(31 mar 21) IL PRESIDENTE A MARTUNI – il presidente Arayik Harutyunyan ha effettuato una visita di lavoro nella regione di Martuni e ha incontrato i residenti della città di Martuni e diverse altre comunità. Nelle sue osservazioni, il presidente ha accennato alla necessità di superare i problemi di sicurezza e sociali e di sviluppare l’economia. Inoltre, il presidente ha sottolineato che il ripristino dell’integrità territoriale dell’Artsakh in modo politico – e almeno entro i confini dell’ex Oblast autonoma del Nagorno-Karabakh – è all’ordine del giorno delle autorità dell’Artsakh.

(31 mar 21) ERDOGAN VUOLE VISITARE SHUSHI – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan intende visitare la città di Shushi, passata sotto il controllo azero a seguito della recente aggressione militare scatenata contro Artsakh da parte di Azerbaigian e Turchia. Intervenendo al vertice del Consiglio di cooperazione degli Stati di lingua turca, Erdogan ha affermato che “è importante continuare a sostenere l’Azerbaigian con tutti i mezzi per il rilancio e la conservazione delle strutture turche in Karabakh”. “Speriamo di visitare Shushi nel prossimo futuro dopo il Ramadan, dove potremo sentire il nuovo respiro della vacanza”, ha aggiunto Erdogan.

(31 mar 21) REPORT USA CONFERMA PARTECIPAZIONE TURCA – Mell’edizione 2020 del “Country Reports on Human Rights Practices”, il Dipartimento di Stato americano ha confermato la partecipazione della Turchia alla guerra di 44 giorni scatenata dall’Azerbaigian contro gli armeni dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) nell’autunno 2020. Nella sezione dedicata all’Armenia, il Dipartimento di Stato ha affermato che l’Azerbaigian, “con il sostegno turco”, ha preso il controllo di quattro territori che circondano il Nagorno-Karabakh, mentre un accordo di cessate il fuoco mediato dalla Russia ha portato al trasferimento pacifico del controllo su tre territori aggiuntivi all’Azerbaigian. Il Dipartimento di Stato ricorda inoltre che lo status finale del Nagorno-Karabakh è stato l’argomento dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE (Stati Uniti, Francia, Russia) dal 1995.

(31 mar 21) MORTOI TER-TADEVOSYAN – Il generale Arkady Ter-Tadevosyan si è spento questa mattina al centro medico di Erebuni in Armenia dove era ricoverato da alcuni giorni. Nato a Tbilisi nel 1939, insignito del titolo di “Eroe di Artsakh”, è stato uno degli artefici della liberazione di Shushi nel 1992. Nel 1988 si è unito alla lotta di liberazione dell’Artsakh e ha partecipato attivamente al processo di addestramento militare dei volontari di guerra.

(30 mar 21) AGGIORNATA LISTA DEI CADUTI – Altri 78 nominativi sono stati aggiunti alla lista dei militari armeni caduti nella difesa dell’Artsakh. Il numero totale è ora di 2.702.

(30 mar 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 64 test COVID-19 sono stati condotti ieri e sono stati confermati due nuovi casi di coronavirus. Al momento, 21 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Dall’inizio della pandemia sono stati confermati 2.479 casi su 21.931 test condotti.

(30 mar 21) INDAGINI SU MAPPE AI TURCHI – Risulta ufficialmente avviato oggi un procedimento penale relativo alla consegna delle mappe dei campi minati di Artsakh ai servizi speciali turchi da parte della ONG Halo Trust. Detto procedimento penale è stato avviato in relazione a un rapporto dei media dell’11 marzo secondo secondo il quale l’HALO Trust avrebbe consegnato le mappe dei campi minati in Artsakh ai servizi speciali turchi durante la recente guerra di 44 giorni. Halo Trust ha smentito ma le indagini sono in corso.

(29 mar 21) OMBUDSMAN SU NUOVO ATTO AZERO – Il difensore dei diritti umani dell’Artsakh Gegham Stepanyan ha chiesto conferme riguardo il greve episodio avvenuto la sera precedente allorche un’auto che trasportava i corpi dei militari armeni uccisi è stata oggetto di un lancio di sassi che hanno causato la rottura dei vetri. Il difensore civico per i diritti umani Artsakh ha contattato il conducente dell’auto. Secondo quest’ultimo, l’incidente è avvenuto a circa due chilometri dalla sottostazione elettrica “Shushi” alla città di Berdzor (Shushi-Lisagor). A causa della fitta nebbia, l’autista non ha visto l’attaccante, ma, secondo lui, i colpi sono stati sferrati dalla parte anteriore, il che riduce la probabilità di danni causati all’auto a causa della caduta di massi. Considerando che l’incidente è avvenuto non lontano dalla città di Shushi, è molto probabile che gli azeri abbiano lanciato pietre contro l’auto. Se fosse confermato ciò, si tratterebbe del secondo caso in pochi giorni che vede l’Azerbaigian violare gravemente la dichiarazione trilaterale fatta al più alto livello politico,e minacciare l’incolumità fisica e la proprietà dei cittadini dell’Artsakh e dell’Armenia. Si deve al riguardo sottolineare che l’auto trasportava i corpi dei militari morti, cioè svolgeva una funzione umanitaria.

(29 mar 21) CONTINUANO LE RICERCHE – La ricerca dei resti di militari, volontari o riservisti morti durante le recenti ostilità e di coloro che sono ancora dispersi sono continuate oggi in Artsakh, questa volta in direzione del villaggio di Sghnakh nella regione di Askeran e hanno portato al ritrovamento dei resti di un corpo. Dalla fine della guerra sono stati recuperati 1524 corpi.

(29 mar 21) NUOVA EDILIZIA RESIDENZIALE – Nuovi edifici residenziali sono in costruzione e progettazione nel paese di Karmin Shuka (“Mercato rosso”) secondo quanto riferisce il ministero dell’Artsakh dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture. Il progetto prevede 150 nuovi edifici. Molti abitanti di villaggi vicini hanno deciso di trasferirsi a Karmin Shuka dove c’è una scuola, l’asilo nido nonché un presidio sanitario.

(28 mar 21) FERITI DI GUERRA – Il numero totale di feriti e malati nelle parte armena durante la resistenza all’aggressione dell’Azerbaigian nel settembre-novembre 2020 è stato di 11.000 secondo quanto oggi ha riferito il colonnello Gegham Pashikyan, vice capo del dipartimento medico militare del Ministero della Difesa. Il 55% sono lesioni lievi. Il 36% è moderatamente ferito. Il 7% è rimasto gravemente ferito mentre un 2% è rimasto ferito in modo estremamente grave. Durante le ostilità, sono stati effettuati 664 voli di rianimazione, 440 voli in elicottero per evacuare feriti e malati e sono stati eseguiti oltre 5.000 interventi chirurgici, di cui oltre 500 in anestesia generale. Il capo del dipartimento, Sahak Ohanyan, dal canto suo ha invece confermato che tutti i militari in azione erano equipaggiati con dispositivi medici di primo soccorso e non si è registrata alcuna carenza di medicinali.

(28 mar 21) NUOVO VIDEO SU VANDALISMO AZERO – In rete circola un nuovo video di vandalismo di soldati azeri (anche con mostrina turca) nella chiesa di surp Yeghishe apostolo (edificata tra il 1892 e il 1898) nel villaggio di Mataghis occupato nel corso della guerra. L’ombudsman ha rilasciato un comunicato di protesta. Dentro la chiesa i soldati azeri Quando nella chiesa, gli azeri dicono “Questo appartiene agli armeni, qui tutto è armeno, abbiamo strappato tutto”.

(26 mar 21) INCONTRO PRESIDENTE – Il presidente dell’Artsakh ( Arayik Harutyunyan ha avuto oggi un incontro a Yerevan con i capi e gli abitanti di diversi villaggi delle regioni di Hadrut e Kashatagh occupati dall’Azerbaigian. Durante l’incontro sono stati discussi i problemi abitativi dei cittadini rimasti senza casa dopo la recente guerra e molte altre questioni sociali. Il Capo dello stato ha sottolineato che si stanno compiendo tutti gli sforzi per fornire soluzioni ai problemi sociali urgenti dei cittadini sfollati il prima possibile. In questo contesto, Harutyunyan ha ricordato che lui e il governo dell’Armenia hanno recentemente raggiunto un accordo per avviare attività per compensare le proprietà immobiliari e mobili che i cittadini hanno perso durante la guerra.

(26 mar 21) COLLOQUIO PUTIN-PASHINYAN – Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin e il primo ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan hanno tenuto colloqui telefonici su iniziativa della parte armena, come riportato sul sito ufficiale del Cremlino. “Durante la discussione sulla situazione intorno al Nagorno-Karabakh, con soddisfazione, le parti hanno affermato che la situazione nella regione è diventata stabile e rimane calma in generale. Le parti hanno scambiato opinioni sulle attuali questioni di cooperazione bilaterale, hanno posto l’accento sul settore energetico e la lotta al coronavirus e hanno deciso di continuare i loro contatti in futuro “, si legge nel comunicato stampa del Cremlino.

(26 mar 21) AZERBAIGIAN AMMETTE DISTRUZIONE CHIESA – Sorpreso dal reportage della BBC sulla chiesa armena distrutta nella regione di Jrakan (Jabrayil) il governo azero ha negato che sia stato commesso un “crimine culturale” sostenendo invece che la distruzione era motivata dal fatto che la chiesa non apparteneva alla storia culturale della regione. Questa affermazione si adatta perfettamente alla tendenza azera di “albanizzare” o distruggere i monumenti armeni. Con la stessa logica, domani, ad esempio, la distruzione di Amaras o della chiesa di St. Ghazanchetsots può essere spiegata da Baku affermando che “non possono essere considerate una parte della storia culturale”.

(26 mar 21) AGGIORNAMENTO COVID – Ieri in Artsakh sono stati condotti in totale 52 test COVID-19 e da cui sono stati confermati sette nuovi casi di coronavirus. Al momento, 28 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti 4.320 test sul coronavirus e 583 di questi sono risultati positivi. Dall’inizio della pandemia sono stati confermati 2.467 casi di COVID-19 e sono stati condotti finora in Artsakh 21.768 test sul coronavirus .

(25 mar 21) APPELLO DELL’OBUDSMAN – Il difensore dei diritti umani dell’Artsakh ha rilasciato la seguente dichiarazione sulla distruzione della chiesa di surp Zoravor Astvatsatsin a Mekhakavan da parte dell’Azerbaigian: “Il video realizzato dal canale britannico della BBC documenta chiaramente la distruzione della chiesa armena di Surp Zoravor Astvatsatsin a Mekhakavan da parte dell’Azerbaigian. Questo è uno degli esempi eclatanti di vandalismo contro il patrimonio culturale armeno di cui abbiamo sempre parlato, soprattutto dai tempi dell’aggressione azero-turca contro l’Artsakh nell’autunno del 2020. La distruzione della chiesa di surp Zoravor Astvatsatsin, la cattedrale di San Salvatore Ghazanchetsots e la chiesa di surp Hovhannes Mkrtich a Shushi, la chiesa di surp Astvatsatsin del villaggio di Tsakuri nella regione di Hadrut e il vandalismo contro i monumenti culturali armeni nelle aree sotto il controllo azero mette sotto un pericolo reale e indiscutibile per l’esistenza della secolare cultura armena in quelle zone. La Convenzione dell’Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato, sottolinea che il danno ai beni culturali appartenenti a qualsiasi persona significa un danno al patrimonio culturale di tutta l’umanità. Pertanto, in tali condizioni, la risposta inappropriata della comunità internazionale ai crimini in atto è incomprensibile. Convinto che la protezione della proprietà culturale non possa essere lasciata fuori dall’agenda legale della società civile, il Difensore civico per i diritti umani dell’Artsakh invita ancora una volta la comunità internazionale ad adottare misure urgenti per la protezione del patrimonio culturale armeno nei territori sotto il controllo azero“.

(25 mar 21) INCONTRO HARUTYUNYAN CON AYVAZIAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato a Yerevan il ministro degli Esteri dell’Armenia Ara Ayvazian. Durante l’incontro è stato fatto un riferimento dettagliato alle misure volte a risolvere i problemi umanitari e socio-economici causati dall’aggressione azero-turca contro l’Artsakh. In questo contesto, le parti hanno sottolineato il buon funzionamento delle istituzioni internazionali specializzate sul campo. Discutendo questioni che necessitano di una soluzione urgente, Harutyunyan e Ayvazian hanno scambiato opinioni sulle misure volte al rimpatrio dei prigionieri di guerra armeni e dei detenuti civili, valutando i tentativi dell’Azerbaigian di politicizzare tale questione come inammissibili. Le parti hanno sottolineato la necessità di una soluzione finale al conflitto azerbaigiano-Karabakh sotto gli auspici del formato dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE. È stato sottolineato il diritto del popolo dell’Artsakh all’autodeterminazione e al riconoscimento dei propri diritti alla sicurezza per un’equa soluzione del conflitto.

(25 mar 21) HARUTYUNYAN INCONTRA PASHINYAN – Il Primo Ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan e il Presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan hanno presieduto oggi a Yerevan una consultazione con la partecipazione dei capi delle agenzie responsabili del governo armeno. Il presidente dell’Artsakh ha ringraziato il governo dell’Armenia per il sostegno dato alla popolazione e ha ricordato che oggi circa 120.000 persone vivono in Artsakh. Ha altresì evidenziato come il principale problema sia quello della casa.

(25 mar 21) NUOVO OMBUDSMAN – L’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha tenuto oggi la sua regolare sessione plenaria durante la quale, tra le altre questioni, è stato eletto il nuovo Difensore dei diritti umani. La fazione “Partito Democratico dell’Artsakh” dell’Assemblea Nazionale ha nominato qresponsabile dell’Ufficio del Difensore dei Diritti Umani Gegham Stepanyan per la carica di Difensore dei Diritti Umani, e Stepanyan è stato eletto con 22 voti “favorevoli” e 8 voti “contrari”.

(25 mar 21) RICERCA SCOMPARSI – Oggi le operazioni di ricerca condotte nel settore Shushi-Lisagor non hanno portato ad alcun rinvenimento di resti. Rimane il numero di 1518 corpi recuperati dalla fine della guerra.

(25 mar 21) CONFERMATA DISTRUZIONE CHIESA – Un reportage della BBC conferma la distruzione della chiesa di Nostra Signora di Dio nei pressi di Jrakan (Jabrayil). Il gioprnalista Fisher della televisione britannica ha potuto constatare che la chiesa è stata rasa al suolo e le sue rovine portate via. L’idea di costruire questa chiesa è nata nel 2012 da padre Gevorg Abyan, il pastore dell’unità militare di Mekhakavan, e la chiesa è stata consacrata nel 2017. Durante la guerra era circolato un video che mostrava un miliziano jihadista arrampicato sul campanile intonare invocazioni ad Allah.

(25 mar 21) RIFUGIATI IN ARMENIA – Durante l’odierna riunione di gabinetto, il governo dell’Armenia ha modificato il suo programma di rimborso delle spese a supporto dei cittadini adulti dell’Artsakh temporanemanete ospitati in Armenia a causa della perdita dei loro beni immobili a casua della guerra; il programma di assistenza, operativo da dicembre, è stato prorogato di altri tre mesi e interessa circa 7000 persone che ricevono mensilmente 45000 dram ciascuna (circa 90 euro). Il numero totale di residenti in Artsakh inclusi in questo programma è di 15mila. Inoltre un altro programma prevede il rimborso delle spese di coloro che alloggiano temporaneamente in hotel, mentre altri sono ospitati in istituzioni statli che coprono le spese di alloggio. Complessivamente in Armenia si trovao al momento tra i 25 e i 30.000 residenti dell’Artsakh che a piccoli gruppi stanno continuando a tornare nel loro Paese, stabilendosi sopratutto in aree rurali.

(24 mar 21) FERITI DI GUERRA – Il ministro del Lavoro e degli affari sociali dell’Armenia Mesrop Arakelyan ha detto oggi in parlamento che quasi 1.000 militari sono stati classificati in varie categorie di disabilità dopo la guerra in Nagorno Karabakh. Il ministro ha affermato che l’esame medico-sociale dei militari feriti durante la guerra è attualmente nella fase finale e che esiste già un primo quadro della situazione. Sulla base dell’esame di esperti, quasi 500 cittadini (1° e 2° gruppo di disabilità) hanno subito lesioni gravi e su questi 500 cittadini, 150 rientrano nella prima categoria di disabilità. “Circa 120 militari hanno bisogno di protesi, quasi 500 hanno ricevuto lesioni insignificanti e saranno classificati o sono già stati classificati nella terza categoria di disabilità“, ha detto Arakelyan, aggiungendo che i cittadini riceveranno protesi in gruppi e a seconda del tipo di amputazione. nel futuro prossimo.

(24 mar 21) PERDITE DI GUERRA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato oggi una consultazione di lavoro per discutere il risarcimento per la perdita di proprietà mobili e immobili che i cittadini hanno subito durante la recente guerra. Il Capo dello Stato ha affermato che, nel complesso, ci sono molte perdite e, a questo proposito, le azioni future dei cittadini devono essere in linea con il potenziale del governo. Il presidente Harutyunyan ha incaricato i capi delle agenzie governative autorizzate di precisare nuovamente i danni alla proprietà subiti dai cittadini e finalizzare le proposte sulle modalità di risarcimento.

(24 mar 21) AGGIORNAMENTO COVID – Martedì in Artsakh sono stati condotti un totale di 118 test COVID-19 e da cui sono stati confermati sette nuovi casi di coronavirus. Al momento, 20 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Quest’anno in Artsakh sono stati condotti in totale 4.187 test sul coronavirus di cui 566 di questi sono risultati positivi.

(23 mar 21) APPELLO A ONU E UNESCO – Il presidente del parlamento dell’Artsakh, Artur Tovmasyan, ha indirizato un appello al Segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, al Direttore generale dell’UNESCO Audrey Azoulay, al Rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE Andrzej Kasprzyk e al Consiglio mondiale delle chiese sottolineando la crescente minaccia al patrimonio culturale e religioso armeno nei territori dell’Artsakh soggetti all’occupazione militare dell’Azerbaigian durante la guerra scatenata dall’Azerbaigian contro la Repubblica dell’Artsakh il 27 settembre 2020 e a seguito della dichiarazione trilaterale del 10 novembre 2020 sul cessate il fuoco completo e la cessazione di tutte le ostilità nell’area del conflitto.

(23 mar 21) ANCORA POLEMICHE SULL’ISKANDER – In una conferenza stampa, Movses Hakobyan (ex Capo di stato maggiore dell’esercito dell’Armenia nonchè ex ministro della Difesa dell’Artsakh) ha dichiarato che solo il nemico può fornire informazioni sull’esito dei lanci di missili Iskander da parte dell’Armenia. Il premier Pashinyan aveva sostenuto che gli Iskander erano esplosi solo al 10% del loro potenziale. Secondo Hakobyan, l’area in cui è stato utilizzato il sistema missilistico Iskander non è ben visibile da lontano; inoltre, il giorno del suo utilizzo era nuvoloso, il che influisce anche sulla visibilità. “La [cosa] più importante è il danno causato dalle esplosioni, che solo l’avversario può dire, se non abbiamo ripreso quei territori in seguito. Non abbiamo ripreso l’area in cui [l’Iskander] è stato utilizzato, e [quindi ] non possiamo registrare i risultati. Solo l’Azerbaigian avrebbe potuto informare il primo ministro [dell’Armenia] dei risultati” ha detto Hakobyan.

(22 mar 21) ELEZIONI AMMINISTRATIVE – Il Consiglio di sicurezza dell’Artsakh ha ospitato oggi una riunione di lavoro imperniata sullo svolgimento di elezioni anticipate degli organi di autogoverno locali, i cui poteri sono stati prematuramente terminati per decisione del governo. Tra i partecipanti c’erano rappresentanti dei partiti politici rappresentati nell’Assemblea nazionale dell’Artsakh, il presidente della Commissione elettorale centrale Siran Avetisyan, il ministro della giustizia Karen Danielyan e il vice ministro dell’amministrazione territoriale e delle infrastrutture Hamlet Apresyan. I partecipanti alla consultazione hanno scambiato opinioni ed espresso le loro posizioni sull’organizzazione di elezioni anticipate degli organi di autogoverno locale. Hanno considerato un successo la prima discussione sullo svolgimento di elezioni anticipate e hanno espresso la volontà di continuare le discussioni sostanziali e di redigere raccomandazioni pertinenti.

(22 mar 21) NUMERO CADUTI – Il ministero della Difesa dell’Artsakh ha aggiunto altri 192 nomi alla lista dei caduti in guerra. Il totale dei soldati rimasti uccisi nel conflitto sale dunque a 2.624.

(22 mar 21) RICORDATO POGROM DI SHUSHI – Nel 101° anniversario del pogrom di Shushi il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato un comunicato nel quale sottolinea la politica genocidiaria degli azeri coltivata nel 1920 e perseguita ancora oggi. “Gli armeni dell’Artsakh non accetteranno mai la perdita di Shushi. Shushi era, è e sarà parte integrante dell’Artsakh, e tutto sarà fatto per liberare i territori occupati della Repubblica e ripristinare la giustizia storica” si legge nel comunicato di Stepanakert.

(21 mar 21 SFOLLATI DALL’ARTSAKH – Sarebbero, secondo la sede operativa della repubblica di Artsakh in Armenia, 6.306 famiglie (24.456 persone) residenti temporaneamente in Armenia dopo essere state sfollate dall’Artsakh alla data del 15 marzo. Queste le provenienze secondo le regioni: 2.720 famiglie (10.329 persone) dalla regione di Kashatagh, 2.388 famiglie (8.579 persone) dalla regione di Hadrut, 540 famiglie (2.772 persone) dalla regione di Shahumyan, 410 famiglie (1.632 persone) da Shushi, 96 famiglie (424 persone) dalla regione di Martuni, 95 famiglie ( 411 persone) dalla regione di Askeran e 57 famiglie (309 persone) dalla regione di Martakert, Totale: 6.306 famiglie (24.456 persone).

(20 mar 21) AGGIORNAMENTO CORONAVIRUS – Sette nuovi casi di infezione Covid 19 sono stati registrati in Artsakh portando il numero complessivo dei contagiati dall’inizio della pandemia a 2432 casi.

(19 mar 21) CONSEGNATI ALTRI RESTI– Le autorità azere hanno consegnato i resti di altri 15 soldati amreni caduti in guerra. Il numero complessivo dei ritrovamenti nei territori ora occupati è di 1518.

(19 mar 21) HUMAN RIGHT WATCH – Giunge oggi una forte condanna da parte dell’organizzazione internazionale all’Azerbaigian. Le forze azere hanno abusato dei prigionieri di guerra armeni durante il conflitto del Nagorno Karabakh del 2020, sottoponendoli a trattamenti crudeli e degradanti e torture sia quando sono stati catturati, sia durante il loro trasferimento, sia mentre erano detenuti in varie strutture di detenzione. Le autorità azere dovrebbero indagare su tutte le accuse di maltrattamenti e ritenere i responsabili a renderne conto. L’Azerbaigian dovrebbe anche rilasciare immediatamente tutti i prigionieri di guerra e civili detenuti rimanenti e fornire informazioni sul luogo in cui si trovano i militari e i civili la cui situazione è sconosciuta ma che sono stati visti l’ultima volta nella custodia azera.

(18 mar 21) REINSEDIAMENTI – A partire da lunedì scorso è stato avviato un processo di reinsediamento di 35 famiglie (180 persone) in nuove località dell’Artsakh. Con i capi famiglia sono stati compiuti sopralluoghi per l’individuazione delle aree.

(18 mar 21) RIFUGIATI DA AZERBAIGIAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto oggi un gruppo di rifugiati armeni deportati dall’Azerbaigian e ha toccato le questioni sociali e di altro tipo che devono affrontare i rifugiati armeni.

(18 mar 21) BIDEN SCRIVE AD ALIYEV – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto al presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev che la sua amministrazione è disposta a lavorare con Baku per “affrontare le preoccupazioni di sicurezza comune e la riconciliazione regionale“. In un messaggio di congratulazioni di Nowruz inviato ad Aliyev, Biden ha detto che “questo periodo di rinnovamento è un’opportunità per riaffermare la nostra cooperazione e impegno per la pace”, secondo l’agenzia di stampa Trend. “La mia amministrazione lavorerà con l’Azerbaigian per affrontare i problemi di sicurezza comune e la riconciliazione regionale“, ha detto il presidente degli Stati Uniti. “In qualità di copresidente del Gruppo OSCE di Minsk, restiamo impegnati ad aiutare le parti a trovare una soluzione pacifica e duratura del conflitto del Nagorno-Karabakh e a promuovere la riconciliazione tra Armenia e Azerbaigian per garantire un futuro prospero e pacifico“.

(18 mar 21) PRESIDENTE DELL’OSCE – Il Presidente in esercizio dell’OSCE, il Ministro degli esteri svedese Ann Linde, ha completato la sua visita di lavoro in Armenia. Durante il viaggio, Linde ha sottolineato l’importanza di compiere progressi nella risoluzione delle questioni nel contesto del conflitto del Nagorno Karabakh in conformità con i principi dell’OSCE, sottolineando, in particolare, la necessità di rispettare il diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario e i diritti umani. In questo contesto, Linde ha sottolineato la necessità di attuare pienamente la dichiarazione tripartita di cessate il fuoco del 10 novembre, anche per quanto riguarda i detenuti. Ha inoltre sottolineato la necessità di sforzi per creare fiducia e accesso senza ostacoli da parte degli attori internazionali sul campo.

(17 mar 21) RICERCHE INFRUTTUOSE – Le squadre di ricerca hanno dovuto interrompere le ricerche nella zona di Jrakan (Jabrayil) in quanto al suolo uno strato di neve rendeva impossibile scoprire resti di soldati caduti.

(17 mar 21) COMBATTENTI IN GUERRA – Il governo ha approvato la procedura per la concessione dello status di “partecipante alle ostilità” ai partecipanti alla difesa dell’Artsakh (Nagorno Karabakh), e ha istituito una commissione interdipartimentale che si occupa della questione di questo status, guidata dal Vice Segretario del Consiglio di sicurezza Samvel Shahramanyan. Inoltre, è stato istituito presso la sede del Consiglio di Sicurezza un gruppo di lavoro per ricevere i rispettivi documenti da sottoporre alla predetta Commissione interdipartimentale e, se necessario, per fornire consulenze.

(17 mar 21) ALTRI CASI COVID – Ieri in Artsakh sono stati condotti in totale 62 test COVID-19 e da cui sono stati confermati dieci nuovi casi di coronavirus secondo quanto comunicato dal ministero della Salute. Al momento, 13 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19.

(17 mar 21) PARLAMENTO EUROPEO CONDANNA TURCHIA – Il Parlamento europeo ha fermamente condannato l’uso di mercenari siriani nei conflitti in Libia e Nagorno Karabakh, in violazione del diritto internazionale. In una risoluzione sul conflitto siriano, il Parlamento europeo chiede anche alla Turchia di ritirare le sue truppe dalla Siria settentrionale che occupa illegalmente al di fuori di qualsiasi mandato delle Nazioni Unite.

(16 mar 21) SUPERATA QUOTA 1500 – Altri tre corpi ritrovati nelle regioni sud-orientali dell’Artsakh. Il numero dei resti recuperati sale dunque a 1502.

(16 mar 21) BABAYAN A YEREVAN – Il ministro degli Esteri Davit Babayan è a Yerevan dove nella giornata odierna si è incontrato con il ministro della Difesa dell’Armenia Vagharshak Harutyunyan. Durante l’incontro, gli interlocutori hanno discusso diverse questioni relative alla garanzia della sicurezza nell’Artsakh, alla sicurezza regionale e all’attuazione della missione di mantenimento della pace. I ministri hanno anche toccato questioni umanitarie e hanno sottolineato la necessità di intensificare gli sforzi per la rimozione dei corpi dei militari deceduti e il rilascio di tutti i prigionieri di guerra e gli ostaggi.

(16 mar 21) MUNICIPALITA’ DI YEREVAN – Durante la sessione odierna, il Consiglio degli anziani di Yerevan ha adottato una decisione con la quale ha fissato privilegi (sotto forma di aliquota zero per le tasse locali) per i bambini che si sono trasferiti dal Nagorno Karabakh dopo la guerra nel 2020 e vanno agli asili di Yerevan. Con un’altra decisione, i militari armeni che sono diventati disabili durante la guerra in Nagorno Karabakh, così come le persone i cui veicoli sono rimasti sotto il controllo dell’Azerbaigian o sono diventati inutilizzabili a seguito delle ostilità, saranno esentati dalla tassa locale per i veicoli.

(16 mar 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 27 test COVID-19 sono stati condotti lunedì in Artsakh e sono stati confermati quattro nuovi casi di coronavirus. Al momento, 11 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Karabakh per COVID-19. Finora in Karabakh sono stati registrati 2.412 casi di COVID-19 e sono stati condotti 21.203 test sul coronavirus.

(15 mar 21) NUOVA LISTA CADUTI – Ulteriori 96 nomi sono stati aggiunti alla lista ufficiale dei soldati armeni caduti in guerra portando il numero totale a 2.432.

(15 mar 21) TERRENI AGRICOLI – Hrach Berberian, presidente dell’Unione Agraria-Contadina dell’Armenia, ha dichiarato che a seguito della guerra sono andati persi circa 1.300 ettari di melograni, circa 300 ettari di barbabietola, vaste aree a vigneto, circa 250 ettari di cipolle nonchè 100.000 tonnellate di grano.

(15 mar 21) PRESIDENTE OSCE – Il presidente dell’Osce in carica signora Ann Linde, arriverà in serata in Armenia dopo essere stata in Azerbaigian. Nella giornata di domani sono previsti colloqui isttituzionali incentrati sulla questione del Nagorno Karabakh.

(15 mar 21) AZERBAIGIAN SU PRIGIONIERI – Nel corso di un breafing nell’ambito della visita del Presidente dell’Osce in carica, ministro degli Esteri della Svezia signora Ann Linde, l’Azerbaigian ha rinnovato la propria indisponibilità a rilasdciare i prigionieri armeni in violazione degli accordi del novembre scorso. Per il governo azero, le decine di militari catturati nelle settimane successive alla fine del conflitto sono “sabotatori e terroristi” e in quanto tali non intende liberarli.

(15 mar 21) AMBASCIATORE ITALIANO IN ARMENIA – Finalmente, dopo cinque mesi di “sede vacante”, l’Italia ha nominato un nuovo ambasciatore italiano in Armenia. Si tratta di Antonio Di Riso, classe 1965, dal 2017 ambasciatore in Costa d’Avorio.

(15 mar 21) RICERCA CORPI – Nuove nevicate nel fine settimana hanno costretto le squadre di ricerca a sospendere le operazioni programmate per oggi dopo due giorni di interruzione causa maltempo.

(14 mar 21) CIMITERO DELLA FRATELLANZA – La municipalità diu Stepanakert ha avviato i lavori di costruzione di una nuova sezione del cimitero “della fratellanza” dove saranno sepolti i martiri della guerra del 2020. Questa decisione è stata presa, riferiscono i funzionari dell’amministrazione, anche per sollevare le famiglie dall’impegno economico della tumulazione in quanto tutte le lapidi saranno a carico della città.

(13 mar 21) LOS ANGELES – La municipalità della celebre città californiana ha dichiarato il 9 novembre “Giornata del ricordo delle vittime dell’aggressione azera in Artsakh”. Contemporaneamente ha sospeso l’accordo di gemellaggio con Shushi fin tanto che la città sarà occupata dagli azeri.

(13 mar 21) NUOVI ALLOGGIAMENTI PER I RUSSI – Al fine di migliorare le condizioni per il dispiegamento del personale militare del contingente di mantenimento della pace russo in Nagorno-Karabakh, gli specialisti della logistica del Ministero della Difesa russo hanno eretto un’altra città modulare a blocchi per 60 posti nei pressi di Askeran. Questa è la nona città di questo tipo costruita per il personale militare del contingente di mantenimento della pace. La costruzione di insediamenti modulari a blocchi consente di creare condizioni di vita confortevoli per il personale.

(13 mar 21) SOSPESE RICERCHE – Causa maltempo, sono sospese nel fine settimana le ricerche dei corpi dei caduti. Riprenderanno il 15 marzo meteo permettendo.

(13 mar 21) REGIONE DI HADRUT – “Non rinunciamo alla regione di Hadrut. Continueremo la nostra lotta attraverso negoziati pacifici in modo da poter almeno riconquistare i territori dell’oblast autonomo del Nagorno-Karabakh che erano stati persi“. Così ha dichiarato il presidente Arayik Harutyunyan.

(12 mar 21) LINGUA RUSSA – Secondo le informazioni del quotidiano Zhoghovurd, la questione degli emendamenti alla legge sulla lingua rimane accesa in Artsakh. Il fatto è che l’opposizione parlamentare non è favorevole a stabilire la lingua russa come lingua ufficiale nell’Artsakh, come lo è l’armeno. Secondo l’opposizione, la legge non dovrebbe definire il russo come seconda lingua ufficiale, ma dovrebbe solo informare che il russo può essere usato, insieme all’armeno, anche nell’Artsakh. Il governo dell’Artsakh ha già dato una conclusione positiva alla bozza di legge e l’ha inviata al Comitato permanente per la scienza, l’istruzione, la cultura, la gioventù e lo sport dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh. Secondo indiscrezioni, i parlamentari dell’opposizione proporranno che la versione per loro accettabile sia iscritta all’ordine del giorno del parlamento. Altrimenti voteranno contro il disegno di legge.

(12 mar 21) HALO TRUST – Ieri, diverse agenzie di stampa armene hanno diffuso la dichiarazione del rappresentante generale del presidente dell’Artsakh Boris Avagyan, che ha aveva accusato la ONG Halo Turst di aver passato alla Turchia la mappatura dei campi minati di difesa dell’Artsakh. L’organizzazione ha diramato un comunicato di smentita. Nella giornata odierna, l’Ufficio del Procuratore generale dell’Artsakh ha inoltrato il comunicato stampa al Servizio di sicurezza nazionale affinché quest’ultimo lo esamini attraverso la procedura stabilita dalla legislazione di procedura penale dell’Artsakh ed effettui le opportune verifiche

(12 mar 21) VANDALISMO AZERI – Mosca considera inaccettabile e immorale ogni forma di mancanza di rispetto nei confronti della memoria di coloro che hanno combattuto eroicamente contro il nazismo durante gli anni della Grande Guerra Patriottica secondo quanto dichiarato oggi dalla portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa Maria Zakharova, commentando il vandalismo commesso dalle Forze Armate azere contro il memoriale dedicato alle vittime della Grande Guerra Patriottica nel villaggio Karin Tak del Nagorno-Karabakh . “Le informazioni menzionate sono in fase di verifica e, se confermate, ci aspettiamo che il governo dell’Azerbaigian prenda le misure appropriate per risolvere la situazione … Vorrei ricordare che Russia, Armenia e Azerbaigian sono solidali rispetto al fatto che la vittoria sopra il nazismo è stata raggiunta attraverso gli incredibili sforzi di tutti i popoli dell’URSS, ed è nostro dovere preservare la memoria prima delle generazioni future. Lo hanno affermato più volte il Presidente dell’Azerbaigian, il Primo Ministro dell’Armenia e il Presidente della Federazione Russa“, ha aggiunto.

(12 mar 21) SOSPESE RICERCHE – Avverse condizioni meteo (neve e vento forte) hanno cotretto le squadre di ricerca a sospendere le operazioni nella giornata di oggi.

(12 mar 21) COLLOQUI TRILATERALI – L’11 e il 12 marzo, il presidente della Federazione russa Vladimir Putin ha avuto conversazioni telefoniche con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e il primo ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan. I leader hanno discusso gli aspetti pratici dell’attuazione degli accordi sul Nagorno Karabakh che sono stati sanciti nelle dichiarazioni trilaterali del 9 novembre 2020 e dell’11 gennaio 2021, hanno affermato con soddisfazione che il regime di cessate il fuoco viene mantenuto stabile e che la situazione nella regione è generalmente stabile e calma. Aliyev e Pashinyan hanno apprezzato molto l’efficacia delle operazioni del contingente russo di mantenimento della pace dispiegato lungo la linea di contatto e il corridoio Lachin. Gli interlocutori hanno anche toccato temi legati allo sblocco dei collegamenti economici e di trasporto nel Caucaso meridionale e, in questo contesto, hanno ricordato che le attività della task force copresieduta dai Vice Primi Ministri dei Paesi sono positive. Hanno anche scambiato opinioni sulle questioni attuali della cooperazione della Russia con l’Azerbaigian e l’Armenia.

(11 mar 21) ALTRI RITROVAMENTI – Il Servizio statale per le situazioni di emergenza presso il Ministero degli affari interni dell’Artsakh informa che i soccorritori hanno trovato e rimosso altri tre corpi tra Hadrut e Varanda (Fizuli). Ad oggi, dal 13 novembre, sono stati recuperati 1499 corpi, 23 dei quali appartenenti a civili.

(11 mar 21) GRAVI ACCUSE AD HALO TRUST – Il rappresentante generale del presidente dell’Artsakh, Boris Avagyan.- ha duramente accusato la compagnia no profit Halo Trust (impegnata negli anni in attività di sminamento dei campi dopo la prima guerra del Nagorno Karabakh. Secondo Avagyan Halo Trust avrebbe acquisito dagli armeni la mappa dei campi minati difensivi e l’avrebbe consegnata alla Turchia.

(11 mar 21) ANCORA IDENTIFICAZIONI IN CORSO – Il ministro della Salute dell’Armenia, Anahit Avanesyan, ha dichiarato alla stampa che ci sono ancora 210 resti da identificare ma le condizioni dei corpi rendono difficile il riconoscimento. Per tale ragione si stanno compiendo esami incrociati sul DNA. Il ministro riferisce che ci sono 180 famiglie che attendono notizie; al tempo stesso ha escluso che fra i resti vi siano anche quelli di soldati azeri.

(10 mar 21) LIBERATA MARAL – Maral Najarian, l’armena libanese fatta prigioniera dagli azeri il 10 novembre scorso a guerra già terminata, è stata liberata con l’intermediazione russa ed è arrivata a Beirut. Visibilmente provata dopo cinque mesi di prigionia, la donna ha incontrato i propri parenti.

(9 mar 21) ALTRI RITROVAMENTI – Il Servizio statale per le situazioni di emergenza presso il Ministero degli affari interni dell’Artsakh informa che i soccorritori hanno trovato e rimosso altri sei corpi dopo gli sforzi di ricerca condotti nel settore sud-occidentale della regione di Martuni e della regione di Varanda (Fizuli) (sono stati trovati tre corpi vicino alle postazioni militari della regione di Varanda, e gli altri tre corpi sono stati trovati nella posizione “Ulyanasar” della regione di Martuni). Secondo i dati preliminari, tutti i corpi sono corpi di militari, la cui identità sarà stabilita dopo l’esame di un esperto di medicina legale. Dalla tregua sono stati rilevati 1.496 corpi in totale.

(9 mar 21) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato oggi una sessione allargata del Consiglio di sicurezza e ha discusso una vasta gamma di questioni sul superamento delle sfide interne ed esterne che la repubblica deve affrontare. I capi di alcune agenzie governative hanno consegnato i rapporti durante la sessione.

(9 mar 21) COMUNITA’ DI HADRUT – Il presidente dell’Artsakh ha ricevuto oggi un gruppo di residenti della regione occupata di Hadrut e ha discusso le questioni relative agli alloggi per i residenti sfollati dei villaggi in altri insediamenti di Artsakh. Il capo dello stato ha affermato che l’approccio delle autorità è quello di mantenere le comunità, aggiungendo che alcune comunità hanno già preso le loro decisioni e, dopo i lavori di progettazione, saranno avviati lavori di costruzione nei villaggi di Noragyugh, Khnatsakh e Ivanyan della regione di Askeran. Anche le questioni sociali sono state discusse durante l’incontro. Per quanto riguarda il destino della regione, Harutyunyan ha affermato che il piano politico per il ripristino dell’integrità territoriale dell’Artsakh è una delle principali questioni all’ordine del giorno delle autorità.

(9 mar 21) ANCORA SOSPESE RICERCHE – Le pesanti nevicate che da ieri hanno interessato buona parte dell’Artsakh hanno determinato la sospensione delle ricerche dei corpi dei caduti

(9 mar 21) SMENTITA VISITA IN AZERBAIGIAN – L’ufficio del presidente Armen Sarkissian nega i resoconti dei media che affermano che lui abbia visitato segretamente l’Azerbaigian il 17 novembre 2020. La presidenza ha affermato che questa informazione è “un’esplicita menzogna e disinformazione“. “Il presidente non è stato a Baku né quel giorno, né in nessun altro giorno“, ha detto la presidenza

(9 mar 21) LINEA INFO TEL – Il presidente dell’Ufficio dell’Artsakh ha lanciato una linea diretta per rendere più efficace la comunicazione con i cittadini e i visitatori dell’Artsakh e per rispondere in modo più efficace alle loro domande, suggerimenti, richieste e reclami. La hotline fornirà servizi in armeno, inglese e russo. La linea può essere raggiunta in Artsakh chiamando il 119, mentre in Armenia e all’estero chiamando il + 374-47-119-119. L’orario di lavoro di questa hotline è dal lunedì al venerdì: dalle 9:00 alle 18:00.

(8 mar 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il governo olandese considera come prigionieri di guerra tutti gli armeni prigionieri che sono detenuti dall’Azerbaigian secondo quanto riferito alla stampa dall’ambasciatore dei Paesi Bassi in Armenia, Nico Schermers. “Tutti gli armeni detenuti in Azerbaigian sono riconosciuti dai Paesi Bassi come prigionieri di guerra. I Paesi Bassi hanno un ruolo molto piccolo nella questione della risoluzione del conflitto NK e stiamo compiendo i nostri sforzi attraverso Bruxelles o il formato del Gruppo di Minsk dell’OSCE ”, ha affermato l’ambasciatore.

(8 mar 21) FESTA DELLA DONNA – L’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha inviato un messaggio di congratulazioni alle donne armene in occasione della Giornata internazionale della donna. “La donna e madre armena ha sempre svolto un ruolo speciale nelle famiglie e nella vita pubblica, con la sua devozione, amore e saggezza virtuosa, preservando le tradizioni formatesi nel corso dei secoli. In piedi dietro marito e figli, la donna Artsakh ha tenuto onorevolmente il titolo di madre di eroi durante tutte e tre le guerre di liberazione“.

(8 mar 21) CANCELLATE RICERCHE – Nella giornata odierna sono state cancellate causa maltempo le operazioni di ricerca dei caduti. Dalla fine della guerra sono stati ritrovati 1490 corpi.

(7 mar 21) CAMPIONATO DI CALCIO – Inizia oggi una nuova stagione per la Artsakh footbal league che vede schierate dieci squadrea fra le quali una rappresentativa dei militari russi della forza di pace.

(6 mar 21) VISITA MINISTRO SALUTE – Il ministro della Salute dell’Armenia, Anahit Avanesyan, è giunta in Artsakh. A Stepanakert, la delegazione è stata accolta dal Ministro della Salute dell’Artsakh Mikayel Hayriyan. Le parti hanno discusso delle sfide del sistema sanitario a causa della pandemia di coronavirus, hanno parlato dei programmi attuati e pianificati congiuntamente e hanno discusso il processo di modernizzazione del sistema sanitario dell’Artsakh del dopoguerra. I responsabili dei due ministeri della salute hanno toccato anche il lavoro svolto per la cura, nonché per la riabilitazione fisica e psicologica di militari feriti e civili.

(6 mar 21) RITROVAMENTO CORPI – Nel corso delle ricerche nella giornata di ieri sono stati ritorvati i resti di altri due soldati armeni nei dintorni di Varanda (Fizuli) e Jrakan (Jabrayil)

(5 mar 21) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, Vitaly Balasanyan, ha incontrato oggi il capo della missione in Nagorno-Karabakh del Comitato internazionale della Croce Rossa, Bertrand Lamon. Durante l’incontro, Balasanyan ha presentato le questioni relative allo scambio di persone che sono state catturate, prese in ostaggio e detenute in conseguenza della guerra che l’Azerbaigian ha scatenato il 27 settembre 2020.

(5 mar 21) RITROVAMENTI – I resti di due soldati armeni sono stati ritrovati nella regione di Martakert mentre le ricerche di ieri non hanno rinvenuto alcun corpo nel sud dell’Artsakh.

(4 mar 21) CONSIGLIO DI COORDINAMENTO – Il Consiglio dell’Artsakh per il coordinamento dei compiti per le soluzioni alle questioni legali dovute alla guerra ha convocato oggi una sessione presieduta dal Capo dello staff presidenziale Artak Beglaryan. In agenda sono state discusse questioni concernenti vari aspetti legali relativi alla guerra (concessione dello status a coloro che hanno partecipato alle ostilità, ripristino dei documenti di lavoro e altri documenti degli sfollati, problemi derivanti dallo status delle comunità occupate di Artsakh, ecc.).

(4 mar 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – La portavoce del ministero degli Esteri della Federazione russa, Maria Zakharova, ha ribadito che la soluzione ottimale per il problmea dei prigionieri di guerra è attenersi al principio “tutti per tutti”. Ad oggi, secondo i dati ufficiali, sono stati scambiati 79 prigionieri di guerra, 63 armeni e 16 azeri.

(4 mar 21) RESIDENTI HADRUT – Il presidente dell’Artsakh ( Arayik Harutyunyan ha ricevuto oggi un gruppo di residenti della regione di Hadrut. Il capo dello Stato ha affermato che l’obiettivo del governo è risolvere in un breve periodo i problemi con la garanzia delle condizioni abitative e di altre condizioni necessarie per la vita e il lavoro dei residenti sfollati in vari settori dell’Artsakh. Secondo Hrutyunyan, le questioni relative al risarcimento dei beni immobili e mobili sono al centro dell’attenzione delle autorità e saranno risolte in più fasi.

(4 mar 21) KOCHARYAN ACCUSA IL GOVERNO – Duro attacco del secondo presidente dell’Armenia, Robert Kocharyan, nel corso di una odierna ocnferenza stampa riservata a giornalisti russi nel corso della quale ha dichiarato che ci sono seri motivi per credere che la sconfitta nella guerra del Karabakh di 44 giorni sia stata pianificata. “Sia durante la guerra che soprattutto dopo la guerra, mi sono emersi dubbi molto seri sull’operato delle autorità [armene], e del primo ministro [Nikol Pashinyan]. Sono sorti sospetti in me, a due colonnelli generali, al terzo presidente [ Serzh Sargsyan] e ad altri gruppi di persone“, ha detto Kocharyan.
Secondo lui, non c’è una spiegazione ragionevole per qualsiasi domanda che è sorta. “Non è normale quando il governo non è in grado di fornire una spiegazione ragionevole. Ad esempio, perché la mobilitazione generale – che presupponeva il rifornimento delle forze armate – è stata interrotta il terzo giorno di guerra? Perché il Primo ministro non ha accettato il ottobre 19 la proposta [del presidente russo] Vladimir Putin, sapendo già dal quarto giorno di guerra che avremmo perso la guerra (come riportato dallo Stato Maggiore)?“, ha domandato Kocharyan.

(4 mar 21) COMMISSIONE EUROPEA – In risposta a un’interpellanza urgente indirizzata alla Commissione europea dal membro del Parlamento europeo (MEP) Loucas Fourlas (Cipro, PPE), l’Alto Rappresentante Josep Borrell ha condannato, a nome della Commissione europea, l’attentato missilistico di ottobre alla cattedrale del Santissimo Salvatore di Ghazanchetsots a Shushi operato dalle forze armate azere

(4 mar 21) ANCORA ESERCITAZIONI TURCO AZERE – Il ministero della Difesa turco riferisce di aver ospitato un incontro con i militari dell’esercito azerbaigiano giunti a Isparta per svolgere esercitazioni militari del personale di comando della durata di sei settimane. Continuiamo a lavorare con l’Azerbaigian in base al principio “una nazione, due stati”. Abbiamo salutato i militari dell’eroico esercito azero arrivato a Isparta per svolgere esercitazioni militari di sei settimane ”, si legge nel comunicato del ministero della Difesa turco.

(4 mar 21) RICERCHE CORPI – La ricerca che è stata effettuata ieri nel sud dell’Artsakh non ha prodotto alcun risultato in quanto non sono stati trovati corpi o resti di soldati caduti o civili, secondo quanto riferisce il Servizio situazioni di emergenza della repubblica di Artsakh. Le operazioni di ricerca sono continuate oggi nelle regioni di Jrakan (Jabrayil) e Hadrut, e nella parte meridionale della regione di Kashatagh.

(3 mar 21) AZERO FERITO SU MINA – Hafiz Azizzade, capo del dipartimento di irrigazione meccanica dell’Azerbaigian, è rimasto gravemente ferito in un’esplosione di mina nella regione di Aghdam (Artsakh), ora controllata dall’Azerbaigian.

(3 mar 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – L’Azerbaigian detiene più di 100 cittadini della Repubblica di Armenia e il ritardo nella risoluzione di questo problema rallenta l’inizio di un dialogo tra Yerevan e Baku secondo quanto affermato da Zareh Sinanyan, l’Alto Commissario per gli affari della diaspora dell’Armenia, in un’intervista all’agenzia russa RIA Novosti. Sinanyan ha notato che durante la sua visita in Russia, dal 24 febbraio al 2 marzo, ha discusso la questione nei colloqui con il vice ministro degli esteri russo Andrey Rudenko.

(3 mar 21) REGIONE DI MARTUNI – Dopo i 44 giorni di guerra nel 2020, un totale di 15.792,1 ettari su 27.133,1 ettari di terra arabile nella regione Martuni sono caduti sotto il controllo azero. Lo ha riferito al quotidiano “Amaras” di Martuni l’assessorato regionale all’agricoltura. “Prima della guerra, nella regione venivano coltivati circa 22.000 ettari di terra arabile. Attualmente, 308,29 ettari di vigneti, 230 ettari di melograni e 62,27 ettari di frutteti sono sotto il controllo dell’avversario”, ha detto il dipartimento dell’agricoltura di l’Amministrazione regionale.

(2 mar 21) ASSEMBLEA PARLAMENTARE OSCE – Nel quadro della sessione dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE, la delegazione svedese ha confermato che la dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020 non può essere considerata una soluzione completa al conflitto del Nagorno-Karabakh [(Artsakh)], e che una soluzione globale potrebbe essere raggiunta solo nel quadro delle discussioni nell’ambito del formato OSCE del Gruppo di Minsk. Hayk Konjoryan, capo della delegazione armena presso l’Assemblea parlamentare dell’OSCE, ha aggiunto che anche il Presidente in esercizio dell’OSCE, il Ministro degli esteri svedese Ann Linde, ha confermato che siamo lontani dal risolvere la questione del Karabakh. “Le questioni chiave per noi erano le questioni dell’aggressione dell’Azerbaigian e del ritorno dei prigionieri armeni. Un membro della delegazione armena ha sollevato la questione del ritardo ingiustificato [dell’Azerbaigian] nel ritorno dei prigionieri di guerra [armeni], ha presentato i fatti del trattamento crudele nei loro confronti da parte delle autorità azere, l’aggressione militare [azera] nei villaggi [dell’Artsakh] di Hin Tagher e Khtsaberd dopo la firma di una dichiarazione trilaterale. Questioni relative al coinvolgimento di mercenari nel conflitto, nonché è stato anche sollevato lo status del Karabakh. Sono state rilevate l’importanza del diritto del popolo del Karabakh alla libera espressione della volontà, la necessità di pressioni internazionali su Turchia e Azerbaigian“, ha sottolineato Konjoryan, assicurando che la delegazione armena è stata una delle più attive durante la suddetta sessione dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE.

(2 mar 21) NUOVO MINISTRO – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato oggi un decreto sulla revoca di Ashot Bakhshiyan dalla carica di ministro dell’Economia e dell’Agricoltura sulla base della sua lettera di dimissioni. Con un altro decreto presidenziale, Harutyunyan ha nominato Armen Tovmasyan ministro dell’economia e dell’agricoltura.

(2 mar 21) INDAGINE PROCURA GENERALE – La procura generale della repubblica, sulla scorta di una ricerca compiuta dall’Ufficio dell’Ombudsman, ha avviato un’indagine al fine di verificare se le operazioni di evacuazione della popolazione civile durante la guerra siano state condotte correttamente o vi siano stati profili di negligenza che hanno comportato la cattura o la morte di alcuni civili.

(2 mar 21) AGGIORNAMENTO COVID – Ieri sono stati condotti un totale di 123 test COVID-19 e da cui sono stati confermati cinque nuovi casi di coronavirus in Artsakh. Quest’anno in Karabakh sono stati condotti in totale 3.268 test COVID-19 finora e 506 di essi sono risultati positivi.

(2 mar 21) RIPRESE RICERCHE CORPI – Dopo oltre due settimene di stop (dal 15 febbraio) sono riprese le ricerche di corpi di caduti nel conflitto nella zona di Varanda (Fizuli), Jrakan (Jabrayil) e Hadrut. In tali settori non sono stati rivenuti resti di soldati. Un ritrovamento è invece avvenuto non lontano da Martakert. Saranno condotte analisi forensi per l’identificazione.

(1 mar 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il rifiuto dell’Azerbaigian di concedere lo status di prigioniero di guerra ai militari armeni e di rimpatriarli, nonché di rilasciare civili come annunciato dal presidente azero in un’intervista a giornalisti stranieri il 26 febbraio e dal ministero degli Esteri azero il 27 febbraio, è una flagrante violazione degli obblighi internazionali dell’Azerbaigian ai sensi del diritto internazionale umanitario”.

(1 mar 21) ASSEMBLEA NAZIONALE – L’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha rilasciato un documento nel quale ribadisce che i territori della Repubblica dell’Artsakh finiti sotto il controllo dell’Azerbaigian sono considerati occupati dalla Repubblica dell’Azerbaigian e che l’aggressione dell’Azerbaigian contro la Repubblica Artsakh e l’occupazione dei territori menzionati non può avere alcun effetto legale nel processo di determinazione dello status e dei confini della Repubblica Artsakh durante i futuri negoziati.

(1 mar 21) GRUPPO DI LAVORO TRILATERALE – Il quarto incontro del gruppo di lavoro trilaterale (Russia, Azerbaigian, Armenia) sul Nagorno-Karabakh a livello di vice primi ministri si tiene oggi in modalità videoconferenza.

(27 feb 21) MINISTRI DIFESA RUSSO E ARMENO – Il ministro della Difesa russo Sergey Shoygu ha tenuto colloqui telefonici con il ministro della Difesa armeno Vagharshak Harutyunyan. “Durante la conversazione sono state discusse questioni di cooperazione bilaterale, la situazione attuale nelle regioni dell’attuazione dei compiti dei caschi blu russi in Nagorno-Karabakh [(Artsakh)], nonché altre questioni di reciproco interesse” riferisce il ministero di Mosca

(27 feb 21) SARKISSIAN RESPINGE LICENZIAMENTO – Il presidente della repubblica di Armenia ha respinto la proposta di Pashinyan di revoca dall’incarico per il Capo di Stato Maggior Onnik Gasparyan.

(27 feb 21) STATUS ARTSAKH – La Repubblica di Artsakh non può far parte dell’Azerbaijan, non può esserci alcuna integrazione, il nostro popolo non può vivere nella nostra terra come “cittadini azeri”, il nostro diritto all’autodeterminazione dovrebbe essere riconosciuto pienamente e internazionalmente. Artak Beglaryan, capo dello staff presidenziale dell’Artsakh, ne ha scritto su Twitter, riferendosi alla dichiarazione del presidente azero Ilham Aliyev resa durante la conferenza stampa di ieri secondo cui la questione dello status dell’Artsakh dovrebbe essere rimossa dall’agenda politica. Il capo dell’amministrazione presidenziale Artsakh si è opposto anche alle affermazioni di Aliyev sui prigionieri armeni in Azerbaigian secondo cui, presumibilmente, solo terroristi erano ancora detenuti in Azerbaigian, e Baku aveva restituito tutti i prigionieri armeni ei corpi dei morti.

(27 feb 21) ANNIVERSARIO DI SUMGAIT – Trentatré anni fa, il 27-29 febbraio 1988, nella città di Sumgait, in Azerbaigian, furono compiuti massacri pre-programmati di armeni, tra l’incoraggiamento delle autorità azere e la permissività delle forze dell’ordine. Centinaia di armeni furono uccisi, comprese donne, bambini e anziani, e migliaia di armeni furono sfollati con la forza. Lo ha rilevato il ministero degli Esteri dell’Armenia in una dichiarazione rilasciata in occasione del 3 ° anniversario dei massacri anti-armeni a Sumgait.

(27 feb 21) UNIONE EUROPEA CHIEDE RILASCIO PRIGIONIERI – Nel suo annuale report la Delegazione dell’Unione Europea presso l’ONU e altre organizzazioni internazionali a Ginevra ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Per quanto riguarda il Nagorno-Karabakh, l’UE sottolinea che il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato e chiede la piena attuazione delle disposizioni dell’accordo di cessate il fuoco del 9 novembre 2020 sullo scambio di prigionieri di guerra e sul rimpatrio di resti umani. Se i combattenti stranieri dovessero ancora rimanere nella regione, dovrebbero essere prontamente e completamente ritirati. L’UE chiede la negoziazione di una soluzione globale e sostenibile del conflitto che porti a una pace duratura nella regione.

(26 feb 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il difensore civico per i diritti umani della Repubblica dell’Artsakh accoglie con favore la dichiarazione del Segretario generale dell’Istituto europeo del difensore civico (EOI) Joseph Siegele sull’immediato rilascio dei prigionieri di guerra armeni e dei prigionieri civili detenuti in Azerbaigian. Il difensore civico invita le strutture internazionali e le organizzazioni per i diritti umani a condannare il mancato adempimento dei suoi obblighi internazionali da parte dell’Azerbaigian e la creazione di ostacoli artificiali al ritorno dei prigionieri armeni. La dichiarazione del Segretario generale afferma in particolare: “Chiedo all’Azerbaigian di liberare immediatamente tutti i prigionieri di guerra armeni ei civili tenuti prigionieri in Azerbaigian dalla recente guerra in Nagorno-Karabakh.”

(26 feb 21) RESIDENTI REGIONE DI HADRUT – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato oggi presso la Rappresentanza Permanente della Repubblica dell’Artsakh a Yerevan alcuni residenti della regione di Hadrut dell’Artsakh. Gli interlocutori hanno discusso delle attuali questioni sociali che devono affrontare le persone sfollate dalla regione e dei programmi statali e di beneficenza per il sostegno. Il Capo dello stato ha sottolineato che il governo farà tutti gli sforzi possibili per risolvere le questioni sollevate entro un periodo il più ragionevole possibile.

(26 gen 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev ha dichiarato in un’intervista concessa a media stranieri che Baku ha rimpatriato tutti i prigionieri armeni e che solo “terroristi e sabotatori” sono ancora detenuti. “Abbiamo restituito tutti i prigionieri di guerra che avevamo. Inoltre, li abbiamo restituiti prima di loro. Queste persone [ancora detenute dall’Azerbaigian] non rientrano in quella categoria, sono terroristi e sabotatori, e qualsiasi speculazione da parte di L’Armenia è inappropriata “, ha detto Aliyev senza specificare il numero delle persone trattenute fra le quali ci sono anche civili e donne. Di fatto tutti coloro che sono stati scovati nei territori ora occupati dell’Artsakh sono dioventati “terroristi e provocatori” e quindi si sono trasformati in ostaggi del dittatore.

(26 feb 21) AEROPORTO DI FIZULI – Baku ha avviato la costruzione di un aeroporto internazionale nella regione di Fizuli del Nagorno-Karabakh e prevede di iniziare a gestirlo in autunno. La dichiarazione è arrivata oggi dal presidente azero Ilham Aliyev in un’intervista con i media stranieri.

(26 feb 21) ENERGIA ELETTRICA – Tutto l’Artsakh è rimasto senza elettricità il 25 febbraio secondo quanto riferito alla stampa da Vahram Poghosyan, capo del principale dipartimento di informazione dell’amministrazione del presidente dell’Artsakh. Secondo lui, non c’è ancora elettricità lì perché l’incidente è avvenuto in una centrale e ora sono in corso lavori di ripristino di emergenza.

