirà gli aiuti militari all’Azerbaigian per un periodo di due anni. Il disegno di legge, tra le altre cose, consente di fornire all’Armenia finanziamenti militari esterni, comporta lo sviluppo di una strategia di sicurezza per la popolazione del Nagorno-Karabakh / Artskah e introduce sanzioni contro Baku “per le azioni del regime di Aliyev verso gli armeni.”

(16) ARMI DA INDIA – L’India fornirà all’Armenia 150.000 pezzi di granate da 30 e 40 mm. di produzione della Munitions India Ltd. Tale compagnia aveva già fornito cinque milioni di proiettili calibro 7,62.

(16) ISTITUZIONI ARTSAKH – Secondo il presidente dell’Assemblea nazionale dell’Armenia, Alen Simonyan, “preservare le istituzioni dell’Artsakh costituisce una diretta minaccia alla sicurezza dell’Armenia”. Secondo il parlamentare i problemi degli armeni del Nagorno Karabakh dovrebbero essere risolti dalla leadership dell’Armenia.

(16) VERTICE SALTATO – L’Azerbaigian si rifiuta di partecipare al meeting del 20 novembre a Washington tra ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian. Gli azeri non hanno gradito le dichiarazioni dell’Assistente del Segretario di Stato USA per gli affari euroasiatici O’ Brien che ha affermato che non è prevista al momento alcuna modifica alla norma che vieta la vendita di armi a Baku.

(15) CONSIGLIO MONDIALE DELLE CHIESE – Dall’8 al 14 novembre si è tenuta ad Abuja (Nigeria) la riunione del comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese (WCC). Il WCC (Consiglio mondiale delle chiese) chiede una risposta internazionale ai bisogni dei rifugiati del Nagorno Karabakh. Il popolo e le chiese armeni hanno urgentemente bisogno di “una generosa risposta internazionale ai bisogni umanitari dei rifugiati fuggiti dal Nagorno Karabakh, in particolare delle donne vulnerabili, dei bambini, degli anziani e delle persone con disabilità e di coloro che non hanno altri mezzi di sostegno“. Lo ha dichiarato il comitato esecutivo del Consiglio ecumenico delle chiese il 13 novembre durante il suo incontro ad Abuja, in Nigeria. L’organo di governo ha rilasciato una dichiarazione dopo aver esaminato il rapporto di una visita della delegazione del WCC in Armenia dal 18 al 22 settembre. La dichiarazione “esprime profonda solidarietà al popolo e alle chiese armeni, e in particolare a tutti coloro che sono fuggiti dalla loro antica patria nel Nagorno Karabakh, in seguito agli eventi traumatici del 19-20 settembre 2023“. Il WCC esprime anche profondo rammarico per il fatto che “negli anni successivi alla guerra del Nagorno Karabakh del 1992-1994, non è stato possibile trovare modi per garantire una pace sostenibile tra i popoli della regione”.

(14) BATTESIMI – Più di 140 armeni sfollati dall’Artsakh sono stati oggi battezzati in varie chiese di Masis (regione di Ararat, Armenia.

(13) ARMENIA E CSTO – Il premier armeno Pashinyan ha avuto una conversazione telefonica con il presidente bielorusso Lukashenko nel corso della quale gli ha comunicato che l’Armenia non parteciperà al prossimo vertice CSTO in programma a Minsk.

(13) ARMAMENTI DALLA FRANCIA – 20 veicoli blindati Bastion di fabbricazione francese sono stati sbarcati al porto georgiano di Poti per essere poi trasferiti in Armenia. Proteste azere.

(13) NUOVE ARMI ALL’AZERBAIGIAN– L’Azerbaigian ha concluso l’acquisto di sistemi di difesa aerei israeliani Barak MX per un valore di 1,2 miliardi di dollari.


(12) APPELLO SINDACO DI PARIGI – Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha pubblicamente chiesto il rilascio dei 55 prigionieri armeni dell’Artsakh detenuti in Azerbaigian.

(9) INCONTRO PRESIDENTE – Il presidente della repubblica di Artsakh, Samvel Shahramanyan, ha incontrato oggi alcuni membri della organizzazione “Supporto per gli armeni dell’Artsakh”, NGO formata da sfollati.

(12 AMBASCIATORE IRAN – L’ambasciatore iraniano in Armenia, Mehdi Sobhani, ha sottolineato l’importanza di rispettare i diritti armeni in Artsakh. L’Azerbaigian ha bollato come “provocazioni” le parole del diplomatico.

(8) DICHIARAZIONE RUSSA – La soluzione tra Armenia e Azerbaigian sarà possibile solo quando le forze extraregionali smetteranno di interferire nel conflitto e i passi dell’Occidente non faranno altro che aggravare la situazion secondo quanto ha affermato il Segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Nikolai Patrushev, durante un incontro con i partner della CSI a Mosca. “Siamo interessati a stabilizzare la situazione nella regione del Caucaso meridionale, creando le condizioni per lo sviluppo della stabilità e rafforzando la fiducia reciproca e la cooperazione“, ha assicurato. A questo scopo, secondo Patrushev, la Russia sta costantemente adottando misure verso una regolamentazione globale delle relazioni armeno-azerbaigian, nell’interesse di concludere un trattato di pace tra questi paesi, delimitando i confini e aprendo le comunicazioni di trasporto.

“La pratica dimostra che ciò è possibile solo se non intervengono le potenze extraregionali. Le azioni dei paesi occidentali provocano il degrado della situazione nella regione e contribuiscono al mantenimento delle contraddizioni”, ha sottolineato.

(8) DIPARTIMENTO DI STATO USA – La pace tra Armenia e Azerbaigian rimane una priorità per gli Stati Uniti. Lo ha affermato Vedant Patel, il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano, riferisce 1lurer.”Oltre a ciò che sta accadendo sulla scena internazionale, la pace tra questi due paesi rimane una priorità per noi, per il Segretario di Stato Blinken. Il Dipartimento di Stato continuerà ad occuparsi di questo problema”, ha affermato.

(8) ASSOLTO JALA HARUTYUNYAN – Il procedimento penale contro l’ex comandante dell’Esercito di difesa del Nagorno Karabakh, Jalal Harutyunyan si è concluso con un’assoluzione. L’accusa riguaradava l’episodio del contrattacco effettuato il 7 ottobre 2020 che costò la vita a molti soldati. Secondo il parere di 306 pagine della Commissione scientifica militare, 11 scienziati militari esperti hanno confermato all’unanimità che non c’era criminalità nel contrattacco di Harutyunyan, che ha agito in modo coscienzioso, vigile e competente durante il contrattacco. Peraltro, nonostante dal contenuto della suddetta perizia risulti che per le perdite causate dall’attacco del nemico alla divisione D-20 dell’unità militare Tsor in data 12 ottobre, la colpa di Harutyunyan sia apparentemente assente e la responsabilità di ciò sia interamente del comando della divisione D-20, la pubblica accusa penale a questo riguardo non è stata interrotta e su questo capo di imputazione il procedimento va avanti.

(7) CONDANNATO KHACHATRYAN – Vagif Khachatryan, l’armeno dell’Artsakh (Nagorno Karabakh), rapito dagli azeri mentre si stava recando in Armenia sotto protezione della Croce Rossa per sottoporsi a un intervento al cuore, è stato condannato dal tribunale penale di Baku. Accusato (falsamente) di aver partecipato ad attività durante la guerra degli anni Novanta, dovrà scontare 15 anni di galera. Uscirà dal carcere azero alla soglia degli 85 anni… Era accusato “di aver compiuto un genocidio”, di attività terroristica e possesso di armi: accuse farlocche, fossero state reali avrebbe avuto una pena ben più alta.
Gli standard legali internazionali e le garanzie relative ai diritti umani non sono stati rispettati in relazione a Vagif Khachatryan” ha dichiarato Anahi Manasyan, difensore diritti umani dell’Armenia che ha invitato le organizzazioni internazionali ad attivarsi per quanto del caso. Khachatryan si era dichiarato non colpevole e aveva chiesto alla corte l’assoluzione.

(7) ASSISTENZA SANITARIA – Più di 2.200 connazionali sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh sono stati visitati gratuitamente presso le cliniche mobili. Il Centro Nazionale per le Malattie Infettive del Ministero della Salute della RA, con il finanziamento dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, ha condotto una ricerca tra gli sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh per circa un mese, dal 2 ottobre al 1 novembre. Più di 2200 cittadini dell’Artsakh sono stati visitati gratuitamente nelle cliniche diagnostiche mobili del Centro nazionale per le malattie infettive del Ministero della Salute donate dalla Federazione Russa. Nell’équipe di personale medico che ha visitato quasi tutte le regioni dell’Armenia hanno lavorato un terapista, un pediatra, uno psicologo e un neurologo. Gli esami ecografici e la fluorografia sono stati effettuati in cliniche mobili. I cittadini hanno ricevuto consulenza medica gratuita.

(7) AIUTI AGLI SFOLLATI – Inizia oggi il processo di accettazione delle domande online per il programma di assistenza sociale “40.000+10.000 AMD”, previsto per novembre e nei mesi successivi. Secondo il ministro Narek Mkrtchyan, 92.525 persone sono state mandate a pagare dal Ministero degli Interni, di cui 5.358 hanno ricevuto 10.000 dram e 87.167 hanno ricevuto 10.000+40.000 dram ciascuna. Per quanto riguarda il sostegno una tantum di 100.000 dram, i pagamenti principali sono stati effettuati e hanno ricevuto questo sostegno 104.200 persone. Oggi sono stati effettuati gli ultimi trasferimenti.

(7) CONFERENZA AL PARLAMENTO EUROPEO – Si tiene oggi, su iniziativa di un deputato cipriota e del gruppo “Europei per l’Artsakh”, una conferenza al parlamento europeo dal titolo “I diritti degli armeni dell’Artsakh e dell’Unione europea”. Lo scopo della conferenza è discutere le modalità per superare la situazione creatasi nel 2020, gli eventi accaduti in Artsakh dopo la guerra dal punto di vista del diritto internazionale, dei diritti umani in generale, nonché di riflettere sul comportamento politico della comunità internazionale, in particolare delle forze coinvolte nel processo di negoziazione del conflitto, prestando particolare attenzione attenzione al ruolo politico dell’UE.

(6) PROCESSO KHACHATRYAN – Un’altra udienza nel caso di Vagif Khachatryan, accusato di “genocidio” e rapito dal ponte Hakari alla fine di luglio si tiene oggi presso il tribunale di Baku. Secondo l’agenzia azera APA, “si prevede che l’indagine del tribunale finirà oggi, dopodiché il pubblico ministero chiederà la punizione per gli imputati”. L’ultima udienza del tribunale è stata rinviata per l’assenza di uno dei “testimoni”.

(6) PENSIONI E BENEFICI– Attesa la decisione del 26 ottobre del governo dell’Armenia di prendere in carico gli sfollati dell’Artsakh, per legge hanno diritto alla pensione e ai benefici coloro la cui posizione soddisfa i requisiti stabiliti dalla legislazione della Repubblica d’Armenia. In altre parole, indipendentemente dalle circostanze in cui hanno ricevuto una pensione o un beneficio in Nagorno Karabakh, le persone sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh acquisiranno il diritto a una pensione o un beneficio in Armenia secondo la procedura stabilita dalla legislazione della Repubblica dell’Armenia e a condizione che vi sia l’iscrizione all’indirizzo del luogo di residenza nella Repubblica di Armenia

(5) CITTADINANZA ARMENA – Dal 6 novembre, i nostri connazionali sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh, a cui è stato concesso lo status di rifugiato con protezione temporanea, potranno presentare le loro domande per la cittadinanza della Repubblica Armena a Yerevan e nei capoluoghi regionali presso tutti gli uffici del Servizio Migrazione e Cittadinanza.

(5) NEGOZIATI DI PACE – Il ministro degli Esteri azerbaigiano Jeyhun Bayramov, durante la conferenza stampa congiunta tenutasi dopo l’incontro con il ministro degli Esteri tedesco Annalena Berbock a Baku, ha dichiarato che il processo di normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian ha subito un rallentamento. “A causa dei passi non costruttivi e contraddittori dell’Armenia, il processo di risoluzione è rallentato“, ha affermato. Bayramov ha anche dichiarato che, nonostante ciò che ha detto, l’Azerbaigian ritiene necessario regolare i rapporti con l’Armenia. “I negoziati con l’Armenia continueranno quando Erevan accetterà le condizioni di Baku“, ha detto il ministro degli Esteri azerbaigiano.

(4) FORZA DI PACE – Le forze di pace russe hanno chiuso un altro posto di osservazione nel Nagorno-Karabakh, nella regione di Shushi. Secondo il bollettino pubblicato ieri sera dal Ministero della Difesa russo, dal 19 settembre sono stati chiusi 9 posti di osservazione e 16 posti di osservazione temporanei.”I lavori continuano con la partecipazione delle forze di pace russe per ripristinare la fornitura di elettricità“, si legge nel messaggio.Secondo il messaggio del Ministero della Difesa della Federazione Russa, la rotazione delle truppe di mantenimento della pace sta finendo, così come l’invio di armi ed equipaggiamento militare in Russia per le riparazioni programmate.

(4) DIOCESI DELL’ARTSAKH – La Sede Madre della chiesa apostolica armena ha deciso di preservare la diocesi di Artsakh. L’incontro del Consiglio Spirituale Supremo è stato presieduto da Karekin II, Catholicos di tutti gli Armeni.Il primo giorno dell’incontro, Artak Beglaryan, leader della diocesi dell’Artsakh ed ex ministro di Stato dell’Artsakh, ha presentato una relazione.Come ha affermato il leader della diocesi dell’Artsakh, il vescovo T. Vrtanes Abrahamian, lo scioglimento del filo dell’Artsakh non avverrà.”Sua Santità, con gioia di tutti noi, ha annunciato che la diocesi di Artsakh non verrà sciolta, ma verranno modificate alcune funzioni. Servirà al suo scopo. Ciò significherà che avremo nel cuore il sogno di tornare nuovamente nell’Artsakh”, ha affermato il leader della diocesi dell’Artsakh.

(3) PRIGIONIERO ARMENO – Madat Babayan, il 71enne armeno catturato dagli azeri durante l’attacco del 19 settembre è in carcere a Baku e gli è stata inflitta una temporanea pena di 4 mesi. è accusato di “terrorismo, acquisizione di armi illegali, organizzazione di gruppi armati” durante la guerra degli anni Novanta. Andrà a processo e sarà condannato.

(3) LEVON MNATSAKANYAN – Da molti giorni non si hanno più notizie del generale già ministro della Difesa della repubblica di Artsakh ed eroe nazionale. Mnatsakanyan fa parte del gruppo di autorità armene sequestrate dagli azeri e incarcerate in attesa di processi farsa alle quali verranno sottoposte dal regime di Aliyev. L’ultima volta che ha avuto contatti con la famiglia è stato un paio di settimane fa. Su alcuni canali Telegram si ipotizza la morte del generale per le percosse subite dagli aguzzini azeri.

(3) CURE MEDICHE – Un totale di 113 persone sfollate con la forza dall’Artsakh (Nagorno-Karabakh) in Armenia a seguito delle operazioni militari dell’Azerbaigian e dell’esplosione in Karabakh continuano a ricevere cure in vari centri medici in Armenia. Lo ha annunciato il viceministro della Sanità Artak Jumayan durante la conferenza stampa davanti al governo armeno. Ha aggiunto che 11 di loro sono in gravi condizioni, altri 3 sono in condizioni critiche, e altri 19 pazienti continuano il loro trattamento all’estero, e in tutti loro si osserva una dinamica positiva della loro condizione. Jumayan ha osservato che oltre 100 pazienti medici sfollati con la forza dal Karabakh all’Armenia sono stati dimessi dagli ospedali armeni nelle ultime settimane, ma continuano a essere sotto controllo medico e ambulatoriale.

(3) OCCUPAZIONE ARMENIA – Circa 200 chilometri quadrati dell’Armenia sono sotto il controllo dell’Azerbaigian. Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri Ararat Mirzoyan durante i dibattiti sul progetto di bilancio statale per il 2024 nel corso della riunione congiunta delle commissioni parlamentari permanenti dell’Assemblea nazionale armena.

(2) ALTRO CIVILE CATTURATO – Giunge oggi la notizia che un altro anziano civile armeno – l’ultra settantenne Madat Babayan – era stato catturato dagli azeri durante l’attacco del 19 settembre. È accusato di aver partecipato ad azioni terroristiche durante la guerra degli anni Novanta è in particolare al (controverso) massacro di Khojaly. Andrà ovviamente a “processo” e sarà ovviamente condannato.

(2) AIUTI DALLA GRECIA – La Grecia ha inviato aiuti umanitari all’Armenia per gli sfollati del Nagorno Karabakh. Ne ha parlato Evangelos Tournakis, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Grecia presso Yerevan. Ha informato che oggi la parte greca ha assegnato al governo armeno quattro tonnellate di carico umanitario. A Yerevan è arrivato anche un gruppo di persone particolarmente specializzate, composto da psicologi e assistenti sociali, che forniranno supporto psicologico agli sfollati del Nagorno Karabakh che hanno sofferto a causa della crisi umanitaria.  “La Grecia sta al fianco dell’Armenia, come dimostrato ancora una volta oggi. Approfittando di questa opportunità, vorrei anche dire che la Grecia sostiene fortemente l’integrità territoriale e la sovranità dell’Armenia“, ha affermato l’Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Grecia in Armenia.  

(2) PRIGIONIERI ARMENI – Dopo le operazioni militari di settembre, è diventato chiaro che oltre alla leadership militare e politica dell’Artsakh, a Baku sono detenute anche altre persone militari e civili. Secondo il rapporto del comitato investigativo della RA, allo stato attuale delle indagini, ci sono dati sulla cattura di 16 persone: 6 militari e 10 civili. “La Repubblica dell’Azerbaigian ha confermato che sono in possesso solo di 9 delle 16 persone, e per quanto riguarda le altre si stanno intraprendendo le azioni appropriate“. Dopo il 19 settembre non ci sono stati contatti con Garegin Martirosyan, residente nel villaggio di Nerkin Sznek nell’Artsakh. I familiari hanno denunciato la scomparsa di quest’ultimo; Suo figlio, Karen, ha informato che suo padre lo aveva contattato dall’Azerbaigian il 9 ottobre e aveva detto che era in prigionia. Garegin non è solo lì, anche altre 3 persone dello stesso villaggio, Davit Allahverdyan, Gurgen Stepanyan e Melikset Pashayan, sono detenute nelle carceri di Baku.

(1) GEORGIA SU ACCORDI DI PACE – La Georgia ha affermato che rifiutarsi di partecipare ai negoziati “3+3” non significa uscire dai problemi regionali. Le autorità sperano addirittura che l’accordo di pace venga firmato a Tbilisi. Lo ha dichiarato Nikoloz Samkharadze, capo della commissione per le relazioni estere del parlamento georgiano, alla televisione pubblica georgiana.

(1) RIUNIONE PRESIDENTE – Il presaidente della repubblica di Artsakh, Samvel Shahramanyan, si è riunito presso l’hotel Marriot di Yerevan con i deputati dell’Assemblea nazionale di Stepanakert per discutere del futuro dell’Artsakh. La riunione è stata promossa dal Comitato per la salvaguardia della statualità dell’Artsakh.

(1) PROCESSO KHACHATRYAN – Nuova udienza oggi a Baku nel processo a carico di Vagif Khachatryan, accusato di “genocidio” e rapito dal ponte Hakari alla fine di luglio; presiede il giudice del tribunale militare di Baku Zeinal Aghayev. Secondo i media azeri, “le vittime parleranno” nella sessione odierna del tribunale.Vagif Khachaturyan viene processato in virtù del “procedimento penale avviato dalla procura dell’Azerbaigian il 22 dicembre 1991, nel villaggio di Meshali, nella regione di Khojaly, sui fatti di genocidio, deportazione di azeri, distruzione e danneggiamento di proprietà statali da parte di membri di gruppi illegali Gruppi armati armeni il 22 dicembre 1991”. Khachatryan nega le accuse avanzate da Baku. Si sono già svolte cinque udienze in tribunale, ma nessuna vittima ha sottolineato che Vagif Khachatryan è colpevole di averlo torturato.

(1) EUMA – La missione di osservazione dell’UE ha aperto un nuovo ufficio a Yeghegnadzor, informando che il numero di pattuglie attualmente raggiunge 1.000 per cento osservatori. Sottolineando che questa regione merita pace e stabilità durature, il capo della missione Markus Ritter ha espresso la speranza che insieme possano contribuire alla realizzazione di questo obiettivo.  Rispondendo alla domanda “Libertà” , Ritter ha informato che il Canada ha aderito alla missione dell’UE e che la questione dell’espansione sarà discussa a Bruxelles entro la fine dell’anno.Alla constatazione di “Freedom” che gli osservatori inviano il loro rapporto direttamente a Bruxelles e alla domanda se sia ancora possibile dire quale sia la situazione al confine in questo momento, Ritter ha risposto: “È pacifica, non c’è tensione al momento.”

(31) DEPUTATI EUROPEI RICEVUTI DAL PRESIDENTE – l presidente dell’Artsakh, Samvel Shahramanyan, ha ricevuto il 29 e 30 ottobre la delegazione guidata dal deputato francese Nicolas Bey, dall’italiano Vincenzo Sofo e da Marion Marechal, capolista del partito francese “Reconquête” per le prossime elezioni del Parlamento europeo.

(31) BAMBINI DELL’ARTSAKH – Degli oltre 21.000 bambini sfollati con la forza dal Nagorno-Karabakh, 16.371 continuano la loro istruzione in vari istituti scolastici in Armenia. Lo ha riferito il viceministro della Repubblica di Armenia, Araxia Svajyan, durante la conferenza stampa tenutasi al “Centro umanitario”, aggiungendo che 5185 di loro si trovano a Yerevan, il resto si trova in altre località della repubblica.  Ha altresì invitato i genitori dei bambini ancora non iscritti a procedere tempestivamente e, con l’occasione, ha informato anche che che prosegue il programma di formazione continua negli istituti di istruzione professionale primaria e secondaria e nelle università. 

(31) LAVORO PER GLI SFOLLATI – A Yerevan si è tenuta una sorta di “fiera del lavoro” (“Artsakh Career Expo”) per gli sfollati forzati dal Nagorno Karabakh. ltre 2.000 offerte di lavoro provenienti da diversi settori produttivi. Lo scopo dell’iniziativa è sostenere i cittadini dell’Artsakh sfollati con la forza nelle questioni occupazionali, sociali, educative e di integrazione nella vita lavorativa. Il co-fondatore di “Artsakh Career Expo”, Mane Bareghayman, ha dichiarato in una conversazione con i giornalisti che molte persone hanno cercato di mobilitare le proprie forze e proporre varie iniziative per aiutare i cittadini sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh. Riferendosi alle organizzazioni presenti alla fiera, Mane Bareghamyan ha informato che ci sono più di 50 organizzazioni di datori di lavoro e più di 2000 posizioni. I settori sono molto diversi: informatica, manutenzione, servizi, istruzione, finanza, ecc.

(31) PAGAMENTO PENSIONI – Si stanno compiendo sforzi affinché i cittadini che ricevono pensioni e benefici tramite la società “Artsakhpost” abbiano presto l’opportunità di ricevere la pensione e i benefici di settembre 2023 (ad eccezione della pensione militare) dalle filiali di “Artsakhbank”. Così riferisce l’istituto postale dell’Artsakh. Peraltro, in giornata il ministro delle Finanze Vahe Hovhannisyan in una conversazione con i giornalisti all’Assemblea nazionale ha dichiarato che il governo dell’Armenia ha stanziato fondi che ha girato alla repubblica del Nagorno Karabakh la quale a sua volta ha deciso la procedura per il pagamento delle pensioni. Il ministro ha altresì precisato che coloro che vogliono ricevere d’ora in avanti la pensione devono essere registrati in Armenia.

(30) NUOVO BILANCIO VITTIME – La portavoce del Ministero degli Esteri armeno, Ani Badalyan, ha informato che “Il Comitato Investigativo della Repubblica d’Armenia ha pubblicato i dati sul numero di civili uccisi e feriti, compresi bambini, a seguito dell’attacco militare su larga scala dell’Azerbaigian al Nagorno-Karabakh il 19 settembre. 14 persone sono state torturate, 64 sono morte durante il trasferimento dal Nagorno Karabakh“. Ha anche condiviso altre informazioni del comitato investigativo, secondo le quali più di 200 persone, tra cui 9 civili e 2 bambini, sono state uccise e più di 300 sono rimaste ferite, di cui 80 civili. Nel foglio informativo distribuito da Badalyan si precisa che i dati  sono aggiornati al 30 ottobre e potrebbero cambiare man mano che l’indagine è in corso. 

(30) CONSIGLIO D’EUROPA – Il Consiglio d’Europa sta preparando un pacchetto completo di misure per rispondere all’afflusso di rifugiati dopo la visita del Rappresentante speciale per la migrazione e i rifugiati, Leila Kayajic, dall’11 al 13 ottobre 2023. l pacchetto mira ad aiutare l’Armenia a risolvere i problemi legati al reinsediamento di oltre 100.000 armeni sfollati dal Nagorno-Karabakh, tra cui circa 30.000 bambini.Durante la visita in Armenia, il Servizio per la migrazione e i rifugiati ha collaborato con i pertinenti organi statali, partner internazionali e organizzazioni non governative. La rappresentante speciale Leila Kayajic ha visitato anche due rifugi del comune di Artashat.Ha delineato le aree specifiche di sostegno incluse nel Piano d’azione del Consiglio d’Europa per l’Armenia (2023-2026) e nel Piano d’azione per la protezione delle persone vulnerabili nel contesto della migrazione e dell’asilo (2021-2025).
Questi includono: rafforzare la tutela dei diritti umani dei rifugiati in situazioni vulnerabili, agevolare l’accesso all’assistenza sanitaria e mentale, garantire l’inclusività dell’istruzione e rivedere i curricoli professionali, tutelare i diritti dei bambini, aumentare la vitalità degli organi di autogoverno locale.

(30) OMBUDSMAN AZERO SU DETENUTI ARMENI – L’Ufficio del difensore dei diritti umani in Azerbaigian (!) ha rilasciato una dichiarazione nella quale ha affermato che agli ex leader dell’Artsakh viene data l’opportunità di contattare le loro famiglie. “Abbiamo incontri regolari, ci sono stati anche incontri con “persone accusate di aver commesso crimini di guerra contro l’Azerbaigian, i loro diritti sono garantiti” (testuale). Siamo sensibili nei confronti di ogni detenuto, gli viene data l’opportunità di stabilire un contatto con le proprie famiglie, viene loro fornito un interprete“, ha affermato Sabina Aliyeva, difensore civico della Repubblica dell’Azerbaigian.

(29) INSEGNANTI DELL’ARTSAKH – Gli insegnanti sfollati con la forza dall’Artsakh possono continuare le loro attività professionali negli istituti scolastici dell’Armenia e possono candidarsi liberamente ai concorsi annunciati in qualsiasi luogo di residenza e partecipare secondo la consueta procedura. Lo ha annunciato il governo dell’Armenia in un video promozionale che informa anche riguardo alla piattaforma elettronica da utilizzare per le candidature.

(29) PAPIKYAN IN CINA -Oggi una delegazione guidata dal ministro della Difesa della Repubblica di Armenia, Suren Papikyan, è partita per la Repubblica popolare cinese per una visita di lavoro.

(28) CONFERMATE TORTURE E MUTILAZIONI – Il difensore dei diritti umani Anahit Manasyan ha partecipato ad una tavola rotonda nell’ambito del Congresso degli avvocati armeni sul tema degli sfollati forzati dal Nagorno Karabakh. Nel corso dell’incontro ha osservato come il lavoro del suo ufficio sia enormemente aumentato in considerazione degli oltre centomila sfollati arrivati dall’Artsakh. “Durante questo periodo, abbiamo parlato con circa 400 persone, a seguito delle quali abbiamo ricevuto informazioni sulla morte, tortura, mancanza di rispetto dei corpi, mutilazioni e altri maltrattamenti di civili a seguito dell’aggressione azera, proibita dal diritto internazionale” ha osservato il difensore.

(28) CONVERSAZIONE LAVROV-BAYRAMOV – Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov. I ministri hanno discusso le questioni attuali delle relazioni bilaterali e delle agende regionali e internazionali e in particolare la preparazione del trattato di pace, lo sblocco delle comunicazioni di trasporto e la delimitazione del confine armeno-azerbaigiano.

(27) SITUAZIONE RESIDENTI – La giornalista investigativa  Lindsay Snell ha pubblicato notizie riguardo la situazione dei pochissimi armeni rimasti nel Nagorno Karabakh: “I media statali azerbaigiani si sono recentemente vantati del fatto che l’Azerbaigian ha stabilito comunicazioni locali, ma gli armeni rimasti nel Nagorno-Karabakh non hanno Internet o un servizio di telefonia cellulare e non sono autorizzati a parlare con i parenti senza supervisione. E come parte della facciata di “reintegrazione”, le autorità azere hanno tolto i passaporti armeni a coloro che sono rimasti, ma non hanno rilasciato passaporti azeri. Ciò significa che gli armeni rimasti nel Nagorno-Karabakh attualmente non hanno la cittadinanza“.

(27) MIRZOYAN SU POSSIBILE PACE – Il ministro degli Esteri dell’Armenia ha dichiarato in una conferenza stampa che una pace stabile tra Armenia e Azerbaigian è possibile solo se vi è un riconoscimento inequivocabile dell’integrità territoriale reciproca e se viene attuata la delimitazione. “Per una pace duratura e dignitosa per il nostro popolo nel Caucaso meridionale, è una necessità vitale garantire l’esclusione dell’uso della forza e delle politiche xenofobe, perché abbiamo già assistito alle loro manifestazioni, di cui abbiamo messo in guardia più volte” ha detto il ministro.

(27) INCONTRO PRIMI MINISTRI IN GEORGIA – I primi ministri di Armenia e Azerbaigian, Nikol Pashinyan e Ali Asadov, si sono incontrati a Mukhrani, vicino a Tbilisi, attraverso la mediazione del capo del governo georgiano, Irakli Gharibashvili. I dettagli delle trattative non vengono resi noti. Secondo il canale televisivo “Imedi”, l’incontro dei tre primi ministri è durato diverse ore.

(27) ARMAMENTI DALL’INDIA – L’India sta studiando la possibilità di fornire un nuovo lotto di armi e munizioni all’Armenia secondo il quotidiano Economic Times. Recentemente un alto funzionario armeno è arrivato a Nuova Delhi e ha avuto colloqui al riguardo. Non ci sono ancora dettagli sulle nuove consegne, tuttavia, come nota il giornale, gli osservatori armeni, che hanno voluto rimanere anonimi, hanno affermato che il lotto potrebbe includere attrezzature che serviranno da deterrente in una situazione di conflitto con l’Azerbaigian.
“Le forniture sono state effettuate nel settembre 2022 sulla base degli accordi siglati tra i due Paesi. L’importo dei contratti è di 20 miliardi di rupie (244,7 milioni di dollari). “Secondo loro, l’India ha già fornito all’Armenia i lanciarazzi “Pinaka” di produzione locale, che sono stati venduti all’estero per la prima volta, nonché missili anticarro e un lotto di munizioni”, osserva il giornale. La fornitura di armi è stata effettuata attraverso il corridoio di trasporto che attraversa il territorio dell’Iran. La piattaforma online Indian Defense Research Wing ha riferito che all’inizio di agosto, la società di difesa indiana Bharat Forge LTD ha consegnato sei obici ATAGS da 155 mm trainati all’Armenia con un contratto del valore di 155,5 milioni di dollari. L’accordo prevede la fornitura di 90 pezzi di artiglieria di questo tipo all’Armenia entro tre anni, scrive infoport.am.

(27) DIRITTI UMANI – “Le violazioni dei diritti umani hanno segnato ancora una volta l’ultimo capitolo del conflitto a lungo termine tra Armenia e Azerbaigian nella regione del Karabakh e nei suoi dintorni”, ha affermato il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Dunya Mijatovich, riassumendo le visite in Armenia e Azerbaigian. Mijatović ha visitato due paesi dal 16 al 23 ottobre, ha incontrato i principali funzionari, i difensori dei diritti umani, le vittime del conflitto, i rappresentanti delle organizzazioni internazionali e per i diritti umani, ed è stato anche nello spopolato Nagorno-Karabakh. “Il motivo della visita è stata la massiccia deportazione di oltre 100.600 armeni del Karabakh, fuggiti in Armenia in pochi giorni alla fine di settembre. Ciò ha fatto seguito alle operazioni militari dell’Azerbaigian del 19 e 20 settembre, al successivo pieno controllo della regione e all’interruzione a lungo termine della circolazione delle persone e dell’accesso ai beni di base, ai servizi e all’energia a seguito del blocco di nove mesi da parte dell’Azerbaigian del corridoio Lachin” ha osservato Mijatović, aggiungendo che gli armeni del Karabakh “si sono trovati in uno stato di abbandono, senza alcuna garanzia affidabile di sicurezza o protezione da nessuna parte”; “lasciare le loro case era per loro l’unica opzione possibile“. In Armenia, Mijatovich ha visitato le residenze degli sfollati di Aghavnadzor e Tsaghkadzor a Kotayk marz, “dove ha parlato con gli armeni del Karabakh, comprese famiglie, anziani, disabili e altre persone vulnerabili”. Il commissario ha avuto anche incontri con organizzazioni internazionali e rappresentanti della società civile.

(26) ACCORDO DI PACE – Il premier armeno Pashinyan, intervenendo a un forum a Tblisi (Georgia) ha la speranza di firmare un accordo di pace con un ripristino delle relazioni diplomatiche con Baku “nei prossimi mesi”.

(26) CONSIGLIO D’EUROPA – Il Consiglio d’Europa ha tenuto una discussione urgente sull’Artsakh e ha adottato una dichiarazione. La 45^ sessione del “Congresso dei poteri locali e regionali”, tenutasi nell’ambito del Consiglio d’Europa, condanna fermamente l’operazione militare condotta dall’Azerbaigian nel Karabakh il 19 e 20 settembre 2023 ed il blocco di dieci mesi della regione che l’ha preceduta, che hanno portato ad una situazione umanitaria disastrosa, a numerose perdite di vite umane e alla fuga di oltre 100.000 persone verso la vicina Armenia. Il Congresso riconosce l’integrità territoriale dell’Azerbaigian, ma esprime profonda preoccupazione per le conseguenze umanitarie di questa situazione; elogia inoltre gli sforzi delle autorità armene per accogliere gli armeni del Karabakh fuggiti dalla regione e per soddisfare le loro
esigenze. Il Congresso sostiene gli sforzi internazionali per rispondere alla crisi, deplora le gravi conseguenze umanitarie della situazione derivante dall’operazione militare condotta dall’Azerbaigian e dal blocco della regione che l’ha preceduta, e invita le autorità azere ad astenersi da qualsiasi azione che possa portare ad un ulteriore deterioramento della situazione e ad
un nuovo esodo della popolazione; si unisce all’Assemblea parlamentare e al Comitato europeo delle regioni nel chiedere il rilascio di tutti i rappresentanti del Karabakh, compresi i funzionari locali, detenuti in Azerbaigian.
Esprime la propria solidarietà ed il proprio sostegno agli enti locali armeni, che sono in prima linea negli sforzi per accogliere gli armeni del Karabakh; accoglie con favore l’assistenza già fornita dal governo nazionale armeno alle comunità locali e chiede che continui in futuro ed invita inoltre le autorità nazionali, regionali e locali di altri Paesi europei a sostenere l’Armenia in questi sforzi ed a fornire i necessari aiuti umanitari; afferma di essere pronto ad assistere le autorità nazionali e locali armene, anche attraverso attività di cooperazione sul campo, nel sostenere gli armeni del Karabakh fuggiti dalla regione.
Prende atto delle promesse fatte dalle autorità azere di garantire i diritti e le libertà dei residenti armeni e dei piani annunciati per la loro reintegrazione, e ribadisce la responsabilità dell’Azerbaigian di garantire la sicurezza degli armeni del Karabakh rimasti nella regione e di garantire la protezione dei loro diritti; nvita le autorità azere a garantire la consegna senza ostacoli degli aiuti umanitari a coloro che rimangono nella regione, compresa la piena riapertura del corridoio di Lachin; decide di prestare un’attenzione particolare alla situazione degli armeni del Karabakh e al rispetto dei loro diritti, in particolare quelli tutelati dalla Carta europea dell’autonomia locale.

(26) PATRIMONIO CULTURALE – La Francia aiuterà a preservare il patrimonio culturale del Nagorno Karabakh. Lo ha dichiarato il ministro della Cultura di Parigi, Rima Abdul Malak, nel corso della sua visita in Armenia e dell’incontro con il collega armeno Zhanna Andreasyan. Durante la riunione delle delgazioni, le parti hanno discusso questioni relative alla cooperazione interculturale dei due Paesi, all’attuazione di vari programmi settoriali, all’attuazione di nuove idee. Le parti hanno affrontato la questione della conservazione di oltre 5.000 monumenti storici e culturali armeni, musei e reperti ivi conservati, nonché del patrimonio culturale immateriale in pericolo nel territorio del Nagorno Karabakh a causa dell’aggressione azera. Nell’incontro con il Ministro della Cultura francese, il Ministro della Repubblica di Armenia ha espresso la sua gratitudine per aver sempre tenuto sotto i riflettori la questione del patrimonio storico e culturale in pericolo di estinzione del Nagorno Karabakh, sottolineando il sostegno attivo della Francia, dell’UNESCO e dell’Alleanza Internazionale per la protezione del patrimonio storico e culturale nelle zone di conflitto (ALIPH – Alleanza internazionale per la protezione delle zone di conflitto).
La ministra francese ha dichiarato che la Francia ha acquisito un database di foto satellitari del patrimonio culturale nel Nagorno Karabakh e ha presentato una richiesta ufficiale all’UNESCO affinché possa ottenere il permesso di visitare fisicamente i territori del Nagorno Karabakh e registrare tutti i valori storici e culturali che sono armeni da identificare.

(26) CROCE ROSSA – Dal 19 settembre, i dipendenti del Comitato Internazionale della Crice Rossa (CICR) hanno finora aiutato a trasportare 220 resti dall’Artsakh all’Armenia, comprese le vittime dell’esplosione nel deposito di carburante.

(25) AIUTI AGLI SFOLLATI – Il sostegno per l’affitto e le bollette è stato pagato a 41.611 persone sfollate con la forza dall’Artsakh. Va ricordato che alle persone sfollate con la forza dal Nagorno-Karabakh viene fornito un sostegno sociale di sei mesi: 40.000 dram per vivere in alloggi temporanei e 10.000 dram per pagare le bollette.

(25) AUTORITA’ ARMENE RAPITE – Il Lemkin Genocide Prevention Institute discuterà la questione del ritorno delle figure istituzionali rapite dell’Artsakh. La direttrice esecutiva dell’Istituto per la prevenzione del genocidio Lemkin, Eliza von Yoden-Forge, rispondendo alle lettere allarmanti del deputato armeno Taguhi Tovmasyan sui rapimenti illegali dei nostri compatrioti, leader militari e politici e civili da parte dell’amministrazione dittatoriale dell’Azerbaigian, ha espresso la sua solidarietà riguardo al loro ritorno anticipato.

(25) CONSIGLIO EUROPEO – Anche la situazione nel Caucaso meridionale verrà discussa nella sessione del Consiglio europeo di domani 26 ottobre. Charles Michel ha sottolineato che si affronteranno anche altri temi legati alla politica estera, tra cui i rapporti tra Pristina e Belgrado, la situazione nel Sahel e nel Caucaso meridionale. Nelle sue comunicazioni odierne al Senato la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha dichiarato che “al Consiglio Europeo parleremo, dunque, anche di quanto sta accadendo nel Caucaso, delle tensioni crescenti tra Azerbaigian e Armenia, dell’esodo di decine di migliaia di cittadini di origine armena dal Nagorno-Karabakh, del rischio che si apra un nuovo fronte di destabilizzazione. E anche questo fronte richiama la comunità internazionale e l’Europa, in particolare, ad un’azione più incisiva per evitare un’escalation“. 

(25) SALTA VERTICE – Un vertice tra Pashinyan e Aliyev era stato ipotizzato per fine ottobre a Bruxelles su iniziativa del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Ma l’incontro non ci sarà. Inizialmente si era detto che non vi erano i tempi tecnici per l’organizzazione ma è poi emerso che il rifiuto del presidente azero a incontrare il premier armeno è all’origine del fallimento del vertice. Il ministro degli Esteri armeno, Mirzoyabn, ha sarcasticamente dichiarato: “Penso che Aliyev non abbia trovato il tempo“. Intanto, il portavoce del Cremlino, Peskov, dichiara che Mosca continua a impegnarsi con Baku e Yerevan per aiutarle a risolvere il conflitto, ma non sono stati ancora compiuti progressi significativi. “Non c’è ancora un’intesa reciproca esatta. Continuiamo i nostri contatti“, ha detto Peskov, rispondendo alla domanda se ci siano progressi nella proposta russa di utilizzare Mosca come piattaforma per la preparazione di un piano di pace.

(24) PRIGIONIERI ARMENI – Il 20 ottobre, i dipendenti del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) hanno incontrato gli armeni catturati dall’Azerbaigian (compresi gli ex presidenti della repubblica di Artsakh Arkadi Ghukasyan, Bako Sahakyan, Arayik Harutyunyan, l’ex ministro di Stato Ruben Vardanyan, l’ex ministro degli Esteri Davit Babayan, l’ex comandante dell’esercito di difesa Levon Mnatsakanyan, l’ex portavoce di NA Davit Ishkhanyan) secondo quanto hanno riferito i mass media azeri. Secondo la fonte, i dipendenti del CICR hanno creato le condizioni affinché potessero comunicare con le loro famiglie. “Conformemente al suo mandato, il CICR valuta le condizioni di detenzione e di trattamento dei detenuti. Il CICR crea anche le condizioni per ripristinare o mantenere i contatti con le loro famiglie. Secondo le procedure del CICR, le osservazioni e le raccomandazioni riguardanti i detenuti vengono discusse solo dalla parte detentrice“, si legge nella nota.

(24) FERITI DALL’ARTSAKH – 150 persone sfollate con la forza dall’Artsakh sono ancora in cura in diversi ospedali dell’Armenia. Le condizioni di 24 di loro sono valutate gravi, mentre le condizioni di 11 sono estremamente gravi . Lo ha detto il portavoce di Nikol Pashinyan, Nazeli Baghdasaryan, durante un briefing al governo. 42.000 cittadini sfollati con la forza dall’Artsakh sono registrati nei centri di assistenza sanitaria di base. 333 di loro sono donne incinte. Durante questo periodo sono state registrate nuove nascite in 88 famiglie sfollate dall’Artsakh.

(24) PROSESEGUE PROCESSO A KHACHATRYAN – A Baku è iniziata una nuova udienza in tribunale sul caso Vagif Khachatryan, rapito illegalmente dagli azeri dal ponte Hakari alla fine di luglio. Il 70enne residente ad Artsakh nega le accuse presentate da Baku, che si riferiscono al presunto “genocidio”. I parenti dell’anziano affermano inoltre che era un autista normale, non ha partecipato ad alcuna operazione militare durante quel periodo, non ha ricoperto una posizione militare e non ha partecipato in alcun modo agli eventi descritti nello stato. accusa. Vagif Khachatryan – vittima probabilmente di uno scambio di persona – è stato rapito e portato a Baku in estate mentre stava cercando di venire in Armenia per un intervento chirurgico urgente al cuore attraverso il checkpoint azero di Hakari. Poche ore dopo il suo arresto, Baku ha annunciato che lo stavano cercando da molto tempo e lo ha addirittura dichiarato ricercato a livello internazionale (ipotesi smentita dalla Criminalpol). Finora non è chiaro quanti anni di reclusione il pubblico ministero richiederà per l’anziano ma è scontata la sua condanna al termine di un processo che altro non è se non una farsa.

(24) BAKU VUOLE UN RISARCIMENTO – In Azerbaigian si moltiplicano le voci (sempre ben pilotate dal governo) secondo cui “l’Armenia dovrebbe pagare un risarcimento all’Azerbaigian”. Anche un deputato, Jeyhun Mammadov, ha espresso questa idea nella sessione odierna della legislatura azera. Il deputato ha sostenuto che “l’Armenia dovrebbe pagare un risarcimento all’Azerbaigian per la distruzione dell’intera infrastruttura e la distruzione del patrimonio culturale in un’area di 10.000 chilometri”. Girano anche nei social network e nei mass media azeri presunte informazioni per coloro che vogliono reinsediarsi, indipendentemente dal luogo di registrazione, a Stepanakert, la capitale del Nagorno Karabakh occupato dall’Azerbaigian. Ma per ora, queste notizie sono (debolmente) respinte a livello ufficiale anche se pochi giorni fa è stata annunciata la volontà di insediare 140.000 azeri nella regione occupata.

(24) DETTAGLI SU ACCORDO FRANCO ARMENO – L’Armenia deve essere in grado di proteggere se stessa e la sua popolazione: lo ha scritto il ministro delle Forze armate francese Sébastien Lecornu nel suo microblog X esprimendo soddisfazione per i progressi compiuti nelle tre direzioni della cooperazione in materia di difesa con il ministro della Difesa della’Armenia Suren Papikyan. Lecornu ha indicato le priorità dell’azione: 1) Sostegno all’esercito armeno nella sua trasformazione (apertura nel gennaio 2023 di una missione di difesa, invio di un ufficiale francese come consigliere militare presso il Ministero della Difesa armeno, numerose visite e incontri di lavoro), 2) Formazione (collaborazione con scuole di formazione per ufficiali e sottufficiali, addestramento da parte di reparti di addestramento operativo, in particolare nei settori del combattimento in montagna e del tiro di precisione), 3) Rafforzamento della difesa terra-aria (firma di un contratto per l’acquisizione di 3 radar GM200 e di una lettera di intenti sulla difesa aerea, firma di una lettera di intenti per l’acquisizione del missile Mistral, prossimo audit della difesa terra-aria armena) 

(23) ACCORDO CON LA FRANCIA PER LA DIFESA – La Francia fornirà all’Armenia sistemi di difesa aerea e radar in un accordo annunciato ieri dal ministro delle Forze armate francesi, Sébastien Lecornu al termine della visita a Parigi del collega armeno Suren Papikyan. La Francia ha finalizzato la vendita di tre radar Thales Ground Master 200 (GM200) e ha firmato un memorandum d’intesa per il sistema di difesa aerea a corto raggio Mistral francese all’Armenia. La Francia si è inoltre impegnata a fornire formazione alle forze di difesa di terra e a sostenere gli sforzi di modernizzazione militare dell’Armenia. Questi sistemi radar e di difesa aerea sono cruciali per contrastare i droni come quelli utilizzati dall’Azerbaigian durante la guerra dell’Artsakh del 2020. Il GM 200 è un apparato che funziona per la sorveglianza aerea o come sensore per un sistema di difesa aerea. E’ trasportabile su strada, ferrovia, aereo tattico (tipo C-130) o elicottero; può essere configurato in 15 minuti e gestito in remoto o localmente. Pesa complessivamente circa dieci tonnellate. Ha una raggio di sorveglianza di 250 chilometri. Questo radar può tracciare il fuoco di artiglieria, mortai e missili, nonché definire il punto di lancio e il luogo esatto dell’impatto, ed eseguire funzioni standard di difesa aerea contro i missili balistici e da crociera. Oltre alla Francia è in uso a Moldavia, Olanda, Norvegia e Ucraina. Ogni pezzo ha un costo di 14,5 milioni di euro.

(23) POSIZIONE RUSSIA – Mosca è pronta a contribuire concretamente al processo di demarcazione del confine tra Azerbaigian e Armenia. Lo ha riferito ai giornalisti il ​​ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, dopo i risultati della riunione ministeriale “3+3” sul Caucaso meridionale. “È ben noto a tutti gli esperti che tutto il necessario per discutere e concordare la demarcazione [del confine tra Armenia e Azerbaigian], comprese, innanzitutto, le mappe lasciate dall’epoca sovietica, sono nelle mani della Federazione Russa. I partner lo capiscono. Non stiamo cercando di farne un grosso problema. Lasciamo che tentino la fortuna a Bruxelles, ma noi siamo sempre pronti a contribuire davvero ad avviare una vera demarcazione dei confini“, ha detto il capo del dipartimento diplomatico russo. Lavrov ha detto anche che il conflitto tra Azerbaigian e Armenia è stato, nel complesso, risolto e ora le parti devono solo compiere ulteriori passi concreti per regolamentare pienamente le relazioni.

(23) DICHIARAZIONI DOPO VERTICE – LAVROV (FR) ha annunciato che il prossimo incontro dei ministri degli Esteri nel formato “3+3” si svolgerà in Turchia nella prima metà del 2024. FIDAN (TUR): “La strada verso la pace e la stabilità regionale passa attraverso la conclusione di un trattato di pace globale tra Azerbaigian e Armenia“. Il ministro ha osservato che la Turchia sostiene la soluzione dei problemi regionali attraverso il dialogo. “La Turchia è sostenitrice della soluzione dei problemi regionali attraverso il dialogo per garantire una pace stabile nella regione“, ha affermato Fidan, sottolineando l’importanza della piattaforma 3+3 per mostrare alla comunità internazionale la capacità dei paesi della regione di “risolvere” i propri problemi. i problemi. A suo parere, “è incoraggiante che gli ostacoli all’instaurazione di cooperazione e amicizia nella regione siano stati eliminati“. ABDOLLAHIAN (IR): “L’incontro dei ministri degli Esteri a Teheran nel formato “3+3” può diventare una pietra miliare sulla strada verso l’instaurazione della pace nel Caucaso meridionale. Ci auguriamo di poter testimoniare la presenza costruttiva ed efficace dell’amica Georgia in questi incontri

(23) VERTICE DI TEHERAN – Presso il Ministero degli Affari Esteri iraniano si è svolto l’incontro dei ministri degli Esteri nel formato “3+3”, proposto da Teheran nei giorni scorsi. La riunione dei ministri degli Esteri è dedicata alla trasformazione del Caucaso: ad essa hanno partecipato i ministri degli Esteri di Iran, Russia, Turchia, Azerbaigian e Armenia. L’incontro si svolge all’insegna del motto “Nuovo mondo, cooperazione e progresso nel Caucaso meridionale”. Tenendo conto dei cambiamenti avvenuti nella regione, l’incontro nel formato 3+3 ha discusso le sfide del Caucaso meridionale e le modalità di sviluppo della cooperazione regionale (politica, economica, sicurezza, transito, energia, ecc.), così come così come le questioni di pace e i colloqui tra Azerbaigian e Armenia. La Georgia, tuttavia, ha ufficialmente rifiutato di partecipare all’incontro in questo formato.

(22) FRANCIA E ARMENIA – Su invito del Ministro delle Forze Armate francesi Sebastien Lecorne, il Ministro della Difesa dell’Armenia, Suren Papikyan, è partito oggi per la Repubblica Francese in visita di lavoro. Qualche giorno fa il ministro della Difesa francese aveva annunciato in una conversazione con un giornale francese che l’Armenia e la Francia firmeranno un contratto per forniture militari.

(22) COLLOQUI A TEHERAN – Il 23 ottobre il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Armenia, Ararat Mirzoyan, parteciperà all’incontro della piattaforma di consultazione regionale (“3+3”) a Teheran su invito della parte iraniana. Anche Azerbaigian e Federazione Russa hanno aderito all’invito iraniano. Al vertice dovrebbe essere presente anche il ministro della Georgia.

(21) SFOLLATI – Il viceministro dell’Amministrazione territoriale e delle infrastrutture della RA, Vache Terteryan, presentando lo stato di avanzamento dei programmi di sostegno attuati dal Centro umanitario del governo per gli sfollati con la forza. “Oggi abbiamo circa 55mila e più persone che sono state indirizzate ai centri di accoglienza dai nostri sistemi, e più di 25mila persone che hanno trovato di propria iniziativa il loro luogo di residenza temporanea. Voglio sottolineare che sono tutti sotto la nostra attenzione e cura, e tutti i responsabili amministrativi stanno lavorando in questa direzione” ha dichiarato. Terteryan ha informato che negli ultimi giorni un numero crescente (da 300 a 500 al giorno) di persone si trasferisce dagli alberghi in altri luoghi di residenza e ha ricordato che alle amministrazioni regionali sono stati forniti contributi di emergenza per due miliardi e 260 milioni di dram (circa 5,3 milioni di euro).

(21) RICERCA SUPERSTITI – Il Comitato Internazionale della Croce Rossa informa che sono ancora in corso le ricerche di eventuali cittadini dell’Artsakh rimasti nella repubblica. Gli operatori girano ancora, a un mese di distanza dall’attacco azero, per i centri cittadini e i paesi di montagna, alla ricerca di segni di vita e di chiunque abbia bisogno di aiuto.Un piccolo numero di persone continua a restare nelle proprie case, alcuni per scelta, altri per non poter partire da soli. Viene fornito loro cibo e assistenza medica, vengono anche aiutati a stabilire contatti con i parenti o creare un’opportunità per trasferirsi in Armenia.

(21) NAZIONI UNITE – Nel dibattito aperto del Consiglio di Sicurezza dell’ONU in occasione della sessione dedicta a “La pace attraverso il dialogo: il contributo degli accordi regionali, subregionali e bilaterali alla prevenzione e alla risoluzione pacifica delle controversie” ha preso la parola l’ambasciatore dell’Armenia, Mher Margaryan, che ha dichiarato che l’Azerbaigian ha approfittato della situazione incerta per risolvere il conflitto del Nagorno Karabakh con mezzi coercitivi e ha anche ricordato il blocco del corridoio Lachin da parte dell’Azerbaigian, con il quale Baku ha violato non solo i suoi obblighi internazionali, ma anche le decisioni della Corte internazionale di giustizia.

(21) INCIDENTI DAVANTI A RAPPRESENTANZA – Le autorità della Repubblica dell’Artsakh condannano quanto accaduto il 20 ottobre presso l’ufficio di rappresentanza permanente dell’Artsakh nella Repubblica d’Armenia, quando un gruppo di persone con manifestazioni di violenza e insulti, violando l’ordine pubblico, ha creato un clima non costruttivo durante il raduno di cittadini nel cortile della rappresentanza, cercando di provocare disordini di massa. Il quartier generale dell’informazione dell’Artsakh ha rilasciato una dichiarazione al riguardo.”Fin dall’inizio il presidente Samvel Shahramanyan si è dimostrato pronto ad ascoltare i cittadini, dando chiarimenti sulle questioni che più possibile li preoccupano. Nonostante tutti gli ostacoli creati artificialmente, il presidente Shahramanyan ha accettato la parte attiva dell’incontro e ha fornito chiarimenti sulla situazione politico-militare creatasi attorno alla Repubblica dell’Artsakh dal 19 al 20 settembre di quest’anno.Durante l’incontro i cittadini hanno sollevato una serie di problemi sociali, tra cui la mancanza di alloggi in Armenia. Samvel Shahramanyan ha osservato che il governo dell’Artsakh continuerà a fare l’inventario di tutte le questioni simili e a sottoporle al governo della Repubblica d’Armenia, perché, come abbiamo già annunciato, il centro umanitario del governo della Repubblica d’Armenia coordina il lavoro sulla salute , istruzione, sostegno sociale e altre questioni simili dei cittadini sfollati con la forza dall’Artsakh Per ottenere chiarimenti su tutte le questioni, è possibile chiamare la hotline attiva 24 ore su 24 del Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali della RA al numero 114, oppure contattare l’ufficio territoriale (provinciale ) centri del Servizio Sociale Unificato).Le autorità della Repubblica dell’Artsakh chiedono perdono a quei giornalisti e cittadini il cui lavoro è stato ostacolato nelle condizioni di disordini e che non hanno potuto rivolgere le loro domande ai rappresentanti del governo nella situazione attuale.Allo stesso tempo, richiamiamo l’attenzione delle forze dell’ordine della Repubblica di Armenia su quanto accaduto, invitando ad escludere ulteriori manifestazioni di violenza e disordini di massa.”

(20) NUMERO SFOLLATI – Armen Ghazaryan, capo del Servizio Migrazione e Cittadinanza del Ministero degli Affari Interni, e Nazeli Baghdasaryan, addetto stampa del Primo Ministro, del “Centro Umanitario” del governo hanno presentato i piani del governo dell’Armenia volti a risolvere i problemi umanitari delle persone sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh. Sono state contate e identificate 101.848 persone sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh (Artsakh).

(20) SFOLLATI RUSSI – L’Ambasciata russa in Armenia ha sostenuto le famiglie della comunità russa sfollate con la forza dall’Artsakh. Si tratta di 50 famiglie. I dipendenti dell’ambasciata e i loro familiari hanno acquistato con i loro fondi personali coperte, cuscini, biancheria da letto, utensili da cucina e altri oggetti necessari e li hanno donati alla comunità russa. L’ambasciata fornisce anche assistenza consolare. i problemi relativi ai documenti e altre questioni vengono risolti rapidamente.

(20) RAPPORTO SU TORTURE – Si registrano fatti di tortura e barbarie compiuti dai militari azeri durante l’aggressione contro il Nagorno Karabakh del 19-20 settembre. Lo ha detto oggi Arman Tatoyan, direttore della Fondazione Legge e Giustizia “Tatoyan”, in un incontro con i giornalisti. “Ora le autorità dell’Azerbaigian approfittano del fatto che la popolazione era nel panico, i telefoni che potevano essere utilizzati per scattare foto di ciò che stava accadendo non potevano essere caricati e affermano che non ci sono stati crimini. Attualmente stiamo preparando un ulteriore rapporto, ci sono molte prove di crimini, torture, barbarie. È troppo presto per parlare del numero e dell’entità dei crimini, ma i fatti ci sono e li stiamo raccogliendo“, ha detto Tatoyan.

(20) MODALITA’ ATTACCO AZERO – L’ex ombudsman dell’Armenia, Arman Tatoyan, in un incontro con i giornalisti ha illustrato la dinamica dell’attacco azero del 19 settembre. Ha detto che le  autorità dell’Azerbaigian si sono preparate dettagliatamente all’aggressione contro il Nagorno Karabakh. Uno degli obiettivi dell’attacco era separare le aree popolate dell’Artsakh: Martakert, Askeran, Martuni e Stepanakert. Allo stesso tempo, la popolazione civile veniva continuamente bombardata. Inoltre, per aumentare il panico tra la popolazione, è stato interrotto il collegamento tra l’esercito e gli insediamenti. In molti casi, la popolazione non sapeva cosa stesse accadendo e le persone sono fuggite precipitosamente dalle proprie abitazioni. L’attacco è iniziato nel pomeriggio, quando bambini e studenti erano in classe, le famiglie erano separate, i genitori non sapevano dove fossero i loro figli. Anche questo è stato un atto deliberato per causare ulteriori sofferenze e aumentare lo stato di caos, ha sottolineato Tatoyan, mostrando quanto sopra menzionato sulla mappa. “L’attacco a Martakert è avvenuto da quattro lati. Le strade e le comunicazioni sono state interrotte“, ha elencato Tatoyan. Le mappe mostrano chiaramente il movimento delle forze azere e le rotte di movimento della popolazione armena in fuga. Tatoyan ha definito le assicurazioni di Baku sulla “migrazione volontaria” degli armeni dell’Artsakh come il massimo del cinismo. “Se qualcuno non è riuscito a scappare, è stato ucciso o catturato, ci sono casi di uccisione di civili a Getavan“, ha sottolineato Tatoyan. Secondo lui, la popolazione aveva da mezz’ora a un’ora per fuggire, e il quadro generale mostra che le truppe azere hanno semplicemente spinto la popolazione in un angolo e “sono uscite” dall’area. “Di che tipo di uscita volontaria possiamo parlare in tali condizioni?”, ha domandato Tatoyan. La situazione era simile a Martuni e Askeran.
“Tutti ricordano le terribili immagini della folla di rifugiati all’aeroporto”, ricorda Tatoyan. Nel villaggio di Sarnaghbyur, in questa regione, sono stati uccisi 5 civili, tre dei quali erano bambini, due dei quali appartenenti alla stessa famiglia. I bambini sono stati uccisi a scuola, ha sottolineato Tatoyan.
“L’isolamento di Stepanakert era di importanza strategica per recidere il collegamento con altre regioni, in modo che le autorità dell’Artsakh venissero private dell’opportunità di gestirsi e difendersi”, ha detto Tatoyan. Gli azeri sono riusciti a entrare in una zona remota della capitale dell’Artsakh, motivo per cui sono state segnalate sparatorie a Stepanakert. I residenti del distretto di Krkzhan non sono riusciti a raggiungere le loro case nel pomeriggio del 19 ottobre e sono dovuti tornare al centro. Gli azeri hanno anche preso il controllo della stazione di filtraggio. “Ci hanno portato i campioni di quest’acqua “potabile”. Guarda com’è torbida l’acqua. Ciò dimostra anche l’attività criminale degli azeri. Questo è esattamente quello che fanno quando diventano aggressivi, cercano di privare la popolazione dell’acqua. Uno degli obiettivi è causare quanti più danni possibili e provocare il panico”, ha osservato Tatoyan. Secondo lui, gli azeri hanno chiuso tutte le uscite di Stepanakert in modo che nessuno potesse uscire. Ha citato il caso in cui, il 19, un nonno con due generi, non sapendo della situazione, è andato fuori città per andare a prendere suo nipote. Gli azeri hanno sparato alla macchina. Il vecchio è morto. “E come possiamo parlare di assenza di pulizia etnica in tali condizioni?” Al contrario, sono stati presi di mira oggetti civili, l’incidente con la scuola lo dimostra”, ha detto Tatoyan.

(20) SHAHRAMANYAN INCONTRA I CITTADINI – Il presidente della repubblica di Artsakh jha incontrato il gruppo di cittadini che manifestavano sotto la sede della repubblica a Yerevan per protestare contro la decisione di sospendere il pagamento degli stipendi dei dipendenti delle istituzioni statali dell’Artsakh. Shahramanyan ha dato disponibilità ad ascoltare le esigenze di tutti mettendo anche a disposizione dei locali presso la sede per effettuare una raccolta dati delle istanze presentate. Ha chiesto al pubblico comprensione civile per non mettere in pericolo l’Armenia e il futuro dell’Artsakh.

(20) COLONIZZAZIONE AZERA – Secondo quanto riferito da funzionari del governo azero, l’Azerbaigian è intenzionato a trasferire 140.000 persone entro il 2026 nel Nagorno Karabakh.

(20) AIUTI – L’agenzia “Noi siamo le nostre montagne” di Ruben Vardanyan (attualmente detenuto illegalmente in Azerbaigian) fornirà circa 200 tonnellate di cibo secco a 5000 famiglie sfollate. Secondo i calcoli, potrebbe soddisfare il fabbisogno alimentare di 20 giorni di una famiglia di quattro persone. La distribuzione del cibo sarà effettuata in collaborazione con le istituzioni governative e le organizzazioni di beneficenza coinvolte nella fornitura di assistenza umanitaria alle persone sfollate con la forza. Il cibo del valore di circa 600.000 dollari è stato acquistato con il sostegno dei donatori dell’agenzia “Noi siamo le nostre montagne” e della famiglia di Ruben Vardanyan.

(19) NUOVI NATI – Un totale di 72 bambini sono nati nelle famiglie degli sfollati forzati dell’Artsakh. 37 di loro sono nati a Yerevan e 35 in provincia secondo quanto riferito dal viceministro della Sanità armeno, Armen Nazaryan. Questi ha altresì aggiunto che sono 38.102 gli sfollati registrati nei centri di assistenza sanitaria di base. 167 pazienti ospedalizzati a causa dell’attacco del 19 settembre e dell’esplosione di un deposito di carburante nell’Artsakh rimangono ricoverati in ospedale in Armenia; 26 di loro sono in gravi condizioni e 10 in condizioni critiche. 19 pazienti dell’Artsakh continuano le cure all’estero

(19) TORTURE E MUTILAZIONI SUGLI ARMENI – I cadaveri di molti residenti del Nagorno Karabakh trovati e trasportati in Armenia dopo un’altra aggressione su larga scala scatenata dall’Azerbaigian contro il Nagorno Karabakh (Artsakh) il 19 settembre presentano segni di tortura e mutilazione. Lo ha detto il difensore dei diritti umani della repubblica di Armenia, Anahit Manasyan, in un briefing con i giornalisti. E’ stato redatto un rapporto trasmesso agli organismi competenti.

(19) SFOLLATI – Più di 3.000 persone sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh hanno lasciato l’Armenia. Lo ha annunciato il primo ministro Nikol Pashinyan durante l’odierna sessione governativa. “Ad oggi, più di 3.000 persone sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh hanno lasciato la Repubblica di Armenia. Non voglio trarre conclusioni relative a questo argomento. Forse molti di loro vanno a trovare i parenti, per passare un po’ di tempo. Spero che trasmetteremo questo messaggio in modo molto chiaro e invito anche i nostri fratelli e sorelle sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh ad avere la priorità di rimanere nella Repubblica di Armenia. Facciamo di tutto per sostenerli. Nel caso in cui non ci fosse di fatto il desiderio e l’opportunità di tornare nel Nagorno-Karabakh, la nostra politica è di fare tutto affinché rimangano nella Repubblica di Armenia“, ha sottolineato Pashinyan. Il Primo Ministro ha nuovamente invitato gli sfollati del Nagorno-Karabakh a non considerare l’emigrazione dalla Repubblica d’Armenia come un piano di azioni future. “Abbiamo stanziato più di 100 milioni di dollari, faremo vari programmi“, ha detto Pashinyan.

(19) AMBASCIATORE FRANCIA – L’ambasciatore francese in Armenia Olivier Decotigny ha ispezionato il confine con la missione dell’Unione europea a Jermuk. “Ho registrato la persistente occupazione di intere parti del territorio armeno da parte dell’Azerbaigian“, ha scritto l’ambasciatore francese in X.

(19) DIPLOMI E CERTIFICATI – Il Ministero dell’Istruzione, della Cultura, dello Sport e della Scienza dell’Armenia informa che i cittadini dell’Artsakh possono ripristinare i propri diplomi e certificati di laurea se non hanno avuto la possibilità di portarli con sé. La richiesta può essere fatta direttamente al ministero in Armenia oppure via mail.

(19) FORZA DI PACE RUSSA – Il contingente russo di mantenimento della pace continua a svolgere compiti nel territorio del Karabakh come informa il ministerod ella Difesa di Mosca. “Viene mantenuta la cooperazione continua con Baku volta a prevenire spargimenti di sangue, garantire la sicurezza e osservare le norme del diritto umanitario nei confronti della popolazione civile. Nella zona di responsabilità delle truppe russe di mantenimento della pace non sono state registrate violazioni del regime di cessate il fuoco. In generale, dal 19 settembre 2023, otto posti di osservazione e 16 posti di osservazione temporanei delle forze di pace russe sono stati chiusi lungo l’ex linea di contatto delle parti nelle regioni di Askeran, Martakert, Martun e Shushi. Per garantire la sicurezza stradale, lungo le strade sono stati installati 14 posti di blocco, di cui 8 in collaborazione con la parte azera.- Con la partecipazione delle forze di pace russe, continuano i lavori per ripristinare la fornitura di elettricità e gas agli insediamenti del Karabakh“, si legge nel bollettino del Ministero della Difesa della Federazione Russa.

(18) PRIGIONIERI ARMENI – Il difensore civico azerbaigiano Sabina Aliyeva assicura che gli ex funzionari del Nagorno-Karabakh nelle carceri di Baku “non hanno lamentele riguardo alle condizioni della loro detenzione“. “Nell’ambito del mio mandato svolgo molto spesso ispezioni negli istituti penitenziari, ho incontrato anche queste persone durante quelle visite. Non hanno lamentele riguardo alle condizioni di detenzione, è stato loro dato immediatamente il diritto di contattare le loro famiglie, hanno utilizzato questo diritto. Sono stati forniti anche i servizi di un avvocato“. Aliyeva ha anche ricordato che “alcuni di loro hanno chiesto occhiali e libri nella loro lingua madre” e che “gli sono stati forniti“.

