(31 gen 22) RIFORMA COSTITUZIONALE – Sulla base della necessità di migliorare l’equilibrio di potere tra i rami di potere, migliorando l’efficienza della pubblica amministrazione e ai sensi dall’articolo 93 punto 7 della Costituzione della Repubblica dell’Artsakh, il presidente Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto che istituisce il Commissione per la riforma costituzionale. Il provvedimento illustra la composizioni e il mandato della Commissione che sarà presieduta dal Capo del dipartimento per gli affari di governo dell’amministrazione presidenziale Arayik Lazaryan e che dovrà relazionare nel termine di tre mesi.

(31 gen 22) ASSISTENZA ALLE FAMIGLIE – Dall’inizio di quest’anno, più di 50 famiglie (specialemente quelle numerose) hanno ricevuto assistenza umanitaria mirata dalle forze di pace russe di stanza in Artsakh. Ai residenti vengono forniti i beni di prima necessità: vestiti e scarpe per bambini e adulti, detersivi in polvere, fornelli a gas per cucinare, attrezzatura da cucina, set di cibo, set di biancheria da letto, cuscini, coperte, articoli per l’igiene personale, giocattoli per bambini, nonché prima assistenza medica individuale, kit di pronto soccorso.

(30 gen 22) PROGETTO DI LEGGE SUI TERRITORI OCCUPATI – I leader delle cinque fazioni parlamentari dell’Artsakh hanno lavorato insieme a un disegno di legge denominato “Sui territori occupati dell’Artsakh” e il 2 febbraio lo presenteranno per la prima lettura in Assemblea nazionale. L’idea principale del progetto è che nessuna organizzazione o azienda internazionale ha il diritto di intraprendere alcuna azione nei territori occupati dell’Artsakh senza l’accordo della parte armena, e in caso di problemi in futuro queste società non avranno il diritto di chiederci un risarcimento o un rimborso se non hanno preventivamente coordinato le loro azioni con lo Stato. Il secondo punto è che i territori occupati dal nemico non sono solo i territori occupati nel 2020. Questa è anche la regione di Shahumian, che è stata lasciata sotto Il controllo dell’Azerbaigian dopo la prima guerra dell’Artsakh, così come alcuni villaggi delle regioni di Martuni e Martakert.

(29 gen 22) PREMIATI ATLETI DELL’ARTSAKH – La residenza ufficiale del presidente dell’Artsakh ha ospitato una cerimonia di premiazione per gli atleti dell’Artsakh che hanno vinto premi in competizioni nazionali e internazionali nel 2021. Il presidente Arayik Harutyunyan si è congratulato con questi atleti per il loro successo, sottolineando che contribuiscono notevolmente allo sviluppo degli sport nell’Artsakh e alla degna rappresentazione dell’Artsakh nel mondo.

(29 gen 22) DISPERSI AZERI PER IL MALTEMPO – Quattro militari dell’esercito azerbaigiano, tra cui un ufficiale, si sono persi a causa del maltempo in un’area difficile da raggiungere nella regione di Karvachar nel Karabakh secondo quanto ha affermato il ministero della Difesa azerbaigiano. Tre soldati sono stati ritrovati e portati in un ospedale militare mentre sono in corso le ricerche dell’ufficiale.

(28 gen 22) ALTRO RESTO RINVENUTO – Nella zona di Varanda sono stati ritrovati i resti di un altro soldato caduto. Saranno sottoposti a eseme forense per accertarne l’identità.

(28 gen 22) GIORNATA DEI DIFENSORI DELLA PATRIA – In occasione Giornata dei difensori della patria, una delegazione dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh guidata dal vicepresidente Gagik Baghunts, dal segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, Vitaly Balasanyan, ha visitato il memoriale della città di Stepanakert.

(28 gen 22) AGGIORNAMENTO COVID – Al momento, 19 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 5 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 12, compresi i giovani, in condizioni gravi.

(28 gen 22) DELIMITAZIONE CONFINI – La parte armena non ha ancora chiarimenti su quale delle proposte sulla demarcazione e delimitazione dei confini sia inaccettabile per l’Azerbaigian secondo quanto dichiarato oggi alla stampa dal ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan l allo Yerablur Military Pantheon di Yerevan in occasione dell’anniversario della Giornata dell’esercito. Alla domanda se la parte armena sia in attesa delle proposte della parte azerbaigiana, o se presenterà nuove proposte, il ministro degli Esteri armeno ha risposto come segue: “C’è una discussione costante, la discussione continua. Ora stiamo cercando di ottenere chiarimenti soprattutto su quale parte [di queste proposte] è inaccettabile [per l’Azerbaigian]. Su quali basi? E, di conseguenza, quali nuove soluzioni possono esserci?” Il 19 gennaio Ararat Mirzoyan aveva annunciato all’Assemblea nazionale che la parte armena aveva preparato un pacchetto di diverse misure volte ad attenuare la situazione, ridurre la tensione, aumentare il livello di sicurezza e stabilità nella zona di confine tra Armenia e Azerbaigian e che tali proposte erano state trasmesse alla parte azera e a quella russa.

(27 gen 22) NEGATIVO HARUTYUNIAN – Il presidente della repubblica si è sottoposto a un test Covid avendo avuto un incontro sabato scorso con il premier Pashinyan risultato poi positivo. L’esito per Harutyunyan è stato negativo.

(27 gen 22) ASSISTENZA AGLI SFOLLATI – Alla odierna riunione di gabinetto del governo armeno il ministro del Lavoro e degli affari sociali Narek Mkrtchyan ha presentato una proposta, secondo la quale coloro che sono stati sfollati dall’Artsakh o hanno perso i loro beni immobili a causa della guerra in autunno del 2020 riceveranno assistenza finanziaria dal governo armeno anche a gennaio e febbraio. Pertanto, gli sfollati da Artsakh di età inferiore ai 18 anni, così come quelli con disabilità di 1° e 2° grado, continueranno a ricevere 40.000 dram al mese (ca 75 euro) e gli altri beneficiari: 20.000 dram (ca 40 euro) ciascuno e indipendentemente dalla loro età.

(27 gen 22) AEROPORTI AZERI IN ARTSAKH – Le autorità azere intendono costruire molti altri aeroporti intorno al Nagorno Karabakh (Artsakh). Secondo i media azeri, oltre all’aeroporto di Varanda (Fuzuli), le autorità azere costruiranno altri due aeroporti “internazionali”: a Kovsakan (Zangilan) e a Lachin. Ma non è difficile intuire perché così tanti aeroporti “internazionali” e ordinari siano davvero necessari in un’area così piccola. Secondo gli analisti, nonostante l’obiettivo civile formalmente dichiarato, questi aeroporti saranno esclusivamente per la base di droni, elicotteri e aerei militari. Pertanto, le autorità azere continuano la loro politica di militarizzazione dei territori intorno all’Artsakh. Per quanto riguarda la definizione di questi aeroporti “internazionali”, dovrebbe essere chiaro che l’aviazione turca sarà schierata in questi aeroporti azeri.

(25 gen 22) ARMENI SOTTO ACCUSA – Il Procuratore generale dell’Azerbaigian, Kamran Aliyev, ha annunciato che 297 armeni sono stati inseriti nella lista dei ricercati internazionali dell’Azerbaigian con l’accusa di “aver commesso crimini di guerra contro gli azeri”.

(25 gen 22) OCCUPAZIONE MILITARE AZERA – Secondo i dati più recenti gli azeri hanno installato nei territori occupati dell’Artsakh diciannove basi militari e circa un centinaio di posti di controllo alla frontiera.

(25 gen 22) BLOCCO STRADALE A KARMIR SHUKA – Un gruppo di residenti di Karmir Shuka ha oggi attuato un blocco stradale per impedire il transito di un convoglio di auto azere. I manifestanti hanno chiesto agli azeri di informarli in anticipo quando avrebbero attraversato la strada in convoglio. Inoltre, i residenti si lamentano del fatto che gli azeri sequestrano regolarmente gli animali e non li restituiscono. La parte azerbaigiana ricorre regolarmente alle provocazioni, spesso vengono sparati colpi di arma da fuoco in direzione del villaggio, vengono insultati i residenti. Le forze di pace russe sono intervenute e, conclusa la manifestazione, il transito è stato riaperto.

(25 gen 22) MONUMENTI IN ARTSAKH – Nel corso del 2021, specifiche attività di ricerca hanno portato alla scoperta di circa 200 elementi di interesse storico e culturale in Artsakh fra katchkar, cappelle e lastre con iscrizioni. Circa 2000 elementi del patrimonio culturale armeno, civile e religioso, si trovano ora nei territori occupati dagli azeri.

(24 gen 22) TOUR PER SHUSHI – In Azerbaigian sono iniziati i tour nella città armena occupata di Shushi. Secondo i media azeri, oggi il primo autobus passeggeri è partito da Baku per Shushi. Ci sono due autobus sulla linea. Finora sono stati venduti circa 400 biglietti per le linee di autobus regolari sulla rotta Baku-Shushi-Bakue i biglietti per questa tratta fino al 15 febbraio sono esauriti. Come riportato in precedenza, tutti possono recarsi lì una volta all’anno, ma è vietato pernottare.

(24 gen 22) CURE MEDICHE PER FERITI DI GUERRA – Il governo dell’Armenia ha reso noto che per le cure ai soldati e civili feriti nella guerra del 2020 lo Stato ha speso oltre 14 milioni di dollari.

(24 gen 22) SPARI AZERI – Le forze armate azere hanno sparato contro le postazioni armene situate nella sezione del villaggio di Karmir Shuka nella regione di Martuni in Artsakh, intorno alla mezzanotte. Tuttavia, nessun colpo è stato sparato in direzione del villaggio di Karmir Shuka.

(23 gen 22) PRESIDENTE DELL’ARMENIA – Il presidente dell’Armenia, Armena Sarkissian, ha annunciato le proprie dimissioni con una lettera inviata al presidente dell’Assemblea nazionale e resa pubblica. Alla base della decisione l’impossibilità di poter incidere in un momento delicato per la vita politica interna ed estera a causa dei limitati poteri della carica istituzionale da lui ricoperta. Si prenda nota che con referendum del 2015 l’Armenia è passata da repubblica presidenziale a repubblica parlamentare e il ruolo del Capo dello Stato è fortemente limitato ed esclusivamente di “garanzia” atteso che non partecipa neppure alle riunioni del Consiglio di sicurezza nazionale.

(23 gen 22) AGGIORNAMENTO COVID – Al momento, 31 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 6 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 16 , compresi i giovani, in condizioni gravi. Dall’inizio dell’anno sono stati condotti 1333 test con 103 risultati positivi. L’ondata di Covid in Artsakh sembra in fase discendente rispetto ai picchi delle scorse settimane.

(20 gen 22) CONTRIBUTI PER L’ARTSAKH – L’iniziativa umanitaria “Aurora” (legata al premio “Aurora” ha reso pubblico un nuovo sostegno ai progetti nell’Artsakh che aiutano le persone che affrontano una grave crisi umanitaria all’indomani della guerra del 2020. La vincitrice del Premio Aurora, 2021 Julienne Lusenge, ha selezionato 13 progetti che riceveranno i fondi del Premio e li utilizzeranno per alleviare i bisogni acuti della popolazione locale. Complessivamente, con il contributo corrispondente dei co-fondatori di Aurora, Aurora assegnerà $ 500.000 ai progetti ad Artsakh in questa fase. Aurora sarà in grado di supportare tredici progetti ad Artsakh incentrati su assistenza sanitaria (6 progetti), istruzione, cultura e sport (3 progetti), sviluppo sociale (2 progetti), aiuti umanitari (1 progetto) e restauro (1 progetto).

(20 gen 22) GRUPPO DI MINSK – Il segretario del Consiglio di sicurezza armeno, Armen Grigoryan, durante una conferenza stampa ha dichiarato che l’Armenia si aspetta che i Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE visitino la regione. “La comunità internazionale ha registrato che il conflitto in Karabakh non è stato risolto e in questo momento il Gruppo OSCE di Minsk è un’importante piattaforma per la risoluzione [del conflitto]”, ha affermato Grigoryan. Dal canto suo, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, in risposta a una domanda sulla posizione di Mosca sulla dichiarazione del presidente azero Ilham Aliyev sul “non consentire al Gruppo OSCE di Minsk di affrontare il conflitto del Karabakh”., ha affermato che la Russia, in qualità di paese copresidente del Gruppo OSCE di Minsk, sostiene la continuazione dei lavori di questo formato, innanzitutto in conformità con il suo mandato e, naturalmente, tenendo conto delle realtà regionali emerse dopo il 2020.

(19 gen 22) AGGIORNAMENTO COVID – Al momento, 40 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 6 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 24, compresi i giovani, in condizioni gravi.

(18 gen 22) LA FRANCIA RISPONDE AD ALIYEV – Il ministero degli Esteri francese ha ritenuto inaccettabili le dichiarazioni dell’Azerbaigian sulla candidata alla presidenza francese Valerie Pecresse dopo il suo viaggio in Nagorno Karabakh, ha affermato il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian, rispondendo alle domande dei parlamentari dell’Assemblea nazionale. Ha espresso la speranza che d’ora in poi i parlamentari e i funzionari francesi informino in anticipo le autorità della Repubblica dei loro viaggi. Le Drian ha detto che le parole del presidente Aliyev riguardavano un funzionario eletto e un candidato presidenziale in Francia, erano inaccettabili. Il ministro ha anche ricordato che parlamentari e funzionari francesi informano regolarmente il ministero degli Affari esteri dei loro viaggi all’estero, indipendentemente dai loro obiettivi. In risposta, Eric Ciotti, il deputato dei repubblicani che ha posto la domanda, ha affermato che il candidato Pecresse non chiederà al candidato di Macron il permesso di viaggiare.

(18 gen 22) TROVATO ALTRO CADUTO– Le squadre di ricerca hanno trovato i resti di un altro soldato caduto nel conflitto nella regione di Jrakan (Jabrail). Il totale dalla fine della guerra è di 1706.

(18 gen 22) OSCE RISPONDE AD ALIYEV – La Presidenza polacca dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) ribadisce il suo pieno sostegno ai Copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk commentando le minacce del presidente azero Ilham Aliyev di “fare pressione” sui tentativi dei Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE di affrontare la soluzione del conflitto nel Nagorno-Karabakh e il loro mandato. “La Presidenza polacca non è in grado di commentare le dichiarazioni pubbliche del Presidente dell’Azerbaigian. Ribadiamo il nostro pieno sostegno e apprezzamento per il lavoro del Gruppo OSCE di Minsk, dei suoi Copresidenti e del Rappresentante personale dell’Ambasciatore Presidente in esercizio polacco dell’OSCE Andrzej Kasprzyk”, ha affermato la Presidenza polacca dell’OSCE. Nella sua ultima famigerata intervista, il leader azerbaigiano aveva affermato che il conflitto del Nagorno-Karabakh è già risolto e quindi il Gruppo OSCE di Minsk è obsoleto. Ha continuato affermando che se una delle parti in conflitto afferma che il conflitto è stato risolto, non lascia spazio alla mediazione. Ilham Aliyev ha affermato in numerose occasioni che il conflitto del Nagorno-Karabakh è stato risolto dopo la guerra del 2020, non esiste il “Nagorno-Karabakh” e quindi non c’è dubbio sullo stato del Nagorno-Karabakh. Ma i governi di Armenia, Russia, Francia, Stati Uniti e altri hanno ripetutamente sottolineato che il conflitto rimane irrisolto e hanno chiesto una soluzione globale e pacifica nell’ambito della Co-Presidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE.

(18 gen 22) ACCESSO NEGATO NEI TERRITORI OCCUPATI – Secondo quanto affermato dal viceministro dello sviluppo digitale e dei trasporti Rahman Hummatov, le autorità azere vieteranno agli stranieri di visitare la parte occupata del Nagorno Karabakh. Attualmente, solo i cittadini dell’Azerbaigian possono recarsi in Karabakh. Secondo lui, i visitatori non potranno pernottare lì per motivi di sicurezza ma i cittadini potranno trascorrere alcune ore nei territori; non ha escluso che in futuro potrebbero essere organizzati viaggi turistici per cittadini stranieri.

(18 gen 22) SICUREZZA NAZIONALE ALLERTA I CITTADINI – Il Servizio di sicurezza nazionale dell’Artsakh ha rilasciato una dichiarazione invitando i cittadini ad astenersi dal diffondere informazioni dubbie e a seguire solo notizie ufficiali. In particolare, viene fatto riferimento a voci circolate nei giorni scorsi circa il “libero accesso” degli azeri ad alcuni villaggi della Repubblica dell’Artsakh.

(17 gen 22) GRUPPO DI MINSK – Per l’ambasciatore Alexander Lukashevich, rappresentante permanente della Russia presso l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), la Russia è preoccupata del fatto che i Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE non possano visitare il Nagorno Karabakh. “Cosa ci preoccupa? Il fatto che i tre copresidenti non siano ancora in grado di visitare la regione, conoscere la situazione e adottare misure concrete per assistere le parti, stabilire contatti tra le persone, risolvere questioni umanitarie“, ha aggiunto. Allo stesso tempo, il diplomatico russo ha espresso la speranza che, tuttavia, i copresidenti potranno visitare la regione nel prossimo futuro, nonché parlare con la leadership politica sia dell’Armenia che dell’Azerbaigian.

(17 gen 22) BUS PER SHUSHI – Secondo alcuni media azeri, l’Azerbaigian farebbe partire dal prossimo 24 gennaio una linea di bus da Aghdam alla città di Shushi (Artsakh occupato). Non è chiaro quale rotta questi veicoli dovrebbero seguire.

(17 gen 22) PRESIDENTE APPROVA PROVVEDIMENTI ECONOMICI – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha approvato le decisioni del governo sull’assegnazione di un pagamento forfettario per alcuni gruppi di persone registrate nella Repubblica dell’Artsakh. Secondo la decisione, a partire dal 1 ottobre 2021 sarà erogato un pagamento forfettario di 50.000 AMD (circa 500 euro) ai seguenti gruppi di cittadini registrati nella Repubblica dell’Artsakh: a) persone che percepiscono prestazioni pensionistiche nella Repubblica dell’Artsakh a partire dal 1° dicembre 2021, b) persone che ricevono pagamenti di bonus nella Repubblica dell’Artsakh a partire dal 1° dicembre 2021, c) i figli di età inferiore ai 18 anni a partire dal 1° dicembre 2021.

(15 gen 21) MINACCE DI ALIYEV ALLA CANDIDATA FRANCESE – Il Consiglio di coordinamento delle organizzazioni armene in Francia (CCAF – Conseil de coordinamento des Organizations Arméniennes de France) ha rilasciato una dichiarazione in merito alle minacce del presidente azero Ilham Aliyev contro Valérie Pécresse, il presidente del Consiglio regionale dell’Île-de-France francese e candidato alla presidenza francese. Aliyev aveva detto che il governo azero non era a conoscenza della visita di Pécresse in Nagorno Karabakh, e se avessero saputo che era lì le autorità azere non le avrebbero permesso di lasciare il Nagorno Karabakh. Il Consiglio ha invitato il governo francese a pretendere scuse da parte del presidente azero e a ritirare l’ambasciatore nel caso non arrivassero. Parlando con i media, la stessa Pécresse ha sottolineato la gravità delle minacce di Aliyev contro un candidato alla presidenza e ha osservato che un candidato deve essere libero di andare dove vuole. Pécresse ha visitato l’Armenia e l’Artsakh dal 21 al 23 dicembre 2021. L’hanno accompagnata l’ex ministro degli Esteri francese ed ex commissario europeo Michel Barnier e il capo dei repubblicani del Senato francese Bruno Retailleau.

(14 gen 22) LAVROV SU CONFINI – Il ministro degli Esteri Russo, Lavorv, ha dichiarato che “Il processo di delimitazione e demarcazione tra Armenia e Azerbaigian non si applica alla regione del Karabakh e alla questione dell’insediamento. Questa è una questione puramente bilaterale e abbiamo proposto passi in quella direzione istituendo una commissione per quasi un anno”.

(14 gen 22) COMMISSIONE TURCO-ARMENA – A Mosca si è tenuta la prima riunione, durata circa un’ora e mezza, tra la delegazione armena (guidata dal vice presidente del Parlamento Ruben Rubinyan) e quella turca (condotta dall’amb. Serdar Kilich). Oggetto di questa e delle prossime riunioni è la “normalizzazione delle relazioni fra i due Stati”.

(14 gen 22) RESIDENTE FINISCE IN TERRITORIO OCCUPATO DAGLI AZERI – Un uomo di 69 anni, pare affetto da disturbi mentali, si è perso nei dintorni di Berdzor ed è finito in territorio sotto controllo azero. L’incidente è stato immediatamente segnalato alle forze di pace russe, che hanno stabilito e assicurato la sicurezza del nostro cittadino. Al momento sono in corso colloqui sul ritorno del cittadino della Repubblica dell’Azerbaigian dalla parte armena, afferma il comunicato.

(14 gen 22) PARLAMENTO DELL’ARTSAKH – Le forze politiche rappresentate nell’Assemblea nazionale dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sulla politica distruttiva e aggressiva della leadership politica dell’Azerbaigian. QUI IL TESTO TRADOTTO

(14 gen 22) ALIYEV RINGRAZIA ERDOGAN – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha inviato una lettera al presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan in occasione del 30° anniversario delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. La maggior parte di questa lettera comprende le parole di gratitudine di Aliyev a Erdogan per la sua assistenza nell’aggressione militare dell’Azerbaigian contro l’Artsakh e l’Armenia.

(13 gen 22) RAPITO PASTORE ARMENO – Gli azeri hanno rapito un pastore di 53 anni, Suren Matevosyan , e le sue pecore dal villaggio di Tegh nella regione di Syunik (Armenia). Il capo della comunità di Aravus, Argam Hovsepyan, ha dichiarato che molto probabilmente il pastore ha portato le pecore al pascolo (forse 500) vicino al confine. Secondo l’Ufficio dell’ombudsman dell’Armenia, gli azeri sono scesi dalle loro posizioni e hanno fatto prigioniero l’uomo. In serata l’Azerbaigian ha consegnato il pastore rapito Suren Matevosyan alle forze di pace russe.

(13 gen 22) ALIYEV CONTRO L’OSCE – Baku reprimerà i tentativi del Gruppo OSCE di Minsk di impegnarsi nel conflitto del Karabakh, secondo quanto riferito dai media locali citando il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev. Aliyev ha affermato che l’OSCE non dovrebbe occuparsi del conflitto del Nagorno Karabakh, perché è stato risolto. Aliyev ha sottolineato che il gruppo di Minsk deve accettare la realtà e sapere che non può affrontare la questione del Karabakh perché non lo permetterà. Sempre il presidente azero ha dichiarato che il cosidetto “Corridoio di Zangezur” dovrebbe interessare tutto il sud dell’Armenia ovvero la regione del Syunik.

(13 gen 22) RITROVATO ALTRO RESTO – Il contingente della missione russa di mantenimento della pace ha consegnato al Servizio statale di emergenza dell’Artsakh le spoglie di un altro militare (partecipante alle operazioni militari) rinvenute in direzione nord-est (zona di Mataghis). Il numero dei ritrovamenti di soldati e civili armeni dalla fine della guerra sale dunque a 1.705.

(13 gen 22) ANNIVERSARIO POGROM DI BAKU – Il ministro degli Esteri dell’Artsakh Davit Babayan ha descritto i pogrom di Baku come una delle manifestazioni della politica genocida dell’Azerbaigian e uno degli eventi più sanguinosi. In occasione del 32° anniversario Babayan ha sottolineato che il 13 gennaio 1990 è stato uno dei capitoli più tragici e neri della storia del popolo armeno. “Quel giorno sono iniziati pogrom di massa contro gli armeni a Baku. Dobbiamo essere uniti, dobbiamo impegnarci nella giusta politica e sviluppare una società istruita e patriottica per poter evitare prove difficili come i pogrom di Baku“, ha affermato Babayan aggiungendo che per decenni l’Azerbaigian si è impegnato in piani per ottenere l’esodo degli armeni e che i pogrom di Baku sono stati uno degli eventi più sanguinosi della politica genocida dell’Azerbaigian. Il ministro ha affermato che non è un caso che il leader azero Ilham Aliyev abbia rilasciato un’intervista alla vigilia dell’anniversario e abbia parlato nello stesso stile che ha alimentato i massacri negli anni ’90. “Questo dimostra che lì esistono ancora le stesse idee, prevalgono gli stessi approcci e cercano di attuare gli stessi piani. Cosa dovremmo fare affinché eventi così sanguinosi non si ripetano? Per prima cosa dobbiamo capire con chi abbiamo a che fare, comprendere correttamente la realtà e non commettere errori di nuovo. Nella persona dell’Azerbaigian c’è uno stato e una società in cui l’armenofobia è un’ideologia sanzionata dallo stato. Nella persona dell’Azerbaigian c’è un paese che è essenzialmente un paese fascista, e non dobbiamo mai dimenticarlo. Se lo dimentichiamo, i pogrom di Baku fino all’ultima guerra accadranno di nuovo“, ha sottolineato Babayan.

(12 gen 21) INGRESSI IN ARTSAKH – Un totale di 4.391 cittadini stranieri hanno visitato l’Artsakh (Nagorno Karabakh) nel 2021. Il Ministero dell’Economia e dell’Agricoltura di Artsakh informa che questo indicatore è aumentato del 45,6% rispetto allo stesso periodo del 2020, ma è diminuito dell’89,5% rispetto allo stesso periodo del 2019.

(12 gen 22) AGGIORNAMENTO COVID – Altre tre persone a cui è stato diagnosticato il COVID-19 sono morte in Artsakh secondo quanto comunicato dal Ministero della Salute. Ieri sono stati condotti un totale di 138 test di coronavirus e da cui sono stati confermati dodici nuovi casi di questa malattia che sembrerebbe in fase regredente. Al momento, 46 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per COVID-19 con 13 pazienti sono in condizioni critiche e altri 25, compresi i giovani, in condizioni gravi. Finora in Artsakh sono stati condotti un totale di 549 test per il coronavirus nel 2022 e i risultati di 41 di questi sono risultati positivi.

(12 gen 22) NUOVO COMANDANTE RUSSO – Alla guida delle forze di pace russe è stato nominato il generale Andrei Volkov.

(12 gen 22) AGGIORNAMENTO SCONTRI – Il bilancio dello scontro avvenuto ieri è di tre vittime tra i soldati armeni e una tra gli azeri. Nella notte la situazione è ritornata relativamente calma. Intorno alla mezzanotte le forze armate armene hanno recuperato anche il corpo di Vahan Babayan (nato nel 2003) colpito da fuoco nemico. Ci sono anche due feriti ma le loro condizioni non destano preoccupazione

(11 gen 22) DUE SOLDATI ARMENI CADUTI – Il ministero della Difesa dell’Armenia informa che gli azeri hanno ripreso intporno alle 17,30 (ora locale) a sparare contro le postazioni armene all’altezza del villaggio armeno di Verin Shorza. A seguito di tale attività, due soldatio dell’esercito armeno sono caduti. Si tratta di Arthur Artyom Mkhitaryan (nato nel 2002) e del sergente junior Rudik Rafik Gharibyan (2002). Fonti del ministero riferiscono che l’azione azera è stata condotta con artiglieria e droni.

(11 gen 22) SPARI CONTRO POSTAZIONI ARMENIA – Intorno alle 15:15 (ora locale) le unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco sulle postazioni militari armene situate nel settore del villaggio di Verin Shorzha nella provincia di Gegharkunik in Armenia, a seguito della quale un militare armeno ha riportato una moderata ferita da arma da fuoco. Il fuoco dell’avversario è stato messo a tacere dalle azioni di ritorsione della parte armena secondo quanto informa il Ministero della Difesa armeno. A partire dalle 17:00, la situazione al confine tra Armenia e Azerbaigian è relativamente stabile ed è sotto il pieno controllo delle forze armate armene.

(10 gen 22) MINISTERO ESTERI SU VIOLAZIONI AZERE – Il ministero degli Esteri del Nagorno Karabakh ha rilasciato una dichiarazione in relazione alle ripetute violazioni del cessate il fuoco da parte azerbaigiana. “Oggi, 10 gennaio, la parte azerbaigiana ha nuovamente violato gravemente il cessate il fuoco bombardando civili e beni civili nelle comunità di Karmir Shuka, Tagavard della regione di Martuni e Nakhijevanik della regione di Askeran della Repubblica di Artsakh. Tali azioni sono la manifestazione della politica anti-armena e nazista della statualità azerbaigiana, fornendo un’ulteriore prova che le dichiarazioni pacifiche delle autorità azerbaigiane non hanno nulla in comune con i reali obiettivi terroristici ed espansionistici perseguiti da questo paese contro l’Artsakh, il popolo armeno e la regione. Il comportamento aggressivo dell’Azerbaigian dopo la cessazione delle ostilità è una palese violazione degli accordi raggiunti, delle norme del diritto internazionale, dei principi di umanità ed è diretto a intimidire la società della Repubblica dell’Artsakh e a interrompere le attività della missione russa di mantenimento della pace. Riteniamo necessario sottolineare ancora una volta che tali azioni non riusciranno a mandare in frantumi la determinazione del popolo dell’Artsakh a vivere e lavorare in Artsakh, per il quale qualsiasi status all’interno dell’Azerbaigian è categoricamente inaccettabile. Continueremo a sviluppare e rafforzare la nostra patria“, si legge nella nota.

(10 gen 22) SPARI AZERI A KARMIR SHUKA – Dalle postazioni azere sono partiti colpi di arma da fuoco all’indirizzo degli insediamenti di Karmir Shuka e Taghavard nella regione di Martuni. Un fuoristrada, parcheggiato nei pressi di un asilo, è andato a fuoco. Gli azeri hanno continuato a sparare anche all’indirizzo dei Vigili del fuoco che erano accorsi a domare l’incendio. Quanto accaduto è stato relazionato al Comando delle forze di pace russe.

(10 gen 22) OMBUDSMAN SCRIVE A GOOGLE – L’ombudsman dell’Artsakh, Gegham Spenayna, ha indirizzato una missiva a Google chiedendo di non dar seguito alla richiesta azera di rimuovere i toponimi armeni dalle mappe del Nagorno Karabakh.

(10 gen 22) RICERCHE SCOMPARSI – Il Servizio di emergenza dell’Artsakh informa che le ricerche dei resti di militari armeni caduti nel corso della guerra del 2020 sono continuate anche nel recedente periodo festivo. La cifra di ritrovamenti è ferma da alcune settimane a quota 1704.

(8 gen 22) SCONTRO A FUOCO CONFINE ARMENIA – Come confermato anche dal sindaco del villaggio, i militari azeri sabato hanno sparato contro le postazioni militari vicino al villaggio di Verin Shorzha, nella provincia armena di Gegharkunik; ne è seguito uno scambio a fuoco durato circa 45 minuti, tra le 14,15 (ora locale) e le 15. Gli azeri hanno sparato in direzione delle posizioni militari armene che hanno risposto.

(7 gen 22) NATALE RUSSO IN ARTSAKH – Il Natale ortodosso russo è stato celebrato in Artsakh dalle forze di pace russe. Numerosi pellegrini sono giunti dalla Russia e dall’Armenia. Una celebrazione è stata officiata nella nuova chiesa della Natività costruita nei mesi scorsi; al rito hanno partecipato circa duecento soldati e un centinaio di pellegrini.

(6 gen 22) CELEBRAZIONI NATALIZIE – Il Presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan insieme ad alti funzionari e rappresentanti del più alto comando dell’Esercito di Difesa ha partecipato alla Santa Liturgia presieduta dal Primate della Diocesi dell’Artsakh, Sua Grazia il Vescovo Vrtanes Abrahamyan. La liturgia è stata celebrata nel Monastero di Gandzasar in occasione del Natale e dell’Epifania.

(6 gen 22) TRANSITI PER LACHIN – Le forze di pace russe, secondo quanto si legge in una nota del ministero della Difesa di Mosca, hanno assicurato l’ingresso sicuro nel Karabakh di oltre 5.000 veicoli che trasportavano pellegrini dalla Russia e dall’Armenia il giorno di Natale. La forza di peacekeeping osserva un regime di autorizzazioni per i veicoli in transito, controllando i documenti e ispezionando i veicoli se necessario.

(5 gen 22) SHUSHI DEARMENIZZATA– Media azeri riportano il progetto dell’Azerbaigian per Shushi: tutti gli edifici che in qualche modo afferiscano con la presenza armena nella città saranno abbattuti a cominciare dalla nuova sede del Parlamento. Video e foto hanno già documentato nei mesi passati l’abbattimento di molte costruzioni in città.

(4 gen 22) RIUNIONE SULLA SICUREZZA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha tenuto il suo primo incontro di lavoro del nuovo anno con la partecipazione dei capi delle forze dell’ordine. Apprezzando molto il lavoro efficace e collaborativo delle forze dell’ordine in Artsakh durante le vacanze di Capodanno, il Presidente ha osservato che le questioni di sicurezza rimangono una priorità per lo Stato. È stata discussa un’ampia agenda in relazione alle attività in corso e ai programmi pianificati e inoltre il presidente Harutyunyan ha dato alcune istruzioni ai partecipanti per garantire la sicurezza interna ed esterna di Artsakh.

(4 gen 22) GEORGIA RIBADISCE IL SUO NO AL FORMATO 3+3 – Ancora una volta la Georgia ha ribadito la volontà di non partecipare ad alcuna riunione nel formato 3+3 (Armenia, Azerbaigian, Georgia, Iran, Russia, Turchia) proposto come tavolo negoziale per la risoluzione dei problemi nel Caucaso del sud.

(3 gen 22) AGGIORNAMENTO COVID – Altre quattro persone a cui è stato diagnosticato il COVID-19 sono morte in Artsakh secondo quanto comunicato dal Ministero della Salute. Ieri sono stati condotti un totale di 20 test di coronavirus e da cui sono stati confermati tre soli nuovi casi di questa malattia che sembrerebbe in fase regredente. Al momento, 51 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per COVID-19 con 14 pazienti sono in condizioni critiche e altri 26, compresi i giovani, in condizioni gravi. Finora in Artsakh sono stati condotti un totale di 32.538 test per il coronavirus dal 2021 e i risultati di 4.824 di questi sono risultati positivi.

(3 gen 21) TRE SOLDATI AZERI UCCI DA COMMILITONE – Tre soldati delle forze armate dell’Azerbaigian sono stati uccisi da un commilitone che si è poi dato alla fuga. Il fatto è avvenuto nella regione di Kashatagh (Qubadli) ora occupato dagli azeri. Si ha anche notizia che un soldato azero è rimasto ferito a causa dello scoppio di una mina nella regione occupata di Karvachar (Kelbajar).

(1 gen 22) MESSAGGIO DI CAPODANNO – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha diffuso un messaggio per il nuovo anno: “Cari connazionali, cari fratelli e sorelle di Artsakh, Armenia e Diaspora, per convenzione, ogni anno in questo stesso giorno inviamo calorose parole di congratulazioni e auguri a vicenda, ai nostri parenti e amici, alla nostra Patria e al popolo. Ci auguriamo che l’anno in uscita porti via tutte le difficoltà e le prove, e il nuovo anno porti solo successo e prosperità a tutte le famiglie. Tuttavia, per il secondo anno consecutivo, il nostro popolo celebra il nuovo anno in condizioni difficili e dure, schiacciato dai colpi del destino, con il cuore appesantito dal dolore della perdita e dal dolore opprimente, con Artsakh ferito e lacerato . Sì, questa è la nostra realtà. Ma, nonostante tutto, c’è anche un’altra realtà, ovvero l’Artsakh che continua a vivere e a riprendersi, i suoi insediamenti che si sono trasformati in un cantiere edile, la campanella della scuola che chiama i piccoli Artsakhiani nelle loro classi, il fuoco che si accende in un focolare nuovo a giorni alterni, un pianto di neonato in quei focolari. Questo è lottare e creare armeni che si aggrappano alla loro terra, la custodiscono e la sviluppano, che vivono nell’Artsakh facendola rivivere con le loro mani operose e forti, con la loro forza di volontà inflessibile e la loro energia inesauribile. Siete voi, nostri cari connazionali, ciascuno di voi, che siete qui oggi, nelle vostre case, nella vostra Patria. Questa è Madre Armenia, il perno principale e il valore della nazione armena, il principale rifugio e garante degli obiettivi e delle aspirazioni nazionali, che sta sempre dietro ad Artsakh e alla Diaspora. Questi sono i nostri fratelli e sorelle che vivono nella Madre Armenia e nella Diaspora, che stanno fermamente con l’Artsakh, vivono del dolore e della lotta dell’Artsakh. Portando la nostra croce nella lotta nazionale, siamo molto grati a Madre Armenia e agli armeni di tutto il mondo per la loro incrollabile dedizione e lotta. Questo è il contingente di pace della Federazione Russa, la cui missione in Artsakh contribuisce sostanzialmente al mantenimento della pace e della stabilità nella nostra regione. Siamo profondamente grati ai nostri amici. Questi sono i nostri eroi che sono morti per la nostra Patria e si sono immortalati per secoli. Anche il lavoro che hanno lasciato è immortale, e siamo proprio noi a continuarlo. Pertanto, per il bene della sacra memoria dei nostri martiri, la realizzazione delle loro aspirazioni, il futuro dei loro discendenti, siamo obbligati a fare e faremo del nostro meglio affinché l’Artsakh, che è stato invincibile per secoli, rimanga sempre così. Festeggiamo il nuovo anno proprio con questa realizzazione. Possa il 2022 portare pace, fortezza, speranza e fede al nostro popolo e alla nostra Patria. Felice anno nuovo e buon Natale!

(31 dic 21) BABAYAN VISITA UNITA’ MILITARI – Il ministro degli Esteri dell’Artsakh, David Babayan, insieme ai membri del governo e del parlamento, ha visitato un certo numero di unità militari e alcune sezioni del dipartimento della linea di contatto. Il ministro si è congratulato con i militari per le prossime vacanze di Capodanno e Natale, augurando loro un servizio sicuro. Parlando con la stampa Babayan ha affermato: “In generale posso dire che abbiamo lavorato tanto, per ovvie ragioni è cambiata la natura del nostro lavoro e si sono aperti nuovi fronti di lavoro. In generale, la nostra agenda di politica estera, le questioni tradizionali sono rimaste invariate. Riconoscimento internazionale della Repubblica dell’Artsakh, soluzione del conflitto azero-Karabakh, a cui si sono aggiunte questioni come la disoccupazione e uno dei compiti chiave più importanti: la conservazione della soggettività geopolitica dell’Artsakh. Tutto ciò richiede un lavoro sistematico, compreso il consolidamento dello stato e di tutte le strutture pertinenti in Armenia e nella diaspora. Abbiamo cercato di fare il massimo“, ha affermato il ministro degli Esteri. “Nel gennaio 2021, abbiamo scelto un motto che descrive la natura del nostro lavoro, la nostra filosofia, ovvero parlare di meno, agire di più”, ha detto David Babayan.

(30 dic 21) AGGIORNAMENTO COVID – Al momento, 68 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 13 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 32, compresi i giovani, in condizioni gravi. Nei test di ieri evidenziati 28 nuovi casi su 332.

(30 dic 21) SMENTITA DISINFORMAZIONE AZERA – Il Ministero della Difesa dell’Artsakh ha respinto i rapporti diffusi dai media azeri sulla presunta apertura del fuoco da parte dell’Esercito di difesa dell’Artsakh. “La notizia diffusa dai media azeri, secondo la quale le unità dell’Esercito di Difesa avrebbero aperto il fuoco in direzione dei dipendenti della società azera Bakcell il 29 dicembre, a seguito della quale sarebbe rimasto ferito un azero, è una menzogna assoluta ed è un’altra disinformazione“, si legge nella nota.

(29 dic 21) COMMISSIONE SU FRONTIERE – Il viceministro degli Esteri russo, Andrej Rudenko, in un’intervista all’agenzia di stampa “Ria Novosti”, ha dichiarato che una commissione sulla demarcazione dei confini tra Armenia e Azerbaigian potrebbe essere istituita presto, poiché non si presentano ostacoli insormontabili sulla strada per l’attuazione dell’accordo di Sochi del 26 novembre allorché i leader di Russia, Azerbaigian e Armenia hanno concordato di istituire una commissione bilaterale sulla delimitazione delle frontiere tra Erevan e Baku, con l’assistenza consultiva di Mosca

(29 dic 21) HARUTYUNYAN RICEVE INSEGNANTI – Il presidente della repubblica ha ricevuto alcuni insegnanti di due scuole ad Hadrut e Shushi. Ha ringraziato tutti gli insegnanti delle scuole che si trovano nei territori occupati dell’Artsakh che in questo periodo difficile hanno comunque il processo di apprendimento ininterrotto per gli alunni sfollati. Harutyunyan ha anche affermato che le scuole e gli asili nido di Hadrut e Shushi avranno nuovi edifici separati a Stepanakert a partire dal 1 settembre 2022. Il capo dello Stato ha altresì sottolineato che il popolo e le autorità di Artsakh non accetteranno mai alcuno status di Artsakh come parte dell’Azerbaigian.

(29 dic 21) CINQUE SOLDATI RILASCIATI– L’Azerbaigian, con la mediazione dell’Ungheria, ha riconsegnato cinque soldati armeni che erano stati catturati nel corso dell’attacco azero del 16 novembre. Il ministero della Difesa dell’Armenia ha diffuso i nomi dei cinque liberati: Sargis Abrahamyan, Arman Khachatryan, Vahe Aghajanyan, Suren Khachatryan e Aram Avetyan.

(29 dic 21) RICONSEGNATO CITTADINO ARMENO – Gli azeri hanno riconsegnato alla parte armena il cittadino dell’Artsakh che si era perso questa mattina. A inizio dicembre, l’allevatore Seyran Smbat Sargsyan , che analogamente era finito in territorio occupato dal nemico era stato giustiziato e ritornato cadavere alla parte armena.

(29 dic 21) ARMENO FINISCE IN TERRITORIO OCCUPATO – Intorno alle 7:30, il Servizio di sicurezza nazionale dell’Artsakh ha segnalato la scomparsa di Armen Verdyan (nato nel 1971), residente nel villaggio di Aygestan nella regione di Askeran. L’uomo si sarebbe perso e finito in territorio controllato dagli azeri. Il Servizio di sicurezza nazionale dell’Artsakh sta adottando opportune misure per raffinché il cittadino dell’Artsakh venga restituito alla parte armena. L’uomo aveva perso l’orientamento frea i villaggi di Nakhijevanik e Ughtasar nella regione di Askeran.

(29 dic 21) ATTIVITA’ DI SMINAMENTO – Secondo quanto riferito dal rappresentante delle forze di pace russe, il colonnello Oleg Gorbunov, le unità di ingegneria russe continuano a smantellare aree e oggetti e a distruggere munizioni inesplose e ad oggi sono stati controllati 1.903 edifici, ripuliti 683 km di strade e 2.328 ettari di territori, individuati e distrutti 26.090 oggetti esplosivi.

(28 dic 21) RITROVAMENTI – Il Servizio situazioni di emergenza conferma il dato di 1704 resti di soldati armeni ritrovati dalla fine della guerra nei territori ora occupati dagli azeri.

(28 dic 21) CONSEGNATI NUOVI ALLOGGI – Nella capitale si è svolta la cerimonia di consegna di nuovi alloggi destinati alle famiglie di caduti in guerra e agli sfollati. Ha partecipato il presidente della repubblica il quale ha dichiarato che il presupposto fondamentale per mantenere in vita l’Artsakh armeno è viverci.

(28 dic 21) ANNIVERSARIO ELEZIONI – Trenta anni fa, il popolo dell’Artsakh si recava alle urne per le prime consultazioni politiche nella storia della repubblica. Esse, monitorate da osservatori internazionali, seguivano il referendum del 10 dicembre con il quale a larghissima maggioranza i cittadini avevano manifestato la volontà di assecondare il diritto all’autodeterminazione. Le elezioni si svolsero sotto un fitto lancio di missili Grad ad opera delle forze azere e nel giorno della consultazione elettorale numerose persone furono uccise. Artur Tovmasyan, Presidente dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha pubblicato un messaggio di congratulazioni per il 30° anniversario della Prima Convocazione del Consiglio Supremo della Repubblica del Nagorno Karabakh.

(27 dic 21) AZERBAIGIAN CONTRO ARMENIA – Il ministro degli Esteri azero, Bayramov, ha scritto su Facebook che l’Azerbaigian promuoverà un’altra azione contro l’Armenia davanti alla Corte internazionale di Giustizia per presunta “discriminazione razziale”. Inoltre, nel corso della conferenza stampa di fine anno il ministro si è sofferamto sul problema delle enclave affermando che alcune sono esistenti da “centinaia di anni” (sic) e possono essere definite solo con la delimitazione dei confini.

(27 dic 21) PARLAMENTO IN SESSIONE STRAORDINARIA – Convocata in sessione straordinaria, questa mattina l’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha votato un documento di condanna per le parole pronunciate dal premier dell’Armenia nel corso di una intervista rilasciata il 24 dicembre e ribadisce che il destino dell’Artsakh può essere deciso unicamente dai suoi cittadini. Qui il testo del documento

(27 dic 21) KOCHARYAN SU SICUREZZA ARMENA – L’ex presidente della repubblica Robert Kocharyan nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato che l’Armenia non solo ha perso il controllo du 40/45 kmq come annunciato dalle autorità nelle scorse settimane, bensì su un’area fino a dicei volte più estesa. Infatti, secondo il leader del blocco di opposizione “Armenia”, con la delimitazione dei confini basata sui rilievi GPS gli azeri si sono immediatamente collocati a ridosso della linea virtuale di frontiera costringendo gli armeni ad arretrare le loro posizioni finio anche a 1,5 km su tutta la linea. Kocharyan ha inoltre stigmatizzato il fatto che a oggi non esiste ancora un bilnacio ufficilae dei caduti e ha sottolineato che in un anno le forze armate dell’Armenia hanno avuto un bilnacio di 36 vittime, 30 feriti e 30 nuovi prigionieri di guerra il che pone dubbi sulla prontezza al combattimento dell’esercito.

(26 dic 21) POLEMICHE PER DICHIARAZIONI DI PASHINYAN – In una dichiarazione congiunta i difensori dei diritti umani dell’Armenia e dell’Artsakh, Arman Tatoyan e Gegham Stepanyan, hanno affermato che le valutazioni che il Primo Ministro dell’Armenia ha fatto durante la sua recente conferenza stampa del 24 dicembre sono estremamente pericolose per i diritti vitali degli armeni di Artsakh e ostacolano la protezione dalla politica di genocidio dell’Azerbaigian. Anche l’ex presidente dell’Assemblea nazionale, Ashot Ghulyan, ha duramente criticato le parole del premier dell’Armenia che ha incredibilmente affermato che gli armeni non hanno da rivendicare Hadrut e Shushi.

(25 dic 21) CONVOCAZIONE PARLAMENTO – Il presidente del Parlamento dell’Artsakh Artur Tovmasyan ha convocato in data odierna una consultazione di lavoro durante la consultazione, Tovmasyan ha dichiarato che l’Assemblea nazionale dell’Artsakh convocherà una sessione speciale per l’adozione di una dichiarazione dell’Assemblea nazionale il 27 dicembre alle 11. Da quanto trapela, il parlamento di Stepanakert intende rispondere alle recenti dichiarazioni del premier armeno Pashinyan sull’Artsakh.

(23 dic 21) PARLAMENTO APPROVA LEGGE DI BILANCIO – L’Assemblea nazionale, alla presenza del presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan, si è riunita per discutere in seconda lettura la legge di bilancio per l’esercizio 2022 che è stata adottata con 18 voti favorevoli e 11 contrari. Nel suo intervento il presidente ha illustrato l’attuale situazione e i progetti futuri per l’Artsakh. In particolare, ha sottolienato come la relativa stabilità sia mantenuta grazie all’Esercito di Difesa e al contingente di pace russo e ha parlato anche dei programmi di spesa a medio termine per il 2022-2025. Secondo il presidente, la questione più importante per Artsakh è stata e rimane la demografia, e l’obiettivo di tutti i programmi per i prossimi anni sarà il miglioramento della situazione demografica. A tal fine, sono stati avviati e si prevede l’attuazione di una serie di progetti sia sociali che economici, fra i quali quelli abitativi. Harutyunyan ha altresì informato che nei prossimi anni l’importo degli assegni familiari e delle pensioni sarà aumentato fino alla dimensione del paniere minimo dei consumatori. Il Capo dello Stato ha parlato anche delle questioni di politica estera e di sicurezza sottolienando la necessità di uno sviluppo coerente delle capacità e delle fortificazioni dell’Esercito di Difesa e confermando che la priorità in politica estera continuerà a essere la lotta per il riconoscimento incondizionato del diritto del popolo all’autodeterminazione e la restituzione dei territori occupati.

(23 dic 21) AGGIORNAMENTO COVID – Al momento, 84 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 14 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 40, compresi i giovani, in condizioni gravi. Nei test di ieri evidenziati 13 nuovi casi.

(23 dic 21) VISITE IN ARTSAKH – L’Azerbaigian si lamenta ancora della visita della candidata presidenziale francese Valerie Pecresse in Nagorno Karabakh.Secondo quanto riportato dall’agenzia TASS, Baku è così indignata che una nota è stata trasferita all’Incaricato d’Affari di Francia in Azerbaigian.

(23 dic 21) GOOGLE MAPS – Secondo i media azeri, l’Azerbaigian ha chiesto la rimozione da Google Maps dei toponimi armeni nel Nagorno Karabakh (Artsakh). “Vorremmo farvi notare che oltre a riflettere i nomi ufficiali della regione del Karabakh dell’Azerbaigian nell’applicazione delle mappe di Google in lingua azera, la questione dell’uso di nomi falsi in lingua armena è stata sollevata davanti a Google tramite i canali diplomatici ufficiali”, ha dichiarato su Google Maps il capo del dipartimento del servizio stampa del Ministero degli affari esteri dell’Azerbaigian, Leyla Abdullayeva, in merito ai nomi dei territori di Artsakh, ora occupati dall’Azerbaigian.

(22 dic 21) CULTURA IN ARTSAKH – Lusine Gharakhanyan, ministro dell’Istruzione, della scienza, della cultura e dello sport della Repubblica di Artsakh, ha dichiarato durante una odierna conferenza stampa che nell’anno in corso è stato fatto un grande lavoro per monitorare e preservare il patrimonio culturale dei territori occupati di Artsakh. Ha altresì informato che, nel quadro di vari programmi culturali, è stato fornito sostegno alle scuole d’arte di Martuni, Chartar, Askeran, Astkhashen, Martakert per garantire la partecipazione degli scolari al concorso di strumenti e canti popolari.
Sono stati inoltre organizzati corsi di formazione per insegnanti di scuole d’arte nell’ambito del programma “Cooperazione con l’Armenia e l’estero”. Il ministro ha dichiarato che continua l’attività del teatro statale di Shushi “Mkrtich Khandamiryan”, che, sebbene itinerante e senza indirizzo, continua a svolgere pienamente il suo lavoro. Si è lavorato anche in direzione dei musei.

(21 dic 21) APPROVATE MOLTE LEGGI – Il presidente della repubblica ha firmato in data odierna numerose leggi che riguardano modifiche ai codici penale, civile, amministrativo, elettorale; inoltre sono stati apportati cambiamenti a leggi sulle pensioni, sui referendum , sulle esecuzioni e in altre materie

(21 dic 21) APPELLO ITALIANO PER RILASCIO PRIGIONIERI ARMENI – “L’Azerbaigian ha restituito all’Armenia – da quanto si apprende in un comunicato del portavoce del Ministero degli Esteri Armeno, Vahan Hunanyan – altri dieci prigionieri di guerra. Esprimiamo soddisfazione. Con la mediazione europea ci sono stati segnali importanti di miglioramento. Auspichiamo che sia solo l’inizio del rilascio di tutti i prigionieri detenuti illegalmente e che i negoziati di pace proseguano per una risoluzione definitiva del conflitto del Nagorno-Karabakh“.Lo dichiarano in una nota congiunta i 26 parlamentari italiani che lo scorso 10 dicembre avevano firmato un appello bipartisan al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, chiedendo di porre come presupposto del rapporto Unione Europea-Azerbaigian, nell’ambito del Partenariato Orientale, il rilascio dei prigionieri di guerra e civili detenuti nel citato Paese a seguito della guerra del Nagorno-Karabakh. (AGI)

(21 dic 21) PUTIN SU CONTINGENTE RUSSO IN ARTSAKH – Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha dichiarato durante la odierna riunione allargata del comitato consultivo del Ministero della Difesa della Russia che grazie alla presenza delle forze di pace russe, la situazione umanitaria in Nagorno Karabakh è migliorata. “Da un anno i nostri operatori di pace aiutano a mantenere la stabilità nel Nagorno Karabakh. In larga misura, grazie ai loro sforzi, la situazione umanitaria è migliorata, i territori di diverse regioni sono stati sminati, le infrastrutture sociali sono state ripristinate e i monumenti storici e culturali sono stati preservati“, ha affermato.

(21 dic 21) DUE DECESSI PER COVID – Lo segnala il ministero della Salute. Al momento, 84 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 19 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 41, compresi i giovani, in condizioni gravi.

(20 dic 21) CATTURATI E RILASCIATI SOLDATI AZERI – Dopo due giorni di silenzio, il ministero della Difesa armeno ha confermato la cattura di due soldati azeri (uno forse graduato) che erano penetrati nel territorio dell’Armenia nei pressi del villaggio di Tsghuk. In data odierna, cone la mediazione russa e per motivi umanitari, i due soldati sono stati restituiti alla parte azera.

(20 dic 21) STAZIONE RIFORNIMENTO AZERA – Gli azerbaigiani hanno pomposamente aperto una stazione di servizio nel tratto della strada Goris-Kapan della provincia di Syunik in Armenia che è sotto il controllo dell’Azerbaigian. L’inaugurazione si è tenuta oggi alla presenza addirittura del presidente della SOCAR Rovnag Abdullayev.

(21 dic 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – L’avvocato e attivista per i diritti umani Siranush Sahakyan in una conferenza stampa ha dichiarato che il processo di restituzione dei prigionieri armeni dall’Azerbaigian continuerà, almeno finché ci saranno prigionieri confermati. Secondo lei, circa 50 prigionieri armeni sono stati confermati dall’Azerbaigian e ci sono informazioni non ufficiali su altri 80. Alla domanda sui processi legali in corso relativi ad alcuni di quegli armeni che sono stati restituiti dalla prigionia, Sahakyan ha sottolineato l’inammissibilità di parlarne pubblicamente in quanto l’Azerbaigian ha immediatamente iniziato a manipolare la questione.”Loro [cioè gli azeri] hanno già annunciato di pressioni e torture. Vedrete presto come mettono in discussione in istanze internazionali le testimonianze dei prigionieri sulla tortura in Azerbaigian. Sosterranno che sono le autorità armene a estorcere false testimonianze da quelli rilasciati dalla prigionia. Quindi [vale a dire, le autorità armene] dovrebbero agire con maggiore attenzione. Anche se ci sono motivi per un’indagine, le [rispettive] dichiarazioni non dovrebbero essere pubbliche“, ha ammonito Siranush Sahakyan.

(20 dic 21) RESTRIZIONI COVID – È in fase di elaborazione una bozza di decisione del governo per estendere la quarantena legata al coronavirus in Artsakh a partire da venerdì, ma con un notevole allentamento delle condizioni, tenendo conto della sostanziale riduzione dei casi di COVID-19 e dell’ impatto negativo sulla vita pubblica delle restrizioni. Lo ha scritto su Facebook il ministro di stato dell’Artsakh Artak Beglaryan aggiungendo che, in particolare, si prevede di revocare l’attuale limite quantitativo per incontri ed eventi e riportare le lezioni nelle istituzioni educative in piena modalità presenza.

(19 dic 21) AGGIORNAMENTO COVID – M I test di ieri hanno evidenziato 12 nuovi casi. Al momento, 81 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 18 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 46 , compresi i giovani, in condizioni gravi.

(19 dic 21) RILASCIATI 10 PRIGIONIERI – L’agenzia Sputnik Azerbaigian riferisce che dieci soldati armeni, catturati nel corso dell’attacco del 16 novembre, sono stati rilasciati con mediazione dell’Unione europea. In seguito è stata diramata la lista dei prigionieri che hanno fatto ritorno a casa: Hrachik Galstyan, Mkrtich Dilanyan, Gagik Harutyunyan, Radik Poghosyan, Andranik Ghevondyan, Artur Nazaryan, Marat Shahinyan, Sevak Petrosyan, Karlen Stepanyan, e Hayk Vasilyan. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha accolto cono favore la notizia del rilascio.

(18 dic 21) PASSAGGIO PER LACHIN – Il ministero della Difesa russo informa che mediamente ogni giorno sono circa 400 i mezzi che vengano fatti passare ai check point del corridoio di Lachin diretti in Nagorno Karabakh (Artsakh). Ogni auto è soggetta a ispezione.

(17 dic 21) INCONTRI POLITICI – Il presidente della repubblica Arayik Harutyunyan ha tenuto oggi incontri personali con i rappresentanti delle fazioni del Partito Democratico dell’Artsakh, di Patria Unita e dell’Alleanza Civica Libera Patria-Unita dell’Assemblea Nazionale dell’Artsakh nell’ambito della proposta che è stata dichiarata il dicembre 10 per la cooperazione politica per risolvere i problemi che affliggono il Paese. I partecipanti agli incontri hanno discusso le soluzioni a diverse questioni estere e interne, attribuendo importanza all’efficace cooperazione delle forze politiche. Hanno anche toccato la bozza del bilancio 2022 del Paese, l’aumento dell’efficacia del sistema della pubblica amministrazione e diverse altre questioni. Il presidente Harutyunyan ha ritenuto gli incontri utili in termini di organizzazione di discussioni costruttive e di maggiori sforzi attraverso l’impegno di tutte le forze politiche.

(17 dic 21) NUOVO PROCESSO A PRIGIONIERI ARMENI – Proseguono i processi farsa in Azerbaigian contro i prigionieri armeni di guerra. Oggi si è tenuta presso il tribunale distrettuale di Sabunchi di Baku l’udienza preliminare del tribunale sul procedimento penale avviato contro i cittadini armeni Ishkhan Sargsyan e Vladimir Rafayelyan. Entrambi i cittadini armeni sono accusati ai sensi dell’articolo 214.2.3 del codice penale dell’Azerbaigian (terrorismo commesso mediante l’uso di armi da fuoco e oggetti usati come armi).