(25 feb 21) MEMORANDUM SU SHUSHI – Il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha inviato a diverse organizzazioni internazionali un memorandum su Shushi (QUI il link alla notizia completa)

(25 feb 21) MINISTRI DEGLI ESTERI – Il ministro degli Affari esteri dell’Armenia, Ara Aivazian, ha incontrato a Yerevan il ministro degli Affari esteri dell’Artsakh, David Babayan. L’incontro dei due ministri si è concentrato sulle questioni umanitarie – compreso il ritorno urgente dei prigionieri armeni – che devono affrontare l’Armenia e l’Artsakh – e che richiedono un intervento immediato – a seguito della recente aggressione turco-azera.

(25 feb 21) ENERGIA ELETTRICA – Nell’ambito dell’attuazione della dichiarazione trilaterale del presidente della Russia, del presidente dell’Azerbaigian e del primo ministro dell’Armenia il 9 novembre 2020, le forze di pace russe continuano ad assistere alla ripresa della vita pacifica in Nagorno Karabakh. A seguito degli accordi raggiunti in precedenza, la sala macchine della centrale idroelettrica di Lachin [(HPP)] è finita nell’area di responsabilità delle forze di pace russe, mentre la diga della centrale idroelettrica – nell’area che ha è passata sotto il controllo dell’Azerbaigian.
L’operatività della centrale è ripresa con l’assistenza del comando del contingente russo di peacekeeping. Le forze di pace russe stanno attualmente garantendo agli specialisti dell’energia l’accesso sicuro e senza ostacoli alla centrale elettrica per la manutenzione di unità e sistemi. Ciò consentirà di fornire elettricità agli insediamenti vicini, così come alla città di Stepanakert.

(25 feb 21) HARUTYUNYAN SU CRISI POLITICA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan afferma che gli sviluppi politici interni in corso in Armenia sono strettamente preoccupanti. Ha esortato tutte le parti a mostrare sobrietà e buon senso. In una dichiarazione ha sottolineato che ora è il momento di uscire dalla crisi e passare attraverso un lungo percorso di sviluppo e rafforzamento. “Attualmente sono a Yerevan, sono pronto a portare la mia missione di mediazione per superare con onore questa crisi politica“, ha detto il presidente di Artsakh.

(24 feb 21) SARKISSIAN RICEVE MURADOV – Il presidente armeno Armen Sarkissian ha ricevuto il comandante del contingente russo di mantenimento della pace in Nagorno Karabakh, il tenente generale Rustam Muradov. L’incontro si è svolto con la partecipazione dell’addetto militare dell’ambasciata russa in Armenia, del colonnello Andrei Grishchuk e dell’inviato speciale del presidente dell’Artsakh Boris Avagyan.

(24 feb 21) AGGIORNAMENTO COVID – Ieri sono stati condotti in totale 50 test COVID-19 dai quali è stato confermato un nuovo caso di coronavirus in Artsakh. Al momento, due persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Karabakh per il COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti un totale di 3.032 test sul coronavirus e i risultati di 501 di essi sono risultati positivi. La percentuale in rapporto al numero di tamponi è molto alta ma questi test sono generalmente fatti da persone che presentano una qualche sintomatologia.

(23 feb 21) SCOMPARSI – Secondo il direttore del Fondo di assicurazione dei soldati, Varuzhan Avetikyan, attualmente sono 1.600 le persone scomparse a causa della guerra. Ma questo numero sta diminuendo. Dal 10 febbraio le famiglie dei soldati scomparsi possono presentare domanda al tribunale con la richiesta di riconoscere i loro parenti come dispersi.

(23 feb 21) TERRENI AGRICOLI – Nel territorio dell’Artsakh rimangono circa 35.000 ettari di seminativo, di cui 2.500 ettari di frutteto. Il governo dell’Artsakh assicura che la gestione corretta e competente di 35.000 ettari di terreno coltivabile garantirà senza dubbio il fabbisogno alimentare delle persone.

(23 feb 21) RICERCHE CORPI – Il ministro degli Esteri dell’Armenia, Aivazian, ha dichiarto che le ricerche sono ferme da oltre una settimana per via delle condizioni metereologiche in quanto le precipitazioni nevose dei giorni scorsi rendono di fatto impossibile la individuazione dei resti

(23 feb 21) GRUPPI DI MINSK – L’ambasciatore russo in Armenia Sergei Kopyrkin ha dichiarato oggi alla stampa che il lavoro sulla risoluzione del conflitto del Karabakh all’interno del Gruppo di Minsk dell’OSCE è in corso. Secondo lui, i co-presidenti sono in contatto tra loro, tengono periodicamente riunioni e possono visitare la regione.

(23 feb 21) STATUS TERRITORI ARTSAKH – L’Assemblea nazionale dell’Artsakh discuterà nella prossima sessione plenaria una bozza di dichiarazione sullo status dei territori sotto il controllo azero. Dopo l’approvazione dell’ordine del giorno della seduta, il deputato della commissione permanente per le relazioni estere del parlamento, capo della fazione del Partito Democratico dell’Artsakh, David Melkumyan, ha redatto il rapporto principale in qualità di autore della bozza e ha presentato il testo ai colleghi. I deputati hanno proposto di introdurre alcune modifiche redazionali nel testo, che sono state accettate dall’autore. La Commissione ha votato all’unanimità a favore del progetto di dichiarazione presentato con una conclusione positiva.

(22 feb 21) SICUREZZA NAZIONALE – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato il decreto che nomina Ashot Hakobjanyan capo del Servizio di sicurezza nazionale (NSS). Ararat Melkumyan è stato nominato primo vicedirettore di NSS.

(22 feb 21) UNIONE EUROPEA – Il Rappresentante speciale dell’UE per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia Toivo Klaar si è oggi incotrato a Yerevan con il ministro della Difesa armeno Vagharshak Harutyunyan e ha affermato che l’Unione europea sostiene gli sforzi dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE per la risoluzione del conflitto del Nagorno Karabakh ed è pronta a contribuire all’attivazione dei negoziati in questo formato. Il ministro della Difesa Harutyunyan ha informato la delegazione dell’UE sulla situazione postbellica nella regione e sul processo di attuazione dei termini di armistizio del 9 novembre 2020. Harutyunyan ha sottolineato che l’Azerbaigian non sta attuando la clausola 8 che prevede il ritorno dei prigionieri di guerra e di altri prigionieri e sta sfruttando il processo per i suoi obiettivi politici per esercitare ulteriori pressioni sull’Armenia.

(22 feb 21) AUTO DI STATO – Artak Beglaryan, capo dello staff presidenziale dell’Artsakh, ha annunciato che pochi giorni fa, per decisione del governo, nove auto ufficiali di alta classe – che appartenevano allo staff del presidente dell’Artsakh e dell’Assemblea nazionale, all’ufficio del Procuratore generale, al ministero degli Affari interni, e ad altri reparti sono state messe all’asta aperta. “I valori di mercato registrati da un perito indipendente saranno utilizzati come prezzo di partenza dell’asta, il cui importo totale è di circa 150 milioni di dram. (circa 235.000 euro). Nella seconda fase, si prevede di riformare radicalmente il sistema delle auto ufficiali [in Artsakh] “, ha dichiarato Beglaryan.

(22 feb 21) ANCORA RICERCHE BLOCCATE – Dal 15 febbraio le autorità azere impediscono alla squadre di ricerca di accedere ai territori dell’Artsakh ora occupati per individuare eventuali resti di soldati caduti. Non è stata data alcuna giustificazione a questo blocco. Nei mesi scorsi vi era state delle interruzioni nelle operazioni ma solo per breve tempo (al massimo un paio di giorni) per comprovate ragioni logistiche.

(22 feb 21) SCUOLA LUPI GRIGI – Il quotidiano turco ‘Hurriyet’ riferisce che i rappresentanti del Partito del Movimento nazionalista turco (MHP), l’ala politica dell’organizzazione ultranazionalista turca dei Lupi Grigi, hanno discusso i dettagli della loro scuola che sarà costruita a Shushi, Artsakh, con il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev , durante la loro recente visita a Baku.

(21 feb 21) HARUTYUNYAN AD AMARAS – Oggi il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan e la sua famiglia hanno partecipato alla Santa Messa celebrata dal Primate della diocesi di Artsakh, il vescovo Vrtanes Abrahamyan al monastero di Amaras. Il Capo dello stato ha sottolineato il ruolo fondamentale che la Chiesa apostolica armena gioca nella vita delle persone e ha assicurato che il governo, in collaborazione con la diocesi di Artsakh, stanzierà fondi per garantire il trasporto dalla capitale alle chiese nelle regioni della Repubblica di Artsakh ogni domenica.

(20 feb 21) 33° ANNIVERSARIO MOV. LIBERAZIONE – In Artsakh oggi si festeggia il 33° anniversario del movimento di liberazione del Karabakh e della storica votazione del 1988 con la quale il soviet del Nagorno Karabakh chiese ufficialmente l’annessione all’Armenia. Un manifestazione si è tenuta (sotto la neve) a Stepanakert. Ha presenziato il presidente della repubblica Harutyunyan e le massime autorità civili e religiose dello Stato.

(20 feb 21) COMPLETATA VACCINAZIONE RUSSI – I 1900 militari della forza di pace russa in Artsakh sono stati tutti vaccinati contro il Covid-19 con Sputnik-V

(19 feb 21) NUOVO CONSIGLIERE PRESIDENZIALE – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato oggi un decreto con il quale Vahe Keushguerian è stato nominato su base volontaria Consigliere del Presidente dell’Artsakh per i Programmi di Sviluppo. Vahe Keushguerian è nato a Homs, in Siria, e ha iniziato la sua carriera fondando aziende vinicole in Toscana e Puglia.

(19 feb 21) RESPINTO RICORSO AZERO – Il 18 febbraio 2021, la Corte europea dei diritti dell’uomo ha annunciato la sua decisione sul reclamo n. 36606/08 “Samadov vs Armenia ”. In questo caso, il richiedente possedeva proprietà che presumibilmente gli apparteneva per diritto nel territorio di Kalbajar e l’aveva abbandonata nel 1993. Il ricorrente aveva presentato una denuncia alla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2008, vale a dire più di sei anni dopo che l’Armenia aveva ratificato la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Inoltre, erano trascorsi più di 15 anni dallo spostamento forzato dalla casa che apparentemente apparteneva al ricorrente per diritto di proprietà. La Corte ha respinto il suo ricorso

(19 feb 21) MINASYAN ATTACCA PASHINYAN – La polemica poltica post-bellica non accenna a placarsi in Armenia. L’ex ambasciatore presso la Santra Sede, Mikayel Minasyan ha nuovamente duramente accusato il premier armeno. In particolare riferisce di un futuro incontro, tenuto segreto, tra “il direttore del servizio di sicurezza nazionale armeno Armen Abazyan, Arayik Harutyunyan, Rustam Muradov e del presidente del servizio di sicurezza statale dell’Azerbaigian Ali Nagiyev. L’incontro segreto concordato da Armen Abazyan durante la sua recente visita a Mosca avverrà nei prossimi giorni sulla linea di contatto, non lontano da Mataghis. Abazyan, Harutyunyan e Nagiyev stanno progettando di discutere “questioni relative alle infrastrutture” e, in sostanza, le azioni per integrare i resti di Artsakh in Azerbaigian” scrive su canale Telegram Minasyan.

(18 feb 21) AIUTI DALL’UNIONE EUROPEA – La Commissione europea ha annunciato la fornitura di assistenza umanitaria per un valore di 3 milioni di euro ai civili colpiti dalle recenti ostilità su vasta scala nel Nagorno Karabakh, compreso un numero significativo di sfollati. Grazie agli sforzi dell’Unione Europea, dal settembre 2020, dall’inizio delle ostilità, sono stati mobilitati 6,9 milioni di euro di aiuti umanitari. Dopo la cessazione delle ostilità, continua una grave crisi umanitaria nella regione, aggravata dal rigido inverno e dal COVID-19, ha osservato la delegazione dell’UE in Armenia.

(18 feb 21) ESAMI AUTOPTICI – I corpi di 3.577 vittime sono stati sottoposti a visita medica forense dal 27 settembre 2020 al 13 febbraio 2021, ha riferito Aysor.am riferendosi al ministero della salute. Al 13 febbraio, 428 campioni sono in fase di esame del DNA.

(18 feb 21) RIMPATRI – “Quasi tutti i residenti che in precedenza vivevano nei territori già occupati del Karabakh sono tornati dall’Armenia nel Nagorno Karabakh“, ha detto ai giornalisti il ministro del Lavoro e degli affari sociali Mesrop Arakelyan secondo il quale quasi 100mila persone sono tornate in Karabakh.

(18 feb 21) RICERCHE BLOCCATE – Il servizio statale di emergenza del ministero degli affari interni dell’Artsakh informa che le squadre di soccorso dell’Artsakh oggi non effettueranno lavori di ricerca a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli.

(18 feb 21) INCONTRO LAVROV AIVAZIAN – A Mosca il ministro degli Esteri armeno Ara Aivazian e quello russo Sergei Lavrov hanno discusso dell’attuazione degli accordi sul Karabakh durante una breve visita di lavoro di Aivazian in Russia. Le parti hanno discusso lo scambio di prigionieri di guerra, l’assistenza umanitaria, lo sblocco dei collegamenti di trasporto nella regione, anche nel contesto degli sforzi attraverso un gruppo di lavoro trilaterale a livello di viceprimi ministri.

(17 feb 21) RINVIO ELEZIONI AMMINISTRATIVE – Il presidente dell’Artsakh ha firmato oggi un decreto in cui si afferma che le elezioni degli organi di autogoverno locale non si terranno nelle comunità del Paese fino al 1° marzo 2022 a causa della legge marziale. Il decreto prevede che la durata dei poteri degli organi di autogoverno locale esistenti sia prorogata fino alla prima sessione degli organi di autogoverno locale neoeletti, e in caso di cessazione anticipata dei poteri di capo di comunità o di membro di consiglio degli anziani, capo della comunità facente funzione e membri saranno nominati a quelle posizioni, nelle comunità rurali su decisione del capo dell’amministrazione del distretto pertinente. La disposizione riguarda eventuali rinnovi a scadenza anticipata o cessazione di incarichi in quanto le elezioni amministrative generali si sono svolte nel 2019 e la prossima tornata elettorale è prevista per il 2023.

(17 feb 21) TELEFONATA PUTIN PASHINYAN – Il primo ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan ha tenuto una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin. Le parti hanno discusso il processo di attuazione della dichiarazione trilaterale firmata il 9 novembre 2020. Il rapido ritorno dei prigionieri di guerra e di altri detenuti è stato particolarmente evidenziato. Il premier armeno ha espresso preoccupazione per il fatto che l’Azerbaigian non attua pienamente quel particolare punto della dichiarazione congiunta. In giornata una delegazione armena guidata dal ministro degli Esteri Aivazian è giunta a Mosca per colloqui con l’omologo Lavrov.

(17 feb 21) ACCUSA DI TRADIMENTO – Ci sarebbe un’accusa di alto tradimento presentata davanti al procuratore generale della repubblica a carico di alcuni cittadini dell’Artsakh accusati di intelligence con il nemico durante la guerra. E’ stato presentato un rapporto sul crimine e sono in corso indagini.

(17 feb 21) GRUPPO DI MINSK – I copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE (Igor Popov della Federazione Russa, Stephane Visconti della Francia e Andrew Schofer degli Stati Uniti d’America) hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione: ” I copresidenti hanno parlato separatamente in videoconferenza con il ministro degli Esteri armeno Ara Aivazian e il ministro degli esteri azero Jeyhun Bayramov il 16 febbraio. Alle chiamate ha partecipato anche il Rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE (PRCiO) Andrzej Kasprzyk. I copresidenti si sono impegnati con ciascun ministro in un lungo e sostanziale scambio di opinioni su questioni relative alla promozione della stabilità nella regione, le modalità del processo di mediazione e il ruolo del rappresentante personale del presidente in esercizio“.

(17 feb 21) LINGUA RUSSA – Il progetto di legge sugli emendamenti alla legge sulla lingua che sta circolando nel parlamento dell’Artsakh propone di dare uno status ufficiale, non statale alla lingua russa secondo quanto riferisce alla stampa il vicepresidente del parlamento dell’Artsakh Gagik Baghunts. “Vorrei precisare che il disegno di legge prevede di dare uno status di lingua ufficiale alla lingua russa, non uno status di Stato che circola in alcuni media. Questa iniziativa è in particolare collegata alla presenza a lungo termine delle forze di pace russe in Artsakh, che rende necessario dare una soluzione legale ai problemi di comunicazione con le forze di pace e la Russia. Il progetto di legge sulle modifiche alla legge sulla lingua è attualmente in fase di dibattito parlamentare. Successivamente verrà messo in un dibattito pubblico e forse subirà alcuni cambiamenti sulla base delle proposte ”, ha detto Gagik Baghunts.

(17 feb 21) EMERGONO PARTICOLARI SU CONSEGNA CORPI – I corpi dei 106 caduti armeni sono stati consegnati dagli azeri alla camera mortuaria di Stepanakert. I corpi sono irriconoscibili in quanto erano stati originariamente sepolti e poi disseppelliti. Saranno necessari esami DNA per stabilire l’identità. Undici di loro sono provvisti di documenti e questo consetirà una più agevole identificazione. Secondo alcune fonti, anche la parte armena provvederà a consegnare i cadaveri di soldati azeri sepolti durante il conflitto.

(16 feb 21) CONSEGNATI 106 CORPI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha pubblicato oggi sulla sua pagina Facebook quanto segue: “Sulla base di un accordo raggiunto attraverso la cooperazione per soluzioni alle questioni umanitarie e attraverso la mediazione del contingente russo di peacekeeping in Artsakh, oggi la parte azera ha consegnato i corpi di 106 persone uccise durante i 44 giorni di guerra.
Continua la ricerca dei corpi di coloro che sono morti durante la guerra e dei soldati eventualmente in vita. noltre, le parti hanno iniziato a compiere sforzi per cercare i corpi delle vittime armene e azerbaigiane della guerra che ha avuto luogo negli anni ’90 e scambiare i corpi
.” Non è dato sapere se i corpi oggi consegnati siano di civili o militari.

(16 feb 21) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) Arayik Harutyunyan ha convocato oggi una sessione allargata del Consiglio di sicurezza. I partecipanti alla sessione hanno discusso delle attività in Artsakh e hanno toccato in particolare i problemi che devono affrontare i cittadini rimasti senza casa e le soluzioni a tali problemi.

(16 feb 21) LISTA CADUTI – L’Esercito di difesa dell’Artsakh ha condiviso un nuovo elenco di soldati caduti, pubblicando i dati su altri 132 soldati uccisi nella guerra del Nagorno Karabakh. Il bilancio delle vittime militari da parte armena ha raggiunto 2.336.

(16 feb 21) PRESIDENTE HARUTYUNYAN – Il Presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto oggi il Presidente del Comitato del Catasto di Stato dell’Armenia Suren Tovmasyan e il suo vice Aram Petrosyan. Durante l’incontro è stata discussa la cooperazione tra le rispettive strutture dell’Armenia e dell’Artsakh. Il presidente dell’Artsakh ha informato che dopo la recente guerra sono in corso nella Repubblica progetti di sviluppo urbano su larga scala, sottolineando l’importanza di un lavoro armonioso con il governo dell’Armenia. Alla riunione ha partecipato anche il presidente del catasto dell’Artsakh e del comitato per la gestione della proprietà statale Karen Shahramanyan.

(16 feb 21) CONSEGNATO CORPO – Gli azeri hanno consegnato il corpo di un soldato armeno la cui identità dovrà essere desunta da esame dna. Ieri le squadre di ricerca non hanno rinvenuto altri resti, oggi le attività sono sospese.

(16 feb 21) AGGIORNAMENTO COVID – Ieri 140 cittadini dell’Artsakh sono stati testati per COVID-19 e sono stati confermati 9 nuovi casi. I pazienti sono contatti di focolai precedentemente confermati. Attualmente, un paziente sta ricevendo cure ospedaliere ei pazienti con forme lievi del virus stanno ricevendo cure ambulatoriali a casa.

(15 feb 21) 110.000 RIMPATRI – Quasi 110.000 cittadini sono tornati in Artsakh. Lo ha dichiarato oggi Artak Beglaryan, Capo staff del presidente dell’Artsakh ed ex ombudsman. Circa diecimila sono coloro che al momento soggiornano in hotel o appartamenti in affitto. Prima della guerra la popolazione della repubblica ammontava a 150.000 abitanti: questo significa che circa tre quarti della cittadinanza è ora presente in Artsakh.

(15 feb 21) DICHIARAZIONI DI ALIYEV – La dichiarazione trilaterale sul Nagorno Karabakh firmata il 10 novembre 2020 è diventata “il riconoscimento della capitolazione dell’Armenia” e ha permesso all’Azerbaigian “di recuperare le regioni di Lachin (Kashatagh) e Kalbajar (Karvachar)“. Questo è quanto ha detto il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev durante una visita in Kashatagh. “Durante i negoziati, non hanno mai voluto restituirci le regioni di Lachin e Kalbajar. Questa è stata la ragione principale della mancanza di un accordo durante i negoziati. Sfortunatamente, l’Armenia e i suoi numerosi sponsor stranieri aspiravano al ritorno di cinque regioni in Azerbaigian, l’Azerbaigian ne era soddisfatto, il Nagorno Karabakh avrebbe ricevuto l’indipendenza e le regioni di Kalbajar e Lachin sarebbero rimaste per sempre sotto il controllo dell’Armenia, ma ho rifiutato questa offerta “, ha detto.

(14 feb 21) HARUTYUNYAN RICEVE MIN. ECONOMIA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto il ministro dell’Economia armeno Vahan Kerobyan. Sottolineando il ruolo del governo dell’Armenia nell’eliminazione della devastazione causata all’economia dell’Artsakh a seguito della recente guerra, il Presidente ha evidenziato la necessità di proseguire gli sforzi congiunti e coordinati per ripristinare il livello di attività economica desiderata in Artsakh nel più breve tempo possibile tempo.

(14 feb 21) PELLEGRINAGGIO A DADIVANK – 15 pellegrini armeni hanno effettuato oggi un pellegrinaggio a Dadivank che hanno raggiunto scortati da soldati russi.

(14 feb 21) DISABILITA’ POST GUERRA – Dal 27 settembre 2020, un totale di 457 persone hanno presentato domanda e sono state esaminate per essere incluse in gruppi di disabilità, e 368 di loro sono state riconosciute come disabili. Lo ha dichiarato il ministero del Lavoro e degli affari sociali dell’Armenia in risposta a un’inchiesta dell’agenzia “NEWS.am”.

(13 feb 21) NUOVA EDILIA RESIDENZIALE – Il presidente Harutyunyan si è recato in visita nel villaggio di Astkhashen (regione di Askeran) per prendere confidenza con il progetto riguardante duecento nuove abitazioni destinate a coloro che hanno perso casa a causa della guerra.

(13 feb 21) SMINAMENTO – Le forze di pace russe riferiscono che è stato completato il lavoro di sminamento nella regione di Martuni.

(12 feb 21) INCONTRO SU PRIGIONIERI E DISPERSI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan insieme al direttore del Servizio di sicurezza nazionale dell’Armenia, il colonnello Armen Abazyan e al comandante delle unità di mantenimento della pace russe in Artsakh, il tenente generale Rustam Muradov, ha incontrato oggi un rappresentante ufficiale azero nel territorio controllato dalle forze di pace russe. “Il ritorno dei prigionieri di guerra, le perquisizioni dei dispersi in azione e altre questioni umanitarie sono state discusse“, ha detto Lusine Avanesyan, portavoce presidenziale, aggiungendo che le parti hanno anche discusso il destino dei dispersi dalla guerra negli anni ’90.

(12 feb 21) RIUNIONE TRILATERALE – Oggi il viceministro degli Esteri dell’Armenia Mher Grigoryan, il suo omologo russo Alexei Overchuk e azero Shahin Mustafayev hanno tenuto in video conferenza la 3a sessione del gruppo di lavoro trilaterale attraverso una videoconferenza. Durante la sessione le parti hanno discusso il processo del lavoro congiunto basato sul punto 9 del 9 novembre 2020 dichiarazione trilaterale firmata dai leader di Armenia, Russia e Azerbaigian, nonché i punti 2,3 e 4 del 9 gennaio 2021 dichiarazione. (corridoi economici di transito).

(12 feb 21) SMINAMENTO TERRITORI – Gli specialisti del ministero della Difesa russo continuano i lavori di sminamento nel territorio del Nagorno Karabakh. Le unità ingegneristiche delle forze russe di mantenimento della pace hanno già bonificato quasi 1343,3 ettari di terreno, 420,8 km di strade. Sono stati trovati e neutralizzati 24.268 ordigni esplosivi.

(12 geb 21) OMBUDSMAN A SHOSH – Arsen Sarajyan, il difensore civico ad interim dell’Artsakhj, coadiuvato da personale dell’Ufficio ha visitato il villaggio di Shosh della regione di Askeran per conoscere il lavoro svolto per ripristinare la vita normale nella comunità e per valutare la situazione della tutela dei diritti dei cittadini. Secondo il capo della comunità, sono in corso i lavori necessari per riportare la popolazione della comunità nei luoghi di residenza; più della metà dei residenti è tornata.

(12 feb 21) NUOVO CASO COVID – Ieri sono stati condotti in totale 58 test COVID-19, dai quali è stato confermato un nuovo caso di coronavirus in Artsakh. Al momento ci sono cinque pazienti in trattamento ospedaliero.

(11 feb 21) PROFANAZIONE MONUMENTI – La portavoce del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa Maria Zakharova ha commentato in risposta alla domanda di un giornalista armeno sugli azeri che profanano un monumento agli eroi della Grande Guerra Patriottica nel villaggio armeno di Avetaranots nella regione di Askeran del Nagorno- Karabakh: “La Russia parte dal fatto che la sua posizione di principio sulla profanazione dei monumenti è ben nota, vale a dire che qualsiasi profanazione di un monumento è inaccettabile. Quando si tratta della profanazione di monumenti agli eroi della Grande Guerra Patriottica, non può esserci nessun’altra posizione.”

(11 feb 21) INGRESSO IN ARTSAKH – Nessun cambiamento radicale è avvenuto nelle procedure di ingresso nella Repubblica dell’Artsakh come confermato oggi dal ministro degli Esteri dell’Artsakh Davit Babayan in seduta parlamentare, in risposta alla domanda del vicepresidente Gagik Baghunts. “Continuiamo a concedere visti d’ingresso ai cittadini di quei Paesi che necessitano di ottenere il rispettivo permesso. Inoltre, ci sono paesi i cui cittadini non sono tenuti a ottenere un visto di ingresso, tuttavia, devono visitare la rappresentanza permanente dell’Artsakh in Armenia e ottenere un rispettivo documento che consentirà il loro ingresso nell’Artsakh. La necessità di regolare ulteriormente questo processo è collegata alla preoccupazione delle forze di pace russe secondo le quali alcuni gruppi terroristici potrebbero entrare nell’Artsakh. Se riescono a compiere un’azione in Artsakh, la responsabilità è anche della missione russa di mantenimento della pace. Pertanto, la procedura di ingresso dovrebbe essere ulteriormente regolamentata ”, ha detto, aggiungendo che i documenti dei cittadini stranieri vengono inviati anche alle forze di pace russe. “Hanno più opportunità di sapere se quella persona in visita è coinvolta o meno in un gruppo terroristico“, ha aggiunto, sottolineando che tutti questi regolamenti aumenteranno il livello di sicurezza. Babayan ha affermato che l’ingresso degli armeni della diaspora nell’Artsakh non sarà limitato in alcun modo. “Dovranno solo aspettare un giorno, in modo che la lista venga presentata per evitare problemi“, ha detto il ministro.

(11 feb 21) PRESIDENTE INCONTRA FAMILIARI PRIGIONIERI E SCOMPARSI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto oggi un gruppo di parenti dei dispersi ai quali ha presentato le attività di ricerca di queste persone scomparse, i loro risultati ascoltando allo stesso tempo le rispettive osservazioni e preoccupazioni dei familiari. Harutyunyan ha osservato che le operazioni di ricerca in corso sono multiformi e che sono coinvolte sia la parte armena che quella russa, così come il Comitato internazionale della Croce Rossa e la parte azera. Parte del processo, ovviamente, non è pubblico, ma secondo il presidente, tutto è stato fatto e sarà fatto per scoprire la sorte dei militari e dei civili scomparsi e per far tornare i prigionieri. “Il lavoro sul ritorno dei prigionieri continuerà fino al ritorno dell’ultimo prigioniero, indipendentemente da tutte le difficoltà esistenti“, ha detto Arayik Harutyunyan.

(11 feb 21) RITORVAMENTO CORPI – Le squadre di ricerca hanno recuperato ieri altri quattro corpi nella zona di Varanda (Fizuli). Il totale dei ritrovamenti sale a 1.371.

(11 feb 21) LE RAGIONI DELLA SCONFITTA – La sconfitta nella guerra scatenata contro l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) è dovuta alle attività che la nostra generazione ha svolto per trenta anni. Questo è quanto ha dichiarato oggi ai giornalisti il ​​ministro dell’Economia dell’Armenia Vahan Kerobyan. Kerobyan ha detto che i risultati sarebbero stati diversi, se ci fosse stato un esercito forte e territori popolati in Artsakh, ma ha aggiunto che non crede che gli altri siano pienamente responsabili e farà tutto il possibile per cambiare la situazione.

(10 feb 21) STRADA ALTERNATIVA NEL SYUNIK – Il governo armeno sta progettando di costruire una strada alternativa nella regione del Syunik. Quella attualmente esistente tra Goris, Kapan e Meghri a causa dell’accordo post bellico si trova in alcuni tratti addirittura dentro il territorio occupato dagli azeri o lo sfiora.

(10 feb 21) TASSE IN ARTSAKH – Il Comitato per la gestione finanziaria e di bilancio dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha convocato una riunione per l’approvazione – in seconda lettura – del pacchetto di proposte di legge relative ai privilegi fiscali e la modifica dei progetti di legge.
La bozza di pacchetto propone tra l’altrouna disposizione nella Legge sulle Tasse, secondo la quale il 50% delle tasse pagate dalle organizzazioni e dai singoli imprenditori sarà utilizzato per rimborsare i prestiti da loro ricevuti fino al 1 ottobre 2020 e gli interessi pagati per il loro mantenimento.

(10 feb 21) RICERCHE CORPI – Sono riprese oggi le operazioni di ricerca dei corpi dei caduti nella zona di Varanda (Fizuli) dopo uno stop di due giorni reso necessario da avvicendamenti nelle forze armate russe e azere.

(9 feb 21) ITALIA E AZERBAIGIAN – L’Italia nega le notizie diffuse da media azeri secondo i quali l’Azerbaigian sarebbe stato invitato a partecipare al vertice del G20 di Roma del 2021. L’Ambasciata italiana in Armenia ha riferito che tali notizie sono “infondate”. “Le notizie secondo cui l’Italia ha invitato l’Azerbaigian a essere presente al vertice del G20 sono infondate e in nessun altro modo questa informazione è stata diffusa o approvata“, ha detto alla stampa l’incaricato d’affari Giovanni Nicola Dionisi in risposta a una richiesta scritta. Per la cronaca, al G20 dei Paesi industrializzati partecipa anche la Turchia.

(9 feb 21) MORTI QUATTRO AZERI – Quattro soldati azeri, fra i quali un alto ufficiale, sono rimasti uccisi a causa dello scoppio di una mina nel territorio di Mataghis finito sotto controllo dell’Azerbaigian dopo la guerra.

(9 feb 21) INCONTRO PASHINYAN HARUTYUNYAN – A Yerevan si è svolta una riunione alla quale hanno partecipato il primo ministro dell’Armenia e il presidente dell’Artsakh. I lavori sono stati incentrati sui progetti di infrastrutture da realizzare nella regione.

(9 feb 21) DADIVANK – A un gruppo di pellegrini armeni è stato impedito dalle forze azere, che ora controllano il territorio, l’accesso al monastero di Dadivank che è sotto sorveglianza russa. Le autorità dell’Azerbaigian pretendono ora di ricevere in anticipo la lista delle persone che si recheranno in pellegrinaggio nel monastero. Il prelato della diocesi di Artsakh della Chiesa apostolica armena, il vescovo Vrtanes Abrahamyan ha dichiarato che “ora ci chiedono di presentare in anticipo le liste nominali. Pertanto, domenica forniremo la lista dei pellegrini con le forze di pace per non avere altre difficoltà ad entrare a Dadivank ”. i pellegrini dall’Armenia visitano Dadivank accompagnati dalle forze di pace russe.

(9 feb 21) OPERAZIONI DI RICERCA – Le operazioni di ricerca di corpi di soldati armeni nei territori ora occupati dagli azeri sono oggi sospese a causa di cambio turno nelle file dell’esercito di Baku

(8 feb 21) SALTA IN ARIA AUTO AZERA – Un’auto guidata da un cittadino azero è saltata in aria per lo scoppio di una mina nel territorio di Jibrayil. Il conducente è morto sul colpo, non si sa se vi erano passeggeri a bordo ma secondo media azeri sul veicolo potevano trovarsi “alcune persone”

(8 feb 21) PROCEDURE INGRESSO IN ARTSAKH – Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell’Artsakh ha rilasciato la nuova procedura per l’ingresso nel territorio della Repubblica dell’Artsakh. La nota afferma che, per motivi di sicurezza, i cittadini stranieri devono presentare una domanda in anticipo per ricevere il permesso di ingresso. La procedura si applica ai cittadini dei paesi per i quali esiste un regime di visti, nonché ai cittadini dei paesi senza visto. Le informazioni sulle richieste vengono trasmesse anche alle forze di pace russe, tenendo conto delle considerazioni di sicurezza.

(8 feb 21) RITROVAMENTI – Altri due corpi sono stati ritrovati ieri dalle squadre di ricerca nella zona di Varanda (Fizuli). Saranno trasferiti all’ufficio di medicina legale per l’esame del dna e il riconoscimento

(7 feb 21) SOLDATI SCOMPARSI – Il centro di accoglienza di Stepanakert, dove è stata organizzata una linea diretta per raccogliere informazioni sui soldati scomparsi nel conflitto del Nagorno Karabakh, continua a essere operativo. La ricerca degli scomparsi è effettuata dal contingente russo di mantenimento della pace in collaborazione con i rappresentanti del Comitato internazionale della Croce Rossa, dell’Azerbaigian e dell’Armenia. Tutte le richieste vengono registrate, inserite nel database e trasferite a gruppi di ricerca congiunti. In totale, più di 2.392 persone si sono rivolte al centro di accoglienza per chiedere aiuto, di cui 584, chiamando la hotline.

(7 feb 21) RICERCHE CORPI – Le quattro squadre di ricerca dei corpi dei caduti nella giornata di ieri non hanno rinvenuto alcun resto. Nel giorno precedente un solo corpo dopo i due giorni di blocco ricerche imposti dalle autorità azere.

(6 feb 21) SERVIZI PUBBLICA UTILITA’ – Ammontano a 12 miliardi di dram (oltre 19 milioni di euro) i sussidi previsti per rimborsare i servizi di pubblica utilità dei residenti dell’Artsakh. Una riunione congiunta dei Comitati permanenti per la produzione e le infrastrutture di produzione e per la gestione finanziaria, di bilancio e economica si è svolta oggi presso l’Assemblea nazionale dell’Artsakh. A questo incontro sono stati invitati anche membri del governo, guidati dal ministro delle finanze di Stato Grigori Martirosyan, nonché funzionari delle società Artsakhenergo e Artsakhgaz.

(6 feb 21) PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha oggi firmato un decreto che nomina Lusine Avanesyan come Segretaria stampa presidenziale.

(5 feb 21) UNESCO – L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) spera che il viaggio della sua missione preliminare in Nagorno Karabakh e nelle regioni adiacenti dell’Azerbaigian si svolga nel prossimo futuro. Un portavoce dell’organizzazione al riguardo ha osservato che le discussioni su questo argomento continuano.

(5 feb 21) RIPRESE RICERCHE – Il Servizio di Stato per le situazioni di emergenza dell’Artsakh informa che dopo una pausa di due giorni dovuta al divieto da parte delle autorità azere, le squadre di soccorso del Servizio hanno oggi ripreso le loro operazioni di ricerca e soccorso per trovare i corpi dei militari caduti e di coloro che sono scomparsi durante la recente guerra. La ricerca è attualmente in corso nelle regioni di Hadrut, Varanda (Fizuli) e Jrakan (Jabrayil).

(4 feb 21) RIENTRO RIFUGIATI – Altri 62 cittadini sono rientrati oggi in Artsakh portando il numero totale dei rientri a oltre 52.000 (52.158).

(4 feb 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il capo dei programmi di comunicazione e prevenzione della delegazione del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) in Armenia Zara Amatuni ha informatonche i rappresentanti del CICR hanno visitato quattro prigionieri di guerra armeni in Azerbaigian. “L’1 e 2 febbraio, i rappresentanti del Comitato internazionale della Croce Rossa hanno visitato quattro civili e militari armeni che sono tenuti in Azerbaigian a seguito della recente escalation nel Paese. Durante le visite, abbiamo fornito loro l’opportunità di contattare i loro parenti ”, ha detto Amatuni, aggiungendo che ai rappresentanti sono state fornite informazioni sulle condizioni dei prigionieri di guerra e sulle loro condizioni di salute.

(4 feb 21) RAPPRESENTANZE ARTSAKH – La Rappresentanza Permanente della Repubblica dell’Artsakh in Russia non cesserà le operazioni; lo ha confermato il ministero degli Esteri dell’Artsakh, smentendo le notizie secondo cui sarebbe stata chiusa. “Tali informazioni sono false. Le Rappresentanze Permanenti della Repubblica dell’Artsakh che operano in Paesi stranieri continuano normalmente le loro attività, volte alla protezione degli interessi della Repubblica dell’Artsakh e dei suoi cittadini nei paesi ospitanti, allo sviluppo e all’avanzamento di legami reciprocamente vantaggiosi in vari settori e altri funzioni previste dalla legge ”, ha detto il ministero degli Esteri.

(4 feb 21) AGGIORNAMENTO COVID – Il ministero della Salute dell’Artsakh informa che mercoledì sono stati condotti 49 test COVID-19 dai quali sono stati confermati dieci nuovi casi di coronavirus in Artsakh. Al momento, 25 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per il COVID-19.

(4 feb 21) JALAL HARUTYUNYAN – Jalal Harutyunyan, ex ministro della Difesa dell’Artsakh ed ex comandante dell’Esercito della Difesa, è stato nominato Capo del Servizio di Sorveglianza Militare del Ministero della Difesa dell’Armenia. Harutyunyan, durante la recente guerra, rimase gravemente ferito e fu dunque avvicendato nei suoi incarichi

(4 feb 21) BALASANYAN SMENTISCE VOCI – Il Segretario del Cosngilio di sicurezza nazionale ha smentito voci secondo le quali una bandiera dell’Azerbaigian sarebbe stata collocata in piazza della Rinascita a Stepanakert. Ha altresì escluso che l’Esercito di difesa dell’Artsakh possa essere smantellato ma ha confermato che sarà riorganizzato.

(3 feb 21) POLITICA IN ARTSAKH – Il quotidiano “Hraparak” dell’Armenia scrive che corre voce in Artsakh che le recenti frequenti visite del presidente Arayik Harutyunyan a Mosca abbiano per obiettivo quello di rafforzare il proprio potere e affrancarsi dal Primo Ministro dell’Armenia Nikol Pashinyan, poco gradito dalla leadership russa. Secondo persone ben informate, sempre a detta del giornale, Harutyunyan si renderebbe conto che la fine del governo di Pashinyan è vicina, e quindi vuole assicurarsi in anticipo una posizione autonoma per non essere anche lui vittima del cambio politico.

(3 feb 21) RIUNIONE VICE PRIMI MINISTRI – Il secondo incontro sui corridoi economici della regione (dopo quello del 30 gennaio), inizialmente programmato per il 2 febbraio, si terrà comunque nel mese in corso; la data deve essere ancora confermata.

(3 FEB 21) ALIYEV CHIAMA IMPRESE ITALIANE – Il presidente azero Ilham Aliyev ha invitato le aziende italiane ad operare nei territori occupati. Il presidente dell’Azerbaijan ha presentato questa prospettiva durante un incontro con la delegazione guidata dal presidente del Gruppo Maire Tecnimont (ingegneria e costruzione) Fabrizio Di Amato. Aliyev ha espresso la speranza che le aziende italiane siano molto attive nella realizzazione di progetti per il ripristino dei” territori liberati “. Alcune aziende italiane sono già state invitate a partecipare a lavori di restauro e costruzione.

(3 feb 21) AZERI BLOCCANO RICERCHE – Nella giornata odierna non sono state eseguite operazioni di ricerca nei territori occupati dell’Artsakh in quanto le autorità dell’Azerbaigian non lo hanno permesso. Probabilmente sono in corso alcuni interventi di ingegneria edile o spostamenti militari che gli azeri vogliono mantenere segreti.

(3 feb 21) RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE – Il South Australia è diventato il secondo stato in Australia a riconoscere i diritti all’autodeterminazione della Repubblica dell’Artsakh, condannando l’Azerbaigian e la Turchia per la loro invasione in una mozione approvata con un voto alla Camera dell’Assemblea. La mozione fa seguito a quella approvata dall’Assemblea legislativa del Parlamento del Nuovo Galles del sud nell’ottobre 2020, che allo stesso modo “chiede al governo federale di riconoscere anche la Repubblica di Artsakh come l’unica soluzione permanente al conflitto per evitare ulteriori tentativi di tale aggressione militare”.

(2 feb 21) NUOVI INTERVENTI EDILIZIA ABITATIVA – Il ministero dello Sviluppo urbano ha avviato una serie di progetti di edilizia abitativa in diverse località dell’Artsakh. E’ già pronto un progetto preliminare per la costruzione di un quartiere residenziale di 100 case nel villaggio di Varanda (Martuni), ed è allo studio un altro per la costruzione di 150 case in Astghashen (Askeran). Il governo prevede di costruire un comprensorio ad Askeran con 246 appartamenti, a Martuni con 130 oltre che nella capitale Stepanakert. Altre 100 case saranno costruite nel villaggio di Aknaberd (Shahumyan) per i cittadini sfollati dell’Artsakh.

(2 feb 21) PARTITO POPOLARE EUROPEO – “I membri dell’Assemblea politica del Partito popolare europeo (PPE) hanno invitato l’Azerbaigian ad accelerare lo scambio di prigionieri di guerra, detenuti e corpi dei morti e chiedono il loro rilascio immediato; ha esortato la Commissione europea a portare avanti questa questione umanitaria nelle relazioni attuali e future con l’Azerbaigian e ha invitato il Parlamento europeo a discutere con urgenza il processo di scambio di prigionieri di guerra e prigionieri del Nagorno Karabakh ”, si legge nel comunicato.

(2 feb 21) AIUTI DALL’ONU – L’ONU ha fornito due milioni di dollari di assistenza finanziaria alle persone sfollate dal Nagorno Karabakh e dintorni e alle comunità colpite in Armenia, come riferisce il sito web ufficiale dell’ONU Armenia. ”Le Nazioni Unite in Armenia hanno rapidamente mobilitato una risposta e dall’inizio di ottobre hanno iniziato a integrare il sostegno umanitario del governo fornito da dieci comuni prioritari e dal Ministero del lavoro e degli affari sociali agli sfollati. Il sistema delle Nazioni Unite ha messo in atto una struttura con cinque gruppi di lavoro tematici sotto la guida generale dell’Ufficio del coordinatore residente e con il supporto dell’UNHCR, per coordinare gli sforzi delle Nazioni Unite e dei partner umanitari, lavorando a stretto contatto con il governo e le autorità municipali” si legge tra l’altro.

(2 feb 21) COMUNICATO MINISTERO ESTERI ARTSAKH – “Recentemente, abbiamo assistito a una campagna di informazione dell’Azerbaigian, che, nel tentativo di dimostrare il presunto sostegno internazionale all’aggressione armata turco-azera contro l’Artsakh, diffonde messaggi di congratulazioni da parte di rappresentanti di alcune organizzazioni internazionali e circoli politici di un certo numero di paesi su la “liberazione” dei territori cosiddetti “occupati” da parte dell’Azerbaigian.” Lo ha rilevato in un commento il ministero degli Affari esteri dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) che chiede a tutti i Paesi e alle organizzazioni di essere estremamente attenti e corretti nelle loro dichiarazioni sul conflitto Azerbaigian-Karabakh, per evitare dichiarazioni che potrebbero influire negativamente sugli sforzi internazionali per la soluzione globale del conflitto, il mantenimento della pace e della stabilità nella regione, oltre a ferire i sentimenti di migliaia di persone.

(2 feb 21) AZERI SALTANO SU MINA – Un azero morto e due feriti a seguito dell’esplosione di una mina nella zona di Fizuli ora sotto controllo dell’Azerbaigian. Lo riportano media dell’Azerbaigian.

(2 feb 21) CONSEGNATI DUE AZERI – Con la mediazione delle forze di pace russe, due azeri che erano detenuti dal Servizio di sicurezza nazionale armeno nel villaggio di Tegh (Syunik) sono stati riconsegnati all’Azerbaigian.

(2 feb 21) ASSEMBLEA PARLAMENTARE – Ruben Rubinyan – capo della delegazione dell’Armenia all’PACE (Assemblea Parlamentare del Cosiglio d’Europa), presidente della Commissione permanente per le relazioni estere dell’Assemblea nazionale (NA) e deputato del blocco dirigente My Step – nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato che in questa fase la parte azera sta cercando di dimostrare che il conflitto nel Nagorno Karabakh (Artsakh) è risolto e finito; ma la delegazione armena, al contrario, ha mostrato che ci sono questioni irrisolte, e Baku sta violando la disposizione della dichiarazione trilaterale del 9 novembre. Secondo lui, più appelli vengono fatti in questo contesto all’Azerbaigian dalla comunità internazionale e meglio è. “Ha un certo effetto. I primi casi di pressione internazionale sull’Azerbaigian sulla questione dei prigionieri sono già stati notati”, ha aggiunto Rubinyan.

(2 feb 21) AGGIORNAMENTO COVID – Il ministero della Salute dell’Artsakh informa che ieri sono stati condotti 24 test COVID-19 dai quali è stato confermato un nuovo caso di coronavirus in Artsakh. Finora sono stati accertati 2.335 casi di COVID-19 e 31 di questi hanno provocato la morte. Al momento, 19 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per il coronavirus.

(2 feb 21) RITROVAMENTI CORPI – Altri nove copri sono stati ritrovati ieri nel corso delle ricerche nella zona di Varanda (Fizuli). Sono stati disposti esami autoptici per risalire all’identità dei corpi. Il totale dei cadaveri ritrovati ammonta a 1354

(1 feb 21) NUOVO CAMPO RUSSO – Un altro campo modulare è stato installato in Artsakh per le forze di pace russe secondo quanto comunivcato dal ministero della Difesa russo. Il campo è stato costruito a Khachmach (regione di Askeran) per ospitare gli specialisti del ministero della Difesa russo. In precedenza, tre campi simili sono stati installati in Artsakh per il contingente russo di pace.

(1 feb 21) NAZIONI UNITE SU PRIGIONIERI E DISPERSI – Gli esperti dei diritti umani delle Nazioni Unite hanno chiesto il rilascio immediato dei prigionieri di guerra e di altri prigionieri del conflitto del Nagorno Karabakh e la restituzione dei corpi dei morti per la sepoltura nel dovuto rispetto delle usanze culturali. Tutti coloro che sono stati privati della libertà per motivi legati al conflitto dovrebbero essere riportati alle loro case, e i parenti delle persone uccise dovrebbero essere in grado di recuperare i resti dei loro cari in conformità con l’accordo di cessate il fuoco firmato il 9 novembre 2020. La mancata divulgazione di informazioni sul destino e l’ubicazione delle persone scomparse e il rifiuto di consegnare i resti dei morti può equivalere a una sparizione forzata, che sia l’Azerbaigian che l’Armenia si sono impegnate a prevenire, hanno osservato.

(1 feb 21) LUPI GRIGI – Il ministero degli Affari esteri dell’Artsakh ha rilasciato un comunicato stampa nel quale condanna i ventilati progetti dell’organizzazione estremistica turca dei Lupi grigi nei territori occupati dell’Artsakh e in particolare a Shushi. [APPROFONDIMENTO QUI]

(1 feb 21) MEDVEDEV SU NAGORNO KARABAKH – La questione della risoluzione del conflitto in Karabakh dovrebbe essere discussa anche con la Turchia; queste sono le realtà della regione, ha affermato Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex presidente e primo ministro russo. “La Turchia è un nostro vicino e un partner molto importante e un paese molto vicino per l’Azerbaigian; questo fattore non può essere ignorato”, ha detto in un’intervista ai giornalisti russi, rispondendo a una domanda sul ruolo della Turchia nel processo di pace nel Nagorno Karabakh.

(31 gen 21) AGGIORNAMENTO COVID – Il ministero della Salute dell’Artsakh ha confermato sei nuovi casi COVID-19, portando il numero totale dall’inizio della pandemia a 3.332. Sono stati effettuati in totale 19.291 test.

(30 gen 21) VICE PRIMI MINISTRI A MOSCA – Nella capitale russa si sono incontrati i vice Primi ministri di Armenia (Mher Grigoryan), Azerbaigian (Shahin Mustafayev) e Russia (Alexei Overchuk). Nel corso della riunione si è discusso riguardo la formazione di sottogruppi sulle questioni di comunicazione dei trasporti del Karabakh. I partecipanti al gruppo di lavoro trilaterale sul Nagorno-Karabakh hanno deciso di creare sottogruppi di esperti sui trasporti e garantire la loro sicurezza, così come ha osservato il vice primo ministro russo Alexei Overchuk. Le parti hanno convenuto di creare i seguenti sottogruppi di esperti: per il trasporto ferroviario, stradale e combinato; sulle questioni relative alla garanzia del trasporto, compresi sicurezza, frontiera, dogana, servizi sanitari, veterinari, fitosanitari e altri tipi di controllo. Si prevede di completare la formazione dei sottogruppi entro il 2 febbraio.

(30 gen 21) CENTRO MONITORAGGIO RUSSO-TURCO – I militari russi hanno iniziato a dirigersi verso la regione Kiyamaddinli (distretto di Aghdam), dove sarà situato il centro congiunto russo-turco per il monitoraggio del cessate il fuoco e le operazioni militari nella zona di conflitto del Karabakh, ha riferito il ministero della Difesa russo. Il personale di questo centro comune, centoventi persone, che è equamente rappresentato dalla parte russa e turca, monitorerà la situazione e il cessate il fuoco per mezzo di droni. L’operatività del centro parte da oggi. Il centro raccoglierà, sintetizzerà e verificherà le informazioni sull’osservanza del regime di cessate il fuoco e sulle azioni in violazione degli accordi raggiunti dalle parti..

(30 gen 21) PRIGIONIERO AZERO – Polemiche in Armenia per il rilascio di un cittadino azero in cambio di cinque prigionieri di guerra armeni. E’ risultato che non si trattava di un prigioniero di guerra ma di un detenuto, tale Anar Giasi Mammadov, che dallo scorso marzo dove stava scontando una pena nel carcere di Vardashen per attraversamento illegale del confine di Stato.

(30 gen 21) ANCORA MOLTI RITROVAMENTI – A seguito delle operazioni di ricerca di ieri, le squadre di soccorso del Servizio statale per le situazioni di emergenza dell’Artsakh hanno trovato e recuperato i corpi di altri 15 militari caduti. Il corpo di un soldato ucciso durante le recenti ostilità è stato trovato nella regione di Martuni, e i corpi di altri 13 soldati – nella regione di Jrakan (Jibrayil). E il corpo di un soldato caduto è stato consegnato dalla parte azera alla parte armena a Yegnikner.

(29 gen 21) SMENTITA CATTURA SOLDATI ARMENI – L’Esercito di difesa dell’Artsakh smentisce le notizie diffuse da alcuni media armeni secondo cui 15 militari armeni sarebbero stati catturati mentre si recavano da Goris (Armenia) in Artsakh, verso la loro unità militare permanente. Il funzionario del ministero della Difesa dell’Artsakh Suren Sarumyan ha detto che queste informazioni sono false.

(29 gen 21) UE SU PRIGIONIERI – L’Unione europea ha accolto con favore il ritorno di 5 prigionieri di guerra armeni dall’Azerbaigian e ha invitato a rilasciare immediatamente i restanti militari, ha detto su Twitter il portavoce principale per gli affari esterni dell’UE Peter Stano. “L’UE accoglie con favore il rilascio di 5 militari armeni catturati dall’Azerbaigian a novembre e chiede l’immediato rilascio dei 57 rimasti in custodia. “Ciò contribuirebbe a rafforzare la fiducia tra i due paesi, il che è importante per una pace duratura nella regione“, ha affermato.

(29 gen 21) REPORT SU UCCISIONE CIVILI – L’ufficio dell’Ombudsman dell’Artsakh ha aggiornato il report sull’uccisione di civili armeni da parte delle forze azere. Dal 27 settembre 2020 al 28 gennaio 2021, sono state registrate le uccisioni di 72 civili da parte delle forze armate azere: 41 da attacchi mirati, 31 in prigionia. Sono stati registrati numerosi casi di tortura e mutilazione di cadaveri. Il difensore civico per i diritti umani ha anche registrato i casi di 163 feriti civili, la maggior parte dei quali a seguito di attacchi che hanno provocato la morte di altre persone.

(29 gen 21) PROTESTA RESIDENTI KASHATAGH – Un gruppo di – ora ex – residenti nella regione di Kashatagh in Artsakh, che sono stati privati ​​delle loro case e dei loro terreni, stanno protestando oggi davanti all’edificio principale del governo dell’Armenia. “Non abbiamo richieste politiche, la nostra richiesta riguarda la perdita della nostra proprietà; vogliamo un risarcimento. Chiediamo le nostre case perdute, siamo stati lasciati per strada. Per quanto tempo possiamo rimanere in affitto? Non possiamo beneficiare di nulla“, hanno detto.

(29 gen 21) RECUPERO CORPI – Altri otto corpi sono stati ritorvati ieri dalle squadre di ricerca. Il numero totale sale a 1329 dei quali almeno 15 sono civili.

(28 gen 21) SCAMBIO PRIGIONIERI – Sotto la supervisione delle forze di pace russe, un prigioniero di guerra è stato trasferito dall’Armenia all’Azerbaigian e cinque armeni hanno percorso il tragitto inverso. Lo scambio è avvenuto per via aerea utilizzando aeromobile russo. Si apprende anche che i 62 soldati catturati kdopo la firma della tregua del 9 novembre hanno oggi potuto parlare telefonicamente con i propri familiari.

(28 gen 21) AGGIORNAMENTO COVID – Il ministero della Salute dell’Artsakh informa che ieri sono stati condotti 54 test COVID-19 dai quali sono stati confermati otto nuovi casi di coronavirus in Artsakh. Finora in Karabakh sono stati confermati 2.318 casi di COVID-19 e 31 di questi hanno provocato la morte. Al momento, 29 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per il coronavirus.

(28 gen 21) STRADA AZERA PER SHUSHI – Un’impresa edile turca, nota per i suoi stretti legami con il governo turco, è coinvolta nel progetto per la costruzione della annunciata strada per Shushi. L’impresa edile “Kolin construction” prevede di avviare la cooperazione con una società azera per la costruzione dell’arteria Ahmedbeyli-Fizuli-Shushi, a quattro corsie, suddivisa in cinque lotti attraverso 20 insediamenti. I lavori dovrebbero terminare nel 2022.

(28 gen 21) RITROVAMENTO CORPI – Altri tre corpi sono stati ritrovati ieri dalle squadre di ricerca, due nella regione di Martuni e uno nei pressi di Jibrayil. Oggi ricerche in corso in quest’ultimo distretto e nella zona di Hadrut.

(28 gen 21) GIORNATA DELLA DIFESA DELLA PATRIA – David Babayan, ministro degli Esteri dell’Artsakh, ha diffuso un messaggio in occasione della Giornata del difensore della patria. “Quest’anno ricordiamo questa amata festa in un modo speciale, anche il suo simbolismo è speciale. Nella guerra scatenata dall’Azerbaigian il 27 settembre 2020, il nostro popolo, il nostro Stato, abbiamo tutti subito pesanti perdite. E ora dobbiamo fare tutto il possibile per superare le difficoltà esistenti, uscire dalla situazione attuale, tutti noi dobbiamo essere difensori della Patria, ognuno di noi deve onestamente e ad alto livello professionale adempiere ai propri doveri. Oggi, più che mai, dobbiamo intraprendere una lotta inconciliabile contro l’ingiustizia, il male, l’egoismo, l’avidità e altri vizi, rafforzare la nostra unità, fratellanza ed essere veri patrioti. Solo in questo caso saremo in grado di ottenere successi e vittorie “, si legge in parte nel messaggio del ministro. Al Memoriale di Stepanakert si è tenuta una cerimonia.

(27 gen 21) NUOVE NOMINE – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto che nomina, nell’ambito del nuovo ministero degli Affari interni, Capo della polizia Artem Harutyunyan. Con un altro decreto presidenziale, Mekhak Arzumanyan è stato nominato direttore del Servizio statale per le situazioni di emergenza.

(27 gen 21) INCONTRO A MOSCA – I vice primi ministri di Russia (Overchuk), Armenia (Grigoryan) e Azerbaigian (Mustafayev) si incontrerano a Mosca il prossimo 30 gennaio per la prima riunione incentrata sullo sviluppo dei corridoi economici concordati l’11 gennaio scorso.

(27 gen 21) RESTITUZIONE CORPI – Nella regione di Varanda (Fizuli), la parte azerbaigiana ha consegnato i corpi di altri 31 militari caduti alla parte armena, ma senza fornire alcuna informazione su dove sono stati trovati questi corpi. Secondo i dati preliminari, questi soldati erano riservisti. È stata ordinata una visita medica forense per identificare questi corpi.

(26 gen 21) IL PRESIDENTE A GANDZASAR – Il presidente della repubblica ai è recato nel monastero di Gandzasar. Presenti anche i familiari di alcuni soldati scomparsi.

(26 gen 21) ASSEMBLEA CONSIGLIO D’EUROPA -L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) ha chiesto di attuare le disposizioni della dichiarazione trilaterale firmata da Armenia, Russia e Azerbaigian sul Nagorno Karabakh. “Per quanto riguarda il conflitto del Nagorno Karabakh, l’Assemblea chiede a tutte le parti coinvolte di astenersi da una retorica infiammatoria che ostacola il dialogo politico, Armenia e Azerbaijan ad attuare quanto prima le disposizioni della dichiarazione trilaterale relativa alle questioni umanitarie, tutte le parti coinvolte devono immediatamente mettere in atto lo scambio di prigionieri di guerra e corpi, nel rispetto del patrimonio culturale; invita il Comitato di monitoraggio a esplorare strade per contribuire a livello parlamentare a un’atmosfera favorevole al processo di pace”, è affermato nel rapporto pubblicato dal Comitato di monitoraggio PACE. Nel rapporto l’Assemblea ha espresso la sua seria preoccupazione per le segnalazioni e le accuse di violazioni del diritto umanitario e dei diritti umani durante il conflitto e le accuse di degrado di alcuni siti e monumenti religiosi, nonché di distruzione di proprietà privata.

(26 gen 21) MONUMENTI ARMENI – LUfficio dell’ombudsman dell’Artsakh ha presentato un report sul patrimonio culturale e artistico armeno che si trova ora nei territori occupati dagli azeri. Secondo il documento sono almeno 1456 i monumenti da preservare. [QUI UN APPROFONDIMENTO SUL TEMA]

(26 gen 21) MINISTRO AFFARI INTERNI – Il presidente Arayik Harutyunyan ha visitato il nuovo ministero degli Affari interni d di recente istituzione e ha presentato il ministro Karen Sargsyan allo staff del ministero. Il Presidente ha ringraziato il personale del Servizio statale per le situazioni di emergenza e la polizia – che fanno parte di questo ministero – per il loro eccellente servizio durante il difficile periodo della recente guerra, sottolineando che queste agenzie avevano importanti funzioni da svolgere anche in tempo di pace.

