Marzo 2022
(31 mar 22) PUTIN SU NAGORNO KARABAKH – Il presidente russo Vladimir Putin ha discusso telefonicamente della situazione in Karabakh con il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev secondo quanto riferisce il servizio stampa del Cremlino. “È stato discusso lo sviluppo della situazione intorno al Nagorno-Karabakh, ponendo l’accento sulla risoluzione di problemi pratici per garantire sicurezza e stabilità nella regione. L’importanza di un’attuazione coerente di tutte le disposizioni delle dichiarazioni trilaterali del 9 novembre, 2020, 11 gennaio e 26 gennaio 2021. È stato raggiunto un accordo su ulteriori contatti“, si legge nel comunicato.
(31 mar 22) ERDOGAN SU NAGORNO KARABAKH – Il presidente turco ha definito le azioni dell’Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh una “risposta difensiva”. “L’Azerbaigian rispetta pienamente le disposizioni dell’accordo trilaterale [tra Russia, Armenia e Azerbaigian]. Pertanto, non vi è alcuna violazione da parte dell’Azerbaigian. Poiché c’è stato un attacco all’Azerbaigian, c’è stata anche una risposta difensiva“, ha detto Recep Tayyip Erdogan ai reporter turchi.
(31 mar 22) SHUSHI PROFANATA – La città armena di Shushi, nell’Artsakh, occupata dall’Azerbaigian, è stata dichiarata nel 2023 “Capitale culturale del mondo turco“. La decisione è stata presa in una riunione del Consiglio Permanente TURKSOY a Bursa, in Turchia, secondo quanto riferito dai media azeri.
(31 mar 22) CONDIZIONE DEI FERITI – I cinque soldati, che hanno riportato ferite di varia gravità a seguito delle azioni criminali delle Forze armate azere compiute lo scorso 25 marzo nei pressi del villaggio di Parukh e all’altezza di Karaglukh, sono ricoverati negli ospedali dell’Artsakh e tutti e cinque sono in condizioni soddisfacenti, sono in fase di convalescenza e saranno dimessi a breve. Le condizioni di uno dei due feriti trasportati a Yerevan sono giudicate lievi, la sua vita non è in pericolo, mentre le condizioni dell’altro ferito sono giudicate critiche.
(31 mar 22) BAYRAMOV: SEGNALI POSITIVI DALL’ARMENIA – Il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian ha affermato di aver osservato “alcuni messaggi positivi” dall’Armenia. Jeyhun Bayramov ha dichiarato in una conferenza stampa congiunta con il Presidente in esercizio dell’OSCE, Ministro degli Affari esteri della Polonia, Zbigniew Rau, che dall’Armenia è stata data una risposta agli appelli dell’Azerbaigian per aprire le comunicazioni di trasporto regionale e avviare il processo di delimitazione dei confini.
(31 mar 22) RIUNIONE ARMENO-AZERA A BRUXELLES – L’Unione europea ha ospitato oggi a Bruxelles una riunione di alti funzionari dell’Armenia e dell’Azerbaigian per portare avanti gli sforzi congiunti per trovare soluzioni a una serie di problemi tra i due paesI. In particolare, le discussioni si sono concentrate sui preparativi per il prossimo incontro tra il presidente Charles Michel del Consiglio europeo, il presidente Ilham Aliyev della Repubblica dell’Azerbaigian e il primo ministro Nikol Pashinyan della Repubblica di Armenia prevista a Bruxelles il 6 aprile 2022. L’incontro tra il segretario del Consiglio di sicurezza della Repubblica di Armenia, Armen Grigoryan, e l’assistente del presidente della Repubblica dell’Azerbaigian, Hikmet Hajiyev, è stato facilitato dal rappresentante speciale dell’UE per il Caucaso meridionale Toivo Klaar.
(31 mar 22) SITUAZIONE SU LINEA DI CONTATTO – Da mercoledì sera alle 10 (ora locale) di giovedì, la situazione operativo-tattica lungo l’intera linea del fronte dell’Artsakh non è cambiata, rimanendo tesa ma non sono state registrate violazioni significative del cessate il fuoco. Le autorità dell’Artsakh continuano a compiere tutti gli sforzi per ritirare le forze armate azere dalla direzione orientale della linea di contatto alle loro posizioni originarie.
(30 mar 22) UNITA’ DI COMBATTIMENTO – Nella sessione odierna, l’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha votato all’unanimità a favore del progetto di modifica della legge sugli organismi di sicurezza nazionale. La bozza è stata presentata dal rappresentante del Servizio di sicurezza nazionale Nver Gasparyan, che ha affermato: “Gli emendamenti alla legge propongono di aggiungere le parole ‘e unità di combattimento’ nella sezione 2 dell’articolo 4 dopo la parola ‘organismi di sicurezza nazionale’ e nell’articolo 14, aggiungere le parole “e unità combattenti operanti nel sistema dell’organismo autorizzato” dopo la parola “delle truppe“.”
(30 mar 22) NAZIONI UNITE – Le Nazioni Unite rimangono preoccupate per le notizie di continue tensioni all’interno e intorno al Nagorno-Karabakh (Artsakh), ha affermato ieri il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric. “Rimaniamo preoccupati per le notizie di continue tensioni all’interno e intorno al Nagorno-Karabakh. Accogliamo con favore sia gli sforzi per la riduzione dell’escalation nel formato trilaterale sia l’impegno dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE ”, ha detto in un briefing. “Devono essere compiuti tutti gli sforzi per garantire il pieno rispetto del cessate il fuoco e la piena attuazione degli impegni concordati. Continuiamo a esortare le parti ad astenersi da qualsiasi azione e dichiarazione che potrebbero aggravare la situazione e ad affrontare tutte le questioni in sospeso, comprese le preoccupazioni umanitarie delle persone sul campo, attraverso il dialogo diretto e nei formati esistenti“, ha affermato Dujarric.
(30 mar 22) SITUAZIONE IMMUTATA – Le forze armate azere rimangono nelle stesse roccaforti su Karaglukh, non sono avvenuti cambiamenti di posizione. Le autorità della Repubblica dell’Artsakh, insieme al personale di comando del contingente di mantenimento della pace russo e attraverso vari mezzi diplomatici, continuano il lavoro coerente per ritirare le truppe azere nelle loro posizioni originarie e per stabilizzare la situazione politico-militare. Parallelamente, le forze armate dell’Artsakh stanno svolgendo le loro funzioni, migliorando continuamente le fortificazioni difensive e i meccanismi della repubblica.
