Il parlamento europeo chiede la liberazione degli “ostaggi armeni” detenuti in Azerbaigian
Le autorità azere devono rilasciare immediatamente i cittadini armeni. Lo afferma una risoluzione del Parlamento europeo approvata il 13 marzo, con 523 voti a favore, 3 contrari e 84 astensioni.
Il documento afferma che 23 ostaggi armeni (la definizione è tratta dal testo originale) sono detenuti in Azerbaigian, tra cui ex funzionari de facto del Nagorno Karabakh (Artsakh) e prigionieri di guerra della guerra del 2020 e della successiva pulizia etnica.
Il Parlamento europeo sottolinea che queste persone sono sottoposte a processi farsa e devono affrontare accuse gravi che potrebbero portare a condanne illegali all’ergastolo.
Durante il processo, vengono sottoposti a trattamenti inumani e degradanti, anche tramite metodi psicoattivi proibiti. I loro diritti alla difesa indipendente, agli interpreti, agli appelli, agli incontri con i parenti e al rinvio delle udienze in tribunale per motivi di salute vengono regolarmente violati.
La risoluzione sottolinea inoltre che uno degli imputati, Ruben Vardanyan, continua il suo sciopero della fame, il che sta causando un rapido peggioramento delle sue condizioni, così come di quelle degli altri detenuti. Il Parlamento europeo invita le autorità azere a garantire i loro diritti, tra cui l’accesso alle cure mediche, e a fornire un’indagine indipendente sulle condizioni della loro detenzione.
Inoltre, il documento richiama l’attenzione sulla chiusura degli uffici della Croce Rossa e delle agenzie ONU in Azerbaigian, che è motivo di seria preoccupazione. A questo proposito, il Parlamento europeo invita la delegazione dell’UE e le ambasciate degli stati membri dell’UE nella capitale azera di Baku a monitorare regolarmente i processi e a visitare gli armeni detenuti.
Un appello separato è rivolto al Rappresentante speciale dell’UE per i diritti umani.
Inoltre, il Parlamento europeo raccomanda di imporre sanzioni internazionali nei confronti di coloro che sono coinvolti in violazioni dei diritti umani, tra cui i procuratori e giudici Jamal Ramazanov, Anar Rzayev e Zeynal Agayev.
Il Parlamento europeo chiede che la Corte penale internazionale indaghi sui casi di sfollamento forzato e pulizia etnica degli armeni nel Nagorno Karabakh. Inoltre, il documento chiede la piena attuazione delle decisioni della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite, anche sulla protezione di tutti i detenuti catturati a seguito della guerra del 2020 e delle successive operazioni militari.
Il Parlamento europeo ha nuovamente chiesto la sospensione del memorandum d’intesa UE-Azerbaigian su un partenariato strategico nel campo dell’energia, adottato nel 2022.
Inoltre, i deputati insistono sul fatto che qualsiasi futuro accordo di partenariato tra UE e Azerbaigian sia subordinato al rilascio di tutti i prigionieri politici, al miglioramento della situazione dei diritti umani nel paese e al fatto che l’Azerbaigian non ritardi indebitamente la firma di un accordo di pace con l’Armenia e rispetti i diritti degli armeni del Nagorno-Karabakh, compreso il diritto al ritorno.