(26 gen 21) AGGIORNAMENTO COVID – Il ministero della Salute dell’Artsakh informa che lunedì sono stati condotti 36 test COVID-19 e da cui sono stati confermati 21 nuovi casi di coronavirus in Artsakh. Finora in Karabakh sono stati confermati 2.306 casi di COVID-19 e 31 di questi hanno provocato la morte. Al momento, 34 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per il coronavirus.

(26 gen 21) TRASFERITO ALTRO CORPO – La parte azera ha consegnato alla parte armena il cadavere di un militare alla cui identità si è risaliti tramite la patente di guida. Si tratta di Ashot [figlio di] Levon Khachatryan, nato nel 1993; ha partecipato alla guerra come soldato di riserva, è caduto a Mataghis. Nel corso delle operazioni di ricerca, ieri sono stati ritrovati i corpi di altri tre militari sono nella regione di Jabrayil. Oggi squadre al lavoro nella regione di Hadrut. A seguito degli esami autoptici eseguiti dall’istituto di medicina legale di Yerevan la lista dei militari caduti si è allungata con altri 65 nomi.

(25 gen 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il primo presidente dell’Armenia Levon Ter-Petrosyan ha ospitato oggi nella sua abitazione l’Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Federazione Russa in Armenia Sergey Kopirkin. Il portavoce del partito politico del Congresso nazionale armeno Arman Musinyan ha riferito che “durante la conversazione di quasi un’ora e mezza, gli interlocutori hanno toccato diverse questioni di reciproco interesse nel contesto delle relazioni armeno-russe, inclusa l’urgente necessità del ritorno dei prigionieri di guerra tenuti in Azerbaigian”.

(25 gen 21) PATRIMONIO CULTURALE – Il ministro degli esteri dell’Armenia, Aivazian, ha avuto una conversazione telefonica con il Segretario generale dell’Unesco, la francese Audrey Azoulay, avente per oggetto la tutela del patrimonio culturale armeno in Artsakh.

(25 gen 21) SFOLLATI DI GUERRA – Il difensore dei diritti umani dell’Armenia Arman Tatoyan ha rilasciato una guida per gli sfollati dal Nagorno Karabakh a seguito della guerra con il sostegno della Conrad Adenauer Foundation. La guida presenta accuratamente i programmi di sostegno sociale del governo armeno, i termini e le condizioni per beneficiare dei programmi e il modo di compilare le domande e le scadenze per la presentazione. La guida presenta anche la giurisdizione del difensore dei diritti umani e le opzioni per rivolgersi al difensore dei diritti umani.

(25 gen 21) MINISTERO AFFARI INTERNI – Il presidente della repubblica ha firmato un decreto in virtù del quale i dipartimenti della Polizia di Stato e del Servizio Emeregenze saranno fusi in un unico ente, il ministero degli Affari interni.

(25 gen 21) RECUPERI CORPI – Le squadre di ricerca hanno recuperato ieri altri due cadaveri, uno nel villaggio di Varanda (Fizuli) l’altro in quello di Tumi (Hadrut).

(24 gen 21) IL PRESIDENTE A MARTAKERT – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan si è recato nella città di Martakert e ha incontrato i capi dell’amministrazione, delle comunità e delle imprese della regione di Martakert. Il Presidente ha presentato la situazione del dopoguerra e la sequenza dei rispettivi passi intrapresi dal governo e ha preso atto delle priorità di sicurezza, umanitarie e socioeconomiche che hanno costituito l’agenda di azione del sistema della pubblica amministrazione. Toccando il programma di insediamento dei senzatetto nelle comunità della regione di Martakert, il presidente Harutyunyan ha esortato a intensificare ulteriormente gli sforzi pertinenti, sottolineando che nel prossimo futuro il governo Artsakh creerà varie opportunità per l’attività economica di coloro che si stabiliscono nelle comunità delle zone rurali

(24 gen 21) RIENTRI – Altri 137 cittadini hanno fatto rientro in Artsakh con bus scortati dalle forze di pace russe. Complessivamente sono oltre 50.600 i rimpatri dalla fine della guerra.

(24 gen 21) CONSEGNATI TRENTA CORPI – Ieri le squadre di soccorso del Servizio statale per le situazioni di emergenza dell’Artsakh hanno condotto una ricerca a Varanda (Fizuli), nella parte meridionale della regione di Kashatagh e a Mataghis, secondo quanto riferito dal Servizio di stato per le situazioni di emergenza. In conseguenza di tale attività, le squadre hanno restituito i corpi di altri 30 militari che la parte azerbaigiana aveva trasferito alla parte armena, senza indicare la posizione dei loro corpi. I corpi sono irriconoscibili e sarà necessario l’esame di un esperto di medicina legale per identificarli.

(23 gen 21) MINISTRO DEL LAVORO – Mane Tandilyan, ministro del lavoro, affari sociali e migrazioni dell’Artsakh ha avuto un incontro di lavoro con Mesrop Arakelyan, ministro del lavoro e degli affari sociali dell’Armenia e con diversi altri funzionari dell’Artsakh e dell’Armenia. Il ministro dell’Artsakh ha evidenziato, in particolare, la necessità di creare i presupposti necessari per la soluzione dei problemi sociali, la fornitura di alloggi e le future attività della vita nell’Artsakh. I partecipanti all’incontro hanno deciso di avere un unico programma di lavoro urgente che consentirà di visualizzare i problemi esistenti in Artsakh dal giusto punto di vista e, di conseguenza, di selezionare le modalità di soluzione corrispondenti e i tempi più brevi possibile.

(23 gen 21) ARTSAKH E DIASPORA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto una delegazione guidata da Zareh Sinanyan, l’Alto Commissario per gli affari della diaspora dell’Armenia. Durante la riunione sono stati discussi i rapporti tra la patria e la diaspora, i programmi abitativi nell’Artsakh e le strade per la soluzione dei problemi delle persone diventate senzatetto – a causa della recente guerra. Il presidente Harutyunyan ha sottolineato che vorrebbe attirare l’attenzione di tutti sulla necessità di assistere le decine di migliaia di armeni dell’Artsakh che mirano a costruire il proprio futuro nella loro patria. Anche il ministro degli Esteri Babayan ha incontrato la Commissione.

(23 gen 21) RITROVAMENTI – Durante le operazioni di ricerca nelle direzioni delle regioni Fizuli-Mataghis-Hadrut-Jabrayil, sono stati trovati ieri a Fizuli i corpi di altri cinque militari caduti. Sarà necessario eseguire un test del dna per identificare le vittime.

(22 gen 21) COMMENTO FAVOREVOLE DI STEPANAKERT – Il ministero degli Esteri della repubblica di Artsakh ha commentato positivamente il voto del parlamento europeo e ne condivide le valutazioni.

(22 gen 21) PARLAMENTO EUROPEO – Il Parlamento europeo, nell’ambito della relazione annuale 2020 e sull’attuazione della politica estera e di sicurezza comune, ha prestato particolare attenzione alla questione del Nagorno Karabakh e ha espresso una netta condanna per l’interferenza della Turchia nella recente guerra. [NEL DETTAGLIO]

(22 gen 21) CONSIGLIO SICUREZZA CONGIUNTO – A Yerevan si è tenuto questa mattina un Consiglio di sicurezza congiunto Armenia e Artsakh al quale ha preso parte il presidente Harutyunyan.

(22 gen 21) RITROVATI CORPI DI CIVILI – Altri quattro cadaveri sono stati recuperati dalle squadrea di ricerca nella giornata di ieri. Si tratta di un soldato e di tre civili. Uno dei civili è Marine Hayrapetyan del villaggio di Drakhtik della regione di Hadrut. Gli altri due sono Serzhik Avagyan e Yurik Arushanyan, residenti nel villaggio di Azokh di Hadrut. I loro corpi erano nei cortili della loro casa, ora saranno sottoposti a esame autoptico per accertare le cause della morte. Il corpo del militare è stato trovato invece nella regione di Jabrayil. Il suo non è stato ancora identificato, ma secondo le informazioni preliminari, proveniva da un distaccamento di volontari.

(21 gen 21) IDENTIFICAZIONE CORPI – Il neo-ministro della Salute dell’Armenia, Anahit Avanesyan, ha dichiarato oggi alla stampa dopo la riunione del Gabinetto di governo che finora l’istituto di medicina legale ha esaminato 3.450 cadaveri, al ritmo di una trentina al giorno, nell’ambito del processo di identificazione dei corpi degli armeni che sono morti durante il la recente guerra dell’Artsakh. Alla domanda su quanti corpi restano non identificati, il ministro ha risposto che non poteva dare un numero definito.

(21 gen 21) AGGIORNAMENTO COVID – Il ministero della Salute dell’Artsakh informa che ieri sono stati condotti 56 test COVID-19 e da cui sono stati confermati nove nuovi casi di coronavirus in Artsakh. Finora in Karabakh sono stati confermati 2.266 casi di COVID-19 e 31 di questi hanno provocato la morte. Al momento, 33 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per il coronavirus.

(21 gen 21) PERSONE SCOMPARSE – Oltre 2.300 persone in Artsakh hanno presentato una petizione al Centro di accoglienza per chiedere aiuto alle persone scomparse. Il Centro di accoglienza , dove è stata istituita una linea diretta per raccogliere informazioni sui partecipanti e sulle persone scomparse durante il recente conflitto in Nagorno-Karabakh, è attivo nella capitale Stepanakert. La ricerca di queste persone scomparse è effettuata dal contingente russo di mantenimento della pace, in collaborazione con il Comitato internazionale della Croce Rossa e rappresentanti delle parti azerbaigiana e armena. Secondo il ministero della Difesa russo, tutte le rispettive petizioni vengono registrate, inserite in un database e trasferite alle squadre di ricerca congiunte.

(21 gen 21) DIOCESI DELL’ARTSAKH – Per ordine pontificio del Catholicos di Tutti gli Armenia, Karekin II, l’arcivescovo Pargev Martirosyan è stato sollevato dall’incarico di Primate della diocesi dell’Artsakh e nominato nunzio apostolico. Il vescovo Vrtanes Abrahamyan è stato sollevato dai suoi doveri di leader spirituale delle forze armate dell’Armenia ed è stato nominato Primate della diocesi Artsakh della Chiesa apostolica armena. E padre Yenovk Yesayan è stato nominato capo spirituale ad interim dell’esercito armeno.

(20 gen 21) ADDESTRAMENTO RUSSI – Come parte delle esercitazioni di addestramento al combattimento pianificate, circa 200 militari del contingente di mantenimento della pace russo nel Nagorno-Karabakh hanno completato una serie di compiti di addestramento al tiro presso l’apposito campo predisposto a Stepanakert.

(20 gen 21) TASSE UNIVERSITARIE – Le tasse universitarie di tutti gli studenti della Artsakh State University per l’anno accademico 2020-2021 saranno pagate dal governo della Repubblica dell’Artsakh. La decisione è stata assunta oggi nel corso di un incontro tra il presidente della repubblica Harutyunyan e il Consiglkio accademico dell’università.

(20 gen 21) ACCORDO DI SICUREZZA – La parte armena ha raggiunto un accordo con la parte russa e azerbaigiana sulla sicurezza della strada Yerevan-Kapan secondo quanto riferito dal vice primo ministro dell’Armenia Tigran Avinyan durante una sessione di domande e risposte in Parlamento. “In questo momento, abbiamo accordi concreti sia con la parte azerbaigiana che con quella russa sul tratto di strada citato, anche le truppe di confine russe sono di stanza lì. Nessun incidente con il trasporto che attraversa quella strada è stato registrato al momento. Non abbiamo problemi nel Syunik e sulla linea di confine armeno-azera in generale, non abbiamo registrato alcun incidente e spero che non ne avremo anche in futuro “, ha detto il vicepresidente.

(20 gen 21) SHUSHI – Il Consiglio turco, ufficialmente il Consiglio di cooperazione degli Stati di lingua turca, ha proposto di dichiarare Shushi come la capitale culturale 2022 del mondo turco. La proposta è stata fatta durante un incontro con il presidente azero Ilham Aliyev e il segretario generale di questa organizzazione Baghdad Amreyev. Dal canto suo il ministro degli Esteri dell’Armenia Aivazian ha dichiarato che “Shushi è un centro culturale armeno. Non accetteremo le affermazioni secondo cui Shushi è un centro culturale turco. Siamo sicuri che riceveremo il sostegno della comunità internazionale in questa materia“, ha detto Aivazian.

(19 gen 21) COVID 19 – Il ministero della Salute dell’Artsakh informa che lunedì sono stati condotti 42 test COVID-19 (per un totale di 18.551), dai quali sono stati confermati sei nuovi casi di coronavirus. Finora in Artsakh sono stati confermati 2.240 casi di COVID-19 e 31 di questi hanno provocato la morte. Al momento, 43 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per il coronavirus.

(19 gen 21) PARTICOLARI INQUIETANTI SU MORTE ARMENO – Il corpo del 44enne Arsen Karakhanyan che era prigioniero dell’Azerbaigian è stato trovato sepolto ad Hadrut il 18 gennaio dalle squadre di ricerca e soccorso. Il suo corpo era coperto di lividi. Arsen era il figlio di Sasha Karakhanyan, un residente di Hadrut tornato dalla prigionia circa un mese fa. La famiglia di Arsen ha scoperto che era prigioniero il 6 gennaio dai video pubblicati dagli azeri sui social media. All’epoca Arsen era vivo.

(19 gen 21) MINISTERO ESTERI – Il ministro degli Affari esteri dell’Artsakh , David Babayan, ha inviato oggi lettere agli organi specializzati delle Nazioni Unite e del Consiglio d’Europa, nonché ai copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE e al rappresentante personale del Presidente in Ufficio in relazione alla situazione con i prigionieri di guerra armeni e civili detenuti illegalmente in Azerbaigian.

(19 gen 21) ANCORA RITROVAMENTI – A seguito delle operazioni di ricerca e soccorso svolte nella giornata di ieri sono stati trovati altri otto cadaveri, uno dei quali è un civile. Così ha riferito oggi Hunan Tadevosyan, capo del dipartimento per le informazioni e le pubbliche relazioni del servizio statale per le situazioni di emergenza Artsakh, nella sua quotidiana conferenza stampa. “L’identità del civile è nota; si tratta di Arsen Ghahramanyan, nato nel 1976, da [la] [regione] di Hadrut. È stato identificato tramite dati telefonici e vestiti. Altri cinque corpi sono stati trovati nella [regione] di Jabrayil, uno dal villaggio Aygestan della regione di Askeran e uno dal villaggio Davit Bek della provincia di Syunik [Armenia]. Oggi, cinque distaccamenti lavorano nelle [regioni] di Fizuli, Jabrayil, Hadrut, Kovsakan e nelle aree adiacenti di Meghri [città dell’Armenia] che sono ora sotto il controllo dell’Azerbaigian“, ha aggiunto Tadevosyan. Finora sono stati recuperati un totale di 1.246 militari e civili caduti.

(18 gen 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – L’Ombudsman dell’Armenia, Arman Tatoyan, ha indirizzato oggi una lettera ufficiale ai copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE e all’ambasciatore Andrzej Kasprzyk, Rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE, sulla questione del rimpatrio dei prigionieri dall’Azerbaigian e della protezione dei loro diritti. Nel denunciare il comportamento dell’Azerbaigian che trattiene i prigionieri e non ne precisa neppure il numero, Tatoyan sottolinea la urgente necessità che vengano adottate misure decisive per la liberazione dei prigionieri anche per escludere la politicizzazione della veretenza da parte di Baku.

(18 gen 21) PERDITE AZERE – Il ministero della Difesa di Baku riferisce che sono n totale di 2.855 soldati azerbaigiani sono stati uccisi e 50 sono dispersi in seguito al recente conflitto. Il ministero ha presentato anche i nomi dei soldati. Sono in corso operazioni per cercare e identificare i militari dispersi.

(18 gen 21) RIENTRI A CASA – Con altri 189 rimpatri nella giornata di ieri i rientri in Artsakh sfiorano quota cinquantamila (49.827 per la precisione)

(18 gen 21) COVID 19 – Altri test sono stati condotti nella giornata di oggi portando il numero complessivo di casi dall’inizio della pandemia a 22.34 con 30 decessi e 50 attualmente ricoverati. Complessivamente sono stati condotti 18509 test.

(17 gen 21) RECUPERI -Altri tre cadaveri sono stati recuperati ripsettivamente nei distritti di Hadrut, Fizuli e Jibrail portando il numero totale dei caduti recuperati nei territori ora sotto controllo azero a 1235.

(17 gen 21) RIENTRI A CASA – Con altri 177 rimpatri nella giornata di ieri i rientri in Artsakh sfiorano quota cinquantamila (49.638 per la precisione).

(17 gen 21) ELETTRICITA’ E GAS – La fornitura di elettricità 24 ore su 24 è stata ripristinata in tutto l’Artsakh così come quella del gas mentre rimane ancora molto lavoro da fare nel capo delle comunicazioni e telòecomunicazioni. Lo ha dichiarato il presidente Harutyunyan.

(16 gen 21) AZERI CONSEGNANO DUE CORPI – La parte azera ha consegnato i corpi di due militari armeni portando il numero complessivo dei ritrovati a 1232. Ieri, in concomitanza della visita del presidente azero a Shushi, non sono state effettuate ricerche.

(15 gen 21) RIMPATRI – Altri 210 cittadini sono rientrati in Artsakh portando il numero totale dei rientri a 49.264.

(15 gen 21) CENTRO MONITORAGGIO RUSSO TURCO – Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha dichiarato che 60 soldati russi e turchi presteranno servizio presso il centro di monitoraggio congiunto del cessate il fuoco nel Nagorno Karabakh. “Il centro di monitoraggio del cessate il fuoco sarà situato nella regione di Aghdam in Azerbaigian. I container sono già in atto e la costruzione è stata avviata. Nella prima fase ci saranno 60 militari turchi e russi. I soldati turchi hanno già iniziato a dirigersi verso il centro di monitoraggio in costruzione“, ha detto Cavusoglu.

(15 gen 21) SI DIMETTE PROCURATORE GENERALE – Il procuratore generale della repubblica di Artsakh ,Mher Aghajanyan, ha presentato le sue dimissioni all’Assemblea Nazionale già anticipate lo scorso 9 gennaio. Al momento l’Artsakh non ha un capo della polizia e un direttore del Servizio di Sicurezza Nazionale (NSS) da circa 20 giorni. Infatti, con i decreti del presidente Arayik Harutyunyan firmati il 22 dicembre 2020, Kamo Aghajanyan è stato sollevato dalla carica di direttore della NSS e Ashot Hakobjanyan, dalla carica di capo della polizia di Artsakh.

(15 gen 21) DONATI ESCAVATORI – La Santa Sede di Etchmiadzin ha donato due escavatori ciascuno al Ministero della Difesa dell’Armenia e alla capitale dell’Artsakh, Stepanakert. I mezzi sono statia cquistati grazie a una raccolta fondi di alcune comunità armene della Germania.

(15 gen 21) ALIYEV A SHUSHI – Il presidente dell’Azerbaigian (con consorte e figlia), in mimetica, si è recato a Shushi. Foto li immportalano dentro la cattedrale del S. Salvatore (peraltro bombardata due volte dagli azeri durante la guerra) e mentre inaugurano un monumento. Nei giorni scorsi Aliyev ha dichiarato Shushi capitale culturale dell’Azerbaigian. Nella stessa giornata il presidente azero ha partecipato alla cerimonia di inizio lavori di una pista aeroportuale a Fizuli.

(15 gen 21) VACCINAZIONE PER I RUSSI – Medici militari hanno iniziato a vaccinare contro il coronavirus le forze di pace russe nel Nagorno Karabakh. Secondo il Ministero della Difesa russo, ieri circa 2.000 dosi del vaccino russo Sputnik V contro COVID-19 sono state inviate a un distaccamento medico speciale in Karabakh per un ulteriore utilizzo. La vaccinazione verrà effettuata in due fasi. La prima dose del vaccino verrà somministrata a tutti i suddetti peacekeeper entro la fine di gennaio, e la seconda entro il 21 febbraio. Il comando di peacekeeping e medici militari sono stati i primi ad essere vaccinati. Al momento circa un centinaio di operatori sono stati interessati dal vaccino.

(14 gen 21) MINISTERO DEGLI ESTERI – Il presidente dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh Artur Tovmasyan ha incontrato oggi il nuovo ministro degli Affari esteri Davit Babayan, i viceministri degli Esteri e il Capo di gabinetto del ministero degli Affari esteri. Tovmasyan si è congratulato con Babayan per essere stato nominato ministro degli Esteri e gli ha augurato successo.

(14 gen 21) CORONAVIRUS – La guerra non ha mietuto solo vittime in per i bombardamenti ma anche aggravato la situazione della pandemia Covid che prima del 27 settembre era pienamente sotto controllo in Artsakh. Secondo gli ultimi dati forniti dal ministero della salute, 31 persone sono morte tra ottobre e novembre per il virus (due con altre gravi patologie concomitanti). Su 17.923 test effettuati, 2.031 hanno confermato positività al Covid 19. Al momento ci sono 39 pazienti in cura.

(14 gen 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – La Repubblica d’Armenia continuerà a compiere sforzi per il ritorno di tutti i prigionieri di guerra e ostaggi armeni situati in Azerbaigian. E’ quanto ha affermato oggi il ministro degli Affari esteri dell’Armenia Ara Aivazian durante l’incontro di lavoro con i membri della Commissione permanente per le relazioni estere dell’Assemblea nazionale dell’Armenia. “La proposizione di false accuse e l’istituzione di procedimenti penali contro i militari armeni è una violazione non solo della dichiarazione trilaterale [firmata dai leader di Russia, Armenia e Azerbaigian], ma anche delle Convenzioni di Ginevra. L’Armenia sta perseguendo la soluzione alle questioni relative al ritorno dei prigionieri di guerra al massimo livello e continuerà i suoi sforzi per il ritorno di tutti i prigionieri di guerra e gli ostaggi e per chiarire il destino delle persone scomparse “, ha detto Aivazian, aggiungendo che il Ministero degli Affari Esteri sta collaborando con i suoi partner internazionali in questa direzione.

(14 gen 21) RITROVATO CORPO DI DONNA – Nel corso delle operazioni di ricerca, ieri è stato ritrovato il corpo di una donna nei pressi del villaggio di Karint Tak (Shushi). Complessivamente le squadre di ricerca hanno recuperato 1230 caduti.

(13 gen 21) COMUNICATO MINISTERO ESTERI ARTSAKH – Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell’Artsakh ha rilasciato la seguente dichiarazione in relazione alla grave violazione del regime di cessate il fuoco da parte delle Forze Armate dell’Azerbaigian: “Il 13 gennaio, le forze armate azere hanno gravemente violato il regime di cessate il fuoco nella direzione centrale della linea di contatto. Come risultato dell’incidente, un soldato dell’esercito di difesa della Repubblica dell’Artsakh ha ricevuto una ferita da arma da fuoco. Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell’Artsakh condanna fermamente i passi provocatori della parte azera e li qualifica come un’azione volta a destabilizzare la situazione nella zona di conflitto azerbaigiano-karabako e a interrompere gli sforzi di mantenimento della pace. Questo tipo di comportamento pericoloso è inaccettabile ed è una grave violazione della dichiarazione trilaterale dei leader di Armenia, Russia e Azerbaigian del 9 novembre 2020 su un cessate il fuoco completo e la cessazione di tutte le operazioni militari nella zona di conflitto azerbaigiano-Karabakh. Chiediamo all’Azerbaigian di seguire rigorosamente gli impegni presi con la dichiarazione trilaterale e di astenersi da azioni provocatorie che potrebbero minare l’attuale tregua“.

(13 gen 21) GRAVE SOLDATO FERITO DA AZERI – Intorno alle 12:00 (ora locale), Vardan Kirakosyan (nato nel 2000), un militare dell’Esercito di difesa dell’Artsakh, ha ricevuto una ferita da arma da fuoco mentre si trovava nel posto di guardia a seguito di una grave violazione del cessate il fuoco da parte del nemico, ha riferito l’Esercito della Difesa. Il soldato è stato immediatamente portato in un ospedale militare e operato con successo. La sua condizione è valutata come stabile e grave.

(13 gen 21) MINISTRO ARMENIA SI RIVOLGE A ONU – Il ministro degli Esteri dell’Armenia, Ayvazyan, si è rivolto al Segretario generale delle Nazioni Unite per denunciare come l’Azerbaigian, responsabile dell’aggressione militare del 27 settembre, sia incorso in gravi violazioni delle convenzioni internazionali anche nel periodo di tregua. Il ministro in particolare fa riferimento all’attacco contro due villaggi nella regione di Hadrut (Hin Tagher e Khtsaberd) e alla cattura di 64 soldati armeni oltre all’uccisione di alcuni altri.

(13 gen 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il consigliere presidenziale Baglaryan denuncia la violazione delle norme internazionali da parte dell’Azerbaigian. speculando su militari e civili catturati anche dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco. Sono almeno 64 i militari armeni catturati dopo il 9 novembre ai quali si aggiungono alcuni civili. Secondo fonti armene tra i prigionieri di guerra ci sarebbero almeno tre donne

(13 gen 21) ALTRI RITROVAMENTI – I corpi di altri sette caduti sono stati rinvenuti nella giornata di ieri portando il numero complessivo a 1.229

(13 gen 21) MUORE SOLDATO ARMENO – Il soldato Radik Tatosyan, un coscritto diciottenne di un’unità militare dell’Artsakh, ricoverato ieri alle 14,50 in un ospedale di Stepanakert con una diagnosi di “doppia polmonite, miocardite acuta, possibile COVID-19”, è stato dichiarato morto alle 18:25. Sarà eseguita autopsia per accertare le esatte cause del decesso.

(13 gen 21) DECESSI PER MINE – Nell’arco di due giorni sono morte due persone a causa delle mine e residuati bellici: prima è stata la volta di un ufficiale azero saltato ina ria con la sua auto nei pressi di Fizuli, poi a un civile armeno che a bordo di un escavatore stava facendo lavori di costruzione nei pressi di Martakert.

(13 gen 21) RIMPATRI – Sono arrivati al numero di 48.694 i rimpatri in Artsakh dalla fine della guerra. Ieri altri 146 cittadini sono rientrati in patria con un convoglio di bus scortato da forze russe di pace.

(12 gen 21) RIMPATRI – Sono arrivati al numero di 48.840 i rimpatri in Artsakh dalla fine della guerra. Ieri altri 235 cittadini sono rientrati in patria.

(11 gen 21) PASHINYAN COMMENTA INCONTRO – Al termine dell’incontro di Mosca, il premiere armeno Pashinyan ha dichiarato: “Sono certo che gli accordi formulati nella nostra dichiarazione congiunta possono aiutare seriamente a cambiare l’economia nella regione e aumentare seriamente il potenziale di investimenti … Tuttavia, a mio avviso, le questioni economiche diventeranno difficili da risolvere, se le questioni umanitarie non lo sono. Come ho già detto, la questione umanitaria relativa allo scambio di prigionieri di guerra, persone scomparse e corpi di defunti è la questione più delicata e più dolorosa per noi armeni.”

(11 gen 21) ALTRI RITROVAMENTI – I corpi di altri dieci soldati e un civile sono stati ritorvati nelle zone di Hadrut, Jabrayil e Sghnakh. Complessivamente il numero dei ritrovamenti di caduti ammonta a 1.222

(11 gen 21) PERDITE AZERE – Il ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha informato che 2.841 militari azerbaigiani sono stati uccisi durante i combattimenti in Nagorno-Karabakh. I servizi stampa del ministero riferiscono inoltre che 64 persone sarebbero disperse e che continuano gli sforzi per la ricerca e l’identificazione di tali persone.

(11 gen 21) SERVIZIO EMERGENZA NAZIONALE – L’unità di crisi del Servizio emergenza nazionale informa che dall’inizio dell’anno sono state ricevute 806 chiamate da parte di cittadini che segnalavano situazioni di pericolo. In particolare, il Servizio statale per le situazioni di emergenza ha ricevuto 70 chiamate riguardanti munizioni inesplose e pericolose. Le squadre di genieri del Servizio statale per le situazioni di emergenza hanno rilevato, sgomberato o immagazzinato oltre 2.000 oggetti esplosivi a Stepanakert e nelle regioni. Inoltre, dal 13 novembre 2020, il Servizio svolge quotidiane operazioni di ricerca dei corpi nelle zone ora sotto controllo azero. Nel periodo tra il 1 ° e il 10 gennaio 2021, i corpi di 74 militari deceduti sono stati individuati e restituiti. Complessivamente, dal 13 novembre, sono stati trovati 1.211 corpi e tra loro ci sono corpi di civili.

(11 gen 21) EDILIZIA ABITATIVA – Il governo dell’Artsakh sta avviando la prima fase di un programma per fornire alloggi alle famiglie sfollate. Queste case, ristrutturate e arredate, saranno assegnate nei prossimi mesi sulla base delle domande che verranno presentate al Ministero del lavoro, degli affari sociali e delle migrazioni e saranno fornite nelle comunità rurali nelle regioni di Askeran, Martuni, Martakert e Shushi. Si prevede inoltre la possibilità di fornire alle famiglie che lo richiedano gli strumenti per dedicarsi all’agricoltura.

(11 gen 21) A MOSCA INCONTRO TRILATERALE – Organizzato dal presidente russo Putin, ha preso avvio a Mosca un vertice trilaterale con Pashinyan e Aliyev. Oggi la portavoce del Primo Ministro armeno Mane Gevorgyan ha riferito che l’incontro è di natura economica, in relazione all’apertura delle comunicazioni regionali e all’implementazione del trasporto internazionale di merci. Sulla base delle prime dichiarazioni risulta che i governi di Armenia, Russia e Azerbaigian istituiranno un’apposita task force guidata dai loro viceprimi ministri per occuparsi dell’apertura dei confini attualmente chiusi nella regione e dello sblocco delle comunicazioni economiche, commerciali e di trasporto – uno dei termini dell’armistizio del Nagorno Karabakh del 9 novembre 2020. Il presidente russo ha dichiarato che “la partnership e le relazioni amichevoli sono preziose per la Russia, che collega i nostri paesi e popoli, quindi, stavamo seguendo il rinnovato scontro militare con una sincera preoccupazione per i destini umani. Sfortunatamente, le operazioni militari su larga scala hanno portato a enormi perdite umane, hanno intensificato la complessa situazione nel Caucaso meridionale e aumentato i rischi per la diffusione del terrorismo. Desidero ringraziarvi per aver accettato in modo positivo gli sforzi di mediazione della parte russa volti a contribuire a fermare lo spargimento di sangue, stabilizzare la situazione e raggiungere un cessate il fuoco stabile. Eravamo in contatto costante, cercavamo insieme un compromesso a seguito del quale è stata concordata una dichiarazione trilaterale il 9 novembre che abbiamo firmato congiuntamente. Oggi possiamo lodare il fatto che gli accordi trilaterali vengano attuati consecutivamente”. Inoltre, Putin ha affermato che “le forze di pace russe sono state dispiegate [nel Nagorno Karabakh] su richiesta delle parti armena e azera, per osservare il cessate il fuoco. Lo scambio di prigionieri di guerra e corpi dei morti è stato effettuato dalla mediazione della parte russa ”.

(10 gen 21) RIFERITE SCHERMAGLIE INTORNO A SHUSHI – Nella serata ci sarebbero state schermaglie tra armeni e azeri nella regione di Shushi. Secondo Baku gli armeni avrebbero tentato di infiltrarsi nelle linee nemiche. Riferiti droni in volo. Uditi colpi anche a Stepanakert

(10 gen 21) MINASYAN ACCUSA – L’ex ambasciatore armeno in Vaticano Mikael Minasyan durante una trasmissione in diretta su Facebook ha accusato il premier armeno Nikol Pashinyan di aver condiviso con il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan la sua opinione sul destino del Karabakh. In particolare, Minasyan (ex ambasciatorre presso la Santa Sede) ha detto che “Nell’ultimo anno, Arayik Harutyunyan e Kamo Aghajanyan [ex capo della sicurezza nazionale dell’Artsakh] hanno venduto tutte le attività che appartenevano a loro o alle persone a loro associate a Jabrail, Fizuli e, soprattutto, ad Hadrut“.

(10 gen 21) CONFERMATO DOMANI VERTICE TRILATERALE – Domani a Mosca, su iniziativa del leader russo, si terranno colloqui trilaterali tra il presidente russo Vladimir Putin, il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan. Le parti intendono prendere in considerazione l’attuazione della dichiarazione dei leader dei tre Paesi sul Nagorno Karabakh il 9 novembre e discutere le misure per risolvere i problemi della regione. Secondo una nota del Cremlino, particolare attenzione sarà prestata alle questioni relative alla fornitura di aiuto ai residenti delle aree colpite dalle ostilità, nonché allo sblocco e allo sviluppo dei collegamenti commerciali, economici e di trasporto. Sono previsti anche colloqui uno a uno tra Vladimir Putin e Ilham Aliyev e Nikol Pashinyan.

(9 gen 21) INCONTRO CAPI SICUREZZA – Il direttore del servizio di sicurezza nazionale dell’Armenia Armen Abazyan ha avuto un incontro di lavoro con il direttore del servizio di sicurezza statale dell’Azerbaigian Ali Nagiyev nella zona di confine neutrale adiacente alla comunità Yeraskh della provincia di Ararat in Armenia. Durante l’incontro sono state discusse tematiche relative allo scambio di prigionieri di guerra e alla ricerca dei dispersi in azione.

(9 gen 21) RICOSTRUZIONE – Dopo la recente guerra, i lavori di riparazione, ricostruzione, recupero dei danni e smantellamento continuano in tutto l’Artsakh secondo quanto riferisce il Ministero dello Sviluppo Urbano. “I lavori di ricostruzione sono iniziati su un totale di circa 453 strutture residenziali danneggiate dalla guerra e oltre 250 sono state completate. Continua il restauro delle case danneggiate a seguito della guerra coerentemente con le liste di attesa; la priorità è data alle famiglie dei caduti e dei dispersi. Sono in fase di sviluppo anche altri progetti abitativi a Stepanakert e nelle regioni. È già stato approvato il finanziamento, che verrà erogato dall’Hayastan All Armenian Fund ”, ha aggiunto in particolare l’Artsakh Information Center.

(9 gen 21) AGGIORNAMENTO RITROVAMENTI – I corpi di altri tre militari armeni sono stati ritrovati durante le ricerche effettuate nell’area delle posizioni di combattimento della regione di Jabrayil secondo quanto dichiarato oggi da Hunan Tadevosyan, capo del dipartimento per l’informazione e le pubbliche relazioni del Servizio statale per le situazioni di emergenza in Artsakh . “Grazie alle operazioni di ricerca, i resti di un totale di 1.197 militari e civili sono stati ritrovati e recuperati finora dalle aree delle [recenti] azioni militari. A causa del trasferimento delle forze di pace russe, le operazioni di ricerca e soccorso di sabato e domenica continueranno a partire da lunedì “, ha aggiunto Tadevosyan.

(8 gen 21) ANCORA RITROVAMENTI – Altri sei corpi sono stati recuperati dalle squadre di ricerca nella regione di Hadrut. Secondo il Servizio di emergenza statale, i cadaveri sono stati rinvenuti al quinto chilometro della strada che porta dall’area di Tutak della regione di Hadrut al villaggio di Khtsaberd. “I corpi dei soldati defunti sono irriconoscibili, ma la loro identità è stabilita poiché i militari avevano libretti di registrazione militare. Oggi gli sforzi di ricerca continuano in direzione di Hadrut, Jabrayil e la sub-regione superiore di Askeran ”, ha dichiarato Tadevosyan, responsabile dipartimento informazione, aggiungendo che fino ad oggi sono stati rilevati 1.194 corpi e tra questi ci sono anche corpi di civili.

(7 gen 21) BILANCIO DI VITTIME POST TREGUA – Secondo Karen Vrtanesyan, coordinatrice del sito web Razminfo dell’Armenia, sono almeno 15 i militari armeni morti dopo l’entrata in vigore della tregua del 9 novembre. “Perché o non è stato affatto riferito ufficialmente, o è stato offuscato nel flusso torbido di infinite e innegabili ‘negazioni’, manipolazioni, pettegolezzi diffusi da circoli filo-governativi e disinformazione. Per non parlare dei 70-80, o forse di più, prigionieri. Ripeto: dal 9 novembre; cioè, dopo la “fine” della guerra [dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh)]“, ha aggiunto in particolare Vrtanesyan.

(7 gen 21) RIUNIONE DI LAVORO PRESIDENZIALE – Il presidente Arayik Harutyunyan ha convocato un’ampia consultazione di lavoro con i capi delle agenzie statali autorizzate dell’Artsakh e il ministro del Lavoro e degli affari sociali dell’Armenia, Mesrop Arakelyan, sui programmi per la risoluzione dei problemi sociali e abitativi del Popolazione Artsakh. Sono stati discussi gli approcci per fornire soluzioni globali ai problemi sia degli sfollati che di coloro che sono tornati nell’Artsakh. La questione principale sollevata dal capo dello stato, tuttavia, era l’alloggio. Il presidente ha sottolineato che grazie agli sforzi attivi del governo, è stato possibile ripristinare in un breve periodo di tempo la maggior parte delle infrastrutture dell’Artsakh, la maggior parte delle quali è stata completamente distrutta dai bombardamenti dell’Azerbaigian. È stato notato che sono stati pianificati anche programmi su larga scala per asfaltare le strade tra i villaggi, aumentare il numero di terre irrigate e incoraggiare le attività agricole nell’Artsakh.

(7 gen 21) CORRIDOIO SUD ARMENIA – Riguardo alla recente dichiarazione del presidente azero Ilham Aliyev che, citando la dichiarazione congiunta firmata il 10 novembre, ha fatto notare che il “corridoio di Nakhchivan” sarà presto aperto, Mane Gevorgyan, portavoce del Primo ministro armeno, ha dichiarato che “il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha ripetutamente attirato l’attenzione sul fatto che nella dichiarazione del 10 novembre non si parla di un corridoio che collega l’Azerbaigian con Nakhchivan. Il punto 9 della dichiarazione riguarda lo sblocco dei trasporti e delle infrastrutture economiche della regione e, in questo contesto, anche la creazione di un collegamento di trasporto tra la parte orientale dell’Azerbaigian e la Repubblica Autonoma di Nakhchivan. L’Armenia, ovviamente, è interessata alla possibilità di trasportare merci armene attraverso il territorio dell’Azerbaigian verso la Federazione Russa e la Repubblica Islamica dell’Iran e nella direzione opposta. Siamo interessati alla possibilità di trasferire il carico armeno attraverso il trasporto stradale e ferroviario nella Federazione Russa, mentre nella Repubblica Islamica dell’Iran, specialmente attraverso il trasporto ferroviario. In questo contesto, l’Armenia, naturalmente, è pronta a garantire la comunicazione tra la parte orientale dell’Azerbaigian e la Repubblica Autonoma di Nakhchivan.” Per Gevorgyan, tuttavia, la discussione completa di tutte queste questioni sarebbe difficile senza il completo adempimento del punto 8 della dichiarazione congiunta del 10 novembre, che prevede lo scambio di prigionieri, ostaggi, altre persone detenute e corpi dei morti.

(7 gen 21) ARMENIA RISPONDE AD ALIYEV – Anna Naghdalyan, portavoce del ministero degli Esteri dell’Armenia, rispondendo all’agenzia Interfax quando le è stato chiesto cosa intendesse Aliyev dicendo che la visita del ministro degli Esteri armeno ad Artsakh viola gli impegni presi nella dichiarazione del 9 novembre ha affermato che tale dichiarazione non impone alcuna restrizione ai legami tra Armenia e Artsakh a vari livelli. “Queste accuse sono completamente futili e prive di fondamento. La dichiarazione del 9 novembre non impone alcuna restrizione ai legami tra Armenia e Artsakh a vari livelli. La dichiarazione trilaterale del 9 novembre, che mirava a stabilire un cessate il fuoco e a dispiegare i caschi blu russi nell’Artsakh, non indica alcun accordo sullo status dell’Artsakh. E da quel punto di vista, tutte le accuse secondo cui sono avvenuti cambiamenti riguardo allo status dell’Artsakh non corrispondono alla realtà. Lo status dell’Artsakh sarà determinato come risultato di un processo di pace, sulla base dei principi proposti dai copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, il diritto dei popoli all’autodeterminazione“, ha affermato Naghdalyan.

(7 gen 21) ANCORA MINACCE DI ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian ha nuovamente formulato minacce agli armeni: “Sono stato informato che il ministro degli Esteri armeno si trovava a Kankendi [Stepanakert,la capitale del Nagorno Karabakh]. Che non dimentichino la guerra! Queste visite devono cessare. Vi avvertiamo che se verranno intraprese azioni così provocatorie, l’Armenia se ne rammaricherà ancora di più … La Russia ha offerto le sue opportunità di mediazione alle parti. Una delegazione dei rappresentanti del governo russo, che aveva recentemente visitato Armenia e Azerbaigian, stava principalmente discutendo di questi temi. Se le relazioni sono normalizzate, allora qual è il bisogno di visite così provocatorie? Cosa vogliono mostrare [gli armeni]? Pertanto, tutte le visite [tali] devono finire“, ha detto Aliyev aggiungendo che se tali visite verranno ripetute, “la risposta sarà molto dura“.

(7 gen 21) UDITE SPARATORIE NEI DINTORNI DI SHUSHI – Il sito “Wargonzo” riferisce che ieri sono state udite distintamente sparatorie con armi di piccolo calibro provenienti dalla regione di Shushi. Non è stato accertato se i colpi siano stati rivolti contro postazioni armene o altro. In giornata il portavoce del presidente della repubblica di Artsakh, Poghosyan, riferisce che non vi è nulla di preoccuparsi e che i colpi sono stati sparati in aria. Così anche il 31 dicembre.

(6 gen 21) ALTRI CORPI RITORVATI – Sale a 1.188 il numero di corpi ritrovati dal 14 novembre. Altri quattro sono stati trovati dalle squadre di ricerca nei pressi di Mataghis.

(6 gen 21) CONCERTO A STEPANAKERT – Nel cortile della chiesa Marde di Dio a Stepanakert si è tenuto un concerto di musica religiosa in collaborazione con la diocesi dell’Artsakh performato dall’orchestra sinfonica di Stato dell’Armenia e dal coro da camera dell’Artsakh

(6 gen 21) NATALE ARMENO – Oggi si festeggia in Artsakh il Natale secondo il calendario della chiesa apostolica armena. Il presidente della repubblica Harutyunyan ha partecipato con la famiglia alla divina liturgia.

(5 gen 21) RIENTRO RIFUGIATI – Altri 188 cittadini sono rientrati oggi in Artsakh portando il numero dei rimpatri a 47.475 che si aggiungono a coloro che non avevano lasciato il territorio durante la guerra.

(5 gen 21) AYVAZYAN IN ARTSAKH – Il ministro degli Esteri dell’Armenia è oggi in Artsakh per una visita di lavoro. Ayvazyan ha incontrato il collega Davit Babayan, nominato ministro proprio nella giornata di ieri, con il quale ha fissato un calendario di future consultazioni bilaterali. In seguito ha incontrato il presidente Harutyunyan.

(5 gen 21) PRESIDENTE RICEVE MINISTRO ARMENIA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto il ministro del lavoro e degli affari sociali dell’Armenia Mesrop Arakelyan. Harutyunyan e Mesropyan hanno discusso le questioni relative alla soluzione dei problemi sociali dei residenti dell’Artsakh che sono rimasti senza casa dopo la guerra e hanno trovato rifugio temporaneo in Armenia.

(5 gen 21) ALIYEV VUOLE AEROPORTO – Secondo il quotidiano russo Izvestia il presidente dell’Azerbaigian avrebbe ordinato la costruzione di u aeroporto nei territori ora sotto suo controllo. Si dovrebbe trattare, presumibilmente, di una pista di atterraggio nel sud.

(5 gen 21) PRIGIONIERI DI GUERRA – Secondo quanto riferisce il madre di uno dei soldati missing in action ci sarebbero più di ottocento prigionieri armeni di guerra detenuti a Baku. Ad oggi sono 44 quelli che hanno fatto ritorno a casa. Al momento non ci sono commenti su tale affermazione.

(5 gen 21) ASSISTENZA SANITARIA – Oltre 1100 abitanti (di cui 135 bambini) hanno beneficiato sino a oggi dell’assistenza nell’ospedale da campo allestito dal contingente di pace russo a Stepanakert.

(4 gen 21) VOCI SU PASHINYAN A MOSCA – La leader del partito armeno di opposizione Yerkir Tsirani (Terra delle albicocche), Zaruhi Postanjyan ha detto oggi in una conferenza stampa che circolano voci che il premier Nikol Pashinyan andrà a Mosca a firmare un documento. “Vorrei informare gli organizzatori della riunione di Mosca che Nikol Pashinyan non rappresenta il governo della Repubblica di Armenia, quindi, la sua firma non può avere valore legale per i cittadini della Repubblica di Armenia“, ha detto. Secondo Postanjyan, la dichiarazione trilaterale firmata il 9 novembre non ha nulla a che fare con l’integrità territoriale dell’Artsakh. “Nikol Pashinyan non era autorizzato a firmare per conto di Artsakh un documento che avrebbe consegnato Shushi, Hadrut e altre regioni. Nikol Pashinyan non è autorizzato a raggiungere un accordo orale e consegnare uno o una parte dei villaggi dell’Armenia [all’Azerbaigian] ”, ha affermato Zaruhi Postanjyan.

(4 gen 21) NUOVI MINISTRI – Masis Mayilian è stato sollevato dall’incarico di ministro degli Esteri dell’Artsakh e al suo posto è stato nominato Davit Babayan già consigliere presidenziale dell’Artsakh. Con un altro decreto presidenziale, Vahram Baghdasaryan è stato licenziato dalla carica di ministro delle finanze dell’Artsakh e, a causa del trasferimento a un altro lavoro, e il Ministro di Stato Grigori Martirosyan ha assunto anche il dicastero delle Finanze

(4 gen 21) NUOVI NATI – Dopo i cinque bambini nati il primo gennaio altre nascite hanno allietato l’Ospedale maternità e infanzia di Stepanakert. Sono undici a oggi nel 2021 i nuovi cittadini dell’Artsakh

(4 gen 21) ARCIVESCOVO AD AMARAS – Il primate della diocesi Artsakh della Chiesa apostolica armena, l’arcivescovo Pargev Martirosyan ha visitato il monastero di Amaras situato in prima linea nella regione di Martuni insieme al comando russo per il mantenimento della pace e ha discusso della sicurezza del monastero. Poi ha visitato la chiesa di Saint Vardan della città di Chartar, e poi la chiesa di Saint Nerses la più grande della città di Martuni. Inoltre, l’arcivescovo Pargev Martirosyan ha incontrato il capo dell’amministrazione regionale di Martuni, Ararat Melkumyan.

(4 gen 21) SALE IL NUMERO DEI CORPI RITROVATI – A quasi due mesi dalla fine della guerra le squadre di ricerca continuano a ritrovare corpi di soldati armeni caduti in battaglia. A seguito delle operazioni di ricerca, ieri sono stati ritrovati i corpi di 19 militari armeni e di un civile nelle regioni di Jabrayil e Hadrut. Il civile era un uomo anziano trovato nell’area del villaggio di Karmrakuch nella regione di Hadrut. Sarà effettuata una visita medica forense per scoprire se questa persona ha subito una ferita frammentaria fatale o è stato deliberatamente ucciso dagli azeri. Ad oggi sono stati recuperati 1.175 corpi.

(3 gen 21) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il primo ministro armeno Nikol PaShinian ha presieduto in serata una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Armenia il cui programma prioritario era ovviamente la situazione in Nagorno Karabakh e le prospettive di risoluzione del conflitto, questioni che erano state al centro delle sue discussioni domenicali con il vice primo ministro russo Alexeï Overtchouk, in visita a Yerevan. Una dichiarazione del governo armeno ha affermato in modo conciso che la riunione del Consiglio di sicurezza si è concentrata su “questioni relative alla situazione in Armenia e Artsakh, questioni umanitarie e clima di sicurezza”, senza fornire ulteriori dettagli. Alla riunione ha partecipato il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan

(3 gen 21) SMINAMENTO – Continuano le operazioni di sminamento da parte delle unità specializzate. Durante le loro operazioni in Nagorno Karabakh, le unità di ingegneria delle forze russe di mantenimento della pace hanno sminato oltre 400 ettari di territorio, quasi 151 km di strade e 617 costruzioni, 22 delle quali sono strutture sociali. Hanno anche rilevato e disinnescato oltre 16.000 oggetti esplosivi.

(3 gen 21) MORTO CAPO YAZIDI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha espresso le condoglianze per la morte del presidente dell’Unione nazionale degli yazidi Aziz Tamoyan e ha pubblicato quanto segue sulla sua pagina Facebook: “Sono stato profondamente rattristato dalla notizia della morte del presidente dell’Unione nazionale degli yazidi Aziz Tamoyan. Ha dato un grande contributo per garantire una coesistenza armoniosa e una grande amicizia tra gli yazidi e gli armeni e ha agito come cittadino a pieno titolo e responsabile della Repubblica di Armenia. Tre mesi fa ho ricevuto la delegazione guidata da Aziz Tamoyan che aveva visitato l’Artsakh per prendere parte al sacro atto di difesa della patria. Artsakh è grato a lui ea tutti gli yazidi per aver sostenuto incondizionatamente Artsakh in un momento di gravi sfide. A nome dei cittadini dell’Artsakh e del sottoscritto, esprimo le nostre più sentite condoglianze ai parenti di Aziz Tamoyan e degli yazidi in occasione di questa grave perdita “.

(3 gen 21) ALTRI RITROVAMENTI – Altri dieci corpi di soldati armeni sono stati ritrovati dalle squadre di ricerca nelle aree di Martuni e Fizuli. Il numero complessivo di caduti ritrovati dal 13 novembre assomma a 1155

(2 gen 21) TURISMO IN ARTSAKH – Il presidente della Federazione armena del turismo Mekhak Apresyan ha affermato che l’Artsakh è diventato molto significativo nel settore del turismo armeno e che il turismo è cresciuto in modo dinamico negli ultimi anni. Apresyan ha aggiunto che nel 2019, 42.000 turisti hanno visitato l’Artsakh, il 47% in più rispetto al 2018. “È necessario continuare a fare tutto il possibile per garantire che il turismo cresca nell’Artsakh, anche nelle condizioni attuali. Alla luce dei recenti eventi, ciò è importante non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello politico, sociale, storico e culturale. Ciò riguarda anche la conservazione dei monumenti storici e culturali. I turisti stranieri devono essere ben consapevoli del patrimonio culturale armeno in Artsakh. Inoltre, il turismo funge anche da potente strumento per la ripresa e lo sviluppo economico“.

(2 gen 21) ALTRI RITROVAMENTI – Altri sette corpi di soldati armeni sono stati ritrovati dalle squadre di ricerca nelle aree di Martuni e Fizuli. Il numero complessivo di caduti ritrovati dal 13 novembre assomma a 1145.

(1 gen 21) NUOVI NATI IN ARTSAKH – Il Ministero della Salute dell’Artsakh comunica che il primo giorno dell’anno sono nati in Artsakh. Dei bambini nati al Mother and Child Health Center di Stepanakert, quattro sono venuti alla luce con parto naturale, uno (del peso di 5,400 kg) è nato con taglio cesareo. Tre dei neonati sono maschi e due sono femmine. I medici dicono che le madri e i neonati sono in condizioni di salute soddisfacenti.

(1 gen 21) RIENTRO RIFUGIATI – Altri 220 cittadini sono rientrati oggi in Artsakh portando il numero dei rimpatri a oltre 47.000 che si aggiungono a coloro che non avevano lasciato il territorio durante la guerra.

(1 gen 21) HARUTYUNYAN VISITA POSTAZIONI DIFESA – Il presidente dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) Arayik Harutyunyan ha visitato oggi il confine e ha preso conoscenza dei lavori di fortificazione. Come riportato dal servizio stampa della presidenza, “Il capo dello Stato ha parlato con i difensori della patria, ha chiesto loro dei loro problemi e ha affermato che, indipendentemente dalle conseguenze della guerra, i piani per il potenziamento dell’Esercito della Difesa e la modernizzazione degli armamenti rimarranno tra le priorità del governo. “Abbiamo bisogno di un esercito qualitativamente nuovo in cui verranno prese in considerazione le lezioni della guerra, la pratica dei paesi leader e i moderni tipi di armamenti“, ha detto Arayik Harutyunyan “.

(1 gen 21) MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha pubblicato sulla sua pagina Facebook il seguente messaggio: “Cari compatrioti, abbiamo salutato l’anno che passa con una marcia con i parenti dei militari scomparsi e abbiamo festeggiato il nuovo anno con un’omelia in ricordo dei nostri compatrioti martiri presso la Cattedrale di Santa Maria a Stepanakert. L’anno 2020 è stato un anno di gravi perdite e sfide per la nazione armena. Abbiamo perso migliaia di persone preziose e il modo migliore per rispettare la loro memoria è continuare la loro missione e realizzare i loro sogni. È semplicemente nostro dovere continuare il lavoro dei nostri antenati e dei coraggiosi soldati caduti in guerra. Che nel 2021 non ci siano più disastri nella patria degli armeni! Possa l’anno 2021 diventare l’anno della ripresa e della riorganizzazione della nazione armena! Possano tutti gli armeni essere in pace e pieni di vita e ricordare sempre i santi martiri armeni! Auguro a ciascuno di voi pace, determinazione e forte spirito. Gloria ai martiri caduti e a tutti i combattenti che garantiscono la nostra sicurezza!

(31 dic 20) CENTRO RUSSO-TURCO – Il Centro di monitoraggio russo-turco sarà pronto in un paio di settimane secondo quanto riferisce il presidente dell’Azerbaigian. La struttura operativa sarà collocata nella regione di Aghdam; non è chiaro se dentro o fuori il vecchio distretto dell’oblast sovietico. Il ministro della Difesa della Turchia, Hulusi Akar, ha riferito che nel centro saranno operativi 36 ufficiali turchi fra i quali un generale.

(31 dic 20) PRIGIONIERI ARMENI – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev durante un incontro con il ministro della Difesa nazionale turco Hulusi Akar ha dichiarato che molti militari armeni sono stati arrestati ma che “non dovrebbero essere considerati prigionieri di guerra”. “I gruppi armati armeni che rimangono ancora nelle terre liberate non obbediscono alla leadership politica dell’Armenia. La maggior parte di loro sono stati detenuti dalla fine della [recente guerra del Nagorno Karabakh]. Ma non possono essere considerati militari; sono terroristi “, ha aggiunto Aliyev.

(30 dic 20) ALTRI RITORVAMENTI – Altri 22 corpi sono stati trovati nelle regioni di Hadrut, Jabrayil, Kubatlu e Zangelan come informa Hunan Tadevosyan, capo del dipartimento per le informazioni e le pubbliche relazioni del Servizio statale per le situazioni di emergenza in Artsakh. “Oggi una squadra [di soccorso] sta effettuando operazioni di ricerca nella [regione] di Fizuli. Un’altra squadra avrebbe dovuto effettuare operazioni di ricerca a Kubatlu, ma la parte azera, violando l’accordo, non l’ha permesso. Se ci saranno o no operazioni di ricerca durante le vacanze dipende dalla parte azera“, ha aggiunto Tadevosyan.

(30 dic 20) SCAMBIO PRIGIONIERI – In un comunicato stampa il Servizio di sicurezza nazionale armeno informa che il 28 dicembre il direttore del Servizio di sicurezza federale russo Alexander Bortnikov ha tenuto una riunione a Mosca con i suoi omologhi armeno e azero. Durante l’incontro sono state discusse diverse questioni necessarie, tra cui anche lo scambio di prigionieri e la ricerca dei dispersi. In seguito all’incontro sono stati raggiunti anche accordi sull’implementazione di lavori in diverse direzioni.

(30 dic 20) RIFORMA MINISTERO – Il ministero dell’istruzione, della scienza e della cultura è divenuto ministero dell’istruzione, della scienza, della cultura e dello sport dell’Artsakh. Il presidente della repubblica Arayik Harutyunyan oggi ha firmato il decreto che conferma a capo del dicastero Lusine Gharakhanyan.

(30 dic 20) NOTA ARTSAKH SU VIDEO AZERO – Ieri sono stati diffusi video su un dominio internet azerbaigiano, che, secondo la parte azera, mostra i corpi di sei militari armeni uccisi nei pressi del villaggio di Hakaku nella regione occupata di Hadrut di Artsakh. Il ministero della Difesa dell’Artsakh ribadisce con un comunicato che non risultano violazioni del cessate il fuoco lungo la linea di contatto né il 27 dicembre, né nei giorni precedenti, né nei giorni successivi, e che nessuna unità difensiva e nessun soldato è stato coinvolto in alcuna operazione militare.

(29 dic 20) BLOCCATE SQUADRE DI RICERCA – Oggi tre squadre di ricerca e soccorso non sono state autorizzate a partire per la regione di Fizuli. Lo ha dichiarato il capo del dipartimento per le informazioni e le pubbliche relazioni del servizio statale dell’ Artsakh per le situazioni di emergenza, Hunan Tadevosyan. “Secondo l’accordo preliminare, il gruppo di ricerca e soccorso sarebbe dovuto partire oggi per Fizuli, ma gli azeri non hanno permesso loro di effettuare operazioni di ricerca lì. Attualmente, le operazioni di ricerca sono in corso a Hadrut, Jabrayil, Kubatlu, Zangelan. [regioni dell’Artsakh] e vicino al villaggio di Khndzoresk della provincia di Syunik [dell’Armenia] “, ha aggiunto Tadevosyan.

(28 dic 20) SCAMBIO PRIGIONIERI – Nella giornata odierna, con il concorso delle forze di pace russe e del Comitato internazionale della Croce rosa, vi è stato un nuovo scambio di prigioni di guerra, quattro armeni e due azeri.

(28 dic 20) COMUNICATO DIFESA SU HADRUT NEGA INCIDENTI – Riguardo alla notizia di scontri nella regione di Hadrut il ministero della Difesa dell’Artsakh ha rilasciato il seguente comunicato: “Come avevamo già annunciato ore fa, ribadiamo che durante l’intera giornata di ieri e fino ad ora, nessuna unità, nessun militare dell’esercito di difesa della Repubblica di Artsakh ha preso parte a nessuna operazione, non è stato registrato alcun incidente insolito, e non un un solo colpo è stato sparato persino dalla parte armena. In questo caso, la dichiarazione rilasciata dal Ministero della Difesa dell’Azerbaigian non può essere descritta come nient’altro che una provocazione di propaganda. L’Esercito di Difesa continua ad aderire rigorosamente al cessate il fuoco“. Il Comando delle forze di pace russe ha annunciato che indagherà sui fatti. Un canale iraniano Telegram sostiene che non vi è stato alcun scontro a fuoco tra armeni e azeri ma che le vittime nell’esercito di Baku sono conseguenza di un diverbio tra soldati dell’Azerbaigian.

(28 dic 20) NUOVO MINISTRO – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato oggi un decreto riguardante la nomina di Ashot Bakhshiyana Ministro dell’Economia e dell’Agricoltura.

(28 dic 20) RITROVAMENTI CADUTI – Tra il 13 novembre e il 27 dicembre sono stati trovati i corpi di 1.111 militari armeni caduti. Lo ha riferito a Hunan Tadevosyan, capo del dipartimento per le informazioni e le pubbliche relazioni del Servizio statale per le situazioni di emergenza dell’Artsakh. Continuano le operazioni di ricerca nella regione di Hadrut ma non oggi perchè le autorità azere hanno negato il permesso a tre squadre di ricercatori di accedere al territorio

(28 dic 20) AGGIORNAMENTO SU INCIDENTI HADRUT – Lo scontro a fuoco è avvenuto nei pressi del villaggio di Hakaku a nord ovest di Hadrut e sarebbe durato alcune ore. Il luogo si trova a circa 13 km dall’ultimo villaggio controllato dagli armeni (Karmin Shuka). Il bilancio degli scontri sarebbe di sei armeni uccisi e altrettanti catturati (per Baku) mentre per Yerevan ci sarebbero due azeri uccisi, cinque feriti e uno catturato.