(30 mar 22) PROPOSTE DI PACE – L’Azerbaigian non ha “notato” la richiesta dell’Armenia ai Copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk sulla questione di un accordo di pace. Qualche tempo fa, il pubblico armeno ha appreso dai media che l’Azerbaigian aveva inviato alcune proposte in cinque punti all’Armenia per iniziare a discutere un accordo di pace. La parte armena ha confermato la ricezione di tali proposte e ha dichiarato di aver presentato domanda ai Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE in merito a tale questione annunciando la sua disponibilità a trattare l’accettazione delle proposte. Ma quelli in Azerbaigian, a quanto pare, preferiscono non accorgersene. Secondo l’agenzia di stampa APA, oggi il viceministro degli Esteri azerbaigiano Elnur Mammadov ha dichiarato in una conferenza che “Poco tempo fa, il Ministero degli Affari Esteri [dell’Azerbaigian] ha presentato ufficialmente alla parte armena 5 principi di base che formeranno la base di questo accordo. Il governo azerbaigiano ha offerto all’Armenia di firmare un accordo di pace basato su questi principi al fine di garantire pace e stabilità durature nella regione e attende da tempo una risposta significativa dalla parte opposta“.
(29 mar 22) RIUNIONE DEL PRESIDENTE – Il presidente Arayik Harutyunyan ha convocato una consultazione con i capi delle strutture di comando dell’Artsakh dedicata ai recenti sviluppi lungo la linea di contatto. Il ministro della Difesa Kamo Vardanyan ha consegnato un rapporto sulla situazione operativa-tattica.
(29 mar 22) SITUAZIONE IMMUTATA – Lunedì non sono state registrate violazioni significative del cessate il fuoco lungo l’intera linea di contatto e la situazione operativa-tattica è rimasta tesa. “Le truppe azere rimangono nelle roccaforti di [la] Karaglukh [collina] vicino a Parukh [villaggio] e durante il giorno non sono stati registrati cambiamenti di posizione. Le forze armate dell’Artsakh hanno adottato ulteriori misure precauzionali e restrittive, soprattutto in direzione di Karaglukh. Parallelamente, continuano i lavori con il comando del contingente di mantenimento della pace russo, con l’obiettivo di riportare la parte azerbaigiana nelle posizioni iniziali”, si legge anche in un comunicato diffuso dall’Artsakh Information Center.
(28 mar 22) RIPRISTINATO IL GAS – Dopo un’altra settimana di blocco causato dal boicottaggio azero, è stata ripristinata la fornitura di gas. Il servizio sarà ripreso gradualmente in tutta la repubblica.
(28 mar 22) AGGIORNAMENTO DA LINEA DI CONTATTO – Il Centro informazioni dell’Artsakh comunica che alle ore 12 (locali) l’intera linea di contatto, compresa la sezione orientale, è relativamente stabile, non sono state registrate gravi violazioni del cessate il fuoco. Anche la notte è trascorsa in relativa tranquillità. Il villaggio di Parukh nella regione di Askeran è ora sotto il controllo delle truppe russe di mantenimento della pace e la parte armena è riuscita a sospendere l’avanzata delle forze armate azere e a mantenere il controllo sulla parte principale dell’altura di Karaglukh. Le truppe azere continuano a rimanere in posizioni fortificate di un pendio del Karaglukh. Sono in corso i lavori con il personale di comando del contingente di mantenimento della pace russo per riportare le unità azerbaigiane alle posizioni di partenza.
(28 mar 22) RUSSIA E AZERBAIGIAN – Il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha accusato il Ministero della Difesa russo di “mentire” in uno scambio di dichiarazioni avvenuto ieri. Mosca aveva annunciato il ritiro delle forze azere dall’area del villaggio di Parukh mentre Baku aveva annunciato che le sue forze non si erano ritirate dall’area. Ma successivamente le autorità azere hanno rilasciato una seconda dichiarazione, estremamente dura “ricordando” alla Russia che non esiste un’unità amministrativa chiamata “Nagorno-Karabakh” in Azerbaigian. Ciò nonostante, anche la odierna mappa rilasciata dal ministero della Difesa russo riporta la dicitura Nagorno Karabakh.
(27 mar 22) PARZIALE RITIRATA AZERA – Secondo una nota del ministero della difesa russo, il monitoraggio odierno in 27 posti di osservazione ha evidenziato due casi di violazione del regime di cessate il fuoco nella regione di Askeran da parte delle forze armate azere. Due persone sono rimaste ferite da ambedue i lati a seguito della sparatoria. Il comando del contingente di peacekeeping russo, in collaborazione con i rappresentanti delle parti in conflitto, ha stabilizzato la situazione.Come risultato dei negoziati tenuti, la parte azerbaigiana ha effettuato il ritiro delle sue unità dell’esercito dal territorio dell’insediamento di Parukh. Le unità del contingente di mantenimento della pace russo hanno assicurato la scorta di tre convogli della Repubblica dell’Azerbaigian attraverso il corridoio di Lachin.
(27 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato domenica una riunione allargata del Consiglio di sicurezza. Accogliendo i partecipanti, il Capo dello Stato ha evidenziato l’attività di interlocuzione con la forza di pace russa al fine di risolvere rapidamente e pacificamente l’attuale situazione di crisi e ha accolto con favore le dichiarazioni internazionali che hanno condannato l’azione azera.
(27 mar 22) CONDIZIONE DEI FERITI – Due dei militari dell’esercito di difesa dell’Artsakh, feriti venerdì da un attacco azero di droni da combattimento tipo Bayraktar di fabbricazione turca, sono stati portati a Yerevan in condizioni critiche. Le condizioni di uno di loro sono al momento ancora critiche, le condizioni dell’altro sono valutate moderate, con dinamiche positive. Al momento, sette dei feriti sono in trattamento ospedaliero, le loro condizioni sono valutate buone, mentre altri cinque sono stati dimessi dopo aver ricevuto assistenza medica.
(27 mar 22) PRESIDENTE VISITA ASKERAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato la città di Askeran e ha tenuto una consultazione con i funzionari regionali e sulla situazione attuale all’indomani della recente aggressione da parte delle forze armate azere. Il presidente ha assicurato che si stanno compiendo tutti gli sforzi per stabilizzare la situazione e per ritirare, grazie agli sforzi della parte russa, l’avversario alle sue posizioni iniziali, ha riferito il dipartimento informazioni dell’ufficio del presidente dell’Artsakh. Inoltre, Harutyunyan ha visitato i villaggi Khramort e Khnapat della regione di Askeran, ha discusso la situazione attuale con i residenti locali e ha dato una serie di istruzioni sui piani futuri.