(18) DICHIARAZIONE CONSIGLIO D’EUROPA – Nella odierna riunione del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa l’Unione Europea ha affrontato la situazione nel Caucaso meridionale e ha rilasciato una dichiarazione riguardo all’Armenia e all’Azerbaigian. La dichiarazione dice:
L’Unione europea continua a seguire con preoccupazione la situazione estremamente difficile creatasi dopo l’emigrazione di massa degli armeni del Karabakh a seguito delle operazioni militari dell’Azerbaigian del 19 e 20 settembre e del blocco del corridoio Lachin durato nove mesi. Quasi tutta la popolazione del Nagorno Karabakh, più di 100.600 persone, ha trovato rifugio in Armenia.È necessario garantire un’assistenza umanitaria continua e senza ostacoli a coloro che sono ancora nel bisogno in Karabakh, così come a coloro che se ne sono andati. La settimana scorsa, la Commissione europea ha annunciato un ulteriore pacchetto di aiuti umanitari di 10,45 milioni di euro, in aggiunta ai 20,8 milioni di euro già forniti dal 2020.L’Azerbaigian dovrebbe garantire i diritti umani, le libertà fondamentali e la sicurezza degli armeni del Karabakh, compreso il diritto di vivere con dignità nelle proprie case senza intimidazioni o discriminazioni, nonché creare le condizioni per il ritorno volontario, sicuro, dignitoso e sostenibile dei rifugiati e degli sfollati al Nagorno Karabakh, nel rispetto della loro storia, cultura e diritti umani. Inoltre, il patrimonio culturale e i diritti di proprietà della popolazione locale devono essere efficacemente protetti e garantiti.A questo proposito, ricordiamo che l’Azerbaigian deve attuare le misure provvisorie specificate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo il 22 settembre, ovvero astenersi dall’adottare misure che potrebbero portare agli obblighi previsti dalla Convenzione, in particolare dall’articolo 2 ( diritto alla vita) e violazioni dell’articolo 3 (divieto di tortura e di trattamenti o pene inumani o degradanti).Abbiamo preso atto delle dichiarazioni pubbliche del presidente Aliyev sulla sua disponibilità a convivere pacificamente con gli armeni del Karabakh e a preservare i loro diritti. L’Azerbaigian ha una chiara responsabilità primaria per il destino della popolazione. Occorre fornire garanzie tangibili, concrete e trasparenti. Come importante misura di rafforzamento della fiducia, ci aspettiamo un’amnistia globale per tutti gli armeni del Karabakh, compresi i loro rappresentanti, e una moderazione da parte di tutte le parti sulla dura retorica.L’accesso internazionale al Karabakh è fondamentale quando si tratta di fornire gli aiuti tanto necessari e garantire un monitoraggio indipendente della situazione sul campo. L’Unione europea ha preso atto delle ultime due visite delle Nazioni Unite. Apprezziamo il lavoro del Rappresentante Speciale del Segretario Generale per la Migrazione e i Rifugiati, che sta fornendo sostegno e assistenza alle autorità armene nella gestione di questo esodo di massa verso il suo territorio. Attendiamo con ansia la missione conoscitiva del Consiglio d’Europa, guidata dal Commissario per i diritti umani, Dunja Mijatović, e le sue ulteriori raccomandazioni.L’UE riafferma il suo sostegno alla sovranità, all’inviolabilità dei confini e all’integrità territoriale sia dell’Azerbaigian che dell’Armenia. Chiediamo all’Azerbaigian di riaffermare il suo impegno inequivocabile per l’integrità territoriale dell’Armenia in conformità con la Convenzione del 1991 Dichiarazione di Almaty.L’UE resta impegnata a promuovere il dialogo tra le due parti per garantire una pace globale e sostenibile a beneficio di tutte le popolazioni della regione.”

(18) UNIONE EUROPEA – La prossima settimana i ministri degli Esteri dell’UE discuteranno la questione della soluzione delle relazioni armeno-azerbaigiane. Lo riferisce il servizio stampa del Consiglio Ue.Secondo il rapporto, la sessione del Consiglio dei ministri degli Esteri, presieduta dal capo del dipartimento diplomatico dell’UE, Josep Borel, è prevista per il 23 ottobre a Lussemburgo.

(18) PARLAMENTO OLANDA – A seguito delle recenti discussioni sulla situazione nel Nagorno-Karabakh, il parlamento olandese ha adottato a maggioranza di voti due proposte: una sul sostegno militare all’Armenia e l’altra sulla pulizia etnica nel Nagorno-Karabakh. Nell’offerta di assistenza militare si menziona che l’Azerbaigian ha annunciato ulteriori piani per attaccare l’Armenia dopo la situazione nel Nagorno-Karabakh. I parlamentari hanno chiesto al governo di invitare gli altri Stati membri dell’Unione europea a rispondere positivamente alla possibile richiesta di sostegno militare dell’Armenia.Il Parlamento, tenendo conto della definizione di pulizia etnica data dall’Onu, nella seconda proposta chiede al governo di decidere anche se si riferisce alla deportazione degli armeni dal Nagorno Karabakh dopo oltre 9 mesi di assedio e all’attacco all’enclave.

(18) REAZIONE RUSSA – Mosca considera piuttosto provocatorio il discorso del primo ministro russo Nikol Pashinyan al Parlamento europeo il 17 ottobre. Come scrive la TASS, lo ha detto una fonte di alto rango a Mosca la quale ha anche aggiunto che il primo ministro armeno “sta facendo grandi passi sulla strada del presidente ucraino Volodymyr Zelensky“. “Consideriamo il discorso del primo ministro armeno Nikol Pashinyan al Parlamento europeo il 17 ottobre del tutto irresponsabile e provocatorio, soprattutto in relazione alla Russia e alle relazioni armeno-russe. Vediamo come stanno cercando di trasformare l’Armenia nella terza Ucraina, se consideriamo la Moldova come la seconda Ucraina, e Pashinyan sta seguendo il percorso di Vladimir Zelenskyj a passi di sette miglia“, ha detto la fonte.

(17) AIUTI AI BAMBINI SFOLLATI – l governo della Repubblica Armena ha fornito 100.000 dram (circa € 240) a ciascuno dei circa 14.600 bambini sfollati con la forza dall’Artsakh. Lo ha detto il ministro del Lavoro e degli affari sociali della RA, Narek Mkrtchyan, durante la conferenza stampa tenutasi nel centro umanitario.”Per i minorenni è stata lanciata una piattaforma separata, dove la madre del bambino doveva inserire i dati, dopodiché il denaro veniva trasferito. Sono già state presentate domande per 27.300 bambini su 30.000. La settimana scorsa ne abbiamo pagati 14.593. Altre richieste sono in fase di elaborazione“, ha detto Mkrtchyan. Egli ha sottolineato che anche più di 80.000 cittadini hanno ricevuto 100.000 dram. Il ministro ha anche fatto riferimento al programma in base al quale gli sfollati del Nagorno-Karabakh ricevono anche 50.000 dram di assistenza mensile per l’affitto degli appartamenti e il risarcimento dei servizi pubblici.”Da novembre i nostri connazionali che hanno appartamenti propri in Armenia riceveranno 10.000 dram per compensare i costi delle utenze“, ha detto il ministro. Mkrtchyan ha aggiunto che 200 anziani sfollati dal Nagorno-Karabakh sono attualmente nei centri di custodia del ministero. 

(17) PROCESSO A KHACHATRYAN – Oggi a Baku si è tenuta la seconda udienza nel processo che vede imputato il cittadino dell’Artsakh Vagif Khachatryan, rapito dagli azeri tre mesi fa mentre si stava recando in Armenia con la Corce Rossa. Il 68enne si è dichiarato non colpevole. L’uomo ha dichiarato di non aver partecipato a “crimini” contro gli azeri. “Gli azeri che vivevano lì mi erano vicini, li conoscevo tutti. Non ho preso parte ad alcuna azione durante il combattimento“, ha detto.

(17) PASHINYAN A STRASBURGO – Il Primo ministro armeno Nikol Pashinyan è in visita a Strasburgo. Nella sede del parlamento europeo ha tenuto un discorso. In giornata ha discusso con il Segretario Generale del Consiglio d’Europa, Maria Pejcinovich Burich, la situazione umanitaria creata dall’Azerbaigian nell’Artsakh come risultato della politica di pulizia etnica.Pashinyan ha avuto anche un briefing congiunto con la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metzola, alla quale ha detto che sarà necessario un ulteriore sostegno di bilancio per gli sfollati del Nagorno Karabakh. In precedenza, la presidente Metzola nell’introdurre Pashinyan al parlamento europeo ha detto: “Ospitarvi a Strasburgo significa che noi siamo leali all’Armenia e voi siete leali alla famiglia europea. Il vicinato europeo è oggi più instabile e insicuro che mai. Guerra, conflitto e instabilità: questa è la realtà che ci circonda.Vi assicuro che l’Armenia è per noi un partner importante nel quadro del partenariato orientale dell’UE. Esprimiamo il nostro sostegno incondizionato all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Armenia, all’inviolabilità dei confini

(16) FORZA DI PACE RUSSA – Le truppe russe di mantenimento della pace hanno chiuso un altro posto di osservazione nella regione di Askeran. Dal 19 settembre 2023, otto basi e 16 posti di osservazione temporanei delle forze di pace russe sono stati chiusi nelle regioni di Askeran, Shushi, Martun e Martakert. Il comunicato del ministero della Difesa di Mosca recita che “con la partecipazione delle forze di pace russe, continuano i lavori per ripristinare la fornitura di elettricità e gas alle regioni abitate del Nagorno-Karabakh“.

(16) INSEGNANTI DELL’ARTSAKH – In Armenia è stata lanciata una piattaforma di sostegno per gli insegnanti sfollati con la forza dell’Artsakh. Attualmente sono disponibili 1.422 posti vacanti per insegnanti nelle scuole pubbliche. Gli insegnanti sfollati con la forza dal Nagorno-Karabakh riceveranno un bonus del 30% quando inizieranno a lavorare nelle scuole di tutte le regioni della Repubblica e, in alcune regioni, negli istituti scolastici pubblici delle comunità di Syunik, Vayots Dzor, Chambarak e Vardenis della regione di Gegharkunik, Noyemberyan Le comunità di Ijevan e Berd della regione di Tavush, oltre ad un bonus del 30%, avranno anche un assegno mensile di 50.000 dram (circa 120 euro).

(16) BANCA DATI SFOLLATI – Il Governo della Repubblica d’Armenia informa che, tenuto conto del fatto che il censimento della popolazione sfollata con la forza dal Nagorno Karabakh è stato quasi completamente completato, da oggi è stato interrotto l’inserimento diretto dei loro dati personali nella banca dati elettronica. Eventuali ulteriori aggiornamenti potranno essere fatti rivolgendosi direttamente agli uffici amministrativi delle varie regioni o della municipalità di Yerevan,

(16) CONSULTAZIONE DEL PRESIDENTE – Il presidente della repubblica di Artsakh, Samvel Shahramanyan, ha incontrato oggi i rappresentanti delle forze politiche dell’Assemblea nazionale di Stepanakert. La riunione si è tenuta nella sede di rappresentanza in Armenia della repubblica di Artsakh dove ora operano la presidenza della repubblica e gli uffici amministrativi.

(16) COPRIFUOCO A STEPANAKERT – Il presidente dell’Azerbaigian, dopo la sua visita a Stepanakert, ha imposto il coprifuoco nella città. A questo proposito è stato firmato un ordine corrispondente, secondo il quale il maggiore generale della polizia Sardar Safarov è stato nominato ufficiale di pattuglia della città di Stepanakert.

(16) CONSIGLIO D’EUROPA – La commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, visiterà l’Armenia e l’Azerbaigian, nonché il Nagorno-Karabakh, dal 16 al 23 ottobre, concentrandosi sulla situazione dei diritti delle persone colpite dal conflitto. Il commissario incontrerà funzionari governativi, organizzazioni internazionali e rappresentanti della società civile.

(16) STUDENTI DALL’ARTSAKH – A partire da oggi, 667 (su 994) bambini in età scolare sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh saranno ammessi nelle scuole pubbliche della regione di Gegharkunik. 50 dei 390 bambini in età prescolare registrati in Gegharkunik frequentano la scuola materna. Si sta lavorando per ammettere nelle scuole e negli asili tutti i bambini sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh.

(15) HARUTYUNYAN – L’ex presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan, catturato dall’Azerbaigian e trasferito a Baku, ha contattato la sua famiglia secondo quanto riferisce il suo avvocato Alov Afaraliyev.

(15) DIPARTIMENTO DI STATO USA – Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti smentisce la pubblicazione del periodico Politico secondo cui il segretario di Stato Anthony Blinken durante l’incontro con i parlamentari statunitensi aveva avvertito che l’Azerbaigian potrebbe invadere l’Armenia nelle prossime settimane. Il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha affermato che le informazioni contenute nell’articolo sono “errate” e “non riflettono ciò che il Segretario di Stato Blinken ha detto ai legislatori”. Ieri era uscita una nota del Dipartimento di Stato che non smentiva nè confermava le parole di Blinken.

(15) ALIYEV A STEPANAKERT – Il presidente dell’Azerbaigian si è recato a Stepanakert dove ha issato la bandiera azera davanti al palazzo presidenziale. Nel tour fotografico sul sito della presiedenza della repubblica si vede anche il dittatore visitare la sede del parlamento. Aliyev è stato ad Askeran, Ivanian e Shushi nella stessa giornata.

(15) APPELLO DEL PAPA – Nel corso dell’Angelus, papa Francesco ha parlato della situazione in Artsakh con particolare riferimento al problema degli sfollati e della tutela del patrimonio religioso armeno: “Vorrei rivolgere anche un particolare appello in favore della protezione dei Monasteri e dei luoghi di culto della regione. Auspico che a partire dalle autorità e da tutti gli abitanti possano essere rispettati e tutelati come parte della cultura locale, espressioni di fede e segno di una fraternità che rende capaci di vivere insieme nelle differenze“.

(15) TRAGICO BILANCIO – A seguito dell’attacco su larga scala dell’Azerbaigian contro l’Artsakh del 19 settembre, si contano più di 200 vittime tra i militari e più di 2 dozzine tra i cittadini. A questo dato si aggiunge quello riguardante l’esplosione del deposito di carburante: Il portavoce del ministero degli Interni dell’Artsakh, Hunan Tadevosyan, ha riferito che ci sono 220 morti accertati a seguito dell’esplosione del deposito di benzina il 25 settembre.Tadevosyan ha sottolineato che circa 150 di loro sono irriconoscibili.”I resti sono stati rimossi dall’area dell’esplosione e trasferiti al Centro di competenza forense di Yerevan per l’autenticazione tramite un test del DNA. Ci sono anche più di 50 persone scomparse.”

(14) DIPARTIMENTO DI STATO USA – A fronte delle notizie riguardanti un colloquio tra il Segretario di Stato Blinken e alcuni legislatori nel corso del quale si sarebbe prospettata la possibilità che l’Azerbaigian a breve attacchi l’Armenia, il Dipartimento di Stato ha rilasciato una nota sottolineando che “gli Stati Uniti continuano a cooperare con i leader dell’Azerbaigian e dell’Armenia ai massimi livelli, lottando per una pace dignitosa e duratura in cui i diritti di tutti siano rispettati. L’uso della forza è inaccettabile e il dialogo diretto è essenziale per la soluzione di questo conflitto di lunga data“. Il Dipartimento di Stato americano ha inoltre osservato che “gli Stati Uniti sostengono gli sforzi del governo armeno per aiutare gli sfollati a trovare rifugio e conforto in Armenia in stretta collaborazione con le organizzazioni umanitarie. Estendiamo la nostra solidarietà agli sfollati, riconoscendo lo shock e il trauma che stanno attraversando e l’incertezza che stanno affrontando“. Il Dipartimento di Stato ha inoltre aggiunto che Baku ha la responsabilità di proteggere i civili e garantire il trattamento umano di tutti, compresi coloro che sospetta siano coinvolti nelle ostilità. “L’Azerbaigian è anche responsabile di garantire che le sue forze [armate] rispettino il diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario, che regola la condotta delle ostilità, la protezione dei civili e il trattamento umanitario dei partecipanti alle ostilità“.

(14) RESIDENTI IN ARTSAKH – Artak Beglaryan, ex ministro dell’Artsakh, riferisce che un massimo di 40 cittadini dell’Artsakh sono rimasti sotto l’occupazione azera. “La popolazione dell’Artsakh ha dovuto affrontare il genocidio compiuto dal regime dittatoriale di Aliyev, oltre il 99,96% è stato sfollato con la forza. Attualmente, un massimo di 40 residenti dell’Artsakh rimangono sotto l’occupazione azera, e alcuni di loro non sono di etnia armena. sono di origine russa“, ha detto Beglaryan.

(13) PUTIN SU NEGOZIATI – Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha dichiarato di non vedere alcun problema che possa impedire la conclusione di un trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian dopo gli avvenimenti del Nagorno-Karabakh. “Non vedo alcun problema che possa impedire la firma di un trattato di pace adesso, dopo gli eventi del Karabakh. Siamo pronti a sostenere la ripresa dei negoziati di pace nella speranza di concludere un accordo di pace, abbiamo suggerito a tutti i partner di riunirsi a Mosca“, ha detto Putin in una conferenza stampa a Bishkek. Secondo il presidente della Federazione Russa, ci sono questioni puramente tecniche legate alla demarcazione e alla delimitazione.”100 metri in una direzione, un chilometro in un’altra direzione, non sono più importanti. Tutto questo può essere fatto se c’è la buona volontà di entrambe le parti“, ha aggiunto Putin.

(13) SFOLLATI – 80mila 128 persone sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh sono state ricollocate in 10 regioni dell’Armenia. Per quanto riguarda gli alberghi, in un giorno circa 300 persone sono state trasferite dagli alberghi in appartamenti separati o case private. Attualmente negli alberghi vivono 7782 persone. 56mila persone su 80mila 128 sono state trasferite negli insediamenti con il sostegno del governo armeno.

(13) PROCESSO A RAPITO – Il portavoce del ministro degli Affari esteri armeno Ani Badalyan sottolinea che a Baku è in corso un falso processo contro Vagif Khachatryan, un residente di 68 anni del Nagorno-Karabakh. “Al rapimento illegale, che costituisce una grave violazione del diritto umanitario internazionale, fa ora seguito la pubblicazione di video e foto che mostrano la sofferenza di un civile di 68 anni. Come richiesto da molte organizzazioni e istituzioni internazionali per i diritti umani, i prigionieri di guerra e i civili ancora tenuti in ostaggio a Baku dovrebbero essere rilasciati“, ha scritto Badalyan.

(13) BILANCIO ESPLOSIONE – Sullo sfondo delle operazioni militari di settembre nell’Artsakh, dell’evacuazione delle vittime, dell’evacuazione dei militari e dei civili feriti e dello sfollamento forzato, il 25 settembre la sfortunata esplosione nel deposito di carburante ha trasformato la vita della popolazione dell’Artsakh in un vero inferno. Secondo i dati raccolti dal comitato investigativo e dalla missione d’inchiesta dell’Ufficio per i difensori dei diritti umani, 212 cittadini sono rimasti vittime dell’esplosione. Centinaia di cittadini sono stati trasferiti in strutture sanitarie armene e straniere, alcuni di loro versano in condizioni estremamente gravi.  Fino al 4 ottobre, a seguito delle operazioni di ricerca e salvataggio effettuate in quella zona dai soccorritori dell’Artsakh, alcuni dei corpi evacuati venivano identificati, 150 corpi irriconoscibili si trovano nell’ufficio degli esami medici forensi. L’informazione secondo cui la parte azera avrebbe trasferito i feriti ad Akna (Aghdam) o Shushi dopo l’esplosione non è vera. Secondo testimoni oculari, c’erano più di 500 persone, tra cui donne e bambini, nell’area del deposito di carburante appartenente al Ministero della Difesa, situato sul lato sinistro dell’autostrada Stepanakert-Askeran. Secondo la versione iniziale, l’esplosione e il conseguente incendio sarebbero il risultato del mancato rispetto delle norme di sicurezza.

(13) FORZE DI PACE RUSSE – Le forze di pace della Federazione Russa devono rimanere ufficialmente nel Nagorno-Karabakh fino al novembre 2025, la questione verrà risolta nei negoziati. Lo ha annunciato il presidente russo Vladimir Putin nel corso della conferenza stampa.”Ufficialmente, le nostre forze di pace sono lì fino a novembre 2025 e, naturalmente, in dialogo con i nostri partner, dobbiamo decidere e risolvere la questione di cosa e come faremo in futuro. Lo decideremo durante i negoziati“, ha detto Putin.Il presidente russo ha osservato che quando nel 2020 è stato raggiunto un accordo sulla presenza delle forze di pace russe nel territorio del Nagorno Karabakh, il loro mandato era solo quello di osservare il regime di cessate il fuoco.”Lo status del Karabakh non è stato tuttavia deciso in modo definitivo e quando l’Armenia ha riconosciuto che il Karabakh fa parte dell’Azerbaigian, si è scoperto che le nostre forze di pace si trovano già definitivamente, senza alcun dubbio, nel territorio della Repubblica dell’Azerbaigian, e certo, ora, per dirla senza mezzi termini, dopo i difficili eventi legati allo sfollamento della popolazione armena, la situazione è completamente e radicalmente cambiata“, ha osservato Putin.

(12) DICHIARAZIONI DI LAVROV“Siamo consapevoli del numero di organizzazioni non governative che sono state fondate in Armenia negli ultimi anni. Queste organizzazioni non sono state create per promuovere relazioni amichevoli tra Armenia e la Russia, al contrario. Hanno lo scopo di creare un terreno per i sentimenti anti-russi e di prepararsi a promuovere gli interessi di Stati Uniti, Europa e della NATO. Vediamo questi tentativi, ottengono alcuni risultati, ma siamo profondamente convinti che la stragrande maggioranza del popolo armeno sia interessata a sviluppare legami storicamente fraterni con la Russia.Un paio di giorni fa, Pashinyan ha rilasciato un’intervista in cui ha detto chiaramente che l’Armenia non cambierà i suoi orientamenti. Speriamo che questa posizione prevalga, nonostante i tentativi di portare Yerevan in una direzione diversa.”

(12) BAKU ATTACCA LA FRANCIA – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha risposto alle dichiarazioni fatte al Senato dal Ministro dell’Europa e degli Affari Esteri francese, Catherine Colonna, dichiarando che “condannano e respingono risolutamente le accuse infondate contro l’Azerbaigian“. “Le dichiarazioni di Colonna sul ‘reinsediamento pianificato’ degli armeni dalla regione del Karabakh in Azerbaigian contraddicono la posizione della comunità internazionale e persino del Primo Ministro armeno il 21 settembre“, si legge nella dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian. Inoltre, il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha anche criticato la Francia per la mancata risposta al “mancato adempimento da parte dell’Armenia delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite” e ha invitato a fermare il suo “comportamento distruttivo” e le “minacce contro l’Azerbaigian“. Il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna ha ieri dichiarato che l’Azerbaigian ha pianificato e organizzato l’uscita di oltre 100.000 armeni dal Nagorno Karabakh affermando che questo grave crimine non può rimanere senza risposta. Ha altreì aggiunto che il conflitto tra Armenia e Azerbaigian dovrebbe essere risolto attraverso negoziati e che Baku dovrebbe capire che non può seguire la strada dell’uso della forza. Colonna ha informato che la Francia, nell’ambito del Consiglio di sicurezza dell’ONU, chiederà l’adozione di una risoluzione sul ritorno degli armeni del Nagorno Karabakh.

(12) PASHINYAN SUGLI SFOLLATI – Il governo armeno dovrebbe fare tutto il possibile per garantire che tutti gli sfollati forzati del Nagorno Karabakh rimangano nella Repubblica di Armenia, se non hanno la possibilità di tornare nel Nagorno Karabakh secondo quanto dichiarato dal premier armeno. “Nel caso e nell’eventualità che i nostri fratelli e sorelle del Nagorno Karabakh non abbiano l’opportunità di tornare alle loro case, la nostra politica è fare di tutto per garantire che tutte le persone sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh rimangano nella Repubblica di Armenia. Questo è un record molto importante. Vogliamo che tutti rimangano, vivano e lavorino nella Repubblica di Armenia, senza eccezioni. E questa sarà la nostra politica“, ha detto Pashinyan. Secondo le informazioni del Primo Ministro, 2.500 persone sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh hanno lasciato l’Armenia. “Spero che visitino i loro parenti che vivono all’estero per trascorrere un po’ di tempo lì e poi tornino solo per superare la situazione shock. Abbiamo piani legati alla demografia, alla fornitura di alloggi, alla costruzione di case nei villaggi di confine. Faremo di tutto con tutti questi programmi affinché le opportunità delle persone di rimanere in Armenia non siano limitate da nulla di oggettivo o soggettivo“, ha concluso Pashinyan.

(12) SOSTEGNO AGLI SFOLLATI – Nella sessione del 12 ottobre del Governo della Repubblica di Armenia è stato approvato il progetto per fornire sostegno sociale per sei mesi agli sfollati forzati del Nagorno-Karabakh. Verranno dati 40.000 dram al mese (circa 100 euro) a testa agli sfollati forzati perché vivano in alloggi temporanei e 10.000 dram (circa 25 euro) al mese per pagare le bollette. Sarà fornito sostegno ai membri adulti e minori delle famiglie sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh, ad eccezione dei casi in cui il richiedente non si trovi in Armenia (perchè andato all’estero) oppure risulti persona iscritta all’anagrafe statale dell’Armenia. Gli sfollati che possiedono immobili residenziali in Armenia non beneficeranno dei 40.000 dram per vivere in alloggi temporanei, ma potranno utilizzare i 10.000 dram per le bollette. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali informa che non è necessario presentare domande per il mese di ottobre in quanto la lista dei pagamenti di questo mese verrà formata elaborando i dati delle persone che hanno ricevuto un sussidio una tantum di 100mila dram (circa 240 euro). Da novembre il contributo non sarà erogato a persone che risiedono che risiedono temporaneamente in aree di proprietà statale o comunale e verrà fornito sulla base di domande online una tantum.

(12) P.AC.E. – Nella sessione autunnale dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, le Commissioni per gli affari giuridici e i diritti umani, la migrazione e il monitoraggio hanno tenuto audizioni congiunte sul tema “Diritti umani e situazione umanitaria degli armeni del Karabakh e obblighi internazionali dell’Azerbaigian”. Durante il dibattito presso gli Istituti Europei di Strasburgo, il rappresentante dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Andreas Wisner, ha presentato i fatti riguardanti lo sfollamento della popolazione del Nagorno-Karabakh. Ha ricordato che in Armenia hanno ricevuto asilo 100.632 rifugiati, tra cui 30.000 bambini. “I rifugiati appena arrivati ​​sono per lo più confusi e preoccupati per il loro futuro. Non sanno cosa accadrà alle loro case. Non sanno se un giorno potranno tornare. Non sanno se i loro figli avranno accesso all’istruzione. La maggior parte dei rifugiati non ha portato quasi nulla con sé e ha bisogno immediato di beni di prima necessità come coperte, biancheria da letto, medicine, supporto psicosociale e riparo. Molti, sia bambini che adulti, sono rimasti traumatizzati e necessitano di supporto psicologico. “Molti sono preoccupati per i loro parenti anziani che non potevano o non volevano lasciare le loro case e i loro animali domestici“, ha detto Wisner. Secondo lui, il governo armeno ha compiuto sforzi costanti e lodevoli per registrare i nuovi arrivati ​​e soddisfare le loro crescenti esigenze.

(12) CONSIGLIO DIRITTI UMANI ONU – Lo sfollamento di massa degli armeni è legato all’operazione militare dell’Azerbaigian e al blocco di 9 mesi. Lo afferma la dichiarazione di 34 Stati membri del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Secondo la dichiarazione, il prossimo passo dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) sarà quello di monitorare da vicino la situazione dei diritti umani nel Nagorno-Karabakh, incontrare i rifugiati e gli sfollati, nonché coloro che rimangono, e riferire al Consiglio. “Pertanto, esortiamo Armenia e Azerbaigian a invitare i rappresentanti dell’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani a fornire loro tale assistenza tecnica il prima possibile. In questo momento, chiediamo all’Azerbaigian di garantire i diritti e la sicurezza dei restanti armeni del Nagorno-Karabakh e di creare immediatamente le condizioni per il ritorno volontario, sicuro, dignitoso e stabile di coloro che vogliono tornare in patria. Il loro patrimonio culturale e religioso deve essere garantito e protetto. Chiediamo inoltre all’Azerbaigian di rispettare le misure provvisorie adottate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo il 22 settembre e le misure provvisorie della Corte internazionale di giustizia adottate il 7 dicembre 2021, 22 febbraio 2023 e 6 luglio 2023. Chiediamo all’Armenia, con il sostegno della comunità internazionale, di continuare a fornire assistenza umanitaria agli sfollati a causa della crisi“, ha affermato in una nota il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

(11) SITUAZIONE AL CONFINE – In un’intervista con la televisione pubblica, Pashinyan ha detto che ogni giorno gli vengono segnalati casi di violazione del cessate il fuoco e durante l’intera giornata precedente un proiettile è stato sparato al confine tra Armenia e Azerbaigian.“Voglio dire, questo è essenzialmente un livello di escalation molto basso, quasi zero. Al momento non abbiamo alcun accumulo di truppe al confine, né da parte nostra né da parte dell’Azerbaigian. Al momento non vi è alcuna tensione al confine. Ma d’altra parte, nel mondo moderno, il movimento delle truppe può avvenire in poche ore, giorni. Cioè, puoi trovare la risposta alla tua domanda dai risultati o dalle conseguenze della mia conversazione. Possiamo uscire di qui, dopo questa trasmissione, e si scopre che qualcosa è successo o può succedere“, ha detto Pashinyan.

(11) UNESCO – Il 9 ottobre l’ambasciatore Christian Ter-Stepanyan, rappresentante permanente dell’Armenia presso l’UNESCO, ha tenuto un discorso alla prima sessione plenaria della 217a sessione del Consiglio esecutivo dell’organizzazione. Nel suo discorso l’ambasciatore ha richiamato l’attenzione dei presenti sui passi compiuti dalle Forze Armate azerbaigiane subito dopo l’attacco militare del 19 settembre e la partenza degli armeni dell’Artsakh, in particolare, sottolineando la distruzione della croce posta vicino a Stepanakert e i tentativi di appropriazione e di distorcere l’identità di Gandzasar, uno dei più famosi monasteri armeni medievali. L’ambasciatore Ter-Stepanyan ha sottolineato che i passi menzionati dimostrano ancora una volta l’intenzione dell’Azerbaigian di distruggere qualsiasi traccia armena nell’Artsakh, cosa che l’Armenia ha denunciato già dal novembre 2020. In questo contesto, l’ambasciatore ha sottolineato in particolare l’urgenza di inviare una missione conoscitiva dell’UNESCO nell’Artsakh, sottolineando che l’attuazione di tale missione rientra nei programmi considerati dal Direttore generale. Molto apprezzata è stata la missione dell’UNICEF già in Armenia con lo scopo di valutare le condizioni necessarie per la continuità dell’istruzione di 30.000 bambini. Concludendo il discorso, il rappresentante permanente della Repubblica di Armenia presso l’UNESCO ha sottolineato l’importanza di un’adeguata valutazione e del coinvolgimento della comunità internazionale nella situazione creatasi.

(11) FORZE DI PACE RUSSE – Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che il futuro destino delle forze di pace russe di stanza nel Nagorno-Karabakh sarà discusso con l’Azerbaigian. Ha risposto così indirettamente al premier armeno Pashinyan che ieri aveva detto che una volta ritiratesi dal Nagorno Karabakh i soldati russi non sarebbero dovuti venire in Armenia. la questione non è stata discussa. “Ora, infatti, sia de facto che de jure, le nostre forze di pace si trovano sul territorio dell’Azerbaigian. Lo riconosce anche il primo ministro armeno Pashinyan. Per quanto riguarda il loro futuro regime, la loro permanenza e tutte le circostanze che lo accompagnano, ovviamente se ne discuterà con la parte azera. E naturalmente continueremo i nostri contatti anche con i nostri amici armeni”, ha detto Peskov.

(10) USTIONATO IN SPAGNA – Oggi, un paziente che ha riportato ustioni a seguito dell’esplosione è stato trasferito in Spagna per continuare le cure specialistiche e complesse all’estero. Circa 2 dozzine di pazienti trasferiti nei centri medici di Yerevan in condizioni estremamente gravi, le cui condizioni di salute si sono stabilizzate grazie agli sforzi dei nostri operatori sanitari, sono stati trasferiti nei principali centri medici negli Stati Uniti, Francia, Bulgaria, Italia e Belgio in continuare il trattamento.

(10) CONSIGLIO D’EUROPA – Nel suo intervento alla sessione ordinaria della sessione autunnale dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa a Strasburgo, la Segretaria generale del Consiglio d’Europa Maria Pejcinovich Burich ha fatto riferimento agli sviluppi nel Caucaso meridionale, informando che il suo rappresentante speciale presso il questione dei rifugiati e dei migranti si è recato in Armenia per comprendere le esigenze di decine di migliaia di sfollati forzati dal Nagorno Karabakh. Alla domanda di Armen Gevorgyan, membro della delegazione armena alla PACE, su come considera il Consiglio d’Europa l’arresto degli ex leader del Nagorno-Karabakh da parte di Baku, Burich ha risposto che anche questo tema sarà all’ordine del giorno della visita della missione del Segretariato in Azerbaigian.Ha inoltre osservato che è necessario lavorare su misure per rafforzare la fiducia tra i popoli.

(10) STUDENTI SFOLLATI – Al fine di organizzare l’istruzione degli studenti sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh, il Ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica di Armenia ha inviato un’altra circolare ai direttori delle scuole e delle università. Secondo la circolare, durante questo periodo il Ministero dell’Istruzione e della Cultura ha ricevuto una serie di domande riguardanti l’organizzazione della continuazione dell’istruzione dei nostri connazionali sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh, il superamento di 8 differenze disciplinari negli studi e nelle preferenze professionali, nonché l’ammissione in una scuola professionale o in un’università di persone che frequentano la scuola superiore o che sono state escluse dagli studi dopo l’istruzione di base. In caso di ripristino del diritto all’istruzione interrotto nella Repubblica del Nagorno-Karabakh, lo Stato prevede un risarcimento delle tasse universitarie allo scopo di organizzare l’istruzione nei college e nelle università statali.

(10) STRESS BAMBINI – I bambini rifugiati sfollati con la forza dal Nagorno-Karabakh e rifugiati in Armenia mostrano segni di acuto stress psicologico. Lo documentano gli assistenti sociali che lavorano con l’UNICEF, che forniscono un sostegno speciale ai bambini e alle loro famiglie che hanno lasciato le loro case nelle ultime settimane.Gli assistenti sociali che lavorano in due postazioni dell’UNICEF a Goris, che servono fino a 300 bambini al giorno, hanno riferito sentimenti di ansia, paura e rabbia, manifestati da incubi, enuresi notturna e pianto inconsolabile. Alcuni bambini si isolano da tutti, diventano poco comunicativi, incapaci di esprimere sentimenti o di capire cosa è successo.
L’UNICEF ha lanciato un appello per 12,6 milioni di dollari nei prossimi sei mesi per fornire servizi essenziali tra cui istruzione, protezione dell’infanzia, salute, nutrizione e servizi igienico-sanitari.

(10) ESENZIONI VEICOLI –  I proprietari di veicoli registrati a Stepanakert possono ricevere un certificato di non obbligo del pagamento dell’imposta sulla proprietà. L’annuncio del Comune di Stepanakert è stato pubblicato sulla pagina Facebook del quartier generale delle informazioni dell’Artsakh.

(10) OCCUPAZIONE DI SHUSHI – Secondo il comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri della Turchia del 9 ottobre, il capo del dipartimento Hakan Fidan si recherà a Shushi, occupata dall’Azerbaigian, per partecipare alla 27esima riunione dei ministri dell'”Organizzazione per la cooperazione economica”.

(10) DICHIARAZIONI LAVROV – Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, ha dichiarato che ora che i leader di Armenia e Azerbaigian hanno risolto la questione del reciproco riconoscimento della sovranità, è giunto il momento di stabilire una vita pacifica e il contingente russo di mantenimento della pace di stanza nel Nagorno Karabakh è pronto a contribuire a stabilire una vita pacifica nel Caucaso meridionale. Il ministro ha altresì sottolineato che l’intervento degli Stati Uniti e dell’Unione europea causa instabilità nelle relazioni tra l’Azerbaigian e l’Armenia. 

(10) ESERCITAZIONE FRANCO-ARMENA – Soldati francesi della sicurezza civile sono arrivati in Armenia per partecipare all’esercitazione HOPE 2023 dedicata alla protezione civile e al salvataggio. Un gruppo della Sicurezza civile francese è arrivato in Armenia per partecipare all’esercitazione HOPE 2023 con i soccorritori dell’Armenia e dell’UE, ha riferito l’ambasciata francese a Yerevan sulla sua pagina X. L’ambasciatore francese in Armenia Olivier Decottignies li ha accolti all’aeroporto internazionale Zvartnots di Yerevan. La squadra francese comprende 56 soldati della Sicurezza civile francese, due aerei Dash, una stazione di controllo mobile, 8 tonnellate di attrezzature e due cani da salvataggio.

(10) IRAN E AZERBAIGIAN – Il vice ministro degli Esteri iraniano Mehdi Safari e il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov hanno discusso della necessità di pace e stabilità permanenti nella regione del Caucaso meridionale. Hanno sottolineato il rifiuto dell’ingerenza esterna nei problemi regionali, così come la necessità di un ruolo costruttivo dei paesi della regione nel quadro delle iniziative regionali, come il formato “3+3” (Armenia, Georgia, Azerbaigian, Iran, Russia, Turchia). Durante l’incontro si è discusso della realizzazione del corridoio di trasporto Nord-Sud, della realizzazione dei progetti economici comuni e delle questioni consolari.

(9) MISSIONE ONU – Una seconda missione delle Nazioni Unite si è recata nel Nagorno-Karabakh.. Tuttavia, i dettagli specifici sulla composizione e sul programma della missione non sono stati resi noti. Vale la pena notare che la precedente visita della missione delle Nazioni Unite ha sollevato critiche da parte di vari esperti. Durante quella missione, i partecipanti non hanno visitato Stepanakert e non hanno potuto assistere alla distruzione e alle conseguenze del bombardamento. Sorprendentemente, hanno visitato Agdam, dove hanno potuto vedere le conseguenze dei bombardamenti. La missione non ha esteso la sua portata ai villaggi remoti, né ha indagato sulle denunce di violenza contro la popolazione armena o sul bombardamento dei siti del patrimonio culturale armeno.

(9) AIUTI UMANITARI – Due aerei con carichi umanitari provenienti dalla Romania e per gli armeni sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh, sono atterrati nella capitale armena Yerevan. Questa è solo una parte del carico inviato in Armenia dal governo rumeno. Un altro volo da Bucarest a Yerevan è previsto per trasportare le persone ferite nell’esplosione a Stepanakert [nel Nagorno Karabakh] alle cure mediche

(9) FERITI IN ITALIA – Cinque armeni dell’Artsakh, rimasti gravemnete feriti nell’esplosione del deposito di carburante, sono stati trasportati con un aereo dell’aereonautica militare italiana in Italia per eseere curati in strutture specializzate.

(9) POSSIBILE VERTICE MINISTRI – Mosca considera la possibilità di organizzare un incontro tra i ministri degli Esteri di Armenia, Russia e Azerbaigian nell’ambito del prossimo vertice della CSI che si terrà il 12 ottobre in Kirghizistan secondo quanto ha dichiarato in un’intervista il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin.

(8) AIUTO AGLI STUDENTI – Circa 300 studenti sfollati con la forza dall’Artsakh hanno già fatto domanda alle principali università armene per continuare gli studi. Lo ha riferito il vice primo ministro Tigran Khachatryan, che coordina il lavoro del “Centro umanitario” del governo della Repubblica di Armenia, durante la conferenza stampa tenutasi oggi.”Nella prossima settimana, prevediamo di approvare la procedura con la quale verrà fornito sostegno agli studenti per continuare i loro studi, se si tratta di studi retribuiti, e regoleremo la questione“, ha aggiunto il vice primo ministro.

(8) SITUAZIONE FERITI – Ad oggi, il Ministero della Sanità della Repubblica d’Armenia ha informato che 293 pazienti continuano a ricevere cure in vari centri medici, le condizioni di 106 rimangono gravi e 11 sono estremamente gravi.

(8) CINQUE PAZIENTI TRASFERITI IN ITALIA – Cinque pazienti feriti durante l’esplosione di un deposito di benzina vicino a Stepanakert continueranno le cure all’estero, riferisce il Ministero della Salute armeno. Un team di specialisti dall’Italia è arrivato in Armenia di notte e, a seguito di colloqui con i medici armeni, ha selezionato quei pazienti il ​​cui trattamento continuato nel loro paese sarebbe stato più efficace e completo. Anche altri paesi aiutano l’Armenia, con quattro pazienti che ricevono cure in Francia e due in Bulgaria.

(8) BAMBINI A SCUOLA – Quasi il 40% dei bambini trasferiti dal Nagorno Karabakh in Armenia sono già stati inseriti nelle scuole armene. Lo ha affermato Nazeli Baghdasaryan, addetto stampa del Primo Ministro della RA, durante la conferenza stampa tenutasi oggi rilevando che insieme al processo di risoluzione dei problemi educativi e sanitari, lo Stato continua ad essere coerente con ogni persona sfollata con la forza dal Nagorno Karabakh.

(8) NAZIONI UNITE – L’agenzia Onu per i rifugiati ha chiesto 97 milioni di dollari per aiutare gli sfollati dell’Artsakh. Una dichiarazione al riguardo è stata pubblicata sul sito dell’ONU. Va notato che gli aiuti sono necessari per sostenere le azioni portate avanti dal governo armeno. La richiesta di finanziamento è stata lanciata congiuntamente con altre istituzioni delle Nazioni Unite e circa 60 organizzazioni partner. È stato elaborato un piano semestrale per una risposta urgente alla situazione dei rifugiati in Armenia fino alla fine di marzo 2024. È destinato a 231.000 persone: 136.000 rifugiati e 95.000 residenti nella Repubblica d’Armenia, che sostengono i profughi e li accolgono nelle loro case. Il progetto ha tenuto conto anche delle difficoltà dell’avvicinarsi dell’inverno. La dichiarazione propone di fornire sostegno nella fornitura di cibo e alloggio, nonché nell’istruzione e nella sanità. Si raccomanda inoltre di migliorare la fornitura di servizi statali per i rifugiati.

(7) SMANTELLATA ALTRA POSTAZIONE RUSSA – Le forze di pace russe hanno smantellato un altro posto di osservazione nella regione di Askeran. Lo riferisce il Ministero della Difesa della Federazione Russa.Il dipartimento ha informato il 5 ottobre che le forze di pace hanno smantellato i loro posti di osservazione nelle regioni di Askeran, Martakert e Shushi.Secondo il rapporto, in conformità con gli accordi raggiunti sulla cessazione delle ostilità, sotto il controllo delle forze di pace russe, è stato completato l’inventario di armi, equipaggiamento militare, armi da fuoco e munizioni nei magazzini delle forze armate del Nagorno Karabakh.92 unità di veicoli corazzati, 142 unità di autoveicoli, 124 unità di equipaggiamento antiaereo, 112 unità di cannoni di artiglieria da campo, cannoni e mortai antiaerei, 1 unità di cannoni antiaerei, più di 7mila unità di armi leggere e attrezzature anticarro, sono state consegnate circa 66,1 milioni di munizioni.

(7) DISTRIBUZIONE SFOLLATI – Le persone che hanno una certa chiarezza in termini di lavoro e occupazione si spostano nelle regioni dell’Armenia. Secondo i dati del momento, la distribuzione per regioni (Marz) è la seguente: Aragatsot: 4.119 persone, Ararat: 19.054, Armavir: 8.149, Gegharkunik: 4.939, Lori: 4.695, Kotayk: 22.350, Shirak: 3.529, Syunik: 5.436, Vayots Dzor: 2.310, Tavush: 3.195 per un totale di 77.776. Il collocamento di circa 58.000 persone è stato effettuato con il sostegno statale.

(7) ASSISTENZA SANITARIA – Più di 13mila persone sfollate con la forza dal Nagorno-Karabakh sono state registrate nei centri medici primari, nei policlinici e negli ambulatori. 303 cittadini sfollati con la forza dal Nagorno Karabakh sono ricoverati negli ospedali armeni, le condizioni di 113 sono valutate gravi e 11 sono in condizioni estremamente gravi. 5 bambini continuano a ricevere le cure nelle unità di terapia intensiva.

(7) TELEFONATA TRA PASHINYAN E PUTIN – Il primo ministro Nikol Pashinyan ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin come riferisce il servizio stampa del primo ministro armeno. Gli interlocutori hanno discusso della situazione creatasi dopo il reinsediamento forzato degli armeni del Nagorno-Karabakh [Artsakh], nonché di una serie di questioni all’ordine del giorno bilaterale. Il primo ministro Pashinyan si è anche congratulato con il presidente russo per il suo compleanno.

(7) RICERCA PERSONE – Lo staff del Comitato Internazionale della Croce Rossa continua a cercare le persone del Nagorno-Karabakh non ancora evacuate, tra cui anziani, malati e disabili secondo quanto riferisce. Lo ha detto la delegazione del CICR in Armenia. “Il nostro personale continua a cercare le persone che non sono state ancora spostate, compresi anziani, malati e disabili. Durante le visite dei giorni scorsi abbiamo fornito pacchi alimentari e igienici e abbiamo anche aiutato tre persone a ripristinare i contatti con i loro familiari. È stato un grande sollievo per queste persone poter finalmente parlare con i loro parenti, che fino a quel momento non avevano informazioni su dove si trovassero. Alle visite partecipano anche i nostri medici, che hanno valutato lo stato di salute delle persone vulnerabili al fine di soddisfare le loro esigenze mediche“, si legge nella dichiarazione del CICR in Armenia.

(7) ESPLOSIONE ARTSAKH – Sette pazienti feriti a causa dell’esplosione a Stepanakert e dell’aggressione militare dell’Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh sono stati trasferiti in Francia e Bulgaria per continuare le cure nelle migliori cliniche secondo quanto ha riferito il Ministero della Sanità armeno.

(6) PAZIENTI DALL’ARTSAKH – Trecentotre pazienti medici sfollati con la forza dal Nagorno-Karabakh vengono curati nei centri medici dell’Armenia.L’addetto stampa del primo ministro Nazeli Baghdasaryan ha dichiarato in una conferenza stampa che le condizioni di salute di 113 di loro sono gravi; mentre nel caso di 11 pazienti la situazione è gravissima.

(6) CONTABILITA’ SFOLLATI – Alcune delle persone sfollate con la forza dal Nagorno-Karabakh e stabilitesi in Armenia hanno già ricevuto il pagamento una tantum di 100.000 AMD (circa 237 euro) previsto dal governo armeno. L’addetto stampa del primo ministro Nazeli Baghdasaryan ha detto in conferenza stampa che il resto dei pagamenti continuerà lunedì.Baghdasaryan ha inoltre affermato che il 99,2% degli sfollati dal Karabakh sono già stati registrati in Armenia.Inoltre ha osservato che 13.415 persone, pari al 13,5%, sono già state registrate nelle strutture mediche primarie – policlinici, ambulatori. Nazeli Baghdasaryan ha anche informato che 8.000 studenti frequentano varie istituzioni educative armene, ovvero circa il 32% dei bambini in età scolare.

(6) OSCE – Il Presidente in esercizio dell’OSCE, Ministro degli Esteri della Macedonia del Nord Bujar Osmani, ha chiesto maggiore sostegno internazionale e assistenza umanitaria per oltre 100.000 armeni del Karabakh che hanno trovato rifugio nella Repubblica di Armenia.

(6) AIUTI DALLA RUSSIA – La Russia invierà aiuti umanitari per sfollare forzatamente le persone dal Nagorno-Karabakh a medio e lungo termine, ha annunciato il Ministero russo per le Situazioni di Emergenza dopo un briefing con il Ministero degli Esteri armeno il 2 ottobre, riferisce l’Ambasciata russa in Armenia.L’ambasciata ha già predisposto l’elenco dei beni primari che sarà possibile inviare nei prossimi giorni alla Repubblica d’Armenia per far fronte ai bisogni degli armeni del Nagorno-Karabakh.

(6) MISSIONE NAZIONI UNITE – Il presidente dell’Azerbaigian ha informato che a breve ci sarà una nuova missione delle Nazioni unite nel Karabakh.

(6) CONSOLATI A MEGHRI – Dopo la Francia anche la Russia ha deciso di aprire un consolato a Meghri nel Syunik (Armenia del sud).

(6) FERITI ESPLOSIONE IN FRANCIA – Questo pomeriggio, quattro pazienti gravemente feriti nel Nagorno Karabakh sono stati evacuati negli ospedali francesi, secondo l’impegno assunto dal Ministro dell’Europa e degli Affari Esteri francese, Catherine Colonna, a Erevan. Il 4 ottobre il ministro degli Esteri francese, accompagnato dal ministro della Sanità Anahit Avanesyan, aveva visitato il National Burn Center, dove ricevono cure le vittime dell’esplosione nel Nagorno Karabakh. 

(5) DICHIARAZIONE CONGIUNTA A GRANADA – Armenia, Francia, Germania e UE hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sui risultati dell’incontro in Spagna. Michel, Macron e Scholz hanno sottolineato il loro fermo sostegno all’indipendenza, alla sovranità, all’integrità territoriale e all’inviolabilità dei confini dell’Armenia. Hanno espresso il loro sostegno al rafforzamento delle relazioni UE-Armenia e hanno convenuto sulla necessità di fornire ulteriore assistenza umanitaria all’Armenia. Hanno sottolineato che questi rifugiati devono essere liberi di esercitare il loro diritto di ritornare alle loro case e ai loro luoghi di vita, senza alcuna condizione, con un monitoraggio internazionale e nel dovuto rispetto della loro storia, cultura e dei diritti umani. Rimangono impegnati in tutti gli sforzi diretti alla normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian, basate sul riconoscimento reciproco della sovranità, dell’inviolabilità dei confini e dell’integrità territoriale dell’Armenia (29.800 km2) e dell’Azerbaigian (86.600 km2).
Hanno sottolineato l’urgente necessità di lavorare per la delimitazione dei confini sulla base delle più recenti mappe dello Stato Maggiore dell’URSS fornite alle parti, che dovrebbero anche fungere da base per il distanziamento delle forze, per finalizzare il trattato di pace e affrontare tutte le questioni umanitarie. Hanno chiesto una maggiore cooperazione regionale e la riapertura di tutti i confini, compreso il confine tra Armenia e Turchia, nonché l’apertura di collegamenti di connettività regionale basati sul pieno rispetto della sovranità e della giurisdizione dei Paesi.
I leader europei hanno chiesto ad Armenia e Azerbaigian di rilasciare tutti i detenuti e di cooperare per affrontare la sorte delle persone scomparse e facilitare il lavoro di sminamento

(5) DICHIARAZIONE PASHINYAN-VON DER LEYEN – In seguito all’incontro tra il primo ministro Nikol Pashinyan e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Granada, a margine della Comunità politica europea, è stata adottata una dichiarazione congiunta. 
“ Ci siamo incontrati oggi nella città di Granada, a margine del vertice della Comunità politica europea ospitato dalla Spagna. Abbiamo ribadito la nostra condanna dell’operazione militare dell’Azerbaigian contro la popolazione armena del Nagorno-Karabakh e riaffermato la necessità di rispettare la sovranità e l’integrità territoriale sia dell’Armenia che dell’Azerbaigian, sulla base della dichiarazione di Almaty del 1991 e con la consapevolezza che il territorio dell’Armenia copre 29.800 km2 e 86.600 km2 dell’Azerbaigian. Abbiamo inoltre sottolineato che l’apertura dei collegamenti di connettività regionale dovrebbe basarsi sul pieno rispetto della sovranità e della giurisdizione dei paesi, nonché sui principi di uguaglianza e reciprocità. 
L’Armenia e l’UE sono legate da valori politici condivisi e dal loro impegno per un ordine internazionale basato su regole. In questi tempi difficili, l’UE e l’Armenia sono fianco a fianco. Siamo impegnati a rafforzare ulteriormente le relazioni UE-Armenia. Come abbiamo discusso all’inizio di questa settimana, il nostro obiettivo immediato è rispondere ai bisogni umanitari degli oltre 100.000 armeni del Karabakh fuggiti in Armenia. Abbiamo discusso di come garantire la massima efficacia degli aiuti umanitari e degli altri aiuti immediati forniti dall’UE, che raggiungeranno i 10,45 milioni di euro.
La presidente von der Leyen ha inoltre annunciato che la Commissione sta mobilitando fondi per stanziare 15 milioni di euro dal suo programma annuale per l’Armenia da utilizzare come sostegno al bilancio. Ciò consentirà al governo armeno di far fronte alle urgenti esigenze socioeconomiche e di sostenere l’acquisto di cibo e carburante. Nel lungo termine, l’Unione Europea e l’Armenia sono determinate a rafforzare i loro legami economici, lavorando per sfruttare appieno il potenziale del nostro accordo di partenariato economico globale. 
In particolare, il Piano di investimenti economici (EIP) dell’UE per l’Armenia prevede fino a 2,6 miliardi di euro da utilizzare per investimenti in importanti infrastrutture e altri progetti. La Commissione e l’Armenia raddoppieranno gli sforzi per attuare progetti importanti. La Commissione sosterrà inoltre la partecipazione dell’Armenia a progetti regionali come il cavo elettrico del Mar Nero. Infine, la Commissione intensificherà l’assistenza tecnica all’Armenia, in particolare nei settori della sicurezza aerea e della sicurezza nucleare. La presidente von der Leyen ha informato dei preparativi per un evento congiunto UE-USA a sostegno dell’Armenia. Continueremo le discussioni sui modi in cui rafforzare ulteriormente la nostra relazione nei prossimi giorni
”.

(5) COLPI AZERI SU VEICOLO ARMENO – Il ministero della Difesa dell’Armenia informa che oggi, alle 13,50 ora locale unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco contro un veicolo che stava provvedendo alla consegna di cibo alle postazioni difensive armene. Danni al mezzo ma nessun ferito. La violazione è avvenuta in direzione di Norabak (Gegharkunik)

(5) UNIONE EUROPEA – Charles Michel, capo del Consiglio europeo, ha sottolineato la necessità del riconoscimento reciproco dell’integrità territoriale tra Armenia e Azerbaigian. Michel ha affermato che durante una recente conversazione con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, ha chiarito che Aliyev “non può avere rivendicazioni territoriali contro l’Armenia”. Intanto, Josep Borrell, capo della diplomazia europea, ha espresso la speranza che i negoziati tra Armenia e Azerbaigian possano essere organizzati a Bruxelles. 
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha rivelato che l’Unione europea fornirà oltre 25 milioni di euro in aiuti all’Armenia a seguito dell’operazione militare dell’Azerbaigian nell’Artsakh (Nagorno-Karabakh). Lo ha annunciato durante la sua visita a Granada, dove ha partecipato al vertice della Comunità politica europea. Inizialmente erano stati stanziati 5,2 milioni di euro, ma von der Leyen ha dichiarato che avrebbe informato il primo ministro armeno Nikol Pashinyan della decisione dell’UE di raddoppiare tale importo portandolo a 10,2 milioni di euro. Inoltre, l’UE contribuirà con altri 15 milioni di euro al bilancio dell’Armenia.

(5) CONDANNATI PRESIDENTI – Un tribunale dell’Azerbaigian ha condannato all’arresto due ex presidenti dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), Arkady Ghukasyan e Bako Sahakyan, e il presidente dell’Assemblea nazionale, Davit Ishkhanyan. Ghukasyan, Sahakyan e Ishkhanyan a una detenzione (provvisoria) di quattro mesi. In precedenza, l’Azerbaigian aveva confermato ufficialmente la notizia dell’arresto dell’ex presidente dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan. Il Servizio di Sicurezza dello Stato dell’Azerbaigian ha pubblicato un video dell’arresto e dell’interrogatorio di Harutyunyan. Arayik Harutyunyan è stato “accusato” ai sensi dei nove articoli del codice penale azerbaigiano e rischia l’ergastolo.

(5) ARMENI RIMASTI – Più di 15 armeni identificati nell’Artsakh (Nagorno Karabakh) sono rimasti sotto il dominio azerbaigiano. Artak Beglaryan, ex ministro di Stato dell’Artsakh, ne ha scritto su Telegram, citando le sue fonti. “Il numero totale non può superare i 40, comprese le persone scomparse”, ha aggiunto Beglaryan.

(5) PARLAMENTO EUROPEO – Nella sessione plenaria di oggi tenutasi a Strasburgo, in Francia, i membri del Parlamento europeo hanno adottato una risoluzione giuridicamente non vincolante che invita l’Unione europea a imporre sanzioni all’Azerbaigian in relazione agli eventi riguardanti il ​​Nagorno Karabakh, nonché a rivedere lo sviluppo della cooperazione e ridurre la dipendenza dall’importazione di gas naturale azerbaigiano. La risoluzione è stata adottata con 491 voti favorevoli, 9 contrari e 36 astensioni. Le risoluzioni del Parlamento europeo sulle questioni di politica estera non sono giuridicamente vincolanti, ma le altre istituzioni europee devono ascoltare le opinioni degli eurodeputati. In particolare, la risoluzione afferma che il Parlamento europeo invita l’UE e i suoi Stati membri ad adottare sanzioni mirate contro i funzionari governativi dell’Azerbaigian responsabili di molteplici violazioni del cessate il fuoco e di abusi dei diritti umani nel Nagorno Karabakh. Inoltre, i deputati chiedono all’Alto rappresentante dell’UE per la politica estera (Borrell) di sospendere i negoziati per un rinnovato accordo di partenariato con l’Azerbaigian fino a quando quest’ultimo non mostrerà una sincera volontà di rispettare i diritti e la sicurezza della popolazione armena del Nagorno Karabakh. In caso contrario, i deputati chiedono all’UE e ai suoi Stati membri di prendere in considerazione la sospensione dell’applicazione dell’accordo di facilitazione dei visti e la riduzione del livello di cooperazione con l’Azerbaigian in altri settori.
Il Parlamento europeo ritiene necessario che l’UE riduca la sua dipendenza dal gas naturale dell’Azerbaigian e, in caso di aggravamento delle tensioni tra Azerbaigian e Armenia, sospenda completamente l’importazione di petrolio e gas naturale dall’Azerbaigian.
I deputati chiedono all’UE di lavorare per fornire garanzie internazionali per garantire la sicurezza degli armeni che ancora vivono nel Nagorno-Karabakh, nonché di ripristinare il pieno accesso umanitario alla regione e di aumentare considerevolmente gli aiuti umanitari. Il Parlamento europeo esprime delusione per l’organizzazione dei lavori della prima missione delle Nazioni Unite che ha visitato il Karabakh e chiede l’istituzione di una presenza internazionale nel Nagorno Karabakh sotto gli auspici delle Nazioni Unite. Inoltre, i deputati hanno chiesto all’Azerbaigian di rilasciare tutti gli armeni, compresi i politici, arrestati nel Nagorno Karabakh.

(4) PRINCIPI PER LA PACE – Rispondendo a una domanda in parlamento il premier armeno Pashinyan ha dichiarato che una pace può essere siglata sulla base di tre principi già illustrati nei precedenti vertici ovvero: 1) riconoscimento reciproca integrità territoriale (Armenia 29.800 km2, Azerbaigian 86.600 km2) 2) Accordo sui parametri per la definizione dei confini (l’Armenia vorrebbe usare le mappe sovietiche del 1975 ma non è categorica su questo punto), 3) l’apertura delle comunicazioni nella regione avverrà secondo il principio di sovranità, giurisdizione, legislazione, uguaglianza e reciprocità dei paesi. Pashinyan ha detto che “se l’Azerbaigian riaffermasse pubblicamente il suo impegno verso questi principi, potremmo praticamente considerare che la conclusione di un trattato di pace è solo questione di breve tempo. Il problema è che gli alti funzionari dell’Azerbaigian, che dicono di essere d’accordo con il processo di pace, non hanno riaffermato il loro impegno verso questi principi, il che solleva dubbi. che quando dicono pace, intendono dopo aver realizzato le loro presunte ambizioni per l’integrità territoriale dell’Armenia. Se riaffermano la loro lealtà a questi 3 principi, allora potremo considerare la pace praticamente raggiunta.”

(4) CONTEGGIO SFOLLATI – Secondo gli ultimi dati risultano ufficialmente sfollati dall’Artsakh 100.632 persone.

(4) IL PRESIDENTE IN ARMENIA? – Secondo alcune fonti l’attuale presidente della repubblica di Artsakh, Samvel Shahramanyan, sarebbe già in Armenia.

(4) SALTA IL VERTICE DI GRANADA – L’Azerbaigian ha dichiarato la indisponibilità a partecipare al previsto vertice di Granada previsto nella cornice della riunione della Comunità politica europea. L’incontro tra Pashinyan e Aliyev con la partecipazione di Macron, Sholz e Michel è saltato. Pare che la ragione del mancato arrivo di Aliyev sia stata la recente posizione della Francia e la non partecipazione di Erdogan. Sembra invece confermata la presenza del premier armeno Pashinyan.

(4) CORRIDOIO DI ZANGEZUR – Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, ha commentato la realizzazione del “corridoio Zangezur”. “Questo lavoro viene svolto nell’ambito della co-presidenza dei vice primi ministri di Armenia, Azerbaigian e Russia. Il progetto di ripristinare la via di trasporto che collega l’Azerbaigian con la Repubblica autonoma di Nakhchivan attraverso la provincia di Syunik in Armenia è in fase di realizzazione discusso. Nell’attuazione di questo progetto, vediamo un significativo potenziale di progresso verso la normalizzazione delle relazioni tra Yerevan e Baku. E, naturalmente, tutto dipende dalla volontà politica dei paesi e dalla disponibilità a raggiungere accordi concreti“, ha affermato il rappresentante ufficiale del Ministero degli Affari Esteri russo.

(4) SERVIZI SEGRETI ARMENIA – L’ex difensore civico Kristine Grigoryan è stata nominata capo dei servizi segreti esteri con decreto del primo ministro Nikol Pashinyan. L’Ufficio è di nuova costituzione.

(3) ARRESTATI I PRESIDENTI – Gli ex presidenti della repubblica di Artsakh, il 66enne Arkadi Ghukasyan (1997-2007), il 63enne Bako Sahakyan (2007-2020) e il 53enne Arayik Harutynunyan (2020-2023), sono stati presi dagli azeri e portati a Baku. Stessa sorte all’attuale presidente dell’Assemblea nazionale David Ishkhanyan. Salgono così a otto le alte cariche dello Stato imprigionate dall’Azerbaigian.

(3) AIUTI DALL’IRAN – 60 tonnellate di aiuti umanitari per gli sfollati dell’Artsakh sono arrivate in Armenia dall’Iran.

(3) DICHIARAZIONI MICHEL – C’è una grande responsabilità da parte dell’Azerbaigian, che ha lanciato questa operazione militare contro il Nagorno Karabakh, ha detto Charles Michel, presidente del Consiglio europeo. “Spetta ora all’Azerbaigian mostrare buona volontà, impegnandosi nel rispetto del diritto internazionale per proteggere i diritti e la sicurezza dell’intera popolazione che vive in Azerbaigian, compresa la popolazione armena“, ha detto Michel, riferendosi al commento secondo cui il rapporto di Bruxelles con Baku rimane difficile ma promettente. Ha anche affermato che Baku rimane un partner dell’UE nonostante il suo sfrontato attacco. “L’Azerbaigian oggi è un partner, sì, è un partner. Ciò non significa che il rapporto sia semplice. No, non è semplice. Ci sono difficoltà? Sì, e queste difficoltà sono reali e devono essere comprese“, ha spiegato. Alla domanda se l’UE debba riconsiderare l’accordo sul gas con Baku, Michel ha risposto: “Certamente. Ciò che ora dobbiamo guardare è come normalizzare il rapporto tra Armenia e Azerbaigian in modo da poter garantire fermamente e incontestabilmente il reciproco riconoscimento del integrità territoriale di entrambi i paesi.”

(3) ALTI FUNZIONARI LASCIANO L’ARTSAKH – Tre alti funzionari hanno lasciato il Nagorno Karabakh e sono entrati in Armenia. Si tratta del ministro degli Interni dell’Artsakh, Karen Sargsyan, del direttore del Servizio di sicurezza nazionale, Ararat Melkumyan, e del capo di gabinetto del presidente del Nagorno Karabakh.
Ieri sera gli azeri non avevano permesso al direttore del Servizio statale di sicurezza nazionale di attraversare il ponte Hakari, lo avevano portato a Stepanakert, arrestato e poi rilasciato, e dopo trattative gli hanno permesso venire in Armenia. In Karabakh sono rimasti solo i presidenti precedenti e quello attuale e diversi funzionari di alto rango. L’Azerbaigian non consente ad Arkadi Ghukasyan, Bako Sahakyan, Arayik Harutyunyan e Samvel Shahramanyan di lasciare l’Artsakh. Tuttavia, sono in corso trattative attive sulla questione. Il procuratore generale dell’Azerbaigian ha emesso un mandato di arresto per Arayik Harutyunyan.

(3) POLIZIA E SOCCORRITORI SE NE VANNO – Anche la polizia e i soccorritori hanno lasciato Artsakh la scorsa notte, secondo quanto riferito dal portavoce del Ministero degli Affari Interni dell’Artsakh, Hunan Tadevosyan. Egli ha sottolineato che le operazioni di ricerca non hanno dato risultati negli ultimi giorni e quindi sono state interrotte. I soccorritori hanno trasportato in Armenia anche le loro attrezzature di servizio e i camion dei pompieri. I resti umani rinvenuti sul luogo dell’esplosione in un deposito di benzina vicino a Stepanakert sono stati portati nella capitale armena Yerevan per un esame genetico. Ci sono persone disperse sia a causa della suddetta esplosione che a causa delle operazioni di combattimento, ma il loro numero esatto non è stato ancora reso noto.

(3) VERTICE DI GRANADA – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev spera che l’incontro che si terrà a Granada darà impulso allo sviluppo dell’agenda di pace nella regione. Lo ha detto Aliyev in un incontro con l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, nella sua residenza a Baku. Aliyev ha notato che l’Azerbaigian ha preso l’iniziativa del trattato di pace e ha notato che nella regione si sono create opportunità storiche per portare avanti l’agenda di pace. Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azero Ilham Aliyev si incontreranno a Granada il 5 ottobre. All’incontro parteciperanno anche i leader di Francia, Germania e il Consiglio europeo.

(3) EVACUAZIONE CONCLUSA – Il comando russo di mantenimento della pace riferisce di aver accompagnato “l’ultimo” autobus di rifugiati di etnia armena diretti dal Nagorno Karabakh all’Armenia il 2 ottobre 2023. Rimangono alcuni armeni in Nagorno Karabakh, come quelli che svolgono attività di ricerca e recupero delle persone uccise.

(2) DICHIARAZIONI DI LAVROV – La decisione che il Karabakh deve diventare parte dell’Azerbaigian è stata presa con la partecipazione diretta del primo ministro armeno Nikol Pashinyan, ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. “È una bugia quando personaggi [politici] di Yerevan hanno affermato che, firmando un accordo per porre fine alla guerra nel novembre 2020, Putin ha costretto Pashinyan a dare il Karabakh all’Azerbaigian. In questo accordo, datato 10 novembre 2020, è scritto che il Karabakh è un’area di responsabilità del contingente russo di mantenimento della pace e c’era un accordo comune secondo cui il dialogo sullo status finale del Karabakh sarebbe continuato. Tuttavia, quando un anno o un anno e mezzo dopo, il primo ministro Pashinyan, in un regolare vertice europeo a Praga, firmò un documento in cui si afferma che Armenia e Azerbaigian si riconoscono entro i confini del 1991, in conformità con la dichiarazione di Alma-Ata, la questione era chiusa. Successivamente ha utilizzato nuovamente il termine a Bruxelles. Inoltre, nel documento in questione, distribuito dall’UE, non si dice che l’Armenia sia preoccupata per la sorte degli armeni che vivevano in Karabakh, e che tutti debbano in qualche modo occuparsi del proprio destino affinché non non devo soffrire“, ha detto Lavrov.
Coloro che vogliono lasciare il Karabakh per la Russia non possiamo farli restare. Stiamo lavorando con i colleghi e i vicini azeri per stabilizzare la situazione in Karabakh, per rafforzare la fiducia lì, per creare le condizioni per la ripresa della vita normale e della vita comune di armeni e azeri. Spero che anche Yerevan sia interessata a questo e che faccia degli sforzi per questo“, ha aggiunto il ministro degli esteri russo.

(2) SPARI A STEPANAKERT – Il contingente russo di mantenimento della pace ha riferito di una violazione del cessate il fuoco nel Nagorno-Karabakh. “È stata registrata una violazione del cessate il fuoco. Nella città di Stepanakert, uno sconosciuto ha sparato con un’arma da cecchino in direzione del servizio di pattuglia russo-azerbaigiano. Non ci sono vittime. Il comando delle forze di pace russe sta conducendo un’indagine con i rappresentanti della parte azera e del Karabakh su questo fatto”, ha detto il Ministero della Difesa russo.

