“Chi si credono di essere?” ad Aliyev saltano i nervi…
Scottato dalla recente votazione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa il presidente azero attacca il Gruppo di Minsk e accusa di islamofobia il Parlamento europeo
30 gennaio 2016 – ll Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha accusato i copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE di discriminazione religiosa.
Scottato dalla recente votazione della P.A.C.E e riferendosi all’appello degli stessi mediatori del gruppo che avevano esplicitamente invitato a non interferire nel processo di negoziato con votazioni non corrette, Aliyev ha dichiarato: «Sono molto dispiaciuto che i copresidenti del Gruppo di Minsk, che dovrebbero affrontare subito la questione [del Karabakh], non si sforzano per la sua composizione, ma per il congelamento del conflitto. La loro attività attuale è assolutamente insensata. Essi non solo si astengono dal pressare l’Armenia, ma anche la proteggono da eventuali problemi. Guardate quello che la loro attività provocatoria in occasione del recente Consiglio di audizioni Europa ha portato. La domanda è: Chi si credono di essere? Questo significa che metteranno pressione su tutte le organizzazioni internazionali? E daranno istruzioni a tutte le organizzazioni internazionali? Il Consiglio d’Europa è un’organizzazione internazionale. Ci sono certamente diverse persone lì. [Tra loro] sono quelli che hanno una posizione anti-azera, e anche abbastanza numerosi islamofobi. Ci sono anche coloro che esprimono totale solidarietà con l’Armenia, essendo collegati con la lobby armena. Io so questo: sono stato membro dell’organizzazione. Ma questa organizzazione ha ora messo la questione all’ordine del giorno. I copresidenti del Gruppo di Minsk stanno mettendo pressione su di loro in modo che questo problema non sia considerato. A causa di questa attività molto provocatoria, ci mancavano 4 voti per l’adozione della risoluzione», ha osservato.
«Ho detto e lo dico in faccia, parlo apertamente oggi in modo che il pubblico sappia bene: è in gran parte dovuto alla colpa loro se il problema non è stato risolto. Come mai? Poiché vengono applicati due pesi e due misure. Per quale ragione? Non c’è una risposta a questa domanda. Questa è anche una sorta di tattica. Quando la domanda non è accettabile, non si risponde. Ma sappiamo la risposta – due pesi e due misure. Il fattore religioso gioca un ruolo qui. Noi siamo musulmani, è per questo che siamo trattati dalla posizione di due pesi e due misure. Soprattutto oggi, quando la islamofobia in Europa ha raggiunto il suo picco», ha concluso Aliyev.
Un presidente sull’orlo di una crisi di nervi… Scottato dall’insuccesso al Consiglio d’Europa attacca tutto e tutti, denuncia la lobby armena, i parlamentari islamofobi, gioca il ruolo della vittima. Come a un bambino al quale si è rotto il giocattolo sbatte i pugni sul tavolo.
Dopo aver perseguito per anni la corruzione nelle istituzioni internazionali (la cosiddetta “politica del caviale”) non riesce a raccogliere i risultati sperati; l’Azerbaigian sta attraversando una crisi economica spaventosa, saltano le banche, la spesa sociale è tagliata. Le istituzioni internazionali attaccano pesantemente Baku per la sistematica violazione dei diritti umani che ha fatto precipitare il Paese agli ultimi posti della classifica sulla libertà di espressione.
È uno abituato ad avere tutto, a non tollerare voci contrarie: così se un parlamento non approva una risoluzione confezionata dai suoi diplomatici, si arrabbia. È colpa dell’islamofobia…