(29 apr 22) VOCI SU INCONTRO A BRUXELLES – Aliyev ha annunciato che il prossimo incontro dei rappresentanti di Azerbaigian e Armenia è in preparazione per i primi di maggio a Bruxelles, aggiungendo che l’UE è un l’Unione europea è un partner molto importante per l’Azerbaigian, poiché esiste un ampio programma di cooperazione, tra cui commercio, energia, trasporti e questioni umanitarie, tra le due parti. Vahan Hunanyan, portavoce del Ministero degli Affari Esteri dell’Armenia, ha commentato la dichiarazione del presidente azero affermando che “al momento non ci sono informazioni su un tale incontro a Bruxelles“.
(29 apr 22) INCONTRO HARUTYUNYAN E PASHINYAN – Il presidente della repubblica si è incontrato a Yerevan con il Primo ministro dell’Armenia per valutare i programmi attuati in Artsakh e le risposte da dare ai problemi esistenti a cominciare dall’intrusione di unità militari azere nell’area di responsabilità delle forze di pace russe nel Nagorno Karabakh. Nel suo discorso di apertura il premier armeno ha dichiarato che “ancora una volta voglio affermare che il beneficiario numero uno della soluzione del conflitto del Nagorno Karabakh è Artsakh, il popolo di Artsakh. E, di conseguenza, pensare a negoziare, attuare qualcosa di nascosto è semplicemente illogico, è semplicemente impossibile immaginare una cosa del genere. Ecco perché siamo sempre in contatto con lei, signor Presidente. Anche gli altri nostri partner lavorano in parallelo con i partner di Artsakh“. Dal canto suo, Harutyunyan ha affermato che “gli armeni di Artsakh prima di tutto, ovviamente, accolgono e accettano l’agenda della pace, perché potrebbe non esserci nessuno che conosce il prezzo della pace migliore del popolo di Artsakh. Ma, d’altra parte, voglio sottolineare che non vediamo alcuna direzione per deviare dal nostro diritto all’autodeterminazione, che abbiamo iniziato dal primo giorno del movimento“.
(29 apr 22) DICHIARAZIONI DI ALIYEV – Intervendo a un convegno organizzato nella città armena occupata di Shushi, il presidnete dell’Azerbaigian ha affermato che “è più di un anno che dico che l’Armenia deve firmare un accordo di pace con l’Azerbaigian. La parte armena solo recentemente ha concordato. Lo stesso vale per la demarcazione [dei confini]. Ci aspettiamo che [rispettivi] incontri si svolgano molto presto nell’ambito della Commissione“. Ha peraltro ribadito che tale accordo di pace deve rispettare i cinque punti proposti dalla parte azera con l’impegno degli armeni a rinunciare a qualsiasi rivendicazione sia nei confronti dell’Azerbaigian che della Turchia. “L’obiettivo principale dell’Azerbaigian è ripristinare il Karabakh e riportare lì gli ex rifugiati” ha detto Aliyev preannunciando un nuovo incontro del gruppo di lavoro congiunto azerbaigiano-armeno.
(28 apr 22) CHIESA DI HADRUT – Le agenzie di stampa filogovernative azere hanno diffuso rapporti intitolati “La Pasqua celebrata ad Hadrut” e pubblicato nuove foto dalla Chiesa armena del Surb Harutyun (Santa Resurrezione) nella città armena occupata di Hadrut, Artsakh (Nagorno Karabakh).L’esame di queste fotografie mostra chiaramente che la sua croce è stata rimossa dalla chiesa e la sua iscrizione armena sopra il portale è stata cancellata.
(28 apr 22) ALTRA PROVOCAZIONE A SHUSHI – Un altro convegno, dal titolo “Sviluppo del Caucaso meridionale e cooperazione”, è stato organizzato nella città armena occupata di Shushi. I partecipanti sono atterrati all’aeroporto di Fuzuli (Varanda) a bordo di un aereo battezzato Aghdam e poi sono stati portati fino a Shushi.
(27 apr 22) PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – Il presidente Harutyunyan ha avuto oggi un incontro con alti funzionari della commissione investigativa e dell’ufficio del pubblico ministero. In tale occasione, il Capo dello Stato ha dichiarato che “il pieno riconoscimento del diritto all’autodeterminazione degli armeni del Karabakh non è soggetto ad alcuna riserva o concessione. Gli armeni del Karabakh sono l’unico destinatario di questo problema“.
(27 apr 22) UNIVERSITA’ DELL’ARTSAKH – Oggi è stata organizzata presso l’Artsakh State University una conferenza scientifico-pratica su “Priorità del lavoro psicologico nel campo dell’educazione in condizioni moderne”. Il Ministro dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica dell’Artsakh Anahit Hakobyan ha pronunciato un discorso di benvenuto alla conferenza. Dal canto suo, l rettore dell’università Armen Sargsyan ha ricordato che dopo la guerra di 44 giorni, negli istituti di istruzione dell’Artsakh sono sorte nuove sfide e ne è scaturito un grande bisogno di lavoro psicologico tra il personale, gli alunni e gli studenti.