(27 mar 22) AGGIORNAMENTO SITUAZIONE – Sabato notte e alle 9 di domenica, la situazione operativa-tattica lungo l’intera linea di contatto, compreso il confine orientale, è relativamente stabile e non sono state segnalate violazioni significative del cessate il fuoco, secondo l’Info Center di Artsakh. La parte azerbaigiana continua a mantenere le posizioni occupate giovedì. Sono in corso le trattative per il ritorno delle unità dell’esercito azerbaigiano alle posizioni di partenza.
(26 mar 22) AGGIORNAMENTO SITUAZIONE PARUKH – Da mezzogiorno del 25 marzo alla mattina del 26 marzo, la situazione e le posizioni lungo la linea di contatto di Artsakh non sono cambiate, le forze armate azere continuano a rimanere nel villaggio di Parukh e su un lato dell’adiacente altura di Karaglukh, e poco prima in questo settore hanno tentato senza successo di attaccarne uno dove sono presenti le forze armate armene. L’Esercito di difesa dell’Artsakh sta adottando adeguate misure precauzionali e di contenimento per neutralizzare possibili minacce. Ieri ha riportato 3 morti e 15 feriti (due gravi) a causa degli attacchi dei droni azerbaigiani, ma anche la parte azerbaigiana ha subito perdite significative nello scontro a fuoco a terra nell’area di Parukh.
Intorno alle ore 11 (ora locale), i reparti delle Forze Armate azere hanno nuovamente messi in atto azioni aggressive, mediante l’impiego di armi da fuoco di vario calibro, tentando di avanzare in direzione del confine orientale della Repubblica dell’Artsakh, nell’area sotto il responsabilità delle truppe russe di mantenimento della pace.
Il Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan, ha avuto una conversazione telefonica con il presidente russo Putin riguardo la situazione lungo la linea di contatto. Sia la Francia che gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per quanto sta accadendo e hanno invitato le truppe azere a ritornare alle loro originarie posizioni.
(25 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della repubblica ha convocato un ariunione del Consiglio di sicurezza. Arayik Harutyunyan ha osservato che i recenti eventi nella Repubblica stanno forzando una nuova agenda, poiché la parte azerbaigiana sta destabilizzando la situazione attraverso ovvie provocazioni. “Si potrebbe presumere dal conflitto russo-ucraino che la parte azerbaigiana avrebbe sfruttato l’opportunità per ricorrere a varie provocazioni ad Artsakh. Dall’interruzione della fornitura di gas e dall’incursione nel villaggio di Parukh nella regione di Askeran, nonché istigando alcune operazioni militari, le autorità azere hanno dimostrato di non rispettare la dichiarazione trilaterale resa nel novembre 2020 e gli impegni politici da allora assunti a vari livelli. Tuttavia, vorrei esortare il nostro popolo a mantenere la calma, perché nonostante le difficoltà e gli ostacoli, continuiamo a lavorare a stretto contatto con la forza di pace russa ad Artsakh per stabilizzare la situazione“, ha affermato. Il ministro della Difesa, Kamo Vardanyan, ha relazionato sulla situazione lungo la linea di contatto.
Durante la riunione è stata presa la decisione di rivolgersi ufficialmente al presidente della Russia Vladimir Putin sulla base della situazione politico-militare ad Artsakh e delle disposizioni della dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020.
(25 mar 22) ANCORA ALTA LA TENSIONE – Da mezzogiorno ora locale si è registrata una ulteriore intensificazione degli scontri. Confermate due vittime armene e l’uso di droni da bombardamento da parte azera.
(25 mar 22) PREOCCUPAZIONE CROCE ROSSA – Qualsiasi situazione che influisca negativamente sulla vita dei civili è motivo di grande preoccupazione per il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) secondo quanto afferma il capo della missione del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Artsakh Nicolas Fleury. “Vediamo che le persone stanno cercando di trovare modi alternativi per riscaldare le loro case e preparare il cibo. Stiamo anche assistendo a come varie sfere (…) della vita pubblica soffrano per l’interruzione dell’approvvigionamento di gas naturale. Il CICR simpatizza con la popolazione civile in questi tempi difficili. Siamo anche preoccupati e cerchiamo di aiutare. Il nostro obiettivo è assistere, in particolare le istituzioni educative e sanitarie“, ha aggiunto.
(25 mar 22) MINISTERO ESTERI ARMENIA – Il ministero degli Esteri dell’Armenia ha rilasciato un comunicato nel quale tra l’altro si legge che “ieri sera le unità infiltrate delle forze armate azere hanno attaccato le basi dell’Esercito di difesa. La situazione in Nagorno-Karabakh resta tesa. Ci aspettiamo che la forza di mantenimento della pace della Federazione Russa adotti misure per garantire il ritiro immediato delle unità infiltrate delle forze armate azere dall’area di responsabilità del contingente di mantenimento della pace russo, il che dovrebbe implicare il ritorno delle forze armate azerbaigiane al posizione di partenza del 23 marzo“.
(25 mar 22) GLI AZERI ACCUSANO GLI ARMENI – Il ministero degli Esteri azerbaigiano ha reagito all’escalation della situazione sulla linea di contatto con il Nagorno-Karabakh, accusando l’Armenia. In risposta a una dichiarazione del ministero degli Esteri armeno, Baku afferma che Yerevan sta cercando di “fuorviare la comunità internazionale“. Tuttavia, il ministero degli Esteri azerbaigiano non ha osato negare le azioni provocatorie del proprio esercito. Baku afferma che “per il momento l’unico modo per garantire pace e stabilità nella regione è la piena attuazione di quanto previsto dalle dichiarazioni congiunte firmate, compreso il ritiro completo dei resti delle formazioni illegali armene da la regione e la normalizzazione dei rapporti sulla base dei principi del diritto internazionale“. Di fatto la dichiarazione evidenzia la volontà azera di vedere un Artsakh completamente smilitarizzato e alla mercè dell’esercito dell’Azerbaigian.
(25 mar 22) BATTAGLIA INTORNO A PARUKH – Nella notte e nella mattinata vi sono stati violenti scontri nei pressi del villaggio di Parukh occupato ieri dagli azeri nonostante diverse disposizioni della forza di pace russa. Stando a quanto diramato, due sono gli armeni uccisi e cinque i feriti mentre il nemico avrebbe riportato almeno cinque perdite. Gli azeri hanno fatto altresì uso di droni turchi da bombardamento Bayraktar TB2. Come recita una nota del Centro informazioni “le autorità dell’Artsakh auspicano che, grazie agli sforzi decisivi della parte russa, le truppe azere tornino alle posizioni di partenza, e la popolazione civile dell’Artsakh possa tornare alle proprie case, altrimenti le garanzie di sicurezza date al la popolazione civile di Artsakh sono in seri dubbi“.