(2) AZERI ATTACCANO SOLDATI IN ARMENIA – Oggi alle 14:45 (ora locale) unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco contro l’auto che trasportava cibo per il personale delle posizioni armene situate a Kut. In seguito al bombardamento del veicolo incaricato della fornitura di cibo al personale armeno in servizio nelle posizioni di combattimento, ci sono state vittime da parte armena. Dalle ore 16 la situazione lungo la linea del fronte sembra essersi in una certa misura stabilizzata. L’attacco azero al veicolo delle forze armate dell’Armenia è costato la vita di un militare e il ferimento di altri due. Il militare ucciso è Aram Tigran Kocharyan dell’unità militare N del Ministero della Difesa della Repubblica di Armenia.

(2) PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA – I quattro presidenti dell’Artsakh – Arkady Ghukasyan, Bako Sahakyan, Araik Harutyunyan, Samvel Shahramanyan – non si sono trasferiti in Armenia. Secondo una fonte attendibile di Aravot.am continuano a trovarsi nell’Artsakh. Da ieri sera sui social network e sui canali telegrafici si è diffusa la notizia che i tre presidenti dell’Artsakh, a seguito dei negoziati, sono stati trasferiti sani e salvi a Yerevan. Tuttavia, secondo le nostre informazioni, i presidenti dell’Artsakh, la maggior parte dei membri del governo, compresi i capi delle strutture di potere, si trovano nell’Artsakh. A seguito di alcuni incontri e discussioni che si terranno oggi, si prevede che verrà deciso il destino dei tre presidenti dell’Artsakh, Arkady Ghukasyan, Bako Sahakyan, Araik Harutyunyan.Ricordiamo che, secondo il messaggio di ieri del quartier generale dell’informazione dell’Artsakh, il presidente Samvel Shahramanyan rimarrà con un gruppo di funzionari a Stepanakert fino alla fine delle operazioni di ricerca e salvataggio di persone scomparse, di militari caduti nell’attacco azero del 19 settembre e fino alla restituzione dei resti delle persone uccise nell’esplosione del deposito di carburante nella regione di Askeran il 25 settembre.
L’ex ministro di Stato dell’Artsakh, Artak Beglaryan, aveva detto che gli ex presidenti dell’Artsakh potrebbero nascondersi in luoghi diversi, forse non sono nemmeno a Stepanakert. “Gli azeri possono entrare in qualsiasi momento e arrestarli, ma devono anche trovarli. Forse si nascondono da posti diversi, forse non si nascondono a Stepanakert.” Dobbiamo anche ricordare che ieri i media azeri hanno diffuso la notizia che è stata annunciata una ricerca internazionale per l’ex presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan e l’ex comandante dell’Esercito di difesa Jalal Harutyunyan. Lo ha detto il procuratore generale dell’Azerbaigian Kyamran Aliyev. Secondo Aliyev, per quest’ultimo è stata annunciata una ricerca internazionale “in relazione agli attacchi missilistici contro la popolazione civile di Ganja e all’uccisione di civili durante la guerra dei 44 giorni”.
Il procuratore generale dell’Azerbaigian ha aggiunto che sono ricercate 300 persone, quattro delle quali sono state arrestate. Stiamo parlando dell’ex ministro di Stato dell’Artsakh Ruben Vardanyan, dell’ex ministro degli affari esteri Davit Babayan, del comandante delle forze di difesa (2015-2018) Levon Mnatsakanyan e dell’ex vice comandante dell’esercito di difesa, maggiore generale Davit Manukyan.

(2) MEDICI ISRAELIANI – Su richiesta dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Ministero della Sanità israeliano ha inviato due medici a Yerevan, in Armenia, per fornire assistenza alle vittime della recente esplosione di un magazzino di benzina vicino a Stepanakert, la capitale del Nagorno-Karabakh (Artsakh ) il 26 settembre. Lo ha annunciato l’ambasciatore israeliano in Armenia, Joel Lyon.

(2) PROCESSO AL RAPITO – Il procuratpre generale azero ha completato nel procedimento penale contro Vagif Khachatryan, residente nel Nagorno Karabakh, e il caso è stato inviato al tribunale militare di Baku. Khachatryan è stato rapito dagli azeri dalle mani della Croce Rossa nel corridoio Lachin. Vagif Khachatryan, come partecipante alla prima guerra del Nagorno-Karabakh all’inizio degli anni ’90, è stato accusato di una serie di articoli pesanti ai sensi del codice penale dell’Azerbaigian: genocidio e deportazione di persone. Rischia una lunga (e probabile) detenzione.

(1) AIUTI AGLI SFOLLATI – Il governo dell’Armenia ha annunciato che pagherà per sei mesi 500.000 dram (circa 100 euro) agli sfollati dell’Artsakh. Di tutte le 100.483 persone sfollate con la forza dal Nagorno-Karabakh, 45.516 cittadini utilizzano gli alloggi forniti dallo Stato. Per gli sfollati dall’Artsakh, la Ferrovia del Caucaso Meridionale offre viaggi gratuiti sui treni locali (per Yerevan, Gyumri, Yeraskh, Araks).

(1) LISTA RICERCATI – La lista dei ricercati dall’Azerbaigian dovrebbe comprendere circa trecento nomi secondo quanto trapela dai media azeri. Intanto il Procuratore generale di Baku ha inserito fra i nomi quello dell’ex presidente Araiyk Harutyunyan (che dovrebbe trovarsi in Armenia) e quello dell’ex ministro della Difesa Jalal Harutyunyan.

(1) MISSIONE ONU – Una missione delle Nazioni Unite è arrivata questa mattina nel Nagorno Karabakh secondo quanto riferiscono i media azeri. I membri della missione sono partiti per Askeran-Stepanakert via Aghdam. “Lo scopo della missione è conoscere la situazione sul posto e determinare i bisogni umanitari dei residenti. La missione comprende rappresentanti di varie agenzie delle Nazioni Unite”. L’ultima volta che la missione delle Nazioni Unite è arrivata in Karabakh circa 30 anni fa.

(30) MANIFESTAZIONE A YEREVAN – Migliaia di persone si sono radunate a Yerevan in piazza della repubblica chiedendola liberazione delle autorità dell’Artsakh fatte prigioniere dagli azeri.

(30) DATI SFOLLATI – Alle 14 ora locale il numero degli sfollati era di 100.417. Artak Beglaryan, ex ministro di stato dell’Artsakh, ha dichiarato che in Nagorno Karabakh non è rimasto quasi più nessuno. “Le mie informazioni non ufficiali: gli ultimi gruppi di Artsakh sono attualmente in viaggio verso l’Armenia. Nell’Artsakh rimangono al massimo qualche centinaio di persone, la maggior parte delle quali sono funzionari, addetti ai servizi di emergenza, volontari e alcune persone con bisogni speciali. Anche loro si stanno preparando a partire”, ha scritto su Telegram.

(30) AMBULANZE A STEPANAKERT – Per far fronte alle urgenti necessità mediche a Stepanakert, 15 ambulanze sono state impiegate per trasportare persone con problemi muscoloscheletrici e altri problemi di salute in Armenia. Questa importante iniziativa è stata confermata durante una conferenza stampa da Nazeli Baghdasaryan, l’addetto stampa del capo del governo armeno. Il ministro della Sanità armeno Anahit Avanesyan ha fornito ulteriori dettagli, sottolineando l’attenzione verso le persone costrette a letto o alle prese con disturbi muscolo-scheletrici (ci sono 15 persone con questi problemi al momento a Stepanakert ). Queste ambulanze sono dedicate a facilitare il trasporto sicuro e rapido di questi pazienti verso le strutture mediche in Armenia.

(30) ARRESTATO BABAYAN –  I media azeri hanno riferito della detenzione dell’ex ministro degli Esteri dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), David Babayan. Secondo questi rapporti, contro di lui è stato avviato un procedimento penale. In un post su Facebook pubblicato il 28 settembre, David Babayan ha annunciato la sua decisione di viaggiare da Stepanakert a Shushi. Ha spiegato che era incluso nella “lista nera” dell’Azerbaigian e che le autorità azere avevano richiesto la sua presenza a Baku per un’indagine. Babayan ha espresso la sua comprensione per l’ansia e lo stress che questa decisione causerebbe ai suoi cari, ma ha sottolineato il suo impegno ad essere una persona onesta, gran lavoratore, patriota e cristiano che non può permettere che venga fatto del male al suo popolo.

(29) DATI SFOLLATI – Alle 10 ora locale il numero degli sfollati era di 88.780

(28) JALAVYAN E’ A GORIS – l leggendario comandante dell’Artsakh, eroe dell’Artsakh, il colonnello Karen Jalavyan, Kyoch, è a Goris. Nei giorni scorsi era circolata la notizia di una sua possibile morte in battaglia.

(28) DATI SFOLLATI – Alle 14ora locale il numero degli sfollati dall’Artsakh è salito a 70.500. Nel frattempo le autorità dell’Azerbaigian hanno comunicato l’inizio delle operazioni amministrative di registrazione degli armeni dell’Artsakh per determinare il loro status legale.

(28) BABAYAN E BELGLARYAN – L’ex ministro degli Esteri nonché portavoce della presidenza della repubblica ha detto che si consegnerà agli azeri a Shushi. L’ex consigliere presidenziale Belglaryan ha informato ch è vivo e in un luogo segreto.

(28) ACCUSE A VARDANYAN – L’Azerbaigian accusa l’ex ministro di Stato di ingresso illegale nello Stato, attività cirminali e finanziamento del terrorismo. Per il politico (con cittadinanza armena) si profila una condanna non inferiore a 14 anni di reclusione. Nel frattempo è stato già condannato a quattro mesi di reclusione. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller ha risposto oggi in un briefing alla domanda sull’arresto dell’ex ministro di Stato dell’Artsakh Ruben Vardanyan da parte dell’Azerbaigian dopo aver attraversato il corridoio Lachin. “Siamo a conoscenza dell’arresto. Stiamo monitorando da vicino la situazione. Non ho altri commenti oggi”, ha detto. 

(28) DECRETO SU STATO ARTSAKH – Il presidente della repubblica, Samvel Shahramanyan, ha firmato oggi un decreto che prevede lo sciogliemento di tutte le istituzioni statali alla data del primo gennaio 2024.

(27) PERDITE AZERE – Secondo il ministero della Difesa dell’Azerbaigian nell’attacco all’Artsakh sono rimasti uccisi 180 soldati azeri e 12 dipendenti del Ministero degli Interni, mentre 511 soldati sono rimasti feriti.

(27) DATI SFOLLATI – Alle 18 ora locale il numero degli sfollati dall’Artsakh è salito a 53.629. Quasi metà della popolazione ha abbandonato la repubblica.

(27) ARRESTATO VARDANYAN – L’ex ministro di Stato Ruben Vardanyan è stato arrestato dalle autorità azere al checkpoint all’ingresso del corridoio di Lachin mentre stava per raggiungere l’Armenia. Il politico armeno è la prima alta figura dello Stato ad essere catturata dal nemico. Secondo fonti azere sarebbe stato già trasfrito a Baku.

(27) SOCCORSO AZERO? – I media azeri riferiscono che una brigata del servizio di emergenza formata da 50 persone è stata inviata in Artsakh a seguito dell’esplosione del deposito di carburante e che una colonna di 53 veicoli è diretta a Ivanian per allestire un ospedale da campo.

(27) ESPLOSIONE – Dopo l’esplosione di un deposito di carburante vicino alla capitale del Nagorno-Karabakh Stepanakert, 58 persone con ustioni di vario grado sono state evacuate dalle strutture mediche del Nagorno-Karabakh con voli dell’aviazione sanitaria delle forze aerospaziali russe per cure mediche specialistiche in Armenia. Lo ha riferito il servizio stampa del Ministero della Difesa russo segnalando altresì che si trovano ancora 522 civili, tra cui 293 bambini, nel quartier generale delle truppe russe di mantenimento della pace nel Nagorno Karabakh, e che attualmente non possono tornare alle loro case. Per loro sono stati organizzati alloggio, cibo e assistenza medica. nGli elicotteri della forza di pace russa hanno trasportato in Armenia 142 feriti.

(27) COLLOQUIO LAVROV-BAYRAMOV – Oggi ha avuto luogo una conversazione telefonica tra il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov e il Ministro degli Affari Esteri dell’Azerbaigian Jeihun Bayramov. Lo ha riferito il servizio stampa del ministero degli Esteri russo. “È stata discussa la situazione in Karabakh, comprese le questioni relative agli aiuti umanitari, ai diritti e alla sicurezza della popolazione armena locale. Sono state discusse le modalità per attuare un pacchetto di accordi tripartiti al massimo livello nel 2020-2022, riguardanti lo sviluppo di un trattato di pace tra Baku e Yerevan, la delimitazione del confine armeno-azerbaigiano e lo sblocco delle comunicazioni di trasporto. Verranno inoltre toccati alcuni temi dell’agenda bilaterale e regionale. È stato raggiunto un accordo su ulteriori contatti a diversi livelli”,

(27) KARABAKH TELECOM – Il lavoro dell’operatore mobile “Karabakh Telecom” è stato interrotto nell’Artsakh. Lo riferiscono i media azeri. Si nota che d’ora in poi le chiamate verranno effettuate solo tramite gli operatori di telecomunicazioni dell’Azerbaigian.

(27) INIZIATIVA FRANCESE – La Francia aprirà presto un ufficio consolare nella provincia meridionale armena di Syunik, vicino al confine, e stanzierà ulteriori 7 milioni di euro in aiuti all’Armenia e al Nagorno Karabakh secondo quanto detto dal ministro degli Esteri francese Catherine Colonna durante una sessione di domande e risposte in parlamento. L’apertura di un consolato nell’Armenia meridionale è molto significativa dal punto di vista politico e un chiaro messaggio ad Aliyev.

(27) ALIYEV E ONU – Le autorità azere sono pronte ad organizzare un viaggio in Karabakh per i rappresentanti delle Nazioni Unite. Lo ha detto il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev in una conversazione telefonica con il segretario di Stato americano Antony Blinken. Aliyev ha sottolineato che si sta lavorando per garantire i diritti della popolazione armena del Karabakh in conformità con la legislazione azera e gli obblighi internazionali del paese.

(27) ANNIVERSARIO – Tre anni fa l’Azerbaigian attaccava la repubblica di Artsakh. Un’altra guerra. E non era l’ultima.

(26) ESODO – 20.270 persone hanno già lasciato l’Artsakh. 2850 di queste persone hanno ricevuto un alloggio dallo Stato secondo quanto riferito dal portavoce del Primo ministro dell’Armenia, Nazeli Baghdasaryan, nel corso di una conferenza stampa. “20.270 persone hanno già ricevuto la registrazione e la loro assegnazione è in corso. Lo Stato si è occupato dell’alloggio di 2.850 sfollati forzati. In particolare, la questione abitativa di 615 persone è stata risolta a Goris, 169 a Sisian, 171 a Tatev, 324 a Kapan e 19 a Meghri”, ha detto. “In generale, 1.298 sfollati sono stati collocati nella regione di Syunik, 532 a Vayots Dzor, 752 a Gegharkunik, 268 a Tavush”, ha aggiunto Nazeli Baghdasaryan. Si è appreso che oggi un uomo di 60 anni, originario di Shushi, è morto durante il viaggio verso l’Armenia per cause ancora sconosciute.

(26) BILANCIO ESPLOSIONE – Sono al momento 125 le vittime dell’esplosione al deposito di carburante vicino Stepanakert. 63 gli ustionati ricoverati in città mentre altri 23 sono stati trasferiti con ambulanze in Armenia.

(26) RIUNIONE BRUXELLES – Oggi è in programma una riunione tra i consiglieri nazionali della sicurezza di Armenia, Azerbaigian, Francia, Germania con il rappresentante speciale Ue per il Caucaso Meridionale, Toivo Klaar. Ad ospitare il vertice il consigliere nazionale per la sicurezza del Consiglio Ue, Simon Mordue. Scopo dell’incontro sarà fare il punto della situazione attuale e preparare un possibile incontro dei leader a Granada, dove il 5 ottobre si terrà il vertice della Comunità Politica Europea. 

(26) IN FUGA DALL’ARTSAKH – Alle ore 10 locali erano più di 13.000 i cittadini che hanno lasciato l’Artsakh. una fila ininterrotta di auto crea un serpentone da Stepanakert al confine con l’Armenia. Le autorità dell’Artsakh inutilmente hanno lanciato un appello per non intasare il corridoio di Lachin.

(26) BILANCIO GRAVISSIMO PER ESPLOSIONE – A questa mattina il bilnacio dell’esplosione di ieri al deposito di carburante è di venti morti (13 ancora da ricnoscere) e 290 feriti. Molti dispersi. un centinaio di persone avrebbero ustioni quasi tottali. Da Yerevan sono giunti in elicottero alcuni medici che hano portato anche farmaci e medicazioni. l’opsedale centrale di Stepanakert è al collasso senza cibo, medicine e apparecchiature. Con gli elicotteri si trasportano in Armenia i malati più gravi.

(25) ESPLOSIONE CARBURANTI – Una violenta esplosione è occorsa a un deposito di carburante che si trova tra Stepanakert e Askeran. Intorno alla struttura si trovavano centinaia di persone che stavano cercando di ottenere il rifornimento per le proprie auto onde poter lasciare l’Artsakh. Il primo bilancio provvisorio parla di vittime e circa duecento feriti. Ignote le cause dello scoppio, nulla può essere escluso.

(25) INVITO DELLE AUTORITA’ – Il presidente della repubblica Shahramanyan ha tenuto una riunione di lavoro con il ministro dell’Interno e altri funzionari di Stato. Sono state date istruzioni per organizzare la circolazione sicura dei cittadini, nonché la sicurezza interna, il traffico stradale e l’ordine pubblico. In particolare, in conseguenza del gran numero di veicoli che stanno lasciando l’Artsakh, le autorità di Stepanakert invitano a non farsi prendere dal panico e non avere fretta per non sovraccaricare il corridoio che collega l’Artsakh all’Armenia. Il trasferimento della popolazione avviene per fasi, per le quali non sono previste scadenze prestabilite. Il processo continuerà fino a quando non sarà pienamente garantito il trasporto dei cittadini che desiderano recarsi in Armenia. Il Servizio statale per le situazioni di emergenza del Ministero degli affari interni continua la sua missione, effettuando operazioni di ricerca e salvataggio dei resti di militari e civili morti, nonché dei nostri connazionali ancora sconosciuti.

(25) SECONDO INCONTRO ARMENO-AZERO – Si è tenuto un nuovo incontro tra una delegazione armena e una dell’Azerbaigian a Ivanian presso la base militare russa. La presidenza della repubblica dell’Azerbaigian ha rilasciato una nota nella quale si informa che è stato espresso accordo sulle misure adottate per risolvere le questioni discusse il 21 settembre nella città di Yevlakh, in particolare, sulla fornitura di assistenza umanitaria il più presto possibile, sulla ripresa delle forniture di carburante ed elettricità.  E’ stato proposto di creare le condizioni affinché i rappresentanti del Comitato internazionale della Croce Rossa possano incontrare aziani rimasti soli nei villaggi e trasferirli ai familiari o alle istituzioni mediche appropriate. È stato raggiunto un accordo per organizzare un incontro dei membri del gruppo di lavoro per risolvere le questioni sociali, umanitarie, economiche e infrastrutturali. È stato proposto di organizzare congiuntamente i servizi medici di operatori sanitari di origine azera e armena in un ospedale da campo, che si propone di creare vicino alla città Stepanakert o in direzione di Ivanian. Inoltre, è stato proposto di creare un servizio mobile di fornitura alimentare da parte del personale di servizio azero e armeno. Al momento non è stata rilasciata alcuna nota da parte armena.

(25) ARMENI IN FUGA – Alle 12 ora locale (le 10 in Italia) erano 4850 gli armeni scappati dall’Artsakh alla volta dell’Armenia. Molti residenti di Martakert e Martuni sono stati prelevati dalla forza di pace russa e scortati fino al confine dove sono stati presi in carico dai centri di raccolta dei profughi. Alle 17 (le 15 in Italia) il numero era di 6650 pari a circa il 5% della popolazione.

(25) SANZIONI UE ALL’AZERBAIGIAN – Il capo della delegazione per le relazioni con il Caucaso meridionale del Parlamento europeo, Marina Kalyurand, ha reso pubblica una dichiarazione congiunta sua e di altri 3 funzionari del Parlamento europeo (il presidente della commissione per le relazioni estere, David McAllister, il relatore permanente sull’Armenia, Andrei Kovachev, e il relatore permanente sull’Azerbaigian, Zhelyana Zovko) secondo cui questi ultimi invitano il Consiglio a rivedere attentamente le relazioni dell’UE con l’Azerbaigian e a considerare la questione di imporre sanzioni alle autorità azere.

(25) DICHIARAZIONI RUSSE – “Non ci sono chiarimenti riguardo al possibile incontro tra il presidente russo Vladimir Putin, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev“. Lo ha detto il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov. “Per quanto riguarda la soluzione della situazione nel Karabakh, la cosa principale è evitare i tentativi di terzi senza potenziale di mantenimento della pace di rafforzare la loro presenza nel Caucaso“, ha aggiunto il portavoce. “L’Armenia rimane nostro alleato, uno stato vicino. Sapete che nel nostro Paese vivono più armeni che nella stessa Armenia, molto di più. Continueremo a svolgere le nostre funzioni, continueremo il dialogo con la parte armena, compreso Pashinyan, e continueremo a lavorare per preservare tutti i diritti degli armeni residenti nel Karabakh“, ha affermato Peskov. Il Cremlino spera che l’incontro tra i presidenti di Turchia e Azerbaigian a Nakhichevan contribuirà alla “sicurezza in Karabakh e alla normalizzazione della vita nella regione”.

(25) ERDOGAN IN NAKICHEVAN – Il presidente turco Recep Erdogan è partito per Nakhichevan. Erdogan è accompagnato dal Ministro degli Affari Esteri Hakan Fidan, dal Ministro della Difesa Nazionale Yasar Güler, dal Ministro dell’Energia e delle Risorse Naturali Alparslan Bayraktar, dal Ministro dell’Ambiente, dello Sviluppo Urbano e dei Cambiamenti Climatici Mehmet Ozaseki, dal Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Abdulkadir Uraloglu, dal Ministro del Commercio Omer Bolat. A Nakhijevan Erdogan incontrerà Ilham Aliyev, parteciperà alla cerimonia di posa della prima pietra del gasdotto Igdir-Nakhijevan e, dopo la conferenza stampa congiunta, parteciperà alla cerimonia di apertura del complesso di produzione militare. complesso produttivo militare.

(25) SITUAZIONE RAPITI – Le autorità dell’Artsakh non conoscono i nomi di coloro che sono stati rapiti dagli azeri nel corso dell’attacco del 19 settembre

(24) SITUAZIONE SFOLLATI – Alle 22 ora locale sono stati 1050 i cittadini dell’Artsakh trasportati in Armenia. 770 già registrati, per gli altri 280 in corso il relativo procedimento di identificazione.

(24) RITORNA L’ELETTRICITA’ – Intorno alle 21 ora locale (le 19 in Italia) è stata ripristinata la corrente elettrica a Stepanakert.

(24) PROSSIMI VERITICI ARMENO-AZERI – I leader di Armenia e Azerbaigian si incontreranno il prossimo 5 ottobre nella città spagnola di Granada (dove è previsto un vertice della Comunità politica europea) per negoziati in merito alla situazione nel Nagorno Karabakh. Lo ha riferito il Consiglio di sicurezza armeno. In una nota viene spiegato che per preparare i negoziati “il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Armenia, Armen Grigoryan, e l’assistente del presidente dell’Azerbaigian, Hikmet Hajiyev, terranno un incontro a Bruxelles il 26 settembre”.

(24) PRIMI SFOLLATI ARRIVATI IN ARMENIA – Alle 18 ora loacale, sono 377 cittadini sfollati che sono entrati in Armenia provenienti dal Nagorno Karabakh. Lo annuncia il governo della Repubblica Armena. Di questi, i dati censiti per 216 sono stati riepilogati e i bisogni di 161 sono ancora in fase di identificazione. Dei 216 registrati, 118 volevano recarsi nelle residenze designate e 98 attualmente dispongono di un alloggio fornito dal governo.

(24) LA SITUAZIONE – * Il villaggio di Sarnaghbyur, nella regione di Askeran, contava 76 abitanti prima dell’attacco dell’Azerbaigian del 19 settembre.Cinque di loro sono stati uccisi, 15 feriti, 4 catturati dall’Azerbaigian. Lo riferisce l’ombudsman dell’Artsakh.
* I residenti del villaggio di Yegtsaokh nel distretto di Shushi sono stati evacuati e portati a Kornidzor. A seguito delle recenti ostilità, sono rimasti senza casa e hanno espresso il desiderio di trasferirsi dai loro parenti in Armenia. Lo riferisce il quartier generale dell’informazione dell’Artsakh.
* In conformità con l’accordo raggiunto il 20 settembre, sarà assicurata l’uscita del personale dell’Esercito della Difesa dal Nagorno Karabakh in direzione di Lachin-Stepanakert e Karvachar-Vardenis. Lo afferma una dichiarazione del Ministero degli affari interni dell’Azerbaigian, come riportato dai media azeri. Per garantire il viaggio verranno utilizzati autobus e trasporti personali.
* Il Ministero della Difesa della Repubblica d’Armenia ha ribadito la sua posizione in risposta al comunicato del Ministero degli Affari Interni dell’Azerbaigian del 24 settembre, nonché ad altre dichiarazioni ufficiali dell’Azerbaigian, che continuano a diffondere false affermazioni sulla presenza di forze armate armene Unità delle forze armate nel Nagorno-Karabakh. Il Ministero della Difesa della Repubblica d’Armenia sottolinea ancora una volta che non ci sono unità delle Forze Armate RA nel Nagorno-Karabakh.
* L’Azerbaigian ha creato uno speciale gruppo di lavoro governativo che discuterà gli aspetti umanitari, economici e sociali dell’integrazione del Nagorno Karabakh. Lo ha detto in un’intervista a Politico Hikmet Hajiyev, consigliere del presidente dell’Azerbaigian.

(24) PROPOSTA TURCA – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha intenzione di discutere il proposto incontro tra i leader di Federazione Russa, Turchia, Azerbaigian e Armenia con il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev durante la sua visita di domani nel Nakhichevan, secondo una fonte nell’amministrazione del leader turco. Erdogan aveva precedentemente dichiarato di aver proposto di tenere un incontro quadrilatero dei leader di Federazione Russa, Turchia, Azerbaigian e Armenia. Tuttavia, Ankara non ha ancora ricevuto risposta a questa proposta. Il presidente turco ha espresso l’intenzione di discutere la questione 

(23) ACCORDI RAGGIUNTI CON GLI AZERI – L’InfoCenter Artsakh ha riferito sugli accordi raggiunti con l’Azerbaigian: “Secondo l’accordo sulla cessazione delle ostilità raggiunto con l’Azerbaigian il 20 settembre attraverso la mediazione della parte russa, attualmente si stanno portando avanti le seguenti azioni:
* ritiro delle unità dell’Esercito di Difesa dalle posizioni di combattimento e loro trasferimento in luoghi di schieramento permanente parallelamente al processo di scioglimento dell’Esercito
* attività di ricerca di persone morte e scomparse
* trasporto dei feriti in condizioni gravi ed estremamente gravi, nonché dei pazienti, alle istituzioni mediche in Armenia, accompagnati dal Comitato internazionale della Croce Rossa e dalle forze di pace russe
* importazione di forniture umanitarie, medicinali, beni essenziali e carburante nell’Artsakh attraverso la strada Goris-Stepanakert attraverso la mediazione della missione di mantenimento della pace russa
* l’inizio dei lavori per il ripristino dell’energia elettrica il 24 settembre
* organizzazione di consultazioni politiche sul futuro dell’Artsakh e della sua popolazione
Chiediamo ai nostri connazionali di mantenere la calma e di non cedere al panico e alle provocazioni.In questo momento fatidico, le autorità della Repubblica informeranno regolarmente il pubblico su tutte le decisioni e gli sviluppi della situazione
”, si legge nel messaggio.

(23) AGGIORNAMENTI SITUAZIONE – * Nell’Artsakh, i corpi di circa 100 vittime uccise dai militari azeri si trovano in comunità isolate da Stepanakert (Martuni, Martakert, ecc.). Ci sono casi in cui vengono uccise diverse vittime civili pacifiche di una stessa famiglia, ha detto su Facebook Arman Tatoyan, ex difensore dei diritti umani dell’Armenia.
* Oggi, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha inviato circa 70 tonnellate di aiuti umanitari alla popolazione del [Artsakh] Nagorno-Karabakh attraverso il corridoio [Berdzor] Lachin. Si tratta per lo più di farina  e dagli ingredienti essenziali necessari per cuocere il pane.
* Toivo Klaar, il rappresentante speciale dell’Unione europea per il Caucaso meridionale, è stato ricevuto dal presidente azero Aliyev. In precedenza a Yerevan aveva incontrato il premier Pashinyan. In Armenia, l’ambasciatore USA si è recato nel Syunik e ha verificato la situazione all’ingresso del corridoio di Lachin.
* Le truppe russe di mantenimento della pace sono impegnate nella fornitura di assistenza umanitaria alla popolazione civile dell’Artsakh. Secondo le informazioni del Ministero della Difesa russo, attualmente ci sono 826 civili, tra cui 440 bambini, sotto la cura e la protezione delle forze di pace russe
* Il Servizio di sicurezza nazionale armeno (NSS) ha segnalato un aumento significativo degli attacchi informatici contro il dominio Internet armeno durante la prima decade di settembre
* La notte scorsa in Artsakh si è svolta senza scontri militari e non ci sono state segnalazioni di esplosioni o proiettili.

(22) AIUTI UMANITARI – Le forze di pace russe hanno assicurato la consegna di 50 tonnellate di aiuti umanitari alla popolazione del Nagorno Karabakh attraverso il corridoio Lachin e la strada Aghdam. Lo ha riferito il Ministero della Difesa della Federazione Russa. In precedenza, media hanno riferito che un convoglio di circa 15 camion di forze di pace russe era transitato sulla strada Goris (ARM)-Stepanakert.

(22) AGGIORNAMENTI SITUAZIONE (ore 20) – *Il ministro della Sanità dell’Artsakh, Vardan Tadevosyan, riferisce che ci sono difficoltà a traspoprtare da martakert a Stepanakert i corpi dei caduti. Ci sono diverse decine di vittime e tra loro ci sono civili e un bambino. 
* Smentita la morte del comandante Jaren Jalavyan (Kyokh) che pare avesse annunciato di non voler deporre le armi e continuare a combattere. Al momento non se ne conosce la sorte.
* Negli ultimi due giorni, l’Ufficio per i difensori dei diritti umani e altri organi statali correlati dell’Artsakh/Nagorno-Karabakh hanno ricevuto più di 600 chiamate e richieste da cittadini che cercano i loro familiari e parenti scomparsi.
* Secondo quanto riferito dal congliere presidenziale Babayan, oggi sette automezzi della forza di pace russa sono entrati in Artsakh da Lachin consegnando aiuti umanitari. Giornalisti in zona confermano il passaggio.
* Continuano le proteste in Armenia. Quattro cortei stanno convergendo verso piazza della repubblica a Yerevan. Manifestazioni anche a Gymri, bloccate alcune strade statali.
* Il Comando delle forze di pace russe ha registrato due violazioni del cessate-il-fuoco nella regione di Askeran

(22) ESERCITO DI DIFESA – Non è stato raggiunto alcun accordo con l’Azerbaigian sulle garanzie di sicurezza o sull’amnistia che saranno concesse ai soldati e agli ufficiali dell’Esercito di difesa del Nagorno Karabakh in caso di loro scioglimento, ha detto all’agenzia Reuters Davit Babayan, consigliere del presidente del Nagorno-Karabakh. “Queste questioni devono ancora essere risolte. Non ci sono ancora risultati concreti”, ha detto.

(22) AGGIORNAMENTI SITUAZIONE (ore 18) – * Sono in corso negoziati con la parte azera, attraverso la mediazione delle forze di pace russe, per effettuare il ritiro delle truppe e garantire il ritorno alle loro case delle persone evacuate a seguito dell’aggressione militare. Allo stesso tempo, viene discussa anche la procedura per le persone che entrano ed escono dall’Artsakh.
* Ieri è stato possibile stabilire un contatto con 7-8 dozzine di residenti dell’Artsakh che fino a quel momento erano considerati dispersi e portarli sani e salvi fuori dal blocco. “Come risultato delle ultime operazioni [militari] [dell’Azerbaigian nell’Artsakh], ci sono state posizioni [militari dell’Artsakh] sotto assedio, da dove i nostri militari sono stati portati fuori attraverso i negoziati”, ha dichiarato il deputato Tigran Abrahamyan.
* La presenza delle potenti forze armate iraniane nella regione impedirà qualsiasi cambiamento nella geopolitica e nei confini regionali. Lo ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi, intervenendo alla parata militare dedicata all’anniversario della guerra del 1980-88 con l’Iraq. Il presidente Raisi ha aggiunto che i diritti degli armeni devono essere rispettati quindi è necessario garantire la sicurezza e i diritti degli armeni nella regione e gli attuali confini non possono essere modificati.
* A Stepanakert, le persone rimuovono le foto dei loro parenti morti dal tabellone commemorativo degli eroi, in modo che gli azeri non le profanino. Sui social network circolano le foto di Stepanakert, dove si vede che le persone hanno rimosso le foto dei loro parenti morti nella guerra dei 44 giorni dal tabellone commemorativo collocato nella piazza Rinascimentale della città. La gente ha paura che gli azeri profanino quelle foto se entrano in città.
* In risposta alle urgenti necessità mediche della città assediata di Martuni, furono inviati veicoli della Croce Rossa. Un residente della città, parlando a Radio Azatutyun, ha rivelato che questi veicoli trasportavano 9 feriti che non potevano essere portati a Stepanakert nei giorni scorsi. I media azeri hanno anche pubblicato filmati che mostrano il movimento dei veicoli del CICR (Comitato Internazionale della Croce Rossa).

(22) CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO – La Corte europea dei diritti dell’uomo ha pienamente soddisfatto la richiesta presentata dall’Armenia e ha applicato misure provvisorie contro l’Azerbaigian, riferisce il Rappresentante dell’AR per le questioni legali internazionali. “Il 22 settembre 2023, la Corte europea dei diritti dell’uomo, ritenendo che l’attuale situazione nel Nagorno-Karabakh comporta un rischio di gravi violazioni della Convenzione, ha applicato l’articolo 39 secondo il Regolamento della Corte. La Corte ha deciso, nonostante l’accordo di cessate il fuoco raggiunto il 20 settembre 2023, di indicare al governo dell’Azerbaigian di astenersi dall’adottare qualsiasi misura che possa comportare la violazione degli obblighi derivanti dalla Convenzione, in particolare dell’articolo 2 (diritto alla vita) e dell’articolo 3 ( divieto della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti). La Corte ha inoltre deciso di dare immediata comunicazione della suddetta misura provvisoria al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa in conformità con l’articolo 39 § 2“, si legge nella nota.

(22) DICHIARAZIONI TURCHE – La Turchia ha accusato l’Armenia dell’aggressione militare dell’Azerbaijan contro l’Artsakh (Nagorno-Karabakh), affermando che questa è stata “una conseguenza del fatto che l’Armenia non ha adempiuto ai propri obblighi derivanti dagli accordi precedentemente raggiunti”. Lo ha dichiarato il ministro della difesa nazionale turco Yasar Guler in un’intervista al quotidiano Milliyet.

(22) BABAYAN COMMENTA LA SITUAZIONE – I media azeri annunciano che il Ministero per le situazioni di emergenza del Paese ha deciso di inviare un carico di cibo nell’Artsakh per scopi umanitari. Secondo le stesse informazioni, 2 camion da 20 tonnellate sono stati inviati ad Artsakh con vari prodotti alimentari e articoli per l’igiene e 2 auto con il pane. Davit Babayan, consigliere del presidente della Repubblica dell’Artsakh, rappresentante per incarichi speciali, ex ministro degli Affari esteri, ha dichiarato: “L’Azerbaigian non ha fornito alcun aiuto umanitario all’Artsakh, l’Artsakh si aspetta che gli aiuti umanitari arrivino dall’Armenia attraverso il corridoio Berdzor“. Davit Babayan ha anche informato che al momento la situazione nell’Artsakh è stabile, ma complicata. “Ora, ovviamente, alcune cose si stanno ripristinando, ci aspettiamo che i beni umanitari arrivino dall’Armenia attraverso il corridoio Berdzor. Stiamo aspettando che il primo carico umanitario entri nell’Artsakh assediato da Goris e raggiunga Stepanakert attraverso il corridoio Berdzor“, ha sottolineato Davit Babayan. Lui ha anche sottolineato che, oltre a tutto questo, nell’Artsakh dovrebbero essere effettuate le operazioni di ricerca per trovare le vittime e le persone scomparse a seguito dell’aggressione azera. Per quanto riguarda la dichiarazione resa ieri in diretta da Nikol Pashinyan secondo cui “non esiste alcuna minaccia diretta da parte dell’Azerbaigian alla popolazione dell’Artsakh”, Davit Babayan ha detto: “Non voglio davvero commentare queste affermazioni, cosa dovrei dire: abbiamo sfollati, persone morte, persone scomparse, persone sotto assedio, compresi bambini morti, qualunque cosa dica, non voglio commentare“, ha concluso Davit Babayan.

(22) AGGIORNAMENTI SITUAZIONE (ore 12) – * Nella odierna riunione di governo, l’Armenia ha deciso di allestire una stazione umanitaria a Kornidzor, in prossimità dell’uscita del corridoio di Lachin. Nella motivazione della decisione si menziona che lo scopo della stazione è quello di unire gli sforzi delle organizzazioni internazionali e dei gruppi stranieri, presentare oggettivamente la crisi umanitaria alle strutture internazionali e straniere, sostenere il lavoro delle organizzazioni per i diritti umani e delle organizzazioni internazionali media volti ad aprire il Corridoio Lachin e a superare la crisi umanitaria. La stazione umanitaria fungerà da piattaforma attraverso la quale sarà possibile presentare tutta la verità sulla crisi umanitaria nel Nagorno-Karabakh alle organizzazioni per i diritti umani e alla comunità mondiale, organizzare le loro visite e fornire informazioni sullo svolgimento degli eventi direttamente dal ambiente in cui l’onere umanitario viene accumulato allo scopo di fornire aiuti.
* La Commissione europea sta mobilitando aiuti umanitari per un valore di 500.000 euro a sostegno delle persone colpite dall’escalation dei combattimenti nel Nagorno Karabakh. “In fuga dalla violenza, migliaia di persone sono ora costrette ad abbandonare le proprie case e hanno bisogno di assistenza. Gli aiuti umanitari dell’UE aiuteranno le vittime a soddisfare i loro bisogni primari attraverso aiuti finanziari, oltre a fornire loro alloggio e sostegno psicologico e sociale. Questo finanziamento di emergenza si aggiunge agli 1,17 milioni di euro in aiuti umanitari che l’UE ha stanziato all’inizio di quest’anno per far fronte alla crisi nel Nagorno-Karabakh.
* Gli azeri hanno smantellato il monumento al carro armato armeno nella zona occupata di Shushi. I media azeri pubblicano filmati dello smantellamento.

(21) NAZIONI UNITE – Alle 21 ora italiana è iniziata la riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU alla quale partecipano anche Armenia e Azerbaigian.

(21) LA SITUAZIONE IN ARTSAKH – *Attualmente, dopo la completa cessazione delle ostilità ottenuta durante il processo negoziale mediato dal comando del contingente russo di mantenimento della pace, 704 persone, tra cui 440 bambini, rimangono nella sede delle forze di pace sulle circa 5000 che erano state portate durante l’attacco.
* Smentita la consegna di aiuti umanitari alla popolazione. In giornata due camion russi erano passati dal checkpoint sul fiume Hakari.
* L’ex ministro di Stato Ruben Vardanyan ha chiesto che le Nazioni Unite inviino una missione di soccorso per la popolazione armena.

(21) DICHIARAZIONE PESKOV – È improbabile che qualcuno si prenda il compito di delineare i tempi per la conclusione di un trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian, ha detto il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. “Ora difficilmente qualcuno si assumerà il compito di delineare i tempi, ma dato che la questione principale dell’appartenenza del Karabakh in quanto tale è stata ora risolta – è stata risolta e risolta dalla decisione dell’Armenia di riconoscere l’appartenenza del Karabakh – allora possiamo diciamo che sono stati ottenuti progressi sostanziali” ha dichiarato Peskov.

(21) VITTIME AZERE – Secondo media azeri l’azione di guerra dell’Azerbaigian sarebbe costata la vita ad almeno una ottantina di soldati.

(21) PROGRAMMATO ALTRO INCONTRO – “È stato raggiunto un accordo per tenere il prossimo incontro nel prossimo futuro”, riferiscono i media azeri, citando l’ufficio presidenziale azerbaigiano riguardo alla riunione che si è avuta oggi nella citta di Yevlak in Azerbaigian. Come già riportato, il Nagorno Karabakh era rappresentato all’incontro di oggi dal deputato Davit Melkumyan e dal segretario ad interim del Consiglio di Sicurezza, Sergey Martirosyan. Il deputato Ramin Mammadov ha rappresentato l’Azerbaigian. “Credo che i negoziati di oggi a Yevlakh siano il primo di molti incontri. Non ci si dovrebbe aspettare che tutti i problemi tra gli armeni del Karabakh e l’Azerbaigian vengano risolti durante un incontro” ha dichiarato Elchin Amirbekov, rappresentante del presidente dell’Azerbaigian con incarichi speciali.

(21) DICHIARAZIONE BORRELL – L’Unione europea ha attribuito all’Azerbaigian la responsabilità del rispetto dei diritti e della sicurezza degli armeni del Nagorno-Karabakh e ha detto che prenderà provvedimenti contro l’Azerbaigian se ricorre all’oppressione, ha detto il capo della diplomazia dell’UE Josep Borrell. “L’Azerbaigian è responsabile del rispetto dei diritti e della garanzia della sicurezza degli armeni del Karabakh, compreso il diritto di vivere nelle proprie case senza essere soggetti a minacce e discriminazioni. Lo spostamento forzato di civili, mediante l’uso di mezzi militari o di altro tipo, incontrerà una forte risposta da parte dell’UE. L’UE è pronta ad adottare misure adeguate se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente”, ha affermato Borrell in una nota.

(21) ALIYEV SI SCUSA CON PUTIN – Aliyev ha telefonato a Putin e si è scusato per i cinque soldati russi della forza di pace (compresi due vicecomandanti) colpiti nel corso dell’attacco. Ha inviato condoglianze alle famiglie e dando la disponibilità a provvedere all’ssistenza materiale per le famiglie. Il presidente azero ha dichiarato che sarà aperta un’inchiesta. Tre anni fa la guerra dei 44 giorni terminò quando gli azeri dal Nakhjivan abbatterono un elicottero che voleva sul cielo dell’Armenia pensando che fosse armeno (e invece era russo…).

(21) AGGIORNAMENTO (ore 13) – * Il vertice di Yevlakh si è concluso. Il rappresentante degli armeni dell’Artsakh ha dichiarato dopo l’incontro a Yevlakh che non esiste un accordo definitivo con Baku, è necessario concordare i dettagli. Allo stesso tempo, il rappresentante di Aliyev ha dichiarato che i negoziati tra gli armeni dell’Artsakh e l’Azerbaigian possono portare alla conclusione di un trattato di pace, che metterà fine al conflitto. La delegazione armena (video) sta rientrando a Stepanakert.
* Il ministero della Difesa russo ha dichiarato che durante l’attacco azero di ieri sono morti due vicecomandanti e tre soldati della forza di pace.
* Più di sessanta deputati europei hanno chiesto al Commissario agli Affari Esteri della UE che l’Unione applichi sanzioni all’Azerbaigian.

(21) AGGIORNAMENTO (ore 12) – *Gli azeri, che stanno circondando Stepanakert, sono entrati nel villaggio di Haterk e hanno ucciso un civile. Giungono da altri villaggi notizie di esecuzioni sommarie di civili.
* questa mattina i soldati nemici di sono avvicinati alla capitale provenendo da Shushi e ne è scaturito uno scontro a fuoco con là forze di difesa armene.
* tutti i giornalisti e operatori ti sono stati allontanati dal luogo a Yevlakh dove si sta svolgendo l’incontro tra la delegazione armena è quella azera. Al meeting partecipa anche il vice comandante delle forze di pace russa Kovgan

(21) AGGIORNAMENTO (ore 11) – Circa trenta minuti fa udite a Stepanakert tre forti esplosioni (provenienti da fuori città probabilmente) nonché colpi di arma da fuoco. Nella capitale non c’è gas e manca la corrente. Il segnale telefonico e internet è molto debole a causa della distruzione degli impianti da parte degli azeri.

(21) AGGIORNAMENTO (ore 9) – Oggi, nella cittadina dell’Azerbaigian si incontrano una delegazione dell’Artsakh e una azera. Sia i rappresentanti dell’Artsakh che quelli dell’Azerbaigian si trovano già nel luogo d’incontro per i negoziati sul futuro dell’Artsakh. L’Artsakh è rappresentato dal deputato del “Partito Democratico dell’Artsakh” Davit Melkumyan. La delegazione armena è giunta a Yevlakh. La parte azera è rappresentata dal deputato Mammadov.
* Gli azeri sono arrivati praticamente alle porte di Stepanakert e hanno installato checkpoint. Molti sobborghi sono isolati e non c’è modo di contattare la popolazione li residente.
* La polizia armena sta svolgendo un controllo rafforzato in città per salvaguardare la sicurezza degli abitanti.

(20) AGGIORNAMENTI SULL’ATTACCO AZERO (ore 23) – * Sarebbero otto i soldati russi della forza di pace morti nel corso dell’attacco azero.
* L’ufficio dell’ombudsman dell’Artsakh riferisce che si sono migliaia di “dispersi”, persone di cui non si hanno più notizie. Molti villaggi sono rimasti isolati, completamente circondati dai soldati azeri e non c’è la possibilità di contatto. Ignota la sorte di queste persone.
* Violazoni azere verso le 22,50 ora locale lungo il confine con l’Armenia nella regione di Gegharkunik. Sparati colpi con armi di piccolo calibro.
* Il premier Pashinyan ha dichiarato che le forze di pace russe devono garantire la sicurezza della popolazione armena dell’Artsakh e assumersene la responsabilità anche in quanto mediatrici dell’accordo tra Baku e Stepanakert.
* Nel corso della notte la popolazione di Stepanakert (senza corrente elettrica) è rimasta nei rifugi.
* A causa del terrorismo in Azerbaigian, le infrastrutture vitali sono state interrotte da 35 ore, privando l’intera popolazione dell’accesso all’elettricità, a Internet e alle comunicazioni mobili.
* È stata aperta una sede operativa annessa al Servizio statale per le situazioni di emergenza, dove vengono raccolti i dati dei partecipanti alle operazioni militari e dei civili, di cui non si sa ancora dove si trovino. Lo rende noto l’Istituto nazionale degli affari interni e delle comunicazioni dell’Artsakh.

(20) COLLOQUIO PUTIN-PASHINYAN – “Su iniziativa della parte armena, ha avuto luogo una telefonata tra il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il primo ministro della Repubblica armena Nikol Pashinyan. Sono stati discussi gli ultimi sviluppi della situazione nel Nagorno-Karabakh“, afferma una nota del Cremlino. I due leader hanno discusso delle ulteriori operazioni delle forze di pace russe nel Nagorno-Karabakh, compresa l’assistenza alla popolazione civile. “Nonostante le difficili condizioni, le forze di pace continuano a svolgere i loro compiti in modo accurato e a fornire un’assistenza completa alla popolazione civile e ai rifugiati, comprese le forze dei medici militari“, continua la nota.
In precedenza ègiunta notizia che un veicolo che trasportava forze di pace russe è finito sotto il fuoco uccidendo diversi soldati russi.

(20) EVACUAZIONI – Più di 10.000 persone sono attualmente evacuate dalle loro comunità native, costrette a trovare rifugio in altri insediamenti dell’Artsakh, dove può essere garantita una relativa sicurezza. Lo riferisce l’ufficio dell’Ombudsman dell’Artsakh

(20) BILANCIO VITTIME – Secondo l’ufficio dell’Ombudsman dell’Artsakh il bilancio delle vittime armene è di almeno 200 morti e oltre 400 feriti.

(20) AGGIORNAMENTI SULL’ATTACCO AZERO (ore 18) – * Il presidente della repubblica, Samvel Shahramanyan, si è recato all’ospedale repubblicano per incontrare i feriti.
* Un veicolo delle forze di pace russe è stato colpito dagli azeri e il conducente è morto come ammesso dal ministero della Difesa di Mosca.
* Il villaggio di Metz shen (distretto di Shushi) è circondato e non può essere evacuata la popolazione. Gli azeri continuano a sparare in direzione dell’insediamento.
* Charles Michel ha twittato informando di aver parlato con Aliyev e di aver chiesto oltre al cessate-il-fuoco che venga garantito un “trattamento sicuro e dignitoso” agli armeni del Karabakh. “I loro diritti e la loro sicurezza devono essere garantiti in modo credibile. Accesso necessario per l’assistenza umanitaria immediata” ha scritto

(20) AGGIORNAMENTI SULL’ATTACCO AZERO (ore 15) – * Nonostante il (presunto) accordo di cessate-il-fuoco gli azeri continuano a bombardare in direzione di Martuni probabilmente per occupare la città (se già non fatto).
* L’organizzazione dell’aviazione civile ha provveduto, per la sicurezza dei passeggeri cancellare tutti i voli da e per Armenia, Azerbaigian e Iran.
* Giungono notizie che gli azeri avrebbero catturato dei residenti nel villaggio di Taghavard e in altre comunità.
* I residenti di Martakert non vogliono arrendersi.
* Presso l’aeroporto di Ivanian, dove c’è la base russa, ci sono al momento oltre 2600 persone di cui un migliaio bambini.

(20) IPOTESI DI ACCORDO – Fonti armene e azere confermano che è stato raggiunto un accordo fra Stepanakert e Baku per la fine dei combattimenti. Al momento l’azione azera sarebbe tuttavia ancora in corso. L’accordo – concordato con il Comando russo – prevede:
* il ritiro di tutti i soldati armeni dall’area sotto controllo dei peace keeping (ulteriormente ridottasi dopo questo attacco)
* scioglimento e sul completo disarmo delle forze armate armene del Nagorno Karabakh (Artsakh)
* ritiro degli equipaggiamenti pesanti e di tutte le armi dal territorio del Nagorno Karabakh.
È stato concordato per domani a Yeklav un incontro tra rappresentanti di Stepanakert e Baku avente per oggetto la questione della reintegrazione della popolazione armena dentro l’Azerbaigian.

(20) FORSE TREGUA – L’Info center Artsakh comunica che le autorità della Repubblica hanno accettato la proposta del Comando russo delle forze di pace per un cessate il fuoco alle ore 13 (locali, 11 in Italia). Vedremo se gli azeri si comporteranno analogamente o continueranno a combattere.

(20) AGGIORNAMENTI SULL’ATTACCO AZERO (ore 10) – * Il bilancio delle vittime accertate ha raggiunto il numero di 32 con oltre 200 feriti alcuni in gravi condizioni. Secondo l’ex ministro di Stato Ruben Vartanyan il numero delle vittime supererebbe il centinaio.
* Diverse fonti confermano che gli azeri indirizzano i loro colpi verso i veicoli della forza di pace russa che sta cercando di evacuare civili attraverso il corridoio di Lachin e il ponte sul fiume Hakari. Questo è un particolare strano perchè Aliyev vuole ripulire l’Artsakh e quindi più gente va via e meglio è; evidentemente, per ora, ci sono altri piani cioè continuare ad affamare la popolazione, terrorizzarla con le bombe e poi…
* Le forze di pace russe hanno comunque evacuato dai villaggi circa 2000 civili portati in basi militari o in luoghi più sicuri (compreso un migliaio di bambini) e ai quali è stato fornito un pasto caldo.
* Le autorità di Stepanakert avrebbero accettato di negoziare con gli azeri a Yevlakh ma solo a condizione che l’attività bellica cessi. Cosa che non sta avvenendo.
* Ieri il Segretario di Stato USA Blinken ha chiamato Aliyev per invitarlo a cessare l’azione militare ma il presidente azero non demorde dalla sua azione.
* Annunciata per questa sera alle 19 (ora locale, le 17 in Italia) una manifestazione a Yerevan.

(20) AGGIORNAMENTI SULL’ATTACCO AZERO (ore 8) – * pesanti combattimenti lungo la linea di contatto e ancora bombardamenti su Stepanakert e altre aree residenziali.
* Martakert sotto attacco. Si parla di possibile evacuazione della popolazione.
* si conferma l’occupazione azera del monastero di Amaras.
* al momento sono otto i civili caduti (compresi due bambini) ma non ci sono i dati fuori Stepanakert. Un’ambulanza che stava andando a Martakert a prendere dei cadaveri in obitorio è stata bersagliata dai colpi azeri e il guidatore è rimasto ferito.
* alcuni villaggi della regione di Shushi sono completamente circondati. I russi volevano evacuare la popolazione attraverso il video cibo corridoio di Lachin ma sono stati bersagliati dagli azeri.

(19) AGGIORNAMENTI SULL’ATTACCO AZERO (ore 23) – * Il numero delle vittime è salito a 27 con oltre 200 feriti. Mancano ancora i dati dai distretti di Askeran e Martuni.
* Alcuni peacekeeper russi sarebbero stati colpiti da fuoco azero mentre evacuavano la popolazione da Karmir Shuka.
* Disordini a Yerevan di fronte al palazzo del governo in piazza della Repubblica. 34 feriti di cui 16 agenti di polizia. Anche l’ambasciata russa continua a essere bloccata da altri manifestanti.

(19) AGGIORNAMENTI SULL’ATTACCO AZERO (ore 22) – * Secondo le informazioni ricevute dall’obitorio di Stepanakert da parte dell’Ufficio del Difensore dei Diritti Umani, alle ore 20 (le 18 in Italia) ci sono 25 vittime a seguito dell’attacco terroristico su vasta scala da parte dell’Azerbaigian, tra cui 2 civili.A causa della mancanza di carburante e di comunicazioni il trasferimento delle vittime e dei feriti a Stepanakert è ostacolato.
* Continua l’attività bellica azera. Riferiti violenti combattimenti tra le parti. Gli azeri avrebbero guadagnato alcune posizioni ma a costo di pesanti perdite.
* Continuano i raid aerei su Stepanakert e gli allarmi delle sirene in una città che al momento è senza elettricità.
* Il Ministero degli Esteri russo ha chiesto al governo armeno di prendere misure contro i dimostranti che stanno bloccando l’ambasciata a Yerevan impedendo l’entrata e l’uscita.
* Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite programmato per il 21 settembre.
*Al momento risultano 138 feriti fra i quali 29 civili ma non si hanno notizie da Askeran e Martuni.
* Le popolazioni di sei comunità (Khramort, Khnapat, Sarnakhpyur, Nakhijevanik, Machkalashen, Chankatah) sono state evacuate. Secondo l’ombudsman dell’Artsakh circa 7000 persone sono state evacuate dalle loro case nei distretti di Askeran, Martuni, Shushi e Martakert.
* Erdogan all’Assemblea generale delle Nazioni Unite: “L’Armenia deve aprire il corridoio di Zangezur e il Nagorno Karabakh è Azerbaigian. Non c’è alcun compromesso su questo.”
* Il nemico – stando alle indagini condotte anche sui social – dovrebbe aver subito molte perdite.

(19) AGGIORNAMENTI SULL’ATTACCO AZERO (ore 18) – * I combattimenti continuano lungo tutta la linea di contatto. Le forze armate azere utilizzano artiglieria e sistemi missilistici, droni da combattimento e aviazione militare.
* Circa 20 minuti fa, l’aeronautica militare azera ha lanciato un attacco aereo sulle zone residenziali della città di Martakert e sui villaggi del distretto di Askeran.
* Ci sono molte vittime civili a seguito dell’attacco dell’Azerbaigian all’Artsakh (Nagorno Karabakh), molte donne, anziani e bambini, morti o feriti. Così riferisce la presidenza della Repubblica dell’Artsakh.
* Il ministero della Salute riferisce un bilancio parziale di cinque vittime e ottanta feriti.
* Attualmente, l’unità medica pediatrica “Arevik” di Stepanakert ha ricoverato 9 bambini con ferite da schegge in varie parti del corpo. Di questi, 6 sono in condizioni moderate, mentre 3 sono in condizioni gravi. Un bambino è stato sottoposto a un intervento chirurgico per emorragia interna, un altro ha già subito un intervento chirurgico al torace per danni penetranti da schegge e un terzo bambino ha una grave lesione cerebrale traumatica.
* La comunità di Yeghtsahogh nel distretto di Shushi, con una popolazione di 150 persone, è stata colpita direttamente dalle forze armate azere hanno distrutto la scuola della comunità. Non vi è alcuna possibilità di evacuare i residenti poiché sono completamente circondati dalle truppe azere.
* Stepanakert è nuovamente sotto i colpi degli azeri, allarme antiaereo in funzione.

(19) AGGIORNAMENTI SULL’ATTACCO AZERO (ore 17) – * Baku si è dichiarata pronta a incontrare i rappresentanti di Stepanakert che nelle ore passate avevano chiesto lo stop dell’azione militare e l’avvio di negoziati. Gli azeri hanno dato disponibilità per un incontro a Evlakh, villaggio che si trova in territorio dell’Azerbaigian non lontano dalla linea di contatto.Tuttavia, questo incontro si potrà fare solo se gli armeni alzeranno bandiera bianca e aboliranno “il regime illegale” in Karabakh. Cioè: arrendetevi tutti e consegnatevi altrimenti continuiamo a bombardare.
* Al momento il bombardamento su Stepanakert (colpiti anche diversi edifici civili, foto) è cessato. Colpi di arma da fuoco provengono dalla linea di contatto tra la capitale e Shushi (occupata dagli azeri).
* Nessuna informazione sul bilancio delle vittime militari da una parte e dall’altra.

(19) AGGIORNAMENTI SULL’ATTACCO AZERO (ore 16) – * Il numero dei feriti (civili) è salito a 23. Al momento sempre due le vittime accertate.
* Gli azeri hanno sparato con razzi e mortai lungo la linea di contatto e hanno fatto tentativi per avanzare. Pare che queste azioni siano state respinte dalla difesa armena. Nell’ultima mezz’ora segnalata una diminuzione dell’intensità dei combattimenti.
* La Francia ha condannato l’attacco azero e ha chiesto la convocazione di una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
* Il premier armeno Pashinyan ha dichiarato che l’Azerbaigian sta cercando di coinvolgere l’Armenia in guerra ma l’Armenia non farà guerra all’Azerbaigian per il Nagorno Karabakh. Proteste a Yerevan, chiusa piazza della Repubblica, manifestanti gridano “Traditore!”.Il premier armeno ha avuto una conversazione telefonica con il Segretario di Stato USA Blinken e il presidente francese Macron.
* Il ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha rilasciato un comunicato nel quale tra l’altro si legge che. “Per garantire l’evacuazione della popolazione dalla zona di pericolo, sono stati creati corridoi umanitari e punti di accoglienza sulla strada Lachin e in altre direzioni. Donne, bambini, anziani, persone con disabilità e malati riceveranno l’assistenza medica necessaria, acqua potabile e cibo.” (Prima ti affamo e ti asseto, poi bombardo le tue case, alla fine ti faccio fuggire e ti do anche da mangiare…)
* Secondo fonti da verificare, gli azeri nel loro attacco avrebbero colpito anche la base russa che sitriva nei pressi dell’aeroporto di Ivanian. Secondo altre fonti alcune postazioni russe si troverebbero sotto fuoco incrociato.
* Il consigliere del presidente Aliyev, Hikmet Hajiyev, ha dichiarato che “l’Azerbaigian ha raggiunto i suoi obiettivi in Karabakh” e ha invitato l’esercito di difesa armeno a disarmarsi e sciogliersi.

(19) AGGIORNAMENTI SULL’ATTACCO AZERO (ore 15) – * Arriva la notizia dei primi morti tra i civili causati dall’operazione “antiterrorismo” delle froze armate azere. Una delle vittime è un bambino. Anche undici feriti (otto bambini). Colpite dalle bombe aree residenziali di Stepanakert.
* Iran allerta le forze armate nel settore nord occidentale del Paese.
* Si è riunito il Consiglio di sicurezza dell’Armenia presieduto dal premier Pashinyan.
* I russi hanno smentito la versione azera di essere stati preavvertiti dell’attacco e riferiscono di averne avuto notizia solo poco prima dell’inizio delle operazioni militari.
* Il sindaco di Martuni riferisce “questa è una guerra, abbiamo feriti!”.
* Convocato urgentemente il Consiglio di sicurezza dell’Artsakh dal presidente Shahramanyan.
* “Le azioni militari dell’Azerbaigian devono essere immediatamente fermate, creando l’opportunità di un dialogo sincero tra Baku e Karabakh”. Così il presidente del Consiglio europeo, Charlese Michel, che per la prima volta indirizza a un destinatario preciso il suo messaggio.

(19) DICHIARAZIONE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI DELL’ARMENIA – “Il 19 settembre l’Azerbaigian ha scatenato un’altra aggressione su larga scala contro la popolazione del Nagorno-Karabakh, volta a completare la sua politica di pulizia etnica.Guidato da un senso di impunità, l’Azerbaigian si è assunto apertamente la responsabilità dell’aggressione. Il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha dichiarato che nell’area di responsabilità del contingente russo di mantenimento della pace nel Nagorno-Karabakh vengono lanciate “misure antiterrorismo”, riguardo alle quali, secondo la dichiarazione ufficiale della parte azera, il comando delle forze armate russe Il contingente di mantenimento della pace e il centro di monitoraggio russo-turco sono stati informati.
Condanniamo fermamente l’aggressione dell’Azerbaigian contro il Nagorno-Karabakh e le atrocità di massa che rappresentano la continuazione dell’uso su larga scala della forza scatenato dall’Azerbaigian contro il Nagorno-Karabakh esattamente tre anni fa, nel settembre 2020. Con il pretesto di “distruggere i militari oggetti”, l’Azerbaigian sta bombardando gli insediamenti civili, la città di Stepanakert e altre città e villaggi.
La parte armena ha ripetutamente avvertito che le continue azioni aggressive dell’Azerbaigian contro il Nagorno-Karabakh, la non nascosta retorica guerrafondaia, la propaganda assolutamente falsa e riprovevole di chiamare la popolazione del Nagorno-Karabakh “terrorista” perseguono un obiettivo: sottomettere la popolazione del Nagorno -Karabakh alla pulizia etnica attraverso l’uso della forza e privare la popolazione del Nagorno-Karabakh del diritto di vivere liberamente e con dignità nella propria patria. Il blocco illegale del corridoio Lachin, l’unica strada che collega il Nagorno-Karabakh con l’Armenia, dal dicembre 2022, e il blocco totale del Nagorno-Karabakh perseguono lo stesso obiettivo.
Tra l’altro, l’attacco è stato preceduto dalla diffusione di false informazioni, anche da parte del Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian, sulle attività minerarie e di sabotaggio, che indicano la pianificazione dell’attacco e la preparazione del campo informativo. Ribadiamo ancora una volta che le forze armate e l’equipaggiamento militare della Repubblica d’Armenia non sono dispiegati nel Nagorno-Karabakh, tutte le notizie sulle operazioni minerarie e di sabotaggio sono false e inventate.
Chiediamo ai partner internazionali, ai membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che ha la responsabilità primaria del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, al contingente russo di mantenimento della pace dispiegato nel Nagorno-Karabakh sulla base della Dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020 firmata dai leader di Armenia, Azerbaigian e la Russia, ad intraprendere passi chiari e inequivocabili per porre fine all’aggressione dell’Azerbaigian.”

(19) DICHIARAZIONE BORRELL – Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza ha rilasciato la seguente dichiarazione sull’escalation militare nell’Artsakh: “L’Unione Europea condanna l’escalation militare lungo la linea di contatto e in altre località del Karabakh. L’UE deplora la perdita di vite umane causata da questa escalation. Chiediamo la cessazione immediata delle ostilità e che l’Azerbaigian interrompa le attuali attività militari. “C’è un urgente bisogno di riprendere il dialogo tra gli armeni del Karabakh e Bak. Questa escalation militare non deve essere usata come pretesto per forzare l’esodo della popolazione locale. “La violenza deve finire per creare un ambiente favorevole ai colloqui di pace e di normalizzazione. È necessario un impegno genuino da parte di tutte le parti per lavorare verso risultati negoziati. L’UE resta pienamente impegnata a facilitare il dialogo”.

(19) VITTIME TRA LA POPOLAZIONE – Primi morti tra la popolazione civile: l’ombudsman dell’Artsakh comunica due vittime (un bambino) e diversi feriti. 6-7 dei quali sarebbero bambini. Colpite dai missili aree residenziali di Stepanakert.

(19) ATTACCO AZERO – Le prime violazioni azere con colpi di mortaio si sono trasformate in un vero e proprio attacco alla repubblica di Artsakh con impiego di razzi, mortai e droni da bombardamento. Sirene antiaeree suonano a Stepanakert colpita in più punti. Così anche Askeran e Shosh (sotto a Shushi). L’Azerbaigian parla di “operazione antiterrorismo”.

(19) VIOLAZIONI AZERE – Intorno alle 11:10 ora locale, le forze armate azere hanno violato il cessate il fuoco nella regione di Askeran utilizzando un mortaio. Non ci sono state vittime da parte armena a causa della violazione del cessate il fuoco.

(19) TRASFERIMENTO PAZIENTI – 7 pazienti del “Centro Medico Repubblicano”, insieme ai loro accompagnatori, sono stati trasferiti in centri medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e l’accompagnamento dei medici del Comitato Internazionale della Croce Rossa. In giornata è previsto il rientro di sei pazienti precedentemente in cura in Armenia.

(18) RICHIESTE AZERE – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha rilasciato una nota nella quale tra l’altro si legge: “Chiediamo all’Armenia di smettere di aumentare il proprio potenziale militare, di astenersi da piani revanscisti, di non violare e non mettere in discussione l’integrità territoriale e la sovranità dell’Azerbaigian, di smettere di sponsorizzare il separatismo e il terrorismo nella regione del Karabakh dell’Azerbaigian. Chiediamo inoltre il ritiro immediato dell’esercito armeno, lo scioglimento delle strutture militari e delle cosiddette strutture “governative” del regime fantoccio subordinato all’Armenia, il disarmo di tutte le forze armate armene illegalmente di stanza nel territorio dell’Azerbaigian”, ha dichiarato ufficiale di Baku, aggiungendo che “in tal caso, in regime illegale, si può applicare l’amnistia ai cosiddetti ‘rappresentanti’”.

(18) NUOVO MINISTRO DI STATO – Il presidente della repubblica Samvel Shahramanyan ha nominato oggi Artur Harutyunyan alla carica di Ministro di Stato. Il presidente ha convocato un lungo incontro di lavoro nel quale ha presentato il nuovo ministro di Stato Artur Harutyunyan ai membri del governo e ai funzionari del sistema giudiziario. Il capo del Paese ha sottolineato che nel prendere la decisione ha tenuto conto dell’elevata professionalità, conoscenza ed esperienza di Artur Harutyunyan nel sistema statale, nonché come del fatto che egli è il capo della fazione più numerosa del parlamento (“Libera patria”) e deve assumersi la sua parte di responsabilità nella risoluzione dei problemi che lo Stato deve affrontare.

(18) TRASFERIMENTI – Il quartier generale dell’informazione dell’Artsakh informa che oggi, con il supporto e l’accompagnamento delle truppe russe di mantenimento della pace, 28 persone sono state trasferite dall’Artsakh all’Armenia e 27 dall’Armenia all’Artsakh. “Sono tutte persone con bisogni umanitari urgenti, tra cui la salute, l’assistenza familiare, il ricongiungimento familiare. Centinaia di altre persone nell’Artsakh e in Armenia con urgenti necessità di trasporto stanno aspettando la loro occasione, per non parlare delle migliaia di persone che hanno bisogno di viaggiare in entrambe le direzioni per scopi meno urgenti” si legge in una nota dell’Info Center Artsakh.