(27 apr 22) AZERI A SHUSHI – Il Milli Majlis (parlamento) dell’Azerbaigian tiene per la prima volta sedute nella città armena di Shushi, Artsakh, occupata dall’Azerbaigian. All’ordine del giorno tre questioni riguardanti il restauro dei monumenti religiosi, terra e proprietà degli sfollati interni e conseguenze legali, regionali e umanitarie internazionali come continuazione della vittoria in Karabakh. Intanto, l’Azerbaigian impone restrizioni sull’uso del nome della città armena occupata di Shushi. Come riporta l’agenzia Turan, secondo la bozza, il nome di Shushi nei nomi di persone giuridiche, compresi i media, premi e riconoscimenti, eventi locali, nazionali o internazionali – concorsi, concerti, festival, mostre, conferenze, seminari, in ambito commerciale e finalità pubblicitarie, nei marchi e nelle indicazioni geografiche è consentito solo previo consenso delle autorità esecutive competenti.
(27 apr 22) NAZIONI UNITE – Un rapporto del Difensore dei diritti umani dell’Artsakh “Sulle violazioni dei diritti del popolo dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian nel febbraio-marzo 2022” è stato diffuso come documento ufficiale presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Ne dà notizia il difensore civico per i diritti umani di Artsakh (Nagorno-Karabakh) Gegham Stepanyan.
(25 apr 22) CONSIGLIO DEI MINISTRI – Si è tenuta oggi una riunione allargata del Gabinetto presieduta dal presidente Arayik Harutyunyan. Il Capo dello Stato ha presentato la situazione politico-militare nella Repubblica, gli ultimi sviluppi intorno all’Artsakh, in particolare, nel contesto dei recenti incontri con la partecipazione del Primo Ministro armeno a Mosca e Bruxelles. Il Presidente ha sottolineato che in questa fase non è in discussione alcun documento sullo status dell’Artsakh e vi è un chiaro accordo con il Primo Ministro armeno che in caso di discussione sul futuro status dell’Artsakh a livello internazionale, la posizione della parte armena deve essere concordata con il parere delle autorità e del popolo della Repubblica dell’Artsakh.
(25 apr 22) MIRZOYAN E BAYRAMOV – Il ministro degli Esteri Ararat Mirzoyan dell’Armenia ha avuto una telefonata con il ministro degli Esteri Jeyhun Bayramov dell’Azerbaigian. I ministri si sono scambiati opinioni a seguito degli accordi raggiunti a livello dei leader di entrambi gli Stati. Le parti hanno concordato la struttura della Commissione sulla delimitazione e la sicurezza delle frontiere ed è stato deciso di convocare una riunione sulla Commissione sulla delimitazione e la sicurezza delle frontiere in un prossimo futuro. Le parti hanno anche discusso le questioni relative all’affrontare le questioni umanitarie, nonché la preparazione dei lavori sui negoziati di pace.
(24 apr 22) SOLDATO ARMENO PRESO DAGLI AZERI – La parte azerbaigiana conferma la cattura del soldato armeno Eduard Martirosov, soldato di leva dell’unità militare N dell’Armenia, che in circostanze sconosciute ieri ha attraversato il confine orientale della regione di Syunik ed è finito nel territorio controllato dagli azeri. Sono in corso trattative per riportarlo in patria, secondo quanto afferma il ministero della Difesa di Yerevan. In un primo tempo Baku aveva lanciato l’ennesima campagna di disinformazione parlando di “un gruppo di sabotaggio delle forze armate armene”.
(23 apr 22) ANNIVERSARIO GENOCIDIO ARMENO – In occasione del 107° anniversario del genocidio del popolo armeno, una imponente fiaccolata si è snodata per le vie della capitale Stepanakert. Alla cerimonia, partita dal cortile della chiesa di St. Hakob a Stepanakert e guidata dal clero che portava una grande croce e la bandiera nazionale dell’Artsakh, hanno preso parte anche il presidente della repubblica Arayik Harutyunyan, così come gli ex presidenti Bako Sahakyan e Arkadi Ghukasyan.
(23 apr 22) CROCE ROSSA INTERNAZIONALE – Il ministro della Difesa, nonché Comandante dell’Esercito di difesa dell’Artsakh, gen. Kamo Vardanyan, ha ricevuto una delegazione della missione in Nagorno Karabakh del Comitato Internazionale della Croce Rossa guidata da Nikolas Fleury. Durante l’incotro sono state discusse una serie di questioni di carattere umanitario.
(22 apr 22) MINISTERO DEGLI ESTERI – Il ministero degli Esteri di Stepanakert condanna l’iniziativa azera di tenere un congresso degli azeri nel mondo nella città armena occupata di Shushi.
(22 apr 22) UNIONE EUROPEA – Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha ricevuto il rappresentante speciale dell’UE per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, Toivo Klaar. All’incontro era presente anche il capo della delegazione dell’UE in Armenia, l’ambasciatore Andrea Wiktorin. Gli interlocutori hanno scambiato opinioni sull’attuazione degli accordi raggiunti nella riunione del 6 aprile tra il Presidente del Consiglio europeo, il Primo Ministro dell’Armenia e il Presidente dell’Azerbaigian a Bruxelles. Sono state discusse le questioni relative al conflitto del Nagorno-Karabakh (Artsakh), la delimitazione e la demarcazione del confine tra Armenia e Azerbaigian e lo sblocco delle infrastrutture economiche e di trasporto della regione. Le parti hanno sottolineato la necessità di una soluzione globale del conflitto del Nagorno-Karabakh sotto l’egida dei Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE.