(27 dic 20) SCONTRO A FUOCO IN HADRUT – Dalla regione di Hadrut, presumibilmente non lontano dal villaggio di Togh, in territorio sotto occupazione dell’Azerbaigian, giunge notizia di uno scontro a fuoco tra armeni e azeri. I primi, secondo media di Baku, avrebbero avuto sei caduti e altrettanti prigionieri. le stesse fonti parlano anche di due azeri morti. Il ministero della Difesa dell’Armenia smentisce il coinvolgimento di unità dell’Esercito di Difesa dell’Artsakh e in un comunicato stampa preannuncia indagini sul fatto.

(27 dic 20) L’ARMENIA SAPEVA? – L’ex ambasciatore armeno presso la Santa Sede, Mikayel Minasyan, ha pubblicato ieri su FB un documento riservato inviato 26 giorni prima dell’inizio della guerra dal Segretario generale dell’alleanza CSTO (Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva), Stanislav Zas. Questi avrebbe indirizzato una lettera al Segretario del Consiglio di Sicurezza dell’Armenia Armen Grigoryan e aveva allegato un pacchetto di documenti che offrivano di tenere esercitazioni di comando militare nel quadro del CSTO. Nel documento presentato si ipotizza uno scenario di guerra che arriva persino a descrivere la partecipazione di miliziani siriani nel conflitto. Per Minasyan “il Segretario generale della CSTO descrive la guerra che l’Armenia deve preparare e invita l’Armenia a rivolgersi alla CSTO prima che inizi la guerra perché, secondo quei documenti, l’Armenia è incapace di resistere alla guerra descritta nella lettera riservata”. Il Consiglio di Sicurezza dell’Armenia ha replicato che la lettera che il Segretario Generale dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) Stanislav Zas aveva indirizzato al Segretario del Consiglio di Sicurezza Armen Grigoryan il 1° settembre 2020 riguardava l’organizzazione e lo svolgimento di successive esercitazioni del personale condotte nell’ambito della CSTO

(26 dic 20) CONTINUANO I RIMPATRI – Altri 544 cittadini dell’Artsakh sono rientrati in patria nella giornata odierna. Complessivamente a oggi sono 44600 circa coloro che sono rientrati in Artsakh che si aggiungono ad alcune migliaia rimaste nel territorio. Mediamente il flusso di rientro settimanale oscilla tra i 2000 e i 3000 abitanti.

(26 dic 20) VIVERE E LAVORARE IN ARTSAKH – Il Ministro del Lavoro, degli Affari Sociali e dell’Alloggio, Mane Tandilyan, esorta gli armeni a trasferirsi in Artsakh e lavorare lì. “Aiutateci a trovare il personale perché si può guadagnare una vita decente solo attraverso il lavoro. Anche se in alcuni casi non è il lavoro dei suoi sogni, è lo stesso; può essere l’inizio perché il lavoro è il modo migliore per raggiungere il successo”. Poichè parte della popolazione è stata costretta a rifugiarsi in Armenia a causa della guerra c’è carenza di personale in diversi settori lavorativi.

(26 dic 20) MILITARI CADUTI – L’esercito di difesa di Artsakh (Nagorno-Karabakh) ha pubblicato i nomi di altri 147 militari, riservisti e volontari caduti durante la recente guerra di Artsakh. In seguito il Comando ha segnalato che nella lista pubblicata ci sono alcune inesattezze sulle quali si sta lavorando Secondo i dati ufficiali pubblicati dall’Esercito di difesa di Artsakh, il numero di vittime militari sul versante armeno ha raggiunto 2.017. Inoltre, secondo il Servizio di Stato di Artsakh per le situazioni di emergenza, i corpi di 1.073 militari armeni caduti sono stati finora recuperati nei territori occupati. Fra i caduti risultano anche 65 agenti di polizia dell’Armenia.

(25 dic 20) VIABILITA’ KAPAN – Situazione critica nella città di Kapan (Armenia) per quanto riguarda la viabilità stradale. Il collegamento con il villaggio di Agarak è sotto controllo azero, le strade per Goris e Tchakaten presentano criticità perchè gli azeri sono a bordo strada

(25 dic 20) SMONTATO ALBERO DI NATALE – L’albero di Natale e le tende che erano state installate per un evento di Capodanno nel cortile di un hotel hanno suscitato un certo scalpore venerdì tra gli abitanti di Stepanakert. Su richiesta dei cittadini, sono stati smontati. Davit Ghahramanyan, un fotografo dell’Artsakh Information Center, ha detto alla stampa che è stato chiamato giovedì al telefono con un’offerta per un servizio fotografico a pagamento, ma ha rifiutato. Ghahramanyan ha aggiunto che è stato allora che ha saputo che questo evento era stato organizzato dalla My Step Foundation, fondata da Anna Hakobyan, la moglie del primo ministro armeno Nikol Pashinyan.

(25 dic 20) LUSSEMBURGO – “Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Artsakh accoglie con favore l’adozione all’unanimità da parte della Camera dei Deputati del Granducato di Lussemburgo della risoluzione del 24 dicembre con la quale il Parlamento lussemburghese, rimanendo sempre fedele allo spirito della risoluzione adottata il 16 ottobre 2020, in sostanza, condanna l’aggressione militare dell’Azerbaigian contro la Repubblica di Artsakh attraverso il coinvolgimento della Turchia, l’occupazione militare di gran parte del territorio di Artsakh come risultato dell’aggressione militare e la politica continua di retorica bellicosa e di minacce contro Artsakh e la sua popolazione.”

(25 dic 20) RITROVAMENTI – Altri quattro corpi ritrovati dalle squadre di ricerca tra Mataghis e Jibrayl. Continuano le operazione di ricerca

(25 dic 20) AIUTI CROCE ROSSA – La missione del Comitato Internazionale della Croce Rossa nel Nagorno Karabakh (Artsakh) ha recentemente assistito 221 famiglie rimaste senza casa a causa del conflitto, e sono state temporaneamente ospitate in alberghi, dormitori universitari e case di cura nella capitale Stepanakert. Secondo le esigenze individuate, ogni membro di queste famiglie – 741 persone – ha ricevuto dal CICR pacchi alimentari e articoli per l’igiene. Inoltre, sono stati forniti loro 104 utensili da cucina e 48 riscaldatori.

(24 dic 20) AIUTI ALL’ARTSAKH DALL’ARMENIA – Nel corso della odierna riunione di Gabinetto del governo, il Primo ministro dell’Armenia ha riassunto gli aiuti economici finora forniti alla popolazione dell’Artsakh e consistenti in: 1) contributo di circa 120 euro per ogni cittadino dei territori rimasti sotto controllo armeno 2) contributo di circa 500 euro per ogni cittadino profugo da territori ora occupati 3) pagamento delle pensioni e indennità di dicembre 4) pagamento di tre mesi per i servizi pubblici di fornitura (gas, elettricità) della popolazione

(24 dic 20) DONATE AMBULANZE DALL’ARMENIA – Il ministero della Salute dell’Armenia informa che il governo ha donato cinque ambulanze alla repubblica di Artsakh. I mezzi fanno parte di una fornitura di 42 veicoli (30 acquistati, 12 donati) per fronteggiare la situazione di emergenza pandemica.

(24 dic 20) RIMPATRI – Altre 483 persone sono rientrate ieri in Artsakh provenienti dall’Armenia.

(24 dic 20) RITROVAMENTI – I corpi di altri otto soldati caduti nella guerra sono stati ritrovati nel corso delle ricerche nel sud-est dell’Artsakh. Complessivamente finora il numero delle vittime di guerra ritrovate è di 1069. Il portavoce del servizio di emergenza dello Stato di Artsakh, Hunan Tadevosyan ha dichiarato che da oggi, nonostante condizioni meteo sfavorevoli, le operazioni di ricerca e salvataggio continuano nelle direzioni di Jabrayil e Zangelan, cioè Kovsakan, oltre che nell’area di Shushi.

(24 dic 20) BEGLARYAN IN STAFF PRESIDENTE – Artak Beglaryan, ieri dimessosi dalla carica di Ombudsman dell’Artsakh, è stato nominato Capo dello staff del presidente della repubblica Harutyunyan

(23 dic 20) OMBUDSMAN ARTSAKH – Il dimissionario ombudsman dell’Artsakh, Artak Begleryan, prossimo a ricoprire un incarico governativo, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha annunciato che è pronto il sesto rapporto sulla violazione dei diritti umani da parte degli azeri, incentrato sul trattamento ai prigionieri di guerra. Beglaryan ha altresì informato che sono almeno 60 i civili uccisi e circa 40.000 gli abitanti rimasti senza casa a causa dell’aggressione azera. Inoltre ha precisato che una stima iniziale (esclusi i territori ora occupati dal nemico) riporta circa due miliardi di dollari di danni all’Artsakh (15000 abitazioni private, 4000 edifici e infrastrutture pubblica, 2500 auto). Quanto ai prigionieri di guerra, l’Azerbaigian nasconde il vero numero di armeni catturati. Artak Beglaryan, che oggi si è dimesso dall’incarico di difensore civico dell’Artsakh ha dichiarato che l’Azerbaigian ha finora rimpatriato 53 prigionieri di guerra armeni ma ha notizia di due anziani armeni morti nelle carceri azere e vi sono prove della loro morte violenta; inoltre la stragrande maggioranza dei rimpatriati armeni riferisce di abusi fisici e psicologici, e la maggior parte di loro è ancora in ospedale. Beglaryan ha notato che ci sono diversi tipi di prigionieri di guerra armeni: persone la cui prigionia è stata ufficialmente riconosciuta dall’Azerbaigian; persone riguardo alle quali ci sono prove di prigionia, ma l’Azerbaigian non lo ammette; e persone sulle quali ci sono poche o nessuna informazione, ma ci sono informazioni indirette sulla loro cattura. Secondo lui, decine di armeni – compresi i 62 militari scomparsi nel villaggio di Khtsaberd – sono attualmente tenuti prigionieri in Azerbaigian, le rispettive liste vengono aggiornate e presentate ai mediatori, e questi armeni devono essere restituiti senza condizioni. Fra i prigionieri è certa la presenza di almeno quattro donne. Infine, rispondendo alla domanda se ci sono stati cambiamenti nella cittadinanza di Artsakh, il difensore civico ha sottolineato che il suo popolo rimane cittadino di Artsakh, la cittadinanza dell’Armenia è valida per chi viaggia all’estero, la Repubblica di Artsakh è uno stato non riconosciuto ma indipendente, e tutte le sue autorità funzionano nonostante le notevoli perdite umane e materiali a causa della recente guerra.

(23 dic 20) ANCORA RIARMO PER L’AZERBAIGIAN – La previsione è di un aumento del budget della spesa militare di oltre il 20% nel 2021 per un totale di circa 2,7 miliardi di dollari.

(23 dic 20) CONVERSAZIONE LAVROV-AYVAZYAN – I ministri degli Esteri di Russia e Armenia Sergei Lavrov e Ara Ayvazyan hanno discusso per telefono l’attuazione della dichiarazione del Karabakh sulla completa cessazione delle ostilità. I ministri hanno anche preso in considerazione alcuni temi di attualità dell’agenda bilaterale e internazionale.

(23 dic 20) HAYASTAN PER LE FAMIGLIE DI HADRUT – A causa della guerra, molte persone in Artsakh sono diventate senzatetto lasciando tutte le loro proprietà e la loro eredità al nemico. Le famiglie sfollate di Artsakh continuano a soggiornare in Armenia alloggiando in diversi rifugi temporanei, pensioni e alberghi. L’Himnadram (Fondo Hayastan) coprirà le esigenze abitative e alimentari a breve termine di più di 100 persone sfollate da Hadrut che attualmente si sono sistemate in numerosi alberghi con la speranza di lasciarsi tutte le difficoltà alle spalle. Pochi giorni fa il vicedirettore dell’Hayastan All Armenian Fund Ararat Khlghatyan ha visitato Artsakh per incontrare il ministro di Stato Grigory Martirosyan e il ministro dello Sviluppo urbano Aram Sargsyan. È stato monitorato lo stato attuale dei progetti del Fondo attuati ad Artsakh e sono stati discussi i dettagli dei nuovi progetti.

(23 dic 20) ALTRI RITROVAMENTI – Nonostante siano passati oltre quaranta giorni dalla fine della guerra le squadre di perlustrazione continuano a recuperare cadaveri di soldati armeni nella regione di Hadrut e Jabrayil: Altri 14 corpi di soldati armeni sono stati prelevati

(22 dic 20) CORTE EUROPEA DIRITTI UOMO – Il 21 dicembre la CEDU ha accolto la richiesta presentata dal governo della Repubblica d’Armenia, chiedendo al governo dell’Azerbaigian di fornire informazioni sui prigionieri di guerra, i loro documenti medici e informazioni sui termini del loro scambio entro il 28 dicembre. l 18 dicembre, subito dopo l’incontro del Rappresentante della Repubblica d’Armenia davanti alla CEDU Yeghishe Kirakosyan con i parenti di 62 militari catturati a Khtsaberd, avvenuto a Gyumri, è stata preparata un’altra richiesta di indicazione di un provvedimento provvisorio contro l’Azerbaigian per conto di 53 militari, presentata dall’Ufficio del Rappresentante alla CEDU, insieme a materiale probatorio di supporto. È importante notare che gli avvocati hanno già presentato una richiesta di provvedimento provvisorio per 9 militari su 63.

(22 dic 20) NUOVE NOMINE GOVERNATIVE – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato i decreti sulle nuove nomine e relative dismissioni. Secondo i decreti, Ararat Ohanjanyan è stato sollevato dall’incarico di Ministro della Salute e sostituito da Mikayel Hayriyan; Kamo Aghajanyan è stato sollevato dall’incarico di Direttore del Servizio di Sicurezza Nazionale e nominato Rappresentante del Presidente di Artsakh per gli incarichi speciali; Ashot Hakobjanyan è stato sollevato dall’incarico di Capo della Polizia e nominato Rappresentante del Presidente di Artsakh per gli incarichi speciali.

(22 dic 20) SI DIMETTE OMBUDSMAN – Il difensore dei diritti umani dell’Artsakh Artak Beglaryan ha presentato la sua lettera di dimissioni al Presidente dell’Assemblea Nazionale e ricoprirà una posizione nel governo, come riferito dall’Ufficio del difensore dei diritti umani di Artsakh

(22 dic 20) INCONTRO HARUTYUNYAN-AVINYAN – Il presidente della repubblica ha ricevuto a Stepanakert il Vice Primo ministro dell’Armenia Tigran Avinyan con il quale ha discusso i problemi legati al recupero delle infrastrutture dell’Artsakh

(22 dic 20) RITROVATI ALTRI CORPI – I corpi di altri otto soldati armeni sono stati trovati nel corso delle ricerche nella regione di Hadrut e nei distretti di Fizuli e Jibrail

(22 dic 20) RIMPATRI – Altre 351 persone sono ritornate in Artsakh nell’ultimo giorno, scortate dalle forze di pace russe. Il totale dei rimpatriati è di circa 43.000 unità.

(21 dic 20) ALTRI DUE CITTADINI RITORNANO A CASA – Nel corso delle operazioni di ricerca dei corpi dei soldati caduti nei territori occupati dagli azeri, sono stati individuati dalle forze di pace russe, servizio emergenza Artsakh e Croce rossa due cittadini che sono riusciti a rimanere nascosti nelle foreste. Si tratta di Mikayel e Gegham Petrosyan, padre e figlio. Sono stati portati all’ospedale di Stepanakert, provati ma sani e salvi.

(21 dic 20) CORONAVIRUS – Il Ministero della Salute dell’Artsakh rende noto che continua a essere attuate misure antiepidemiche per prevenire la diffusione del nuovo coronavirus (COVID-19). Dal 1° ottobre 2020, gli specialisti del Centro di Epidemiologia e Igiene del Ministero della Salute hanno condotto 2.585 test e segnalato 1.130 casi di coronavirus. Attualmente vengono effettuati in media 60-70 test al giorno.
Dal 1° ottobre al 21 dicembre, 232 pazienti con COVID-19 sono stati ricoverati e 129 pazienti sono guariti. Attualmente, 60 pazienti sono in trattamento. Ci sono stati 30 decessi, e i pazienti erano principalmente persone anziane che erano infette da COVID-19, ma che sono morte per una malattia cronica o a causa di una deficienza poliorganica. Il Centro di Epidemiologia e Igiene ha provveduto a disinfettare presso i focolai confermati, così come nei punti di ristoro, nelle scuole e negli asili.

(21 dic 20) VISITA DI PASHINYAN NEL SYUNIK – Il premier armeno aveva annunciato per oggi una visita nella regione meridionale dell’Armenia ma non è andato più a sud di Sisian a causa di proteste e blocchi stradali che hanno consigliato il rientro a Yerevan dopo un incontro con le autorità locali della cittadina.

(21 dic 20) SMENTITA RESA DI KARMIN SHUKA – Vahram Poghosyan nega le notizie sulla resa del villaggio di Karmir Shuka (regione di Martuni) all’Azerbaigian. Il portavoce presidenziale di Artsakh, Vahram Poghosyan, ha scritto su Facebook che le informazioni distribuite riguardanti Karmir Shuka sono false e che, al contrario, sono in programma interventi di riqualificazione a favore della popolazione.

(21 dic 20) MERCENARI – La presenza di mercenari jihadisti nel corso della guerra (circa 2000) è un dato confermato secondo quanto riferisce il ministero della Difesa russo per bocca del vice ministro Siromolotov. “La Russia aveva inizialmente espresso preoccupazione quando c’erano mercenari jihadisti radicali nel Nagorno-Karabakh. La nostra posizione su di loro rimane invariata, cioè non dovrebbero essere lì” ha dichiarato.

(21 dic 20) OPERAZIONI DI SMINAMENTO – La bonifica condotta dalle unità speciali della forza di pace russa ha liberato 238 ettari di territorio, 93 km di strade e 423 abitazioni. Complessivamente sono stati recuperati 8300 ordigni esplosivi.

(21 dic 20) RITROVATI ALTRI CORPI – Altri 19 corpi di soldati armeni uccisi in combattimento sono stati ritrovati oggi nel corso delle ricerche condotte nei territori occupati dagli azeri. Si aggiungono ai 22 di ieri per un totale complessivo di 1039.

(20 dic 20) BAKU AMMETTE CATTURA SOLDATI ARMENI – L’Azerbaigian ha ufficialmente ammesso la cattura di 62 soldati armeni durante l’attacco del 13 dicembre ai villaggi della regione di Hadrut (Hin Tagher e Khtsaberd). Lo ha confermato anche il Comandante delle forze di pace russe Muradov e questo è una garanzia per la loro vita. I militari armeni sono a Baku in questo momento.

(20 dic 20) PROTEZIONE STRADA GORIS-KAPAN – Il Servizio di sicurezza nazionale dell’Armenia (NSS) riferisce che le guardie di frontiera armene e azere e i loro colleghi russi stanno lavorando al dispiegamento di pattuglie di frontiera sul tratto Vorotan-David Bek della strada Goris-Kapan. Questo processo sarà completato nei prossimi giorni e l’organizzazione del traffico normale e sicuro sarà pienamente garantita sul tratto stradale specificato. Per evitare possibili incidenti indesiderati durante i relativi lavori, l’NSS esorta i cittadini a mostrare la necessaria vigilanza e, in caso di problemi e domande, a contattare il Servizio di sicurezza nazionale delle truppe di frontiera.

(20 dic 20) ALTRI RITROVAMENTI – Nella giornata odierna sono stati ritrovati i corpi di altri 22 soldati armeni. Il numero dei corpi ritrovati è salito a 1020.

(20 dic 20) RIMPATRI – A ieri sono oltre 42.000 i cittadini dell’Artsakh rifugiati in Armenia che hanno fatto rientro in patria. La popolazione della repubblica supera ora le 70.000 unità.

(20 dic 20) CONFINI SYUNIK – Il governatore di Syunik – la provincia più meridionale dell’Armenia che confina con l’Azerbaigian – afferma che tutti i confini della provincia sono sicuri. “In questo momento tutti i confini della provincia di Syunik, la strada Goris-Kapan, i nostri insediamenti di confine sono in mani sicure e sono protetti dalle forze armate dell’Armenia, dalle guardie di frontiera armene e russe e dai volontari: non c’è pericolo e la nostra difesa è forte“, ha detto il governatore Melikset Poghosyan in una dichiarazione sui social media.

(19 dic 20) HARUTYUNYAN RENDE OMAGGIO ALLE VITTIME – Il presidente della repubblica ha reso omaggio oggi al Memoriale di Stepanakert alle vittime della guerra nel primo giorno di lutto nazionale decretato in Artsakh e Armenia. In seguito Harutyunyan ha deposto fiori al cimitero sulle tombe di alcuni soldati caduti

(19 dic 20) OSPEDALE DA CAMPO – Più di 700 persone sono state già curate nell’ospedale da campo allestito a Stepanakert dalle forze russe di pace.

(19 dic 20) PIANI RUSSI PER L’ARTSAKH? – Il quotidiano armeno “168 Zham” sostiene che la Russia abbia intenzione di eliminare la dipendenza dell’Artsakh dall’Armenia o comunque di modificarne i termini. La parte russa ha in programma di aprire l’aeroporto di Stepanakert per i voli Mosca-Stepanakert. Oltre alla missione di mantenimento della pace, la Russia ha avviato e sta svolgendo un’opera umanitaria su larga scala nella città di Stepanakert, creando un centro umanitario proprio nella zona dell’aeroporto. Non è inoltre escluso che a Artsakh venga istituita una base militare russa. Secondo le fonti russe di 168.am, la Federazione russa avrebbe in programma di fare iniezioni nel budget della Repubblica di Artsakh anche grandi investimenti nelle infrastrutture, nell’istruzione, e in una serie di altri settori.

(19 dic 20) NUOVO RAPPORTO OMBUDSMAN – I Difensori dei diritti umani di Armenia e Artsakh hanno pubblicato un nuovo rapporto, questa volta incentrato sulle violenze azere contro i giornalisti. Nel corso del conflitto ne sono stati deliberatamente colpiti sette (cinque stranieri)

(19 dic 20) ALTRI CORPI RITROVATI – Le ricerche nel territorio di Hadrut, Fizuli e Jibrail hanno portato al ritrovamento ieri di altri 27 corpi di militari armeni caduti in battaglia per un conto totale di 998. Nella stessa giornata ritrovati anche i corpi di due civili nel villaggio di Togh

(19 dic 20) LUTTO NAZIONALE – Da oggi, quarantesimo giorno dalla fine della guerra, e fino al 21, tre giorni di lutto nazionale in Armenia e Artsakh a ricordo delle vittime della guerra. Dopo quella di ieri sera, organizzata dall’opposizione, a Yerevan si terrà un’altra marcia da piazza della Repubblica al pantheon militare di Yerablur. Il premier Pashinyan si è rivolto alla nazione e nel suo messaggio ha affermato che “Naturalmente, mi sono assunto la piena responsabilità di ciò che è successo, che mi assumo d’ufficio, e ho detto che accetterò profondamente qualsiasi verdetto che il nostro popolo emetterà. Ma devo dire che se l’istituzione del “capro espiatorio” è buona per alleviare il cuore, per sfogare la rabbia e l’ira; non è affatto utile rendersi conto di quanto è accaduto nella sua profondità e completezza. Abbiamo bisogno di un’analisi più profonda della realtà perché ciò che è successo non può essere il risultato degli errori di una o più persone, di uno o più anni.”

(18 dic 20) MUORE SMINATORE RUSSO – Un ufficiale russo del gruppo di sminamento del Centro Internazionale Antimine è morto nei pressi della città di Shushi a causa dell’esplosione di una mina.

(18 dic 20) FRONTIERA SYUNIK – Le guardie di frontiera russe saranno dispiegate a fianco delle guardie di frontiera armene in alcune parti del confine orientale dell’Armenia con l’Azerbaigian nella provincia più meridionale di Syunik. Lo riferisce il ministero della difesa quando gli è stato chiesto di commentare le notizie dei media secondo cui il Premier Pashinyan avrebbe ordinato al Ministro della Difesa Vagharshak Harutyunyan di firmare un accordo segreto con la Russia per consegnare loro la difesa delle posizioni in Syunik.

(18 dic 20) SMENTITA CATTURA SOLDATI ARMENI – L’Esercito della Difesa di Artsakh nega le false pubblicazioni dell’Azerbaigian sulla presa in ostaggio di altri 62 militari armeni. L’Esercito della Difesa di Artsakh informa che negli ultimi giorni non è stato registrato alcun episodio di presa in ostaggio di militari armeni da parte delle truppe azerbaigiane nella zona di competenza dell’Esercito della Difesa e che le informazioni citate non corrispondono alla realtà.

(18 nov 20) CAMBIA STRUTTURA DI GOVERNO – Il presidente Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto per cambiare la struttura del governo dell’Artsakh che verrà organizzata con i seguenti ministeri: 1) Ministro di Stato 2) Ministero del Lavoro, degli Affari Sociali e delle Migrazioni 3) Ministero della Salute 4) Ministero della Giustizia 5) Ministero degli Affari Esteri 6) Ministero dell’Economia e dell’Agricoltura 7) Ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport 8) Ministero della Difesa 9) Ministero dell’Amministrazione del Territorio e delle Infrastrutture 10) Ministero dello Sviluppo Urbano 11) Ministero delle Finanze. E d’ora in poi, i poteri del Ministro di Stato di Artsakh saranno esercitati dal Ministro delle Finanze.

(18 dic 20) RITROVATI ALTRI CORPI ARMENI – I corpi di altri 35 militari armeni e il corpo di una civile sono stati trovati durante le ricerche nei settori Fizuli, Jabrayil e Hadrut. La civile era una donna anziana il cui corpo è stato trovato nel villaggio di Vardashat, nella regione di Hadrut. Finora sono stati trovati 969 militari caduti.

(18 dic 20) RISOLUZIONE PARLAMENTO BELGA – La Camera dei Rappresentanti belga ha approvato, con 130 voti a favore e 12 astensioni, una risoluzione sul recente conflitto del Nagorno Karabakh (Artsakh) e le sue conseguenze. Armine Hareyan del Comitato degli armeni del Belgio ha informato che questa risoluzione “condanna la ripresa delle ostilità da parte dell’Azerbaigian il 27 settembre 2020″ e invita il governo belga ad adottare una serie di misure volte ad alleviare la difficile situazione della popolazione devastata dalla guerra e a denunciare e condannare i responsabili dei crimini di guerra, nonché a mantenere il cessate il fuoco e a condurre negoziati per un accordo di pace che rispetti i confini del Nagorno-Karabakh e il diritto all’autodeterminazione del suo popolo.”

(17 dic 20) RITROVATI ALTRI MILITARI MORTI – Durante le operazioni di ricerca nelle sezioni di Fizuli e Jabrayil sono stati trovati i corpi di altri 41 militari armeni secondo quanto riferisce il Servizio di emergenza dello Stato di Artsakh. “Finora sono stati trovati in totale 933 militari morti. Oggi 5 gruppi di ricerca continuano le operazioni in tre direzioni: Jabrayil, Fizuli e Hadrut. Alle operazioni di ricerca partecipano anche famiglie di militari scomparsi e persone che conoscono il luogo delle operazioni militari“, ha detto il rappresentante del servizio di emergenza dello Stato di Artsakh, Hunan Tadevosyan.

(17 nov 20) PUTIN SU POST TREGUA IN ARTSAKH – Il presidente della Russia Vladimir Putin ha affermato che i problemi territoriali emersi tra Armenia e Azerbaigian dopo la firma dell’armistizio di Karabakh devono essere risolti attraverso negoziati. “Abbiamo concordato la cessazione delle azioni militari, e abbiamo concordato che le parti si troveranno nelle posizioni in cui si trovavano al momento della firma della dichiarazione“, ha detto Putin in una conferenza stampa quando gli è stato chiesto di commentare gli sviluppi di Hadrut. “Sono emersi alcuni problemi tecnici a questo proposito, che sono legati alle infrastrutture, sia per l’Armenia che per l’Azerbaigian. Questi problemi devono essere risolti con calma, durante il processo di negoziazione, perché la dichiarazione trilaterale offre tutte le possibilità per questo, perché menziona che dopo l’istituzione di un cessate il fuoco deve avvenire una completa stabilizzazione dei rapporti nella regione, con lo sblocco economico e infrastrutturale. Questo si riferisce anche al Nakhijevan, e al sud e al nord dell’Armenia. Spero che la fiammata che è avvenuta con la violazione del cessate il fuoco sia l’unica e che sia possibile portare tutte le parti concordate intorno ai negoziati” ha detto il Presidente Putin. Il presidente russo ha altresì dichiarato che è pronto ad aumentare il contingente di pace se le parti acconsentiranno.

(17 dic 20) L’ARTSAKH SMENTISCE PROVOCAZIONE AZERA – Il ministero degli Affari esteri dell’Artsakh riferisce che le affermazioni della parte azera sul ritiro delle forze armene da Artsakh perseguono l’obiettivo di distorcere la dichiarazione trilaterale del 9 novembre sul cessate il fuoco e sono la continuazione delle provocazioni degli ultimi giorni da parte delle forze armate di quel paese che mirano a vanificare gli sforzi delle forze di pace russe. Il riferimento è stato fatto riguardo le osservazioni di un funzionario del Ministero degli Esteri azero in un’intervista con il russo ”Kommersant” sostenendo che le forze armene devono ritirarsi da Karabakh. “Allo stesso tempo, notiamo che l’Esercito di difesa della Repubblica di Artsakh è stato, è e sarà il principale garante dello stato di Artsakh e del suo popolo. Dopo l’istituzione di un cessate il fuoco mediato dalla Russia il 10 novembre, l’Esercito di difesa di Artsakh, insieme alle forze di pace russe, continua la sua missione per assicurare la stabilità e la pace nella zona del conflitto“, si legge nella dichiarazione di Stepanakert.

(17 dic 20) TROVATI MILITARI MORTI – L’Esercito della Difesa dell’Artsakh riferisce quanto segue: “Il 16 dicembre 2020, secondo le informazioni preliminari, il contingente russo di mantenimento della pace dispiegato ad Artsakh ha trasferito all’Esercito della Difesa di Artsakh i corpi di 9 militari armeni trovati nell’area vicino ai posti militari armeni stazionati in direzione di Hin Tagher-Khtsaberd

(17 dic 20) AIUTI UMANITARI – I primi tre dei 54 vagoni ferroviari che trasportano aiuti umanitari sono arrivati in Artsakh dalla Russia secondo quanto informa il servizio stampa del Ministero russo delle situazioni di emergenza (MES). Il ministero ha informato mercoledì che circa 1.200 tonnellate di aiuti umanitari sono state inviate – con vagoni ferroviari – in Nagorno Karabakh da otto città russe. “I primi tre vagoni con più di 800 tonnellate di beni di prima necessità sono arrivati nella regione in treno. Gli specialisti del MES russo stanno scaricando e consegnando gli aiuti umanitari a destinazione“, si legge nel comunicato stampa del MES russo

(17 dic 20) FORNITURE ELETTRICA – Il sistema elettrico del Artsakh, la cui regolazione è stata assistita dalle forze di pace russe dopo le ostilità nella regione, è stato completamente ripristinato. La fornitura ininterrotta di energia elettrica è ripresa in altri 24 insediamenti con una popolazione totale di oltre 12 mila abitanti.

(17 dic 20) PROBABILI CAMBI NEI VERTICI DELLA SICUREZZA – Il processo di formazione di un governo di accordo nazionale è iniziato in Artsakh e in questo quadro, i funzionari più criticati lasceranno le loro posizioni nel prossimo futuro. I primi vertici a essere cambiati saranno quelli delle forze di sicurezza ovvero il direttore del Servizio di Sicurezza Nazionale, il capo della polizia e il procuratore generale. Ci saranno anche cambiamenti in parlamento: il membro dell’ARF Davit Ishkhanyan diventerà presidente della Assemblea nazionale. Ieri, il presidente della Repubblica, Arayik Harutyunyan, ha annunciato la sua uscita dal partito [di governo] “Patria Libera” e ha inviato un messaggio, con il quale, di fatto, ha annunciato un trasferimento di potere a Vitaly Balasanyan [segretario del Consiglio di sicurezza nazionale in carica].

(17 dic 20) ANCORA TENSIONE INTORNO A HIN SHEN – Permane uno stato di tensione intorno al villaggio di Hin Shen nella regione di Shushi sul quale gli azeri stanno premendo per allontanare la popolazione presente. Secondo il vice Primo ministro armeno Tigran Avinyan le forze di pace russe sono presenti in loco e la soluzione dovrebbe essere trovata a breve. La TV pubblica Artsakh informa che l’avamposto azerbaigiano è stato rimosso dalla strada e quindi è stato sbloccato l’accesso al villaggio. Le forze azerbaigiane hanno cercato di mettere sotto pressione la parte armena installando un avamposto sulla strada che porta alla sottoregione di Hin Shen del villaggio di Berdadzor. Ma a seguito dell’intervento delle truppe di pace russe, ieri sera tardi questo avamposto azerbaigiano è riuscito ad essere rimosso dalla strada e a sbloccare Hin Shen. Rappresentanti dell’esercito di difesa di Artsakh e delle forze di pace russe si trovano attualmente in questa comunità rurale. Essi garantiscono la sicurezza dei residenti della comunità e le loro attività senza ostacoli.

(16 dic 20) DISPERSI – L’Esercito di difesa dell’Artsakh ha comunicato ufficialmente in serata che sono 73 i soldati armeni dei quali non si hanno più notizie (presumibilmente catturati dagli azeri o uccisi)

(16 dic 20) GLI AZERI BARANO SUI PRIGIONIERI – Crescono i sospetti che l’Azerbaigian non fornisca i dati reali dei prigionieri di guerra armeni. Lo dice il ministro degli Esteri dell’Armenia Ara Ayvazian il quale ha rilasciato un’intervista a ”Le Monde”. ‘’Sono state compilate delle liste preliminari. È stato raggiunto un accordo tra i due Paesi sullo scambio secondo il principio “tutto per tutti”. Non vorrei presentare i numeri esatti, perché ci sono dubbi sul fatto che l’Azerbaigian non fornisca il numero reale dei prigionieri di guerra armeni, potrebbero essere molto di più. Tuttavia, è necessaria una soluzione urgente a questo problema, poiché è stato dimostrato che i prigionieri di guerra armeni e i civili presi in ostaggio vengono trattati in modo disumano“, ha detto Ayvazian. Il Ministro ha osservato che la parte armena sta lavorando con i suoi partner, in particolare con il Comitato internazionale della Croce Rossa, per garantire l’immediato ritorno dei prigionieri. ‘’E’ noto che la dichiarazione di cessate il fuoco del 9 novembre non fissa una scadenza e Baku usa questo fattore per manipolare la questione, per trattare i prigionieri di guerra, i civili in ostaggio in modo disumano, così come per influenzare la situazione politica interna dell’Armenia”, ha detto il ministro armeno.

(16 dic 20) HUMAN RIGHT WATCH SU SHUSHI – Human Rights Watch interviene sull’attacco azero alla cattedrale di Shushi l’8 ottobre scorso per bocca di Hugh Williamson, direttore di Human Rights Watch per l’Europa e l’Asia centrale. “Due attacchi separati, a distanza di ore l’uno dall’altro, alla cattedrale di Ghazanchetsots, l’8 ottobre nella città di Shushi, suggeriscono che la chiesa, un oggetto civile con un significato culturale, era un obiettivo intenzionale, nonostante l’assenza di prove che sia stato usato per scopi militari. I resti di armi Human Rights Watch raccolti sul sito confermano l’uso di munizioni guidate. Il presidente Ilham Aliyev ha detto che la chiesa avrebbe potuto essere presa di mira solo per errore e che “non era tra i bersagli militari“, ha detto aggiungendo che “i due attacchi alla chiesa, il secondo mentre i giornalisti e gli altri civili si erano riuniti sul posto, sembrano essere intenzionali“.

(16 dic 20) HARUTYUNYAN VUOLE LASCIARE – Il presidente di Artsakh Arayik Harutyunyan ha dichiarato di voler abbandonare la politica. “In un lasso di tempo ragionevole, l’Artsakh terrà elezioni rapide, ma io non mi candiderò a queste elezioni e lascerò la politica“.

(16 dic 20) RIFORMA CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il Consiglio di sicurezza dell’ Artsakh sarà riformato e riceverà nuovi poteri. Tutti i decreti presidenziali e le decisioni del governo riguardanti la difesa e la sicurezza della Repubblica di Artsakh saranno infatti adottati esclusivamente previo parere positivo del Consiglio di Sicurezza che comprenderà non solo funzionari specifici, ma anche rappresentanti di vari ambienti sociali e politici

(16 dic 20) MUORE GIOVANE SOLDATO – Un soldato di 18 anni, Vahe Babayan, è stato ferito a morte in una delle posizioni difensive dell’Artsakh
Esercito della Difesa in circostanze poco chiare. L’incidente è oggetto di indagine.

(16 dic 20) MESSAGGIO DI HARUTYUNYAN – Il Presidente di Artsakh Arayik Harutyunyan in un suo messaggio ha affermato che gli orientamenti e le priorità della politica estera della Repubblica di Artsakh non sono cambiati, in generale, ma hanno subito dei cambiamenti in termini di potenza. “In particolare, è necessario separare le seguenti direzioni e obiettivi principali: La direzione principale della politica estera è quella di garantire la sicurezza della popolazione di Artsakh, anche attraverso il meccanismo politico.
Se nel periodo anteguerra la soluzione del conflitto [Karabakh] era basata su tre principi fondamentali – l’esclusione dell’uso della forza e della minaccia della forza, il diritto dei popoli all’autodeterminazione e all’integrità territoriale – allora questa guerra [recente] ha semplicemente abolito il significato di questi due principi – l’esclusione della minaccia della forza e l’integrità territoriale. Pertanto, se due dei tre principi sono diventati obsoleti, il terzo principio – il riconoscimento del fatto della realizzazione del diritto all’autodeterminazione del popolo di Artsakh – deve essere immediatamente portato a compimento, in modo che sia possibile pensare alla soluzione del conflitto. A questo proposito, è importante tener conto sia delle privazioni e delle sofferenze del popolo di Artsakh sia dei rischi ontologici esistenti di nuovi crimini, considerando il riconoscimento internazionale della Repubblica di Artsakh come un meccanismo di compensazione e di prevenzione. È chiaro a tutti che lo status riconosciuto a livello internazionale fornirà significative garanzie pratiche per la sicurezza e la protezione dei diritti del nostro popolo”, ha aggiunto in particolare il Presidente di Artsakh
.”

(16 dic 20) SMINAMENTO – Altri 9,5 km di strade sono stati sgombrati da ordini esplosivi da parte del personale specializzato delle forze russe di pace

(16 dic 20) PERSO CONTATTO CON MILITARI – L’Esercito di difesa dell’Artsakh riferisce che ieri sera è stato perso in circostanze ancora sconosciute il contatto con il personale di diverse posizioni di combattimento dell’Esercito che si trovano in direzione dei villaggi di Hin Tagher e Khtsaberd nella regione di Hadrut. Le ricerche sono proseguite per tutta la notte e questa mattina. Attraverso la mediazione del contingente russo di mantenimento della pace, si stanno prendendo misure attive per determinare la possibilità che questi militari armeni siano catturati dall’Azerbaigian e, se ciò sarà confermato, per intraprendere le azioni necessarie.

(16 dic 20) SBLOCCATO HIN SHEN – Vahram Poghosyan, l’addetto stampa del presidente dell’Artsakh, riferisce che a seguito dell’intervento delle truppe di pace russe, l’avamposto azerbaigiano è stato rimosso dalla strada e il villaggio di Hin Shen è stato sbloccato. In precedenza, il sindaco del villaggio aveva riferito che gli azerbaigiani avevano bloccato la strada per il villaggio per qualche tempo, lasciando di fatto gli abitanti sotto assedio.

(15 dic 20) IDENTIFICATE ANZIANE VITTIME – Ha un nome l’anziano uomo ritratto in un video diffuso da canali social azeri nei quali viene sgozzato e decapitato da un soldato azero. Si tratta di Genadi Petrosyan di 69 anni originario del villaggio di Madatashen (regione di Asheran, quasi al confine con quella di Hadrut). Secondo quanto riferisce il britannico “The Guardian” nei video postati online il 22 novembre e il 3 dicembre, uomini in uniforme coerente con quelle dell’esercito azerbaigiano tengono fermo e decapitano un uomo con un coltello. Si posiziona poi la testa mozzata su un animale morto. “È così che ci vendichiamo: tagliando le teste”, dice una voce fuori campo. Petrosyan si era rifiutato di lasciare il villaggio (dove si era trasferito alla fine degli anni Ottanta proveniente da Sumgayt) nonostante l’avanzata del nemico. Identificata anche una seconda vittima oggetto di raccapricciante video (soldati azeri che lo sgozzano vicino ad alberi): si tratta dell’82 enne Yuri Asryan del villaggio di Azokh (regione di Hadrut); anche lui si era rifiutato di abbandonare la sua abitazione

(15 dic 20) VILLAGGI REGIONE DI SHUSHI – I villaggi di Mets Shen, Hin Shen e Yeghtsahogh della regione di Shushi continuano a essere sotto il blocco azero. In una conversazione con la stampa, il sindaco di Hin Shen, Samvel Sargsyan, ha detto che le forze di pace russe sono arrivate e le trattative sono in corso. “Il villaggio non è soggetto a evacuazione e la gente non vuole uscire. Come la situazione era ieri, così è oggi. Le forze di pace russe sono arrivate, ma le strade non sono ancora state aperte. Stiamo aspettando che Muradov [comandante della forza di pace russa nel Nagorno Karabakh] arrivi; deve aver preso una decisione. Vediamo come si risolve la questione“, ha detto. Secondo Sargsyan, le strade della comunità che sono state chiuse devono essere riaperte. Gli azeri hanno chiesto alla popolazione di abbandonare i loro villaggi.

(15 dic 20) DADIVANK – I soldati russi che presidiano il monastero hanno impedito oggi l’accesso al fotoreporter azero Eynul Fatulayev

(15 dic 20) CRIMINALI AZERI – L’estradizione dei due criminali azeri Asgarov e Guliyev, detenuti dal 2014 per reati fra i quali l’omicidio, è stata concessa previo parere positivo dei genitori di Smbat Tsakanyan, il ragazzo di diciassette anni che fu assassinato dai due penetrati nel territorio dell’Artsakh

(15 dic 20) CEDUTI VILLAGGI ARMENI? – Il capo della comunità del villaggio di Hin Tagher, Eduard Ayvazyan, ha rilasciato gravi dichiarazioni sulla sorte del suo villaggio e di quello di Khtsaber. “Le forze di pace russe erano nel villaggio, gli azerbaigiani si sono avvicinati a loro e hanno detto che anche questo villaggio era stato venduto, e le forze di pace sono uscite. L’avversario ha parlato con i documenti alle forze di pace. Esso [Hin Tagher] entra nel territorio di Hadrut; anche questo villaggio è stato venduto. Ora le forze di pace russe stanno arrivando a Stepanakert“, ha detto Ayvazyan. Ha notato che la popolazione dei villaggi di Khtsaberd e Hin Tagher è stata evacuata. “La sfiducia dovrebbe essere espressa a questo governo“, ha aggiunto in particolare il sindaco di Hin Tagher.

(15 dic 20) ARAM I – In vista del nuovo anno, il Catholicos Aram I del Catholicosato armeno della Casa Grande della Cilicia ha affermato che tutta l’umanità si sta preparando per il nuovo anno in condizioni di coronavirus e difficoltà economiche di quest’anno, e in parallelo a queste difficoltà, lo shock causato dalla recente guerra di Artsakh è terribile per il popolo armeno, specialmente per il popolo di Artsakh. Aram I ha esortato ad astenersi dalle tradizionali celebrazioni pubbliche e dai festeggiamenti per il prossimo Capodanno e le festività natalizie, e a destinare le rispettive spese e i regali ai bambini bisognosi di Artsakh. A questo scopo, il Catholicosato della Grande Casa di Cilicia ha aperto un conto bancario speciale dove il denaro generato sarà trasferito, attraverso il Catholicosato, ai bambini bisognosi di Artsakh.

(15 dic 20) RIMPATRI IN ARTSAKH – Le forze di pace russe hanno scortato anche oggi autobus che trasportavano i rifugiati che tornavano alle loro case nell’Artsakh dall’Armenia. Altre 566 persone sono state trasportate in autobus da Yerevan a Stepanakert. Più di 39.700 rifugiati sono già rientrati nella regione.

(15 dic 20 ) PRIGIONIERI E SCOMPARSI – L’Ombudsman dell’Artsakh, Artak Beglaryan, ha dato il bentornato ai primi 44 prigionieri di guerra ritornati a casa (per 26 dei quali era stata interessata la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) ma al tempo stesso ha avvisato che molti altri sono detenuti dagli azeri e non hanno più dato loro notizie. “Ora è necessario continuare gli sforzi con un nuovo slancio, dato che un certo numero di prigionieri armeni sono ancora detenuti in Azerbaigian, le prove innegabili su alcuni dei quali abbiamo trasmesso e stiamo trasmettendo agli organismi statali e internazionali autorizzati. Oltre a loro, ci sono ancora molti prigionieri di guerra scomparsi e decine di civili, alcuni dei quali, si spera, sono vivi, e devono essere riportati a casa; e se non sono vivi, almeno il loro destino [deve essere] scoperto“, ha affermato Beglaryan .

(15 dic 20) COMUNICATO COPRESIDENTI GRUPPO MINSK – “Il copresidente francese Stephane Visconti e il copresidente statunitense Andrew Schofer si sono recati a Baku il 12 e 13 dicembre e a Yerevan il 13 e 14 dicembre. A Baku, sono stati ricevuti dal presidente Aliyev e hanno incontrato il ministro degli Esteri Bayramov. A Yerevan, sono stati ricevuti dal Primo Ministro Pashinyan e hanno incontrato il Ministro degli Esteri Aivazian. A causa dell’incapacità di viaggiare del copresidente russo Igor Popov, la Federazione Russa è stata rappresentata a Baku dall’ambasciatore russo Mikhail Bocharnikov ea Yerevan dall’incaricato d’affari russo Alexei Sinegubov. I copresidenti hanno anche incontrato rappresentanti del CICR [Comitato Internazionale Croce Rossa, NdR] e delle agenzie delle Nazioni Unite attive nella regione. A tutte le riunioni ha partecipato anche il rappresentante personale del presidente in carica (PRCiO) Andrzej Kasprzyk. In entrambe le capitali, le parti hanno fornito la loro valutazione della situazione sul campo e hanno espresso le loro aspettative sull’impegno con i copresidenti per il prossimo anno. Tenendo conto delle nuove realtà, i copresidenti hanno affermato il loro costante impegno a impegnarsi in modo costruttivo con le parti per promuovere la pace, la stabilità e la prosperità nella regione e per risolvere le questioni in sospeso. I copresidenti si sono inoltre impegnati a fornire proposte concrete sulle questioni sollevate durante le riunioni per future discussioni tra le parti.
Prendendo atto delle recenti segnalazioni di incidenti che hanno provocato vittime, i copresidenti hanno invitato le parti ad adottare ulteriori misure per stabilizzare la situazione conformemente ai loro impegni. I copresidenti hanno esortato l’Armenia e l’Azerbaigian a completare quanto prima lo scambio di tutti i detenuti e ad accelerare l’identificazione e il rimpatrio dei resti in coordinamento con il CICR.
Ricordando la dichiarazione ministeriale dell’OSCE del 3 dicembre a Tirana dei capi delegazione dei paesi copresidenti del Gruppo di Minsk, i copresidenti ribadiscono la loro posizione unitaria a favore di una soluzione globale e sostenibile di tutte le rimanenti questioni fondamentali fondamentali. I copresidenti e le parti hanno sottolineato l’importanza di ridurre la retorica infiammatoria al fine di creare un ambiente più positivo. I copresidenti e le parti hanno sottolineato l’importanza di impegnarsi con le organizzazioni internazionali per promuovere l’assistenza umanitaria alle popolazioni colpite dal conflitto, nonché la protezione del patrimonio culturale e religioso“. NB: la dichiarazione originale non conteneva due paragrafi che sono stati aggiunti qualche tempo dopo la diffusione della versione iniziale poco prima della mezzanotte ora di Erevan. La dichiarazione è stata modificata con gli appelli dei copresidenti, tra l’altro, a completare al più presto lo scambio di tutti i detenuti e ad accelerare l’identificazione e il rimpatrio della salma, nonché a ridurre la retorica incendiaria per creare un ambiente più positivo. (DA “Prendendo atto che…”)

(14 dic 20) RECUPERO CORPI – 828 corpi di personale militare armeno sono stati trovati dal 13 novembre ha detto Hunan Tadevosyan, rappresentante del servizio di emergenza statale Artsakh. Nel corso delle ricerche sSono stati trovati anche due militari feriti un armeno e un azero, ricoverati in ospedale. Secondo Tadevosyan, tra le violazioni azere del cessate il fuoco nelle province di Hadrud e Shushi, il lavoro di ricerca è stato interrotto negli ultimi tre giorni.

(14 dic 20) SCAMBIO PRIGIONIERI – 40 prigionieri di guerra armeni e 14 azeri hanno fatto rientro ai rispettivi Paesi nel primo scambio ufficiale dalla fine della guerra. All’aeroporto di Yerevan era presente il presidente della repubblica di Artsakh Harutynynan. Risulta confermato che i criminali Dilham Asgarov e Shahbaz Guliyev, responsabili dell’infiltrazione nell’Artsakh nel 2014 e dell’assassinio di diversi armeni, sono stati liberati dalle autorità armene. Il loro rilascio è stata la principale richiesta di Aliyev per iniziare lo scambio di prigionieri.

(14 dic 20) COMUNICATO MINISTERO ESTERI – Il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato un comunicato in occasione delle azioni provocatorie azere nelle direzioni di Hin Tagher e Khtsaberd della regione di Hadrut e Mets Shen e Hin Shen della regione di Shushi. “L’11 dicembre 2020, le forze armate azerbaigiane hanno intrapreso azioni offensive in direzione dei villaggi di Hin Tagher e Khtsaberd della regione di Hadrut, a seguito delle quali sei militari dell’esercito di difesa hanno ricevuto ferite da arma da fuoco di varia gravità. Le azioni provocatorie della parte azera sono proseguite il 13 dicembre in direzione dei villaggi di Mets Shen e Hin Shen della regione di Shushi. Le forze russe di mantenimento della pace dispiegate nella Repubblica dell’Artsakh sono state immediatamente informate dei fatti di violazione del cessate il fuoco da parte dell’Azerbaigian. Come risultato dell’intervento delle forze di pace russe, le ostilità sono state interrotte e sono stati istituiti posti di osservazione aggiuntivi delle forze di mantenimento della pace per monitorare la situazione 24 ore su 24 e controllare l’osservanza del cessate il fuoco. Le azioni provocatorie della parte azera dell’11 e 13 dicembre sono state una flagrante violazione della dichiarazione trilaterale sul cessate il fuoco del 9 novembre 2020. Il mancato rispetto dei suoi obblighi internazionali da parte dell’Azerbaigian, il suo atteggiamento estremamente sprezzante nei confronti del formato concordato della co-presidenza del Gruppo di Minsk , il ritardo artificioso nella ripresa del processo politico per la risoluzione pacifica del conflitto Azerbaigian-Karabakh e la dipendenza di Baku dalla forza militare continuano a essere la principale fonte di minaccia nella regione e un ostacolo all’instaurazione di termine e pace sostenibile. Queste azioni dell’Azerbaigian, che sono evidentemente una continuazione della politica aggressiva di Baku e un tentativo di espandere la zona di occupazione in Artsakh, così come il sequestro di una parte significativa dell’Artsakh e della pulizia etnica in generale, dovrebbero ricevere la più forte condanna da parte di i copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk e la comunità internazionale nel suo insieme. La Repubblica dell’Artsakh, da parte sua, continuerà a compiere sforzi coerenti volti al riconoscimento internazionale dell’Artsakh al fine di raggiungere una soluzione pacifica del conflitto Azerbaigian-Karabakh, per garantire la de-occupazione del territorio della repubblica e il ritorno di la popolazione nei luoghi della loro precedente residenza”.

(14 dic 20) SALTA INCONTRO CON HARUTYUNYAN – La riunione del presidente dell’Artsakh Arayik Haroutyunyan con i mediatori dell’OSCE non ha avuto luogo su iniziativa della parte armena.

(14 dic 20) CO-PRESIDENTI GRUPPO DI MINSK – I copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE Stephane Visconti (Francia) e Andrew Schofer (USA), assente il russo Popov per ragioni di salute, sono in Armenia provenienti dall’Azerbaigian. Con il rappresentante personale del Presidente dell’Osce in carica, Andrzej Kasprzyk, hanno avuto un incontro al ministero degli Esteri con il ministro Ara Ayvazyan. L’incontro è durato due ore circa. I diplomatici non hanno risposto alle domande dei giornalisti che chiedevano chiarimenti circa l’affermazione del presidente azero Aliyev che ha dichiarato di “non averli invitati a Baku”. Di seguito la delegazione ha incontrato il Primo ministro Pashinyan

(14 dic 20) ESPLOSIONE UCCIDE AZERO – Un soldato azero è morto e due civili sono rimasti feriti a causa dell’esplosione di una mina nel territorio di Aghdam

(14 dic 20) APPROVIGIONAMENTO MERCI – Il normale funzionamento nelle sfere del commercio e dei servizi è stato ripristinato in Artsakh secondo quanto dichiarato dal ministro dell’economia e delle infrastrutture produttive dell’Artsakh Armen Tovmasyan. Molti negozi di alimentari sono già operativi nella capitale Stepanakert e nei centri amministrativi. L’approvvigionamento dall’Armenia viene effettuato consegnando le merci tramite autocarri leggeri. Il trasporto di grandi carichi viene effettuato principalmente per l’importazione di articoli per la casa, attrezzature e materiali da costruzione per la popolazione sfollata. Il ministro ha precisato che al momento non è stato ancora fatto un conto dei danni subìti dal settore del commercio essendo prima necessario valutare i costi di ripristino delle infrastrutture.

(14 dic 20) HARUTYUNYAN A YEREVAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Haroutyunyan è a Yerevan. Secondo quanto riferito, Haroutyunyan incontrerà i copresidenti francesi e americani del Gruppo di Minsk dell’OSCE, Stephane Visconti, e Andrew Schaefer, che si trovano a Yerevan nell’ambito della visita regionale.

(14 dic 20) SITUAZIONE FRONTIERA SYUNIK – Non ci sono stati colpi sparati dall’avversario in direzione del territorio armeno e delle posizioni militari secondo quanto riferisce il governatore della provincia di Syunik in Armenia, Melikset Poghosyan. Inoltre, ha negato che vi sia stato un attacco azero contro l’aeroporto di Kapan e il villaggio di Agarak. “I turchi [cioè gli azeri] hanno semplicemente annunciato dalla loro trincea – con un altoparlante – che ‘tornate alle vostre posizioni”, ha detto il governatore provinciale precisando che vige la massima allerta su tutto il confine.

(14 dic 20) ATTACCO AI VILLAGGI – Secondo quanto riferiscono i capi dei villaggi di Hin Tagher e Khatsaberd, gli azeri avrebbero catturato dieci armeni. Nella giornata di ieri si è registrata un’altra violazione azera in due villaggi della regione di Shushi, Mets Shen e Hin Shen.

(13 dic 20) PERDITE AZERE – L’agenzia Sputnik Azerbaigian riferisce che il ministero della Difesa azero ha annunciato la morte di quattro militari azerbaigiani a seguito dell’attacco delle forze armate azere contro i villaggi nella regione di Hadrut dell’Artsakh. Quattro soldati azeri sono stati uccisi, altri due sono rimasti feriti. Anche un dipendente di Azercell è rimasto ferito

(13 dic 20) SMINAMENTO – Continuano le operazioni di bonifica e sminamento da parte delle forze di pace russe. Durante la giornata sono stati bonificati circa 12 ettari di territorio, sono stati esaminati 130 edifici, scoperti 172 esplosivi e rimossi per la distruzione

(13 dic 20) ATTACCO AZERO – Unità delle forze armate azere, avendo accumulato manodopera aggiuntiva e veicoli blindati, compresa l’artiglieria pesante, violando gravemente i requisiti della dichiarazione trilaterale firmata il 9 novembre, hanno lanciato il giorno 11 un attacco in direzione dei villaggi nella regione di Hadrut dell’Artsakh confermato dal ministero della Difesa dell’Armenia. Come risultato dei combattimenti, durati diverse ore, il nemico è riuscito ad entrare nel villaggio di Hin Tagher e ad avvicinarsi anche al villaggio di Khtsaberd. Come risultato delle ostilità, la parte armena ha sei feriti, il nemico ha vittime e feriti. Il ministero della Difesa armeno condanna fermamente la provocazione compiuta dalle forze armate azere. La situazione attuale non ha nulla a che vedere con il requisito fondamentale della dichiarazione firmata dai capi di Armenia, Russia e Azerbaigian e mette in pericolo la fragile pace raggiunta grazie agli sforzi diretti del presidente russo. Le azioni della parte azera sono diventate immediatamente argomento di discussione con la leadership delle forze di pace russe di stanza nell’Artsakh. Sia ieri sera che nella mattina odierna sono in corso colloqui tra i militari armeno, russo e azero per risolvere la situazione attuale, per riportare le parti alle posizioni originarie.

(12 dic 20) GRUPPO DI MINSK – I copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE Stéphane Visconti della Francia, Andrew Schofer degli Stati Uniti d’America e Andrzej Kasprzyk, il Rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE, arriveranno a Yerevan domani 13 dicembre. Gli incontri istituzionali sono previsti lunedì mattina. Nella giornata odierna i co-presidenti sono in Azerbaigian dove hanno avuto un incontro con il presidente Aliyev

(12 dic 20) AIUTI UMANITARI – Il ministero russo delle Emergenze ha annunciato che sta predisponendo l’invio di 1200 tonnellate di aiuti umanitari per la popolazione dell’Artsakh. Tali aiuti saranno spediti a mezzo ferrovia su 54 carri merci.

(12 dic 20) MINIERA DI SOTK – Non si risolve la questione relativa al possesso della miniera d’ora di Sotk che si trova sulla linea di confine tra Armenia e regione di Karvachar (ora Azerbaigian). Secondo quanto riferisce un dipendente del sito minerario, i russi non sono riusciti a convincere gli azeri che non possono prendersi il 70% della miniera i cui edifici amministrativi peraltro sono in Armenia. Allo stato, dei 950 dpendenti ne rimarranno un centinaio per un paio di anni.

(12 dic 20) NUOVO ATTACCO NEL SUD – Un nuovo attacco viene segnalato nel settore meridionale verso i villaggi di Khtsaberd e Hin Tagher che si trovano nella regione di Hadrut e sono rimasti sotto controllo armeno. Anche il ministero della Difesa russo ha ufficialmente registrato questa prima violazione della tregua dal 9 novembre

(12 dic 20) DIOCESI DELL’ARTSAKH – Sua Santità Karekin II, Patriarca Supremo e Catholicos di Tutti gli Armeni, ha avuto oggi un incontro con il Primate della Diocesi Artsakh della Chiesa Apostolica Armena, l’Arcivescovo Pargev Martirosyan presso la Madre Sede di Holy Etchmiadzin. L’arcivescovo Pargev Martirosyan, rientrato dopo le cure all’estero, ha espresso gratitudine per le cure e la chiamata pontificia al congedo per cure che hanno permesso di evitare il rischio di perdere la vita.