(17 dic 21) COMITATO INVESTIGATIVO ARMENIA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto una delegazione guidata dal presidente Argishti Kyaramyan del Comitato Investigativo dell’Armenia. Durante l’incontro sono stati discussi lo sviluppo e l’espansione di varie aree di cooperazione, lo scambio di esperienze tra le organizzazioni competenti dell’Armenia e di Artsakh, nonché la formazione e lo sviluppo professionale del rispettivo personale.

(16 dic 21) AIUTI UMANITARI AI BAMBINI – I militari del contingente di pace russo in Nagorno-Karabakh hanno assicurato la sicurezza di un convoglio – con dieci tonnellate di carico umanitario – dalla capitale armena Yerevan alla capitale dell’Artsakh Stepanakert attraverso il corridoio Lachin come comunica il servizio stampa del ministero della difesa di Mosca. “Coperte calde, giocattoli per bambini, caramelle e vestiti. Tutto questo sarà presentato ai bambini del Nagorno-Karabakh prima delle vacanze di Capodanno“, ha affermato Aleksandr Kudrin, un rappresentante del contingente di pace russo.

(16 dic 21) COSTI PROGETTO FERROVIARIO – L’annunciato progetto ferroviario, la cui realizzazione richiederà diversi anni, avrà un costo stimato di circa 1,2 miliardi di dollari secondo quanto riferito dal ministro delle finanze armeno Vahan Kerobyan. In particolare, il progetto più grande in questione è la costruzione di una ferrovia per la città di Horadiz e che potrebbe costare più di 1 miliardo di dollari mentre la costruzione di una nuova ferrovia (lunga circa 45 chilometri) nella sezione della città di Meghri in Armenia potrebbe costare circa 200 milioni di dollari. Verranno spesi pochissimi soldi invece per la costruzione della sezione vicino a Yeraskh [villaggio dell’Armenia] dall’Armenia all’Iran in quanto si tratta solo di un intervento di riparazione di un breve tratto ferroviario di poche centinaia di metri.

(16 dic 21) PASHINYAN SU INCONTRO ALIYEV – È stato raggiunto un accordo con il Presidente Ilham Aliyev dell’Azerbaigian che continueremo i contatti sulle questioni all’ordine del giorno, cercando di formare punti di vista e approcci condivisi. Lo ha affermato il primo ministro Nikol Pashinyan durante la odierna riunione del gabinetto del governo armeno riassumendo i risultati della sua visita a Bruxelles e gli accordi raggiunti con Aliyev. Durante l’incontro a Bruxelles con il presidente dell’Azerbaigian, abbiamo riaffermato la nostra decisione e il nostro accordo sulla costruzione della ferrovia Yeraskh-Julfa-Ordubad-Meghri-Horadis. “Questo accordo è stato raggiunto a seguito delle discussioni del gruppo di lavoro trilaterale Armenia-Russia-Azerbaigian, presieduto dai vice primi ministri dei tre paesi, che si occupa dell’apertura delle comunicazioni regionali. Questo accordo è stato registrato durante il [presidente russo Vladimir] Incontro mediato da Putin tenutosi a Sochi [(Russia)] il 26 novembre. E tutto questo è stato registrato anche durante l’incontro a Bruxelles che si è tenuto mediato dal presidente Charles Michel del Consiglio europeo“, ha affermato.

(16 dic 21) HARUTYUNYAN DA PASHINYAN – Dopo i colloqui a Bruxelles con il Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, il Primo Ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan ha ricevuto il Presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan.

(15 dic 21) TRILATERALE ANCHE CON MACRON – Al termine del vertice del partenariato orientale, si è svolto a Bruxelles un incontro trilaterale tra il primo ministro Nikol Pashinyan dell’Armenia, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev. L’incontro si è svolto su iniziativa del presidente francese.

(15 dic 21) ALIYEV SUI PRIGIONIERI DI GUERRA – Secondo il presidente azero, i prigionieri di guerra armeni rilasciati dall’Azerbaigian possono essere stati oggetto di torture in patria. “Alcuni dei prigionieri erano detenuti in Armenia quando li abbiamo restituiti. Questo è un segnale molto serio per noi, i rimpatriati e i loro parenti. Li abbiamo riportati in patria e lì sono stati detenuti. Queste persone potrebbero essere torturate. Le testimonianze dei nostri precedenti prigionieri mostrano che queste persone saranno soggette a crudeli torture. Di conseguenza, se restituiamo più persone, saranno detenute. Questo è un fatto reale e può essere confermato“, ha detto Aliyev in un’intervista a El Pais. Secondo lui, durante la provocazione azera al confine armeno-azero il 16 novembre di quest’anno, la parte azera ha catturato 30 militari armeni e dal novembre 2020, l’Azerbaigian ha catturato un totale di quasi 40 militari. “Non nascondiamo le cifre. Alla parte armena sono stati forniti i nomi, i cognomi e le date di nascita dei prigionieri. Fondamentalmente, la parte armena lo sa. Ci sono rapporti da organizzazioni internazionali e non lo nascondiamo perché non c’è nessun segreto“, ha detto. Aliyev ha altresì aggiunto che finora sono stati rilasciati cento prigionieri armeni mentre altri “che hanno commesso crimini contro il popolo azerbaigiano sono stati sottoposti a giudizio e condannati“. Per la cronaca, cinque dei dieci prigionieri armeni rilasciati alcuni giorni fa dagli azeri sono sotto inchiesta per abbandono del posto difensivo durante l’attacco azero del 16 novembre.

(15 dic 21) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della Repubblica di Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una riunione del Consiglio di sicurezza. Il presidente Harutyunyan ha detto ai membri del Consiglio di sicurezza che i problemi di crisi di quest’anno sono stati principalmente superati, ma ha osservato che resta ancora molto da fare per resistere alle sfide sia interne che esterne. Il presidente dell’Artsakh ha impartito le stesse istruzioni ai funzionari responsabili per risolvere i problemi di sicurezza esistenti.

(15 dic 21) CIMITERO DI TAGHAVARD – Il difensore dei diritti umani (difensore civico) di Artsakh, Gegham Stepanyan, ha rilasciato una dichiarazione con la quale informa che nell’ultimo anno i residenti del villaggio di Taghavard hanno ripetutamente sollevato la questione dell’accesso al cimitero comunitario, che è passato sotto il controllo dell’Azerbaigian dopo la guerra del 2020. Dalla fine della guerra, gli armeni non hanno infatti possibilità di accedervi in quanto a seguito del conflitto metà del villaggio è finito sotto controllo nemico.

(15 dic 21) ALIYEV SUI CORRIDOI – Lo stesso quadro giuridico che regola il corridoio di Lachin tra l’Armenia e il Nagorno Karabakh dovrebbe essere applicato al corridoio di terra di Zangezur che collega l’Azerbaigian con la sua exclave autonoma di Nakhchivan secondo quanto affermato ieri dal presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev.”Oggi non ci sono dogane (posti) nel corridoio di Lachin. Pertanto, non dovrebbero esserci dogane (posti) nel corridoio di Zangezur. Se l’Armenia insiste sull’uso di strutture doganali per controllare merci e persone, allora insisteremo sullo stesso nel corridoio di Lachin. Questo è logico“, ha detto Aliyev durante una conferenza stampa congiunta con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg a Bruxelles.

(15 dic 21) STATUS ARTSAKH – Il conflitto del Karabakh è finito e non c’è ritorno ai dibattiti sullo status del Karabakh. La dichiarazione è arrivata dal presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev in un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais. “La posizione dell’Azerbaigian [sulla questione] è aperta e chiara. Vogliamo la pace, non vogliamo la guerra. Abbiamo vinto la guerra [ultima], siamo vincitori e questa realtà deve essere presa in considerazione. Il conflitto del Karabakh è finito , non c’è ritorno ad alcun dibattito sullo stato del Karabakh o qualcosa del genere“, ha detto Aliyev. Secondo lui, l’Azerbaigian ha risolto il conflitto con mezzi militari e politici. Aliyev ha osservato che l’attuale situazione in Karabakh, dove “il contingente di pace russo è temporaneamente di stanza, è più stabile che al confine tra Armenia e Azerbaigian“.

(14 dic 21) DICHIARAZIONE MICHEL (UE) – Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha rilasciato una dichiarazione a seguito del suo incontro trilaterale con il Primo Ministro Nikol Pashinyan dell’Armenia e il Presidente Ilham Aliyev dell’Azerbaigian. La dichiarazione recita quanto segue:
“Il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha ospitato il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, e il Primo Ministro della Repubblica di Armenia, Nikol Pashinyan, per una discussione sull’evoluzione della situazione nella regione del Caucaso meridionale e sulle vie da seguire sulle relazioni dell’UE con entrambi i paesi. Il presidente Michel ha assicurato a entrambi i leader l’impegno dell’UE a lavorare a stretto contatto con l’Armenia e l’Azerbaigian per superare il conflitto, creando cooperazione e un’atmosfera di fiducia, al fine di una pace sostenibile nella regione, infine sostenuta da un accordo di pace globale. L’obiettivo comune di tutti e tre i leader è costruire un Caucaso meridionale che sia sicuro, stabile e prospero a beneficio di tutte le persone che vivono nella regione. Il primo ministro Pashinyan e il presidente Aliyev hanno riconfermato che gli impegni chiave assunti nel quadro delle due dichiarazioni trilaterali del 9 novembre 2020 e dell’11 gennaio 2021 sarebbero stati onorati e che le intese raggiunte a Sochi il 26 novembre 2021 dovrebbero essere sviluppate. Il presidente Michel ha elogiato le iniziative intraprese da entrambi i leader per garantire l’allentamento delle tensioni a seguito dei recenti scontri armati lungo il confine tra Armenia e Azerbaigian. In particolare, è stato riconosciuto il successo dell’istituzione di un collegamento di comunicazione diretto tra i ministri della difesa di entrambi i paesi, facilitato dal presidente Michel. Questo meccanismo può servire a prevenire incidenti futuri e avere un impatto positivo aiutando a ridurre le tensioni sul campo. Il presidente Michel ha sottolineato che la soluzione di questioni umanitarie fondamentali è di importanza cruciale. Ha accolto con favore il recente rilascio di dieci detenuti armeni da parte dell’Azerbaigian e la consegna di tutte le rimanenti mappe delle mine da parte dell’Armenia. Ha chiesto la piena e rapida risoluzione di tutte le questioni umanitarie in sospeso, come il rilascio di ulteriori detenuti e la gestione del destino delle persone scomparse, riconoscendo al contempo che i gesti umanitari di entrambe le parti promuovono anche la fiducia e contribuiscono a creare un ambiente favorevole al progresso verso la pace e riconciliazione. L’UE continuerà a sostenere gli sforzi umanitari di sminamento, anche fornendo consulenza di esperti e assistenza alle popolazioni colpite dal conflitto, nonché la riabilitazione e la ricostruzione. L’UE continuerà inoltre a sostenere misure volte a rafforzare la fiducia tra Armenia e Azerbaigian. I leader hanno discusso dei principali partenariati commerciali ed economici esistenti e potenziali tra l’UE ed entrambi i paesi. Hanno inoltre discusso dell’intenzione dell’UE di avviare una piattaforma di consulenza economica per creare fiducia, contribuire alla coesistenza pacifica e rafforzare la cooperazione economica nella regione. Il presidente Aliyev e il primo ministro Pashinyan hanno convenuto che, nel contesto del previsto avvio dei negoziati sulla delimitazione e demarcazione del confine di stato tra Armenia e Azerbaigian, saranno necessarie ulteriori misure tangibili per ridurre le tensioni sul campo e garantire un’atmosfera favorevole per i colloqui. Il presidente Michel ha invitato sia Yerevan che Baku a impegnarsi attivamente in buona fede e ad adoperarsi per ridurre l’escalation. Ha sottolineato che garantire l’appropriato distanziamento delle forze è un elemento essenziale della prevenzione degli incidenti. L’UE metterà a disposizione una missione/gruppo consultivo di esperti per sostenere le questioni relative alla delimitazione e delimitazione delle frontiere, fornendo assistenza tecnica a entrambi i paesi. Il presidente Michel ha anche sottolineato l’importanza di ripristinare le infrastrutture di comunicazione tra l’Armenia e l’Azerbaigian in particolare e il Caucaso meridionale più in generale, nel pieno rispetto della sovranità di tutti i paesi. Si è convenuto di procedere al ripristino delle linee ferroviarie, con adeguate disposizioni per i controlli alle frontiere e doganali, sulla base del principio di reciprocità. L’UE è pronta a sostenere lo sviluppo dei collegamenti di connettività, in linea con il suo piano economico e di investimenti. Anche la piattaforma di consulenza economica proposta può supportare questo processo. I leader hanno deciso di dare seguito ai risultati del loro incontro e di rimanere coinvolti.”

(14 dic 21) POSIZIONE DELLA NATO – La NATO non si schiera nella situazione riguardo ad Armenia e Azerbaigian, entrambi i paesi sono partner preziosi dell’alleanza,; così ha affermato il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.

(14 dic 21) AGGIORNAMENTO COVID – I test di ieri hanno evidenziato35 nuovi casi. Al momento, 104 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 14 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 68, compresi i giovani, in condizioni gravi. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti un totale di 28119 test per il coronavirus e 4538 sono risultati positivi.

(14 dic 21) AZIENDE TURCHE NEI TERRITORI OCCUPATI – Le compagnie turche hanno iniziato a “prendere il controllo” dei territori ora occupati dall’Azerbaigian in Artsakh. Secondo i media azeri, le aziende arrivate dalla Turchia hanno presentato grandi progetti di investimento al governo azero. Lo ha affermato il ministro dell’Economia dell’Azerbaigian, Mikayil Jabbarov, durante il business forum Azerbaigian-Georgia-Turchia che si tiene a Baku.

(14 dic 21) CALCIO IN ARTSAKH – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto i rappresentanti dei club membri dell’Artsakh Football League. Durante l’incontro sono state discusse le questioni finanziarie dei club e quelle sulla manutenzione degli stadi di calcio nelle regioni della repubblica. Il Capo dello Stato ha assicurato che tutte le questioni sollevate saranno adeguatamente risolte e per il prossimo anno sono previsti importanti programmi di sostegno statale volti allo sviluppo di questo sport.

(14 dic 21) INCONTRO TRILATERALE A BRUXELLES – In programma oggi un incontro trilaterale con i leader di Armenia e Azerbaigian a Bruxelles. Lo ha riferito il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in una conferenza stampa. L’incontro si svolge alla vigilia del vertice del partenariato orientale che si terrà il 15 dicembre.

(13 dic 21) ELEZIONI AMMINISTRATIVE – Secondo i dati ricevuti, i risultati delle elezioni agli organi di autogoverno locali, tenutesi il 10 dicembre 2021, nelle comunità di Martumi e Gishi della regione di Martuni sono i seguenti: Aznavur V. Saghyan è stato eletto capo della comunità Martuni della regione di Martuni con 1195 voti a favore (1 candidato è stato registrato). Serob E. Aghabekyan è stato eletto capo della comunità Gishi della regione di Martuni con 294 voti a favore (2 candidati registrati). 1859 elettori o 37,05% dell’elettorato hanno partecipato a queste elezioni locali.

(13 dic 21) RIMOSSO TRATTORE COLPITO DA FUOCO AZERO – Con l’intervento delle forze di pace russe, è stato rimosso da un campo nei pressi di Amars un trattore che durante i lavori agricoli di semina era stato oggetto di fuoco azero il 10 dicembre scorso. In tale occasione erano state colpite alcune parti del mezzo ma il conducente era rimasto illeso. Il lavoro nei campi è ripreso sotto controllo russo.

(12 dic 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – I rappresentanti del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) hanno visitato i militari catturati dall’Azerbaigian durante le ostilità il 16 novembre. Lo ha riferito Zara Amatuni, responsabile dei programmi di comunicazione della delegazione del CICR in Armenia. La stessa ha anche affermato di aver incontrato altri prigionieri di guerra detenuti in Azerbaigian.

(11 dic 21) AGGIORNAMENTO COVID – 394 test condotti ieri hanno accertato 30 nuovi casi di positività al Covid; la percentuale scende dunque al 7,6 rispetto a punte di 15-20% registrate nelle scorse settimane. Al momento, i dati forniti dal ministero della Salute, riportano 97 persone in trattamento con 13 pazienti molto gravi e 52 in condizioni serie.

(10 dic 21) VISITE IN ARTSAKH – Chiunque, in particolare un armeno, può e deve visitare Artsakh solo previo accordo con le autorità di Artsakh. Le autorità azere non hanno nulla da fare qui, ha detto il ministro di Stato dell’Artsakh Artak Beglaryan in una conferenza stampa commentando gli annunci dell’Azerbaigian sulle persone che hanno visitato Artsakh. “Questo è totalmente inaccettabile per noi. Chiunque, specialmente un armeno, può e deve visitare Artsakh solo previo accordo con il nostro governo. La leadership azera non ha nulla a che fare qui. Qualsiasi funzionario armeno è libero di visitare Artsakh. Non posso dire quali iniziative sta facendo l’Azerbaigian in cambio, ma è ovvio che sono molto nervosi. Se l’Azerbaigian vuole risolvere il conflitto, penso che debba evitare queste convulsioni, deve accettare che abbiamo i nostri diritti, la nostra patria”, ha detto Beglaryan.

(10 dic 21) ALIYEV ANNUNCIA VANTAGGI FISCALI PER I TERRITORI “LIBERATI” – Il presidente azero ha firmato un dcreto che riguarda una “serie di misure per accelerare lo sviluppo economico nei territori liberati”. Si tratta di privilegi fiscali e doganali per gli imprenditori che importano materie prime e merci per organizzare la produzione nei territori ora occupati dagli azeri, vantaggi per le imprese di servizi pubblici, quote stabilite per i lavoratori migranti e gli specialisti che saranno coinvolti nel lavoro in questi territori e migliori procedure per il rilascio dei permessi di lavoro.

(10 dic 21) ELEZIONI AMMINISTRATIVE A MARTUNI – Le elezioni degli organi di autogoverno si stanno svolgendo oggi nelle comunità Martuni e Gishi della regione di Martuni della Repubblica di Artsakh. Allestiti quattro seggi. Un candidato si candida alla carica di capo della comunità a Martuni e due a Gishi. Secondo i dati della polizia, 5.017 persone hanno diritto al voto durante le elezioni per l’autogoverno nelle comunità di Martuni (4050) e Gishi (967).

(10 dic 21) UN MORTO E OTTO FERITI PER L’ATTACCO AZERO – Il ministero della Difesa dell’Armenia ha reso noto che l’attacco azero di questa mattina alle postazioni difensive lungo il confine orientale ha provocato un morto e otto feriti di cui sei in gravi condizioni. Il caduto è Vahe Manaseryan di 19 anni.

(10 dic 21) PRIGIONIERI ARMENI – L’Azerbaigian ha nascosto il numero dei prigionieri di guerra armeni. Prima dell’incidente avvenuto il 16 novembre, in base a dati confermati, in Azerbaigian sono detenuti 40 prigionieri di guerra, ma questo non è il numero reale. Almeno altri 80 sono in cattività, ma l’Azerbaigian si rifiuta di dichiarare ufficialmente che sono prigionieri. Non ci sono informazioni sui loro destini fino ad oggi. Vengono tenuti in cattività o uccisi. Questo è ciò che Siranush Sahakyan, difensore dei prigionieri di guerra armeni presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, ha affermato durante la discussione odierna. Ha altresì aggiunto che in occasione dell’attacco del 16 novembre, 32-33 soldati armeni potrebbero essere stati catturati dagli azeri.

(10 dic 21) NUOVI ATTACCHI AZERI – A mezzogiorno ora locale, unità delle forze armate azere hanno attaccato le posizioni militari armene nella direzione orientale del confine armeno-azerbaigiano secondo quanto riferisce il ministero della Difesa armeno. Ma a causa delle azioni di rappresaglia da parte armena, l’avversario ha subito perdite umane ed è stato ricacciato indietro nelle sue posizioni iniziali.

(10 dic 21) GIORNATA DELLA COSTITUZIONE E ANNIVERSARIO REFERENDUM INDIPENDENZA – Il presidente dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh Artur Tovmasyan, insieme ai deputati, al presidente del Consiglio di sicurezza Vitaly Balasanyan e ai membri del governo, ha visitato il memoriale della città di Stepanakert in occasione della Giornata della Costituzione e del trentesimo anniversario del referendum che sancì l’indipendenza dell’Artsakh per volontà popolare. Tovmasyan ha reso omaggio e ha deposto una corona al monumento dedicato a coloro che divennero martiri per la difesa della patria. La delegazione governativa guidata dal presidente dell’Artsakh ha deposto fiori sulle tombe, al Pantheon militare, degli armeni uccisi nelle tre guerre dell’Artsakh.

(9 dic 21) MOSCA NON COMMENTA – La posizione di principio di Mosca è che procediamo dalla necessità di astenerci dal rilasciare dichiarazioni e intraprendere azioni che potrebbero rallentare l’attuazione degli accordi trilaterali al più alto livello e, naturalmente, dichiarazioni e azioni che potrebbero portare all’escalation del conflitto. E’ quanto ha detto oggi ai giornalisti la portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, Maria Zakharova, commentando le successive dichiarazioni del presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev sul cosiddetto ‘corridoio Zangezur’. “Credo che sarebbe meglio attenersi alla questione, non alle dichiarazioni politiche… In qualità di mediatore, la Russia sta facendo tutto il possibile per stabilizzare la situazione… Conoscete i nostri approcci di principio… Stiamo facendo tutto il possibile per assicurarci che gli accordi siano implementato e la situazione… non può mai essere garantita poiché abbiamo a che fare con un vecchio conflitto, ma, in ogni caso, stiamo facendo tutto il possibile per assicurarci che la situazione nella regione non peggiori“, ha affermato.

(9 dic 21) FUOCO AZERO CONTRO POSTAZIONI ARMENIA – Le unità dell’esercito azero sono nuovamente ricorse alla provocazione, a partire dalle 16:25 ora locale, aprendo un fuoco intenso con armi di vario calibro, in direzione delle posizioni militari armene situate nel settore della provincia di Gegharkunik al confine tra Armenia e Azerbaigian, in particolare verso il villaggio di Norabak. La parte armena ha risposto al fuoco ma lamenta due feriti. Dalla giornata di ieri si sono intensificati gli scambi di colpi tra le parti. Gli azeri dichiarano un soldato caduto (Asif Aghayev) in direzione Karvachar negli scontri di ieri.

(9 dic 21) COLPI CONTRO TRATTORE – La parte azera giovedì ha aperto il fuoco contro l’operatore del trattore del villaggio di Machkalashen nella regione di Martuni secondo quanto riferisce il sindaco di Machkalashen Lernik Avanesyan. Ha detto che l’incidente è avvenuto mentre svolgeva lavori agricoli.

(9 dic 21) DUE AZERI MORTI PER MINA – Due azeri sono stati uccisi nell’esplosione di una mina vicino al villaggio di Karin Tak, nella regione di Shushi, secondo quanto riferisce Sputnik Azerbaijan, citando il ministero degli Interni dell’Azerbaigian. Due uomini stavano lavorando in quella zona, ed entrambi sono morti.

(9 dic 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Tutti i militari della parte azera che sono stati fatti prigionieri nel Nagorno Karabakh (Artsakh) sono stati restituiti con l’assistenza delle forze di pace russe e il lavoro per il ritorno dei soldati armeni attualmente catturati continua. Lo ha dichiarato alla agenzia Tass Rustam Muradov, vice comandante del distretto militare meridionale delle forze armate russe ed ex comandante delle forze di pace russe ad Artsakh, che si è detto convinto che il problema dei prigionieri armeni ancora nelle mani azere sarà portato a soluzione con il contributo russo.

(8 dic 21) SPARI AZERI CONTRO AUTOCARRO ARMENO – Le unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco con armi da fuoco di diverso calibro in direzione del veicolo di supporto posteriore (autocarro d’acqua) dell’unità militare N del Ministero della Difesa dell’Armenia situata nella direzione sud-occidentale del confine armeno-azero. Lo riferisce il ministro della Difesa precisando che l’incidente non ha causato vittime..

(8 dic 21) EVIDENZA DI TORTURE A CITTADINO ARTSAKH – Il ventunenne Mihran Musayelyan, residente nel villaggio di Ashan (regione di Martuni), che si era perso ed era finito in territoriosotto il controllo dell’Azerbaigian il 23 novembre 2021, poi restituito alla parte armena il 26 novembre attraverso la mediazione delle forze di pace russe, è stato malmenato e torturato. A tale conclusione è giunto l’esame di medicina legale predisposto sul caso.

(8 dic 21) AGGIORNAMENTO COVID – Sono il leggerissimo miglioramento i numeri della pandemia di Covid in Artsakh colpito da un’ondata di casi e decessi da un paio di mesi. Al momento, 83 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 14 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 44, compresi i giovani, in condizioni gravi. Ieri un altro decesso, lunedì 4 morti. Urge vaccinazione di massa.

(8 dic 21) FAMILIARI SOLDATI PRIGIONIERI – Numerosi familiari di soldati armeni catturati dagli azeri hanno trascorso la notte davanti all’Assemblea nazionale di Yerevan. Un gruppo di famiglie dei militari armeni dispersi e catturati aveva protestato già da ieri davanti all’edificio principale del governo e alcuni blocchi avevano determinato la chiusura di un tratto del viale Tigran Mets che entra in piazza della Repubblica e corre lungo l’edificio principale del governo. Oggetto della protesta sono anche le dichiarazioni del Presidente del parlamento, Alen Simonyan, che in un video girato di nascosto, postato sui social, parlando con un’altra persona aveva etichettato come “disertori” i militari prigionieri a Baku catturati dopo la guerra.

(7 dic 21) LA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA OBBLIGA L’AZERBAIGIAN – La Corte internazionale di giustizia ha adottato le seguenti misure provvisorie contro l’Azerbaijan imponendo alla stessa, in conformità con i suoi obblighi ai sensi della Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, di 1)Proteggere dalla violenza e dalle lesioni personali tutte le persone catturate in relazione al conflitto del 2020 che rimangono in detenzione e garantire la loro sicurezza e uguaglianza per la legge. 2) Adottare tutte le misure necessarie per prevenire l’incitamento e la promozione dell’odio razziale e della discriminazione, anche da parte dei suoi funzionari e istituzioni pubbliche, che prendono di mira tutte le persone di origine etnica o nazionale armena. 3) Adottare tutte le misure necessarie per prevenire e punire atti di vandalismo e profanazione che interessano il patrimonio culturale armeno, inclusi, a titolo esemplificativo, chiese e altri luoghi di culto, monumenti, cimiteri e manufatti. In questa fase, il tribunale non ha obbligato l’Azerbaigian a restituire tutti i prigionieri di guerra armeni, nonostante sia stata confermata la discriminazione razziale contro tutti gli armeni da parte dell’Azerbaigian, compresi i funzionari di governo.

(7 dic 21) IL PRESIDENTE A MARTUNI – Il presidente Arayik Harutyunyan ha visitato la città di Martuni e ha tenuto un incontro di lavoro con i funzionari dell’amministrazione regionale. In un suo intervento, Harutyunyan ha sottolineato ancora una volta il ruolo della missione di pace russa in Artsakh finalizzata a garantire la sicurezza e ha osservato che si sta lavorando parallelamente per espandere le capacità delle forze dell’ordine di Artsakh e sul principio di complementarità. Durante la visita, il presidente Harutyunyan ha anche preso parte alla cerimonia di inaugurazione di un monumento khachkar che commemora sette artiglieri della regione periti in guerra ai quali ha assegnato loro l’ordine postumo di “Croce di battaglia” di secondo grado. Accompagnato dal capo dell’amministrazione regionale Edik Avanesyan, il Capo dello Stato ha anche visitato il quartiere plurifamiliare in costruzione nel comune di Martuni e ha preso atto dello stato di avanzamento dei lavori.

(7 dic 21) COMMEMORATO ANNIVERSARIO TERREMOTO – In occasione del 33° anniversario del devastante terremoto di Spitak in Armenia, il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato il memoriale della città di Stepanakert e ha reso omaggio alle vittime innocenti di questo disastro naturale. Il capo di stato dell’Artsakh era accompagnato da Karen Shahramanyan, capo dell’ufficio del presidente; Artak Beglaryan, ministro di Stato; Vitaly Balasanyan, Segretario del Consiglio di Sicurezza; e molti altri funzionari.

(6 dic 21) NUOVE SCHERMAGLIE A KARMIR SHUKA – Intorno alle 21 ora locale gli azeri (che hanno le posizioni a un chilomtero di distanza) hanno ripreso a colpire i dintorni del villaggio ricevendo risposta armena. Lo scambio di colpi è durato circa una quindicina di minuti secondo quanto riferisce l’ufficio dell’ombudsman dell’Artsakh. Non segnalati danni o feriti a seguito della nuova provocazione azera.

(5 dic 21) DECESSO DI SOLDATO ARMENO – Verso le 21:20 ora locale, Gor Martirosyan (nato nel 2002) dell’Esercito di difesa dell’Artsakh ha ricevuto una ferita da arma da fuoco mortale al posto di guardia di un’unità militare dell’Esercito di difesa in circostanze ancora sconosciute. Sono in corso le indagini per scoprire i dettagli di questo incidente.

(5 dic 21) SCHERMAGLIE A KARMIR SHUKA – Riferito scambio di colpi nei pressi del villaggio già al centro di schermaglie tre giorni fa.

(4 dic 21) RILASCIATI DIECI PRIGIONIERI ARMENI – Dieci armeni catturati dall’Azerbaigian il 16 novembre sono stati restituiti in Armenia grazie alla mediazione della parte russa. I rimpatriati sono Narek Yerimyan, Arayik Arakelyan, Serzhik Amirkhanyan, Gevorg Hakobyan, Robert Nalbandyan, Harut Sargsyan, Artyom Manasyan, Erik Avetisyan, Arman Tevosyan e Tigran Hakobyan.

(4 dic 21) AMMISSIONI TURCHE SULLA GUERRA – Il vicepresidente turco ha ammesso che i servizi segreti del suo Paese hanno preso parte alla guerra scatenata dall’Azerbaigian contro l’Artsakh lo scorso autunno. Secondo l’agenzia di stampa Haberler, durante la discussione sul bilancio per la difesa della Turchia, Fuat Oktay ha affermato che l’Organizzazione nazionale di intelligence turca (MIT) è stata attiva in termini di interessi della Turchia e di equilibrio di potere nella regione in Libia, Karabakh e Afghanistan.

(4 dic 21) IDENTIFICATO IL KILLER AZERO – Nell’ambito della cooperazione con i pubblici ministeri di Artsakh e delle forze di pace russe in Artsakh, è stato scoperto che l’omicidio del cittadino di Artsakh Seyran Sargsyan è stato commesso dal cittadino e soldato azero, il soldato semplice David Rahimzade. Lo fa notare in una dichiarazione rilasciata dall’ufficio del procuratore di Artsakh. Un procedimento penale è stato avviato presso la polizia di Artsakh in relazione a questo caso ed è stato trasferito dall’ufficio del procuratore al comitato investigativo dell’Artsakh per le indagini.

(4 dic 21) CORPO RESTITUITO – Gli azeri hanno restituito alla parte armena il corpo del cittadino dell’Artsakh catturato e giustiziato.

(3 dic 21) CONSIGLIO MINISTERIALE OSCE – Il conflitto del Nagorno Karabakh è stato discusso a margine del 28° Consiglio dei ministri dell’OSCE, che si è tenuto a Stoccolma, in Svezia, il 2-3 dicembre. Al termine del Consiglio dei ministri, i Co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE hanno rilasciato una dichiarazione, osservando che sebbene abbiano tenuto riunioni separate con i ministri degli Esteri armeno e azero, non si è svolta una riunione congiunta sotto i loro auspici. I Co-presidenti “esprimono la loro disponibilità ad ospitare tale incontro non appena le circostanze permetteranno di proseguire le discussioni iniziate a New York a settembre ea Parigi a novembre”, si legge nel comunicato.

(3 dic 21) UCCISO DAGLI AZERI L’ALLEVATORE CATTURATO – La drammatica conferma nel pomeriggio: si chiamava Seyran Smbat Sargsyan, nato nel 1956, residente nell’insediamento di Chartar del distretto di Martuni della Repubblica di Artsakh, e stava pascolando il suo bestiame. Comunicato di portesta del ministero degli Affari esteri dell’Artsakh. Dal mese di settembre è il terzo civile ucciso dagli azeri.

(3 dic 21) PARLAMENTO CIPRIOTA – La Camera dei Rappresentanti di Cipro ha adottato all’unanimità una risoluzione sulla “Continua aggressione dell’Azerbaigian contro gli armeni e l’attuale situazione nel Nagorno Karabakh“. “La risoluzione condanna l’aggressione dell’Azerbaigian contro l’Armenia e l’Artsakh, esorta ad attuare le disposizioni della dichiarazione del 9 novembre 2020 sul cessate il fuoco, compreso il rilascio dei prigionieri. Allo stesso tempo, invita la comunità internazionale ad agire in modo da fermare l’aggressione dell’Azerbaigian contro l’Armenia, nonché esorta le organizzazioni internazionali a fornire aiuti umanitari alla popolazione di Artsakh. La risoluzione ha anche condannato il coinvolgimento della Turchia nella guerra scatenata contro il Nagorno Karabakh.

(3 dic 21) AZERI CATTURANO ARMENO – Intorno alle 13 ora locale, il Servizio di Sicurezza Nazionale dell’Artsakh è stato informato della scomparsa di S.S. (nato nel 1956), residente nella città di Chartar nella regione di Martuni. E’ stato accertato che l’uomo – un allevatore di bestiame – aveva perso l’orientamento mentre pascolava i suoi animali ed era finito nel territorio sotto il controllo delle forze armate azere ed era stato da queste detenuto.

(3 dic 21) NASCITE A NOVEMBRE – 178 nascite sono state registrate in Artsakh durante il mese di novembre. Lo ha scritto su Facebook il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan che ha sottlineato come “rispetto ai mesi precedenti, quel numero è un record e il più vicino agli indicatori che avevamo prima della guerra [dello scorso autunno]”.

(2 dic 21) MEDIAZIONE RUSSA – La mediazione della Russia nella risoluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh è accolta con favore dai paesi che co-presiedono il Gruppo di Minsk dell’OSCE secondo quanto ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov durante la riunione del Consiglio dei ministri degli esteri dell’OSCE. I ministri di Russia, Stati Uniti e Francia hanno adottato una dichiarazione sull’accordo sul Karabakh che, tra le altre cose, accoglie con favore gli sforzi di mediazione della Russia, ha affermato.

(2 dic 21) PRESIDENTE RICEVE ONG – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto i responsabili di alcune ONG. Sono state discusse proposte volte a introdurre meccanismi efficaci nella pubblica amministrazione di Artsakh, nonché ad aumentare il controllo pubblico. I partecipanti erano interessati anche ai programmi per fornire alloggi ai residenti sfollati e al lavoro svolto per superare le sfide che Artsakh deve affrontare.

(2 dic 21) FUOCO AZERO SU KARMIR SHUKA – Uuno scontro a fuoco è avvenuto nella tarda mattinata (ora locale) nell’area del villaggio di Karmir Shuka della regione di Martuni dell’Artsakh. Lo scontro a fuoco è stato avviato dalla parte azera, a cui la parte armena ha risposto. I colpi sono stati sparati con diverse armi da fuoco e sono durati per circa 10-15 minuti.

(2 dic 21) TRE DECESSI PER COVID – Ne dà notizia il ministero della Salute. Al momento, 93 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 17 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 44, compresi i giovani, in condizioni gravi.

(2 dic 21) GIORNATA DELLA MEMORIA – Il governo armeno propone di dichiarare il 27 settembre giorno della memoria delle vittime dell’aggressione scatenata dall’Azerbaigian contro Artsakh nel 2020. Il disegno di legge è stato inserito oggi nell’ordine del giorno della seduta del Consiglio dei Ministri ed è stato approvato all’inizio della seduta.
La relativa proposta sarà sottoposta alla discussione del parlamento.

(1 dic 21) NUOVO BUSTO – L’inaugurazione di un busto, realizzato dallo scultore russo Mikhail Serdyukov, del grande pittore marino russo armeno Hovhannes (Ivan) Aivazovsky è avvenuta in via Hovhannes Aivazovsky a Stepanakert. L’onore di svelare questa scultura è stato dato al maggiore Sergey Lazev, un ufficiale del centro di risposta umanitaria del contingente di mantenimento della pace russo, e a Gayane Grigoryan, vice ministro dell’Istruzione, della scienza, della cultura e dello sport di Artsakh.

(1 dic 21) VERTICE VICE PRIMI MINISTRI A MOSCA – Il gruppo di lavoro trilaterale Armenia-Russia-Azerbaigian presieduto dai vice primi ministri ha tenuto una riunione nella capitale russa di Mosca. Il gruppo di lavoro trilaterale si occupa dello sblocco di tutte le comunicazioni economiche e di trasporto nella regione. Durante il recente incontro dei leader armeno, russo e azero a Sochi, il presidente della Russia Vladimir Putin aveva affermato che i vice primi ministri si sarebbero incontrati presto a Mosca per riassumere i risultati e annunciare le decisioni che sono state concordate dai leader dei loro paesi il 26 novembre.

(1 dic 21) QUATTRO DECESSI PER COVID – Ne dà notizia il ministero della Salute. Al momento, 107 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 21 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 55, compresi i giovani, in condizioni gravi.

(30 nov 21) RAPPORTO OMBUDSMAN ALL’ONU – Il rapporto del difensore dei diritti umani dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) “Sui casi di uccisione di civili nell’Artsakh da parte delle forze armate dell’Azerbaigian” è stato diffuso come documento ufficiale alle Nazioni Unite.

(30 nov 21) ALTRO DECESSO PER COVID – Il ministero della Salute informa che un altro cittadino dell’Artsakh è deceduto causa Covid 19.

(30 nov 21) SFOLLATI DI GUERRA – Armen Ghazaryan, capo del Servizio migrazioni dell’Armenia, ha partecipato, in formato online, alla 112a sessione del Consiglio dell’Organizzazione internazionale delle Nazioni Unite per le migrazioni (OIM), che si è svolta a Ginevra, in Svizzera, ed è stata dedicata alla 70° anniversario dell’OIM. Nel corso del suo intervento ha sottolineato che a seguito della guerra scatenata dall’Azerbaigian contro il Nagorno Karabakh (Artsakh) lo scorso autunno, più di 91.000 persone sono state sfollate, di cui l’88% erano donne e bambini.

(29 nov 21) AGGIORNAMENTO COVID – Al momento, 115 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 19 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 57, compresi i giovani, in condizioni gravi. Finora quest’anno ad Artsakh sono stati condotti un totale di 22377 test per il coronavirus e i risultati di 3773 sono risultati positivi.

(28 nov 21) ERDOGAN ED ALIYEV PER IL “CORRIDOIO” – Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha sottolineato l'”importanza” del cosiddetto “corridoio Zangezur” nel suo discorso al 15° vertice dell’Organizzazione per la cooperazione economica ad Ashgabat. “I nostri sforzi per ripristinare la moderna Via della Seta e migliorare le infrastrutture di trasporto nella nostra regione non si stanno indebolendo. Con la partecipazione attiva della Turchia, l’iniziativa East-West Interim Corridor attraverso il Mar Caspio e la ferrovia Baku-Tbilisi-Kars sono una manifestazione più concreta dei nostri sforzi in questa direzione. Ciò che è anche chiara è l’importanza del corridoio di Zangezur, che aiuterà a stabilire una comunicazione stradale diretta tra la Turchia e la regione“.
Nel medesima riunione, il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha confidato che crede che “il corridoio di trasporto di Zangezur stia diventando una realtà” e ha dichiarato che “questa nuova infrastruttura di trasporto diventerà una parte importante del corridoio est-ovest e nord-sud“.

(28 nov 21) SOLDATI AZERI FERITI DA MINA – Due militari azeri sono esplosi su una mina nella regione occupata di Varanda, nel Nagorno Karabakh, riporta la stampa locale, citando il servizio stampa del ministero degli Interni dell’Azerbaigian. I soldati sono stati trasferiti in ospedale con lesioni fisiche di vario grado. I medici dicono che sono in gravi condizioni.

(27 nov 21) CONTROLLI MEDICI PER IL RILASCIATO – Il cittadino dell’Artsakh, Mihran Musaelyan, che ha smarrito la strada e si è ritrovato il 23 novembre nel territorio controllato dagli azeri, rstituito ieri, è sotto la supervisione dei medici. Il capo della comunità di Ashan della regione di Martuni, Armen Balasanyan, in un’intervista ha detto di aver comunicato con i parenti di Musaelyan e ha dichiarato: “Ora sta bene, è in ospedale. Si è perso la mattina presto. Non ci sono forze di pace su questo territorio e Musaelyan non ha notato la linea di contatto“.

(27 nov 21) PRIGIONIERI ARMENI – La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) ha applicato misure provvisorie nei confronti di 4 prigionieri di guerra armeni detenuti dall’Azerbaigiansecondo quanto riferiscono i loro legali. Gli avvocati Artak Zeynalyan e Siranush Sahakyan avevano chiesto alla CEDU di indicare misure provvisorie – dando priorità all’inviolabilità fisica e alla protezione della vita dei prigionieri – nella loro domanda inviata al tribunale in relazione a coloro che sono stati catturati o dispersi durante le azioni militari a seguito l’attacco azero del 16 novembre.

(27 nov 21) FONDO HAYASTAN – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan, che si trova a Yerevan per una visita di lavoro, sta prendendo parte alla 30a sessione del Consiglio di fondazione dell’Hayastan All-Armenian Fund.

(26 nov 21) ALTRO RITROVAMENTO – Le squadre di ricerca hanno recuperato i resti di un altro caduto nei pressi di Varanda. Il totale dei ritrovamenti a oggi è di 1702.

(26 nov 21) HARUTYNUNYAN INCONTRA MINISTRO DIFESA ARMENIA – Il nuovo ministro della Difesa dell’Armenia Suren Papikyan ha avuto oggi un incontro con il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan. Congratulandosi con Papikyan per essere stato nominato Ministro della Difesa dell’Armenia, Harutyunyan gli ha augurato successo in questo periodo difficile per l’Armenia. Diverse questioni relative alla situazione sulla linea di contatto Artsakh-Azerbaigian, al corso di attuazione della missione del contingente di pace russo e agli sforzi di recupero postbellici ad Artsakh.

(26 nov 21) RAMI D’OLIVO DA PUTIN – Durante la dichiarazione riassuntiva dell’incontro trilaterale a Sochi, il presidente russo Vladimir Putin ha presentato rami d’ulivo al primo ministro armeno Nikol Pashinyan e al presidente azero Ilham Aliyev. “Lasciatemelo fare, guardate il nostro dono sia agli amici armeni che agli amici azeri: ramo d’ulivo, che simboleggia la pace e la prosperità. Spero che gli accordi odierni vengano rispettati e creino le condizioni per i prossimi passi nella normalizzazione delle relazioni nel Caucaso meridionale”, ha affermato Putin.

(26 nov 21) DICHIARAZIONI ALIYEV – Le decisioni adottate durante la riunione trilaterale di Sochi contribuiranno a creare una situazione più sicura e più prevedibile nel Caucaso meridionale. Questo è quanto ha dichiarato il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev dopo l’incontro dei leader di Russia, Armenia e Azerbaigian a Sochi. Secondo lui, durante l’incontro trilaterale con Putin e Pashinyan si è tenuta “una conversazione approfondita e sincera“. Ha assicurato che “l‘Azerbaigian è determinato a voltare pagina del confronto a lungo termine con l’Armenia e avviare una fase di normale cooperazione“.

(26 nov 21) DICHIARAZIONI PASHINYAN – È stato un incontro molto positivo, abbiamo infatti discusso di tutti i temi all’ordine del giorno. Vorrei affermare che abbiamo chiarito le nostre posizioni su molte questioni. Si è scoperto che non ci sono fraintendimenti riguardo a diverse questioni. E’ quanto ha dichiarato il primo ministro armeno Nikol Pashinyan durante l’incontro dei leader di Russia, Armenia e Azerbaigian tenutosi a Sochi. Pashinyan ha espresso gratitudine a Putin per aver creato un’atmosfera di lavoro positiva. “Per quanto riguarda i percorsi di tutte le vie di trasporto e di comunicazione economica della regione, abbiamo registrato il fatto che abbiamo un quadro comune del lavoro da fare. Il tema della delimitazione e della demarcazione non è un argomento nuovo e ne abbiamo discusso. Abbiamo adottato una dichiarazione trilaterale in cui abbiamo sancito il fatto che prima di ciò, dobbiamo creare condizioni pertinenti, ovvero creare determinati meccanismi di sicurezza e stabilità al confine tra Armenia e Azerbaigian”, ha affermato Pashinyan, aggiungendo che anche le questioni umanitarie sono state discusse. “Nel complesso, credo che l’incontro di oggi sia stato molto positivo e, ancora una volta, desidero esprimere gratitudine all’alleato strategico dell’Armenia, la Federazione Russa, per questa iniziativa. Credo che se siamo riusciti a creare determinate dinamiche sulla base di questo incontro, possiamo aspettarci risultati concreti. Affermo la volontà dell’Armenia e del suo governo di aprire l’era della pace e dello sviluppo pacifico per il nostro Paese e la nostra regione. Questo è il nostro obiettivo. Dal punto di vista dell’attuazione di questa agenda, l’incontro di oggi è stato favorevole“, ha concluso Pashinyan.

(26 nov 21) DICHIARAZIONE PUTIN – Il nostro lavoro è stato molto costruttivo ed è servito come analisi approfondita della situazione attuale. E’ quanto ha dichiarato il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin dopo il suo incontro con il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan e il Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev. “Abbiamo raggiunto un accordo su una serie di questioni chiave. In primo luogo, abbiamo concordato di creare meccanismi per la demarcazione e delimitazione del confine tra i due paesi entro la fine di quest’anno, e spero vivamente che ciò avvenga il più rapidamente possibile, non ci sono ostacoli per questo. Il secondo accordo riguarda le questioni umanitarie, che sono molto importanti e delicate, e abbiamo compiuto notevoli progressi. Il terzo accordo riguarda l’economia, lo sviluppo delle relazioni economiche e lo sblocco dei corridoi di trasporto. Ciò riguarda la comunicazione ferroviaria e automobilistica. Credo che dobbiamo esprimere la nostra gratitudine ai nostri primi ministri che stanno lavorando su questo tema. La prossima settimana si incontreranno a Mosca, e questo è un altro accordo che abbiamo raggiunto, cioè per riassumere alcuni risultati e annunciare le decisioni che abbiamo concordato oggi“, ha detto Putin, esprimendo gratitudine ai leader di Armenia e Azerbaigian per la loro partecipazione.

(26 nov 21) LA DICHIARAZIONE FINALE DEL VERTICE DI SOCHI – Il Primo Ministro della Repubblica di Armenia Nikol Pashinyan, il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e il Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev hanno adottato una dichiarazione congiunta basata sulla riunione trilaterale, come riportato dal governo dell’Armenia. La dichiarazione recita in particolare quanto segue:
Noi, il Primo Ministro della Repubblica di Armenia N.V.Pashinyan, il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian I.H. Aliyev, Presidente della Federazione Russa V.V. Putin, si è riunito il 26 novembre a Sochi e ha discusso il processo di attuazione della dichiarazione del 9 novembre 2020 sul completo cessate il fuoco e la cessazione di tutti i tipi di operazioni militari nella zona di conflitto del Nagorno-Karabakh e nel processo di attuazione della dichiarazione dell’11 gennaio 2021 sullo sblocco di tutte le infrastrutture economiche e di trasporto della regione.
Abbiamo riaffermato l’impegno per l’ulteriore e coerente attuazione e l’osservanza incondizionata di tutte le disposizioni della dichiarazione del 9 novembre 2020 e della dichiarazione dell’11 gennaio 2021 a beneficio della stabilità, della sicurezza e dello sviluppo economico del Caucaso meridionale. Abbiamo convenuto di intensificare gli sforzi congiunti volti alla soluzione immediata delle restanti questioni derivanti dalle dichiarazioni del 9 novembre 2020 e dell’11 gennaio 2021.
Abbiamo menzionato il contributo significativo della missione di pace russa nella stabilizzazione della situazione e nel garantire la sicurezza nella regione.
Abbiamo convenuto di adottare misure per aumentare il livello di stabilità e sicurezza al confine azero-armeno, per spingere il processo di istituzione di una commissione bilaterale con la partecipazione consultiva della Federazione Russa basata sull’applicazione dei lati, sulla delimitazione e successivamente la demarcazione, del confine di stato tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica di Azerbaigian.
Abbiamo molto apprezzato l’attività del gruppo di lavoro trilaterale sullo sblocco di tutte le comunicazioni economiche e di trasporto della regione, istituito in conformità con la dichiarazione dell’11 gennaio 2021 sotto la presidenza congiunta dei Vice Primi Ministri della Repubblica di Azerbaigian, Repubblica di Armenia e la Federazione Russa. Abbiamo sottolineato la necessità di avviare quanto prima programmi specifici, volti a individuare il potenziale economico della regione.
La Federazione Russa continuerà a fornire l’assistenza necessaria per normalizzare le relazioni tra la Repubblica dell’Azerbaigian e la Repubblica di Armenia, creare un’atmosfera di fiducia tra i popoli azero e armeno e stabilire relazioni di buon vicinato nella regione”.

(26 nov 21) VERTICE A SOCHI – E’ durato quasi tre ore il vertice trilaterale tra Putin, Aliyev e Pashinyan. Dopo i colloqui c’è stato anche un cintro tra il presidente russo e il Primo ministro armeno. Al termine è stato rilasciato un comunicato.

(26 nov 21) AZERI CONSEGNANO DUE PRIGIONIERI – La Commissione statale dell’Azerbaigian per i prigionieri di guerra, gli ostaggi e i cittadini scomparsi informa del trasferimento di due cittadini in Armenia il 26 novembre, uno dei quali è stato fatto prigioniero durante gli scontri al confine del 16 novembre. Secondo i media azeri, uno di loro è Aramyan Arin Zhiraevich, catturato ferito durante le ostilità avvenute al confine il 16 novembre. Il secondo è Mihran Musaelyan, classe 2000. Si tratta di un residente del villaggio Ashan della Repubblica del Nagorno-Karabakh, che si è smarrito il 23 novembre.

(25 nov 21) FONDI DA ARMENIA – L’Armenia ha stanziato quasi 1,44 miliardi di dram (circa 2,7 milioni di euro) al Karabakh come donazione. La decisione è stata presa durante la riunione odierna del governo armeno. I soldi andranno a pagare i servizi di dicembre per l’elettricità, la fornitura di gas e le comunicazioni utilizzate dalla popolazione.

(24 nov 21) RITROVATO CADUTO – I resti di un altro soldato armeno caduto in guerra sono stati ritrovati nei dintorni del villaggio ora occupato di Mataghis. Dopo alcune settimane di interruzione, le squadre di ricerca hanno ripreso le perlustrazioni e sono stati ritrovatio altri resti. Il totale a oggi è di 1701.

(24 nov 21) FORMAT NEGOZIALE – Le autorità georgiane non stanno valutando la possibilità di aderire al format negoziale “3+3” (Azerbaigian, Armenia, Georgia – Russia, Turchia, Iran) per lo sblocco delle comunicazioni economiche e di trasporto nel Caucaso meridionale secondo quanto emerge da una dichiarazione che il governo georgiano ha rilasciato dopo i colloqui tra il rappresentante speciale del primo ministro della Georgia per la normalizzazione delle relazioni con la Federazione russa Zurab Abashidze e il senatore russo Grigory Karasin.

(24 nov 21) INVASIONE AZERA – Nel corso di un diretta live su FB il Primo ministro dell’Armenia ha confermato che dal 12 maggio circa 40-45 kmq di territorio della repubblica di Armenia sono sotto controllo dei militari dell’Azerbaigian. “L’aggressione deve essere fermata, dobbiamo presentare questo problema a tutte le istanze internazionali e perseguire e chiedere che la comunità internazionale eserciti pressioni sull’Azerbaigian in modo che l’aggressione venga fermata“, ha affermato Pashinyan.

(23 nov 21) CONFERMATO VERTICE – Putin, Aliyev e Pashinyan si incontreranno a Sochi (Federazione russa) venerdì 26 novembre. Sembra che non sia in calendario la firma di alcun accordo sulla delimitazione dei confini tra gli Stati. Oggi il Primo Ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan ha ricevuto il Vice Primo Ministro della Federazione Russa Alexey Overchuk e il Vice Ministro degli Affari Esteri Andrey Rudenko che in giornata erano stati anche a colloquio con il presidente Aliyev. All’incontro ha partecipato anche il vice primo ministro armeno Mher Grigoryan. Come riportato dal servizio stampa del governo armeno, durante l’incontro sono state discusse questioni relative all’agenda della cooperazione bilaterale tra Armenia e Russia, nonché le attività della task force trilaterale composta dai vice primi ministri di Armenia, Russia e Azerbaigian. E’ presumibile che vi sia stato uno scambio di informazioni pre vertice.

(23 nov 21) PARLAMENTO OLANDESE – Il 23 novembre il parlamento dei Paesi Bassi ha adottato due mozioni sulle provocazioni dell’Azerbaigian contro l’Armenia e i prigionieri di guerra armeni. Una delle mozioni il parlamento olandese invita il governo a collaborare con l’Unione europea per condurre un’indagine indipendente sui fatti del conflitto tra Armenia e Azerbaigian e riferire i risultati a il parlamento il prima possibile. La seconda mozione cita i gravi problemi dei diritti umani, della libertà di parola, della libertà dei media in Azerbaigian, che si stanno ulteriormente approfondendo. La mozione fa anche riferimento ai prigionieri di guerra armeni che sono ancora detenuti illegalmente in Azerbaigian.

(23 nov 21) RAPPORTO OMBUDSMAN SUI PROCESSI FARSA – L’Ufficio dell’Ombudsman per i diritti umani in Artsakh ha pubblicato un rapporto sul perseguimento doloso da parte dell’Azerbaigian di militari e civili armeni catturati- durante e dopo la guerra dello scorso anno.
Il rapporto fornisce informazioni su procedimenti giudiziari inventati e illegali contro i prigionieri di guerra armeni e i prigionieri civili, il che costituisce una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra relative alla protezione delle persone civili in tempo di guerra e al trattamento dei prigionieri di guerra. A seguito dei 45 processi organizzati illegali, infondati e falsificati, 3 persone (di cui una civile) sono state condannate a 20 anni, 2 persone (civili) a 15 anni, 23 persone a 6 anni, 2 persone a 4 anni, 13 persone a 6 anni di reclusione. I materiali di casi criminali falsi di 2 prigionieri di guerra armeni sono nella corte dei crimini gravi di Ganja. 5 dei prigionieri di guerra armeni sottoposti a processi illegali sono stati rimpatriati il 19 ottobre 2021.

(23 nov 21) CITTADINO ARTSAKH IN MANO AZERA – Un ragazzo di ventuno anni del villaggio di Ashan (regione di Martuni) è finito accidentalmente in territorio controllo dagli azeri ed è ora sotto custodia delle forze dell’Azerbaigian. L’incidente è stato immediatamente segnalato alle forze di pace russe, che hanno chiarito la questione e hanno assicurato che il cittadino è al sicuro. Sono in corso le trattative per il ritorno del residente dalla parte armena.

(22 nov 21) ACCADEMIA DELLE SCIENZE – Il ministro degli Affari esteri della Repubblica di Artsakh David Babayan ha ricevuto la delegazione dell’Accademia nazionale delle scienze della Repubblica di Armenia guidata dal presidente, l’accademico Ashot Saghyan. Durante l’incontro sono state discusse questioni relative alla risoluzione del conflitto azero-Karabakh, politica estera, processi regionali e di costruzione dello stato.

(22 nov 21) TROVATO ALTRO CADUTO – Le operazioni di ricerca dei resti dei militari uccisi durante la terza guerra in Artsakh o ritenuti dispersi sono riprese dopo essere state terminate il 14 ottobre. Il Servizio statale per le situazioni di emergenza di Artsakh informa che oggi una squadra di soccorso ha condotto operazioni di ricerca nella regione di Varanda (Fizuli) e ha trovato i resti di un militare, la cui identità sarà confermata dopo un esame di medicina legale.

(22 nov 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – La Repubblica di Armenia si è rivolta alla Corte europea dei diritti dell’uomo per garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali dei prigionieri di guerra armeni catturati il 16 novembre 2021 durante l’offensiva lanciata dall’Azerbaigian sul territorio sovrano della Repubblica di Armenia. L’Ufficio del Rappresentante della Repubblica di Armenia dinanzi alla Corte EDU ha presentato richiesta alla Corte europea di indicare misure provvisorie ai sensi dell’articolo 39 del Regolamento della Corte contro l’Azerbaigian, miranti a garantire il rispetto dei diritti dei prigionieri alla vita e il divieto di tortura prevista dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

(22 nov 21) POSSIBILE VERTICE ALIYEV-PASHINYAN – Corre voce che a Sochi (Russia) si potrebbero incontrare il presidente azero e il Primo ministro armeno il prossimo venerdì 26 novembre. Il ministero degli Esteri dell’Armenia commenta che saranno fornite informazioni con ragionevole preavviso.

(21 nov 21) CONVERSAZIONE PUTIN-PASHINYAN – Secondo quanto riporta il sito ufficiale del Cremlino, il presidente della Russia Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro della Repubblica di Armenia Nikol Pashinyan.“La discussione sulla situazione nella regione e sulle misure adottate per stabilizzarla è proseguita nel contesto dell’attuazione degli accordi trilaterali sul Nagorno-Karabakh del 9 novembre 2020 e dell’11 gennaio 2021.
Nikol Pashinyan ha espresso gratitudine per gli sforzi di mediazione attivi della Russia
“, afferma la pubblicazione del Cremlino.