(22 apr 22) PASHINYAN SULL’ARTSAKH – Durante l’odierna riunione del Consiglio dei ministri il premier dell’Armenia ha dichiarato che non rispondono al vero le voci che parlano di un accordo per consegnare l’Artsakh all’Azerbaigian. “Dico responsabilmente che durante questo periodo, in questo momento, non c’è stato e non c’è alcun progetto o bozza sulla risoluzione del Nagorno Karabakh che sia sul tavolo [di negoziazione] o in circolazione” ha detto Pashinyan aggiungendo che “se dovessimo consegnare l’Artsakh dopo la guerra di 44 giorni, non avremmo speso decine di miliardi di dram per garantire il ritorno della popolazione dell’Artsakh alle proprie case.”
(22 apr 22) ALIYEV SENZA FRENI – Nel suo discorso al V Congresso degli azerbaigiani nel mondo (circa 200 delegati) il presidente dell’Azerbaigian esalta la guerra e attacca duramente il Gruppo di Minsk dell’Osce rivendicando la bontà della soluzione bellica. Al tempo stesso Aliyev è sicuro che l’Armenia rinuncerà alle sue “rivendicazioni territoriali” (ovvero il Nagoprno Karabakh…) assicurando che l’Azerbaigian “non ha rivendicazioni territoriali” sull’Armenia, nonostante il fatto che il leader azerbaigiano presenti sempre rivendicazioni territoriali all’Armenia, chiamando Zangezur, Sevan e Yerevan “terre storiche dell’Azerbaigian”. Inoltre, Aliyev ha chiarito che Baku negozierà con Yerevan un “accordo di pace” basato esclusivamente sui cinque punti proposti dall’Azerbaigian.
(22 apr 22) COMMEMORAZIONE GENOCIDIO – Il presidente dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto sulla modifica del decreto “Sulle restrizioni temporanee dei diritti e delle libertà nello stato di diritto marziale”. Secondo il nuovo decreto, la restrizione al diritto alla libertà di riunione non si applica agli eventi che si terranno il 23 e 24 aprile, in occasione della Giornata della memoria del genocidio armeno.
(21 apr 22) ALIYEV A SHUSHI – Il presidente dell’Azerbaigian è già arrivato nella città armena occupata di Shushi dove da domani si svolgerà il quinto congresso degli azerbaigiani nel mondo.
(21 apr 22) NUOVA STRADA PER L’ARTSAKH – I media azeri hanno pubblicato le foto della nuova strada che l’Azerbaigian sta costruendo nel corridoio di Lachin per aggirare Berdzor e Aghavno che rimarebbero così in loro esclusivo possesso. Secondo la descrizione che viene fatta, questo passante sarà lungo 32 km con una larghezza media di sette metri. Al 22° chilometro è anche previsto un ponte di 139 metri quasi ultimato. La realizzazione della nuova strada è stata prevista al paragrafo 6 della dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020 che prevedeva, previo accordo delle Parti, nel successivo triennio un piano per la realizzazione di una nuova via di traffico lungo il corridoio di Lachin , in grado di fornire un collegamento tra il Nagorno Karabakh e l’Armenia, con la successiva ridistribuzione del contingente russo di mantenimento della pace per proteggere questa rotta. L’Azerbaigian tuttavia ha deciso di procedere autonomamente facendo a meno del coordinamento con la parte russa e quella armena.
(20 apr 22) CRITICHE DA EX MINISTRO – Il ritiro speculare delle truppe è stato un grosso errore tattico da parte nostra, ed è stato menzionato per la prima volta il 27 maggio. Ho rassegnato le dimissioni ore dopo. Lo ha detto ai giornalisti l’ex ministro degli Esteri armeno Ara Aivazian in Piazza della Libertà. Rispondendo a una domanda sulla normalizzazione delle relazioni dell’Armenia con la Turchia, Ara Aivazian ha affermato che è necessario un dialogo tra i due Paesi in qualche modo, ma non nel linguaggio delle precondizioni. E alla domanda se è favorevole all’abbandono del potere da parte del premier Nikol Pashinyan, Ara Aivazian ha affermato di aver espresso la sua posizione su questo tema rassegnando le dimissioni dalla carica di ministro degli Esteri.
(19 apr 22) PASHINYAN DA PUTIN – Il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan hanno avviato colloqui a Mosca. L’incontro si è concentrato sull’ulteriore sviluppo della partnership strategica tra Mosca e Yerevan. Inoltre, è stata discussa l’attuazione degli accordi trilaterali del 9 novembre 2020, dell’11 gennaio e del 26 novembre 2021 rispetto al Nagorno Karabakh e comprese le misure per ripristinare i legami economici e di trasporto nella regione. Secondo le aspettative della parte armena, il tema principale all’ordine del giorno dell’incontro Putin-Pashinyan sarà la possibile firma di un accordo di pace tra Armenia e Azerbaigian.
(19 apr 22) ALIYEV E KLAAR – Il presidente dell’Azerbaigian ha ricevuto il rappresentante speciale dell’Unione europea per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, Toivo Klaar. nel corso dell’incontro il presidente azero ha puntualizzato la situazione regionale alla luce dell’ultimo incontro di Bruxelles ma si è lamentato con la parte armena per il ritardato avvio dei lavori di costruzione del passante ferroviario che dovrebbe unire il Nakchivan al resto del Paese attraversando l’Armenia meridionale.