(24 mar 22) AUTODIFESA A KHRAMORT – I soldati dell’esercito di difesa dell’Artsakh a Khramort sono pronti a resistere alle possibili provocazioni dell’Azerbaigian, i residenti locali hanno creato un distaccamento di autodifesa. Riferiscono fonti locali che “Gli azeri sono avanzati in direzione del villaggio di Parukh. Se catturano le alture, otterranno la superiorità posizionale sui vicini villaggi di Noragyugh e Khnabad“.
(24 mar 22) FORZE DI PACE ANCORA FERME – La protezione della linea di contatto in direzione degli insediamenti di Parukh e Khramort, nella provincia di Askeran e la sicurezza dei civili che vivono in queste comunità sono compiti delle forze di pace russe schierate nella Repubblica di Artsakh secondo quanto afferma una dichiarazione rilasciata dal quartier generale delle informazioni di Artsakh. “Le forze di pace sono ora alle loro roccaforti, i negoziati continuano. Ancora una volta invitiamo la popolazione a mantenere la calma, la situazione in tutti gli altri segmenti della linea di contatto è per il momento stabile“, si legge nella nota.
(24 mar 22) GLI AZERI OCCUPANO VILLAGGIO – Alle 16:00 (ora locale), le forze armate azere hanno violato la linea di contatto in direzione del villaggio di Parukh di Askeran. I rappresentanti dell’Esercito di difesa e le forze di pace russe dispiegate nella Repubblica dell’Artsakh stanno cercando di fermare l’ulteriore avanzata del nemico attraverso negoziati per riportarlo nelle posizioni iniziali. Le donne e i bambini della vicina comunità Khramort del distretto di Askeran sono state evacuati per motivi di sicurezza. In un comunicato il Centro informazioni dell’Artsakh esorta la popolazione a mantenere la calma e informa che la situazione in tutti gli altri tratti della linea di contatto è per il momento stabile. Vardan Mkhitaryan, il capo del villaggio di Parukh, ha dichiarato che “Abbiamo evacuato rapidamente le persone, c’erano strade, le abbiamo attraversate. Sono entrati nel villaggio da diverse parti senza sparare, formando una catena. Le posizioni degli azeri sono a 1 chilometro dal nostro villaggio“, ha detto Mkhitaryan.
(24 mar 22) FREEDOM HOUSE SU GAS – L’organizzazione internazionale per i diritti umani Freedom House ha condannato l’interruzione della fornitura di gas naturale all’Artsakh da parte dell’Azerbaigian. “L’Azerbaigian deve prevenire una crisi umanitaria ripristinando le forniture di gas [naturale] senza ostacoli alla popolazione del Nagorno-Karabakh, che ha sopportato settimane di temperature gelide senza riscaldamento o acqua calda”, ha osservato Freedom House su Twitter. Mercoledì, anche un’altra rinomata organizzazione internazionale per i diritti umani, Human Rights Watch, ha affrontato la questione. Lo stesso giorno, l’Unione europea ha anche espresso preoccupazione per le segnalazioni di interruzione dell’approvvigionamento di gas naturale nella capitale dell’Artsakh, Stepanakert.
(24 mar 22) PROTESTA DAVANTI OSPEDALE – Un gruppo di donne dell’Artsakh ha tenuto una manifestazione pacifica, insieme ai figli, fuori dall’ospedale pediatrico della capitale Stepanakert. Chiedono che le organizzazioni internazionali costringano l’Azerbaigian a riprendere la fornitura di gas naturale all’Artsakh. La gente di Artsakh è preoccupata di poter essere privata anche di altre necessità vitali nel prossimo futuro. “Il popolo di Artsakh non vuole lasciare la propria terra e casa; che gli azeri lo capiscano. Il popolo di Artsakh ha vissuto e vivrà ad Artsakh. Artsakh non è l’Azerbaigian e non lo sarà mai! Vivremo e combatteremo per il nostro diritti. Non possono de-armeniizzare l’Artsakh“, ha affermato un partecipante a questa protesta pacifica.
(24 mar 22) ABITANTI DELLA REPUBBLICA – Il Primo ministro dell’Armenia, Pashinyan, ha dichiarato che attualmente vivono in Artsakh 117.000 persone. Secondo le forze di pace russe la cifra sarebbe invece di 120.000 mentre per Stepanakert si parla generaicamente di più di 100.000 abitanti. Prima della guerra la popolazione era di circa 150.000 abitanti.
(23 mar 22) PRESIDENTE HARUTYUNYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha ricevuto una delegazione guidata da Taguhi Tovmasyan, presidente del comitato permanente per la protezione dei diritti umani e degli affari pubblici dell’Assemblea nazionale dell’Armenia. I legami interparlamentari e la diplomazia parlamentare erano all’ordine del giorno di discussione. Evidenziando gli incontri periodici con le forze politiche parlamentari dell’Armenia, il presidente dell’Artsakh ha espresso gratitudine a Tovmasyan per aver costantemente espresso le questioni che l’Artsakh e il suo popolo devono affrontare e per averli tenuti sotto i riflettori.
(23 mar 22) MIRZOYAN SU PROBLEMA GAS – L’Armenia ha compiuto ogni possibile sforzo diplomatico per ripristinare la fornitura di gas al Karabakh il prima possibile secondo quanto ha affermato il ministro degli Affari esteri armeno Ararat Mirzoyan nell’odierna seduta dell’Assemblea nazionale dell’Armenia. Ha osservato che la parte armena è in costante contatto con i suoi partner russi.“Non è chiaro come chiamarlo. Dopotutto, questo non è un incidente sul gasdotto. In ogni caso, il gasdotto danneggiato o chiuso si trova nell’area e nella zona di responsabilità delle forze di pace russe“, ha affermato il ministro. In precedenza è stato riferito che il sito è sotto il controllo delle forze azere. L’Armenia, ha detto, è anche in contatto con il “mondo civile”. Il ministero degli Esteri, ad esempio, ha già inviato una nota ai suoi partner internazionali. “E le risposte sono già state ricevute. Inoltre, durante la precedente chiusura del gas, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha discusso con il segretario di Stato americano, il presidente della Russia e il presidente della Francia. E stiamo già vedendo una reazione. Tuttavia, purtroppo, la questione non è stata ancora risolta sul posto“, ha affermato il capo del ministero degli Esteri.
(23 mar 22) UE PREOCCUPATA – L’Unione Europea (UE) ha espresso preoccupazione per la cessazione, ancora una volta, della fornitura di gas naturale all’Artsakh. “L’UE è preoccupata per i rinnovati tagli alla fornitura di gas a Stepanakert/Khankendi. È urgente riprendere le forniture alla popolazione locale colpita. L’UE chiede alle autorità di controllo di consentirlo, soprattutto nell’attuale clima rigido”, ha scritto su Twitter Peter Stano, portavoce principale per gli Affari esteri e la politica di sicurezza della Commissione europea dell’UE.