(20 nov 21) INAUGURATO MONUMENTO – A Stepanakert è stato inaugurato questa mattina un monumento dedicato alla memoria dei dipendenti del Servizio di Sicrezza nazionale della repubblica di Artsakh morti nella guerra dello scorso anno

(20 nov 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – In un’intervista al fracese “Le figaro” il ministro degli Esteri dell’Armenia ha parlato anche della questione dei prigionieri di guerra. “Ci sono molte prove sul trattamento inumano e degradante e sulla tortura dei prigionieri di guerra armeni. Questi casi sono stati documentati da varie organizzazioni non governative internazionali, tra cui Human Rights Watch. Abbiamo anche video e foto documentati che dimostrano che queste persone sono state catturate, ma l’Azerbaigian non conferma la loro esistenza. Potrebbero essere stati giustiziati in via extragiudiziale, detenuti in prigioni sotterranee o trafficati con organi umani. L’Azerbaigian ha confermato l’esistenza di 40 prigionieri di guerra armeni e ha negato l’esistenza di 100 di loro” ha tra l’altro dichiarato.

(19 nov 21) INCONTRO PASHINYAN-ALIYEV – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev hanno concordato di tenere un incontro a Bruxelles il 15 dicembre nell’ambito del vertice del partenariato orientale dell’UE, secondo quanto riportato da una nota della Unione europea.

(19 nov 21) IL PRESIDENTE AD ASKERAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato una delegazione di giovani nella città di Askeran. Il capo dello stato ha ascoltato le loro preoccupazioni e ha discusso delle questioni urgenti per la regione di Askeran. Inoltre, hanno riflettuto sulle sfide che Artsakh deve affrontare e sul lavoro volto a soddisfare queste sfide.

(19 nov 21) DUE AZERI FERITI DA MINA – Un dipendente dell’Agenzia nazionale dell’Azerbaigian per l’azione contro le mine (Vagif Babayev nato nel 1972) ) e un ufficiale del Servizio di frontiera di Stato (Renat Aghababayev nato nel 1999) sono rimasti gravemente feriti verso le 15 nell’esplosione di una mina anticarro calpestata nella zona di conflitto del Nagorno Karabakh.

(19 nov 21) PRIMA NASCITA IN VITRO – Il primo bambino è nato in Artsakh nell’ambito del programma di fecondazione in vitro. Il Ministero della Sanità della Repubblica di Artsakh lo ha reso noto, aggiungendo che il governo continua ad attuare numerosi programmi nel quadro delle riforme in materia, la cui piena attuazione contribuirà al ripristino della vita normale e alla crescita demografica in Artsakh . Secondo quanto comunicato, negli ultimi otto mesi sono state inviate alla fecondazione in vitro 52 coppie, di cui 39 già fecondate e 17 rimaste incinte.

(19 nov 21) LAVROV SU VERTICE TRILATERALE – Si terrà un incontro trilaterale Russia-Armenia-Azerbaigian sul Nagorno Karabakh, ma ciò richiede il consenso di tutte le parti, ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.

(19 nov 21) ARTSAKH E ABKASIA – Il ministro degli Esteri di Artsakh, David Babayan, ha inviato un messaggio di congratulazioni al neo-ministro degli esteri dell’Abkhazia, Inal Ardzinba,, secondo quanto riferito il dipartimento per le informazioni e le pubbliche relazioni del ministero degli Esteri di Artsakh.

(19 nov 21) ALTRI TRE DECESSI PER COVID – Al momento, 109 persone stanno ricevendo cure ospedaliere ad Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 24 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 49, compresi i giovani, in condizioni gravi.

(18 nov 21) RAFFORZATO PATTUGLIAMENTO RUSSO – Le forze di pace russe stanno pattugliando lungo la linea di delimitazione del confine nel Nagorno Karabakh (Artsakh), secondo quanto riferisce il servizio stampa del ministero della difesa russo. I militari del contingente di mantenimento della pace russo, come parte di un gruppo di pattuglia mobile, hanno marciato attraverso le strade sterrate e di uso comune del Nagorno Karabakh intensificando i controlli in questi giorni di alta tensione fra le parti.

(18 nov 21) AZERI CONSEGNANO CORPI DI CADUTI – Nella tarda serata di ieri a Shushi, la parte azera, attraverso la mediazione del contingente di pace russo, ha trasferito al Servizio statale per le situazioni di emergenza di Artsakh i corpi di 3 militari armeni uccisi dopo l’attacco delle forze armate azere al confine orientale dell’Armenia il 16 novembre. Secondo i dati preliminari, i corpi sono stati evacuati dal villaggio di Ishkhanasar della provincia di Syunik.

(17 nov 21) CONSEGNATO CORPO DI UN CADUTO – Il vice comandante delle truppe dell’Okrug militare meridionale della Russia, il tenente generale Rustam Muradov (gia primo comandante delle forze di pace in Artsakh) è arrivato questa sera a Yerevan da Baku con un aereo che ha trasportato il corpo di un soldato armeno deceduto nell’attacco di ieri, il cui corpo è stato consegnato dagli azeri. Muradov terrà negoziati con le parti per sviluppare un meccanismo per prevenire gli incidenti armati.

.(17 nov 21) SITUAZIONE STABILE AL CONFINE – Il ministero della Difesa dell’Armenia ha riferito che oggi alle 10 la situazione al confine orientale dell’Armenia era relativamente stabile e l’accordo di cessate il fuoco veniva sostanzialmente mantenuto. Il ministero della Difesa ha riportato una sola vittima, ovvero il militare a contratto Meruzhan Harutyunyan (classe 1991). Ci sono 13 militari catturati, la comunicazione con 24 militari è persa e il loro destino rimane sconosciuto. L’azerbaigian lamenta la perdita di sette uomini, il ferimento di una decina e la cattura di un soldato ma alcune fonti non ufficiali parlano di un bilancio molto più alto di perdite.

(17 nov 21) PER GLI AZERI, AZIONE PREVENTIVA – In una conferenza stampa le autorità militari azere hanno rilasciato le solite dichiarazioni di accusa alla parte armena: “Per prevenire un attacco da parte delle forze armate armene, le nostre unità nel sud ovest hanno immediatamente preso delle misure. Inizialmente è stato limitato il movimento degli armeni danneggiando anche i loro mezzi. Un dispositivo anticarro e un mortaio sono stati distrutti

(17 nov 21) DUE DECESSI PER COVID – Il ministero della Salute comunica altri due decessi. Al momento, 132 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 20 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 54, compresi i giovani, in condizioni gravi.

(17 nov 21) CONTINUA PROCESSO FARSA – Continuano in Azerbaigian la farsa giudiziaria contro i prigionieri armeni. Secondo i media azeri, l’inchiesta sul procedimento penale contro due cittadini armeni, Ishkhan Sargsyan e Vladimir Rafayelyan, accusati di terrorismo, è conclusa. I materiali del procedimento penale sono stati inviati al tribunale per i crimini gravi di Ganja. Questi due cittadini armeni sono accusati ai sensi dell’articolo 214.3 del codice penale dell’Azerbaigian; vale a dire, “terrorismo commesso con l’uso di armi da fuoco e oggetti che vengono utilizzati come armi”. Scontata la condanna tra i 15 e i 20 anni…

(16 nov 21) ANNUNCIATO CESSATE-IL-FUOCO – Il ministero della Difesa russo ha annunciato di aver raggiunto un accordo di cessate il fuoco tra Armenia e Azerbaigian.

(16 nov 21) PERDITE AZERE – Secondo alcuni rapporti azeri, al momento ci sono 14 morti, 37 feriti e 5 dispersi dalla parte azera.

(16 nov 21) BILANCIO PROVVISORIO – Secondo quanto afferma il presidente del Comitato permanente per le relazioni estere dell’Assemblea nazionale dell’Armenia Eduard Aghajanyan durante un’intervista, a seguito dell’attacco dell’Azerbaigian alle postazioni militari armene schierate nella direzione orientale del confine armeno-azero, la parte armena ha avuto 15 vittime e altri 7 militari sono stati catturati. Le forze nemiche avrebbero molte vittime. Secondo Aghajanyan, durante le operazioni di difesa, le forze armate dell’Armenia hanno abbattuto quattro mezzi corazzati personali (BTR) e un Ural dell’avversario.

(16 nov 21) 12 SOLDATI ARMENI CATTURATI – Alle 17 (ora locale, le 14 in Italia) la situazione nella direzione orientale del confine armeno, dove le unità delle forze armate dell’Azerbaigian hanno lanciato un attacco, rimane estremamente tesa come riferisce il ministero della Difesa dell’Armenia. L’intensità delle battaglie non si è indebolita. L’avversario continua ad utilizzare artiglieria, mezzi corazzati e armi da fuoco di vario calibro.
A seguito delle operazioni di risposta della parte armena, l’avversario ha subito gravi perdite di personale, quasi una dozzina di unità di veicoli corazzati sono state distrutte o sono fuori servizio. Anche la parte armena ha vittime. I dati sono in fase di verifica. Dodici militari delle forze armate armene (7 militari contrattuali e 5 coscritti) vengono catturati.
Il ministero della Difesa riferisce che continuerà a fornire regolarmente rapporti sulla situazione.

(16 nov 21) SITUAZIONE ANCORA TESA – Il ministero della Difesa ha rilasciato il seguente comunicato: “Dalle 16:00, la situazione nella zona di confine orientale della Repubblica di Armenia continua ad essere estremamente tesa. A seguito delle battaglie lanciate dalle forze armate azere dopo l’attacco alle posizioni armene, la parte armena ha vittime, i cui dettagli sono in fase di verifica, poiché è noto la perdita di due posizioni di combattimento.
Le unità delle forze armate armene, con azioni adeguate, hanno causato al nemico grandi perdite di equipaggiamento militare e manodopera. Le battaglie continuano, la loro intensità non si è indebolita
.”

(16 nov 21) L’ARMENIA INVOCA IL TRATTATO ARMENO RUSSO – Yerevan sta ufficialmente invocando il trattato Armenia-Russia del 1997 chiedendo a Mosca di aiutare a risolvere la situazione al confine armeno-azero, ha detto il segretario del Consiglio di sicurezza Armen Grigoryan alla televisione pubblica. “Riteniamo importante sottolineare che, poiché c’è stato un attacco al territorio sovrano dell’Armenia, ci rivolgiamo alla Russia con un appello a difendere l’integrità territoriale dell’Armenia nel quadro del trattato esistente tra Armenia e Russia del 1997 e nel quadro di la logica dell’attuazione degli obblighi reciproci come parte del trattato“, ha affermato. Ha detto che ci sarà anche una procedura scritta per invocare il trattato. “Vogliamo informare il pubblico e i nostri partner che stiamo avviando questo processo. Ci aspettiamo che la Russia fornisca sostegno e avremo l’opportunità di ripristinare l’integrità territoriale dell’Armenia”, ha affermato. Grigoryan ha aggiunto che è stato ripetutamente affermato che la Russia considera i confini dello stato armeno una “linea rossa”.
Ha notato che l’esercito azero sta violando questa linea rossa dal 12 maggio. “A questo proposito ci stiamo rivolgendo al nostro alleato in modo che saremo in grado di ripristinare l’integrità territoriale della Repubblica di Armenia nel quadro degli obblighi alleati“, ha detto Grigoryan.
Alla domanda se si prevede che il sostegno sia o meno sotto forma di partecipazione a negoziati o assistenza militare, Grigoryan ha affermato: “Se sarà possibile risolvere questa situazione con i negoziati, allora risolvete con i negoziati, in caso contrario, per fornire sufficienti forze armate”. assistenza all’Armenia in modo che l’Armenia sia in grado di risolvere la situazione“, ha affermato.

(16 nov 21) BATTAGLIA SU CONFINE ARMENIA – Verso le 13 (ora locale), le unità delle forze armate azere hanno lanciato un’altra provocazione in direzione del confine orientale dell’Armenia, sparando sulle posizioni armene.
L’esercito armeno ha adottato contromisure per contrastare l’avanzata dell’avversario. Alle 14,30 la situazione rimane tesa secondo quanto riferisce il ministero della Difesa di Yerevan. “Sono in corso battaglie localizzate durante le quali l’avversario utilizza artiglieria, equipaggiamento corazzato e armi da fuoco di vario calibro. La parte armena sta portando avanti azioni adeguate. La situazione è sotto il controllo delle forze armate armene“. Un nuovo comunicato rilasciato poco fa riferisce: “Alle 15:00, la situazione al confine orientale della Repubblica di Armenia non è cambiata in modo significativo. Ci sono battaglie locali con l’uso di artiglieria, mezzi corazzati e armi da fuoco di diverso calibro. Il nemico ha grandi perdite di veicoli corazzati e manodopera. Le informazioni sulle vittime e sui feriti sono in fase di chiarimento da parte armena. In questo momento è chiaramente noto circa 4 feriti.” Secondo un quotidiano armeno, vicino al premier Pashinyan, il bilancio sarebbe di dieci morti, sei prigionieri e la perdita di due posizioni militari ma non c’è conferma di quanto riferito.

(16 nov 21) ALTRI 5 DECESSI PER COVID – Anche se la percentuale di casi positivi sui test effettuati sta lentamente scendendo, in Artsakh permangono gravi le conseguenze dell’ondata di Covid abbattutasi nelle ultime settimane. ieri altre cinque persone sono decedute. Ci sono altri 20 pazienti in condizioni critiche e 60 in condizioni gravi.

(16 nov 21) AMARAS E DADIVANK – Secondo quanto riferiscono le autorità russe, circa 4000 pellegrini armeni hanno visitato – scortati dalle forze di pace – i monasteri di Dadivank e Amaras. Il primo si trova in territorio occupato dagli azeri, il secondo è prossimo alla linea di contatto e sotto tiro del nemico.

(15 nov 21) PASTORE AZERO MUORE PER MINA – Un cittadino azero di 41 anni è morto nell’esplosione di una mina ad Akna (Aghdam). La stampa locale riporta che Aghayev Zaur Isaoglu ha calpestato una mina antiuomo mentre pascolava il bestiame ed è morto sul colpo.

(15 nov 21) OCCUPAZIONE AZERA – Baku ha proclamato le sezioni occupate del territorio armeno come “territorio sovrano dell’Azerbaigian“. Come risulta dalla dichiarazione rilasciata dal portavoce del Ministero degli affari esteri dell’Azerbaigian Leyla Abdullayeva in risposta alla dichiarazione rilasciata dal primo ministro Nikol Pashinyan durante la sessione del Consiglio di sicurezza dell’Armenia, “i militari azeri stanno svolgendo le loro funzioni ufficiali nel sovrano territorio dell’Azerbaigian”. Nella sua dichiarazione, tutti i tentativi della parte armena di resistere alle oscene invasioni delle forze armate azere sono etichettati come “provocazione“.

(15 nov 21) NUOVO MINISTRO DIFESA ARMENIA – Con decreto del presidente Armen Sarkissian, Suren Papikyan (già vice Primo ministro) è stato nominato ministro della Difesa dell’Armenia in sostituzione di Arshak Karapetyan.

(15 nov 21) COMUNICATO SU AZIONE AZERA – Il 14 novembre, intorno alle 13, unità delle forze armate azere, con il supporto di veicoli blindati, hanno invaso il territorio sovrano della Repubblica di Armenia (RA) in una delle sezioni orientali del confine armeno-azero. Lo ha notato il Consiglio di sicurezza dell’Armenia in una dichiarazione rilasciata lunedì. Il comunicato prosegue così: “Come risultato delle azioni delle forze armate dell’Azerbaigian, quattro posizioni di combattimento delle forze armate armene erano finite in un blocco. A seguito dei negoziati, l’equipaggiamento militare e le truppe azere che hanno invaso il territorio sovrano della Repubblica di Armenia sono usciti dal territorio dell’Armenia, le unità delle forze armate della Repubbliuca di Armenia sono state estratte dalle suddette quattro posizioni di combattimento, tuttavia, i militari azeri che hanno invaso il territorio sovrano della Repubblica di Armenia nel maggio di quest’anno continuano a essere schierati nella sezione menzionata.”

(14 nov 21) PRESIDENTE VISITA COMUNITA’ DI ASKERAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato i villaggi di Sznek e Mkhitarashen della regione di Askeran. Il Capo dello Stato ha seguito il lavoro svolto nell’ambito di programmi finanziati dallo stato e di beneficenza, ha discusso con i residenti locali le questioni sociali, economiche e di sicurezza delle comunità e ha risposto alle loro domande.

(14 nov 21) TENSIONE A CONFINE ARMENIA – Verso le 13:00 ora locale, unità delle forze armate azere hanno tentato di assicurarsi una posizione avanzata nella direzione orientale del confine tra Armenia e Azerbaigian, all’altezza di Sisian nel Syunik (Armenia meridionale). Ne è seguito un violento scambio di colpi per respingere il tentativo di incursione azera. Al momento non si ha notizia di feriti dalla parte armena. Alle 16 (locali) la situazione rimane tesa e sono in corso trattative con mediazione russa.

(14 nov 21) ALTRI DUE DECESSI PER COVID – Il ministero della Salute informa che si sono verificati altri due decessi per Covid. Al momento, 145 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 20 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 75, compresi i giovani, in condizioni gravi.

(13 nov 21) SOSPESE RICERCHE RESTI – Le squadre di emergenza dell’Artsakh dallo scorso 18 ottobre hanno sospeso le ricerche di resti di soldati armeni nei territori ora occupati dalle forze dell’Azerbaigian. Complessivamente, dalla fine della guerra, sono stati ritrovati 1697 corpi.

(13 nov 21) INCIDENTE A CHECK POINT – Questa mattina a un check point lungo la strada Stepanakert-Berdzor (Lachin) un uomo ha lanciato una granata. La strada è stata chiusa al transito per alcune ore anche perchè la parte azera ha cominciato a sparare su alcuni veicoli in transito. L’autore del gesto (di 46 anni), Norayr Yeremyan, risulta essere il fratello del ventiduenne che l’8 novembre era stato ucciso da soldati dell’Azerbaigian mentre sulla stessa strada era intento a riparare una condotta idrica. In quella occasione altre tre persone erano rimaste ferite. L’uomo è stato preso in custodia dalle forze russe e poi consegnato alla parte armena. Gli azeri lamentano tre feriti (il sergente Hafiz Nasibov e due commilitoni).

(11 nov 21) COMUNICATO GRUPPO DI MINSK OSCE – I copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE (Andrew Schofer degli Stati Uniti d’America, Igor Khovaev della Federazione Russa e Brice Roquefeuil della Francia) hanno rilasciato una dichiarazione sulla riunione dei ministri degli Esteri armeno e azero Ararat Mirzoyan e Jeyhun Bayramov. La dichiarazione recita quanto segue:
Il 10 novembre i copresidenti si sono incontrati separatamente a Parigi con il ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov e il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan. I copresidenti hanno ospitato entrambi i ministri degli Esteri in una riunione congiunta, aperta dal ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian .
Alle riunioni ha partecipato anche il Rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE (PRCiO) Andrzej Kasprzyk. I copresidenti e i ministri degli Esteri hanno proseguito le discussioni avviate a New York su una serie di possibili misure di deescalation e sui prossimi passi del processo, compresi i futuri incontri in questo formato e la visita proposta dei copresidenti nella regione.
I copresidenti e i ministri hanno inoltre discusso dello stato di attuazione degli impegni assunti nella dichiarazione trilaterale del 9 novembre. I copresidenti hanno ribadito l’importanza di compiere progressi sulle questioni umanitarie, compresi, tra l’altro, i detenuti, lo sminamento, le persone scomparse, il reinsediamento volontario degli sfollati e la protezione dei siti storici e culturali, e hanno invitato le parti a fornire un accesso illimitato ai organizzazioni umanitarie internazionali. I copresidenti hanno inoltre sottolineato l’importanza di evitare la retorica infiammatoria e le azioni provocatorie.

I copresidenti si sono incontrati con i rappresentanti del Ministero degli affari esteri francese e dell’Eliseo il 10 e 11 novembre per discutere i loro sforzi in corso per aiutare le parti a trovare soluzioni globali a tutte le restanti questioni relative o derivanti dal conflitto del Nagorno Karabakh in conformità con il loro mandato».

(11 nov 21) COMUNICATO UNIONE EUROPEA – Questa settimana segna il primo anniversario della cessazione delle ostilità in ed intorno al Nagorno Karabakh a seguito dell’accordo di cessate il fuoco firmato da Armenia e Azerbaigian. Lo rileva in un comunicato il portavoce per la politica estera dell’Unione Europea – e in occasione del primo anniversario della fine dei 44 giorni di guerra scatenata dall’Azerbaigian contro l’Artsakh (NagornoKarabakh). Il comunicato prosegue così: “L’Unione Europea si rammarica della perdita di vite inflitte durante queste ostilità ed estende le sue condoglianze alle famiglie di coloro che sono stati uccisi o feriti. Sebbene le ostilità siano cessate, molte questioni in sospeso devono ancora essere affrontate per passare a una soluzione negoziata, globale e sostenibile. Chiediamo in particolare il rigoroso rispetto del cessate il fuoco, l’immediato rilascio di tutti i prigionieri rimasti, la piena cooperazione sullo sminamento e l’allentamento delle tensioni nelle aree di confine. L’UE resta impegnata a promuovere un Caucaso meridionale pacifico e prospero ed è attivamente impegnata a contribuire al consolidamento della pace e alla ricostruzione postbellica. Ha svolto un ruolo importante nel rilascio dei prigionieri e nella consegna delle mappe dei campi minati. L’UE ha inoltre sostenuto le persone colpite dal conflitto con oltre 17 milioni di euro in assistenza umanitaria, anche per lo sminamento e la pronta ripresa. L’UE è inoltre pronta a sostenere la riduzione dell’escalation e la delimitazione delle frontiere fornendo assistenza tecnica, se necessario alle parti, e incoraggia la connettività e la riapertura della cooperazione economica nel Caucaso meridionale. Guardando al futuro, è necessaria una soluzione globale per porre fine a più di tre decenni di conflitti e sofferenze. Per raggiungere questo obiettivo, l’UE continuerà ad essere in contatto attivo con i pertinenti partner internazionali, in particolare i copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE, e li sostiene pienamente nell’adempimento del loro mandato, lavorando con l’Armenia e l’Azerbaigian su una soluzione globale a tutte le questioni in sospeso problemi.”

(10 nov 21) INCONTRO MINISTRI ESTERI – Oggi il ministro francese per l’Europa e gli affari esteri Jean-Yves Le Drian ha avuto incontri separati con i ministri degli esteri armeno e azero Ararat Mirzoyan e Jeyhun Bayramov, in visita a Parigi per partecipare alla 41a sessione della Conferenza generale dell’UNESCO. Secondo il ministero degli Esteri francese, al termine dei colloqui bilaterali, Le Drian ha aperto la riunione congiunta dei ministri armeno e azero sotto gli auspici dei Co-presidenti del Gruppo OSCE di Minsk – e che è chiamato a proseguire le discussioni iniziate nel New York il 23 settembre.

(10 nov 21) RIUNIONE SULLA SICUREZZA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato oggi una consultazione sulle questioni di sicurezza con i capi delle fazioni parlamentari, presenti il segretario del Consiglio di sicurezza e i capi delle strutture di potere.

(10 nov 21) STATUA AL PACIFICATORE RUSSO – Una statua di un pacificatore è stata svelata nei locali di un campo militare russo nelle vicinanze di Stepanakert in onore del primo anniversario dell’ingresso del contingente di pace russo nel Nagorno-Karabakh. Tra i partecipanti alla solenne cerimonia di inaugurazione della statua c’erano il vice comandante dell’Okrug militare meridionale, il tenente generale Rustam Muradov e il comandante del contingente di mantenimento della pace russo in Nagorno-Karabakh Genady Anashkin. Il monumento fuso ritrae un pacificatore con munizioni e un Kalashnikov sulla spalla, che abbraccia una ragazza fragile che gli porge un bouquet di fiori. Il prototipo del monumento è un vero membro della missione di pace. Durante la cerimonia è stata anche collocata una capsula del tempo che trasmette un messaggio alle generazioni.

(10 nov 21) INAUGURATA CHIESA ORTODOSSA RUSSA – La prima chiesa ortodossa è stata aperta nel Nagorno-Karabakh, nell’area della città militare russa situata nelle vicinanze di Stepanakert. Tra i partecipanti alla cerimonia di apertura c’erano il vice comandante dell’Okrug militare meridionale, il tenente generale Rustam Muradov e il comandante del contingente di mantenimento della pace russo in Nagorno-Karabakh Genady Anashkin.

(10 nov 21) UN ANNO DI VIOLAZIONI AZERE – Nell’anno successivo alla dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020, la parte azera ha deliberatamente e intenzionalmente continuato le sue azioni criminali contro il popolo di Artsakh, di cui abbiamo ripetutamente affermato e informato le organizzazioni internazionali e le organizzazioni per i diritti umani nell’ultimo anno. Lo fa notare in una dichiarazione del difensore civico per i diritti umani di Artsakh, Gegham Stepanyan che sottolinea il carattere pianificato e coordinato delle azioni turco-azere. Le statistiche presentate dall’Ufficio del Procuratore della Repubblica dell’Artsakh mostrano che nell’ultimo anno sono stati commessi 56 crimini dalle forze armate azerbaigiane situate vicino agli insediamenti civili della Repubblica dell’Artsakh, in relazione ai quali sono stati avviati 43 procedimenti penali. A seguito di atti criminali azeri, 2 civili e 9 militari sono stati uccisi, 24 civili e 44 militari sono stati vittime di tentativo di uccisione, 9 civili e 28 militari hanno ricevuto ferite da arma da fuoco di vario grado, 6 persone sono state aggredite fisicamente, 2 sono state minacciato di morte. A seguito di violazioni criminali dell’Azerbaigian sui diritti di proprietà, sono stati causati danni alla proprietà di 17.710.000 dram (circa 32000 euro) a cittadini dell’Artsakh. A seguito della distruzione deliberata di proprietà o dell’intento criminale di danneggiare la proprietà, 5 case residenziali, 3 macchinari agricoli, 7 veicoli, 2 macchine edili sono stati colpiti o presi di mira, 3 frutteti e seminativi sono stati dati alle fiamme, un un gran numero di bovini è stato preso di mira con armi da fuoco a lungo raggio. Nell’ultimo anno sono stati regolarmente sparati colpi dalle basi azere dislocate vicino agli insediamenti armeni, i cui proiettili sono caduti sui tetti delle case o in luoghi pubblici, violando così l’immunità psicologica della popolazione civile. Un rapporto sui dettagli di tutti i casi registrati e le loro conseguenze sarà preparato dal personale dell’Artsakh Human Rights Ombudsman per la presentazione agli organismi internazionali.

(10 nov 21) NUOVE MIRE AZERE SU SHUSHI – L’Azerbaigian sta tentando di includere la città armena di Shushi, ora nel territorio occupato dell’Artsakh, nella rete delle città creative dell’UNESCO.

(10 nov 21) PRIGIONIERI DEGLI AZERI – Decine di residenti dell’Artsakh sono finiti in prigionia azera durante la guerra di 44 giorni nel 2020. Il difensore civico per i diritti umani di Artsakh Gegham Stepanyan ha dichiarato questo oggi durante una conferenza stampa a Stepanakert con i media russi, aggiungendo che l’Azerbaigian ha confermato la informazioni su 40 residenti di Artsakh in cattività azera, e tre dei quali sono civili. Secondo Stepanyan, le autorità di Artsakh non sanno nulla del destino di 20 residenti, che sono principalmente anziani e persone con disturbi mentali.

(9 nov 21) COMUNICATO DI MOSCA – Un comunicato è stato diffuso dal Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa in occasione dell’anniversario degli accordi trilaterali tra i vertici della Federazione Russa, dell’Armenia e dell’Azerbaigian. Tra l’altro vi si legge che “a partire dal 2 dicembre 2020, con la partecipazione delle forze di pace russe, sono stati restituiti un totale di 122 prigionieri di guerra e persone detenute. Di questi 122, 105 sono stati restituiti in Armenia, 17 in Azerbaigian e 3 pacchi di mappe di campi minati sono stati trasferiti alla parte azera“. Inoltre il comunicato recita che “da dicembre 2020 a giugno 2021, il Ministero russo per le situazioni di emergenza ha consegnato nella regione 1.581 tonnellate di merci umanitarie e 800 tonnellate di materiali da costruzione“. Il lungo documento riporta anche che la Russia continua “a compiere sforzi per una rapida soluzione alle restanti sfide umanitarie, compreso il rilascio di tutti i detenuti, il chiarimento del destino di tutte le persone scomparse, il trasferimento dei corpi dei defunti e la fornitura di mappe minerarie completamente precise. È importante anche garantire la sicurezza degli oggetti del patrimonio culturale, religioso e storico” e punta a “raggiungere coerentemente gli obiettivi per lo sblocco di tutte le comunicazioni economiche e di trasporto nel Caucaso meridionale che sono formulati nella dichiarazione adottata dai leader di Russia, Azerbaigian e Armenia l’11 gennaio 2021“.

(9 nov 21) AZERI ACCUSANO GLI ARMENI – Dopo molte ore di silenzio il ministero degli Esteri dell’Azerbaigian ha rilasciato una nota su quanto accaduto ieri (quattro civili armeni colpiti, un morto e tre feriti) accusando gli armeni stessi. Baku sostiene che il contingente di pace russo non era stato avvertito, come solitamente accade, della presenza degli operai al lavoro sulla condotta idrica (che serve proprio un posto di guardia della forza di pace russa) e quindi la presenza degli uomini in quella zona (peraltro “neutrale” non era giustificata. Alla luce di quanto dichiarato dagli azeri, si deve presumere che l’uccisione a sangue freddo di un uomo e il ferimento di altri tre era pienamente giustificato…

(9 nov 21) IL PRESIDENTE RENDE OMAGGIO AGLI EROI – Il presidente Arayik Harutyunyan ha visitato il memoriale della città di Stepanakert in occasione del primo anniversario degli giornata dedicata agli eroi martiri nella terza guerra di Artsakh e ha reso loro omaggio dell’Artsakh. Inoltre, il capo dello Stato ha visitato il pantheon militare e ha deposto fiori sulle tombe delle vittime di tutte le guerre dell’Artsakh.

(9 nov 21) IL PARLAMENTO IN SEDUTA SPECIALE – Oggi, alle ore 11, è stata convocata una seduta speciale dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh ai sensi della Costituzione dell’Artsakh e del regolamento interno dell’Assemblea nazionale, nonché su iniziativa dei suoi parlamentari. All’ordine del giorno di questa seduta è stata discussa la dichiarazione del parlamento sul diritto inalienabile del popolo di Artsakh a vivere liberamente e in modo indipendente.

(9 nov 21) ANNIVERSARIO FIRMA ACCORDO TRILATERALE – Ricorre oggi il primo annivaresario della firma dell’accordo trilaterale del 9 novembre 2020 che ha posto fine alla guerra di aggressione contro l’Artsakh. Il ministero degli Affari esteri di Stepanakert ha rilasciato al riguardo un comunicato. “Un anno fa, il 9 novembre 2020, grazie agli attivi sforzi di mediazione della Federazione Russa, è stata firmata una dichiarazione trilaterale dal Presidente della Federazione Russa, dal Primo Ministro dell’Armenia e dal Presidente dell’Azerbaigian“. Il comunicato prosegue così: “La firma della dichiarazione trilaterale ha permesso di porre fine alla guerra di aggressione di 44 giorni scatenata dall’Azerbaigian contro Artsakh con il diretto coinvolgimento militare della Turchia, nonché di terroristi internazionali e mercenari del Medio Oriente, e ha gettato le basi per l’ingresso delle forze di pace russe nel territorio di Artsakh per mantenere la pace nella zona del conflitto tra Azerbaigian e Karabagh. La dichiarazione trilaterale svolge anche un ruolo importante nel garantire la riabilitazione postbellica della Repubblica di Artsakh“. Qui il testo completo del comunicato

(9 nov 21) DETTAGLI SU AGGRESSIONE AZERA – Emergono dettagli sulla gravissima violazione azera di ieri. Verso le 15:00 di lunedì, un militare ancora non identificato delle forze armate azere è entrato, da un’area attualmente sotto il controllo dell’esercito azero, nel luogo chiamato “sotto Shushi” lungo la strada Shushi-Berdzor in Artsakh e ha aperto il fuoco personale che stava provvedendo a riparare una condotta idrica. A seguito di ciò, Martik Yeremyan, un residente di Stepanakert nato nel 1998, è morto sul posto dopo aver ricevuto una ferita da arma da fuoco alla testa, mentre Gevorg Melkumyan, Gagik Ghazaryan e Armen Sargsyan hanno riportato ferite da arma da fuoco.

(8 nov 21) HARUTYUNYAN SI VACCINA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan si è vaccinato contro il COVID-19 nella giornata odierna secondo quanto riferisce il Ministero della Salute dell’Artsakh. Il capo dello Stato ha sottolineato l’importanza della vaccinazione come mezzo efficace per combattere il coronavirus.

(8 nov 21) SPARI AZERI, MORTI E FERITI CIVILI ARMENI – Il Servizio di Sicurezza Nazionale dell’Artsakh ha ricevuto segnalazioni secondo le quali intorno alle 15:00 (ora locale) gli azeri hanno sparato colpi di pistola contro i civili che lavoravano alle condutture dell’acqua in un incrocio vicino alla città di Shushi. Il Servizio di sicurezza nazionale riferisce che quattro civili sono stati trasferiti all’ospedale di Stepanakert, aggiungendo che un civile è morto e gli altri tre civili stanno ricevendo assistenza medica.

(8 nov 21) ALIYEV DA SHUSHI TUONA CONTRO GLI ARMENI – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha tenuto un altro discorso militarista approfittando del primo anniversario della fine della guerra provocata dall’aggressione militare del suo Paese contro l’Artsakh e l’Armenia. Per enfatizzare ancora di più le sue parole, il discorso è stato pronunciato nella città armena di Shushi, attualmente occupata dall’Azerbaigian, dove il presidente dell’Azerbaigian era arrivato in uniforme militare e accompagnato da sua moglie, Mehriban Aliyeva. L’essenza del discorso, che è stato ascoltato con attenzione da diverse dozzine di militari azerbaigiani, era di lodare personalmente lui e l’esercito azero nonchè additare ancora una volta gli Armeni come “il nemico”. Lungi dall’aver assunto una posizione più conciliante a un anno dalla fine del conflitto il dittatore azero ha invece rincarato la dose di insulti al popolo armeno e ancora una volta ha confermato che è stato l’Azerbaigian a scatenare la suddetta aggressione militare contro il Nagorno Karabakh il 27 settembre 2020.

(8 nov 21) AGGIORNAMENTO COVID – Altre quattro persone a cui era stato diagnosticato il COVID-19 sono morte in Artsakh secondo quanto riferito dal Ministero della Salute dell’Artsakh. Ieri sono stati condotti un totale di 314 test di coronavirus con 106 nuovi casi di questa malattia. Al momento, 146 persone stanno ricevendo cure ospedaliere ad Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 19 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 85, compresi i giovani, in condizioni gravi. Finora quest’anno ad Artsakh sono stati condotti un totale di 18.603 test di coronavirus e i risultati di 2.728 di loro sono risultati positivi.

(6 nov 21) DOCUMENTATA ALTRA DISTRUZIONE PATRIMONIO ARMENO – L’organizzazione “Monument watch” ha documentato con immagini satellitari la distruzione di altro patrimonio armeno nei territori occupati. Questa volta a farne le spese sono stati il monumento ai caduti, la scuola e la casa della cultura del piccolo villaggio di Madatashen nella regione di Askeran.

(6 nov 21) CIVILE AZERO SALTA SU MINA – Un civile azero, intento a lavori nei campi, è morto a seguito dell’eplosione di una mina in località Mekhakavan nel territorio occupato della regione di Hadrut.

(5 nov 21) SEMINARIO SU MARKETING IN ARTSAKH – Il 5 novembre, presso il club “Hub Artsakh” del Paul Eluard Francophone Center di Stepanakert, si è tenuto un seminario intitolato “Your Brand from Artsakh to the International Market”. Il seminario è stato condotto da David Gabrielyan, fondatore e direttore di Nakhshun Tea e BIB Digital Marketing Agency. “Hub Artsakh” opera da oltre un mese nella Vahe Fatal Hall del Paul Eluard Francophone Center di Stepanakert. Il fondatore è Vahe Keushgueryan e il direttore esecutivo è Shushan Keshishyan.

(5 nov 21) CONFERMA AZERA SU CORPI RITROVATI – Ad oggi, l’Azerbaigian ha consegnato alla parte armena circa 1.700 corpi di militari uccisi. Così ha dichiarato il ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov durante una conferenza in un’università secondo quanto riferisce Haqqin.az.

(4 nov 21) AZERBAIGIAN CONDANNATO – La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha rilasciato le sentenze dei casi relativi al residente del villaggio armeno di Karmiraghbyur Mamikon Khojoyan e al residente del villaggio di Chinari Karen Petrosyan che sono stati catturati e torturati dall’Azerbaigian nel 2014. La Corte ha concluso che Baku ha violato gli articoli 2 (diritto alla vita), 3 (divieto di tortura) e 5 (diritto alla libertà e alla sicurezza) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e ha obbligato l’Azerbaigian a pagare 40.000 euro per ogni caso. Mamikon Khojoyan, 77 anni, è stato catturato dall’Azerbaigian nel gennaio 2014. Il 4 marzo è stato consegnato all’Armenia ed è morto a casa dieci settimane dopo. La causa della morte è stata, secondo il rapporto forense post mortem, un’intossicazione generale dell’organismo. Karen Petrosyan è stato catturato dalle truppe azere il 7 agosto 2014. L’8 agosto 2014 le autorità azere hanno annunciato che il sig. Petrosyan era morto inaspettatamente, secondo le informazioni preliminari, a causa di “insufficienza cardio-polmonare acuta e miocardica”.

(4 nov 21) GRUPPO DI MINSK – Brice Roquefeuil è stato nominato nuovo copresidente francese del gruppo OSCE di Minsk, secondo il sito web del governo francese. Roquefeuil sostituirà Stephane Visconti, in carica dall’ottobre 2016.

(4 nov 21) AGGIORNAMENTO COVID – Si segnalano purtroppo altri due decessi per Covid nella giornata di ieri. Un totale di 207 test di coronavirus sono stati condotti ieri in Artsakh e da cui sono stati confermati 88 nuovi casi di questa malattia. Al momento, 144 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per COVID-19 e i medici affermano che 20 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 74, compresi i giovani, in condizioni gravi.

(4 nov 21) FORMATO NEGOZIALE – Baku continua a discutere con i partner la creazione del meccanismo di cooperazione regionale “3+3” con tre repubbliche del Caucaso meridionale (Armenia, Azerbaigian e Georgia), nonché con Russia, Iran e Turchia attraverso i canali diplomatici. Questo è ciò che l’assistente del presidente dell’Azerbaigian, capo della divisione di politica estera dello staff del presidente Hikmet Hajiyev ha detto oggi all’agenzia TASS. Nel frattempo, il presidente dell’Azerbaigian Aliyev ha lamentato l’assenza di una risposta da parte dell’Armenia sulla questione della delimitazione dei confini. Ilham Aliyev ha espresso la sua insoddisfazione al riguardo durante il suo discorso all’apertura del Forum globale di Baku, intitolato “Il mondo dopo il COVID-19″.”L’Azerbaigian ha proposto all’Armenia di iniziare a lavorare su un accordo di pace. Noi [cioè, l’Azerbaigian] non vogliamo parlare di guerra, ma di pace. Abbiamo proposto di iniziare il lavoro di delimitazione e demarcazione dei confini [con l’Armenia]. Ma, sfortunatamente, non è stata ricevuta alcuna risposta [dall’Armenia]“, ha detto Aliyev.

(4 nov 21) CASA IN FIAMME, UN MORTO – Il 3 novembre alle 21:16 la divisione regionale per le situazioni di emergenza nella regione di Martuni ha ricevuto una segnalazione secondo cui un incendio era divampato nella comunità Kaghartsi. Secondo i dati preliminari, una casa stava bruciando e all’interno c’era una donna anziana. Due squadre dei vigili del fuoco sono state immediatamente inviate sul luogo dell’incidente e sono state assistite da cinque residenti della comunità. L’incendio è stato spento alle 12:30 e ha lasciato completamente bruciata la casa a due piani del residente, e il corpo è stato trovato all’interno della casa.

(3 nov 21) VISITA IN USA – Il ministro di Stato, Artak Beglaryan, è in visita negli Stati Uniti dovesono programmati incontri con le istituzioni armene. Un ricevimento è stato tenuto all’ambasciata della Repubblica di Armenia a Washington.

(3 nov 21) AMNISTIA IN AZERBAIGIAN – Per volontà del presidente azero Aliyev, numerosi detenuti comuni delle prigioni dell’Azerbaigian saranno liberati per festeggiare il primo anniversario della vittoria in guerra.

(3 nov 21) INCONTRO PASHINYAN CON HAROUTYUNYAN – Il Primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha incontrato il presidente della Repubblica di Artsakh Arayik Harutyunyan con il quale ha analizzato la situazione attuale. “Attribuiamo importanza alla piena ripresa del processo negoziale nell’ambito della Co-presidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE, dove, come i Co-presidenti hanno ripetutamente sottolineato, la soluzione definitiva e globale del conflitto del Nagorno Karabakh e il chiarimento dello status del Nagorno Karabakh , si svolgono sulla base dei famosi principi, compreso il diritto delle nazioni all’autodeterminazione” ha dichiarato il premier dell’Armenia. Dal canto suo, il presidente dell’Artsakh ha affermato che “entro la fine dell’anno metteremo in funzione almeno 300 appartamenti solo nella capitale Stepanakert. Si parla degli appartamenti di nuova costruzione. Certo, una parte riguarda la costruzione prebellica, ma oltre a questo, siamo riusciti a iniziare a costruire migliaia di appartamenti e completeremo la costruzione di almeno 2500-3000 appartamenti entro la fine del 2022“. Ringraziando il governo dell’Armenia per l’assistenza fornita all’Artsakh ha aggiunto che “sono sicuro che risolveremo completamente i problemi abitativi, infrastrutturali e sociali in 2-3 anni“.

(3 nov 21) COVID IN ARTSAKH – Ieri sono stati condotti in Artsakh 242 test Covid-19 dai quali sono risultati 102 nuovi casi di coronavirus. Al momento, 180 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 17 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 85, compresi i giovani, in condizioni gravi. Ieri sono stati registrati quattro altri decessi. Provvedimenti di quarantena (lockdown) entreoranno in vigore dalle 22 di domani sino al primo dicembre nella capitale Stepanakert e nelle altre comunità urbane dell’Artsakh.

(3 nov 21) TRANSITI DA E PER ARTSAKH – Nel mese di ottobre le forze di pace russe hanno assicurato circa mille transiti di veicoli nel corridoio di Lachin a beneficio di circa 6800 persone secondo quanto comunica il ministero della Difesa di Mosca.

(2 nov 21) VIOLAZIONI AZERE – Oggi nel pomeriggio alcune unità dell’esercito azero hanno aperto il fuoco irregolare con fucili in direzione della comunità Karmir Shuka della regione di Martuni dell’Artsakh dove peraltro in mattinata la partte azera aveva consegnato a quella armena i resti di altri undici caduti. Non si registrano feriti. Colpi di arma da fuoco sono stati anche uditi provenienti dalla parte azera nella sezione del villaggio di Sargsashen, regione di Martuni.

(2 nov 21) AZERI CONSEGANO 11 CORPI – La parte azera, accompagnata dalle forze di pace russe, martedì ha consegnato alla parte armena – nei pressi del villaggio di Karmir Shuka della regione di Martuni inArtsakh – i resti di altri 11 armeni che sono stati uccisi durante la terza guerra di Artsakh e sono stati considerati dispersi. Le loro identità saranno determinate dopo gli esami medico-legali. Al momento non è dato sapere quando e come siano morti i militari armeni.

(1 nov 21) AIUTI AGLI SFOLLATI – Specialisti del centro di risposta umanitaria del contingente di mantenimento della pace russo nel Nagorno Karabakh (Artsakh) hanno fornito assistenza umanitaria mirata agli sfollati interni (IDP) e alle famiglie numerose nella capitale Stepanakert secondo quanto riferisce il servizio stampa del ministero della Difesa russo. Ai residenti vengono forniti anche beni di prima necessità: scarpe e vestiti, detersivo, scaldavivande, elettrodomestici da cucina, cibo, biancheria da letto, articoli per l’igiene personale e giocattoli. Da novembre 2020, più di 6.700 sfollati interni nel Nagorno Karabakh hanno ricevuto assistenza umanitaria e medica dalle forze di pace russe.

(1 nov 21) NUOVE MISURE ANTI COVID – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato oggi un’ampia consultazione di lavoro sull’attuale situazione epidemiologica nella repubblica. Il ministro della Salute Mikayel Hayriyan ha consegnato un rapporto in cui affermava che i casi di COVID-19 sono aumentati di quasi dieci volte a ottobre e che il Ministero della salute ha attualmente forniture mediche sufficienti per organizzare la lotta contro la pandemia. Tuttavia, secondo Hayriyan, è necessario prendere in considerazione le pratiche principali per raggiungere il successo. Il capo dello Stato ha ritenuto molto preoccupante la crescita dinamica dei casi di infezione e ha sottolineato la risolutezza delle autorità a inasprire ulteriormente le restrizioni esistenti. Al riguardo, Harutyunyan ha dato diverse istruzioni che entreranno in vigore a partire dal 2 novembre. Nella giornata odierna si sono registrati altri tre decessi per Covid.

(29 ott 21) DUE DECESSI PER COVID – L’ondata di Covid abbattutasi sull’Artsakh ha mietuto due nuove vittime. Al momento ci sono 164 pazienti che stanno ricevendo cure di cui 20 in condizioni critiche e 77 gravi.

(29 ott 21) AIUTI UMANITARI – Specialisti del centro di risposta umanitaria del contingente di mantenimento della pace russo, insieme a rappresentanti di una fondazione di beneficenza, hanno fornito assistenza umanitaria alle famiglie numerose e agli sfollati che vivono in una delle regioni remote del Nagorno Karabakh (Artsakh) secondo quanto riferisce il servizio stampa del Ministero della Difesa russo. Le forze di pace russe hanno organizzato un’azione umanitaria nel villaggio di Gishi, nella regione di Martuni. Più di 2 tonnellate di merci umanitarie – materiale scolastico, scarpe, vestiti e un gruppo di continuità – sono state trasferite alla gente del posto.

(28 ott 21) ALIYEV RINGRAZIA LA TURCHIA – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha inviato un messaggio di congratulazioni al presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan in occasione della Giornata nazionale della Turchia. Aliyev ha espresso gratitudine ad Ankara per il “sostegno politico e morale” di Erdogan e del fraterno Stato turco nell’aggressione contro il Nagorno-Karabakh e l’Armenia. Colpisce l’uso dell’esprezzione: di fatto, la partecipazione diretta della Turchia, l’uso dei suoi aerei, veicoli aerei senza equipaggio e attrezzature di terra e il trasporto di militanti sono stati ben altro che un semplice “sostegno morale”.

(27 ott 21) AZERI RUBANO BESTIAME – 32 mucche e 11 vitelli sono stati rubati dai soldati azeri a un allevatore armeno del villaggio di Chartar nella regione di Martuni. Il bestiame stava pascolando ai limiti della zona di contatto, nella fascia di rispetto, quando i soldati nemici sono avanzati e lo hanno portato via causando un danno di circa 26.000 dollari.

(26 ott 21) NUOVO INSEDIAMENTO IN COSTRUZIONE – Nel villaggio di Aygestan (Askeran) sono partiti i lavori per un nuovo insediamento abitativo che fornirà abitazioni agli sfollati di guerra. L’area totale dell’insediamento nello schema di calcolo del progetto sarà di 52 ettari e l’area dei terreni adiacenti sarà di 1000-1300 metri quadrati. Il nuovo insediamento avrà 254 case private con 2, 3, 4 e 5 stanze. I lavori di costruzione delle case private sono eseguiti dalla “Kapavor” LLC. Le case residenziali vengono costruite con il sostegno finanziario del governo di Artsakh.

(26 ott 21) ERDOGAN E ALIYEV NEI TERRITORI OCCUPATI – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e il presidente turco Tayyip Erdogan hanno familiarizzato con la costruzione dell’autostrada Ahmedbeyli-Varanda (Fizuli)-Shushi nei territori occupati dell’Artsakh. Inoltre, come riportato da AzerTac, i capi di stato hanno assistito all’inaugurazione del primo tratto dell’autostrada Horadiz-Jrakan (Jabrayil) – Kovsakan (Zangilan) – Aghbend (“corridoio Zangezur”) ed hanno verificato lo stato di avanzamento dei lavori della superstrada per Shushi. Inoltre, i due dittatori hanno formalmente inaugurato l’aeroporto di Fizuli (Varanda) i cui lavori di realizzazione sono stati completati alcuni mesi fa e che ha già visto i primi aerei atterrare il 5 settembre scorso.

(26 ott 21) DECESSI PER COVID – Due persone sono decedute in conseguenza del Covid. Al momento, 135 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 18 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 70, compresi i giovani, in condizioni gravi.

(25 ott 21) PROPOSTO SCAMBIO DI DIPINTI – Stepanakert ha offerto a Baku di scambiare i dipinti azeri che ha con quelli rimasti nel Museo statale di belle arti di Shushi. Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione, della scienza, della cultura e dello sport dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), Lusine Gharakhanyan, in una conferenza stampa a Stepanakert. “Dopo la prima guerra dell’Artsakh [nei primi anni ’90], 40 dipinti azeri sono passati sotto il controllo della parte armena. Per 30 anni, la parte azera non ha nemmeno cercato di riprendersi quei dipinti. Questo li descrive bene, non esso? Ora abbiamo trasmesso la nostra proposta [a loro], ma non abbiamo ancora ricevuto risposta. Che dire, sono un popolo che non apprezza la cultura, non crea cultura e non [la] conserva” ha aggiunto il ministro. Un certo numero di preziosi dipinti armeni sono rimasti nella galleria di Shushi di Artsakh, che ora è sotto l’occupazione azera. Gharakhanyan ha osservato che in cambio di questi dipinti, Artsakh “non ha nient’altro da scambiare” con Baku “tranne i 40 dipinti azeri“. La suddetta proposta di Artsakh è stata passata alle autorità azere attraverso le forze di pace russe.

(25 ott 21) ALTRO DECESSO PER COVID – Un’altra persona è morta a causa del Covid in Artsakh dove la pandemia sta recrudescendo nelle ultime settimane. Al momento 135 persone stanno ricevendo cure ospedaliere, nove sono in condizioni critiche mentre 59 si trovano in gravi condizioni.

(23 ott 21) VOCI SU POSSIBILE VERTICE ARMENO-AZERO – Se verrà raggiunto un accordo sullo svolgimento di un vertice Russia-Armenia-Azerbaigian, lo annuncerà il Cremlino secondo quanto ha affermato il portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov. “Se verrà raggiunto un tale accordo, lo informeremo in tempo utile“, ha detto Peskov. In precedenza, una fonte a conoscenza della situazione ha detto all’agenzia RIA Novosti che il prossimo incontro tra i leader di Russia, Armenia e Azerbaigian potrebbe svolgersi a Mosca entro i primi dieci giorni di novembre e che le parti avrebbero dovuto firmare una dichiarazione trilaterale al quell’incontro.

(22 ott 21) RIUNIONE SU CORONAVIRUS – Il ministro di Stato dell’Artsakh Artak Beglaryan, in viaggio d’affari all’estero, ha tenuto oggi una consultazione a distanza sulle attività di prevenzione della diffusione del COVID-19 e sulle cure e i servizi medici. Gli specialisti del Ministero della Salute di Artsakh hanno presentato le tendenze attuali del coronavirus, le condizioni di salute dei pazienti e le statistiche sulle vaccinazioni. I partecipanti hanno scambiato opinioni sulla situazione epidemiologica del coronavirus ad Artsakh e sulle misure che vengono prese. Beglaryan ha incaricato i capi degli organi plenipotenziari di lavorare in modo più coordinato e ha sottolineato l’aumento dell’efficacia delle attività. Ha anche sottolineato l’importanza di misure complesse per garantire la sicurezza alimentare.

(21 ott 21) RILASCIATI AUTISTI IRANIANI – L’Azerbaigian ha rilasciato i due camionisti iraniani arrestati in quanto “colpevoli” di aver trasportato merci in Artsakh senza autorizzazione azera. Erano detenuti da alcune settimane a Baku dove sono stati consegnati all’ambasciata iraniana.

(21 ott 21) SMENTITO SCIOGLIMENTO ESERCITO – La dichiarazione di Ashot Harutyunyan, membro del consiglio di amministrazione della ONG “Popolazione armena sfollata con la forza da Shushi”, che su richiesta della parte azera, Artsakh Il presidente starebbe per sciogliere l’esercito non corrisponde alla realtà. La portavoce del Presidente della Repubblica di Artsakh, Lusine Avanesyan, ha dichiarato che “l’Esercito di difesa dell’Artsakh è stato e rimane uno dei principali garanti della sicurezza della Repubblica di Artsakh. La questione dello scioglimento dell’Esercito di Difesa non è nell’agenda del governo di Artsakh. Tutte le discussioni relative all’Esercito di Difesa riguardano la riorganizzazione, il riarmo, la modernizzazione e altre questioni. Abbiamo molto da fare per costruire il nostro futuro e l’esercito gioca un ruolo chiave per i nostri piani futuri”, ha affermato Lusine Avanesyan.

(21 ott 21) TRANSITI VIA LACHIN – Le forze di pace russe hanno assicurato il viaggio sicuro di oltre 200 veicoli di transito e circa 1.000 persone da e per il Nagorno-Karabakh (Artsakh) nel corso dell’ultima settimana secondo quanto riferisce il servizio stampa del ministero della Difesa russo.

(20 ott 21) PRESIDENTE A TAGHAVARD – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato oggi il villaggio di Taghavard nella regione di Martuni, dove gli sono stati presentati i programmi realizzati quest’anno grazie ai finanziamenti del governo e agli enti di beneficenza. Come riferito dallo staff presidenziale, il Capo dello stato ha convocato una consultazione di lavoro sul posto e ha discusso le questioni del villaggio che richiedono soluzioni urgenti, nonché i programmi di sviluppo e la questione della fornitura di appartamenti agli sfollati.

(20 ott 21) AIUTI DAGLI USA – Il Comitato per gli stanziamenti del Senato degli Stati Uniti ha pubblicato oggi i suoi disegni di legge sugli stanziamenti per l’anno fiscale 2022, che includono una raccomandazione di $ 2 milioni in aiuti ad Artsakh. I fondi saranno principalmente destinati a interventi di sminamento postbellico.

(20 ott 21) SMILITARIZZAZIONE CONFINI ARMENIA – L’ex ambasciatore degli Stati Uniti in Armenia John Evans appoggia la proposta del difensore dei diritti umani (difensore civico) dell’Armenia Arman Tatoyan, che chiede la creazione di una zona di sicurezza smilitarizzata al confine del paese con l’Azerbaigian e l’immediato allontanamento delle forze azere dalle vicinanze dei villaggi e delle strade che collegano le città armene.

(20 ott 21) L’AZERBAIGIAN IMPONE CONDIZIONI ALLA CRI – Il capo del Servizio di sicurezza dello Stato dell’Azerbaigian e presidente della Commissione statale per militari, prigionieri di guerra e persone scomparse, Ali Nagiyev, ha ricevuto una delegazione guidata dal vicepresidente Gilles Carbonnier del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). “È stato sottolineato che, tenendo conto delle nuove realtà nella regione, le visite dei rappresentanti del CICR nei territori dell’Azerbaigian che sono temporaneamente sotto il controllo delle forze di pace russe, sono possibili solo attraverso il territorio dell’Azerbaigian e non dell’Armenia” riferiscono i media azeri. La frase “territori dell’Azerbaigian che sono temporaneamente sotto il controllo delle forze di pace russe” si riferisce presumibilmente all’Artsakh e “attraverso il territorio dell’Azerbaigian” al corridoio di Lachin che in realtà collega l’Armenia e l’Artsakh.

(19 ott 21) 5 PRIGIONIERI RITORNANO – Un nuovo gruppo di cinque prigionieri di guerra armeni è stato trasferito da Baku a Yerevan via aerea. Si tratta di Mels Ambardanyan, Rafik Karapetyan, Zhora Manukyan, Sedrak Soghomonyan e Hovsep Manukyan, che sono stati condannati a sei anni di reclusione in Azerbaigian. L’ex comandante della missione di pace russa in Artsakh, il generale dell’esercito Rustam Muradov, ha viaggiato con i prigionieri di guerra armeni. L’ultima volta che i prigionieri di guerra sono stati restituiti è stato il 7 settembre, e si trattava di Artur Nalbandyan e Aramayis Torozyan, catturati il ​​14 luglio 2021 nel territorio del lago Sev della provincia di Syunik; in cambio, il soldato azero Jamil Babayev, che è stato trovato e detenuto in una delle case nella città di Martakert di Artsakh, era stato trasferito dalla parte azera.

(19 ott 21) EROE DI ARTSAKH – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha assegnato il più alto riconoscimento statale postumo “Eroe dell’Artsakh” al sergente minore Albert Hovhannisyan, il mitragliere diciannovenne dell’esercito di difesa che è diventato un nome familiare quando una foto di lui che sparava con un obice durante l’ultima guerra divenne rapidamente un’immagine iconica che simboleggiava lo spirito combattivo e il morale degli armeni.

(19 ott 21) TRASFERITI I RESTI DI ALTRO CADUTO – L’Azerbaigian ha trasferito i resti di un altro militare dalla parte armena dopo i negoziati avvenuti oggi a Shushi secondo quanto riferisce un comunicato stampa del Servizio di sicurezza nazionale dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh). Il comunicato afferma inoltre quanto segue: “L’identità del militare sarà confermata dopo una perizia di medicina legale. Dal 13 novembre 2020, sono stati confermati un totale di 1.686 resti, compresi i resti di civili, a seguito di operazioni di ricerca e scambio di corpi”.

(19 ott 21) SITUAZIONE COVID IN ARTSAKH – Un totale di 142 test COVID-19 sono stati condotti ieri in Artsakh e da e sono stati individuati 31 nuovi casi, tra cui due bambini, di coronavirus, secondo quanto riferisce il Ministero della Salute dell’Artsakh. Al momento, 90 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che 12 pazienti sono in condizioni critiche mentre altri 42 sono in condizioni moderate.