(19 apr 22) PASHINYAN E MICHEL – Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro armeno Nikol Pashinyan. Michel sui social ha scritto che “Ho parlato con il Primo Ministro Nikol Pashinyan per dare seguito alle nostre recenti discussioni a Bruxelles. Pieno sostegno ai suoi e a tutti gli sforzi per promuovere un Caucaso meridionale pacifico, stabile e sicuro”.
(18 apr 22) SHUSHI OCCUPATA – Nella città armena occupata dall’Azerbaigian è stato annunciato il “5° Congresso mondiale degli azerbaigiani”. Circa 400 rappresentanti della diaspora azerbaigiana provenienti da 65 paesi dovrebbero partecipare all’evento che si manifesta come l’ennesima provocaziopne nei confronti degli armeni. Da dove passeranno i bus con i delegati?
(18 apr 22) GRUPPO DI MINSK – Il co-presidente USA, Andrew Schofer, è in Amrenia dove ha avuto colloqui con le diverse autorità dello Stato, incluso il premier Pashinyan che domani volerà a Mosca per colloqui con il presidente Putin anche sul tema del Karabakh.
(17 apr 22) CELEBRAZIONI DI PASQUA – Il presidente della repubblica, Araik Harutyunyan, unitamente al secondo e il terzo presidente della repubblica Arkady Ghukasyan e Bako Sahakyan ha partecipato al servizio pasquale al monastero di Amaras. Alla solenne liturgia hanno partecipato anche il ministro di Stato del Nagorno-Karabakh Artak Beglaryan e il capo dell’amministrazione distrettuale di Martuni Edik Avanesyan. Il servizio divino è stato condotto dal primate della diocesi di Artsakh della Chiesa apostolica armena, vescovo Vrtanes Abrahamyan.
(17 apr 22) TRAGICO GESTO DI FOLLIA – Tragedia della follia alla vigilia di Pasqua. Ieri sera, intorno alle 22:25, il cittadino Sergo Shakaryan (nato nel 1969), residente a Chartar, Martuni, è entrato illegalmente nel 2° piano del Centro di controllo operativo della polizia stradale, situato in M. Mashtots Street, Stepanakert e ha iniziato a sparare da una pistola AK-74 ai dipendenti. L’ispettore di polizia senior in servizio, J.E., è morto sul posto per ferite da arma da fuoco al torace. Sconosciuti i motivi dell’insano gesto.
(16 apr 22) FORZE DI AUTODIFESA – I recenti eventi hanno spinto la popolazione dell’Artsakh ad adottare misure di autodifesa. Da diverse settimane, uomini dell’Artsakh stanno formando distaccamenti e, a turno, controllano i confini. Secondo alcuni commentatori politici, questa iniziativa nasce dalla sensazione che l’Armenia non stia facendo abbastanza per garantire la sicurezza dell’Artsakh.
(15 apr 22) TENTATIVO DI PENETRAZIONE AZERA – Forze armate azere hanno violato la linea di contatto in una sezione nei pressi di Martakert, vicino all’insediamento di Seysulan. Dopo trattative con il contingente russo di mantenimento della pace, il nemico – che aveva cercato di spostare in avanti le proprie unità in una zona neutrale – è ritornato alla posizione originaria.
(15 apr 22) REGOLE PER LA LEGGE MARZIALE – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto che stabilisce regole per la pubblicazione o la diffusione di informazioni durante il regime legale di legge marziale dichiarato nel territorio della Repubblica dell’Artsakh. Partendo dalla necessità di garantire la sicurezza dello Stato, qualsiasi informazione militare e non, su qualsiasi canale deve fare riferimento esclusivamente alle informazioni ufficiali fornite o pubblicate da organi statali. E’ vietata la pubblicazione di rapporti e/o discorsi fuorvianti o controversi così come la propaganda contro la capacità di difesa e la sicurezza della Repubblica dell’Artsakh. Le dichiarazioni ufficiali relative ai rapporti sono rese dal Presidente della Repubblica dell’Artsakh, dagli organi statali autorizzati della sfera pertinente della Repubblica dell’Artsakh e da altre persone su istruzione del Presidente della Repubblica dell’Artsakh. I rapporti sono pubblicati dal Segretario stampa del Presidente della Repubblica dell’Artsakh o dal Dipartimento centrale di informazione dell’Ufficio del Presidente della Repubblica dell’Artsakh.
(14 apr 22) ASSEMBLEA NAZIONALE – Nella sessione straordinaria convocata questa sera (19 ora locale), l’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha votato all’unanimità un documento che rifiuta per l’Artsakh qualsiasi status diverso dall’autodeterminazione.Qualsiasi processo di annessione forzata dell’Artsakh all’Azerbaigian nel quadro di una “agenda di pace” tra Yerevan e Baku comporterebbe la distruzione della repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh) e violerebbe il diritto inalienabile del suo popolo a vivere nella sua patria storica. L’attuale status politico e giuridico dell’Artsakh si è formato attraverso l’espressione della volontà del popolo con tre referendum e sulla base della Costituzione adottata.I deputati chiedono alle autorità armene di:- abbandonare la loro attuale posizione disastrosa che, con il pretesto della pace, abbassa l’asticella dei negoziati accettando uno status irricevibile per l’Artsakh;- non discostarsi dalla decisione del Consiglio supremo dell’Armenia dell’8 luglio 1992.L’assemblea nazionale si rivolge:-agli armeni del mondo con la richiesta di sostenere in una giusta lotta i loro fratelli e le loro sorelle in Armenia e in Artsakh;- alla leadership della Federazione russa, che sta svolgendo una importantissima missione di mantenimento della pace in Artsakh, affinchè non venga dato a nessuno motivo di speculare sui problemi emergenti come base per mettere in discussione la futura sicurezza del popolod ell’Artsakh;-alla leadership dei Co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce affinchè, indipendentemente dai disaccordi esistenti, vengano adottate misure per preservare l’unico formato per la risoluzione del conflitto del Karabakh attraverso il loro mandato internazionale.