(18) ARRIVATI AIUTI A STEPANAKERT – Contemporaneamente, su due direttrici, sono arrivati i primi aiuti per l’Artsakh. I camion inviati dalla Croce Rossa lungo la strada Akna-Askera e il corridoio Lachin sono già arrivati ​​a Stepanakert. Eteri Musayelan, responsabile delle pubbliche relazioni dell’ufficio del Comitato Internazionale della Croce Rossa di Stepanakert, ha dichiarato: “I carichi sono arrivati ​​attraverso il corridoio Lachin e la strada Akna-Askera allo stesso tempo. Uno dei camion ha portato medicine e pannolini per bambini, il camion che è arrivato attraverso il corridoio Lachin ha portato farina”. Si tratta, come si vede, di modesti quantitativi che certo non risolvono la crisi umanitaria in Artsakh. Dall’Armenia, via Lachin, sono arrivate oggi 23 tonnellate di farina mentre dall’altra strada sono giunte forniture mediche e igieniche di produzione russa e svizzera che dopo l’esame tecnico verranno assegnate ai dipartimenti competenti e utilizzate secondo necessità. Secondo quanto comunicato dal centro informazioni dell’Artsakh, tra pochi giorni sarà nuovamente pianificato il trasporto di merci dalla città russa di Rostov nelle stesse direzioni con veicoli del CICR.

(17) VIOLAZIONI AZERE, FERITO ARMENO – L’ennesima violazione azera del cessate-il-fuoco ha determinato il ferimento di un soldato armeno nella regione di Martakert. Fortunatamente la sua vita non è in pericolo.

(17) POSIZIONE IRAN – Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian in un’intervista al quotidiano in lingua araba “Al-Wefaq” pubblicato a Teheran ha dichiarato che “Teheran non permetterà di chiudere la frontiera o di bloccare la storica via che collega l’Iran con l’Armenia“. Nella stessa intervista, il capo della diplomazia iraniana ha affermato ancora una volta che Teheran non fornisce alla Russia droni d’attacco.

(17) RIUNIONE PRESIDENTE – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh, Samvel Shahramanyan, ha convocato una riunione di lavoro alla quale hanno partecipato i membri del Consiglio di Sicurezza. Lo ha riferito il Dipartimento principale delle informazioni dell’Ufficio del Presidente della Repubblica dell’Artsakh.”Il Ministro della Difesa-Comandante dell’Esercito della Difesa Kamo Vardanyan ha fornito un rapporto sulla situazione operativa lungo la linea di contatto.Sono stati discussi la situazione e le sfide alla sicurezza in prima linea e cosa fare per affrontarle. Il Presidente ha molto apprezzato il lavoro svolto dalle strutture di potere e ha dato istruzioni. Si è fatto riferimento anche alla difficile situazione umanitaria del paese e alle misure adottate per alleviarla“, si legge nel messaggio.

(17) ACCORDO PER AIUTI UMANITARI – L’Artsakh ha accettato il trasporto simultaneo di beni umanitari attraverso il corridoio Berdzor e la strada Akna-Stepanakert. “Tenendo conto dell’aggravarsi del disastro e della situazione della sicurezza nel paese, le autorità della Repubblica dell’Artsakh hanno deciso di accettare la proposta congiunta dell’ufficio Stepanakert del Comitato internazionale della Croce Rossa e del comando del gruppo militare russo che stanno effettuando un’operazione missione di mantenimento della pace per trasferire simultaneamente carichi umanitari a Karmir attraverso il corridoio Berdzor, l’autostrada Goris-Stepanakert e la strada Akna-Stepanakert con veicoli del Comitato Internazionale della Croce (carichi di origine straniera)” si legge nel comunicato dell’Info Center Artsakh.
Da prime indiscrezioni arriveranno in Artsakh attraverso la strada Akna-Stepanakert prodotti svizzeri, russi, spagnoli e indiani. La farina di produzione armena entrerà attraverso la strada Goris-Stepanakert. Il trasporto delle merci sarà effettuato esclusivamente dai mezzi dell’Ufficio della Croce Rossa Internazionale. Le auto della Mezzaluna Rossa non entreranno nella strada Akna-Stepanakert.

(16) PROPOSTE TURCHE – La Turchia ha proposto di tenere un incontro quadrilatero sulla questione Artsakh a livello dei leader di Turchia, Russia, Azerbaigian e Armenia. “Abbiamo avanzato la proposta di tenere un incontro tripartito, anche quadrilatero, con Putin, Aliyev e Pashinyan, con la mia partecipazione sulla situazione in Karabakh“, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un briefing all’Assemblea generale delle Nazioni Unite prima di partire. per gli Stati Uniti.Il presidente turco Recep Erdogan ha annunciato che Russia, Azerbaigian e Armenia non hanno ancora ricevuto risposta alla proposta. Al momento, 18 bambini sono ricoverati nel centro medico pediatrico “Arevik”, tre di loro sono nel reparto di terapia intensiva e neonatale. 72 pazienti stanno ricevendo cure ospedaliere presso il “Republican Medical Center” CJSC, 6 pazienti sono nel reparto di terapia intensiva, 4 di loro sono in condizioni critiche.

(16) TRASFERIMENTO PAZIENTI –  8 pazienti del “Centro Medico Repubblicano”, insieme ai loro accompagnatori, sono stati trasferiti in centri medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e l’accompagnamento dei medici del Comitato Internazionale della Croce Rossa

(16) DENUNCE AZERE – L’Azerbaigian ha avviato un processo arbitrale contro l’Armenia per “distruzione su larga scala dell’ambiente”. Lo ha detto Chingiz Asgarov, vicepresidente della Corte Suprema dell’Azerbaigian, alla conferenza internazionale dei giudici su “L’accesso alla giustizia nel campo dell’ecologia”. 

(15) MINACCE AZERE – Dopo l’istituzione del posto di blocco, le procedure per l’arresto e il trasferimento di circa 400 persone ricercate (armeni dell’Artsakh) sono state accelerate secondo quanto riferisce il procuratore generale dell’Azerbaigian. Secondo il procuratore generale, “diversi armeni che hanno commesso crimini di guerra in Karabakh sono stati arrestati”. La popolazione armena della regione deve dunque aspettarsi il pugno pesante delle autorità azere nella disgraziata ipotesi dovesse finire sotto controllo dell’Azerbaigian.

(15) PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh, Samvel Shahramanyan, ha convocato una riunione di lavoro il cui ordine del giorno comprendeva la situazione creatasi nella repubblica a seguito del blocco totale dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian e i meccanismi per superarla. Sono state discusse anche altre questioni urgenti legate alla soluzione dei problemi alimentari della popolazione, al prezzo dei prodotti agricoli, alla distribuzione dei prodotti vitali e altro.

(15) SEPOLTURA NEGATA – I resti della ventunenne Helene Dedeyan, morta in uno spaventoso incidente stradale in Armenia a fine luglio costato la vita a undici persone, sono ancora nell’obitorio di Goris in quanto l’Azerbaigian impedisce il trasferimento della salma al villaggio natale della ragazza, Chartar (regione di Martakert). Lo zio di Helen, Mushegh Safaryan, ha dichiarato che tre giorni fa sono stati compiuti alcuni progressi nel trasferimento del corpo della ragazza all’Artsakh, la parte azera aveva permesso di organizzare il trasferimento del corpo di Helen all’Artsakh, ma alla fine lo ha impedito. “Con il nuovo comandante delle forze di pace e gli sforzi delle nuove autorità dell’Artsakh, abbiamo portato il corpo di Helen al posto di blocco con un’ambulanza, ma la parte azera ha detto che potevamo effettuare il trasferimento solo attraverso la Croce Rossa. Di conseguenza, le emissioni di documentari sono ricominciate. La parte azera chiede che nei documenti venga indicata come destinazione finale del trasferimento della Croce Rossa non la Repubblica dell’Artsakh, ma la Repubblica dell’Azerbaigian, e la parte armena si oppone a questa formulazione. Non ho alcuna speranza nemmeno dalla Croce Rossa, il trasporto attraverso di loro è impossibile“, ha detto lo zio della ragazza deceduta.
Questa sera è giunta la notizia che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto la richiesta di trasferire i resti di Helen Dadayan in Artsakh

(15) IRAN E TURCHIA – L’editorialista e analista dei giornali turchi Anadolu Gazete e Istiklal, Ahmed Sandal, ha fatto riferimento agli ultimi sviluppi legati alla questione del “Corridoio Zangezur” da parte dell’Azerbaigian e della Turchia. Presentando la situazione attuale, l’analista turco scrive che per la Turchia è molto importante il “corridoio Zangezur”, che creerà un collegamento diretto con l’Azerbaigian, attraverso il quale la Turchia si collegherà con le repubbliche turche dell’Asia centrale. Secondo Ahmed Sandal è quest’ultima circostanza che spinge l’Iran a opporsi al “corridoio Zangezur”. “Il più grande rivale della Turchia nella regione è l’Iran. E lo stesso Iran che crea problemi alla Turchia in Iraq e Siria, farà lo stesso nel caso del “corridoio Zangezur”, – ha scritto l’analista turco, sottolineando che in questo caso, come ha sottolineato prima, l’Iran può impedire il “Corridoio Zangezur” per entrare in guerra.

(14) TRASFERIMENTI – Artak Beglaryan, ex ministro di Stato dell’Azerbaigian, su Telegram ha scritto riguardo al trasferimento di persone dall’Artsakh all’Armenia sottolineando come la macchina della propaganda azera abbia iniziato ancora una volta a speculare sul trasferimento di persone dall’Artsakh all’Armenia da parte delle forze di pace russe, presentando quest’ultimo gruppo come l’evacuazione dei militari armeni dall’Artsakh. Beglaryan ha precisato che:
Non un solo soldato armeno è nell’Artsakh da molto tempo, come hanno ripetutamente annunciato le autorità dell’Artsakh e dell’Armenia.Dal 15 giugno al 21 agosto, l’Azerbaigian ha vietato completamente la circolazione di persone, veicoli e merci attraverso il corridoio Lachin, ad eccezione del trasporto di un numero molto limitato di pazienti medici effettuato dalla Croce Rossa. Dal 21 al 28 agosto, diverse centinaia di studenti e cittadini russi e i loro familiari sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia dalle forze di pace russe. Tuttavia, dopo il rapimento terroristico di tre studenti dell’Artsakh dal posto di blocco illegale dell’Azerbaigian il 28 del mese, i trasferimenti si sono interrotti. Secondo le mie informazioni, gli studenti in fila, i cittadini russi e i cittadini della RA che un tempo lavoravano nell’edilizia, nell’estrazione mineraria e in altri settori dell’Artsakh e sono diventati disoccupati sono stati trasferiti in Armenia a seguito del ripristino dei trasporti negli ultimi giorni. Probabilmente è proprio quest’ultimo gruppo che gli azeri cercano di presentare come soldati.
È importante sottolineare che sia quello di agosto che gli ultimi trasferimenti sono stati effettuati unilateralmente, perché la parte azera non consente alle forze di pace di riportare molti cittadini dell’Artsakh in fila dall’Armenia all’Artsakh. Questo è uno dei vividi esempi della politica di pulizia etnica e di sfollamento forzato dell’Azerbaigian, quando i residenti dell’Artsakh possono effettivamente lasciare la loro terra natale, ma non possono tornarvi dalle loro famiglie
.”

(14) HARUTYUNYAN – L’ex presidente della Repubblica dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, è stato inserito nella lista dei complici dell'”aggressione russa” della base ucraina “Peacemaker”. Come motivo è stato menzionato che Arayik Harutyunyan ha accolto con favore la decisione di autoproclamarsi delle repubbliche di Donetsk e Lugansk.

(14) TRASFERIMENTO MALATI – 9 pazienti del “Centro Medico Repubblicano” insieme ai loro accompagnatori sono stati trasferiti in centri medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e l’accompagnamento dei medici del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Durante la giornata è previsto il ritorno nell’Artsakh di un paziente.

(13) APERTURA LACHIN – L’ingresso al corridoio di Lachin rimane ancora chiuso in quanto gli azeri impediscono il transito ai mezzi carichi di aiuti umanitari. I negoziati sino ad ora non hanno consentito di sbloccare la situazione. Intanto, la Francia chiederà all’OSCE di realizzare l’apertura del corridoio Lachine secondo quanto annunciato dall’ambasciatore francese presso l’organizzazione.

(13) AIUTI RUSSI – Il Ministero dello Sviluppo Sociale e della Migrazione della Repubblica dell’Artsakh ha pubblicato un messaggio in cui informa a quali famiglie verranno distribuiti gli aiuti umanitari russi che hanno raggiunto l’Artsakh. “Si prevede che nei prossimi giorni i generi alimentari essenziali trasportati in Artsakh attraverso la Croce Rossa russa saranno distribuiti alle famiglie con il seguente status: alle famiglie dei militari caduti con figli minorenni, alle famiglie con figli disabili, alle famiglie con 5 o più figli minorenni“,  si legge nel messaggio.

(13) PRIGIONIERO ARMENO – Vagif Khachatryan, 68 anni, rapito dall’Azerbaigian il 29 luglio, ha inviato una lettera alla sua famiglia il 30 agosto. Tsovinar Khachatryan, una delle sue figlie, ne ha parlato con la stampa:
“Ha scritto: vi penso, sono ancora vivo, state bene, salutate tutti. Adesso sappiamo che prende le medicine mattina e sera. Dicono che la sua salute è normale. La Croce Rossa viene una volta al mese, il momento per la seconda visita non è ancora arrivato”, ha detto Tsovinar Khachatryan.

(13) TRATTATIVE DI PACE – Sargis Khandanyan, presidente della Commissione per le relazioni estere della RA, ha detto oggi ai giornalisti che l’Azerbaigian non ha ancora risposto alle proposte della RA riguardo alla pace. Anche il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov ha annunciato che i negoziati per la firma del trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian si sono interrotti per il momento. Oggi nel corso di un botta e risposta con il governo nell’Assemblea nazionale, il ministro degli Esteri della RA Ararat Mirzoyan ha dichiarato che “la parte armena ha consegnato la quinta edizione dell’accordo sulla regolamentazione delle relazioni e l’instaurazione di relazioni pacifiche alla parte azera, toccava a noi farlo, e lo abbiamo fatto. E proprio ieri abbiamo ricevuto nuove proposte dalla parte azera“.

(13) IRAN ESCLUDE GUERRA – Il ministro della Difesa iraniano, generale di brigata Mohammad Reza Ashtiani, ha dichiarato che nella regione caucasica non inizierà una guerra e che la posizione della Repubblica islamica rispetto alla geopolitica regionale è chiara. Dopo gli ultimi incontri presso il quartier generale delle Forze armate iraniane, la Repubblica islamica ha annunciato la sua ferma posizione: il Paese non accetterà alcun cambiamento geopolitico regionale, ha sottolineato il ministro.

(13) FERITO ARMENO – Intorno alle 12:15, le forze armate azere hanno violato il cessate il fuoco in direzione di Nor Shen utilizzando armi leggere. Il Ministero della Difesa della Repubblica dell’Artsakh riferisce che a seguito della violazione del cessate il fuoco vi è un ferito da parte armena. La sua vita non è in pericolo. L’incidente è stato segnalato al comando delle truppe di mantenimento della pace della Federazione Russa.

(13) UNIONE EUROPEA – L’Unione Europea si sta impegnando per risolvere la situazione umanitaria degli armeni del Nagorno Karabakh e ritiene che il passaggio del carico umanitario russo attraverso la strada Aghdam-Askeran sia un passo importante che dovrebbe contribuire alla riapertura del corridoio Lachin secondo quanto riporta una dichiarazione del presidente Charles Michel.
In linea con gli elementi e le proposte delineati pubblicamente nella nostra dichiarazione del 1° settembre 2023, il presidente Michel ha continuato a impegnarsi attivamente nel portare avanti questi e altri approcci, concentrandosi principalmente sulla riduzione delle tensioni e sulla situazione umanitaria degli armeni del Karabakh. In particolare, negli ultimi giorni il presidente Michel ha avuto intensi contatti, sia con il primo ministro armeno Nikol Pashinyan che con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev durante le conversazioni telefoniche del 9 settembre 2023, ma anche con il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan ai margini del vertice del G20 di Nuova Delhi del 10 settembre 2023.Questi sforzi, sostenuti dall’interazione quotidiana del suo ufficio e dell’RSUE Toivo Klaar con Baku, Yerevan e i rappresentanti degli armeni del Karabakh, sono stati mirati ad allentare le tensioni e a elaborare una soluzione per sbloccare l’accesso umanitario agli armeni del Karabakh. In questo contesto, notiamo il passaggio oggi di una consegna umanitaria russa attraverso la rotta Ağdam-Askeran. Comprendiamo tutte le sensibilità associate a questo sviluppo; ci aspettiamo che crei uno slancio per la ripresa delle regolari consegne umanitarie alla popolazione locale.
La situazione sul campo si sta deteriorando rapidamente. È fondamentale garantire la fornitura di prodotti essenziali agli armeni del Karabakh. L’apertura oggi della rotta Agdam-Askeran è un passo importante che dovrebbe facilitare la riapertura anche del corridoio Lachin. Chiediamo a tutte le parti interessate di mostrare responsabilità e flessibilità nel garantire che vengano utilizzate sia la rotta Lachin che quella Agdam-Askeran. Questa difficile situazione sul campo dura da troppo tempo; è ora importante trovare soluzioni sostenibili e reciprocamente accettabili per garantire l’accesso umanitario, anche prima della stagione autunnale e invernale.
Ribadiamo la nostra forte convinzione che il corridoio Lachin debba essere sbloccato, in linea con gli accordi passati e con l’Ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia, e sottolineiamo la nostra convinzione nell’utilità anche di altre vie di rifornimento, a beneficio della popolazione locale. L’UE si aspetta che gli sviluppi odierni siano seguiti da passi più concreti nei prossimi giorni e settimane, anche per quanto riguarda il dialogo tra gli armeni di Baku e del Karabakh sui loro diritti e la loro sicurezza, gli sforzi di riconciliazione e il processo di pace globale tra Armenia e Azerbaigian
“.

(13) MANCATA RISPOSTA AZERA – La parte azera non ha ancora risposto alle nuove proposte della parte armena riguardo al trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian. Lo ha detto Sargis Khandanyan, presidente della commissione per le relazioni estere dell’Assemblea nazionale armena, in una conversazione con i giornalisti. Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan aveva annunciato durante la sessione governativa del 25 agosto che la parte armena aveva trasmesso alla parte azera le nuove proposte riguardo al trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian. 

(13) DICHIARAZIONI INTERNAZIONALI – Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato americano, ha sottolineato che il Segretario di Stato americano è personalmente coinvolto nella soluzione della situazione tra Armenia e Azerbaigian e nell’ultima settimana ha avuto molte conversazioni su questo argomento.”Nelle ultime 24 ore, una spedizione di aiuti umanitari è entrata nel Nagorno-Karabakh attraverso la rotta di Aghdam, e quindi ribadiremo il nostro appello sulla questione specifica dell’importanza dell’apertura dei due corridoi verso il Paese (ndr. sull’importanza di raggiungere un accordo come obiettivo a lungo termine”, ha detto Miller.
Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, in un’intervista a “RIA-Novosti” ha detto che la ragione della dura reazione di Mosca ad alcune espressioni di Yerevan è che erano basate su inesattezze, non avevano nulla a che fare con la realtà.”Questo è il motivo della nostra reazione. Per questo motivo l’ambasciatore è stato chiamato al Ministero degli Esteri“, ha detto sottolineando che “la Russia non è nemica dell’Armenia e non lo sarà mai“.

(12) P.A.C.E. – La Commissione PACE ha deciso di chiedere all’Ufficio di presidenza di organizzare una discussione sulla crisi umanitaria nell’Artsakh con una procedura d’urgenza. La commissione ha proposto di organizzare un dibattito sulla crisi umanitaria nel Nagorno-Karabakh con una procedura urgente  nella sessione di ottobre e di organizzare urgenti udienze congiunte sulla crisi umanitaria nel Nagorno-Karabakh da parte degli Stati membri del Consiglio d’Europa sull’attuazione degli obblighi (monitoraggio) e dei Comitati sulla migrazione, sui rifugiati e sugli sfollati.

(12) C.E.D.U. – Siranush Sahakyan, presidente del Centro per il diritto internazionale e comparato, ha inviato una richiesta alla Corte europea in merito al trasferimento dei resti della nativa dell’Artsakh Helen Dadayan, morta in un tragico incidente stradale sull’autostrada Yerevan-Gyumri, vicino al villaggio di Lanjik, ad Artsakh il 14 agosto. “Entro 7 giorni lavorativi la Corte europea pubblicherà la decisione. Ora stiamo aspettando”, ha detto Sahakyan. A quasi un mese di distanza dal decesso l’Azerbaigian si oppone alla richiesta di portare i resti della ragazza per la sepoltura nel villaggio natale di Chartar. Il corpo è ancora all’obitorio di Stepanakert.

(12) DICHIARAZIONE PUTIN – Il presidente russo Vladimir Putin durante il suo discorso alla sessione plenaria del Forum economico orientale ha toccato anche il tema dell situazione del Nagorno Karabakh dichiarando che nel caso in cui le attuali autorità della Repubblica Armena riconoscano il Nagorno Karabakh come parte dell’Azerbaigian, sorgono questioni relative agli aspetti umanitari e al mandato di dispiegamento delle forze di pace russe. “Sì, il mandato è ancora valido, e le questioni di carattere umanitario, di non consentire la pulizia etnica, ovviamente, non sono scomparse da nessuna parte, e su tutto questo sono completamente d’accordo. Spero che la leadership dell’Azerbaigian, come ci ha sempre detto e ci dice ancora, non sia interessata ad alcuna pulizia etnica, al contrario, è interessata che il processo si svolga senza intoppi“, ha detto Putin

(12) DICHIARAZIONE ZAKHAROVA – Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo, commentando la fornitura di aiuti umanitari russi agli armeni dell’Artsakh ha dichiarato che la Russia sta adottando misure coerenti per risolvere la difficile situazione umanitaria nel Nagorno-Karabakh.
Su iniziativa del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, Sergey Lavrov, il 25 luglio, durante un incontro tripartito con i capi dei ministeri degli Esteri dell’Azerbaigian e dell’Armenia a Mosca, è stato avviato un piano parallelo di sblocco di Lachin e Aghdam (Akna ) ed è stato sviluppato in collaborazione con tutte le parti interessate. Considerata la significativa differenza di posizioni e l’alto livello di sfiducia reciproca, questo lavoro non è stato facile. Come primo passo, il 12 settembre, una partita di aiuti umanitari è stata consegnata alla regione attraverso l’organizzazione non governativa tutta russa “Croce Rossa russa”. Circa 15 tonnellate di cibo, articoli per l’igiene personale e biancheria da letto sono state donate ai residenti del Nagorno Karabakh che necessitano di aiuto.Ci aspettiamo che, tenendo conto dell’intesa raggiunta in precedenza, nel prossimo futuro, parallelamente alla rotta Aghdam (Akna), venga sbloccato anche il corridoio di Lachin, dopodiché gli aiuti umanitari arriveranno regolarmente nella regione in entrambe le direzioni. Ci auguriamo che in questo modo la situazione umanitaria nel Nagorno-Karabakh si stabilizzi e venga ripristinata la vita normale della popolazione locale. Ciò, a sua volta, creerà le condizioni per avviare un dialogo tra Baku e Stepanakert e per riprendere il lavoro ritmico di attuazione dell’intero complesso di accordi tripartiti sulla regolamentazione delle relazioni armeno-azerbaigian al più alto livello nel 2020-2022“, ha osservato Zakharova.

(12) STRADA AKNA CHIUSA AGLI AZERI – La strada Akna-Askeran continua ad essere chiusa dalla popolazione dell’Artsakh per impedire l’ingresso del carico “umanitario” inviato dall’Azerbaigian alla popolazione dell’Artsakh dai camion della Mezzaluna Rossa. I partecipanti all’azione hanno assicurato che la resistenza continua. Stanno lottando affinché nessun aiuto umanitario inviato dall’Azerbaigian entri nell’Artsakh.”Al momento stiamo facendo la fila al panificio a turno per comprare il pane secco della giornata. E verremo di nuovo qui la sera. Sopportiamo condizioni meteorologiche avverse. l’importante è che nessuno degli aiuti o dei beni inviati dal nostro nemico entri nell’Artsakh, altrimenti si scoprirà che abbiamo tradito i nostri fratelli martiri“, ha detto uno dei partecipanti all’azione.

(12) TRASFERIMENTO PAZIENTI – 13 pazienti medici del “Centro Medico Repubblicano”, insieme ai loro accompagnatori, sono stati trasferiti in centri medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e l’accompagnamento di il Comitato Internazionale della Croce Rossa per ricevere assistenza medica specialistica urgente. Durante la giornata è previsto il ritorno all’Artsakh con veicoli del CICR di 5 pazienti medici che sono stati inviati in Armenia per cure nell’ambito dell’ordine statale. Attualmente, 26 bambini sono ricoverati nell’unità medica “Arevik”, 7 di loro si trovano nel reparto neonatale e di rianimazione. 91 pazienti stanno ricevendo cure ospedaliere presso il “Republican Medical Center” CJSC, 5 pazienti sono nel reparto di terapia intensiva, 3 di loro sono in condizioni critiche.

(12) CAMION RUSSO A STEPANAKERT – Un camion della Croce Rossa russa, carico di beni umanitari di fabbricazione russa, è entrato nella Repubblica dell’Artsakh attraverso la città di Askeran. Il veicolo trasporta mille scatoloni di prodotti alimentari (circa 11 kg a pezzo), 270 set di biancheria e coperte (richieste dall’ospedale), 200 kit igienici (sapone, dentifricio), 192 set per l’infanzia.

(11) ESERCITAZIONE USA-ARMENIA – Nell’ambito dei preparativi per la partecipazione alle missioni internazionali di mantenimento della pace, l’11 settembre è stato annunciato l’inizio dell’esercitazione militare armeno-americana “Partner Eagle-2023” presso il centro di addestramento “Zar” della brigata di mantenimento della pace del Ministero della Difesa dell’Armenia. Alla cerimonia di apertura dell’esercitazione militare congiunta era presente il capo di stato maggiore delle forze armate della RA, il primo viceministro della difesa, il tenente generale Edward Asryan.

(10) AIUTI RUSSI – L’ex consigliere presidenziale Beglaryan ha dichiarato che nessun automezzo russo con aiuti umanitari è entrato in Artsakh a causa di ulteriori ostacoli e condizioni da parte dell’Azerbaigian che non erano stati precedentemente concordati.

(10) USA E CORRIDOI – Gli Stati Uniti hanno chiesto di aprire contemporaneamente il corridoio Lachin e la strada che attraversa Aghdam, in modo che sia possibile trasportare merci verso l’Artsakh. Gli Stati Uniti sono preoccupati per il rapido deterioramento della situazione umanitaria nel Nagorno-Karabakh. “Notiamo che i carichi umanitari sono vicino a Lachin e Aghdam e ribadiamo il nostro appello ad aprire immediatamente entrambi i corridoi in modo che i carichi umanitari tanto necessari raggiungano gli uomini, le donne e i bambini del Nagorno-Karabakh”, si legge nella nota.Il Dipartimento di Stato ha inoltre invitato i leader dei due Paesi a non intraprendere alcuna azione che aumenti la tensione. Gli Stati Uniti ritengono inammissibile l’uso della forza per risolvere le controversie.

(10) GIURAMENTO PRESIDENTE – Oggi, è stata convocata una sessione speciale presso l’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh, dedicata alla cerimonia di insediamento del neoeletto Presidente della Repubblica dell’Artsakh, Samvel Shahramanyan. Il neoeletto presidente ha prestato giuramento con la mano sulla Costituzione e sul Vangelo del XVII secolo. È stato suonato l’inno nazionale della Repubblica dell’Artsakh.
Il precedente presidente, Arayik Harutyunyan, si è congratulato con il neoeletto Presidente della Repubblica dell’Artsakh, Samvel Shahramanyan, esprimendo a quest’ultimo il suo sostegno incondizionato. Arayik Harutyunyan si è congratulato con il neoeletto Presidente della Repubblica dell’Artsakh, Samvel Shahramanyan, esprimendo a quest’ultimo il suo sostegno incondizionato.
Messaggi di congratulazioni sono pervenuti anche da ec presidenti dell’ARtsakh e dal Catholicos KarekinII

(9) AIUTI DALLA RUSSIA – Le autorità della Repubblica dell’Artsakh hanno deciso di consentire l’ingresso di merci russe attraverso la città di Askeran. Il Governo della Federazione Russa ha preso un’iniziativa per fornire aiuti umanitari alla Repubblica dell’Artsakh, tenendo conto della crisi umanitaria creatasi. “Gli aiuti, che contengono prodotti vitali della produzione russa, sono stati inviati ad Artsakh l’altro giorno dalla Croce Rossa russa, con i veicoli di tale organizzazione. Le autorità della Repubblica dell’Artsakh, sulla base della necessità di mitigare i gravi problemi umanitari causati dal blocco totale attuato dall’Azerbaigian, hanno deciso di consentire l’ingresso delle merci russe nella nostra repubblica attraverso la città di Askeran.Allo stesso tempo è stato raggiunto un accordo secondo il quale il trasporto di merci umanitarie sarà ripristinato attraverso il corridoio Lachin da parte delle forze di pace russe e del Comitato internazionale della Croce Rossa”, si legge nel messaggio del Centro informazione.

(9) COLLOQUI PASHINYAN – Il premier armeno ha avuto oggi colloqui telefonici con il presidente francese Macron, il presidente iraniano Raisi, il cancelliere tedesco Sholz e il Segretario di Stato statunitense Blinken, il Primo ministro georgiano Gharibashvili. Le conversazioni hanno avuto per oggetto la situazione nella regione con le minacce azere e la crisi umanitaria in Artsakh.

(9) DICHIARAZIONE UE – L’Unione Europea ha rilasciato una dichiarazione in merito all’elezione del Presidente della Repubblica dell’Artsakh. Lo scrive Nabira Masrali, portavoce per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Ue.”Per quanto riguarda le cosiddette “elezioni presidenziali” del 9 settembre 2023 a Stepanakert, l’Unione europea riafferma di non riconoscere il quadro costituzionale e giuridico per lo svolgimento delle elezioni.Allo stesso tempo, l’UE ritiene importante che gli armeni del Karabakh si uniscano attorno a una leadership di fatto che abbia la capacità e la volontà di impegnarsi in discussioni efficaci con Baku. L’UE è impegnata a sostenere questo processo”.

(9) REAZIONE TURCA – La Turchia ha considerato l’elezione del presidente dell’Artsakh come un passo volto a minare i “negoziati pacifici”. Nel testo della dichiarazione la Repubblica dell’Artsakh viene presentata come “parte dell’Azerbaigian”. Ankara ha inoltre invitato l’ONU e le organizzazioni internazionali a non riconoscere le elezioni del presidente della Repubblica dell’Artsakh.

(9) NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – Samvel Shahramanyan è stato eletto presidente della Repubblica d’Artsakh. Alle ore 11 (locali), è iniziata la sessione straordinaria dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh. Alla votazione segreta e riservata hanno partecipato 23 deputati, 22 dei quali hanno votato a favore e 1 contro. A seguito della votazione, l’Assemblea nazionale armena ha deciso di eleggere Samvel Sergeyi Shahramanian presidente dell’Assemblea nazionale armena.

(8) ALTRI TRASFERIMENTI DI PAZIENTI – Un convoglio della Croce Rossa ha trasferito oggi in Armenia dieci pazienti che necessitano di cure specialistiche. Tre sono previsti in rientro in giornata dall’Armenia.

(8) NUOVO PRESIDENTE DOMENICA – L’elezione del presidente dell’Artsakh avrà luogo il 9 settembre. Gagik Baghunts, presidente ad interim dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh, ha rilasciato una dichiarazione sulla convocazione di una sessione speciale dell’Assemblea nazionale per l’elezione del presidente. “Guidati dalla prima parte dell’articolo 168.1 della Costituzione e dalle parti 2a e 3a dell’articolo 149.1 della Legge sul “Regolamento dell’Assemblea Nazionale”, i partiti “Patria Libera – KMD”, “Giustizia”, “Federazione Rivoluzionaria Armena” e “Partito Democratico dell’Artsakh” hanno nominato Samvel Sergey Shahramanian come candidato alla presidenza della Repubblica, mentre la fazione “Patria Unita” ha nominato Samvel Andraniki Babayan.
La richiesta della fazione “Patria Unita” di nominare Samvel Andranik Babayan come candidato alla presidenza della Repubblica e i documenti allegati sono stati restituiti a causa della mancata presentazione del certificato di cittadinanza della Repubblica dell’Artsakh negli ultimi dieci anni e residenza stabile nella Repubblica dell’Artsakh negli ultimi dieci anni. Secondo le parti 3 e 4 dell’articolo 149.1 della legge “Regolamento dell’Assemblea nazionale”, il 9 settembre 2023, alle ore 11:00, sarà convocata con forza di legge una sessione straordinaria dell’Assemblea nazionale sulla questione della l’elezione del Presidente della Repubblica
“.
Nel marzo 2023, l’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha adottato un progetto di emendamento alla Costituzione, secondo il quale al parlamento veniva concesso il diritto di eleggere il presidente del paese in caso di legge marziale.

(7) LIBERATI I TRE RAGAZZI RAPITI – Il regime azero di Aliyev ha rilasciato i tre studenti armeni dell’Artsakh che erano stati rapiti dieci giorni fa al checkpoint illegale all’ingresso del corridoio di Lachin. Sono stati consegnati all’Armenia dopo dieci giorni di detenzione e non potranno più fare rientro a casa e riabbracciare le proprie famiglie. Erano stati accusati di “disprezzo per la bandiera dell’Azerbaigian” perché, a quanto pare, nel 2021 avevano calpestato una bandiera azera mentre con tutta la loro squadra del Martuni Avo uscivano dallo spogliatoio dello stadio. Inizialmente il procuratore generale azero aveva concesso loro il perdono ma in ogni caso si sono fatti dieci giorni di carcere.

(7) VIOLAZIONI AZERE – Registrate oggi nella regione di Shushi due violazioni del cessate-il-fuoco. Ancora spari contro una mietitrebbia nella zona di Sarashen per impedire il lavoro agricolo nei campi.

(7) MONITORAGGIO EUROPEO – La missione di monitoraggio dell’UE ha aumentato le sue attività di pattugliamento nelle zone di confine delle regioni di Gegharkunik e Syunik per registrare eventuali sviluppi militari.

(7) OCAMPO: GENOCIDIO – Ci sono ragionevoli motivi per ritenere che nel 2023 sarà commesso un genocidio contro gli armeni che vivono nel Nagorno-Karabakh. Lo ha annunciato l’ex procuratore della Corte penale internazionale, Luis Moreno Ocampo, nel corso di un’udienza convocata al Congresso degli Stati Uniti, riferisce 1lurer.”Questo è un genocidio in corso, in corso. Molte persone non devono morire. Esistono diversi formati su come può essere il genocidio. In un caso, il bilancio delle vittime potrebbe essere pari a zero. In altre parole, è possibile creare le condizioni che portano alla distruzione delle persone. Il blocco del corridoio Lachin crea esattamente tali condizioni per la distruzione“, ha affermato, sottolineando che il genocidio di 120.000 persone che vivono nel Nagorno-Karabakh dovrebbe essere evitato.”Gli armeni nel Nagorno-Karabakh hanno bisogno che voi facciate sì che il ‘mai più’ diventi una realtà’“, ha detto, rivolgendosi al pubblico, ricordando loro il genocidio del 1915.

(7) TRASFERIMENTO MALATI – 10 pazienti medici del “Centro Medico Repubblicano” del Ministero della Salute della Repubblica di Artsakh, insieme ai loro accompagnatori, sono stati trasferiti nei centri medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e l’accompagnamento del Comitato Internazionale della Croce Rossa per ricevere cure mediche specialistiche urgenti. Al momento, 28 bambini sono ricoverati nel centro medico “Arevik”, 5 di loro sono nel reparto di terapia intensiva e neonatale. 91 pazienti sono ricoverati presso il “Republican Medical Center” CJSC, 4 pazienti sono nel reparto di terapia intensiva, 2 dei quali sono in condizioni critiche.

(6) RIUNIONE DI GOVERNO – Il presidente ad interim della Repubblica dell’Artsakh, Davit Ishkhanyan, ha convocato una riunione di lavoro, il cui ordine del giorno era la situazione nella Repubblica dell’Artsakh. All’incontro hanno partecipato il presidente ad interim dell’Assemblea nazionale Gagik Baghunts, il ministro di Stato Samvel Shahramanyan, il capo dell’ufficio del presidente Karen Shahramanyan, i capi del potere strutture e fazioni parlamentari, il sindaco di Stepanakert.Il ministro della Difesa, comandante dell’Esercito di Difesa Kamo Vardanyan, ha riferito sulla situazione sulla linea di contatto con l’Azerbaigian e sulle misure adottate per garantire la sicurezza e la difesa della Repubblica dell’Artsakh. Il ministro di Stato Samvel Shahramanian ha presentato ai partecipanti alla consultazione le misure adottate per superare il disastro umanitario e ha parlato dei passi necessari per affrontare le nuove sfide.

(6) MACRON NEL CAUCASO – Secondo fonti non ufficiali, il presidente francese Emmanuel Macron visiterà Yerevan e Baku il 9 e 10 settembre probabilmente con nuove proposte per risolvere la crisi regionale. In precedenza Macron aveva visitato l’Armenia nel 2018 per il festival della francofonia.

(6) ESERCITAZIONE ARMENIA-USA – l Ministero della Difesa della Repubblica di Armenia informa che, nel quadro della preparazione per la partecipazione alle missioni internazionali di mantenimento della pace, l’esercitazione congiunta armeno-americana “Eagle Partner-2023” si terrà dall’11 al 20 settembre in Armenia presso il Centro di addestramento “Zar” di la Brigata di mantenimento della pace del Ministero della Difesa e il Centro di addestramento N del Ministero della Difesa. ‘esercizio prevede operazioni di stabilizzazione tra le parti in conflitto durante le missioni di mantenimento della pace. Lo scopo dell’esercitazione è quello di aumentare il livello di interoperabilità delle unità che partecipano a missioni internazionali di mantenimento della pace nel quadro delle operazioni di mantenimento della pace, di scambiare le migliori pratiche nella gestione e nella comunicazione tattica, nonché di aumentare la prontezza dell’unità armena per il previsto valutazione del “Concetto di Capacità Operativa” NATO/GSC. 85 militari americani e 175 armeni parteciperanno alle esercitazioni. 
Il portavoce del Cremlino, Peskov, ha definito “inquietanti” le notizie sull’esercitazione congiunta armeno-statunitense.

(6) PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA – Le tre fazioni di opposizione del Parlamento della Repubblica dell’Artsakh – “ARF”, “Ardarutyun” e “Partito democratico dell’Artsakh” – hanno indicato Samvel Shahramanyan, attuale Ministro di Stato dell’Artsakh, per la carica di Presidente della Repubblica dell’Artsakh. Secondo la Costituzione della Repubblica d’Armenia, il presidente è eletto con 2/3 voti dei deputati in Parlamento. Se il presidente non viene eletto al primo turno, i due candidati con più voti andranno al secondo turno. in questo caso l’elezione avviene già a maggioranza semplice dei voti. Arayik Harutyunyan aveva presentato le sue dimissioni dalla carica di Presidente della Repubblica d’Armenia il 1° settembre. Anche Gurgen Nersisyan, Ministro di Stato dell’Armenia, era stato sollevato dal suo incarico, e Samvel Shahramanyan era stato nominato a quella posizione, sollevato dalla carica di Segretario del Consiglio di Sicurezza.

(6) ECONOMIA – Finore, durante il blocco (ancora in corso), l’economia dell’Artsakh ha subito danni per circa 509 milioni di dollari.

(5) DICHIARAZIONI RUSSE – “La Russia continua a svolgere un ruolo coerente e molto importante nella stabilizzazione e nella deconflittualità della situazione in questa regione. Continueremo a svolgere questo ruolo”, ha affermato il ​​portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. Secondo lui in questo caso “è molto importante che tutti i paesi interessati di questa regione aderiscano agli accordi tripartiti firmati due anni fa. “Rispettare questi accordi è la chiave del successo“, ha aggiunto Peskov. Peskov, inoltre, ha dichiarato, in risposta alle affermazioni del premier Pashinyan, che la Russia non lascerà il Caucaso.
In un briefing Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo, rispondendo alla domanda su cosa sta facendo la parte russa per allentare la tensione nel Nagorno Karabakh e porre fine alla crisi umanitaria ha dichiarato che la parte russa è in costante contatto con tutti i partner interessati attraverso il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero della Difesa e altri dipartimenti competenti e sta adottando misure per risolvere la crisi umanitaria.
Agiamo in conformità con gli accordi tripartiti globali firmati tra i leader della Federazione Russa, dell’Azerbaigian e dell’Armenia nel 2020-2022. Siamo a favore dell’accesso senza ostacoli agli aiuti umanitari attraverso le rotte di Lachin e Aghdam, e allo stesso tempo chiediamo di evitare un’inutile politicizzazione di questo problema”, ha affermato Zakharova aggiungendo che l’Unione Europea “come prima, anche in questo caso prende spudoratamente in prestito le iniziative della parte russa, mentre, in generale, i risultati delle azioni dell’Unione Europea non portano alla soluzione della situazione“. Zakharova ha anche definito “inaccettabili” i “tentativi di Yerevan di incolpare la Russia”.
La portavoce ha altresì dichiarato che la Russia esprime le sue condoglianze per la morte dei militari armeni a seguito di un’altra aggressione azera contro le posizioni armene a Sotk e sostiene lo spiegamento della missione CSTO nella zona di confine armeno-azerbaigiano: “Esprimiamo le nostre condoglianze per la morte dei militari armeni nel villaggio di Sotk e invitiamo le parti ad astenersi da azioni che portino all’escalation, alla tensione e, soprattutto, alle vittime umane. Questo tragico incidente ha confermato ancora una volta la scarsa efficienza della missione dell’Unione Europea in Armenia“.

(5) NUOVA BIBLIOTECA A STEPANAKERT – Nonostante la grave crisi in atto in Artsakh la cultura rimane sempre importante. Oggi a Stepanakert presso l’Università Accreditata Statale Grigor Narekatsi è stata aperta una biblioteca intitolata al professor Vardan Hakobyan. Il rettore dell’università Sevak Hakobyan ha sottolineato che la biblioteca è stata aperta a spese del fondo e dei fondi personali dei libri di Vardan Hakobyan. l patrimonio librario della Biblioteca ammonta a più di diecimila libri.

(5) MISSIONE EUROPEA – La missione dell’UE ha riferito a Bruxelles sulla tensione al confine armeno-azerbaigiano. In una dichiarazione la missione riferisce che “abbiamo annunciato che il 1 settembre, a partire dalle 07:50, le forze armate azere hanno aperto un intenso fuoco in direzione delle posizioni armene situate nelle comunità Sotk e Norabak di Gegharkunik Marz. L’Azerbaigian ha utilizzato anche mortai e droni. La parte armena conta 3 vittime e 2 feriti. Le nostre pattuglie monitorano le aree di confine e le zone di conflitto per riferire sulle operazioni militari e sulla sicurezza“. missione.

(5) TRASFERIMENTO MALATI – 9 pazienti del “Centro Medico Repubblicano” del Ministero della Salute della Repubblica di Artsakh, insieme ai loro accompagnatori, sono stati trasferiti nei centri medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e l’accompagnamento del Comitato Internazionale della Croce Rossa per ricevere cure mediche specialistiche urgenti. Durante la giornata è previsto il ritorno all’Artsakh con i veicoli del CICR di 2 pazienti, che erano stati indirizzati in Armenia per cure. Al momento, 24 bambini sono ricoverati nel centro medico pediatrico “Arevik”, 7 di loro sono nel reparto neonatale e di rianimazione. 90 pazienti sono ricoverati presso il “Republican Medical Center”, 3 pazienti sono nel reparto di terapia intensiva, 1 di loro è in condizioni estremamente gravi.

(4) ANCORA COLPI VERSO I CAMPI – Nella mattinata dalle postazioni azere sono nuovamente partiti colpi all’indirizzo della mietitrebbia che opera nei campi intorno a Sarushen. E ancora una volta gli agricoltori hanno dovuto sospendere il lavoro nei campi.

(4) FERME ALCUNE SCUOLE – In diverse scuole di Stepanakert oggi e domani non si svolgeranno le lezioni perchè gli edifici saranno destinati a centro di smistamento dei buoni per acquistare il pane (in vigore da domani).

(3) VIOLAZIONI AZERE – Secondo quanto comunicato dal ministero della Difesa di Stepanakert, oggi, intorno alle 14:20 (ora locale), le forze armate azere hanno violato il regime di cessate il fuoco in direzione di Chankatagh nella regione di Martakert nell’Artsakh, utilizzando armi leggere e lanciagranate AGS-17. L’esercito azerbaigiano ha sparato contro un camion cisterna che portava acqua per i villaggi della zona. In seguito alla violazione del cessate il fuoco da parte armena una persona è rimasta ferita. La sua vita non è in pericolo, come riferito dal Ministero della Difesa dell’Artsakh.

(2) ANNIVERSARIO INDIPENDENZA – Una cerimonia si è svolta al memoriale di Stepanakert per ricordare il 32° anniversario dell’indipendenza della repubblica di Artsakh.

(1) GRAVE IL BILANCIO DELL’ATTACCO – Sono tre i militari armeni deceduti a seguito dell’attacco azero nella regione di Gegharkunik in Armenia. I quattro caduti sono Andranik Arshaki Antonyan, Arsen Alexander Mkrtichyan, Vachagan Saroi Vardanyan; Narek Kareni Poghosyan, inizialmente dato per deceduto, è invece ancora vivo sia pure in gravi condizioni. La parte armena ha anche un altro ferito. L’Azerbaigian non ha reso noto il dato ma secondo fonti non ufficiali dovrebbe aver riportato cinque morti e tre feriti.

(1) STUDENTI RAPITI – I rappresentanti del Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno visitato i tre studenti-calciatori detenuti in Azerbaigian, che sono stati arrestati dalla parte azera il 28 agosto mentre si trasferivano dal Nagorno Karabakh all’Armenia accompagnati dalle truppe di mantenimento della pace.

(1) ATTACCO AZERO – Intorno alle 7,50 ora locale (5,550 in Italia) le forze armate dell’Azerbaigian hanno attaccato postazioni difensive in direzione del villaggio di Sotk (Armenia) utilizzando copi di mortaio e droni. Due soldati armeni sono rimasti uccisi e uno ferito. Verso le 12,30 nuovi colpi azeri verso postazioni armene in direzione del villaggio di Norabak.

(31) PREOCCUPAZIONE USA – Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per il peggioramento della situazione umanitaria nel Nagorno-Karabakh a causa del continuo blocco di cibo, medicine e altri beni necessari per un’esistenza dignitosa. Lo ha affermato nella dichiarazione di Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato americano.

(31) UNIONE EUROPEA – Durante l’incontro dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea svoltosi in Spagna si è discusso, tra i tanti temi, anche della situazione nel Nagorno Karabakh e della crisi umanitaria causata dal blocco del Corridoio Lachin da parte dell’Azerbaigian. Durante la conferenza stampa tenutasi dopo l’incontro dei ministri degli Esteri, l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Sicurezza, Josep Borel, ha invitato le autorità azere a garantire la libera e sicura circolazione attraverso il corridoio Lachin.

(31) CEDU – La CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) ha deciso di concedere all’Azerbaigian tempo fino al 7 settembre di quest’anno. sulla fornitura di informazioni riguardanti i tre civili rapiti dal Lachine Corridor il 28 agosto. Lo ha riferito l’ufficio del rappresentante della Repubblica d’Armenia per gli affari giuridici internazionali. L’Azerbaigian è obbligato a informare la corte sul luogo in cui si trovano, le condizioni di detenzione, lo stato di salute, le cure mediche ricevute e le misure adottate per il ritorno di queste persone.

(31) TRASFERIMENTO MALATI – 10 pazienti del “Republican Medical Center” CJSC del Ministero della Salute della Repubblica dell’Artsakh, insieme ai loro accompagnatori, sono stati trasferiti nei centri medici specializzati della RA con la mediazione e l’accompagnamento del Comitato Internazionale della Croce Rossa ricevere cure mediche specialistiche urgenti. Il Ministero della Salute informa che è previsto il rientro in Artsakh, accompagnato dalla Croce Rossa, durante la giornata di un paziente, che una volta era stato portato in Armenia per cure. Al momento, 34 bambini sono ricoverati nel Centro medico “Arevik”, 8 di loro sono nel reparto neonatale e di rianimazione. 94 pazienti sono ricoverati presso il “Republican Medical Center” CJSC, 7 sono nel reparto di terapia intensiva, 3 di loro sono in condizioni critiche.

(31) NUOVO MINISTRO DI STATO – Samvel Shahramanyan è stato nominato ministro di Stato dell’Artsakh. Secondo il decreto del Presidente della Repubblica dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, il Ministro di Stato della Repubblica dell’Artsakh, Gurgen Nersisyan, è stato sollevato dall’incarico e il Segretario del Consiglio di Sicurezza, Samvel Sergey Shahramanyan, a cui sono stati conferiti ampi poteri, è stato sollevato dall’incarico precedentemente conferito e nominato Ministro dello Stato.

(31) DIMISSIONI HARUTYUNYAN – Arayik Harutyunyan ha annunciato le sue dimissioni. Qui il testo del suo messaggio.

(31) NUOVO COMANDO RUSSO – Il maggiore generale Kirill Kulakov è stato nominato nuovo comandante delle truppe russe di mantenimento della pace nel Nagorno-Karabakh. Kulakov è nato il 20 luglio 1969. Da marzo 2017 è stato comandante della Scuola superiore di comando militare di Kazan. Kulakov sostituisce il colonnello generale Alexander Lentsov, in servizio dall’aprile 2023.

(30) AIUTI DALLA FRANCIA – L’Azerbaigian ha bloccato l’ingresso dei beni umanitari inviati nell’Artsakh da diverse regioni della Francia. Dieci autotreni carichi di aiuti alimentari e non si sono incolonnati a Kornidzor dove ne sono presenti altre 21. L’Azerbaigian, tuttavia, blocca ancora il transito nel corridoio di Lachin. Nello stesso tempo, due autotreni della Mezzaluna Rossa hanno invano cercato di entrare in Artsakh da Aghdam ma sono stati fermati dai cittadini armeni che non vogliono aiuti dall’Azerbaigian.

(30) SINDACO DI PARIGI IN ARMENIA – Il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica dell’Artsakh, Sergey Ghazaryan, ha incontrato a Kornidzor il sindaco di Parigi Anne Hidalgo e la delegazione da lui guidata, arrivata in Armenia per accompagnare un carico umanitario inviato dalla Francia all’Artsakh e valutare la situazione sul campo. Il capo del dipartimento degli esteri della Repubblica dell’Artsakh ha presentato la situazione disastrosa che si è creata in vari settori dell’Artsakh a causa del blocco e il lavoro volto a risolverla.

(29) SOSTEGNO ALIMENTARE – Da domani inizierà il programma di sostegno sociale sotto forma di cibo ad alcune categorie di persone che vivono nella città di Stepanakert. Lo comunica il Ministero dello Sviluppo Sociale e della Migrazione della Repubblica dell’Azerbaigian, precisando che a partire dal 28 agosto 2023, i beneficiari del programma saranno persone di età inferiore a 18 anni,  persone di età superiore a 63 anni e persone con disabilità. Il sostegno per ciascun beneficiario comprenderà 1 kg di carne, 1 kg di patate e 1 kg di cereali. Per ricevere il sostegno, il beneficiario o un membro adulto della sua famiglia può presentare domanda fino al 21 settembre 2023 al Comitato di gestione delle ispezioni statali o Comitato per gli affari abitativi della Repubblica di Armenia, presentando il documento d’identità originale del beneficiario, il numero di servizio pubblico e, nel caso di una persona con disabilità, anche il certificato della decisione di prova.

(28) GLI AZERI “PERDONANO” I RAGAZZI RAPITI – Baku ha annunciato la chiusura del procedimento penale contro i tre giovani (Alen Sargsyan, Vahe Hovsepyan e Levon Grigoryan) rapiti dai soldati azeri al posto di blocco illegale di Lachin. Erano accusati di atti di disprezzo verso la bandiera dell’Azerbaigian. L’Ufficio del Procuratore Generale dell’Azerbaigian ha emesso un messaggio al riguardo. “Tenendo conto dell’età degli imputati, del loro sincero rimorso e del rispetto dei requisiti della legislazione procedurale, è stato applicato il principio di umanità e il procedimento penale contro di loro è stato fermato” si legge nel comunicato stampa dell’Azerbaigian.

(28) MANIFESTAZIONE SPONTANEA – Dopo il rapimento dei cittadini della Repubblica dell’Artsakh al posto di blocco illegale dell’Azerbaigian, a Stepanakert si è svolta in serata una grande manifestazione spontanea. La folla si è radunata in piazza della Rinascita davanti al palazzo presidenziale e a quello dell’Assemblea nazionale che si è riunita in seduta straordinaria alle 21 (ora locale) dibattendo per oltre cinque ore sugli sviluppi della crisi. All’evento hanno partecipato anche il secondo e il terzo presidente della Repubblica dell’Artsakh, Bako Sahakyan e Arkadi Ghukasyan. Al termine, il presidente Arayik Harutyunyan è uscito per rispondere alle domande delle persone radunate davanti al parlamento, comunicando innanzitutto di avere buone notizie sulla sorte dei ragazzi rapiti al checkpoint illegale in quanto convinto che presto verranno rilasciati. Ha altresì dato appuntamento per la mattina seguente alle famiglie dei ragazzi rapiti. Il capo del Paese ha assicurato che è in discussione la questione dell’apertura di una sola strada, ovvero quella del  corridoio di Lachin. Harutynunyan ha informato che sono state discusse tre questioni: il destino dei tre giovani dell’Artsakh che sono stati rapiti al checkpoint illegale azerbaigiano, la questione del pane, la necessità di riaprire il corridoio Lachin. Ha inoltre parlato riguardo le sue possibili dimissioni nei prossimi giorni che saranno oggetto di un valutazione a breve.

(28) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente Harutyunyan ha convocato una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza per discutere del rapimento dei tre ragazzi al checkpoint di Lachin.

(28) SONO TRE I RAGAZZI RAPITI – Sarebbero tre i ragazzi armeni dell’Artsakh fermati e sequestrati dagli azeri al checkpoint illegale di Lachin. Secondo i media azeri, gli armeni arrestati sono giocatori di calcio del club Martuni Avo ricercati dalle forze dell’ordine azere dal 2021 per aver presumibilmente “disonorato” la bandiera azera. Rischiano una pena detentiva di 10 giorni. In precedenza, l’Artsakh InfoCenter aveva denunciato il  rapimento  da parte dell’Azerbaigian di una sola persona, uno studente di 22 anni che si stava recando in Armenia per proseguire gli studi. Un altro studente era stato interrogato dalle guardie di frontiera azere quando è arrivata la notizia del rapimento, secondo Tigran Petrosyan, capo del consiglio anticrisi sotto il presidente dell’Artsakh.

(28) RAPITO STUDENTE ARMENO – La parte azera ha rapito al posto di controllo illegale nel corridoio di Lachin Alen Nelson Sargsyan, nato nel 2001, che si stava recando in Armenia dall’Artsakh accompagnato dalle forze di pace russe. Lo riferisce il quartier generale dell’informazione dell’Artsakh. Non si hanno ancora informazioni attendibili sui motivi del rapimento. Alen Sargsyan è uno studente che stava andando a Yerevan per continuare i suoi studi.

(28) TRASFERIMENTO MALATI – 6 pazienti medici del “Centro Medico Repubblicano” CJSC del Ministero della Salute della Repubblica di Armenia, insieme ai loro accompagnatori, sono stati trasferiti nei centri medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e l’accompagnamento del Comitato Internazionale della Croce Rossa per ricevere assistenza medica specialistica urgente. In giornata è previsto il ritorno in Artsakh con i veicoli del CICR di 3 pazienti medici, insieme ai loro accompagnatori. Attualmente, 37 bambini sono ricoverati nel centro medico “Arevik”, 4 di loro sono nel reparto neonatale e di rianimazione mentre 87 pazienti stanno ricevendo cure ospedaliere presso il “Republican Medical Center” con 6 pazienti sono nel reparto di terapia intensiva (3 di loro sono in condizioni critiche).

(28) VIOLAZIONI AZERE SU YERASKH– Dal 25 al 27 agosto, l’Azerbaigian ha sparato più di 60 colpi contro la costruenda acciaieria (a capitale armeno-statunitense) di Yeraskh. Si tratta di un numero senza precedenti di colpi ad alta intensità in direzione della fabbrica in costruzione

(27) FARINA CONSEGNATA A STEPANAKERT – Entro la fine della giornata a Stepanakert verrà fornita farina in misura pari al 70% della domanda di pane di oggi e di domani. Lo riferisce il Fondo di sostegno agricolo e rurale della Repubblica dell’Azerbaigian.”Giornalmente vengono raccolte le scorte di grano e la farina risultante viene inviata direttamente ai panificati, secondo le possibilità.Questa mattina è già stata consegnata una notevole quantità di farina ai laboratori Stepanakert ed entro la fine della giornata sarà consegnato circa il 70% della domanda di pane di oggi e di domani.Anche nei distretti si sta lavorando adeguatamente in questa direzione“, si legge nella nota.

(26) CAMION FERMI – I camion che trasportano cibo e medicinali essenziali dall’Armenia all’Artsakh sono a Kornidzor da un mese. Secondo l’accordo iniziale, il carico di oltre 400 tonnellate doveva essere inviato attraverso le forze di pace russe nell’Artsakh assediato, dove la crisi umanitaria si intensifica di giorno in giorno. Ad oggi l’Azerbaigian impedisce il loro ingresso in Artsakh.

(26) INCONTRO CON I MEDIA – Il presidente dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh Davit Ishkhanyan ha incontrato i rappresentanti dei media della repubblica. Come riferito dal dipartimento stampa e pubbliche relazioni dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh, il capo del parlamento ha presentato le attività di 20 giorni dell’ufficio, con riferimento alle sfide esterne e interne.Parallelamente agli sforzi volti ad alleviare la difficile situazione nel Paese, sono stati compiuti sforzi per attivare la diplomazia parlamentare, riavviare le relazioni interparlamentari con l’Armenia e ripristinare contatti attivi con gruppi e circoli amichevoli.

(26) CIBO DA CHARTAR A STEPANAKERT – I residenti della città di Chartar, nell’Artsakh, hanno inviato il terzo lotto di sciroppo di gelso e grano korkot a Stepanakaret. I destinatari questa volta sono state le 200 famiglie di via Sasuntsi Davit nella capitale, ciascuna delle quali ha ricevuto 1 kg di korkot e 0,5 l di doshab.L’iniziativa è realizzata con il sostegno di un gruppo di patrioti di Chartar residenti in Russia, con l’aiuto degli operai e dei volontari del comune di Chartar.

(26) DISTRIBUZIONE CIBO – Da lunedì verrà organizzata la fornitura di prodotti a base di carne, patate e cereali per alcuni gruppi sociali di Stepanakert. Il ministro di Stato, Gurgen Nersisyan, ha dichiarato: “Negli ultimi giorni il governo ha svolto alcuni lavori preparatori per organizzare la distribuzione di prodotti a base di carne, patate e cereali ai rappresentanti di diversi gruppi sociali di Stepanakert (pensionati, disabili, sfollati, madri sole, famiglie con molti bambini, ecc.) dalla prossima settimana. Un ulteriore comunicato chiarificatore verrà rilasciato dagli organi competenti in merito alla procedura”.

(26) DISTRIBUZIONE FARINA – Nei prossimi giorni la farina verrà fornita ai panificati in un certo volume stabile, senza ridurre i volumi di produzione dei giorni precedenti. Il Fondo di sostegno ai villaggi e all’agricoltura ha informato di ciò, assicurando che le voci diffuse secondo cui la farina non verrà affatto fornita nei prossimi tre giorni sono false. La fondazione ha informato che nonostante vi siano diversi problemi legati all’organizzazione del raccolto, al volume di grano necessario, al funzionamento dei mulini e alla disponibilità di combustibile, nei prossimi giorni sarà possibile mantenere stabile il livello di approvvigionamento di farina e volume di produzione del pane, almeno il livello degli ultimi giorni.

(25) AIUTI DALLA FRANCIA – Su richiesta del Consiglio di coordinamento delle organizzazioni franco-armene (CCAF), il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha lanciato un’iniziativa invitando le comunità regionali della Francia a organizzare un convoglio umanitario nel Nagorno-Karabakh assediato dal 12 dicembre. 2022. Il programma è finanziato dalle regioni Ile-de-France, Auvergne-Rhône-Alpes, Hauts-de-France, Occitanie, Pays de la Loire e Provenza-Alpi-Costa Azzurra della Francia e da molte città del Paese. Anne Hidalgo, Xavier Bertrand, Bruno Retailleau, Jeanne Barseghian, nonché Patrick Karam e Michele Rubirola hanno deciso di accompagnare fisicamente questo convoglio che dovrebbe raggiungere il corridoio Lachin nel pomeriggio del 30 agosto. Inoltre, la CCAF chiede alle autorità francesi ed europee di utilizzare misure diplomatiche speciali affinché questo convoglio di 10 camion con beni essenziali attraversi il checkpoint stabilito dall’Azerbaigian e raggiunga la loro destinazione. L’idea di inviare un convoglio umanitario francese era stata annunciata per la prima volta da Laurent Wauquiez, presidente del consiglio regionale dell’Alvernia-Rodano-Alpi francese, a Yerevan a marzo.

(25) CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU – La Francia presenterà un progetto di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per fornire aiuti ai 120.000 abitanti dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) che rischiano di morire di fame a causa del blocco illegale del corridoio Lachin da parte dell’Azerbaigian. Per l’approvazione del documento saranno necessari almeno nove voti e nessun veto da parte di Cina, Russia, Stati Uniti o Regno Unito.

(25) TRASFERIMENTO PAZIENTI – 10 pazienti dell’Artsakh sono stati trasferiti in centri medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e l’accompagnamento del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Durante la giornata è previsto il ritorno ad Artsakh con i veicoli del CICR di 8 pazienti medici, insieme ai loro accompagnatori, che una volta erano stati inviati in Armenia per cure.

(25) MISSIONE OSCE – Andrzej Kasprzyk, rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE, è in Armenia per visitare il Corridoio Lacin e riferire sulla situazione attuale, su istruzioni del Presidente in esercizio dell’OSCE. Recentemente ha visitato la zona di confine di Kornidzor, dove da più di un mese i veicoli carichi di aiuti umanitari inviati dall’Armenia per alleviare la crisi umanitaria aspettano di entrare nel Nagorno Karabakh.

(25) NAZIONI UNITE – Il professor Juan Mendes ha presentato alle Nazioni Unite un rapporto sulle conseguenze giuridiche del blocco del Nagorno Karabakh. È stato pubblicato anche sul sito web della Rappresentanza permanente dell’Armenia presso le Nazioni Unite.
Il 23 agosto la rappresentanza permanente dell’Armenia ha organizzato un dibattito presso la sede delle Nazioni Unite, durante la quale è stato presentato il parere esperto di Juan Mendes, ex consigliere speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la prevenzione del genocidio, professore di diritti umani presso l’Università americana di Washington riguardo al blocco in corso nel Nagorno Karabakh e all’ONU le possibilità di utilizzare strumenti di prevenzione. Alla discussione hanno preso parte i diplomatici degli Stati membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e di numerosi altri Paesi. Nel suo discorso di apertura, il rappresentante permanente della RA presso le Nazioni Unite Mher Margaryan ha presentato la situazione nel Nagorno Karabakh, sottolineando che la crisi umanitaria continua a peggiorare. Riferendosi alla riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’ONU, convocata il 16 agosto su richiesta della Repubblica di Armenia, il rappresentante permanente armeno ha sottolineato che l’ONU non può permettere che venga commesso un altro crimine e deve adottare misure chiare per impedirlo. Il professor Mendes, in particolare, ha sottolineato che nel contesto dell’attuale situazione nel Nagorno-Karabakh, il rifiuto di conformarsi alla sentenza obbligatoria della Corte internazionale di giustizia è un segnale per lanciare lo strumento di prevenzione precoce per prevenire il genocidio. Secondo il parere esperto del professor Mendes, la situazione nel Nagorno Karabakh costituisce una base sufficiente affinché la comunità internazionale possa attivare meccanismi di allerta precoce e il principio della responsabilità di proteggere.

(25) PRIGIONIERO ARMENO – Secondo quanto riferiscono i media azeri, rappresentanti dell’ufficio del difensore dei diritti umani hanno visitato il prigioniero armeno Gagik Voskanyan il quale avrebbe “espresso la sua soddisfazione per le condizioni di detenzione”. Voskanyan, un soldato dell’esercito di riserva, partecipante a un campo di addestramento, era stato catturato dagli azeri il 16 agosto e incriminato per “attraversamento illegale del confine di stato”.

(24) DICHIARAZIONI DI PASHINYAN – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha annunciato che Baku sta continuamente silurando con vari mezzi il dialogo con Stepanakert, cercando di attribuire la responsabilità al Nagorno Karabakh. Il Primo Ministro ritiene essenziale attuare il punto 7 della dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020, che prevede il ritorno dei rifugiati e degli sfollati interni non solo nel territorio del Nagorno Karabakh, ma anche nelle regioni adiacenti .”Ciò significa che gli armeni non solo di Martakert, di alcuni villaggi di Hadrut, di alcuni villaggi di Martuni, ma anche di Getashen, Martunashen, Shahumyan e di altre regioni dovrebbero avere l’opportunità di tornare alle loro case con dignità e sicurezza“, ha affermato Pashinyan. Il premier armeno ha inoltre annunciato di aver ricevuto informazioni che si stanno sviluppando piani per aprire unilateralmente il corridoio Lachin, cioè per consentire solo l’uscita dal Nagorno Karabakh. Ha anche ricordato che molti residenti del Nagorno Karabakh si trovano attualmente nella Repubblica d’Armenia e non possono tornare nel Nagorno Karabakh. Di questi, circa 5.000 sono dovuti alla chiusura illegale del corridoio Lachin dal dicembre dello scorso anno e circa 30.000 sono dovuti al mancato rispetto del punto 7 della dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020.

(24) VIOLAZIONI AZERE – Nella notte tra il 23 e il 24 agosto, le forze armate azere hanno violato il cessate il fuoco nella regione di Martuni, nella Repubblica dell’Azerbaigian, utilizzando armi leggere. Non ci sono perdite da parte armena.La violazione del cessate il fuoco è stata segnalata al comando delle truppe russe di mantenimento della pace. 

(24) DICHIARAZIONI MINISTERO ESTERI STEPANAKERT – Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell’Artsakh ha risposto all’informazione diffusa dal servizio azerbaigiano della BBC secondo cui le autorità del Nagorno Karabakh sarebbero propense ad accettare l’apertura della strada per Aghdam e che si terrà un incontro tra le parti su questo tema. che si terrà a Barda nei prossimi giorni. “Vorremmo sottolineare che la parte dell’Artsakh ha sempre agito in modo pacifico, partendo dalla posizione di una soluzione globale del conflitto azerbaigiano-karabakh attraverso i negoziati. Allo stesso tempo, tali negoziati dovrebbero svolgersi nel quadro del formato internazionale concordato tra le parti, che consentirà di garantire che i negoziati siano condotti in conformità con le norme e i requisiti del diritto internazionale. La parte dell’Artsakh ha più volte, attraverso i mediatori, preso iniziative riguardo agli incontri, ma la parte azera le ha respinte. Aggiungiamo che qualsiasi incontro sul territorio dell’Azerbaigian, soprattutto senza la presenza di mediatori internazionali, comporta rischi piuttosto grandi, soprattutto se si considera il fatto del rapimento di Vagif Khachatryan, che è sotto il mandato del CICR, in presenza delle forze di pace russe. Per quanto riguarda la strada di Aghdam, oggi il portavoce del Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian ha parlato di questo argomento,” si legge nella risposta del ministero.

(23) VIOLAZIONI AZERE – Quattro violazioni del regime di cessate il fuoco sono state registrate nelle regioni di Martuni e Shushi secondo quanto riferito dal ministero della Difesa russo che precisa che non risultano feriti.