(18 ott 21) AIUTI UMANITARI DALLA RUSSIA – La Russia ha consegnato 10 tonnellate di aiuti umanitari, raccolti da organizzazioni di beneficienza, per i residenti di Artsakh secondo quanto riferisce una nota del ministero della Difesa russo in una nota. Il carico, comprendente cibo, giocattoli per bambini, cancelleria e attrezzature per le istituzioni educative delle comunità di confine di Artsakh, è stato trasportato con un cargo atterrato a Yerevan e dalla capitale armena istradato con un convoglio verso Stepanakert. I beni saranno forniti agli asili nido, alle scuole, alle famiglie numerose, a coloro che hanno perso i propri cari, alle persone bisognose e alle famiglie degli sfollati interni.

(17 ott 21) MONDIALI SAMBO – L’atleta dell’Artsakh, Azat Andryan, ha vinto la medaglia di bronzo (categoria 58 kg) ai camoionati del mondo di sambo disputati in Grecia dal 15 al 17 ottobre. Andryan è stato costretto ovviamente a gareggiare sotto le insegne dell’Armenia.

(16 ott 21) SMENTITE FALSE INFORMAZIONI – L’Esercito di difesa dell’Artsakh smentisce i rapporti secondo cui alcune delle sue posizioni e un posto di comando sono assediati. “Le informazioni diffuse da alcuni utenti di Facebook su posizioni “assediate” e un posto di comando sono false“, ha affermato l’Esercito della Difesa in una dichiarazione, aggiungendo che questi falsi rapporti “manipolativi” cercano di fuorviare il pubblico.

(15 ott 21) PASHINYAN: ARMENIA PRONTA A SCAMBIO CAMPI MINE CON PRIGIONIERI – L’Armenia è pronta a consegnare le mappe dei campi minati all’Azerbaigian in cambio dei prigionieri. Lo ha affermato il primo ministro armeno Nikol Pashinyan durante la odierna riunione online del Consiglio dei capi di Stato dei paesi membri della CSI. Il Primo Ministro ha aggiunto con rammarico che, contrariamente all’ottavo punto della dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020, l’Azerbaigian non ha ancora restituito tutti i prigionieri armeni, sia quelli di guerra che i civili detenuti illegalmente in Azerbaigian Pashinyan ha ribadito la disponibilità di Yerevan a fornire a Baku le mappe dei campi minati che non danneggiano gli interessi di sicurezza dell’Armenia.

(15 ott 21) VISITA AI SOLDATI FERITI – Questa mattina, insieme al ministro della Salute dell’Artsakh Mikayel Hayriyan e al difensore dei diritti umani Gegham Stepanyan, il Ministro di Stato Artak Beglaryan ha visitato tutti e sei i soldati feriti nell’aggressione azerbaigiana di ieri. Il personale medico ha illustrato le condizioni di salute dei feriti, riferendo che a seguito degli interventi chirurgici, le condizioni di uno solo di loro sono ancora valutate gravi, ma la sua vita non è in pericolo.

(15 ott 21) NOTA DI STEPANAKERT SU ATTACCO AZERO – Il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato una nota di protesta in merito all’attacco azero di ieri sera. “L’Azerbaigian mira a ottenere l’esodo degli armeni dall’Artsakh attraverso azioni aggressive e intimidazioni. Questa politica è anche un duro colpo per la Russia e per la missione di pace russa. Il ministero degli Esteri dell’Artsakh qualifica la politica dell’Azerbaigian come terrorismo e manifestazione di un atteggiamento distruttivo. Ribadiamo ancora una volta che Artsakh non sarà minacciato da tali misure. Gli armeni di Artsakh sono determinati a vivere nella loro patria storica e a difendere la loro sovranità e dignità“, recita tra l’altro la dichiarazione.

(15 ott 21) SITUAZIONE STABILE – Una nota del ministero della Difesa dell’Artsakh riferisce di una situazione stabile lungo tutta la linea di contatto. Risulta confermato che i militari armeni feriti nell’attacco azero di ieri sera sono stati colpiti da un drone.

(14 ott 21) RIFERITI COLPI CONTRO VILLAGGI ARMENI – Colpi di arma da fuoco, anche con armi di grande calibro, sono stati sparati dalle postazioni azere contro alcuni insediamenti in Artsakh. In particolare vengono riferiti incidenti nei villaggi di Nor Shen (regione di Martuni) e Harav (regione di Askeran). Colpita ambulanza dell’esercito di difesa.

(14 ott 21) ATTACCATA POSTAZIONE DIFESA ARMENA – Nella serata le forze armate azere hanno aperto il fuoco contro una base militare dell’esercito di difesa nella zona di confine orientale di Artsakh, a seguito della quale sei militari hanno ricevuto ferite da arma da fuoco. Il comando del contingente di mantenimento della pace russo ad Artsakh è stato immediatamente informato sull’incidente, si legge in un comunicato stampa diffuso dall’Esercito di Difesa di Artsakh. “Il ministero della Difesa della Repubblica di Artsakh dichiara di continuare a mantenere l’impegno a mantenere il regime di cessate il fuoco e invita anche la parte azera ad astenersi dall’intraprendere azioni che possano destabilizzare la situazione“, si legge anche nel comunicato stampa.

(14 ott 21) SMENTITA MORTE SOLDATO AZERO – Le “informazioni” diffuse dal Ministero della Difesa dell’Azerbaigian secondo cui un militare delle Forze Armate dell’Azerbaigian è stato ucciso a seguito di un colpo di pistola sparato dalle unità dell’Esercito di Difesa [del Nagorno-Karabakh] il 14 ottobre intorno alle 6:15 pm è falso e non corrisponde alla realtà. Lo afferma il comunicato stampa diffuso dal ministero della Difesa dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh).

(14 ott 21) ALTRI RITROVAMENTI – Due nuovi ritrovamenti nella regione occupata di Hadrut portano il bilancio totale dalla fine della guerra a 1.685

(14 ott 21) PELLEGRINAGGIO A DADIVANK – il ministro dell’Istruzione, della scienza, della cultura e dello sport dell’Artsakh, Lusine Karakhanyan, durante una discussione di lavoro all’Assemblea nazionale dell’Armenia ha preannunciato la possibile ripresa dei pellegrinaggi a Dadivank da parte dei fedeli armeni che dal maggio scorso non hanno più possibilità di accedere al sito. “La parte armena ha a che fare con un vicino estremamente aggressivo con il quale è estremamente difficile comunicare e condurre negoziati. Ma grazie alle forze di pace russe, Dadivank, ad esempio, rimane con noi. Ci sono sei sacerdoti lì. Ma, secondo l’accordo raggiunto durante l’incontro moscovita del Catholicos di tutti gli armeni Karekin II e del patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia, riprenderà il pellegrinaggio a Dadivank“, ha sottolineato Karakhanyan. Ha aggiunto che il pellegrinaggio al monastero di Amaras ad Artsakh continua.

(13 ott 21) RESTI RITROVATI – Iresti di altri due soldati armeni caduti in guerra sono stati ritrovati nella regione occupata di Hadrut dalle squadre di emergenza. Il totale dei ritrovamenti ha raggiunto quota 1683 dalla fine della guerra.

(13 ott 21) ALIYEV DELUSO DALL’IRAN – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha smentito le dichiarazioni iraniane sull’impegno di Israele nel Nagorno-Karabakh (Artsakh), al confine con l’Iran. Le autorità iraniane sospettano che l’Azerbaigian stia collaborando strettamente con Israele. Teheran ha accusato Israele di aver tentato di raggiungere il confine iraniano attraverso l’Azerbaigian cercando di sfruttare l’attuale situazione nel Nagorno- Karabakh, oltre a provocare un conflitto nelle relazioni Baku-Teheran. La situazione si è aggravata con la detenzione di due camionisti iraniani “colpevoli” di aver trasportato merci nel territorio dell’Artsakh rimasto sotto controllo armeno; i due camionisti peraltro secondo alcune voci sarebbero stati rilasciati oggi dopo svariati giorni di prigionia ma il governo di Baku ha ufficialmente smentito la loro liberazione.

(13 ott 21) ALIYEV NON VUOLE VISITE IN ARTSAKH – Il presidente azero Ilham Aliyev chiede alle forze di pace russe di “impedire l’ingresso illegale di cittadini stranieri nel Karabakh”. Lo ha detto in un’intervista al quotidiano italiano la Repubblica. Aliyev si è dichiarato soddisfatto per le attività della forza di pace russa nel Nagorno Karabakh (Artsakh) ma allo stesso tempo ha espresso la speranza che la parte russa impedisca “l’ingresso illegale” di cittadini stranieri in Karabakh. “In particolare, c’è una domanda sugli stranieri che devono ottenere il permesso dall’Azerbaigian per visitare i territori azeri che sono sotto la zona di responsabilità delle forze di pace russe”, ha detto Ilham Aliyev.”Abbiamo informato le autorità russe e il ministero della Difesa russo di questo al fine di porre fine a tali incidenti.

(12 ott 21) CONVOGLI AZERI – I militari dell’unità di polizia militare del contingente di mantenimento della pace russo hanno scortato in sicurezza i convogli azeri attraverso il Nagorno Karabakh (Artsakh) secondo quanto riferisce il servizio stampa del ministero della Difesa russo. L’unità della polizia militare russa ha accompagnato due convogli azeri di 40 veicoli, che trasportavano attrezzature da costruzione, materiali e cibo, sulla rotta Shushi-Karmir Shuka-Kajar e ritorno. Il mese scorso, le forze di pace russe hanno assicurato il passaggio sicuro di 78 convogli azeri attraverso il corridoio di Lachin, così come le rotte Shushi-Karmir Shuka-Kajar e Mataghis-Getavan-Vank e ritorno.

(12 ott 21) ASSEMBLEA PARLAMENTARE CONSIGLIO D’EUROPA – Ruben Rubinyan, il capo della delegazione armena presso la P.A.C.E., ha illustrato in conferenza stampa oggi due rapporti che riguardano da vicino l’Armenia e che sono stati disucssi nel corso dell’ultima sessione plenaria. Il primo si riferisce alle elezioni parlamentari dello scorso giugno e il secondo riguarda la situazione umanitaria in Artsakh. Parlando di questo secondo rapporto il capo della delegazione ha osservato che tutti i punti di interesse per la parte armena sono stati pienamente presi in considerazione in quel rapporto. “Il rapporto era in preparazione da mesi. In effetti, rifletteva tutte le questioni che volevamo documentare per iscritto. In particolare, dice che la [anzidetta] guerra è una violazione degli impegni assunti dalle parti in conflitto, e la P.A.C.E. dovrebbe studiare questo problema. Viene registrato anche il trasferimento di mercenari siriani in Karabakh con l’assistenza della Turchia, così come la loro partecipazione diretta alla guerra. Inoltre, l’Azerbaigian è chiaramente chiamato a chiedere che Baku restituisca [tutti] i Prigionieri di guerra armeni immediatamente”, ha aggiunto Rubinyan. Ha osservato che il rapporto parla anche dei pericoli che minacciano il patrimonio culturale armeno e condanna l’esistenza di una falsa nozione “albanese” [la cosidetta Albania caucasica] in Azerbaigian. Il deputato armeno ha dato una risposta negativa quando gli è stato chiesto se i membri della delegazione armena alla P.A.C.E. avessero comunicato con i membri della delegazione turca o azera al di fuori della sessione.

(10 ott 21) ELEZIONI AMMINISTRATIVE – Quattro comunità dell’Artsakh hanno votato oggi per eleggere i rispettivi sindaci e consigli locali. Precisamente, si è votato nei villaggi di Herher (Martuni), Khachmach e Cashashat (Askeran) e nel villaggio di Nor Khazanchi. Le votazioni sono terminate alle 20 e tutti e 4 i seggi elettorali sono stati chiusi. Secondo i dati ricevuti dalle Commissioni elettorali territoriali Askeran, Martakert e Martuni della Repubblica di Artsakh, dopo la votazione hanno preso parte alle elezioni 440 cittadini (59,2%).

(9 ott 21) UCCISO CIVILE DA CECCHINO AZERO – Un civile è stato ucciso questa mattina in Artsakh (Nagorno-Karabakh) da un cecchino dell’esercito azero. La notizia è stata diramata da Hunan Tadevosyan, portavoce del Servizio statale della Protezione civile dell’Artsakh. Intorno alle 13:15 (ora locale), il dipartimento di polizia regionale di Martakert ha riferito che Aram Tepnants (nato nel 1966) residente nella città di Martakert, è stato ferito a morte mentre si trovava nel frutteto di melograni vicino alla città, raggiunto da un colpo sparato da un cecchino delle forze armate azere. L’informazione su quanto accaduto è stata trasmessa al Comando delle forze di pace russe in Artsakh.

(9 ott 21) FERITO DA AZERI SOLDATO ARMENO – Misak Khachatryan, un soldato a contratto di un’unità del Ministero della Difesa dell’Armenia, è stato ferito da un colpo sparato delle forze armate azere in direzione delle posizioni armene nella regione dell’Ararat al confine armeno-azero , precisamente nella sezione di Yeraskh. L’incidente è avvenuto il 9 ottobre intorno alle 12:50. Il ministero della Difesa ha informato che la vita del militare non è in pericolo.

(8 ott 21) SI DISCUTE UN FORMATO NEGOZIALE – L’ipotesi che venga creato un nuovo formato negoziale 3+3 (Armenia, Azerbaigian, Georgia, Iran, Turchia e Russia) è allo studio dei governi interessati (ne ha parlato di recente anche il ministro degli Esteri russo Lavorv con il suo collega) e non è stato escluso a priori dall’Armenia. Il format si focalizzerebbe soprattutto sul problema dei trasporti regionali.

(8 ott 21) ANNIVERSARIO SHUSHI – Ricorre oggi il primo anniversario del bombardamento della cattedrale di Shushi da parte delle forze azere. Nella medesima gionata la chiesa del S. Salvatore fu colpita due volte. A un anno di distanza le autorità azere hanno organizzato un’altra visita alla città armena occupata, Questa volta un viaggio del genere è stato organizzato per gli addetti stampa delle ambasciate in Azerbaigian secondo quanto riportano i media azeri. L’ultima volta è stata organizzata una visita del genere per gli ambasciatori accreditati in Azerbaigian.

(6 ott 21) OMBUDSMAN ARMENIA AL PARLAMENTO ITALIANO – Alla Commissione Parlamentare per i Diritti Umani della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano, il Difensore dei Diritti Umani (Ombudsman) dell’Armenia, Arman Tatoyan, ha presentato i rapporti e le solide prove sulle torture e i maltrattamenti azerbaigiani dei prigionieri armeni dopo la guerra di settembre-novembre 2020. Tatoyan ha sottolineato l’urgenza di restituire tutti i prigionieri armeni ancora detenuti in Azerbaigian, sottolineando che i rispettivi requisiti internazionali sono stati gravemente violati e che sono considerati merce di scambio militare e politica. Tatoyan si è soffermato anche sul dispiegamento illegale di militari azeri sulle strade tra le comunità dell’Armenia dopo la guerra, e le loro incursioni nel territorio sovrano dell’Armenia nelle province di Gegharkunik e Syunik e le loro conseguenze.

(6 ott 21) ALTRO RITROVAMENTO – I resti di un altro caduto armeno sono stati scoperti nella zona occupata di Jrakan (Jabrayil) dalle squadre di ricerca. Il totale dei ritrovamenti dalla fine della guerra sale 1681.

(6 ott 21) PRIGIONIERO TORNA IN ARMENIA – Il trentaduenne Artur Davidyan che si trovava prigioniero in Azerbaigian, catturato dagli azeri dopo essere malauguratamente finito il 22 agosto dall’Artsakh nel territorio ora occupato dal nemico, è stato rilasciato.Un aereo lo ha riportato questa sera in Armenia. Lo ha annunciato il vice ministro di Yerevan, Suren Papikyan. Verso le 21 di quella domenica, il tenente senior delle forze armate armene Artur Borisovich Davidyan aveva lasciato il luogo di dispiegamento permanente senza a quanto pare il permesso del comando superiore e si era perso nella nebbia.

(6 ott 21) PRESIDENTE MATTARELLA SU NAGORNO KARABAKH – Il Gruppo di Minsk dell’Osce è il formato in cui sarà possibile trovare una soluzione sostenibile e pacifica. E’ quanto ha affermato oggi a Roma il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in una dichiarazione congiunta con il presidente dell’Armenia Armen Sarkissian che è in visita di Stato in Italia insieme alla moglie Noune Sarkissian. “Abbiamo parlato di trovare una soluzione sostenibile e a lungo termine al conflitto del Nagorno Karabakh. Abbiamo ovviamente ribadito il fatto che il Gruppo di Minsk è il formato in cui sarà possibile trovare una soluzione sostenibile e pacifica”, ha detto, aggiungendo di esprimere il suo sostegno ai parenti di coloro che sono morti durante il conflitto e a coloro che morto durante la recente guerra. “L’Italia incoraggia i due Paesi a trovare il giusto dialogo e a contribuire allo sviluppo della regione”, ha sottolineato Mattarella.

(6 ott 21) UNIONE EUROPEA PRONTA AD AIUTARE – L’Unione europea è pronta a condividere la sua esperienza con l’Azerbaigian e l’Armenia nel settore della demarcazione e delimitazione delle frontiere. Questo è quanto ha affermato il nuovo capo della delegazione dell’Unione europea (UE) in Azerbaigian Peter Michalko durante un incontro con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev.

(6 ott 21) DICHIARAZIONI ALIYEV SU CONFINI E COMUNICAZIONI – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha dichiarato che il processo di apertura delle comunicazioni con l’Armenia è “parzialmente avviato”. Aliyev ha ricevuto a Baku il nuovo capo della delegazione dell’Unione europea (UE) in Azerbaigian, Peter Michalko. Il presidente dell’Azerbaigian ha dichiarato che il suo Paese vuole voltare pagina e migliorare le relazioni con la vicina Armenia. “Siamo pronti ad avviare negoziati su un accordo di pace, delimitazione [del confine], apertura delle comunicazioni; questo processo è parzialmente iniziato. Ma credo che se l’Unione europea partecipa attivamente – vedo che c’è un tale desiderio -, può aiutarci in molti settori. In generale, la situazione nel Caucaso meridionale potrebbe raggiungere una scala completamente nuova, cosa che non accadeva da 30 anni. Può anche essere un fattore molto importante per la stabilità, la prevedibilità e la pace“, ha dichiarato il presidente azero.

(5 ott 21) ALTRI RITROVAMENTI – I resti di altri due caduti armeni sono stati recuperati dalle squadre di ricerca nella zona occupata di Varanda (Fuzuli). Il totale dalla fine della guerra raggiunge il numero di 1680.

(5 ott 21) CORRIDOIO DI LACHIN – Il presidente Harutyunyan ha voluto fornire precisazioni riguardo la possibile istituzione di un checkpoint nel corridoio di Lachin (Berdzor). “È escluso che ci sarà un checkpoint azero nel corridoio. Il corridoio è formato e se c’è un checkpoint, non è un corridoio, è una strada monitorata. Non esiste una cosa del genere.”

(5 ott 21) GIORNATA DEGLI INSEGNANTI – In occasione della Giornata dedicata agli insegnati il presidente della repubblica ha ricevuto una delegazione di familiari di insegnati che sono morti per la guerra dello scorso anno.

(5 ott 21) HARUTYUNYAN SU RUSSIA – In un incontro con alcuni studenti il presidente dell’Artsakh si è soffermato sul ruolo della Russia. A lungo termine, in una certa misura, indefinitamente, dobbiamo avere un partner con cui difendere la nostra sicurezza, ha dichiarato il presidente. “Voi comprendete i rischi nella regione. È la Russia; non vediamo un sistema di sicurezza condiviso con nessun altro Paese. Allo stesso tempo, dobbiamo trasformare, ricostruire il nostro Esercito di Difesa, renderlo pronto al combattimento per garantire congiuntamente la nostra sicurezza, se necessario“, ha detto. “Dobbiamo fare dell’istruzione la nostra principale ‘arma’. La nostra sicurezza, i nostri dati demografici, la nostra economia socioeconomica; l’istruzione deve essere al centro di tutto. Dobbiamo essere in grado di avviare e attuare una chiara politica di riforme“, ha affermato il presidente di Artsakh.

(4 ott 21) SPARI AZERI CONTRO CAMION ARMENO – Un camion logistico delle forze armate armene è stato danneggiato dal fuoco azero nella sezione di Yeraskh del confine armeno-azero intorno alle 23:30. Il ministero della Difesa ha informato che non ci sono vittime tra il personale.

(4 ott 21) PASHINYAN ANNUNCIA CONDIZIONI PER TRATTATIVE – “Abbiamo espresso la nostra disponibilità ad avviare il processo di delimitazione e demarcazione dei confini tra Armenia e Azerbaigian. A mio parere, dovremmo iniziare creando le condizioni necessarie per farlo. Il rapido ritorno di [tutti gli armeni] prigionieri, ostaggi e altri detenuti [in Azerbaigian] è una questione molto importante“. Lo ha affermato il primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, durante il briefing congiunto in Lituania con la sua collega lituana, Ingrida Simonyte. “In vista di un possibile incontro con il presidente dell’Azerbaigian, sono pronto a portare con me tutte le mappe [del campo minato] che rappresentano una minaccia umanitaria, non hanno alcuna funzione di sicurezza per l’Armenia, esprimendo la speranza che il presidente dell’Azerbaigian porti con sé il Prigionieri di guerra [armeni], ostaggi e altri detenuti. Inoltre, dovremmo prendere in considerazione non solo coloro la cui cattura è stata ufficialmente confermata, ma anche i nostri cittadini che, secondo le nostre informazioni, si trovano in Azerbaigian, ma il fatto della cattura non è stato confermato. Dobbiamo essere coerenti nell’agenda che adottiamo, così come dobbiamo dettagliare le nostre idee sulla soluzione di tutte le questioni. A questo proposito, l’apertura delle comunicazioni regionali è molto importante. È necessario accettare scenari di sblocco delle comunicazioni, che non approfondiscano l’isolamento dei paesi e dei popoli della regione gli uni dagli altri, ma, al contrario, creino le condizioni per la loro pacifica convivenza. Sono lieto di notare che i Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE hanno, di fatto, iniziato a intensificare le proprie attività. In questo contesto, valuto positivamente l’incontro dei ministri degli esteri di Armenia e Azerbaigian a New York. L’attuazione del programma di apertura di un’era di sviluppo pacifico non è facile. D’altra parte, credo che non ci sia alternativa alla pace. Questa agenda deve essere implementata passo dopo passo”, ha aggiunto Pashinyan.

(2 ott 21) ALIYEV VUOLE LE MAPPE – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev chiede che l’Armenia consegni mappe chiare che mostrino completamente tutti i campi minati. “Se loro [cioè l’Armenia] mostrano buona volontà, noi [cioè l’Azerbaigian] risponderemo in modo appropriato“, ha aggiunto. “Poiché l’Armenia non ci ha consegnato quelle mappe, 150 soldati e civili sono stati uccisi o feriti in quasi un anno dopo la fine della guerra [del Nagorno-Karabakh]”.

(1 ott 21) ACCUSE AZERE CONTRO GLI ARMENI – L’Azerbaigian ha dichiarato alcuni armeni ricercati con l’accusa di aver commesso crimini durante la propria aggressione militare su larga scala contro l’Artsakh e l’Armenia. Il procuratore generale dell’Azerbaigian, Kamran Aliyev, ha annunciato che sono ricercati 24 armeni, secondo quanto riportato dai media azeri. Inoltre, sono stati avviati 79 procedimenti penali. Il procuratore generale dell’Azerbaigian ha aggiunto che circa 300 persone che “hanno commesso crimini contro i militari azeri durante la prima guerra del Karabakh e il regime di cessate il fuoco” sono state dichiarate ricercate.

(1 ott 21) UN DECESSO PER COVID – Una donna 74 anni è morta a causa del Covid con complicazioni polmonari. Nella giornata di ieri sono stati condotti 69 test sette dei quali hanno dato riscontro positivo. Al momento ci sono 21 pazienti stanno ricecendo cure ospedaliere e cinque di loro sono in condizioni gravi.

(1 ott 21) BABAYAN RISPONDE AD ALIYEV – Qualsiasi status all’interno dell’Azerbaigian è inaccettabile per Artsakh. Lo ha affermato il ministro degli Esteri dell’Artsakh, David Babayan, commentando la recente dichiarazione del presidente dell’Azerbaigian lham Aliyev che ha recentemente affermato che gli armeni del Nagorno Karabakh si battevano per l’indipendenza, ma ora parlano di autonomia all’interno dell’Azerbaigian, che per lui è inaccettabile. In questo contesto, secondo Aliyev starebbero anche cercando attivamente di mettere in circolazione i termini “cooperazione tra le comunità armena e azerbaigiana del Karabakh” e “stabilire legami tra loro”. Babayan ha dichiarato che “qualsiasi status all’interno dell’Azerbaigian è inaccettabile per Artsakh. Questa è la ferma opinione dell’intera popolazione di Artsakh, che è stata e rimarrà invariata. In questo contesto, va notato che non riconosciamo la cosiddetta “comunità azerbaigiana del Karabakh“, che altro non è che una struttura artificiale creata dalla Baku ufficiale per minare lo status di stato di Artsakh. La Repubblica di Artsakh è pronta a negoziare con l’Azerbaigian su un piano di parità, a discutere di tutto, anche delle questioni più difficili, e dei modi per risolverle.

(1 ott 21) NUOVO CONSIGLIERE PRESIDENZIALE – Il presidente Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto che nomina Mikayel Arzumanyan consigliere capo del presidente dell’Artsakh. Arzumanyan è stato recentemente sollevato dal suo incarico di Ministro della Difesa dell’Artsakh e Comandante dell’Esercito della Difesa.

(30 set 21) ALTRO RITROVAMENTO – I resti di un caduto armeno sono stati ritrovati dalle squadre di ricerca nel territorio di Varanda (Fizuli) ora occupato dagli azeri. il totale dei ritrovamenti sale 1678.

(30 set 21) NUOVI AIUTI ECONOMICI – Nella odierna sessione di gabinetto, il governo armeno ha deciso di fornire ulteriori 13,5 miliardi di dram (circa 24 milioni di euro) all’Artsakh. Presentando la rispettiva bozza di decisione alla riunione del gabinetto, il ministro delle finanze Tigran Khachatryan ha osservato che 1,2 miliardi di tale importo saranno destinati al programma di rimborso dei costi delle utenze di ottobre dei residenti di Artsakh e 12,2 miliardi di dram saranno stanziati come prestito interstatale per il pagamento degli stipendi di ottobre, benefici, pensioni, spese sanitarie, nonché al fine di rimborsare le obbligazioni. Khachatryan ha aggiunto che questa è la quarta decisione del genere e, in generale, quasi 100 miliardi di dram (circa 180 milioni di euro) di assistenza finanziaria sono stati trasferiti all’Artsakh dal 2020.

(30 set 21) ATTIVITA’ DI SMINAMENTO – Dallo scorso novembre le forze di pace russe hanno provveduto alla rimozione e distruzione di 26.033 oggetti esplosivi dal territorio dell’Artsakh sotto controllo armeno. In totale, dal 23 novembre 2020, i genieri russi hanno controllato 1.937 edifici, ripulito più di 683 km di strade e oltre 2.300 ettari di territorio.

(29 set 21) ALTRI RESTI RITROVATI – Una squadra di soccorso ha condotto oggi le ricerche dei resti dei militari a Jrakan (Jabrayil) e rinvenuto i poveri resti di altri quattro militari armeni uccisi durante le ostilità o ancora dispersi.L’identità dei militari sarà confermata dopo un esame di medicina legale.
Dalla tregua, i resti di un totale di 1.677 militari sono stati trovati e rimossi dai territori occupati dagli azeri in Artsakh.

(29 set 21) UN DECESSO PER COVID – Un uomo di 81 anni, a cui è stata diagnosticata una doppia polmonite e un’insufficienza multiorgano, è morto in Artsakh a causa del coronavirus. Un totale di 80 test COVID-19 sono stati condotti ieri in Artsakh con tre nuovi casi di coronavirus. Al momento, 26 persone stanno ricevendo cure ospedaliere ad Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che quattro pazienti sono in gravi condizioni. Finora quest’anno ad Artsakh sono stati condotti in totale 13.124 test per il coronavirus e i risultati di 1.144 di questi sono risultati positivi.

(29 set 21) BILANCIO VITTIME CIVILI IN GUERRA – Gli azeri hanno ucciso 80 civili di Artsakh durante la guerra dei 44 giorni lo scorso autunno. Lo ha affermato il rappresentante dell’Artsakh in Armenia, Sergey Ghazaryan, durante un incontro di lavoro presso l’Assemblea nazionale dell’Armenia. Ha aggiunto che 45 militari armeni sono ancora considerati dispersi. “Ottanta civili sono stati uccisi, di cui 42, a seguito di attacchi mirati. Altre 38 persone sono morte in prigionia [in Azerbaigian]. Inoltre, 42.000 persone sono state costrette a fuggire dalle loro case, 38.154 persone sono state private delle loro case. Attualmente, ci sono 15.000 sfollati nella [capitale dell’Artsakh] Stepanakert, altri 5.000 in varie regioni dell’Artsakh”, ha detto. Inoltre, Ghazaryan ha notato che sono già stati firmati 3.000 contratti di affitto, ma 1.960 persone continuano a soggiornare negli hotel.

(29 set 21) CONSEGUENZE DELLA GUERRA PER L’ARTSAKH – Un totale di 1.226 imprese in Artsakh hanno sofferto a causa della guerra dello scorso autunno. Sergey Ghazaryan, il rappresentante permanente di Artsakh in Armenia, lo ha dichiarato durante la riunione di lavoro di oggi all’Assemblea nazionale dell’Armenia. Inoltre, come ha osservato Ghazaryan, il 75% delle terre arabili di Artsakh è ora passato sotto il controllo dell’Azerbaigian. “Anche il patrimonio storico e culturale che si trova nei territori passati all’Azerbaigian, a causa della guerra, è minacciato. Si tratta di circa 2.000 monumenti. Tredici di questi sono complessi monastici, 122 chiese, 52 —fortezze, 523—pietre trasversali. 127 biblioteche scolastiche e 12 musei—con più di 20.000 reperti—[anche] sono finiti sotto il controllo dell’Azerbaigian“, ha aggiunto Ghazaryan.

(28 set 21) NUOVO RAPPORTO SU VITTIME CIVILI – L’Ombudsman per i diritti umani dell’Artsakh ha pubblicato una versione aggiornata del Rapporto sui casi di uccisione di civili ad Artsakh da parte delle forze armate dell’Azerbaigian. Il rapporto riassume i dati raccolti a seguito del lavoro di accertamento dei fatti del personale dell’Ombudsman per i diritti umani di Artsakh dal 27 settembre 2020 al 27 settembre 2021 sulle uccisioni di civili da parte delle forze armate azerbaigiane mediante attacchi mirati o dopo la loro invasione dei civili insediamenti di Artsakh. Vengono presentati solo i casi provati su basi incontestabili. Il rapporto fornisce una breve descrizione delle circostanze dell’uccisione di ciascun civile. Secondo i dati raccolti fino al 27 settembre 2021, sono state rivelate le identità di 80 civili uccisi dalle forze armate azere. 42 civili sono stati uccisi da attacchi a lungo raggio delle forze armate azere, tra cui granate con propulsione a razzo, bombardamenti, bombardamenti e sabotaggi da parte di gruppi sovversivi. 38 civili sono stati uccisi in cattività o almeno sotto il controllo dell’Azerbaigian a causa di violenze fisiche, accoltellamenti, decapitazioni, sparatorie a distanza ravvicinata e altri mezzi diretti. Su 80 vittime civili, 68 sono uomini e 12 sono donne. 52 civili sono stati uccisi nel luogo di residenza, 15 nel luogo pubblico, 11 nel luogo di lavoro, 1 persona nel carcere azero. La maggior parte delle vittime civili sono persone di età superiore ai 63 anni. L’Ombudsman per i diritti umani ha anche registrato i casi di 163 feriti tra i civili, la maggior parte dei quali a seguito di colpi che hanno provocato la morte di altre persone. Il destino di due dozzine di civili dei territori occupati dall’Azerbaigian rimane sconosciuto. Il rapporto è stato redatto in una versione chiusa e pubblica. Il rapporto chiuso aggiunge molte foto delle vittime prima e dopo la loro morte ed è stato inviato alle organizzazioni internazionali. Il rapporto pubblico è stato preparato senza foto, tenendo conto delle immagini crudeli e sensibili in esse contenute.

(28 set 21) NUOVO COMANDANTE FORZE RUSSE – Come anticipato ha preso servizio il nuovo comandante delle forze di pace russe, il generale Gennady Anashkin che ha rimpiazzato il generale Mikhail Kosobo kov che a sua volta da pochi giorni aveva preso il posto del generale Rustam Muradov. Oggi il nuovo comandante a Baku ha incontrato il ministro della Difesa dell’Azerbaigian. Presente anche Muradov.

(27 set 21) GRUPPO DI MINSK E USA – Il vice segretario aggiunto USA per gli affari europei ed eurasiatici Dereck Hogan e la direttrice principale per l’Europa del Consiglio di sicurezza nazionale Amanda Sloat, si sono incontrati il ​​27 settembre con i copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE Stephane Visconti della Francia, Andrew Schofer degli Stati Uniti e Igor Khovaev del Federazione Russa, nonché il Rappresentante personale del Presidente dell’OSCE in carica Andrzej Kasprzyk. Il vicesegretario principale Hogan e il direttore senior Sloat hanno accolto con favore gli sforzi dei copresidenti e la determinazione di Armenia e Azerbaigian a impegnarsi nuovamente nel processo di pace attraverso un dialogo diretto volto a contribuire alla sicurezza, alla stabilità e alla prosperità nella regione. Hanno espresso l’impegno degli Stati Uniti a continuare a lavorare con i paesi colleghi copresidenti per aiutare l’Armenia e l’Azerbaigian a risolvere tutte le questioni in sospeso relative o derivanti dal conflitto del Nagorno-Karabakh, anche per quanto riguarda i detenuti, le persone scomparse e lo sminamento umanitario sforzi.

(27 set 21) ALIYEV ACCUSA IL GRUPPO DI MINSK – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha accusato, nel corso di una intervista all’agenzia Anadolu, il Gruppo OSCE di Minsk di creare le condizioni per l’aggressione militare del suo paese contro l’Artsakh. Notando che il Gruppo di Minsk dell’OSCE è inattivo e non vuole esercitare gravi pressioni sull’Armenia, Aliyev ha affermato che i Paesi che co-presiedono il Gruppo di Minsk, Stati Uniti, Russia e Francia preferiscono la politica “né guerra né pace”. Il presidente dell’Azerbaigian ha sostenuto che la nuova leadership salita al potere in Armenia nel 2018 ha anche inferto un duro colpo al processo negoziale del Karabakh. “Le loro dichiarazioni inopportune e irresponsabili hanno di fatto paralizzato il processo negoziale. In una situazione del genere, il gruppo di Minsk avrebbe dovuto compiere passi più positivi e coraggiosi; ma stavano solo guardando. Hanno semplicemente preso la posizione del pubblico. L’Armenia, ovviamente, è i più responsabili dello scoppio della seconda guerra del Karabakh“, ha detto. “Oggi, nonostante sia passato un anno, non ci sono proposte da parte loro [vale a dire, i Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE]. Voglio ribadire che dopo la seconda guerra del Karabakh non abbiamo ricevuto alcuna proposta dal gruppo di Minsk. E poiché non ci sono iniziative, è inopportuno parlare delle attività del Gruppo di Minsk. È passato un anno. Cosa proponi? Dici che il problema deve essere risolto. Dichiaro a nome dell’Azerbaigian che il conflitto è risolto”, ha aggiunto Aliyev.
Nella stessa intervista il presidente azero ha parlato della situazione dei confini con l’Armenia: “se l’Armenia dice che il confine passa di lì, perché non c’è nessuno lì? Se quello è un confine, perché nessuno lo proteggeva? Noi [Azerbaigiani] siamo venuti e ci siamo stabiliti in quelle montagne e, secondo le nostre mappe, ci stiamo stabilendo sulle nostre terre. Se l’Armenia la pensa diversamente, deve sedersi al tavolo dei negoziati e ne discuteremo. Questo potrebbe richiedere cinque o 30 anni. L’Armenia ha bisogno di rendersi conto della realtà attuale riguardo ai confini“, ha detto Aliyev, aggiungendo che è necessario istituire una task force a livello di vice primi ministri che si occuperà di questo problema.

(27 set 21) L’OMBUDSMAN DELL’ARMENIA RICORDA LE VITTIME – La guerra su larga scala che l’Azerbaigian ha scatenato contro Artsakh (Nagorno-Karabakh) il 27 settembre 2020 è stata accompagnata dai crimini di guerra e crimini contro l’umanità senza precedenti dell’Azerbaigian. Lo afferma il messaggio del difensore civico dell’Armenia Arman Tatoyan. Tra la’ltro si legge: “Il primo giorno, Victoria Gevorgyan, 9 anni, è stata uccisa nel cortile di casa sua dopo che la città di Martuni di Artsakh è stata bombardata.I civili pacifici di Artsakh Genady Petrosyan, 69 anni, e Yuri Asryan, 82, sono stati brutalmente decapitati; i soldati azeri hanno registrato l’intero processo delle decapitazioni in modo che possano diffondere il loro eccezionale cinismo e godersi la “gloria”. Civili e militari sono stati torturati e sottoposti a crudeltà con la partecipazione attiva di jihadisti e terroristi durante e dopo la guerra. Gli insediamenti civili e le chiese armene furono distrutti. Tutto questo è stato accompagnato da video che mostrano comportamenti cinici. Gli assalti dell’Azerbaigian durante il COVID-19 sono stati crimini contro l’umanità che hanno notevolmente aumentato il numero di morti, paralizzando i sistemi sanitari di Artsakh e Armenia.

(27 set 21) BABAYAN D’ACCORDO CON BAKU – L’Artsakh non può far parte dell’Azerbaigian. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) David Babayan commentando la recente dichiarazione del presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev. “La posizione dell’Azerbaigian nei confronti degli armeni è immutata. E l’Azerbaigian continua a manifestarsi come il nemico più onesto, poiché non nasconde mai le sue reali intenzioni. Ma in alcune valutazioni, paradossalmente, noi [cioè l’Artsakh] siamo completamente d’accordo con Ilham Aliyev. Ad esempio, in Azerbaigian non esiste il concetto di “Artsakh”. Siamo completamente d’accordo, poiché Artsakh non può e non farà mai parte dell’Azerbaigian; qui siamo completamente d’accordo con lui. E se c’è un così piccolo passo di comprensione reciproca, forse questa è la chiave per una soluzione definitiva del conflitto. In effetti, Artsakh non può far parte dell’Azerbaigian. Questa opinione è espressa dallo stesso Azerbaigian. Questo è già un progresso“, ha detto Babayan. “È, ovviamente, inaccettabile per noi [cioè, Artsakh] far parte dell’Azerbaigian in qualsiasi condizione. È come vivere con riserve. Se qualcuno nella comunità internazionale pensa che ciò sia possibile, si sbaglia. È impossibile. Questo approccio presuppone due processi logici: o una nuova guerra o semplicemente un esodo di massa della popolazione da Artsakh“, ha aggiunto David Babayan.

(27 set 21) HARUTYUNYAN A REQUIEM CADUTI – Il presidente dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, insieme a rappresentanti militari e politici, ha partecipato a un servizio di requiem nella cattedrale della capitale Stepanakert, e in memoria dei martiri della guerra scatenata contro l’Artsakh nel 2020. Successivamente, il presidente ha marciato verso il memoriale della città di Stepanakert, ha reso omaggio al monumento a coloro che sono caduti per la difesa della Patria e ha deposto fiori sulle loro tombe nel Pantheon militare.

(27 set 21) DELIRANTI DICHIARAZIONI AZERE – Aliyev ha fatto un’altra minaccia all’Armenia proprio nel primo anniversario dell’aggressione militare su larga scala del suo Paese contro l’Artsakh. “Il fascismo armeno è stato distrutto, ma le sue manifestazioni sono visibili. Questa è una tendenza molto pericolosa, prima di tutto per lo Stato armeno“, ha detto nel suo discorso al popolo azero in occasione della “Giornata della commemorazione” in Azerbaigian. “(…) Se vediamo che il fascismo armeno sta alzando la testa, se vediamo che c’è un nuovo pericolo per il nostro popolo e il nostro stato, spezzeremo la testa del fascismo armeno senza esitazione. Fatelo sapere a tutti. Nessuno dimentichi che l'”Iron Fist”, il simbolo della guerra e della vittoria, è al suo posto“, ha aggiunto, in particolare. E nella sua dichiarazione “Giornata della commemorazione”, il ministero degli Esteri azero ha definito questa aggressione militare una prevenzione di “un’altra provocazione militare da parte delle forze armate della Repubblica di Armenia“. L’ultima parte della dichiarazione del ministero degli Esteri dell’Azerbaigian recita: “L’Azerbaigian è pronto a normalizzare le relazioni con l’Armenia, sulla base della stretta osservanza dei principi del diritto internazionale, in particolare della sovranità, dell’integrità territoriale e dell’inviolabilità dei confini internazionali. Chiediamo all’Armenia di rispettare questi principi fondamentali per garantire pace, sicurezza e prosperità nella regione e rispettare i suoi obblighi internazionali“. È interessante notare che un paese che ha occupato non solo una parte dell’Artsakh, ma ha anche invaso il territorio sovrano dell’Armenia, parla di rispetto della sovranità.

(27 set 21) BILANCIO GUERRA – Il Comitato Investigativo dell’Armenia continua le sue indagini sul procedimento penale relativo allo scatenamento e alla conduzione di una guerra da parte della leadership politica e militare azera contro l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) lo scorso autunno. Nell’ambito di questo procedimento penale, è stato evidenziato che un totale di 3.781 militari e civili sono stati uccisi, sia in Artsakh che in Armenia, a causa di questa guerra. E al 27 settembre 2021, non si sa dove si trovino 231 militari e 22 civili. Ad oggi, 108 militari e civili catturati dall’Azerbaigian sono stati restituiti in Armenia.

(27 set 21) MESSAGGIO DI KAREKIN II – Il Catholicos di tutti gli armeni, Karekin II, ha rilasciato un messaggio in occasione del primo anniversario dell’inizio di un’aggressione militare su larga scala da parte dell’Azerbaigian. Il messaggio recita tra l’altro: “La guerra è stata una grande prova, e la calamità che ha causato e le gravi sfide che il nostro popolo deve affrontare, non possono essere risolte in condizioni di tensione interna e divisione. Il nostro cammino verso il risveglio richiede un alto senso di responsabilità e spirito di patriottismo da parte di ciascuno di noi, consolidamento e sforzi congiunti per proteggere il diritto del nostro popolo di Artsakh a vivere liberamente, i confini dell’Armenia, per superare i problemi sociali intensificati a causa la guerra. Con questa visione, sforziamoci per unire la nazione, per superare l’intolleranza e la solidarietà. Essendo fedeli ai nostri valori cristiani, rafforziamo la nostra statualità, la nostra vita nazionale-sociale, tenendo saldi i sentieri della speranza, della fede, dell’amore e della giustizia“.

(27 set 21) ANNIVERSARIO INIZIO GUERRA – Un anno fa, alle 7 e 10 del mattino ora locale, le forze armate dell’Azerbaigian con il supporto della Turchia e utilizzando mercenari jihadisti attaccava la repubblica dell’Artsakh. La guerra si consludeva dopo 44 giorni con un armistizio firmato il 9 novembre tra Armenia, Azerbaigian e mediazione Russia. La tragica ricorrenza è stata ricordata in tutta la repubblica e in Armenia. A Yerevan, si sono recati al pantheon di Yerablur il Primo ministro, autorità statali civili e militari e anche diplomatici stranieri quali l’ambasciatore degli Stati Uniti. Il presidente dell’Armenia ha rilasciato un messaggio nel quale tra l’altro afferma che “la seconda guerra dell’Artsakh, la più brutale della nostra storia moderna, è iniziata un anno fa in questo giorno. Una guerra che ci ha portato via giovani vite e destini. Un anno dopo la guerra, oltre alle migliaia di vittime e feriti, abbiamo ancora bambini in cattività [in Azerbaigian] e sconosciuti. Oggi più che mai dobbiamo investire i nostri sforzi per il ritorno dei prigionieri, per la guarigione dei feriti, per il ritrovamento dei dispersi. Dobbiamo essere in grado di uscire dalla situazione a testa alta e con la schiena dritta, e andare avanti, anche se a passi lenti“.

(27 set 21) MINUTO DI SILENZIO – Oggi alle 11 (ora locale) in Armenia e in Artsakh è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di coloro che sono caduti nella guerra di 44 giorni scatenata dall’Azerbaigian un anno fa oggi. Inoltre, alle 10:30 sono stati offerti servizi di requiem in tutte le chiese funzionanti di Artsakh e per la pace delle anime dei martiri che hanno difeso la Patria.

(25 set 21) INAUGURATO KATCHKAR – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato il villaggio di Berkadzor nella regione di Askeran e ha assistito all’inaugurazione di una croce in pietra costruita in memoria dei residenti di Berkadzor uccisi nella terza guerra dell’Artsakh. Nelle sue osservazioni all’evento, il presidente ha osservato che il modo migliore per mantenere vivo il ricordo luminoso di tutti gli eroi morti per la difesa della Patria è impegnarsi nel compito di rafforzare Artsakh e con la determinazione di continuare la loro lotta.

(25 set 21) NUOVO CAMBIO COMANDO RUSSO – Filtra la notizia che il nuovo comandante delle forze di pace russe, Mikail Kosobokov, che da poco aveva sotituito il comandante Rustam Muradov, sarà rimpiazzato dal generale Gennady Anashkin.

(25 set 21) GIORNATA DI STEPANAKERT – Celebrata oggi la giornata dedicata alla capitale. Il sindaco di Stepanakert Davit Sargsyan ha dichiarato che “Il cuore di Artsakh batte in questo accogliente angolo del grande mondo. I tempi e le civiltà si intersecano qui, gli umori e i sogni si incontrano. Stepanakert ha avuto un passato turbolento. Negli ultimi due o tre decenni, sembra che ci siamo buttati fuori dai giorni brutali degli anni ’90. La capitale era sulla strada dello sviluppo sostenibile. Ma la guerra del 2020 è iniziata. Per la prima volta dalla Guerra di Liberazione, Stepanakert è stata preso di mira. Abbiamo avuto perdite irreparabili, migliaia di connazionali sfollati. La guerra ha posto nuove sfide alla nostra città. Ma i residenti di Stepanakert non sono abituati a arrendersi, sicuramente raddrizzeranno la schiena e costruiranno il loro grande focolare”, ha detto in particolare David Sargsyan

(25 set 21) GIORNATE DEL PATRIMONIO CULTURALE EUROPEO – Da oggi e fino al 27 si tengono in Artsakh le giornate della cultura europea. Al riguardo, il ministro dell’istruzione, della scienza, della cultura e dello sport di Artsakh, Lusine Gharakhanyan, ha emesso un messaggio che recita:“In questi giorni difficili della perdita e dei pericoli afflitti per la nostra cultura e il nostro patrimonio culturale, le Giornate del patrimonio europeo continuano a essere celebrate nella Repubblica di Artsakh per sottolineare e lanciare l’allarme per la salvezza dei centri storico-culturali e storico-architettonici occupati cultura dell’Artsakh. Ci avvicineremo nuovamente alla nostra ricca cultura e civiltà secolare attraverso vari eventi, non avendo la possibilità di seguire fisicamente la condizione e il destino dei nostri monumenti nei territori occupati. Voglio sperare che le Giornate della Cultura Europea siano un’altra occasione per l’Europa creativa di compiere passi concreti per salvare il patrimonio storico e culturale dei territori occupati di Artsakh da un pericolo imminente“.ù

(24 set 21) NUOVA IMPRESA MINERARIA – La “Narane Gold” LLC è la prima azienda che realizza progetti di investimento su larga scala ad Artsakh dopo la guerra. Sta eseguendo lavori di costruzione su larga scala nella regione di Martakert della Repubblica dell’Artsakh; in particolare, ha avviato la creazione di un’impresa mineraria nella gola di Khachen e ha già avviato la costruzione di un edificio per l’impresa mineraria da circa 4 mesi.Avrà due edifici. I lavori del primo edificio (destinatao alla prima lavorazione del metallo) dovrebbero essere completati in 3 mesi. Tra circa 6 mesi entrerà in funzione un secondo edificio ,che riceverà i prodotti minerari semilavorati.

(24 set 21) INCONTRO TRA MINISTERI ESTERI – Nella cornice della 76a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il ministro degli Esteri dell’Armenia, Mirzoyan, ha incontrato il suo omologo azero con la mediazione e la partecipazione dei Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE. Durante questa riunione a cinque, il ministro armeno ha espresso la disponibilità della parte armena a riprendere il processo di pace in Karabakh nel formato della co-presidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE. Ararat Mirzoyan ha riaffermato la sua posizione espressa durante l’incontro con i copresidenti del gruppo di Minsk sulla necessità di ridurre l’escalation e risolvere le questioni umanitarie. I copresidenti hanno riaffermato il loro impegno a continuare a lavorare, in conformità con il loro mandato, con le parti per trovare soluzioni globali alle questioni esistenti relative al conflitto del Nagorno Karabakh e causate da quest’ultimo.

(24 set 21) ANNIVERSARIO 27 SETTEMBRE – Secondo la decisione della commissione statale competente dell’Artsakh , il 27 settembre alle 11 di mattina in Artsakh sarà osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime della guerra di 44 giorni scatenata dall’Azerbaigian lo scorso autunno. E alle 10:30 dello stesso giorno, saranno offerti servizi di requiem in tutte le chiese funzionanti in Artsakh, e per la pace delle anime degli eroi che sono morti per la difesa della Patria.

(24 set 21) DICHIARAZIONI ALIYEV SU ACCORDO NOVEMBRE – In un’intervista il presidente azero ha dichiarato che il presidente russo Vladimir Putin ha svolto un ruolo attivo nella risoluzione del conflitto armato in Nagorno-Karabakh [(Artsakh)] nell’autunno del 2020. “Era la sera dell’8 novembre. E il 9 novembre, abbiamo concordato di avere di nuovo una conversazione telefonica, poiché Vladimir Vladimirovich [Putin] ha svolto un ruolo molto attivo negli eventi; stava trasmettendo i miei messaggi al [primo ministro armeno Nikol] Pashinyan , e stava trasmettendo i messaggi da lui a me. L’accordo è durato fino a tarda notte ed è durato fino a dopo mezzanotte. Era il 10 novembre all’ora di Baku, quindi lo chiamiamo la “dichiarazione del 10 novembre”, mentre era [ancora] novembre 9 a Mosca“, ha detto Aliyev. “Naturalmente, doveva essere firmato, ma Vladimir Vladimirovich mi ha chiesto di non insistere affinché Pashinyan lo firmasse in nostra presenza. Il presidente della Russia è una persona molto delicata, molto gentile, tratta tutti con molto rispetto. E ho detto che io non insisterò, non ho bisogno di ulteriori momenti legati all’umiliazione di Pashinyan, poiché non è un’umiliazione di una persona, ma di un Paese, mentre non possiamo permettercelo“, ha affermato il presidente azero che ha altresì dichiarato di aver parlato per la prima volta a Putin della guerra in Karabakh il 7 ottobre.

(23 set 21) INCONTRO CON GRUPPO DI MINSK – Il Ministro degli esteri dell’Armenia, Ararat Mirzoyan, partecipando alla 76a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, ha incontrato i copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk Stephane Visconti (Francia), Andrew Schofer (USA) e Igor Khovaev (Russia). Alla riunione ha preso parte anche il Rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE (PRCiO), Andrzej Kasprzyk, segnalato dal Ministero degli Affari esteri dell’Armenia. Gli interlocutori hanno discusso un’ampia gamma di questioni relative alla soluzione del conflitto del Nagorno-Karabakh (Artsakh), sottolineando l’importanza di riprendere il processo di pace sotto gli auspici dei Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, e che contribuiranno alla creazione di stabilità e sicurezza nella regione. Il ministro Mirzoyan ha espresso il sostegno dell’Armenia alle dichiarazioni congiunte dei copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk dopo la guerra di Artsakh di 44 giorni dello scorso autunno, e che sottolineano la necessità di una soluzione duratura e stabile del conflitto del Nagorno-Karabakh basata sui ben noti principi e elementi.Durante l’incontro, le parti hanno considerato prioritario l’attuazione di misure chiare volte a ridurre l’escalation della situazione nella regione. Il Ministro degli esteri armeno ei Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE hanno scambiato opinioni su come affrontare urgenti questioni umanitarie. In tale contesto, Ararat Mirzoyan ha sottolineato la necessità del rimpatrio immediato e incondizionato dei prigionieri di guerra armeni e dei civili detenuti in Azerbaigian.

(23 set 21) TRASFERITO IL CORPO DI ALTRO CADUTO – Le autorità azere hanno consegnato alla parte armena i resti di un altro caduto nella guerra dello scorso anno. L’operazione è avvenuta nella città occupata di Shushi. Il totale dei ritrovamenti tocca quota 1670.

(23 set 21) ALTRO RITROVAMENTO – I resti di un altro soldato armeno caduto nella guerra dello scorso anno sono stati ritrovati oggi nella zona di Varanda. Il totale dei ritorvamenti raggiunge la cifra di 1669 dalla fine della guerra nei territori ora occupati dagli azeri

(22 set 21) VOTAZIONE CONGRESSO USA – La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato l’emendamento Tony Cardenas (D-CA)-Adam Schiff (D-CA)-Brad Sherman (D-CA), chiedendo l’immediato rilascio dell’Azerbaigian dei prigionieri di guerra armeni e chiedendo un rapporto sui crimini di guerra commessi dall’Azerbaigian, compreso l’uso di munizioni illegali e fosforo bianco contro i civili armeni. L’emendamento richiede anche un’indagine sull’uso della tecnologia statunitense nei droni turchi utilizzati per colpire i civili armeni durante la guerra in Artsakh del 2020.

(22 set 21) PROVOCAZIONI AZERE AD AMARAS – Secondo fonti armene nella giornata di ieri gli azeri avrebbero avanzato la loro posizione nella comunità di Machkalashen della regione di Martuni portandosi nella zona neutrale nella zona neutrale. A seguito dei provvedimenti presi dai residenti e dal capo della comunità, sul posto sono giunti i caschi blu russi che, dopo trattative con gli azeri, sono riusciti a rimandare questi ultimi alla posizione di partenza. Ma gli azeri hanno posto una condizione che la bandiera di Artsakh posta sul monastero di Amaras contiguo alla comunità fosse rimossa. Il comando russo ha proposto di issare quella armena in luogo di quella dell’Artsakh. Nella giornata odierna nessuna bandiera sventola sopra il monastero. Ancora una volta la prepotenza azera ha avuto la meglio.

(21 set 21) 30° INDIPENDENZA ARMENIA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha diffuso un messaggio in occasione del 30° anniversario dell’indipendenza dell’Armenia. “Oggi, l’intero popolo armeno celebra una delle feste statali più importanti, il Giorno dell’Indipendenza, che ha aperto una nuova pagina nella storia di Madre Armenia, portando a compimento il sogno di lunga data degli armeni: avere uno Stato libero, indipendente e sovrano. Il 21 settembre 1991 è diventato l’inizio di un complicato e difficile processo di costruzione dello Stato, nonché la formazione di un nuovo sistema legale, economico e di sicurezza. La guerra di 44 giorni [in Artsakh lo scorso autunno] è diventata una prova importante per lo Stato armeno, causando molte perdite umane e territoriali. Ma sono convinto che supereremo anche questa prova e rafforzeremo, con sforzi mirati, le fondamenta dello stato. L’Armenia forte e in via di sviluppo non ha alternative” si legge tra l’altro nel pessaggio presidenziale.

(21 set 21) MESSAGGIO A PUTIN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan si è congratulato con il presidente russo Vladimir Putin per la vittoria del Partito Russia Unita alle elezioni della Duma di Stato.”Sono fiducioso che la nuova legislatura parlamentare della Duma continuerà a contribuire all’espansione e all’approfondimento dei tradizionali legami amichevoli tra i popoli russo e armeno, nonché al rafforzamento dell’ambiente di sicurezza nella nostra regione e l’instaurazione di una pace duratura“, ha tra l’altro affermato Harutyunyan.

(18 set 21) RESIDENTI DI SHUSHI – La sede operativa del governo della Repubblica di Artsakh in Armenia ha ospitato oggi una consultazione con i rappresentanti di un’organizzazione non governativa di Shushi e ha discusso questioni urgenti riguardanti i residenti forzatamente sfollati della città compreso lo status del Repubblica di Artsakh, lo status dei residenti forzatamente sfollati, problemi abitativi, occupazione e programmi sociali.

(18 set 21) UNIVERSITA’ DI YEREVAN – Una delegazione dell’università di Yerevan, guidata dal rettore, è in Artsakh dove ha avuto incontri con le autorità locali e ha presentato il progetto di finanziamento di cento nuove case da costruire nel territorio.

(17 set 21) FERMATO BUS CON BAMBINI – Gli azeri hanno fermato un autista di un minibus armeno che trasportava bambini dell’Artsakh sulla strada Goris-Kapan nel tratto in cui questa si trova nel territorio occupato dall’Azerbaigian. I soldati nemici hanno strappato con un coltello l’immagine della bandiera di Artsakh affissa sull’autobus e hanno minacciato i bambini (che facevano parte di una rappresentativa giovanile di calcio) urlando che “Il Nagorno-Karabakh è l’Azerbaigian”. L’increscioso episodio ha avuto vasta eco nelle istituzioni armene e sui social.

(17 set 21) FERITO SOLDATO ARMENO – Verso le 12:30ora locale, le forze armate azere hanno nuovamente violato il cessate il fuoco nella parte occidentale dell’Artsakh. In conseguenza di ciò, il soldato semplice Vruyr Shahramanyan, un militare dell’Esercito di difesa dell’Artsakh, ha ricevuto una ferita da arma da fuoco. Al momento non si hanno maggiori informazioni nè sulla località del fatto nè sulle condizioni del militare. Dell’accaduto è stato informato il comando del contingente russo di mantenimento della pace.

(17 set 21) SHUSHI CAPITALE TURCA – L’Azerbaigian ha nominato la città armena occupata di Shushi come capitale culturale del mondo turco nel 2023. Il ministro della Cultura dell’Azerbaigian, Anar Kerimov, ha twittato di aver presentato la proposta durante la 38a riunione ministeriale dell’Organizzazione internazionale della cultura turca (TURKSOY) a Khiva, in Uzbekistan.