(23 mar 22) ANCORA SENZA GAS – È il terzo giorno che la fornitura di gas naturale viene interrotta ad Artsakh. Il comando del contingente di peacekeeping russo prosegue i negoziati con la parte azerbaigiana. Dal canto suo, il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha negato in modo non chiaro il suo coinvolgimento nella sospensione della fornitura di gas naturale in Artsakh.”L’approccio non costruttivo dell’Armenia, le accuse infondate rivelano le reali intenzioni di quel paese. Consigliamo all’Armenia di garantire l’adempimento degli obblighi assunti dalle dichiarazioni trilaterali, compreso il ritiro delle forze armate dalla regione, e di contribuire così alla pace regionale e sicurezza, e di non fare dichiarazioni infondate“, ha affermato Leyla Abdullayeva, capo del dipartimento del servizio stampa del Ministero degli Affari esteri dell’Azerbaigian.
(22 mar 22) COMUNICATO MINISTERO ESTERI – Il ministero degli Esteri dell’Artsakh ha rilasciato una dichiarazione in relazione all’interruzione della fornitura di gas naturale. La dichiarazione recita quanto segue: “La sera del 21 marzo, le autorità azere hanno nuovamente interrotto la fornitura di gas all’Artsakh, privando la sua popolazione di un’importante risorsa di riscaldamento in condizioni climatiche estremamente fredde. Il comportamento dell’Azerbaigian è terrorismo umanitario. Viola gravemente i diritti umani, le norme e i principi del diritto internazionale umanitario e non rientra in alcun modo nelle norme della moralità. Questo atto atroce è un’altra dimostrazione di odio e nazionalismo. Il Ministero degli Esteri della Repubblica dell’Artsakh condanna fermamente la politica dell’Azerbaigian e si appella alla comunità internazionale con una richiesta urgente di dare un’adeguata valutazione della situazione.I passi misantropici dell’Azerbaigian non possono influenzare la volontà e la determinazione del popolo dell’Artsakh. Continueremo a vivere e creare nella nostra patria storica, a sviluppare e rafforzare la nostra statualità indipendente”. Anche il ministero degli Esteri dell’Armenia ha rilasciato un comunicato di condanna.
(22 mar 22) APPELLO OMBUDSMAN – Il difensore civico per i diritti umani dell’Artsakh, Gegham Stepanyan, si è rivolto a Toivo Klaar, rappresentante speciale dell’Unione europea per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, e Dunja Mijatovic, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa. “Sig. Toivo Klaar, con l'”impegno attivo” della leadership azerbaigiana, l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) è nuovamente privato della fornitura di gas [naturale]. Non vedo l’ora di avere sue notizie presto. Sig.ra Dunja Mijatovic, è ancora interessata ai diritti umani? ” ha scritto su Twitter il difensore civico di Artsakh.
(21 mar 22) ANCORA BLOCCO GAS – Le autorità dell’Azerbaigian hanno nuovamente interrotto la fornitura di gas all’Artsakh. Il Centro informazioni di Stepanakert ha rilasciato un comunicato nel qualke si afferma che in occasione dei lavori di ripristino del gasdotto (rimasto bloccato per oltre dieci giorni) gli azeri hanno installato una valvola che consente loro di interrompere il flusso di gas.
(21 mar 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Nel corso di un’audizione alla Commissione Esteri dell’Assemblea nazionale dell’Armenia, il ministro Mirzoyan ha dichiarato che al momento risultano 38 prigionieri di guerra armeni nelle mani dell’Azerbaigian. Fra di loro tre civili. Il ministro ha affermato che “Erevan continua a sollevare la questione del ritorno immediato dei prigionieri di guerra armeni, degli ostaggi e di altre persone detenute illegalmente in Azerbaigian“. Inoltre, ha annunciato che il prossimo 19 aprile la questione è stata inserita all’ordine del giorno della sessione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE).
(21 mar 22) UNESCO – L’Armenia continua i negoziati per organizzare una visita dei rappresentanti dell’UNESCO nei territori, che sono passati sotto il controllo dell’Azerbaigian a seguito delle operazioni militari nel 2020 secondo quanto ha affermato il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan nel corso di un’audizione alla Commissione Esteri dell’Assemblea nazionale dell’Armenia. Il ministro ha ricordato la dichiarazione del ministro della Cultura azerbaigiano sull’intenzione di Baku di “albanizzare” i monumenti del patrimonio culturale armeno e la necessità di un sollecito intervento dell’Unesco.
(21 mar 22) VITTIME DI GUERRA E SCOMPARSI – Il Comitato Investigativo dell’Armenia continua la sua indagine penale sullo scatenamento e sullo svolgimento di una guerra contro l’Artsakh da parte dell’Azerbaigian nell’autunno del 2020. Nell’ambito di questo procedimento penale, è stato rilevato che il numero totale di militari e civili armeni uccisi nell’Artsakh e in Armenia a seguito di questa guerra è 3.822; a oggi, è sconosciuta la sorte di 187 soldati e 21 civili. Inoltre, 150 militari e civili armeni catturati finora sono stati consegnati all’Armenia dall’Azerbaigian.
(21 mar 22) EMERGENZA NEVE – Il presidente Arayik Harutyunyan ha convocato un’ampia consultazione di lavoro dedicata ai problemi causati dalle nevicate senza precedenti degli ultimi giorni in Artsakh. Il sindaco Davit Sargsyan ha presentato la rispettiva situazione nella capitale Stepanakert, nonché i relativi problemi e le misure adottate per risolverli. Secondo il sindaco, le autorità cittadine stanno facendo del loro meglio per effettuare efficacemente lo sgombero della neve e ha aggiunto che dopo una pausa di due giorni, il trasporto pubblico di Stepanakert ha ripreso le normali operazioni da questa mattina.Il presidente, da parte sua, ha fatto un riferimento particolare all’istruzione, rilevando che l’inizio delle lezioni nelle scuole di Artsakh dovrebbe essere posticipato, se necessario.
(19 mar 22) PROTESTA ARMENA A ONU – Il Coordinatore residente ad interim delle Nazioni Unite in Armenia Lila Pieters Yahia è stata convocata oggi al Ministero degli Affari esteri armeno ed è stato informato che la Repubblica di Armenia condanna fermamente il coinvolgimento dell’Ufficio delle Nazioni Unite in Azerbaigian nell’evento del 18 marzo a Shushi; è stata consegnata una nota di protesta. Il Ministero degli Affari Esteri ha chiesto alle Nazioni Unite di adottare misure per ripristinare la posizione neutrale delle Nazioni Unite nel contesto del conflitto del Nagorno Karabakh.