(14 apr 22) ALTO COMANDO DIFESA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Araik Harutyunyan ha incontrato l’alto Comando dell’esercito di difesa. Durante l’incontro, Harutyunyan ha ascoltato il rapporto del comandante dell’Esercito di difesa Kamo Vardanyan sulla situazione operativo-tattica sulla linea di contatto, quindi è stato dettagliato sui recenti sviluppi della situazione politico-militare nella repubblica. Parlando di questioni di sicurezza, Harutyunyan ha osservato che tutti i programmi di difesa devono essere combinati con le funzioni delle forze di pace russe dispiegate ad Artsakh, aggiungendo che il compito principale rimane quello di garantire una vita pacifica e sovrana per il popolo di Artsakh.
(14 apr 22) EX PRESIDENTI – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Araik Harutyunyan ha incontrato il secondo e il terzo presidente della Repubblica dell’Artsakh Arkadi Ghukasyan e Bako Sahakyan. Sono state discusse le principali sfide interne ed esterne al Paese e le modalità per superarle. Si sono scambiati opinioni sull’impatto della situazione politico-militare regionale sul futuro dell’Artsakh e su possibili ulteriori azioni delle autorità.
(13 apr 22) IL PRESIDENTE A MARTAKERT – Il Capo dello Stato ha visitato Martakert e ha incontrato le autorità locali. Il Presidente ha riaffermato l’impegno delle autorità dell’Artsakh nella lotta per l’indipendenza e la costruzione dello stato della Repubblica dell’Artsakh sulla base del diritto dei popoli all’autodeterminazione e ha sottolineato che, parallelamente alle garanzie e alle attività del contingente di mantenimento della pace russo , il governo continuerà a migliorare i propri meccanismi di sicurezza e l’efficacia del sistema di protezione civile. Il Capo dello Stato ha anche toccato le questioni della sicurezza energetica e alimentare, rilevando che sono già in corso lavori per lo sviluppo dell’energia solare, per garantire l’uso razionale delle piccole centrali idroelettriche, delle foreste e di altre risorse naturali e dei terreni. Per Harutyunyan, secondo il programma delineato, verranno eseguiti i lavori di miglioramento delle strade subregionali e intracomunitarie.
(12 apr 22) SHUSHI OCCUPATA – Le autorità azere hanno convocato una sessione delle commissioni parlamentari nella città armena di Shushi, Artsakh, occupata dall’Azerbaigian.
(12 apr 22) IL PRESIDENTE AD ASKERAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha tenuto un incontro ad Askeran con i funzionari responsabili della regione, i leader della comunità e i residenti locali. All’ordine del giorno vi era la situazione militare e politica nell’Artsakh, così come le questioni legate alla sicurezza e socioeconomiche. Il Presidente ha riflettuto sull’imperativo di garantire la sicurezza alimentare e l’occupazione nelle attuali condizioni geopolitiche, sottolineando la necessità di compiere sforzi coerenti per intensificare il lavoro agricolo e per utilizzare efficacemente le terre incolte e tutte le possibili risorse economiche in generale.
(11 apr 22) MINISTRI DEGLI ESTERI – Il ministro degli Esteri dell’Armenia Ararat Mirzoyan ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri azerbaigiano Jeyhun Bayramov. Secondo il servizio stampa del ministero degli Esteri armeno, i ministri hanno avuto uno scambio di opinioni sulla demarcazione e la creazione di una commissione per la sicurezza delle frontiere, nonché i preparativi per i colloqui di pace e le questioni umanitarie. Bayramov ha commentando positivamente la sostanza del colloquio telefonico.
(11 apr 22) OMBUDSMAN ARTSAKH – Rappresentanti del difensore civico per i diritti umani dell’Artsakh (Ombudsman) hanno visitato le famiglie sfollate dal villaggio di Khramort nella regione di Askeran e che risiedono temporaneamente nel villaggio di Aygestan. I funzionari hanno osservato le condizioni di vita, il cibo e lo stato psicologico di queste famiglie, tra cui donne, bambini e anziani. Sono stati informati dei programmi pertinenti del governo dell’Artsakh volti a mitigare la loro situazione sociale e psicologica. L’Ufficio del difensore civico ha presentato i problemi registrati alle agenzie statali dell’ Artsakh.