(17 set 21) VOCI DI UN POSSIBILE ACCORDO – Il quotidiano armeno Hraparak scrive che secondo sue fonti, a Mosca erano in corso trattative con la parte azera su un cosiddetto “accordo di pace”. Tali negoziati sarebbero finiti e la parte armena sarebbe molto soddisfatta dei risultati ottenuti. Sembra che sia stato raggiunto un accordo per avviare il processo di demarcazione e delimitazione del confine tra Armenia e Azerbaigian senza specificare però lo status dell’Artsakh. Tale intesa si sarebbe basata sulle mappe dell’Unione Sovietica. Sempre secondo il quotidiano armeno pare che la presenza della parte russa sia stata estesa per un utleriore periodo di tempo.

(16 set 21) ALTRO RITROVAMENTO – A quasi un anno dall’inizio dell’attacco azero all’Artsakh e a dieci mesi dalla fine della guerra il numero di resti di soldati armeni caduti ritrovati nei territori dell’Artsakh ora occupati ha raggiunto la cifra di 1667. Ieri nell’area di Hadrut rinvenuto altro caduto.

(16 set 21) SCUOLE DI MARTUNI – La fondazione “Tufenkian” ha donato attrezzature da laboratorio a 29 scuole della regione di Martuni.

(16 set 21) NUOVO INSEDIAMENTO ABITATIVO – Un nuovo quartiere residenziale è in costruzione nella comunità di Hovsepavan nella regione di Askeran della Repubblica dell’Artsakh. Il nuovo distretto avrà 92 case residenziali, ciascuna con 1200 metri quadrati di superficie compreso il terreno. Le case residenziali avranno 2, 3, 4 e 5 stanze. Il quartiere disporrà di aree ricreative con zona verde, parco giochi; un edificio amministrativo, una scuola. I lavori di costruzione sono eseguiti dalla LLC “Kapavor”. “Secondo i dati preliminari, la costruzione sarà completata entro dicembre 2022“, ha affermato Martha Danielyan, portavoce del ministero dell’Urbanistica della Repubblica di Artsakh.

(16 set 21) APERTO CENTRO FRANCOFONIA A STEPANAKERT – La cerimonia inaugurale ha avuto luogo ieri sera. Il centro è intitolato a Paul Eluard. Dopo l’alzabandiera si sono susseguiti i discorsi ufficiali e quindi si è avuta la simbolica piantumazione di un albero. Alla cerimonia erano presenti la mogli del presidente della repubblica Qristine Harutyunyan, il ministro di Stato Artak Beglaryan e membri del circolo di amicizia armeno-francese.

(15 set 21) FERMATI CAMIONISTI IRANIANI – Le autorità azere hanno confermato il fermo di due camionisti iraniani che secondo Baku avrebbero attraversato illegalmente il territorio dell’Azerbaigian. Da alcuni giorni gli azeri hanno istituito un posto di blocco lungo la strada che da Goris congiunge Kapan nella repubblica di Armenia ma che in alcuni tratti, a seguito della guerra, oltrepassa la linea di confine e corre in territorio azero. Secondo alcune fonti, tutti i mezzi commerciali dall’Iran verso l’Armenia (e che necessariamente devono passare di lì) sono sottoposti a una tassa di cento dollari: di fatto l’Azerbaigian sta cercando di strozzare l’economia armena rendendo difficoltoso l’interscambio con l’Iran. Quanto ai due camionisti fermati, non è dato sapere se stessero ritornando da un viaggio in Artsakh oppure no.

(15 set 21) COLPI AZERI VERSO TAGHAVARD – Nella giornata di ieri sono stati segnalati, in due riprese, colpi di arma da fuoco provenienti da postazioni azere e indirizzati verso il villaggio di Taghavard (Martuni) che già nei giorni passati era stato oggetto di tiri del nemico. Non si segnalano danni o lesioni. Secondo un portavoce presidenziale, le forze di pace russe sono oiuttosto lontane dalla zona che non possono dunque controllare direttamente.

(14 set 21) PROCEDIMENTO A CARICO DI UFFICIALE – Il comandante di un battaglione di un’unità militare del Ministero della Difesa dell’Armenia, il tenente colonnello A. Gh. (attualmente nella riserva di personale del Ministero della Difesa armeno) è stato denunciato ed è sotto inchiesta con l’accusa di aver lasciato volontariamente una posizione di combattimento situata nel villaggio di Khtsaberd di Artsakh il 13 dicembre 2020. Tale comportamento negligente avfebbe comportato anche la cattura di 62 soldati del battaglione poi detenuti e processati a Baku.

(14 set 21) ALTRI RESTI – I resti di un caduto armeno sono stati rinvenuti dalle squadre di ricerca nella zona di Varanda.

(13 set 21) ALTRI RESTI RITROVATI – A quasi un anno di distanza dall’attacco azero contro l’Artsakh le squadre di ricerca ritrovano altri resti di soldatia armeni nei territori ora occupati dagli azeri. Altri due resti sono stati rinvenuti nella regione di Hadrut per un totale complessivo di 1665 dalla fine del conflitto.

(13 set 21) LAVORI A STEPANAKERT – Da circa una settimana una delle strade principali della capitale Stepanakert, Mesrob Mashtots, è interessata da lavori di riqualificazione che interessano i marciapiedi e le aree di parcheggio. Analoghi interventi sono previsti in via Isakov.

(12 set 21) HARUTYUNYAN A MARTAKERT – Il presidente della repubblica si è recato in visita nella regione di Martakert. Il Capo dello Stato ha tenuto una consultazione con la partecipazione dei responsabili della regione, ha discusso l’andamento dei programmi educativi, strutturali e agricoli, si è informato sui problemi esistenti e ha dato alcune indicazioni sulla loro soluzione. Toccando le questioni abitative, Arayik Harutyunyan ha sottolineato che saranno costruiti nuovi condomini nella città di Martakert e che l’aumento della popolazione della regione è in una parte significativa dei piani visibili del governo. “Per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture, il prossimo anno sarà completata principalmente l’asfaltatura delle strade che collegano le comunità rurali della regione con le autostrade. completato”, ha osservato il presidente della repubblica. Saranno inoltre stanziati ingenti fondi per il ripristino e la costruzione della rete di irrigazione. In questo contesto, l’accento sarà posto sullo sviluppo dell’orticoltura, in particolare sulla creazione di vigneti e vigneti di melograni, che saranno promettenti per l’industria di trasformazione di Artsakh. “Nella regione sarà costruito un grande caseificio, che stimolerà l’allevamento e la coltivazione di erbe foraggere”, ha informato il presidente.

(11 set 21) NOMINATO IL NUOVO MINISTRO DELLA DIFESA – Come riportato da fonti di stampa nei giorni scorsi il Capo di stato maggiore dell’Esercito di difesa Kamo Vardanyan è stato nominato al comando della forza nonché ministro della Difesa della repubblica di Artsakh. Succede al dimissionario Arzumanyan.

(11 set 21) SI E’ DIMESSO IL MINISTRO DELLA DIFESA –  Il presidente Arayik Harutyunyan ha firmato il decreto che revoca Mikayel Arzumanyan dalla carica di ministro della Difesa e comandante dell’esercito di difesa dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) in ottemperanza alla sua rispettiva richiesta formale. Arzumanyan aveva assunto l’incarico lo scorso 27 ottobre allorché il suo predecessore, Jalal Harutyunyan, era rimasto gravemente ferito da un attacco azero nel corso della guerra. Non sono noti i motivi per i quali Arzumanyan si sia dimesso dall’incarico.

(10 set 21) NUOVA EDILIZIA RESIDENZIALE – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato oggi i villaggi di Aygestan e Noragyugh della regione di Askeran, dove sono in costruzione insediamenti separati per i residenti dei villaggi di Azokh e Drakhtik della regione di Hadrut, del villaggio di Karin Tak della regione di Shushi e del villaggio di Avetaranots di la regione di Askeran i cui abitanti sono stati sfollati a causa della guerra scatenata dall’Azerbaigian nel 2020. Questi insediamenti, per complessivi 550 edifici, vengono costruiti con i finanziamenti forniti al governo di Artsakh dal governo dell’Armenia e saranno pronti a partire dal 2022. Il presidente Harutyunyan ha sottolineato che fornire alloggi a tutte le famiglie sfollate a causa della terza guerra dell’Artsakh è un obiettivo speciale dello stato dell’Artsakh, e il governo non risparmierà alcuno sforzo per risolvere questo problema il prima possibile.

(10 set 21) BABAYAN E KAREKIN II – Il ministro degli Esteri della Repubblica di Artsakh David Babayan è stato ricevuto dal Patriarca Supremo e Catholicos di tutti gli armeni Sua Santità Karekin II nella sede madre della Santa Etchmiadzin. Durante l’incontro sono state discusse varie questioni relative all’attuale situazione in Artsakh e alle relazioni chiesa-società. David Babayan ha espresso la sua gratitudine al Catholicos di tutti gli armeni per aver mantenuto l’Artsakh al centro dell’attenzione, il suo contributo sostanziale al processo di sviluppo e rafforzamento dell’Artsakh, sottolineando il ruolo chiave della Chiesa apostolica armena nel preservare lo stato armeno indipendente e nazionale armeno identità. All’incontro ha partecipato anche il capo della diocesi di Artsakh della Chiesa apostolica armena, mons. Vrtanes Abrahamyan.

(10 set 21) SMINAMENTO TERRENI – Durante gli ultimi due mesi e mezzo, i genieri russi hanno ripulito più di 180 ettari di territori degli insediamenti di Machkalashen, Herhan, Herher e Kolkhozashen situati vicino alla linea di demarcazione delle parti. Lo sminamento dell’area è stato effettuato per i lavori agricoli e il pascolo del bestiame dai residenti del Nagorno Karabakh. In totale, dal 23 novembre 2020, i genieri russi hanno controllato 1.937 edifici (inclusi 33 siti socialmente significativi), hanno ripulito più di 683 chilometri di strade e più di 2.281 ettari di territorio, scoperto e distrutto 25.803 oggetti esplosivi.

(10 set 21) PARLA MURADOV – Rustam Muradov, l’ormai ex comandante del contingente delle forze di pace russe, ha dichiarato che in futuro, verrà presa una decisione sull’estensione della presenza del contingente nel Nagorno Karabakh. “Valuto solo positivamente le attività del contingente di pace russo. La popolazione civile ci dà un giudizio. Oggi la vita nel Nagorno Karabakh è in pieno svolgimento. Ci sono, ovviamente, questioni molto difficili, ma il processo va avanti: il ritorno delle persone, la soluzione di questioni problematiche. Credo che tutto sarà normale“, ha detto Muradov. Che ha altresì sottolineato che le forze di pace russe rimarranno in Artsakh per cinque anni. “I primi cinque anni, con l’accordo firmato dai leader dei tre paesi [vale a dire, Armenia, Russia e Azerbaigian]. In futuro, verrà presa la decisione di estendere la presenza del contingente di pace russo“. Rustam Muradov ha concluso lunedì la sua missione come comandante del contingente di pace russo ad Artsakh; Mikhail Kosobokov è ora il nuovo comandante di questo contingente.

(10 set 21) AGGIORNAMENTO COVID – Al momento risulta 22 persone positive al virus di cui quattro in gravi condizioni. Continuano i test: dall’inizio dell’anno ne sono stati condotti 12.114 (circa il 10% della popolazione nazionale) e 1.083 sono risultati positivi.

(9 set 21) FORZE DI PACE RUSSE – Il contingente russo di peace leeping in Artsakh ha avvicendato il suo Comandante. Come preannunciato un paio di giorni fa alla guida dei circa duemila soldati stanziati nella regione è stato chiamato Mikhail Kosobokov che ha sostituito Rusam Muradov. Nella giornata odierna il nuovo Comandante è stato ricevuto dal ministro della Difesa dell’Armenia. Intanto, si apprende da fonti armene che i rapporti tra i russi e gli azeri non siano proprio idilliaci nelle ultime settimane. Viene citato un episodio avvenuto lungo la strada che porta a Stepanakert all’altezza di Shushi allorchè gli azeri l’hanno bloccata e cominciato lavori di sterro; sono intervenuti i russi con carri armati che hanno fatto sgomberare la zona e ribaltato alcuni trattori azeri.

(9 set 21) ESERCITO DI DIFESA – Il Comandante dell’Esercito di difesa dell’Artsakh MIkayel Arzumanyan ha presentato la sua lettera di dimissioni, come riportato da fonti di stampa secondo le quali il capo di stato maggiore dell’esercito di difesa Kamo Vardanyan sarà nominato al comando della forza.

(9 set 21) PROCESSO A MILITARE – Il processo a carico del tenente colonnello Andranik Veranyan, vice comandante di un’unità militare, è stato spostato dal tribunale di Goris a quello di Yerevan. Il militare è accusato di aver impartito errati ordini di comando che sono costati la morte di 18 soldati nel corso dell’ultima guerra. Prima dell’inizio della guerra di 44 giorni, i suddetti soldati prestavano servizio nelle unità militari della città di Meghri e del villaggio di Agarak della provincia di Syunik in Armenia. Ma una volta iniziata la guerra, questi soldati furono portati in Artsakh, ma lungo la strada, sono stati uccisi in un attacco di droni dall’avversario. Secondo l’accusa, l’ianzione del colonello Veranyan è stata la causa della morte dei soldati.

(9 set 21) PROBLEMA ALLOGGI IN ARTSAKH – La questione degli alloggi rimane una delle più importanti in Artsakh. L’Ombudsman per i diritti umani dell’Artsakh, Gegham Stepanyan, lo ha sottolineato durante l’odierna discussione all’Assemblea nazionale dell’Armenia. Secondo il difensore dei diritti umani, numerose persone in Artsakh vivono ancora in scantinati dove mancano anche le condizioni di vita più elementari. “Sono privati ​​delle normali condizioni igienico-sanitarie. Questo è il problema più serio, in quanto le persone non trovano una casa. Comprese, circa 22.000 persone di Artsakh non sono ancora tornate in patria“, ha spiegato Stepanyan. Allo stesso tempo, ha osservato che l’importo dell’affitto pagato dallo Stato per queste persone non corrisponde ai prezzi di mercato effettivi. “Ho presentato una proposta al governo di Artsakh e so che sono state prese le misure appropriate“, ha aggiunto il difensore civico.

(7 set 21) SCAMBIO DI PRIGIONIERI – Due prigionieri di guerra armeni sono tornati a Yerevan da Baku a bordo di un aereo delle forze aeree russe che è atterrato all’aeroporto di Erebuni secondo quanto riferisce Sputnik Armenia. I militari rimpatriati sono Artur Nalbandyan e Aramayis Torozyan rientrati in patria accompagnati dal generale Muradov comandante del contingente di pace russo in Artsakh (Nagorno-Karabakh. In cambio dei prigionieri di guerra armeni, Yerevan ha trasferito a Baku il militare Jamil Babayev, che era stato arrestato in Artsakh il 25 agosto dopo aver oltrepassato il confine di stato ed essere entrato in una delle case nella regione di Martakert.

(7 set 21) ANCORA RITROVATI RESTI – I resti di altri due soldati armeni caduti in guerra sono stati ritrovati nella zona di Varanda (Fizuli) ora sotto occupazione azera. Il totale dei ritrovamenti dalla fine della guerra raggiunge la cifra di 1659.

(7 set 21) INCONTRO MINISTRI ESTERI – Il ministro degli Esteri dell’Artsakh, Davir Babayan, e quello dell’Armenia, Ararat Mirzoyan, si sono incontrati oggi a Stepanakert.

(7 set 21) CAMBIO AL VERTICE FORZE DI PACE RUSSE – Potrebbe essere Mikhail Kosobokov (già vicecomandante del 58esimo distretto militare meridionale delle forze armate russe e comandante di base militare in Abkhazia) il possibile candidato a nuovo comandante del contingente di pace russo in Artsakh al posto dell’attuale Rustam Muradov che sta per lasciare l’incarico per avvicendamento. A maggio, è stato riferito che Muradov sarebbe stato sostituito, a rotazione, da Aleksey Avdeyev, vice comandante del distretto militare meridionale che tuttavia, è rimasto al suo posto a causa della tensione al confine armeno-azero.

(6 set 21) COLPITI VILLAGGI ARMENI – Colpi di armi da fuoco sono stati sparati intorno alle 19,30 dalle postazioni azere verso case nei villaggi armeni di Karmin Shuka e Taghavard nella regione di Martuni. Lievi danni ad alcune abitazioni.

(6 set 21) VISITA PRESIDENTE – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha visitato oggi i villaggi di Berdashen e Ashan nella regione di Martuni. Nel corso della visita il presidente ha anche incotrato alcuni familiari di soldati caduti nell’ultima guerra.

(6 set 21) NUOVO COPRESIDENTE RUSSO – Il ministro degli Esteri dell’Armenia Mizoyan ha incontrato oggi il nuovo co-presidente russo del Gruppo di Minsk dell’Osce, Igor Khokayev.

(4 set 21) ANCORA RITROVATI RESTI – I resti di un altro soldato armeno caduto in guerra sono stati ritrovati nella zona di Jrakan (Jibrayil) ora sotto occupazione azera. Il totale dei ritrovamenti dalla fine della guerra raggiunge la cifra di 1656.

(4 set 21) ONORIFICENZE PRESIDENZIALI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha assegnato oggi il più alto titolo di Eroe dell’Artsakh a Vardan Avetisyan, consigliere del ministro della Difesa dell’Armenia, ad Artur Aleksanyan, una figura militare, e Samvel Gevorgyan, un medico militare dell’Esercito di difesa dell’Artsakh, conferendo loro la rispettiva medaglia dell’Aquila reale in riconoscimento dei servizi resi ad Artsakh.

(3 set 21) ONORIFICENZA POSTUMA – Il presidente dell’Armenia, Armen Sarkissian, ha firmato un decreto sul conferimento postumo al sergente minore Gegham Sahakyan, comandante di distaccamento di unità militare e soldato a contratto, della “Medaglia del servizio di combattimento” in riconoscimento del suo coraggio e dedizione nel difendere i confini della Patria. Sahakyan (nato nel 1982) era stato mortalmente colpito il primo settembre dal fuoco azero mentre si trovava in postazione difensiva sul confine tra Armenia e Nakhchivan nei pressi di Yeraskh.

(3 set 21) TARGA COMEMORATIVA – Presso il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Artsakh, ha avuto luogo la cerimonia di posa di una targa in ricordo del Capo del Dipartimento della Diaspora del Ministero degli Esteri Yervand Hajiyan, morto durante la terza guerra dell’Artsakh.

(3 set 21) ANCHE I RUSSI SMENTISCONO AZERI – Le forze di pace russe schierate nella zona di conflitto del Nagorno Karabakh non hanno registrato un incidente di violazione del cessate il fuoco nelle ultime 24 ore: così riferisce il Ministero della Difesa della Russia che di fatto smentisce la dichiarazione del Ministero della Difesa azero su una violazione del cessate il fuoco commessa dall’Esercito di Difesa di Artsakh nella direzione di Shushi nella notte che avrebbe provocato perdite tra i soldati azeri. Stepanakert aveva già negato l’acceduto.

(3 set 21) VISITA AL DETENUTO AZERO – Il comandante del contingente di mantenimento della pace russo in Nagorno Karabakh, Rustam Muradov, ha visitato il soldato azero Jamil Babayev arrestato il 25 agosto a Martakert dalle forze di sicurezza armene. Durante la visita, Muradov ha familiarizzato con la detenzione e le condizioni di salute di Babayev.Su richiesta del soldato azero, gli sarà data l’opportunità di contattare i suoi parenti e familiari. Babayev, che era entrato in un appartamento di Martakert dove c’erano solo due adolescenti e li aveva minacciati, è accusato di attraversamento illegale del confine dell’Artsakh, minacce e spionaggio.

(3 set 21) AGGIORNAMENTO COVID – Al momento, 21 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19 e i medici affermano che cinque pazienti sono in gravi condizioni. Finora quest’anno ad Artsakh sono stati condotti un totale di 11.695 test per il coronavirus e i risultati di 1.066 di questi sono risultati positivi.

(3 set 21) AZERI ARRABBIATI – C’è una grande isteria nei media azerbaigiani per una formulazione apparsa sul sito web degli appalti statali russi. Il Ministero della Difesa russo ha indetto lo scorso 13 agosto una gara d’appalto chiusa (scadenza 16 settembre) “per l’organizzazione e l’attuazione del servizio completo dei fondi per le caserme dei campi militari del Ministero della Difesa della Federazione Russa situati nel territorio della Repubblica del Nagorno-Karabakh“. L’utilizzo del termine “repubblica” ha suscitato la reazione azera.

(3 set 21) APPROVIGIONAMENTO IDRICO – I militari del contingente di mantenimento della pace russo hanno fornito acqua potabile a oltre 1.500 residenti nella capitale Stepanakert e nelle aree remote del Nagorno Karabakh (Artsakh) secondo quanto riferisce il ministero della Difesa russo. “Nel corso di due settimane, i militari del centro umanitario del contingente di pace hanno effettuato più di 30 viaggi e hanno fornito ai residenti del Nagorno Karabakh più di 200 tonnellate di acqua potabile“, informa una nota del ministero.

(2 set 21) ALTRI RITROVAMENTI – Le squadre di ricerca hanno rinvenuto nei pressi di Jrakan (Jibrayil) i resti di altri due caduti armeni. Il totale dei ritrovamenti arriva così a 1654.

(2 set 21) CONTRIBUTO INGLESE – Il governo del Regno Unito ha rilasciato un comunbicato stampa informando di aver fornito mezzo milione di sterline per aiutare a rimuovere le mine antiuomo nel Nagorno Karabakh, per rendere l’area sicura, prevenire lesioni e salvare vite umane dopo il conflitto dello scorso anno. I fondi dati al Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo aiuteranno con la formazione e il personale per sostenere lo sminamento e rendere i terreni contaminati sicuri per l’uso umano nel Nagorno Karabakh e nei dintorni.

(2 set 21) MESSAGGIO HARUTYUNYAN – Il presidente della repubblica ha rivolto un messaggio alla nazione in occasione della festa della repubblica: “‘Cari connazionali, Il 2 settembre è il giorno più importante della nostra vita. La Repubblica del Nagorno Karabakh è stata proclamata durante la sessione congiunta dei consigli regionali dei deputati del popolo del Nagorno Karabakh e Shahumyan convocata a Stepanakert trent’anni fa. Abbiamo avuto successi e perdite sulla strada per la costruzione dello stato. Chino il capo in memoria dei martiri caduti per il bene della patria. Le perdite umane sono irreversibili e vincolanti allo stesso tempo. Abbiamo l’obbligo storico di vivere e creare nella nostra patria, di costruire la Repubblica dell’Artsakh, guidati dai nostri valori nazionali, con diritti sanciti a livello internazionale. Congratulazioni per la Festa della Repubblica di Artsakh.”

(2 set 21) MESSAGGIO DI BABAYAN – Il ministro degli Esteri, Davit Babayan, ha inviato un messaggio nel quale tra l’altro si legge: “(…) Sullo sfondo dei continui tentativi dell’Azerbaigian di risolvere il conflitto tra Azerbaigian e Karabagh con l’uso o la minaccia della forza e privare gli armeni di Artsakh della loro patria attraverso il terrore, la pulizia etnica, i massacri e le massicce violazioni dei diritti umani, la creazione di uno Stato indipendente è stata non solo un importante passo politico, ma anche una necessità storica. I cambiamenti geopolitici globali all’inizio degli anni ’90 e le crescenti tensioni regionali hanno richiesto passi decisivi per l’auto-organizzazione della società e la formazione delle istituzioni statali necessarie per respingere l’imminente aggressione armata da parte dell’Azerbaigian e garantire il diritto del popolo di Artsakh alla pace e allo sviluppo.
(…) Siamo convinti che lo Stato armeno in Artsakh sia il principale garante della conservazione dell’identità nazionale, della dignità e dell’assicurazione di un futuro sicuro, nonché un mezzo per il popolo per esercitare il suo diritto inalienabile di determinare il proprio destino politico.
(…) Pur rimanendo fedeli agli ideali, agli obiettivi e ai principi del movimento di liberazione nazionale, il popolo e le autorità della Repubblica di Artsakh continueranno con ferma determinazione a cercare il riconoscimento internazionale dell’indipendenza del paese e il ripristino della sua integrità territoriale, per rafforzare e sviluppare stato sovrano
“.

(2 set 21) FESTA DELLA REPUBBLICA – Il presidente Arayik Harutyunyan ha visitato il memoriale di Stepanakert in occasione del 30° anniversario della Festa della Repubblica di Artsakh e ha deposto una corona in memoria delle vittime delle guerre di Artsakh e Patriottica. Era accompagnato dal secondo e terzo presidente di Artsakh, Arkadi Ghukasyan e Bako Sahakyan, nonché dal Primate della Diocesi di Artsakh della Chiesa Apostolica Armena, il Vescovo Vrtanes Abrahamyan. Il presidente Harutyunyan ha inoltre deposto fiori sulle tombe, vicino a questo memoriale, delle vittime della guerra di Artsakh. Alla cerimonia ufficiale erano presenti anche parlamentari delle due repubbliche armene, membri anziani del governo di Artsakh e rappresentanti del personale di comando dell’Esercito di difesa dell’Artsakh.

(2 set 21) PROTESTA RESIDENTI KASHATAGH – I residenti della regione di Kashatagh (Lachin) occupata dall’Azerbaigian a seguito della guerra stanno ancora una volta protestando davanti all’edificio principale del governo armeno di Yerevan chiedendo che vengano restituite loro le case o fornito un compenso per costruirle altrove.

(1 set 21) PARLAMENTO ARTSAKH – Si è tenuta una seduta speciale dedicata al 30° anniversario della proclamazione dell’indipendenza della Repubblica dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), sotto la presidenza di Artur Tovmasyan. Il Primate della Diocesi di Artsakh della Chiesa Apostolica Armena, Mons. Vrtanes Abrahamyan, Ashot Ghulyan, ex presidente dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh e una delegazione del parlamento dell’Armenia guidata dal vice-presidente Ruben Rubinyan erano presenti a questa sessione all’inizio della quale è stato osservato un minuto di silenzio in memoria dei martiri delle tre guerre dell’Artsakh.

(1 set 21) UCCISO SOLDATO ARMENO – Verso le 11:10 ora locale le forze armate azere sono ricorse ancora una volta alla provocazione, aprendo il fuoco sulle posizioni armene nella provincia di Ararat, in particolare nella sezione del villaggio di Yeraskh al confine tra Armenia e Azerbaigian, a seguito della quale un soldato armeno a contratto , il sergente minore Gegham Sahakyan (nato nel 1982), ha riportato una ferita mortale da arma da fuoco. Il Ministero della Difesa dell’Armenia ha dato notizia del gravissimo fatto e ha condannato fermamente queste azioni da parte dell’Azerbaigian avvertendo che non resteranno senza risposta. L’intera responsabilità per l’aggravarsi della situazione ricade sulla leadership militare e politica dell’Azerbaigian.

(1 set 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Ci sono prove inconfutabili riguardo a 80 prigionieri di guerra in più che sono stati catturati secondo quanto riferisce Siranush Sahakyan, un attivista per i diritti umani che rappresenta gli interessi dei prigionieri di guerra armeni in Azerbaigian presso la Corte europea dei diritti dell’uomo. “Quanto tempo sono rimasti in vita dopo la prigionia, o se sono vivi al momento è un’altra questione; non ci sono prove sufficienti al riguardo“, ha detto la Sahakyan, sottolineando che oltre ai 45 prigionieri di guerra armeni ufficialmente confermati, altri 80 avevano essere restituito all’Armenia. “Il motivo per cui l’Azerbaigian non conferma che ci sarà anche il rimpatrio può essere il risultato di due circostanze: primo, politico, che con ciò non si assume la responsabilità del destino di un nuovo numero di persone. Secondo, civili prigionieri o prigionieri di guerra sono stati semplicemente torturati a morte”, ha detto.

(1 set 21) NUOVO MINISTRO DEL LAVORO – Il presidente Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto che revoca Mane Tandilyan (dimissionaria) dalla carica di ministro del lavoro, degli affari sociali e della migrazione di Artsakh (Nagorno-Karabakh). L’ufficio stampa del presidente dell’Artsakh ha informato che, con un altro decreto presidenziale, Armine Petrosyan è stato nominato ministro del lavoro, degli affari sociali e delle migrazioni.

(1 set 21) CONFERMATA DISTRUZIONE DI PICCOLO PONTE – Tra l’8 aprile e il 7 luglio, il ponte Makun a Mets Tagher, nel Nagorno-Karabakh, è stato distrutto durante l’ingegneria fluviale e la costruzione di strade da parte degli azeri. L’ennesimo vandalismo contro architetture armene è stato certificato da Caucasus Heritage Watch (CHW) attraverso immagini satellitari. Il ponte era stato costruito nel 1890 e recava una iscrizione in armeno “In memoria di Ghazar Harutiun Bejaniants”.

(31 ago 21) LAVROV SUI PRIGIONIERI DI GUERRA – Durante la conferenza stampa congiunta a Mosca con il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha invitato l’Azerbaigian a rilasciare incondizionatamente i prigionieri di guerra armeni. “Se facciamo chiarezza, allora nella dichiarazione del 9 novembre si parla del rilascio dei prigionieri di guerra. Il presidente russo, nei suoi contatti con il presidente dell’Azerbaigian e ad altri livelli, chiede il rilascio di tutti senza alcuna condizione. Questo è un modo considerevole per ripristinare la fiducia che ora manca e, naturalmente, un importante passo umanitario. Naturalmente, la decisione finale [su questo argomento] non dipende da noi [cioè, Russia]. Abbiamo sostenuto la mossa dell’Armenia, che ha trasferito [in Azerbaigian] una mappa dei campi minati [in Nagorno-Karabakh [(Artsakh)]]. Crediamo che con questi passaggi sia possibile vivere insieme su una terra e respirare un’aria. Contribuiamo a ciò in ogni modo“, ha detto Lavrov.

(30 ago 21) ANCORA PAROLE DI ODIO DA ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, durante un evento nella città occupata di Shushi, ha definito gli armeni di Artsakh un “nemico odiato”. “Io stesso ho scelto il cantiere del nuovo hotel a cinque stelle proprio nel punto in cui l’odiato nemico stava costruendo l’edificio del ‘Parlamento della Repubblica del Nagorno-Karabakh’. Era stato fatto per ridicolizzarci [Azerbaigian]. Non esiste il concetto di “Repubblica del Nagorno-Karabakh”. Le fondamenta di questo edificio erano già state poste; anche i lavori in pietra erano terminati. Su mia istruzione, la tana del diavolo è stata distrutta a Shushi“, ha detto Aliyev.

(29 ago 21) FERITO SOLDATO ARMENO – In Artsakh, un soldato di leva, il soldato semplice Argishti Shakhnazaryan, ha ricevuto una ferita da arma da fuoco, ha riferito il servizio stampa del Ministero della Difesa della Repubblica di Artsakh. “Oggi, verso le 15:20, le unità delle forze armate azere sono ricorse ancora una volta alla provocazione, violando il cessate il fuoco, e hanno iniziato a bombardare le posizioni di combattimento dell’esercito di difesa NKR situate in direzione dell’insediamento di Tagavard, a seguito di quale un coscritto ha ricevuto una ferita da arma da fuoco, il soldato semplice Argishti Shakhnazaryan. Le unità dell’Esercito di Difesa hanno soppresso il fuoco nemico“, afferma il comunicato del ministero.

(28 ago 21) RITROVATO ALTRO RESTO UMANO – Durante la ricerca dei resti delle persone uccise durante la guerra di 44 giorni nella regione di Jrakan (Jabrail) è stato trovato il corpo di un altro militare armeno secondo quanto riferisce il Servizio di emergenza statale di Artsakh. I soccorritori hanno consegnato il corpo a Stepanakert. L’identità del defunto sarà stabilita in Armenia dopo una visita medica forense. 1.652 corpi sono stati trovati dall’inizio delle ricerche nei territori occupati di Artsakh.

(28 ago 21) VIOLAZIONI AZERE – Il villaggio di Kut nella regione di Gegharkunik (Armenia) è stato raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco sparati da soldati azeri. I tetti di una decina di case sono stati danneggiati.

(28 ago 21) PROCEDIMENTO PENALE PER SOLDATO AZERO – Il procedimento penale avviato ieri dal servizio di sicurezza nazionale dell’Artsakh in relazione al soldato azero Jamil Babayev trovato nella città di Martakert, è stato trasferito al comitato investigativo dell’Artsakh sulla base del completamento delle rispettive indagini , informa la Procura di Artsakh. È in corso un’indagine preliminare.

(28 ago 21) DIMISSIONI MINISTRO – Il ministro del lavoro, degli affari sociali e della migrazione di Artsakh, Mane Tandilyan, ha annunciato sui social media che si dimetterà il 1° settembre e ha informato che dal 1° settembre continuerà il suo servizio ad Artsakh nell’ambito dell’attività della fondazione “Artsakh To Live” che attuerà numerosi programmi in Artsakh.“Quasi l’80% della popolazione di Artsakh è tornato a vivere. Ciò significa che Artsakh si sta liberando del peso socio-psicologico del dopoguerra e prosegue il percorso di sviluppo e rafforzamento reso possibile grazie al lavoro e all’impegno. Ora è il momento dei programmi a lungo termine e della spinta economica“, ha affermato in una nota. Tandilyan ha ringraziato tutti i suoi colleghi del governo, il personale del ministero per il lavoro congiunto e per l’opportunità di servire Artsakh.

(27 ago 21) AIUTI DA ARMENIA – Il governo dell’Armenia ha approvato la bozza sulla fornitura di 13,4 miliardi di dram (circa 23 milioni di euro) alla repubblica di Artsakh. Il ministro delle finanze Tigran Khachatryan ha presentato oggi la bozza alla riunione del gabinetto. “Nonostante la vita economica ad Artsakh si stia gradualmente riprendendo e le entrate fiscali del suo bilancio statale siano in aumento, non sono ancora sufficienti per garantire l’intero finanziamento dei programmi sociali ed economici”, ha affermato aggiungendo che questi soldi saranno forniti per stipendi, pensioni, spese sanitarie, elettricità, fornitura di gas e spese per i servizi di comunicazione.

(27 ago 21) SEGNALI DALLA TURCHIA – Il primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, ha affermato di vedere alcuni segnali pubblici positivi provenienti dalla Turchia in termini di pace regionale. “Valuteremo questi segnali e risponderemo ai segnali positivi con un segnale positivo”, ha detto Pashinyan durante la odierna riunione del gabinetto. Ieri il presidente turco Erdogan aveva dichiarato che con la fine dell’occupazione del Nagorno-Karabakh [(Artsakh)], nella regione sono state create le condizioni per una pace a lungo termine. Se l’Armenia coglierà questa opportunità, adotteremo le misure necessarie

(26 ago 21) AZERO IN CASA A MARTAKERT – Un soldato (o paramilitare) azero è penetrato in territorio armeno fino a Martakert e si è introdotto in una abitazione dove si trovavano due bambini. La loro prontezza nel chiamare la polizia ha fatto in modo che l’azero venisse catturato dalle forze dell’ordine. Da prime indiscrezioni sembra che l’azero sia stato trovato in possesso di materiale fotografico relativo al dislocamento delle forze di pace russe. L’uomo risponde al nome di Jamil Babayev e secondo media dell’Azerbaigian presterebbe servizio presso l’esercito azero ma con disturbi psichici che ne avrebbero consigliato il ricovero in ospedale.Il soldato nemico sarebbe penetrato in territorio armeno passando da una zona sotto controllo russo.

(26 ago 21) DICHIARAZIONI A SORPRESA DI ALIYEV – Se l’Armenia non si fosse arresa, avremmo subito grandi perdite. La dichiarazione è arrivata dal presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev durante una cerimonia per fornire alle famiglie dei veterani della recente guerra appartamenti e automobili, secondo i media azeri. “La notte del 10 novembre [2020] l’Armenia ha firmato l’atto di capitolazione e la guerra è finita. Per noi, la fine della guerra era assolutamente ragionevole. Se la guerra fosse continuata, avremmo subito più perdite. Avremmo potuto incontrare difficoltà nel liberare Kelbajar e Lachin. Il clima naturale di questa regione e le montagne avrebbero potuto diventare un problema per noi. Inoltre, l’inverno si stava avvicinando“, ha detto il leader azero.

(26 ago 21) DICHIARAZIONE DI ERDOGAN – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che nella regione del Caucaso meridionale sono state stabilite le condizioni per una pace a lungo termine, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Anadolu. “Con la fine dell’occupazione del Nagorno-Karabakh [(Artsakh)], nella regione sono state create le condizioni per una pace a lungo termine. Se l’Armenia coglierà questa opportunità, adotteremo le misure necessarie“, ha affermato il leader turco.

(26 ago 21) BLOCCATA STRADA GORIS-KAPAN – Da ieri gli azeri hanno bloccato al traffico la strada che collega le città di Goris e Kapan in Armenia. Alcuni tratti dell’arteria sono infatti finiti in territorio occupato dagli azeri dopo la fine della guerra. Sono in corso trattative per capire le ragioni del blocco e rimuovere lo stesso.

(25 ago 21) ESPLOSIONE PER SMINAMENTO – Udite nella capitale Stepanakert forti esplosioni. Si tratta di brillamento programmato di ordigni bellici avvenuti in un terreno nei pressi del villaggio di Khnatsakh. Tuttavia, si è verificato un incendio che ha rischiato di propagarsi fino a un deposito di ordigni ancora da far brillare. Sono intervenuti i VV.FF.

(24 ago 21) UNIVERSITA’ TECNLOGICA DI SHUSHI – Presieduto dal presidente della repubblica Harutyunyan, si è svolta la riunione del Consiglio di amministrazione dell’università che ha affrontato le questioni inerenti all’attività didattica post guerra. Con voto unanime dei membri del Consiglio di fondazione, il professor Hovhannes Tokmajyan, dottore in scienze tecniche, è stato eletto presidente del consiglio e Armavir Galstyan, uno studente universitario, è stato eletto segretario. Precedentemente, Nver Mikayelyan, candidato di architettura, professore associato è stato eletto rettore ad interim in attesa delle elezioni ufficiali. Fra i temi discussi anche l’implementazione della lingua russa e il rimborso governativo delle tasse universitarie.

(24 ago 21) VITTIME DI GUERRA – Nel cordo di un dibattito parlamentare il premier armeno Nikol Pashinyan ha dichiarato che sono 3.773 le vittime armene della guerra scorsa e che vi sono 243 scomparsi oltra ai soldati detenuti in Azerbaigian.

(24 ago 21) SMENTITA CHIUSURA CORRIDOIO DI LACHIN – Fonti azere stanno diffondendo la falsa notizia della chiusura del corridoio di Lachin (Berdzor) che al momento è l’unico collegamento dell’Artsakh con l’Armenia. Ovviamente tale informazione è priva di fondamento e rientra nella politica provocatoria dell’Azerbaigian che mira a terrorizzare la popolazione dell’Artsakh.

(22 ago 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 35 test COVID-19 sono stati condotti ieri in Artsakh con quattro nuovi casi di coronavirus. Al momento, 33 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti 11.120 test per il coronavirus e i risultati di 1.021 di questi sono risultati positivi.

(22 ago 21) AEROPORTO DI VARANDA – Le imprese turche hanno completato i lavori di costruzione della pista aeroportuale di Varanda (Fizuli) sotto occupazione azera. Già due aerei militari sono atterrati. Per ora lo scalo sarà solo a servizio delle forze armate dell’Azerbaigian.

(21 ago 21) INCONTRO HARUTYUNYAN-MIRZOYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato oggi il nuovo ministro degli Affari esteri armeno Ararat Mirzoyan. Gli interlocutori hanno toccato l’attuale situazione in Artsakh e le azioni intraprese per risolvere le attuali questioni umanitarie e sociali, attribuendo importanza al rafforzamento dei legami e della cooperazione costanti tra le agenzie governative dell’Armenia e dell’Artsakh. Harutyunyan e Mirzoyan hanno inoltre sottolineato la necessità della ripresa del processo di pace nel Nagorno-Karabakh nell’ambito della co-presidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE e hanno sottolineato in particolare l’importanza del riconoscimento del diritto del popolo di Artsakh di vivere nella loro patria storica e il loro diritto all’autodeterminazione. Durante l’incontro è stata discussa anche la situazione creatasi a seguito delle provocazioni delle forze armate azere al confine con l’Armenia e sulla linea di contatto con Artsakh.

(21 ago 21) STATI UNITI – Gli Stati Uniti condannano la recente escalation di violenza lungo il confine internazionale tra Armenia e Azerbaigian. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha invitato i due paesi a “mantenere i loro impegni di cessate il fuoco adottando misure immediate per ridurre l’escalation della situazione“. “Le continue tensioni lungo il confine tra Armenia e Azerbaigian sottolineano il fatto che solo una risoluzione globale che affronti tutte le questioni in sospeso può normalizzare le relazioni tra i due Paesi e consentire alle persone della regione di vivere insieme pacificamente. Gli Stati Uniti esortano l’Armenia e l’Azerbaigian a tornare il prima possibile a discussioni sostanziali sotto gli auspici dei copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE per raggiungere una soluzione politica a lungo termine del conflitto“, si legge in una nota del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

(21 ago 21) SFOLLATI DI GUERRA – Oggi, presso la Rappresentanza permanente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) a Yerevan, il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato i rappresentanti delle ONG che si occupano dei problemi dei cittadini sfollati dall’Artsakh a seguito della guerra dei 44 giorni. I partecipanti all’incontro hanno discusso le questioni legali e sociali riguardanti le persone di Artsakh che si sono temporaneamente stabilite in Armenia e hanno parlato dell’importanza dei programmi sociali necessari per il loro ritorno ad Artsakh, nonché dei programmi già avviati e da lanciare programmi sociali.

(20 ago 21) RIGUARDO TRATTATO DI PACE – Non abbiamo ricevuto alcuna proposta, che si tratti di un trattato di pace o altro, ma la nostra posizione è la seguente: un trattato di pace può essere concluso attraverso una soluzione pacifica e globale del conflitto del Nagorno-Karabakh, e questo è possibile nel quadro della Co-presidenza del Gruppo OSCE di Minsk. E’ quanto ha affermato il Segretario del Consiglio di Sicurezza dell’Armenia Armen Grigoryan in un’intervista andata in onda alla Televisione Pubblica Armena, toccando le dichiarazioni del Presidente dell’Azerbaigian secondo cui l’Azerbaigian sta proponendo all’Armenia di concludere un trattato di pace, ma la parte armena non risponde a questo. “Recentemente, i Copresidenti [del Gruppo OSCE di Minsk] hanno rilasciato una dichiarazione. L’Armenia ha risposto ed è pronta a negoziare una soluzione globale e a lungo termine del conflitto, e questo sarà il miglior trattato di pace. Questa è la strada da prendere, e una delle specificità è l’avvio di attività di demarcazione e delimitazione, e l’Armenia è pronta per questo. In questo momento, l’Azerbaigian non è pronto per questo e il conflitto del Nagorno-Karabakh non ha nulla a che fare con la demarcazione e la delimitazione poiché sono separati l’uno dall’altro“, ha detto Grigoryan.

(20 ago 21) MINISTRI DEGLI ESTERI – Il nuovo ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan (già Presidente dell’Assemblea nazionale nella passata legislatura) ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri dell’Artsakh David Babayan il quale si è congratulato per la recente nomina. Toccando la questione del Karabakh, i ministri degli esteri dell’Armenia e di Artsakh hanno sottolineato la necessità di riprendere il processo di pace del Karabakh e la necessità di una soluzione globale e duratura del conflitto nel quadro dei copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE. Gli interlocutori hanno discusso della situazione sul campo a seguito dell’aggressione azerbaigiano-turca e degli sforzi compiuti in loco per affrontare la crisi umanitaria ad Artsakh. Inoltre, hanno sottolineato l’inammissibilità delle azioni provocatorie svolte dalle forze armate azere ai confini dell’Armenia e dell’Artsakh e hanno affermato che è una seria minaccia per la pace e la stabilità regionali.

(20 ago 21) VANDALISMI AZERI – Gli azeri continuano il vandalismo culturale nei territori occupati dell’Artsakh, distruggendo non solo chiese armene, khachkar, monumenti dedicati alla guerra di liberazione dell’Artsakh, cimiteri armeni, ma anche statue di marescialli armeni che combatterono contro il nazismo nella seconda guerra mondiale. In particolare, nel villaggio di Mets Tagher nella regione Hadrut di Artsakh, gli azeri hanno distrutto il busto del maresciallo dell’aviazione dell’URSS Armenak Khanperyants (Sergey Khudyakov) originario di Artsakh. Foto satellitari dello scorso luglio evidenziano la mancanza della statua e la distruzione di un aereo MiG-17 che si trovava nei pressi della casa museo dedicata al Maresciallo. Anche le statue di uno dei padri fondatori del sistema di difesa aerea sovietico, il colonnello generale Sergei Sardarov, e dell’ammiraglio Ivan Isakov erano state distrutte nel villaggio di Azokh,

(19 ago 21) RIPRESO TAVOLO NEGOZIALE TRIPARTITO – Dopo oltre due mesi di interruzione, è ripresa l’attività diplomatica del gruppo trilaterale di Armenia, Azerbaigian e Russia, con una riunione del 19 agosto che ha visto la presenza dei vice-premier: l’armeno Mger Grigoryan, l’azero Šakin Mustafaev e il russo Aleksej Overčuk. All’incontro sono state valutate le prospettive di ristabilimento delle vie di comunicazione nella regione del Caucaso meridionale e sono stati discussi i risultati delle trattative tra i leader dei tre Paesi, tenutesi lo scorso 11 gennaio 2021.

(19 ago 21) ELEZIONI AMMINISTRATIVE – La Commissione elettorale centrale della Repubblica di Artsakh si è riunita in una sessione dedicata al tema dello svolgimento di elezioni locali autogovernative in un certo numero di comunità dell’ Artsakh. La Commissione Elettorale Centrale ha informato che le elezioni si terranno nel villaggio di Khachmach e Tsaghkashat, nella regione di Askeran; Nor Ghazanchi della regione di Martakert e Herher della regione di Martuni.Le elezioni sono calendarizzate per il 10 ottobre 2021.

(19 ago 21) ARMI RUSSE ALL’ARMENIA – Rifornire l’Armenia di armi è un diritto sovrano della Russi: così ha affermato in un briefing la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, in risposta alle dichiarazioni del presidente azero Aliyev che si lamentava del fatto che Mosca vendesse armi all’Armenia. ”Sentiamo e leggiamo spesso a riguardo, ma vorrei attirare la vostra attenzione sul fatto che abbiamo stabilito relazioni rispettive sia con l’Armenia che con l’Azerbaigian. In questo caso particolare, la parte russa tiene conto della necessità di un equilibrio di potere nella regione“, ha affermato Zakharova. Maria Zakharova ha aggiunto che la Russia invita l’Armenia e l’Azerbaigian a eliminare quanto prima le linee di demarcazione esistenti in campo umanitario, a scambiare prigionieri di guerra con il principio del “tutti per tutti” e mappe dei campi minati.

(19 ago 21) ALTRI RITROVAMENTI – Le squadre di ricerca hanno recuperato oggi i resti di altri tre soldati armeni nella zona di Jrakan (Jibrayil) ora sotto occupazione azera. Il totale dei rinvenimenti dalla fine della guerra è di 1.645.

(19 ago 21) UNIONE BANCHE ARMENIA – Il ministro di Stato dell’Artsakh Artak Beglaryan ha ricevuto oggi la delegazione dell’Unione delle banche dell’Armenia guidata dal direttore esecutivo Seyran Sargsyan il quale ha illustrato la cooperazione nel sistema educativo con la fornitura a 15 scuole di tecnologia informatica.

(19 ago 21) CARENZA IDRICA – Le forze di pace russe in Artsakh hanno fornito acqua potabile a più di 200 famiglie che vivono nella capitale Stepanakert e In alcune aree remote del Paese. In due giorni, le unità logistiche del contingente di pace russo hanno consegnato circa 15 tonnellate di acqua potabile ai residenti di Artsakh. I militari di questo contingente di mantenimento della pace forniranno acqua alla popolazione locale ogni giorno fino al completamento dei lavori di riparazione di una stazione idrica e alla posa della condotta idrica. Inoltre, queste forze di pace russe stanno garantendo la sicurezza durante la costruzione di una linea di galleggiamento dal pozzo artesiano nella regione di Martuni per fornire acqua ai villaggi di Taghavard e Karmir Shuka.

(18 ago 21) VILLAGGIO DI YEGHTSAHOGH – Il consigliere del presidente di Artsakh Vahram Poghosyan ha risposto oggi alle accuse del sindaco del villaggio di Yeghtsahogh (regione di Shushi) che si era lamentato del fatto che i militari dell’Esercito di difesa avevano lasciato sguarnito l’insediamento e si erano allontanati dallo stesso. “Le nostre formazioni militari garantiscono la sicurezza a Yeghtsahogh insieme alle forze di pace russe. Non c’è stata alcuna concessione territoriale a favore del nemico“, ha affermato Poghosyan.

(18 ago 21) DICHIARAZIONE HARUTYUNYAN – La situazione in Nagorno Karabakh è normale. È quanto ha detto ai giornalisti il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan dopo il suo incontro con i deputati della fazione al potere “Contratto civile” dell’Assemblea nazionale dell’Armenia, rispondendo a una domanda sulla situazione sulla linea di contatto. Alla domanda su quali questioni sono state discusse, Harutyunyan ha detto che lui e i deputati hanno discusso tutte le questioni, comprese le questioni relative ai confini, socio-economiche e di politica estera. Quando gli è stato detto che si dice che l’Azerbaigian abbia presentato una scadenza per la conclusione di un trattato di pace, Harutyunyan ha detto che non esiste una cosa del genere e non ne è a conoscenza.

(18 ago 21) ALTRI RESTI RITROVATI – I resti di sei soldatia rmeni sono stati rinvenuti dalle squadre di ricerca nel territorio occupato di Jrakan (Jibraiyl). Il totale dei ritrovamenti dal 13 novembre ammonta a 1.642.

(17 ago 21) SPARI CONTRO VV.FF. – Intorno alle 20:40 , circa 3 ettari di terreno erboso vicino al confine sud-occidentale dell’Artsakh hanno preso fuoco a causa di colpi sparati dall’Azerbaigian. Sul posto è stata inviata un’autopompa dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio, ma le forze armate nemiche hanno sparato colpi verso questo camion dei pompieri, impedendo le attività antincendio. La squadra armena non ha subito vittime. L’incidente è stato segnalato al comando del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(17 ago 21) ANCORA SCONTRI – Nuovi scontri nel primo pomeriggioa fuoco nei pressi di Sotk (Gegharkunik). Un soldato armeno è rimasto ferito, uno azero è deceduto. Secondo le informazioni disponibili nelle ultime 48 ore l’attività di provocazione è costata agli azeri tre morti e una quindicina di feriti.

(17 ago 21) NUOVE PROVOCAZIONI DI ALIYEV – In un’intervista il presidente dell’Azerbaigian rinnova le sue ambizioni sui territori della repubblica di Armenia e invita i media a utilizzare i nomi delle località in azero. “Attualmente, Zangezur [Syunik] occidentale è sotto il controllo dell’Armenia. Ma come risultato della costruzione del Corridoio Zangezur, lo useremo sicuramente per riportare i nostri cittadini nella terra dei loro antenati. Esistono piani del genere, ed è naturale perché i nostri cittadini sono stati espulsi con la forza dal territorio dell’Armenia, non solo dallo Zangezur mahal, ma anche da Gokchay [Sevan]. E hanno tutto il diritto di vivere nella terra dei loro antenati. L’abbiamo lasciato per la fase successiva“, ha detto il presidente dell’Azerbaigian.

(17 ago 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 66 test COVID-19 sono stati condotti ieri in Artsakh e da questi sono stati confermati sei nuovi casi di coronavirus. Al momento, 31 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti un totale di 10.882 test di coronavirus e i risultati di 1.002 di loro sono risultati positivi. Complessivamente in Artsakh sono stati confermati in totale 2.985 casi di COVID-19 dall’inizio della pandemia

(16 ago 21) TENSIONE ARMENIA AZERBAIGIAN – La giornata odierna è stata caratterizzata da forte tensione lungo la linea di contatto tra Armenia e Azerbaigian. In mattinata un militare armeno (Vahan Tatosyan) è stato mortalmente colpito da un cecchino azero all’altezza di Yeraskh (confine Armenia- Nakhchivan). La reazione armena ha provocato vittime e feriti nelle file nemiche. Nel tardo pomeriggio un altro soldato armeno (il diciannovenne Arman Hakobyan) è deceduto dopo essere stato colpito da fuoco nemico. A seguito di reazione, la parte azera ha riportato almeno tre vittime. Colpi di armi da fuoco sono stati sparati dagli azeri all’indirizzo di alcuni villaggi nel territorio dell’Armenia nella regione di Gegharkunik. Fonti non confermate riferiscono che l’Azerbaigian avrebbe dislocato nuove truppe e nuovi armamenti, compresi lanciamissili Grad, nella predetta sezione di confine.

(16 ago 21) CORRIDOIO DI LACHIN – Le forze di pace russe nel Nagorno Karabakh (Artsakh) hanno finora assicurato il passaggio sicuro di 58.000 veicoli e circa 210.000 persone attraverso il corridoio di Lachin (Berdzor), secondo quanto riferito dal servizio stampa del ministero della Difesa russo. “Il personale del posto di osservazione svolge la supervisione sul rispetto del regime di cessate il fuoco, garantisce il passaggio sicuro dei veicoli. Ogni giorno passano circa 200 auto“, ha affermato Vasily Davidov, un rappresentante del contingente di pace russo ad Artsakh.

(16 ago 21) APPELLO ALLA CORTE EUROPEA – I familiari di sei soldati armeni caduti o dispersi nella guerra dell’autunno scorso si sono rivolti alla Corte europea dei diritti dell’uomo chiedendo che l’Azerbaigian venga sanzionato per l’apertura del “Parco dei trofei” che viola le convenzioni internazionali.

(15 ago 21) CARENZA IDRICA – Il Comitato internazionale della Croce Rossa nel Nagorno Karabakh sta aiutando a installare cinque tonnellate di serbatoi d’acqua nei cortili dei condomini senz’acqua a Stepanakert come riportato sulla pagina Facebook del comune di Stepanakert. Il comune ha anche riferito che i suoi rappresentanti hanno visitato i condomini e hanno verificato che gli autolavaggi della città non funzionano. I rappresentanti ringraziano anche coloro che comprendono il motivo di alcune restrizioni sull’uso dell’acqua e stanno aiutando a superare quanto prima le difficoltà che stanno affrontando la popolazione. Ieri, intanto, un po’ di pioggia ha dato solleivo alla città dopo settimane di crisi idrica.

(15 ago 21) MUSEO BELLE ARTI DI SHUSHI – L’organizzazione Caucasus Heritage Watch ha verificato attraverso immagini satellitari riprese il 10 aprile e il 5 giugno che le ventuno sculture ospitate nell’area retrostante il museo dei Belle arti di Shushi sono state rimosse dagli occupanti azeri. Le opere d’arte erano il frutto di due simposi internazionali di scultura ai quali hanno partecipato anche scultori italiani. NOn è dato sapere se le opere d’arte siano state distrutte o rinmosse.

(15 ago 21) INCENDIO VICINO MARTAKERT – TUn incendio è scoppiato oggi nelle colline vicino alla città di Martakert. Secondo le prime informazioni, l’incendio è divampato intorno alle 11 nel settore della linea di contatto Artsakh-Azerbaigian e si è diffuso verso le colline boscose ed erbose vicino alla città. La gente del posto dice che molto probabilmente gli azeri hanno aperto deliberatamente il fuoco con proiettili incendiari e esplosivi, provocando un incendio in vari settori del confine. Pochi giorni fa un incendio è divampato anche nel settore nord-occidentale di Martakert (nelle foreste di Tonashen) e ha raggiunto il villaggio di Maghavuz, e i vigili del fuoco hanno impiegato alcuni giorni per spegnere l’incendio.

(14 ago 21) HARUTYUNYAN A IVANYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato la comunità di Ivanyan nella regione di Askeran e si è informato sulla costruzione di alloggi su larga scala in due distretti. Le costruzioni sono realizzate principalmente con il finanziamento di “Hayastan” All Armenian Fund e saranno terminate nel 2022. Arayik Harutyunyan ha sottolineato l’importanza dei programmi abitativi ad Artsakh, osservando che i 402 appartamenti in costruzione in quella comunità alleggeriranno notevolmente la situazione.

(13 ago 219 SARGSYAN IN ARTSAKH – Il terzo presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan, presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione culturale, scientifica, educativa “LUYS Serzh Sargsyan”, in Artsakh dall’inizio di questa settimana, ha visitato il monastero di Amaras insieme ai suoi amici ex combattenti e al Primate della diocesi di Artsakh, il vescovo Vrtanes Abrahamyan. Nel corso della visita ha appreso lo stato dei lavori di restauro su vasta scala che vengono eseguiti con il sostegno della Fondazione LUYS al monastero di Amaras.

(13 ago 21) SMENTITE ILLAZIONI AZERE – L’Esercito di difesa dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) ha smentito la dichiarazione diffusa dal Ministero della Difesa dell’Azerbaigian secondo cui intorno alle 2:30 di di oggi, unità dell’esercito dell’Artsakh avrebbero aperto il fuoco sulle posizioni azere situate nei villaggi di Yukhari Veysal e Sghnakh, nonché come la vicina città di Shushi. La dichiarazione rilasciata dall’Esercito di difesa dell’Artsakh ha aggiunto che la suddetta dichiarazione del Ministero della Difesa azero non corrisponde alla realtà e ipotizza che con tali false dichiarazioni, la parte azera stia preparando il terreno per ulteriori azioni provocatorie, confermando che le unità dell’Esercito di difesa dell’Artsakh aderiscono rigorosamente al cessate il fuoco e agiscono unicamente per contrastare le provocazioni azere.