(12 dic 20) VEICOLI AZERI IN ARMENIA – Nella serata di ieri è stata diffusa la notizia che alcuni camion azeri si trovavano nel territorio dell’Armenia (nei pressi di Goris) scortati da veicoli del Comitato internazionale della Croce Rossa e delle forze di pace russe. E’ stato in seguito comunicato che i mezzi erano adibiti al trasporto e al prelievo di corpi di militari caduti sui rispettivi fronti di battaglia

(12 dic 20) BABAYAN SU ATTACCO AZERO – Il consigliere del presidente dell’Artsakh Davit Babayan definisce il tentativo di attacco azero, lanciato l’11 dicembre in direzione sud dell’Esercito di difesa, un’azione provocatoria anche contro la Russia. “C’è stato un tentativo provocatorio di andare avanti, che è stato impedito. Fortunatamente, non abbiamo perdite. Queste azioni sono dirette sia contro Artsakh che contro la Russia. La possibilità di simili azioni provocatorie non è esclusa anche in futuro, ma penso che la risposta sarà sempre dura, anche da parte delle forze di pace. Dobbiamo chiarire le circostanze dell’incidente” ha dichiarato.

(12 dic 20) ATTACCO AZERO A SUD – L’Esercito di difesa riporta la notizia di un attacco azero a sud (presumibilmente nella regione di Hadrut dove almeno un paio di villaggi sono ancora in mano armena) avvenuto nella serata di ieri (20:40 locali). Secondo alcune fonti ci sarebbero tre soldati armeni feriti ma non in pericolo di vita. Il consigliere dell’ex presidente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) Tigran Abrahamyan ha dichiarato che è necessario assicurare le posizioni con linee di difesa fortificate perchè la semplice presenza di soldati russi non è sufficiente a garantire la sicurezza dei soldati armeni

(11 dic 20) CROCE ROSSA INTERNAZIONALE – Eteri Musaelyan, segretario stampa della missione del Comitato internazionale della Croce Rossa in Nagorno Karabakh ha annunciato che lo stesso intende espandere il numero del suo contingente nella regione. Ha altresì evidenziato che il Comitato ha già risposto a molti pressanti bisogni umanitari fornendo materiali da costruzione per ricostruire le case danneggiate e distribuendo cibo, stufe e kit per l’igiene alle persone.

(11 dic 20) VOTAZIONE LOS ANGELES – Il consiglio comunale di Los Angeles ha confermato il riconoscimento dell’indipendenza di Artsakh e ha invitato il governo degli Stati Uniti a fare lo stesso.

(11 dic 20) NAZIONI UNITE – Il portavoce del Segretario generale delle Nazioni Unite Stephane Dujarric afferma che le Nazioni Unite hanno ancora l’intenzione di inviare la loro missione in Nagorno Karabakh e invita tutte le parti a cooperare per il rapido arrivo della missione nella regione. In precedenza, le Nazioni Unite avevano riferito che la missione per la valutazione dei bisogni della popolazione della regione sarebbe dovuta arrivare in Nagorno Karabakh all’inizio di dicembre.

(11 dic 20) RITROVAMENTI – Per circa una settimana i parenti dei soldati scomparsi sono stati autorizzati a partecipare alle operazioni di ricerca e soccorso nei territori controllati dall’Azerbaigian colpiti dall’azione militare. Le operazioni di ricerca e soccorso sono in corso nelle direzioni di Fizuli e Dzhabrail. I corpi di 20 soldati uccisi sono stati trovati ieri a Jebrail e 1 a Talysh.

(11 dic 20) MILITARI CADUTI – Il Ministero della Salute dell’Armenia ha condotto perizie di medicina legale sui corpi di 2.996 militari uccisi durante la guerra scatenata dall’Azerbaigian contro l’Artsakh. Dall’inizio della guerra, il ministero ha prelevato un totale di 1.816 campioni di DNA da parenti e 993 campioni di DNA da corpi per l’identificazione e il riconoscimento dei corpi. Al 10 dicembre, 256 campioni di parenti e 541 campioni di corpi sono stati esaminati; ad oggi, sono stati identificati 302 corpi dopo i test genetici forensi.

(10 dic 20) RIUNIONE PRESIDENZIALE – Il presidente dell’Artsakh Arayik Haroutyunyan ha convocato oggi una consultazione di lavoro con i ministri della difesa, delle finanze e dello sviluppo urbano dell’Artsakh. Il capo dello Stato ha affermato che l’istituzione, la ricostruzione e lo sfruttamento delle infrastrutture nel settore della difesa sono tra le questioni prioritarie e che l’allocazione tempestiva delle macchine edili e dei finanziamenti per la soluzione di tali problemi è al centro dell’attenzione del governo. Il Presidente e i ministri hanno toccato in particolare la questione della risoluzione, attraverso una procedura accelerata, dei problemi di alloggi per soldati e soldati di riserva rimasti senza alloggio a seguito dell’occupazione azera degli insediamenti armeni.

(10 dic 20) INACETTABILI PAROLE DI ERDOGAN E ALIYEV – Nel corso della parata militare organizzata a Baku il presidente dell’Azerbaigian ha proclamato che Yerevan, Zangezur (Syunik e Vayots Dzor) e Sevan sono “storiche terre azerbaigiane“. Nel corso dello stesso evento il presidente turco Erdogan ha detto che “sia lodata l’anima di Enver Pasha” uno degli organizzatori del genocidio armeno. Tali frasi costituiscono una evidente minaccia all’integrità territoriale dell’Armenia oltre cha al popolo armeno tutto.

(10 dic 20) CONFERMATA MORTE CIVILE ARMENO – Risulta confermata la morte di un civile catturato e ucciso dagli azeri dopo il 3 dicembre. Ararat Khachatryan si era perso nella nebbia ed era finito nel territorio controllato dagli azeri. I quali lo hanno catturato e, a giudicare dall’esame autoptico, malmenato e poi ucciso. Il corpo è stato recuperato attraverso la mediazione del Comitato internazionale della Croce Rossa ed è stato sepolto due giorni fa.

(10 dic 20) LISTA CADUTI ARMENI – L’esercito di difesa del Karabakh ha condiviso i nomi di altri 33 militari che sono morti mentre difendevano la Patria. Il bilancio totale delle vittime militari ha raggiunto 1.789.

(10 dic 20) GIORNATA DELLA COSTITUZIONE – Nella Giornata della Costituzione il presidente della repubblica Harutyunyan ha rivolto il seguente messaggio alla nazione: ““Oggi è il giorno del referendum e della costituzione della repubblica nel Nagorno Karabakh. Attraverso i referendum del 1992 e 2006 il nostro popolo ha nuovamente affermato la propria volontà e determinazione a vivere e creare sulla propria terra, sviluppare e rafforzare la patria. Oggi i nostri obiettivi e le nostre aspirazioni sono gli stessi e la decisione è immutata. Nel difficile percorso di costruzione dello Stato abbiamo superato molti esperimenti e difficoltà, abbiamo subito perdite dolorose, ma siamo sempre rimasti saldi, forti e determinati. Abbiamo affrontato sfide pesanti soprattutto negli ultimi mesi, subendo perdite dolorose, ma il nostro percorso è incrollabile, la nostra volontà è più ferma. E oggi, trattenendo su di noi l’indicibile dolore e tristezza, guarendo le ferite sanguinanti giorno dopo giorno, andremo avanti, costruiremo la Patria dei nostri sogni e creeremo il futuro delle nostre generazioni. Benedizioni e pace alle famiglie di ciascuno di voi ”.

(10 dic 20) SMINAMENTO – Le unità ingegneristiche del Nagorno Karabakh hanno ripulito più di 70 ettari di terreno, oltre 23 km di strade, 157 case e strutture sociali, scoperto e neutralizzato più di 4.500 oggetti esplosivi.

(10 dic 20) SMINAMENTOLe unità ingegneristiche del Nagorno Karabakh hanno ripulito più di 70 ettari di terreno, oltre 23 km di strade, 157 case e strutture sociali, scoperto e neutralizzato più di 4.500 oggetti esplosivi.

(9 dic 10) TRE CIVILI RIENTRANO IN ARMENIA – Tre civili, prigionieri degli azeri, sono rientrati in serata a Yerevan con un eccezionale volo proveniente da Baku. I tre sono stati rilasciati grazie anche alla mediazione russa. Ieri era stato notato uno strano volo da Yerevan a Baku ma si è scoperto in seguito che si trattava dell’aereo della repubblica italiana che portava il vice ministro Di Stefano dall’Armenia all’Azerbaigian.

(9 dic 20) PASHINYAN NEGA DOCUMENTI AGGIUNTIVI – “Non ci sono documenti aggiuntivi sul Karabakh, nessuna appendice alla dichiarazione trilaterale firmata” ha detto il primo ministro armeno Nikol Pashinyan durante la seduta dell’Assemblea nazionale armena. Il premier ha annunciato che i copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE dovrebbero visitare la regione nel prossimo futuro e precisato che ci sono alcune incertezze che devono essere specificate nel corso del processo di negoziazione.

(9 dic 20) CONFINE ARMENIA/AZERBAIGIAN – I colloqui tra Armenia e Azerbaigian sulla demarcazione del confine di stato potrebbero aver luogo prima della fine di quest’anno secondo quanto riferito oggi in parlamento dal vice premier Tigran Avinyan. “Per quanto riguarda i colloqui, molto probabilmente si terranno quest’anno con la mediazione dei partner russi”, ha aggiunto Avinyan sottolineando che non esiste un confine definito in quanto tale tra Armenia e Azerbaigian.

(9 dic 20) GRUPPO DI MINSK – Possibile visita entro fine settimana a Yerevan e Baku dei co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce che provano a ricucire il filo del negoziato fra le parti

(9 dic 20) MERCENARI SIRIANI – I due mercenari siriani catturati nel corso della guerra e ora detenuti a Yerevan non sono soggetti a passaggio di consegne o scambio perché non sono prigionieri di guerra in quanto hanno lo status di “imputati” e sono ora in custodia cautelare. I due cittadini siriani – Yusuf Alaabet al-Hajji e Mehrab Muhammad Al-Shkheir – sono stati arrestati con l’accusa di terrorismo internazionale, grave violazione delle norme del diritto internazionale umanitario durante i conflitti armati e mercenarismo. Sono stati catturati dai militari dell’Artsakh. Questi mercenari non saranno coperti dal principio “tutti per tutti” dello scambio di prigionieri di guerra e altri detenuti tra Armenia e Azerbaigian.

(9 dic 20) SMERCH A MARTAKERT – Le squadre di bonificatori hanno trovato nei pressi di Martakert un missile Smerch inesploso. L’ordigno è stato disattivato.

(8 dic 20) SARKISSIAN SCRIVE A PUTIN SUI CONFINI – Il presidente dell’Armenia Armen Sarkissian ha inviato una lettera al presidente della Federazione Russa Vladimir Putin in merito al sostegno alla demarcazione del confine tra Armenia e Azerbaigian. Nella sua lettera, Sarkissian ha espresso ancora una volta gratitudine al presidente della Russia per gli sforzi che hanno contribuito a portare alla cessazione dello spargimento di sangue e all’istituzione del cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh, che ha permesso di evitare ulteriori morti e tragedie. Sarkissian ha anche affermato che, purtroppo, esiste ancora un potenziale rischio di insorgere di nuove controversie tra le parti a causa della questione della demarcazione.

(8 dic 20) CORTE EUROPEA DIRITTI DELL’UOMO – La CEDU ha deciso di applicare misure provvisorie per altre 23 persone (compresi 5 civili) che sono state prese in ostaggio dall’Azerbaigian. La Corte ha richiesto informazioni documentate al governo azero sul luogo di detenzione e sulle condizioni fissando termini non oltre il 14 dicembre per fornire le informazioni richieste. Tuttavia, il Governo dell’Azerbaigian, in risposta alle inchieste fatte dalla Corte Europea in casi precedenti, ha sempredato risposte evasive e incomplete, omettendo di documentare dove e in quali condizioni i prigionieri armeni sono tenuti, se sono stati sottoposti a visita medica.

(8 dic 20) RIMPATRI – Altri 778 rifugiati sono ritornati oggi in Artsakh a bordo di autobus partiti dalla capitale dell’Armenia e scortati nel corridoio di Lachin dalle forze di pace russe.

(8 dic 20) RIUNIONE SICUREZZA – Il presidente del Karabakh Arayik Haroutyunyan ha ricevuto i capi delle agenzie di sicurezza della repubblica. All’incontro ha preso parte anche il neo nominato segretario del consiglio di sicurezza Vitaly Balasanyan. Le parti hanno discusso un’ampia gamma di questioni all’ordine del giorno relative alla sicurezza interna ed esterna del paese nella situazione attuale. Proposte pratiche per la loro soluzione globale saranno attuate in base alle priorità, pertanto si è deciso di continuare riunioni periodiche e frequenti nella stessa composizione.

(8 dic 20) ANCHE ARAM I INVITA PASHINYAN A LASCIARE – Il Catholicos della Grande Casa della Cilicia Aram I ha invitato il primo ministro armeno Nikol Pashinyan a dimettersi e consentire al parlamento di eleggere un nuovo leader. “Il popolo armeno è profondamente allarmato” – ha detto in un comunicato il Catholicos – “e lo stato emotivo disfattista ha causato incertezza e disperazione“. Ha notato che oltre a perdere la maggior parte dell’Artsakh, gli armeni hanno anche perso “la dignità e l’orgoglio nazionale“. “Abbiamo un gran numero di vittime, prigionieri, feriti e rifugiati. Non c’è un solo armeno nel mondo che non senta la sofferenza di questa enorme perdita della nazione. La gente chiede una responsabilità chiara e completa su questa orribile tragedia”, ha affermato invitando il Primo Ministro Pashinyan a dimettersi. “Ci aspettiamo che un governo di accordo ad interim guidato da un nuovo primo ministro eletto dia la priorità allo svolgimento senza indugio delle elezioni anticipate del parlamento“, ha concluso.

(8 dic 20) KAREKIN II CHIEDE A PASHINYAN DI DIMETTERSI – In un pubblico video messaggio il Catholicos di Tutti gli Armeni ha invitato il Primo ministro armeno a rassegnare le dimissioni. “Allarmato dagli eventi che si stanno verificando nel nostro Paese, dalle sfide esterne e interne e dalla mancanza di fiducia dell’opinione pubblica nei confronti del Primo ministro, ho incontrato Nikol Pashinyan e per evitare shock, possibili scontri e tragiche conseguenze, in modo paterno lo ho sollecitato a dimettersi” ha detto Karekin II. Oggi a mezzogiorno (ora locale) scadeva il “termine” chiesto dalle opposizioni per le dimissioni del Primo ministro. A Yerevan vi sono state manifestazioni di “disobbedienza civile”. In giornata il presidente Sarkissian ha incontrato il terzo presidente dell’Armenia Sargsyan

(8 dic 20) REGISTRAZIONE SARGSYAN-LUKASHENKO – Un canale Telegram ha diffuso la registrazione di una conversazione avvenuta nel 2016 a Yerevan nel corso di lavori CSTO tra l’allora presidente Sargsyan e quello bielorusso Lukashenko. A nome di Ilham Aliyev, il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko avrebbe offerto al terzo presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan cinque miliardi di dollari per rinunciare alle sette regioni circostanti l’Artsakh, ma Serzh Sargsyan avrebbe rifiutato l’offerta, aggiungendo che era pronto a pagare Aliyev sei miliardi di dollari per rinunciare i sette distretti. L’Ufficio del terzo presidente armeno non si è opposto alla pubblicazione della registrazione confermando che si trattava comunque di un colloquio privato tra i due leader.

(7 dic 20) RIENTRO RIFUGIATI – Il portavoce del Ministero della Difesa della Federazione Russa Igor Konashenkov ha detto che 859 rifugiati sono tornati in Nagorno Karabakh con il sostegno delle forze di pace russe nelle ultime 24 ore per un totale di 34.000 rifugiati rimpatriati.

(7 dic 20) SOLDATI IN TRAPPOLA? – Il leader del Partito democratico di Armenia (opposizione), Aram Sargsyan, ha dichiarato oggi in Assemblea nazionale che ci sarebbero trecento soldati armeni nelle foreste dei territori ora sotto controllo azero che stanno cercando di fuggire per non essere catturati dal nemico

(7 dic 20 ) LAVROV SU NAGORNO KARABAKH – Il nuovo ministro degli Esteri dell’Armenia, Ara Ayvazyan ha incontrato a Mosca l’omologo Lavorv. Al termine in una conferenza stampa il ministro russo si è dichiarato soddisfatto per la situazione post bellica nel Nagorno Karabakh e ha dichiarato che “siamo concordi nel sostenere che la firma della dichiarazione crei tutte le condizioni necessarie per una soluzione a lungo termine del conflitto del Nagorno Karabakh su una base equa nell’interesse dei popoli armeno e azerbaigiano, nell’interesse di stabilizzare la situazione nel Caucaso meridionale“. Il ministro russo ha altresì affermato che “il processo di ripristino dell’economia, delle infrastrutture, dei sistemi sanitari e il supporto vitale contribuirebbero a stabilire relazioni di buon vicinato tra armeni e azeri sia nel territorio del Nagorno Karabakh che nel piano interstatale. Ciò contribuirebbe alla formazione di un’atmosfera di fiducia e cooperazione nella regione a beneficio di tutti i popoli che vivono qui e dei Paesi che si trovano qui. Siamo convinti che i rappresentanti di varie nazionalità, religioni dovrebbero vivere in pace e sicurezza ovunque si trovino. sono. E il Caucaso meridionale merita proprio un tale approccio. Lo promuoveremo in ogni modo possibile“.

(7 dic 20) RESIDENTI IN ARTSAKH – Secondo i dati operativi del Ministero dell’Amministrazione Territoriale e dello Sviluppo della Repubblica dell’Artsakh, attualmente ad Artsakh vivono più di 70.000 persone ovvero poco meno del 50% dei residenti prima della guerra. Per il ministro Zhirayr Mirzoyan il problema abitativo delle persone dell’Artsakh che hanno perso la casa durante la recente guerra è di natura temporanea, fino alla fornitura di case e appartamenti a seguito del programma di alloggi statali. Attualmente, il governo dell’Artsakh risolve il problema dell’alloggio di queste famiglie affittando appartamenti, se possibile ospitandole in alberghi, nonché utilizzando le case sfitte delle comunità rurali. Parallelamente, sono in corso i lavori per rendere abitabili alcuni edifici pubblici, che verranno messi a disposizione delle famiglie sfollate per quanto queste risorse non siano sufficienti per risolvere completamente la questione degli sfollati. Questo processo richiederà molto tempo prima che venga costruito un numero corrispondente di nuove case e appartamenti. Al momento, 614 famiglie pari a 2491 residenti hanno ricevuto alloggi temporanei.

(7 dic 20) COMMEMORAZIONE TERREMOTO – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha reso omaggio al Memoriale di Stepanakert alle vittime del terremoto dell’Armenia del 1988. La cerimonia è stata sobria sia per la situazione Covid che per la situazione attuale della repubblica

(7 dic 20) SCAMBIO CORPI – La ricerca e lo scambio di corpi di militari uccisi sul territorio di Shushi-Martakert è praticamente completata. Operazioni sono in corso nei territori adiacenti delle città di Martuni, Askeran, nonché nelle direzioni di Hadrut, Fizuli e regione di Kashatagh, la Lo riferisce il servizio statale di emergenza del Karabakh. Dopo i colloqui, i lavori di prospezione saranno presto proseguiti nella parte meridionale di Hadrut, che è sotto il controllo dell’Azerbaigian, precisamente a Mekhakavan e in altri insediamenti.

(6 dic 20) RESIDENTI HADRUT – Un centinaio di famiglie originarie di Hadrut (ora sotto occupazione azera) sono ospitate da alcuni giorni in un’ala dell’università statale di Stepanakert fin tanto che non sarà trovata una sistemazione definitiva.

(6 dic 20) OSPEDALE RUSSO – Il distaccamento medico speciale del distretto militare orientale della Russia continua a fornire assistenza medica alla popolazione di Stepanakert. I medici militari russi hanno ricevuto più di 40 residenti di Stepanakert in un giorno.

(6 dic 20) L’INCUBO DI UN PRIGIONIERO ARMENO – Dopo essere stato liberato da tre giorni di prigionia azerbaigiana – grazie agli sforzi delle forze di pace russe, Abel Hambardzumyan, 52 anni, residente nel villaggio di Khramort nella regione di Askeran dell’Artsakh, sta cercando di riprendersi dall’incubo che ha attraversato durante questo periodo di detenzione. Ha dolori fisici, fratture delle costole dovute ai colpi, trauma cranico e ha difficoltà a muoversi. Hambardzumyan è ora assistito dalla sua famiglia – sua moglie, suo figlio e le sue figlie – che si è trasferita a Gyumri, in Armenia, durante la recente guerra dell’Artsakh.

(5 dic 20) IL CANDIDATO OPPOSIZIONE IN ARMENIA DELINEA IL SUO PROGRAMMA POLITICO – Il candidato unitario del Movimento Salvezza della Patria Vazgen Manukyan ha presentato, in una manifestazione tenutasi oggi in piazza della Libertà a Yerevan, la tabella di marcia per risolvere la situazione in Armenia e Nagorno Karabakh (Artsakh). ”I compiti che stavamo affrontando nel 1988 ci stanno di nuovo affrontando e tutti questi compiti devono essere risolti. Questo movimento è il percorso che offre l’opportunità di cambiare la situazione in Armenia in modo civile. Verrà formato un governo provvisorio“. Riguardo la dichiarazione trilaterale firmata tra i leader di Russia, Armenia e Azerbaigian ha osservato che “non ci riconcilieremo mai con quel documento, ma non possiamo rinunciarvi. Significherebbe guerra contro l’Azerbaigian e la Turchia e guai con le forze di pace russe. Questo accordo ha una serie di omissioni e il nuovo governo deve essere in grado di trasformare ogni incertezza nel documento a favore dell’Armenia attraverso i negoziati. Dobbiamo ricostruire il nostro esercito, ripristinare l’efficienza, trasformarlo in un esercito moderno“. Il candidato alla carica di Primo Ministro dell’opposizione ha aggiunto che un’altra questione importante è aiutare le famiglie dei militari dispersi, dei prigionieri di guerra, dei militari feriti e uccisi, nonché di coloro che sono stati trasferiti dall’Artsakh in Armenia. Vazgen Manukyan è stato il primo Primo Ministro dell’Armenia dal 1990 al 1991 sotto il presidente Levon-Ter Petrosyan. Ha poi servito brevemente come ministro della Difesa. È stato Presidente del Consiglio Pubblico dal 2009 al 2019.

(5 dic 20) DICHIARAZIONE MINISTERO ESTERI – Il ministero degli Affari esteri di Stepanakert ha commentato la risoluzione dell’Assemblea nazionale francese sulla necessità per il governo francese di riconoscere la Repubblica di Artsakh. “Riteniamo importante che questa risoluzione, generalizzando la posizione del Parlamento francese, condanni risolutamente l’aggressione armata dell’Azerbaigian contro l’Artsakh, scatenata con il sostegno della Turchia e dei terroristi assoldati da essa reclutati, nonché i crimini commessi contro la popolazione civile sul base dell’odio nazionale. Ci auguriamo che le risoluzioni adottate da entrambe le camere del parlamento francese sul riconoscimento dell’Artsakh diventino una solida base politica per il riconoscimento dell’Artsakh da parte delle autorità centrali della Francia. Ribadiamo che il riconoscimento internazionale dell’Artsakh garantirà i diritti dei cittadini dell’Artsakh di vivere liberamente e con dignità nella loro terra natale, oltre a contribuire a garantire maggiore sicurezza, stabilità e prevedibilità nella regione del Caucaso meridionale. L’adozione di risoluzioni che riconoscono l’indipendenza dell’Artsakh darà anche un ulteriore impulso alla soluzione politica del conflitto Azerbaigian-Karabakh, che dovrebbe essere basata sul riconoscimento del fatto che il popolo dell’Artsakh sta esercitando il proprio diritto all’autodeterminazione.”

(5 dic 20) LINEA DIRETTA PER SCOMPARSI – E’ stata istituita una linea telefonica dedicata per la segnalazione di persone scomparse durante la guerra (militari compresi). Nelle prime 24 ore sono pervenute circa 200 segnalazioni. Le attività di ricerca sono gestite dalle forze di pace russe e dal Comitato internazionale della Croce Rossa.

(5 dic 20) OPERAZIONI DI SMINAMENTO – Le forze di pace russe hanno ripulito l’area intorno ai piloni delle linee di trasmissione di energia lungo la strada tra Shushi e il passo Lysogorsk (circa a metà rispetto al tragitto fino a Berdzor). Le unità ingegneristiche hanno ripulito quasi 50 ettari di terreno, 17 km di strade, trovato e neutralizzato circa 1.150 oggetti esplosivi che, al pari delle munizioni abbandonate o non operative, vengono portati in una discarica appositamente attrezzata e distrutti. Le munizioni che non possono essere evacuate vengono distrutte sul posto.

(5 dic 20) NAZIONI UNITE – Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha esortato l’Armenia e l’Azerbaigian a ripristinare i negoziati sul Nagorno Karabakh sotto gli auspici dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE. Come riportato nella dichiarazione ufficiale dell’ONU, “il Segretario generale prende atto della dichiarazione congiunta del 3 dicembre sulla situazione in Nagorno-Karabakh da parte dei Capi delegazione dei Paesi copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE“. Guterres “si compiace della continua adesione al cessate il fuoco in conformità con la dichiarazione congiunta del 9 novembre e invita tutti gli interessati a continuare ad adempiere ai propri obblighi, in particolare in relazione al diritto internazionale umanitario e al diritto dei diritti umani “. Il Segretario generale ha chiarito che l’ONU “è pronta a rispondere ai bisogni umanitari in tutte le aree colpite dal conflitto e ad aumentare l’assistenza in corso in Armenia e Azerbaigian, come richiesto. Chiede a tutti gli attori rilevanti di cooperare pienamente con le entità delle Nazioni Unite per garantire il loro libero accesso“. Il capo delle Nazioni Unite ha inoltre esortato Armenia e Azerbaigian “a riprendere i negoziati sotto gli auspici dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE per raggiungere una soluzione pacifica duratura”. I copresidenti del Gruppo sono Francia, Russia e Stati Uniti e fanno parte dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE)” e “incoraggia i governi e il popolo di Armenia e Azerbaigian a intraprendere un percorso di dialogo per promuovere la pace, la stabilità e la prosperità regionali“.

(4 dic 20) APRE L’AEROPORTO DI STEPANAKERT? – La Repubblica dell’Artsakh e la leadership russa stanno discutendo la questione dell’apertura delle comunicazioni aeree e il primo volo dalla Russia all’aeroporto Stepanakert potrebbe avvenire a dicembre secondo quanto riferisce l’agenzia russa Ria Novosti, citando le sue fonti nell’amministrazione di Artsakh. Probabile che lo scalo venga utilizzato per le merci ma non si escludono neppure voli passeggeri.

(4 dic) PRIGIONIERI DI GUERRA – L’Ufficio del Vice Primo Ministro dell’Armenia Tigran Avinyan riferisce che la parte armena e quella azerbaigiana hanno trasferito le liste dei prigionieri di guerra al Comitato internazionale della Croce Rossa. Sono in corso reciproci accertamenti su tali elenchi. Intanto due civili armeni, Hambardzumyan Ademnik e Khachaturyan Ramid residenti nel villaggio di Khramort di Askeran e denunciati come dispersi il 30 novembre, sono stati rimpatriati grazie alla mediazione delle forze di pace russe. Su richiesta della parte russa i rappresentanti dell’Azerbaigian avevano informato che le persone sopra menzionate erano state detenute in territorio controllato dalle forze armate azere e trasportate a Baku. Il comandante del contingente russo ha tenuto negoziati con la parte azera ed è stato possibile ottenere il rilascio di questi cittadini.

(4 dic 20) COVID 19 – Circa 80 pazienti infetti da coronavirus che si trovano in condizioni gravi e critiche ricevono cure presso lo Stepanakert Republican Medical Center. Lo ha dichiarato il ministro della Sanità della Repubblica dell’Artsakh Ararat Ohanjanyan secondo il quale durante i giorni della guerra, i pazienti infetti da COVID-19 furono trasferiti principalmente in Armenia. Tenuto conto dell’alto livello di malattia registrato in Armenia, tali tassi di crescita sono stati registrati anche tra la popolazione dell’Artsakh. Secondo Ohanjanyan, ci sono stati molti casi di morte per coronavirus. Il ministro della Salute ha informato che ci sono stati casi in cui i cittadini non hanno potuto ricevere cure a causa della guerra. Durante la guerra, anche il personale medico è stato infettato da COVID-19. Ararat Ohanjanyan ha osservato che quasi tutto il personale degli ospedali si è infettato in quei giorni e ha continuato a lavorare in quelle condizioni.

(4 dic 20) VANDALISMI AZERI – L’Azerbaigian ha commesso devastazioni e atrocità e profanato le pietre della croce e i monumenti negli insediamenti armeni di Artsakh in particolare nei villaggi Talish e Mataghis, che sono ora sotto il suo controllo. A tal proposito, Naira Zohrabyan, presidente del Comitato permanente per la protezione dei diritti umani e degli affari pubblici dell’Assemblea nazionale armena, ha pubblicato su Facebook alcune foto di Talish.

(4 dic 20) DIMESSO GEN. HARUTYUNYAN – Il generale Jalal Harutyunyan, gravemente ferito nel corso della guerra e per questo costretto a lasciare lo scorso 27 ottobre l’incarico di ministro della difesa e comandante dell’Esercito, è stato dimesso dall’ospedale dove era ricoverato. Si è quasi completamente ristabilito e proseguirà la convalescenza a casa.

(4 dic 20) OSTRUZIONISMO AZERO – L’Azerbaigian ha ritardato il processo di scambio di corpi. Il servizio di emergenza Artsakh ha denunciato 693 corpi di soldati armeni secondo quanto riferisce il portavoce del servizio Hunan Tadevosyan. “È molto difficile negoziare con la parte azera, il processo di scambio è in ritardo. La parte azera ostacola molto il lavoro, non arriva a un accordo “, ha detto Tadevosyan. Continuano i colloqui con il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e con la parte azerbaigiana.

(3 dic 20) RISOLUZIONE FRANCESE – L’Assemblea nazionale francese ha adottato oggi una risoluzione sull’urgente necessità di riconoscere il Nagorno Karabakh (Artsakh). 188 parlamentari hanno votato a favore della risoluzione e 3 parlamentari contrari. La risoluzione registra anche i fatti secondo cui l’Azerbaigian ha ostacolato il processo di pace lanciando una campagna militare e schierato gruppi terroristici nel Nagorno Karabakh con il sostegno della Turchia. La scorsa settimana il Senato francese aveva adottato una risoluzione simile, esortando il governo a riconoscere l’indipendenza della Repubblica dell’Artsakh.

(3 dic 20) RIMPATRIATI – Secondo i dati forniti dalle autorità, a ieri erano 28.000 i rifugiati rientrati in Artsakh dalla fine della guerra che si aggiungono a coloro rimasti in patria.

(3 dic 20) VITTIME AZERE – Il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha riferito di 2.783 militari uccisi durante la recente guerra del Nagorno-Karabakh. Il ministero ha aggiunto che l’identità di 103 soldati azerbaigiani è stata confermata attraverso test del DNA, più di 100 militari sono stati considerati dispersi e sono state prese misure per determinare dove si trovassero e restituirli alle loro famiglie, e 1.245 militari feriti sono stati curati presso strutture mediche in tutto il mondo. Azerbaigian.

(3 dic 20) OSCE PER RIPRESA NEGOZIATI – Il Presidente in esercizio dell’OSCE e Primo Ministro albanese Edi Rama nelle sue osservazioni di apertura alla sessione ministeriale degli esteri dell’OSCE ha affermato che I negoziati sul conflitto nel Nagorno Karabakh dovrebbero riprendere nel quadro del Gruppo di Minsk dell’OSCE per una risoluzione completa della situazione. I co-presidenti del Gruppo di Minsk hanno rilasciato al termine dei lavori una dichiarazione (QUI il testo)

(3 dic 20) CITTADINI DI SHUSHI – Gli ex residenti di Shushi hanno incontrato oggi a Yerevan autorità della repubblica di Artsakh per chiedere chiarimenti riguardo al loro futuro dal momento che hanno dovuto abbandonare la città con tutti i loro beni e non potranno mai più farvi ritorno.

(3 dic 20) RAPPORTO SU ATROCITA’ AZERE – I difensori dei diritti umani (difensori civici) dell’Armenia e dell’Artsakh hanno terminato il loro quinto rapporto chiuso sulle atrocità commesse dalle forze armate azere contro armeni e corpi di etnia armena catturati; il rapporto, che non viene divulgato ai media per la delicatezza del tema, si riferisce al periodo dal 19 novembre al 2 dicembre. Abbiamo già iniziato la preparazione del 6 ° rapporto. Un sesto rapporto è già in corso di preparazione. Questo rapporto fornisce prove concrete di tutte le atrocità e i crimini di guerra commessi dalle forze armate azere nei confronti di persone di etnia armena.

(3 dic 20) INTERNET – Karabakh Telekom comunica che la connessione internet è stata ristabilita a Stepanakert. Rimangono ancora problemi in alcuni insediamenti dell’Artsakh dovuti a mancanza di energia elettrica a causa dei danni arrecati nel conflitto.

(2 dic 20) ESPLOSIONE MORTALE – Due militari di 19 anni dell’Esercito di Difesa dell’Artsakh sono morti a seguito di un’esplosione di munizioni che erano state “evacuate” in una base militare nel settore orientale. Le due vittime sono Zhirayr Matevosyan e Gegham Hovhannisyan. E’ in corso un’indagine da parte dell’Esercito.

(2 dic 20) NUOVO MINISTRO – Con decreto presidenziale Mane Tandilyan è stato nominato ministro del Lavoro, degli affari sociali e degli alloggi dell’Artsakh. Rileva Mikayel Virabyan che ha lasciato l’incarico in quant impegnato in altra attività lavorativa.

(2 dic 20) VITTIME DI GUERRA – Il servizio di medicina legale del ministero della sanità armeno ha finora esaminato 2718 corpi di militari uccisi in azione nella guerra dell’Artsakh. Finora sono stati identificati 1746 su 2718.

(2 dic 20) RICERCA CORPI – Il Servizio statale per le situazioni di emergenza dell’Artsakh sta effettuando operazioni di ricerca per ritrovare i corpi dei militari caduti nella regione di Hadrut. Le operazioni di ricerca nelle aree di Zangelan, Fizuli, Jebrayil e a sud di Hadrut non sono ancora iniziate poiché il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) sta ancora negoziando con l’Azerbaigian. Finora sono stati trovati 655 corpi consegnati ai parenti. Le operazioni di ricerca sono continuate nella regione di Hadrut il 1° dicembre, ma i soccorritori non sono ancora entrati nella città di Hadrut. In quella regione furono scoperti diciannove corpi.

(2 dic 20) BALASANYAN CAPO SICUREZZA NAZIONALE – Vitali Balasanyan è stato nominato Segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, incarico che aveva ricoperto in passato prima che l’allora presidente Bako Sahakyan lo aveva licenziato su sollecitazione del Primo ministro armeno Nikol Pashinyan. La sua nomina rientra nel progetto politico di unità nazionale post bellica.

(2 dic 20) GOVERNO DI UNITA’ NAZIONALE? – Il presidente Arayik Haroutyunyan ha annunciato ieri di avviare consultazioni politiche e formare un governo di accordo nazionale. Ci sono informazioni che prima di quell’annuncio, abbia teso una mano di cooperazione agli ex politici al potere in Artsakh, al fine di avviare una condivisa azione di ripresa dello Stato dopo la guerra.

(2 dic 20) PRIGIONIERI DI GUERRA -L’Ombudsman dell’Artsakh, Artak Beglaryan, ha comunicato che risultano prigionieri degli azeri almeno 60 militari armeni (alcuni dei quali ancora non individuato) e circa 40 civili. L’attività di ricerca viene portata avanti attraverso la raccolta di video e altra documentazione

(1 dic 20) SCUOLA E UNIVERSITA’ – Due scuole nell’Artsakh sono già state riaperte dopo la recente guerra e diverse riapriranno in settimana. Per quanto riguarda la scuola N10 di Stepanakert, parzialmente distrutta a causa dei bombardamenti, le lezioni si svolgeranno nella parte rimasta indenne dalle bombe. Sono state riaperte anche scuole in un certo numero di villaggi nelle regioni di Martakert, Martuni e Askeran. L’università ha ripreso il regolare funzionamento nella giornata di oggi con lezioni che si svolgono su due turni.

(1 dic 20) INTERNET IN ARTSAKH – Hakob Ghahramanyan, direttore generale di Karabakh Telecom, ha dichiarato che i dipendenti della società, accompagnati dalle forze di pace russe, stanno ripristinando la linea del cavo danneggiata a Shushi. Se non ci sono situazioni di forza maggiore, che possono sorgere tenendo conto che il lavoro viene svolto nei territori occupati dalle truppe azerbaigiane, sarà possibile risolvere i problemi esistenti nel campo della comunicazione in 2- 3 giorni, per ripristinare completamente la comunicazione mobile e Internet. Il Direttore Generale di Karabakh Telecom ha inoltre informato che il Presidente della Repubblica di ArtsakhArayik Harutyunyan ha già accennato che la sfera di comunicazione in Artsakh opererà su base gratuita.

(1 dic 20) CENTRO DI MONITORAGGIO – La Turchia e la Russia hanno firmato un accordo per istituire un centro di monitoraggio congiunto per il regime di cessate il fuoco nel Nagorno-Karabakh ubicato in Azerbaigian (presumibilmente Barda). Sono stati completati i colloqui sui dettagli tecnici relativi alle basi e ai principi del centro congiunto turco-russo ed è stato firmato un accordo. Sono in corso i lavori necessari per avviare il funzionamento anticipato del centro comune. Al momento non ci sono i dettagli dell’accordo firmato.

(1 dic 20) ALIYEV SU LACHIN – Il presidente azero ha dichiarato che la versione iniziale dell’accordo prevedeva una larghezza del corridoio di Lachin di trenta chilometri alla quale lui si è opposto così come alla proposta di dieci chilometri; alla fine si è raggiunto un accordo su cinque chilometri. Aliyev ha aggiunto che su Lachin non vi erano dubbi in trenta anni di negoziati riguardo al controllo azero. Dimentica però che gli stessi Principi di Madrid prevedevano uno status speciale proprio per questa parte. Aliyev ha anche dichiarato che il corridoio di collegamento fra Armenia e Artsakh dovrebbe passare da un’altra parte (ma non è chiaro dove e come…) e al tempo stesso ha proposto di creare un corridoio fra l’Azerbaigian e il Nakhichevan (in pratica tagliando l’Armenia meridionale in due)

(1 dic 20) ANCORA INCERTEZZA SU BERDZOR – Il sindaco della cittadina dichiara alla stampa che lui e altri residenti armeni sono ancora lì ma non è chiaro lo status del territorio che teoricamente dovrebbe far parte della regione azera di Lachin.

(1 dic 20) LACHIN PASSA AGLI AZERI – Alla mezzanotte ora locale (corrispondente alle 21 italiane del 30 novembre) il distretto di Lachin è passato sotto controllo azero in virtù dell’accordo trilaterale del 9 novembre. Si tratta della parte alta della regione amministrativa di Kashatagh, a cavallo del corridoio di Lachin. Tecnicamente gli azeri la potrebbero raggiungere solo per via aerea a meno che non venga concesso loro un attraversamento della fascia di cinque chilometri (appunto il corridoio) istituita per collegare il rimanente Artsakh all’Armenia attraverso Aghavno e Berdzor. Ieri sera, poche ore prima del passaggio, è giunta notizia che la popolazione di Berdzor, Aghavno e Sus doveva evacuare immediatamente nonostante fossero state date rassicurazioni sulla loro permanenza in zona. Lo aveva dichiarato ieri lo stesso sindaco di Berdzor e due giorni prima il governatore della regione di Kashatagh. E’ probabile che tali centri siano sotto controllo russo ma siano stati necessariamente evacuati per consentire il passaggio degli azeri

(30 nov 20) YEREVAN-STEPANAKERT – Il servizio di trasporto pubblico gratuito dalla capitale dell’Armenia a quella dell’Artsakh riprenderà domani dopo una breve sospensione dovuta alle condizioni meteo.

(30 nov 20) RIUNIONE SU SCOMPARSI – Il presidente della repubblica ha tenuto oggi una riunione, Presente anche il gen. Muradov comandante delle forze di pace russe, con i familiari di alcuni soldati scomparsi. Nel corso dell’incontro sono stati ribaditi gli sforzi delle istituzioni armene e internazionali sul tema dei soldati armeni fatti prigionieri o rimasti caduti sul campo di battaglia in territorio ora sotto controllo azero. Purtroppo l’Azerbaigian non dimostra collaborazione al riguardo

(30 nov 20) LETTERA DI SARIKISSIAN A PUTIN – Il presidente dell’Armenia Armen Sarkissian ha indirizzato una lettera al presidente russo Vladimir Putin sulla questione del rimpatrio dei prigionieri di guerra armeni dall’Azerbaigian. La lettera del presidente Sarkissian afferma in particolare che la società armena e la diaspora sono profondamente preoccupate per la situazione relativa a questi soldati e civili armeni nella prigionia azerbaigiana e che la rispettiva mediazione del presidente russo fornirà grande assistenza alla questione del ritorno di questi militari armeni e civili catturati dall’Azerbaigian, così come i corpi delle vittime armene. Corre voce, non confermata, che a Baku stiano preparando una parata “della vittoria” nel corso della quale sfilerebbero i prigionieri armeni.

(30 nov 20) QUASI RISTABILITO IL GEN. HARUTYUNYAN – Il generale Jalal Harutyunyan, già ministro della Difesa e comandante dell’Esercito, rimasto gravemente ferito nel corso della guerra, si è quasi completamente ristabilito e sarà dimesso dall’ospedale nell’arco di due o tre giorni

(30 nov 20) OSPEDALE MILITARE RUSSO – Il contingente di pace russo ha completato l’allestimento a Stepanakert un ospedale militare da campo con disponibilità per quaranta posti. Le autorità russe hanno assicurato che sarà garantita assistenza anche alla popolazione civile.

(29 nov 20) SMINAMENTO – Un gruppo di ingegneri del Servizio di emergenza statale dell’Artsakh effettuerà lavori per neutralizzare le mine inesplose e altri tipi di armi a Stepanakert e nel territorio adiacente al villaggio di Mkhitarashen della regione di Askeran. Lo ha comunicato il Servizio di emergenza statale di Artsakh che al tempo stesso ha avvisato la popolazione di non farsi prendere dal panico se saranno udite esplosioni

(29 nov 20) PASHINYAN SU STALLO NEGOZIATI – Il premier armeno Nikol Pashinyan ha affermato che a partire dal 2018 la questione del Karabakh era in un vicolo cieco, l’unica via d’uscita era la resa dei territori. Secondo lui, nel 2011 a Kazan, l’Armenia era pronta a cedere 7 regioni in cambio di un referendum sullo status provvisorio del Karabakh, ma l’Azerbaigian non era d’accordo e aveva avanzato nuove richieste.

(29 nov 20) MEDICI RUSSI – Più di 60 medici russi dalla Russia sono arrivati a Stepanakert. La prima divisione comprendeva chirurghi militari, anestesisti-rianimatori, terapisti ed epidemiologi.

(29 nov 20) CAMPO FORZE RUSSE – La sistemazione del campo per il dispiegamento a lungo termine del raggruppamento russo e un luogo per l’addestramento tecnico di attrezzature pesanti in Nagorno-Karabakh è stata completata. Il campo prevede anche stazioni di rifornimento, lavaggio, manutenzione e riparazione della flotta dei veicoli impiegati nella missione. Il ministero per le situazioni di emergenza ha osservato che ogni giorno i conducenti sono sottoposti a briefing sulla sicurezza stradale, oltre a una visita medica. Nel campo di soccorso è stato dispiegato un centro medico, dove sono presenti i medicinali necessari e specialisti qualificati per prestare il primo soccorso, nonché l’accoglienza ambulatoriale del personale e, se necessario, della popolazione civile.

(28 nov 20) MUOIONO CIVILI AZERI – Quattro o cinque civili azeri sono morti a seguito dell’esplosione di una mina nei pressi di Fizuli, territorio ora sotto controllo dell’Azerbaigian dopo la guerra. Il veicolo su cui viaggiavano, ignorando i segnali di pericolo, avrebbe attraversato un campo minato.

(28 nov 20) RICOSTRUZIONE – Il Servizio di Stato per le situazioni di emergenza dell’Artsakh comunica che appartamenti e infrastrutture pubbliche e vitali distrutte a seguito della recente guerra sono in fase di restauro. Prima dell’inizio della rispettiva costruzione, i rappresentanti del Servizio, il Ministero russo per le situazioni di emergenza e il Ministero dello sviluppo urbano dell’Artsakh hanno condotto una valutazione dei danni.

(28 nov 20) SAREBBERO 25000 SENZA CASA IN ARTSAKH – Secondo il quotidiano armeno Hraparak le famiglie che hanno perso le loro case a causa della guerra, i cui insediamenti sono passati sotto il controllo del nemico, stanno tornando in Artsakh, a Stepanakert , Askeran e in altri insediamenti dove lo stato affitta appartamenti per loro. Il governo sta inventariando gli appartamenti sfitti e lo Stato trasferisce lì i senza tetto provvedendo al pagamento dell’affitto. Alcuni sfollati rientrati in Artsakh sono stati provvisoriamente ospitati in strutture di fortuna quali centri culturali o asili nido. Sarebbero circa 25000 coloro rimasti senza casa.

(28 nov 20) DISPERSI – L’Ombudsman dell’Artsakh, Artak Beglaryan, nel corso di una conferenza ha illustrato la situazione dei dispersi denunciando come l’Azerbaigian stia deliberatamente rallentando le operazioni di recupero dei cadaveri e consegna prigionieri di guerra. I corpi di oltre 400 militari armeni sono già stati recuperati o scambiati da vari luoghi, tra cui Shushi, Martuni, Karmir Shuka, Mataghis, villaggio Vank di Hadrut. Beglaryan ha anche aggiunto che i parenti dei dispersi dovrebbero fare attenzione nel pubblicare notizie su di loro per non pregiudicare il lavoro di ricerca e soccorso delle autorità.

(28 nov 20) SMENTITA CATTURA SOLDATI ARMENI – La notizia diffusa da alcuni canali Telegram dell’Azerbaigian csecondo la quale nella giornata di ieri stati fatti prigionieri più di dieci militari armeni è disinformazione; un incidente del genere non è avvenuto ieri. Così riferisce oggi l’Infocenter unificato armeno.

(28 nov 20) MINISTRO DI STATO DELLA FRANCIA A YEREVAN – Il governo francese ha studiato l’armistizio del Nagorno Karabakh firmato tra Armenia, Russia e Azerbaigian e ritiene che alcuni punti degli accordi necessitino di ulteriori discussioni secondo il ministro di Stato francese Jean-Baptiste Lemoyne in una conferenza stampa a Yerevan dove è giunto ieri. “Abbiamo studiato l’accordo [di armistizio] e naturalmente ci sono punti che non vengono considerati, che dovrebbero essere affrontati. Questo è già il lato politico. Ciò dovrebbe probabilmente essere fatto nell’ambito della Co-Presidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE. Ieri ho incontrato il ministro degli Esteri armeno Ara Ayvazyan, e oggi ho incontrato il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e ho discusso di tutte queste questioni” ha detto Lemoyne.

(28 nov 20) SARKISSIAN A MOSCA – Il presidente dell’Armenia è a Mosca per una visita, definita “privata”, nel corso della quale incontrerà i rappresentanti della folta comunità armena. Nei giorni scorsi si era recato nella capitale russa il presidente dell’Artsakh, Harutyunyan, ma il suo viaggio non era stato comunicato ufficialmente. Pare che anche il premier Pashinyan si stia preparando al medesimo viaggio.

(28 nov 20) DEMARCAZIONE CONFINI – Il ministero degli Affari esteri dell’Armenia afferma che le forze armate di Armenia e Azerbaigian hanno specificato i luoghi effettivi di dispiegamento di avamposti di combattimento al fine di tracciare la linea di contatto. Il ministero degli Esteri ha affermato che la demarcazione del confine di stato è un processo lungo e complesso che viene portato avanti da commissioni interdipartimentali e task force congiunte che si formano tra gli stati, attraverso negoziati intergovernativi, con i cui risultati un documento internazionale viene firmato.

(27 nov 20) CONSEGNA CORPI – L’autorità dell’Artsakh informa che Baku ha consegnato i corpi di cinque soldati armeni caduti ad Hadrut o nei dintorni ma non è chiaro da quale zona esattamente provengano e se vi sono altri soldati morti da recuperare

(27 nov 20) BERDZOR – L’evacuazione dei residenti nei villaggi di Berdzor, Aghavno e Sus della regione di Kashatagh nell’Artsakh è stata interrotta e questi insediamenti rimarranno sotto il controllo armeno, ha detto il capo dell’amministrazione regionale di Kashatagh Mushegh Alaverdyan. Le località si trovano nel corridoio di Lachin. “Senza approfondire, posso dire che gli accordi sono stati modificati, abbiamo ricevuto garanzie di sicurezza. Sotto la mia diretta responsabilità abbiamo interrotto l’evacuazione in questi insediamenti e rimarremo al nostro posto”, ha detto.

(27 nov 20) PRIGIONIERI DI GUERRA – Secondo i media russi, da ieri il Comitato internazionale della Croce Rossa dispone di dati su 150 prigionieri armeni vivi e si sta lavorando per riaverli. Da ieri, sulle piattaforme azere circolano informazioni che nei prossimi giorni si terrà una parata per la vittoria a Baku nel corso della quale verranno mostrati i prigionieri di guerra armeni e equipaggiamento militare armeno. Non vi sono conferme al riguardo. Intanto l’Ombudsman dell’Artsakh denuncia che l’Azerbaigian sta ritardando i tempi di riconsegna dei corpi dei caduti.

(27 nov 20) POSIZIONE DELLA FRANCIA – Parigi non riconosce l’autoproclamata Repubblica dell’Artsakh; lo rileva in una dichiarazione rilasciata dal ministero francese per l’Europa e gli affari esteri. “Il 25 novembre, il Senato [francese] ha approvato una risoluzione che invita le autorità francesi a riconoscere l’autoproclamata Repubblica del Nagorno-Karabakh. Durante il dibattito prima del voto, Jean-Baptiste Lemoyne, Segretario di Stato presso il Ministro per l’Europa e Affari esteri, ha ricordato la posizione del governo francese sulla questione “, ovvero che la Francia non riconosce l’autoproclamata Repubblica del Nagorno Karabakh.

(27 nov 20) SERVIZI GENERALI A STEPANAKERT – La fornitura di elettricità e gas naturale nella capitale dell’Artsakh è stata ripristinata del 95-97% anche con l’aiuto delle forze di pace russe che stanno altresì provvedendo a operazioni di sminamento e messa in sicurezza di terreni ed edifici (compresi due plessi scolastici dove le lezioni riprenderanno a breve)

(26 nov 20) MINIERA D’ORO A SOTK – Questa mattina circa 250 soldati azeri sono entrati nella miniera d’oro di Sotk che sorge proprio a cavallo del confine tra Armenia e regione di Karvachar (ora sotto controllo azero). A difesa del sito vi erano solo sette soldati armeni che hanno contattato l’amministrazione. Trattative in corso. Il governo armeno ha smentito la “invasione” degli azeri nella regione di Vardenis, mentre il capo della comunità locale di Geghamasar, Avetyan, ha riferito che ”sono passati attraverso i cancelli stabiliti e ora si trovano nel territorio della miniera. Gli azeri ci chiedono di liberare il territorio. Ma i negoziati sono in corso ora “. La miniera è di proprietà della GeoPromining Gold di proprietà russa e nei siti specializzati è indicata nel territorio di Vardenis (Armenia). Nello scorso mese di agosto si era registrata una manifestazione di protesta ambientalista da parte degli abitanti della comunità di Sotk (in Armenia) per via dello scarico di residuati di lavorazione nelle acque dei torrenti che poi sfociano nel lago Sevan

(26 nov 20) TRASPORTI A STEPANAKERT – Le autorità comunicano che il servizio di trasporto pubblico è stato ristabilito a Stepanakert

(26 nov 20) SCOMPARSI DUE ARMENO LIBANESI – Due libanesi-armeni, un uomo e una donna, sono scomparsi nell’Artsakh dopo la dichiarazione dell’armistizio secondo l’Alto Commissario per gli affari della diaspora Zareh Sinanyan. “Abbiamo due libanesi-armeni che sono scomparsi. Un uomo e una donna sono scomparsi ad Artsakh dopo il cessate il fuoco. Sono andati lì per prendere le loro cose e ora sono scomparse. Stiamo cercando di scoprire dove si trovano, ma non siamo in grado di trovarli“, ha detto Sinanyan, aggiungendo che persone sconosciute che parlano turco o azero stanno rispondendo ai telefoni cellulari di queste persone scomparse. Uno dei libanese-armeni era rimpatriato dopo l’esplosione del 4 agosto a Beirut e si era stabilito ad Artsakh. La donna rimpatriata è stata temporaneamente ospitata in un hotel a Shushi fino a quando non ha ottenuto una casa. Poi, quando è iniziata la guerra, si è trasferita a Goris in Armenia. Quando la guerra finì, il 10 novembre, accompagnata da un uomo libanese-armeno, sarebbe tornata a Shushi per recuperare i suoi averi. Da allora sono scomparsi. Alle chiamate ai loro numeri di cellulare rispondono persone turche o azere che inizialmente hanno affermato che la donna libanese-armena è tenuta in ostaggio, ma poi ha detto che è stata uccisa. Non ci sono informazioni sull’uomo scomparso. L’Alto Commissario per gli affari della diaspora ha contattato il Servizio di sicurezza nazionale, la Croce Rossa e il Difensore dei diritti umani sulla questione.

(26 nov 20) MATERIALE DA COSTRUZIONE – 300 tonnellate di materiale edile da costruzione sono in arrivo dalla Russia destinate a Stepanakert e Shushi per i primi interventi di riparazione degli edifici dopo i bombardamenti.

(26 nov 20) RITORNO RIFUGIATI – Secondo il ministero della Difesa russo mediamente ogni giorno circa 2000 rifugiati fanno rientro in Artsakh.

(25 nov 20) DICHIARAZIONE MINISTERO ESTERI ARTSAKH – Il Ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato una dichiarazione, salutando la risoluzione adottata dalla Camera alta del parlamento francese, il Senato, sulla necessità di riconoscere la Repubblica dell’Artsakh: ”Esprimiamo profonda gratitudine ai Senatori e a tutti gli individui e le organizzazioni grazie ai cui sforzi l’adozione di questa storica decisione è diventata realtà. È interessante notare che, tra gli altri punti importanti, la risoluzione adottata dal Senato condanna l’aggressione militare azero-turca contro l’Artsakh il 27 settembre, con la partecipazione di mercenari terroristi, e invita le autorità francesi a prendere tutte le misure possibili per garantire il ripristino dei confini definiti dal cessate il fuoco del 1994, che, di fatto, sono stati fissati dall’accordo trilaterale di cessate il fuoco a tempo indeterminato firmato dalla Repubblica di Artsakh, Armenia e Azerbaigian. Sottolineiamo la coraggiosa posizione del Senato francese di invitare il governo a “riconoscere la Repubblica del Nagorno-Karabakh e rendere tale riconoscimento oggetto di negoziati di pace duraturi”. Ci auguriamo che questa decisione del Senato ispiri l’adozione di risoluzioni della stessa natura e potenza, prima di tutto nell’Assemblea nazionale francese, così come in altri paesi del mondo. Annunciamo ancora una volta che, data l’aggressione armata contro l’Artsakh, l’occupazione militare di una parte significativa dei suoi territori, nonché il pubblico diniego dell’Azerbaigian a discutere lo status dell’Artsakh, qualsiasi fattore che ostacoli il riconoscimento dell’indipendenza della Repubblica dell’Artsakh da parte di qualsiasi Stato viene meno atteso che in passato tale decisione era condizionata dalle preoccupazioni di non creare ostacoli alla soluzione pacifica del conflitto Azerbaigian-Karabakh. Siamo convinti che il processo di riconoscimento internazionale della Repubblica dell’Artsakh sia in linea con gli interessi a medio e lungo termine dei paesi copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, compresa la Federazione Russa. Il riconoscimento internazionale dell’indipendenza della Repubblica dell’Artsakh si basa sui principi di giustizia, uguaglianza dei popoli e fornirà un contributo significativo per garantire maggiore sicurezza, stabilità e prevedibilità nel Caucaso meridionale.

(25 nov 20) SENATO FRANCESE – Il Senato francese con 305 voti a favore e uno contrario ha approvato una mozione che riconosce la repubblica di Artsakh e condanna l’aggressione azera alla stessa. Questo il sunto come riportato sul sito del senato transalpino: “Questa proposta di risoluzione condanna l’aggressione militare dell’Azerbaigian, condotta con il sostegno delle autorità turche e dei mercenari stranieri, e chiede l’immediato ritiro delle forze armate azere e dei loro sostenitori dai territori presi a seguito delle operazioni di guerra condotto dal 27 settembre 2020 nella regione del Nagorno-Karabakh. Invita il Governo a: – fornire massicci aiuti umanitari alle popolazioni civili del Nagorno-Karabakh, chiedendo l’apertura di corridoi umanitari e utilizzando tutti i canali disponibili; – difendere, nell’ambito del Gruppo di Minsk, l’immediata attuazione della protezione delle popolazioni mediante il dispiegamento di una forza di intervento internazionale sotto la sua egida; – chiedere lo svolgimento di un’indagine internazionale sui crimini di guerra commessi nel Nagorno Karabakh, in particolare contro la popolazione civile e attraverso l’uso di armi proibite dal diritto internazionale; – fare tutto il possibile per le discussioni in vista di una soluzione negoziata e duratura del conflitto, garantendo il ripristino dei confini definiti nel 1994, la sicurezza delle popolazioni armene e il diritto al ritorno degli sfollati, nonché la conservazione del patrimonio culturale e religioso armeno per poter riprendere senza indugio nell’ambito del gruppo di Minsk, di cui la Francia è copresidente; – trarre tutte le conseguenze diplomatiche del ruolo svolto dalle autorità turche, e valutare con i suoi partner europei le risposte più ferme e adeguate; – riconoscere la Repubblica del Nagorno-Karabakh e fare di questo riconoscimento uno strumento di negoziati al fine di stabilire una pace duratura.

(25 NOV 20) AZERI TENTANO DI PASSARE IN TERRITORIO ARMENO – Mediaport Telegram Channel riporta quanto segue: “La regista britannica indipendente Emily Gesse, che si trova attualmente in Artsakh, riferisce che gli azeri hanno cercato di passare attraverso i territori sotto il controllo del partito armeno con false divise di militari russi. Uno di loro è stato catturato.”

(25 nov 20) RIENTRO RIFUGIATI – Il processo di ritorno dei profughi in Artsakh continua intensamente. Il ministro dell’amministrazione e dello sviluppo territoriale dell’Artsakh, Jirayr Mirzoyan, che oltre 50mila sono già insediati. “I residenti dell’Artsakh, le cui case sono ora sotto il controllo azero, si sono stabiliti a Stepanakert e in altre regioni“, ha detto il ministro, aggiungendo che i problemi sociali causati dalla guerra vengono gradualmente risolti.

(25 nov 20) PUTIN ED ERDOGAN – Le questioni relative alla creazione di un centro di controllo del cessate il fuoco russo-turco per il Nagorno Karabakh sono state tra gli argomenti discussi oggi al telefono dai presidenti russo e turco Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan

(25 nov 20) STATI UNITI SU TREGUA IN ARTSAKH – Gli accordi sulla completa cessazione delle ostilità nel Nagorno Karabakh, raggiunti dalla dichiarazione firmata dai leader di Russia, Armenia e Azerbaigian, sono attualmente mantenuti e la parte americana accoglie con favore tale sviluppo di eventi. Così dichiara Jonathan Rath Hoffman, Assistente del Il segretario alla Difesa per gli affari pubblici.