(10 apr 22) 30° ANNIVERSARIO MARAGHA – Il ministero degli Esteri ha rilasciato un comunicato per ricordare il 30° anniversario del massacro di Maragaha. Tra l’altro si legge che “a seguito del massacro, circa 50 persone, tra cui 30 donne, furono torturate e brutalmente uccisi, e dozzine, per lo più donne e bambini, furono presi in ostaggio e il destino di 19 rimane sconosciuto fino ad oggi. L’assalto delle forze armate dell’Azerbaigian a Maragha non è stato causato da necessità militari ed era finalizzato esclusivamente alla presa del territorio e all’annientamento delle persone che vi abitano. Decine di residenti di Maragha sono stati uccisi per il solo motivo che erano armeni. Il massacro di Maragha, pianificato dalle autorità azere e da loro concepito anche come un atto intimidatorio, ha dimostrato i piani genocidi di Baku nei confronti dell’intera popolazione dell’Artsakh. (…) Il massacro di civili a Maragha è parte integrante della politica genocida sistematicamente perseguita dalle autorità azere da oltre 30 anni, a partire dai brutali pogrom di Sumgait fino ai crimini di guerra commessi durante i 44 giorni di aggressione armata del 2020“.
(9 apr 22) CONSIGLIO DEI MINISTRI – Oggi si è tenuta una riunione allargata del governo dell’Artsakh presieduta dal presidente Arayik Harutyunyan. “Siamo a favore di una pace stabile e duratura. Ma non possiamo contrattare per la richiesta del nostro popolo, rinunciando al diritto all’autodeterminazione”, ha affermato il presidente dell’Artsakh, aggiungendo che, date le nuove realtà geopolitiche, una serie di cambiamenti saranno essere inseriti secondo necessità all’ordine del giorno del governo. Secondo il presidente Harutyunyan, le discussioni con le forze politiche dell’Artsakh inizieranno nel prossimo futuro per formare un’agenda politica comune, che si baserà innanzitutto sui rischi previsti dalle sfide alla sicurezza esterna che l’Artsakh deve affrontare. “Non si tratta di formare un governo di coalizione. Ma ci rendiamo tutti conto che abbiamo bisogno di una forte unità interiore. Pertanto, esorto anche tutti i membri del governo, tutti i circoli della nostra società a stare l’uno con l’altro in modo da poter superare con successo i problemi di fronte al nostro stato e al nostro popolo“, ha affermato il presidente dell’Artsakh.
(8 apr 22) GRUPPO DI MINSK – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha affermato di non sapere come andrà a finire il futuro dei tre copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE. Durante un briefing con il suo omologo armeno Ararat Mirzoyan a Mosca, Lavrov ha affermato che la ragione di questa incertezza sono le posizioni di Stati Uniti e Francia. Secondo lui, la russofobia alimenta questo dato che i loro partner franco-americani stanno cercando di tagliare tutto ciò che è connesso con la Russia. “È un loro diritto, se sono pronti a sacrificare gli interessi del Karabakh e dell’intero Caucaso meridionale, se sono pronti a sacrificare gli interessi della parte armena in questo caso, allora è una loro scelta”, ha affermato. “Siamo impegnati per la risoluzione del conflitto del Karabakh, per l’adempimento di tutti gli accordi raggiunti a livello tripartito tra i leader di Armenia, Azerbaigian e Russia“, ha aggiunto Lavrov.
(8 apr 22) DIFESA AZERBAIGIAN – Il ministro della Difesa dell’Azerbaigian, Zakir Hasanov, ha ispezionato la prontezza al combattimento delle unità militari azere al confine con l’Armenia e l’Artsakh. Il ministro e la leadership del Ministero della Difesa dell’Azerbaigian hanno ispezionato una serie di postazioni militari situate a Kelbajar (Karvachar) e Lachin.
(8 apr 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una seduta del Consiglio di sicurezza con all’ordine del giorno le questioni relative alla situazione politico-militare nella repubblica, i recenti sviluppi in atto nella regione e il loro potenziale impatto sull’Artsakh. All’inizio dei lavori il ministro della Difea ha illustrato la situazione lungo la linea di contatto.
(7 apr 22) CONFINI DI STATO – Nell’odierno Consiglio di gabinetto il Primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, ha illustrato l’esito dell’incontro di Bruxelles. Riguardo al tema del confine tra Armenia e Azerbaigian, Pashinyan ha affermato che la posizione dell’Armenia è che esiste un confine de jure con l’Azerbaigian, quel confine è il confine esistente in epoca sovietica, il lavoro di demarcazione dovrebbe iniziare con questo record ed è necessario cercare di trovare soluzioni adottando misure parallele per garantire sicurezza e stabilità. “Ci sono territori dell’Armenia che sono sotto il controllo dell’Azerbaigian, ci sono territori dell’Azerbaigian che sono sotto il controllo dell’Armenia, e queste questioni devono essere risolte a seguito di negoziati, naturalmente, sulla base de jure comprovata protocolli, fatti di rilevanza giuridica. La Russia e l’Unione europea hanno espresso la loro disponibilità a fornire assistenza per il lavoro di delimitazione e demarcazione, e a questo proposito andremo avanti“, ha aggiunto Pashinyan.
(7 apr 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Nell’odierno Consiglio di gabinetto il Primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, ha illustrato l’esito dell’incontro di Bruxelles. Al riguardo ha anche affermato che un tema di discussione ha riguardato le questioni umanitarie. Il presidente del Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di liberare tutti i prigionieri. “Abbiamo anche discusso della possibilità di collaborare per scoprire la sorte di quelle persone che sono considerate scomparse. Vorrei ricordare che dopo le due guerre dell’Artsakh, abbiamo 985 persone di cui non si sa dove si trovino; 208 persone provengono dalla guerra dei 44 giorni [nell’autunno del 2020], 777 persone dalla prima guerra dell’Artsakh [nei primi anni ’90]. Dobbiamo continuare il lavoro volto a scoprire il loro destino“, ha detto il premier armeno.