(12 ago 21) RETE IDRICA – Sono incorso lavori per la realizzazione di una condotta idrica che a breve fornirà acqua potabile a un migliaio di residenti nel villaggio di Taghavard e altrettanti in quello di Karmir Shuka. Al completamento dell’opera vi saranno circa 5000 residenti di una decina di insediamenti vicino Stepanakert che avranno regolare fornitura di acqua. Le forze di pace russe hanno provveduto a bonificiare le aree dei lavori.

(12 ago 21) ARTSAKH E SUD OSSEZIA – Il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Artsakh David Babayan ha avuto un incontro online con il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica dell’Ossezia del Sud (Alania) Dmitry Medoev. I ministri hanno discusso questioni relative alle attuali relazioni tra i due Stati, alla cooperazione tra i ministeri degli Esteri e ai recenti sviluppi regionali, ha affermato il ministero degli Esteri. Le parti hanno sottolineato la necessità di espandere ulteriormente e approfondire la cooperazione, tenere discussioni regolari su questioni di reciproco interesse.

(12 ago 21) TENTATIVO DI PENETRAZIONE AZERA – Nelle prime ore del mattino, unità delle forze armate azere hanno cercato di attraversare la linea di contatto tra l’Artsakh e le forze opposte azere nella parte occidentale dell’Artsakh secondo quanto informa l’esercito di difesa dell’Artsakh. Questo tentativo di penetrazione è stato impedito e l’avversario è stato ricacciato nelle sue posizioni iniziali. Non ci sono perdite dalla parte armena. Il comando del contingente militare russo che effettuava una missione di pace ad Artsakh è stato immediatamente informato di questa provocazione azera.

(11 ago 21) AZERI PROTESTANO CON L’IRAN – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha consegnato una nota all’Ambasciatore dell’Iran a causa della visita dell’Ambasciatore in Nagorno Karabakh. In precedenza, il ministero della Difesa dell’Azerbaigian aveva rilasciato una dichiarazione alle forze di pace russe, lamentandosi per aver permesso “illegalmente” l’ingresso di camionisti iraniani nel territorio dell’Artsakh.

(11 ago 21) ESPLOSIONE BOMBA – Tre genieri sono rimasti feriti mentre conducevano studi di ingegneria nel villaggio di Nor Shen della regione di Martuni di Artsakh; e, secondo le prime informazioni, dall’esplosione di una bomba a grappolo. Questi genieri sono stati trasportati in ambulanza al Republican Medical Center di Stepanakert e le loro condizioni di salute sono state giudicate soddisfacenti. Uno dei genieri è stato portato al centro medico regionale Martuni; è in condizioni gravi ma stabili.

(11 ago 21) DRONI AZERI – Tra le 8:29 e le 8:58 odierne, l’Azerbaigian ha utilizzato droni da combattimento in direzione delle posizioni dell’esercito di difesa dell’Artsakh. La parte armena non ha subito perdite. Informazioni e fatti su questo incidente sono stati fornite al comando del contingente di mantenimento della pace russo ad Artsakh.

(10 ago 21) ANCORA RITROVAMENTI – Nonostante il tempo trascorso le squadre di ricerca impegnate nei territori ora occupati dell’Artsakh continuano a rinvenire resti di soldati armeni caduti in battaglia. Oggi altri due nella zona di Varanda (Fizuli) che portano il totale dei recuperi a 1634 dalla fine della guerra.

(10 ago 21) HARUTYUNYAN E ARAM I – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha avuto una conversazione telefonica con Aram I, Catholicos del Catholicosate armeno della Grande Casa di Cilicia della Chiesa apostolica armena. Secondo la rispettiva dichiarazione, il Presidente ha informato il Catholicos della Grande Casa di Cilicia sulla situazione nell’Artsakh, sui lavori di ricostruzione e costruzione in corso, nonché sui problemi delle persone dell’Artsakh sfollate a causa della guerra dello scorso autunno. Allo stesso tempo, Harutyunyan ha ringraziato Aram I per il suo costante sostegno ad Artsakh.

(10 ago 21) VIOLAZIONI AZERE IN ARTSAKH – Tra le 16:00 e le 22:00 di ieri (ora locale) gli azeri hanno violato il cessate il fuoco nella parte sud-occidentale dell’Artsakh all’altezza dei villaggi di Shosh e Mkhitarashen. Oltre alle armi da fuoco, le forze armate azere hanno utilizzato anche lanciagranate anticarro, sparando tre proiettili contro le posizioni armene che non hanno comunque riportato vittime. L’incidente è stato segnalato al comando del contingente di mantenimento della pace russo ad Artsakh.

(9 ago 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 47 test COVID-19 sono stati condotti oggi in Artsakh con cinque nuovi casi di coronavirus secondo quanto riferisce il Ministero della Salute di Artsakh. Al momento, 24 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per COVID-19. Finora quest’anno ad Artsakh sono stati condotti un totale di 10.662 test per il coronavirus e i risultati di 988 di questi sono risultati positivi. Complessivamente, dall’inizio della pandemia, sono stati confermati in totale 2.971 casi di COVID-19 in Artsakh.

(9 ago 21) FORNITURE IDRICHE – Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh Vitaly Balasanyan ha tenuto oggi una consultazione di lavoro dedicata alle attuali questioni relative alla fornitura di acqua potabile nella città di Stepanakert. I partecipanti alla consultazione, fra i quali il sindaco della capitale Davit Sargsyan, hanno discusso principalmente della situazione creatasi a causa della forte riduzione dei volumi d’acqua che affluiscono in città a causa dell’alta temperatura. I funzionari competenti hanno informato che si stanno adottando misure per fornire acqua ai cittadini secondo un certo calendario. Riassumendo la consultazione, Balasanyan ha sottolineato che è necessario applicare approcci coordinati per risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico. Tra le cause della attuale difficoltà di approvigionamento, oltre al fattore meteo, ci sono anche il maggior numero di abitanti nella città dopo la fine della guerra e il controllo di un bacino idrico nella regione di Shushi sotto minaccia degli azeri.

(9 ago 21) CSTO – Il ministro in carica degli affari esteri dell’Armenia Armen Grigoryan ha ricevuto Stanislav Zas, il Segretario generale dell’Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva (CSTO). Grigoryan ha presentato all’interlocutore la situazione odierna a seguito della penetrazione delle forze armate azere nelle province di Syunik e Gegharkunik dell’Armenia, nonché le ricorrenti provocazioni dell’Azerbaigian, anche dal territorio di Nakhchivan. Inoltre, il ministro armeno ha richiamato l’attenzione sulle conseguenze dell’aggressione militare azera-turca contro l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) e sulle minacce che ne derivano. Gli interlocutori hanno sottolineato la necessità di allentare la tensione. La riunione ha toccato anche il conflitto del Nagorno Karabakh ed è stata sottolineata la necessità di una soluzione globale e duratura di questo conflitto nel quadro dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE

(9 ago 21) JAVAKHK E ARTSAKH – Il presidente Arayik Harutyunyan ha ricevuto oggi i rappresentanti di una Fondazione di beneficenza degli armeni dello Javakhk (Georgia meridionale). “Il capo di Stato ha attribuito importanza al coinvolgimento attivo degli armeni di Javakhk nei processi importanti per la patria, rilevando in particolare gli aiuti umanitari che la Fondazione ha fornito agli armeni di Artsakh durante la guerra che l’Azerbaigian ha scatenato contro Artsakh nel caduta dello scorso anno. Durante l’incontro, il presidente Harutyunyan ha consegnato un attestato di apprezzamento al Direttore della Fondazione Karen Papikyan in segno di gratitudine”, si legge nel comunicato ufficiale.

(9 ago 21) PROTEZIONE PER AGRICOLTORI – Il ministero della Difesa russo informa che le truppe del contingente di pace russo hanno assicurato la sicurezza degli abitanti della regione di Askeran del Nagorno-Karabakh durante la raccolta del grano vicino alla linea di confine tra le due parti. La raccolta del grano nelle aree remote di Artsakh è iniziata con un ritardo in quanto i genieri russi hanno prima dovuto bonificare i terreni agricoli dagli esplosivi della recente guerra.

(7 ago 21) NUOVE VIOLAZIONI AZERE – Anche oggi segnalate violazioni azere lungo la linea di contatto con l’Armenia all’altezza della regione di Syunik. Nei pressi del lago Sev soldati azeri (peraltro entrati in territorio armeno) hanno aperto il fuoco contro postazioni nemiche. Lo scambio di colpi è durato una ventina di minuti dalle 11,40 alle 12 antimeridiane ora locale. Nella giornata di ieri altre violazioni azere questa volta nei pressi di Yeraskh tra Armenia e Nakhchivan; in tale occasione i soldati azeri hanno anche lanciato bottiglie incendiarie nel territorio armeno per incendiare le sterpaglie dei campi.

(6 ago 21) MINISTRO DI STATO – In un incontro pubblico, il Ministro di Stato Artak Beglaryan ha risposto alle domande dei rappresentanti delle organizzazioni non governative, dei sindacati giovanili e dei consigli studenteschi che operano in Artsakh. “Per me, come funzionario statale, il ruolo della società civile nella realizzazione dei programmi statali è molto importante. Personalmente posso dire che non abbiamo raggiunto un livello sufficiente di partecipazione della società civile ai programmi statali. Naturalmente, il responsabile numero uno della questione è il governo. Vorrei avere una discussione interessata, per capire come utilizzare e sviluppare il potenziale esistente, in modo da poter realizzare processi più efficaci insieme alla società civile“, ha affermato A. Beglaryan e ha aggiunto che nel prossimo futuro, a settembre e ottobre, hanno in programma di organizzare una conferenza della società civile ad Artsakh. “Nel quadro di quella conferenza, tutti i rappresentanti della nostra società civile, comprese le organizzazioni armene sia in Armenia che nella diaspora, si riuniranno ad Artsakh. Presenteremo i nostri programmi esistenti. Diventerà anche una piattaforma per lo scambio di esperienze e networking, in modo che i rappresentanti della società civile possano cooperare con varie organizzazioni e avere un dialogo. Penso che questo sarà un ulteriore impulso affinché la nostra società civile si sviluppi più velocemente e sia in grado di attrarre risorse aggiuntive“, ha affermato in particolare il Ministro di Stato.

(6 ago 21) PASSANTE STRADALE – Secondo quanto ha detto ai giornalisti durante un briefing Idayat Rustamov, vice capo del dipartimento principale per la gestione e la riparazione delle strade dell’Agenzia statale per le autostrade dell’Azerbaigian, sono in corso lavori di costruzione (per lo più appaltato a imprese turche) di un passante stradale che aggirerà la città di Berdzor (Lachin) dove ora sono presenti forze russe. Questo passante dovrebbe servire a evitare che convogli azeri da sud a nord della regione ora occupata incrocino convogli dall’Armenia all’Artsakh. La lunghezza di questo passante dovrebbe essere di circa 80 km e presumbilmente rappresenterà l’asse viario principale di quel territorio.

(6 ago 21) ANCORA VIOLAZIONI AZERE – Le posizioni armene a Yeraskh, vicino al confine con l’Azerbaigian, sono finite sotto il fuoco dell’Azerbaigian intorno alle 12:10 ora locale. L’esercito azero ha usato armi da fuoco di vario calibro nell’attacco. Di conseguenza, l’area erbosa nella zona neutra ha preso fuoco, ha detto il ministero della Difesa armeno in un comunicato stampa. “La parte armena sta portando avanti azioni di contrasto e soppressione del fuoco nemico. Non ci sono vittime da parte armena”, ha detto il ministero della Difesa.

(6 ago 21) ARTSAKH E TRANSNISTRIA – Si sono svolti colloqui telefonici tra il ministro degli Affari esteri di Artsakh David Babayan e il ministro degli Affari esteri del ministro degli Esteri della Transnistria (Pridnestrovian) Vitaly Ignatiev. Come riportato dal servizio stampa del ministero degli Esteri di Artsakh, i ministri hanno discusso questioni relative alle relazioni bilaterali, alla cooperazione tra i ministeri degli esteri e ai processi regionali. Le parti hanno rilevato la necessità di espandere ulteriormente e approfondire le relazioni, tenere discussioni regolari su questioni di reciproco interesse.

(5 ago 21) ALTRO RITROVAMENTO – I resti di un altro corpo sono stati rinvenuti nella zona di Jrajan (Jibraryil) ora sotto controllo azero. Il totale dei ritrovamenti dallo scorso novembre nelle zone sotto controllo azero ammonta a 1631 tra soldati e civili armeni.

(5 ago 21) INCONTRO MINISTRO DELLA DIFESA – In serata si è svolto l’incontro del Ministro della Difesa dell’Armenia Arshak Karapetyan con il Presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan. Come ha riferito il servizio stampa del ministero della Difesa armeno, sono state discusse la situazione sulla linea di contatto tra Artsakh e le truppe azere, la missione del contingente di pace russo ad Artsakh e altre questioni di reciproco interesse.

(4 ago 21) AIUTI MEDICI A MARTAKERT – Il personale militare russo del contingente di mantenimento della pace, nell’ambito dell’azione medico-umanitaria, ha fornito aiuto ai residenti degli inediamenti più remoti della regione di Martakert nel Nagorno Karabakh secondo quanto riferisce il ministero della difesa russo. I medici militari hanno fornito assistenza medica consultiva, in particolare assistenza terapeutica, chirurgica e oftalmologica alle famiglie numerose e agli sfollati interni. Circa 120 persone sono state assistite.

(4 ago 21) HARUTYUNYAN SU SITUAZIONE ARTSAKH – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ritiene che la situazione regionale sia tale che Artsakh non possa garantire la propria sicurezza da solo. “La vittoria non è definitiva, la sconfitta non è fatale“, ha detto il presidente in un incontro con i residenti a Martakert. “Quello che conta è avere il coraggio di andare avanti. Nel corso di trenta anni abbiamo avuto la vittoria, che chiamerò un successo temporaneo, perché se la vittoria non è definitiva non può essere una vittoria. Abbiamo avuto dei fallimenti, non è una sconfitta, ma dobbiamo ritrovarci, riscoprirci, continuare la nostra lotta. Il lavoro che svolgiamo oggi ha un impatto non solo sulla nostra vita quotidiana, sulla nostra vita e attività, ma anche sul destino dei nostri figli e delle nostre generazioni”. Il presidente Harutyunyan ha sottolineato che la presenza militare russa in Artsakh dovrebbe essere permanente e non temporanea. “Se le truppe russe non fossero entrate nella regione, avremmo avuto un destino molto diverso. Ci sono molti commenti stupidi, alcune persone diranno cose diverse solo per giustificarsi o incolpare gli altri“, ha detto il presidente.

(4 ago 21) DRONE AZERO INTERCETTATO – Un drone azero è stato individuato nel tentativo di penetrare nella sezione Gegharkunik del confine armeno-azero nello spazio aereo dell’Armenia. Il tentativo è stato soppresso a seguito delle azioni delle unità di difesa aerea armene.

(3 ago 21) ANNUNCIATA NUOVA CENTRALE IDROELETTRICA – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha annunciato oggi che è stato varato il progetto di costruzione di una nuova centrale idroelettrica da 17,6 Mw e dal costo di circa 25 milioni di dollari. L’impianto sarà ubicato a Getaven, nella regione di Martakert. Il sito si trova sulla parte sinistra della vallata del fiume Tartar nei pressi dell’immissione del fiume nel bacino di Sarsang. Harutyunyan, nel corso della riunione di governo odierna, ha sottolineato che prima della guerra del 2020, l’Artsakh aveva un sistema energetico autosufficiente, ma questo è cambiato quando la maggior parte della capacità energetica è stata lasciata nelle città e nelle regioni che sono state catturate dall’esercito azero. “Il progetto da 25 milioni di dollari, chiamato Getavan-1, sarà lanciato attraverso l’Artsakh Investment Fund, ma anche altri investitori avranno la possibilità di parteciparvi”, ha aggiunto.

(2 ago 21) ALTRI RITROVAMENTI – Altri quattro resti sono stati rinvenuti nella zona di Varanda (Fizuli) ora sotto controllo azero. Il totale dei ritrovamenti dallo scorso novembre nelle zone sotto controllo azero ammonta a 1623 tra soldati e civili armeni.

(2 ago 21) ALTRE CONDANNE PER I PRIGIONIERI ARMENI – Altro processo farsa conclusosi a Baku. Le autorità azere hanno condannato a vent’anni di carcere due armeni catturati, Ludwig Mkrtchyan e Alyosha Khosrovyan. Secondo i media azeri, la decisione in merito è stata presa dal tribunale del distretto Yasamal di Baku. I prigionieri sono stati giudicati colpevoli di tortura, violazione delle leggi e dei costumi di guerra, attraversamento illegale del confine di stato dell’Azerbaigian e altri articoli del codice penale dell’Azerbaigian. Mkrtchyan e Khosrovyan sono accusati di aver partecipato alla prima guerra del Karabakh.

(2 ago 21) SOLDATO MORTO – Il corpo di un soldato di 22 anni è stato trovato senza vita. Il 31 luglio, intorno alle 11:30, a seguito di operazioni di perquisizione, un soldato dell’Esercito di Difesa di 25 anni, che aveva lasciato l’unità militare in circostanze sconosciute, è stato trovato a 2,5 km dalla sede permanente di una delle unità militari situate in direzione nord. Sono in corso le indagini per conoscere i dettagli del caso.

(31 lug 21) CONTROLLI RUSSI – “Le forze di pace russe assicurano la circolazione di auto civili e cittadini attraverso il corridoio di Lachin, nonché il trasferimento sicuro di cibo e altre merci. Questa settimana non sono state registrate violazioni del cessate il fuoco nella zona di responsabilità del contingente di mantenimento della pace”. Lo afferma un comunicato del ministero russo della Difesa. “Ogni giorno più di 200 auto passano attraverso i nostri posti di osservazione in due direzioni. Inoltre, ogni auto viene ispezionata e il conducente e i passeggeri mostrano documenti di identità“, ha affermato il rappresentante del contingente di mantenimento della pace Leonid Stepanov.

(30 lug 21) ALTRO RITROVAMENTO – I resti di un altro combattente armeno sono stati ritrovati dalle squadre di ricerca nel teritorio ora occupato di Varanda (Fizuli) facendo raggiungere il totale dalla fine della guerra a 1620.

(29 lug 21) COMUNICATO MINISTERO ESTERI – Il ministero degli Esteri di Stepnakert ha rilasciato un comunicato stampa denunciando la visita dei presidenti delle Assemblee nazionali di Azerbaigian, Turchia e Pakistan nella città occupata di Shushi. Qui il testo in italiano.

(29 lug 21) ALTRE CONDANNE A BAKU – Altri tredici prigionieri armeni sono stati condannati a sei anni di prigione da un tribunale azero che li ha riconosciuti colpevoli di “banda armata, terrorismo e ingresso illegale nello Stato (il territorio dell’Artsakh ora occupato dagli azeri…). I tredici sono Yeghishe Astanyan, Karen Aramyan, Tigran Avagyan, Grigor Gevorgyan, Hovsep Manukyan, Gevorg Martirosyan, Robert Gevorgyan, Vagharshak Avetisyan, Volodya Hakobyan, Andranik Sukiasyan, Andranik Manukyan, Grigor Saghatelyan e Eduard Kirakosyan. Il totale dei soldati armeni condannati è di trentanove. A loro si aggiungono anche due blogger catturati dagli azeri dopo la fine della guerra nel tratto di strada statale tra Berdzor (lachin) e Shushi.

(29 lug 21) ALTRE SPARATORIE A CONFINE ARMENIA – Nuovo scambio a fuoco al confine tra Armenia e Azerbaigian nella stessa zona dove si è combattuto ieri. Tra le 8,40 e le 9,30 locali dalle postazioni azere sono sono partiti colpi ai quali ha risposto l’esercito armeno. Un soldato di yerevan risulta ferito. Intanto, a causa dei combattimenti, i lavoratori armeni della miniera di Sotk sono rimasti a casa e il macchinario è stato spostato in zone più tranquille secondo quanto comunica la “Geomining” proprietaria dell’impianto che si trova proprio sulla linea di contatto tra Armenia e regione (occupata) di Karvachar.

(28 lug 21) CONDANNATI ALTRI PRIGIONIERI ARMENI – I blogger armeni David Davtyan e Gevorg Sujyan sono stati condannati a 15 anni di carcere per “spionaggio e attraversamento illegale del confine” da un tribunale di Baku al termine dell’ennesimo processo farsa. Sono stati rapiti sulla strada per Artsakh sulla strada Berdzor-Shushi l’11 novembre dopo la firma della dichiarazione di cessate il fuoco.

(28 lug 21) RITROVATI ALTRI RESTI – Continuano le ricerche di corpi di soldati caduti nei territori ora occupati dagli azeri. A dieci mesi di distanza dall’inizio della guerra, le squadre del servizio di emergenza hanno rinvenuto i resti di altri due soldati armeni. Il totale dei ritrovamenti raggiunge quota 1618.

(28 lug 21) SCONTRI ALLA FRONTIERA TRA ARMENIA E AZERBAIGIAN – A partire dalle ore 3,40 a.m. locali si sono registrati violenti scontri tra armeni e azeri lungo la direttrice dei villaggi di Sotk e Verin Shorzha allorchè i soldati dell’Azerbaigian hanno tentato di guadagnare ulteriori posizioni nel territorio della repubblica di Armenia. Yerevan ammette tre morti e quattro feriti mentre Baku ammette due soli feriti. A seguito dei combattimenti le forze armene sono riuscite a ricacciare indietro gli aggressori e riconquistare posizioni precedentemente perdute. A partire dalle 10 locali è in vigore un cessate il fuoco mediato dalla Russia. Nella capitale armena il ministro della Difesa ha convocato i consiglieri militari delle ambasciate straniere per informarli sulla situazione di confine.

(27 lug 21) NUOVO RITROVAMENTO – I resti di un soldato armeno sono stati rinvenuti oggi dalle squadre di ricerca nei pressi di Mataghis in territorio ora occupato dagli azeri.

(27 lug 21) TRAGICO SUICIDO – Nella serata di ieri il soldato Jirayr Grigoryan, di stanza in Artsakh, si è tolto la vita. Ignote al momento le cause del tragico gesto.

(26 lug 21) SITUAZIONE LINEA DI CONTATTO – Sarebbe imprecisa la notizia diffusa sui social secondo cui vi sarebbero spari tra soldati armeni e azeri presso le postazioni militari situate a Kashatagh e le postazioni militari armene sarebbero state attaccate da unità delle forze armate azere nel settore Martuni. L’Esercito di difesa dell’Artsakh ha anche riferito che una situazione relativamente stabile è ancora mantenuta nelle postazioni militari a Kashatagh (corridoio di Lachin) e nel settore di Martuni, così come negli altri settori della linea di contatto delle forze in conflitto di Artsakh e Azerbaigian.

(26 lug 21) PRIGIONIERI SOTTO PROCESSO – Davit Davtyan e Gevorg Sujyan, che sono prigionieri in Azerbaigian, rischiano fino a 15 anni di carcere, secondo i mass media azeri. Il processo farsa è presieduto dal giudice Ali Mamedov, e il pubblico ministero ha letto l’atto d’accusa, secondo la quale i condannati hanno agito in cospirazione e hanno attraversato il confine di stato dell’Azerbaigian a scopo di spionaggio. Gli imputati, ai sensi degli articoli del codice penale dell’Azerbaigian, sono accusati di detenzione illegale di armi, spionaggio, creazione di un gruppo armato e oltrepassamento del confine.

(26 lug 21) CATTURATO DAGLI AZERI UN ALLEVATORE – L’ombudsman dell’Artsakh riferisce che un allevatore armeno è stato catturato dagli azeri. Il prigioniero è un residente di 32 anni del villaggio di Machkalashen (regione di Martuni) che è stato preso mentre allevava cercava bestiame smarrito in un’area sotto il controllo delle forze armate azere.Le autorità del villaggio ne hanno informato le forze di pace russe. Attualmente, le autorità stanno conducendo le trattative insieme alle forze di pace per il ritorno della persona. AGGIORNAMENTO: dopo alcune ore di trattative, con la mediazione russa, l’allevatore ha potuto rientrare in Artsakh

(26 lug 21) ANCORA VIOLAZIONI AZERE AL CONFINE DELL’ARMENIA – Questa notte, intorno alle 03:30, le forze armate azere hanno aperto il fuoco da armi leggere di vario calibro contro le posizioni armene situate nella sezione Gegharkunik del confine armeno-azero. In mattinata, a partire dalle 11:30, il nemico ha violato anche il cessate il fuoco al confine armeno-azero nella provincia di Ararat, in particolare, in direzione di Yeraskh, aprendo il fuoco di armi leggere di vario calibro in direzione del confine armeno posizioni. In entrambi i casi le forze di difesa armene hanno risposto al fuoco.

(23 lug 21) RITROVATI ALTRI RESTI – I resti di quattro soldati armeni sono stati ritrovati nella zona di Varanda (Fizuli), ora sotto occupazione azera, nel corso delle odierne operazioni di ricerca. Il totale dei ritrovamenti ammonta a 1615 dalla fine della guerra.

(23 lug 21) AGGIORNAMENTO COVID – Ieri su 33 test condotti non è stato rilevato alcun caso di positività al Covid 19 in Artsakh.

(23 lug 21) IN AUMENTO I MATRIMONI – Nella prima metà del 2021, ad Artsakh sono stati registrati 715 matrimoni e 94 divorzi. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il numero dei matrimoni è aumentato da 607

(23 lug 21) ALTRI PRIGIONIERI CONDANNATI – Al termine di un altro processo farsa, altri tredici soldati armeni sono stati condannati a sei anni di reclusione. Ieri un altro procedimento giudiziario sempre con tredici imputati era terminato con analoga condanna. I tredici condannati oggi sono Rafik Karapetyan, Gurgen Goloyan, Hrayr Tadevosyan, Vagharshak Maloyan, Sasun Yeghiazaryan, Arsen Vardanyan, Vahag Bahrikyan, Sedrak Soghomonyan, Armen Dilanyan, Manuk Martonyan, Mels Anbardanyan, Andranik Mikayelyan e Feliks Grigoryan.

(22 lug 21) CONDANNATI PRIGIONIERI ARMENI – Al termine di un progetto farsa tredici prigionieri di guerra armeni sono stati condannati dal tribunale di Baku a sei anni di prigione. I militari condannati alla reclusione sono Haykaz Hovhannisyan, Varazdat Manukyan, Davit Stepanyan, Levon Tosunyan, Artur Baghdasaryan, Serob Avagyan, Varazdat Harutyunyan, Zhora Manukyan, Hrayr Gerabyan, Narek Gasparyan, Grigor Kyurerargyan e Martin Ashot. Scontata la reclusione saranno espulsi dall’Azerbaigian

(22 lug 21) AZERI FERITI PER MINA – Due lavoratori azeri impegnati in opere di costruzione sono rimasti leggermente feriti per lo scoppio di una mina in una area della regione di Askeran sotto occupazione dell’Azerbaigian. Sono stati portati in ospedale.

(22 lug 21) SACERDOTI ARMENI FUORI DA DADIVANK – Già da tre mesi l’Azerbaigian vieta ai sacerdoti armeni di entrare nel monastero di Dadivank. Gli azeri non li lasciano nemmeno entrare nei locali del complesso monastico. Il monastero di Dadivank è il luogo designato per il servizio permanente per sei sacerdoti armeni. Nonostante i problemi con le condizioni di vita nel monastero, i sacerdoti armeni hanno continuato il loro servizio, ma da maggio non possono entrare o uscire dal monastero. “Il monastero di Dadivank è in condizioni che non sono come le condizioni di qualsiasi altro monastero della Santa Chiesa Apostolica Armena. C’è un divieto di ingresso o uscita. Gli azeri stanno deliberatamente creando una situazione per non consentire l’ingresso dei sacerdoti armeni”, ha affermato padre Nerses Harutyunyan. . Ora i sacerdoti del monastero di Dadivank sono al monastero di Gandzasar. La parte russa sta negoziando con gli azeri per far entrare i sacerdoti nel monastero di Dadivank.

(21 lug 21) COMMENTO RUSSO A MEDIAZIONE FRANCIA – Il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitry Peskov, ha affermato che la Russia è pronta ad accogliere gli sforzi di mediazione della Francia nei colloqui del Nagorno-Karabakh [(Artsakh)] se questi sforzi contribuiscono all’attuazione degli accordi raggiunti. “Se gli sforzi di mediazione portano stabilità, pace, prevedibilità, aiutano ad attuare gli accordi esistenti, allora [essi] possono solo essere accolti”, ha detto Peskov, quando gli è stato chiesto come reagisce la Russia al fatto che la Francia avrebbe espresso la sua intenzione di entrare nel formato di Colloqui Russia-Armenia-Azerbaigian, anche in qualità di mediatore. La Francia, insieme alla Russia e agli Stati Uniti, è un paese co-presidente del Gruppo OSCE di Minsk che lavora per trovare una soluzione al conflitto di Artsakh.

(20 lug 21) SCONTRO A FUOCO – Un prolungato scontro a fuoco è avvenuto nella serata di ieri alla frontiera tra Armenia e Azerbaigian (Nakhchivan) all’altezza del villaggio di Yeraskh (provincia di Ararat) a seguito di un tentativo dei soldati azeri di avanzare le proprie posizioni lungo la linea di confine. I soldati dell’Azerbaigian hanno anche sparato colpi di mortaio. Il sindaco del villaggio è rimasto ferito ed è stato trasportato in ospedale a Yerevan dove è stato operato. Nella stessa zona, in data 14 luglio, un soldato armeno era rimasto mortalmente colpito dal fuoco nemico.

(19 lug 21) RITROVATO UN CORPO A STEPANAKERT – Il cadavere di un cittadino di Stepanakert è stato rinvenuto questo pomeriggio in un’area vicino a una chiesa situata in una delle strade locali. E’ stato attivato il Servizio di emergenza. A un primo esame l’uomo presenta lividi e sanguinamenti in varie parti.

(17 lug 21) AGGIORNAMENTO COVID – Dall’inizio della pandemia sono stati registrati 2925 casi su un totale di 27632 test. Al momento figurano sette pazienti in trattamento. Ieri su 130 test sono risultati cinque casi positivi.

(17 lug 21) SFOLLATI DELL’ARTSAKH – Al 1° luglio 2021, risultano 21.615 persone o 5.448 famiglie che risiedevano in Artsakh e sono state sfollate come conseguenza della guerra e della perdita dei territori conquistati dagli azeri. Delle 21.615 persone, il 68,7% vive nelle province dell’Armenia mentre il 31,3% vive nella capitale Yerevan. Lo riferisce la sede operativa del governo dell’Artsakh in Armenia che da mesi organizza incontri con le famiglie per cercare di organizzare il rientro in patria.

(17 lug 21) ONORIFICENZA POSTUMA – Con una decisione del presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan, il capitano Artur Aghasyan dell’Esercito di difesa dell’Artsakh è stato insignito del più alto titolo di “Eroe dell’Artsakh” per i suoi eccezionali servizi resi all’Artsakh, e per il suo coraggio nella difesa e la sicurezza della Patria. Oltre ad Artur, la famiglia Aghasyan che vive nella città di Artsakh di Martuni ha perso anche un altro figlio, Arsen, nell’ultima guerra.

(16 lug 21) NUOVE UNITA’ AZERE – Il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha annunciato la creazione di una nuova unità militare nella regione di Aghdam, ora occupata a seguito dell’aggressione militare azera contro Artsakh (Nagorno-Karabakh). Si noti che la costruzione di nuove unità militari azere continua come previsto anche in altri territori occupati. All’inizio di giugno sono state aperte ad Aghdam due nuove unità militari dell’esercito azero.

(16 lug 21) NUOVE COSTRUZIONI RESIDENZIALI – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha confermato di aver firmato il provvedimento del governo che dà avvio a un intenso programma di ricostruzione residenziale. Il progetto prevede 1200 nuovi appartamenti a Stepanakert più un altro migliaio da acquistare sul libero mercato immobiliare della capitale, venti nuovi insediamenti abitativi in zone rurali con quasi 2300 abitazioni a servizio di 36 comunità sfollate oltre a un altro migliaio di case da ristrutturare in zone rurali. Diversi lavori sono già partiti da alcune settimane.

(16 lug 21) SPARI AZERI DA SHUSHI – Residenti nel distretto di Armenavan (Stepanakert) hanno confermato che oggi intorno alle 17 la parte azera ha sparato brevemente 4-5 colpi di fucile senza procurare danni o feriti. Le autorità dell’Artsakh hanno confermato la notizia e allertato le forze di pace russe. Continuano le provocazioni azere mirate a terrorizzare i residenti armeni lungo la linea di contatto.

(16 lug 21) STRADA PER SHUSHI – I media azeri informano che procedono spediti i lavori per la costruzione dell superstrada per la località occupata dell’Artsakh e sono iniziate opere di ingegneria riguardanti ponti e tunnel con lavori di scavo già avanzati. Il percorso sarà lungo 84,600 km partendo da Ahmadbeyli (in Azerbaigian) via Fizuli (Varanda).

(14 lug 21) PRIGIONIERI ARMENI – Funzionari della Croce Rossa Internazionale hanno visitato a Baku un numero imprecisato (non sono state fornite specifiche informazioni al riguardo) di prigionieri armeni catturati dall’Azerbaigian. Secondo *il governo azero sono 45 gli armeni detenuti (e sotto processo) ma si sospetta che possano essere di più.

(14 lug 21) SMENTITE DICHIARAZIONI AZERE – L’Esercito di difesa dell’Artsakh ha rilasciato una nota con la quale smentisce la dichiarazione rilasciata dal Ministero della Difesa dell’Azerbaigian secondo il quale le unità dell’Esercito di difesa dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) avrebbero aperto il fuoco, con mitragliatrici e fucili, sulle postazioni azere alla periferia della città di Shushi martedì. Il comunicato aggiunge che le unità d’avanguardia difensive dell’Artsakh aderendo agli accordi raggiunti, continuano ad aderire al cessate il fuoco, e non ricorrono ad azioni destabilizzanti della situazione.

(14 lug 21) RITROVATI ALTRI RESTI – Continua a crescere il numero dei resti umani rinvenuti nelle zone dell’Artsakh ora sotto controllo azero. Nelle ultime ore alla lista si sono aggiunti sette ritrovamenti. Tre nella zona di Mataghis e quattro in quella di Martuni. Alcuni effetti personali hanno permesso di accertare che uno dei corpi ritrovati nella zona di Mataghis appartiene all’eroe della Guerra dei quattro giorni Artur Aghasyan riconosciuto proprio dalla sua onorificenza della Croce di combattimento. Nei mesi scorsi, nella stessa zona, era stato ritrovato anche il fratello. La contabilità dei ritrovamenti ha raggiunto quota 1.611.

(14 lug 21) CADUTI AZERI– L’Azerbaigian ha aggiornato la lista dei suoi caduti in guerra portando il numero totale a 2.907 con sette scomparsi.

(13 lug 21) STEPANAKERT CONDANNA TOUR AZERO A SHUSHI – Il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato un comunicato con il quale condanna duramente l’iniziativa azera di organizzare a Shushi un tour per delegazioni diplomatiche accreditate in Azerbaigian. Qui la nota tradotta in italiano.

(12 lug 21) PROCESSO FARSA RINVIATO – Uno dei processi farsa allestiti dal regime azero contro i prigionieri di guerra è proseguito con un’udienza odierna conclusasi con un rinvio al 26 luglio. I soldati armeni a processo sono: Rafik Karapetyan, Gurgen Golayan, Hrayr Tadevosyan, Vagharshak Maloyan, Sasun Yeghiazaryan, Arsen Vardanyan, Vachagan Bahrikyan, Sedrak Soghomonyan, Armen Dilanyan, Manuk Martoyan, Mels Anbardanyan, Andranik Mikayelyan e Feliks Grigoryan

(11 lug 21) ANCORA RITROVAMENTI – Altri tre resti umani sono stati rinvenuti nei territorio occupato di Hadrut. Il bilancio dei ritrovamenti sale a 1604.

(9 lug 21) INCONTRO PASHINYAN E HARUTYUNYAN – Il presidente della repubblica dell’Artsakh ha incontrato il Primo ministro armeno a Yerevan. Pashinyan ha sottolineato che il riconoscimento dello status dell’Artsakh è una priorità.

(9 lug 21) ALTRI RESTI RINVENUTI – Le ricerche condotte nella zona di Hdrut hanno portato al rinvenimento dei resti di altri tre combattenti armeni la cui identità dovrà essere accertata tramite esame autoptico. Il totale dei corpi trovati sale a 1601.

(9 lug 21) TOUR DI DIPLOMATICI IN ARTSAKH – Le autorità dell’Azerbaigian hanno portato delegazioni di diplomatici stranieri in una visita nei territori occupati dell’Artsakh che si concluderà domani a Shushi. Intanto è stato annunciata l’apertura di due nuove unità militari nella regione di Karvachar e a Sanasar (Kashatagh).

(8 lug 21) NUOVI RESTI RINVENUTI – Le ricerche condotte nella zona di Varanda e Jrakan (regione occupata di Hadrut) hanno portato al rinvenimento dei resti di altri due combattenti armeni la cui identità dovrà essere accertata tramite esame autoptico. Il totale dei corpi trovati sale a 1598.

(8 lug 21) DIGITALIZZAZIONE IN ARTSAKH – Il presidente di Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto in base al quale è stato istituito un Consiglio per la digitalizzazione per promuovere la digitalizzazione e la valorizzazione delle competenze digitali della pubblica amministrazione e dei sistemi di autogoverno locale e dell’economia ad Artsakh. Come riportato dall’ufficio stampa del presidente dell’Artsakh, il decreto presidenziale ha approvato anche il regolamento interno ei membri del Consiglio per la digitalizzazione, che sarà guidato dal ministro di Stato Artak Beglaryan. Con un altro decreto presidenziale è stata creata un’unità separata “Agenzia per la digitalizzazione” dello Staff del Presidente dell’Artsakh.

(7 lug 21) AGGIORNAMENTO COVID – Dall’inizio della pandemia sono stati registrati 2910 casi su un totale di 27197 test. Al moemnto figurano sette pazienti in trattamento.

(7 lug 21) AMMINISTRAZIONE TERRITORIALE AZERA – La distribuzione amministrativo-territoriale in Azerbaigian è cambiata in base alle regioni economiche dopo che il Presidente dell’Azerbaigian ha firmato oggi un decreto. Questo è ciò che il turcologo Varuzhan Geghamyan ha scritto oggi sulla sua pagina Facebook, aggiungendo quanto segue: “Con la nuova decisione, le regioni di Artsakh (ad eccezione di Kashatagh e Karvachar) faranno parte di una regione separata. Per quanto riguarda le regioni di Kashatagh e Karvachar, sono state incorporate nella regione economica “Eastern Zangezur”. Il nome “Eastern Zangezur” è molto eloquente, e credo si possa intuire che se c’è “Eastern Zangezur”, allora c’è anche “Western Zangezur”, con cui i nostri vicini immaginano la provincia di Syunik (a livello politico e sociale). L’Azerbaigian e la Turchia stanno lavorando costantemente per conquistare la provincia di Syunik

(7 lug 21) BILANCIO DI GUERRA – Secondo i dati ottenuti a seguito del lavoro di accertamento dei fatti avviato dall’Ombudsman per i diritti umani dell’Artsakh (Gegham Stepanyan), 750 cittadini della Repubblica di Artsakh sono stati uccisi a seguito dell’aggressione azerbaigiana, 81 dei quali sono civili, 42 sono stati uccisi a seguito di attacchi a lungo raggio da parte delle forze armate azere, e 39 sono stati uccisi durante la prigionia azera, o almeno sotto controllo. “163 civili sono rimasti feriti. Non abbiamo al momento il numero esatto dei militari feriti. Secondo i dati confermati, 83 persone della Repubblica di Artsakh sono considerate disperse, 23 delle quali sono civili. 23 persone su 103 catturate e rimpatriate dalla prigionia [dell’Azerbaigian] sono cittadini della Repubblica dell’Artsakh”, ha aggiunto in particolare l’Ombudsman per i diritti umani dell’Artsakh.

(6 lug 21) SOSTEGNI PER DANNI DI GUERRA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato un’ampia consultazione di lavoro, durante la quale è stata approvata la procedura per il sostegno finanziario statale a persone fisiche e giuridiche che hanno subito danni materiali a causa delle ostilità. Harutyunyan ha chiarito, tuttavia, che coloro che non hanno partecipato alla mobilitazione non possono beneficiare di questo programma statale. Inoltre, ha riflettuto sui funzionari dell’Artsakh e sui loro figli che hanno evitato di prendere parte alla difesa della patria e ha affermato che il governo non considera opportuno il loro ulteriore incarico nelle istituzioni pubbliche.

(6 lug 21) SCONTRO A FUOCO TRA ARMENI E AZERI – Secondo fonti armene si è abuto uno scontro a fuoco lungo la linea di contatto tr armeni e azeri all’altezza del villaggio di Verin Shorza (provincia di Gegharkunik in Armenia), Si registrano due feriti tra gli azeri e uno tra gli armeni che accusano l’Azerbaigian di aver aperto il fuoco.

(3 lug 21) SCAMBIO PRIGIONIERI CON MAPPE – L’Azerbaigian ha rilasciato quindici prigionieri armeni che sono atterrati ieri sera a Yerevan. L’Armenia ha consegnato le mappe dei campoi minati difensivi delle aree di Varanda (Fuzuli) e Zangilan. L’iniziativa è stata portata a termine con la mediazione russa.

(3 lug 21) CONDANNATI PRIGIONIERI ARMENI A BAKU – Si è concluso uno dei processi farsa a Baku contro quattordici prigionieri armeni. Due di loro, Gegham Serbian e Hrach Avagyan, sono stati condannati a quattro anni di reclusione mentre gli altri dodici si sono visti infliggere una pena di sei mesi per la ridicola accusa di “ingresso illegale in Azerbaigian”. Inizialmente erano stati tutti accusati di “terrorismo”. Teoricamente, considerato che sono già stati nelle galere di Baku per almeno otto mesi, i dodici dovrebbero essere rilasciati tutti. Altri due processi sono parallelamente in corso.

(3 lug 21) NUOVI RESTI RINVENUTI – Le ricerche condotte nella zona di Varanda e Jrakan (regione occupata di Hadrut) hanno portato al rinvenimento dei resti di altri quattro combattenti armeni la cui identità dovrà essere accertata tramite esame autoptico. Il totale dei corpi trovati sale a 1595.

( 3 lug 21) ARAM I E PAPA FRANCESCO – Il Catholicos della Grande Casa di Cilicia, Sua Santità Aram I ha discusso con Papa Francesco durante il recente incontro dei leader religiosi cristiani del Libano in Vaticano, delle conseguenze della guerra di Artsakh del 2020 e della questione dei prigionieri di guerra armeni, ancora detenuti illegalmente in Azerbaigian. Il Catholicos Aram I ha ricordato che l’atteggiamento illegale dell’Azerbaigian nei confronti dei prigionieri di guerra armeni è contrario al diritto internazionale, ha ringraziato Papa Francesco per aver toccato la questione dei prigionieri di guerra armeni e ha chiesto di fare nuovamente riferimento a questo problema, se possibile, contribuendo così al ritorno dei prigionieri stessi.

(2 lug 21) APPELLO OMBUDSMAN ALLA POPOLAZIONE – Per impedire la diffusione dei nuovi atti delle autorità azere per provocare il panico, il difensore dei diritti umani dell’Armenia Arman Tatoyan ha scritto sulla sua pagina Facebook invitando gli armeni dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) a rimuovere o bloccare numeri di telefono, indirizzi e altri dati personali sui social network. “Esorto gli armeni di Artsakh a non rispondere a nessuna telefonata sospetta tramite i social network. Le autorità azere hanno iniziato a commettere nuovi atti per terrorizzare la pacifica popolazione di Artsakh e provocare il panico“. Da alcune settimane molti residenti dell’Artsakh ricevono telefonate sospette da turchi e azeri che li minacciano o li invitano a vendere subito le loro proprietà.

(1 lug 21) ALTRI RITROVAMENTI – I resti di altri due corpi di soldati armeni caduti in battglia sono stati ritrovati dalle squadre di ricerca impegnate nella regione di Hadrut ora sotto controllo azero. Il numero totale dei ritrovamenti sale a 1590.

(1 lug 21) RISERVE IDRICHE – L’Artsakh sta progettando di costruire alcuni serbatoi e bacini idrici secondo quanto riferisce il ministro di Stato dell’Artsakh Artak Beglaryan, che ha inoltre precisato saranno prese decisioni relative ai problemi dell’acqua potabile in tutte le comunità della repubblicaper migliorare la qualità dell’acqua anche a Stepanakert. Secondo Beglaryan, l’infrastruttura distrutta dal nemico è stata quasi completamente restaurata durante i mesi successivi alla guerra così come anche l’alimentazione è stata ripristinata. Intanto oggi il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh Vitaly Balasanyan ha tenuto un incontro di lavoro con i rappresentanti degli organi statali competenti e ha discusso questioni relative all’approvvigionamento idrico ed elettrico negli insediamenti di Artsakh. Balasanyan ha dato incarico di esplorare le opportunità per migliorare la situazione attuale nei settori menzionati e adottare misure appropriate in brevi periodi.

(1 lug 21) PROCESSI AI PRIGIONIERI – Mentre continuano i processi farsa ai prigionieri armeni a Baku, dall’Azerbaigian fanno sapere che la proposta della Camera penale dell’Armenia di difendere i connazionali in Azerbaigian non può essere accettata in quanto non sussiste alcun protocollo al riguardo firmato dai due Stati.

(1 lug 21) PASSAGGI AZERI – Tra pochi mesi, la parte azera non utilizzerà affatto la strada Karmir Shuka-Shushi. Lo ha detto oggi il ministro di Stato dell’Artsakh, Artak Beglaryan, secondo il quale sono in corso ulteriori lavori in questo senso. “Si sta lavorando anche per aumentare la sicurezza stradale; si installa l’illuminazione, si rafforza il controllo“, ha affermato. Il funzionario dell’Artsakh ha informato che gli azeri si comportano in modo rude, insultando spesso gli armeni. “Ci sono state molte segnalazioni al riguardo, anche da parte delle forze di pace russe. Anche le nostre forze armate attuano misure precauzionali di cui non si dice nulla; questo è di grande importanza“, ha aggiunto Beglaryan.

(30 giu 21) PARLAMENTO DEL LUSSEMBURGO – La Camera dei Deputati del Granducato del Lussemburgo ha adottato una petizione che condanna le operazioni di Azerbaigian, Turchia e jihadisti contro l’Artsakh. L’ambasciatore straordinario e plenipotenziario dell’Armenia nei Paesi Bassi Tigran Balayan ha riferito che la petizione è stata adottata all’unanimità.

(30 giu 21) SENATORI USA PER AIUTI ARTSAKH – Un gruppo di senatori statunitensi ha scritto una lettera alla dirigenza del Comitato per gli stanziamenti del Senato chiedendo finanziamenti per una serie di progetti di sminamento, anche in Nagorno Karabakh (Artsakh). Più di 30 senatori hanno sollecitato finanziamenti per una serie di progetti di sminamento. Insieme ad Afghanistan, Laos, Sri Lanka, Angola e Zimbabwe, questi senatori chiedono 2 milioni di dollari per un programma di sminamento nel Nagorno Karabakh. Questi legislatori statunitensi ritengono che uno “stanziamento di $ 2 milioni nell’anno fiscale 22 consentirà alle attività di rimozione degli ordigni di aumentare e garantire che le famiglie possano tornare ai propri mezzi di sussistenza senza timore di minacce esplosive. Da sottolineare che i finanziamenti statunitensi per lo sminamento nel Nagorno Karabakh sono terminati a marzo 2020 e attualmente non ne sono previsti ulteriori.

(29 giu 21) ASSEMBLEA NAZIONALE – Su iniziativa del presidente dell’Artsakh, l’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha convocato oggi una sessione plenaria speciale presieduta dal presidente Artur Tovmasyan. con all’ordine del giorno il pacchetto di disegni di legge sulle integrazioni e sull’emendamento alla legge sul regime giuridico del diritto marziale e sulle integrazioni al codice penale. I disegni di legge sono stati presentati dal ministro dell’Amministrazione territoriale e delle infrastrutture di Artsakh Hayk Khanumyan. Il pacchetto di disegni di legge era stato precedentemente approvato dal Comitato permanente per gli affari statali e legali dell’Assemblea nazionale e il presidente del comitato Sevak Aghajanyan ha proposto di votare a favore dei disegni di legge. Con 24 voti “a favore”, i disegni di legge sono stati approvati.

(29 giu 21) GIORNATA DEI COMBATTENTI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato il memoriale di Stepanakert nel giorno del ricordo dei martiri e dei combattenti per la libertà scomparsi per la patria, e ha reso omaggio alla croce di pietra che immortala la memoria dei combattenti per la libertà mising in action. Successivamente, il presidente dell’Artsakh ha visitato il pantheon militare e ha reso omaggio ai soldati caduti mentre difendevano la patria.

(29 giu 21) SFOLLATI E SENZA TETTO – Il portavoce dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh Artur Tovmasyan durante la sessione parlamentare odierna, discutendo sulla questione del diritto di proprietà in considerazione delle terribili conseguenze della guerra dello scorso autunno, ha dichiarato che ci sono 25.000 sfollati forzati. Ha inoltre aggiunto che “oggi abbiamo 10.000 connazionali senzatetto, di cui 8.000 sfollati con la forza, 2.000 sono militari“.

(28 giu 21) TELEFONATE SOSPETTE – Telefonate fatte a cittadini dell’Artsakh da cittadini azeri e turchi sono state registrate nei giorni scorsi presso il Servizio di Sicurezza nazionale che esorta ancora una volta ad astenersi dal rispondere a tali telefonate sospette e a rivolgersi immediatamente al Servizio stesso.

(28 giu 21) FOTO DEI CADUTI IN GUERRA – Un tabellone commemorativo degli eroici combattenti caduti nella terza guerra del Nagorno-Karabakh o dispersi in azione è stata posta a piazza della Rinascita a Stepanakert, e alcune delle foto sono state trasferite al Freedom Fighters Grove. Secondo Armen Asryan, presidente dell’associazione dei parenti dei militari morti durante la guerra ad Artsakh o dispersi, i parenti della maggior parte dei soldati hanno risposto all’annuncio del sindacato e inviato foto all’indirizzo e-mail del sindacato. “Questo è il primo tabellone. Le foto per la seconda targa sono pronte. I nostri specialisti hanno promesso che l’installazione resisterà al sole e alla pioggia“, ha detto.

(26 giu 21) ANCORA RETORICA VIOLENTA DA ALIYEV – Mentre la comunità mondiale parla della necessità della “riconciliazione” armeno-azerbaigiana e dell’instaurazione della fiducia, il presidente dell’Azerbaigian continua la sua retorica aggressiva e annuncia un aumento del numero dell’esercito azero. “La potenza militare dell’Azerbaigian aumenterà dopo la guerra. Sono state date istruzioni appropriate, sono stati firmati nuovi contratti, è iniziato il processo di acquisto di nuove armi basate su tecnologie moderne“, ha detto il presidente, aggiungendo che sono state approvate riforme strutturali nell’esercito, e il numero delle forze armate sarà aumentato. Aliyev ha osservato che l’Armenia non dovrebbe usare l’espressione Nagorno-Karabakh, poiché non esiste un’unità territoriale del Nagorno-Karabakh e il concetto di conflitto del Nagorno-Karabakh non esiste. “Il conflitto del Nagorno-Karabakh è stato risolto, l’Armenia deve riconoscerlo e lavorare con noi nella direzione della determinazione dei confini“, ha affermato. Ha anche affermato che dovrebbe essere creato un gruppo di lavoro sulla delimitazione delle frontiere e si dovrebbe lavorare sulla preparazione di un accordo di pace.

(25 giu 21) PROCESSO AI PRIGIONIERI ARMENI – Prosegue uno dei processi ai prigionieri armeni di guerra a Baku. L’accusa è stata letta durante il processo sul caso di 14 prigionieri di guerra armeni. Secondo l’accusa, gli imputati sotto processo hanno ottenuto illegalmente armi, munizioni, sostanze e ordigni esplosivi e hanno creato formazioni armate non previste dalla normativa. Il 26-27 novembre, gli imputati sotto processo avrebbero oltrepassato il confine di stato e si sono stabiliti nell’area boschiva situata nel villaggio di Hadrut nella regione di Khojavendi. I prigionieri di guerra armeni sono accusati di terrorismo; acquisizione e detenzione di armi e sostanze esplosive; creazione di gruppi armati illegali e superamento del confine di stato. Il giudice Afgan Hajiyev ha dichiarato che se l’accusa sarà confermata durante il processo, l’imputato potrebbe essere condannato a 14-20 anni di carcere o all’ergastolo.

(25 giu 21) SERVIZIO DI POLIZIA IN ARTSAKH – Oggi è stata convocata una riunione del Comitato permanente per la difesa, la sicurezza e l’applicazione della legge dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh. Diverse questioni relative al sistema di polizia erano all’ordine del giorno. In particolare, il 21 maggio è stata introdotta la versione modificata del disegno di legge “Apportare emendamenti e integrazioni alla legge sul servizio di polizia”. Il disegno di legge fa diverse proposte, tra cui anche nominare alle cariche della Polizia dell’Artsakh i suoi cittadini che sono allo stesso tempo cittadini di un altro Paese, e riservando al Presidente dell’Artsakh il diritto di conferire i principali gradi della polizia.

(25 giu 21) APPELLO FORZE POLITICHE – Le cinque forze politiche rappresentate nell’Assemblea nazionale dell’Artsakh hanno rilasciato una dichiarazione congiunta. Si legge quanto segue, in particolare: “Dopo la fine della guerra [scatenata dall’Azerbaigian il 27 settembre 2020], si osservano polarizzazioni, accompagnate da etichettature. Vari strati della società [armena] sono diventati bersaglio di insulti fuori luogo; vengono fatte minacce, e si manifestano fenomeni inappropriati allo spirito dell’unità degli armeni. Chiediamo a tutti di essere equilibrati, tolleranti nell’esprimere le proprie opinioni e approcci e di mostrare un approccio rispettoso l’uno verso l’altro. Siamo convinti che il parlamento, essendo un organo politico formato dal pubblico, possa servire come la migliore piattaforma di dialogo per presentare le richieste pubbliche, nonché per rendere tangibili i punti di vista delle organizzazioni politiche e pubbliche e per trasformarli in un pratica.”

(24 giu 21) OMBUDSMAN ARTSAKH – Il difensore civico per i diritti umani di Artsakh Gegham Stepanyan ha partecipato come relatore speciale all’evento organizzato dall’Unità di diritto umanitario internazionale presso la Fondazione Maat per la pace, lo sviluppo e i diritti umani a margine della 47a sessione dei diritti umani Consiglio e il segmento affari umanitari del Consiglio economico e sociale. Il Mediatore ha presentato i crimini di guerra commessi dalle forze armate azere durante l’aggressione azerbaigiano-turca nell’autunno del 2020, le violazioni del diritto umanitario internazionale e la situazione umanitaria nell’Artsakh a causa dell’aggressione militare. Ha evidenziato i problemi degli sfollati, ha sottolineato l’urgente necessità che le organizzazioni internazionali forniscano assistenza umanitaria alla popolazione di Artsakh. Toccando la questione della detenzione illegale dei prigionieri di guerra armeni e dei prigionieri civili in Azerbaigian, il Mediatore ha ritenuto inaccettabile il silenzio della comunità internazionale contro i processi falsi e illegali in Azerbaigian, insistendo sul fatto che la comunità internazionale dovrebbe esercitare maggiori pressioni sull’Azerbaigian per il ritorno dei prigionieri armeni.

(24 giu 21) AGGIORNAMENTO COVID IN ARTSAKH – Su 39 test effettuati ieri cinque casi sono risultati positivi. Migliora la situazione in tutta la repubblica con soli 11 casi in trattamento. Dall’inizio della pandemia sono stati registrati 2.887 casi positivi su 26.164 test effettuati.

(24 giu 21) ASSISTENZA LEGALE AI PRIGIONIERI – Oggi la Camera degli avvocati dell’Armenia ha ospitato una consultazione sull’efficacia dell’assistenza legale ai prigionieri di guerra armeni durante i processi in corso in Azerbaigian. Tra i presenti alla consultazione c’erano il rappresentante dell’Armenia davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo Yeghishe Kirakosyan e il vice rappresentante Liparit Drmeyan. Kirakosyan ha fornito agli avvocati informazioni generali sull’andamento dei casi riguardanti i prigionieri di guerra armeni che la Corte europea dei diritti dell’uomo sta esaminando. I sostenitori hanno discusso la necessità e l’efficacia della fornitura di assistenza legale ai prigionieri di guerra armeni in Azerbaigian, nonché la divulgazione e la prova di possibili violazioni. Hanno espresso preoccupazione per il fatto che l’Azerbaigian ostacolerà la loro assistenza legale ai prigionieri di guerra. Dopo la discussione, la Camera degli avvocati ha deciso di rivolgersi agli organi competenti dell’Armenia e dell’Azerbaigian, all’Unione degli avvocati dell’Azerbaigian e ad altre organizzazioni internazionali in merito alla fornitura di assistenza legale ai prigionieri di guerra armeni attraverso i difensori dell’Armenia, il permesso per l’ingresso degli avvocati dell’Armenia in Azerbaigian e la garanzia per la loro sicurezza.

(23 giu 21) UNIVERSITA’ TECNOLOGICA DI SHUSHI – Il presidente di Artsakh Arayik Harutyunyan, che è anche presidente del consiglio di fondazione della Shushi University of Technology, ha convocato oggi la sessione del consiglio. All’ordine del giorno c’era la formazione di un nuovo consiglio di amministrazione, nonché l’introduzione di emendamenti allo statuto dell’università e alle condizioni di costruzione dell’università. Il Presidente ha incaricato il Ministro di Stato dell’Artsakh di istituire una task force che si occuperà dello sviluppo di una politica generale per lo sviluppo dell’istruzione superiore nell’Artsakh, nonché dei progetti a breve e lungo termine programmi a termine in questa direzione.