(19 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Si è riunito questa mattina il Consiglio di sicurezza convocato dal presidente Harutyunyan. All’ordine del giorno vi erano una serie di questioni relative al superamento delle sfide interne ed esterne che l’Artsakh deve affrontare. Il presidente ha dato una serie di istruzioni ai funzionari responsabili delle rispettive agenzie statali sui compiti a breve e lungo termine da svolgere.
(19 mar 22) RIPRISTINATO IL GAS – L’Artsakh Info Center ha emesso un annuncio ieri sera con cui informa che la fornitura di gas naturale in Artsakh è stata ripristinata. La nota riferisce che “in giornata sono stati completati i lavori di riparazione del gasdotto danneggiato. Si informa che in questo momento è già in corso la fornitura di gas naturale al punto di raccolta di Artsakhgaz CJSC“.
(18 mar 22) MIN. AA.EE. CONDANNA EVENTO SHUSHI – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Artsakh ha rilasciato una dichiarazione sullo svolgimento di un evento nella città di Shushi e dedicato al 30° anniversario dell’adesione dell’Azerbaigian alle Nazioni Unite. La dichiarazione recita quanto segue: “Le autorità di Baku, in linea con il loro stile, continuano a condurre una politica distruttiva volta a legittimare i risultati della sua aggressione contro l’Artsakh, cercando di coinvolgere e sfruttare la comunità internazionale e le varie strutture in quel processo. L’organizzazione nella città di Shushi, occupata dall’Artsakh, di una solenne cerimonia dedicata al 30° anniversario dell’adesione dell’Azerbaigian alle Nazioni Unite e la partecipazione di rappresentanti dell’ONU e delle sue strutture a questo evento è un’altra manifestazione di questa politica. Il Ministero degli Esteri della Repubblica dell’Artsakh condanna fermamente lo svolgimento di un tale evento a Shushi. La partecipazione dei rappresentanti delle Nazioni Unite all’evento organizzato nella città, che è stata uno dei principali bersagli dell’aggressione e dell’armenofobia dell’Azerbaigian, contraddice i principi di attività, ideologia e missione di questa influente organizzazione internazionale, e sarà senza dubbio utilizzata da Azerbaigian per legittimare la sua politica disumana e aggressiva. Questo è anche un duro colpo per la reputazione delle Nazioni Unite, che avrà un impatto negativo sull’efficacia delle attività dell’organizzazione“.
(18 mar 22) NUOVO REPORT OMBUDSMAN ARTSAKH – L’Ufficio del difensore dei i diritti umani dell’Artsakh ha pubblicato un rapporto in tre lingue (armeno, russo, inglese) su “Le violazioni dei diritti del popolo di Artsakh da parte dell’Azerbaigian nel febbraio-marzo 2022”, che è stato inviato ai co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce, alle organizzazioni con un mandato primario di protezione dei diritti umani e alle organizzazioni internazionali per i diritti umani. Il report è scaricabile QUI
(18 mar 22) AGGIORNAMENTO COVID – Attualmente, 17 persone stanno ricevendo cure ospedaliere ad Artsakh per COVID-19. Finora nel 2022 ad Artsakh sono stati condotti in totale 10.364 test per il coronavirus e i risultati di 3.073 di questi sono stati positivi. Dall’inizio dell’anno sono stati registrati 41 decessi per COVID-19.
(17 mar 22) ANCORA SENZA GAS – I lavori di ripresa della fornitura del gas in Artsakh non sono ancora stati completati a causa del terreno e delle condizioni meteorologiche difficili, secondo quanto riportato dalla dichiarazione diffusa dall’Artsakh Information Center. Il comunicato riferisce che ieri sono stati avviati i lavori di riparazione del gasdotto danneggiato ma per i motivi di cui sopra la ripresa dell’approvvigionamento del gas non è ancora stata completata.
(17 mar 22) SITUAZIONE A KHRAMORT – Canzoni patriottiche armene vengono suonate e diffuse con altoparlanti nel villaggio Khramort in risposta al “mugham” azerbaigiano. A causa delle provocazioni portate avanti dalle forze armate azere nei giorni scorsi, le donne ei bambini del villaggio sono stati temporaneamente trasferiti dalla comunità di Khramort nella regione di Askeran ad altri insediamenti. Fino a ieri non era chiaro quando sarebbero tornati al villaggio. Il fatto è che il vantaggio posizionale degli azeri ha messo il popolo di Khramort sotto il fuoco diretto dell’avversario; ed essendo sulla collina, gli azeri stanno sparando al villaggio come bersaglio.
(17 mar 22) OCCUPAZIONI AZERE – l’ex difensore dei diritti umani dell’Armenia Arman Tatoyan scrive sui socila che ad oggi sono state registrate quattro incursioni di militari azeri nel territorio dell’Armenia. 1) Nerkin Hand villaggio della provincia di Syunik (marzo 2022); 2) Comunità Vardenis della provincia di Gegharkunik (Kut, Verin Shorzha e un certo numero di altri villaggi) (maggio 2021); 3) Comunità Goris della provincia di Syunik (area del Lago Nero; vicino ai villaggi di Akner e Verishen) (maggio 2021); 4) Area di confine vicino al villaggio di Tsav nella provincia di Syunik (2020 ottobre).
Tatoyan sottolinea anche la presenza illegale delle forze armate azere sulle strade Goris-Kapan e Kapan-Chakaten (da novembre-dicembre 2020), nonché blocchi illegali di tali strade (da novembre 2021). Ricorda inoltre che in prossimità dei villaggi armeni i militari azeri sono ancora presenti nelle case e nei terreni di proprietà di cittadini e comunità dal novembre 2020 e le autorità azere continuano la loro politica di armenofobia, il loro odio politico e l’inimicizia al più alto livello rendendo impossibile la vita normale dei residenti armeni di confine attraverso la loro presenza e atti criminali.
(16 mar 22) SHUSHI OCCUPATA – Le autorità azere iniziano a ricostruire la città armena occupata di Shushi. Secondo quanto riferiscono i media dell’Azerbaigian, è stata indetta una gara per la costruzione del primo complesso residenziale della città. Il complesso di sei blocchi sarà composto da 24 edifici. Si terrà la gara per la realizzazione dei primi due blocchi. Il complesso residenziale sorgerà su un lotto di 8 ettari nella parte alta della città.
(16 mar 22) FORNITURA GAS – Grazie ai negoziati condotti con l’assistenza del governo armeno e delle forze di pace russe dall’8 marzo, oggi – dopo un blocco di nove giorni – la parte azerbaigiana ha iniziato a riparare un gasdotto danneggiato che entra nell’Artsakh dall’Armenia.