(25 nov 20) VILLAGGI SOTTO CONTROLLO ARMENO – I villaggi Charektar e Aknaberd della regione Shahumyan dell’Artsakh rimarranno sotto il controllo delle truppe armene. Questo è ciò che il capo del villaggio di Charektar Kamo Chakanyan ha dichiarato dopo essere appena tornato dal villaggio. I residenti dei villaggi hanno scoperto questa decisione all’ultimo minuto.

(25 nov 20) CEDUTA REGIONE DI KARVACHAR – In ottemperanza all’accordo del 9 novembre, la regione di Karvachar (Kelbajar) è passata oggi sotto controllo azero. L’unico accesso alla stessa è attraverso l’impervio passo Omar, inagibile per buona parte dell’anno in quanto in quota. Il portavoce del Ministero della Difesa della Federazione Russa, il Maggiore Generale Igor Konasenkov, ha detto oggi ai giornalisti che le forze di pace russe stanno supervisionando il trasferimento di Karvachar in Azerbaigian, iniziato alle 00:00.

(24 nov 20) MAYILIAN RICEVE CROCE ROSSA – Il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica dell’Artsakh Masis Mayilian ha ricevuto una delegazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) guidata dal Sig. Pascal Hundt, Rappresentante Maggiore del CICR. Nell’incontro sono state discusse le questioni relative al ritiro dei corpi dei militari armeni uccisi, il destino dei dispersi e la liberazione di prigionieri di guerra e ostaggi.

(24 nov 20) COLLOQUI TELEFONICI TRILATERALI – Il presidente russo Putin ha avuto nella giornata di ieri e oggi un colloquio telefonico con il premier armeno Pashinyan e il presidente azero Aliyev per illustrare il risultato della visita della delegazione russa a Yerevan e Baku il giorno 21

(24 nov 20) LOCALITA’ SOTTO CONTROLLO AZERO – Sono 121 le comunità dell’Artsakh passate sotto controllo azero. 52 della regione di Kashatagh, 16 della regione di Shahumian, 8 della regione di Askeran, 29 della regione di Hadrut, 2 della regione di Shushi, 6 della regione di Martuni, 8 della regione di Martakert

(24 nov 20) CROCE ROSSA INTERNAZIONALE – I rappresentanti del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) hanno visitato soldati e civili armeni che si trovano attualmente nella prigionia azera. L’Infocentro unificato armeno ha affermato che attualmente le operazioni di ricerca dei dispersi in azione e il recupero dei cadaveri sono in corso grazie alla mediazione delle truppe russe di mantenimento della pace e dei rappresentanti del CICR. Le operazioni di ricerca si svolgono su base giornaliera, coprendo tutte le direzioni del confine dell’Artsakh (Nagorno Karabakh).

(24 nov 20) VILLAGGIO DI CHAREKTAR – Solo nella giornata di domani si saprà se il villaggio (che si trova proprio sulla linea di demarcazione tra la regione di Martakert e quella di Karvachar) finirà sotto controllo azero o meno. Il sindaco della comunità riferisce che le 48 famiglie che vivano lì hanno lasciato il paese, alcune portando via tutto ciò che apparteneva, altre lasciando in loco i propri beni.

(24 nov 20) TURKMENI IN KARABAKH – La Turchia sta aprendo due uffici ad Afrin (Siria) per registrare quei coloni turkmeni che desiderano essere insediati ad Artsakh. Secondo diverse fonti corrispondenti da Afrin, le autorità turche di occupazione hanno recentemente aperto due uffici nel centro della città per ricevere le famiglie di coloni turkmeni che desiderano registrare i loro nomi in preparazione del loro trasferimento nella regione del Karabakh con l’obiettivo del insediamento finale nelle aree recentemente conquistate dall’esercito azero.

(23 nov 20) ESPLOSIONE MINA – L’agenzia russa Ria Novosti informa che a causa dell’esplosione di una mina un ufficiale russo è rimasto ferito ed è stato ricoverato in ospedale ma non in pericolo di vita. Anche alcuni dipendenti del Servizio statale per le situazioni di emergenza dell’Artsakh sono rimasti feriti. Inoltre un militare azerbaigiano è morto.

(23 nov 20) CORTE EUROPEA DEI DIRTTI DELL’UOMO – La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito di applicare una procedura urgente per il caso relativo alla protezione dei diritti umani di 14 militari armeni che sono detenuti come prigionieri di guerra dall’Azerbaigian. Le famiglie dei militari armeni prigionieri hanno fatto appello alla CEDU chiedendo misure urgenti per la protezione del diritto alla vita e il diritto ad essere liberi da trattamenti disumani. La CEDU ha chiesto al governo azero di fornire una documentazione dettagliata su quando le truppe sono state catturate, dove sono detenute, le condizioni di detenzione e le questioni mediche. La CEDU ha registrato che il governo azero non ha fornito informazioni affidabili e comprovate entro il termine stabilito. Secondo organizzazioni non governative sarebbero almeno un centinaio i militari armeni detenuti dagli azeri

(23 nov 20) MILITARI SCOMPARSI – Il governo dell’Armenia ha creato una commissione interdipartimentale focalizzata sui militari scomparsi nel corso dei combattimento. Oggi il governo ha avuto un incontro con alcuni dei familiari

(23 nov 20) LA SITUAZIONE A MARTUNI – Il sindaco di Martuni riferisce che sono rientrati circa 1.000 residenti. Prima della guerra i residenti erano 6.200 e questo numero era sceso a 400 durante la guerra, per lo più quelli che sono rimasti per difendere la città. Il 70-80% della città è ora distrutto.

(23 nov 20) HARUTYUNYAN AD ASKERAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una consultazione di lavoro estesa con i leader della comunità e funzionari responsabili della regione di Askeran. Il Presidente ha accennato alle conseguenze della recente guerra scatenata dall’Azerbaigian, affermando che è necessario ripristinare la vita normale il prima possibile. Ha aggiunto che a tal fine il ministero dello sviluppo urbano prenderà misure operative per riparare gli appartamenti danneggiati dai bombardamenti azeri.

(23 nov 20) SMINAMENTO – L’esercito russo ha inviato genieri per essere coinvolti nelle operazioni di sminamento nel territorio dell’Artsakh. Specialisti, attrezzature, armi e cani guida sono stati portati nella zona per la missione di mantenimento della pace. Sono stati trasportati anche i sistemi di sminamento multiruolo Uran-6.

(22 nov 20) OPERATO L’ARCIVESCOVO MARTIROSYAN – Mons. Hovnan Derderian, primate della diocesi occidentale degli Stati Uniti della Chiesa armena, riferisce che il primate della diocesi di Artsakh, l’arcivescovo Pargev Martirosyan, colpito nei giorni scorsi da un attacco di cuore, è stato operato con successo in uno degli ospedali di Los Angeles.

(22 nov 20) RITORNO RIFUGIATI – Altri 1400 rifugiati in Armenia hanno fatto rientro in Artsakh nella giornata di oggi. 34 bus sono stati scortati dalle forze russe fino a Stepanakert

(22 nov 20) HARUTYUNYAN A YEREVAN – Il presidente della repubblica è a Yerevan dove ha già incontrato il premier Pashinyan per discutere dei progetti di ricostruzione post bellica

(22 nov 20) CORRIDOIO DI LACHIN – La situazione lungo la strada che collega Armenia e Artsakh (attraverso il corridoio di Lachin) è tranquilla. La circolazione di veicoli civili è iniziata a metà della scorsa settimana. Così riferisce un rappresentante della missione di mantenimento della pace.

(22 nov 20) SOLDATI TURCHI – Il ministero della Difesa della Turchia informa che i soldati turchi saranno impegnati nel centro di monitoraggio del cessate il fuoco della Federazione Russa nel Nagorno Karabakh nel corso di un anno. Il ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha informato che i soldati turchi si recheranno in Azerbaigian e che la preparazione delle truppe di terra è terminata. L’11 novembre, il presidente Erdogan ha dichiarato che Ankara e Mosca hanno firmato un memorandum sulla creazione di un centro di controllo per il cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh e che la Turchia parteciperà “alla missione congiunta di mantenimento della pace”. Prima di questo, il portavoce del presidente della Russia Dmitry Peskov aveva dichiarato che Mosca e Ankara lavoreranno presso il centro di monitoraggio nel territorio dell’Azerbaigian e che “non si è parlato di forze congiunte di mantenimento della pace”. I soldati turchi non saranno ovviamente schierati dentro il territorio armeno ma presumibilmente neppure sul confine lato azero.

(21 nov 20) IL PRESIDENTE VISITA MARTUNI – Il presidente della repubblica si è recato oggi a Martuni per rendersi conto di persona delle distruzioni arrecate dalla guerra e predisporre i primi interventi di restauro e ricostruzione.

(21 nov 20) TRUPPE AZERE LASCIANO SHUSHI – Secondo l’importante quotidiano russo “Izvestiya” le truppe azere hanno lasciato Shushi scortate da forze russe. Non è chiaro se questo significhi un ritiro totale degli azeri dalla città (che potrebbe essere presa in custodia dai russi) oppure un semplice movimento di truppe

(21 nov 20) OMBUDSMAN ARTSAKH SI RIVOLGE ALL’UNICEF – In occasione della Giornata internazionale dell’infanzia, il difensore civico per i diritti umani dell’Artsakh Artak Beglaryan ha inviato venerdì una lettera al direttore esecutivo Henrietta Fore dell’UNICEF. Nella missiva tra l’altro scrive che “i bambini di Artsakh (Nagorno-Karabakh) sono privati ​​dei loro diritti, compreso il diritto intrinseco dei bambini alla vita, il diritto alla salute, il diritto di stare con la famiglia e la comunità, diritto allo sviluppo della personalità e ad essere nutrito e protetto, diritto all’istruzione e altri diritti fondamentali. Sono privati ​​dei loro diritti a causa dell’aggressione lanciata dall’Azerbaigian contro la Repubblica dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) durata dal 27 settembre al 9 novembre. Durante l’aggressione, l’Azerbaigian ha deliberatamente e indiscriminatamente attaccato gli oggetti civili, gli edifici residenziali e le infrastrutture in circa 170 comunità dell’Artsakh (circa il 70%). Sono stati registrati almeno 50 civili uccisi e 163 feriti, tra cui un bambino ucciso e 9 bambini feriti. I bambini dell’Artsakh sono stati sfollati insieme alle loro famiglie, sfuggendo alla minaccia per la loro vita e salute, e si sono rifugiati in luoghi più sicuri nell’Artsakh e nella Repubblica d’Armenia. Anche le scuole, gli asili e gli ospedali sono stati deliberatamente e indiscriminatamente presi di mira. Secondo i dati preliminari, 71 scuole e 14 asili sono stati danneggiati a seguito dell’aggressione azera in Artsakh, escluse le scuole e gli asili che si trovano nelle comunità attualmente sotto il controllo azero. 23978 scolari e 4036 bambini in età prescolare sono privati ​​del diritto all’istruzione.

(21 nov 20) COMPLETATO 4° RAPPORTO SU ATROCITA’ AZERE – I difensori civici dell’Armenia e dell’Artsakh Arman Tatoyan e Artak Beglaryan hanno terminato il quarto rapporto chiuso sulle atrocità commesse dalle forze armate azere contro armeni e cadaveri di etnia armena catturati nel periodo dal 4 al 18 novembre. Questo rapporto fornisce prove concrete di tutte le atrocità e i crimini di guerra commessi dalle forze armate azere. Tutti questi sono stati commessi solo perché le persone erano di etnia armena. Questi sono il risultato della politica di incitamento all’odio sostenuta dallo stato azero in Azerbaijan. Il rapporto contiene prove e analisi che confermano la politica azera di pulizia etnica e genocidio attraverso metodi terroristici nell’Artsakh. Il rapporto sarà presentato alle autorità internazionali e per la gravità del contenuto è stato deciso di non renderlo pubblico.

(21 nov 20) DISTRUZIONI IN ARTSAKH – Ci sono 284 strutture completamente distrutte in 43 insediamenti del Nagorno-Karabakh. È quanto ha affermato oggi il ministro delle Situazioni di emergenza della Russia Yevgeny Zinichev durante una consultazione tenuta dal presidente Vladimir Putin.

(21 nov 20) SARKISSIAN RICEVE LAVROV – Il presidente dell’Armenia Armen Sarkissian ha ricevuto oggi il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Accogliendo il ministro russo e la sua delegazione in Armenia, il presidente Sarkissian ha affermato in particolare: “Siete arrivati ​​in Armenia in un momento difficile. È un periodo molto difficile, può essere definito come un periodo di crisi. Ci sono grossi problemi nel settore economico, è una situazione postbellica difficile, i nostri problemi sono anche psicologici, purtroppo c’è anche il coronavirus e tante altre questioni. In generale, la situazione è difficile anche nel campo della politica estera”. Il presidente Sarkissian ha ringraziato innanzitutto Lavrov per quello che sta facendo per l’Armenia, la regione in questi anni. Ha chiesto di trasmettere la gratitudine sua e del popolo armeno al presidente russo per il sostegno fornito in questi giorni difficili. “Non importa dove vivono gli armeni, sanno tutti che se gli sforzi tuoi e di Vladimir Putin non fossero esistiti, oggi avremmo continuato a perdere giovani vite“, ha detto il presidente Sarkissian. “Nei primi giorni della guerra sapevamo che tutti gli sforzi della leadership della Russia, personalmente il presidente, erano diretti a farla cessare. Ancora una volta eravamo convinti che la vera amicizia si vede nei momenti difficili ”.

(21 nov 20) LAVROV: ASPETTATIVE DALL’UNESCO – Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si aspetta che l’UNESCO sarà più attivo nel preservare i monumenti culturali nel Nagorno Karabakh e nei dintorni di quanto lo sia stato ad Aleppo e Palmyra in Siria. “Ieri ho avuto un colloquio approfondito con il Direttore generale dell’UNESCO, proponendo di occuparsi più attivamente della conservazione del patrimonio culturale e religioso di civiltà nel Nagorno Karabakh e dintorni, che sarebbe un investimento importante per la riconciliazione delle nazioni e l’instaurazione della pace in quella regione. Ci aspettiamo che l’UNESCO mostri più attività lì che in Siria, in primo luogo nel preservare i siti culturali di Aleppo e Palmyra”, ha detto Lavrov ai giornalisti a Yerevan.

(21 nov 20) LAVROV IN ARMENIA – Colloqui ad alto livello del ministro degli esteri russo giunto a Yerevan questa mattina con una folta delegazione. Lavorv ha incontrato il presidente della repubblica, il Primo ministro e il collega agli Esteri. Riguardo alla questione dell’Artsakh, Lavorv ha dichiarato che ritiene inaccettabili i tentativi sia in Armenia che all’estero di mettere in discussione la dichiarazione trilaterale firmata sul conflitto del Nagorno Karabakh, aggiungendo che ciò è stato affermato anche durante gli incontri che si sono tenuti oggi in Armenia. Lavrov ha informato i giornalisti sulla visita della delegazione russa a Yerevan e sull’incontro con la leadership armena, affermando che si sono svolte discussioni approfondite, in particolare hanno parlato delle questioni relative alla completa attuazione della dichiarazione firmata dai leader di Armenia, Russia e Azerbaigian, assicurando l’operazione della missione russa di mantenimento della pace e la conduzione di azioni umanitarie per assistere la popolazione civile. “Tutti hanno accettato che questa dichiarazione fosse l’unico mezzo per risolvere la situazione che era stata molto dura diverse settimane fa. È stato affermato che tutti i tentativi sia all’interno del paese che all’estero di mettere in discussione tale affermazione sono inaccettabili. E abbiamo affermato la nostra determinazione a fare di tutto affinché la dichiarazione continui ad essere in vigore. La leadership dell’Armenia – il Presidente, il Primo Ministro, con il quale ci siamo incontrati, ha affermato che questa dichiarazione ha contribuito a risolvere gravi problemi, a salvare vite umane, e si sono impegnati per l’ulteriore attuazione dell’accordo. “

(21 nov 20) CONDOGLIANZE PER RITA SARGSYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha espresso le condoglianze per la morte di Rita Sargsyan, la moglie del terzo presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan. “Rita Sargsyan godeva di un grande amore e rispetto ad Artsakh. Importanti progetti strategici sono stati realizzati in diversi ambiti della nostra Repubblica grazie al suo patrocinio e al suo attivo supporto. Centinaia di bambini sono nati grazie al programma del fondo di sostegno per la salute riproduttiva di Aragil. Stava implementando vari programmi culturali con grande energia, portando il suo inestimabile contributo allo sviluppo della cultura in Artsakh ” ha scritto il presidente su Facebook

(20 nov 20) ATTESA DELEGAZIONE RUSSA IN ARMENIA – Una delegazione governativa russa di alto livello visiterà l’Armenia nella giornata di domani. Secondo notizie non confermate, la delegazione sarà composta dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, dal ministro della Difesa Sergey Shoygu, dal vice primo ministro Aleksey Overchuk, dal ministro dell’economia Alexander Novak e dal ministro della sanità Mikhail Murashko.

(20 nov 20) DIMESSO MINISTRO DIFESA – Il ministro della Difesa dell’Armenia, Davit Tononyan, si è dimesso. Al suo posto il Primo ministro Pashinyan ha nominato il suo consigliere Vagharshak Harutyunyan. Si è dimesso anche il ministro del Lavoro Zaruhi Batoyan e al suo posto il premier ha nominato il suo consigliere Mesrop Arakelyan. Anche il ministero della Protezione civile ha un nuovo titolare nella persona del generale Andranik Piloyan. Licenziato da Pashinyan l’ambasciatore Karen Mirzoyan, a suo tempo ministro degli Esteri in Artsakh.

(20 nov 20) AZERI ENTRANO NELLA REGIONE DI AGHDAM – Le forze armate azerbaigiane, come previsto dall’accordo trilaterale del 9 novembre, sono entrate nella regione di Aghdam (Akna) del Nagorno Karabakh. Lo conferma l’agenzia russa TASS, citando il servizio stampa del Ministero della Difesa.

(20 nov 20) LETTERA ALL’UNESCO – Il 19 novembre, il ministro degli Esteri della Repubblica dell’Artsakh Masis Mayilian ha inviato una lettera al direttore generale dell’UNESCO Audrey Azoulay sui fatti di profanazione e atti di vandalismo commessi dalla parte azera contro i monumenti storici, religiosi e culturali armeni. La lettera sottolinea che la negazione sistematica dell’esistenza del patrimonio storico e culturale armeno e la sua distruzione sono da tempo la norma in Azerbaigian e fanno parte della politica statale di inculcare l’odio e la xenofobia nei confronti degli armeni. In connessione con la minaccia di distruzione dei monumenti culturali del patrimonio armeno situati nella Repubblica dell’Artsakh e sotto il controllo dell’Azerbaigian, il ministro Mayilian ha sottolineato la necessità di adottare misure efficaci per conto dell’UNESCO per garantire la protezione del patrimonio storico, culturale e religioso armeno. monumenti e per garantire che l’Azerbaigian adempia ai suoi obblighi di preservare il patrimonio culturale di altri popoli. Due giorni fa Azoulay ha ricevuto i rappresentanti di Armenia e Azerbaigian.

(20 nov 20) RIENTRO RIFUGIATI – Altri 1235 rifugiati sono rientrati in Artasakh dall’Armenia nella sola giornata di ieri. Complessivamente il numero di rientri supera le 4000 unità.

(19 nov 20) CENTRI DI AIUTO UMANITARIO – Per fornire aiuto umanitario in Nagorno Karabakh e risolvere problemi specifici, sono stati istituiti cinque centri aggiuntivi russi come parte del Centro interdipartimentale di risposta umanitaria: il Centro di sminamento, il Centro per la riconciliazione delle parti in guerra, il Centro di supporto ai trasporti, il Centro di supporto medico e il Centro commerciale per la casa.

(19 nov 20) SCAMBIO DI CORPI – Dal 13 novembre le parti armena e azera hanno scambiato i corpi di 385 soldati caduti nel conflitto. A ieri le autorità sanitarie dell’Armenia avevano esaminato 2425 corpi, 1609 dei quali identificati.

(19 nov 20) ACCESSI STRADALI IN ARTSAKH – Le strade interstatali dall’Armenia all’Artsakh sono percorribili. Un anota del Servizio di emergenza di Stepanakert riferisce che “il traffico verso l’Artsakh è consentito sia tramite l’interstatale Vardenis-Sotk-Karvachar che tramite la sezione Goris-Berdzor-Shushi. La sicurezza del traffico da Shushi a Stepanakert è assicurata dalle truppe russe di mantenimento della pace. Solo la popolazione civile può viaggiare su questa strada”.

(19 nov 20) AIUTI DALL’EUROPA – La Commissione europea ha annunciato un ulteriore sostegno umanitario di 3 milioni di euro per garantire assistenza fondamentale ai civili più colpiti dal conflitto nel Nagorno Karabakh e dintorni. Questo finanziamento si aggiunge ai 900.000 euro stanziati dall’inizio di ottobre, quando sono iniziate le ostilità.

(19 nov 20) RIUNIONE CO-PRESIDENTI G. MINSK – Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, i co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE (Igor Popov della Federazione Russa, Stephane Visconti della Francia e Andrew Schofer degli Stati Uniti d’America), il Rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE Andrzej Kasprzyk hanno discusso oggi della situazione nel Nagorno Karabakh.

(18 nov 20) NUOVO MINISTRO ESTERI – Ara Ayvazyan, vice ministro in carica dal 14 ottobre scorso, è stato nominato titolare del dicastero dopo le dimissioni di Mnatsakanyan in polemica con le scelte del premier Pashinyan. Ayvazyan lavora nel ministero dal 1994. In giornata anche il capo del servizio di sorveglianza militare presso il ministero della Difesa armeno, Movses Hakobyan (già ministro della Difesa del’Artsakh) ha presentato una lettera di dimissioni.

(18 nov 20) RICONOSCIMENTI – Si moltiplicano in tutto il mondo le mozioni di riconoscimento dell’Artsakh. Oggi è la volta del Consiglio comunale di Parigi. Il Senato francese voterà nei prossimi giorni una mozione firmata dai rappresentanti delle cinque maggiori forze politiche del Paese.

(18 nov 20) EVACUATI SEI VILLAGGI – Gli abitanti di sei villaggi nella regione di Martakert, alcuni dei quali erano tornati alle loro case dopo il cessate il fuoco, hanno ricevuto oggi un ordine di evacuazione. Si tratta dei villaggi di Hovtashen, Nor Maragha e Nor Aygestan che si trovano a ridosso dell’attuale confine con la regione di Askeran ma che erano fuori dall’area dell’oblast del Nagorno Karabakh; e dei villaggi di Karmiravan, Nor Seysulan e Nor Haykajur che si trovano a nord di Martakert sul bordo nord-orientale probabilmente prossimi alla linea di contatto. Per ora gli abitanti di questi piccoli insediamenti dovranno essere collocati nel capoluogo.

(18 nov 20) RIENTRI A STEPANAKERT – Nella giornata di ieri altri 502 residenti hanno fatto rientro a Stepanakert. Dal 14 novembre sono circa 1700 gli abitanti ritornati alle loro case nella capitale.

(17 nov 20) PUTIN SU SHUSHI – Il presidente della Russia, Putin, ha dichiarato che la questione della cessione di Shushi non era all’ordine del giorno prima del recente conflitto. Ha inoltre dichiarato che la dislocazione del centro di controllo sarà dislocato nel territorio dell’Azerbaigian e saranno utilizzati droni di osservazione per il controllo del territorio e il rispetto del cessate-il-fuoco. Ma il presidente russo ha anche sottolineato come la mancanza del riconoscimento dell’Artsakh anche da parte dell’Armenia nonchè della Russia stessa ha inciso sulla situazione. Putin ha altresì dichiarato che è difficile accusare la Turchia di violare il diritto internazionale in relazione al conflitto del Nagorno-Karabakh.

(17 nov 20) AGGIORNAMENTI – Diplomatici statunitensi e francesi saranno domani a Mosca per discutere gli sviluppi dell’accordo sul Nagorno Karabakh. Il ministro degli Esteri francese, Le Drian, ha dichiarato che vanno rimosse ambiguità sul cessatte-il-fuoco, sui rifugiati, sulla presenza turca nella regione e sullo status dell’Artsakh * Nuove dimissioni nel governo dell’Armenia: oggi si sono dimessi il ministro della Protezione civile (Tsolakyan ) , il vice ministro degli Esteri (Kocharyan) e il consigliere del presidente del l’Assemblea nazionale (Ghoulyan, già presidente del parlamento dell’Arsakh) * Il parlamento olandese ha approvato cinque risoluzioni che condannano l’aggressione turco azera all’Artsakh * Nessuna violazione del cessate il fuoco è stata registrata in giornata

(17 nov 20) RIUNIONE DI GOVERNO – Il presidente Harutyunyan ha convocato una riunione di governo per mettere a punto le prime disposizioni di ricostruzione. Servizi pubblici gratuiti per un anno (acqua, luce, gas, ma anche comunicazioni) entro un certo tetto massimo. Aiuti alle famiglie bisogne e ricostruzione delle case con intervento dello Stato

(17 nov 20) SOLDATI TURCHI IN AZERBAIGIAN – Il parlamento ha approvato l’invio di militari in Azerbaigian per il controllo del cessate-il-fuoco. Nn è chiaro se la missione sia riferita solo al centro di verifica sulla tregua (che dovrebbe essere dislocato nella città di Barda) oppure la Turchia vuole inviare i propri soldati sulla linea di contato dalla parte azera. Ipotesi questa che il presidente russo Putin ha definito inappropriata e che peraltro non è prevista nell’accordo negoziale del 9 novembre.

(17 nov 20) ALIYEV: NESSUNO STATUTO SPECIALE – Il presidente dell’Azerbaigian dichiara che «c’è un solo Azerbaigian, multinazionale e multi-confessionale. Ci sono cittadini dell’Azerbaigian, provenienti da vari popoli e religioni che vivono in pace e in buoni rapporti. Il popolo armeno vivrà nelle stesse condizioni», di fatto negando qualsiasi statuto speciale o autodeterminazione per il restante territorio dell’Artsakh ancora in mano armena

(17 nov 20) CATTURATI DIECI ARMENI – Risulta confermata la notizia che dieci armeni sono stati catturati dagli azeri il giorno 11 (a tregua già in corso) lungo la strada che porta da Goris a Shushi.

(16 nov 20) SARKISSIAN SI RIVOLGE ALLA NAZIONE – Il presidente della repubblica di Armenia, Armen Sarkissian, si è rivolto alla nazione armena chiamando all’unità nazionale e invitando il premier Pashinyan alle dimissioni per favorire un provvisorio governo di unità nazionale che porti il Paese a nuove elezioni.

(16 nov 20) MALORE PER ARCIVESCOVO – L’Arcivescovo Pargev Martirosyan, capo della diocesi Artsakh della Chiesa Apostolica Sacra Armena, ha avuto oggi un attacco di cuore. In seguito ha pubblicato quanto segue sulla sua pagina Facebook: “Cari compatrioti, mi sento bene adesso. Esprimo gratitudine a tutti voi per le vostre telefonate e gentili auguri. Resto con la nazione, l’esercito e la patria in preghiera“.

(16 nov 20) MNATSAKANYAN SI DIMETTE – Il ministro degli Affari esteri dell’Armenia, Zohrab Mnatsakanyan, ha presentato lettera di dimissioni al premier Pashinyan. Si aggrava la crisi politica in Armenia dopo la resa in Artsakh. In giornata Artak Davtyan è stato sollevato dall’incarico di presidente della Commissione industria militare e l’incarico ad interim è stato assunto da Pashinyan. Anche l’ex ministro degli Affari esteri dell’Artsakh e attuale ambasciatore per gli incarichi speciali presso il ministero degli Affari esteri dell’Armenia Karen Mirzoyan si è dimesso. In precedenza, come detto, il ministro degli Affari esteri dell’Armenia Zohrab Mnatsakanyan si era dimesso. Ma prima della notizia delle sue dimissioni, il Ministero degli Affari Esteri dell’Armenia aveva riferito che in nessuna fase la questione della consegna di Shushi all’Azerbaigian era stata considerata, in sostanza, accusando Nikol Pashinyan di mentire. Pashinyan ha immediatamente risposto dichiarando che avrebbe licenziato Zohrab Mnatsakanyan che però nel frattempo si è dimesso con una comunicazione scritta di suo pugno.

(16 nov 20) ACCESSO IN ARTSAKH – Il ministero delle Situazioni di emergenza dell’Armenia informa che il traffico verso l’Artsakh è consentito solo tramite la strada Vardenis-Sotk-Karvachar. AGGIORNAMENTO: l’accesso via Goris sarà consentito da domani 17 novembre a partire dalle ore 10 (locali) completati i lavori di messa in sicurezza della strada

(16 nov 20) RUSSI IN ARTSAKH – “I residenti del Nagorno Karabakh hanno un atteggiamento positivo nei confronti delle forze di pace russe e ripongono grandi speranze nel loro aiuto“, ha detto Aleksey Polyukhovich, vice comandante del contingente di mantenimento della pace russo in Karabakh secondo quanto riferisce l’agenzia RIA Novosti. “La gente del posto ha accolto molto positivamente le nostre truppe di mantenimento della pace. Sperano che con il nostro arrivo, la vita pacifica torni“, ha detto. Secondo lui, la vita normale viene gradualmente ripristinata nella capitale dell’Artsakh Stepanakert.

(15 nov 20) RITIRO POSTICIPATO – Il termine per il ritiro delle forze armene dalla regione del Karvachar di Artsakh è stato prorogato. Secondo alcuni rapporti, la nuova data per il ritiro è fissata al 25 novembre, anziché al 15 novembre.

(15 nov 20) AUMENTA IL NUMERO DELLE VITTIME – Il ministero della Difesa dell’Artsakh ha riferito oggi che altri 51 dei suoi militari sono stati uccisi in azione durante la guerra. Il bilancio totale delle vittime nell’esercito di difesa dell’Artsakh ha raggiunto il 1434. Ieri la portavoce del ministero della Sanità armeno Alina Nikoghosyan aveva dichiarato che il servizio forense aveva esaminato i corpi di 2137 militari uccisi, tra cui anche quelli non identificati.

(15 nov 20) MERCENARI JIHADISTI – Secondo l’Osservatorio dei diritti umani siriano, fonte attendibile, sono 293 i mercenari jihadisti morti nei combattimenti mentre alcune centinaia, numero imprecisato, sono quelli feriti.

(15 nov 20) DADIVANK – Il celebre monastero potrebbe rimanere fuori dal controllo azero secondo recenti mappe che evidenziano il dislocamento dei militari russi di interposizione. AGGIORNAMENTO: Confermati soldati russi giunti al monastero di Dadivank.

(15 nov 20) KARVACHAR – Entro la fine della giornata odierna il territorio della regione di Karvachar (Kelbajar) deve essere riconsegnato agli azeri in virtù dell’accordo trilaterale sottoscritto il nove novembre. Gli abitanti stanno abbandonando la zona; alcuni portano via tutto quello che possono, altri hanno dato fuoco alla propria casa per non lasciarla agli azeri. Si tratta del primo passaggio di territori: il 20 novembre è previsto quello di Aghdam (di fatto disabitato o quasi), il primo dicembre quello di Lachin.

(14 nov 20) RITORNO A CASA – Un primo gruppo di cittadini residenti a Stepanakert e Martuni sta facendo ritorno a casa. I primi undici autobus (della municipalità della capitale armena) sono partiti da Yerevan dove gli sfollati erano ricoverati in strutture alberghiere

(14 nov 20) ACCORDO RISPETTATO – L’accordo di cessate il fuoco nel Nagorno Karabakh è pienamente rispettato per il comandante delle forze di pace nel Nagorno Karabakh Rustam Muradov il quale ha dichiarato che “l’importante è che le operazioni militari vengano fermate, oggi non si sentono sparatorie, la situazione si stabilizza gradualmente“.

(14 nov 20) INCERTEZZA SUL NUMERO DEI CADUTI – In risposta a un post su Facebook Mikayel Minasyan (ex ambasciatore presso la S. Sede) secondo cui la parte armena avrebbe avuto 4.750 vittime durante l’ultima guerra dell’Artsakh, Alina Nikoghosyan, portavoce del Ministero della Salute dell’Armenia segnala che “ad oggi, il nostro servizio medico legale ha esaminato i cadaveri di 2.317 militari caduti, tra i quali ci sono anche quelli non riconosciuti. Il processo di scambio dei cadaveri dei militari caduti lasciati all’avversario è appena iniziato, e le parti in conflitto non possono conoscere il numero finale in questo momento, finché queste azioni sono in corso “.

(13 nov 20) LA STRADA PER VARDENIS RIMANE APERTA? – Il presidente della repubblica Harutyunyan annuncia che la strada Martakert-Karvachar-Vardenis continuerà a essere sotto il controllo delle forze armene per molto tempo a venire. Il presidente al termine di una riunione di lavoro ha informato che devono essere prese misure urgenti per tornare a normali condizioni di vita e assicura che i cittadini che hanno perso le loro cause a causa della guerra si stabiliranno principalmente nella capitale Stepanakert, così come in altri insediamenti della Repubblica ma saranno temporaneamente ospitati in hotel e appartamenti affittati dallo Stato.

(13 nov 20) CADUTI IN GUERRA – Il Ministero della Difesa dell’Artsakh ha rilasciato i nomi di altre 44 soldati uccisi in azione durante la guerra, portando il bilancio delle vittime a 1383.

(13 nov 20) HARUTYUNYAN INCONTRA FORZE POLITICHE – Oggi il presidente della repubblica ha incontrato le forze politiche dell’Assemblea nazionale della Repubblica di Artsakh con le quali ha discusso l’attuale situazione politico-militare sul campo e le disposizioni della dichiarazione trilaterale. Harutyunyan ha dichiarato su Facebook di aver fatto anche lui appello al Premier dell’Armenia per la cessazione delle ostilità in quanto la situazione militare stava peggiorando e era evidente il rischio della caduta anche di Stepanakert.

(13 nov 20) INCONTRO HARUTYUNYAN CON MURADOV – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto il comandante del contingente russo di mantenimento della pace, il tenente generale Rustam Muradov con il quale ha avuto uno scambio di opinioni su questioni concrete relative all’attuazione della missione responsabile da parte del contingente di peace keeping.

(13 nov 20) ESODO DA KARVACHAR – La popolazione armena rimasta nella regione sta lasciando il territorio che fra tre giorni entrerà sotto controllo azero. Alcuni abitanti portano via i beni che possono, altri bruciano la propria casa per non lasciarla al nemico. Si smontano e si portano via i monumenti armeni. Incerta la sorte del monastero di Dadivank che, forse, potrebbe rimanere sotto controllo armeno a giudicare da alcune mappe che evidenziano il dislocamento dei soldati russi sulla linea di contatto.

(13 nov 20) SOLDATI RUSSI – Un primo contingente di soldati russi impegnati nella missione di peace keeping è giunto a Stepanakert. L’Azerbaigian ha chiesto che vengano dislocati rapidamente anche lungo la strada per Shushi, segno che le vie di accesso alla città sono sotto territorio armeno e l’unica possibilità di accedervi è percorrere strade non carrabili di montagna. Questa richiesta alimenta inoltre i dubbi sul fatto che l’esercito azero abbia effettivamente conquistato la città e non piuttosto che la stessa sia stata ceduta per l’accordo trilaterale.

(12 nov 20) DICHIARAZIONE MINISTRO ESTERI ARMENIA – Il ministro degli Esteri armeno Zohrab Mnatsakanyan ha avuto colloqui telefonici con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian e il vice segretario di Stato americano Stephen Biegun. Gli interlocutori hanno avuto uno scambio di opinioni sulla situazione in seguito alla dichiarazione del 10 novembre del Primo Ministro dell’Armenia, dei Presidenti di Russia e Azerbaigian. Il ministro Mnatsakanyan ha sottolineato che la dichiarazione citata riguarda l’istituzione del cessate il fuoco e lo spiegamento delle forze di pace in Artsakh e non può essere valutata come una soluzione globale al conflitto del Nagorno Karabakh. Il ministro armeno e gli alti rappresentanti dei Paesi copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE hanno anche fatto riferimento al ruolo centrale della Turchia nella preparazione, nell’incitamento e nella realizzazione della guerra dell’Azerbaigian contro Artsakh, che si è manifestato sia con il coinvolgimento diretto nelle operazioni militari sia con l’invio di terroristi stranieri nella zona del conflitto. Mnatsakanyan ha chiaramente sottolineato che qualsiasi ruolo della Turchia nella missione di pace deve essere escluso, nonostante i tentativi di quel Paese. Il ministro degli Esteri armeno ha espresso profonda preoccupazione per il destino del patrimonio culturale armeno nei territori che sono apparsi sotto il controllo dell’Azerbaigian. Mnatsakanyan ha sottolineato che la comunità internazionale è ben consapevole del trattamento barbaro dell’Azerbaigian nei confronti del patrimonio culturale armeno, a seguito del quale numerosi pezzi del patrimonio armeno sono stati distrutti a Nakhichevan, in Azerbaigian e ad Artsakh durante la prima guerra di Artsakh. Gli Interlocutori hanno sottolineato l’importanza della continuazione del formato dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE come l’unico formato autorizzato a livello internazionale. Mnatsakanyan ha sottolineato che qualsiasi questione relativa al processo di pace nel Nagorno Karabakh dovrebbe essere discussa esclusivamente a margine della copresidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE. Mnatsakanyan ha sottolineato lo status di Artsakh e la piena garanzia della sicurezza del popolo di Artsakh come priorità.

(12 nov 20) RESIDENTI DI HADRUT – Un gruppo di residenti della città di Hadrut ha manifestato oggi a Yerevan chiedendo che la città, per la sua storia passata e recente, rimanga in territorio armeno e non venga annessa all’Azerbaigian.

(12 nov 20) CONFERENZA STAMPA DI LAVROV – Durante la conferenza stampa di oggi, il ministro degli Affari esteri della Federazione russa Sergey Lavrov ha affermato che il governo armeno comprende di essere pienamente responsabile e di aver firmato in base al documento, sulla base degli interessi del suo popolo. “Sì, vediamo le manifestazioni che si svolgono a Yerevan e come l’opposizione stia cercando di speculare durante questa situazione. Indubbiamente, ci sono persone sincere che sono offese dal modo in cui tutto è finito in questa fase, ma non dovrebbero esserci illusioni che le 7 regioni intorno al Nagorno-Karabakh sarebbero rimaste com’erano. Credo che le autorità responsabili abbiano dovuto spiegare alla popolazione che sarebbe stato necessario regolare la situazione in una certa fase sulla base dei principi che, come ho già detto, sono sul tavolo da anni. A mio parere, questo era un percorso ideale per risolvere il conflitto senza spargimenti di sangue e senza causare danni alla sicurezza degli armeni del Nagorno Karabakh e di altre minoranze etniche che vivono in Nagorno Karabakh. Ovviamente, lo sblocco di tutti i trasporti e le comunicazioni economiche deve svolgere un ruolo enorme e positivo nell’economia dell’Armenia. Secondo l’accordo già entrato in vigore, questi legami vengono ripristinati. Sono certo che se rispettiamo tutti gli accordi, tutti si troveranno in una posizione favorevole “.

(12 nov 20) INCONTRO PASHIYAN E SARKISSIAN – Il Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan, ha incontrato oggi il presidente della repubblica Sarkissian per discutere la situazione politica. Sarkissian ieri aveva dichiarato di aver letto dell’accordo trilaterale sulle agenzie di stampa e di non essere stato consultato per tempo neppure a titolo informativo

(11 nov 20) NOTA FARNESINA – “L’Italia accoglie con sollievo il cessate il fuoco in Nagorno Karabakh raggiunto attraverso la firma di una dichiarazione tripartita tra Azerbaigian, Armenia e Federazione Russa e ne auspica il pieno rispetto. Prendiamo inoltre atto delle altre intese raggiunte dalle parti con l’auspicio che possano creare le premesse per una stabilizzazione e pacificazione sostenibili in tutta l’area. A riguardo l’Italia sottolinea l’importanza del rispetto dell’identità di ogni comunità e del pluralismo culturale e religioso dell’area, quale premessa necessaria per una riconciliazione intra-regionale. L’Italia, anche in quanto membro del Gruppo di Minsk, garantirà ogni sostegno ai co-Chair in vista del consolidamento del cessate il fuoco, premessa indispensabile per una soluzione duratura del conflitto. L’Italia darà il suo contributo, anche nell’ambito dell’UE, alla stabilizzazione e alla crescita della regione che rappresenta, tra l’altro, un importante snodo di connettività e di approvvigionamento energetico per l’Europa e per il nostro Paese. “In una successiva nota si legge che: “In risposta all’emergenza umanitaria provocata dall’escalation di ostilità nella regione del Nagorno-Karabakh, la Cooperazione Italiana, su impulso della Vice Ministra agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Emanuela Del Re, ha disposto un contributo finanziario di 500.000 euro a favore del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR). Grazie al contributo italiano, il CICR potrà rafforzare le proprie attività di fornitura di servizi umanitari essenziali, quali cibo ed alloggi, agli oltre 75.000 sfollati colpiti dal conflitto, in ambo le parti della linea di contatto ed in collaborazione sia con la Croce Rossa Armena, che con la Mezzaluna Rossa azerbaigiana.”

(11 nov 20) MANIFESTAZIONE DI PROTESTA A YEREVAN – Imponente manifestazione in piazza della libertà a Yerevan chiede le dimissioni di Pashinyan. Ci sono stati arresti per violazione della legge marziale che impedisce le manifestazioni e gli scioperi. La manifestazione è stata organizzata da 17 partiti politici fra i quali il Partito Repubblicano dell’Armenia, il Partito Armenia Prospera e l’ARF.

(11 nov 20) DISPIEGAMENTO CASCHI BLU RUSSI – Secondo quanto riferisce la Tass, le forze di pace russe inviate per osservare l’armistizio in Nagorno Karabakh si stanno spostando alle loro posizioni. Le colonne militari dovranno percorrere più di 250 chilometri e dispiegare un contingente di mantenimento della pace con il dispiegamento di posti di osservazione russi lungo la linea di contatto in Nagorno-Karabakh e lungo il corridoio di Lachin.Già 400 caschi blu russi, appartenenti alla 15ma brigata risultano atterrati in Armenia. Nella giornata odierna il ministro della Difesa Tonoyan ha tenuto una riunione di lavoro con il generale Muradov comandante delle forze russe di interposizione.

(10 nov 20) CONVERSAZIONE PUTIN ERDOGAN – Su iniziativa della parte turca il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto una conversazione telefonica con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, durante la quale le parti hanno fatto riferimento all’adozione della dichiarazione sulla fine della guerra in Nagorno Karabakh da parte del primo ministro armeno Nikol Pashinyan e del presidente della Azerbaigian Ilahm Aliyev.

(10 nov 20) CENTRO CONTROLLO RUSSO TURCO – La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, afferma che il ruolo di Ankara nelle operazioni di mantenimento della pace in Nagorno-Karabakh sarà limitato nell’ambito del nuovo centro di controllo del cessate il fuoco russo-turco e non sarà direttamente collegato alle operazioni di mantenimento della pace. Zakharova ha aggiunto che il centro sarebbe stato installato nel territorio dell’Azerbaigian che non è adiacente al Nagorno-Karabakh.

(10 nov 20) SE NECESSARIO IL GOVERNO SI DIMETTERA’ -Il vice primo ministro dell’Armenia Tigran Avinyan ha dichiarato alla tv pubblica che le autorità fermeranno con fermezza qualsiasi tentativo di colpo di stato, ma ha sottolineato che, se necessario, le autorità lasceranno e si formerà un nuovo governo.

(10 nov 20) LE MOTIVAZIONI DELL’ACCORDO – Il vice primo ministro dell’Armenia Tigran Avinyan ha riferito che il primo ministro Pashinyan ha firmato la dichiarazione sulla fine della guerra nel Nagorno Karabakh sulla base delle discussioni con il capo di stato maggiore delle forze armate, ministro della difesa, capi di altri organi in carica, considerando i rischi e minacce di sviluppi futuri. ”La dichiarazione concordata tra il Primo ministro armeno e i presidenti di Russia e Azerbaigian è stata firmata per una semplice ragione e non mi riferirò ai nostri problemi militari e diplomatici degli ultimi 30 anni per descrivere quella ragione. Inizierò dal punto in cui è iniziata la guerra. Il 27 settembre, quando il nemico ha iniziato a bombardare l’intera linea del fronte, la legge marziale è stata dichiarata in Armenia e il Primo Ministro ha chiaramente registrato in parlamento che gli viene offerta un’opzione sulla base dei documenti dei precedenti negoziati: il ritorno di 7 regioni senza precondizioni. Penso che quella proposta sia stata smentita dalle tre fazioni parlamentari. Abbiamo scelto la via della guerra. il modo per combattere con dignità. E voglio registrare che durante i 40 e più giorni in cui l’esercito armeno ha combattuto eroicamente contro forze sproporzionate e incomparabili. Non c’era un luogo in prima linea con una situazione relativamente calma, non c’era un territorio di 100 metri quadrati che non fosse stato bombardato”, ha detto Avinyan. Secondo lui, la situazione ha portato gradualmente a un punto in cui Stepanakert era già a rischio, il che avrebbe portato ad altri problemi in altre parti del fronte. Questa è stata una decisione dolorosa e forzata per il Primo Ministro. “Dobbiamo capire che non era solo l’Azerbaigian a resistere all’esercito armeno. È stato il personale di comando turco, sono stati i terroristi e gli innumerevoli veicoli armati che sono caduti sull’Artsakh”, ha aggiunto Avinyan.

(10 nov 20) MINISTRO DIFESA SU SHUSHI – Le operazioni svolte intorno a Shushi erano dinamiche, ma i cambiamenti avvenivano rapidamente. Questo è quanto ha affermato il ministro della Difesa dell’Armenia Davit Tonoyan in un’intervista alla televisione pubblica armena. “Ci sono stati bombardamenti intensivi per 24 ore. La città di Shushi fu assediata e circondata, ma l’eroica battaglia continuò. Dopo un po ‘eravamo in vantaggio. Le nostre forze erano a Shushi l’ultimo giorno, ma la presenza di quelle forze non significava che fossero influenti in Shushi in termini di ripristino del controllo“, ha detto.

(10 nov 20) PROTESTE – Diciassette forze politiche hanno convocato per domani alle 13 una manifestazione di protesta in piazza della libertà a Yerevan. Nel frattempo il presidente dell’Armenia, Armen Sarkissian, comunica pubblicamente di non essere stato informato dal governo della firma dell’accordo trilaterale con Russia e Azerbaigian.

(10 nov 20) HARUTYUNIYAN – Il presidente della repubblica ha invitato le forze politiche armene, parlamentari ed extraparlamentari, a recarsi domani a Stepanakert per discutere la situazione e stilare una nuova agenza di lavoro.

(10 nov 20) 1302 I SOLDATI MORTI – Il numero dei soldati armeni caduti in battaglia è di 1302. Lo comunica il ministero della difesa. Ieri altri 81 nomi si sono aggiunti alla lista

(10 nov 20) KAREKIN II SI RIVOLGE ALLA NAZIONE – Sua Santità Karekin II, Patriarca supremo e Catholicos di tutti gli armeni, si è rivolto alla nazione. Nel suo discorso il Catholicos di tutti gli armeni ha affermato che “il nostro comportamento non deve mai mettere in pericolo la vita dei soldati che continuano coraggiosamente il loro servizio in prima linea“. “C’è una preghiera nei nostri cuori per la nostra saggezza e unità nazionale. Con la comprensione delle lezioni della nostra storia secolare e la necessità di proteggere l’unità nazionale, chiediamo di mantenere la calma e di non cedere a inutili dimostrazioni di emozioni che ci perseguitano, ad astenerci dalla violenza e dai disordini. L’attuale crisi dovrebbe trovare soluzione grazie agli sforzi congiunti delle forze politico-militari dell’Armenia e dell’Artsakh”, ha affermato, aggiungendo che dovrebbero esserci solidarietà e stabilità per poter trovare insieme soluzioni. “Chiediamo ai dirigenti di Armenia e Artsakh di presentare immediatamente spiegazioni ben fondate e sufficienti alla nostra gente sulle decisioni prese e sul loro impatto sul futuro del nostro Paese. Ci inchiniamo davanti allo spirito vittorioso dei difensori della nostra Patria”, ha detto Sua Santità Karekin II nel suo discorso.

(10 nov 20) PASHINYAN MOTIVA L’ACCORDO – L’esercito armeno e la leadership politica dell’Artsakh hanno definito un chiaro mandato di fermare immediatamente la guerra, ha detto il primo ministro Nikol Pashinyan, spiegando le ragioni alla base della firma dell’armistizio con l’Azerbaigian con la mediazione russa. “In precedenza ho detto di aver preso questa decisione dopo che i militari hanno insistito continuamente sulla necessità di fare questo passo“, ha detto, aggiungendo che c’erano alcuni problemi che non era più possibile risolvere. “Ad esempio, abbiamo affrontato casi in cui un reggimento doveva essere trasportato per scopi di combattimento, ma i residenti di un determinato insediamento avevano bloccato i cancelli della base militare e non hanno permesso ai veicoli di uscire. Abbiamo avuto dozzine di casi come questo. Di conseguenza, c’era un problema nel portare l’attrezzatura in prima linea. In molti casi è stato effettuato un intervento rigoroso, mentre in alcuni casi semplicemente non c’era la possibilità perché gli agenti di polizia erano in servizio in prima linea. Ciò ha causato gravi, gravi conseguenze“, ha detto Pashinyan. Il Primo Ministro ha anche sottolineato i problemi nel sistema di mobilitazione militare, sottolineando che i cittadini arruolati in servizio attivo per integrare l’esercito regolare non sempre hanno la necessaria prontezza al combattimento. “Questo non significa in alcun modo che tutti i [richiamati] fossero nelle stesse condizioni. Abbiamo avuto persone che hanno combattuto eroicamente. In ogni caso, abbiamo anche dovuto affrontare alcuni problemi di abbandono che non siamo riusciti a risolvere. Quando l’intera risorsa coinvolta non era efficace abbiamo avuto problemi, molto spesso chi ha combattuto bene non aveva nessuno che le sostituisse“, ha detto, aggiungendo che c’erano militari che prestavano servizio in combattimento per un mese ininterrottamente senza turni di sostituzione .“Tutto questo ha creato seri problemi al punto che il nostro esercito, la leadership politica dell’Artsakh, ha stabilito chiaramente che era necessario fermare immediatamente la guerra, altrimenti le conseguenze sarebbero state molto peggiori. Questa è stata una decisione estremamente difficile e difficile. Ci ha fatto arrabbiare anche, ma eravamo in una situazione in cui non c’erano alternative” ha detto. Parlando del motivo per cui una tregua non è stata firmata alle stesse condizioni il 27 settembre – il giorno in cui è iniziata la guerra – il primo ministro ha detto che le condizioni erano le stesse allora. “Poteva essere adottata a condizione di cedere i 7 territori a voi e a noi noti. Non potevamo fare quel passo perché credevamo che l’esercito dell’Artsakh, il popolo armeno, sarebbe stato in grado di consentirci di imporre il cessate il fuoco piuttosto che per noi essere interessati a un cessate il fuoco, che, purtroppo, non è avvenuto. Non potevamo pensare che la resa dei territori fosse il modo giusto per ottenere un cessate il fuoco. Verrà posta una domanda, in quel caso perché abbiamo comunque deciso di fare quel passo, per un semplice motivo: dopo aver ascoltato i briefing dei militari ci è diventato chiaro che le conseguenze di una continuazione sarebbero state molto più gravi. Per quanto difficile possa essere, in questo momento tutto questo doveva semplicemente finire” ha detto.

(10 nov 20) MESSAGGIO DEL PRESIDENTE HARUTYUNYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan si è rivolto oggi alla nazione, presentando ciò che è servito come base per prendere la decisione di fermare la guerra. Ha ricordato che la mattina dell’8 novembre ha pubblicato una foto dalla piazza Stepanakert e ha dichiarato che è stato uno dei momenti più difficili della sua vita. “Perché l’ho annunciato senza aprire le parentesi? Perché il 7 novembre abbiamo perso completamente il controllo sulla città di Shushi. Oggi voglio annunciare che forse ho avuto la notte più difficile della mia vita, nel caso in cui ho vissuto molti giorni difficili perdendo molti amici nel 1992-1994, la cui ultima parola è stata nelle mie mani. Ma sono riuscito a trovare una forza, concentrarmi e prendere decisioni. Ma la decisione, che è stata presa ieri, non so quale valutazione darà la storia, ma abbiamo dovuto“, ha detto il presidente dell’Artsakh. Ha spiegato perché: “Durante le operazioni militari che sono durate 43 giorni abbiamo perso la regione di Fisuli, Jabrayil, Ghubatlu, Zangelan, principalmente la regione di Hadrut, una parte dalla regione di Martuni, la regione di Askeran e soprattutto Shushi. Le battaglie si stavano svolgendo alla periferia di Stepanakert, a 2-3 km di distanza. Se le operazioni militari fossero continuate a questo ritmo, avremmo perso l’intero Artsakh entro pochi giorni, avremmo molte più perdite”, ha detto il presidente. Ha detto che per diversi giorni sembrava che la parte armena fosse riuscita a difendersi dai droni, ma negli ultimi due giorni l’avversario ha applicato nuove tecnologie, nuovi droni e ha causato molti più danni alle truppe armene. “Sicuramente, non abbiamo combattuto solo contro l’Azerbaigian. Non solo il personale o l’equipaggiamento degli ufficiali turchi, ma anche i militari turchi, nonché i terroristi e i mercenari hanno partecipato alle operazioni militari”, ha detto. “Ma tutto è avanti. Artsakh, Armenia, il popolo armeno hanno vissuto molti giorni difficili nel corso della storia, ma sono riusciti ad andare avanti nel modo giusto prendendo decisioni intelligenti in futuro e registrando il successo. E chi ha detto che è tutto finito? Tutto è appena iniziato. Avremo l’opportunità di prendere una decisione più calma, ma per questo abbiamo bisogno innanzitutto di solidarietà in Armenia, nell’Artsakh e all’interno del popolo armeno. Abbiamo un sogno, una patria sognata, quindi dobbiamo mantenere la solidarietà e astenerci da fenomeni che non sono tipici del popolo armeno. Abbiamo l’opportunità di prendere decisioni civili, di tenere discussioni. Tutto sta ancora iniziando, non voglio aprire le parentesi, tutto, non siamo stati sconfitti, tutto è avanti, dovremmo pensare, ripensare e valutare, e ancora prendere decisioni“, ha detto il presidente di Artsakh.

(10 nov 20) ORE DRAMMATICHE IN ARMENIA – L’annuncio di un accordo che ha condizioni terribili per la repubblica di Artsakh ha determinato immediate proteste di piazza in Armenia. Decine di manifestanti hanno occupato il parlamento e la sede del Primo ministro (che secondo alcune voci, poi smentite, si trovava all’estero). Ferito nei tafferugli il presidente dell’Assemblea nazionale Ararat Mirzoyan portato in ospedale. Forze politiche (di opposizione) incontrano generali dell’Esercito. Vengono chieste le dimissioni di Pashinyan. Sull’accordo c’è il cappello della Russia che già sta schierando i soldati come forza di peace keeping. Difficilmente, a questo punto, l’Armenia potrà tirarsi indietro.

(9 nov 20) PASHINYAN ANNUNCIA LA FINE DELLA GUERRA – Il premier armeno annuncia di aver firmato una dichiarazione congiunta con Russia e Azerbaigian per la fine della guerra alle ore 1 locali (le 22 in Italia). Questo il messaggio del premier armeno: “Cari compatrioti, sorelle e fratelli, ho preso una decisione difficile, estremamente difficile per me personalmente e per tutti noi. Ho firmato una dichiarazione con i Presidenti di Russia e Azerbaigian sulla fine della guerra a partire dall’01: 00. Il testo della dichiarazione che è già stato pubblicato è estremamente doloroso per me personalmente e per il nostro popolo. Ho fatto quella discussione sulla base di un’analisi approfondita della situazione militare e delle valutazioni degli individui che meglio comprendevano quella situazione, anche sulla base della convinzione che nella situazione esistente questo fosse il miglior risultato POSSIBILE. Mi rivolgerò alla nazione nei prossimi giorni riguardo a tutto questo. Questa non è una vittoria, ma non c’è sconfitta fino a quando non ti consideri sconfitto. Non ci considereremo mai sconfitti e questo deve diventare il punto di partenza della nostra unità nazionale, era di rinascita. Dobbiamo analizzare gli anni della nostra indipendenza, pianificare il nostro futuro per non ripetere i nostri errori del passato. Mi inginocchio davanti a tutti i nostri martiri. Mi inginocchio davanti a tutti i nostri soldati, ufficiali, generali e volontari che hanno difeso e difeso la loro Patria sacrificando le loro vite. Hanno salvato gli armeni dell’Artsakh con il loro altruismo. Abbiamo lottato fino all’ultimo e vinceremo. Artsakh è in piedi. Lunga vita all’Armenia, lunga vita all’Artsakh ”.

(9 nov 20) CONFERENZA STAMPA SERALE – La consueta conferenza stampa serale non è stata tenuta dal portavoce del Comando difesa dell’Armenia, Hovhannisyan, indisposto, ma da quello dell’Artsakh Suren Sanumyan. Negli ultimi due-tre giorni gli azeri hanno concentrato tutte le loro forze su Shushi che gli armeni hanno difeso e stanno difendendo. Nella giornata odierna il nemico ha nuovamente tentato un attacco su Shushi ma è stato scoperto ed è stato sottoposto a fuoco di sbarramento. Le unità armene hanno migliorato le loro posizioni e catturato anche due soldati nemici. Le ostilità nel settore continuano e si potrà dare un risultato finale dei combattimenti solo alla fine degli stessi. Sanumyan ha ribadito che le operazioni richiedono spesso segretezza militare e pertanto è necessario seguire soltanto le informazioni ufficiali. Alcuni gruppi di sabotatori sono riusciti a infiltrarsi nella città e a scattare qualche foto con la bandiera salvo poi essere costretti alla fuga o eliminati.

(9 nov 20) AGGIORNAMENTI – Il premier armeno Pashinyan sui social ha informato che la battaglia di Shushi è ancora in corso. Risulta neutralizzato un attacco nemico nei pressi di Karin Tak (sotto Shushi) con molte perdite azere. Il nemico ha tentato affondi in direzione Martakert, Martuni e Taghavard ma senza successo. Nelle ore centrali della giornata risultano abbattuti altre tre droni azeri.

(9 nov 20) MESSAGGIO DEL PRESIDENTE – Il presidente della repubblica si è rivolto alla nazione con un messaggio nel quale rassicura sul controllo della situazione da parte delle forze di difesa. “Cari compatrioti, i combattimenti continuano in tutta repubblica. L’Esercito di Difesa e i volontari sono saldamente sul suolo patrio e combattono contro il nemico fino alla fine. La nostra lotta unita può cambiare la situazione, possiamo cacciare via il nemico dal nostro Artsakh perchè il risultato della guerra è determinato dalla forte volontà del popolo. Gli armeni possono ancora dimostrare questa volontà e questa determinazione. Ognuno di noi deve essere forte nelle sue posizioni e sarà garantito un risultato positivo. Io ci credo.”

(9 nov 20) QUARANTAQUATTRESIMO GIORNO DI GUERRA – Nella notte intense battaglie difensive nelle direzioni Sud-est, Sud e Sud-ovest della linea del fronte. Tra Shushi e Karin Tak ci sono stati violenti combattimenti contro gruppi azeri, a seguito dei quali questi ultimi, con enormi perdite, si sono ritirati. In mattinata Stepanakert nuovamente colpita da cluster bomb che hanno bersagliato il centro

(8 nov 20) SERVIZIO SICUREZZA NAZ. ARMENIA – Armen Abazyan, già vicedirettore, è stato nominato Direttore del Servizio di sicurezza nazionale dell’Armenia. Prende il posto di Mikayel Hambardzumyan che era stato nominato un mese fa.