(23 giu 21) ALIYEV SI LAMENTA – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev durante un incontro con Miguel Angel Moratinos, Alto rappresentante per l’Alleanza delle civiltà delle Nazioni Unite, si è lamentato del fatto che l’Armenia non ha consegnato le mappe di tutti i campi minati. “Allo stesso tempo, ci sono 97.000 mine solo nel distretto di Aghdam. Siamo riusciti a ottenere mappe dei campi minati dall’Armenia solo per il distretto di Aghdam. Ci sono centinaia di migliaia di mine [terrestri] in altri distretti. Si rifiutano di darci le mappe (…). Dopo la fine della guerra, quasi 30 persone sono state uccise e più di 100 civili sono stati gravemente feriti“, ha aggiunto. Da notare che l’Azerbaigian non vuole restituire centinaia di armeni prigionieri, soldati e civili, e non solo non fa ritornare, ma conduce vari processi in tribunale, emette verdetti e, di fatto, considera questi prigionieri e detenuti come leve di influenza.

(23 giu 21) BAYRAMOV: PRONTI A GRANDE ACCORDO DI PACE – L’Azerbaigian è pronto a lavorare con l’Armenia su un grande accordo di pace, ha detto il ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov in un’intervista a TRT. “Riteniamo che questa sia realisticamente la prima volta dopo l’ottenimento dell’indipendenza da parte dell’Armenia e dell’Azerbaigian, quando i nostri paesi hanno un’opportunità unica di normalizzare le loro relazioni“, ha affermato. “Questa è la prima volta che non c’è un fatto di occupazione. Come risultato di questa guerra, l’Azerbaigian ha ripristinato la sua integrità territoriale sulla base di 4 risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Quattro delle sette regioni occupate sono state liberate da operazioni militari e tre si basavano su queste dichiarazioni trilaterali. L’Azerbaigian è pronto a lavorare con l’Armenia su un grande accordo di pace tra i nostri due paesi e lo stiamo offrendo“, ha detto Bayramov aggiungendo che si aspettano lo stesso livello di volontà politica dall’Armenia.

(23 giu 21) ASSISTENZA ECONOMICA AI FERITI DI GUERRA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato ieri una decisione del governo, in base alla quale verrà fornita assistenza monetaria una tantum, dal bilancio dello stato dell’Artsakh, alle persone ferite o ferite nelle ostilità scatenate contro l’Artsakh, che hanno ricevuto cure mediche e servizi su base ambulatoriale, sono registrate in Artsakh, ma non sono state inserite per il programma di assistenza stabilito dal governo dell’Armenia.

(22 giu 21) REFERENDUM POLITICO SU HARUTYUNYAN – Secondo media armeni, il presidente dell’Artsakh sarebbe intenzionato a indire un referendum di fiducia in Artsakh e lo annuncerà durante la manifestazione che si terrà oggi a Stepanakert. Harutyunyan è probabilmente ispirato dai risultati che Nikol Pashiyan ha registrato alle elezioni parlamentari anticipate in Armenia e ha deciso di fornire la legittimità del suo governo al popolo di Artsakh attraverso un referendum. Ieri diversi cittadini si sono riuniti in Piazza Rinascimento a Stepanakert e hanno chiesto le dimissioni del Presidente Arayik Harutyunyan, e oggi il Presidente ha dichiarato che consegnerà un messaggio in Piazza Rinascimento alle 18.

(22 giu 21) RITROVAMENTI A QUOTA 1584 – I resti di un altro soldato caduto in guerra sono stati ritrovati nel corso delle ricerche odierne nella zona di Varanza (Fuzuli) ora sotto controllo azero. Il totale dei ritrovamenti raggiunge dunque la cifra di 1584

(22 giu 21) ALIYEV SU SHUSHI – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha approvato una legge che dichiara la città armena occupata di Shushi in Artsakh come capitale culturale dell’Azerbaigian. Secondo i media azeri, in base a questa legge, sarà istituita una riserva statale nel territorio amministrativo di Shushi. Questo documento definisce anche le principali direzioni della politica di sviluppo statale per la città. Il Gabinetto dei Ministri dell’Azerbaigian è stato incaricato di determinare e approvare i confini della zona di sicurezza della Riserva Statale di Shushi, di determinare la procedura di sicurezza di questa zona di sicurezza e di approvare, entro tre mesi, la procedura per il monitoraggio dei monumenti della città .

(22 giu 21) SCIOPERO DELLA FAME – Due cittadini dell’Artsakh, Meri Davtyan e Davit Avanesyan, che vivono a Stepanakert, hanno iniziato oggi uno sciopero della fame nella Piazza della Rinascita della capitale. Ieri, un gruppo di cittadini nella medesima piazza aveva chiesto le dimissioni del presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan a causa del suo messaggio di congratulazioni al primo ministro ad interim Nikol Pashinyan e il suo sostegno al Partito del contratto civile al potere in relazione alle elezioni anticipate in Armenia del 20 giugno. I due cittadini hanno dichiarato lo sciopero della fame con la stessa richiesta.

(21 giu 21) UDIENZA PRELIMINARE A BAKU PER 13 ARMENI – E’ iniziata oggi l’udienza preliminare sul procedimento penale contro tredici prigionieri armeni presso la Corte di Baku. Secondo i media azeri, questo processo è in corso contro Yeghishe Astanyan, Karen Aramyan, Tigran Avagyan, Grigor Gevorgyan, Hovsep Manukyan, Gevorg Martirosyan, Robert Gevorgyan, Vagharsh Avetisyan, Volodya Hakobyan, Andranik Kirkosyan, Andranik Manukyyan, Grigornik Manukyan, Grigorsh. La sessione corrente sta controllando i dati del profilo di questi “imputati“.

(18 giu 21) BILANCIO PERDITE ARMENE IN GUERRA – Nel corso di un dibattito televiso alla vigilia delle prossime elezioni politiche in Armenia, il premier in carica Pashinyan ha dichiarato che il numero delle vittime, al momento, è di 3.705, il numero dei dispersi è 268, ci sono dati confermati su 60 prigionieri e si presume che altre 110 persone siano prese prigioniere dall’Azerbaigian. Inoltre, ha affermato che finora sono stati restituiti 89 prigionieri armeni e sei di loro sono stati fatti prigionieri prima della guerra. Pashinyan ha altresì sottolineato che solo una piccola parte delle mappe dei campi minati è stata consegnata all’Azerbaigian e queste mappe non sono state scambiate con prigionieri, ma piuttosto hanno risposto a un passo umanitario con un passo umanitario.

(17 giu 21) ANCORA RINVENIMENTI DI RESTI – Secondo i dati preliminari, altri tre resti di soldati caduti in guerra sono stati trovati durante la ricerca effettuata oggi nella parte della regione di Martuni in Artsakh, che è passata sotto il controllo dell’Azerbaigian. L’identità di questi resti sarà determinata dopo la visita medica forense. Negli ultimi sette mesi, un totale di 1.579 resti sono stati trovati e recuperati dai territori ora al di fuori della giurisdizione di Artsakh.

(17 giu 21) VOTO DEL PARLAMENTO OLANDESE SUI PRIGIONIERI – Ancora una volta il parlamento olandese ha votato una mizione a larghissima maggiornaza (147 contro 3) che chiede il rilascio dei prigionieri armeni. Il testo della mozione è il seguente: ““Considerando che è stato firmato un cessate il fuoco tra Armenia e Azerbaigian attraverso la mediazione russa, che include lo scambio dei corpi di vittime, prigionieri, ostaggi, altri detenuti, considerando che la Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri (III) obbliga l’Armenia e l’Azerbaigian a rilasciarli immediatamente dopo la fine delle ostilità; considerando che tali paesi hanno l’obbligo di trattare i prigionieri con dignità; proteggere i civili detenuti; Registrando che l’Azerbaigian non ha ancora rilasciato tutti i prigionieri armeni, Il parlamento esorta il ministro a esercitare pressioni sull’Azerbaigian al Consiglio (europeo) per l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi armeni e i cittadini detenuti’‘.

(16 giu 21) PRIGIONIERI ARMENI A PROCESSO – Violando tutti gli accordi e gli obblighi internazionali, l’Azerbaigian continua a processare i prigionieri armeni. Secondo i media azeri, oggi il tribunale militare di Baku proseguirà il processo nel procedimento penale contro Lyudvig Mkrtchyan e Alyosha Khosrovyan accusati di vari crimini inventati risalenti alla prima guerra degli anni Novanta. Per altri 14 prigionieri armeni comincia oggi il processo: sono accusati di essere “terroristi e sabotatori“.

(16 giu 21) ALIYEV SU SCAMBIO MAPPE-PRIGIONIERI – Il presidente azero ha dichiarato che l’ottenimento delle mappe dei campoi minati nella regione di Aghdam ha dato un grande vantaggio all’Azerbaigian. “Se noi [Azerbaigian] otteniamo [dalla parte armena] le mappe di tutti i campi minati, sarà un grande vantaggio. Altrimenti, questo lavoro richiederà dieci anni“, ha detto. Ha commentato anche il ritorno di 15 prigionieri armeni il 12 giugno. “L’Armenia ha agito da garante e le posizioni delle mine sono correttamente contrassegnate. L’Armenia ha trasferito le mappe di 97.000 mine nella regione di Aghdam“, ha affermato.

(16 giu 21) AGGIORNAMENTO COVID 19 – Su 71 test effettuati ieri sono risultati quattro casi di positività. Migliora la situazione in tutta la repubblica con soli 14 casi in trattamento. Dall’inizio della pandemia sono stati registrati 2.767 casi positivi su 25.868 test effettuati.

(15 giu 21) ERDOGAN A SHUSHI – Il presidente turco ha scelto Shushi come prima tappa della sua visita in Azerbaigian, Nella città dell’Artsakh ora occupata dagli azeri ha incontrato il presidente Aliyev con il quale ha sottoscritto una dichiarazione congiunta di mutua assistenza. Il Parlamento di Stepanakert ha rilasciato un comunicato nel quale bolla la visita del dittatore turco a Shushi come un “atto provocatorio”. Anche il ministero degli Esteri di Yerevan ha rilasciato una dichiarazione al riguardo.

(14 giu 21) CADUTI AZERI ED ARMENI– Il ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha rilasciato una lista di 2.904 nomi di soldati caduti in guerra e riferisce di altri 10 scamparsi. Da parte armena il candidato premier alle prossime elezioni (nonchè secondo presidente dell’Armenia) Robert Kocharyan ha commentato negativamente la circostanza che ancora non è noto il dato dei caduti armeni. “Non posso accettare il fatto che il pubblico non sia a conoscenza del numero di militari deceduti, catturati e dispersi negli ultimi otto mesi. Se ci sono cifre, le divulgheremo il giorno dopo la nostra salita al potere. Se non ci sono cifre, lavoreremo in questa direzione. Saremo onesti e diremo quanti militari ci sono morti, quanti militari dispersi ci sono e quanti prigionieri di guerra ci sono. Questo non è il tipo di dati che devono essere mantenuti riservati e servire come occasione per teorie cospirative“, ha affermato Kocharyan.

(14 giu 21) CROCE ROSSA INTERNAZIONALE – Il ministro di Stato dell’Artsakh Artak Beglaryan ha ricevuto oggi la delegazione della Missione del Comitato internazionale della Croce Rossa nel Nagorno-Karabakh guidata da Bertrand Lemoyne, come riferito dal governo dell’Artsakh. Il Ministro di Stato ha molto apprezzato gli sforzi attivi del CICR per l’attuazione dei programmi umanitari ad Artsakh e ha attribuito importanza alla cooperazione, in particolare per soluzioni efficaci ai numerosi problemi del dopoguerra.

(12 giu 21) LIBERATI 15 PRIGIONIERI – L’Azerbaigian, con l’internmediazione della Georgia, ha liberato 15 prigionieri armeni che sono rientrati in Armenia. In cambio l’Armenia avrebbe consegnato le mappe del territorio di Aghdam con l’evidenza dei possibili campi minati.

(12 giu 21) ANCORA RINVENIMENTI DI RESTI – Secondo i dati preliminari, altri otto resti di soldati caduti in guerra sono stati trovati durante la ricerca effettuata oggi nella regione di Hadrut di Artsakh, che è passata sotto il controllo dell’Azerbaigian. L’identità di questi resti sarà determinata dopo la visita medica forense. Negli ultimi sette mesi, un totale di 1.576 resti sono stati trovati e recuperati dai territori ora al di fuori della giurisdizione di Artsakh.

(11 giu 21) EVENTO DEDICATO A MONTE MELKONIAN – Una conferenza e una proiezione cinematografica dedicata al 28° anniversario della morte dell’eroe nazionale Monte Melkonyan si sono tenute oggi presso il Museo statale di storia e geografia di Artsakh.

(11 giu 21) NUOVI PROCESSI CONTRO PRIGIONIERI ARMENI – Le autorità azere hanno reso noti i nomi di 26 militari armeni che intendono “processare” nella capitale Baku. L’Azerbaigian continua la sua cinica farsa contro i militari armeni, e sotto forma di “processo penale”. In precedenza, sono state presentate “cause penali” contro 14 e poi 13 militari armeni.

(10 giu 21) DUBBI SU CATTURA SHUSHI – “Ho ragionevoli dubbi che Shushi sia stata deliberatamente consegnata“. Lo ha affermato il secondo presidente Robert Kocharyan, il leader del blocco “Armenia” che si svolgerà alle elezioni parlamentari anticipate del 20 giugno, durante un incontro con i residenti della città di Talin nella provincia di Aragatsotn, in merito all’attuale occupazione azera di Shushi, Artsakh ( Nagorno-Karabakh). “Per quanto riguarda Shushi. Loro [l’avversario] sono entrati a Shushi senza equipaggiamento [militare], dalla [regione] di Hadrut, attraverso la foresta, in pickup; questo solleva dubbi. Perché [le forze armene] non li hanno fermati sulla strada? C’era una tale opportunità. Le persone hanno ragionevoli dubbi sulla consegna. Hanno consegnato a Shushi. Anch’io ho dei dubbi”, ha detto.

(9 giu 21) ERDOGAN A SHUSHI IL 15 – Il presidente turco ha annunciato in un discorso che visiterà la città di Shushi nel corso del suo viaggio in Azerbaigian programmato per la prossima settimana. Sarà nel territorio dell’Artsakh, ora sotto controllo azero, il giorno 15.

(9 giu 21) RILASCIATO SOLDATO ARMENO – Il militare che ieri si era perso nella nebbia ed era finito in territorio controllato dagli azeri è stato oggi riconsegnato all’Armenia. Inizialmente Baku lo aveva etichettato come “sabotatore” ma le circostanze della sua cattura hanno convinto persino il regime azero che lo sconfinamento era stato puramente casuale.

(9 giu 21) LAVROV SU STATUS NK – La questione dello status del Nagorno-Karabakh [(Artsakh)] dovrebbe essere concordata con la partecipazione dei Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, ma ora l’attenzione dovrebbe essere concentrata sul ritorno alla vita pacifica nella regione. La dichiarazione è arrivata dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. “Mi rendo conto che molti ora stanno parlando del fatto che lo status del Nagorno-Karabakh rimane irrisolto. La questione dello status del Nagorno-Karabakh dovrebbe essere concordata con la partecipazione dei Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, che dovrebbero ora contribuire a rafforzare misure volte a rafforzare la fiducia, risolvendo questioni umanitarie in modo che armeni e azeri vivano di nuovo insieme in condizioni di sicurezza e prosperità economica. E poi, assicuro che tutte le questioni sullo status saranno più facili da risolvere in 2-3 anni“, ha detto Lavrov.

(9 giu 21) CONSIGLIO DI SICUREZZA E CRI – Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, Vitaly Balasanyan, ha avuto un incontro regolare con Bertrand Lamon, capo dell’ufficio Stepanakert della missione del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Durante l’incontro, sono state presentate le informazioni sulle attività svolte e sui programmi da attuare da questa missione del CICR.

(8 giu 21) REGIONE DI KASHATAGH – A Yerevan il presidente della repubblica Harutyunyan ha incontrato i capi comunità della regione di Kashatagh che è ora interamente sotto controllo azero. I problemi principlai discussi sono stati la perdita delle proprietà immobiliari e fondiarie e la ricollocazione dei rifugiati.

(8 giu 21) PERSONALE POLIZIA – Il presidente della repubblica ha incontrato oggi i familiari di 43 agenti e funzionari del corpo della Polizia statale che sono caduti in guerra. Sono state consegnate onorificenze al merito

(8 giu 21) CATTURATO SOLDATO ARMENO – Un militare armeno si è perso nella nebbia del mattino ed è finito in territorio controllato dagli azeri all’altezza del corridoio di Lachin. E’ stato catturato ed è ora imprigionato con la solita accusa di essere un “sabotatore”, circostanza nettamente smentita dal ministero della Difesa di Yerevan. Il governo si è rivolto alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

(8 giu 21) ALTRI RESTI RITROVATI – Nel corso di ricerche effettuate nella zona di Varanda (Fuzuli) sono stati ritrovati i resti di altri tre caduti. Il bilancio totale dei ritrovamenti arriva dunque a 1.561

(8 giu 21) SOLDATO ARMENO PERCOSSO – Oggi molti siti e profili social hanno pubblicato un video nel quale si vede un soldato armeno che nel territorio di gegharkunik (Armenia) viene circondato da soldati azeri e percosso. Il Procuratore generale dell’Armenia ha aperto un fascicolo di indagine. Il fatto sarebbe avvenuto lo scorso 2 giugno.

(8 giu 21) NAZIONI UNITE – Come parte di una visita a Syunik per esaminare il sostegno delle Nazioni Unite alla regione, il coordinatore residente delle Nazioni Unite in Armenia, Shombi Sharp, ha incontrato il direttore del “Centro di supporto per famiglie e bambini di Syunik”, Ruzanna Hovhannisyan e il suo team. Il rappresentante delle Nazioni unite ha anche incontrato alcune famiglie sfollate dal Nagorno Karabakh e ora ospitate nella regione.

(8 giu 21) ALTRO PRIGIONIERO ARMENO SOTTO PROCESSO – L’armeno libanese prigioniero Vicken Euljekjian verrà processato in Azerbaigian. Secondo i media azeri, la prima udienza si terrà oggi presso il tribunale militare di Baku.Il cittadino libanese Vicken Euljekjian (classe 1979) è “accusato” di aver preso parte alle recenti ostilità come mercenario. Continuano i processi farsa allestiti dal regime azero ai danni dei prigionieri armeni. AGGIORNAMENTO: all’udienza il procuratore ha chiesto la condanna a venti anni di reclusione.

(8 giu 21) AGGIORNAMENTO COVID – Su 50 test effettuati ieri solo un caso è risultato positivo. Migliora la situazione in tutta la repubblica con soli 14 casi in trattamento. Dall’inizio della pandemia sono stati registrati 2.756 casi positivi su 25.556 test effettuati.

(6 giu 21) DIVINA LITURGIA A STEPANAKERT – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha partecipato alla Divina Liturgia presieduta dal Catholicos di tutti gli Armeni, Karekin II, nella cattedrale madre della capitale Stepanakert. Anche il secondo e il terzo presidente di Artsakh Arkadi Ghukasyan e Bako Sahakyan, rappresentanti del potere esecutivo e legislativo, nonché membri del Consiglio di sicurezza, erano presenti alla celebrazione.

(6 giu 21) ALTRI RESTI RITROVATI – Le ricerche condotte nella zona di Jabrayil hanno portato al recupero dei resti di un altro soldato caduto nella guerra dello scorso autunno. Il totale dei ritrovamenti sale a 1558

(5 giu 21) PROSEGUE LA VISITA DI KAREKIN II IN ARTSAKH – Il Catholicos di tutti gli Armeni Karekin II ha visitato il monastero di Amaras, che si trova vicino alla nuova linea di contatto nel Nagorno Karabakh (Artsakh), dove è stato accolto dai residenti delle comunità vicine e dal personale militare. Era accompagnato dall’ex presidente della Repubblica dell’Artsakh Bako Sahakyan. Il Catholicos ha intrapreso un viaggio di tre giorni in Artsakh da venerdì 4 giugno e ha portato le reliquie del fondatore della Chiesa Apostolica Armena, San Gregorio l’Illuminatore, per la benedizione e la consolazione del popolo dell’Artsakh. Karekin II ha anche benedetto i militari che partecipavano alla preghiera e ha chiesto informazioni sulla ricostruzione del monastero. Nella chiesa di San Gregorio, il Catholicos ha celebrato una cerimonia in memoria dei soldati morti nella guerra di 44 giorni scatenata dall’Azerbaigian nell’autunno 2020. È stata levata una preghiera per la pace e la protezione di Artsakh, nonché per la misericordia e protezione dei figli dell’Armenia, dell’Artsakh e dell’intera nazione armena. La delegazione patriarcale ha poi visitato la comunità di Machkalashen, dove Karekin II ha incontrato le famiglie degli armeni uccisi nelle ostilità. Nel pomeriggio Karekin II ha incontrato il ministro degli Esteri Babayan.

(5 giu 21) CROCE ROSSA HA VISITATO PRIGIONIERI – I rappresentanti del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) a Baku hanno visitato il 27 maggio i 6 militari armeni, che sono stati recentemente presi prigionieri dalle forze armate azere mentre stavano conducendo lavori di ingegneria nella sezione di confine della provincia di Gegharkunik in Armenia. Ne viene data notizia oggi dal portavoce in Armenia

(5 giu 21) CONTINUANO RICERCHE RESTI – Nonostante siano passati molti mesi dalla fine della guerra continuano le ricerche di resti di soldati e volontari armeni caduti in combattimento nelle zone ora occupate dagli azeri. Il numero totale dei ritrovamenti ammonta a 1557.

(5 giu 21) SVENTATE INIZIATIVE AZERE IN TERRITORIO ARMENO – Le forze armate azere hanno recentemente tentato ripetutamente di eseguire lavori di fortificazione al confine armeno-azero nelle zone di confine della Repubblica di Armenia secoindo quanto riferisce il ministero della Difesa armeno in una nota, aggiungendo che tutti questi tentativi sono stati prevenuti in tempo da le rispettive azioni delle unità armene. Il ministero informa che il 3 giugno le forze armate azere hanno tentato di eseguire alcuni lavori di terra con un trattore nella zona di confine dell’Armenia. Dopo i colpi di avvertimento delle unità armene, questi lavori sono stati interrotti. Alla parte azera è stata presentata una chiara richiesta di escludere la ripetizione di tentativi simili.

(4 giu 21) KAREKIN II IN ARTSAKH – Il Catholikos di Tutti gli Armeni, Karekin II, è giunto in visita pastorale in Artsakh. Nella mattinata si è recato al memoriale di Stepanakert e al cimitero militare dove ha deposto corone di fiori.

(4 giu 21) CAMION AZERO SU MINA – E’ di tre morti (fra i quali il cameraman di AzTv Siraj Abishov e il corrispondente di AzerTac Mageram Ibrahimov) a alcuni feriti il bilancio dell’incidente occorso nella regione di Karvachar ora sotto controllo dell’Azerbaigian dove un camion azero è saltato in aria su una mina.

(4 giu 21) EDILIZIA RESIDENZIALE A IVANYAN – Porseguono i lavori di costruzione di un nuovo distretto di edilizia residenziale nel villaggio della regione di Askeran. come riferito dal ministero della pianificazione urbanistica. “Il quartiere residenziale, che sarà costruito secondo tutti gli standard moderni, avrà un parcheggio, un parco giochi, un campo sportivo, tre padiglioni, un edificio di importanza pubblica destinato a un uso duraturo (come sala commerciale) e un fermata dell’autobus per il trasporto pubblico” ha dichiarato la portavoce Martha Danielyan.

(3 giu 21) INCIDENTE FRA ARMENI E AZERI – Un incidente è occorso questa mattina nel territorio della provincia di Gegharkunik tra soldati armeni e azeri. Non sono stati sparati colpi di armi da fuoco ma vi è stato un contatto fisico. Il ministero della Difesa di Yerevan riferisce che due suoi soldati risultano leggermente feriti.

(3 giu 21) EDILIZIA RESIDENZIALE – Sono partiti i lavori per la costruzione a Stepanakert di trenta nuovi appartamenti destinati alle famiglia che abitavano in territori ora sotto controllo azero. Ventidue sono di tipologia bilocale e otto trilocale divisi in due edifici il primo dei quali sarà completato entro l’anno in corso, il secondo nel 2022.

(3 giu 21) FRANCOBOLLI AZERI – L’Unione postale universale ha deciso di non registrare i francobolli “Azerbaigian 2020” emessi dall’Azerbaigian nella propria banca dati, poiché tali francobolli contraddicono le disposizioni pertinenti della Convenzione dell’Unione e del Codice di condotta. I francobolli erano caratterizzati da un messaggio di odio e razzismo nei confronti degli armeni dell’Artsakh

(3 giu 21) AMBULANZE – Dodici ambulanze sono state donate dalla repubblica di Armenia alla repubblica di Artsakh

(3 giu 21) GRUPPO DI MINSK – Il Segretario Generale dell’OSCE Helga Maria Schmid ha incontrato i Copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk – Igor Popov della Federazione Russa, Stephane Visconti della Francia e Andrew Schofer degli Stati Uniti d’America, nonché il Rappresentante personale del Presidente in Office (PRCiO) Andrzej Kasprzyk, riporta Armenpress.

(3 giu 21) BILANCIO MORTI AZERI – Mentre l’Azerbaigian continua a sostenere che i caduti di parte azera sono solo 2900, la Turchia informa che a 6000 famiglie di “martiri” della recente guerra Ankara ha inviato dei doni. Di fatto viene acclarato un bilancio di perdite umane pari a più del doppio di quelle dichiarate ufficialmente da Baku.

(2 giu 21) HARUTYUNYAN IN VISITA A KARMIR SHUKA – Il presidente della repubblica si è recato in visita nel villaggio della provincia di Martuni dove ha verificato lo stato di andamento lavori delle nuove costruzioni per gli sfollati dalle zone occupate. Ha annunciato che verrà asfaltata la strada di collegamento con il villaggio di Taghavard. Preannunciati anche interventi di manutenzione stradale nei villaggi di Shosh e Sarushen.

(2 giu 21) PROCESSO FARSA A BAKU – E’ iniziato oggi in Azerbaigian il processo farsa a due prigionieri di guerra armeni, Ludvig Mkrtchyan e Alyosha Khosrovyan, veterani della prima guerra del Karabakh e per questo accusati dal regime azero di attività criminale. Scontata la loro condanna. Le autorità preannunciano analoghe azioni giudiziarie nei confronti di altri quattrodici prigionieri di guerra armeni che per la loro età possono aver partecipato alla prima guerra. negli anni Novanta.

(2 giu 21) PRESENTATO AL GOVERNO BEGLARYAN – Il presidente della repubblica ha ufficialmente presentato al governo riunito nell’odierno Consiglio dei ministri, il nuovo Ministro di Stato Artak Beglaryan.

(1 giu 21) OMBUDSMAN ARTSAKH – Il difensore dei diritti umani di Artsakh Gegham Stepanyan e un gruppo del suo staff hanno visitato il Centro di riabilitazione “Caroline Cox” nella capitale Stepanakert in occasione della Giornata internazionale della protezione dell’infanzia. Nel corso della visita Stepanyan ha verificato le condizioni del centro e si è informato sulle attività svolte.

(1 giu 21) NUOVO MINISTRO DI STATO – Artak Beglaryan, già consigliere presidenziale e ombudsman dell’Artsakh, da oggi assume l’incarico di Ministro di Stato della repubblica. Coordinerà il lavoro di quattro ministeri: Lavoro, Salute, Giustizia e Istruzione. Prende il posto del dimissionario Gregory Martirosyan.

(29 mag 21) AGGIORNAMENTO COVID IN ARTSAKH – Ad oggi 20 persone risultano in trattamento per sindorme Covid 19. Complessivamente dall’inizio della pandemia sono stati accertati 2.754 casi su 25.254 test effettuati.

(28 mag 21) FORZE RUSSE – Le forze di pace russe non hanno registrato violazioni del cessate il fuoco o provocazioni contro i militari russi nel Nagorno-Karabakh secondo quanto ha detto oggi ai giornalisti il rappresentante del contingente russo di mantenimento della pace in Nagorno-Karabakh. Perepelkin ha affermato che il gruppo di ingegneri e genieri russi continuano le operazioni di sminamento. “Ad oggi, 1.844 edifici e oltre 657 chilometri di strade sono stati controllati, 2.121 ettari di territorio sono stati sgomberati e 25.613 ordigni esplosivi sono stati distrutti“, ha aggiunto Perepelkin.

(28 mag 21) PRIMA REPUBBLICA DI ARMENIA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha reso omaggio allo Stepanakert City Memorial e al Shushi Tank-Monument in occasione della Giornata della Prima Repubblica di Armenia. Inoltre, Harutyunyan ha partecipato, vicino al monumento del carro armato Shushi, all’inaugurazione di un khatchkar dedicato all’eroe dell’Artsakh Hakob Harutyunyan

(28 mag 21) SI DIMETTE MINISTRO DELLE FINANZE – Grigory Martirosyan, titolare del dicastero delle finanze nonché Ministro di Stato, ha annunciato le sue dimissioni dalle cariche a partire dal primo giugno. “Ho preso la decisione di dimettermi dalla carica nel 2020. Ma la [recente] guerra che ci ha colpito ei problemi che devono essere affrontati in via prioritaria nella situazione di crisi del dopoguerra mi hanno costretto a rimandare la mia decisione . Continuerò a servire la Repubblica dell’Artsakh e il popolo dell’Artsakh, indipendentemente dalla mia futura sfera di attività“, ha scritto Martirosyan in un messaggio sui Facebook.

(27 mag 21) SI E’ DIMESSO AIVAZIAN – Il ministro degli Esteri della repubblica di Armenia, Ara Aivazian, ha annunciato con una lettera le sue dimissioni dalla carica che stava esercitando ad interim fino alle prossime elezioni politiche del 20 giugno. Aivazian era stato nominato ministro lo scorso 18 novembre.

(27 mag 21) DICHIARAZIONE MINISTRO BABAYAN – Il ministro degli Esteri dell’Artsakh Davit Babayan ha qualificato come “terrorismo” la recente cattura di sei militari armeni da parte delle forze azere nella sezione di confine della provincia armena di Gegharkunik. “In effetti, l’Azerbaigian sta conducendo terrorismo politico e geopolitico. In primo luogo, con tale passo l’Azerbaigian dimostra ancora una volta che non lo fa e non è pronto a costruire le sue relazioni con l’Armenia in modo ragionevole e civile. L’Azerbaigian continua le azioni terroristiche, sta catturando persone che stavano solo conducendo lavori di ingegneria. Infatti, rapiscono, catturano i militari armeni e li chiamano sabotatori “, ha dichiarato alla stampa aggiungendo che l’obiettivo dell’Azerbaigian rimane quello di prendere ostaggi e prigionieri di guerra e poi di etichettarli come sabotatori e terroristi. “Stanno cercando di complicare la situazione politica interna in Armenia in questo modo, creando un’atmosfera di sfiducia verso il futuro, soprattutto nelle più importanti aree strategiche e di confine”, ha detto il ministro dell’Artsakh secondo il quale questo comportamento dell’Azerbaigian è un duro colpo per la CSTO, perché il terrorismo è stato perpetrato contro i militari delle forze armate del suo Stato membro.

(27 mag 21) ARMENIA SI RIVOLGE A CORTE EUROPEA – L’Armenia ha presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) con la richiesta di garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali dei sei soldati armeni che i militari azeri hanno preso prigionieri. Lo riferisce il rappresentante dell’Armenia davanti alla Corte. “La Repubblica di Armenia si è rivolta alla Corte europea dei diritti dell’uomo con lo scopo di garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali di sei prigionieri di guerra armeni. L’Ufficio del Rappresentante dell’Armenia dinanzi alla Corte EDU ha presentato alla Corte europea dei diritti dell’uomo la richiesta di indicare misure provvisorie ai sensi dell’articolo 39 del Regolamento della Corte contro l’Azerbaigian a nome delle persone prese come prigionieri di guerra durante l’esecuzione di lavori di ingegneria nella zona di confine della regione di Gegharkunik la mattina presto del 27 maggio 2021. La richiesta presentata mira a garantire il rispetto dei diritti alla vita dei prigionieri e il divieto di tortura previsto dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo “, si legge nella dichiarazione.

(27 mag 21) SITUAZIONE TESA – La situazione tattica operativa al confine di stato armeno è relativamente tesa, secondo quanto riferisce ai giornalisti nella giornata odierna il vice capo di stato maggiore delle forze armate armene Edvard Asryan. “Le unità delle forze armate azere stanno tentando di svolgere le loro azioni provocatorie-coercitive in diverse direzioni. Nel frattempo le nostre forze armate, prendendo contromisure, stanno tentando di respingere le forze e i mezzi avversari che sono penetrati nel territorio della Repubblica di Armenia”, ha detto il maggiore generale aggiungendo che la situazione era tesa nella direzione del lago Sev-Verishen della provincia di Syunik, e che la situazione in direzione del villaggio di Kut nella provincia di Gegharkunik si è aggravata durante la notte del 26 maggio.

(27 mag 21) SEI SOLDATI ARMENI CATTURATI – Sei soldatia rmeni che stavano eseguendo lavori di ingeneria nella loro postazione difensiva nel territorio dell’Armenia (provincia di Gegharkunik) sono stati circondati e arrestati da militari azeri che hanno oltrepassato il confine e dal 12 maggio occupano aree appartenenti alla repubblica di Armenia. Baku sostiene che i soldati armeni si trovavano in territorio azero

(25 mag 21) ENERGIA ELETTRICA A MARTUNI – Tigran Gabrielyan, vicedirettore di “ArtsakhEnergo” CJSC, ha detto ad “Artsakhpress” che è stata ristabilita la fornitura di energia elettrica stabile agli insediamenti della regione di Martuni grazier a una nuova centrale da 3 megawatt. “La lunghezza della nuova linea aerea da 35 kW è di circa 40 chilometri con una capacità di 8-10 megawatt”, ha detto Gabrielyan, aggiungendo che la linea aerea è stata costruita con il coinvolgimento e il supporto finanziario del personale CJSC di “ArtsakhEnergo”. L’esercizio della linea aerea garantirà a Martuni una fornitura stabile di energia elettrica che era venuta meno a causa della guerra che aveva provocato il danneggiamento del precente impianto.

(25 mag 21) AZERI SPARANO E UCCIDONO – Colpi di armi da fuioco sono stati sparati dai soldati azeri penetrati illegalmente nel territorio dell’Armenia in direzione del villaggio di Verin Shorzha. A seguito di questa attività un seregente delle forze armate armene è rimasto ucciso. In giornata si è sparsa la notizia di sparatorie anche nel Syunik nei pressi di Sisian ma il ministero della Difesa dell’Armenia ha negato tale notizia.

(25 mag 21) COMUNICATO MIN. ESTERI ARMENIA SU PRIGIONIERI – Il ministero degli Affari esteri dell’Armenia ha rilasciato il seguente comunicato: “Condanniamo fermamente il procedimento penale ufficiale di Baku contro Lyudvik Mkrtchyan e Alyosha Khosrovyan, catturati durante la recente aggressione dell’Azerbaigian contro l’Artsakh. Secondo il diritto internazionale umanitario, in particolare le Convenzioni di Ginevra, questi ultimi sono considerati prigionieri di guerra e avrebbero dovuto essere rilasciati immediatamente dopo la fine delle ostilità. Nel frattempo, l’Azerbaigian ha intentato cause penali fittizie contro di loro, violando così apertamente sia le norme del diritto internazionale umanitario che i suoi obblighi ai sensi della dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020. Nonostante i numerosi appelli della comunità internazionale, l’Azerbaigian continua a usare i prigionieri di guerra armeni come ostaggi politici e continua la politica di tortura e pressione psicologica su di loro.Va notato che l’Azerbaigian non ha ancora perseguito coloro che hanno commesso atrocità e trattamenti disumani nei confronti di prigionieri di guerra armeni e civili catturati, comprese le uccisioni, nonostante il fatto che gli stessi autori abbiano documentato i loro crimini e li abbiano resi pubblici. Le autorità di Baku trascurano palesemente le decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo di fornire informazioni sui militari armeni e sui civili detenuti nella prigionia azera. Di conseguenza, il 9 marzo 2021, in conformità con l’articolo 39, paragrafo 2 del Regolamento della Corte, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha deciso di notificare al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa le sue misure provvisorie contro l’Azerbaigian. I prigionieri di guerra armeni e i civili tenuti in ostaggio in Azerbaigian, indipendentemente dalle circostanze della loro prigionia, devono essere immediatamente rilasciati e rimpatriati senza alcuna condizione preliminare.

(24 mag 21) OMBUSDMAN RICEVONO RELATORE P.A.C.E. – I difensori dei diritti umani dell’Armenia e dell’Artsakh Arman Tatoyan e Gegham Stepanyan hanno ricevuto oggi il Relatore dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) per la migrazione, i rifugiati e gli sfollati Paul Gavan e il Segretario del Comitato PACE sulla migrazione, Rifugiati e sfollati Mark Neville, che si trova in Armenia per preparare il rapporto dal titolo “Conseguenze umanitarie del conflitto tra Armenia e Azerbaigian”. Tatoyan ha attribuito importanza alla visita del relatore in Armenia, in particolare alle visite alle zone di confine delle province di Syunik e Gegharkunik. A sua volta, il difensore civico Gegham Stepanyan ha affermato che le organizzazioni internazionali per i diritti umani devono visitare l’Artsakh per proteggere i diritti delle persone che vivono qui. Tatoyan e Stepanyan hanno presentato i crimini di guerra commessi dalle forze armate azere durante la guerra che ha avuto luogo nel settembre-novembre 2020

(24 mag 21) PROCESSO FARSA AI PRIGIONIERI ARMENI – Media azeri informano che due soldati armeni, catturati nel recente conflitto, sono sotto processo per presunti crimini che sarebbero stati commessi nel corso della prima guerra del Karabakh. Si tratta di Ludvig Mkrtchyan (nato nel 1969) e Alyosha Khosrovyan (nato nel 1967), evidente gli unici fra i detunuti che per ragioni anagrafiche potevano essere accusati per fatti di trenta anni fa. Scontata la condanna.

(24 mag 21) RIPRESE RICERCHE RESTI CADUTI – Dopo venti giorni di interruzione sono riprese oggi le ricerche dei resti dei soldati armeni caduti in battaglia nei territori ora occupati dagli azeri. Nella giornata odierna le operazioni si sono concentrate nella zona di Varanda e hanno portato al rinvenimento di quattro resti. Il totale dei corpi recuperati assomma a 1.557 resti di cui almeno 27 appartenenti a civili.

(23 mag 21) OCCUPANTI AZERI – Secondo il governatore del Syunik e altri esponenti politici sarebbero circa un migliaio i soldati azeri penetrati nel territorio dell’Armenia. Il ministero della Difesa di Yerevan ha tuttavia negato tale cifra.

(23 mag 21) AGGIORNAMENTO COVID IN ARTSAKH – Ad oggi 29 persone risultano in trattamento per sindorme Covid 19. Complessivamente dall’inizio della pandemia sono stati accertati 2.746 casi su 24.981 test effettuati.

(22 mag 21) OMAGGIO AD AZANAVOUR – Nel 97° anniversario della nascita, Stepanakert ha voluto rendere omaggio al maestro franco-armeno. Un busto è stato svelato, presente il presidente dell’Assemblea nazionale Artur Tovmasyan, nel parco dell’amicizia franco.armena.

(22 mag 21) MINISTERO ESTERI SU PARLAMENTO EUROPEO – Il ministero degli Affari esteri dell’Artsakh ha rilasciato una dichiarazione sulla risoluzione adottata dal Parlamento europeo il 20 maggio, che chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri di guerra armeni e dei civili presi in ostaggio durante e dopo i 44 giorni di guerra. ”Accogliamo con favore l’adozione della risoluzione del Parlamento europeo (PE) il 20 maggio a seguito del dibattito urgente in cui, tra l’altro, il Parlamento europeo chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri armeni, sia militari che civili, catturati durante e dopo la guerra scatenata contro il popolo dell’Artsakh dal tandem azero-turco. Lodiamo gli sforzi della stragrande maggioranza dei membri del Parlamento europeo per affrontare la questione dell’emergenza umanitaria mantenendo una pressione costante sull’Azerbaigian per garantire che l’Azerbaigian rispetti i propri obblighi internazionali, in particolare per quanto riguarda la CEDU e le Convenzioni di Ginevra. Questa risoluzione è un contributo significativo agli sforzi collettivi della comunità internazionale per riportare a casa i prigionieri armeni. Notiamo inoltre con soddisfazione che la risoluzione attribuisce grande importanza alla sicurezza dell’Artsakh e alla protezione del suo patrimonio culturale nei territori attualmente sotto occupazione azera. È lodevole che il Parlamento europeo insista sul fatto che la parità di diritti e l’autodeterminazione dei popoli sono principi imperativi per determinare il futuro status del Nagorno-Karabakh. Accogliamo inoltre con favore la risoluzione adottata il 19 maggio dal Parlamento europeo il 19 maggio che chiede all’UE e ai suoi Stati membri di aggiungere il movimento “Lupi grigi” di estrema destra razzista alla loro lista di terroristi, per vietare le loro associazioni e organizzazioni nei paesi dell’UE. La risoluzione è un passo fondamentale verso la lotta all’estremismo e al razzismo nella regione. Sarà anche un messaggio chiaro e importante per gli Stati canaglia che la comunità internazionale resiste alle loro politiche genocide“.

(21 mag 21) OCCUPAZIONE AZERA – Il ministero della Difesa armeno non segnala “cambiamenti significativi” nella situazione al confine con l’Azerbaigian, dove le truppe azere hanno violato il confine di stato dell’Armenia. Viene riferito che ieri sera sia avvenuto un “alterco” tra le truppe armene e azerbaigiane vicino al lago Sev. Secondo quanto riferito, l’alterco è stato causato dai video che erano stati precedentemente pubblicati sui media e sui social media armeni e azerbaigiani. Il comando delle truppe è stato in grado di risolvere l’alterco ma secondo alcune fonti ci sarebbero dei feriti leggeri. Le unità militari armene stanno controllando completamente la situazione e continuano a mantenere bloccate le truppe azerbaigiane, Viene tuttavia segnalato dal capo del villaggio di Khoznavar segnala entrata nel territorio armeno di xtruppe azere che sarebbero avanzate per circa un chilometro e mezzo e sarebbero a poco più di due chilometri dall’insediamewnto. Donne e bambini avrebbero lasciato il villaggio a scopo precauzionale.

(21 mag 21) ALIYEV DELIRA… – Baku è pronta a stabilire relazioni commerciali con Yerevan; ma per questo, l’Azerbaigian e l’Armenia devono riconoscere i reciproci confini. La dichiarazione è arrivata dal presidente azero Ilham Aliyev. “Noi [Azerbaigian] siamo pronti per il libero scambio con i paesi del Caucaso meridionale, compresa l’Armenia. Tuttavia, questo richiede il riconoscimento reciproco dei confini di Azerbaigian e Armenia. Da parte nostra, siamo pronti a riconoscere i confini dell’Armenia. Ma L’Armenia deve anche riconoscere i confini dell’Azerbaigian, compreso il riconoscimento del Karabakh [(Artsakh)] come parte dell’Azerbaigian. Quindi, stiamo aspettando azioni da parte armena“, ha detto Aliyev durante una videoconferenza sulle prospettive di sviluppo regionale e cooperazione nel Caucaso meridionale, Secondo lui, 30.000 armeni vivono nei territori del Karabakh che sono attualmente sotto il monitoraggio delle forze di pace russe. “Li consideriamo cittadini dell’Azerbaigian, a cui è stato fatto il lavaggio del cervello dalla propaganda armena“, ha aggiunto il presidente azero.

(20 mag 21) ALTRI INGRESSI AZERI – Il governatore della provincia del Syunik (Armenia) ha denunciato che un’altra trentina di soldati azeri ha varcato il confine di Stato all’altezza del lago di Sev. La situazione non si sblocca. Il premier armeno Pashinyan in Parlamento ha dichiarato che è pronto a confrontarsi con con la controparte azera tramite una commissione indipendente che analizzi la situazione dei confini internazionali.

(20 mag 21) PARLAMENTO EUROPEO – Il Parlamento europeo ha adottato la risoluzione che chiede all’Azerbaigian di rilasciare tutti i prigionieri di guerra armeni. La risoluzione è stata adottata con 607 voti favorevoli e 27 contrari, mentre 54 deputati si sono astenuti dal voto. Il Parlamento deplora le violenze verificatesi durante l’ultima guerra tra Armenia e Azerbaigian nell’area del Nagorno-Karabakh tra il 27 settembre e il 10 novembre dello scorso anno. I deputati esprimono inoltre la loro grave preoccupazione per i rapporti credibili, secondo i quali l’Azerbaigian ha detenuto e torturato prigionieri di guerra armeni e altre persone prigioniere in condizioni degradanti dalla fine delle ostilità attive. I deputati chiedono al governo dell’Azerbaigian di fornire elenchi esaustivi di tutte le persone detenute in relazione al conflitto armato e di fornire informazioni sulla loro posizione e salute, comprese quelle che sono morte in prigionia. La risoluzione chiede infine il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri armeni, sia militari che civili, detenuti dall’Azerbaigian durante e dopo il conflitto, e che l’Azerbaigian si astenga dal detenere arbitrariamente persone in futuro.

(20 mag 21) AMBASCIATORI EUROPEI AL CONFINE – Il comandante del corpo delle forze armate armene Samvel Minasyan ha informato 11 ambasciatori di paesi europei (fra i quali l’Italia) e 3 rappresentanti dell’Unione europea che hanno visitato Goris sulla situazione al confine armeno-azero nell’area del lago Sev che passa sul confine amministrativo della SSR armena così come adeguato nel 1969 con documenti, firme e timbri. Il movimento delle truppe azere al lago Sev è stato rilevato alle 07:00 del 12 maggio, ha detto. L’incursione è avvenuta di notte. “Prima del 12 maggio le unità militari armene erano situate vicino al confine di stato e stavano effettuando la protezione del confine. I militari azeri stavano effettuando turni di combattimento sul lato opposto. Nel dicembre del 2020, durante gli aggiustamenti del confine, i militari di Armenia e Azerbaigian hanno installato bandiere da entrambi i lati, noi abbiamo installato dalla parte della Repubblica di Armenia e i militari azerbaigiani dalla parte della Repubblica dell’Azerbaigian “, ha detto. Le prime 250 truppe azere che hanno invaso il territorio provenivano da vari rami dell’esercito azero, dalle guardie di confine e dalle forze speciali. Il comandante Minasyan ha affermato che la situazione è sotto controllo e che le unità armene si trovano in condizioni di contatto diretto con le unità azere. “Anche gli insediamenti si trovano nelle vicinanze, non c’è panico, la gente capisce che la situazione è in fase di soluzione”. Gli ambasciatori hanno posto domande al comandante, vale a dire se ci sono o meno accumuli di truppe dalla parte azera. Minasyan ha risposto affermativamente, affermando che l’Azerbaigian si sta ammassando al confine. “Sono stati rilevati anche droni da ricognizione”, ha detto. Dopo il briefing gli ambasciatori sono partiti per la zona del lago Sev. Gli inviati includevano l’ambasciatore dell’UE in Armenia Andrea Wiktorin, il rappresentante dell’UE Jan Plešinger, il rappresentante dell’UE Silvia Zehe e gli ambasciatori di Repubblica ceca, Francia, Germania, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Svezia e Grecia.

(19 mag 21) AZERBAIGIAN DISERTA TRATTATIVE – La parte azera non ha partecipato ai colloqui che dovevano riprendere oggi sulla risoluzione della situazione di confine che si è creata dopo che le truppe azere hanno violato il confine armeno il 12 maggio secondo quanto riferisce il ministero della Difesa armeno.

(19 mag 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il capo del servizio stampa del ministero degli Affari esteri dell’Azerbaigian, Leyla Abdullayeva, afferma che l’Azerbaigian ha rilasciato e restituito tutti gli armeni con lo status di prigioniero di guerra secondo quanto riferisce il sito Minval.az. “Attualmente, l’Azerbaigian sta conducendo un’indagine approfondita su tutti coloro che sono stati arrestati dopo i 44 giorni di guerra“, ha aggiunto.

(19 mag 21) AIUTI DAL CANADA – l ministro degli Affari esteri canadese Marc Garneau e il ministro dello Sviluppo internazionale Karina Gould hanno rilasciato ieri una dichiarazione che informa su un nuovo contributo economico a favore della popolazione del Nagorno Karabakh: “Il Canada continua a sostenere gli sforzi per risolvere il conflitto del Nagorno-Karabakh ed è profondamente impegnato ad affrontare le sue gravi conseguenze umanitarie. Basandosi sul sostegno del Canada fornito subito dopo i combattimenti nel 2020, annunciamo un ulteriore milione di dollari per sostenere gli sforzi del Comitato internazionale della Croce Rossa in Nagorno-Karabakh. Il Canada continua a invitare Armenia e Azerbaigian ad allentare le tensioni ed esprime la speranza che le parti possano impegnarsi in azioni significative, compresa l’accelerazione del rilascio dei detenuti e dei resti dei defunti, le indagini e il perseguimento di tutti i presunti crimini di guerra e la cooperazione in materia di sminamento” si legge tra l’altro nel comunicato.

(19 mag 21) AGGIORNAMENTO COVID IN ARTSAKH – Ad oggi 30 persone risultano in trattamento per sindorme Covid 19. Complessivamente dall’inizio della pandemia sono stati accertati 2.740 casi su 24.888 test effettuati.

(19 mag 21) SITUAZIONE FRONTIERA ARMENIA – Due nuove unità delle forze armate dell’Armenia sono state dispiegate lungo il confine con l’Azerbaigian i cui militari dalla scorsa settimana òsono entrati in territorio armeno nelle regioni di Syunik e Gegharkunik. Yerevan auspica che la vicenda giunga a rapida e pacifica risoluzione con il rientro dei soldati azeri alle posizioni originarie ma non esclude che, in mancanza di uno stallo, si debba ricorrere alla forza.

(18 mag 21) IL PRESIDENTE AL MINISTERO DELLA DIFESA – Il presidente della repubblica Harutyunyan si è recato in visita al ministero della Difesa dove ha avuto una riunione con l’Alto comando militare. Il presidente ha ribadito il ruolo fondamentale dell’Esercito e preannunciato che sarà sviluppato su base professionale. Particolare attenzione verrà data al welfare del personale.

(18 mag 21) INAUGURATA MOSTRA A STEPANAKERT – Su iniziativa del ministero della Cultura, scienza ed educazione è stata inaugurata oggi a Stepanakert la mostra “Etnografia dell’Artsakh” che mira a evidenziare le peculiarità del popolo dell’Artsakh tra gli armeni. L’evento è organizzato nella cornice della Giornata dei musei. Il direttore del Museo statale di storia e geografia dell’Artsakh Zhanna Arstamyan ha dichiarato che “gli armeni dell’Artsakh, essendo una parte inseparabile del popolo armeno, hanno creato uno stile di vita unico in questa regione accogliente, che si distingue per le sue peculiarità. Durante il suo millenario L’esistenza Artsakh è riuscita a mantenere pura la sua immagine etnica. Per avere un’idea di ogni nazione, bisogna prima studiare l’etnografia, conoscere il suo comportamento, il carattere, i costumi, l’occupazione, il dialetto e gli abiti nazionali. L’Artsakh ha una caratteristica molto interessante“, ha detto Arstamyan.

(18 mag 21) CONFINE ARMENIA AZERBAIGIAN – Il ministero della Difesa armeno afferma che non ci sono stati cambiamenti a partire dalla odierna mattina nella situazione che si è creata dopo che l’esercito azero ha violato il confine armeno il 12 e il 13 maggio. “La situazione è relativamente calma“, ha detto il ministero della Difesa, aggiungendo che le unità militari armene stanno impedendo i tentativi logistici azeri di rifornire le loro truppe che hanno fatto breccia nel territorio armeno. “La situazione all’intera linea di confine nelle province di Syunik e Gegharkunik è interamente sotto il controllo delle forze armate armene. Si prevede che i negoziati su una piena risoluzione della situazione proseguiranno domani il 19 maggio. Attribuendo importanza alla necessità di una risoluzione pacifica della questione, allo stesso tempo le forze armate armene sono pronte per qualsiasi sviluppo di eventi e sottolineano che le violazioni contro i territori sovrani della Repubblica d’Armenia sono del tutto inaccettabili. I militari azerbaigiani devono lasciare il territorio della Repubblica di Armenia senza precondizioni e d’ora in poi astenersi da tali provocazioni ”, ha detto il ministero della Difesa.

(17 mag 21) VIOLAZIONE AZERA DEL CESSATE IL FUOCO – Intorno alle 17, un gruppo di militari azeri ha sparato, per circa sette minuti, contro l’escavatore azionato da un residente del villaggio di Sos nella regione di Martuni, che stava conducendo lavori di ingegneria presso una postazione militare sotto la protezione dell’unità militare e del personale di quella postazione militare. Di conseguenza, i finestrini delle porte laterali anteriore e sinistro di questo escavatore sono stati completamente danneggiati. I civili e i coscritti hanno potuto rifugiarsi durante questa sparatoria.

(17 mag 21) SEGRETARIO OSCE – Il Segretario generale dell’OSCE, Helga Maria Schmid, ha risposto alla lettera del Presidente dell’Armenia Armen Sarkissian sulla necessità di un ritorno immediato di tutti i prigionieri di guerra armeni e dei civili detenuti in Azerbaigian. “Continuo a seguire la situazione e mi tengo in contatto con i copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE e il Rappresentante personale del Presidente in esercizio su questa e altre questioni correlate. Sono consapevole del fatto che Lei abbia discusso di queste questioni anche con la Presidente in esercizio Ann Linde durante la sua visita a Yerevan a marzo” si legge tra l’altro nella lettera diffusa alla stampa.

(17 mag 21) AIUTI DA COMMISSIONE EUROPEA – Nell’ambito dei suoi sforzi per rafforzare la resilienza e la costruzione della pace nel Caucaso meridionale, la Commissione europea mantiene il suo impegno a contribuire con ulteriori 10 milioni di euro in aiuti umanitari per aiutare i civili colpiti dal recente conflitto in e intorno al Nagorno-Karabakh. Ciò porta l’assistenza dell’UE alle persone bisognose, dall’inizio delle ostilità nel settembre 2020, a oltre 17 milioni di euro come riferisce il sito web della Commissione.

(15 mag 21) NESSUNA NOVITA’ NELLE TRATTATIVE – La situazione dopo l’invasione delle forze armate azere in alcune aree di confine delle province armene di Syunik e Gegharkunik mercoledì e giovedì, e con il pretesto di “aggiustamento del confine”, non è stata risolta questa mattina. Lo riporta il Ministero della Difesa dell’Armenia. Il ministero ha aggiunto che nonostante il fatto che l’esercito azero abbia dovuto lasciare alcune posizioni a seguito delle azioni intraprese dalle suddivisioni dell’esercito armeno, alcune di esse si trovano ancora nel territorio dell’Armenia. Le forze armate armene sottolineano la necessità di una soluzione pacifica della situazione, ma dichiarano ancora una volta che le invasioni sui territori sovrani dell’Armenia sono assolutamente inaccettabili e la parte azera deve tornare alle sue posizioni di partenza – e senza precondizioni.

(14 mag 21) CROCE ROSSA INTERNAZIONALE – Il segretario del Consiglio di sicurezza Artsakh, Vitaly Balasanyan, venerdì ha avuto un incontro di lavoro con Bertrand Lamon, capo dell’ufficio Stepanakert della missione del Comitato internazionale della Croce Rossa. Durante l’incontro sono state sottolineate le attività svolte dalla missione nel primo trimestre dell’anno in corso e l’efficacia della cooperazione con il Consiglio di Sicurezza dell’Artsakh.

(14 mag 21) SITUAZIONE IMMUTATA AL CONFINE ARMENIA – La situazione dopo le invasioni delle forze armate azere su alcune zone di confine delle province armene di Syunik e Gegharkunik mercoledì e giovedì, con il pretesto di “aggiustamento delle frontiere”, non è ancora cambiata secondo quanto ha riferito ieri sera il ministero della Difesa dell’Armenia. “La parte armena ha presentato la sua chiara richiesta all’esercito azero di tornare alle posizioni di partenza senza alcuna precondizione. I negoziati, che inizieranno il 12 maggio, per risolvere pacificamente la questione, proseguiranno domani. Le informazioni che circolano su Internet e su vari media da questa mattina sui nuovi casi di avanzamento delle forze armate azere non corrispondono alla realtà. Dopo il 13 maggio, le unità azere non solo non sono avanzate [ulteriormente nei territori armeni], ma a seguito delle azioni delle forze armate armene, sono state costrette a lasciare alcuni territori“, si legge in particolare nel comunicato diramato.

(14 mag 21) AGGIORNAMENTO COVID IN ARTSAKH – Ad oggi 30 persone risultano in trattamento per sindorme Covid 19. Complessivamente dall’inizio della pandemia sono stati accertati 2.726 casi su 24.626 test effettuati.

(14 mag 21) AZERI AVANZANO ANCORA – Il capo del villaggio di Verin Shorza riferisce che ieri li azeri sono avanzati ancora di altri 3/400 metri occupando un a zona franca dentro il territorio dell’Armenia e lavorando per tutta la notte con lavori di fortificazione.

(13 mag 21) MACRON SOSTIENE L’ARMENIA – Un tweet (anche in armeno) del presidente francese condanna l’azione dell’Azerbaigian in territorio armeno e rinnova solidarietà all’Armenia.

(13 mag 21) PARLAMENTO EUROPEO – Nella sessione plenaria 17-20 maggio il parlamento europeo discuterà il tema dei prigionieri armeni che a distanza di sei mesi sono ancora trattenuti in Azerbaigian. In agenda per il giorno 20 risulta il punto come “Prigionieri di guerra all’indomani del più recente conflitto tra Armenia e Azerbaigian”. Si parlerà anche di violazione dei diritti umani.