(23) BUONI PER IL PANE – Da oggi, i residenti delle città di Martuni e Chartar, delle grandi comunità di Sosi, Karmir Pazar, Berdashen e Gishi, acquistano il pane con buoni sconto. Lo ha detto Hunan Hayrumyan, capo dell’amministrazione distrettuale di Martuni. “Tenendo conto del numero della popolazione e delle piccole scorte del raccolto di grano ottenuto, siamo giunti alla conclusione che dovremmo usarlo con parsimonia”, ha spiegato Hayrumyan. Egli ha osservato che il modulo del buono è già stato sviluppato e fornito ai residenti, il buono campione è stato inviato alle comunità. “Il buono riporta il nome del capofamiglia, il numero dei componenti della famiglia e la quantità di pane da fornire. Abbiamo preso in considerazione la massa del pane. diamo due pani ciascuno a una famiglia fino a tre membri, sei pani a una famiglia di sette persone e sette pani a una famiglia di otto persone. Abbiamo tenuto conto delle scorte di farina, della capacità dei mulini e non credo che ci saranno ostacoli in tali questioni. Sui tagliandi verranno segnate le date, dopo che i dipendenti dei panifici o dei negozi avranno consegnato il pane, indicheranno nel tagliando consegnato che è stato ricevuto il pane disponibile per ventiquattr’ore,” ha precisato Hayrumyan.

(22) ASSEMBLEA NAZIONALE – Il Presidente dell’Assemblea Nazionale della Repubblica dell’Artsakh, Davit Ishkhanyan, ha ricevuto oggi il Ministro degli Affari Interni della Repubblica d’Armenia, Karen Sargsyan. Durante l’incontro è stato evidenziato il ruolo e l’importanza del Ministero degli Affari Interni nel garantire il normale lavoro delle istituzioni statali nel Paese e nel mantenere la sicurezza interna e la solidarietà. Karen Sargsyan ha espresso la volontà di collaborare con l’Assemblea nazionale e i comitati competenti. Il Ministro degli Interni ha assicurato che il sistema degli Affari Interni, in particolare la Polizia, farà ogni sforzo per garantire la sicurezza pubblica e frenare le illegalità e gli oltraggi. Oggetto di discussione speciale sono state alcune questioni relative alla protezione civile della Repubblica dell’Azerbaigian. All’incontro era presente Marcel Petrosyan, presidente del Comitato permanente per la difesa, la sicurezza e l’applicazione della legge dell’Assemblea nazionale.

(22) ANCORA VIOLAZIONI AZERE – Intorno alle 12:30, le forze armate azere hanno aperto il fuoco contro una mietitrebbia che lavorava nei campi di Sarushen utilizzando armi leggere. Da diversi giorni gli azeri sparano in questa zona per ostacolare la raccolta del grano. L’incidente è stato segnalato al comando delle truppe russe di mantenimento della pace. In precedenza, tra le 6 e le 7 altre violazioni azere sono state registrate nelle regioni di Martakert e Martuni.

(22) TRASFERIMENTO MALATI – 7 pazienti medici del “Centro Medico Repubblicano” di Stepanakert, insieme ai loro accompagnatori, sono stati trasferiti in centri medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e l’accompagnamento di il Comitato Internazionale della Croce Rossa per ricevere assistenza medica specialistica urgente. La parte azera continua a vietare la consegna di medicinali e forniture mediche tanto necessarie all’Artsakh da parte dei veicoli della Croce Rossa. Attualmente, 28 bambini sono ricoverati nell’unità medica “Arevik”, 4 di loro sono nel reparto neonatale e di rianimazione. Al “Republican Medical Center” 85 pazienti ricevono cure ospedaliere, 3 pazienti sono nel reparto di terapia intensiva con 2 in condizioni critiche.

(21) UCCISO SOLDATO ARMENO – Intorno alle 15:30, unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco sulla posizione armena situata nel settore di Akhpradzor (Armenia), a seguito della quale il militare Vanik Arami Ghazaryan è stato ferito mortalmente da arma da fuoco. Lo ha riferito il Dipartimento di informazione e pubbliche relazioni del Ministero della Difesa di Yerevan.

(21) TRASFERIMENTI – 41 cittadini della Russia e dell’Artsakh sono stati trasferiti in Armenia attraverso la mediazione delle forze di pace russe. I cittadini della Federazione Russa attendono da tempo il loro trasferimento e i cittadini dell’Artsakh sono studenti ammessi a università dell’Armenia o straniere. Secondo l’accordo preliminare raggiunto con le forze di pace, nei prossimi giorni proseguiranno i trasferimenti di studenti e cittadini russi. Tuttavia, la parte azera continua a ostacolare il movimento nei due sensi di molte persone. Ad oggi, centinaia di cittadini in Armenia sono in attesa di tornare in Artsakh, 333 persone sono in attesa di essere trasferite in Armenia attraverso la Croce Rossa per motivi sanitari di emergenza e pianificati, senza contare la necessità di movimento nei due sensi di migliaia di persone per scopi umanitari, di lavoro e altri. La parte azera continua a creare condizioni umilianti al posto di blocco illegale situato vicino al ponte Hakari, oltre a sorveglianza illegale e ostacoli per i cittadini dell’Artsakh. In particolare, contro la volontà delle persone, gli azeri ei giornalisti da loro invitati hanno filmato ancora una volta i loro volti e li hanno utilizzati a fini propagandistici. Inoltre, la parte azera non ha permesso ai veicoli delle truppe di pace russe di attraversare il ponte Hakari, costringendo i passeggeri ad attraversare il ponte con i loro bagagli a piedi, dopodiché hanno proseguito il loro cammino con i veicoli che sono venuti loro incontro. da Goris.

(21) VIOLAZIONI AZERE – Oggi, tra le 05:50 e le 06:30, le forze armate azere hanno violato il cessate il fuoco nelle regioni di Martakert, Askeran, Martun e Shushi utilizzando armi leggere. Segnalate anche ripetute violazioni verso l’Armenia all’altezza di Verin Shorza.

(20) AIUTI ALIMENTARI – Grazie al lavoro organizzativo intrapreso nei giorni scorsi, da domani verrà rilasciato un ulteriore volume di prodotti a base di carne al mercato centrale di Stepanakert con il prezzo massimo di 1 chilogrammo di carne bovina e suina fissato in 4.000 AMD (meno di 10 euro). Lo riferisce il quartier generale dell’informazione dell’Artsakh. “La vendita sarà effettuata nei punti vendita di prodotti a base di carne di Stepanakert, dove saranno presenti i dipendenti della polizia, del comitato delle entrate statali e del comitato di gestione dell’ispezione statale per escludere acquisti speculativi. Si stanno inoltre adottando misure per aumentare il più possibile il volume del pane” dichiara Info Center Artsakh

(19) INCONTRO HARUTYUNYAN – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, ha incontrato un gruppo di membri dell’Unione dei parenti dei soldati uccisi e dispersi nella terza guerra dell’Artsakh. Harutyunyan ha presentato i passi compiuti dalle autorità nella direzione della revoca del blocco dell’Artsakh, ha parlato dei possibili sviluppi.

(19) VIOLAZIONI AZERE A SARUSHEN – Le Forze Armate dell’Azerbaigian stanno tenendo sotto tiro da molti giorni l’unico campo di grano della comunità di Sarushen, privando gli abitanti della possibilità di avere il pane. Da diversi giorni gli abitanti della comunità Sarushen della regione di Askeran della Repubblica dell’Artsakh stanno cercando di raccogliere il raccolto dell’unico campo di grano del villaggio per risolvere il problema del pane, ma le persone e i macchinari agricoli che si avvicinano al campo sono regolarmente presi di mira dalle posizioni azere situate nelle vicinanze.Sebbene ogni volta in Artsakh le forze di pace russe coordinino la data e l’ora del raccolto con la parte azera e si organizzino sul posto alla presenza delle forze di pace, tuttavia, non appena iniziano i lavori, il fuoco senza sosta da vari iniziano le armi da fucile, dopodiché vengono immediatamente fermate, e i civili vengono trasportati in salvo con l’aiuto delle forze di pace.

(19) CROCE ROSSA – Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha rilasciato una dichiarazione in merito alla situazione intorno al corridoio Lachin. Il CICR rimane l’unica organizzazione umanitaria che opera nel Corridio di Lachin r per soddisfare le crescenti esigenze umanitarie, afferma la dichiarazione. “L’ultima fornitura di medicinali è avvenuta il 7 luglio e l’ultima fornitura di cibo è avvenuta il 14 giugno. Il CICR invita i responsabili delle decisioni a trovare un compromesso e rendere possibile la ripresa delle forniture umanitarie urgentemente necessarie“, afferma la dichiarazione.

(19) AIUTO ALLA POPOLAZIONE – Durante l’assedio di Artsakh, il Ministero dello sviluppo sociale e della migrazione della Repubblica di Armenia ha fornito sostegno a più di 50.000 persone (diversi gruppi sociali) sotto forma di forniture alimentari e igieniche secondo quanto dichiarato dal ministro di Stato Nersesyan. “Nelle ultime settimane, nella sola città di Stepanakert sono state sostenute più di 2.500 famiglie. Nei prossimi giorni verranno completate le restanti 4.500 domande, circa 700 donne incinte riceveranno cibo e articoli per l’igiene e il processo di accettare nuove domande inizierà il 22 agosto 2023.Nei distretti si sta tentando di fornire farina ai residenti delle comunità rurali, per indirizzare l’opportunità dei panifici a soddisfare i bisogni dei residenti delle comunità urbane“, ha affermato il Ministro di Stato.

(19) SEPOLTURA NEGATA – I parenti di Helen Dadayan, residente nella città di Chartar, Artsakh, vittima di un incidente stradale sull’autostrada Gyumri-Yerevan, si sono riuniti oggi davanti all’ufficio del CICR a Stepanakert, chiedendo che i resti della ragazza siano trasportati al patria. Il corpo si trova da una settimana all’obitorio di Goris (ARM) ma gli azeri non ne autorizzano il trasporto in Artsakh. I parenti si sono anche incontrati con il comandante delle forze di pace russe Lentsov.

(18) TRASFERIMENTO PAZIENTI – Undici pazienti del Centro medico repubblicano dell’Artsakh sono stati trasportati presso istituzioni mediche specializzate dell’Armenia per cure mediche specialistiche urgenti, con accompagnatori, nonché la mediazione e la scorta del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Nove pazienti, che erano stati trasferiti in Armenia per cure mediche nell’ambito del finanziamento statale, dovrebbero tornare ad Artsakh durante il giorno con i veicoli del CICR e insieme ai loro accompagnatori. Un totale di 27 bambini stanno attualmente ricevendo cure ospedaliere presso l’Arevik Medical Center di Artsakh, e otto di loro sono presso l’unità di terapia intensiva e neonatale. E 82 pazienti stanno ricevendo cure ospedaliere presso il Republican Medical Center, quattro di loro sono nell’unità di terapia intensiva e due di questi quattro sono in condizioni critiche.

(18) PROCESSO IN VISTA PER KHACHATRYAN – L’Azerbaigian intende processare il cittadino dell’Artsakh, Vagif Khachatryan, rapito a fine luglio al checkpoint di Lachin mentre era sul convoglio della Croce Rossa. Khachatryan “sarà davanti alla corte nel prossimo futuro”, ha detto ai media Emil Taghiyev, capo del dipartimento per le indagini speciali presso l’ufficio del procuratore militare dell’Azerbaigian. Vagif Khachatryan è accusato ai sensi degli articoli del codice penale azero di “genocidio” e “deportazione o reinsediamento forzato della popolazione” durante la prima guerra dell’Artsakh, che l’Azerbaigian stesso aveva scatenato contro l’Artsakh all’inizio degli anni ’90. Khachatryan è stato letteralmente portato via dagli azeri dalle mani dei dipendenti della Croce Rossa di recente.

(18) COMMENTO A CONSIGLIO SICUREZZA – Il ministero degli Esteri di Stepanakert ha rilasciato una nota a commento della riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu: “”Esprimiamo la nostra gratitudine a quei Paesi che sono rimasti fedeli ai principi del diritto internazionale e dell’umanesimo e hanno sottolineato nei loro discorsi la necessità dell’urgente sblocco del Corridoio Lachin e della fornitura di beni vitali alla popolazione bisognosa dell’Artsakh. Allo stesso tempo, è deludente che le singole delegazioni abbiano cercato di trovare un equilibrio immaginario ed estremamente pericoloso tra il desiderio del popolo dell’Artsakh di vivere liberamente, in sicurezza e con dignità nella propria patria e le ambizioni dell’Azerbaigian di sottometterlo e distruggerlo con la forza. Non può esserci compromesso tra, da un lato, i valori universali di libertà, dignità umana, pace e giustizia, e, dall’altro, manifestazioni estreme di violazioni sistematiche e su larga scala dei diritti umani compiute con la scopo della distruzione fisica delle persone. Ci aspettiamo che gli Stati membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dimostrino coerenza e una posizione di principio nel prevenire ulteriori atti criminali contro il popolo dell’Artsakh e rafforzino la loro posizione adottando una risoluzione che obbligherà l’Azerbaigian a revocare il blocco illegale del Corridoio di Lachin senza alcuna precondizione e interconnessione con percorsi alternativi in stretta conformità con la Dichiarazione Tripartita del 9 novembre 2020 e con le decisioni della Corte Internazionale di Giustizia. Dato il chiaro intento genocida dell’Azerbaigian, qualsiasi tentativo di ostacolare gli sforzi del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per porre fine all’assedio disumano e al disastro umanitario dell’Artsakh equivarrebbe a una tacita approvazione, se non complicità, dei crimini di Baku”.

(18) VIOLAZIONI AZERE – Intorno alle 9:20, le forze armate azere hanno violato il cessate il fuoco nella regione di Martuni di Artsakh aprendo il fuoco, con armi leggere, contro un trattore che lavorava in un campo del villaggio di Myurishen. 

(18) SMENTITE DIMISSIONI HARUTYUNYAN – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan non ha intenzione di dimettersi. Lo comunica l’addetta stampa del presidente armeno, Lusine Avanesyan, commentando la notizia che da ieri circola in rete da ieri.

(18) INTERROTTO INTERNET – Gli azeri hanno sabotato ieri sera il cavo di fibra ottica che dall’Armenia arriva in Artsakh. L’interruzione risulta all’altezza di Berdzor (vecchio corridoio di Lachin). In giornata, dopo mediazione delle forze di pace russe, il “guasto” è stato riparato.

(17) FUOCO SU AGRICOLTORI – Nei campi intorno al villaggio di Sarushen (regione di Askeran) sono stati sparti dagli azeri colpi all’indirizzo di una mietitrebbia. Le violazioni sono state registrate sia al mattino che nel pomeriggio.

(16) CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU – Si è tenuta una sessione del Consiglio di sicurezza dedicata al blocco di Lachin. Dagli interventi di quasi tutti gli ambasciatori (in primo luogo, Usa, Russia, Ue, Francia, Regno Unito) è emersa la necessità di riaprire il passaggio lungo il corridoio di Lachin. Prospettata anche la possibilià di una ulteriore, aggiuntiva, via di aiuti da Aghdam. Evidenziata l’utilità di un colloquio diretto tra Stepanakert e Baku.

(16) AZERI SPARANO SU POSIZIONI ARMENE – L’Azerbaigian ha sparato contro postazioni armene, riferisce il servizio stampa del Ministero della Difesa dell’Armenia. Di conseguenza, intorno alle 17:30 (ora locale), le unità dell’esercito azero hanno aperto il fuoco – con armi leggere – in direzione delle posizioni armene situate nel settore del villaggio di Norabak nella provincia di Gegharkunik. 

(16) PRESIDENTE DELL’OSCE – Facendo seguito alle mie conversazioni telefoniche della scorsa settimana, in qualità di Presidente in esercizio dell’OSCE ho chiesto al mio Rappresentante personale Andrzej Kasprzyk di visitare l’area di Lachin e di riferirmi sull’attuale situazione in loco. Così si è espresso Bujar Osmani, presidente in esercizio dell’OSCE e ministro degli affari esteri della Macedonia del Nord. “Ribadisco il mio invito a concedere il libero passaggio attraverso il corridoio Lachin. Altre rotte dovrebbero aprirsi in parallelo. Gli aspetti umanitari devono sempre prevalere. Il dialogo sulle questioni politiche continuerà e l’OSCE è pronta a facilitare“, ha aggiunto Osmani. 

(16) CATTURATO SOLDATO ARMENO – La foto del riservista armeno GV, arrestato dalle forze armate dell’Azerbaigian, è apparsa nel dominio azero dei social media. All’inizio della giornata, il Ministero della Difesa dell’Armenia ha annunciato che, secondo i dati preliminari, il riservista GV, un partecipante al campo di addestramento militare, aveva abbandonato la sua posizione di combattimento ed erano in corso operazioni di ricerca per localizzarlo. Poco dopo quella dichiarazione, la parte azera aveva riferito che una persona armena è stata catturata. Dopo questo annuncio da parte azera, il Ministero della Difesa armeno ha rilasciato un filmato che mostra come un gruppo di militari delle forze armate azere si avvicina al riservista armeno GV, che è finito dalla parte azera in circostanze ancora indeterminate, prima parla con, poi arresta lui e prende in macchina in una direzione sconosciuta.

(15) ANNUNCIATO NUOVO VERTICE – A settembre si terranno i nuovi incontri armeno-azeri sul trattato di pace. Edmon Marukyan, l’Ambasciatore Generale dell’Armenia; lo ha annunciato in onda sulla compagnia televisiva pubblica dell’Armenia. “Le azioni dell’Azerbaigian interrompono il processo di pace. L’Armenia non abbandona il processo, rimanendo fedele al processo, ma è necessaria una parte opposta. L’Azerbaigian è obbligato a ritirare le sue truppe dal territorio sovrano dell’Armenia”, ha aggiunto Marukyan.

(15) PRIMO MORTO PER FAME IN ARTSAKH – L’ufficio del Difensore dei diritti umani ha oggi informato che un cittadino di Stepanakert – K. Hovhannisyan – di 43 anni è morto in conseguenza della malnutrizione dovuta alla penuria di cibo. “Cronica malnutrizione, carenza di proteine e calorie”: questa la diagnosi. Il blocco azero del Nagono Karabakh-Artsakh ha fatto dunque la sua prima vittima ufficiale.

(15) SPARI AZERI CONTRO MISSIONE EUMA – L’esercito azero ha aperto il fuoco contro gli osservatori dell’UE e il loro veicolo in direzione di Verin Shorzha, nella provincia di Gegharkunik secondo quanto ha dichiarato in una nota il ministero della Difesa dell’Armenia. La missione europea ha confermato la sparatoria. Nella medesima località, ieri, era stato gravemente ferito un soldato armeno.

(15) PROVOCAZIONI AZERE – Un certo numero di media online che operano sotto il coordinamento del Ministero della Difesa e dei servizi speciali dell’Azerbaigian martedì hanno continuato a pubblicare video falsi che presumibilmente raffigurano le nuove postazioni di combattimento dell’Esercito di difesa dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) e il trasferimento di armi e militari equipaggiamento alla linea di contatto, ha osservato l’Esercito di difesa dell’Artsakh in una dichiarazione.La parte azera, violando continuamente i propri obblighi derivanti dal documento tripartito del 9 novembre 2020, a seguito del quale l’Artsakh si trova in uno stato di disastro umanitario, tenta – attraverso la diffusione attiva di false informazioni – di addossare la colpa del degrado della situazione da parte dell’Artsakh e delle forze di pace russe, cerca di distogliere l’attenzione internazionale dalle sue azioni aggressive volte a portare a termine la pulizia etnica nell’Artsakh e svolge la preparazione delle informazioni per le successive provocazioni, ha aggiunto l’Esercito di difesa dell’Artsakh.

(14) TRASFERIMENTO MALATI – Il ministero della Salute comunica che con l’ausilio della Croce Rossa prosegue il trasferimento di malati gravi alla repubblica di Armenia per cure specialistiche. Tuttavia, una dozzina di pazienti hanno rifiutato il trasfrimento per timore di essere sequestrati dai soldati azeri al blocco di Lachin.

(11) LAVORI SU RETE ELETTRICA – Le frequenti interruzioni di corrente registrate durante la giornata sono dovute all’attuazione di interventi di ripristino d’urgenza del sistema produttivo attuati dalla società “Artsakh HPP”. Secondo la stessa, a causa del blocco di otto mesi dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian e della interruzione delle linee elettriche fornite dall’Armenia (nel territorio sotto controllo azero), l’azienda è costretta a lavorare con un programma sovraccarico, a causa dei quali problemi di localizzazione nell’apparecchiatura poiché la produzione e la fornitura di corrente elettrica sono diventate frequenti. E a causa del blocco completo, è diventato impossibile importare nuove apparecchiature per una rapida risoluzione dei problemi. Nel pomeriggio, l’incidente nel sistema di produzione è stato eliminato dal gruppo di specialisti di “Artsakh HPP” e quindi la fornitura di energia elettrica riprende secondo il programma stabilito da “Artsakhenergy”

(11) OPERAZIONI DI SMINAMENTO – Oggi, in diverse ore della giornata, i gruppi di sminamento del Servizio statale di AI, Fondazione “Centro di sminamento umanitario” e “The Halo Trust” effettueranno lavori di detonazione di munizioni nell’area delle comunità di Aygestan e Ivanyan di Regione di Askeran. Si tratta di ordigni azeri lanciati nel corso della guerra del 2020 e recuperati nei territori della repubblica di Artsakh.

(10) COLLOQUI CON I CATHOLICOS – Il Presidente dell’Assemblea Nazionale della Repubblica dell’Artsakh, Ishkhanyan, ha effettuato una telefonata con il Catholicos di tutti gli armeni Karekin II e il Catholicos della Grande Casa di Cilicia Aram I. Davit Ishkhanyan ha ringraziato per la “benedizione patriottica e gli auguri”. Entrambi i Catholicos hanno espresso il loro “pieno sostegno ai lavori in corso nella direzione di sbloccare la Repubblica dell’Artsakh e ristabilire il diritto all’autodeterminazione del nostro popolo”. “I Venerabili Padri hanno assicurato che la Chiesa Apostolica Armena sarà sempre accanto all’Artsakh e al popolo dell’Artsakh, e hanno espresso la loro disponibilità a una stretta collaborazione”, si legge nel messaggio.

(10) BABAYAN RISPONDE AGLI AZERI – L’Azerbaigian vuole presentare i negoziati Stepanakert-Baku come un dialogo intra-azerbaigiano; cioè, alcuni “criminali” – cioè noi – dovrebbero andare [a Baku] e dire: “perdonaci, stiamo diventando tuoi cittadini”. Lo ha dichiarato David Babayan, consigliere del presidente dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) ed ex ministro degli esteri dell’Artsakh, riferendosi alla dichiarazione dell’Azerbaigian di essere pronto a “tenere incontri regolari con gli armeni del Nagorno-Karabakh “. “Baku vuole discutere la questione dell’integrazione. Hanno stabilito una precondizione che rende impossibile qualsiasi incontro. Sincero interesse per la risoluzione del conflitto, quindi gli incontri dovrebbero essere tenuti in un formato diverso. E questo è semplicemente fare pressione su di noi, morire di fame noi, e poi raggiungere il loro obiettivo. Vediamo [che] il mondo è apatico e non fa alcun passo per migliorare questa situazione vergognosa”, ha detto Babayan.

(10) CARENZA DI ACQUA – A causa del clima secco e umido, si sta verificando una carenza d’acqua nei bacini idrici che alimentavano la città di Stepanakert. Lo comunica la direzione di “Jrmugh-sewer” CJSC. L’azienda è costretta a fornire acqua con pompe artigianali. A causa delle interruzioni di corrente della ventola e della mancanza di carburante, le pompe funzionano a metà capacità, in modalità ventola. Il dipartimento chiede al pubblico di utilizzare l’acqua il più parsimoniosamente possibile per evitare interruzioni idriche e di essere a conoscenza di occasionali interruzioni idriche.

(9) NEGOZIATI – L’Azerbaigian si dice pronto a tenere incontri regolari con gli armeni del Nagorno-Karabakh, e senza interferenze esterne. Mahur Gasimov, Capo del Dipartimento di Analisi e Studi Strategici presso il Ministero degli Affari Esteri (MFA) dell’Azerbaigian, ha assicurato che Baku ha un chiaro piano d’azione per l’attuazione del processo di reintegrazione degli armeni del Karabakh secondo quanto hanno riferito i media azeri. “Le misure economiche, sociali, culturali, educative, religiose e altri settori che saranno presi nell’ambito di questo processo offriranno l’opportunità di garantire i diritti della popolazione dell’Azerbaigian di origine armena. La parte azera è pronta per un dialogo a questo proposito con quei residenti armeni che sono veramente interessati a un tale dialogo, non con coloro che sono interessati solo alle manipolazioni. A questo proposito, siamo pronti a tenere regolarmente incontri con i residenti di nazionalità armena, senza interferenze esterne“, ha affermato. Apparentemente, il rappresentante dell’MFA azero ha dimenticato di menzionare che Baku considera il blocco del popolo dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) il metodo principale per stabilire un contatto con l’Artsakh.

(9) NUOVI AIUTI IN ATTESA – Un altro camion è appena arrivato a Kornidzor e si è accodato alla fila di autotreni, carichi di aiuti alimentari (19 dall’Armenia e due da un’azienda che produce dolciumi) in attesa di avere libero transito attraverso il blocco del checkpoint azero di Lachin. Questo nuovo automezzo è frutto dell’iniziativa di alcune città e regioni francesi in solidarietà e sostegno alla popolazione del Nagorno Karabakh che è sotto assedio da quasi 8 mesi e porta più di 20 tonnellate di carico umanitario (cibo e pasta) che è stato inviato alla città di Parigi da un certo numero di regioni francesi.

(9) TRASFERIMENTO MALATI – 10 pazienti del “Republican Medical Center” CJSC del Ministero della Salute della Repubblica di Armenia insieme ai loro accompagnatori sono stati trasferiti nei centri medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e l’accompagnamento del Comitato Internazionale della Croce Rossa. I suddetti 10 pazienti stanno ricevendo l’emodialisi programmata, ma a causa della scarsità di medicinali e forniture mediche, non sono in grado di ricevere le cure mediche necessarie e rischiano la morte. Durante la giornata, è previsto il ritorno ad Artsakh di 9 pazienti, insieme ai loro accompagnatori, con veicoli del CICR, che una volta erano stati inviati in Armenia per cure nell’ambito dell’ordine statale. Al momento, 30 bambini stanno ricevendo cure ospedaliere nell’unità medica “Arevik”, 7 di loro sono nel reparto neonatale e di rianimazione. 85 pazienti ricevono cure ospedaliere presso il “Republican Medical Center” CJSC, 10 pazienti sono nell’unità di terapia intensiva, 4 di loro sono in condizioni critiche.

(9) ESPERTO: GENOCIDIO IN ATTO – Il blocco dell’Azerbaigian del Corridoio Lachin, che impedisce a cibo, medicine e altri rifornimenti essenziali di entrare nel Nagorno-Karabakh, è un’arma invisibile di genocidio. Lo afferma il rapporto di Luis Moreno Ocampo, uno dei massimi specialisti di diritto internazionale, ex procuratore capo della Corte penale internazionale.”Il mio contributo è spiegare perché questo dovrebbe essere considerato un genocidio contro gli armeni etnici del Nagorno-Karabakh ai sensi dell’articolo 2 (c) della Convenzione sul genocidio: “Creare deliberatamente condizioni di vita per un gruppo progettato per la sua distruzione fisica”.Non ci sono forni crematori qui, né attacchi di machete. La fame è l’arma invisibile del genocidio. Senza cambiamenti radicali immediati, questo gruppo di armeni morirà in poche settimane.Per molti versi, la fame degli armeni etnici del Nagorno-Karabakh è un prototipo di genocidio, attraverso l’imposizione di condizioni di vita finalizzate allo sterminio del gruppo. Questo chiude il tragico cerchio, poiché “il trattamento degli armeni da parte dei governanti turchi nel 1915 fornisce un paradigma per la clausola del genocidio, che si riferisce all’imposizione di condizioni di vita”.Come persona con una certa esperienza in questo campo, sono stato onorato di contribuire fornendo un rapporto imparziale e sono pronto ad aiutare qualsiasi parte che cerchi di impedire la distruzione degli armeni nel Nagorno-Karabakh“, ha detto Ocampo.

(8) APPELLO DEL PRESIDENTE – Il Presidente della Repubblica di Artsakh, Arayik Harutyunyan, ha rivolto un urgente video-appello alla comunità internazionale affinché adotti misure urgenti per prevenire il genocidio del popolo dell’Artsakh e per revocare l’assedio imposto dal blocco attuato dall’Azerbaigian. QUI IL TESTO IN ITALIANO.

(7) UNICEF – L’UNICEF aderisce all’appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite. In linea con i principi sanciti dal diritto umanitario internazionale e i diritti del bambino, l’UNICEF invita tutte le parti a garantire l’accesso umanitario alla distribuzione dei beni di prima necessità ai bambini e alle loro famiglie. “Esortiamo vivamente tutte le parti coinvolte e coloro che le influenzano a mettere la sicurezza e la sopravvivenza dei bambini al di sopra di ogni altra considerazione“, ha affermato l’UNICEF.

(7) NAZIONI UNITE – Nel loro rapporto, i relatori speciali delle Nazioni Unite hanno invitato l’Azerbaigian a ripristinare immediatamente il movimento libero e sicuro attraverso il Corridoio Lachin. “Gli esperti (ONU ndr) hanno invitato le autorità dell’Azerbaigian, in conformità con l’accordo di cessate il fuoco firmato nel novembre 2020, a ripristinare immediatamente la libera e sicura circolazione di persone, veicoli e camion in entrambe le direzioni del Corridoio Lachin. Hanno anche invitato le forze di pace russe di stanza nella regione a proteggere il corridoio in conformità con i termini dell’accordo di cessate il fuoco“, si legge nella dichiarazione dei relatori speciali, distribuita dall’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. Notano che il blocco dell’unica strada che collega il Nagorno Karabakh con l’Armenia negli ultimi sette mesi ha portato la popolazione ad affrontare gravi carenze di prodotti alimentari, medicinali e igienici di base, ha influito sul lavoro delle istituzioni mediche ed educative e mette a rischio la vita delle persone. “Chiediamo al governo dell’Azerbaigian di adempiere ai suoi obblighi internazionali di rispettare e proteggere i diritti umani, compreso il diritto all’alimentazione, all’assistenza sanitaria, all’istruzione e alla vita. Sottolineiamo inoltre l’importanza della cooperazione e del dialogo tra tutte le parti coinvolte per la soluzione pacifica e stabile del conflitto del Nagorno Karabakh“, si legge nella nota.Il documento è stato firmato anche dal relatore speciale sul diritto all’alimentazione, Michael Fahri, e dal relatore sul diritto all’istruzione, Farid Shahid.

(7) PENURIA DI CONTANTI – Poiché l’Artsakh è stato bloccato dall’Azerbaigian dal 12 dicembre 2022 e il trasporto di merci umanitarie verso l’Artsakh è stato completamente interrotto dal 15 giugno di quest’anno, è sorto un problema di cassa nell’Artsakh secondo quanto ha informato il Ministero delle finanze e dell’economia della Repubblica dell’Artsakh. “Al fine di attuare i programmi di sostegno sociale definiti dalla decisione del governo della Repubblica dell’Artsakh, per pagare stipendi e pensioni e per garantire il flusso interno della circolazione del contante, si prega di incassare i fondi tenuti nei conti bancari secondo necessità e mantenere i fondi in contanti gratuiti nei conti bancari. Esortiamo ad assistere lo stato in modo da poter superare con sforzi congiunti le difficili sfide che devono affrontare il popolo dell’Artsakh“, ha aggiunto il ministero.

(7) NUOVO PRESIDENTE PARLAMENTO – Davit Ishkhanyan della fazione di opposizione della Federazione Rivoluzionaria Armena (ARF) è stato eletto nuovo presidente dell’Assemblea Nazionale della Repubblica dell’Artsakh. Secondo i risultati del rispettivo scrutinio segreto, Ishkhanyan ha ricevuto 22 voti a favore e 9 contrari. Succede ad Artur Tovmasyan dimessosi il 29 luglio scorso.

(6) HARUTYUNYAN SU CORRIDOIO – Il presidente della repubblica ha affermato che il disastro umanitario è il risultato della politica dell’Azerbaigian e ha fatto riferimento alla proposta di inviare aiuti via Agdam. Secondo lui, è necessario tener conto dell’importanza del Corridoio Lachin da parte della comunità internazionale.”Di conseguenza, molte decisioni sono state adottate ad esempio presso la Corte internazionale dell’Aia, ecc. È la testimonianza che il disastro umanitario è una conseguenza del fatto che l’Azerbaigian non rispetta le norme e i requisiti internazionali, non rispettando uno dei punti principali dell’Accordo tripartito“. In caso di qualsiasi proposta o decisione di vitale importanza, dobbiamo avere un consenso che dovrebbe esprimere i sentimenti del nostro popolo”, ha affermato il presidente Harutyunyan.

(6) HARUTYUNYAN SU TRATTATIVE – In un’intervvista ad Artsakh TV il presidente della repubblica ha dichiarato che l’Occidente ha compiuto uno sforzo per organizzare un incontro Baku-Stepanakert in un paese terzo. Naturalmente, c’è stata una risposta positiva da parte nostra, soprattutto perché era vicina al formato internazionale, ma l’Azerbaigian ha rifiutato quel formato. Harutyunyan ha altresì assicurato che qualsiasi decisione che riguardi il futuro dell’Artsakh, gli interessi vitali, la logica del nostro Movimento, il diritto all’autodeterminazione, sarà presa per consenso. ”Di conseguenza, si tengono incontri con le forze politiche: parlamentari, extraparlamentari, attori politici, ex alti funzionari: presidenti, leader del parlamento, nonché attivisti. “Fondamentalmente tutti hanno lo stesso punto di vista e visione riguardo al futuro dell’Artsakh. Voglio assicurare ancora una volta che qualsiasi decisione dello stato, del presidente, dovrebbe essere basata sugli interessi del popolo dell’Artsakh, e d’altra parte , dovrebbe essere comprensibile e accettabile per la nostra gente“, ha riassunto il presidente Harutyunyan.

(6) CROCE ROSSA VISITA PRIGIONIERO – Rappresentanti della Croce Rossa hanno fatto visita a Vagif Khachatryan, 68 anni, rapito dall’Azerbaigian il 29 luglio. Informata la figlia di Vagif Khachatryan, Vera Khachatryan. Ha anche riferito di aver ricevuto un biglietto della Croce Rossa, che dice: “Sto bene, ti penso, se tutto va bene, torno“.

(4) RUSSIA CRITICA SU ACCORDO BAKU-YEREVAN – Il capo del quarto dipartimento della CSI del ministero degli Esteri russo, Denis Gonchar, ha dichiarato all’agenzia Tass che un tentativo di concludere frettolosamente un trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian a scapito di un’attenta preparazione e pianificazione porterà solo a ulteriori conflitti in futuro. “Un trattato di pace elaborato in fretta e furia non sarà in grado di portare una pace duratura nella regione. Al contrario, creerà potenziali motivi per nuovi conflitti e tragedie future. Non è la velocità che dovrebbe essere visto come una priorità, ma, invece, un’attenta preparazione di soluzioni equilibrate e reciprocamente accettabili“, ha detto il diplomatico osservando che un certo numero di Paesi occidentali afferma che Baku e Yerevan potrebbero firmare un trattato di pace quasi già nelle prossime settimane o mesi. Secondo il diplomatico russo, i tempi per la firma dovrebbero essere determinati dalle parti stesse.

(4) SPARI CONTRO AGRICOLTORE – Il 4 agosto, il dipartimento di polizia del distretto di Askeran ha ricevuto un rapporto secondo cui, verso le 15, dalle postazioni di combattimento azere adiacenti all’area “Dravun Spring” del distretto amministrativo del villaggio di Nerkin Shnek, sono stati sparati colpi con fucili di diverso calibro contro un residente di 40 anni del villaggio di Khnapat che stava lavorando con una mietitrebbia in un campo di grano. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito ma i lavori agricoli sono stati interrotti a causa della violazione del regime di cessate il fuoco. La violazione è stata segnalata al comando delle forze di pace russe.

(4) IPOTESI MARCIA PACIFICA – Un gruppo di residenti dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) ha in programma di organizzare una marcia pacifica verso il ponte Hakari dove l’Azerbaijan ha installato un posto di blocco illegale e sta tenendo sotto blocco il corridoio di Lachin. Hanno formato un’organizzazione chiamata Movimento Popolare per lo Sblocco del Corridoio per organizzare la suddetta marcia. Artur Osipyan, membro del gruppo di iniziativa di questo movimento, ha detto alla stampa di vedere una soluzione alla situazione attraverso la lotta pacifica. “In base alla situazione in cui ci troviamo, un gran numero di residenti pacifici e disarmati può recarsi ad Hakari e risolvere i problemi sul campo; cioè negoziare. Ciò non significa che stiamo rinunciando agli organi statali dell’Artsakh, contrariamente alle opinioni che sostengono che con questo passo faremmo ciò che ha detto [il presidente azero Ilham] Aliyev. Non è così. Con questo movimento popolare stiamo ancora una volta sollevando le questioni che abbiamo sollevato prima, per dimostrare che non ci sono criminali in Artsakh che hanno usurpato il potere e stanno dettando la loro volontà, ma che le persone e le autorità sono effettivamente d’accordo in tutte le questioni riguardanti l’autodeterminazione e lo status dell’Artsakh. Questo movimento è un movimento popolare indipendente. Questa è una nuova idea di movimento pannazionale che andremo a sbloccare noi stessi il corridoio“, ha detto Osipyan.

(3) I DUBBI DI PASHINYAN SU ALIYEV – Anche il primo ministro dell’Armenia comincia ad avere dei dubbi sulle reali intenzioni dell’Azerbaigian. “Il presidente dell’Azerbaigian afferma che i confini tra Armenia e Azerbaigian non sono stati determinati. I confini tra Armenia e Azerbaigian sono stati determinati dalla dichiarazione di Almaty del 1991, e ciò è stato ribadito da i risultati dell’incontro quadrilatero di Praga del 6 ottobre 2022, dove la dichiarazione di Almaty è stata accettata come base per la delimitazione e la demarcazione dei confini tra i due Paesi“, ha affermato il premier armeno. “Si ha l’impressione che il piano dell’Azerbaigian sia il seguente: firmare un trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian con disposizioni che lascino spazio per contestare il confine specificato dalla dichiarazione di Almaty, e successivamente presentare rivendicazioni territoriali all’Armenia nel processo di delimitazione del confine e demarcazione“, ha aggiunto Pashinyan.
Quanto alla chiusura del ponte sul fiume Hakari, Pashinyan ha affermato che “l’Azerbaigian continua ostinatamente a sostenere che uno dei motivi della chiusura del corridoio di Lachin il 15 giugno di quest’anno, come afferma, è la provocazione militare della parte armena. Permettetemi di ricordare: quel giorno, l’Azerbaigian aveva provato di mettere una bandiera sul bordo del ponte Hakari, attraverso il territorio dell’Armenia, ottenendo l’opposizione legale delle truppe di guardia di frontiera dell’Armenia. La suddetta azione dell’Azerbaigian è una provocazione, soprattutto nelle condizioni in cui il lavoro di delimitazione e demarcazione dei confini tra i due Paesi è ancora nella fase iniziale. La pratica dell’Azerbaigian di issare bandiere in vari luoghi volontariamente, e spesso con l’uso della forza, è simile a un atto di interruzione della delimitazione dei confini e del processo di pace in generale“, ha detto Pashinyan, aggiungendo che questo è stato visto anche nell’intervista del presidente dell’Azerbaigian a Euronews il giorno precedente.

(3) DICHIARAZIONE PASHINYAN – Il primo ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan ha affermato che esiste una possibilità di raggiungere una pace duratura e sostenibile con l’Azerbaigian e ha invitato Baku ad astenersi da misure volte a ridurre queste possibilità. “Nonostante tutte le difficoltà, abbiamo davvero la possibilità di raggiungere una pace a lungo termine, sostenibile e duratura. E invito l’Azerbaigian ad astenersi da misure volte a diminuire questa possibilità, ad esempio il continuo siluramento del dialogo Stepanakert-Baku nell’ambito di un meccanismo internazionale, il blocco illegale del Corridoio Lachin e il rapimento di Vagif Khachatryan, che veniva trasportato dal CICR a Yerevan, dal Lachin Corridor all’inizio di questa settimana. Il rilascio di Vagif Khachatryan, di altri prigionieri, prigionieri di guerra e detenuti sarebbe un segnale impressionante di impegno per l’agenda di pace“, ha detto Pashinyan.

(3) RUOLO FORZA DI PACE RUSSA – Dopo la dichiarazione rilasciata dal presidente dell’Azerbaigian in un’intervista a Euronews secondo cui il corridoio Lachin non è bloccato, è necessario ascoltare la spiegazione delle truppe di pace russe in Nagorno Karabakh. Lo ha dichiarato oggi il primo ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan alla riunione di gabinetto del governo armeno. “Perché non garantiscono l’ingresso degli aiuti umanitari inviati dal governo dell’Armenia in Karabakh se l’Azerbaigian afferma di non aver bloccato il corridoio di Lachin? Credo che il chiarimento di questa questione sia importante e i nostri organismi competenti dovrebbero lavorare per ottenere chiarimenti in merito“, ha sottolineato il premier armeno.
Dal canto suo, la portavoce del Cremlino, Maria Zhakarova, aveva dichiarato ieri che “le nostre forze di pace svolgono funzioni importanti, tra cui lo scambio di prigionieri, lo sminamento, gli aiuti umanitari e la gestione degli incidenti. Dal punto di vista del governo armeno, queste azioni non sono utili. Non è la prima volta che si presenta l’ambiguità della situazione. Dopo il conflitto armeno le autorità hanno riconosciuto il Nagorno Karabakh come azero, qualsiasi accusa secondo cui i loro sforzi (di mantenimento della pace) sono insufficienti è inappropriata“.

(3) NAZIONI UNITE SU BLOCCO LACHIN – “Il Segretario Generale delle Nazioni Unite è profondamente preoccupato per le segnalazioni di continue sfide legate alla libertà di movimento lungo il Corridoio Lachin. Ricorda la sua precedente dichiarazione sulla necessità per le Parti di attuare gli ordini della Corte internazionale di giustizia (IC), compresi gli ordini emessi il 22 febbraio 2023 e riaffermati il 6 luglio 2023, relativi alle misure per garantire la libera circolazione delle persone, veicoli e merci lungo il Corridoio Lachin in entrambe le direzioni.” Così una nota delle Nazioni Unite. Intanto oggi funzionari dell’Onu sono in visita nei pressi di Kornidzor (Armenia) dove stazionano da una settimana 19 autotreni con 360 tonnellate di aiuti umanitari per l’Artsakh (e anche due autotreni con 9 tonnellate di caramelle e dolci per i bambini della regione).

(2) AVVIATO CASO PENALE PER IL SEQUESTRO DI IERI – In relazione al sequestro avvenuto ieri, intorno alle 17:00, di un residente del villaggio Khndzristan della regione Askeran in Artsakh, Rashid Beglaryan, emergono ulteriori particolari. L’uomo, 62 anni, ha camminato dal villaggio Hin Shen della regione Shushi verso il ponte Hakari del Corridoio Lachin che collega la Repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh) e la Repubblica di Armenia. Nei pressi del (o non lontano dal) checkpoint illegale, militari sconosciuti dell’esercito azero, per motivi etnici, contro la volontà di Rashid Beglaryan, utilizzando forza, lo ha rapito. Il caso è stato preso in carico dal procuratore generale dell’Artsakh ed è stato avviato un procedimento penale ai sensi dell’articolo 418 (Crimini contro la sicurezza umana) del codice penale della Repubblica dell’Artsakh. La supervisione sulla legalità dei procedimenti penali preliminari del caso e la gestione giudiziaria sono svolte dall’ufficio del procuratore delle province di Shushi e Kashatagh.

(1) SEQUESTRATO ALTRO ARMENO – Secondo fonti azere, Rashid Beglaryan, cittadino della Repubblica dell’Artsakh (Nagorno Karabakh), nato nel 1962, è stato arrestato oggi dal servizio di frontiera azero vicino al villaggio di Aghavno passato sotto controllo dell’Azerbaigian un anno fa. L’uomo è stato sfollato dalla città di Shushi a seguito della guerra del 2020 e negli ultimi giorni risiedeva nel villaggio di Hin Shen nella provincia di Shushi. Secondo le prime informazioni, sarebbe finito accidentalmente in una zona sotto il controllo dell’Azerbaigian a causa dello smarrimento della strada. Le circostanze sono al vaglio degli organi preposti. Le autorità dell’Artsakh hanno informato le forze di mantenimento della pace russe dell’incidente.

(1) CONCILIO ECUMENICO – Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) chiede all’Azerbaigian l’immediata revoca del blocco dell’Artsakh, poiché più di 120.000 persone, tra cui 30.000 bambini, stanno soffrendo a causa di una crisi umanitaria sempre più grave. “Mentre la crisi umanitaria nell’enclave bloccata del Nagorno-Karabagh (Artsakh) raggiunge un livello tragico, il Consiglio ecumenico delle Chiese ribadisce le sue dichiarazioni e posizioni sulla necessità di un’azione urgente e immediata da parte della comunità internazionale”, ha affermato il segretario generale del WCC, Rev. Prof. Dr. Jerry Pillay.

(1) DICHIARAZIONI USA – Il Dipartimento di Stato americano, in risposta a una richiesta del servizio armeno di Voice dell’America, ha affermato che gli Stati Uniti sono a conoscenza della detenzione di Vagif Khachatryan al checkpoint del corridoio di Lachin, che veniva trasportato in Armenia per cure sotto la scorta di un’organizzazione umanitaria internazionale. Il Dipartimento di Stato ha aggiunto che, nel complesso, “gli Stati Uniti rimangono profondamente preoccupati per la continua chiusura del corridoio di Lachine da parte dell’Azerbaigian ai veicoli commerciali, umanitari e privati“. Secondo il Dipartimento di Stato americano, l’arresto del trasporto umanitario peggiora ulteriormente la situazione umanitaria e mina gli sforzi per rafforzare la fiducia nel processo di pace. “La libera circolazione di veicoli commerciali, umanitari e privati ​​attraverso il corridoio di Lachine deve essere ripristinata immediatamente“, si legge nella risposta del Dipartimento di Stato. “Affermiamo costantemente che la pace nella regione deve includere la protezione dei diritti e la sicurezza del popolo del Nagorno Karabakh. Accogliamo con favore il dialogo guidato da questo obiettivo“, ha sottolineato il Dipartimento di Stato americano nella sua risposta.
Dal canto suo, Samantha Power, amministratore dell’Agenzia per lo sviluppo internazionale degli Stati Uniti, ha dichiarato che l’insicurezza alimentare e la carenza di forniture mediche nel Nagorno Karabakh sono molto preoccupanti. “Mi unisco all’appello del segretario Blinken per il libero transito di forniture commerciali e umanitari attraverso il corridoio“, ha aggiunto.
In precedenza, Matthew Miller, rappresentante ufficiale del Dipartimento di Stato americano, aveva affermato nel briefing del 31 luglio che gli Stati Uniti continuano a credere nella possibilità di un trattato di pace e perché ciò avvenga Armenia e Azerbaigian dovranno scendere a compromessi difficili. Ha anche informato che Anthony Blinken è personalmente coinvolto nel processo di negoziazione per incoraggiare i leader a raggiungere la firma dell’accordo di pace.

(1) ANCORA BLOCCATI GLI AIUTI – Ancora per il sesto giorno, 360 tonnellate di aiuti umanitari inviati dall’Armenia al Nagorno Karabakh sono ferme nella zona di confine di Kornidzor. La parte armena sta aspettando il trasferimento delle merci alle truppe russe di mantenimento della pace, che a loro volta devono consegnarle al NagornoKarabakh. Ma la parte azera ancora non ha dato una risposta positiva.

(29) CROCE ROSSA – Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) sta adottando misure pertinenti attraverso il dialogo nell’ambito della sua capacità in merito alla detenzione di un cittadino di 68 anni che era stato trasportato dal CICR dal Nagorno Karabakh all’Armenia per essere curato; così ha dichiarato la responsabile CICR dell’Armenia Zara Amatuni.

(29) SEQUESTRATO CITTADINO ARMENO – L’Azerbaigian oggi ha rapito un cittadino dell’Artsakh di 68 anni che veniva trasferito in un istituto medico nella Repubblica di Armenia tramite il Comitato internazionale della Croce Rossa per essere curato. Il 68enne era tra i pazienti trasportati con un convoglio speciale della Croce Rossa presso le istituzioni mediche in Armenia per essere curato. L’individuo è stato bloccato dai soldati azeri e successivamente trasferito dal posto di blocco ad un altro luogo. Diversi altri cittadini trasportati in Armenia per i servizi medici di emergenza sono riusciti a raggiungere una struttura medica a Goris. Il CICR ha però annullato il ritorno dei cittadini dell’Artsakh che avrebbero dovuto tornare in Artsakh dopo aver ricevuto cure in Armenia.
Il cittadino rapito si chiama Vagif Khachatryan. È accusato dal regime dell’Azerbaigian di “aver creato gruppi criminali” e “di genocidio e sfollamento forzato o trasferimento di popolazione” per presunta partecipazione ad attività criminali nel villaggio di Meshali nel dicembre 1991.
Una folla si è radunata davanti all’ufficio di Stepanakert della Croce Rossa per protestare contro il rapimento del connazionale.
Il fratello di Vagif Khachatryan ha chiesto disperatamente al rappresentante del Comitato Internazionale della Croce Rossa di Stepanakert di attivarsi per il ritorno del congiunto a casa anche a costa di rinunciare alle cure specialistiche in Armenia.

(28) PEGGIORA LA SITUAZIONE SANITARIA – La situazione umanitaria in Artsakh (Nagorno Karabakh) causata dal blocco dell’Azerbaijan sta peggiorando di ora in ora con pazienti che muoiono per non aver ricevuto assistenza medica in tempo․ La radio pubblica dell’Artsakh ha riferito  che ci sono stati anche incidenti in cui le donne hanno dovuto interrompere la gravidanza in una fase precoce a causa della malnutrizione e dello stress. Mesrop Margaryan, capo del dipartimento di rianimazione e terapia intensiva dell’unità medica pediatrica di Arevik, ha affermato che ci sono stati casi in cui i bambini sono stati portati in ospedale in ritardo con i medici incapaci di fare molto per aiutarli.
L’aggravarsi della crisi nel settore sanitario sta già lasciando conseguenze visibili. La mancata ricezione di cure mediche tempestive ha provocato decessi, interruzione anticipata della gravidanza a causa di stress, malnutrizione e deterioramento delle condizioni di salute tra i bambini a causa della mancanza di farmaci adeguati“, ha affermato.
Mesrop Margaryan ha inoltre affermato che gli interventi chirurgici programmati sono stati annullati, a causa della carenza di carburante ci sono anche problemi con il trasporto dei pazienti. Inoltre ha informato che a due dei 23 bambini in cura nell’unità di terapia intensiva è stata diagnosticata la leishmaniosi, una malattia trasmessa all’uomo attraverso la puntura di insetti della specie Lutzomyia longipalpis. Se i pazienti non ricevono cure tempestive e adeguate, c’è un alto rischio di morte, ha spiegato, aggiungendo che in precedenza tali pazienti sarebbero stati trasportati in Armenia, ma ora non esiste tale opportunità.
Il medico ha affermato che dal 25 luglio il trasporto pubblico nel paese ha completamente cessato di funzionare, il che ha reso difficile per il personale medico che ora deve camminare per andare al lavoro. A causa della mancanza di carburante, i veicoli di emergenza vengono inviati per portare i pazienti in ospedale solo in casi estremi.

(28) REAZIONI INTERNAZIONALI – Gli Stati Uniti reieterano la richiesta di apertura del corridoio di Lachin: il vice capo della missione ad interim degli Stati Uniti, John Allelo, era tra i membri del corpo diplomatico che si è recato nel Syunik “Il DCM ad interim John Allelo si è unito al corpo diplomatico a Syunik e ha sentito da sfollati e funzionari regionali le sofferenze causate dal continuo blocco del corridoio Lachin. Ribadiamo l’appello del Segretario Blinken per un’immediata riapertura del corridoio al traffico commerciale e privato“, ha affermato l’ambasciata americana in una nota.
Il Ministero degli Affari Esteri olandese ha espresso preoccupazione per la situazione umanitaria nel Nagorno Karabakh innescata da un blocco di sette mesi da parte dell’Azerbaigian.
L’Ambasciata spagnola in Russia ha espresso il proprio sostegno alla dichiarazione dell’Alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri e la sicurezza Josep Borrell che aveva affermato che l’UE è profondamente preoccupata per la situazione umanitaria in NagornoKarabakh, aggiungendo che l’Azerbaigian deve garantire sicurezza e libertà di movimento lungo il corridoio Lachin.
Il  Segretario generale del Consiglio d’Europa, Maria Pežinović-Burich, ha dichiarato “Sono estremamente preoccupata per la grave situazione umanitaria e dei diritti umani nel Nagorno Karabakh, e il mio pensiero va ai residenti che stanno sopportando il peso maggiore di questa situazione“.
In precedenza, anche l’Unione europea, per tramite dell’Alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, si era espressa definendosi “profondamente preoccupata per la grave situazione umanitaria che colpisce la popolazione locale del Nagorno-Karabakh. Le autorità dell’Azerbaigian sono obbligate a garantire la sicurezza e la libertà del traffico attraverso il Corridoio di Lachin nel prossimo futuro e a prevenire un ulteriore aggravamento della crisi. Abbiamo preso atto della disponibilità delle autorità azere a fornire cibo attraverso la città di Aghdam. Tuttavia, ciò non deve essere visto come un’alternativa all’apertura del Corridoio Lachin” ha dichiarato Borrell.

(28) VIOLAZIONI AZERE – Registrata una violazione azera nella regione di Shushi intorno alle 11 con armi leggere. Non risultano feriti.

(28) DIMISSIONI TOVAMASYAN – Il presidente dell’Assemblea nazionale, Artur Tovmasyan, ha annunciato le dimissioni dalla carica. “Cari connazionali, per mia decisione personale assumo la responsabilità politica di dimettermi dalla carica di Presidente dell’Assemblea nazionale, ma rimarrò sempre fedele all’idea adottata dal nostro popolo attraverso un referendum nel 1991. Continuerò a servire la Repubblica dell’Armenia e del suo popolo, della Repubblica dell’Artsakh e del suo popolo fino al mio ultimo respiro. Dio salvi il mondo armeno. Domani rassegnerò le mie dimissioni“, si legge in un comunicato diffuso oggi.

(28) DELEGAZIONI DIPLOMATICHE – Funzionari e diplomatici di 17 Paesi accreditati a Yerevan hanno compiuto oggi un sopralluogo nei prerssi di Kornidzor dove è ferma l’autocolonna di aiuti umanitari destinati all’Artsakh e bloccati dagli azeri. Intanto, l’Azerbaigian dichiara che “Yerevan sta cercando di compiere una provocazione su larga scala con il pretesto di “fornire aiuti umanitari agli armeni del Karabakh”.

(27) ASSEMBLEA NAZIONALE – Il parlamento dell’Artsakh, riunito in sessione straordinariat, ha rilasciato una lunga nota che si conclude con un appello alle Nazioni Unite perchè venga riconosciuta l’indipendenza dell’Artsakh. “Siamo più che convinti che il riconoscimento della Repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh ) da parte degli Stati membri delle Nazioni Unite diventerà un’affidabile garanzia di sicurezza per il nostro popolo, contribuirà alla creazione di condizioni favorevoli per la sua vita normale nella loro storia patria, così come la stabilità nella regione del Caucaso meridionale. Per garantire una pace duratura e permanente. Siamo profondamente convinti che l’unico modo per prevenire l’imminente tragedia sia riconoscere l’indipendenza della Repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh) sulla base del principio del RICONOSCIMENTO PER LA SALVEZZA.”

(27) EVACUATI PAZIENTI – Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha facilitato il trasferimento di 11 pazienti dall’Artsakh bloccato all’Armenia per le cure. I pazienti sono stati accompagnati dai loro assistenti. Altri 13 pazienti con assistenti che hanno completato il loro trattamento in Armenia sono rientrati nella Repubblica dell’Artsakh. Il ministero della Sanità dell’Artsakh ha affermato che l’Azerbaigian vieta continuamente la fornitura di farmaci essenziali e attrezzature mediche da parte del CICR al Nagorno Karabakh. 23 bambini sono ricoverati presso  l’Arevik Children’s Hospital di Stepanakert,  5 di loro sono in terapia intensiva e neonatale. 82 pazienti adulti sono ricoverati presso il Republican Medical Center di Stepanakert. 7 di loro sono in terapia intensiva (2 sono gravemente malati).

(27) MEZZI ANCORA FERMI – Nessuna novità sulla autocolonna di soccorsi ferma all’ingresso del corridoio di Lachin. Gli azeri con un comunicato del ministero degli Esteri parlano di “provocazione” e di “sabotaggio alla integrità territoriale dell’Azerbaigian”. L’Unione europea ha rilasciato un duro comunicato di condanna e sollecita l’apertura del corridoio di Lachin

(26) AUTOCOLONNA UMANITARIA BLOCCATA – La colonna di autotreni con gli aiuti umanitari dall’Armenia per l’Artsakh non ha ottenuto il permesso dagli azeri di imboccare il corridoio di Lachin sotto scorta russa. Gli automezzi sono fermi lungo i tornanti della strada che da Kornidzor conduce al pointe sul fiume Hakari. Infruttuosi per ora i negoziati del Comando delle forze di pace.

(26) LAVROV SU VERTICE MINISTRI ESTERI – Il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov ha commentato i risultati dei colloqui trilaterali con il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov e il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica dell’Armenia Ararat Mirzoyan. Tra l’altro ha dichiarato: “Abbiamo presentato ai nostri interlocutori le valutazioni della parte russa, tenuto conto delle segnalazioni effettuate dai peacekeeper russi in Nagorno-Karabakh, i passi che è altamente auspicabile compiere tempestivamente, senza indugio nell’interesse di fornire alla popolazione del Karabakh cibo, medicine, beni di prima necessità e garantire la fornitura ininterrotta di elettricità e gas. Questo è nell’interesse della gente comune, armeni, residenti nella regione. (…) Il percorso non è facile. Ci sono molte questioni complesse e importanti da risolvere. La più delicata era e rimane la questione della garanzia dei diritti e della sicurezza degli armeni del Nagorno-Karabakh nel contesto dell’assicurazione dell’integrità territoriale dell’Azerbaigian in piena conformità con la Dichiarazione del 1991 firmata dai leader delle ex repubbliche sovietiche in Alma-Ata. La sua efficacia è stata confermata oggi sia dalla leadership azera che da quella armena. Il lavoro sul trattato di pace viene costruito in accordo con questo. La parte armena comprende la necessità di convincere gli armeni del Nagorno-Karabakh a incontrare quanto prima i rappresentanti azeri per concordare i diritti derivanti dalla legislazione pertinente e dagli obblighi internazionali (in questo caso, dell’Azerbaigian), comprese numerose convenzioni su garantire i diritti delle minoranze nazionali.

(26) AIUTI UMANITARI DALL’ARMENIA – Diciannove autocarri con 360 tonnellate di aiuti umanitari sono partiti questa mattina da Yerevan diretti a Kornidzor, all’ingresso del corridoio di Lachin. Qui dovrebbero essere presi in consegna dalla forza di pace russa e scortati fino a Stepanakert sempre che gli azeri consentano il transito. Prima della partenza gli automezzi sono stati controllati da funzionari di missioni diplomatiche accreditate in Armenia affinchè fosse verificata la natura della merce trasportata.

(25) MANIFESTAZIONE A STEPANAKERT E YEREVAN – Miglia di persone partecipano in piazza della Rinascita a Stepanakert a un’imponente manifestazione contro il blocco azero e per rivendicare il diritto alla vita dell’Artsakh. In contemporanea si sta svolgendo un’altra manifestazione a Yerevan in piazza della Repubblica.

(25) VERTICE MINISTRI ESTERI – A Mosca vertice tra i ministri degli Esteri di Russia (Lavrov), Armenia (Mirzoyan) e Azerbagian (Bayramov). Quest’ultimo ha affermato che la dinamica del processo negoziale in corso sulla questione dell'[Artsakh] Nagorno-Karabakh è piuttosto alta aggiungendo  che i risultati del processo di negoziazione sono “leggermente inferiori alle dinamiche del processo di negoziazione stesso“. L’incontro è durato circa due ore.

(25) CONFERENZA STAMPA HARUTYUNYAN – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha dichiarato l’Artsakh una zona disastrata, affermando che l’Artsakh si trasformerà in un campo di concentramento se non ci saranno urgenti interventi internazionali di sostegno. “Tenendo conto dell’attuale grave situazione e delle crescenti minacce all’esistenza fisica del nostro popolo, oggi dichiaro Artsakh una zona disastrata, in attesa di una risposta internazionale urgente e di un sostegno politico e umanitario da parte della comunità internazionale in forma collettiva e individuale”, ha dichiarato Harutyunyan in una conferenza stampa tenutasi oggi. Il presidente si è rivolto anche esplicitamente al Segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, e al Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Chiedo al Segretario generale delle Nazioni Unite di mostrare responsabilità e leadership morali e politiche per mettere in guardia la comunità internazionale sulla grave situazione in cui versa il popolo dell’Artsakh. Chiedo al signor Guterres di lanciare, senza esitazione e indugio, il sistema delle Nazioni Unite per risolvere questa situazione“, ha detto Harutyunyan, aggiungendo di essere pronto a contattare personalmente il Segretario generale online e presentare la situazione.

(25) INTERROTTI I TRASPORTI PUBBLICI – A causa della carenza di carburante causata dal blocco dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian, dal 18 luglio i trasporti pubblici a Stepanakert, la capitale dell’Artsakh, sono stati paralizzati, ma sono state mantenute comunque le rotte tra i distretti. Il Ministero dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture della Repubblica dell’Artsakh ha informato che anche le scarse riserve di carburante sono state esaurite e pertanto da oggi il trasporto pubblico in tutto il territorio della repubblica sarà completamente interrotto.

(24) APPELLO DI HARUTYUNYAN – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) Arayik Harutyunyan ha rivolto un appello ai ministri degli affari esteri di Armenia, Russia e Azerbaigian in vista del loro prossimo incontro a Mosca domani 25 luglio. “Ancora una volta lancio l’allarme sull’urgente necessità di porre immediatamente fine al blocco di 225 giorni della Repubblica dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) da parte dell’Azerbaigian, compreso l’assedio completo di 40 giorni, che sta portando a un disastro umanitario sempre più grave nell’Artsakh” inizia il messaggio che si conclude con un invito a prevenire l’imminente pulizia etnica.

(24) OMBUDSMAN ARTSAKH – Il difensore dei diritti umani dell’Artsakh Gegham Stepanyan ha fatto appello ai capi delle strutture internazionali in merito al blocco della Repubblica dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) da parte dell’Azerbaigian. “Un intervento internazionale urgente è imperativo per fermare il disastro umanitario”, ha scritto sul suo account Twitter. L’Azerbaigian ha chiuso il corridoio Lachin che collega il Nagorno Karabakh all’Armenia e al mondo, privando più di 120.000 residenti di generi alimentari e beni di prima necessità da più di sei mesi.

(24) PRESIDENTE ARMENO E SEGRETARIO ONU – Nel corso di una visita di Stato in Italia, il presidente dell’Armenia Kachaturyan ha oggi incontrato il Segretario generale delle Nazioni Unite Guterrez con il quale ha discusso della questione inerente il blocco dell’Artsakh. Oggi, i membri di un’iniziativa chiamata Batsum (“Apertura” dall’armeno) hanno tenuto una protesta davanti all’ufficio delle Nazioni Unite a Yerevan e hanno consegnato una lettera indirizzata al coordinatore residente delle Nazioni Unite Niels Scott. Nella lettera, hanno chiesto di accettare con urgenza tutti gli aiuti umanitari raccolti e di trasportarli dall’Armenia attraverso il Corridoio Lachin fino all’Artsakh.

(24) TRASPORTO PAZIENTI GRAVI – Undici pazienti del Republican Medical Center della Repubblica dell’Artsakh, insieme ai loro accompagnatori, sono stati trasferiti in centri medici specializzati dell’Armenia attraverso la mediazione e l’accompagnamento del Comitato Internazionale della Croce Rossa. Tredici sono invece rientrati in Artsakh al termine delle cure. Ad oggi, 20 bambini sono ricoverati all’ospedale pediatrico ‘Arevik’ mentre 76 adulti al ‘Repubblicano’ (dodici in terapia intensiva, due gravi).

(24) VIOLAZIONI AZERE – Un agricoltore di 64 anni stava guidando il suo trattore mentre svolgeva lavori agricoli nel villaggio di Shosh quando le truppe azere hanno aperto il fuoco di armi leggere di vario calibro nella sua direzione. L’uomo non ha riportato ferite ma il lavoro nei campi è stato sospeso.

(22) TRASPORTO PAZIENTI GRAVI – Con la mediazione e la scorta del Comitato Internazionale della Croce Rossa 13 pazienti del Republican Medical Center di Stepanakert sono stati trasportati in strutture mediche specializzate in Armenia. Durante la giornata è previsto anche il ritorno di 13 pazienti che hanno completato il loro trattamento in Armenia, insieme ai loro accompagnatori. Oltre 200 pazienti sono in attesa di essere trasferiti nei centri medici professionali della Repubblica di Armenia per cure mediche immediate. Nonostante gli sforzi compiuti, il CICR non è più in grado di garantire la fornitura dei medicinali necessari dall’Armenia, poiché la parte azera vieta anche la fornitura di medicinali. Ci sono 24 bambini nell’ospedale pediatrico “Arevik” e 7 bambini nell’unità di terapia intensiva e neonatale. 73 pazienti sono nel “Republican Medical Center”, 6 sono nell’unità di terapia intensiva di cui 2 in condizioni critiche.

(21) ALIYEV PREANNUNCIA INSEDIAMENTI IN KARABAKH – Parlando a un forum di media organizzato nella città occupata di Shushi, Aliyev ha promesso di “riportare più di 150.000 persone nelle regioni del Karabakh e dello Zangezur orientale” nei prossimi tre anni. Non “ritorno”, solo insediamento. Non è chiaro da chi: mercenari stabilitisi in Azerbaigian dal Medio Oriente o prigionieri ordinari. Secondo Aliyev, “è previsto il ritorno di 140.000 persone entro il 2026 nella sola regione del Karabakh”. Le autorità azere affermano che l’insediamento inizierà da Shushi. Pertanto, il presidente azero non esita a violare la clausola della dichiarazione tripartita, secondo la quale il ritorno dovrebbe avvenire sotto gli auspici dell’UNHCR, e intende insediare un numero di azeri nei territori occupati tale da “garantire la proprietà azera dei territori”. Nel corso dello stesso evento, il dittatore dell’Azerbaigian ha affermato che “se l’Armenia rinuncia a qualsiasi pretesa territoriale contro l’Azerbaigian, allora la firma di un accordo di pace entro la fine dell’anno è del tutto possibile. Tuttavia, se ciò non accade, non ci sarà pace. E questo non è un buon scenario per la regione, non porterà stabilità e sicurezza. Allo stesso tempo, data la situazione geopolitica molto delicata, ciò creerà difficoltà in futuro“. Aliyev ha inoltre aggiunto che “l’Armenia dovrebbe fare l’ultimo passo. Hanno già fatto una serie di passi dopo la guerra, e non direi che sono stati fatti volontariamente. Negli ultimi due anni e mezzo, ci sono stati diversi momenti che hanno mostrato chiaramente all’Armenia che se non riconosceranno la nostra integrità territoriale, allora non riconosceremo la loro“.

(21) VERTICE A MOSCA – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha confermato l’imminente incontro dei ministri degli Esteri dell’Azerbaigian e dell’Armenia a Mosca. Analoga conferma è giunta da Yerevan.

(21) PASHINYAN AVVERTE: RISCHI DI UNA NUOVA GUERRA – Il primo ministro armeno, Nikol Pashinian, ha dichiarato in una intervista rilasciata a media internazionali che «fino a quando non sarà firmato un trattato di pace»  la guerra resta una possibilità concreta e ha affermato che in Nagorno Karabakh è in corso un genocidio.

(21) ASSEMBLEA NAZIONALE – L’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh sullo sfondo del blocco in corso che dura ormai da mesi ha emesso un comunicato, invitando l’Armenia a chiedere all’Onu di concedere un mandato internazionale alla missione di pace schierata in Artsakh. Ha inoltre invitato i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ad adottare le misure necessarie per ripristinare la pace e la sicurezza ad Arstakh.  

(20) MANIFESTAZIONE – Prosegue l’azione pacifica del movimento popolare nei pressi della postazione delle forze di pace russe; iniziata il 14 luglio, continua oggi nell’area dell’aeroporto di Stepanakert. Come informa il quotidiano ufficiale dell’amministrazione del distretto di Askeran “Berd”, la popolazione della regione di Askeran partecipa attivamente all’azione e il numero dei partecipanti aumenta di giorno in giorno. La leadership dell’amministrazione distrettuale, la città di Askeran, i collettivi di varie istituzioni e imprese, i residenti delle comunità partecipano all’azione pacifica in corso. 