(8 nov 20) QUARANTATREESINMO GIORNO DI GUERRA – Nella notte si è svolto il combattimento più feroce nelle vicinanze di Shushi e nel settore sud-orientale. Un gran numero di nemici, insieme a 4 carri armati, 20 altri veicoli corazzati, altri 11 veicoli 2 droni sono stati distrutti. Sempre durante la notte Stepanakert è statasistematico bersaglio di bombardamenti nemici. Ci sono stati otto attacchi missilistici a lungo raggio nei quartieri residenziali nelle infrastrutture della comunità. Secondo i dati preliminari, non ci sono morti denunciati. In mattinata abbattuti altri due droni

(7 nov 20) COMBATTIMENTI IN CORSO – Secondo il portavoce della difesa armena, Hovhannisyan sono in corso forti scontri nel nord e in direzione di Martuni. A sud di Shushi le unità di difesa dell’Artsakh hanno portato a termine con successo diverse operazioni

(7 nov 20) ANCORA RAZZI SU STEPANAKERT – La capitale dell’Artsakh dal pomeriggio è nuovamente colpita con lanciarazzi multipli Smerch e Grad

(7 nov 20) QUARANTADUESIMO GIORNO DI GUERRA – Le ostilità notturne sono continuate in tutte le direzioni del fronte. Intense battaglie si sono svolte nell’area di Shushi-Karin Tak. L’Esercito di Difesa dell’Artsakh ha respinto con successo più tentativi degli azeri, colpendo un gran numero di nemici. In mattinata situazione tattico-operativa in tutte le direzioni del fronte rimasta invariata. Le forze armate azere hanno continuato a bombardare insediamenti pacifici dell’Artsakh con razzi e colpi di artiglieria. La Difesa armena ha distrutto 2 veicoli militari e 4 droni a Sud e Sud-Est

(6 nov 20) QUARANTUNESIMO GIORNO DI GUERRA – Il nemico ha subito gravi perdite nell’area di Berdzor. Sono stati contrastati attacchi da parte di gruppi d’assalto nemici in tutte le direzioni operative, anche in direzione di Shushi. Le operazioni ostili continuano. Ma i gruppi incursori non riescono a raggiungerla. Da sud è quasi impossibile nella gola (ci riuscirono solo gli armeni con il comandante Pekor nel 1992!) da ovest la difesa armena fa buona guardia. Per tutta la notte purtroppo ancora bombe su Stepanakert e ShushiNella capitale colpita una casa, tre vittime civili

(5 nov 20) RESPINTI INCURSORI NEMICI -Le ostilità sono continuate tutto il giorno con tentativi delle forze azere di lanciare attacchi su più direzioni neutralizzati dalle forze di difesa. Nello specifico, piccoli gruppi di infiltrati sono stati osservati nelle vicinanze dei villaggi di Karin Tak (a sud di Shushi) e Lisagor (a sud ovest della città): sono stati eliminati dal fuoco di cecchini e da colpi di mortaio. Un certo numero di veicoli armati è stato osservato vicino Shushi ma distrutto da tiro di precisione.

(5 nov 20) HARUTYUNYAN A SHUSHI – Il presidente era oggi (o ieri, la notizia per ragioni di sicurezza è stata diffusa solo in mattinata) a Shushi dove ha partecipato a una riunione operativa

(5 nov 20) RESPINTI ASSALTI – Le forze azere hanno tentato un assalto (“futile” lo definisce il ministero della difesa armeno) in direzione sud ma sono state respinte abbandonando sul campo un IFV (veicolo di artiglieria), un camion e parecchi soldati morti. Altro tentativo nel settore est con bilancio presso che analogo.

(5 nov 20) QUARANTESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte tensione stabile in tutte le direzioni della linea del fronte. Le forze armate azere sono state particolarmente attive a est, sud-est e sud. Le unità dell’esercito di difesa dell’Artsakh hanno soppresso attacchi, causando perdite di uomini e armamenti. Le forze armate azere hanno tentato due attacchi al nord che sono stati respinti dalle Forze di difesa dell’Artsakh. Insediamenti pacifici hanno continuato a rimanere sotto il fuoco di razzi azeri. La Difesa controlla la situazione tattico-operativa lungo tutta la linea del fronte.

(4 nov 20) AGGIORNAMENTO GIORNATA – Durante l’intera giornata le forze armate azerbaigiane, rafforzate da gruppi terroristici, hanno lanciato tentativi di attacco in diverse direzioni, comprese le direzioni nord e nord-est. I tentativi di attacco sono stati effettuati con gruppi tattici plotone-battaglione, gruppi sovversivi separati con combattimenti che si sono svolti anche in direzione sud, lungo il fiume Vorotan. Un distaccamento nemico ha cercato di attaccare con diversi veicoli blindati, ha perso due o tre unità di veicoli blindati ed è stato respinto. L’Azerbaigian ha utilizzato anche l’aviazione e l’artiglieria su piccola scala.

(4 nov 20) 3 DRONI ABBATTUTI IN ARMENIA – Un drone azero è stato abbattuto nei cieli dell’Armenia, villaggio di Shatjrek nella regione di Gegharkunik intorno alle 20 locali (17 in Italia). Poco più tardi altri due sono stati abbattuti nella zona tra Mets Masrik (vicino Vardenis) e il passo Sotk (confine con l’Artsakh)

(4 nov 20) PESANTI BOMBARDAMENTI SU STEPANAKERT – Nel pomeriggio e in serata molti colpi di mortaio sulla città con sirena di allarme aereo spesso in funzione. Al momento si segnala un ferito

(4 nov 20) AGGIORNAMENTO – Un gruppo corazzato nemico in avanzamento con 5 carri armati e due veicoli da trasporto truppe è stato distrutto nell’area sud orientale di Berdzor. Battaglie in corso. Secondo fonte da confermare la strada Berdzor-Shushi è aperta al solo transito militare in quanto le forze di difesa stanno portando avanti operazioni per la ricerca di gruppi di infiltrati. Nel villaggio di Togh (regione di Hadrut), famoso per il festival de vino, un civile è stato decapitato dagli azeri.

(4 nov 20) TRENTANOVESIMO GIORNO DI GUERRA – Per tutta la notte la situazione è rimasta tesa in tutte le direzioni del fronte. Il nemico ha continuato a bombardare con sistemi di artiglieria e missili le posizioni di combattimento dell’Esercito di Difesa e gli insediamenti. Vittime tra la popolazione civile. Dopo mezzanotte, un gruppo sovversivo nemico ha tentato di prendere il sopravvento in direzione di Shushi, ma è stato respinto indietro e ha subito pesanti perdite. Sono in corso operazioni di accerchiamento ed eliminazione del gruppo nemico. Situazione sotto controllo

(3 nov 20) LOMBARDIA RICONOSCE L’ARTSAKH – La Regione Lombardia ha votato una mozione di riconoscimento della repubblica di Artsakh. Si tratta del primo riconoscimento di secondo livello in Italia.

(3 nov 20) ANCORA PESANTI BOMBARDAMENTI – Stepanakert e Shushi ancora colpite duramente in serata da razzi che hanno centrato abitazioni civili senza alcun obiettivo militare nei paraggi. Alcuni civili feriti. Colpito nella capitale l’ospedale pediatrico. tre missili su Shushi

(3 nov 20) INTENSI COMBATTIMENTI – Continuano intensi combattimenti nelle direzioni sud e sud-est dell’Artsakh. Il nemico subisce pesanti perdite di uomini. Distrutti due carri armati e un veicolo trasporto truppe intorno alle 14 (ora locale). Missili azeri sono caduti ancora una volta in territorio iraniano. Nel settore nord, direzione Karvachar, il nemico ha tentato una sortita nel primo pomeriggio (ora locale) con una trentina di uomini aiutandosi con fumogeni ma è stato respinto con ingenti perdite di uomini.

(3 nov 20) MINISTERO DIFESA RUSSO PREOCCUPATO – Il ministero si dice preoccupato per l’internazionalizzazione del conflitto e per il coinvolgimento di combattenti dal Medio Oriente e riferisce di aver ripetutamente invitato gli attori “esterni” (la Turchia, NdR) a utilizzare le proprie capacità per impedire il trasferimento di mercenari nella zona del conflitto.

(3 nov 20) AUTOCOLONNA AZERA ANNIENTATA – Nei pressi del villaggio di Taghavand (regione di Martuni) le forze di difesa dell’Artsakh hanno anninetato una colonna motorizzata azera. Questi veicoli, molti di fabbricazione israeliana (Plasan sanavate), appartenevano al 4 ° Corpo della Riserva dell’Esercito dell’Azerbaigian, 3 ° Battaglione della 651a Brigata di Fucilieri Motorizzati situata a Ghusar.

(3 nov 20) TRENTOTTESIMO GIORNO DI GUERRA – Nella notte unità dell’esercito di difesa dell’Artsakh hanno combattuto battaglie difensive nelle direzioni Est, Sud-Est e Sud. Le unità hanno eliminato veicoli, soldati e 1 carro armato. Per motivi tattici, le Forze di Difesa si sono ritirate da alcune sezioni in direzione Est. In mattinata, le unità dell’Esercito di Difesa hanno neutralizzato equipaggiamenti azeri e militari che stavano tentando di avanzare in direzione Sud costringendoli a ritirarsi nelle posizioni di partenza con perdite. Le unità hanno anche soppresso un’azione offensiva al Nord.

(2 nov 20) AGGIORNAMENTI – Il comando difesa armeno comunica che nella tarda serata del 1 novembre si sono svolte feroci battaglie nella parte nordoccidentale della linea del fronte Artsakh-Azerbaigian. La parte azera ha avviato un attacco che è stato respinto a seguito di aspri combattimenti. Il nemico è fuggito con pesanti perdite, è stato bloccato in una delle gole ed eliminato con un accurato fuoco di mortaio. Le forze azerbaigiane hanno avviato un altro attacco nella stessa direzione, respinto dall’esercito di difesa. Le suddivisioni dell’Esercito della Difesa inseguirono ed eliminarono il nemico in fuga.

(2 nov 20) HARUTYUNYAN IN VIDEO E FOTO – Il video di un discorso ai veterani volontari e una foto con un giornalista smentiscono voci apparse sui media azeri relativi alla morte del presidente dell’Artsakh il cui convoglio sarebbe stato colpito da un drone azero

(2 nov 20) TRENTASETTESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte ostilità di varia intensità lungo la linea del fronte. Colonne nemiche in fase di schieramento in determinati settori sono state rilevate e distrutte dalle unità dell’Artsakh. Il nemico ha anche bombardato gli insediamenti civili con missili e artiglieria. Nella direzione SE il nemico ha tentato di portare gli armamenti più vicino al fronte di battaglia. Le contromisure prese dalle unità di difesa dell’Artsakh hanno portato alla distruzione di un carro armato nemico, mentre altri veicoli nemici sono stati costretti ad arretrare. Attualmente la situazione è sotto il controllo della unità difensive.

(1 nov 20) TRENTASEIESIMO GIORNO DI GUERRA – Combattimenti notturni, senza sosta, sono continuati nelle direzioni Sud-ovest, sud-est e nord. Gli azeri hanno continuato a prendere di mira insediamenti pacifici, lanciando attacchi alle città di Martuni, Shushi e al villaggio di Karin Tak. Si segnalano purtroppo molti danni a causa degli intensi colpi di Smerch e Grad. Le forze di Difesa dell’Artsakh hanno soppresso un attacco alla sezione Avetaranots-Sghnakh. Al mattino le forze armate azere hanno ripreso le operazioni offensive continuando a bombardare gli insediamenti pacifici. L’esercito di difesa dell’Artsakh mantiene il pieno controllo lungo l’intera linea del fronte, sferrando colpi mirati alle posizioni militari azere. Giunta la notizia che è stato catturato un altro mercenario siriano.

(31 ott 20) SUBITO VIOLATO ACCORDO DI GINEVRA – A pochissime ore dal recente accordo di Ginevra che tra l’altro invitava le parti a non colpire obiettivi civili, questa mattina intorno alle ore 7 (ora locale) è stato colpito il mercato centrale di Stepanakert. I bombardamenti sono proseguiti nel corso della giornata sulla capitale e nelle altre città dell’Artsakh. Un civile morto nel villaggio di Herher.

(31 ott 20) TRENTACINQUESIMO GIORNO DI GUERRA – L’esercito di difesa ha condotto nella notte battaglie difensive con successo nelle direzioni Nord-est e sud-sud-ovest. Un carro armato, un veicolo da combattimento di fanteria e 5 droni azeri sono stati colpiti dalle unità dell’esercito. Al mattino, le ostilità sono riprese nelle stesse direzioni. Il nemico continua a bombardare insediamenti civili nonostante l’ultimo accordo di Ginevra e utilizza armi proibite dalle convenzioni internazionali (da ultimo al fosforo bianco impiegato sopra le foreste)

(30 ott 20) COMUNICATO GRUPPO DI MINSK DELL’OSCE – Ginevra, 30 ottobre 2020 – I copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE (Igor Popov della Federazione Russa, Stephane Visconti della Francia e Andrew Schofer degli Stati Uniti d’America) hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione: “I Copresidenti si sono incontrati separatamente e insieme al Ministro degli esteri armeno Zohrab Mnatsakanyan e al Ministro degli esteri azero Jeyhun Bayramov a Ginevra il 30 ottobre. Il Rappresentante personale del Presidente in carica dell’OSCE (PRCiO) Andrzej Kasprzyk ha partecipato alle riunioni. Hanno inoltre tenuto consultazioni con l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati Filippo Grandi e il presidente del CICR [Comitato Croce Rossa Internazionale, NdT] Peter Maurer. I copresidenti hanno nuovamente invitato le parti ad attuare pienamente i loro impegni, compresa l’istituzione immediata di un cessate il fuoco umanitario, in conformità con la dichiarazione congiunta di Mosca del 10 ottobre, che le parti hanno riaffermato a Parigi il 17 ottobre ea Washington il 25 ottobre. Fatta salva l’attuazione del cessate il fuoco o altri impegni, le parti hanno convenuto di adottare una serie di misure con urgenza, tra cui: – Le parti non prenderanno di mira deliberatamente popolazioni civili o oggetti non militari in conformità con il diritto internazionale umanitario; – Le parti si impegneranno attivamente nell’attuazione del recupero e dello scambio dei resti sul campo di battaglia fornendo al CICR e alla PRCiO le necessarie garanzie di sicurezza per facilitarne il compito; – Le parti consegneranno all’ICRC e alla PRCiO, entro una settimana, un elenco dei prigionieri di guerra attualmente detenuti allo scopo di fornire l’accesso e l’eventuale scambio; – Le parti forniranno per iscritto commenti e domande relative ai possibili meccanismi di verifica del cessate il fuoco in conformità con il punto 2 della dichiarazione congiunta del 10 ottobre. – Le parti si sono impegnate in uno scambio di opinioni aperto e sostanziale volto a chiarire le loro posizioni negoziali sugli elementi centrali di una soluzione globale, conformemente al punto 3 della dichiarazione congiunta del 10 ottobre. I copresidenti continueranno a lavorare intensamente con le parti per trovare una soluzione pacifica del conflitto.”

(30 ott 20) A GINEVRA INCONTRO MINISTRI ESTERI – L’incontro del ministro degli Esteri armeno Zohrab Mnatsakanyan con il ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov è iniziato a Ginevra. Oggi Mnatsakanyan ha anche incontrato i copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE e il Rappresentante personale del Presidente in carica dell’OSCE. L’incontro con Bayramov era originariamente previsto per il 29 ottobre ma è stato ritardato.

(30 ott 20) AGGIORNAMENTI – Un gruppo di truppe nemiche “modernamente armate” ha tentato di attaccare in direzione di Shushi durante la notte. Il nemico ha subito 100-200 vittime. L’Esercito dell’Artsakh ha inflitto al nemico pesanti perdite, sia di manodopera che di equipaggiamento militare. L’artiglieria ha lavorato in modo molto efficace per tutta la notte. Questa mattina gli azeri hanno lanciato un attacco nella direzione nord prima del solito, ma è stato respinto, lasciando dozzine di cadaveri sul campo di battaglia. Violenti combattimenti sono in corso nel fronte sud. Da registrare infine la morte dell’84enne Misha Melkumyan, un civile catturato dall’Azerbaijan.

(30 ott 20) TRANTAQUATTRESIMO GIORNO DI GUERRA – Operazioni di ricognizione e combattimento a fuoco sono state condotte nella notte verso le posizioni dispiegate dagli azeri con una grande quantità di munizioni nemiche e manodopera distrutta. Un grande deposito di munizioni e armi, stoccate in zona occupata dell’Artsakh, è stato fatto saltare. Il nemico ha tentato di lanciare un nuovo attacco in direzione SE contrastato dalle unità dell’esercito di difesa. Il nemico ha fatto anche un inutile tentativo nella parte N della linea del fronte, subendo pesanti perdite anche qui. Le forze azere hanno continuato a bombardare le città dell’Artsakh. Sono in corso operazioni di “ricerca e distruzione” contro i gruppi ostili.

(29 ott 20) APPELLO DEL PRESIDENTE PER SHUSHI – “L’Azerbaijan, sostenuto dalla Turchia e reclutando terroristi stranieri, perseguendo la pulizia etnica degli armeni di Artsakh, ha dispiegato ingenti risorse militari per attaccare Shushi, la seconda città più grande del Karabakh, epitome di vittorie. Chiedo a tutti di unirsi e difendere il nostro stato e la nostra dignità.”

(29 ott 20) CONSEGNA CORPI ARMENI CADUTI – Con la mediazione della Russia e con la partecipazione della squadra sul campo del Gruppo Minsk Osce e della Comitato della >Croce Rossa Internazionale, i corpi di 29 militari armeni sono stati consegnati alla parte armena. Con gli sforzi della CRI un civile è stato rimpatriato in Armenia.

(29 ott 20) TRENTATREESIMO GIORNO DI GUERRA – Intensi bombardamenti nella notte e dall’alba su Stepanakert, Shushi e altri insediamenti con lanciarazzi Smerch. Numerose battaglie lungo la linea del fronte. Riferite gravi perdite di armamento del nemico. Abbattuto altro drone Bayraktar. Il Comando difesa armeno invita i cittadini azerbaigiani che risiedono nei pressi di installazioni militari a lasciare le proprie case al fine di evitare perdite civili

(28 ott 20) SOLDATI ARMENI CADUTI – Il numero dei caduti in battaglia è salito a 1068. Il comando armeno ha smentito la dichiarazione di Aliyev secondo il quale i morti armeni sarebbero 5000 mentre i caduti azeri sarebbero di meno; probabilmente sta preparando la popolazione azera alla notizia che alcune migliaia di soldati azeri non ritornano a casa

(28 ott 20) COLPITE STEPANAKERT E SHUSHI – Shushi è stata bombardata da Smerch MLRS. Il servizio statale per le situazioni di emergenza dell’Artsakh riferisce di un civile ucciso e due feriti. Le forze armate azere hanno preso di mira infrastrutture civili a Stepanakert e Shushi colpendo deliberatamente un ospedale per la maternità nella capitale e un centro sanitario a Shushi attraverso attacchi aerei.

(28 ott 20) TRENTADUESIMO GIORNO DI GUERRA – La situazione di tensione è rimasta invariata nella zona di conflitto durante la notte. Martuni e la subregione superiore di Askeran erano sotto bombardamenti azeri. Ora continuano gli scontri locali in alcune direzioni. Neutralizzazioni di gruppi sovversivi azeri sono in corso.

(27 ott 20) COLPI CONTRO ARMENIA – Da questa mattina le forze armate dell’Azerbaigian, oltre alle continuate violazioni del (presunto) cessate il fuoco, hanno cominciato a prendere di mira, con colpi di artiglieria e razzi, postazioni di guardia della repubblica di Armenia. I gravi attacchi avvengono nell’estremo sud vicino al confine con l’Iran. Riferiti feriti. Il governo armeno ha annunciato una risposta militare.

(27 ott 20) TRENTUNESIMO GIORNO DI GUERRA – La situazione tesa relativamente stabile è rimasta invariata durante la notte. I combattimenti con l’artiglieria sono continuati in alcune zone. L’Azerbaigian ha utilizzato droni; alcuni di loro sono stati colpiti dalle unità di difesa aerea dell’Esercito di difesa dell’Artsakh.Martakert, Martuni e alcune parti della regione di Asketan sono sotto tiro nemico. Il presidente dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, ha firmato un decreto che solleva il generale Jalal Haroutyunyan dalla carica di Comandante dell’Esercito della Difesa dell’Artsakh a causa di lesioni che ha avuto in una posizione militare. Il generale Michael Arzoumanyan, suo vice, è stato nominato Comandante dell’Esercito nonché ministro della DifesA

(26 ot 20) RITIRO CADUTI NON INIZIATO – Il ritiro dei corpi lasciati nella zona di conflitto non è ancora iniziato. Lo riferisce la portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa in Armenia Zara Amatuni. “La Croce Rossa avvierà le sue operazioni in caso di accordo bilaterale. Sono state prese in considerazione varie opzioni, ma le operazioni principali non sono state avviate.”

(26 ott 20) CONTINUANO LE VIOLAZIONI AZERE – A seguito del bombardamento del villaggio Avetaranots della regione di Martuni, il 37enne Gevorg Hambardzumyan è stato ucciso, Henrikh Adamyan e Andrey Hambardzumyan sono rimasti feriti. Razzi anche su altri insediamentiLe forze azere usano lancia razzi Smerch MLRS in direzione del villaggio Zardarashen di Martuni di Artsakh. Il presidente Aliyev ha twittato la conquista di alcuni insediamenti proprio mentre era in vigore il regime di cessate-il-fuoco

(26 ott 20) TRENTESIMO GIORNO DI GUERRA – Dopo aver raggiunto un accordo negli Stati Uniti su un cessate il fuoco umanitario, che sarebbe dovuto entrare in vigore il 26 ottobre alle 08:00 (ora locale) il ministero della difesa azerbaigiano si è affrettato ad accusare la parte armena di violare il cessate il fuoco prima che entrasse ufficialmente in vigore. La parte azera ha poi cancellato il post su Twitter. Il ministero della Difesa dell’Artsakh afferma che l’esercito di difesa sta seguendo rigorosamente gli accordi raggiunti e le accuse del nemico non hanno nulla a che fare con la realtà ma sono state fatte nel contesto della preparazione del terreno per le sue ulteriori provocazioni. Violando gravemente l’accordo di cessate il fuoco raggiunto negli Stati Uniti, a partire dalle 8,45 di oggi le forze armate azere hanno aperto il fuoco di artiglieria sulle posizioni dell’Esercito di difesa dell’Artsakh in direzione nord-est. La violazione del cessate il fuoco è stata registrata intorno alle 9.10.La parte azera ha preso di mira le posizioni situate in direzione sud-est, sparando cinque proiettili di artiglieria in quella direzione. Il premier armeno Pashinyan ha dichiarato che la parte armena continua ad aderire strettamente al cessate il fuoco.

(25 ott 20) COMUNICATO STAMPA GRUPPO DI MINSK – Washington D.C., 25 ottobre 2020 – I copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE (Igor Popov della Federazione Russa, Stephane Visconti della Francia e Andrew Schofer degli Stati Uniti d’America) hanno rilasciato oggi la seguente dichiarazione: “I copresidenti si sono incontrati a Washington D.C. il 24 ottobre con il ministro degli Esteri armeno Zohrab Mnatsakanyan e il ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov, e hanno anche partecipato a una riunione congiunta con i ministri degli Esteri e il viceministro degli Esteri degli Stati Uniti Stephen Biegun. Alle riunioni ha partecipato anche il Rappresentante personale del Presidente in carica dell’OSCE, Andrzej Kasprzyk. I copresidenti hanno esortato le parti a prendere provvedimenti immediati per attuare tutti gli aspetti della dichiarazione congiunta di Mosca del 10 ottobre in conformità con i loro impegni, rilevando che avevano riaffermato questi impegni con Parigi il 18 ottobre. I copresidenti hanno inoltre ricordato alle parti di la dichiarazione congiunta del 1 ottobre 2020 del presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump, del presidente francese Emmanuel Macron e del presidente russo Vladimir Putin, nonché la dichiarazione congiunta del 5 ottobre del Segretario di Stato Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America Michael R Pompeo, Ministro per l’Europa e gli Affari Esteri della Francia Jean-Yves Le Drian, e il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov, invitando le parti a cessare immediatamente le ostilità e a riprendere negoziati sostanziali per risolvere il conflitto del Nagorno-Karabakh sotto gli auspici dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE. Durante le loro intense discussioni, i copresidenti e i ministri degli Esteri hanno discusso l’attuazione di un cessate il fuoco umanitario immediato, i possibili parametri per il monitoraggio del cessate il fuoco e l’avvio della discussione degli elementi sostanziali fondamentali di una soluzione globale, in conformità con la dichiarazione congiunta del 10 ottobre. I copresidenti e i ministri degli Esteri hanno convenuto di incontrarsi nuovamente a Ginevra il 29 ottobre per discutere, raggiungere un accordo e iniziare l’attuazione, secondo una tempistica da concordare, di tutte le misure necessarie per raggiungere una soluzione pacifica del Nagorno- Conflitto del Karabakh in conformità con i principi di base accettati dai leader di Azerbaigian e Armenia.”

(25 ott 20) ANNUNCIATA TREGUA – Alle 21 ora italiana il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Michael Pompeo, ha twittato il seguente annuncio:‪ “Oggi gli USA hanno facilitato un’intensa negoziazione con i ministri degli Esteri di Armenia, Azerbaigian e i copresidenti del gruppo di Minsk dell’Osce per avvicinarsi a una risoluzione pacifica del conflitto. I ministri Mnatsakanyan e Bayramov si sono impegnati ad attuare e rispettare il cessate il fuoco a mezzanotte.‬” La tregua entrerà in vigore alle ore 08:00 locali di domani 26 ottobre

(25 ott 20) AGGIORNAMENTI – Nel primo pomeriggio nuovo allarme aereo su Stepanakert, riferite almeno due esplosioni. Il presidente Harutyunyan si è recato in visita nella parte meridionale del Paese per un briefing militare in zona.

(25 ott 20) VENTINOVESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte la situazione di tensione è rimasta invariata nella zona di conflitto. Gli azeri hanno bombardato i villaggi di Karmir Shuka, Taghavard, Gishi, Spitakashen (regione di Martuni) e Avetaranots (regione di Askeran) Continuano gli scontri su tutto il fronte. In mattinata, scontri locali in tutte le direzioni del fronte. Le unità di difesa continuano le operazioni per trovare e distruggere i gruppi di diversione di ricognizione nemici.

(24 ott 20) PERDITE AZERE – Il bilancio delle vittime dell’esercito azero è salito a 6614 dall’inizio degli attacchi contro l’Artsakh, hanno detto le autorità armene. Secondo le informazioni aggiornate sulle perdite, l’esercito azero ha perso un totale di 217 droni, 16 elicotteri, 24 aerei da guerra, 600 attrezzature corazzate e 4 lanciarazzi TOS. Solo nell’ultimo giorno l’esercito azero ha perso 11 droni, 12 mezzi corazzati e 75 soldati. Sono invece 963 i militari armeni caduti in battaglia

(24 ott 20) VENTOTTESIMO GIORNO DI GUERRA – Situazione tesa per tutta la notte con anche bombardamenti su insediamenti inclusa Stepanakert. In mattinata combattimenti diffusi su tutta la linea di contatto. Tentativi di penetrazione nemica respinti con perdite azere. Martuni ancora colpita diverse volte da bombe e razzi azeri ma non si lamentano vittime o distruzioni importanti. Secondo fonti terze la Turchia avrebbe inviato 1200 incursori specialisti in Artsakh dal momento che le truppe azere non sono in grado di combattere fra le montagne

(23 ott 20) AGGIORNAMENTO – Intorno alle 14:20 (ora locale), l’Azerbaigian ha bombardato – da un sistema lanciamissili Grad – il territorio della comunità di Karegah della regione di Kashatagh a poca distanza da Berdzor, poi la sezione stradale Karegah-Berdzor. Non ci sono strutture militari in quest’area. A parte i danni materiali, non ci sono vittime tra la popolazione civile – * Dal primo pomeriggio (intorno alle 15 ora locale) Martakert è oggetto di bombardamento anche con aviazione. Non abbiamo al momento ulteriori notizie – * Il presidente della repubblica Harutyunyan ha inviato una lettera aperta al presidente russo Putin nella quale ricorda i profondi legami fra i due popoli e chiede “di compiere tutti gli sforzi possibili per fermare la guerra nella zona di conflitto azerbaigiano-Karabakho e riprendere i processi politici” * Il numero di militari armeni caduti in battaglia ha toccato quota 927; secondo fonti armene, gli azeri morti superano le seimila unità

(23 ott 20) HRW CONDANNA L’AZERBAIGIAN – Human Rights Watch conferma ufficialmente e condanna l’uso da parte azera di bombe a grappolo (cluster bomb) vietate dalle convenzioni internazionali.

(23 ott 20) VENTISETTESIMO GIORNO DI GUERRA – Battaglie locali continuano in tutte le direzioni, l’esercito di difesa del Karabakh scopre ed elimina i gruppi di sabotaggio. Le forze azere hanno preso di mira Askeran in serata, bombardato Martuni a mezzanotte. Nella mattinata si registrano insistenti battaglie nella direzione orientale del Nagorno Karabakh. Le forze armate di difesa dell’Artsakh respingono i gruppi sovversivi avversari.

(22 ott 20) HARUTYUNYAN IN PRIMA LINEA – Il presidente dell’Artsakh si è recato in visita a una postazione lungo la linea di contatto e ha postato un messaggio di incoraggiamento alla popolazione: “Sono appena tornato dalla prima linea. L’impegno e la determinazione dei nostri coraggiosi uomini in uniforme non sono esclusi. Hanno rinunciato alla sicurezza personale in difesa della nostra patria, della libertà dei nostri cittadini. E invito tutti a prendere le armi e forgiare la vittoria in questa guerra che ci è stata imposta.”

(22 ott 20) VENTISEIESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte la situazione nella zona di conflitto Artsakh-Azerbaigian è stata relativamente stabile ma tesa. Nei settori separati sono proseguiti i combattimenti di artiglieria, come riporta l’esercito di difesa dell’Artsakh. Al momento sono in corso combattimenti di rilevanza locale in tutte le direzioni del fronte. Oltre ai combattimenti locali, nella direzione centrale il nemico ha effettuato tentativi di penetrazione di sabotaggio che sono stati prevenuti con successo dalle unità dell’Esercito di Difesa. Il Comando difesa dell’Armenia comunica che l’annuncio della parte azera sul presunto lancio di missili balistici in direzione di Gabala e Kurdamir da parte dell’Armenia è una sciocchezza assoluta e una cinica menzogna. Nessun missile è stato lanciato dal territorio della Repubblica di Armenia in direzione dell’Azerbaigian.

(21 ott 20) SALA DI EMERGENZA IN ARMENIA – Il presidente Harutyunyan ha informato che a Yerevan è stata creata una sala di emergenza per coordinare con i governatori regionali la sistemazione delle famiglie che per la guerra sono state costrette ad abbandonare temporaneamente l’Artsakh

(21 ott 20) VENTICINQUESIMO GIORNO DI GUERRA – Oggi, intorno alle 8:30 (ora locale, 6:30 in Italia) le unità di difesa aerea dell’Artsakh hanno abbattuto un jet militare azero in direzione sud. La situazione è relativamente stabile, sempre tesa. L’Azerbaigian continua a prendere di mira gli insediamenti pacifici in Artsakh. Martakert e suoi villaggi vicini sono stati nuovamente colpiti dagli avversari all’alba usando l’aviazione.

(20 ott 20) OFFENSIVA AZERA A NORD – Riferito un attacco azero con 700/800 uomini a nord per conquistare una posizione armena. Attacco respinto, nemico in ritirata con circa 300 cadaveri rimasti sul campo

(20 ott 20) AGGIORNAMENTO – “Le operazioni militari continuano sulla linea di contatto tra l’Artsakh e l’Azerbaigian, la situazione è tesa“, così riferisce S in una conferenza stampa un portavoce del Ministero della Difesa dell’Armenia Artsrun Hovhannisyan. ”Oggi di prima mattina le forze armate azere hanno nuovamente lanciato offensive sia nel nord che nel sud. Scontri particolarmente violenti si sono verificati nel sud. Durante quegli scontri le nostre forze hanno fermato con successo una serie di attacchi e li hanno respinti nelle loro posizioni iniziali. In questo momento la situazione rimane tesa, le operazioni militari continuano, ma non così intensamente come durante il giorno “, ha aggiunto Hovhannisyan.

(20 ott 20) VENTIQUATTRESIMO GIORNO DI GUERRA – Situazione stazionaria nella notte con scambi di artiglieria sia nel settore nord che al sud. Dalla mattina violenti combattimenti nella parte meridionale dove gli azeri tentano di avanzare ma vengono respinti. Nel nord gli azeri usano artiglieria e aviazione. Secondo fonti siriane <(pro opposizione, SOHR) solo nelle ultime 48 ore sarebbero stati uccisi 27 mercenari siriani

(19 ott 20) MINISTRI ESTERI IN USA – I ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian saranno venerdì negli Stati Uniti per un colloquio – separato – con il Segretario di Stato Pompeo

(19 ott 20) INCONTRO A MOSCA? – Circolano voci di un possibile incontro a Mosca tra il Premier Pashinyan e il presidente azero Aliyev il quale ha dichiarato che “siamo sempre pronti a incontrarci a Mosca e in qualsiasi altro luogo per porre fine allo scontro e trovare soluzioni per una soluzione“. Dal canto suo Pashinyan ha dichiarato che è pronto a recarsi a Mosca e a un compromesso ma lo status del Nagorno Karabakh è un punto di partenza. “Il diritto all’autodeterminazione del Nagorno-Karabakh, cioè lo status del Nagorno-Karabakh, ha per noi un ruolo strategicamente importante“.

(19 ott 20) MORTI PER LA GUERRA – Il ministero della Difesa dell’Armenia ha comunicato che il numero delle vittime armene militari ha raggiunto quota 729. Secondo il ministero gli azeri hanno perso 6259 uomini. Baku continua a non fornire alcuna lista dei suoi caduti e mantiene la popolazione all’oscuro

(19 ott 20) CONSIGLIO SICUREZZA STRAORDINARIO – Convocata una sessione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell’Armenia. Oltre ai membri del Consiglio di sicurezza erano presenti il presidente Armen Sarkissian, il Catholicos Karekin II, il capo della fazione parlamentare “Mio passo” Lilit Makunts, il capo del partito “Armenia luminosa” Edmon Marukyan, il presidente del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale sugli esteri Relazioni Ruben Rubinyan, il presidente del Comitato permanente per la difesa e la sicurezza dell’Assemblea nazionale Andranik Kocharyan, il rappresentante della fazione “Armenia prospera”, il deputato Arman Abovyan. Discusse contro misure all’attacco azero.

(19 ott 20) VENTITREESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte la situazione è rimasta tesa nella zona di conflitto. In alcune zone sono proseguiti i combattimenti di artiglieria. Al mattino le forze armate azere hanno ripreso i bombardamenti di artiglieria a nord e sud. L’Esercito di Difesa continua a controllare la situazione operativa. Segnalato un arretramento di qualche chilometro (presumibilmente a sud) dei nemici grazie all’azione di contrattacco armena.

(18 ott 20) AGGIORNAMENTO SU TREGUA – “Si è cercato di raggiungere un accordo per ritirare i soldati feriti dal campo di battaglia, attraverso la mediazione della Croce Rossa Internazionale, accordo che è stato respinto da Baku. La ragione apparente era l’offensiva già pianificata dell’Azerbaigian” (Fonte ministero della Difesa dell’Armenia). Nel tardo pomeriggio abbattuti due droni azeri

(18 ott 20) VENTIDUESIMO GIORNO DI GUERRA – Questa volta la tregua, contrariamente alle prime notizie diramate, ha retto solo quattro minuti. Ancora una volta, violando il cessate il fuoco umanitario, il nemico ha sparato proiettili di artiglieria in direzione nord dalle 00:04 alle 02:45, e ha lanciato razzi in direzione sud dalle 02:20 alle 02:45.Alle 07:20 dopo un fuoco di artiglieria attivo, il nemico ha lanciato un attacco in direzione sud al fine di occupare posizioni favorevoli. Ci sono vittime e feriti da entrambe le parti. Le unità dell’Esercito di Difesa hanno distrutto 4 carri armati d’assalto nemici in direzione sud. Nel fianco meridionale della zona di conflitto il nemico sta impiegando un gran numero di droni e sistemi di artiglieria.

(17 ott 20) AGGIORNAMENTO – Al momento la situazione sembra calma su tutta la linea di contatto. La tregua umanitaria è in vigore da 45 minuti. Il portavoce del presidente dell’Artsakh, Vahram Poghosyan, ha dichiarato che se l’Azerbaigian osserva il cessate il fuoco umanitario, l’Esercito di difesa dell’Artsakh è pronto a fornire un corridoio umanitario alle truppe azerbaigiane assediate,

(17 ott 20) CONCORDATA TREGUA UMANITARIA – Armenia e Azerbaijan hanno concordato una tregua umanitaria a partire dal 18 ottobre, alle ore 00:00 (ora locale). Questa decisione è stata presa in seguito alla dichiarazione del 1° ottobre dei presidenti dei paesi co-presindenti del Gruppo di Minsk dwll’Oace (Francia, Russia e USA), alla dichiarazione del 5 ottobre dei copresidenti e in linea con la dichiarazione del 10ottobre di Mosca.

(17 ott 20) VENTUNESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte, la situazione nella zona di conflitto è stata relativamente stabile ma tesa. Situazione tattico-operativa immutata. Nella tarda serata di ieri violenti bombardamenti su Stepanakert e altre località. All’alba, le forze azere hanno nuovamente violato il cessate il fuoco umanitario riprendendo i bombardamenti su insediamenti pacifici. Abbattuti tre droni azeri sul cielo dell’Armenia e uno sopra l’Artsakh

(16 ott 20) CADUTI ARMENI – Il numero di soldati armeni che hanno perso la vita è arrivato a 633. Lo comunica il ministero della difesa aggiornando con ulteriori 29 caduti la lista. Baku, come noto, non ha ancora fornito alcun dato sui soldati (e mercenari) persi in battaglia

(16 ott 20) TRUPPE AZERE LUNGO IL CONFINE IRANIANO – L’Armenia e l’Artsakh denunciano ancora un volta che le forze armate azere si ammassano con uomini e armamenti a stretto ridosso del confine con l’Iran facendosi quindi scudo con esso. La parte armena ha ammonito che se la situazione non verrà modificata ogni conseguenza ricadrà unicamente sul nemico. In parole povere, l’esercito di difesa bombarderà il nemico con il rischio che alcuni proiettili o missili finiscano in territorio iraniano

(16 ott 20) VENTESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte situazione relativamente tesa osservata nella zona di conflitto. I combattimenti di artiglieria sono continuati in alcune aree. Al mattino, le forze armate azere hanno ripreso l’offensiva in direzione nord, violando la tregua umanitaria. Il numero delle vittime civili in Artsakh ha raggiunto quota 34 oltre ai due prigionieri di guerra giustiziati in piazza dagli azeri

(15 ott 20) AGGIORNAMENTO – Abbattuto un altro Su-25 dalla contraerea armena, non è stata precisata la località. Dal primo pomeriggio ripresi colpi di missile su Stepanakert dopo due giorni di relativa calma. Su un canale Telegram azero circola video che riprende l’esecuzione di due prigionieri di guerra armeni. La Turchia ha negato il proprio spazio aereo a un cargo Qatar Airways proveniente da Los Angeles con aiuti umanitari per la popolazione dell’Artsakh: l’aereo al momento non ha potuto raggiungere Yerevan

(15 ott 20) DICIANNOVESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte la tensione relativamente stabile è rimasta invariata nella zona di conflitto. Al mattino, le forze armate azere hanno ripreso il fuoco di artiglieria attivo nelle direzioni nord e sud-est. Le Unità dell’Esercito di Difesa continuano a controllare la situazione operativa. Notte tranquilla a Stepanakert

(14 ott 20) ANCORA BOMBARDAMENTI SU CIVILI – Continuano le violazioni azere del cessate il fuoco e la popolazione civile specie nelle regioni di Martakert, Martuni e Hadrut è bersagliata. Un tecnico della società elettrica che stava lavorando a Martakert è stato ucciso dai colpi azeri. A oggi sono 32 le vitme civili accertate dall’Ombudsman dell’Artsakh

(14 ott 20) OSSERVATORI MILITARI RUSSI – Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che osservatori militari russi dovrebbero essere schierati nella zona di conflitto del Nagorno Karabakh al fine di garantire il cessate il fuoco. Lavrov ha sottolineato che la decisione finale sul potenziale dispiegamento spetta alle parti del conflitto. Lavrov ha detto di essere stato in contatto sulla questione con le sue controparti armena e azera e che anche il ministro della Difesa russo Sergey Shoygu ha contattato le sue controparti a Yerevan e Baku. Secondo Lavrov è possibile arrivare a una soluzione politica al conflitto del Nagorno Karabakh, ma ciò richiede il mantenimento degli accordi sul campo.

(14 ott 20) ATTACCO AZERO IN TERRITORIO ARMENIA – Il ministero difesa dell’Armenia ha rilasciato il seguente comunicato: “Il 14 ottobre le forze armate azere hanno preso di mira l’equipaggiamento militare in allerta combattimento nel territorio della Repubblica di Armenia adiacente al confine con Karvachar. L’attacco è stato condotto sulla base del mero presupposto che l’attrezzatura in questione avrebbe dovuto colpire gli insediamenti civili dell’Azerbaigian. Non c’è dubbio che questa affermazione sia priva di qualsiasi fondamento. In realtà, la leadership politico-militare di quel paese si avvale del diritto di prendere di mira l’equipaggiamento militare in servizio di combattimento nel territorio dell’Armenia solo per pura supposizione. Ribadendo ancora una volta che finora non un singolo missile, proiettile o proiettile è stato sparato in direzione dell’Azerbaigian, allo stesso tempo affermiamo che all’interno della stessa logica le Forze armate armene d’ora in poi si riservano il diritto di prendere di mira qualsiasi installazione militare e movimento di combattimento nel territorio dell’Azerbaigian. L’intera responsabilità per modificare la zona e la logica delle operazioni militari ricade sulla leadership politico-militare dell’Azerbaigian. Fortunatamente non vengono segnalati morti o feriti“.

(14 ott 20) ABBATTUTO SU-25 AZERO – L’Azerbaigian ha utilizzato l’Air Force questa mattina nella direzione nord-orientale. Le unità di difesa aerea dell’Esercito di difesa dell’Artsakh hanno abbattuto un jet d’attacco Azerbaigiano Su-25.

(14 ott 20) DICIOTTESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte la tensione relativamente stabile nella zona di conflitto è rimasta invariata. In mattinata, le forze armate azere hanno ripreso i bombardamenti di artiglieria nelle direzioni meridionale, settentrionale, nord-orientale e orientale, violando la tregua. A metà mattina gli azeri hanno attaccato un equipaggiamento militare nel territorio della repubblica di Armenia vicino al confine con la regione di Karvachar in Artsakh: duro comunicato del comando armeno

(13 ot 20) HARUTYUNYAN AD ASKERAN – Il presidente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) Arayik Haroutyunyan ha pubblicato sulla sua pagina Facebook quanto segue: “Cari compatrioti, oggi ho visitato il centro della regione di Askeran e ho discusso con l’amministrazione della regione della partecipazione di miliziani alla guerra. Il capo dell’amministrazione ha riferito che le persone hanno un alto senso di responsabilità e che i distacchi volontari si stanno formando adeguatamente”.

(13 ott 20) CATTEDRALE DI SHUSHI – L’Arcivescovo Pargev Martirosyan ha visitato oggi la Cattedrale del Santo Salvatore Ghazanchetsots a Shushi (la cattedrale è stata bombardata pochi giorni fa) e ha recitato una preghiera per la pace, la vittoria e l’unità in Armenia e Artsakh .

(13 ott 20) CONFERENZA STAMPA – Il portavoce del ministero della Difesa dell’Armenia, Artsrun Hovhannisyan, ha dichiarato in conferenza stampa che nella prima mattinata di oggi le forze armate azere hanno lanciato un’offensiva su larga scala lungo quasi l’intera linea di contatto in 3-4 direzioni, scontri particolarmente aspri si sono verificati nella direzione nord. A seguito di un bombardamento su larga scala, l’avversario ha lanciato un’offensiva con l’uso di veicoli blindati. Scontri così feroci sono stati rari durante questa guerra, forse oggi ha avuto luogo la battaglia più feroce della guerra. Le nostre forze sono state in grado di respingere l’avversario, infliggendo pesanti perdite.

(13 ott 20) DICIASSETTESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte la tensione relativamente stabile nella zona di conflitto è rimasta invariata. In mattinata, il nemico ha ripreso le operazioni supportato dal fuoco di artiglieria attivo nelle direzioni meridionale, settentrionale, nord-orientale e orientale. In mattinata particolarmente tesa la situazione nel settore nord orientale

(12 ott 20) ABBATTUTO SU-25 AZERO – Le forze aeree azere stanno operando con jet da combattimento Su-25 lungo il confine con il supporto aereo di jet da combattimento F-16 delle forze aeree turche. La difesa aerea dell’Esercito di difesa dell’’Artsakh comunicano di aver abbattuto circa un’ora fa un aereo d’attacco Su-25 in direzione nord-est. Notizia confermata da osservatori in zona

(12 ott 20) SEDICESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte la situazione è stata relativamente stabile e tesa nella zona di conflitto. Notte tranquilla a Stepanakert. In mattinata le forze armate azere hanno ripreso attacchi intensamente la linea del fronte meridionale e poi sul confine nord. Abbattuto AN-2 azero nel settore sud

(11 ott 20) RIPRESE AZIONI AZERE – Intorno alle 19 (locali), in violazione della tregua concordata, forze armate azere hanno iniziato due azioni offensive, una al nord e una al sud.

(11 ott 20) AGGGIORNAMENTO – Abbattuto un altro drone azero nel cielo dell’Artsakh. Diffuso un video di jahadisti combattenti nelle file azere che mostrano cadaveri di soldati armeni caduti in battaglia e che vengono apostrofati in arabo come “maiali”. Comando armeno smentisce notizie su bombardamento di Ganja in Azerbaigian

(11 ott 20) QUINDICESIMO GIORNO DI GUERRA – Salvo scaramucce con armi di piccolo calibro sembra ora reggere la tregua umanitaria determinata dai lunghi colloqui di Mosca. Dopo i pesanti bombardamenti di ieri su Stepanakert e altre città (che hanno provocato una violenta risposta armena su Ganja) ora la situazione è tranquilla. Il ministero della difesa armeno denuncia che dalla Turchia con un cargo “di aiuti umanitari” sono stati inviati altri droni all’Azerbaigian. In mattinata il presidente dell’Artsakh Harutyunyan ha tenuto una conferenza stampa

(10 ott 20) STEPANAKERT SOTTO ATTACCO – A dispetto del regime di cessate il fuoco la capitale dell’Artsakh è nuovamente bersaglio dei missili azeri. Suona l’allarme antiaereo, cittadini nei rifugi

(10 ott 20) HARUTYUNYAN A HADRUT – Il presidente della repubblica Arayik Harutyunyan si è recato ad Hadrut per ringraziare i soldati armeni che hanno difeso la città dall’assalto azero di questa mattina. Ulteriori particolari emergono con il passare delle ore: gli azeri per dare seguito al tweet di Aliyev che annunciava la conquista della città avrebbero inviato un gruppo di incursori nel tentativo di esporre la bandiera dell’Azerbaigian di fronte al palazzo comunale. Molti sono caduti negli scontri, molti (si parla di 18) catturati dagli armeni. Nel corso dell’incursione gli azeri avrebbero ucciso nella loro casa una donna e il figlio disabile

(10 ott 20) AZERI VIOLANO LA TREGUA – Ignorando il cessate il fuoco gli azeri stanno attaccando nella regione di Hadrut dove sono in corso violenti combattimenti. L’azione è conseguenza della dichiarazione (falsa) di ieri di Aliyev che aveva annunciato la cattura della cittadina.

(10 ott 20) ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO – A seguito dei colloqui di Mosca è stato raggiunto il seguente accordo: 1. Un cessate il fuoco umanitario dichiarato entrerà in vigore alle 12 locali (le 10 in Italia) 2. Condizioni specifiche di cessate il fuoco saranno concordate in una data successiva. 3. Armenia e Azerbaigian avvieranno negoziati sostanziali 4. Le parti ribadiscono la natura immutabile del processo di negoziato

(10 ott 20) QUATTORDICESIMO GIORNO DI GUERRA – A seguito dell’annuncio del cessate il fuoco, l’Azerbaigian ha aumentato l’uso dei droni nella direzione meridionale. “L’Azerbaigian sta insidiosamente cercando di cambiare la situazione sul campo prima del cessate il fuoco alle 12 del 10 ottobre ” così dichiara il ministero della difesa armeno. L’Azerbaigian ha inoltre lanciato un attacco con i droni in direzione della comunità rurale di Yeritsvank, nonché nell’insediamento di Artsvanik vicino a Kapan della regione di Syunik, nel territorio della Repubblica di Armenia. Non ci sono vittime denunciate

(9 ott 20) POSSIBILI COLLOQUI A MOSCA – Mentre il Primo ministro russo Mishustin è a Yerevan per partecipare a una riunione dell’Unione economica euroasiatica, arriva la conferma della disponibilità da parte di Armenia e Azerbaigian di colloqui a Mosca per concordare quanto meno una tregua. Il ministero degli Affari esteri armeno conferma che il ministro Mnatsakanyan è in partenza per Mosca

(9 ott 20) TREDICESIMO GIORNO DI GUERRA – La situazione notturna è rimasta stabile e tesa. In varie sezioni ci sono state battaglie di artiglieria e scambi a fuoco. L’Azerbaigian ha anche bombardato insediamenti pacifici con l’artiglieria. L’Esercito della Difesa continua ad avere il controllo della situazione operativa e tattica. Notte tranquilla a Stepanakert ma a metà mattinata (ora locale) sono ripresi intensi bombardamenti

(8 ott 20) INCONTRO A MOSCA? – Secondo fonti provenienti dalla Russia il Cremlino avrebbe invitato per domani 9 ottobre i ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian per concordare una tregua finalizzata a scambio dei prigionieri e restituzione dei corpi dei caduti. Non giungono comunicazioni ufficiali né da Armenia né da Azerbaigian. Si ritiene tuttavia che domani potrebbe esserci un rallentamento delle operazioni militari e uno stop ai bombardamenti

(8 ott 20) DRONI AZERI SU ARMENIA – Tra le 19,30 e le 21,20 ora locale sette droni azeri sono stati abbattuti sul cielo di Vardenis in Armenia

(8 ott 20) BILANCIO BOMBARDAMENTI – Secondo una prima stima il bilancio dei bombardamenti tra ieri e oggi su Stepanakert e Shushi ha provocato 20 vittime e 90 feriti alcuni dei quali molto gravi. 4600 immobili risultano danneggiati così come 430 auto e circa 750 infrastrutture.

(8 ott 20) NUOVAMENTE COLPITA LA CATTEDRALE – Nel pomeriggio è stata nuovamente colpita la cattedrale di Shushi proprio mentre un gruppo di giornalisti stava ispezionando l’interno. Risulta un ferito

(8 ott 20) COLPITA LA CATTEDRALE DI SHUSHI – I barbari azeri colpiscono con un missile la cattedrale di Ghazanchetsots (San Salvatore) a Shushi. Alcuni crolli. Proteste in tutto il mondo per questo atto criminale. Ancora razzi su Stepanakert.

(8 ott 20) DODICESIMO GIORNO DI GUERRA – Pesanti bombardamenti per tutta la notte su Stepanakert e altre città. Nel settore meridionale (Fizuli-Jibraijl) nuovo tentativo di sfondamento azero questa mattina respinto con perdite (almeno 20) e arretramento del nemico

(7 ott 20) CONTRATTACCO ARMENO – Un’azione di contrattacco dell’esercito di difesa ha portato alla liberazione di 119 soldati che erano rimasti intrappolati nella loro posizione e ha lasciato sul campo un centinaio di nemici. Nel settore meridionale la maggior parte delle forze nemiche è stata respinta. Intorno a mezzogiorno una potente controffensiva ha lasciato sul campo tra i 260 e i 280 nemici e tra i 60 e gli 80 veicoli corazzati. A questa sera, secondo fonte ministero difesa, il numero dei soldati armeni caduti ha raggiunto 300.

(7 ott 20) IRAN – Il governo dell’Armenia ha chiesto all’Iran di non consentire l’attraversamento del fiume Araks (che segna il confine con l’Artsakh a sud) alle forze militari azere

(7 ott 20) GRECIA E AZERBAIGIAN – La Grecia ha richiamato il proprio ambasciatore a Baku dopo quelle che il ministero degli Esteri di Atene ha definito “accuse infondate e offensive” dl governo dell’Azerbaigian

(7 ott 20) DEPOSITO CARBURANTE – Un deposito azero di carburante a servizio dei mezzi corazzati che stanno operando nel settore sud della linea di contatto è stato colpito dall’esercito armeno e reso inutilizzabile. Una densa colonna di fumo nero si è alzata. Dalle immagini diffuse sembra che l’impianto si trovasse in territorio azero poco oltre il confine

(7 ott 20) UNDICESIMO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte il nemico ha tentato di avanzare e consolidarsi nella direzione sud-est ma le unità azere sono state sconfitte da fuoco di artiglieria delle forze armate armene. Verso le 6,30 le tre brigate azere rimaste sono fuggite lasciando decine di morti (almeno una sessantina) sul campo e molte armi. Risulta altresì distrutto nella stessa zona un grande deposito militare azero. Sulla scorta dei successi della notte le forze armate armene stanno operando controffensive in diverse direzioni

(6 ott 20) AMNESTY INTERNATIONAL – La sezione italiana di Amnesty international ha diramato un comunicato nel quale denuncia l’uso da parte azera delle bombe a grappolo (cluster bomb) utilizzate dalle forze armate azere sulle città di Stepanakert e Shushi. Il Canada annuncia la sospensione della vendita di armi alla Turchia

(6 ott 20) PARLAMENTO OLANDESE – Il parlamento olandese ha approvato una risoluzione a stragrande maggioranza, chiedendo al governo di agire contro l’Azerbaigian e la Turchia e di porre immediatamente fine alla guerra del Nagorno Karabakh.

(6 ott 20) ANCHE SHUSHI COLPITA – Pesanti bombardamenti anche su Shushi che si trova a pochi chilometri dalla capitale. Molte distruzioni compreso il teatro della casa della cultura

(6 ott 20) NUOVI BOMBARDAMENTI SU STEPANAKERT -Nel primo pomeriggio sono ripresi i bombardamenti azeri sulla capitale. Bombe a grappolo e missili Smerch anche nel centro città. In mattina il ministro degli Esteri turco Cavusoglu era stato a Baku e aveva esortato gli azeri a riprendere gli attacchi.

(6 ott 20) DECIMO GIORNO DI GUERRA – La notte è stata relativamente calma lungo la linea di contatto. Il ministero della difesa armeno riferisce che ogni ripresa delle attività sarà responsabilità della sola parte azera. Dagli account social dei ministeri difesa delle parti coinvolte non giungono notizie particolari. Segnalata situazione tranquilla a Stepanakert

(5 ott 20) AZERI IN TRAPPOLA – L’Esercito di difesa dell’Artsakh ha simulato un ritiro da alcune posizioni. Il nemico le ha immediatamente occupate ma è caduto in trappola. Un pesante fuoco di artiglieria ha costretto gli azeri alla ritirata lasciando circa 200 caduti sul campo.

(5 ott 20) TRAGICO BILANCIO – L’ombudsman dell’Artsakh riferisce che il pesante bombardamento su Stepanakert (colpita anche Shushi) ha causato 19 vittime civili, 80 feriti e circa 2700 case danneggiate.

(5 ott 20) POPOLAZIONE AZERA IN FUGA – Portavoce presidenza Artsakh riferisce che diverse centinaia di migliaia di azeri stanno fuggendo da diverse città e sono diretti a Baku.

(5 ott 20) NONO GIORNO DI GUERRA – Ancora combattimenti di varia intensità lungo tutta la linea di contatto. Stepanakert (ma anche Shushi) pesantemente bombardata dagli azeri anche con bombe a grappolo vietate dalle convenzioni internazionali. Si registrano morti e feriti, molte distruzioni di edifici, colpita anche una scuola

(4 ott 20) ANCORA BOMBARDAMENTI AZERI – La capitale Stepanakert è stata raggiunta da lanci di missili che hanno provocato nuove distruzioni in edifici residenziali. Colpita anche Shushi, si segnalano vittime civili

(4 ott 20) DISTRUTTA BASE AEREA DI GANJA – La base aerea militare di Ganja, seconda città dell’Azerbaigian, è stata distrutta. Da lì partivano raid di aerei anche turchi contro il territorio armeno. Segnalate scene di panico della popolazione della città

(4 ott 20) OTTAVO GIORNO DI GUERRA – Continua intenso Bombardamento su Stepanakert rimasta senza corrente elettrica ieri sera a causa razzi azeri su centrale elettrica. L’Esercito di difesa dell’Artsakh sta colpendo ripetutamente l’aeroporto della città azera di Ganja. Riferito panico della popolazione, molti in fuga. Il presidente dell’Artsakh ha invitato la popolazione azera a lasciare le città per evitare inevitabili perdite civili Respinte offensive azere e recuperate alcune posizioni che il nemico aveva conquistato ieri.

(3 ott 20) NUOVI RAZZI SU STEPANAKERT – Nel pomeriggio nuovo allarme aereo sulla capitale raggiunta da alcuni razzi azeri

(3 ott 20) SETTIMO GIORNO DI GUERRA – Continuano dure battaglie nelle direzioni settentrionale e meridionale dell’Artsakh. L’avversario, concentrando grandi forze in quelle zone, ha lanciato un attacco. Le unità armene bloccano l’avanzata del nemico, causando grandi perdite. Il presidente della repubblica Araiyk Harutyunyan si è recato sul fronte di guerra voler dare sostegno morale si nostri soldati e verificare la situazione sul campo Tra la notte e le prime ore del mattino altri tre aerei sono stati abbattuti

(2 ott 20) ANCORA BOMBE SU STEPANAKERT – In serata la capitale è stata nuovamente colpita da missili azeri. Diversi edifici danneggiati

(2 ott 20) COLPITI AEREI NEMICI – Il ministero della Difesa informa che sono stati colpiti dalla contraerea armena cinque aerei e tre elicotteri MI-24 dell’aviazione azera. Una precisazione giunta in serata informa che i velivoli non erano in volo ma a terra e sono stati distrutti da colpi di artiglieria che hanno raggiunto la base

(2 ott 20) ERDOGAN SU GERUSALEMME – Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha rilasciato un’altra dichiarazione clamorosa. Secondo Anadolu, nel suo discorso alla Grande assemblea nazionale turca, Erdogan ha dichiarato che “Gerusalemme è la nostra città“. “Ci sono ancora tracce ottomane a Gerusalemme, il che significa che Gerusalemme è la nostra città, una città da noi”, ha detto Erdogan. A questo punto c’è da chiedersi perché Israele continui a vendere armi all’Azerbaigian… Nella giornata di ieri l’Armenia ha ritirato il proprio ambasciatore da Israele proprio per protesta  contro la vendita di armi al regime azero: la fornitura, secondo il Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) tra il 2006 e il 2019 ammonta a circa 825 milioni di dollari.

(2 ott 20) UNIONE EUROPEA – L’UE annuncia l’assegnazione di aiuti umanitari di emergenza a tutta la popolazione civile colpita dal conflitto, su entrambi i lati della linea di contatto. Il finanziamento iniziale di 500.000 euro aiuterà i partner umanitari dell’UE, come il Comitato internazionale della Croce Rossa, a fornire un soccorso immediato alle persone colpite dai combattimenti. Tutti i finanziamenti umanitari dell’UE sono forniti in linea con i principi umanitari di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza e sono convogliati attraverso organizzazioni internazionali, agenzie delle Nazioni Unite e ONG.