(13 mag 21) ANCORA TESA SITUAZIONE PER LAGO SEV – Il segretario generale della CSTO Stanislav Zas ha discusso della situazione nella provincia di Syunik in Armenia durante le conversazioni telefoniche con il ministro della difesa armeno Vagharshak Harutyunyan e il ministro degli esteri incaricato Ara Aivazian. “La CSTO segue da vicino gli sviluppi nelle regioni di confine della provincia di Syunik e, se necessario, verranno intraprese azioni in conformità con il Trattato di sicurezza collettiva e la Carta CSTO“, afferma la dichiarazione dell’organizzazione. I soldati azeri sono avanzati per 3,5 km dentro il territorio dell’Armenia al fine di prendere intero possesso del lago vulcanico che la comunità a nord di Goris utilizza prevalentemente per irrigazione. Il primo ministro (ad interim, si è dimesso in vista delle prossime elezioni politiche) Nikol Pashinyan ha detto che questa azione è intollerabile per l’Armenia, in quanto è un’invasione contro il territorio sovrano dell’Armenia. “Ieri mattina le forze armate azere hanno effettuato un’operazione provocatoria e hanno attraversato il confine di stato armeno nella sezione del lago Sev. Finora non c’è praticamente alcun cambiamento significativo nella situazione e la situazione continua ad essere la stessa. Ciò significa che ci sono soldati azeri vicino al lago Sev e c’è anche una grande presenza delle nostre truppe lì. Ma la situazione non ha raggiunto un’escalation militare, il che significa che non ci sono scambi di armi da fuoco o scontri. Da ieri si sta lavorando per ritirare i soldati azerbaigiani da quella zona”, ha detto Pashinyan allaodierna riunione di gabinetto. Pashinyan ha detto che l’azione è stata una provocazione pianificata dall’Azerbaigian, perché i soldati azeri portano mappe esplicitamente false con le quali stanno cercando di affermare di essere entro i limiti del confine azero. “Certamente una domanda molto importante è come sia stato possibile per i soldati azeri di attraversare e passare le nostre zone neutrali e raggiungere il lago Sev. Questa è una questione separata che sarà sicuramente presa in considerazione“, ha aggiunto.

(13 mag 21) DIASPORA IN ARTSAKH – Nella odierna riunione di gabinetto, il governo ad interim ha implemnetato il programma iGorts per coinvolgere gli specialisti armeni della diaspora nel sistema della pubblica amministrazione armena che possono ora utilizzare le loro capacità professionali ed esperte, idee innovative ed esperienza lavorativa non solo presso le agenzie della pubblica amministrazione dell’Armenia, ma anche dell’Artsakh. Soprattutto in questo periodo del dopoguerra, un numero considerevole di specialisti armeni della diaspora ha espresso il desiderio di condividere le loro idee innovative e l’esperienza lavorativa anche nell’Artsakh.

(13 mag 21) CAMBIO VERTICE FORZE RUSSE – Il nuovo comandante del contingente russo di mantenimento della pace in Nagorno-Karabakh , il tenente generale Aleksey Avdeyev, assumerà le rispettive funzioni entro la fine del mese secondo quanto riferisce il ministero della Difesa russo. Si avvicenderà all’attuale comandante Rustam Muradov che ha gestito i prim i sei mesi di attività del contingente. Il generale Avdeyev, che arriverà a breve nella regione, è nato il 17 maggio 1967 a Tashkent, la capitale dell’Uzbekistan. E’ dal 2019 vicecomandante del distretto militare meridionale delle forze armate russe. Ha combattuto nelle ostilità nel Caucaso settentrionale.

(12 mag 21) NUOVE ESERCITAZIONI AZERE – L’esercito azero lancerà nuove esercitazioni militari con vari tipi di truppe il 16 maggio, sec ondo quanto riferisce il servizio stampa del ministero della Difesa dell’Azerbaigian. Alle operazioni che termineranno il 20 maggio parteciperanno fino a 15.000 soldati, 300 carri armati e altri veicoli corazzati, 400 sistemi missilistici e missilistici, lanciarazzi multipli, mortai e misure anticarro, 50 unità di aerei militari e vari droni.

(12 mag 21) NUOVI RIMPATRI – 56 famiglie per un totale di 271 persone si sono ristabilite in Artsakh dopo un programma di visite preparatorie, necessarie a studiare le condizioni di rimpatrio in altra località rispetto a quella originaria in territorio ora occupato dagli azeri.

(12 mag 21) TENTATIVO DI PENETRAZIONE AZERA – Alta tensione fra Armenia e Azerbaigian. Questa mattina soldati azeri sarebbero penetrati in territorio armeno all’altezza del lago Sev che si trova sul confine tra i due Stati, quasi interamente in territorio armeno (solo la sponda nord è ora in controllo azero). Le forze dell’Azerbaigian avrebbero attivato lavori di ingegneria per spostare il confine verso sud. Secondo alcune fotni (tra le quali il vice sidndaco di Goris) alcune centinaia di soldati nemici sarebbero avanzati per tre-quattro chilometri. Sarebbero in corso trattative con le forze russe per ristabilire la calma. Yerevan nega comunque che ci siano stati scontri a fuoco.

(11 mag 21) OMBUDSMAN ARTSAKH – Il difensore dei diritti umani dell’Artsakh ha partecipato oggi alla conferenza online dal titolo “Situazione in Nagorno-Karabakh: prigionieri di guerra e rischi che rappresentano una minaccia per la popolazione armena” e ospitata dal Gruppo di amicizia parlamentare del Parlamento europeo con Artsakh. Nel suo discorso, Stepanyan ha presentato il trattamento disumano, le torture, le sfigurazioni e gli omicidi mostrati e commessi dalle forze armate azere nei confronti dei prigionieri di guerra armeni e dei civili catturati durante e dopo i 44 giorni di guerra e ha sottolineato che esiste una minaccia per la vita e la salute di tutte le persone catturate detenute illegalmente in Azerbaigian, aggiungendo che è necessario il loro immediato ritorno in Armenia. Parlando delle azioni della comunità internazionale, il difensore civico ha attribuito importanza alla necessità di esercitare pressioni sull’Azerbaigian e ha affermato che ciò contribuirà a costringere l’Azerbaigian a rispettare gli impegni internazionali che ha assunto e a restituire i prigionieri armeni. Stepanyan ha anche invitato i suoi partner del Parlamento europeo a continuare la lotta per la protezione dei diritti del popolo dell’Artsakh a livello dei rispettivi stati e in tutta Europa. Durante la conferenza sono stati discussi anche la situazione umanitaria del dopoguerra e le questioni e le minacce cui è confrontato il popolo dell’Artsakh.

(10 mag 21) LAVROV IN AZERBAIGIAN – I problemi di confine nella regione del Nagorno-Karabakh [(Artsakh)] possono essere risolti nonostante la complessità. La dichiarazione è arrivata dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov durante un incontro con il presidente azero Ilham Aliyev. “Siamo grati per l’apprezzamento del ruolo dei nostri peacekeepers [nella regione]. Faremo del nostro meglio per garantire che, come lei ha sottolineato, tutto derivi dalla chiusura degli aspetti militari. Ora, i dettagli” sul campo “devono essere affrontati. Ci sono problemi di demarcazione. Non tutto è facile, ma è risolvibile, nella nostra convinzione. Esperti militari, con la partecipazione di diplomatici, possono concordare soluzioni reciprocamente accettabili”, ha detto Lavrov.

(9 mag 21) GIORNATA DELLA VITTORIA, COMUNICATO MINISTERO ESTERI – “Il 9 maggio è uno dei giorni più memorabili e simbolici della storia dell’Artsakh e dell’intero popolo armeno. Oggi celebriamo una gloriosa tripla festa: la vittoria nella Grande Guerra Patriottica, la liberazione di Shushi nel maggio 1992 e la formazione dell’Esercito di difesa della Repubblica dell’Artsakh. Ricordiamo con orgoglio l’eroismo dei nostri soldati, grazie ai quali siamo stati in grado di superare tutte le sfide, raggiungere il successo nella lotta contro il fascismo, il nazionalismo e l’ingiustizia storica. Le vittorie epocali simboleggiano forza d’animo, coraggio, fede incrollabile e patriottismo della nazione. Ed è proprio questo il messaggio principale delle vacanze di maggio. Per ottenere nuove vittorie, bisogna sempre ricordare e valorizzare le vittorie storiche. In questo giorno significativo, ci congratuliamo con tutta la nostra comunità, i nostri fratelli e sorelle dell’Armenia e della Diaspora, veterani e militari a guardia della Patria. Pace alla nostra patria. Avremo ancora nuove vittorie“.

(9 mag 21) GIORNATA DELLA VITTORIA AL MEMORIALE – Il presidente della Repubblica di Artsakh Arayik Harutyunyan, accompagnato dagli ex presidenti Bako Sahakyan e Arkady Ghukasyan, nonché da un gruppo di alti funzionari, hanno visitato lo Stepanakert Memorial per onorare la memoria dei soldati armeni morti per la libertà della madrepatria. “Ricordiamo e chiniamo il capo davanti alla memoria di tutti gli eroi caduti che hanno ottenuto la vittoria nella Grande Guerra Patriottica e nella Guerra di Liberazione dell’Artsakh, aprendo una nuova pagina nella storia secolare dell’Armenia. Una storia piena di alti e bassi , dure prove e sconfitte, risultati e successi“, ha osservato Harutyunyan il quale ha anche aggiunto che l’Artsakh continuerà a lottare per riprendere Shushi.

(8 mag 21) AGGIORNAMENTO COVID IN ARTSAKH – Ad oggi 16 persone risultano in trattamento per sindorme Covid 19. Sono stati condotti dall’inizio dell’anno 6.888 test con 815 casi di positività. Complessivamente dall’inizio della pandemia sono stati accertati 2.699 casi su 24.343 test effettuati.

(8 mag 21) ONORIFICENZA PER TER TADEVOSYAN – Con decreto del presidente Armen Sarkissian, Eil maggiore generale Arkady Ter-Tadevosyan, alias Commandos, è stato insignito postumo del titolo di Eroe Nazionale dell’Armenia. Il suddetto decreto afferma anche che Ter-Tadevosyan è stato insignito postumo dell’Ordine della Patria per i suoi eccezionali servizi nella creazione e nell’istituzione delle Forze armate dell’Armenia e nella difesa e sicurezza della patria. Ter Tadevosyan nella prima guerra dell’Artsakh guidò la liberazione di Togh e Shushi.

(6 mag 21) SVILUPPO AGRICOLTURA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato oggi una consultazione di lavoro con i rappresentanti del settore agricolo e i capi delle amministrazioni regionali. I partecipanti alla consultazione hanno discusso le questioni relative all’uso del potenziale agricolo esistente dell’Artsakh nel modo più efficace possibile. Secondo Harutyunyan, nell’attuale situazione creata a seguito della guerra che l’Azerbaigian ha scatenato contro l’Artsakh nel settembre 2020, è necessario cambiare gli approcci alle soluzioni ai problemi legati all’agricoltura e sviluppare una nuova strategia di sviluppo. Il capo dello Stato ha incaricato di elaborare un nuovo concept paper sullo sviluppo dell’agricoltura che si baserà sull’uso mirato e razionale di 35.000 ettari di terreni agricoli e sulla creazione di opportunità di esportazione dei prodotti agricoli.

(6 mag 21) LAVROV IN ARMENIA – Il ministro degli Esteri della Federazione russa è in Armenia per una visita di lavoro. Ha incontrato il suo omologo Aivazian e il premier Pashinyan. Nei colloqui ovviamente molta rilevanza ha avuto la situazione postbellica a cominciare dalla questione dei prigionieri di guerra e dall’atteggiamento retorico e aggressivo della controparte azera.

(5 mag 21) COMUNICATO GRUPPO DI MINSK – I copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE (Igor Popov della Federazione Russa, Stephane Visconti della Francia e Andrew Schofer degli Stati Uniti d’America) hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta: ”I copresidenti accolgono con favore il rilascio da parte dell’Azerbaigian dei detenuti armeni Robert Vardanyan, Samvel Shukhyan e Seryan Tamrazyan e invitano entrambe le parti a completare in modo completo e rapido il processo di scambio di tutti i prigionieri, detenuti e resti [umani, NdR], e a rispettare i loro obblighi di garantire il trattamento umano dei detenuti. Ricordando la loro dichiarazione del 13 aprile, i copresidenti esortano le parti a scambiare tutti i dati necessari per condurre uno sminamento efficace delle regioni di conflitto e ad abolire le restrizioni all’accesso al Nagorno-Karabakh, anche per i rappresentanti delle organizzazioni umanitarie internazionali. I copresidenti incoraggiano le parti ad adottare misure concrete per creare un’atmosfera di fiducia reciproca che favorisca una pace duratura, affrontando le restanti aree di preoccupazione delineate nella dichiarazione dei copresidenti del 13 aprile. Ciò include la ripresa del dialogo politico ad alto livello sotto gli auspici dei copresidenti il ​​prima possibile”, si legge nella dichiarazione.

(5 mag 21) USA SU RILASCIO PRIGIONIERI – Gli Stati Uniti accolgono con favore il rilascio da parte dell’Azerbaigian di tre detenuti armeni. Il segretario di Stato americano Antony Blinken lo ha scritto su Twitter. “Chiediamo a entrambe le parti di completare in modo completo e rapido il processo di scambio per tutti i prigionieri, detenuti e resti di corpi, e di rispettare i loro obblighi per garantire un trattamento umano dei detenuti“, ha aggiunto.

(5 mag 21) NUOVO MINISTRO DELLA GIUSTIZIA – Il presidente Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto, secondo il quale Karen Danielyan è stata sollevata dalla carica di ministro della Giustizia dell’Artsakh in conformità alla sua stessa lettera di dimissioni. Con un altro decreto presidenziale, Jirayr Mirzoyan è stato nominato ministro della giustizia dell’Artsakh.

(4 mag 21) RILASCIATI TRE PRIGIONIERI – Tre prigionieri armeni (Rovert Vardanyan, Samvel Shukhyan e Seyran Tamrazyan) sono stati rilasciati dall’Azerbaigian. L’ex vice capo del servizio statale per le situazioni di emergenza dell’Artsakh Boris Avagyan ha dichiarato che l’aereo del comandante del contingente russo di mantenimento della pace, il tenente generale Rustam Muradov, è atterrato all’aeroporto di Erebuni a Yerevan, con a bordo tre prigionieri armeni trasferiti dall’Azerbaigian all’Armenia.

(4 mag 21) APPELLO PER RILASCIO PRIGIONIERI – Più di 120 membri del Parlamento europeo hanno sollecitato l’UE ad aumentare la pressione sull’Azerbaigian affinché rilasci i prigionieri di guerra armeni catturati l’anno scorso durante i combattimenti nel Nagorno Karabakh. “Vi chiediamo di agire per chiedere il ritorno di tutti i prigionieri di guerra armeni nel loro paese“, hanno detto, in una lettera ai capi della Commissione europea, del Consiglio europeo e del servizio diplomatico dell’UE. I firmatari invitano Ursula von der Leyen, Charles Michel e Josep Borrell “a portare tutto il nostro peso, e usare tutte le leve a nostra disposizione, per esigere che l’Azerbaigian rispetti esclusivamente ed esclusivamente il diritto internazionale“. Dal canto suo il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha commentato: “Lodiamo la lettera di 121 membri del Parlamento europeo indirizzata al Presidente della Commissione europea e al Presidente del Consiglio europeo sull’urgente necessità di liberare i prigionieri di guerra armeni attualmente detenuti illegalmente in Azerbaigian. Apprezziamo molto la posizione dei membri del Parlamento europeo nel dare voce alle violazioni del diritto internazionale umanitario da parte dell’Azerbaigian e sostenere la richiesta legale di Artsakh. Questa è una manifestazione esemplare di umanesimo, valori morali e adesione alle norme e ai principi del diritto internazionale.”

(4 mag 21) CONDANNATI I MERCENARI TERRORISTI – La Corte di giurisdizione generale della provincia armena di Syunik ha condannato all’ergastolo i due mercenari terroristi coinvolti nelle ostilità contro Artsakh. Il procuratore Arshak Martirosyan ha informato che gli imputati sotto processo si sono dichiarati parzialmente colpevoli in tribunale. Toccando la questione della loro estradizione, il pubblico ministero ha dichiarato di non esserne a conoscenza.

(4 mag 21) INIZIATO PROCESSO AI MERCENARI – L’udienza del procedimento penale contro i due terroristi siriani mercenari coinvolti nelle recenti ostilità contro l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) è iniziata oggi presso il tribunale della giurisdizione generale della provincia di Syunik, in Armenia. All’udienza preliminare del 27 aprile, il predetto tribunale aveva confermato la loro custodia cautelare. Il procedimento penale ha dimostrato che i cittadini siriani Muhrab Muhammad al-Shkheri (45 anni) e Yusef Alabet al-Haji (28 anni) hanno preso parte, in cambio di un pagamento, alla guerra scatenata dalla leadership azerbaigiana, durante la quale le loro azioni erano volte a distruggere o causare gravi lesioni personali a civili in Armenia e Artsakh e alle persone che non sono state direttamente coinvolte nelle ostilità durante il conflitto armato. I due terroristi mercenari furono catturati a novembre poco prima della fine del conflitto.

(4 mag 21) CATTEDRALE DI SHUSHI – La pubblicazione di una foto dei lavori di “restauro” nella cattedrale di Shushi del S.mo Salvatore ha destato preoccupazione. L’immagine evidenzia che è stata tolta la cupola armena e le croci sulla chiesa. Anche il cancello di ingresso è stato privato della croce in ferro e delle statue degli angeli ai lati.

(3 mag 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – L’atrtiviasta per i diritti umani Artak Zeynalyan ha reso noto che è stata presentata una denuncia alla Corte europea dei diritti dell’uomo sul trattamento dei prigioniri di guerra per 19 dei quali (elencati in una lista) è comprovata la tortura e la successiva uccisione da parte degli azeri.

(3 mag 21) HARUTYUNYAN DAL PROCURATORE GENERALE – Il presidente della repubblica è stato oggi ascoltato dal Procuratore generale dello Stato che indaga con l’apertura di un procedimento penale ai sensi dell’art. 312 sezione 1 del codice penale (sovvertimento dell’ordine costituzionale) in relazione a quanto accaduto durante l’ultimo conflitto. Harutyunyan, che era già stato sentito lo scorso 15 aprile, ha scritto sui social che ha fornito tutte le informazioni in suo possesso e ha dichiarato la sua piena disponibilità.

(1 mag 21) AGGIORNAMENTO COVID IN ARTSAKH – Ad oggi 24 persone risultano in trattamento per sindorme Covid 19. Sono stati condotti dall’inizio dell’anno 6.527 test con 786 casi di positività. Complessivamente dall’inizio della pandemia sono stati accertati 2.670 casi su 23.982 test effettuati.

(30 apr 21) RESTITUITO ALTRO CORPO DI CADUTO – La parte azera ha restituito i resti di un altro soldatoarmeno caduto in battaglia nell’Artsakh settentrionale. Il numero dei corpi recuperati sale quindi 1.552.

(30 apr 21) NUOVE FORESTE PER L’ARTSAKH – Un vivaio di specie di alberi forestali e 30-35 ettari di nuove foreste saranno creati in Artsakh secondo quanto dichiarato alla stampa dal ministro armeno dell’Ambiente Romanos Petrosyan che ha recentemente visitato l’Artsakh. Il ministro ha affermato che, a seguito di accordi tra le autorità dell’Artsakh e dell’Armenia, l’organizzazione forestale governativa Hayantar ha già avviato i lavori per la creazione del vivaio che avrà una serra di 500 mq. La nuova foresta sarà creata come parte dell’accordo 10 milioni di alberi, con Hayantar e la sua controparte dell’Artsakh che hanno raggiunto un accordo sulla donazione di 100.000 alberi. Hayantar terrà anche corsi di formazione e consulenza per i colleghi dell’Artsakh. La nuova foresta dovrebbe essere creata nella regione di Martakert.

(30 apr 21) TRENTENNALE DELL’OPERAZIONE “ANELLO” – Con un comunicato stampa il ministero degli esteri dell’Artsakh ha ricordato il trentessimo anniversario dell’operazione “Anello” (Koltso) che nel 1991 provocò la fuoriuscita forzata di tutta la popolazione armena dalla regione di Shahumian nel nord dell’oblast sovietica del Nagorno Karabakh.

(30 apr 21) NUOVE COSTRUZIONI RESIDENZIALI – E’ iniziata la costruzione di un nuovo distretto residenziale nel villaggio di Karmin Shuka come già anticipato nei giorni scorsi. Il piano abitativo prevede la costruzione di cento nuove abitazioni.

(29 apr 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il presidente dell’Armenia ha indirizzato una missiva al Segretario generale del Consiglio d’Europa Maria Pejcinovic Buric e al Segretario generale dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Helga Maria Schmid, sottolineando che l’Armenia si aspetta il sostegno dei suoi partner internazionali per il rapido ritorno di tutti i prigionieri di guerra armeni e dei civili detenuti in Azerbaigian. Nelle sue lettere, il presidente ha parlato della guerra, delle azioni e delle dichiarazioni dell’Azerbaigian e ha indicato il lavoro che il difensore dei diritti umani dell’Armenia sta svolgendo per sollevare le preoccupazioni della parte armena.

(28 apr 21) PROCESSO AI TERRORISTI – La prima corte penale di prima istanza della provincia di Syunik (Armenia) ha fissato al prossimo 4 maggio il processo ai due terroristi mercenari catturati nel corso dell’ultimo conflitto mentre combattevano per l’Azerbaigian.

(28 apr 21) PELLEGRINI BLOCCATI – L’ombudsman dell’Artsakh ha denunciato che una comitiva di 25 pellegrini diretti al monastero di Dadivank è stata bloccata dagli azeri che non hanno consentito loro di raggiungere la località (che si trova in territorio occupato) dove era prevista, domenica 25, una cerimonia di ordinazione religiosa.

(27 apr 21) CONFINE ARMENIA-AZERBAIGIAN – Il presidente Aliyev ha comunicato che lungo tutto il confine tra i due Paesi sono in corso dalla parte azere lavori di costruzione di infrastrutture.

(27 apr 21) AZERI SI RITIRANO – Le forze azere che erano indebitamente avanzate di oltre trecento metri rispetto alla linea prefissata nei pressi del villaggio di Nor Ghazanchi (regione di Martakert) sono state costrette a ritirarsi nelle loro originarie posizioni. A seguito delle proteste del Capo del villaggio che si era anche rivolto al presidente Harutyunyan, sono intervenute le forze di pace russe che hanno intimato il rispetto delle posizioni acquisite.

(27 apr 21) PATRIMONIO IN PERICOLO – Il ministro dell’Istruzione, della scienza, della cultura e dello sport dell’Artsakh, Lusine Karakhanyan, in una conferenza stampa a Yerevan ha riferito che sono circa 2.000 i beni architettonici in pericolo nei territori ora occupati dagli azeri. Nello specifico 13 monasteri, 122 chiese, 52 fortezze, 523 croci di pietra, 4 cappelle, 127 biblioteche scolastiche e 10 musei statali e 2 privati ​​sono in pericolo ora. Il ministro ha aggiunto che anche la Riserva-Museo Archeologico di Tigranakert e più di 800 campioni del museo dei tappeti sono passati sotto il controllo azero.

(27 apr 21) CIVILI AZERI SALTANO SU MINA – E’ di un morto e due feriti il bilancio di un’esplosione da mina che ha coinvolto un veicolo di civili azeri che tentavano di entrare nei territori (occupati) dell’Artsakh aggirando i posti di blocco degli stessi soldati dell’Azerbaigian.

(27 apr 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 58 test COVID-19 sono stati condotti ieri in Artsakh dai quali sono risultati quattronnuovi casi di coronavirus. Al momento, 32 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti 6.242 test sul coronavirus e i risultati di 768 di essi sono tornati positivi. Ad oggi sono stati confermati 2.652 casi di COVID-19 e sono stati condotti 23.697 test sul coronavirus in Artsakh.

(26 apr 21) RICERCHE RESTI CADUTI – Le squadre di ricerca hanno spostato la loro attività nella regione (ora occupata dagli azeri) di Kashatagh e in particolare nella zona del villaggio di Ishkhanadzor. Le operazioni di venerdì non hanno dato esito e proseguiranno nella stessa area nella giornata di domani.

(24 apr 21) COLLOQUIO PASHINYAN E PUTIN – Il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan hanno discusso telefonicamente della situazione intorno al Nagorno-Karabakh. Le parti hanno notato che grazie agli sforzi delle forze di pace russe, la situazione nella regione rimane stabile e calma. Si è svolto uno scambio di opinioni su temi di attualità della cooperazione bilaterale, anche nel settore energetico. Nikol Pashinyan ha informato dell’evoluzione della situazione politica interna in Armenia in relazione alle elezioni parlamentari anticipate previste per giugno, ha riferito il servizio stampa del Cremlino. La conversazione telefonica si è svolta su iniziativa della parte armena.

(24 apr 21) HARUTYUNYAN A YEREVAN – Il presidente della repubblica dell’Artsakh che si trova nella capitale armena ha reso omaggio alle vittime del genocidio del popolo armeno al memoriale di Tzitzernakaberd.

(24 apr 21) RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE DALL’IDAHO – Lo Stato americano dell’Idaho ha riconosciuto la Repubblica di Artsakh (Nagorno-Karabakh) e ha proclamato il 24 aprile 2021 Giornata della memoria del genocidio armeno

(23 apr 21) ANNIVERSARIO GENOCIDIO ARMENO – Migliaia di persone hanno sfilato a Stepanakert nella tradizionale fiaccolata serale alla vigilia della ricorrenza del 24 aprile.

(23 apr 21) RITROVATI ALTRI RESTI – I resti di altri due soldati sono stati trovati dalle squadre di ricerca nella regione occupata di Hadrut. Il numero totale dei ritrovamenti sale a 1.551

(23 apr 21) NUOVE NASCITE NEL 1° TRIMESTRE – 311 nascite sono state registrate in Artsakh nei primi tre mesi del 2021. 149 sono maschi e 162 sono femmine. Complessivamente 292 bambini sono nati a Stepanakert e 19- a Martakert. Va segnalato che nel periodo in questione sono state registrate 6 nascite di bambini gemelli. Altri 18 bambini dell’Artsakh sono nati nelle istituzioni mediche della Repubblica d’Armenia: 9 maschi e 9 femmine. Di conseguenza, il tasso di natalità totale nell’Artsakh nel primo trimestre comprende 329 bambini (158 maschi e 171 femmine).

(23 apr 21) ASSISTENZA SANITARIA RUSSA – I circa 60 medici (inclusi chirurghi militari, anestesisti, rianimatori, terapisti, epidemiologi e altri specialisti) del contingente russo di mantenimento della pace hanno fornito assistenza a oltre 1.300 residenti del Nagorno Karabakh negli ospedali da campo del ministero della Difesa russo e con presidi mobili per raggiungere le zone più remote. Circa 200 fra i pazienti trattati sono bambini. Le principali patologie riscontrate sono malattie cardiovascolari, malattie respiratorie, malattie dell’apparato osseo. Gli ospedali da campo sono dotati di tutte le moderne attrezzature diagnostiche e terapeutiche necessarie.

(23 apr 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 70 test COVID-19 sono stati condotti ieri in Artsakh dai quali sono risultati otto nuovi casi di coronavirus. Al momento, 35 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti 5.998 test sul coronavirus e i risultati di 744 di essi sono tornati positivi. Ad oggi sono stati confermati 2.628 casi di COVID-19 e sono stati condotti 23.453 test sul coronavirus in Artsakh.

(22 apr 21) ASSEMBLEA PARLAMENTARE – Il Comitato di monitoraggio dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha rilasciato una dichiarazione durante la sessione odierna, in cui ha invitato l’Azerbaigian a rimpatriare immediatamente tutti i prigionieri armeni. In particolare il Comitato “si compiace pertanto dei progressi compiuti con l’attuazione della dichiarazione trilaterale, ma esprime preoccupazione per le notizie secondo cui non tutte le persone detenute nel contesto di questo conflitto sono state scambiate.” Il Comitato auspica altresì che si concluda rapidamente il processo di sminamento delle aree interessate dal conflitto.

(22 apr 21) COMUNICATO SU SPARI AZERI – Il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato un comunicato nel quale condanna la recente attività di provocazione da parte dei soldati azeri e in particolari i colpi di arma da fuoco indirizzati contro una casa di Stepanakert (tetto incendiato) e altre civili abitazioni di due villaggi vicino Shushi il giorno 20

(21 apr 21) DANNI DI GUERRA – Il presidente Arayik Harutyunyan ha approvato una decisione del governo di approvare un sostegno finanziario statale per persone fisiche e giuridiche che hanno subito danni materiali a seguito delle recenti ostilità contro l’Artsakh iniziate il 27 settembre 2020. Con un’altra decisione del governo approvata dal presidente Harutyunyan, sono state apportate modifiche e aggiunte al programma di sostegno finanziario statale per il pagamento dei prestiti di persone fisiche e giuridiche che si trovano ora in una situazione difficile a causa delle recenti ostilità contro l’Artsakh che sono state scatenato a partire dal 27 settembre 2020. Di conseguenza, l’ambito dei beneficiari di questo programma è stato ampliato, in quanto vi sono stati inclusi i clienti dei banchi di pegno.

(20 apr 21) ALIYEV MINACCIA L’ARMENIA – In un discorso il presidente dell’Azerbaigian è ritornato a pretendere il corridoio di Zangezur (Syunik) necessario al collegamento tra Azerbaigian (territori dell’Artsakh ora occupati) e Nakhichevan. Aliyev ha minacciato l’Armenia di prendere quei territori con la forza. Dura reazione del ministero degli Esteri dell’Armenia che ha rilasciato un comunicato nel quale tra l’altro si afferma “Condanniamo fermamente le aspirazioni del Presidente azero contro l’integrità territoriale dell’Armenia e le sue minacce di usare la forza. Tali dichiarazioni danneggiano gravemente la pace e la stabilità della regione. Rivelano la falsa natura delle recenti dichiarazioni azerbaigiane sulla pace e la riconciliazione. È interessante notare che tali minacce vengono fatte prima del 106° anniversario del genocidio armeno e mirano a parlare con il popolo armeno dalle posizioni di forza.”

(20 apr 21) SISTEMA ELETTRICO IN ARTSAKH – Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, Vitaly Balasanyan, ha incontrato il direttore e fondatore della Shtigen Energy Systems, Hayk Shekyan, e il rappresentante in Artsakh di questa compagnia, Armen Khachatryan. Durante l’incontro, il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh è stato informato sulle attività di questa azienda, impegnata nella produzione di sistemi di energia rinnovabile. Si è fatto riferimento anche ai notevoli danni subiti dal sistema energetico dell’Artsakh a seguito della recente guerra di 44 giorni, per cui è necessario prendere misure per garantire l’indipendenza energetica dell’Artsakh in tempi ragionevoli.

(20 apr 21) RITROVATI ALTRI RESTI – I resti di due soldati sono stati trovati dalle squadre di ricerca nella regione occupata di Hadrut a cinque km dalla strada per Dizapayit. Non è escluso che si tratti di soldati armeni caduti durante l’attacco azero nel mese di dicembre nella vallata vicina. Il numero totale dei ritrovamenti sale a 1.546

(20 apr 21) INIZIATA CAMPAGNA VACCINAZIONE – E’cominciata ufficialmente oggi la campagna vaccinale in Artsakh Saranno inoculati vaccini Sputnik V e Astrazeneca.

(19 apr 21) DISCUSSIONE PRIGIONIERI A P.A.C.E. – La sessione plenaria dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha appena votato affinché la questione dei prigionieri di guerra armeni [in Azerbaigian] sia iscritta all’ordine del giorno domani sera e venga discussa. Hanno preso parte al voto 132 delegati: 93 si sono espressi a favore, 21 contro e 18 astenuti. I vori contrari sono giunti dai delegati di Azerbaigian ( ), Turchia ( ), Russia ( ) e da un delgato ungherese e uno serbo.

(19 apr 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – L’ombudsman dell’Armenia, Arman Tatoyan, ha scritto al Presidente dell’Osce, ai Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, al Consiglio d’Europa e ai Commissari delle Nazioni Unite per i diritti umani e ad altri organismi internazionali, informandoli sull’urgenza del ritorno di Prigionieri armeni dall’Azerbaigian, sulla situazione reale, la tutela dei loro diritti e le persone scomparse. Tatoyan ha sottolineato come il mancato rilascio dei prigionieri da parte dell’Azerbaigian viola gravemente i requisiti internazionali sui diritti umani e il diritto internazionale umanitario, inclusa la Convenzione di Ginevra del 1949 e come il rilascio e il ritorno dei prigionieri dovrebbero essere considerati esclusivamente nel contesto dei diritti umani e dei processi umanitari

(19 apr 21) VACCINAZIONE SPUTNIK – Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh Vitaly Balasanyan ha ricevuto oggi il vaccino russo Sputnik-V COVID-19 presso l’ospedale da campo del contingente di pace russo di stanza nella comunità ivanyan della regione di Askeran. Come riportato dall’Ufficio del Consiglio di sicurezza, l’Artsakh e la parte russa stanno svolgendo lavori preparatori per importare il lotto richiesto del vaccino Sputnik-V in Artsakh il prima possibile al fine di organizzare la vaccinazione della popolazione.

(18 apr 21) DISCUSSIONE PRIGIONIERI A P.A.C.E. – La deputata armena Naira Zohrabyan ha annunciato che “La Presidenza e l’Ufficio di presidenza dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) hanno approvato la discussione sulla questione dei prigionieri di guerra armeni che si terrà molto probabilmente martedì. Per Zohrabyan la recente apertura del “Parco della vittoria” ha colpito negativamente i deputati europei e questo ha facilitato la calendarizzazione dei lavori sul tema anche in considerazione del fatto che la maggior parte, le forze politiche sono d’accordo sul fatto che l’Azerbaigian sta violando gravemente il diritto internazionale non consegnando i prigionieri di guerra armeni.

(17 apr 21) RITROVAMENTI – Le squadre di ricerca hanno condotto oggi perlustrazioni nella zona di varanda (Fuzuli) e hanno recuperato i resti di un altro soldato armeno perito nel conflitto. Il numero totale dei ritrovamenti nei territori ora occupati dall’Azerbaigian raggiunge quindi la cifra di 1.543

(17 apr 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 70 test COVID-19 sono stati condotti ieri in Artsakh dai quali sono risultati otto nuovi casi di coronavirus. Al momento, 39 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti 5.582 test sul coronavirus e i risultati di 715 di essi sono tornati positivi. Ad oggi sono stati confermati 2.599 casi di COVID-19 e sono stati condotti 23.037 test sul coronavirus in Artsakh.

(17 apr 21) HARUTYUNYAN RICEVUTO DA KAREKIN II – Il Catholicos di Tutti gli Armeni, Karekin II,ha ricevuto oggi il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan a Etchmiadzin. Nel corso dell’incontro hanno discusso le sfide che devono affrontare gli armeni dell’Artsakh e le misure intraprese per superare le conseguenze della seconda guerra dell’Artsakh. A questo proposito, gli interlocutori hanno evidenziato la necessità di unire il potenziale nazionale e gli sforzi a sostegno del popolo dell’Artsakh. Durante il discorso si è fatto riferimento anche ai programmi della Santa Sede verso la cura e il sostegno spirituale degli armeni dell’Artsakh, in particolare, alle famiglie dei caduti, dei militari prigionieri e dei dispersi.

(16 apr 21) AGGIORNATA LISTA DEI CADUTI IN GUERRA – L’Esercito di Difesa dell’Artsakh (Nagonro-Karabakh) ha rilasciato i nomi di altri 193 militari armeni, soldati volontari e ufficiali di riserva che sono stati martirizzati mentre difendevano la patria. Da sototlineare che il sito “Razm.info” sta pubblicando da mesi liste di soldati caduti e diversi nominativi non sarebbero tuttavia compresi negli elenchi ufficiali rilasciati dalle istituzioni.

(15 apr 21) DICHIARAZIONI DI LUKASHENKO – Il presidente azero Ilham Aliyev aveva offerto soldi per il Karabakh se l’Armenia avesse accettato di risolvere pacificamente il conflitto. La dichiarazione è arrivata dal presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko. Lukashenko ha fatto visita a Baku, martedì e mercoledì, dove ha avuto colloqui con Aliyev. Dopo il loro incontro, i due presidenti hanno risposto alle domande dei giornalisti. “Naturalmente, quando non sarò presidente, dirò cose molto positive su come Ilham Heydarovich [Aliyev] ha proposto al popolo armeno e alla leadership dell’Armenia di risolvere questo conflitto. Ieri mi ha detto. ‘Ascolta, passalo a gli armeni; hai buoni rapporti con loro. Sono pronto a ripristinare non solo il Karabakh, ma anche l’Armenia. Non specificherò la somma di denaro che sono disposto a pagare immediatamente. Daglielo in modo che risolvano la questione pacificamente ‘”, ha detto Lukashenko citando Aliyev.

(15 apr 21) SICUREZZA LAVORI AGRICOLI – I residenti del Nagorno Karabakh continuano a svolgere lavori agricoli nei campi ripuliti dagli esplosivi dai genieri russi. Le forze di pace russe, come recita una nota del ministero della Difesa di Mosca – garantiscono la sicurezza delle operazioni di semina nei campi situati vicino alla linea di demarcazione. In totale, dal 23 novembre 2020, il personale militare dell’unità di sminamento umanitario del contingente russo di mantenimento della pace ha ripulito 1.960 ettari di territorio, scoperto e neutralizzato oltre 25.500 oggetti esplosivi, che vengono distrutti dalla detonazione in un campo di addestramento speciale in conformità con le misure di sicurezza necessarie.

(15 apr 21) KARABAKH E AZERBAIGIAN – “Non siamo mai stati e non saremo mai una parte a tutti gli effetti dell’Azerbaigian“. Così ha dichiarato il ministro degli Esteri di Artsakh, David Babayan, alla stampa riguardo l’osservazione che la leadership dell’Armenia, seguendo l’esempio della provincia di Syunik, riconosce effettivamente i confini dell’ex Unione Sovietica, e quando gli è stato chiesto quali conclusioni si possono trarre da questo. “La domanda non è chiara. Innanzitutto, l’NKAO [cioè, Nagorno-Karabakh Autonomous Oblast] si è autodeterminato anche all’interno dell’URSS. Nel 1991 è stata proclamata la Repubblica del Nagorno-Karabakh. Il processo è stato condotto in pieno rispetto di tutte le leggi sul lavoro dell’URSS e delle norme del diritto internazionale. Pertanto, affermare che “l’NKAO, l’NKR, il Karabakh in generale possono far parte del presente o dell’Azerbaigian sovietico” è sbagliato. Non è mai stato e non sarà mai una parte a tutti gli effetti dell’Azerbaigian. Tutti dovrebbero capirlo. Ma anche in epoca sovietica, il Karabakh aveva la sua statualità e non eravamo soggetti all’Azerbaigian direttamente in molti domini “, ha detto Babayan.

(14 apr 21) RICEVUTO SINDACO DI YEREVAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto il sindaco di Yerevan Hayk Marutyan. , Le questioni relative all’espansione della cooperazione tra le due capitali armene sono state discusse durante l’incontro, a cui ha partecipato anche il sindaco della capitale dell’Artsakh Stepanakert Davit Sargsyan.

(14 apr 21) LA POSIZIONE DELL’ARMENIA – Nel corso dell’odierno dibattito parlamentare il ministro degli Esteri dell’Armenia, Aivazian, ha dichiarato che “La posizione di principio dell’Armenia è chiara. Solo la soluzione politica e negoziata, che terrà conto dei diritti di tutti, che determinerà lo status di Artsakh sulla base dell’esercizio del diritto all’autodeterminazione, può essere considerata come la soluzione finale del conflitto“.

(14 apr 21) TRAGICO BILANCIO CADUTI IN GUERRA – Nel corso di un suo intervento all’Assemblea nazionale il premier armeno Pashinyan ha dichiarato che “posso affermare che, ad oggi, ci sono 3.621 vittime identificate con certificati di morte confermati e ci sono 321 militari dispersi. Allo stesso tempo, abbiamo 201 corpi o resti che sono sottoposti a esami del DNA. Ci sono oltre 100 corpi identificati che sono stati identificati con i parenti, ma per qualche motivo i parenti si rifiutano di ammetterlo, e questo è comprensibile. Molti cittadini credono che i loro parenti siano vivi o catturati. Ci sono famiglie che non si fidano dei risultati dei test del DNA e organizzano i test del DNA all’estero da sole“. Sulla base di tali numeri il Primo ministro ha affermato che il numero dei caduti in guerra dovrebbe aggirarsi intorno ai 4000.

(14 apr 21) FONDO HAYASTAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto il vice direttore dell’Hayastan All-Armenian Fund Ararat Khlghatyan e il ministro dello sviluppo urbano dell’Aram Sargsyan. Durante l’incontro sono stati discussi i lavori di costruzione in corso e i prossimi progetti in Artsakh. Il vicedirettore del Fondo ha informato che sono state indette gare d’appalto per la costruzione di diversi edifici residenziali a Stepanakert, capitale dell’Artsakh. Il presidente Harutyunyan ha attribuito importanza ai lavori di costruzione da eseguire nell’insediamento di Karmir Shuka. Tenendo conto dell’importanza strategica dell’insediamento, il Fondo ha sponsorizzato la costruzione di 100 case lì che verrà lanciata a breve.

(13 apr 21) CONTINUANO LE RICERCHE – Il Servizio di emergenza dell’Artsakh rende noto che continuano le ricerche di resti di militari armeni caduti nelle zone dell’Artsakh ora occupate dagli azeri. Nella giornta odierna recuperati i resti di altri due corpi che saranno sottoposti ad esame forense per accertrne l’identià. Al momento il bilancio è di 1541 corpi recperati (dei quali 27 civili).

(13 apr 21) “PARCO MILITARE” A BAKU – L’apertura del cosiddetto “parco militare” a Baku è un’altra manifestazione della morbosa armenofobia delle autorità azere, che da un lato esprime un enorme odio nei confronti degli armeni nella società azera, dall’altro è un nutrimento fonte di quell’odio. Lo ha notato in una dichiarazione rilasciata ogg il difensore dei diritti umani dell’ Artsakh. Nel parco sono esposti armementi armeni conquistati dagli azeri, elmetti di soldati nemici uccisi in battaglia, loro effetti personali. Vi sono anche menichini che raffigurano i militari armeni in pose degradanti.

(13 apr 21) ALIYEV NON ESCLUDE LA PACE – Il presidente azero Ilham Aliyev non ha escluso la possibilità di firmare un accordo di pace con l’Armenia. Secondo i media azeri, lo ha affermato durante una conferenza a Baku. I dettagli di questa iniziativa, tuttavia, non sono stati ancora annunciati. Aliyev ha dichiarato che la situazione nella zona del conflitto dopo la fine della guerra rimene comunque “fragile”.

(12 apr 21) PROCEDIMENTO PENALE SU MERCENARI – Il Dipartimento Criminologico del Comitato Investigativo dell’Armenia ha completato le indagini preliminari sul procedimento penale avviato in merito ai fatti che dimostrano che i cittadini della Repubblica Araba Siriana Muhrab Mohammad Al-Shkheri e Yousef Alabet Al-Haji hanno partecipato alla guerra aggressiva scatenata dall’Azerbaigian control’ Artsakh come mercenari terroristi. E’ stato dimostrato che Muhrab Mohammad Al-Shkheri e Yousef Alabet Al-Haji, che non sono cittadini dell’Azerbaigian, non risiedono permanentemente nel territorio dell’Azerbaigian, non sono inclusi nel personale delle Forze Armate dell’Azerbaigian, ma sono cittadini della Repubblica Araba Siriana, non essendo inviati dalla Repubblica Araba Siriana o altro stato per svolgere compiti ufficiali come parte delle Forze Armate dell’Azerbaigian, in cambio di denaro, hanno partecipato, in un gruppo organizzato, alla guerra aggressiva che la leadership politico-militare dell’Azerbaigian ha scatenato il 27 settembre 2020 che aveva lo scopo di distruggere o causare gravi danni fisici lesioni ai civili in Armenia e Artsakh e persone che non partecipano direttamente alle ostilità durante il conflitto armato. I cittadini della Repubblica araba siriana sono accusati di aver commesso atti criminali ai sensi di particolari articoli del codice penale dell’Armenia.

(12 apr 21) NUOVO PARCO A STEPANAKERT – La municipalità della capitale conferma che sono ripresi i lavori per la realizzazione di una nuova area verde che sorgerà dove era prima presente il vecchio istituto di agraria i cui lavori di demolizione erano cominciati nell’agosto dello scorso anno.

(10 apr 21) AGGIORNAMENTO COVID – Ad oggi, 28 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Complessivamente, in Artsakh sono stati confermati 2.539 casi di positività al coronavirus a fronte di 22.498 test.

(10 apr 21) ANNIVERSARIO MARAGHA – Il 10 aprile segna il 29° anniversario del genocidio della popolazione civile del villaggio armeno di Maragha nella regione Martakert di Artsakh, commesso dall’Azerbaigian. Il ministero degli Esteri di Stepanakert ha rilasciato una breve nota: “Avendo invaso Maragha, le truppe azere hanno commesso torture brutali e uccisioni di civili, comprese donne, bambini e anziani. I criminali hanno ricevuto i più alti riconoscimenti statali e il loro comandante – il titolo di Eroe Nazionale dell’Azerbaigian, che è la prova che la politica di genocidio e armenofobia in Azerbaigian è incoraggiata al più alto livello statale. I crimini contro l’umanità e l’umanità non hanno prescrizioni e devono essere condannati. I tragici eventi di Maragha rimarranno una ferita incurabile nella memoria del nostro popolo“.

(9 apr 20) I BAMBINI E LA GUERRA – Organizzata al “Centro per la creatività dei bambini e dei giovani” un evento dal titolo “Pace e pacificatori attraverso gli occhi dei bambini”. I ragazzi si sono cimentati con disegni, dipinti e lavori manuali con i quali hanno rappresentato la loro visione di quanto accaduto e del periodo post bellico. All’evento hanno preso parte rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e della Scienza della Repubblica dell’Artsakh, Comune di Stepanakert, nonché forze di pace russe.

(8 apr 21) VOCI DI RILASCIO PRIGIONIERI – Nella serata si è diffusa la notizia che un aereo proveniente da Baku sarebbe atterrato all’aeroporto di Erebuni (Yerevan) con un certo numero di prigionieri di guerra armeni. Una folla di familiari si è radunata nei pressi dello scalo, ma dall’aereo non sono scesi soldati armeni bensì una delegazione turco-azera che sta lavaorando al progetto di costruzione di una strada nel sud dell’Armenia per collegare il Nakhichevan al territorio ora occupato dall’Azerbaigian. Delusione e polemiche.

(8 apr 21) ALTRI RITROVAMENTI – Le squadre di ricerca dell’Artsakh hanno trovato i resti di altri sette soldati nella zona di Jrakan (Jabrayil); altri due resti sono stati consegnati dagli azeri. Il numero totale di ritrovamenti sale dunque a 1539.

(8 apr 21) HARUTYUNYAN A YEREVAN – Il presidente della repubblica è a Yerevan per una visita di lavoro e ha incontrato il Primo ministro Pashinyan che lo ha informato del colloquio avuto ieri a Mosca con Putin e in particolare sulle questioni afferenti la situazione in Artsakh.

(8 apr 21) AGGIORNAMENTO COVID – Ieri sono stati condotti in totale 47 test COVID-19 dai quali sono risultati otto nuovi casi di coronavirus. Al momento, 27 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti un totale di 4.936 test sul coronavirus e i risultati di 640 di essi sono risultati positivi.

(8 apr 21) INTRUSIONE AZERA – Il ministero degli Esteri dell’Artsakh denuncia che martedi scorso un gruppo di soldati azeri avrebbe oltrepassato il limite della linea di contatto aggirando il posto di blocco delle forze di pace russe e avrebbe percorso un tratto di strada che da Shushi conduce a Stepanakert vandalizzando un monumento dedicato alla prima guerra del Karabakh. Il ministro Davit Babayan ha dichiarato che “naturalmente, prenderemo le misure appropriate in modo che tali incidenti non si verifichino. Questo è un duro colpo non solo per noi, ma anche per le forze di pace, e prenderanno anche le misure appropriate

(7 apr 21) INCONTRO PUTIN-PASHINYAN – a mosca si incontrano il Primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente russo Vladimir Putin. Nel comunicato di presentazione della riunione si legge che “i leader dei due Paesi discuteranno temi di rilevanza strategica all’ordine del giorno delle relazioni armeno-russe, in particolare legami commerciali-economici, energia, sicurezza, investimenti strategici, sanità. L’ordine del giorno dell’incontro include anche questioni che riguardano l’attuazione e il processo dei termini stipulati nella dichiarazione trilaterale del 9 novembre e questioni di natura umanitaria.”

(7 apr 21) EDILIZIA ABITATIVA – Nuove case residenziali saranno costruite nelle comunità rurali che dispongono di infrastrutture che possono servire più residenti. Lo ha affermato oggi il ministro del Lavoro e degli affari sociali dell’Armenia, Mesrop Arakelyan, in un colloquio con i giornalisti, riferendosi al reinsediamento della popolazione sfollata dell’Artsakh. Il ministro ha dichiarato che il problema della casa riguarda circa novemila famiglie e che tutti i programmi di reinsediamento saranno concordati con gli interessati.

(7 apr 21) RESTITUITO ALTRO CORPO – Le ricerche effettuate oggi nella regione di Jrakan (Jabrayil) dell’Artsakh non hanno prodotto risultati. Tuttavia, nel pomeriggio, la parte azera ha trasferito un altro cadavere nella parte armena, nella regione di Varanda (Fizuli). Il totale dei rinvenimenti è dunque di 1.530.

(7 apr 21) GIORNATA DELLA MATERNITA’ E DELLA BELLEZZA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha inviato un messaggio di congratulazioni alle donne in occasione della Giornata della maternità e della bellezza. “(…) Oggi i sentimenti contrastanti sono diventati più pesanti nelle nostre anime. Da un lato, il dolore e il dispiacere indicibili, la sofferenza e l’amarezza che non possono essere alleviati da nessuna parola e, dall’altro, l’imperativo di trovare nuova forza e sopravvivere che tutti affrontiamo. Oggi, prima di tutto, chino la testa davanti a tutte le madri, sorelle, mogli e figlie i cui cari sono diventati martiri per la difesa della patria, a coloro che stanno ancora aspettando i loro cari, amando nel profondo della loro anima il raggio di speranza che rivedranno e abbracceranno di nuovo i loro cari“.

(6 apr 21) SEGNALATO ALTRO LANCIO DI SASSI – Un nuovo episodio di vandalismo c ontro veicoli armeni. E’ stato segnalato sulla statale che da Goris conduce a Kapan in Armenia. Da bordo strada (che in alcuni tratti corre limitrofa al territorio ora occupato dagli azeri o addirittura lo attraversa) sono stati lanciati sassi contro veicoli con targa armena. Nei giorni scorsi analoghi episodi si erano verificati in Artsakh.

(6 apr 21) APPELLO ALL’UNESCO – Circa una trentina di ONG dell’Armenia hanno fatto appello al Direttore Generale dell’UNESCO Audrey Azoulay, lanciando l’allarme che l’Azerbaigian sta distruggendo i siti del patrimonio armeno che sono ora sotto il suo controllo e chiedendo che una missione conoscitiva sia inviata ad Artsakh (Nagorno-Karabakh) a questo riguardo.

(5 apr 21) PRESIDENTE HARUTYUNYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan, accompagnato dal segretario del Consiglio di sicurezza Vitaly Balasanyan e da un gruppo di altri funzionari, ha visitato la comunità Nakhichevanik della regione di Askeran e ha partecipato alla piantumazione di un nuovo parco, sponsorizzato da un armeno della diaspora originario di Hadrut. “Il modo per far ritornare Hadrut e le altre regioni occupate e raggiungere gli obiettivi di garantire la sicurezza stabile della Patria inizia con lo sviluppo dell’Artsakh; una delle sue componenti importanti è la riorganizzazione dell’economia“, ha detto il presidente Harutyunyan, partecipando alla messa a dimora delle prime piantine del nuovo parco. Il presidente ha visitato anche i villaggi di Sarnaghbyur, Vardadzor e Dahraz della regione di Askeran. Sono stati discussi il rafforzamento della linea di contatto, la vita sicura della popolazione, gli alloggi e le prospettive di sviluppo della regione.

(5 apr 21) ONORIFICENZE POSTUME – Il presidente Arayik Harutyunyan ha firmato decreti per conferire postumo ai luogotenenti senior dell’esercito di difesa Narek Hovhannisyan e Tovmas Tovmasyan il più alto titolo di eroe di Artsakh, assegnando loro l’Ordine dell’Aquila d’Oro. Secondo i decreti Hovhannisyan e Tovmasyan hanno ricevuto queste onorificenze postume in riconoscimento dei loro eccezionali servizi resi all’Artsakh e in virtù del loro coraggio dimostrato nella difesa e sicurezza della patria. Entrambi erano morti eroicamente il 7 novembre 2020 combattendo nella sezione Karin Tak-Shushi la cui strada è rimasta sotto controllo armeno dopo violentissime battaglie.

(5 apr 21) CAMPI MINATI – Sarebbero venti (14 civili e 6 soldati) gli azeri morti a seguito di scoppio di mine nei territori da loro occupati nel corso dell’ultima guerra. Il dato viene fornito dal ministero degli Esteri di Baku che sta pressando l’Armenia affinchè vengano consegnate le mappe dei campi minati.

(3 apr 21) BALASANYAN INCONTRA GLI STUDENTI – Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh Vitaly Balasanyan ha incontrato gli studenti e la facoltà dell’Università Mesrop Mashtots nella capitale Stepanakert. Presentando la storia della lotta di liberazione dell’Artsakh, Balasanyan ha fatto un’analisi della situazione militare, politica e socioeconomica in Artsakh dopo la fine della guerra di 44 giorni nel 2020, e dei problemi esistenti e le strade per risolverli. Particolare importanza è stata attribuita all’unità dei giovani e alla loro partecipazione attiva alla costruzione del futuro durante questo periodo difficile e responsabile per Artsakh. Sono state presentate anche le idee sulla visione per lo sviluppo di Artsakh nel dopoguerra.

(3 apr 21) AGGIORNAMENTO LISTA DEI CADUTI – I nomi di altri 54 soldati sono stati aggiunti alla lista dei militari morti in battaglia nel corso dell’ultima guerra. Il bilancio ufficiale a oggi è di 2808 caduti ma la lista è ancora incompleta perchè sono in corso ancora riconoscimenti autoptici dei resti che quasi quotidianamente vengono ritrobvati nei territori ora occupati dagli azeri.

(2 apr 21) RICERCHE SENZA ESITO – Nella giornata odierna le squadre di ricerca non hanno rinvenuto resti di soldati caduti in guerra nelle zone occupate del sud dell’Artsakh.

(2 apr 21) DANNI DI GUERRA – A seguito della recente guerra, 35-40mila cittadini dell’Artsakh hanno perso le loro case e proprietà. L’obiettivo dello Stato è fornire a queste persone appartamenti nell’Artsakh entro i prossimi 2,5-3 anni. Lo ha detto il ministro di Stato dell’Artsakh Grigory Martirosyan durante un briefing con i giornalisti a Yerablur (cimitero degli eroi di guerra a Yerevan). “Una commissione governativa è stata istituita per valutare i danni causati dalla guerra. Possiamo dire che l’ammontare di queste perdite, comprese le perdite statali, private, individuali e infrastrutturali, è misurato in miliardi di dollari“, ha detto il ministro di Stato.

(2 apr 21) AUMENTA LISTA DEI CADUTI – I nomi di altri 52 soldati sono stati aggiunti alla lista dei militari morti in battaglia nel corso dell’ultima guerra. Il bilancio ufficiale a oggi è di 2754 caduti ma la lista è ancora incompleta perchè sono in corso ancora riconoscimenti autoptici dei resti che quasi quotidianamente vengono ritrobvati nei territori ora occupati dagli azeri.

(2 apri 21) RICORDATO 5° ANNIVERSARIO GUERRA 2016 – Nel quinto anniversario dell’aggressione azera 8chiamata “Guerra dei quattro giorni”) il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato un comunicato (QUI con un nostro approfondimento). Anche l’ombudsman dell’Artsakh ha rilasciato una dichiarazione sottolineando in particolare gli episodi di brutalità commessi dagli azeri in quel frangente.

(2 apr 21) INCONTRO A MOSCA – Ieri il ministro degli Esteri armeno Ara Aivazian ha incontrato il suo omologo russo, Sergey Lavrov. L’incontro si è svolto nell’ambito del Consiglio dei Ministri degli Esteri della CSI. Durante la loro conversazione privata, i ministri hanno discusso una vasta gamma di questioni relative al conflitto del Nagorno Karabakh, inclusa l’attuazione delle disposizioni della dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020, nonché la dichiarazione trilaterale dell’11 gennaio e gli eventi attuali . In questo contesto, Aivazian ha sottolineato la necessità di rimpatriare immediatamente i prigionieri di guerra armeni e i detenuti trattenuti dalla parte azera in violazione degli obblighi previsti nella suddetta dichiarazione tripartita e ha espresso seria preoccupazione per i deliberati attacchi ai monumenti culturali e religiosi armeni nei territori che sono sotto il controllo dell’Azerbaigian, sottolineando l’urgenza di adottare misure per proteggere questo patrimonio.

(1 apr 21) RICERCHE CADUTI – Oggi le squadre di soccorso dell’Artsakh sono continuate le ricerche dei corpi dei militari caduti, questa volta in direzione del villaggio di Avetaranots nella regione di Askeran (dove è stato recuperato il corpo di un civile) e nella regione di Martuni. Ad oggi, 1.527 corpi sono stati trovati e recuperati da aree ora fuori dalla giurisdizione dell’Artsakh. E secondo i dati preliminari, 27 di questi corpi sono civili.

(1 apr 21) CENTRO ASSISTENZA RUSSO – Il centro di assistenza umanitaria di Stepanakert del contingente russo di mantenimento della pace nel Nagorno Karabakh continua a svolgere la sua attività. Esiste già una linea diretta per cercare i militari dispersi, fornire assistenza umanitaria, aiutare a trovare lavoro e raccogliere informazioni su altri argomenti problematici. Più di 3.500 persone si sono rivolte al centro di accoglienza per chiedere aiuto; comprese più di 800 richieste di questo tipo dalla suddetta hotline. Così riferisce il ministero della Difesa della Federazione russa.

(1 apr 21) ALIYEV SU GRUPPO DI MINSK – Il presidente dell’Azerbaigian ha nuovamente criticato l’operato del Gruppo di Minsk affermando che in 28 anni la sua attività è stata nulla. “I risultati delle attività del gruppo di Minsk sono stati pari a zero, mentre i paesi copresidenti del gruppo di Minsk [Russia, Stati Uniti e Francia] sono i principali Stati del mondo, potenze nucleari, membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU” ha dichiarato Aliyev.