(15 mar 22) APPELLO OMBUDSMAN ARTSAKH – “In qualità di Difensore dei diritti umani della Repubblica dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), in qualità di responsabile della protezione dei diritti delle persone che vivono nell’Artsakh, mi rivolgo ancora una volta ai Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce, la Federazione Russa, gli Stati Uniti, la Francia, ai difensori dei diritti umani e ai difensori civici di tutti gli stati, alle istituzioni internazionali e alle organizzazioni per i diritti umani per informare che migliaia di armeni che vivono nell’Artsakh sono regolarmente soggetti ad atti terroristici e genocidi perpetrati dall’Azerbaigian ogni giorno“. Questo il messaggio diffuso ieri dal difensore dei diritti umani di Artsakh, Gegham Stepanyan. Ha ricordato inoltre che da oltre una settimana la popolazione dell’Artsakh viene privata delle forniture di gas naturale e le azioni dell’Azerbaigian devono essere valutate chiaramente dalla comunità internazionale.
(14 mar 22) LA RISPOSTA ARMENA ALLE PROPOSTE AZERE – Il ministero degli Esteri di Yerevan ha diramato la seguente nota in risposta a quella azera su un possibile accordo di pace: “La Repubblica di Armenia ha risposto alle proposte della Repubblica dell’Azerbaigian e ha chiesto alla Co-Presidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE di organizzare negoziati sull’accordo di pace tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian sulla base della Carta delle Nazioni Unite, dell’Accordo internazionale sui diritti civili e politici e dell’Atto finale di Helsinki”, si legge nella suddetta dichiarazione.
(14 mar 22) LE PROPOSTE AZERE PER LA PACE – Una dichiarazione del ministero degli Esteri azerbaigiano pubblicata sui mass media azeri illustra le condizioni alle quali l’Azerbaigian accetta di concludere un accordo di pace con l’Armenia. L’Azerbaigian sarebbe disponibile in tale senso sulla bese dei seguenti principi: 1) riconoscimento reciproco della sovranità, dell’integrità territoriale, dell’inviolabilità dei confini internazionali e dell’indipendenza politica; 2) conferma reciproca dell’assenza di pretese territoriali degli Stati tra loro e dell’obbligo legale di non avanzare tali pretese in futuro; 3) astensione dal minacciare la reciproca sicurezza nelle relazioni interstatali, dall’uso di minacce e dalla forza contro l’indipendenza politica e l’integrità territoriale, e da altre circostanze non coerenti con gli scopi della Carta delle Nazioni Unite; 4) delimitazione e demarcazione del confine di Stato, instaurazione di relazioni diplomatiche; 5) apertura dei trasporti e delle comunicazioni, l’instaurazione di altre comunicazioni pertinenti e la cooperazione in altri settori di reciproco interesse.
“Su questi principi di base i due Stati, conducendo negoziati intensi, sostanziali e orientati ai risultati, possono concludere un accordo di pace bilaterale”, ha affermato in una nota il ministero degli Esteri azerbaigiano. In precedenza, il ministero degli Esteri armeno ha affermato che l’Armenia ha fatto appello alla co-presidenza del Gruppo OSCE di Minsk affinché avvii negoziati con l’Azerbaigian per negoziare un accordo di pace. Appare evidente che tale proposta di pace esclude la indipendenza del Nagorno Karabakh.
(14 mar 22) ANCORA INTERROTTO IL GAS – Da una settimana il gas non arriva più in Artsakh. Lusine Avanesyan, portavoce del presidente dell’Artsakh ha dichiarato che la questione del ripristino dell’approvvigionamento di gas naturale nell’Artsakh è in fase di negoziazione con la controparte azera. Il gasdotto nel territorio attualmente controllato dall’Azerbaigian e che fornisce gas naturale all’Artsakh è stato danneggiato l’8 marzo. Da allora sono in corso trattative con gli azeri, ma questi ultimi stanno ostacolando i lavori di riparazione. Nonostante i numerosi appelli per una soluzione immediata a questo problema e le assicurazioni delle autorità dell’Artsakh che la questione verrà risolta insieme alle forze di pace russe, la popolazione dell’Artsakh è privata del gas naturale per il settimo giorno.
(14 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – L’Azerbaigian continua a diffondere notizie false con l’obiettivo di provocare il panico tra la popolazione di Artsakh. Il Consiglio di sicurezza dell’Artsakh ne ha preso atto in una dichiarazione rilasciata oggi: “Informiamo che l’Esercito di Difesa della Repubblica dell’Artsakh svolge i compiti assegnatigli in conformità con i piani precedentemente approvati. L’Esercito di Difesa sta monitorando da vicino tutti i movimenti della parte azerbaigiana e le informazioni su un accumulo [militare] lungo l’intera linea di contatto non corrisponde alla realtà“.
(14 mar 22) UNIONE EUROPEA PREOCCUPATA – Toivo Klaar, il rappresentante speciale dell’Unione europea (UE) per il Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, che si trova attualmente nella capitale dell’Armenia Yerevan, ha dichiarato di aver discusso sia con l’Armenia che con l’Azerbaigian le questioni le recenti violazioni del cessate il fuoco e del gasdotto che entra nell’Artsakh dall’Armenia e di essere preoccupato per la situazione attuale. Al riguardo, Klaar ha osservato che negli ultimi giorni ha avuto diverse conversazioni con rappresentanti di Yerevan e Baku su questi temi. Il rappresentante speciale dell’UE ha osservato che è molto importante che il gasdotto che entra nell’Artsakh venga riparato il prima possibile e che le sparatorie cessino.
(12 mar 22) SEGNALATI MOVIMENTI DI TRUPPE AZERE – Sono stati registrati movimenti di truppe azere e materiale verso la frontiera con l’Armenia. Ieri il generale Hakobyan del ministero Difesa di Yerevan ha detto di aspettarsi azioni belliche dell’Azerbaigian contro l’Armenia e l’Artsakh. Tale attività potrebbe essere favorita dalla situazione internazionale ma anche dallo spostamento di truppe russe dall’Armenia all’Ucraina.
(12 mar 22) ANCORA VIOLAZIONI AZERE – Il ministero della Difesa dell’Artsakh ha rilasciato una nota con la quale informa che anche nella mattinata odierna sono stati registrati colpi dalle postazioni azere. Nella giornata di ieri i soldati dell’Azerbaigian hanno violato frequentemente il cessate il fuoco sparando 27 proiettili, da lanciagranate, contro i villaggi di Khramort, Parukh e Khanapat nella regione di Askeran.