(2 ott 20) PESANTE BOMBARDAMENTO SU STEPANAKERT – Molti razzi caduti sulla capitale. riportati danni a infrastrutture. Almeno dieci feriti fra impiegati Dipartimento della Protezione civile il cui edificio è stato colpito. – “Ci sarà un’adeguata risposta” ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa dell’Artsakh dopo il bombardamento aereo di Stepanakert

(2 ott 20) PERDITE NEMICHE -Nelle ultime ore gli azeri hanno perso 39 veicoli armati, 4 aerei SU-25, 3 elicotteri MI-24, 17 droni e circa 850 uomini. Una divisione di artiglieria è stata annientata. Il ministero della difesa dell’Artsakh comunica che sono caduti 53 soldati armeni.

(2 ott 20) SESTO GIORNO DI GUERRA – La situazione nella zona di conflitto Artsakh -Azerbaigian è stata relativamente stabile e tesa durante la notte. L’Esercito di difesa dell’Artsakh informa che lo scambio di fuoco – di artiglieria e armi da fuoco – è continuato in direzioni separate, ma non sono stati registrati cambiamenti significativi nella situazione operativa e tattica. In questo momento, le ostilità sono riprese in tutte le direzioni del fronte. Le unità dell’Esercito di Difesa continuano a fermare tutti gli attacchi dell’avversario, facendo subire a quest’ultimo perdite di manodopera ed equipaggiamenti militari.

(1 ott 20) AGGIORNAMENTO NOTIZIE DEL GIORNO – Il ministero della difesa comunica che nel sud est dell’Artsakh questa mattina sono stati abbattuti un aereo e un elicottero azero. I resti dell’aereo si trovano in territorio armeno. Nello stesso settore poche ore dopo è stato abbattuto altro aereo +++ Anche la città di Hadrut è sotto bombardamento azero che continua a indirizzare colpi su obiettivi civili +++ Questa mattina l’Azerbaigian ha bombardato il villaggio di Ivanyan, lanciando 4 missili sul villaggio, uno dei quali è esploso e ha danneggiato una casa. A giudicare dalle foto, è sicuro dire che questi missili sono i missili lanciati dai lanciarazzi multipli Smerch o Uragan. Il calibro del missile Smerch è di 300 mm e quello di Uragan è di 220 mm. A seconda del tipo, il missile Smerch può essere lanciato a 20-90 km in aria e il missile Uragan – 5-35 km. +++ Cinque missili Grad sparato dalle forze azere sono finiti in territorio iraniano danneggiando alcune abitazioni del villaggio di Khoda Afarin che si trova a circa 10 km dal confine; feriti alcuni civili fra i quali un bambino di sei anni +++ Le forze armate azere hanno bombardato la strada che collega la città di Vardenis (Armenia) all’Artsakh attraverso il passo Sotk. Si tratta del collegamento settentrionale fra i due Paesi che si è aggiunto a quello di Goris più a sud

(1 ott 20) ANCHE GLI USA CONFERMANO PRESENZA MERCENARI – Un funzionario del governo statunitense conferma la presenza di mercenari jihadisti tra le fila delle forze armate azere. “I rapporti e le informazioni che parlavano di dozzine di viaggi tra Turchia e Azerbaigian nei giorni scorsi per trasportare centinaia di mercenari siriani sono provati e corretti ” ha dichiarato

(1 ott 20) FERITI GIORNALISTI FRANCESI – Due giornalisti francesi del quotidiano Le monde risultano feriti nel corso di bombardamenti azeri sulla città di Martuni. Ferito anche un cameraman di “Armenia Tv”. La Francia sta inviando aereo per trasportare in patria i due giornalisti feriti

(1 ott 20) QUINTO GIORNO DI GUERRA – Questa mattina nuove le battaglie sono divampate ma tutti i tentativi offensivi nemici, indipendentemente dalle dimensioni e dalle tattiche, sono falliti. L’avversario è stato respinto. Le perdite dei militari avversari sono comprese tra 350-360, con quasi 600 feriti. 3 elicotteri sono stati abbattuti, circa 15 diversi tipi di equipaggiamento corazzato, inclusi veicoli da combattimento di fanteria, sono stati distrutti, così come 1 sistema Smerch, 6 UAV. Si registrano prevalentemente attacchi di artiglieria. Circa 1280 soldati delle forze azere sono state uccisi in azione e 2700 feriti dall’inizio dell’attacco azero il 27 settembre. Le forze armate dell’Azerbaigian hanno perso 90 UAV, 11 elicotteri, 181 carri armati e attrezzature corazzate, 1 aereo da guerra e 2 sistemi Smerch. Secondo le ultime informazioni, l’esercito dell’Artsakh ha subito 103 soldati uccisi e oltre 120 feriti dall’inizio dei combattimenti il ​​27 settembre

(30 set 20) PRINCIPALI NOTIZIE DELLA GIORNATA – Il premier armeno Pashinyan ha dichiarato all’agenzia russa Tass che l’Armenia sta considerando la possibilità di riconoscere ufficialmente la repubblica di Artsakh fino a oggi tenuta in sospeso per non danneggiare le trattative negoziali ++++ Il nemico ha utilizzato aerei multifunzionali turchi F-16 nelle direzioni nord-est e poi meridionali dell’Esercito di difesa dell’Artsakh. L’Esercito di Difesa informa che al momento continuano intense battaglie lungo l’intera linea di contatto con l’Azerbaigian, e l’Esercito di Difesa sta riportando notevoli successi in diverse direzioni  ++++ Il ministero della difesa ha comunicato il nominativo di altre ventitrè soldati caduti nella difesa dell’Artsakh ++++ Il ministero della difesa comunica che nella giornata odierna le forze armene hanno inflitto gravi perdite al nemico distruggendo sistemi lanciamissili Smerch, Uragan e TOS, 11 carri armati e sei veicoli militari ++++ L’Ombudsman dell’Artsakh, Artak Beglaryan, ha diffuso la lista dei civili armeni caduti a causa dei bombardamenti azeri. Sette sono le persone perite: tre a Martakert oggi, due a Martuni, una ad Hadrut e Mets Shen (Martakert)

(30 set 20) TRE EX PRESIDENTI SI INCONTRANO – Robert Kocharyan, Arkady Ghukasyan e Bako Sahakyan, tre ex presidenti della repubblica dell’Artsakh, si sono oggi incontrati a Stepanakert

(30 set 20) BOMBARDATA MARTAKERT – Forze aeree azere hanno bombardato la città di Martakert come riferisce ministero difesa Artsakh. Si registrano al momento tre vittime civili e numerosi feriti

(30 set 20) CACCIA TURCHI IN AZIONE – Il nemico ha utilizzato aerei multifunzionali turchi F-16 nelle direzioni nord-est e poi meridionali dell’Esercito di difesa dell’Artsakh. L’Esercito di Difesa informa che al momento continuano intense battaglie lungo l’intera linea di contatto con l’Azerbaigian, e l’Esercito di Difesa sta riportando notevoli successi in diverse direzioni.  Inoltre, le perdite di attrezzature umane e militari dell’avversario sono in aumento.

(30 set 20) QUARTO GIORNO DI GUERRA – Durante la notte intensa attività di artiglieria lungo tutta la line di contatto. Registrate diverse incursioni di droni azeri sopra Stepanakert, due abbattuti. In atto importante attacco nel settore nord con azioni aeree e battaglia sul campo. Coinvolti droni turchi. Lanciati missili aria-terra da aerei da combattimento. Un drone turco/azero è stato abbattuto sopra Berdzor (Lachin)

(30 set 20) RICONOSCIMENTO ARTSAKH – Il premier armeno Pashinyan ha dichiarato all’agenzia russa Tass che l’Armenia sta considerando la possibilità di riconoscere ufficialmente la repubblica di Artsakh fino a oggi tenuta in sospeso per non danneggiare le trattative negoziali.

(29 set 20) TERZO GIORNO DI GUERRA – Continuano combattimenti con diversa intensità lungo tutta la linea di contatto. L’Azerbaigian sta preparando un nuovo attacco dopo che le forze di difesa armene hanno respinto il nemico e recuperato parte delle posizioni perdute domenica. Gravi perdite inflitte agli azeri. La situazione rimane comunque difficile. L’Esercito di difesa armeno ha perso 89 soldati caduti in due giorni di combattimento. (qui tutti gli aggiornamenti della giornata)

(28 set 20) DICHIARAZIONE MINISTERO AA.EE. ARMENIA – “Dal 28 settembre è in corso l’aggressione su vasta scala dell’Azerbaigian contro l’Artsakh. Le dichiarazioni della comunità internazionale, inclusi i copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE e dei loro Stati sull’escalation della situazione lungo la linea di contatto tra l’Artsakh e l’Azerbaigian dimostrano definitivamente che la comunità internazionale condanna l’uso della forza e la compromissione della pace regionale e sicurezza. Mentre affronta questa posizione unita della comunità internazionale, la parte azera ricorre a diffondere bugie evidenti accusando la parte armena di istigare le ostilità. Ci sono fatti innegabili che sia stato l’Azerbaigian a dare il via a questa aggressione. Per anni l’Azerbaigian ha costantemente violato gli accordi trilaterali 1994-1995 sull’istituzione del regime di cessate il fuoco, che non hanno limiti di tempo, ha respinto le proposte della Copresidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE sull’introduzione di meccanismi di indagine sulle violazioni del cessate il fuoco e il rafforzamento del monitoraggio del cessate il fuoco, mantenendo così le possibilità dell’uso della forza e istigando un “gioco di colpa”. Il fatto che il 25 settembre l’Azerbaigian abbia respinto la richiesta del Rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE di monitorare la linea di contatto è un esempio calzante, che rivela chiaramente gli obiettivi dell’Azerbaigian di coprire i suoi piani per scatenare una guerra. L’attuale aggressione dell’Azerbaigian contro l’Artsakh ha due caratteristiche. L’Azerbaigian ha denunciato pubblicamente il processo di pace a livello del presidente Aliyev e ha formulato un obiettivo per risolvere il conflitto del Nagorno-Karabakh avviando una guerra a tutti gli effetti. In secondo luogo, a tal fine, l’Azerbaigian riceve un sostegno politico-militare su larga scala dalla Turchia. In particolare, la Turchia sostiene l’Azerbaigian nel contesto del conflitto del Nagorno-Karabakh sin dagli anni ’90, quando impose il blocco della terra alla Repubblica di Armenia. Tuttavia, il sostegno della Turchia a questa aggressione e la sua preparazione a questa aggressione e la sua preparazione hanno subito cambiamenti qualitativi ed è caratterizzato dalla sua presenza diretta sul terreno. Gli esperti militari turchi stanno combattendo fianco a fianco con l’Azerbaigian, che sta utilizzando le armi turche, compresi UAV e aerei da guerra. Secondo fonti credibili, la Turchia recluta e trasporta combattenti terroristi stranieri in Azerbaigian. Nel frattempo, la Turchia fornisce pieno sostegno politico e propagandistico all’Azerbaigian al più alto livello della sua leadership. La situazione sul campo indica chiaramente che il popolo dell’Artsakh sta combattendo contro l’alleanza turco-azera. La Turchia, che un secolo fa ha annientato il popolo armeno nella sua patria storica e fino ad ora giustifica quel crimine, ora sostiene l’Azerbaigian con tutti i mezzi possibili per compiere gli stessi atti genocidi nel Caucaso meridionale. Questa alleanza genocida turco-azera è una seria minaccia per i popoli della regione. L’Armenia e l’Artsakh sono fortemente determinati a respingere con tutte le loro capacità e neutralizzare l’intento di tale alleanza. E quella forte determinazione delle parti armene non ha alternative, poiché incarna la volontà incrollabile del popolo armeno di vivere nella loro patria storica. L’Armenia è assolutamente fiduciosa che l’avventurismo militare dell’Azerbaigian fallirà, e l’Azerbaigian sarà costretto a rinunciare alla sua intenzione di risolvere il conflitto con mezzi militari ea parlare con il popolo dell’Artsakh non attraverso raffiche di artiglieria, ma al tavolo dei negoziati.”

(28 set 29) CONTINUA L’ATTACCO AZERO – Le forze di difesa armene hanno recuperato la maggior parte delle posizioni che erano state perdute nel corso della prima offensiva azera. Gli aggressori hanno lasciato sul terreno decine di cadaveri. Tuttavia da questa mattina gli azeri hanno lanciato una nuova massiccia offensiva contro tutta la linea di difesa dell’Artsakh a conferma della premeditazione dell’attacco. (qui tutti gli aggiornamenti della giornata)

(27 set 20) ABBATTUTI VEICOLI AZERI – “Armenpress” riporta che l’Esercito di difesa dell’Artsakh ha abbattuto quattro elicotteri azeri, quindici droni da combattimento e distrutto dieci carri armati.

(27 set 20) COMUNICATO GRUPPO MINSK OSCE – “I copresidenti guardano con preoccupazione alle notizie di azioni militari su vasta scala lungo la linea di contatto nella zona di conflitto del Nagorno Karabakh. Condanniamo fermamente l’uso della forza e ci rammarichiamo per l’insensata perdita di vite umane, compresi i civili. I copresidenti fanno appello alle parti affinché cessino immediatamente le ostilità e riprendano i negoziati per trovare una soluzione sostenibile del conflitto. I copresidenti invitano le parti ad adottare tutte le misure necessarie per stabilizzare la situazione sul terreno e ribadiscono che non vi è alternativa a una soluzione pacifica negoziata del conflitto

(27 set 20) ATTACCO AZERO ALL’ARTSAKHDa questa mattina è in corso un pesante attacco missilistico azero contro la repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh). Colpiti insediamenti civili compresa la capitale Stepanakert. Molti cittadini stanno trovando riparo nei rifugi. Le forze armate armene hanno abbattuto due elicotteri e tre droni; distrutti anche alcuni carri armati. Tutte le milizie armene sono strenuamente impegnate nella difesa dei confini in questo che risulta essere un attacco ancor più grave di quello del 2016. (tutte le notizie qui)

(25 set 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 404 i casi di Covid 19 dall’inizio della pandemia. 337 persone risultano già guarite, 65 sono in trattamento (con due pazienti in condizioni critiche e altri otto in condizioni moderate) e 86 in isolamento cautelativo. Ad oggi sono stati condotti 14.043 test. In questi giorni si registra un aumento dei casi così come in Armenia e in buona parte del mondo

(25 set 20) RAPPRESENTANTE UE A BAKU – L’Alto rappresentante dell’Unione europea per il Caucaso meridionale è a Baku per una serie di colloqui. Toivo Klaar ha annunciato su Twitter che si tratterrà nella capitale azera per due giorni. “L‘UE ha un forte interesse per la pace e la stabilità nel Caucaso meridionale. È importante ridurre le tensioni e tornare al processo di negoziati sostanziali senza precondizioni guidati dai co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE ”, ha osservato.

(24 set 20) ANDAMENTO ECONOMIA PRIMO TRIMESTRE – Il Ministero dell’Economia ha comunicato i dati relativi all’import-export della repubblica nel primo trimestre 2020. La maggior parte delle esportazioni per AMD 11.800.000.000 (circa 21 milioni di euro), pari al 69,9% delle esportazioni totali, hanno interessato prodotti minerali, seguiti da pietre preziose e metalli per AMD 3.100.000.000 (5,5 milioni di euro) pari al 18,6%, alimenti confezionati per il 3,4%, animali e prodotti di origine animale (2,5%). Nel primo trimestre del 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le esportazioni di prodotti dall’Artsakh sono diminuite di quasi il 20%. Le importazioni sono diminuite del 7,5%.

(24 set 20) CIMITERO DI STEPANAKERT – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyounyan ha visitato oggi l’area di un cimitero situato nel settore orientale di Stepanakert insieme al sindaco di Stepanakert Davit Sargsyan e al ministro dello sviluppo urbano Aram Sargsyan. La strada di accesso al campo santo sarà asfaltata entro fine anno e sarà realizzata una nuova area per le seppelliture.

(21 set 20) INDIPENDENZA ARMENIA – Il presidente della repubblica Harutyunyan è a Yerevan per partecipare alle manifestazioni celebrative del 29° anniversario dell’indipendenza dell’Armenia. Nella giornata odierna ha avuto un colloquio ufficiale con il premier Pashinyan. Nella giornata di domani è in programma un incontro con il ministro della Difesa.

(19 set 20) PARLAMENTO – Il presidente Harutyunyan ha annunciato che la sede del parlamento sarà spostata nel 2022 dalla capitale Stepanakert alla città di Shushi. Il Capo dello Stato ha dichiarato che nel corso della sua ultima visita a Shushi ha esaminato la possibile ubicazione della nuova sede.

(19 set 20) VIOLAZIONI AZERE – Nel corso dell’ultima settimana sono state registrate circa 295 violazioni azere del cessate il fuoco con circa 2300 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene.

(18 set 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 352 i casi di Covid 19 dall’inizio della pandemia. 311 persone risultano già guarite, 39 sono in trattamento (con due pazienti in condizioni critiche e altri otto in condizioni moderate) e 79 in isolamento cautelativo. Ad oggi sono stati condotti 13.326 test. Intanto il presidente della repubblica ha esteso per un altro mese lo stato di emergenza Covid.

(17 set 20) PRESIDENTE – Il presidente della repubblica Harutyunyan si è recato oggi in visita in numerose postazioni difensive lungo la linea di contatto.

(17 set 20) REGIONE DI ASKERAN – Sasun Barseghyan è il nuovo governatore della regione di Askeran. Il presidente Harutyunyan ha firmato il relativo decreto di nomina. Barseghyan subentra a Ashot Dadayan.

(16 set 20) AUMENTA TENSIONE CONFINE ARMENIA – Sale la tensione lungo il confine nord orientale dell’Armenia con l’Azerbaigian. Un soldato armeno, il sergente Hovik Tamazyan, è stato mortalmente colpito come informa il ministero della Difesa di Yerevan.

(14 set 20) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della repubblica ha approvato la composizione del nuovo Consiglio di Sicurezza che prevede oltre al Capo dello Stato il presidente dell’Assembla nazionale, il ministro di Stato, il Segretario del Consiglio, il capo dello staff presidenziale, i ministri di Difesa ed Esteri, il capo della Polizia, il direttore del Servizio di sicurezza nazionale e alcuni consiglieri governativi.

(11 set 20) VIOLAZIONI AZERE – Nel corso dell’ultima settimana sono state registrate circa 310 violazioni azere del cessate il fuoco con circa 3200 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene.

(11 set 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 328 i casi di Covid 19 dall’inizio della pandemia. 283 persone risultano già guarite, 43 sono in trattamento (con due pazienti in condizioni critiche e altri otto in condizioni moderate) e 64 in isolamento cautelativo. Ad oggi sono stati condotti 12.680 test. Intanto il presidente della repubblica ha esteso per un altro mese lo stato di emergenza Covid.

(10 set 20) FAMIGLIA DA BEIRUT – Una prima famiglia armena proveniente da Beirut è giunta in Artsakh e si è stabilità a Shushi. Sono attese altre famiglie armene che hanno abbandonato la capitale libanese sconvolta dalla terribile esplosione di alcune settimane or sono che ha pesantemente danneggiato anche il quartiere armeno.

(10 set 20 DONAZIONE AMBULANZE – l’Armenia ha donato all’Artsakh tre nuove ambulanze e sette veicoli di assistenza sanitaria equipaggiati di tutte le attrezzature mediche.

(9 set 20) NUOVA MILIZIA – Nel corso di un incontro con i parlamentari il Segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, Samvel Babayan, si è soffermato sul progetto di prossima esecuzione relativo alla creazione di una milizia che sarà un’unità militare separata dall’Esercito di difesa. Alla domanda se si ritenga che anche gli armeni della diaspora avranno l’opportunità di essere inclusi in questa milizia, Samvel Babayan ha affermato che la circostanza, almeno nei primi mesi, sarà esclusa per vari motivi logistici.

(8 set 20) EMERGENZA COVID – Le restrizioni all’ingresso e all’uscita da Artsakh (Nagorno-Karabakh) sono state revocate. Il Comandante dell’attuale situazione di emergenza correlata al coronavirus in Artsakh ha firmato oggi la rispettiva decisione, che entra in vigore al momento dell’emissione.

(7 set 20) MORAT GIORNALISTA CECA – All’età di 66 anniè morta la giornalista ceca Dana Mazalova. Corrispondente di guerra durante il conflitto degli anni Novanta, la Mazalova (in seguito anche avvocato) aveva fornito informazioni oggettive sulla situazione sul campo smontando talune argomentazioni fantasiose di parte azera. Il presidente Harutyunyan ha twittato un messaggio di

(7 set 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 315 i casi di Covid 19 dall’inizio della pandemia. 270 persone risultano già guarite, 43 sono in trattamento (con due pazienti in condizioni critiche e altri otto in condizioni moderate) e 64 in isolamento cautelativo. Ad oggi sono stati condotti 12.181 test.

(3 set 20) VIOLAZIONI AZERE – Nel corso dell’ultima settimana sono state registrate circa 300 violazioni azere del cessate il fuoco con circa 3000 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene.

(2 set 20) MESSAGGIO DEL PRESIDENTE – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha indirizzato il seguente messaggio alla nazione in occasione del 29mo anniversario dell’indipendenza: “Abbiamo creato insieme questa importante festa di Stato, grazie alla combinazione degli sforzi di tutti gli armeni, il più grande dovere per la nostra patria, la memoria dei nostri antenati e il futuro delle generazioni, il nostro coraggio e la nostra resistenza. Abbiamo creato tenendo a mente il sogno di avere un paese libero, indipendente e felice. Oggi Il nostro popolo è sulla buona strada per realizzare quel caro sogno. Sono convinto che lo raggiungeremo con successo perché stiamo costruendo, migliorando e difendendo la nostra patria, creando le condizioni necessarie per una vita dignitosa per i nostri cittadini. Lo faremo per gli eroi caduti del nostro popolo. Questo è il sacro dovere di tutti noi. Gloria eterna a tutti i nostri eroi caduti grazie ai quali questa festa è diventata realtà.Lunga vita alla Repubblica dell’Artsakh. Lunga vita al popolo armeno! ” si legge nel messaggio di congratulazioni del Presidente.

(2 set 20) FESTA DELLA REPUBBLICA – In tutta la repubblica di Artsakh si sono tenente manifestazioni in occasione dell’anniversario della indipendenza. La cerimonia più importante si è tenuta al memoriale di Stepanakert dove hanno deposto una corona di fiori il presidente della repubblica Harutyunyan e il presidente del parlamento dell’Armenia Mirzoyan. Presente l’arcivescovo Martirosyan e le massime autorità civili e religiose dell’Artsakh.

(2 set) CONFERENZA PRESIDENTE – A cento giorni dall’assunzione dell’incarico il presidente della repubblica Harutyunyan ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale ha affermato che tutti dovrebbero fare del proprio meglio per risolvere tutti i problemi, spesso anche apparentemente irrisolvibili, che il paese deve affrontare. Tutti i programmi ambiziosi e su larga scala che sono stati progettati devono essere attuati. Per attuare tutti i programmi, “abbiamo il potenziale, la volontà e la determinazione necessari, la grande fiducia del popolo e il sostegno di tutti gli armeni“ ha detto il presidente. Quanto al lavoro svolto Harutyunyan Ha dichiarato che “Abbiamo adottato il principio di Strong Border, Firm Back e Protected Homeland nel campo della difesa. Si stanno intraprendendo azioni necessarie per rafforzare la preparazione al combattimento del paese, l’esercito mirava ad attuare questo principio. Non verranno risparmiati fondi per garantire la sicurezza e per l’esercito ”, ha detto il presidente.

(2 set 20) AGGIORNAMENTO COVID – Alla data odierna risultano segnalati dall’inizio della pandemia 295 casi con 265 già guariti e 30 in trattamento. Nessun decesso direttamente collegato al virus. 55 persone sono attualmente in isolamento cautelativo. 10897 i test eseguiti

(1 set 20) PRIMO GIORNO DI SCUOLA – É suonata la campanella per 2452 studenti delle 217 scuole della repubblica. Le lezioni si terranno nel rispetto delle norme di prevenzione al Covid 19.

(27 ago 20) EROE DELL’ARTSAKH – Il Ministero della Difesa dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) ha presentato una petizione per conferire il titolo più alto di Artsakh (Eroe dell’Artsakh) al Capitano Armenak Urfanyan, morto eroicamente durante la Guerra dell’Artsakh dei quattro giorni nell’aprile 2016. Questo è ciò che il Presidente di Artsakh Arayik Haroutyunyan ha pubblicato sulla sua pagina FACEBOOK.

(26 ago 20) GRUPPO DI MINSK – “I tentativi di cambiare il formato del Gruppo di Minsk dell’Osce sono inaccettabili”. Così il ministro degli Esteri della federazione russa, Sergey Lavrov, nella conferenza stampa a margine dell’incontro con il collega azero Bayramov.

(24 ago 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 271 i positivi da inizio pandemia con 20 cittadini con patologia in atto, 249 già guariti e 39 persone in isolamento cautelativo. 9128 i test compiuti su una popolazione di 150.000 abitanti

(23 ago 20) MARTUNI – Il presidente Harutyunyan ha preso parte a una cerimonia in occasione del 95° anniversario della fondazione della città di Martuni. Dopo l’evento pubblico ha presieduto una riunione di lavoro dedicata principalmente al tema dell’edilizia residenziale e ha illustrato il progetto che prevede la realizzazione nel prossimo quinquennio di circa 500 appartamenti in città e nella provincia.

(23 ago 20) CATTURATO SOLDATO ARMENO – Secondo fonti azere un soldato armeno sarebbe stato catturato lungo la linea di contatto (che corre in quota lungo la catena dei monti Mrav) tra Artsakh (regione di Martakert) e Azerbaigian (regione di Goramboy). Si tratterebbe del tenente Gurgen Alaverdyan (o Albertyan) che viene ripreso in video sotto la neve, incappucciato. L’uomo si sarebbe perso causa cattivo tempo (nebbia e neve) e sarebbe finito nelle mani nemiche. Non sono state rilasciate al momento comunicazioni ufficiali da parte del ministero della Difesa dell’Artsakh.

(22 ago 20) VIOLAZIONI AZERE – Nella settimana dal 16 al 22 agosto sono state registrate circa 350 violazioni azere del cessate il fuoco con circa 3500 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene. La situazione rimane relativamente calma.

(21 ago 20) EDILIZIA RESIDENZIALE – Secondo il piano del governo, nel prossimo quinquennio dovrebbero essere realizzati un migliaio di appartamenti residenziali all’anno. Lo ha annunciato il ministro del lavoro, affari sociali e politiche abitative precisando che il programma partirà dal prossimo gennaio.

(18 ago 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 255 i positivi da inizio pandemia con 7 cittadini con patologia in atto, 248 già guariti e 11 persone in isolamento cautelativo. 8207 i test compiuti su una popolazione di 150.000 abitanti

(17 ago 20) POLITICA ESTERA – Il presidente della repubblica ha firmato un decreto che disciplina e coordina i diversi organi dello Stato in tema di politica estera delineando per ciascuno di essi le relative competenze. In tema di dichiarazioni ufficiali, solo il presidente e il ministro sono autorizzati mentre altri uffici possono intervenire solo su specifica indicazione. Parimenti, funzionari governativi possono rilasciare dichiarazioni solo se in linea con la posizione ufficiale della repubblica.

(15 ago 20) VIOLAZIONI AZERE – Nella settimana dal 9 al 15 agosto sono state registrate circa 300 violazioni azere del cessate il fuoco con circa 6000 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene. La situazione rimane relativamente calma anche se si registra un incremento dell’attività azera nel numero di colpi sparati.

(13 ago 20) PROROGATO STATO EMERGENZA – Lo stato di emergenza per la pandemia Covid è stato prorogato di un altro mese. Da qualche settimana si registra un sensibile rallentamento dei casi ma continuano a essere in vigore tutte le misure preventive.

(13 ago 20) HARUTYUNYAN RISPONDE ALLE PROVOCAZIONI AZERE – “Se l’avversario lancia un piccolo proiettile o una bomba su Stepanakert, riceverà la risposta a Kirovabad”. Così il presidente della repubblica ha risposto a una domanda durante un incontro organizzato con i giovani. Kirovabad è il vecchio nome dell’attuale Ganja (Gäncä), seconda città dell’Azerbaigian

(11 ago 20) LEGGE DI BILANCIO – Il parlamento in seconda lettura ha approvato la legge di bilancio per l’esercizio 2020. Ventisei i voti a favore e sei i contrari.

(8 ago 20) VIOLAZIONI AZERE – Nella settimana dal 2 al 8 agosto sono state registrate circa 300 violazioni azere del cessate il fuoco con circa 1800 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene. La situazione rimane relativamente calma.

(6 ago 20) SOLIDARIETA’ AL LIBANO – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha espresso solidarietà e vicinanza al popolo libanese duramente colpito dall’esplosione di Beirut. Al tempo stesso ha reso nota la disponibilità alla sistemazione di 150 famiglie rimaste senza casa. Secondo le notizie che giungono dal Libano, sono al momento sei gli armeno-libanesi rimasti uccisi dallo scoppio e un quartiere armeno risulta danneggiato. Anche la sede del Catolicato della Grande Casa di Cilicia ha subito alcuni danni.

(6 ago 20) AGGIORNAMENTO COVID – Ad oggi risultano contagiate dall’inizio della pandemia 248 cittadini, 189 dei quali già guariti. Rimangono in trattamento 59 pazienti. 6343 test sono stati condotti sulla popolazione (150.000 abitanti).

(3 ago 20) CONSIGLIO DEI MINISTRI – Il presidente della repubblica ha presieduto il primo Gabinetto dei Ministri dedicato prevalentemente al bilancio statale 2020 e al programma di interventi per il prossimo quinquennio. Sono stati approvati alcuni disegni di legge che dovranno essere poi votati dall’Assemblea nazionale. Il presidente ha ribadito la necessità per l’Artsakh di sviluppare sicurezza e miglioramenti economici per la popolazione e ha invitato tutte le forze politiche a perseguire una strada condivisa.

(3 ago 20) EDIFICI RESIDENZIALI – Il presidente della repubblica ha tenuto una riunione di lavoro dedicata al tema degli edifici residenziali fatiscenti nella capitale Stepanakert

(1 ago 20) DOMANDE DI GRAZIA – Il presidente della Repubblica Artsakh, Arayik Harutyunyan, ha firmato un decreto sui risultati dell’esame delle domande di grazia.

(1 ago 20) VIOLAZIONI AZERE – Il ministero della Difesa dell’Artsakh comunica che nell’ultima settimana si sono registrate lungo la linea di contatto circa 170 violazioni azere del cessate-il-fuoco con circa 1700 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene.

(29 lug 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 228 i positivi da inizio pandemia con 65 cittadini con patologia in atto, 168 già guariti e 121 persone in isolamento cautelativo. 5201 i test compiuti su una popolazione di 150.000 abitanti

(29 lug 20) ARMENIA E AZERBAIGIAN – Il ministero della Difesa dell’Armenia comunica che la situazione lungo la linea di contatto tra i due Paesi si mantiene relativamente calma. Ieri il premier Pashinyan aveva sottolineato come gli attacchi azeri di metà luglio si siano concentrati sopratutto nelle aree dove vi erano maggiori insediamenti civili armeni. Intanto la Diaspora nord americana ha annunciato un aiuto economico per la riparazione delle abitazioni danneggiate dai mortai azeri.

(28 lug 20) NUOVO DISTRETTO RESIDENZIALE – Il presidente della repubblica ha presenziato oggi alla cerimonia di inizio lavori per la costruzione di un nuovo distretto residenziale nella capitale Stepanakert. I lavori per la costruzione di 228 appartamenti termineranno nel 2022.

(27 lug 20) COMANDO EMERGENZA COVID – Cambio al vertice del Comando dedicato alla situazione di emergenza Covid19. Il ministro di Stato Grigori Martirosyan lascia l’incarico a favore del ministro per l’Amministrazione territoriale e lo sviluppo Zhirayr Mirzoyan. Il presidente Harutyunyan ha firmato oggi i relativi decreti.

(26 lug 20) FORSE PRIMO DECESSO PER COVID – Una paziente di 90 anni, già affetta da Covid 19, è deceduta per altra patologia. Complessivamente dall’inizio della pandemia risultano 212 casi, 149 già risolti. 63 persone sono in trattamento (cinque in condizioni serie), 125 in isolamento.

(25 lug 20) HARUTYUNYAN CENSURA ODIO AZERO – In un messaggio il presidente della repubblica ha censurato la campagna di odio mossa a livello internazionale dall’Azerbaigian contro gli azeri. “Trovo inaccettabile l’incitamento da parte dell’Azerbaigian di scontri etnici che indicano esplicitamente la mancanza di volontà politica e il reale impegno dell’Azerbaigian a raggiungere una soluzione duratura del conflitto. Chiedo un’azione immediata per valutare adeguatamente, sia politicamente che legalmente, la perpetrazione della violenza etnica da parte dell’Azerbaigian e sollecito la comunità internazionale a unire le forze per prevenire l’intolleranza etnica, la xenofobia e la violenza correlata promossa dal funzionario Baku. Allo stesso tempo, conto sulla moderazione dei nostri compatrioti nella Diaspora e li esorto a non soccombere alle provocazioni” ha scritto tra l’altro Harutyunyan.

(25 lug 129) COMUNICATO GRUPPO DI MINSK OSCE – I co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce hanno rilasciato oggi il seguente comunicato: “I co-presidenti e il Rappresentante personale del presidente dell’Osce in carica (PRCIO) accolgono con favore la relativa stabilità lungo il confine tra Azerbaigian e Armenia dal 16 luglio. I co-presidenti chiedono alle parti di trarre vantaggio dall’attuale riduzione delle ostilità attive per prepararsi a seri negoziati sostanziali per trovare una soluzione globale al conflitto. I co-presidenti sottolineano ancora una volta che astenersi da dichiarazioni e azioni provocatorie, comprese le minacce o le minacce così come percepite ai civili o alle infrastrutture critiche, è essenziale durante questo delicato periodo. I co-presidenti rilevano che le recenti dichiarazioni pubbliche che criticano gli sforzi congiunti dei paesi co-presidenti e / o cercano unilateralmente di stabilire nuove “condizioni” o modifiche al formato del processo di risoluzione non sono favorevoli a riprendere un dialogo costruttivo. I co-presidenti ribadiscono che la volontà politica di raggiungere una soluzione pacifica duratura è meglio dimostrata astenendosi da posizioni massimaliste, aderendo rigorosamente al cessate il fuoco e astenendosi da dichiarazioni e azioni provocatorie. I co-presidenti e il PRCIO esprimono apprezzamento per il forte impegno da parte di leader di organizzazioni internazionali tra cui le Nazioni Unite, l’OSCE e l’Unione europea, i cui appelli per una stretta adesione al cessate il fuoco e un rinnovato dialogo sotto gli auspici dei co-presidenti si sono allineati con e hanno sostenuto gli sforzi intensivi di mediazione dei co-presidenti. Consideriamo particolarmente positiva l’imparzialità di tali interventi, che hanno spinto le parti a concentrarsi sulla riduzione delle tensioni piuttosto che sull’assegnazione ad altri della sola responsabilità di provocare la recente escalation. I co-presidenti accolgono con favore il crescente consenso internazionale che richiede la riduzione della tensione e un rapido ritorno ai negoziati in buona fede senza condizioni. I co-presidenti ribadiscono che i principi e gli elementi enunciati nella loro dichiarazione del 9 marzo 2019 continuano a costituire la base dei loro sforzi di mediazione. I co-presidenti sono pronti a incontrarsi con i leader o i loro designati in qualsiasi momento. I co-presidenti sottolineano inoltre che i monitor OSCE dovrebbero ritornare nella regione il più presto possibile.”

(24 lug 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 193 i positivi da inizio pandemia con 46 cittadini con patologia in atto, 147 già guariti e 98 persone in isolamento cautelativo. 4346 i test compiuti su una popolazione di 150.000 abitanti

(23 lug 20) ARMENIA DONA AMBULANZE – Il ministero della Salute della repubblica di Armenia ha donato dieci nuove ambulanze all’Artsakh. I mezzi dovevano essere disponibili sin dallo scorso mese di marzo ma l’emergenza Covid 19 ha rallentato di fatto la consegna.

(23 lug 20) MINISTERO DEGLI ESTERI – IL ministro degli Esteri Mayilian ha indirizzato un messaggio in occasione del 23 anniversario della fondazione del dicastero

(23 lug 20) ARMENIA-AZERBAIGIAN – Situazione relativamente calma sulla frontiera fra i due Stati dopo gli scontri della scorsa settimana. L’Armenia deve purtroppo registrare una nuova vittima: è deceduto in ospedale il soldato Artur Muradyan che era rimasto gravemente ferito il giorno 14 durante un attacco azero.

(22 lug 20) NUOVO ATTACCO AZERO – Il ministero della Difesa dell’Armenia denuncia un nuovo attacco azero avvenuto intorno alle 22,30 di ieri. Gli azeri sarebbero stati respinti. Non confermate voci di prigionieri. Baku smentisce.

(20 lug 20) 50 ABITAZIONI DANNEGGIATE A TAVUSH – A seguito degli indiscriminati bombardamenti azeri contro insediamenti civili della regione di Tavush (Armenia) sono una cinquantina le abitazioni danneggiate. Per 12 sono già stati approntati lavori di risistemazione. Lo riferisce il governatore della regione.

(20 lug 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 171 i positivi da inizio pandemia con 27 cittadini con patologia in atto, 144 già guariti e 56 persone in isolamento cautelativo. 3796 i test compiuti su una popolazione di 150.000 abitanti

(18 lug 20) ABBATTUTO DRONE AZERO – L’esercito di difesa dell’Artsakh ha abbattuto questa mattina alle 6,38 ore locali un drone azero di sorveglianza modello Orbiter 3.

(17 lug 20) ARMENIA-AZERBAIGIAN – Cala la tensione lungo il confine tra i due Paesi dopo gli scontri dei giorni scorsi. La situazione secondo il ministero della Difesa di Yerevan è relativamente calma.

(15 lug 20) IL PRESIDENTE A TALISH E MATAGHIS – Il presidente della repubblica Harutyunyan si è recato oggi nella regione di Martakert e ha quindi postato il seguente messaggio: “Cari compatrioti, sono appena tornato dai villaggi di confine di Talish e Mataghis della regione di Martakert. Ho incontrato i residenti, ascoltato i loro problemi e assegnato incarichi pertinenti. Accompagnato dal Primo Vice Comandante del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito della Difesa Kamo Vardanyan, ho anche visitato il confine, appreso della situazione operativa e parlato con le guardie di frontiera. Vi assicuro che i confini armeni sono forti e inespugnabili. Solo un folle avversario può pensare di tentare di attaccare i nostri confini; in tal caso, l’impatto sarà molto doloroso e irreversibile”

(15 lug 20) AGGIORNAMENTO AM/AZ – Oggi situazione relativamente calma lungo la linea di frontiera tra Armenia e Azerbaigian. Il bilancio al momento riferisce di 12 soldati azeri e 4 armeni caduti negli scontri. Secondo il ministero della Difesa dell’Armenia sarebbero dieci i droni azeri abbattuti in tre giorni. Conquistata da Yerevan una postazione difensiva azera in altura. Gli azeri hanno sparato molti colpi su insediamenti civili armeni lungo il confine, colpita anche una fabbrica tessile che produce mascherine anti Covid. Sostanziale calma sulla linea di contatto Artsakh/Azerbaigian.

(15 lug 20) QUATTRO LE VITTIME ARMENE – Sono quattro i soldati armeni che hanno perso la vita a causa dell’attacco azero. Si tratta del maggiore Garush Hambardzumyan, del capitano Sos Elbakyan e dei sergenti Smbat Gabrielyan e Grisha Matevosyan. Il presidente dell’Armenia Sarkissian ha firmato il decreto di decorazione postuma per i quattro caduti.

(14 lug 20) SILURATO IL MINISTRO AZERO – Elmar Mammadyarov, storico ministro degli esteri dell’Azerbaigian, in carica dal 2004, è stato silurato dal presidente Aliyev. Al suo posto è stato nominato Jeyhun Bayramov già ministro dell’Educazione e considerato un “falco”nel regime di Baku.

(13 lug 20) L’ARMENIA RISPONDE ALLA TURCHIA – Il ministero degli esteri di Yerevan ha rilasciato il seguente comunicato: “Il 12 luglio, il Ministero degli Esteri della Turchia ha rilasciato una dichiarazione, in cui la parte turca non solo ha espresso il proprio sostegno incondizionato all’Azerbaigian, giustificando di fatto l’uso della forza da parte dell’Azerbaigian sul confine armeno-azero, ma ha anche diffuso una totalmente falso e fuorviante informazione. Questo atteggiamento provocatorio della Turchia e le sue infondate accuse nei confronti dell’Armenia attestano che questo Paese non ha agito come membro del Gruppo Minsk dell’OSCE, ma come parte coinvolta nel conflitto del Nagorno Karabakh. Questo fatto rende ancora più impossibile per la Turchia svolgere qualsiasi ruolo nelle questioni relative al conflitto nel Nagorno Karabakh, all’interno del quadro internazionale e in particolare nel quadro dell’OSCE. I tentativi della Turchia di intervenire nei conflitti nelle regioni limitrofe hanno già compromesso la sicurezza e la stabilità al riguardo. Condanniamo fermamente i tentativi della Turchia di istigare l’instabilità nella nostra regione e affermiamo che l’Armenia continuerà a lavorare costantemente per mantenere e rafforzare la sicurezza internazionale e regionale, collaborando strettamente con i partner internazionali a tal fine.”

(13 lug 20) COMUNICATO MINISTERO ESTERI ARTSAKH -“Condanniamo fermamente la grave violazione del regime di cessate il fuoco commessa dalla parte azera il 12 luglio sul confine armeno-azero nella regione di Tavush nella Repubblica di Armenia, seguita da un’escalation mirata della tensione. L’attacco alle posizioni armene da parte dell’esercito azero con l’impiego di attrezzature pesanti, nonché i colpi di mortaio nei villaggi di confine dell’Armenia rappresentano una minaccia diretta per la sicurezza e la stabilità regionali. Ribadiamo che il concetto distorto della supremazia della forza militare sul diritto internazionale esistente nel più alto stabilimento politico dell’Azerbaigian è una fonte di continue minacce e un serio fattore destabilizzante nel Caucaso meridionale. Respingiamo risolutamente qualsiasi tentativo di incoraggiare l’abbandono da parte di Baku dei suoi obblighi internazionali. A questo proposito, riteniamo inaccettabile la dichiarazione del ministero degli Esteri turco a sostegno delle provocazioni e delle violazioni del regime di cessate il fuoco da parte dell’Azerbaigian. Sottolineiamo ancora una volta che una tale posizione della Turchia rende insensata la sua adesione al Gruppo Minsk dell’OSCE. Esortiamo la comunità internazionale e i co-presidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE a fornire una valutazione adeguata sia delle azioni dell’Azerbaigian sulla destabilizzazione della situazione sul confine armeno-azero sia dell’incoraggiamento di questi passi da parte di Ankara.”

(13 lug 20) COMUNICATO GRUPPO DI MINSK – “Secondo quanto riferito dai ministeri della Difesa dell’Armenia e dell’Azerbaigian, nonché da altre fonti, il 12-13 luglio si è verificata una grave violazione del cessate il fuoco sul confine armeno-azero, causando vittime. Secondo quanto riferito, l’artiglieria di vari calibri fu usata da entrambe le forze. I co-presidenti e il Rappresentante Personale del Presidente in esercizio dell’OSCE (PRCIO) Andrzej Kasprzyk si rammaricano per la perdita di vite umane e offrono le loro condoglianze alle famiglie di coloro che sono stati uccisi e feriti. I co-presidenti e il PRCiO sono stati in diretto contatto con i funzionari armeni e azeri sin dall’inizio dell’incidente. Le parti si sono accusate a vicenda di iniziare i combattimenti. I co-presidenti del gruppo di Minsk condannano le recenti violazioni del cessate il fuoco e invitano le parti a prendere tutte le misure necessarie per prevenire ulteriori escalation, anche mediante l’uso dei canali di comunicazione diretta esistenti tra di loro. I co-presidenti del gruppo di Minsk chiedono inoltre alle parti di riprendere al più presto negoziati sostanziali e sottolineare l’importanza di restituire i monitor OSCE nella regione non appena le circostanze lo consentano.”

(13 lug 20) HARUTYUNYAN SU ATTACCO AZERO – Il presidente della repubblica ha duramente condannato l’attacco azero contro l’Armenia: “Sono profondamente preoccupato per i tentativi di infiltrazione dell’Azerbaigian del 12-13 luglio e attacchi con armamenti pesanti sul confine di stato della Repubblica di Armenia in direzione della regione di Tavush. Condanniamo fermamente le azioni azere volte a innalzare deliberatamente la situazione e ad ampliare la geografia dell’escalation. Questi incidenti al confine con lo stato armeno e l’atmosfera carica generale alimentata da una retorica aggressiva accrescono la sfiducia e portano a minare la sicurezza e la stabilità nella regione del Caucaso meridionale. Siamo pronti a supportare i nostri compatrioti nelle loro attività per proteggere la nostra Patria condivisa. Mentre l’istituzione di meccanismi internazionali di riduzione del rischio è una necessità per l’avanzamento della soluzione del conflitto, l’Azerbaigian non solo la respinge, ma intensifica anche la situazione. L’Azerbaigian ha la piena responsabilità delle conseguenze di un’ulteriore escalation e destabilizzazione regionale“.

(12 lug 20) GRAVE VIOLAZIONE AZERA CONTRO L’ARMENIA – Al confine tra Armenia (regione di Tavush) e Azerbaigian si registrano violenti scambi di colpi. Intorno alle 12,30 un drappello di soldati azeri ha tentato di penetrare in territorio armeno e di occupare una posizione difensiva. E’ stato respinto e un fuoristrada UAZ è stato colpito ed è rimasto sul posto. Poco più di un’ora più tardi gli azeri hanno tentato una nuova sortita e sono stati respinti con perdite. Non si registrano vittime dalla parte armena. Gli azeri anche con colpi di mortaio da 82 mm hanno sparato verso gli insediamenti civili armeni lungo il confine (villaggio di Chinari). Un drone azero è stato abbattuto.

(11 lug 20) VIOLAZIONI AZERE – Sono state circa 150 con 1800 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene le violazioni azere del cessate-il-fuoco nella settimana tra il 5 e l’11 luglio. La situazione lungo la linea di contatto rimane relativamente calma.

(11 lug 20) PROROGATO STATO EMERGENZA – Lo stato di emergenza per la pandemia Covid è stato prorogato fino al 12 agosto. A ieri risultavano 146 contagiati dall’inizio della pandemia con 116 già guariti. 77 persone in isolamento, 2522 test eseguiti.

(8 lug 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 141 i positivi da inizio pandemia con 29 cittadini con patologia in atto, 112 già guariti e 91 persone in isolamento cautelativo. 2437 i test compiuti su una popolazione di 150.000 abitanti

(7 lug 20) ALIYEV VUOLE IL KARABAKH – In un’intervista televisiva il presidente dell’Azerbaigian reclama nuovamente il Karabakh e rilancia il principio dell’integrità territoriale dell’Azerbaigian. Contesta la possibilità di un secondo Stato armeno e si scaglia contro il Gruppo di Minsk dell’Osce che a suo dire non appoggia in pieno la posizione azera.

(6 lug 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 135 i positivi da inizio pandemia con 26 cittadini con patologia in atto, 109 già guariti e 85 persone in isolamento cautelativo. 2320 i test compiuti su una popolazione di 150.000 abitanti

(3 lug 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 129 i positivi da inizio pandemia con 101 già guariti e 58 persone in isolamento cautelativo. 2014 i test compiuti su una popolazione di 150.000 abitanti

(2 lug 20) NUOVO CONSULENTE PRESIDENZIALE – Ararat Danielyan è stato nominato nuovo consulente del presidente della repubblica Harutyunyan che ha firmato oggi il relativo decreto.

(1 lug 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 119 i positivi da inizio pandemia con 101 già guariti e 58 persone in isolamento cautelativo. 1961 i test compiuti su una popolazione di 150.000 abitanti

(30 giu 20) PRESENTATO PROGRAMMA DI GOVERNO – Il presidente Arayik Harutyunyan ha convocato una consultazione allargata con la partecipazione dei rappresentanti degli organi del governo legislativo ed esecutivo della repubblica, ha affermato il presidente.
Il Capo dello Stato ha osservato nel suo intervento che il programma include le principali priorità delle attività del Presidente e del potere esecutivo nonché le modalità di sviluppo della repubblica nei prossimi cinque anni. Previsti 5000 nuovi posti di lavoro, 1000 nuove case, crescita economica all’8% e scuole superiori gratuite.

(30 giu 20) VIDEO CONFERENZA MINISTRI ESTERI – Si è tenuta oggi una video conferenza del ministro degli esteri armeno Zohrab Mnatsakanyan e del ministro degli esteri dell’Azerbaigian Elmar Mammadyarov con la partecipazione dei co-presidenti del Gruppo Minsk dell’OSCE.

(29 giu 20) GIORNATA DEI CADUTI PER LA PATRIA – Il presidente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), Arayik Haroutyunyan, ha visitato il Memoriale di Stepanakert in occasione del Giorno della caduti per la patria e dei dispersi in azione, e ha deposto fiori nel monumento ai combattenti per la libertà “missing in action“.

(29 giu 20) DOCUMENTO ARTSAKH ALL’ONU – Una relazione sull’attuazione da parte della Repubblica di Artsakh dello status dei protocolli aggiuntivi alle convenzioni di Ginevra del 1949 e relativa alla protezione delle vittime di conflitti armati è stata diffusa nell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) come documento ufficiale e trasmessa anche al segretario generale delle Nazioni Unite. Il servizio stampa del Ministero degli affari esteri dell’Artsakh afferma che il Rapporto include informazioni sull’incorporazione delle disposizioni delle quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 e dei Protocolli aggiuntivi (1977) alle Convenzioni nella legislazione nazionale della Repubblica di Artsakh, nonché sulla sensibilizzazione sul diritto internazionale umanitario da parte del personale militare per garantire l’allineamento delle regole di impegno con i principi del diritto internazionale umanitario. La Repubblica di Artsakh ha aderito alle Convenzioni e ai Protocolli nel 1993 con la decisione del Consiglio Supremo (Parlamento) della Repubblica.

(29 giu 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 118 i positivi da inizio pandemia con 87 già guariti e 56 persone in isolamento cautelativo. 1921 i test compiuti su una popolazione di 150.000 abitanti

(26 giu 20) ADDESTRAMENTO MILITARE – Il presidente di Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato oggi il campo di addestramento di Tigranakert per assistere alla fase di tattica di combattimento che coinvolge diverse unità militari dell’esercito della difesa.

(25 giu 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 113 i positivi da inizio pandemia con 77 già guariti e 65 persone in isolamento cautelativo. 1743 i test compiuti

(24 giu 20) FONDI USA PER L’ARTSAKH – Nel corso di una riunione online del Comitato degli stanziamenti della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti per l’anno fiscale 2021, il deputato Brad Sherman ha chiesto la assegnazione di 1,5 milioni di dollari all’Artsakh secondo quanto riferito dal Comitato nazionale armeno americano (ANCA). La somma dovrebbe essere destinata a progetti di sminamento e assistenza sociale.

(23 giu 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 103 i positivi da inizio pandemia con 65 già guariti e 74 persone in isolamento cautelativo.

(23 GIU 20) ATTIVITA’ AGRICOLTURA – Il competente ministero informa che a oggi 30261 ettari di seminativi sono stati raccolti nella Repubblica, di cui 2.849 ettari di grano e 27.412 ettari di orzo.

(23 giu 20) BENEFICENZA HARATYUNYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Haroutyunyan donerà parte dei suoi stipendi per scopi di beneficenza. A questo proposito, Haroutyunyan ha scritto sulla sua pagina Facebook che “Quando ho ricoperto l’incarico di Primo Ministro e Ministro di Stato per Artsakh per più di un decennio, ho regolarmente donato i miei stipendi all’attuazione di vari progetti di beneficenza. Dato che la mia famiglia ha altre fonti di reddito, e ho affermato più volte, non ho mai ricevuto uno stipendio e non ho mai usato fondi statali durante viaggi di lavoro in diversi paesi. Oggi, ho deciso di trasferire 150.000 AMD (circa 280 euro, NdT) dai miei stipendi mensili alla Fondazione educativa Ivan Atayan per la concessione di borse di studio a studenti eccezionali di scienze naturali e orientare la parte rimanente dei fondi verso il Fondo dell’Unione dei combattenti per la libertà di Artsakh (sono un membro del consiglio di amministrazione del Fondo e ha piena fiducia nella trasparenza delle attività del Fondo) fino alla fine di quest’anno. I fondi verranno utilizzati per risolvere vari problemi sociali che affrontano i militari con disabilità di primo grado “.

(20 giu 20) HARATYUNYAN: SPAZIO AEREO PROTETTO – Il presidente della repubblica in un’intervista alla televisione dell’Armenia ha assicurato che lo spazio aereo dell’Artsakh è completamente protetto grazie anche all’acquisto di sistemi di controllo e di armamento anti aereo.

(20 giu 20) VIOLAZIONI AZERE – Nella settimana dal 14 al 20 giugno sono state rilevate circa 85 violazioni azere del cessate il fuoco con circa 700 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene. La situazione lungo la linea di contatto rimane comunque relativamente calma.

(20 giu 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 97 i positivi da inizio pandemia con 63 già guariti e 78 persone in isolamento cautelativo. 1571 i test compiuti

(19 giu 20) PASHINYAN SU ARTSAKH – Nel suo discorso al Consiglio di sicurezza congiunto, il premier dell’Armenia Pashinyan ha sottolineato che il popolo dell’Artsakh ha avuto l’opportunità di eleggere i propri rappresentanti, che questi sono stati democraticamente eletti e che essi e il popolo hanno il diritto di partecipare alle trattative nel corso delle quali si decide il futuro dell’Artsakh.

(19 giu 20) CONSIGLIO DI SICUREZZA CONGIUNTO – Una riunione congiunta del Consiglio di Sicurezza dell’Armenia e dell’Artsakh si è tenuta oggi a Yerevan presieduta da Harutyunyan e Pashinyan. Presenti anche i presidenti dei due parlamenti, Mirzoyan (Armenia) e Tovmasyan (Artsakh). Si tratta del quarto Consiglio congiunto, il primo sotto la presidenza Harutyunyan.

(17 giu 20) NESSUN BOMBARDAMENTO ARMENO – Anche fonti ufficiali dell’Azerbaigian hanno smentito la notizia data da alcuni media azeri secondo i quali gli armeni avrebbero colpito con un colpo di mortaio un autocarro civile che transitava su una strada sterrata non lontano dalla linea di contatto. Risulta invece assodato che il mezzo è stato colpito da una mina o proiettile inesploso risalente alle guerra degli anni Novanta e che si trovava circa un metro sotto la superficie.

(17 giu 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono saliti a 91 i positivi da inizio pandemia con 54 già guariti e 94 persone in isolamento cautelativo. 1467 i test compiuti pari a circa l’uno percento della popolazione dello Stato.

(14 giu 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 78 i positivi da inizio pandemia con 54 già guariti e 91 persone in isolamento cautelativo. 1284 i test compiuti

(14 giu 20) VIOLAZIONI AZERE – Nella settimana dal 7 al 14 giugno sono state rilevate circa 95 violazioni azere del cessate il fuoco con circa 900 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene. La situazione lungo la linea di contatto rimane comunque relativamente calma

(13 giu 20) SCOSSA DI TERREMOTO – Una leggera scossa di terremoto (magnitudine 2,6) è stata registrata con epicentro a dieci chilometri di profondità, 12 km a nord ovest del villaggio di Knaravan nella regione di Nuovo Shahumian. Nessun danno.

(11 giu 20) CONVERSAZIONE HARUTYUNIAN- KAREKIN II – Il presidente della repubblica, Arayik Harutyunyan, ha avuto oggi, per sua iniziativa, una conversazione telefonica con S.S. Karekin II Catholikos di Tutti gli Armeni. Nel corso del colloquio il presidente lo ha invitato in Artsakh

(11 giu 20) TURISMO IN CALO – Il numero di turisti che ha visitato l’Artsakh nei primi cinque mesi dell’anno è calato del 76% rispetto allo scorso anno. Lo ha riferito il ministro dello sport Artak Grigoryan che ha altresì previsto una riduzione fino al 90% entro fine anno a causa del virus.

(10 giu 20) AGGIORNAMENTO COVID – Lo stato di emergenza causa Covid 19 è stato prorogato di un mese fino all’11 luglio.

(9 giu 20) NUOVO PROCURATORE GENERALE – L’Assemblea nazionale ha eletto (30 voti a favore, 3 contrari) Mher Aghajanyan nuovo procuratore generale della repubblica

(9 giu 20) AGGIORNAMENTO COVID – Sono 64 i positivi da inizio pandemia con 41 già guariti e 77 persone in isolamento cautelativo. 1192 i test condotti sulla popolazione.

(9 giu 20) NUOVE MISURE ANTI COVID – Il ministro di Stato, Grigory Martirosyan, Comandante della gestione emergenza Covid, ha comunicato ulteriori misure per prevenire la diffusione del virus stabilendo l’obbligo di uso di mascherina facciale negli spazi chiusi, nei punti di ristoro pubblici, durante i funerali e sui mezzi di trasporto pubblico.

(8 giu 20) TEST PER ENTRARE IN ARTSAKH – Il presidente Harutyunyan ha annunciato, al termine di una riunione convocata sul tema emergenza virus, che l’ingresso in Artsakh sarà garantito solo a coloro che, previo test a check point doganale, risulteranno negativi al Covid 19.

(6 giu 20) VIOLAZIONI AZERE – Nella settimana dal 31 maggio al 6 giugno sono state rilevate circa 100 violazioni azere del cessate il fuoco con circa 1000 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene. La situazione lungo la linea di contatto rimane comunque relativamente calma.

(6 giu 20) REVOCATE ZONE ROSSE – Sono state eliminate alcune restrizioni che erano state imposte in via cautelativa ad alcune comunità della regione di Shahumian. Intanto sono stati registrati altri due casi di contagio fra i quali un uomo di 71 anni che versa in condizioni critiche anche per altre patologie in atto.

(5 giu 20) AGGIORNAMENTO COVID – Rimangono 57 i positivi da inizio pandemia con 31 già guariti e 69 persone in isolamento cautelativo. 1131 i test condotti sulla popolazione

(5 giu 20) HARUTYUNYAN SU ALIYEV – “Non è lontano il giorno in cui il presidente dell’Azerbaigian, Aliyev, siederà al banco degli imputati per rispondere dei propri crimini”. Così oggi il presidente della repubblica di Artsakh, Harutyunyan

(3 giu 20) AGGIORNAMENTO COVID – Salito a 57 il numero dei positivi da inizio pandemia con 26 già guariti. 984 i test condotti sulla popolazione (che conta circa 150.000 abitanti)

( 3 giu 20) INCIDENTE STRADALE, MUORE SOLDATO – Il diciannovenne Sargis Ghulyan, in forza all’Esercito di difesa dell’Artsakh, è morto in conseguenza di un incidente stradale occorso nel primissimo pomeriggio di oggi. Era originario di un villaggio della regione di Armavir (Armenia).

(2 giu 20) MESSAGGIO A MAYILIAN – Il ministro degli Esteri dell’Armenia, Mnatsakanyan, ha inviato un messaggio di congratulazioni al collega Mayilian riconfermato al dicastero degli Affari Esteri della repubblica di Artsakh

(1 giu 20) PRESIDENTE NEGATIVO A COVID – Il presidente della repubblica si è sottoposto a test Covid dopo la sua visita in Armenia nel corso della quale ha tra gli altri incontrato il premier Pashinyan risultato positivo con tutta la sua famiglia

(1 giu 20) AGGIORNAMENTO COVID – Salito a 43 il numero dei positivi da inizio pandemia con 26 già guariti. Quasi mille i test condotti sulla popolazione (che conta circa 150.000 abitanti)