Ma intanto il comunicato del ministero degli Esteri azerbaigiano ha fatto sparire la frase di Michel legata proprio alla questione dei prigionieri di guerra mentre il contenuto della nota del Presidente del Consiglio europeo è integralmente riportata sul sito web del ministero stesso.
(7 apr 22) DICHIARAZIONE DI MICHEL – Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha rilasciato una dichiarazione a seguito del secondo incontro trilaterale con il primo ministro Nikol Pashinyan dell’Armenia e il presidente Ilham Aliyev dell’Azerbaigian, a Bruxelles. La dichiarazione rileva, in particolare, che Michel “ha ribadito l’impegno dell’UE ad approfondire la sua cooperazione con l’Armenia e l’Azerbaigian per lavorare a stretto contatto per superare le tensioni e promuovere un Caucaso meridionale che sia sicuro, stabile, pacifico e prospero a beneficio di tutte le persone che vivono in la Regione.” La dichiarazione ha aggiunto che “i leader hanno anche discusso del ripristino delle infrastrutture di comunicazione/connettività tra Armenia e Azerbaigian in particolare e nel Caucaso meridionale più in generale“.
(6 apr 22) APPELLO DI 43 DEPUTATI EUROPEI – E’ stato reso noto che su iniziativa dei deputati al Parlamento europeo (eurodeputato) François-Xavier Bellamy e Loucas Fourlas, 43 eurodeputati di tutti i principali gruppi politici hanno indirizzato una lettera al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e all’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri Affari e politica di sicurezza Joseph Borrell, in vista dell’incontro Pashinyan-Aliyev a Bruxelles. I deputati hanno espresso le loro preoccupazioni per la politica dell’Azerbaigian di pulizia etnica contro la popolazione armena nativa del Nagorno-Karabakh/Artsakh. Hanno invitato la leadership dell’Unione Europea a utilizzare tutte le leve disponibili per fare pressione sull’Azerbaigian affinché fermi la sua politica aggressiva nell’Artsakh, ritiri immediatamente le sue forze militari nelle loro posizioni iniziali e fermi qualsiasi azione che potrebbe mettere in pericolo la popolazione indigena armena del Nagorno-Karabakh.
La lettera si riferisce in particolare alle provocazioni scatenate dall’Azerbaigian ad Artsakh nelle ultime settimane, come l’incursione delle forze armate azere nel villaggio armeno di Parukh, alla difficile situazione causata nel villaggio di Khramort, nonché all’azione umanitaria crisi nell’Artsakh a seguito del taglio delle forniture di gas da parte dell’Azerbaigian. I deputati concludono la loro lettera affermando che l’UE non può consentire la pulizia etnica nel suo vicinato.
(6 apr 22) TRILATERALE DI BRUXELLES – L’ncontro tra il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev è iniziato intorno alle 19 (ora di Bruxelles) ed è terminato dopo circa quattro ore e mezza di colloqui. Non è stato rilasciato alcun comunicato stampa dalle delegazioni ma fonti armene riferiscono che è stato raggiunto un accordo per la costituzione entro fine aprile di una commissione speciale incaricata di delimitare i confini tra i due Stati.
(6 apr 22) BABAYAN SU TRILATERALE DI BRUXELLES – Commentando il prossimo incontro tra il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev, il ministro degli Esteri dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) David Babayan ha dichiarato che ogni incontro è apprezzato nel Nagorno Karabakh, poiché Stepanakert ritiene che possano contribuire, in un modo o nell’altro, al mantenimento della stabilità e della pace nella nostra regione. Il ministro dell’Artsakh ha comunque consigliato di attendere i risultati di questo incontro e ha notato che la parte del Karabakh accoglierà favorevolmente il discorso volto a mantenere e rafforzare la stabilità regionale. “Tuttavia, noi del Karabakh percepiamo ogni giorno l’attuale politica dell’Azerbaigian. La vediamo e non notiamo alcun cambiamento, soprattutto in termini di comportamento anti-armeno di Baku“, ha sottolineato David Babayan.
(6 apr 22) INCONTRO PASHINYAN E MICHEL – Il primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, in visita di lavoro a Bruxelles, ha incontrato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Nel corso dell’incontro, gli interlocutori hanno toccato l’incontro trilaterale del Primo Ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan, del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel e del Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, previsto per le 19 ora locale. Il Primo Ministro armeno ha presentato la situazione nell’Artsakh a seguito delle recenti azioni delle unità azerbaigiane, questioni umanitarie e ha sottolineato la necessità di una risposta mirata da parte della comunità internazionale. Pashinyan e Michel hanno scambiato opinioni sull’attuazione degli accordi raggiunti nella riunione trilaterale tenutasi lo scorso 14 dicembre a Bruxelles. Hanno espresso la speranza che i colloqui trilaterali di oggi saranno efficaci, il che contribuirà alla stabilità e a una soluzione globale della questione. Nikol Pashinyan e Charles Michel hanno discusso anche le questioni dell’agenda bilaterale Armenia-UE, in particolare l’attuazione del piano di investimenti ed economico annunciato dall’UE per l’Armenia per un importo di 2,6 miliardi di euro.