(20) ASSEMBLEA NAZIONALE – Per domani, alle ore 10, è stata convocata una sessione straordinaria del parlamento.

(20) MORTALITA’ IN GRAVIDANZA – Tra le conseguenze del criminale e illegale blocco azero dell’Artsakh va purtroppo anche registrato il dato delle interruzioni non volontarie della gravidanza. Che, nell’ultimo mese, è aumentato di tre volte rispetto al passato. “Naturalmente, la situazione creata non può non avere un impatto molto negativo sia sulla fertilità che su tutti i tipi di complicazioni che già incontriamo durante il nostro lavoro pratico quotidiano” ha dichiarato il direttore esecutivo del Centro per la protezione della salute materna e infantile di Stepanakert, Vardges Osipov. “Devo menzionare che nell’ultimo mese il tasso di perdita del feto nelle prime fasi della gravidanza è aumentato di quasi tre volte. Il mese scorso purtroppo abbiamo avuto anche un certo aumento dei tassi di mortalità perinatale. Naturalmente, tutto ciò è dovuto a molte ragioni. Questo è uno stress vissuto dalla nostra popolazione, compresa la donna incinta. Oltre a tutto questo, una dieta equilibrata è molto importante. Tutti sanno che la nostra popolazione non ha accesso al cibo di base. Nel frattempo, questa è la chiave per avere una generazione sana“, ha detto Osipov. Ha sottolineato che soprattutto negli ultimi giorni è diventato impossibile per le donne incinte acquistare latticini, uova e altri alimenti ricchi di vitamine. Sono costretti a cercare di colmare la mancanza di vitamine necessarie con l’aiuto di pillole esistenti, che non possono sostituire le vitamine naturali.

(19) PROBLEMI PER L’AGRICOLTURA – Il governo della Repubblica dell’Artsakh, tramite il Ministero dell’Agricoltura, sta cercando in tutti i modi di sostenere i contadini nella produzione del pane quotidiano e dei prodotti agricoli, ma questo lavoro sta diventando sempre più difficile. A causa dei problemi sorti dal 15 giugno, si devono organizzare i lavori agricoli secondo priorità. Il ministro Georgi Hayriyan annovera tra queste priorità la mietitura del grano, attraverso la quale si risolverà il problema del pane. Secondo lui, c’è una quantità sufficiente di verdure nelle regioni della repubblica, ma a causa della mancanza di carburante per il trasporto, è diventato un problema consegnarle al consumatore.”Con il combustibile disponibile, abbiamo cercato di effettuare in parte l’approvvigionamento di erba e la coltivazione di ortaggi. Nell’ambito dei lavori realizzati, l’attenzione si è concentrata sulla sicurezza alimentare della popolazione. Tuttavia, molte direzioni, come l’orticoltura e l’apicoltura, sono state trascurate. Il numero di agricoltori che non siamo in grado di sostenere è in aumento“, ha dichiarato  Hayriyan, assicurando che stanno cercando di risolvere i problemi in modo centralizzato e di consegnare i prodotti agricoli prodotti ai residenti. Il ministro dell’Agricoltura ha inoltre dichiarato che fino al 15 giugno c’era la possibilità di importare alcuni prodotti agricoli e sementi attraverso la mediazione delle forze di pace russe, ma poi questo processo è diventato impossibile. Durante la semina primaverile, è stata data priorità alle colture che costituiscono la base della sicurezza alimentare. Tuttavia, l’annata agricola è iniziata con una siccità che ha avuto un impatto negativo sui raccolti autunnali; in alcune zone vi sono state anche grandinate e smottamenti. Anche la mancanza di fertilizzanti incide sulla produzione agricola.
Il settore dell’allevamento si trova in una posizione molto peggiore a causa del blocco: il mangime per bovini grandi e piccoli dovrebbe essere immagazzinato, ma è stato raccolto solo il 30 percento dell’erba. Inoltre è stata data priorità al grano per la produzione di pane per la popolazione.
A tali problemi si aggiunge la difficoltà nell’irrigazione dei campi perchè molti generatori a gasolio non funzionano per mancanza di carburante.

(18) MANIFESTAZIONE AD ASKERAN – Alcune centinaia di persone hanno manifestato fuori Askeran lungo la strada che conduce ad Akna (Aghdam) protestando contro la proposta azera di far giungere aiuti umanitari dall’Azerbaigian. Sono stati posti blocchi di cemento per impedire il transito dei mezzi. In giornata il ministero della Difesa dell’Artsakh aveva negato la disinformazione circa il passaggio di un convoglio azero.

(18) LA RUSSIA CHIEDE LO SBLOCCO – Il Vice Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, Andrei Rudenko, ha discusso della situazione nel Caucaso meridionale, nonché del processo di riconciliazione tra Yerevan e Baku, con l’Ambasciatore straordinario e plenipotenziario dell’Azerbaigian presso la Federazione Russa, Polad Byulbyuloglu. “La parte russa ha confermato la necessità del completo e immediato sblocco del Corridoio Lachin, il ripristino della comunicazione di trasporto in entrambe le direzioni, in conformità con la dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020, nonché la necessità di creare le condizioni per il normale supporto vitale del Nagorno Karabakh“, afferma una nota stampa del ministero di Mosca.

(18) SOLIDARIETA’ ONG EUROPEE– Le organizzazioni non governative della Repubblica dell’Artsakh accolgono e ringraziano le 470 ONG e associazioni europee che hanno inviato una lettera ai leader dell’Unione europea e del Consiglio europeo, esortandoli a prendere provvedimenti immediati ed efficaci per porre fine al blocco illegale in corso dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian. “Condividiamo l’opinione che sia necessario utilizzare tutte le leve affinché lo status dell’Artsakh rifletta la volontà democratica della sua popolazione armena nativa, nonché creare le condizioni per una pace e una sicurezza stabili. Siamo convinti che la soluzione duratura, dignitosa ed equa del conflitto azerbaigiano-Karabakh dovrebbe basarsi sul rispetto dei diritti individuali e collettivi del popolo dell’Artsakh, compreso il diritto all’autodeterminazione. Allo stesso tempo, condanniamo fermamente e consideriamo inaccettabile la dichiarazione del Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, basata sui risultati dell’ultimo incontro tenutosi a Bruxelles, con cui la strada Aghdam-Stepanakert è stata considerata come un modo per fornire sostegno umanitario alla popolazione dell’Artsakh” si legge in un comunicato diffuso dalle organizzazioni dell’Artsakh

(17) HARUTYUNYAN SI RIVOLGE ALLA NAZIONE – Il presidente dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, si è rivolto oggi, alle 22 ora locale (le 20 in Italia) alla nazione. QUI IL TESTO DEL MESSAGGIO. Dopo il suo intervento ha deciso di prendere parte al sit-in permanente allestito in piazza della Rinascita. Il presidente ha descritto la grave situazione umanitaria che sta affrontando l’Artsakh e ha dato tempo una settimana alla comunità internazionale (“abbiamo sentito solo belle parole“) per intervenire per lo sblocco del corridoio di Lachin. “Se entro una settimana la situazione del popolo dell’Artsakh non tornerà a uno stato più o meno stabile e normale con l’intervento internazionale, allora ricorreremo ad azioni più dure sia nell’Artsakh che al di fuori di esso” ha concluso il suo messaggio Harutyunyan.

(17) RIGETTATA LA PROPOSTA AZERA – Il consigliere del presidente della repubblica, Artak Beglaryan, riferendosi al fatto che l’Azerbaigian ha proposto di consegnare beni umanitari all’Artsakh attraverso la rotta Aghdam-Stepanakert, ha dichiarato che tale proposta non è in alcun modo accettabile. “Questa stessa forma di pressione è un crimine internazionale. “A questo proposito, c’è stata la dichiarazione di Charles Michel, per noi molto dolorosa e inaccettabile, che sta cedendo a simili trappole criminali dell’Azerbaigian. In ogni caso, lo Stepanakert ufficiale farà un ulteriore annuncio al riguardo“, ha affermato sottolineando che il corridoio di Lachin è l’unica strada approvata a livello internazionale che collega l’Artsakh all’Armenia e al mondo intero. “È anche un corridoio umanitario, nessun’altra strada può sostituire quel corridoio” ha aggiunto.

(15) INCONTRO TRILATERALE A BRUXELLES – Si è svolto oggi, con inizio alle ore 13,45, un vertice trilaterale tra il presidente azero Aliyev, il Primo ministro armeno Pashinyan e il presidente del Consiglio d’Europa Michel. Il padrone di casa ha prima incontrato singolarmente Aliyev (ieri pomeriggio) e Pashinyan (questa mattina). Nel corso dell’incontro con il premier armeno, questi ha consegnato a Michel la lettera appello del presidente della repubblica dell’Artsakh.
Durante il trilaterale sono state discusse l’aggravarsi della crisi umanitaria in Nagorno Karabakh causata dal blocco illegale da parte dell’Azerbaigian del Corridoio Lachin, la delimitazione delle frontiere e le opere per garantire la sicurezza delle frontiere tra i due Paesi, lo sblocco dei trasporti regionali e delle infrastrutture economiche, l’accordo sulla normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian, i diritti e la sicurezza del popolo del Nagorno Karabakh, nonché le questioni relative ai prigionieri, alle persone scomparse e ad altre questioni umanitarie. È stato raggiunto un accordo per intensificare il lavoro verso la soluzione delle questioni discusse.

(15) POSIZIONE RUSSA – Secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri russo, poichè la situazione nel NK Artsakh si sta sviluppando in uno scenario negativo e la crisi può portare le conseguenze più drammatiche. Mosca ha invitato Baku ad aprire con urgenza il corridoio Lachin. “Chiediamo alla leadership dell’Azerbaigian di adottare misure immediate per sbloccare immediatamente il Corridoio Lachin, per riprendere il movimento senza ostacoli di cittadini, veicoli e merci in entrambe le direzioni, nonché per ripristinare l’approvvigionamento energetico“, ha affermato il dipartimento in una nota.

(15) SMENTITE ALTRE BUGIE AZERE – L’ultima disinformazione in ordine di tempo da parte dell’Azerbaigian riguarda un presunto disturbo del GPS degli aerei che volano sulla rotta Baku- Fuzuli – Zangilan causato dall’Artsakh. Il ministero della Difesa di Stepanakert ha seccamente smentito la circostanza. Tali accuse potrebbero essere l’alibi azero per nuove azioni militari.

(14) APPELLO DEL PRESIDENTE – Il Presidente della Repubblica dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, ha inviato lettere ai leader di tutti gli Stati membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU, al Segretario generale delle Nazioni Unite, al Presidente in carica dell’OSCE, al Presidente del Consiglio europeo, al Segretario Generale del Consiglio d’Europa, nonché il Primo Ministro della Repubblica di Armenia, chiedendo l’applicazione di misure urgenti nel quadro degli obblighi internazionali assunti e misure efficaci per fermare il blocco illegale e completo dell’Artsakh effettuato dall’Azerbaigian e fermare i sistematici crimini di massa e il terrorismo contro il popolo dell’Artsakh. QUI IL TESTO TRADOTTO

(14) TRASFERIMENTO MALATI – Il rappresentante del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) in Azerbaigian ha incontrato il ministro degli Esteri Bayramov con il quale ha discusso le questioni della cooperazione tra l’Azerbaigian e il CICR, l’attuale situazione al checkpoint di Lachin, nonché le questioni delle attività del CICR in Artsakh. “Durante le discussioni, il ministro Jeihun Bayramov ha annunciato la possibilità di continuare il passaggio dei residenti di origine armena attraverso il valico di frontiera per scopi medici, con la mediazione del CICR, nel rispetto delle regole necessarie”, hanno riferito i mass media locali. Nel pomeriggio 11 pazienti e i loro accompagnatori sono stati trasportati dalla Croce Rossa dall’Artsakh all’Armenia e 8 sono ritornati a casa

(14) VIOLAZIONI AZERE – Colpi di mortatio da 60 e 82 mm sono stati sparati in giornata contro le postazioni armene nelle regioni di Shushi e Martuni.

(14) MANIFESTAZIONE A STEPANAKERT – Numerose migliaia di persone si sono date appuntamento in piazza della Rinascita per protestare contro il blocco azero. Tra le autorità intervenute, il difensore dei diritti umani (Stepanyan) e il ministro di Stato (Nersisyan). Al termine del raduno un corteo si è mosso verso il comando della forza di pace russa passando davanti alla sede della Croce Rossa. Dopo l’incontro con il comandante Lentsov è stato installato un presidio con tende da campo in piazza della Rinascita.

(13) VERTICE A BRUXELLES – E’ stato preannunciato per il giorno 15 luglio un vertice a Bruxelles tra Aliyev, Pashinyan e Michel.

(12) DELIMITAZIONE CONFINI – Si è tenuto un incontro al confine tra la Repubblica di Armenia (regione di Tavush) e la Repubblica dell’Azerbaigian (regione di Ghazak) tra il Comitato per la demarcazione del confine di Stato e la sicurezza delle frontiere tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian e del Comitato di Stato sulla Demarcazione del Confine di Stato tra la Repubblica dell’Azerbaigian e la Repubblica di Armenia. La quarta riunione della commissione è stata presieduta dal Vice Primo Ministro dell’Armenia Mher Grigoryan e dal Vice Primo Ministro azero Shahin Mustafaev. Secondo gli accordi raggiunti a livello dei leader della Repubblica di Armenia e della Repubblica dell’Azerbaigian in diversi formati, le parti hanno proseguito la discussione sulle questioni di demarcazione dei confini, affrontando una serie di questioni organizzative e procedurali.Le parti hanno inoltre convenuto di determinare la data e il luogo della prossima riunione delle commissioni.

(12) FERITI SOLDATI ARMENI – Alle 05:30 ora locale, unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco in direzione delle posizioni armene situate nel settore Tegh (Armenia), a seguito del quale il soldato delle forze armate della Repubblica di Armenia è rimasto ferito. Il Ministero della Difesa  di Yerevan che le condizioni del militare sono ritenute soddisfacenti, la sua vita non è in pericolo. In seguito, intorno alle 12 un altro soldato armeno è stato ferito sempre nella stessa area; anche in questo caso le condizioni sono discrete e non v i è pericolo di vita.

(11) CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA – La Corte Internazionale di Giustizia con un’ordinanza emessa il 6 luglio e comunicata in data odierna ha ribadito l’obbligo a carico dell’Azerbaigian “a prendere tutte le misure a sua disposizione per garantire il movimento senza ostacoli di persone, veicoli e merci lungo il Corridoio Lachin in entrambe le direzioni”. La Corte ha confermato all’unanimità con la sua ordinanza giuridicamente vincolante del 6 luglio 2023 che l’ordinanza del 22 febbraio 2023 “si applica senza limitazioni” al checkpoint istituito dall’Azerbaigian e che l’esistenza e il funzionamento del checkpoint azero sul corridoio di Lachin costituiscono plausibilmente una discriminazione razziale.

(11) RICHIAMO PER AMBASCIATORE AZERO – Gli uffici della Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, e dell’Alto Commissario per le Relazioni Esterne dell’Unione Europea, Josep Borrell, hanno condannato e definito inaccettabile il comportamento dell’Ambasciatore dell’Azerbaigian presso l’UE, Vagif Sadikov, che ha minacciato il membri del Parlamento europeo, che hanno visitato l’Armenia e hanno conosciuto il confine con l’Azerbaigian. Vagif Sadikov è stato convocato al Servizio europeo per le relazioni esterne per il post minaccioso fatto su Twitter ai deputati europei. Sadikov aveva pubblicato un post su Twitter in merito alla visita della delegazione del Parlamento europeo in Armenia, minacciando i deputati del Consiglio d’Europa. Aveva pubblicato un’immagine e una descrizione di un fucile da cecchino di fabbricazione azera con la seguente didascalia: “Sanno cosa stanno facendo per proteggersi. Il fucile da cecchino “Istiglal IST-14.5″ prodotto in Azerbaigian ha un raggio di fuoco effettivo di circa 3000 metri. Stai lontano dal confine di stato dell’Azerbaigian…”

(11) CROCE ROSSA SU BLOCCO TOTALE – L’ufficio armeno della Croce Rossa Internazionale ha rilasciato il seguente comunicato: “Annunciamo che non sono stati trovati oggetti non autorizzati in nessun veicolo appartenente al CICR. Tutto il carico trasportato è soggetto a ispezione doganale da parte della Repubblica dell’Azerbaigian. Ci rammarichiamo che, a nostra insaputa, quattro autisti assunti abbiano tentato di trasportare merci commerciali con i propri veicoli, sui quali è stato temporaneamente apposto il logo del CICR. Le persone menzionate non erano dipendenti del CICR e i contratti di servizio firmati con loro sono stati immediatamente risolti dal CICR. Il nostro lavoro lungo il Corridoio di Lachin è sempre ed esclusivamente di natura umanitaria.  Come parte di questo lavoro vitale, più di 600 pazienti medici sono stati trasportati in Armenia per cure mediche urgenti, così come forniture mediche, cibo, alimenti per bambini e altri articoli essenziali sono stati trasferiti alle istituzioni mediche e alle famiglie locali. Questi lavori devono essere continuati. Le nostre attività sono costantemente coordinate con le parti e hanno un impatto vitale sulla vita di migliaia di persone”.

(11) BLOCCO TOTALE – Il servizio di frontiera statale dell’Azerbaigian ha annunciato la chiusura del checkpoint installato illegalmente nel corridoio di Lachin e la completa cessazione del traffico già limitato attraverso il corridoio. A motivo di tale decisione la scoperta di alcune stecche di sigarette e taniche di gasolio in entrata nella regione. Tali attività sopno state definite dagli azeri come “contrabbando”. A seguito della chiusura totale del checkpoint illegale azero, neppure i malati gravi possono essere trasportati da Stepanakert ai centri specilistici dell’Armenia.

(10) PRIGIONIERI ARMENI – Alla fine di giugno e all’inizio di luglio, il personale del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha nuovamente visitato i prigionieri di guerra armeni detenuti in Azerbaigian e altre persone detenute, tra cui 2 militari arrestati di recente. Si sono svolti incontri individuali con prigionieri di guerra armeni, a cui è stata data l’opportunità di comunicare con le loro famiglie.

(9) FORNITURA DI GAS SOSPESA – Dopo solo poche ore gli azeri hanno nuovamente chiuso il rubinetto del gasdotto che dall’Armenia dovrebbe portare il gas in Artsakh. Anche il rappresentante dell’Unione europea per il Caucaso meridionale, Toivo Klaar, ha commentato negativamente l’accaduto: “La giornata iniziata con una promessa si è conclusa di nuovo con una delusione. Come l’Unione Europea ha ripetutamente ripetuto, è molto importante che la fornitura di vettori energetici, così come la circolazione di persone e merci attraverso il corridoio di Lachine, sia ripristinata senza restrizioni“.

(8) RIATTIVATO IL GAS – Nel tardo pomeriggio è stato riattivato il flusso di gas dall’Armenia. Lo ha comunicato l’azienda “Artsakhgaz”.

(7) COLLOQUI STEPANAKERT-BAKU? – Secondo un quotidiano armeno, il presidente Harutyunyan ha dato la disponibilità a dialogare con Baku ma a condizione che la Russia assuma il ruolo di mediatore. In altre parole, la mediazione statunitense è respinta perché spinge esclusivamente l’Artsakh per l’integrazione mentre con i russi c’è ancora una possibilità di evitarla.

(7) CONDANNATI SOLDATI ARMENI A BAKU – Come era facilmente prevedibile, le autorità dell’Azerbaigian hanno condannato i militari armeni rapiti – Harutyun Hovakimyan e Karen Ghazaryan – a 11,5 anni di carcere. La farsa giudiziaria – solo una o due udienze – si è svolta nel tribunale di Sumgait, presieduto dal giudice Fahmin Gumbatov. Secondo la decisione del tribunale, Hovakimyan e Ghazaryan sono stati condannati a 11,5 anni di carcere. La corte è stata clemente: ieri il pm aveva chiesto 12 anni. Ricordiamo che i militari armeni sono stati rapiti da un gruppo eversivo azero nel territorio dell’Armenia a maggio.

(6) DICHIARAZIONI PASHINYAN – Intervenendo alla settimanale riunione del Governo, il primo ministro armeno ha dichiarato che i recenti negoziati di Washington non hanno fatto registrare progressi tangibili ma qualche piccolo passo avanti comunque c’è stato. Pashinyan ha altresì preannunciato un prossimo vertice a Bruxelles in ambito Ue. “I diritti e la sicurezza degli armeni del Nagorno-Karabakh dovrebbero essere affrontati nel quadro dei meccanismi internazionali del dialogo Baku-Stepanakert e dovrebbe essere firmato un trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian“, ha affermato. Inoltre ha ribadito che in Karabakh non è presente alcun soldato dell’Armenia ma solo l’Esercito di Difesa dell’Artsakh. Quanto alla questione del presunto “corridoio di Zangezur”, il premier armeno ha sottolineato che l’Azerbaigian continua ad accusare l’Armenia di non adempiere ai propri doveri e obblighi di garantire collegamenti di trasporto attraverso il suo territorio, con alcuni commenti ambigui nel corridoio: “Anche qui devo ripetere che l’Armenia non ha mai assunto alcun impegno scritto o orale per il corridoio e non accetterà mai alcuna interpretazione del genere. Per quanto riguarda le comunicazioni regionali, lo sblocco sotto la sovranità e la giurisdizione dei paesi, l’Armenia ha ripetutamente annunciato e continua ad annunciare di essere pronta per questo“.

(6) ATTESA RISPOSTA RUSSA – Il presidente del Consiglio anticrisi dell’Artsakh, Tigran Petrosyan, ha dichiarato le strutture appartenenti alla Federazione Russa sono state incaricate di affrontare molto seriamente la situazione creata dal blocco totale dell’Azerbaigian in Artsakh. “Dobbiamo aspettare fino alla fine di questa settimana, circa 4-5 giorni. Anche il comando delle truppe di mantenimento della pace è stato informato per iscritto della carenza di scorte di cibo nell’Artsakh. La nostra richiesta è di aprire la strada in breve tempo. Stiamo aspettando, e se la Russia non prenderà provvedimenti attivi durante quel periodo, questo sarà il suo atteggiamento nei nostri confronti. Aggiungo anche che abbiamo diverse proposte, ma non è giusto parlarne per ora, perché aspettiamo i passi della Russia“, ha detto Petrosyan. Secondo lui, se la parte russa non si muove attivamente, il governo presenterà le sue proposte al popolo, con aspetti positivi e negativi. “È molto probabile che la decisione venga presa tramite referendum, perché tali decisioni non possono essere adottate altrimenti“, ha aggiunto Petrosyan.

(5) RIUNIONE PRESIDENTE – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha tenuto una riunione per discutere la situazione operativa politico-militare e umanitaria, le azioni necessarie da intraprendere da parte delle autorità. Durante il suo discorso, il Presidente ha sottolineato il deterioramento della sicurezza e della situazione umanitaria, che pone minacce significative all’esistenza del popolo dell’Artsakh alla luce delle crescenti minacce dall’Azerbaigian e della completa sospensione del trasporto umanitario. “La situazione attuale, insieme ai suoi pericoli e alle nostre aspettative, è stata comunicata in tutti i modi possibili dalle autorità dell’Artsakh alle autorità competenti in Armenia, Russia e altri membri della comunità internazionale. È urgente un’azione urgente ed efficace da parte di tutti gli attori responsabili, ciascuno nell’ambito delle rispettive responsabilità. Data la situazione allarmante che stiamo affrontando, la popolazione dell’Artsakh e le autorità si aspettano risultati concreti nel più breve tempo possibile per alleviare la situazione umanitaria e di sicurezza e rimuovere il blocco” ha dichiarato il presidente.

(5) TRASFERIMENTO PAZIENTI – Quindici malati sono stati trasferiti con un convoglio della Crice Rossa in Armenia e 17 hanno compiuto il percorso inverso. 28 bambini sono ricoverati all’ospedale pediatrico “Arevik” e quattro di loro sono in terapia intensiva. 96 pazienti adulti sono invece ricoverati all’ospedale repubblicano con 7di loro in terapaia intensiva (4 in condizioni critiche).

(5) DEMOGRAFIA – Nella prima metà di quest’anno, il numero delle nascite nell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) ha superato il numero dei decessi e la crescita naturale ha superato l’indicatore dello stesso periodo dell’anno scorso. Il 51,5% dei bambini nati in Artsakh nei primi cinque mesi dell’anno in corso sono maschi e il 48,5% sono femmine. Inoltre, il numero di matrimoni e divorzi registrati in Artsakh è diminuito nella prima metà di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

(5) SPOSTATO CONGRESSO DI MEDICINA – Il 6° Congresso medico internazionale dell’Armenia, che doveva svolgersi nella Repubblica dell’Artsakh, si terrà a Yerevan dal 6 all’8 luglio a causa del blocco.

(5) LE PRETESE DI ALIYEV – Il presidente azero, nel corso di un suo intervento a Baku durante la riunione ministeriale dell’Ufficio di coordinamento del Movimento dei non allineati, chiede il disarmo dell’Esercito di difesa dell’Artsakh e l’apertura del “corridoio Zangezur” rinnovando le sue ambizioni territoriali nei confronti dell’Armenia. “Poco dopo la fine del conflitto [del Karabakh], l’Azerbaigian ha presentato cinque principi fondamentali per la firma del trattato di pace con l’Armenia basato sul riconoscimento reciproco della sovranità e dell’integrità territoriale reciproche. Sebbene l’Armenia abbia dovuto riconoscere il Karabakh come parte dell’Azerbaigian, ci sono ancora resti delle forze armate armene nei territori dell’Azerbaigian, dove le forze di pace russe sono temporaneamente dispiegate“, ha detto Aliyev che ha ribadito che “gli elementi militari e paramilitari armeni sul terreno dovrebbero essere disarmati e smobilitati”. Inoltre, ha affermato che “l’Armenia impedisce anche l’apertura del corridoio Zangazur [(Zangezur)] [che prevede di collegare la parte principale dell’Azerbaigian con la Repubblica autonoma di Nakhchivan.] Il corridoio Zangazur è un altro impegno dell’Armenia derivante dall’atto di capitolazione ha firmato il 10 novembre 2020 e, pertanto, dovrebbe essere attuato.”

(5) MANCANZA CARBURANTE – Nelle condizioni del blocco completo dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian, dal 15 giugno il processo di emissione dei tagliandi per l’acquisto di benzina e gasolio viene effettuato nell’Artsakh solo secondo le procedure stabilite dalla decisione del governo atteso che l’importazione di carburante in Artsakh è stata interrotta già da 20 giorni. Marat Ohanyan, capo del dipartimento di amministrazione territoriale e controllo delle infrastrutture del servizio di supervisione statale dell’Artsakh, ha osservato: “Attualmente, vengono forniti buoni per l’esecuzione di lavori urgenti di alcune istituzioni statali, strutture mediche, trasporti pubblici, lavori agricoli urgenti, energia , comunicazioni, telecomunicazioni, servizi di pubblica utilità.Anche questo, in caso di estrema necessità e in quantità limitate.(…).” Il sistema di coupon per l’acquisto di benzina e gasolio è stato introdotto in Artsakh dopo il 12 dicembre 2022, quando l’importazione di carburante in Artsakh è diventata possibile solo grazie al trasporto umanitario di merci organizzato dalle truppe russe di mantenimento della pace. I buoni carburante vengono emessi in Artsakh solo dopo un esame approfondito di ogni rispettiva domanda presentata.

(4) 205° GIORNO DI BLOCCO – Il nuovo report sul blocco evidenzia che in questi 205 giorni di blocco, l’economia dell’Artsakh ha subito una perdita di circa 390 milioni di dollari USA, portando a un calo dell’indice del PIL annuo previsto (903 milioni di dollari) di oltre il 43%.

(4) IL PRESIDENTE SCRIVE A PUTIN – Il presidente dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, ha inviato una lettera al presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Tigran Petrosyan, presidente del Consiglio anti-crisi dell’Artsakh, ne ha dato notizia ma senza rendere pubblico il contenuto di questa lettera. “La maggioranza assoluta del popolo dell’Artsakh non credeva al capo della Repubblica d’Armenia, non al capo dell’Artsakh, ma alle parole del presidente della Federazione Russa Putin secondo cui gli armeni vivranno in sicurezza e dignitosamente nell’Artsakh. Le autorità dell’Artsakh hanno inviato una lettera a Putin, in cui viene presentata la terribile situazione del Paese e del popolo. Credo che se non vedremo passi chiari da parte della Federazione Russa nel prossimo futuro, il silenzio equivarrà alla distruzione“.

(3) COLPIRE LE SPIE – Il presidente della repubblica ha annunciato che saranno inasprite le pene nei confronti delle spie e non esclude neppure che si possa arrivare a ripristinare la pena di morte per chi si macchia di tale alto tradimento.

(3) TRASFERIMENTO PAZIENTI – Quindici malati sono stati trasferiti con un convoglio della Crice Rossa in Armenia e otto hanno compiuto il percorso inverso. 26 bambini sono ricoverati all’ospedale pediatrico “Arevik” e due di loro sono in terapia intensiva. 81 pazienti adulti sono invece ricoverati all’ospedale repubblicano con 10 di loro in terapaia intensiva (6 in condizioni critiche).

(1) ARAM I – Il Catholicos della Grande Casa di Cilicia Aram I ha avuto una conversazione telefonica con il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan nella giornata di ieri. Nel corso della conversazione, Sua Santità il Patriarca Aram I ha ribadito il suo pieno sostegno alla nostra gente in Artsakh. Poi il Patriarca ha riferito sui suoi incontri con il Primo Ministro della Greci e il Presidente di Cipro sulla questione dell’Artsakh e soprattutto sulla loro posizione. Il presidente Harutyunyan, a sua volta, ha toccato le sfide che l’Artsakh sta attualmente affrontando.

(30) TRASFERIMENTO MALATI – Quattordici pazienti sono stati trasferiti dall’ospedale di Stepanakert a strutture specializzate dell’Armenia con un convoglio della Croce Rossa Internazionale. In giornata altri 7, terminate le cure in Armenia, ritorneranno in Artsakh. Al momento ci sono 34 bambini ricoverati all’ospedale pediatrico con tre nell’unità di terapia intensiva e neonatale. Invece, all’ospedale repubblicano sono ricoverati 85 pazienti di cui nove in terapia intensiva (sette gravi).

(30) FUNERALI ANCORA NEGATI – Nella giornata odierna si sono tenuti i funerali di due dei quattro soldati colpiti dall’attacco terroristico azero del 28 giugno. Le esequie hanno riguardato Armen Abgaryan e Gagik Balayan, residenti del villaggio di Gishi nella regione di Martuni dell’Artsakh. I parenti degli altri due soldati hanno richiesto il funerali in Armenia in quanto sono lì sfollati dalla fine della guerra del 2020; tuttavia le autorità azere non hanno ancora dato il permesso di trasferire i corpi. Il ministro di Stato, Nersisyan, ha dichiarato che “il governo [dell’Artsakh] continua i negoziati con l’ufficio di Stepanakert del CICR per trasferire i corpi di Samvel Torosyan e Yervand Tadevosyan, vittime della aggressione azerbaigiana, alla Repubblica di Armenia, su richiesta dei loro parenti.

(30) VERTICE MINISTRI ESTERI – Al termine del vertice, il ministero armeno ha rilasciato il seguente comunicato: “Il Ministro degli Affari Esteri dell’Armenia Ararat Mirzoyan e il Ministro degli Affari Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov hanno tenuto negoziati bilaterali dal 27 al 29 giugno presso il Centro Nazionale di Formazione per gli Affari Esteri George Schultz ad Arlington, Virginia. Mentre erano a Washington hanno incontrato il Segretario di Stato Antony Blinken e l’Assistente del Presidente e Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan. Relazioni del Ministero degli Affari Esteri. I ministri e le loro squadre hanno proseguito i progressi sul progetto bilaterale di “Accordo sulla pace e l’instaurazione di relazioni interstatali”. Hanno raggiunto un accordo su articoli aggiuntivi e hanno avanzato la comprensione reciproca del progetto di accordo, riconoscendo nel contempo che le posizioni su alcune questioni chiave richiedono ulteriore lavoro. Entrambi i ministri hanno espresso il loro apprezzamento alla parte statunitense per aver ospitato i negoziati tra Armenia e Azerbaigian e il loro impegno a proseguire i negoziati“.

(29) SPARI CONTRO TRATTORE – Poco prima delle 17 (ora locale), le forze armate dell’Azerbaigian hanno violato il cessate il fuoco sparando, con armi leggere, in direzione di una mietitrebbia che svolgeva lavori agricoli in un campo del villaggio Machkalashen. Non ci sono persone colpite dalla parte armena, informa il servizio stampa del Ministero della Difesa. Questa violazione del cessate il fuoco è stata segnalata al comando del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(29) AMNESTY INTERNATIONAL – L’organizzazione internazionale per i diritti umani Amnesty International si è interessata al blocco del corridoio di Lachin da parte dell’Azerbaigian, esortando le autorità di quest’ultimo a “revocare il blocco del Nagorno-Karabakh e porre fine alla crisi umanitaria in corso”. “Il 15 giugno, l’Azerbaigian ha interrotto tutti i movimenti sul Corridoio Lachin, l’unica strada che collega la sua regione separatista del Nagorno-Karabakh all’Armenia. La regione è sotto blocco dal dicembre 2022. Da allora i residenti del Nagorno-Karabakh hanno fatto affidamento sugli aiuti umanitari delle forze di pace russe e della Croce Rossa. I soldati azeri ora stanno bloccando l’ingresso e l’uscita dei convogli di aiuti e la crisi umanitaria sta peggiorando. Il 26 giugno, il CICR è stato autorizzato a riprendere l’evacuazione dei pazienti in condizioni critiche. Tuttavia, gli ospedali hanno una grave carenza di farmaci e forniture mediche. Le autorità azere devono revocare il blocco del Nagorno-Karabakh e porre fine alla crisi umanitaria in corso“, ha scritto Amnesty International su Twitter.

(29) GIONATA DEI CADUTI E DEI DISPERSI – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan in occasione della Giornata dei caduti per la patria e dei dispersi in azione ha visitato il Complesso commemorativo di Stepanakert e ha preso parte al servizio commemorativo dedicato alla Giornata.

(29) TRASFERIMENTO MALATI – Dodici pazienti sono stati trasferiti dall’ospedale di Stepanakert a strutture specializzate dell’Armenia con un convoglio della Croce Rossa Internazionale. In giornata altri 15, terminate le cure in Armenia, ritorneranno in Artsakh. Al momento ci sono 29 bambini ricoverati all’ospedale pediatrico con due nell’unità di terapia intensiva e neonatale. Invece, all’ospedale repubblicano sono ricoverati 79 pazienti di cui sette in terapia intensiva (cinque gravi).

(28) RIUNIONE PRESIDENTE – Il presidente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) Arayik Harutyunyan ha convocato una riunione operativa per discutere l’attuale situazione militare e politica. Harutyunyan ha sottolineato che l’aggressione e la repressione dell’Azerbaigian in corso contro l’Artsakh e il suo popolo contraddicono gli appelli della comunità internazionale a risolvere i problemi attraverso colloqui di pace e le disposizioni delineate nella dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020. Ha evidenziato che tali azioni non contribuire all’instaurazione di una pace duratura nella regione e ha ribadito l’incrollabile impegno dell’Artsakh a risolvere pacificamente i problemi e ha esortato alla moderazione in questa fragile situazione. Quindi, il ministro della difesa Kamo Vardanyan ha fornito un rapporto completo sulla situazione operativa lungo la linea di contatto con l’Azerbaigian. Separatamente, il presidente ha dato diverse istruzioni ai capi delle agenzie competenti per garantire la sicurezza del popolo dell’Artsakh.

(28) PREOCCUPAZIONE RUSSA – La Russia, per bocca della portavoce del Cremlino, Maria Zakharova, è preoccupata per l’incidente armato e per la violazione del regime di cessate il fuoco che si è verificata. “Chiediamo alle parti di esercitare moderazione e risolvere tutte le questioni controverse in modo pacifico, politico, diplomatico e di collaborare con il comando del contingente russo di mantenimento della pace [in Nagorno-Karabakh]“, ha affermato Zakharova. “Riteniamo che l’allentamento della situazione contribuirà al rapido sblocco del corridoio Lachin e alla creazione di condizioni normali per la vita della popolazione civile“, ha aggiunto.

(28) NESSUN FERITO – Sono state smentite dal ministero della Difesa le voci relativa al ferimento di otto soldati armeni nel corso dell’attacco azero di questa notte. In realtà il bilnacio segna quattro vittime e nessun ferito.

(28) APPROVVIGIONAMENTO IDRICO – A causa della scarsità di risorse idriche in alcune comunità del Nagorno Karabakh, l’approvvigionamento viene effettuato secondo un programma stabilito dalla Commissione Acqua che prevede due turni: 6-12 e 18-23.

(28) SCOMPARSI IN GUERRA – Alla vigilia del giorno del ricordo delle persone scomparse, si è svolta una riunione ordinaria della commissione dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) che si occupa delle questioni dei prigionieri, degli ostaggi e delle persone scomparse, presieduta dal presidente di questa commissione, il ministro dell’Interno dell’Artsakh Affari Karen Sargsyan. A seguito della guerra del 2020, il destino di 49 cittadini dell’Artsakh, di cui 30 militari e 19 civili, rimane sconosciuto. Durante le discussioni, i membri della suddetta commissione hanno sollevato una serie di questioni che sono particolarmente legate al processo di identificazione del test del DNA dei corpi e dei resti trovati nei territori dell’Artsakh occupati dall’Azerbaigian dopo la guerra del 2020. A tal proposito, il presidente della suddetta commissione dell’Artsakh ha fissato una nuova data per un altro incontro, al quale parteciperanno anche i parenti delle persone scomparse.

(28) IL PARLAMENTO IN SEDUTA – L’Assemblea nazionale dell’Artsakh, riunita in seduta, ha rilasciato una dichiarazione nella quale chiede, tra l’altro, all’Armenia di ritirare la delegazione al momento a Washington per colloqui di pace con la controparte azera. QUI IL TESTO
In precedenza il presidente dell’Assemblea nazionale, Tovmasyan, aveva rilasciato a sua volta un’altra dichiarazione (QUI IL TESTO)

(28) DICHIARAZIONE DI PASHINYAN – A seguito dell’attacco di questa notte il Primo ministro dell’Armenia ha rilasciato il seguente twitt: “Sollecitare la comunità internazionale ad adottare misure pratiche per garantire i diritti e la sicurezza del popolo del Nagorno Karabakh . Nel frattempo, il corridoio di Lachin rimane illegalmente bloccato, stanotte a seguito dell’attacco azero con uso di UAV ci sono 4 vittime. Alto rischio di destabilizzazione nel Caucaso del sud.”

(28) NUOVO ATTACCO AZERO, 4 ARMENI UCCISI – Intorno all’1,30 di questa notte una o più postazioni difensive dell’Esercito di Difesa dell’Artsakh sono state attaccate anche con droni dalle forze armate dell’Azerbaigian nei settori di Martakert e Martuni Quattro soldati armeni sono rimasti uccisi. Si tratta di Armo Abgaryan, Samvel Torosyan, Yervand Tadevosyan e Gagik Balayan i cui nomi sono stati resi noti dal ministero della Difesa.

(27) MINISTRI A WASHINGTON – I ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian hanno iniziato una serie di incontri a Washington, ospiti del Segretario di Stato USA Blinken che ha avuto incontri bilaterali separati con i due colleghi prima di dare il via a un vertice trilaterale.

(27) NUOVI SPARI A YERASKH – Gli azeri hanno nuovamente preso di mira la costruenda fabbrica metallurgica di Yeraskh in Armenia. Colpi di arma da fuoco sono stati sparati contro mezzi e operai presenti sul posto.

(27) NAZIONI UNITE – Nelle condizioni di minaccia esistenziale creata per il popolo del Nagorno-Karabakh, la comunità internazionale ha il dovere di agire e prevenire i crimini. Mher Margaryan, Rappresentante Permanente dell’Armenia presso le Nazioni Unite (ONU), lo ha sottolineato nel suo intervento all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite tenutisi ieri sul punto all’ordine del giorno sulla responsabilità di proteggere e prevenire il genocidio, i crimini di guerra, la pulizia etnica e i crimini contro l’umanità. I dibattiti hanno toccato il blocco in corso del corridoio di Lachin da parte dell’Azerbaigian in violazione dei suoi obblighi legali e della sentenza della Corte internazionale di giustizia, e che mette in pericolo la vita di persone innocenti contrariamente al diritto umanitario internazionale. È stato sottolineato che l’Armenia ha chiesto alle Nazioni Unite di inviare una missione in Nagorno Karabakh per valutare la situazione umanitaria, della sicurezza e dei diritti umani della popolazione locale.

(27) ELICOTTERI RUSSI – Da alcuni giorni sono stati notati elicotteri russi che entrano ed escono dallo spazio aereo dell’Artsakh. Secondo alcuni si tratta semplicemente di “cambio turno” fra soldati (senza passare dal corridoio di Lachin che è bloccato dagli azeri), per altri invece si tratta di rifornimenti di beni di prima necessità (per il Comando russo o per la popolazione locale).

(26) VILLAGGI ISOLATI – Oggi, i residenti delle comunità di Yeghtsahogh e Lisagor della regione di Shushi della Repubblica dell’Artsakh, accompagnati dalle forze di pace russe, hanno visitato Stepanakert e sono tornati ai loro villaggi (rimasti completamente isolati dal blocco azero) in minibus. Venerdì, era toccato ai residenti delle comunità vicine di Hin Shen e Mets Shen di essere accompagnati dalle forze di pace russe fino alla capitale Stepanakert dove hanno potuto acquistare i (pochi) beni di prima necessità disponibili.

(26) SPARI VERSO AGRICOLTORE – Un colpo è stato sparato da una postazione di combattimento azera contro Mikael Mejlumyan, un 22enne residente nel villaggio di Myurishen nel distretto di Martuni, impegnato in lavori agricoli.

(26) MINISTRI DEGLI ESTERI – Da domani, a Washington, comincerà un nuovo round di colloqui fra i ministri degli Esteri di Armenia (Mirzoyan) e Azerbaigian (Bayramov). Sono anche previsti incontri bilaterali con il Segretario di Stato americano Antony Blinken. Secondo Aykhan Hajizada, capo del servizio stampa del Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian, i colloqui potrebbero svolgersi in più giorni.

(26) SITUAZIONE SANITARIA – Diciassette pazienti del Centro medico repubblicano dell’Artsakh sono stati trasportati oggi in istituzioni mediche specializzate dell’Armenia, con undici accompagnatori, nonché la mediazione e la scorta del Comitato internazionale della Croce Rossa. E diciassette pazienti, che erano stati trasferiti in Armenia per cure mediche nell’ambito del finanziamento statale, dovrebbero tornare ad Artsakh durante il giorno con veicoli del CICR e insieme a otto accompagnatori. Trentuno bambini stanno ricevendo cure ospedaliere presso l’Arevik Medical Center di Artsakh, e cinque di loro sono presso le unità di terapia intensiva e neonatale. E 83 pazienti stanno ricevendo cure ospedaliere presso il Republican Medical Center, sei di loro sono in terapia intensiva e tre di loro sono in condizioni critiche.

(26) RAZIONAMENTO CARBURANTI – In conseguenza del blocco azero rafforzato, il governo dell’Artsakh ha introtto nuovamente norme più stringenti per l’utilizzo di carburanti. Di conseguenza, la benzina e il gasolio sono forniti nei casi più necessari: per organizzare il lavoro agricolo, per portare i pazienti alle strutture mediche, per trasportare i prodotti agricoli dalle regioni in modo centralizzato ai centri regionali dell’Artsakh e alla capitale Stepanakert, e per organizzare il lavoro del trasporto pubblico e le attività urgenti di alcuni enti statali.

(26) VIOLAZIONI AZERE – Tra le 12:40 di domenica e l’1 di oggi, le forze armate dell’Azerbaigian hanno violato il cessate il fuoco in direzione delle regioni Martuni, Askeran, Shushi e Martakert utilizzando armi leggere. In precedenza, nel pomeriggio di domenica, le unità dell’esercito azero hanno aperto il fuoco, con i fucili, contro un trattore che svolgeva lavori agricoli nei campi del villaggio Avdur. La parte armena non ha perdite. Questa violazione del cessate il fuoco è stata segnalata al comando del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(25) TRASFERIMENTO MALATI – Dopo nove giorni di blocco azero la Croce Rossa ha oggi ripreso il trasferimento di pazienti gravi dall’ospedale di Stepanakert alle strutture specializzate dell’Armenia. Quindici malati e nove accompagnatori sono stati portati con un convoglio speciale. Ieri, un bambino di un anno, in pericolo di vita, era stato trasportato in Armenia con un elicottero del Comando russo.

(24) COMUNICATO MINISTERO ESTERI STEPANAKERT – Il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato un comunicato relativo alla votazione del 22 giugno all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. Nella nota si evidenzia tra l’altro che “Riconoscendo il fatto dell’uso della forza da parte dell’Azerbaigian nel 2020, le azioni unilaterali di questo paese per bloccare il corridoio di Lachin, che hanno portato alla violazione dei diritti sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, per la prima volta, la PACE ha registrato la violazione da parte dell’Azerbaigian dei suoi obblighi statutari e convenzionali nei confronti del Consiglio d’Europa, nonché l’impegno assunto al momento dell’adesione all’organizzazione di risolvere il conflitto del Nagorno-Karabakh esclusivamente con mezzi pacifici.” Il documento considera importante la determinazione dell’Assemblea e il fatto che nella sua risoluzione PACE ha chiaramente affermato la situazione creata nella Repubblica dell’Artsakh a seguito del blocco illegale imposto dall’Azerbaigian e della crisi energetica deliberatamente provocata, nonché delle loro catastrofiche conseguenze umanitarie, e ha invitato l’Azerbaigian a ripristinare immediatamente le forniture di gas ed elettricità dall’Armenia all’Artsakh. Il comunicato si conclude invitando “il Segretario Generale del Consiglio d’Europa e il Comitato dei Ministri a rispondere immediatamente ai fatti innegabili del blocco illegale del Corridoio Lachin e avviare con urgenza i meccanismi dell’organizzazione per ritenere l’Azerbaigian responsabile e prevenire ulteriori violazioni dei diritti individuali e collettivi del popolo del Nagorno-Karabakh“.

(24) PONTE DI HAKARI – Le autorità azere hanno portato circa 60 diplomatici e addetti militari di 33 paesi e 10 organizzazioni al ponte Hakari e hanno cercato di fuorviare i diplomatici stranieri, assicurando che il corridoio funziona regolarmente. L’Azerbaigian ha allestito un posto di blocco illegale sul ponte e il 22 giugno lo ha completamente chiuso posizionando barriere di cemento. Prima della visita dei diplomatici, alcune barriere sono state parzialmente rimosse.

(23) COMUNICATO MINISTERO ESTERI STEPANAKERT – Il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato un comunicato relativo alla situazione del blocco azero. QUI LA TRADUZIONE ITALIANA

(23) DICHIARAZIONE RUSSA SU BLOCCO LACHIN – “In relazione alla chiusura dell’ingresso al Corridoio Lachin da parte dell’Azerbaigian, richiamiamo l’attenzione sul fatto che tali azioni costituiscono una violazione delle disposizioni della dichiarazione del 9 novembre 2020 dei leader di Russia, Azerbaigian e Armenia. Tali misure portare all’escalation della tensione e non contribuire a mantenere un’atmosfera normale nel processo di normalizzazione delle relazioni tra l’Azerbaigian e l’Armenia con il sostegno della Russia“, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri della Federazione Russa, Maria Zakharova. La Russia invita Baku a sbloccare completamente il traffico attraverso il corridoio Lachin e sottolinea anche l’importanza dell’attuazione coerente degli accordi tripartiti.

(23) BLOCCO AZERO – Quasi in risposta alla votazione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa l’Azerbaigian ha rafforzato il blocco all’ingresso del corridoio di Lachin posizionando prima del ponte (lato orientale) dei blocchi di cemento tipo New jersey per impedire il transito ai veicoli. L’operazione, condotta con una gru, si è svolta alla presenza dei soldati russi della forza di pace.

(22) FERITO SOLDATO ARMENO – In conseguenza dell’ennesima violazione azera un soldato armeno dell’esercito di difesa dell’Artsakh, Mher Hakobyan, è stato ferito dal colpo di un cecchino azero. Il fatto è avvenuto nella regione di Martakert.

(22) SPARI CONTRO ABITAZIONE – Il Ministero degli affari interni dell’Artsakh ha riferito che una casa residenziale nel villaggio di Chankatag, situato nella regione di Martakert dell’Artsakh, è stata presa di mira da colpi di arma da fuoco delle forze militari azere. Un abitante del villaggio, Zori Arakelyan, ha allertato la polizia dopo che la sua casa è stata colpita da colpi di arma da fuoco indiscriminati dalle vicine postazioni azere. Dopo le indagini, la polizia ha confermato che il tetto della casa di Arakelyan era stato danneggiato da colpi di arma da fuoco sparati da postazioni azere vicino al villaggio intorno alle 13:30. Attualmente, l’entità del danno è in fase di determinazione. L’incidente è stato segnalato al contingente di mantenimento della pace russo.

(22) ASSEMBLEA PARLAMENTARE CONSIGLIO D’EUROPA – La PACE ha adottato la risoluzione intitolata “Garantire un accesso libero e sicuro attraverso il corridoio di Berdzor (Lachin)”. Secondo Ruben Rubinyan, capo della delegazione armena, la delegazione azera ha fatto vari tentativi per modificare o impedire l’adozione della risoluzione, ma i suoi sforzi si sono rivelati infruttuosi. Circa 60 emendamenti proposti dall’Azerbaigian sono stati respinti e la risoluzione è stata infine adottata. La risoluzione sollecita specificamente l’Azerbaigian ad attuare prontamente le decisioni prese dalla CEDU e dalla Corte internazionale di giustizia. Inoltre, chiede il ripristino delle forniture di elettricità e gas all’Artsakh (Nagorno Karabakh) e sottolinea l’importanza di astenersi da retoriche ostili e minacciose nei confronti degli armeni.

(21) CONDANNATO OMICIDA AZERO – Il militare azero Huseyn Akhundov è stato condannato dalla corte armena a 20 anni di reclusione. Akhundov è stato condannato per l’omicidio di Hayrapet Meliksetyan, un agente di sicurezza di 56 anni presso lo Zangezur Caopper-Molybdenum Combine. La famiglia di Meliksetyan considera questo verdetto inaccettabile e chiede l’ergastolo. All’inizio di aprile, Akhundov e un altro militare azero di nome Agshin Babirov hanno attraversato illegalmente il confine con l’Armenia. Successivamente sono stati catturati grazie ai residenti dei villaggi di confine di Syunik.

(21) PARLAMENTO EUROPEO – La delegazione della sottocommissione per la Sicurezza e la difesa del Parlamento europeo guidata dalla presidente Nathalie Loiseau si è unita alla missione dell’UE in Armenia per una pattuglia pianificata al corridoio di Lachin.

(21) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il Presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una riunione del Consiglio di Sicurezza per discutere l’attuale situazione politico-militare che circonda l’Artsakh, le sfide affrontate e le azioni necessarie da intraprendere

(21) VIOLAZIONI AZERE – Intorno alle 4 del mattino (ora locale), le forze armate dell’Azerbaigian hanno violato il cessate il fuoco in direzione della regione di Martakert della Repubblica dell’Artsakh utilizzando armi leggere. Non risultano feriti.

(20) VIOLAZIONI AZERE – Nella tarda mattinata odierna gli azeri hanno sparato cona rmi di vario calibro verso le postazioni difensive armene in località Kakhakn (Gegharkunik). Nella tarda serata di ieri e nel primo mattino di oggi, violazioni azere sono state registrate anche in Artsakh nelle regioni di Martakert, Martuni e Shushi. Nel pomeriggio violazioni lungo la forntiera del Syunik (ARM) nei pressi di Nerkin Hand e Srashen, ancora colpi contro la costruenda fabbrica di Yeraskh nonostante la proprietà abbia fatto innalzare le bandiere dell’Armenia e degli Stati Uniti.
In tutti i casi non ci sono state perdite tra le fila armene.

(19) CONTINUANO LE VIOLAZIONI AZERE – Ieri registrate violazioni azere in direzione di Martakert e Martuni (Artsakh) oltre che in alcuni punti della frontiera con l’Armenia in particolare Verin Shorza. Questa notte, colpi con armi di vario calibro verso Yeraskh e Sotk (ARM). In mattinata ancora colpi contro la fabbrica in costruzione di Yeraskh.

(19) QUINTO GIORNO DI BLOCCO TOTALE – Dal 15 giugno tutti i transiti di persone emerci da e per l’Artsakh sono bloccati dagli azeri. Nel blocco sono ricompresi anche i pazienti ghravi che in precedenza erano trasportati dalla Croce Rossa in strutture più attrezzate dell’Armenia.

(16) BLOCCATO TRASPORTO MALATI – In questo momento è diventato impossibile trasportare anche i malati gravi dall’Artsakh (Nagorno Karabakh) alla capitale dell’Armenia Yerevan. Lo ha dichiarato il ministro della salute dell’Armenia Anahit Avanesyan ai giornalisti dopo la odierna sessione di gabinetto del governo.

(15) FERITO SOLDATO ARMENO – Un militare armeno, Artur Azroyan, facente parte del Servizio nazionale di frontiera, è stato ferito da colpi sparati da postazioni azere nei pressi del villaggio di Tegh (ARM).

(15) PROVOCAZIONE AZERA – Intorno alle 8:40 (ora locale), un gruppo di soldati del servizio di guardia di frontiera dell’Azerbaigian ha tentato di avanzare in direzione del ponte Hakari per collocare una bandiera azera sul territorio dell’Armenia. A seguito delle misure adottate dalla parte armena, il tentativo dei militari azeri di far avanzare e installare una bandiera nel territorio dell’Armenia è stato sventato. Gli azeri hanno comunque bloccato il passaggio sul ponte e una intera colonna del CRI che trasportava pazienti gravi in Armenia è dovuta rientare a Stepanakert.

(14) VIOLAZIONI AZERE – Le truppe azere hanno aperto il fuoco di armi leggere nelle direzioni settentrionale, orientale e nord-occidentale della linea di contatto con l’Artsakh. Tra le 9:15 e le 11:14, la parte azera ha aperto il fuoco, con armi leggere, contro i civili che svolgevano lavori agricoli nei villaggi di Machkalashen e Chartar. La parte armena non ha perdite. Questa violazione del cessate il fuoco è stata segnalata al comando del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(14) ANCORA VIOLAZIONI, DUE FERITI – Due stranieri, di cittadinanza indiana, sono stati feriti oggi, intorno alle 11,30 ora locale, dai cecchini azeri che hanno sparato colpi verso la costruenda (con investimenti stranieri) fabbrica metallurgica di Yeraskh, al confine tra Armenia e Nakhijevan. Ieri, nella stessa località era stata presa di mira l’auto di un civile e un mezzo di servizio. I due feriti sono sottoposti a intervento chirurgico

(13) VIOLAZIONI AZERE IN ARMENIA – Il ministero della Difesa dell’Armenia ha riferito che tra le 11:30 e le 11:45, le unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco con fucili di diverso calibro in direzione delle posizioni armene situate nei settori Tretuk e Sotk. Le forze armate azere hanno anche utilizzato un mortaio nella regione di Sotk.

(13) CONSOLATO TURCO – Nel corso della sua visita in Azerbaigian, il rieletto presidente turco Erdogan ha dichiarato che la Turchia è pronta ad aprire un consolato nella città armena occupata di Shushi. Tale apertura “sarà indirizzata al mondo intero e in particolare all’Armenia” ha dichiarato Erdogan.

(12) TRASFERIMENTO PAZIENTI – Oggi, 16 pazienti, con medici e accompagnatori, sono stati trasferiti in Armenia sotto scorta della Croce Rossa Internazionale mentre 19, terminate le cure, hanno fatto il percorso all’inverso.

(12) VIOLAZIONI AZERE IN ARMENIA – Il ministero della Difesa dell’Armenia ha riferito che gli azeri hanno bombardato posizioni armene nell’area di Sotk nella regione di Gegharkunik. La parte armena non ha subito perdite.

(12) BLOCCO LACHIN – Da sei mesi l’Artsakh è isolato a causa del blocco del corridoio di Lachin. Il ministero degli Esteri dell’Armenia scrive su “6 mesi di blocco illegale del Corridoio di Lachin: continue gravi restrizioni dei diritti e delle libertà fondamentali di 120.000 persone nel Nagorno-Karabakh, incluso l’effetto dannoso su 30.000 bambini. Il tutto nonostante la sentenza legalmente vincolante dell’ICJ e le numerose chiamate delle istituzioni internazionali”.

(10) COLPI DI MORTAIO AZERI – Le forze armate azere hanno nuovamente violato il cessate il fuoco nella direzione sud-occidentale della linea di contatto con armi leggere e mortai. Verso le 12:20 (ora locale) la parte azera ha sparato tre colpi di mortaio da 60 mm contro una delle postazioni dell’Esercito di Difesa dell’Artsakh. Lo ha riferito il Ministero della Difesa dell’Artsakh.

(10) ESERCITAZIONI AZERE – L’Azerbaigian sta conducendo esercitazioni militari nei territori occupati dell’Artsakh. “Le formazioni e le unità coinvolte nelle esercitazioni sono state portate a vari livelli di prontezza al combattimento e dispiegate nelle aree di destinazione. È stato assicurato il dispiegamento di organi di comando e controllo sul territorio, sono state prese misure in collaborazione con unità di altre forze militari. Il ministro della Difesa dell’Azerbaigian, il colonnello generale Zakir Hasanov, e la leadership del ministero hanno osservato il corso delle esercitazioni del personale di comando” si legge in una nota del ministero della Difesa di Baku.

(9) TRASFERIMENTO PAZIENTI – Oggi, 15 pazienti sono stati trasferiti in Armenia sotto scorta della Croce Rossa Internazionale mentre 16, terminate le cure, hanno fatto il percorso all’inverso. Undici bambini rimangono nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale pediatrico Arevik, mentre nove adulti (due in gravi condizioni) sono ricoverati in terapia intensiva dell’ospedale repubblicano di Stepanakert.

(8) SPARI CONTRO TRATTORE – Intorno alle 18:20, la parte azera ha aperto il fuoco, con un fucile, contro un trattore che svolgeva lavori agricoli nel villaggio di Karvin secondo quanto riferisce il Ministero della Difesa dell’Artsakh. La parte armena non ha perdite. Questa violazione del cessate il fuoco è stata segnalata al comando del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(7) PRESSIONE UE E USA SU AZERBAIGIAN – L’UE e gli USA sollecitano quasi contemporaneamente l’Azerbaigian ad adottare misure per garantire i diritti e la sicurezza degli armeni nel Nagorno Karabakh. Nella nota dirmata dall’Unione europea si legge che “Accogliamo con favore la partecipazione di Baku al prossimo incontro trilaterale del 21 luglio sotto gli auspici dell’UE, dove dovrebbero essere compiuti ulteriori progressi. Esortiamo l’Azerbaigian a sviluppare un’agenda positiva che protegga i diritti e la sicurezza della popolazione armena del Nagorno-Karabakh. La situazione attuale è preoccupante e lascia conseguenze umanitarie negative, poiché la popolazione di etnia armena ha ripetutamente subito interruzioni nella fornitura di servizi energetici e di comunicazione di base.Chiediamo a Baku di adottare misure concrete per revocare le restrizioni alla popolazione di etnia armena, garantendo una stabilità l’approvvigionamento energetico e consentire alla rete energetica di rimanere intatta.Inoltre, chiediamo a tutte le parti di astenersi da retoriche ostili e promuovere invece un dialogo che costruisca fiducia e crei condizioni favorevoli ai colloqui di pace“.
Contemporaneamente anche l’ambasciatore Usa presso l’OSCE Michael Carpenter ha dichiarato che “Chiediamo all’Azerbaigian di prendere provvedimenti per garantire una fornitura permanente di gas ed elettricità al Nagorno-Karabakh, nonché il libero flusso e movimento di merci e persone, anche attraverso il corridoio di Lachin“.
La dichiarazione quasi simultanea di Unione Europea e Stati Uniti indica che esiste un forte consenso sui diritti e sulla sicurezza del popolo del Nagorno-Karabakh, nonché sulle misure attese per eliminare le conseguenze umanitarie del blocco.

(7) MILITARI RAPITI – Oggi sono arrivate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) informazioni riguardanti i due militari armeni presentate dall’Azerbaigian alla Corte europea, compresi documenti medici e dettagli sulle condizioni di detenzione. L’Armenia presenterà la propria posizione in merito alle informazioni e ai documenti forniti dall’Azerbaigian entro il termine fissato dalla Corte Europea, cioè il 16 giugno.

(7) MISSIONE EUROPEA – La missione civile dell’Unione europea in Armenia (EUMA) prevede di istituire tre hub operativi aggiuntivi a Jermuk, Ijevan e Yeghegnadzor nei prossimi mesi, raggiungendo gradualmente la piena capacità operativa nel prossimo futuro. Lo ha detto il capo missione, Markus Ritter, ospitando a Martuni in Armenia la delegazione Ue del gruppo di lavoro Europa dell’Est e Asia Centrale con l’Ambasciatore Ue Andrea Victorin. Ritter li ha introdotti al concetto e alle attività della missione civile. Secondo lui, nel primo trimestre della sua attività, la missione ha effettuato più di 300 pattugliamenti nei suoi hub di Goris, Jermuk e Martuni. Le pattuglie coprono più di 3.800 km ogni settimana.”Il nostro obiettivo è, tra l’altro, contribuire alla stabilizzazione della sicurezza delle regioni di confine. E, secondo molti funzionari armeni, la missione civile dell’Unione Europea ha contribuito a una certa stabilizzazione della situazione. Tuttavia, la situazione rimane instabile“, ha aggiunto Ritter.

(6) RIPETUTE VIOLAZIONI AZERE – Nella mattinata, a partire dalle 11 sono state rilevate violazni azere multiple nei settori centrale, orientale e sud orientale della linea di contatto. Altre violazioni nella serata intorno alle ore 20 (ora locale).

(5) MINISTRI DEGLI ESTERI – Come ha riferito il portavoce del Ministero degli Affari Esteri dell’Armenia Ani Badalyan, il prossimo ciclo di discussioni fra i ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian dovrebbe tenersi nella capitale degli Stati Uniti, Washington. Le discussioni con la partecipazione del Ministro degli Affari Esteri dell’Armenia Ararat Mirzoyan e del Ministro degli Affari Esteri dell’Azerbaigian Jeihun Bayramov inizieranno il 12 giugno.

(5) ALTRE VIOLAZIONI AZERE – Tra le 10:45 e le 11:00 (ora locale) , le forze armate azere hanno violato il cessate il fuoco nelle direzioni est e sud-ovest della linea di contatto utilizzando armi leggere. Non si registrano feriti.

(5) CORRIDOIO DI ZANGEZUR – Le autorità dell’Azerbaigian stanno preparando intensamente Nakhichevan per “l’apertura del corridoio Zangezur” nonostante non vi sia ancora nulla di stabilito. Secondo quanto riportano i media azeri, sarebbero in corso lavori di adeguamento della rete ferroviaria ed è allo studio un sistema fiscale speciale con particolari esenzioni doganali.

(5) CONFINI – Non esiste un accordo definitivo su una mappa specifica per quanto riguarda la demarcazione tra Armenia e Azerbaigian. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Ararat Mirzoyan all’Assemblea nazionale. “Ma c’è l’obbligo e l’impegno di realizzare questi lavori in conformità con la dichiarazione di Alma Ata. Il 6 ottobre dello scorso anno è stato raggiunto un accordo a Praga. Non c’è accordo su quale mappa“, ha detto il ministro degli Esteri. Ha aggiunto che, per quanto ne sa, durante l’incontro a cinque partiti a Chisinau, il presidente azero Ilham Aliyev non si è opposto alla mappa del 1975. “Stiamo parlando della mappa attorno alla quale c’è comprensione e volontà di continuare il lavoro da parte dell’intera comunità internazionale e della Repubblica di Armenia. Riteniamo che riconoscere l’integrità territoriale reciproca con la mappa del 1975 e avviare i lavori di delimitazione su tale base sia una soluzione accettabile per la Repubblica Armena”, ha affermato Mirzoyan. Ha detto che secondo la loro idea, la base della demarcazione non dovrebbero essere tali documenti e mappe che sono vantaggiosi per l’una o l’altra parte, ma quelli che sono legalmente i più invulnerabili.
Mirzoyan ha aggiunto che, secondo i risultati degli incontri a lui noti, Aliyev si è sempre opposto a prendere le mappe del 1975 come base per la demarcazione, ed è stato solo durante l’ultimo incontro a Chisinau che ha detto di non essere contrario.
Proprio ieri, il segretario del Consiglio di sicurezza dell’AR, Armen Grigoryan, ha dichiarato alla TV pubblica che ci sono dei progressi per quanto riguarda la demarcazione della mappa del 1975, ma non si può dire che la questione sia stata finalmente risolta. Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha annunciato oggi che Baku e Yerevan non hanno accordi sulla demarcazione dei confini basati su una mappa specifica.

(4) NUOVO MINISTRO ESTERI TURCO – Il rieletto presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha presentando la nuova lista del gabinetto dei ministri. Hakan Fidan, che in precedenza era stato a capo della National Intelligence Organization e ha preso parte attiva ai negoziati tra Ankara e Damasco, è stato nominato ministro degli Esteri. Succede a Mevlut Çavuşoğlu, ora eletto membro del parlamento, in carica dal 2014.

(3) ANCORA VIOLAZIONI – Un’altra violazione azera del cessate-il-fuocoi è stata rilevata oggi nella regione di Martakert. Anche ieri e nei giorni scorsi analoghi incidenti mentre l’Azerbaigian accusa gli armeni di “provocazioni”.

(3) RICONGIUNGIMENTO DI CITTADINI – Ieri, con il sostegno e l’accompagnamento delle truppe di pace russe, 28 persone sono state trasferite dall’Artsakh all’Armenia, e 27 dall’Armenia all’Artsakh. Sono tutte persone con bisogni umanitari urgenti, comprese esigenze sanitarie, di assistenza familiare e di ricongiungimento familiare. Centinaia di altre persone in Artsakh e Armenia con urgenti necessità di trasporto stanno aspettando la loro occasione, per non parlare delle migliaia di persone che hanno bisogno di viaggiare in entrambe le direzioni per scopi meno urgenti. 

(3) TURISMO IN ARTSAKH – Oggi è ripartito il programma di bus turistici per visitare l’Artsakh. I mezzi, con partenza da piazza della Rinascita a Stepanakert, si dipartono in tre direzioni. Il dipartimento del turismo del Ministero dell’Istruzione e della Cultura della Repubblica dell’Artsakh, ha informato che i percorsi turistici includono: Stepanakert-Nikol Duman House Museum-Hakobavank-Gandzasar -Stepanakert, Stepanakert-Bovurkhani-Monastero di Amaras-Stepanakert e Stepanakert-Patara con tour a piedi alla chiesa di Saint Amenprkich-villaggio di Astghashen. Già esauriti i posti per la prima giornata di itinerari turistici.  Fino al 2 settembre, ogni sabato e domenica, dal centro turistico di Stepanakert (Piazza del Rinascimento) partiranno autobus turistici accompagnati da una guida turistica in tre diverse direzioni.  Il prezzo del biglietto è di 500 dram, che include il trasporto passeggeri e il servizio di guida. I biglietti possono essere acquistati presso il centro turistico in Piazza del Rinascimento. Naturalmente, stante l’attuale situazione di blocco, a beneficiare del servizio turistico potranno essere solo i cittadini dell’Artsakh. 

(3) COLLEGAMENTI FERROVIARI – Alla riunione dei vice primi ministri dell’Armenia e dell’Azerbaigian, è stata raggiunta un’intesa comune sul collegamento ferroviario Yeraskh-Julfa-Meghri-Horadiz. Lo ha annunciato l’ufficio del vice primo ministro Mher Grigoryan con un comunicato:
Al fine di dare attuazione agli accordi raggiunti durante l’incontro tenutosi a Mosca il 25 maggio, il 2 giugno si è tenuta nella capitale russa la 12a sessione del gruppo di lavoro tripartito sotto la copresidenza del Vice Primo Ministro della Repubblica di Armenia Mher Grigoryan, il Vice Primo Ministro della Federazione Russa Alexey Overchuk e il Vice Primo Ministro della Repubblica dell’Azerbaigian Shahin Mustafaev.
La seduta si è svolta in un clima costruttivo. In modo soddisfacente, sono stati registrati progressi significativi nell’accordo sulle modalità di organizzazione dello sblocco delle comunicazioni di trasporto tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian. In particolare, è stata raggiunta un’intesa comune in merito all’attuazione di passi concreti verso il ripristino e l’organizzazione della comunicazione ferroviaria sulla rotta Yeraskh-Julfa-Meghri-Horadiz.
I risultati dei negoziati saranno riferiti ai leader della Repubblica di Armenia, della Federazione Russa e della Repubblica dell’Azerbaigian. Le parti hanno concordato di proseguire i lavori nell’ambito del gruppo di lavoro tripartito
“, si legge nel messaggio.

(3) MALTEMPO – Recentemente, a causa di forti venti, pioggia e grandine, alberi da frutto, colture orticole e serre sono state danneggiate nelle comunità di Askeran, Noragigh, Sardarashen, Khramort, Khachen, Tsaghkashat e Khnapat. Il processo di valutazione dei danni è attualmente in corso. 

(2) PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato i deputati dell’Assemblea nazionale ai quali ha presentato gli ultimi sviluppi politico-militari attorno all’Artsakh, ha fatto riferimento al processo negoziale Armenia-Azerbaigian, e ha parlato dei passi compiuti dal potere esecutivo nella situazione attuale. Il presidente Harutyunyan ha risposto a circa due dozzine di domande dei deputati su questioni interne ed esterne. C’è stato uno scambio di idee su cosa fare insieme.

(2) CORRIDOIO DI ZANGEZUR – In un’intervista l’ambasciatore dell’Azerbaigian in Turchia ha dichiarato che “il Corridoio Zangezur collegherà Turchia e Azerbaigian. Il lavoro di apertura di quel corridoio sta procedendo a ritmo sostenuto ed è in fase di completamento“. Continuando la politica delle ambizioni territoriali, l’ambasciatore azero ha affermato che “Zangezur è la terra conquistata nel 1920. Ci è stato tolto durante l’Unione Sovietica e consegnato all’Armenia. È stata eretta una barriera al confine dell’Azerbaigian con la Turchia, sono stati creati ostacoli“. Affermando che la distanza tra la Turchia e l’Azerbaigian sarà ridotta a 38 chilometri attraverso il corridoio Zangezur, l’ambasciatore Mamedov ha sottolineato che è importante anche per le relazioni commerciali della Turchia con l’Asia. “La Turchia stabilirà una connessione tra Oriente e Occidente“. Per “addolcire” le dichiarazioni insolenti, Mamedov ha aggiunto che “il progetto del Corridoio di Zangezur è importante per l’Armenia dal punto di vista della propria sicurezza“.

(2) AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO – Nel periodo dal 10 maggio al 1° giugno, i funzionari del settore zootecnico del Ministero dell’Agricoltura della Repubblica di Artsakh, guidati dal Primo Vice Ministro dell’Agricoltura Tigran Arstamyan, hanno visitato una serie di comunità del paese al fine di verificare i progetti di “costruzione, ricostruzione e riparazione di mattatoi, prodotti animali e laboratori di lavorazione delle materie prime, stalle, allevamenti ittici (allevamenti di granchi), allevamenti di funghi nella Repubblica dell’Artsakh. E’ stato ricevuto un numero piuttosto elevato di domande per la costruzione, la ricostruzione e la riparazione di stalle e allevamenti ittici, e una positiva conclusione è stata data alla maggior parte dei progetti presentati. Gli interventi sono naturalmente finalizzati a fronteggiare la penuria di cibo conseguente il blocco azero del corridoio di Lachin.

(2) TRASFERIMENTO PAZIENTI – Oggi, 18 pazienti sono stati trasferiti in Armenia sotto scorta della Croce Rossa mentre 11, terminate le cure, hanno fatto il percorso all’inverso.

(1) VERTICE A CHISINAU – E’ iniziato intorno alle 16,30 il vertice tra Aliyev, Pashinyan, Macron e Scholtz a Chisinau (Moldavia). In un primo momento, l’incontro ha preso avvio con la partecipazione dei leader di Armenia e Azerbaigian, con la mediazione del capo del Consiglio europeo Charles Michel, ed è durato 10 minuti. Successivamente, il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz si sono uniti a loro. In precedenza, in un briefing con i giornalisti alla cerimonia di apertura del vertice, il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha espresso la speranza che Armenia e Azerbaigian confermino la volontà politica comune di regolare le relazioni durante l’incontro a cinque. Il vertice si è concluso dopo circa un’ora e mezza.
Durante l’incontro sono state affrontate le questioni relative allo sblocco delle infrastrutture regionali di trasporto ed economiche, alla demarcazione e sicurezza dei confini tra i due paesi, all’accordo sulla regolamentazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian, alla necessità di affrontare i diritti e la sicurezza del popolo dell’Artsakh (Nagorno Karabakh), dei prigionieri, delle persone scomparse e di altre questioni umanitarie.
Il 21 giugno è previsto a Bruxelles un nuovo incontro tra il primo ministro dell’Armenia, il presidente del Consiglio dell’Ue e il presidente dell’Azerbaigian secondo riportano fonti governative armene. Per il 12 invece è previsto a Washington un incontro fra i ministri degli Esteri.

(1) NUOVI ACQUISTI DI ARMI – Il ministro della Difesa dell’Azerbaigian Zakir Hasanov ha annunciato che l’Azerbaigian continuerà ad acquisire armi moderne e attrezzature militari sottolineando un nuovo stanziamento di ulteriori 650 milioni di dollari per nuove armi moderne e attrezzature militari. Il ministro ha dato istruzioni specifiche sulla “continuazione ininterrotta dell’osservazione delle attività armene, nonché sulla costante disponibilità a prevenire immediatamente e con decisione ogni possibile provocazione“.

(1) TRASFERIMENTO PAZIENTI – 14 pazienti del “Republican Medical Center” insieme ai loro accompagnatori, sono stati trasferiti in centri medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e l’accompagnamento del Comitato Internazionale della Croce Rossa. 12 pazienti medici, inviati in Armenia per cure nell’ambito dell’ordine statale, sono tornati in Artsakh con i loro compagni. 14 bambini sono nel reparto neonatale e di rianimazione dell’unità medica “Arevik”. Al “Republican Medical Center” CJSC, 8 pazienti sono ricoverati nell’unità di terapia intensiva, 5 dei quali sono in condizioni critiche.

(1) ARTSAKH TV – Compie 35 anni la televisione di Stato dell’Artsakh. E’ stata infatti fondata il primo giugno 1988 nel quadro dei programmi di sviluppo della società televisive locali nelle ex repubbliche e regioni autonome dell’Unione Sovietica. Il progetto fu tuttavia ostacolato e ritardato dagli azeri e per tale ragione la sede iniziale dell’emittente non fu istituita nel capoluogo Stepanakert ma nella città di Shushi dove la popolazione azera era numericamente superiore a quella armena.Nel corso del primo conflitto degli anni Novanta, la sede dell’emittente fu ripetutamente colpita dalle forze armate dell’Azerbaigian. Nel 1998 venne costruita una nuova sede nella capitale e nel 2003 Artsakh Tv divenne ufficialmente la televisione di Stato della repubblica di Artsakh. 

(1) CONSULTAZIONE DI GOVERNO – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha tenuto un’ampia consultazione di lavoro nel governo nel corso della quale sono state discusse questioni relative alla situazione politico-militare e socio-economica intorno all’Artsakh. I capi dei dipartimenti settoriali hanno riferito sullo stato di avanzamento dell’attuazione delle istruzioni precedentemente impartite dal Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica, presentando gli ultimi sviluppi regionali ai partecipanti alla consultazione, ha osservato che i rischi per la sicurezza, la presenza a lungo termine del blocco, la crisi energetica e altre circostanze dovrebbero essere alla base di tutti i lavori e dei programmi sviluppati nel Paese. In tale contesto, il Presidente ha dato una serie di nuove istruzioni a breve e a lungo termine per affrontare i rischi per la sicurezza, bloccarli e superare i problemi causati dalla crisi energetica.

(31) INCONTRI PRESIDENTE – Il presidente Arayik Harutyunyan ha visitato la Corte suprema dell’Artsakh e ha incontrato giudici e funzionari del sistema giudiziario con i quali ha parlato dell’attuale situazione militare e politica e delle aspettative che ripone nelle forze dell’ordine e nei sistemi giudiziari dell’Artsakh nelle condizioni attuali. L’incontro con i rappresentanti del sistema giudiziario dell’Artsakh è stato il successivo di una serie di incontri iniziati il 23 maggio, che mirano a informare diversi gruppi del pubblico dell’Artsakh sulle sfide esistenti e a discutere di ciò che le autorità e la società dell’Artsakh dovrebbero fare.

(31) ATTIVITA’ AGRICOLA – Quest’anno la semina primaverile in Artsakh è stata effettuata in condizioni ovviamente difficili. Ciò nonostante sono stati sostanzialmente raggiunti i volumi principali previsti. Lo ha affermato il ministro dell’Agricoltura della Repubblica dell’Artsakh, Georgi Hayriyan. “Le priorità sono state determinate dalla realtà del blocco, durante il quale è diventato chiaro l’elenco dei prodotti agricoli più richiesti: patate, carote, barbabietole, cavoli, pomodori, cetrioli, melanzane, peperoni, cipolle e una serie di altre colture. La loro coltivazione è stata incoraggiata dall’apposito programma di sostegno, pari a 500-200mila. dram per ettaro”, ha detto il ministro. Secondo il capo del dipartimento, le difficoltà nell’attuazione dei lavori agricoli sono legate al blocco, in particolare alle forniture parziali o ritardate di sementi, fertilizzanti, fitofarmaci, materiali da costruzione per la realizzazione di serre, nonché foraggi , carburante. Questa difficoltà di approvvigionamento ha avuto un impatto negativo su tutti i rami del settore agricolo.

(30) VIOLAZIONI AZERE – L’Azerbaigian intensifica intenzionalmente la tensione lungo la linea di contatto con l’Artsakh. Oggi, le forze armate azere hanno violato il regime di cessate il fuoco nelle direzioni settentrionale e orientale della linea di contatto, utilizzando armi leggere e mortai. Secondo le prime informazioni, intorno alle 11:40 (ora locale) la parte azera ha sparato 7 colpi da un mortaio da 60 mm verso una delle posizioni difensive. Non ci sono state perdite dalla parte dell’Artsakh. La violazione del cessate il fuoco è stata denunciata al comando delle forze di pace russe. Alle 13:00, la situazione lungo la linea di contatto rimane relativamente stabile.

(30) MICHEL PER DIALOGO BAKU-STEPANAKERT – Su Twitter il presidente del Cosiglio europeo, Charles Michel, scrive che è in attesa di continuare le discussioni sulla normalizzazione armeno-azera, con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan, nella capitale moldava Chisinau il prossimo1 giugno. “Essenziale per riconfermare il rispetto reciproco della sovranità e dell’integrità territoriale e per avanzare nella delimitazione dei confini, anche per ridurre i rischi nelle aree di confine“, ha aggiunto Charles Michel. Secondo il presidente del Consiglio europeo, il dialogo tra Baku e gli armeni che vivono nell’ex Nagorno-Karabakh Autonomous Oblast (NKAO) sui loro diritti e sicurezza è ora cruciale. “È importante astenersi da posizioni massimaliste e puntare al dialogo. Dopo oltre 30 anni di conflitto, le ferite richiedono tempo per rimarginarsi. Servono decisioni coraggiose”, ha aggiunto Michel riferendosi evidentemente alle ultime dichiarazioni di Aliyev.

(29) RAPIMENTO SOLDATI – L’Armenia ha presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) chiedendo misure provvisorie nel caso dei due militari armeni rapiti dalle forze azere il 26 maggio. “Il 28 maggio l’Armenia ha presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo chiedendo misure provvisorie per il fatto del rapimento dei due militari che stavano fornendo cibo a una postazione militare. Il tribunale sta aspettando la risposta dell’Azerbaigian. In questo momento è confermato che i [militari] sono a Baku e ci aspettiamo di ricevere una risposta nei prossimi giorni“, ha dichiarato l’Ufficio del Rappresentante dell’Armenia per gli Affari Legali Internazionali. I due militari delle Forze Armate dell’Armenia sono stati rapiti da una squadra militare azera che si era infiltrata nel territorio dell’Armenia. I militari armeni rapiti stanno affrontando accuse inventate a Baku.

(28) NUOVE MINACCE DA ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian, Aliyev, parlando da Lachin (Berdzor) ancora una volta ha rivolto minacce agli armeni e ha lanciato un ultimatum alle autorità dell’Artsakh.
Nel precisare che la “delimitazione dei confini [tra Armenia e Azerbaigian, NdR] deve avvenire alle nostre condizioni”, ha intimato che “deve essere aperta la strada dal Nakhchivan” e tutti i soldati armeni devono ritirarsi dal Karabakh. “Dichiaro queste condizioni qui, nella città di Lachin, in modo che tutti possano vedere: oggi siamo qui e saremo qui per sempre. Fate anche sapere loro [gli armeni, NdR] che i villaggi dell’Armenia sono visibili da qui. Vediamo anche questi villaggi, cioè, che non se ne dimentichino anche loro” ha tuonato il dittatore azero. Dopo aver minacciato l’Armenia, ha anche lanciato un ultimatum all’Artsakh intimando che “il ‘parlamento’ deve essere sciolto, l’elemento che si autodefinisce ‘presidente’, tutti i ‘ministri’, ‘deputati’ e altri devono lasciare l’incarico: solo in questo caso si possono fare delle concessioni per loro”. Solo in questo caso si può parlare di qualsiasi tipo di amnistia.” Aliyev ha altresi dichiarato che l’unico modo rimasto per gli armeni del Karabakh è “obbedire alle leggi dell’Azerbaigian, diventare leali, normali cittadini dell’Azerbaigian, buttare via i loro ‘falsi attributi’ statali nella spazzatura e sciogliere il parlamento”.

(27) POPOLAZIONE IN CRESCITA – Nel primo trimestre, nella Repubblica di Artsakh è stata registrata una crescita naturale della popolazione. Lo ha detto il presidente del Servizio statistico nazionale dell’Artsakh, Manush Minasyan, riassumendo gli indicatori della situazione socio-economica nella Repubblica di gennaio-marzo dell’anno in corso. “Il numero delle nascite ha superato il numero dei decessi. Nel gennaio-marzo 2023 il tasso di vitalità della popolazione era del 166,3%. Il 50,7% dei nati sono ragazzi. Nessun caso di morte materna è stato registrato”, ha detto Minasyan.

(27) CONFERMATO SEQUESTRO SOLDATI ARMENI – I due militari armeni scomparsi ieri sera lungo il confine del Syunik, Harutyun Hovakimyan e Karen Ghazaryan, sono stati effettivamente catturati e portati in Azerbaigian. L’ufficio del procuratore azero ha dichiarato che sono stati arrestati come sospetti con l’accusa di terrorismo, infiltrazione illegale e trasporto illegale di armi. Ieri sera, alle 19:00 ora locale, è stato ritrovato sulla strada di interposizione un veicolo di rifornimento di retroguardia gestito da due militari delle Forze Armate della Repubblica di Armenia che trasportava cibo e acqua destinati alle basi di combattimento.

(26) LEGGE MARZIALE – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato decreti su ulteriori restrizioni applicate ai sensi della legge marziale. Il decreto presidenziale proibisce ogni tipo di raduno, ad eccezione dello scopo di realizzare il diritto all’autodeterminazione del popolo dell’Artsakh, così come i raduni organizzati nei giorni festivi e commemorativi della Repubblica dell’Artsakh, che possono essere organizzati solo con il permesso del governo della Repubblica dell’Artsakh. Un altro decreto del Presidente limita la libertà di espressione delle opinioni, vieta la ricerca, la ricezione e la diffusione di informazioni sulla capacità di difesa, la sicurezza, l’integrità territoriale, la sovranità, l’ordine costituzionale o pubblico, il normale sviluppo dell’economia della Repubblica dell’Artsakh attraverso qualsiasi mezzo di informazione.

(26) SPARITI DUE SOLDATI ARMENI – Due militari della repubblica di Armenia sono scomparsi mentre stavno portanto vettovagliamenti alle postazioni difensive lungo il confine del Syunik. Media azeri hanno riferito che è stata sventata un’azione di sabotaggio. Probabilmente i due soldati sono stati rapiti dagli azeri che intendono scambiarli con i due soldati penetrati in Armenia (anche fino a venti chilometri) il mese scorso; uno di questi due azeri ha anche commesso un omicidio.

(26) CROCE ROSSA INTERNAZIONALE – Sono ripresi a cura del Comitato Internazionale della Croce Rossa i trasporti di pazienti gravemente malati dall’Artsakh ai centri specializzati dell’Armenia. Oggi 15 persone sono state trasferite mentre 12 hanno fatto rientro in Artsakh.- Al momento ci sono sei bambini in terapia intensiva neonatale e altrettanti adulti in analogo trattamento all’ospedale repubblicano di Stepanakert.

(26) FESTA DELL’ “ULTIMA CAMPANELLA”– I diplomati delle scuole superiori di tutta la Repubblica dell’Artsakh festeggiato oggi la loro ultima campanella.

(26) ACCORDO DI PACE – Per Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, l’Armenia e l’Azerbaigian potrebbero firmare un trattato di pace nel prossimo futuro. Peskov ha sottolineato che ciò che conta è la soluzione finale di tutti i problemi, e non il tempo. ”I rappresentanti di Armenia, Russia e Azerbaigian si riuniranno la prossima settimana a Mosca per discutere le questioni esistenti. Non c’è l’obiettivo di finalizzare tutto perché ciò che conta è il risultato finale, nessuno ha fretta“, ha detto Peskov alla Tass. Nessuno può prevedere un tempo esatto per la firma del trattato di pace, ha osservato. “Anche se, come è stato notato nella riunione di ieri, le circostanze sono ora cambiate in molti modi, e sostanzialmente queste mutate circostanze consentono di raggiungere la firma del trattato di pace nel prossimo futuro“, ha aggiunto.

(26) CRISI ECONOMICA PER IL BLOCCO – Il prodotto interno lordo (PIL) della Repubblica dell’Artsakh nel gennaio-marzo 2023, rispetto all’anno precedente, era del 67,9%. Il calo dell’economia in termini reali è stato del 32,1% (37 miliardi e 180 milioni di dram contro i 52 miliardi e 900 milioni di dram nello stesso periodo dello scorso anno). Rispetto all’anno precedente, è stato registrato un calo dell’economia di circa un terzo. In particolare – 15,6% nell’industria, -7,4% nell’edilizia, -5,4% nel commercio e nei servizi, -1,2% nell’agricoltura e -3,5% nelle tasse sui prodotti

(25) CONCLUSO VERTICE MOSCA – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan, il presidente russo Vladimir Putin e il presidente azero Ilham Aliyev si sono incontrati al Cremlino. Hanno discusso questioni relative allo sblocco dei trasporti regionali e delle infrastrutture economiche. E’ stato raggiunto un accordo per riprendere i lavori tra una settimana durante un incontro che ha coinvolto i vice primi ministri dei tre Paesi.

(25) VERTICE DI MOSCA (segue) – Il trilaterale (Aliyev, Pashinyan e Putin) è iniziato intorno alle 21ora italiana (le 22 a Mosca) ed è stato preceduto da due incontri bilaterali con il padrone di casa e da una tavola rotonda organizzata nell’ambito dei lavori del Consiglio economico euroasiatico. Nel corso di questa tavola rotonda c’è stato un battibecco tra il premier armeno e il presidente azero. “L’Azerbaigian, purtroppo, ha bloccato questo corridoio“, ha detto Pashinyan riferendosi al blocco di Lachin che isola da oltre cinque mesi l’Artsakh (Nagorno Karabakh). Il presidente dell’Azberbaigian Ilham Aliyev ha risposto: “L’Azerbaigian non ha bloccato alcun corridoio … Non è necessario utilizzare questa piattaforma per accuse infondate“. I due leader hanno continuato a discutere per diversi minuti prima che Putin chiudesse la conversazione, sottolineando che l’argomento era delicato. In seguito avrebbe dovuto ospitare colloqui a tre con Aliyev e Pashinyan. “Ora avremo l’opportunità, come concordato, di parlare di tutto con calma in modo professionale in un formato trilaterale, e spero di raggiungere alcuni accordi che metteranno la situazione non solo tra Armenia e Azerbaigian, ma anche nella regione , sulla via di uno sviluppo costruttivo“, ha detto Putin. “Posso assicurarvi che tutti qui sono interessati a questo, assolutamente tutti.”

(25) VERTICE DI MOSCA (segue) – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha annunciato che l’Armenia e l’Azerbaigian hanno raggiunto un accordo per riconoscere reciprocamente l’integrità territoriale dell’altro, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa TASS. Allo stesso modo, il presidente azero Ilham Aliyev ha affermato che l’Azerbaigian non ha rivendicazioni territoriali contro l’Armenia. Queste affermazioni sono state fatte durante una sessione allargata del EEU (alla quale l’Azerbaigian non fa parte ma alla quale è stato invitato come ospite).

(25) VERTICE DI MOSCA – Secondo il quotidiano russo “Kommersant”, i leader di Armenia, Azerbaigian e Russia puntano ad adottare almeno due documenti dopo il vertice di Mosca. Il coordinamento di questi documenti è stato predisposto nell’intera giornata di ieri 24 maggio. Un documentopreparato dai vice primi ministri, sarebbe concentrato sullo sblocco delle comunicazioni di trasporto, mentre le agenzie di politica estera dei tre Paesi hanno perfezionato la quinta dichiarazione congiunta di Aliyev, Pashinyan e Putin nella quale molto probabilmente, ci sarà un riconoscimento reciproco dell’integrità territoriale tra Yerevan e Baku sulla base delle mappe sovietiche del 1975. Il Ministero degli Affari Esteri armeno non ha ancora commentato queste informazioni. Il vertice trilaterale (Aliyev, Pashinyan, Putin) è in calendario per oggi e sarà preceduto da incontri bilaterali del presidente russo con il presidente azero e il premier armeno.

(25) OCCUPAZIONE DI SHUSHI – Kanan Guliyev, consigliere capo della Rappresentanza speciale del presidente dell’Azerbaigian a ShushI, ha confermato che entro la fine dell’anno è previsto il trasferimento di 1500 azeri nella città armena occupata. Al riguardo, dalla scorsa estate sono in costruzione alcuni edifici residenziali per complessivi 450 alloggi.

(25) L’ARIZONA PER L’ARTSAKH – L’assemblea legislativa dell’Arizona ( Stato degli USA con oltre sette milioni di abitanti) ha rilasciato un documento di piena solidarietà all’Artsakh appoggiando il suo diritto all’autodeterminazione. Il proclama cita l’Artsakh come “la patria indigena del popolo armeno, ed è stato un centro della vita culturale, politica e religiosa armena per diversi millenni“. Prosegue documentando i decenni di oppressione dell’Artsakh e di aggressione post-indipendenza da parte dell’Azerbaigian sovietico, “culminati in un assalto al Nagorno-Karabakh nel 2020 che ha visto l’Azerbaigian perpetrare crimini di guerra contro la popolazione armena della regione, e ha portato l’Azerbaigian a prendere il controllo del 70% del Il territorio del Karabakh”. Il proclama saluta gli armeni dell’Artsakh “gli sforzi per esercitare il diritto all’autodeterminazione e vivere liberi dalla violenza e dalla repressione, e riconoscendo il governo dell’Artsakh, la comunità internazionale può aiutare a porre fine a questo conflitto secolare“.

(23) ALIYEV SU PACE CON ARMENIA – Il presidente Ilham Aliyev ha sottolineato che l’Azerbaigian favorisce la firma di un trattato di pace con l’Armenia sulla base dei cinque principi avviati dall’Azerbaigian, in particolare, il riconoscimento reciproco dell’integrità territoriale e della sovranità dei Paesi. Aliyev lo ha annunciato ricevendo il presidente Margareta Cederfelt all’Assemblea parlamentare dell’OSCE. Aliyev ha osservato che è stato l’Azerbaigian ad avviare la piattaforma comune che riunisce Azerbaigian, Georgia e Armenia e la creazione del modello del Caucaso meridionale. Durante l’incontro si è discusso anche dell’apertura di linee di trasporto e di comunicazione regionali.

(23) DICHIARAZIONE DEL GOVERNO DELL’ARMENIA – Artur Hovhannisyan, segretario del partito “Contratto civile”, forza politica di maggioranza al governo dell’Assemblea nazionale dell’Armenia, ha dichiarato che le autorità armene in carica prevedono di garantire i diritti e la sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh nella loro terra attraverso la creazione di meccanismi internazionali. Ha altresì precisato che “Abbiamo rilasciato una dichiarazione che parla della nostra disponibilità. Anche l’Azerbaigian ha rilasciato una dichiarazione a Bruxelles. Ma tutto questo dovrebbe essere messo sulla carta, dopodiché è necessario valutare i possibili rischi. C’è una questione di delimitazione e demarcazione del confine [Armenia-Azerbaigian], la questione delle enclavi dovrebbe essere discussa separatamente, e riguarda anche i territori [azerbaigiani] occupati dell’Armenia. Quando questo è specificato sulla carta, allora il [ Il pubblico armeno] vedrà tutto. Stiamo facendo di tutto per firmare un trattato di pace [con l’Azerbaigian] il prima possibile“, ha sottolineato il legislatore della forza di governo armena. I colloqui di pace sono attualmente in corso e, mentre questo processo è in corso, il parere espresso sui punti del suddetto trattato, secondo Hovhannisyan, non consentirà flessibilità nei colloqui futuri.
Quando allineeremo le nostre posizioni, quando la sovranità e la sicurezza del territorio dell’Armenia riconosciuto a livello internazionale di 29.800 chilometri quadrati saranno garantite e i diritti e la sicurezza degli armeni del Nagorno-Karabakh saranno garantiti, allora discuteremo con il pubblico, lo faremo determinare quale processo legale implica la firma di questo documento“, ha spiegato Hovhannisyan.

(23) GLI EX PRESIDENTI RISPONDONO AL PARLAMENTO – A seguito della risoluzione votata ieri sera dall’Assemblea nazionale, gli ex presidenti di Armenia e Artsakh hanno risposto ai deputati che chiedevano loro di prendere posizione riguardo la dichiarazione di Pashinyan. Arkadi Ghukasyan, il secondo presidente dell’Artsakh, e Bako Sahakyan, il terzo presidente dell’Artsakh, hanno sottolineato che il comportamento e la posizione delle attuali autorità della Repubblica di Armenia, basate sulla logica della sottomissione incondizionata ai desideri dell’Azerbaigian su questioni cruciali per il popolo dell’Artsakh, sono inaccettabili: “Ciò che è stato pronunciato oggi dall’attuale Primo Ministro dell’Armenia, ha scosso le fondamenta della statualità armena; in particolare, violando l’obbligo di essere il difensore dei diritti di tutti gli armeni” si legge in una loro dichiarazione.
Dal canto suo, il secondo presidente dell’Armenia, Robert Kocharyan, ha dichiarato che ritiene inopportune e offensive le richieste di ultimatum rivolte agli [ex] presidenti: “Vi siete accorti solo ora di cosa sta accadendo? Siete così ingenui? Anche in caso di grande desiderio, era impossibile non vedere che negli ultimi due anni è avvenuta la consegna aperta dell’Artsakh [all’Azerbaigian]. Ne abbiamo parlato pubblicamente e in tutte le occasioni. L’Artsakh NA, con la sua maggioranza (tranne 4 parlamentari), i loro leader non hanno rispondere in alcun modo ai nostri avvertimenti“.
E’ intervenuto anche l’ex presidente Sargsyan il quale ha detto di ritenere incomprensibile se non offensiva la richiesta di un suo parere dal momento che “costantemente, anche negli ultimi cinque anni, in tutte le occasioni possibili, ho annunciato: l’Artsakh non farà parte dell’Azerbaigian. Io e la forza politica da me guidata, il Partito Repubblicano d’Armenia, in tutte le nostre dichiarazioni, discorsi, e i messaggi abbiamo costantemente enfatizzato e annunciato i nostri approcci di principio alla questione dell’Artsakh, affermato punto per punto le nostre posizioni su tale questione vitale per noi“.

(23) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha rilasciato una dichiarazione riguardo ai prigionieri di guerra sottolineando che “l’Azerbaigian in molti casi ha restituito unilateralmente all’Armenia prigionieri di guerra catturati durante la guerra [nel 2020]“. Quanto al gruppo di soldati armeni ancora detenuto, Baku ribadisce che non si tratta kdi prigionieri di guerra ma di “militari armeni inviati dall’Armenia per commettere provocazioni militari sul territorio dell’Azerbaigian dopo la guerra. (…) Nonostante il fatto che l’Azerbaigian, in una dimostrazione di buona volontà ha restituito quasi la metà di questo gruppo in Armenia, l’Armenia ha rifiutato di restituire 2 militari azeri che si erano persi e sono passati in Armenia attraverso un processo fittizio, minando così gli sforzi di rafforzamento della fiducia”, ha aggiunto il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian.” Da notare, però, che i prigionieri armeni, chiamati dall’Azerbaijan “il gruppo di militari armeni inviati dall’Armenia per compiere provocazioni militari”, sono detenuti da circa tre anni. Nel frattempo, uno dei soldati azeri “dispersi” è accusato di omicidio.

(23) LA RISOLUZIONE VOTATA DAL PARLAMENTO – Il portavoce dell’Assemblea nazionale Arthur Tovmasyan, i leader delle forze politiche presenti nel Parlamento, i parlamentari hanno tenuto discorsi di condanna della dichiarazione fatta ieri dal Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan. E alla fine, i deputati hanno accettato all’unanimità la dichiarazione di Vahram Balayan, presidente del Comitato permanente per le relazioni estere dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh. La dichiarazione recita:
La dichiarazione rilasciata dal Primo Ministro della Repubblica di Armenia, Nikol Pashinyan, nella conferenza stampa odierna, in cui ha ribadito la sua volontà di includere l’Artsakh in Azerbaigian, ha causato grande indignazione e rabbia nella Repubblica dell’Artsakh. Infatti, con quel suo impegno, Nikol Pashinyan viola gravemente la Dichiarazione di Indipendenza della Repubblica di Armenia e le disposizioni della Costituzione sull’Artsakh, in particolare il principio imperativo della decisione dell’8 luglio 1992 del Consiglio Supremo della Repubblica di Armenia che recita “considerare inaccettabile per la Repubblica di Armenia qualsiasi documento internazionale o nazionale in cui la Repubblica del Nagorno-Karabakh sarà menzionata come parte dell’Artsakh”.
Ancora una volta, riaffermiamo che lo status dell’Artsakh è già stato determinato dalla Dichiarazione popolare del 10 dicembre 1991 e nessuna autorità ha il diritto di annullarlo.
Per noi, qualsiasi dichiarazione di Nikol Pashinyan che ignori la sovranità della Repubblica dell’Artsakh e il diritto all’autodeterminazione del nostro popolo, e qualsiasi documento redatto sulla sua base, è inaccettabile e priva di valore. Artsakh non rinuncerà mai alla sua lotta incrollabile.
Profondamente preoccupata per la pericolosa realtà esistente, l’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh invita tutti gli armeni a non consentire alle attuali autorità della Repubblica di Armenia di prendere una parte della madrepatria Armenia: la Repubblica dell’Artsakh e i territori sovrani della Repubblica dell’Armenia, in nome delle enclavi all’Artsakh. Ciò porterà inevitabilmente alla perdita della statualità armena.
Allo stesso tempo, facciamo appello agli ex e attuali presidenti della RA e della Repubblica dell’Artsakh, chiedendo di condannare le dichiarazioni rilasciate da Nikol Pashinyan il 22 maggio 2023. In caso contrario, considereremo il vostro silenzio come un segno di accordo con il Primo Ministro della Repubblica di Armenia
.”

(22) SESSIONE STRAORDINARIA DEL PARLAMENTO – Una sessione straordinaria dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh è stata convocata per questa sera alle ore 23,00 locali (le 21,00 in Italia) per discutere questioni urgenti. Oggi, nel corso di una conferenza stampa, il Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan, ha di fatto ammesso che l’Armenia è pronta a riconoscere l’integrità territoriale di 86.600 km2 dell’Azerbaigian che include il Nagorno Karabakh,con la precisazione che i diritti e la sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh devono essere discussi attraverso il dialogo Baku-Stepanakert.

(22) CORTE DI GIUSTIZIA – L’Armenia ha presentato una petizione alla Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite (ICJ) per la seconda volta dopo che l’Azerbaigian ha installato un posto di blocco sullabstrada che collega l’Armenia e l’Artsakh. Fino al verdetto finale sulla causa dell’Armenia, l’Armenia si aspetta che (ICJ) applichi una misura provvisoria contro l’Azerbaigian, chiedendo a quest’ultimo di garantire un movimento ininterrotto attraverso il corridoio Lachin. L’ufficio del rappresentante dell’Armenia sulle questioni legali internazionali ha sollevato la questione dell’irresponsabilità dell’Azerbaigian anche presso la Corte europea dei diritti dell’uomo in quanto l’Azerbaigian non solo non attua le decisioni provvisorie dell’ICJ, ma ignora anche le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. La parte armena ha sottoposto questo fatto al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, organo che sovrintende all’esecuzione delle sentenze.

(22) LA QUESTIONE DELLE ENCLAVI – Le enclavi sono incluse negli 86.600 chilometri quadrati di integrità territoriale dell’Azerbaigian secondo quanto conferma il Primo ministro armeno Pashinyan nel corso di una conferenza stampa. “E Artsvashen [villaggio] fa parte dell’integrità territoriale dell’Armenia di 29.800 chilometri quadrati. Ci sono diverse opzioni per le enclavi. Una di queste potrebbe essere la seguente: le aree dell’enclave su entrambi i lati della linea [di confine] [tra Armenia e Azerbaigian] rimangono sotto il controllo della parte in cui si trovano. L’altra opzione è che dopo la firma del trattato di pace [tra i due paesi], Artsvashen tornerà sotto la sovranità dell’Armenia, gli altri territori – dell’Azerbaigian. Questo è il posizione dal punto di vista politico, ma l’aspetto legale deve ancora essere studiato“, ha affermato il primo ministro armeno. Più tardi, alla domanda di un altro giornalista se il villaggio di Tigranashen e le enclavi della provincia di Tavush fossero inclusi nei 29.800 chilometri quadrati dell’Armenia, Pashinyan ha risposto: “No”.
Il premier altresì ha affermato che “c’era un punto nella dichiarazione tripartita del 9 novembre [2020] che abbiamo rimosso e detto che non avremmo firmato in nessuna circostanza. Uno dei punti si riferiva alle enclavi, il secondo a un corridoio attraverso il territorio dell’Armenia“.

(22) DICHIARAZIONI DI PASHINYAN – Il premier armeno in una conferenza stampa ha dichiarato che l’Armenia è pronta a riconoscere l’integrità territoriale di 86.600 km2 dell’Azerbaigian che include il Nagorno Karabakh, ma i diritti e la sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh devono essere discussi attraverso il dialogo Baku-Stepanakert.
Gli 86.600 km2 includono il Nagorno Karabakh. Ma dobbiamo notare che stiamo dicendo che la questione dei diritti e della sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh deve essere discussa nel formato Baku-Stepanakert”, ha detto Pashinyan.
L’Armenia è pronta a riconoscere l’integrità territoriale di 86.600 km2 dell’Azerbaigian. Ed è nostra comprensione che l’Azerbaigian è pronto a riconoscere l’integrità territoriale di 29.800 km2 dell’Armenia. Se ci intendiamo correttamente con l’Azerbaigian in questa materia, l’Armenia, infatti, riconosce l’integrità territoriale di 86.600 km2 dell’Azerbaigian, con la consapevolezza che l’Azerbaigian riconosce l’integrità territoriale di 29.800 km2 dell’Armenia“, ha affermato il primo ministro Pashinyan aggiungendo che è molto importante creare garanzie internazionali per i colloqui diretti tra Stepanakert e Baku sui diritti e la sicurezza degli armeni nel Nagorno Karabakh. “Intendiamo, ad esempio, che la questione dei diritti e della sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh potrebbe essere dimenticata e l’Azerbaigian potrebbe continuare la sua politica di pulizia etnica e genocidio contro gli armeni del Nagorno Karabakh attraverso la forza“, ha detto Pashinyan, sottolineando la necessità di garanzie per impedire questa politica.

(21) VIOLAZIONI AZERE – L’esercito azero ha aperto il fuoco di armi leggere nelle direzioni settentrionale e orientale della linea di contatto dell’Artsakh. La parte armena non ha subito vittime. Il ministero della Difesa ha dichiarato di aver informato il comando del contingente di mantenimento della pace russo della sparatoria.

(20) PARENTI DEI CADUTI – Il presidente Harutyunyan ha incontrato, su loro richiesta, un gruppo di parenti di soldati morti durante la guerra dei 44 giorni. Rispondendo alle domande dei partecipanti alla riunione, il Presidente ha toccato una serie di questioni relative agli sviluppi interni ed esterni. Il Capo dello Stato ha altresì sottolineato la necessità di stabilità interna e di tolleranza reciproca in queste condizioni di crisi, evidenziando il ruolo dei presenti in questa vicenda.

(20) MANIFESTAZIONE NEL SYUNIK – Alcune migliaia di persone hanno manifestato contro il blocco azero con un corteo che si è sviluppato nei pressi del villaggio di Kornidzor (Armenia) all’ingresso del corridoio.

(19) COLLOQUI A MOSCA – Alcuni progressi sono stati compiuti nel contesto della normalizzazione armeno-azera intorno a diverse disposizioni del possibile trattato di pace secondo quanto ha affermato il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan all’inizio dei colloqui trilaterali oggi a Mosca con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov. I ministri si erano visti a inizio mese negli Stati Uniti.
A margine dell’incontro, il ministro azero Bayramov ha dichiarato che il suo Paese è costantemente a favore del processo di risoluzione postbellica con l’Armenia sottolineando però come dalla fine dello scorso anno vi sia stata una certa “stagnazione” nel processo negoziale che ha ripreso impulso da maggio.
Dal canto suo, il ministro armeno Mirzoyan ha affermato che si sta cercando l’intesa sul processo di sblocco delle comunicazioni regionali e sulla delimitazione dei confini tra Armenia e Azerbaigian. “Sia la parte armena che altri dovrebbero lavorare sull’ulteriore specificazione dei parametri di tale processo. Vorrei sottolineare l’inammissibilità di un ulteriore surriscaldamento [della situazione] e l’importanza di astenersi dall’uso della forza, che i leader dei due paesi ha concordato e rilasciato una dichiarazione congiunta in merito. L’Armenia rimane fedele al 9 novembre 2020 dei nostri leader e a tutte le successive dichiarazioni tripartite. Grazie. Faremo un lavoro costruttivo“, ha osservato il ministro che ha anche ringraziato la Russia per il ruolo di mediatore.
Il ministro Lavrov, infine, ha precisato che non c’è alternativa alle dichiarazioni trilaterali dei leader di Armenia, Russia e Azerbaigian riguardo alla soluzione della situazione nel Caucaso meridionale. In questo formato trilaterale, Lavrov ha proposto di considerare l’intera gamma di questioni sulla normalizzazione delle relazioni armeno-azere e di concordare ulteriori passi, tenendo conto delle capacità della Russia. Separatamente, Lavrov ha sottolineato la necessità di stabilizzare la situazione nel Nagorno Karabakh e al confine tra Armenia e Azerbaigian, la necessità di risolvere i problemi umanitari, sbloccare le comunicazioni di trasporto regionali e concordare il testo dell’accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian.

(18) VIOLAZIONI AZERE IN ARTSAKH – Le forze armate dell’Azerbaigian hanno violato il cessate il fuoco nella direzione settentrionale, orientale e centrale della linea di contatto, utilizzando armi da fuoco e lanciagranate. Nell’area del villaggio di Berdashen, la parte azera ha aperto il fuoco su civili che lavoravano in un giardino e da un lanciagranate in direzione della miniera di Kashen. La parte armena non ha vittime. Questa violazione del cessate il fuoco è stata segnalata al comando del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(18) VIOLAZIONI AZERE IN ARMENIA – Colpi di mortaio sono stati sparati, intorno alle 17,20 ora locale, dalla parte azera verso postazioni difensive armene nei pressi del villaggio di Norabakh (ARM). Non risultano feriti.

(18) DICHIARAZIONE CONGIUNTA SU VERTICE DEL 14 – Una dichiarazione è stata rilasciata da oltre 30 gruppi politici in Armenia e Artsakh, esprimendo le loro preoccupazioni riguardo ai risultati del recente incontro di Bruxelles e agli approcci articolati da Nikol Pashinyan a Reykjavik. QUI IL TESTO

(18) CONFERENZA STAMPA VARDANYAN – Ruben Vardanyan, coordinatore del movimento “Artsakh Security and Development Front” ed ex ministro di Stato dell’Artsakh in una conferenza stampa ha dichiarato che il popolo dell’Artsakh è pronto al 100% a difendere la propria patria fino alla fine. “Mi sento responsabile della fiducia che le persone hanno in me; lo sento ogni giorno. Non si tratta di un salvatore o di un ufficio, ma di decidere il futuro della patria“, ha detto. “Il futuro dell’Artsakh è nelle nostre mani, non in quelle di qualcun altro; siamo noi a decidere il nostro futuro. Diverse persone di diversi campi si sono unite attorno a questa idea. Questo è un esempio molto importante che le persone possono unirsi attorno a un’idea, non a un persona. Le persone si sono unite e si sono rese conto della grave situazione che stiamo affrontando”, ha affermato Vardanyan.

(18) COMITATO DI DIFESA DELLO STATO – Il presidente dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha esortato Arayik Harutyunyan a dimettersi se il Comitato per la difesa dello Stato non viene istituito. Artur Tovmasyan, che è un membro del Partito “Libera Patria” guidato da Arayik Harutyunyan, ha dichiarato: “Signor Presidente, non ho mai interferito nei suoi affari e lei non ha mai interferito negli affari dell’Assemblea nazionale. Propongo un modello specifico: il Comitato di Difesa dello Stato, che si è rivelato efficace durante le sfide che abbiamo affrontato negli anni 90. Ho suggerito di includere due persone nella sua composizione: Ruben Vardanyan e Samvel Babayan. Non sono sicuro della loro opinione, ed è molto probabile che possano rifiutare. Si prega di astenersi dal fare ulteriori domande.” Nel caso in cui questo modello non funzionasse, ha esortato Harutyunyan a dimettersi o ad avviare un referendum di fiducia.

(18) PREANNUNCIATO NUOVO VERTICE – La Russia ha proposto di organizzare a Mosca il giorno 25 maggio un vertice trilaterale con i leader di Armenia e Azerbaigian. La parte armena comunica di aver accettato l’invito. Domani invece si svolgere un vertice trilaterale fra i ministri degli Esteri Lavrov, Bayranov e Mirzoyan.

(18) DICHIARAZIONI PASHINYAN – Il premier armeno ha riferito in parlamento riguardo all’incontro di domenica a Bruxelles: “Il 14 maggio si è svolto a Bruxelles il mio incontro con il leader dell’Azerbaigian attraverso la mediazione del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Come ricorderete, durante l’incontro tenutosi a Praga il 6 ottobre 2022 alla mediazione del Presidente della Francia e del Presidente del Consiglio europeo, il Presidente dell’Azerbaigian ed io avevamo ribadito l’impegno dei nostri Paesi nei confronti della Carta delle Nazioni Unite e dell’Alma Ata Dichiarazione del 1991, sottolineando che sulla base di esse riconosciamo l’integrità territoriale e la sovranità reciproche. Lo ha dichiarato giovedì il primo ministro Nikol Pashinyan alla riunione di gabinetto del governo armeno. Inoltre, avevamo confermato che questa sarà la base per il lavoro delle commissioni di delimitazione delle frontiere. Il 14 maggio abbiamo compiuto un altro passo e, come affermato nella dichiarazione del Presidente del Consiglio europeo dopo la riunione del 14 maggio, abbiamo registrato che l’Azerbaigian riconosce il 29.800 chilometri quadrati di integrità territoriale dell’Armenia e dell’Armenia, gli 86.600 chilometri quadrati [integrità territoriale] dell’Azerbaigian Devo registrare che considero questo un passo importante per l’instaurazione della stabilità e della pace nella regione in termini di la messa a punto del testo del trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian e anche la delimitazione dei confini. Naturalmente, il passo successivo dovrebbe essere l’identificazione e l’accordo sui motivi giuridicamente validi e significativi per la delimitazione [del confine]“, ha aggiunto Pashinyan.
Ha richiamato l’attenzione sul fatto che nella dichiarazione del Presidente del Consiglio europeo a seguito della riunione del 14 maggio, l’importanza di un dialogo tra l’Azerbaigian e il Nagorno-Karabakh in merito ai diritti e alla sicurezza degli armeni del Nagorno-Karabakh, e in cooperazione con la comunità internazionale , è stato sottolineato.
Questo è un processo essenziale per la reale e completa normalizzazione delle relazioni con l’Azerbaigian e l’instaurazione di una pace a lungo termine nella regione. Pertanto, accelererà notevolmente la firma del trattato di pace tra Armenia e Azerbaigian“, ha affermato il ha detto il primo ministro armeno.

(17) VIOLAZIONI AZERE A SOTK, MUORE SOLDATO ARMENO – Oggi, verso le 16:15 (ora locale), unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco sulle posizioni armene situate in direzione di Sotk. A seguito di ciò , un militare del ministero della Difesa armeno è rimasto ferito. In seguito è deceduto mentre veniva portato in ospedale. Inoltre, le unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco anche su un’ambulanza, che trasportava il soldato ferito. Di conseguenza, secondo il ministero della Difesa armeno, è rimasto ferito anche un paramedico che viaggiava con lui.

(17) CROCE ROSSA – Ancora sospesi gli aiuti umanitari attraverso il corridoio Lachin. Al momento, l’arresto del movimento umanitario del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) è dovuto principalmente al fatto che l’organizzazione è in dialogo con tutti i decisori in merito alla necessità di alcuni chiarimenti sulle procedure. Zara Amatuni, responsabile del programma di comunicazione e prevenzione dell’ufficio del CICR in Armenia, ha dichiarato: “Speriamo che, a seguito del raggiungimento di un accordo, l’organizzazione possa riprendere il suo lavoro umanitario”.
L’ultima volta che un paziente medico è stato trasferito in Armenia dall’Artsakh attraverso la mediazione del CICR è stato il 29 aprile.

(17) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una sessione del Consiglio di sicurezza durante la quale erano all’ordine del giorno della discussione gli ultimi sviluppi politico-militari intorno all’Artsakh e la questione dell’adozione di misure appropriate

(16) TRASPORTO PAZIENTI – Nove malati affetti da grave patologia sono riusciti ad arrivare in Armenia portati in ambulanza, accompagnati da forze di pace russe. Al momento, oltre 100 pazienti sono stati privati della possibilità di essere trasportati in Armenia per cure mediche cruciali da quando il 29 aprile il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dovuto interrompere i trasferimenti e la fornitura di farmaci all’Artsakh. Di questo centinaio di pazienti, 25 sono in condizioni critiche.

(15) UNESCO – Nel corso della 216ma riunione del Comitato Esecutivo dell’UNESCO l’ambasciatore Christian Ter-Stepanian, delegato permanente dell’Armenia presso l’organismo, ha tenuto un discorso nel quale emergenza e di guerra, il delegato permanente dell’Armenia ha ricordato la situazione attuale a seguito dell’aggressione militare scatenata dalle forze armate dell’Azerbaigian sul territorio sovrano dell’Armenia il 13 settembre 2022. Ha altresì evidenziato le conseguenze del blocco del corridoio Lachin da parte dell’Azerbaigian per la popolazione armena del Nagorno Karabakh, inclusa la violazione del diritto all’istruzione di 30.000 bambini e ha ribadito l’urgenza di inviare la missione conoscitiva inter-agenzia delle Nazioni Unite a causa della situazione descritta. Sempre nel suo intervento, il delegato permanente dell’Armenia presso l’UNESCO ha espresso preoccupazione per le minacce al patrimonio culturale armeno nei territori del Karabakh ora controllati dall’Azerbaigian, in particolare nelle regioni di Shushi e Hadrut. In tale contesto, l’Ambasciatore Ter-Stepanian ha ribadito la volontà di inviare con urgenza una missione UNESCO in Nagorno Karabakh e territori limitrofi.

(15) MANIFESTAZIONE A STEPANAKERT – Sotto la pioggia, alcune centinaia di persone si sono ritrovate in piazza della Rinascita a Stepanakert chiedendo che Samvel Babayan, presidente del partito “Patria unita”, sia nominato Ministro di Stato della repubblica. Babayan nel suo intervento ha indicato tre programmi da portare avanti: la creazione di un esercito professionale, una politica sociale ed economica che consenta di promuovere il tasso di natalità e interventi per far uscire il popolo dall’attuale situazione socio-economica.

(15) MINISTERO ESTERI – Il ministero degli Esteri ha rilasciato una nota a commento della dichiarazione del presidente del Consiglio europeo Michel. QUI NELLA TRADUZIONE ITALIANA

(14) VERTICE A BRUXELLES – E’ durato circa quattro ore il vertice tra Aliyev e Pashinyan organizzato dal presidente del Consiglio europeo, Michel. Al termine dell’incontro, questi ha rilasciato la seguente nota:
È stato un piacere ospitare oggi il Presidente Aliyev e il Primo Ministro Pashinyan per un quinto incontro a Bruxelles. I nostri scambi sono stati franchi, aperti e orientati ai risultati. Si sono concentrati sui progressi nel percorso verso la normalizzazione dell’Armenia-Azerbaigian. I leader condividevano una volontà comune per un Caucaso meridionale in pace.Mi congratulo con i loro rispettivi sforzi. Insieme, abbiamo esaminato tutte le questioni all’ordine del giorno.
A seguito dei recenti colloqui positivi tenutisi negli Stati Uniti sul trattato di pace, dovrebbe essere mantenuto lo slancio per compiere passi decisivi verso la firma di un accordo di pace globale tra Armenia e Azerbaigian.
Sulle questioni relative ai confini, abbiamo esaminato i progressi e le prossime fasi relative alla delimitazione del confine. In tale contesto, i leader hanno concordato la ripresa degli incontri bilaterali sulle questioni di frontiera. I leader hanno confermato il loro inequivocabile impegno nei confronti della Dichiarazione di Almaty del 1991 e della rispettiva integrità territoriale dell’Armenia (29.800 km2) e dell’Azerbaigian (86.600 km2). La delimitazione definitiva del confine sarà concordata attraverso i negoziati.
Per quanto riguarda la connettività, le parti hanno compiuto chiari progressi nelle loro discussioni volte a sbloccare i collegamenti di trasporto ed economici nella regione. Le posizioni su questo tema sono ormai molto vicine tra loro in particolare sulla riapertura dei collegamenti ferroviari da e via Nakhchivan. Le rispettive squadre sono state incaricate di finalizzare un accordo di principio sulle modalità per l’apertura dei collegamenti ferroviari e sui necessari lavori di costruzione insieme a un calendario concreto. Hanno inoltre convenuto di avvalersi del sostegno dell’Organizzazione mondiale delle dogane per sostenere questo lavoro.

Per quanto riguarda le questioni umanitarie, si è capito che ulteriori detenuti sarebbero stati rilasciati nelle prossime settimane. Ho anche sottolineato la necessità di salvaguardare la comprensione reciproca che i soldati che si sono semplicemente persi e sono passati dall’altra parte continueranno a essere rilasciati attraverso una procedura rapida. Abbiamo anche discusso dell’importanza di intensificare i lavori per affrontare il destino delle persone scomparse e per lo sminamento.Abbiamo continuato i nostri scambi sulla questione dei diritti e della sicurezza degli armeni che vivono nell’ex Oblast autonomo del Nagorno Karabakh. Ho incoraggiato l’Azerbaigian a impegnarsi nello sviluppo di un’agenda positiva con l’obiettivo di garantire i diritti e la sicurezza di questa popolazione, in stretta collaborazione con la comunità internazionale. Ho anche sollevato la necessità di un dialogo trasparente e costruttivo tra Baku e questa popolazione.
Credo che sia importante astenersi dalla retorica ostile, impegnarsi in buona fede e mostrare leadership per raggiungere soluzioni reciprocamente accettabili.
L’UE non ha un’agenda nascosta. Il nostro unico obiettivo è aiutare l’Armenia e l’Azerbaigian a raggiungere una pace completa ed equa. Siamo pronti a contribuire ai loro sforzi congiunti. Abbiamo concordato di tenere le riunioni di Bruxelles tutte le volte che sarà necessario. I leader si incontreranno nuovamente a Bruxelles a luglio. E come già annunciato pubblicamente, ci incontreremo di nuovo in un futuro molto prossimo insieme al presidente francese Macron e al cancelliere tedesco Scholz a margine del 2° vertice della Comunità politica europea a Chișinău. Intendo inoltre invitare i leader per un altro incontro simile a margine del terzo vertice della Comunità Politica Europea a Granada in ottobre
.”

(13) CALENDARIZZATO VERTICE ARMENO-AZERO – Il Consiglio d’Europa ha reso noto il calendario degli incontri previsti per il vertice armeno-azero. In particolare, questa sera alle 19 locali, Charles Michel incontrerà Nikol Pashinyan. L’incontro di Michel con Aliyev è invece previsto per domani, 14 maggio, alle 9 ora locale, e l’incontro tripartito di Charles Michel con i leader di Armenia e Azerbaigian è previsto per lo stesso giorno, alle 13.

(12) UCCISO SOLDATO ARMENO – A seguito dell’attività bellica azera, il 20enne Narek Baghdasaryan è stato ucciso. Altri due soldati sono rimasti feriti. Complessivamente i feriti armeni nei due giorni di scontri sono otto. L’Azerbaigian ha anche confermato la perdita di un suo soldato.

(12) ANCORA VIOLAZIONI – Segnalate nel pomeriggio nuove violazioni azere del cessate-il-fuoco ancora nell’area di Sotk e di Kut. Non risultano al momento feriti.

(12) NUOVE VIOLAZIONI AZERE IN ARMENIA – Intorno alle 10:00 ora locale, le forze armate dell’Azerbaigian hanno violato il cessate il fuoco in direzione di Sotk utilizzando un drone” secondo quanto ha affermato il ministero della Difesa dell’Armenia, aggiungendo che due militari delle forze armate dell’Armenia sono rimasti feriti nell’attacco dei droni. Uno dei due soldati feriti è in gravi condizioni. Nel pomeriggio di ieri altre violazioni erano state registrate nell’area di Verin Shorzha e di Norabak.

(12) TORTURE A PRIGIONIERI ARMENI – I detenuti armeni sono stati duramente picchiati dalla polizia militare dell’Azerbaigian. Lo ha detto venerdì in conferenza stampa l’avvocato Siranush Sahakyan, rappresentante dei prigionieri di guerra armeni (POW) presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, presentando il nuovo rapporto speciale preparato insieme ad Arman Tatoyan, l’ex difensore civico dell’Armenia.

(11) TRASFERITI NOVE PAZIENTI – Le forze di pace russe (e non la Croce Rossa) hanno provveduto al trasfrimento urgente di nove malati gravi dall’Artsakh all’Armenia. Dallo scorso 29 aprile i convogli umanitari della Croce Rossa sono stati sospesi in quanto non è stato raggiunto un accordo con gli azeri. Quello di oggi è il primo trasferimento da dodici giorni.

(11) ATTACCO AZERO A SOTK – Questa mattina, intorno alle 6:00 ora locale, le forze armate azere hanno aperto il fuoco usando artiglieria e mortai in direzione delle posizioni armene situate vicino a Sotk, secondo un rapporto del ministero della Difesa dell’Armenia. Quattro militari armeni sono rimasti leggermente feriti e le loro condizioni non destano preoccupazione. Le truppe azere hanno anche sparato contro un’ambulanza che trasportava militari armeni feriti. Gli azeri hanno impiegato droni TB2. Verso le 10 la tensione è diminuita. In volo si sono levati dei droni azeri di sorveglianza. L’Azerbaigian ha ammesso la morte di un proprio soldato e il ferimento di altri. Durante l’odierna riunione del governo, il premier armeno Pashinyan ha dichiarato di non aver cambiato la sua decisione di recarsi a Bruxelles per i negoziati, aggiungendo che la probabilità di firmare un accordo di pace con l’Azerbaigian a Bruxelles è bassa. Secondo il premier armeno, l’azione azera mira a distogliere l’attenzione internazionale dal blocco illegale del corridoio di Lachin.

(10) 150° GIORNI DI BLOCCO – Il blocco azero all’Artsakh, prima con i presunti “eco-attivisti” poi dal 23 aprile con il checkpoint doganale all’ingresso del corridoio di Lachin, è giunto al 150° giorno. Da undici giorni sono sospesi i trasferimenti in Armenia dei pazienti affetti da patologie cardiache od oncologiche dal momento che la Croce Rossa Internazionale non ha raggiunto un accordo con gli azeri per il passaggio.

(10) DISTRUTTA BIBLIOTECA AD HADRUT – Il direttore della Biblioteca centrale “Avetik Isaakyan” di Hadrut, Varsik Amirjanyan, ha informato che sulla scorta di risultanze video la sede della biblioteca (che contava 39.720 libri) sarebbe stata demolita dagli azeri. “L’edificio della biblioteca centrale di Hadrut è stato costruito nel 1932. Dal video pubblicato dagli azeri, si può vedere che non è rimasto quasi nulla dell’edificio della biblioteca“, afferma il direttore della biblioteca. “Avevamo circa 750-800 lettori. Al momento, non ci sono informazioni dal fondo del libro“, ha osservato Amirjanyan, aggiungendo che si rivolgeranno al Consiglio di Stato dell’Artsakh per la protezione del patrimonio culturale per sollevare dinanzi ai tribunali internazionali la questione di l’ennesima manifestazione di vandalismo culturale da parte dell’Azerbaigian.

(10) PROSSIMI VERTICI ARMENO-AZERI – Domenica 14 maggio è previsto un vertice a Bruxelles tra Aliyev e Pashinyan alla presenza di Michel. I due dovrebbero vedersi anche con Macron e Shultz a giugno in Moldavia. Intanto per il 19 maggio è programmato a Mosca un nuovo incontro tra i ministri degli esteri Mirzoyan e Bayramov il cui precedente vertice di quattro giorni negli Stati Uniti si è concluso con commenti improntati a un (cauto) ottimismo.

(9) MANIFESTAZIONE A STEPANAKERT – A Stepanakert prende il via la manifestazione “NO alla pulizia etnica dell’Artsakh”. La manifestazione, lanciata dal gruppo di iniziativa della petizione e della campagna firme “NO alla pulizia etnica dell’Artsakh”, è iniziata ad Artsakh (Nagorno-Karabakh) Stepanakert.

(9) TRATTATO DI PACE – Parlando con i giornalisti al parco della Vittoria, il Segretario del Consiglio di sicurezza dell’Armenia, Armen Grigoryan, ha dichiarato che “abbiamo affermato molte volte il nostro approccio riguardo all’Artsakh [(Nagorno-Karabakh)], che dovrebbe essere creato un meccanismo internazionale, Stepanakert e Baku dovrebbero discutere di diritti e questioni di sicurezza“. Alla domanda se l’Armenia è incline a firmare un trattato di pace con l’Azerbaigian sotto gli auspici dell’Occidente o della Russia, Grigoryan ha risposto: “Per quanto riguarda la firma finale dell’accordo di pace, non è stata decisa in nessuna forma in questo momento. Lo firmeremo lì dove ci sarà l’opportunità di fare progressi e raggiungere un accordo finale “. E riguardo al fatto che il nome “trattato di pace” è stato sostituito dal nome “accordo sulla normalizzazione delle relazioni”, Grigoryan ha detto: “Il titolo non è così importante, l’importante è il contenuto. Ci sono diverse questioni importanti ; e se siamo in grado di trovare soluzioni a questi problemi, non importa quale sarà il titolo“.

(9) CELEBRAZIONI FESTA DEL 9 MAGGIO – Il 9 maggio il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato il memoriale di Stepanakert per onorare le truppe cadute
Arayik Harutyunyan, insieme a funzionari governativi e comandanti militari, ha reso omaggio alla memoria degli eroi martirizzati della Grande Guerra Patriottica e delle guerre per la libertà della nostra patria.

(8) BACINO SARSANG QUASI VUOTO – Durante il blocco, la centrale idroelettrica operante sul bacino di Sarsang ha operato in una modalità senza precedenti per sopperire alla carenza di energia elettrica e il bacino è ormai quasi vuoto
Da più di tre mesi, l’Azerbaigian impedisce l’eliminazione dell’incidente dell’unica linea ad alta tensione che entra in Artsakh dall’Armenia nella sezione Aghavno-Berdzor.
Il Ministero dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture della Repubblica dell’Artsakh ne dà informazione, aggiungendo che per aggravare la crisi energetica, l’Azerbaigian sta regolarmente interrompendo i lavori del gasdotto che entra nell’Artsakh dall’Armenia. Sono già passati 2 mesi dall’ultima chiusura dell’unico gasdotto che fornisce gas naturale dall’Armenia all’Artsakh. Di conseguenza, la centrale idroelettrica costruita sul bacino di Sarsang era l’unica opzione per alleviare la crisi energetica. Una quantità senza precedenti di acqua è stata rilasciata dal serbatoio per generare elettricità in inverno.

(8) ANCORA MINACCE TURCHE – Il ministro degli Esteri turco ha parlato ancora delle preoccupazioni della Turchia riguardo al monumento dedicato all’operazione Nemesis che è stato inaugurato nella capitale dell’Armenia; Yerevan. Durante un programma di un’emittente televisiva turca, Mevlut Cavusoglu ha affermato che è inaccettabile per loro l’installazione di un monumento “che trasforma in un eroi le persone che hanno ucciso gli ufficiali dell’esercito ottomano e i fratelli azeri”. Egli ha sottolineato che la Turchia ha informato le autorità armene tramite l’inviato o attraverso altri canali. “Stiamo discutendo i passi da compiere contro l’Armenia con il presidente della Turchia”, ha aggiunto il ministro turco. La Turchia, nel frattempo, ha vietato il sorvolo del proprio spazio aereo a tutti i vettori armeni, compreso quello del Primo ministro Pashinyan. Per la cronaca il governo armeno ha chiarito che il monumento è stato ideato dalla municipalità della capitakle armena.

(8) CONDANNATO AZERO – Aghshin Babayev, uno dei due sabotatori azeri entrati illegalmente nel territorio dell’Armenia, ha ricevuto un verdetto. Il tribunale regionale di giurisdizione generale di Syunik lo ha condannato a 11,5 anni di carcere dopo averlo ritenuto colpevole di aver attraversato illegalmente il confine e aver trasportato illegalmente armi da fuoco e munizioni attraverso il confine di stato. Babayev si è dichiarato colpevole delle accuse. Nel frattempo, le indagini sul caso del secondo sabotatore, Khusoyin Akhundov, sono ancora in corso. È accusato di aver ucciso una guardia presso lo Zangezur Copper and Molybdenum Combine, come affermato dal procuratore generale della RA in risposta a una richiesta della televisione pubblica armena.

(8) INCONTRO ALIYEV-PASHINYAN – Secondo quanto riferisce il Financial Time il 14 maggio a Bruxelles vi sarà un incontro tra il presidente azero e il premier armeno ospiti del presidente del Consiglio europeo Michel.

(5) ENCLAVE – Catherine Colonna, ministro francese per l’Europa e gli affari esteri, ha definito il Nagorno-Karabakh una “enclave all’interno dell’Azerbaigian”.”Dobbiamo distinguere la situazione tra Armenia e Azerbaigian da quella del Nagorno-Karabakh, che e’ un’enclave all’interno dell’Azerbaijan abitata da armeni”, ha detto Colonna in onda su France Inter, la radio pubblica francese.

(5) SPARI CONTRO AGRICOLTORE – E’ stata seganalata violazione azera nella mattinata, intorno alle 10,55 allorchè soldati azeri hanno sparatro all’indirizzo di un agricoltore armeno che stava svolgendo lavori nei campi con il trattoire nelle vicinanze del villavvio di Vardadzor, regione di Askeran. Non risultano feriti.

(5) OCCUPAZIONE HADRUT – Le autorità dell’Azerbaigian hanno avviato l’insediamento illegale della città armena Hadrut di Artsakh occupata dagli azeri. Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha partecipato personalmente a questo processo illegale, insieme a sua moglie Mehriban. Gli Aliyev “hanno partecipato alla cerimonia inaugurale per il primo quartiere residenziale nell’insediamento di Hadrut”, riferisce l’APA citando informazioni del servizio stampa presidenziale azero.

(4) VERTICE MINISTRI, BLINKEN FIDUCIOSO ACCORDO – L’Armenia e l’Azerbaigian sono decisamente alla portata di un accordo. Lo ha riferito il Segretario di Stato Antony Blinken nelle sue osservazioni conclusive alla sessione di chiusura dei negoziati di pace bilaterali con il Ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan e il Ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov. “Le due parti hanno discusso alcune questioni molto difficili negli ultimi giorni e hanno compiuto progressi tangibili su un accordo di pace durevole. Spero che vedano e credo che facciano come me, che c’è un accordo in vista, a portata di mano e il raggiungimento di tale accordo sarebbe non solo storico ma profondamente nell’interesse del popolo in Azerbaigian e in Armenia e sarebbe molto positivo effetti anche al di fuori dei due paesi. Penso che il ritmo dei negoziati e le fondamenta che i nostri colleghi hanno costruito dimostrino che siamo vicini a raggiungere un accordo. L’ultimo miglio di ogni maratona è sempre il più difficile, lo sappiamo, ma gli Stati Uniti sono qui per continuare ad aiutare entrambi i nostri amici a tagliare il traguardo e come ho detto siamo alla portata di questo.La leadership che stiamo vedendo sia dall’Armenia che dall’Azerbaigian e dai miei amici, i ministri degli Esteri, è stimolante. Non che sia facile, ma l’impegno, la determinazione ad andare avanti, ad affrontare le restanti questioni difficili è reale“, ha affermato.

(3) ALIYEV CHIUDE A QUALSIASI TRATTATIVA – Il presidente azero si rifiuta persino di discutere la questione del Nagorno Karabakh. “Qualsiasi tentativo di inserire il cosiddetto Nagorno-Karabakh, che non esiste, nel testo del trattato di pace è controproducente“, ha detto Ilham Aliyev durante un evento tenutosi nella città armena occupata dall’Azerbaigian di Shushi in Artsakh. Notando che l’Azerbaigian spera che l’Armenia mostri costruttività, Aliyev ha detto: “Tuttavia, non prevediamo di prendere altre misure, ad eccezione di misure diplomatiche. Se non c’è pace, se non c’è comunicazione, loro [cioè l’Armenia] lo faranno essere di nuovo isolati”, riferisce APA.

(2) NUOVO INCONTRO MINISTRI – I ministri degli Esteri dell’Armenia e dell’Azerbaigian stanno discutendo per il secondo giorno a Washington la definizione delle relazioni armeno-azerbaigiane. Secondo la parte americana, i negoziati dureranno diversi giorni. Il segretario di Stato americano Anthony Blinken, che ha ospitato Mirzoyan e Bayramov a Washington, ha affermato che il dialogo tra Yerevan e Baku è la chiave per raggiungere una pace duratura nel Caucaso meridionale. Ieri, in un briefing al ministero di Stato, un diplomatico a conoscenza dei negoziati ha definito “costruttive” le discussioni armeno-azerbaigiane.

(2) PESKOV – Non ci sono altre basi legali per risolvere la situazione in Karabakh a parte gli accordi tripartiti tra Russia, Armenia e Azerbaigian secondo quanto affermato da Dmitry Peskov, addetto stampa del presidente russo. “La soluzione dei problemi esistenti tra i due paesi [vale a dire, Armenia e Azerbaigian] e il possibile sviluppo di alcune azioni e misure congiunte volte ad allentare la tensione nella regione sono, prima di tutto, ovviamente, possibili sulla base dei documenti tripartiti che sono stati firmati insieme alla Russia. Non ci sono ancora altri motivi legali che potrebbero contribuire alla soluzione [della situazione in Karabakh]”, ha detto Peskov.

(1) INCONTRO MINISTRI DEGLI ESTERI – I ministri degli Esteri di Armenia (Mirzoyan) e Azerbaigian (Bayramov) si incontrano a Washington in una riunione organizzata dal Segretario di Stato USA Blinken. Secondo indiscrezioni di fonte statunitense, nel corso della settimana dovrebbero esserci altri incontri tra i due ministri finalizzati a “una normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian”. Previsto anche un possibile incontro a Mosca nei prossimi giorni.