(5 apr 22) USA SOLLECITANO LIBERAZIONE PRIGIONIERI – L’ambasciatore degli Stati Uniti in Armenia Lynne Tracy ha recentemente incontrato i parenti dei membri del servizio armeno che sono stati catturati nel 2020 e nel 2021, alcuni dei quali hanno ricevuto lunghe condanne da tribunali azeri, altri il cui destino è attualmente sconosciuto. Secondo una nota dell’ambasciata degli Stati Uniti in Armenia, “la discussione si è concentrata sulle questioni relative ai diritti umani, incluso il punto otto della dichiarazione trilaterale di cessate il fuoco di Armenia, Azerbaigian e Russia del novembre 2020 sullo scambio di prigionieri di guerra, ostaggi e altre persone detenute e cadaveri, e la Convenzione di Ginevra. Sollecitiamo il rilascio di tutti i prigionieri e maggiori sforzi per ottenere informazioni sul destino dei membri del servizio scomparsi, anche dagli anni ’90, prendendo atto del dolore delle famiglie che non conoscono la sorte o il destino dei loro cari”.
(4 apr 22) UNESCO – L’ambasciatore Christian Ter-Stepanian, delegato permanente dell’Armenia presso l’UNESCO, ha pronunciato un discorso durante l’odierna sessione plenaria del Comitato esecutivo dell’UNESCO, ha informato il ministero degli Affari esteri dell’Armenia. L’ambasciatore ha riflettuto sulle azioni provocatorie portate avanti dall’Azerbaigian in questi giorni, che violano i diritti vitali degli armeni dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), compreso il diritto all’istruzione e ha espresso preoccupazione per i bombardamenti delle infrastrutture civili armene da parte delle forze armate azere il 24 e 25 marzo, nonché per la loro infiltrazione nel villaggio di Parukh nel Nagorno-Karabakh, invitando la comunità internazionale ad adottare misure per prevenire il peggioramento della situazione nel Caucaso meridionale. Ter-Stepanian ha inoltre osservato che da più di un anno l’Azerbaigian sta bloccando lo svolgimento di una missione di esperti dell’UNESCO nel Nagorno-Karabakh per assistere sul posto alla distruzione del patrimonio culturale armeno e ad altri atti di vandalismo e al riguardo ha invitato il Direttore generale dell’UNESCO a continuare i suoi sforzi per inviare una missione di esperti indipendenti nel Nagorno-Karabakh e nelle aree circostanti.
(4 apr 22) ENTRATE FISCALI – Nel periodo gennaio-marzo 2022, le entrate e le tasse fiscali del bilancio statale sono state pari a 1 miliardo 825,3 milioni di dram armeni (circa 3.400.000 euro) con un aumento del 24% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Il 77% di tali entrate deriva da “grandi contributori”.
(1 apr 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Si è tenuto oggi un Consiglio di sicurezza allargato presieduto dal Capo dello Stato Harutyunyan. Nel suo intervento di apertura, il Presidente ha anzitutto osservato che il frequente svolgimento delle recenti sedute del Consiglio di Sicurezza è condizionato dalla situazione politico-militare nella repubblica, in particolare dagli sviluppi nella parte orientale dell’Artsakh. Toccando le azioni svolte e i piani futuri, il presidente Harutyunyan ha espresso il suo apprezzamento all’esercito di difesa, alle altre strutture di potere e ai volontari, che sono riusciti a svolgere i compiti prefissati in un breve periodo di tempo, sospendendo l’avanzata del nemico. Il presidente dell’Artsakh ha sottolineato che la vigilanza dovrebbe essere mantenuta ad un livello elevato fino a quando non sarà chiaro che l’Azerbaigian non ricorrerà più a tali provocazioni.”Proprio per questo motivo, in futuro faremo passi radicali e decisivi in termini di autodifesa“, ha affermato il presidente Harutyunyan.
(1 apr 22) LA BATTAGLIA DEL GAS – La presidenza della repubblica di Artsakh non prende sul serio la dichiarazione della società azerbaigiana Azerigaz sull’intenzione di ricostruire l’infrastruttura del gas naturale a Stepanakert e quindi non commenta in merito. Il rappresentante ufficiale della compagnia Azerigaz, Teymur Jafarov, aveva dichiarato che avrebbero intenzione di ricostruire l’infrastruttura del gas naturale nella capitale dell’Artsakh, Stepanakert. Aveva aggiunto che “alcuni lavori sono già stati eseguiti” sul gasdotto che porta a Stepanakert. Il 27 marzo, tuttavia, l’Artsakh Information Center aveva rilasciato una dichiarazione in cui osservava che il gas naturale entra nell’Artsakh solo attraverso un gasdotto, che proviene dall’Armenia. “La ricezione e la distribuzione del gas naturale dal suddetto gasdotto ai suoi abbonati è effettuata da Artsakhgaz CJSC. Pertanto, la compagnia petrolifera statale azerbaigiana SOCAR o la sua controllata Azerigaz (…) non possono avere nulla a che fare con il processo di fornitura di gas [naturale] della Repubblica dell’Artsakh“, aveva aggiunto, in particolare, la società Artsakhgaz nella rispettiva dichiarazione.