(1) NUOVO COMNDANTE RUSSO – Le autorità dell’Artsakh hanno incontrato oggi il nuovo comandante della forza di pace russa, ten. gen. Alexander Lentsov. Alla riunione rano presenti il presidente della repubblica, il ministro di Stato, il ministro degli Esteri e altri funzionari governativi.

(1) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una sessione del Consiglio di sicurezza nel corso della quale sono state discusse l’installazione del check point azero nel corridoio Lachin che collega la Repubblica dell’Artsakh alla Repubblica di Armenia, le azioni illegali dell’Azerbaigian che ostacolano la libera circolazione dei cittadini della Repubblica dell’Artsakh, la loro ulteriore prevenzione e altre questioni. È stata presentata la situazione operativa nel territorio del corridoio, durante l’incontro è stata sottolineata la necessità di osservare rigorosamente quanto previsto dalla Dichiarazione Tripartita del 9 novembre 2020.

(1) BLOCCATI RESIDENTI ARTSAKH – Alcuni residenti di quattro comunità sotto blocco bilaterale sono stati fermati dagli azeri mentre tornavano da Goris con il supporto delle forze di pace russe. L’esistenza del check point azero e la strada chiusa nell’area di Shushi sono i maggiori ostacoli e pericoli che violano le disposizioni della Dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020 e la decisione della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite.

(1) ARTSAKH E ARMENIA – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha affermato che dovrebbero essere inclusi i peacekeeper internazionali con un ampio mandato per garantire la sicurezza del corridoio di Lachin, oscurando così le attività delle forze di peacekeeping russe. Lo ha annunciato il deputato dell’opposizione Metakse Hakobyan all’Assemblea nazionale dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh). Quindi si è rivolta al Ministro di Stato Gurgen Nersisyan, osservando: “Considerando che Nikol Pashinyan dichiara sempre che le autorità dell’Artsakh sono a conoscenza di tutti i processi riguardanti l’Artsakh, anche lei concorda e condivide questo approccio? Inoltre, secondo lei, cosa dovrebbero fare le autorità di L’Armenia fa quello che non fa?” In risposta, Nersisyan ha dichiarato: “Qualsiasi dichiarazione rilasciata dalle autorità armene non è stata discussa con me in qualità di rappresentante delle autorità dell’Artsakh. Sono in contatto regolare con le persone impegnate nei processi legali per tutti i compiti che vengono svolti da noi e deve essere realizzato dalle autorità dell’Armenia. Nell’ambito di tali contatti, presento le mie proposte. Non ho comunicazioni dirette con le autorità dell’Armenia, quindi comunico con il nostro Ministero degli Affari Esteri.”

(29) FERITO SOLDATO ARMENO – Intorno alle 18 (ora locale) un soldato dell’esercito dell’Armenia è stato ferito da colpi azeri mentre si trovava in una postazione difensiva nell’area del villqggio di Tegh già oggetto nelle scorse settimane di violenti scontri. Le sue condizioni non sono gravi.

(29) MINISTRI ESTERI – Washington si sta preparando per un altro ciclo di colloqui sull’Artsakh tra l’Azerbaigian e l’Armenia la prossima settimana, nel tentativo di colmare le divergenze e sviluppare una “road map” per la pace. I ministri degli Esteri dell’Azerbaigian e dell’Armenia Jeyhun Bayramov e Ararat Mirzoyan dovrebbero arrivare nella capitale degli Stati Uniti lunedì 1 maggio, su invito del Segretario di Stato americano Antony Blinken. Nessun altro dettaglio è stato fornito salvo che la riunione dei ministri degli Esteri potrebbe “durare diversi giorni”.

(29) TRASFERIMENTO PAZIENTI – La Croce Rossa Internazionale ha curato il trasferimento di pazienti con patologie oncologiche o cardiovascolari che necessitano di trattamenti e cure in Armenia. Sedici sono stati quindi trasferiti superando i due blocchi azeri mentre dieci sono rientrati in patria. In totale, ad oggi, sono 394 i cittadini dell’Artsakh che hanno eseguito cure in Armenia.

(29) BLOCCO CONTINUA – Dalle 21:00 di ieri circa alle 11:10 di oggi, le forze di sicurezza azere hanno bloccato il movimento dei veicoli delle truppe di pace russe che trasportavano beni umanitari dall’Armenia all’Artsakh, fermandoli sulla strada nei pressi di Shushi, per circa 14 ore. A seguito di trattative tra il comando delle truppe di mantenimento della pace e la parte azera, è stato consentito il movimento dei veicoli (che trasportavano principalmente cibo e articoli per la casa caricati a Goris in Armenia) che si sono spostati a Stepanakert.Prosegue dunque il blocco dell’Artsakh in due punti: il checkpoint istituito nei pressi del ponte Hakari il 23 aprile e il lato bloccato dal 12 dicembre 2022 nei pressi di Shushi il 12 dicembre 2022, dove ieri gli agenti in borghese del governo dell’Azerbaigian (presunti attivisti per l’ambiente) erano già stati sostituiti da dipendenti delle forze dell’ordine e soldati azeri.

(28) ATTIVISTI AZERI INTERROMPONO IL BLOCCO – Dopo 138 giorni il gruppo di “manifestanti ecoattivisti” azeri ha interrotto il blocco sulla strada Stepanakert-Goris (Arm) all’altezza del bivio di Shushi in contemporanea con l’attivazione del checkpoint all’inizio del corridoio di Lachin. Il presidio ha cessato l’attività alle 18 ora locale.

(28) SPARI AZERI VERSO AGRICOLTORI – Il ministero degli affari interni della Repubblica dell’Artsakh ha riferito che militarI delle forze armate dell’Azerbaigian hanno sparato dalle loro postazioni usando varie armi e hanno preso di mira due civili che stavano eseguendo lavori agricoli. Uno dei contadini era alla guida di un trattore, mentre l’altra stava semplicemente lavorando nei campi. Gli attacchi li hanno costretti a interrompere il lavoro agricolo. L’incidente è stato segnalato alle forze di pace russe.

(28) TRASFERIMENTO PAZIENTI – La Croce Rossa Internazionale ha curato il trasferimento di pazienti con patologie oncologiche o cardiovascolari che necessitano di trattamenti e cure in Armenia. Tredici sono stati quindi trasferiti superando i due blocchi azeri mentre dieci sono rientrati in patria. In totale, ad oggi, sono 378 i cittadini dell’Artsakh che hanno eseguito cure in Armenia.

(27) TRASFERIMENTO PAZIENTI – La Croce Rossa Internazionale ha curato il trasferimento di pazienti con patologie oncologiche o cardiovascolari che necessitano di trattamenti e cure in Armenia. Dodici sono stati quindi trasferiti superando i due blocchi azeri mentre sette sono rientrati in patria. In totale, ad oggi, sono 365 i cittadini dell’Artsakh che hanno eseguito cure in Armenia.

(27) NUOVO COMANDANTE RUSSO – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto il colonnello generale Alexander Lentsov, il nuovo comandante delle truppe russe di mantenimento della pace schierate nella Repubblica dell’Artsakh. Accogliendo il comandante appena nominato, il presidente Harutyunyan ha sottolineato il ruolo delle truppe russe di mantenimento della pace nella situazione militare e politica creatasi, garantendo la sicurezza del popolo dell’Artsakh e la stabilità nella regione. Entrambe le parti hanno sottolineato la necessità di una costante attuazione delle disposizioni della dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020. Il Presidente della Repubblica ha trasmesso l’aspettativa delle autorità dell’Artsakh dalle truppe russe di mantenimento della pace che in un breve periodo di tempo sarà assicurata la rimozione di tutti gli ostacoli alla comunicazione bilaterale tra l’Artsakh e l’Armenia e la sicurezza, in conformità con gli obblighi assunti dalla Dichiarazione Tripartita. Durante l’incontro sono state discusse le attività delle truppe di mantenimento della pace, la revoca del blocco dell’Artsakh, il mantenimento del regime del Corridoio Lachine, la garanzia del normale funzionamento delle infrastrutture vitali e altre questioni.

(27) RIUNIONE MINISTRI ESTERI – Raggiunto l’accordo per un incontro a Mosca tra i ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian (Mirzoyan e Bayramov). Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo, lo ha annunciato oggi durante la conferenza stampa del ministero.

(26) RIPRESO TRASFERIMENTO PAZIENTI – La Croce Rossa Internazionale ha negoziato con la parte azera il trasferimento di pazienti con patologie oncologiche o cardiovascolari che necessitano di trattamenti e cure in Armenia. Sedici sono stati quindi trasferiti superando i due blocchi azeri mentre undici sono rientrati in patria. In totale, ad oggi, sono 353 i cittadini dell’Artsakh che- hanno eseguito cure in Armenia.

(25) BENI DI PRIMA NECESSITA‘ – A seguito degli sforzi del governo della Repubblica dell’Artsakh e delle forze di mantenimento della pace della Federazione Russa, l’ingresso di beni umanitari dalla Repubblica di Armenia, interrotto dal dispiegamento del posto di blocco illegale dell’Azerbaigian al confine tra l’Artsakh e l’Armenia negli ultimi giorni, è stato in qualche modo restaurato. “La parte principale del carico importato con l’aiuto delle forze di pace era costituita da beni di prima necessità: generi alimentari inclusi nel sistema dei coupon, che da domani verranno consegnati ai negozi e i cittadini potranno effettuare acquisti” riferisce un comunicato dell’Info center Artsakh.

(25) ANNULLATO TRASFERIMENTO MALATI – A causa del nuovo blocco in corso dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian, conseguente all’installazione di un posto di blocco azero illegale al confine tra l’Artsakh e l’Armenia, è stato annullato il programmato trasferimento di 28 pazienti indirizzati alle istituzioni mediche specializzate della Repubblica di Armenia. Lo riferisce il Ministero della Salute dell’Artsakh. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha in corso interlocuzioni con la parte azera per risolvere la situazione.

(25) FORZA DI PACE RUSSA – Il generale Volkov è stato destituito dal comendo della forza di pace russa in Artsakh. Al suo posto è stato nominato il generale Aleksandr Lentsov. Lentsov era il Vice capo delle forze di terra russe, Consigliere del Ministero della Difesa, ha preso parteparte alle operazioni militari in Siria.

(25) CHECKPOINT ILLEGALE – Gli azeri hanno completato l’installazione del posto di blocco illegale all’inizio del corridoio di Lachin apponendo tra l’altro un cartello che avvisa che si sta entrando nel territorio dell’Azerbaigian. Le operazioni avvengono davanti al personale del contingente di pace russo che non le ha ostacolate.

(24) PREOCCUPAZIONE RUSSIA – Anche la Russia si dice preoccupata per gli ultimi sviluppi nel corridoio di Lachin. In una nota rilasciata dal ministero degli Esteri si esprime “seria preoccupazione per la situazione nella zona di responsabilità del contingente russo di mantenimento della pace in Nagorno-Karabakh, la linea di contatto armeno-azerbaigiana, nonché per il dialogo tra Baku e Yerevan“. Il comunicato inoltre sottolinea “l’inammissibilità di qualsiasi passo unilaterale in violazione delle disposizioni fondamentali della dichiarazione tripartita dei leader di Russia, Azerbaigian e Armenia del 9 novembre 2020, sia che si tratti di un cambiamento non consentito del regime operativo del corridoio Lachin o tentativi di utilizzarlo per scopi non coerenti con l’agenda di pace“.

(24) GENOCIDIO ARMENO – Nella serata di ieri si è svolta la tradizionale imponente fiaccolata a Stepanakert per commemorare l’anniversario del genocidio armeno. Nella giornata odierna il presidente della repubblica Harutyunyan ha reso omaggio al Memoriale dei caduti e rilasciato un messaggio.

(23) STATI UNITI PREOCCUPATI – Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha affermato che l’installazione da parte dell’Azerbaigian di un posto di blocco nel Corridoio Lachin mina gli sforzi per costruire la fiducia nel processo di pace. “Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per il fatto che l’istituzione da parte dell’Azerbaigian di un posto di blocco sul corridoio di Lachin comprometta gli sforzi per stabilire la fiducia nel processo di pace“, ha dichiarato domenica il Dipartimento. Il Dipartimento di Stato ha ribadito “che dovrebbe esserci libera e aperta circolazione delle persone e del commercio lungo il corridoio Lachin” e ha esortato le parti “a riprendere i colloqui di pace e ad astenersi da provocazioni e azioni ostili lungo il confine”.

(23) UCCISO SOLDATO ARMENO A SOTK – Un soldato dell’esercito della repubblica di Armenia, Artyom Poghosyan, è stato mortalmente colpito dal fuoco azero mentre si trovava in una postazione difensiva nei pressi di Sotk (ARM), località ripetutamente interessata da violazioni azere nei giorni scorsi.

(23) BLOCCATO PONTE – Gli azeri hanno occupato, in violazione dell’accordo del 9 novembre 2020, il tratto iniziale del corridoio di Lachin e hanno istituito un posto di blocco all’altezza del ponte sul fiume Hakari. L’installazione del checkpoint è stata confermata da una nota del ministero degli Esteri di Baku.

(21) INTERVENTI CHIRURGICI – Il ministero della Salute informa che è stato deciso di riprendere parzialmente gli interventi chirurgici programmati e poi sospesi a causa del blocco azero. Circa 1130 operazioni sono saltate a causa dell’impossibilità di reperire medicine e forniture mediche. Ora, d’intesa con la Croce Rossa Internazionale, è stato garantito un parziale ripristino dell’approvvigionamento necessario.

(21) SMENTITE FAKE AZERE – Il governo dell’Armenia ha seccamente smentito che un convoglio della forza di pace russo abbia scortato mezzi armeni che trasportavano armi, munizioni e soldati in Artsakh.

(20) SPARI SU VERIN SHORZA – Tra le 15:40 e alle 19:00, unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco con armi da fuoco di diverso calibro in direzione delle postazioni di combattimento armene situate nel Verin Shorzha (Armenia), prendendo di mira anche attrezzature che eseguivano lavori di ingegneria

(20) SPARI VERSO AGRICOLTORI – La polizia dell’Artsakh informa che sono stati sparati colpi da posizioni di combattimento azere su un gruppo di civili mentre svolgevano lavori agricoli nei campi controllati dagli armeni nel villaggio di Aknaghbyur nella regione di Askeran. I lavori nei campi sono stati interrotti. Un rapporto è stato trasmesso al contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(20) CONFINI ARM-AZE – Il premier armeno Pashinyan ha riferito in Parlamento che dei cinque chilometri di confine “problematico” nella zona di Tegh (degli undici iniziali) altri 1400 metri sono stati risolti posizionando le parti a distanza concordata. Rimangono 3600 metri di forntiera da definire.

(19) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 11 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Dieci invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 337 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono quattro bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e sei adulti presso l’ospedale repubblicano (di cui due in gravi condizioni).

(19) CONSIGLIO ANTI CRISI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto i membri del Consiglio anti-crisi, guidato da Tigran Petrosyan, capo di questo organismo.

(19) MINIERA DI SOTK – Ancora sospeso il lavoro alla miniera di Sotk, sul confine armeno-azero, a causa di ripetuti colpi di arma da fuoco dei soldati dell’Azerbaigian. L’attività produttiva è ferma da cinque giorni.

(18) VIOLAZIONI AZERE – Due violazioni del cessate-il-fuoco sono state registrate nella regione di Askeran. Non risultano feriti. Il Comando della forza di pace russa è stato informato.

(18) INTERRUZIONE ELETTRICITA’ – In conseguenza dei lavori di ripristino della rete elettrica tra Sarsang e Stepanakert danneggiata dal forte vento, oggi tra le 10 e le 17 tutta la repubblica è stata priva di elettricità. Così è stato comunicato da Artsakh Energo.

(18) ACCUSATO L’AZERO – Con decisione del procuratore supervisore, le accuse mosse contro il cittadino azero Huseyn Akhundov (uno dei due sabotatori entrati nel territorio dell’Armenia l’11 aprile scorso) sono state modificate e integrate. È stato accusato dell’omicidio di una guardia di sicurezza di 57 anni, Hayrapet Meliksetyan, nella regione di Syunik. Le indagini hanno accertato che il 12 aprile 2023, il cittadino della Repubblica dell’Azerbaigian Huseyn Akhundov è arrivato al posto di guardia di “Zangezour Copper-Molybdenum Combine CJSC” situato nel villaggio di Shgarshik del comune di Kapan della regione di Syunik. Qui, per rubare auto e cellulare, ha assassinato una guardia in servizio all’impianto. Akhundov, uscendo dal luogo dell’incidente, ha girato un videomessaggio utilizzando il cellulare rubato, dicendo: “(…) grazie a Dio, abbiamo raggiunto con successo l’Armenia e decapitato da 400 a 500 armeni, non siamo traditori, e speriamo tornare con successo in Azerbaigian (…)”. Quindi, Akhundov ha scaricato un’applicazione Internet sul telefono cellulare rubato e ha pubblicato il videomessaggio registrato sulla sua pagina del social network. Successivamente, Akhundov si è diretto a piedi in direzione del villaggio di Achanan nella regione di Syunik (non è stato in grado di far partire il veicolo della vittima) ed è stato trovato il 13 aprile 2023 da passanti che, scoprendo che era un impiegato delle Forze Armate dell’Azerbaigian, lo hanno neutralizzato. e lo ha consegnato alle forze dell’ordine della Repubblica di Armenia.

(17) VIOLAZIONI AZERE A SOTK – Unità azere hanno sparato contro le postazioni armene situate in direzione di Sotk; così riferisce l’addetto stampa del ministero della Difesa dell’Armenia Aram Torosyan. “Il 16 aprile, intorno alle 22:50, le unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco con fucili di diverso calibro contro le posizioni armene situate in direzione di Sotk. La parte armena non ha perdite“, ha osservato. Secondo le sue informazioni, alle 10 odierne la situazione in prima linea è relativamente stabile.

(16) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 9 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Dodici invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 326 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono quattro bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik.

(15) MINIERA DI SOTK – Le attività lavorative presso la miniera di Sotk al confine tra Armenia e Azewrbaigian sono sospese dalla parte armena a casua di colpi di arma da fuoco sparati dai soldati azeri.

(15) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 12 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Otto invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 317 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono tre bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e otto adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui tre in gravi condizioni.

(13) SECONDO SOLDATO AZERO – Il secondo soldato azero che si era infiltrato tre giorni fa nel territorio dell’Armenia, regione di Syunik, è stato trovato ed è ora detenuto. Prima della cattura l’azero ha ucciso un cittadino armeno e si è impossessato del suo telefono vantandosi di aver ucciso 4-5cento nemici.

(13) CONSIGLIO ANTI CRISI – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto in base al quale è stato istituito un Consiglio anti-crisi sotto il presidente ed è stata approvata la carta del Consiglio.

(13) REAZIONI INTERNAZIONALI – In risposta a una domanda del servizio armeno di Voice of America, il Dipartimento di Stato USA ha affermato che l’uso della forza per risolvere le controversie è inaccettabile e interrompe il processo negoziale affermando che l’unico modo per ottenere una pace sostenibile è attorno al tavolo dei negoziati. Dal canto suo, il ministero degli Esteri francese ha espresso profonda preoccupazione per ciò che ha descritto come “violenza vicino all’insediamento di Tegh in territorio armeno al confine tra Armenia e Azerbaigian l’11 aprile”. “La Francia ricorda che la delimitazione deve avvenire esclusivamente attraverso negoziati e invita le parti a proseguire gli sforzi in questa direzione. Il rispetto per l’integrità territoriale dell’Armenia e il ritiro delle forze azere dalle posizioni occupate della parte armena della linea di contatto sono di notevole importanza per prevenire futuri incidenti e mantenere le basi per una pace sostenibile nella regione” si legge nella dichiarazione.

(13) PREMIATI SOLDATI – I militari che hanno reagito prontamente e mostrato la necessaria resistenza durante l’aggressione azerbaigiana del 5 marzo hanno ricevuto una ricompensa in denaro dall’ex ministro di Stato dell’Artsakh, Ruben Vardanyan. Ricordiamo che quel giorno, una squadra di sabotaggio delle forze armate azere ha preso di mira e ha aperto il fuoco contro l’auto di turno del dipartimento passaporti e visti della polizia [Artsakh] nell’area chiamata “Khaypalu” in Artsakh. 3 agenti di polizia sono stati uccisi a seguito dell’infiltrazione di sabotaggio.

(12) VIOLAZIONI AZERE – Registrate oggi quattro violazioni nella regione di Askeran. Non risultano feriti. Informato il Comando della forza di pace russa.

(12) AGGIORNAMENTO SU SCONTRI LINEA DI CONTATTO – La situazione lungo la linea di contatto tra Armenia e Azerbaigian è stabile e relativamente calma dopo gli scontri di ieri. Dei sei feriti di parte armena, uno è in gravi condizioni, altri due presentano lesioni moderate, altri quattro solo lievi lesioni.
L’Unione Europea con un comunicato fa sapere che deplora gli scontri armati che ieri hanno provocato la morte o il ferimento di diversi militari armeni e azeri al confine tra Armenia e Azerbaigian nella zona di Tegh. “Questo incidente sottolinea ancora una volta che in assenza di un confine delimitato, la linea del 1991 deve essere rispettata e le forze di entrambe le parti si devono ritirare a distanza di sicurezza da questa linea per evitare che si verifichino incidenti simili. Devono essere rispettati gli impegni precedenti, compresi quelli raggiunti a Praga nell’ottobre 2022 in merito al riconoscimento reciproco dell’integrità territoriale in linea con la Dichiarazione di Almaty del 1991. L’UE sollecita inoltre l’intensificazione dei negoziati sulla delimitazione del confine e continua a tenersi pronta a sostenere questo processo. Rinnoviamo i nostri appelli alla moderazione e alla risoluzione di tutte le controversie con mezzi pacifici. L’UE continua a sostenere questi sforzi, anche al più alto livello, anche attraverso la presenza della missione dell’UE in Armenia“, aggiunge la dichiarazione.
Il vice ministro della Difesa armeno Arman Sargsyan non esclude che possano esserci nuovamente provocazioni azere.

(12) RUSSIA SU BLOCCO DI LACHIN – La Russia è favorevole allo sblocco completo del corridoio Lachin secondo quanto riferito da Maria Zakharova, rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo, durante l’odierna conferenza stampa. “I rispettivi sforzi sono in corso da parte del Ministero della Difesa della Federazione Russa, il comando del contingente di mantenimento della pace [in Nagorno vKarabakh], in collaborazione con il nostro dipartimento. I nostri partner armeno e azero hanno proposte dettagliate al riguardo. I caschi blu [russi] stanno risolvendo sul posto i problemi di fornire alla popolazione del Karabakh cibo, beni di prima necessità, decine di tonnellate di beni umanitari vengono importati quotidianamente e ci aspettiamo una rapida risoluzione della situazione al fine di promuovere la normalizzazione delle relazioni bilaterali armeno-azerbaigian e sulla base di accordi tripartiti di alto livello“, ha aggiunto Zakharova che, tuttavia, non ha risposto alla domanda su come valuta l’ultima violazione dell’integrità territoriale dell’Armenia da parte dell’Azerbaigian, nel villaggio di Tegh, nella provincia di Syunik.

(11) PRIMO TRAGICO BILANCIO – L’azione azera ha provocato quattro caduti arneni e sei feriti. Gli aggressori lasciano sul campo tre soldati (imprecisato il numero dei feriti).

(11) VIOLAZIONI IN ARTSAKH – Due violazioni azere sono state registrate nella regione di Martuni. Non risultano feriti.

(11) COMBATTIMENTI A TEGH – Violenti combattimenti a seguito della ennesima violazione azera sono in corso dal primo pomeriggio nell’area di Tegh (Syunik), nel territorio della Repubblica di Armenia dove si sono posizionate, sconfinando, truppe azere a fine marzo. Riferiti scontri anche nell’area di Sotk (Gegharkunik) nei pressi della miniera. Gli azeri avrebbero fatto uso anche di mortai da 82 mm.

(11) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 15 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Dieci invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 305 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono sette bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e cinque adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui uno in gravi condizioni.

(11) PROPOSTA INCONTRO – Il quartier generale dell’informazione dell’Artsakh riferisce che le autorità della Repubblica dell’Artsakh hanno utilizzato la missione di mantenimento della pace della Federazione Russa per trasmettere una proposta alla parte azera. La proposta prevede di tenere una riunione presso la sede del contingente di mantenimento della pace russo e sotto la mediazione del loro comando, per discutere questioni umanitarie urgenti.

(10) CATTURATO AZERO NEL SYUNIK – Nella notte, tra l’una e le due, un militare delle forze armate azere è stato scoperto e detenuto nel territorio della Repubblica di Armenia. Questa informazione è stata confermata dal ministero della Difesa dell’Armenia. Il militare azero è entrato in una casa a Sisian, regione di Syunik, parlando armeno ed è fuggito dopo che il residente si è insospettito.Secondo il militare azero, con lui c’era un altro militare, la cui ricerca continua. Fonti azere riferiscono che due militari si sono persi nel territorio di Nakhijevan e sono stati arrestati nel villaggio di Ashotavan a Sisian. Il villaggio di Ashotavan dista circa 18 chilometri dagli attuali confini con Nakhijevan.

(10) MASSACRO DI MARAGA – Nel 31° anniversario del massacro di Maraga, il ministero degli Esteri dell’Armenia ha rilasciato un comunicato nel quale ricorca l’eccidio dei residenti armeni e la pulizia etnica del villagio.

(9) VIOLAZIONE AZERA – Una violazione del cessate-il-fuoco è stata registrata nella regione di Martuni.

(8) ALTRI MALATI IN ARMENIA – Nuovo trasferimento di malati in Armenia e contestuale ritorno di pazienti che si sono sottoposti a cure (prevalentemente oncologiche e cardiologiche). In 14 hanno viaggiato alla volta dell’Armenia mentre 7, sempre con convogli speciali della Croce Rossa, hanno fatto il percorso all’inverso. A oggi, complessivamente sono 290 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono sei bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e nove adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui tre in gravi condizioni.

(8) SPARI AZERI NEL SYUNIK – Soldati azeri hanno preso di mira alcuni contadini che lavoravano nei campi del villaggio di Khnatsakh  nella regione del Syunik in Armenia. Non è la prima volta che si registrano tali violazioni nella regione.

(7) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 12 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Nove invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 276 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono sette bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e nove adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui tre in gravi condizioni.

(7) TRASFERIMENTO RUSSI – 63 russi, di cui cinque bambini, sono stati evacuati con un convoglio delle forze di pace. Si trovavavno in Artsakh per visitare i familiari impegnati nella missione di peacekeeping.

(7) CIPRO – Il parlamento cipriota ha votato una risoluzione che condanna l’Azewrbaigian per il blocco della strada per Lachin e invita a rimuovere qualsiasi ostacolo al libero transito.

(6) OCCUPAZIONE AZERA – Emergono dettaglia sulla situazione intorno al villaggio di Tegh in Armenia. Il premier Pashinyan ha confermato che gli azeri nel riposizionamento dopo la chiusura della strada provvisoria per il corridoio di Lachin hanno occupato fasce di territorio armeno da 100 a 300 metri. Il Primo ministro dell’Armenia ha informato che sono in corso lavori con i cartografi di ambo le parti per risolvere la situaziuone. Secondo un quotidiano locale ci sarebbe stata anche una scazzottata tra soldati armeni e azeri, vintadai primi nonostante l’inferiorità numerica: gli azeri, peraltro già in territorio armeno, non volevano che la contropostazione armena si schierasse troppo vicino a loro.

(6) ESERCITAZIONI AZERE – L’Azerbaigian ha condotto esercitazioni militari in Nakhjivan. Ne dà notizia la stampa azera.

(5) ANCORA UNA PERSONA RICOVERATA – Delle quattro persone ricoverate a Stepanakert a seguito di malore accusato durante l’aggressione azere di ieri, tre sono state dimesse mentre una è ancora sotto osservazione.

(5) MINISTRO DI STATO – Il ministro di Stato, Nersisyan, ha informato che al fine di prevenire ulteriori provocazioni azere le uscite dalla repubblica di Artsakh dovranno essere comprovate da giustificati motivi e concordate con il centro di cooperazione del contingente russo; per motivazioni sanitarie dovrà essere raggiunto un accordo con la Croce Rossa Internazionale.

(4) RESPINTI DAGLI AZERI – Un convoglio delle forze di pace russe con 27 cittadini dell’Artsakh (soprattutto donne e anziani) che da Goris volevano rientrare in patrria è stato respinto dagli attivisti azeri e non ha potuto superare il blocco sulla strada per Stepanakert. Alcuni “agenti” azeri sono entrati in un mezzo e hanno minacciato i passeggeri. Quattro persone hanno accusato malore e sono state trasportate in ambulanza nella capitale dell’Artsakh.

(4) FERITO CITTADINO – Un ventiseienne di Karmir Shuka è rimasto gravemente ferito a causa dell’esplosione di una mina mentre raccoglieva asparigi selvatici in un campo. Il giovane ha riportato l’aputazione del piede sinistro ed è stato operato all’ospedale di Stepanakert.

(4) VILLAGGI ISOLATI – Le forze armate azere hanno paralizzato le strade intercomunitarie di quattro villaggi della regione di Shushi: Lisagor, Hin Shen, Mets Shen e Yegtsahogh. Secondo un parlamentare di Stepanakert, i villaggi non sono occupati dal nemico ma gli azeri tengono sotto tiro le strade che portano a tali insediamenti.

(4) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 12 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Altrettanti invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 264 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono quattro bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e nove adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui due in gravi condizioni.

(3) APPELLO ALL’ONU – Con l’iniziativa della Democracy Development Foundation (DDF), circa 20 organizzazioni della società civile dell’Armenia hanno inviato una lettera congiunta all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Turk, chiedendo all’ufficio del Commissario di adottare misure immediate in merito all’emergenza dei diritti umani nell’Artsakh. In particolare viene richiesto l’invio di una missione umanitaria urgente nel Nagorno Karabakh e nel corridoio di Lachin.

(2) GUERRA DEI 4 GIORNI – Il Presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan presso il Complesso Commemorativo di Stepanakert ha reso omaggio alla memoria delle vittime della guerra scatenata dall’Azerbaigian contro la Repubblica dell’Artsakh nell’aprile 2016. Il presidente Harutyunyan era accompagnato dal primate della diocesi dell’Artsakh della Chiesa apostolica armena, il vescovo Vrtanes Abrahamyan, alti funzionari della Repubblica dell’Artsakh, rappresentanti del personale di comando dell’Esercito di difesa.

(2) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 11 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Otto invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 252 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono quattro bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e undici adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui cinque in gravi condizioni.

(1) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 12 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Cinque invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 241 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono cinque bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e nove adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert di cui cinque in gravi condizioni.

(1) FRONTIERA ARMENIA-AZERBAIGIAN – Il Servizio di Sicurezza nazionale dell’Armenia informa che questa mattina si è tenuto un incontro fra i rappresentanti delle due parti per definire esattamente il confine degli Stati. Secondo il SSN la situazione è migliorata e si riserva ulteriori aggiornamenti informativi in seguito.
Ieri registrato l’afflusso di decine di soldati azeri nell’area del corridoio di Lachin prossima alla frontiera con l’Armenia.

(1) EVACUATI RUSSI – L’evacuazione di un gruppo di cittadini russi che si trovavano in Nagorno Karabakh è stata effettuata nell’ambito degli accordi raggiunti dal contingente russo di mantenimento della pace secondo quanto ha informato il canale Peacekeeper di Telegram. “A seguito dell’evento, 28 persone sono state evacuate, tra cui 8 bambini”, informa il messaggio.

(1) STRADA ALTERNATIVA – Oggi dovrebbe entrare in esercizio la strada alternativa attraverso il corridoio di lachin che sostituisce il vecchio tracciato via Berdzor. Il percorso è stato completamente asfaltato con tre strati di bitume e la segnaletica completa sarà pronta nell’estate. Al momento però il collegamento con Stepanakert è interrotto a causa del blocco azero all’altezzadi Shushi.

(31) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Oggi si è tenuta una sessione straordinaria allargata del Consiglio di sicurezza, presieduta da Arayik Harutyunyan, il presidente della Repubblica dell’Artsakh. L’incontro si è concentrato su questioni riguardanti la difesa della Repubblica dell’Artsakh, la sicurezza e il benessere della sua popolazione tra l’inasprimento del blocco e le continue provocazioni da parte dell’Azerbaigian. I rapporti sono stati consegnati dal ministro di Stato Gurgen Nersisyan e dal ministro della Difesa Kamo Vardanyan. Durante l’incontro, il presidente Harutyunyan ha sottolineato l’importanza di una cooperazione stretta e coordinata tra le forze dell’ordine, le strutture civili, la pubblica amministrazione e gli organi di autogoverno locale nell’affrontare problemi urgenti e a lungo termine. Il Presidente ha inoltre impartito diverse istruzioni alle autorità competenti in merito agli argomenti trattati.

(31) VIOLAZIONI AZERE – Il Comando delle forze di pace russe ha registrato nella giornata odierna due violazioni nelle regioni di Martuni e Askeran. Secondo quanto riferisce il servizio stampa del Ministero della Difesa dell’Artsakh le forze armate dell’Azerbaigian hanno violato il cessate il fuoco nella direzione orientale e sud-occidentale della linea di contatto utilizzando armi da fuoco e lanciagranate.
Nell’area del villaggio di Nakhichevanik, (Askeran) la parte azera ha aperto il fuoco contro i civili che lavoravano nei campi.
La parte armena non ha perdite. Questa violazione del cessate il fuoco è stata segnalata al comando del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(31) CSTO – Il segretario generale della Collective Security Treaty Organization (CSTO), Imangali Tasmagambetov, ha avvertito di un “rischio di destabilizzazione” derivante dalla situazione di tensione nel Nagorno Karabakh. Intervenendo a una riunione congiunta del segretariato e dello staff congiunto della CSTO, Tasmagambetov ha affermato che la situazione nel Nagorno Karabakh e in Afghanistan rimane tesa e crea “rischio di destabilizzazione” nei paesi della CSTO.
Yury Shuvalov, portavoce del Segretariato della CSTO, ha dichiarato alla stampa che “Per quanto riguarda la regione caucasica della sicurezza collettiva, l’organizzazione è sempre pronta a inviare una missione CSTO al confine armeno-azerbaigiano nell’interesse di garantire la sicurezza dell’Armenia e di fornire altri mezzi di assistenza“.

(30) ALTRI SPARI CONTRO AGRICOLTORE – Le truppe azere di stanza in un avamposto di combattimento adiacente al villaggio di Berdashen hanno aperto il fuoco di armi leggere su un contadino di 29 anni, Hayk Zargaryan, mentre stava svolgendo lavori agricoli sul suo trattore nel villaggio.

(30) AZERI SU VECCHIO TRACCIATO STRADALE – L’esercito azero ha bloccato la strada Goris-Stepanakert tra i villaggi di Aghavno e Tegh, secondo quanto comunica il Ministero degli affari interni dell’Artsakh. Il nuovo tracciato Tegh-Kornidzor (Syunik, Armenia) che aggira la strada chiusa, che si collega alla nuova strada Kornidzor-Hin Shen (corridoio di Lachin ) è pronto per l’uso. I lavori di asfaltatura della strada Tegh-Kornidzor sono in corso da parte dell’Armenia. La strada Tegh-Kornidzor è funzionante e dato il blocco in corso dell’Artsakh può essere utilizzata per i rifornimenti umanitari da parte delle forze di pace russe e del Comitato internazionale della Croce Rossa, hanno aggiunto le autorità. La strada è controllata dalle forze di pace russe vicino al ponte sul fiume Hakari.

(30) SPARI AZERI CONTRO AGRICOLTORI – L’Azerbaigian ha nuovamente violato il cessate il fuoco e gli obiettivi sono di nuovo i civili dell’Artsakh. Intorno alle 8:30 (ora locale), Senorik Alaverdyan e Genadi Sargsyan, residenti nel villaggio di Berdashen nella regione di Martuni dell’Artsakh, sono stati presi di mira dai soldati che prestavano servizio in una vicina postazione dell’Azerbaigian mentre svolgevano lavori agricoli in un vigneto del suddetto villaggio. Questi soldati hanno aperto il fuoco contro questi civili che sono stati costretti a interrompere il lavoro.

(30) GLI AZERI NON SI RITIRANO – Secondo quanto riportano media armeni, gli azeri il 25 marzo sarebbero avanzati per circa un chilometro oltre la linea di contatto occupando una porzione della strada sterrata che veniva utilizzata per scavalcare il blocco del corridoio di Lachin. Il comando della forza di pace russa starebbe cercando di far ritornare gli occupanti alle loro posizioni iniziali ma a quanto pare senza successo. vengono registrate scaramucce a fuoco fra la parte armena e quella azera (l’ultima ieri). Teoricamente vi sarebbero altre strade sterrate di montagna utilizzabili per il medesimo scopo ma sono in condizioni difficili.

(29) PRIGIONIERI DI GUERRA – “Alla fine di febbraio e all’inizio di marzo, il personale del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha visitato i prigionieri armeni detenuti in Azerbaigian. I delegati del CICR hanno visitato quei prigionieri ufficialmente riconosciuti dalle autorità azere. Questa volta, come prima, ai detenuti è stata data l’opportunità di comunicare con i loro parenti: passare lettere, parlare al telefono e tramite videochiamate. I rappresentanti del CICR hanno anche valutato le condizioni di salute dei prigionieri e le condizioni della loro detenzione”. Ricordiamo che attualmente in Azerbaigian sono detenuti 33 prigionieri di guerra armeni, che sono stati confermati, identificati e sono al centro dell’attenzione del CICR, ma oltre a loro ci sono 80 casi di prigionia “non confermati” dall’Azerbaigian, ma di fatto provati. In palese violazione dei suoi obblighi ai sensi della Dichiarazione Trilaterale 09/11/20 e delle norme del diritto internazionale umanitario, ignorando le sentenze della CEDU e della Corte Internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite e i numerosi appelli del mondo civile, l’Azerbaigian continua a tenere in ostaggio gli armeni, cercando di usarli come strumento di pressione sull’Armenia.

(28) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 14 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Undici invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 229 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono cinque bambini in terapia intensiva neonatale all’ospedale pediatrico Arevik e altrettanti adulti all’ospedale repubblicano di Stepanakert.

(27) ANCORA SPARI CONTRO I CIVILI – Le forze azere hanno aperto il fuoco sui civili che stavano lavorando in un frutteto di melograni situato nel distretto amministrativo di Martakert, Artsakh, provocando una temporanea interruzione delle attività agricole. Fortunatamente, non sono stati riportati feriti a seguito dell’attacco. La polizia locale ha risposto prontamente all’incidente e, secondo quanto riferito, ha condiviso le informazioni sull’attacco con le forze di pace russe.

(27) PROPOSTE AZERE – “L’amministrazione presidenziale della Repubblica dell’Azerbaigian propone di tenere una riunione a Baku nella prima settimana di aprile per il reinserimento dei rappresentanti della comunità armena del Karabakh, nonché per discutere l’attuazione di progetti infrastrutturali in Karabakh come continuazione del riunione tenutasi a Khojaly il 1° marzo e l’invito presentato il 13 marzo“, si legge sull’agenzia di stampa Apa.

(27) NUOVA AZIONE AZERA – Soldati azeri hanno tentato, intorno alle 9 ora locale, una nuova penetrazione nel territorio dell’Artsakh sotto controllo armeno ma sono stati respinti dalle unità di difesa.

(26) COLPI CONTRO CIVILI – Il Ministero degli affari interni dell’Artsakh ha riferito che oggi, alcuni civili armeni, mentre svolgevano lavori agricoli nei rispettivi villaggi, sono stati oggetto di colpi sparati da postazioni di combattimento azere.Due incidenti distinti sono stati segnalati nei villaggi di Sos e Tagavard, dove i residenti stavano conducendo lavori di potatura, pulizia e agricoltura. Fortunatamente, nessuno è rimasto ferito in nessuno dei due incidenti e il contingente russo di mantenimento della pace è stato immediatamente informato. Tra le 22 di ieri sera e le 2 odierne è stato registrato il volo di un drone azero di sorveglianza sopra il territorio del villaggio di Taghavard.

(25) FORZA DI PACE RUSSA – Dopo l’avanzata posizionale delle forze armate azere su una delle alture adiacenti alla strada Stepanakert-Ghaibalishen-Lisagor, le forze di pace russe si sono posizionate alla stessa altezza e stanno controllando le posizioni azere. Allo stesso tempo, stanno negoziando con la parte azera per garantire il loro ritiro nella posizione di partenza. Parallelamente, le unità dell’Esercito di difesa hanno adottato e stanno adottando misure adeguate per prevenire ulteriori possibili provocazioni da parte dell’Azerbaigian e, se necessario, per garantire l’uso sicuro della strada di montagna . Le autorità dell’Artsakh sono in costante contatto con il personale di comando del contingente di mantenimento della pace della Federazione Russa al fine di adottare tutte le misure possibili per la risoluzione della situazione.

(25) AZERI CONFERMANO AVANZAMENTO – L’esercito azero ha “preso le misure necessarie” per controllare la strada sterrata a nord del corridoio di Lachin, ha dichiarato il ministero della Difesa (Mod) dell’Azerbaigian, senza però specificare quali fossero le misure. In assenza al momento di informazioni più precise si deve ritenere che il nemico abbia occupato territorio armeno per bloccare qualsiasi altro percorso alternativo alla strada di Lachin chiusa dal 12 dicembre.

(25) ATTACCO AZERO – Le forze armate dell’Azerbaigian, violando ancora una volta gli obblighi assunti dalla Dichiarazione Tripartita del 9 novembre 2020, il 25 marzo nel settore Shushi-Lisagor hanno violato la linea di contatto stabilita dallo stesso documento e assicurato un certo avanzamento posizionale sul territorio della Repubblica dell’Artsakh. Le autorità della Repubblica dell’Artsakh hanno immediatamente informato il personale di comando delle forze di pace russe di un’altra grave violazione delle disposizioni della Dichiarazione tripartita, tenendo conto della missione e delle funzioni da esse assunte ai sensi del documento. Le autorità si aspettano che le truppe di mantenimento della pace adottino misure concrete per eliminare le conseguenze di questa violazione e prevenirne di nuove. La falsa affermazione della parte azera sull’uso della strada montuosa Stepanakert-Ghaibalishen-Lisagor per il trasporto di munizioni è solo un pretesto per le loro prossime azioni aggressive e distruttive.

(25) ARRESTATE SPIE – Due cittadini di Stepanakert sono stati arrestati con l’accusa di aver venduto al nemico informazioni riservate.

(24) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 12 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Otto invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 215 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin.

(23) CONSEGUENZE ECONOMICHE DEL BLOCCO – In una conferenza il ministro di Stato, Nersisyan, ha sottolineato come il blocco del corridoio di Lachin stia creando conseguenze economiche irreversibili in moti settori della società. “Solo il gettito fiscale locale si è ridotto del 70%, c’è un alto tasso di disoccupazione. Il PIL si è notevolmente ridotto, solo il 20% delle entità economiche che operano in Artsakh ha interrotto le proprie attività e il resto sta in qualche modo cercando di mantenere la propria esistenza con il sostegno statale” ha dichiarato Nersisyan, aggiungendo che con l’aiuto delle truppe russe di mantenimento della pace e della rappresentanza dell’Artsakh del Comitato internazionale della Croce Rossa, durante il periodo di blocco è stato possibile ottenere attraverso di loro una quantità minima di cibo, medicine e generi di prima necessità.

(22) DICHIARAZIONE P.A.C.E. – La commissione per gli Affari legali e i diritti umani dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha espresso grande preoccupazione per la crisi umanitaria in corso a causa del blocco del corridoio di Lachin e ha adottato la seguente dichiarazione: “La Commissione Affari Legali e Diritti Umani dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa è molto preoccupata per la crisi umanitaria in atto a causa dell’ostruzione in corso del Corridoio Lachin. Questo corridoio è l’ancora di salvezza tra coloro che vivono in Nagorno Karabakh e l’Armenia, e il Comitato sostiene pienamente la dichiarazione pubblica rilasciata dai correlatori dell’Assemblea parlamentare per il monitoraggio dell’Armenia il 24 febbraio 2023, chiedendo “un’azione immediata” e “la cessazione immediata dell’ostruzione illegittima e illegale del corridoio Lachin.
Il Comitato invita inoltre le autorità azere ad attuare senza indugio le misure indirizzategli dalla Corte internazionale di giustizia (ICJ) del 22 febbraio 2023 e dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) del 21 dicembre 2022 le cui decisioni hanno preso atto dell’obbligo sull’Azerbaigian ai sensi della Dichiarazione Trilaterale, firmata il 9 novembre 2020, per “garantire la sicurezza di persone, veicoli e merci che si muovono lungo il Corridoio Lachin in entrambe le direzioni” (Articolo 6 della Dichiarazione Trilaterale).
Il Comitato fa inoltre riferimento ad altre dichiarazioni internazionali rivolte alle autorità dell’Azerbaigian sulla stessa questione, tra cui:
– la dichiarazione congiunta dei quattro correlatori dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa per il monitoraggio dell’Azerbaigian e dell’Armenia del 16 dicembre 2022, in cui si afferma che “La libertà e la sicurezza della circolazione delle persone e delle merci devono essere ripristinate con urgenza insieme il corridoio. Chiediamo a tutte le parti della Dichiarazione trilaterale del 9-10 novembre 2020 di adottare immediatamente le misure necessarie”, e
– la risoluzione del Parlamento europeo del 19 gennaio 2023 sulle conseguenze umanitarie del blocco nel Nagorno-Karabakh.”

(22) COLPITO A MORTE SOLDATO ARMENO – In località Yeraskh, al confine tra Armenia e Nakhjivan, il soltato Arshak Sargsyan è stato mortalmente colpito dal fuoco sparato da postazioni azere. Il fatto è avvenuto alle ore 16,20 locali.

(22) SPARI CONTRO AGRICOLTORE – Un cittadino del villaggio di Chartar è stato oggetto di colpi di arma da fuoco sparti dagli azeri mentre era intento a lavoro nei campi.

(22) TAGLIATO GAS – Gli azeri hanno interrotto ancora una volta la fornitura di gas all’Artsakh chiudendo la valvola del gasdotto che dall’Armenia transita nel territorio ora sotto controllo dell’Azerbaigian.

(21) 100 GIORNI DI BLOCCO – In occasione del centesimo giorno di blocco azero dell’Artsakh, l’ombudsman di Stepanakert ha rilasciato un report nel quale evidenzia i cento diritti negati alla popolazione a causa della politica dell’Azerbaigian. Anche il ministero degli Esteri ha rilasciato una nota.

(21) SCOMPARSI – Secondo il Comitato Internazionale della Croce Rossa, 309 persone provenienti dall’Armenia sono ancora considerate disperse a causa dell’escalation del conflitto nel 2020, 2021 e nel settembre 2022.

(21) BLOCCO – Durante i cento giorni del blocco 422 persone si sono potute riunire alle loro famiglie grazie alla mediazione della Croce rossa. Lo comunica il Comitato internazionale dell’ente che informa che più di 200 persone sono state trasferite nella Repubblica di Armenia per continuare le cure nelle strutture mediche locali. Sono stati trasportati medicinali e alimenti per lattanti per il settore sanitario. Da gennaio, il CICR ha distribuito circa 3.500 pacchi alimentari e igienici a centri di riabilitazione, strutture di assistenza per anziani indigenti, convitti per l’infanzia e la protezione, ospedali e donne incinte.

(20) MIRZOYAN A MOSCA – Il ministro degli Esteri dell’Armenia ha avuto un colloquio con il collega Lavrov. Nel corso dell’incontro il ministro armeno ha sottolineato come la eadership militare e politica dell’Azerbaigian stia preparando la pulizia etnica nel Nagorno Karabakh, ha denunciato le violazioni azere degli obblighi internazionali e ribadito, senza ridurre il ruolo della Russia e delle sue forze di pace nello stabilire il cessate il fuoco nel 2020, la questione della necessità di fornire garanzie per il popolo del Nagorno Karabakh e, quindi la necessità di inviare una missione internazionale in Nagorno Karabakh. Nella stessa giornata il premier Pashinyan ha avuto una conversazione telefonica con il Segretario di Stato USA Blinken.

(19) NUOVA VIOLAZIONE AZERA – Colpi di arma da fuoco sono stati sparati dalle postazioni azere verso un agricoltore che stava eseguendo lavori nei campi con un trattore. Il fatto è accaduro nei pressi del villaggio di Taghavard (regione di Martuni).

(17) PARLAMENTO DELLA CATALOGNA – Il Parlamento della Catalogna ha rilasciato una dichiarazione chiedendo all’Azerbaigian di interrompere le sue azioni militari in Nagorno Karabakh (Artsakh) e al confine con l’Armenia, e di tornare allo status quo stabilito dal cessate il fuoco.

(17) CORRIDOIO DI ZANGEZUR – Il primo ministro dell’Azerbaigian Ali Asadov ha rilasciato un’altra dichiarazione provocatoria riguardo al cosiddetto “corridoio Zangezur”. Asadov, presentando il rapporto 2022 sulle attività del governo al parlamento azero, ha annunciato “la grande importanza dell’apertura di corridoi di trasporto-logistica internazionali e regionali, in particolare il corridoio Zangazur [(Zangezur)]”.

(17) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 12 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Dieci invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 194 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin.

(16) PASHINYAN SU SFOLLATI ARTSAKH – Nel corso della odierna riunione di Gabinetto, il premier dell’Armenia ha dichiarato che l’Armenia avvierà negoziati con l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati sugli sfollati interni del Nagorno Karabakh in quanto è preoccupata che finora il meccanismo internazionale previsto dalla clausola 7 della dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020 non sia stato avviato. Detta disposizione prevede il ritorno degli sfollati interni e dei rifugiati nel Nagorno Karabakh e nelle regioni adiacenti sotto la supervisione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Ciò significa che devono essere avviati meccanismi internazionali per il ritorno nella regione Hadrut del Nagorno Karabakh, nelle regioni Shushi, Martuni e Martakert, nella regione Shahumyan, Getashen, Lachin e in altre regioni adiacenti del Nagorno Karabakh. E ho incaricato il ministero degli Esteri di avviare negoziati ufficiali con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati su questo argomento“, ha affermato il primo ministro.

(16) NUOVO MINISTRO – il Presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto in base al quale Norayr Mkrtchyan è stato nominato Ministro dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica dell’Artsakh.

(15) NUOVA CONDANNA DEL PARLAMENTO EUROPEO – Il Parlamento europeo ha condannato in un nuovo rapporto l’attacco dell’Azerbaigian all’Armenia del 2022, nonché le sue incursioni militari dal maggio 2021 e ha sollecitato il ritorno di tutte le forze alle loro posizioni iniziali. Ha inoltre invitato l’Azerbaigian a garantire libertà e sicurezza di movimento lungo il corridoio di Lachin in Artsakh. Qui il testo della risoluzione

(15) SPARI CONTRO CONTADINI – Intorno alle 11 (ora locale), 3 civili che conducevano lavori agricoli nei vigneti della regione di Martuni sono stati presi di mira dalle forze militari azere. L’attività è stata sospesa.

(14) VIOLAZIONE AZERA – Una violazione del regime di cessate il fuoco è stata registrata nella regione di Martuni della Repubblica dell’Artsakh. Non ci sono vittime.

(14) PERICOLO NUOVO ATTACCO AZERO – Il Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan, in una conferenza stampa ha dichiarato “alta probabilità” di un nuovo attacco dell’Azerbaigian. “La mia conclusione viene dalla crescente retorica aggressiva dell’Azerbaijan, e ovviamente abbiamo anche altre informazioni“, ha detto Pashinyan in una conferenza stampa. E ha aggiunto: “Penso che la comunità internazionale debba registrare che in effetti esiste un alto pericolo di una nuova escalation, e credo che a questo proposito, tenendo conto della chiusura del corridoio di Lachin e della crisi umanitaria in corso nel Nagorno Karabakh, nonché degli espliciti preparativi dell’Azerbaigian per pulizia etnica, la nostra posizione rimane che sarebbe molto importante inviare una missione conoscitiva internazionale nel Corridoio di Lachin e nel Nagorno Karabakh“.

(14) PASHINYAN SU TRATTATO DI PACE – In una conferenza stampa il primo ministro armeno ha dichiarato di aver inviato il 14 febbraio (prima del forum a Monaco) una proposta di pace che l’Armenia era pronta a firmare ma nessuna riscontro ha ricevuto dalla controparte azera. Quanto alle preoccupazioni in Armenia e Artsakh circa la firma di documenti con gli azeri, Pashinyan ha sostenuto che, se effettivamente fosse così, questo significherebbe che l’Armenia ha compiuto progressi nei processi negoziali e ha raggiunto un risultato che non è il risultato dei sogni dell’Armenia, ma che è comunque un risultato che dovrebbe garantire pace, stabilità e sviluppo a lungo termine. In merito alla situazione, il premier ha dichiarato che “non daremo all’Azerbaigian un mandato per eseguire la pulizia etnica [armena] o il genocidio nel Nagorno-Karabakh“.

(14) TRASFERIMENTO MALATI – Con un convoglio straordinario della Croce Rossa Internazionale, 13 malati sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia per cure e interventi chirurgici. Dieci invece sono ritornati in patria dopo i trattamenti in Armenia. A oggi, complessivamente sono 182 i pazienti trasferiti superando il blocco di Lachin. Al momento ci sono sei bambini in terapia intensiva nell’ospedale pediatrico e sette adulti nell’ospedale repubblicano di Stepanakert.

(13) APPELLO SU LACHIN – L’Alleanza evangelica mondiale e il Consiglio ecumenico delle chiese hanno rilasciato una dichiarazione congiunta durante il dibattito generale della 52a sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, chiedendo all’Azerbaigian di revocare immediatamente il blocco del corridoio di Lachin.

(13) MINISTRO DELLA SALUTE – Samvel Avetisyan, Ministro della Sanità della Repubblica dell’Artsakh, ha presentato domanda di dimissioni. Nel suo messaggio, Samvel Avetisyan ha informato che l’unica e immediata ragione delle sue dimissioni è che a qualcun altro è stato offerto di assumere la carica di capo del sistema sanitario.

(12) SICUREZZA NAZIONALE – Gurgen Nersisyan, ministro di Stato della Repubblica dell’Artsakh, capo della Protezione civile, ha convocato una riunione con la partecipazione dei capi di tutti i servizi della protezione civile e delle amministrazioni regionali. Il Ministro di Stato ha osservato che è necessario chiarire le azioni a breve ea lungo termine previste dal piano di protezione civile al fine di garantire adeguatamente la sicurezza della popolazione in tutte le situazioni. Durante l’incontro è stato riferito sullo stato dei rifugi, nonché sulle misure previste dal piano di protezione civile.

(12) CONSIGLIO SICUREZZA STRAORDINARIO – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una sessione straordinaria estesa del Consiglio di sicur ezza con all’ordine del giorno della discussione la situazione di crisi sviluppatasi nella Repubblica. Il Capo dello Stato ha osservato che le sfide causate dal blocco continuano a esistere e il blocco del gasdotto fornito dall’Armenia il 10 marzo è un altro passo verso l’aggravarsi della crisi umanitaria nell’Artsakh. Il presidente Harutyunyan ha richiamato ancora una volta l’attenzione della comunità internazionale sul blocco di 91 giorni del popolo dell’Artsakh. Ha sottolineato che la Repubblica dell’Artsakh stava cercando di eliminare le terribili conseguenze della guerra del 2020, ma ora deve affrontare nuove gravi sfide poste dal blocco e dalla minaccia di
forza. Il Presidente della Repubblica ha impartito una serie di istruzioni agli organi competenti affinché assumano urgenti e importanti provvedimenti condizionati dalla situazione.

(11) TENSIONE IRAN-AZERBAIGIAN – “L’11 marzo 2023, un aereo militare appartenente alla Repubblica islamica dell’Iran, dalle 09:44 alle 10:26, ha volato ininterrottamente lungo il confine di stato azero-iraniano in direzione della regione di Zangilan in direzione della regione di Bilasuvar e ritorno.” Lo afferma in una dichiarazione congiunta del Ministero della Difesa e del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell’Azerbaigian. Il sorvolo è avvenuto in prossimità dei territori dell’Artsakh meridionale ora occupati dagli azeri, tra Varanda (Qaradagli) e Kovsakan (Zangilan).

(11) FAKE AZERE SULLE ARMI – La dichiarazione diffusa dal Ministero della Difesa dell’Azerbaigian secondo cui i sistemi di videosorveglianza azeri hanno registrato la processione di un convoglio di equipaggiamento militare delle forze armate armene lungo la strada Stepanakert-Ghaybalishen-Lisagor, e scortato dalle forze di pace russe, non non corrisponde alla realtà, ha osservato il Ministero della Difesa dell’Armenia in un comunicato. Il MOD dell’Armenia ha aggiunto che ancora una volta informa che le suddette informazioni sono false e non ci sono unità delle forze armate armene e attrezzature militari nel territorio del Nagorno Karabakh.

(11) SMENTITA INFILTRAZIONE AZERA – Suren Sarumyan, portavoce del Ministero della Difesa dell’Artsakh ha informato che le notizie in corso di diffusione su alcuni canali Telegram secondo cui la parte azera avrebbe effettuato un tentativo di infiltrazione di sabotaggio in direzione di Martuni durante la notte, non corrispondono alla realtà. “La situazione operativa rimane invariata e relativamente stabile”, ha aggiunto in particolare Sarumyan.

(10) VIOLAZIONI AZERE – Dalle 19:10 alle 19:40, le unità delle forze armate azere hanno violato il regime di cessate il fuoco verso la direzione settentrionale della linea di contatto utilizzando armi da fuoco secondo quanto riferisce il servizio stampa del Ministero della Difesa della Repubblica dell’Artsakh.

(10) INCOTRO HARUTYUNYAN-PASHINYAN – Il presidente della repubblica ha parlato con il premier armeno che ha ribadito la posizione dell’Azerbaigian ovvero l’integrazione dell’Artsakh nello Stato azero. Secondo Pashinyan, almeno a quanto riferiscono alcuni media, l’alternativa sarebbe la pulizia etnica della regione.

(10) TRASFERIMENTO MALATI – 16 pazienti del Republican Medical Center della Repubblica dell’Artsakh con gravi malattie oncologiche, cardiovascolari e patologie che richiedono interventi chirurgici di emergenza sono stati trasportati oggi in istituti medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e la scorta del Comitato internazionale della Croce Rossa. Tredici pazienti, precedentemente portati in Armenia, sono ritornati in Artsakh con i loro accompagnatori.

(10) AMBASCIATORE USA – Il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti in Armenia, Kristina Kvien, si è recato all’ingresso del corridoio Lachin, che è stato chiuso al traffico normale per quasi tre mesi così come ha informato l’ambasciata degli Stati Uniti a Yerevan. “Il governatore di Syunik [provincia] Robert Ghukasyan ha informato l’ambasciatore sugli effetti dell’attuale blocco del corridoio di Lachin, compreso l’impatto su centinaia di famiglie separate. Ha sottolineato il sostegno che il governo ha fornito alle persone colpite dal blocco. L’Ambasciatore ha ribadito l’appello del Segretario di Stato [Stati Uniti] Antony Blinken a riaprire immediatamente il corridoio Lachin“, ha aggiunto l’ambasciata.

(7) TRASFERIMENTO MALATI – 9 pazienti del Republican Medical Center della Repubblica dell’Artsakh con gravi malattie dell’oncologia e patologie che richiedono interventi chirurgici di emergenza sono stati trasportati oggi in istituti medici specializzati della Repubblica di Armenia con la mediazione e la scorta del Comitato internazionale della Croce Rossa.

(7) VIOLAZIONI AZERE – Le forze azere hanno aperto il fuoco ieri sera contro le postazioni armene situate in direzione del villaggio di Sotk, nella provincia armena di Gegharkunik (Armenia). Gli spari sono durati alcuni minuti.

(6) COLPI AZERRI VERSO ARMENIA – Le forze azere hanno aperto il fuoco la scorsa notte contro le postazioni armene situate in direzione del villaggio di Sotk, nella provincia armena di Gegharkunik come ha riferito un residente di Sotk precisando che la sparatoria è durata diversi minuti.

(6) RIUNIONE CONSIGLIO DI SICREZZA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una riunione allargata del Consiglio di sicurezza con la partecipazione delle forze politiche dell’Assemblea nazionale e dei capi delle amministrazioni regionali. Dopo aver osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del giorno precedente, Harutyunyan ha illustrato la situazione dopo i due incontri che ci sono stati con autorità azere il 24 febbraio e il 1° marzo. In questo secondo appuntamento quattro erano i temi all’ordine del giorno degli incontri: lo sblocco del Corridoio Lachin, il ripristino della fornitura di elettricità dalla Repubblica di Armenia all’Artsakh, la fornitura ininterrotta di gas naturale e il riutilizzo della miniera di Kashen. “Durante il secondo incontro, il rappresentante dell’Azerbaigian ha tentato di discutere di argomenti politici usando la parola “integrazione”, ma il signor Shahramanyan lo ha impedito, dicendo che se dovessero discutere di questioni politiche, dovrebbe essere l’argomento del riconoscimento dell’indipendenza dell’Artsakh dall’Azerbaigian. Ha aggiunto che non sono autorizzati a discutere di questioni politiche e non possono discutere di tali questioni in questo incontro“, ha osservato A. Harutyunyan. Secondo il Capo dello Stato, in seguito, la parte azera ha comunicato attraverso i suoi canali che o accettiamo l’integrazione politica o non ci sarà soluzione ai problemi esistenti, anzi, ci saranno passi più duri e decisi. “Non abbiamo accettato, non accettiamo e oggi voglio ribadire che non è solo una decisione di il Consiglio di sicurezza, ma la stragrande maggioranza del nostro popolo accetta che non devieremo dal nostro diritto all’indipendenza e allautodeterminazione. E questo significa che nel prossimo futuro avremo vari sviluppi, situazioni che dovremo affrontare. Scegliamo di continuare la lotta che abbiamo intrapreso, o se ci sono tali stati d’animo nel pubblico che dovremmo accettare la proposta presentata dall’Azerbaigian, allora hanno l’opportunità di parlare nell’ambito dei loro diritti civili e dire che la strada che abbiamo scelto è sbagliata, prova a modellare quegli umori e forma un nuovo governo nel paese. Ma dal momento che abbiamo scelto la via della lotta, vi preghiamo prima di tutto di rispettare la nostra decisione e di non reagire a tali fenomeni e di non attribuire alcuna implicazione politica interna“, ha affermato il Presidente.

(6) TOIVO KLAAR A BAKU, POLEMICHE – Toivo Klaar, rappresentante speciale dell’Unione europea per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia ha informato ieri di essere tornato nella capitale dell’Azerbaigian. Polemiche per il suo twitt nel quale descrive l’agguato come “incidente mortale”. Il consigliere del presidente dell’Artsakh, Beglaryan, ha postato un commento al vetriolo defininendo Klaar “un funzionario corrotto o una persona alla quale gli azeri hanno fatto il lavaggio del cervello”.

(5) AGGUATO AZERO, UCCI TRE AGENTI ARMENI – Tre ufficiali della Polizia di frontiera della repubblica di Artsakh sono stati ucci nel corso di un attacco azero, un quyarto è rimasto gravemente ferito. L’agguato si è verificato intorno alle dieci ora locale lungo una strada sterrata in territorio armeno non lontano da dove è in atto il blocco del corridoio di Lachin. Un gruippo di soldati azeri ha lasciato le proprie posizioni, ha attraversato il corridoio di Lachin e ha assalito il pulmino sul quale si trovavano i quattro agenti che stavano recandosi a una postazione di osservazione per cambio turno. Terminato il raid, gli azeri hanno cercato di ritornare alle loro posizioni ma sono stati intercettati da soldati armeni. Due incursori azeri sono rimasti mortalmente colpiti.

(4) NESSUN RISULTATO DA INCONTRO CON GLI AZERI – Riguardo al primo incontro Stepanakert-Baku che ha avuto luogo il 1 marzo. non emergono segnali positivi. Gli azeri infatti hanno cercato di condurre la conversazione nella direzione delle “questioni del reinserimento della popolazione armena della regione del Karabakh in Azerbaigian”, in seguito hanno pubblicizzato tali informazioni. Ma in realtà la parte armena ha rifiutato di discutere “questioni politiche”, osservando che esistono formati speciali per discutere di questi problemi, uno dei quali è il gruppo di Minsk, l’altro – il formato delle riunioni tripartite, mentre sono autorizzati solo per discutere le questioni della [ri]apertura del corridoio di Lachin, del ripristino della fornitura di gas ed elettricità e, al massimo, dell’organizzazione di un tour azero una tantum alle miniere di Kashen e Drombon. In sostanza, l’incontro si è concluso con un risultato zero e non è stato raggiunto alcun accordo sui futuri incontri.

(3) SITUAZIONE SANITARIA – Nove malati di cancro che necessitavano di interventi chirurgici urgenti sono stati trasferiti dal Nagorno Karabakh all’Armenia il 3 marzo attraverso la mediazione del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Questo porta il numero di pazienti trasferiti dal CICR a 144 dall’inizio del blocco da parte dell’Azerbaigian, il 12 dicembre 2022. I pazienti sono stati portati in ospedali specializzati in Armenia per essere curati, ha dichiarato in una nota il ministero della Sanità del Nagorno Karabakh.
Nel frattempo, sette pazienti che erano stati trasferiti in Armenia sono tornati a casa insieme ai loro assistenti.
Il Ministero della Sanità del Nagorno Karabakh ha aggiunto che gli interventi chirurgici programmati sono ancora sospesi a causa del blocco. Un bambino è nell’unità di terapia intensiva e neonatale della clinica Arevik. Otto pazienti sono in terapia intensiva presso il Republican Medical Center. Due di loro sono in condizioni critiche.

(3) ANCORA VIOLAZIONI – Ancora violazioni azere, Praticamente quotidiane dal 28 febbraio, registrate nelle province di Askeran, Martakert e Martuni con colpi sparati con armi di piccolo calibro.

(1) SPARI CONTRO TRATTORE – Intorno alle 14 (ora locale), l’Azerbaigian ha aperto il fuoco dalle proprie postazioni militari in direzione del 59enne S. Vardanyan della comunità di Berdashen che stava eseguendo lavori agricoli, di conseguenza interrotti, a bordo di un trattore. Il giorno precedente, intorno alle 16:55, i militari azeri hanno sparato dalle loro posizioni di combattimento con armi da fuoco di diverso calibro in direzione del 53enne A. Avanesyan del villaggio di Murishen, regione di Martuni, mentre svolgeva lavori agricoli con un trattore.

(1) SHUSHI – Media azeri informano che è intenzione dell’Azerbaigian costruire un bacino idrico da duemila metri cubi di acqua ad uso della città di Shushi.

(1) NUOVO MINISTRO DI STATO – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una riunione del gabinetto dei ministri nel corso della quale ha presentato ai partecipanti all’incontro Gurgen Nersisyan, neo-nominato Ministro di Stato dell’Artsakh. Nel suo discorso, il presidente Harutyunyan ha osservato che il ministro di Stato avrà ampi poteri, tutti i ministeri opereranno sotto il suo coordinamento, ad eccezione del ministero degli Affari esteri, del ministero della Difesa e del ministero dell’Interno, e avrà la libertà di sviluppare e condurre la politica del personale nell’ambito della sua giurisdizione. Anche la presidenza dei consigli di amministrazione dell’Artsakh Investment Fund e del Village and Agriculture Support Fund sarà trasferita a Gurgen Nersisyan.

(1) INCONTRO ARMENO-AZERO – Con la mediazione e la partecipazione del comando del contingente russo di mantenimento della pace di stanza ad Artsakh, si è tenuto oggi presso la sede del Comando russo un altro incontro dei rappresentanti ufficiali di Artsakh e Azerbaigian. Rileva che sono state discusse questioni umanitarie e infrastrutturali; in particolare, la ripresa del movimento ininterrotto di persone, veicoli e merci attraverso il corridoio Lachin, il ripristino della fornitura di energia elettrica dall’Armenia all’Artsakh, la fornitura ininterrotta di gas naturale, nonché le attività della miniera di Kashen. Per la parte armena era presente il Segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, Samvel Shahramanyan. L’incontro è stato definito “costruttivo” dalla portavoce del presidente dell’Artsakh, Lusine Avanesyan. Secondo la stampa azera potrebbero esserci altri incontri in futuro e vengono indicate come sedi le città di Baku, Ganja o Aghdam.- Tale circostanza è stata smentita dalle autorità dell’Artsakh.