(12 mar 22) AGGIORNAMENTO COVID – Attualmente, 23 persone stanno ricevendo cure ospedaliere ad Artsakh per COVID-19. Nel 2022 in Artsakh sono stati condotti 10.120 test per il coronavirus e 3.060 di questi sono risultati positivi. Nell’anno in corso sono stati registrati 40 decessi per COVID-19 ad Artsakh.
(11 mar 22) AZERI CONTINUANO A SPARARE – Le forze armate azere continuano a violare il cessate il fuoco in direzione dei villaggi di Khramort, Farukh e Khnapat della regione di Askeran della Repubblica dell’Artsakh. Il nemico usa mortai e armi leggere di grosso calibro contro i civili. “È ovvio che questi tentativi di sparare colpi di mortaio contro i civili mirano prima di tutto a provocare il panico nella società. Il ministero dell’Interno dell’Artsakh sta monitorando gli sviluppi e fornirà aggiornamenti regolari sulla situazione. Allo stesso tempo, sollecitiamo tutti i media a essere guidati solo da informazioni ufficiali“, afferma una nota governativa armena.
(11 mar 22) INTERRUZIONE SERVIZI – Per il quarto giorno l’Artsakh non dispone del gas in quanto gli azeri continuano a impedire ai tecnici di riparare la condotta che dall’Armenia giunge a Stepanakert e che ha subito un danno (doloso) nel territorio di Shushi sotto occupazione azera. In giornata la capitale è rimasta anche senza corrente elettrica.
(11 mar 22) GRANATE AZERE CONTRO UNA SCUOLA – Verso le 10:20 ora locale, la parte azerbaigiana, secondo i dati preliminari, ha sparato due proiettili da 120 mm, da un lanciagranate, contro l’area scolastica del villaggio di Khnapat nella regione di Askeran. Non risultano feriti. Continua inoltre la pressione sugli abitanti della regione con messaggi diffusi dal nemico con altoparlanti: questa volta è stato interessato il villaggio di Taghavard nella regione di Martuni
(11 mar 22) NOTA USA SU SOLDATO ARMENO UCCISO – La missione statunitense presso l’Osce ha rilasciato una dichiarazione realtiva alla morte del soldato armeno Hrach Manasaryan colpito da fuoco azero lungo il confine tra Nkhchivan e Armenia lo scorso sette marzo. La dichiarazione afferma che la morte tragica ed evitabile sottolineava la necessità di una maggiore moderazione, che le forze si allontanassero l’una dall’altra nelle aree di confine contese e di un maggiore impegno diplomatico per trovare soluzioni globali a tutte le questioni in sospeso.
(10 mar 22) ERDOGAN E ALIYEV – Un incontro tra il presidente azero Ilham Aliyev e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è svolto ad Ankara ed è durato più di quattro ore. Le parti hanno notato che con la firma della “Dichiarazione Shushi” e la sua ratifica da parte dei parlamenti dei due Paesi, le relazioni fraterne e amichevoli Azerbaigian-Turchia si sono ulteriormente sviluppate. Le parti si sono scambiate opinioni sulle prospettive di normalizzazione delle relazioni Armenia-Azerbaigian nel periodo successivo al conflitto e hanno preso atto dell’importanza del “corridoio di Zangezur” nonché dell’apertura della ferrovia Kars-Nakhchivan.
(10 mar 22) FINANZIAMENTI DA STATI UNITI – La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge sugli stanziamenti Omnibus che conclude la spesa dell’anno fiscale 2022 che richiede “non meno di” $ 45 milioni per l’Armenia e $ 2 milioni per lo sminamento umanitario nell’Artsakh (Nagorno-Karabakh). La misura richiede inoltre “che prima di qualsiasi obbligo iniziale di fondi stanziati ai sensi del titolo IV della legge per l’assistenza all’Armenia e all’Azerbaigian, il Segretario di Stato si consulti con i comitati per gli stanziamenti sugli usi proposti di tali fondi”. Il disegno di legge stesso include un linguaggio sulla sezione 907 del FREEDOM Support Act e richiede anche un rapporto sulla probabilità di un’azione militare contro l’Artsakh “non oltre 90 giorni dopo la data di entrata in vigore di questa legge”.
(10 mar 22) ALTRO CIVILE FERITO DAGLI AZERI – Alle 10:35, la polizia del dipartimento regionale di Askeran ha riferito che Suren Baghdasaryan (nato nel 1971), residente nel villaggio di Khramort, è stato ferito alla schiena mentre svolgeva lavori agricoli nel cortile della sua casa a seguito di un colpo sparato da un lanciagranate dalla parte azerbaigiana. .La mina lanciata è esplosa nel cortile della loro casa. Baghdasaryan è stato immediatamente portato in una struttura medica ma fortunatamente la lesione è lieve.
(10 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una riunione estesa del Consiglio di sicurezza. Le questioni relative alla sicurezza e umanitarie erano all’ordine del giorno di discussione. Il Capo dello Stato ha evidenziato che il tratto danneggiato del gasdotto si trova presso la posizione dell’avversario, e la parte azera da tre giorni di seguito ostacola i lavori di ristrutturazione senza alcuna giustificazione.
“Non c’è dubbio che sia i danni al gasdotto che i ritardi nei lavori di riparazione, così come il comportamento aggressivo nei confronti della pacifica popolazione di Artsakh in questi giorni, abbiano un contesto geopolitico. In particolare, l’Azerbaigian sta cercando di prendere vantaggio della situazione intorno all’Ucraina e del coinvolgimento di attori internazionali. Le autorità di Baku stanno ricorrendo a ovvie provocazioni volte a intimidire psicologicamente la popolazione pacifica del Paese e, quindi, sfrattare gli armeni dall’Artsakh. Vi assicuriamo che le autorità dell’Artsakh stanno lavorando a tutti per prevenire problemi di sicurezza e umanitari e per migliorare la situazione. Pertanto, esorto tutti a mantenere la calma, ad astenersi dall’eccessiva tensione della situazione e da azioni irresponsabili“, ha affermato il presidente Harutyunyan.
(10 mar 22) INTERRUZIONE GAS – La fornitura di gas naturale all’Artsakh è stata interrotta a causa dei danni, nelle prime ore del mattino di martedì, del gasdotto in ingresso in Artsakh dall’Armenia. La sezione danneggiata di questo gasdotto si trova nell’area sotto il controllo delle forze armate azere che continuano ad ostacolare gli interventi di riparazione. Sono in corso trattative con la parte azerbaigiana per riparare questa sezione. Anche rappresentanti delle forze di pace russe di stanza in Artsakh e membri del personale dell’ufficio del Consiglio di sicurezza sono coinvolti in questi negoziati.
(10 mar 22) NOTA MINISTERO ESTERI SU VIOLAZIONI AZERE – Il 9 e 10 marzo, le forze armate dell’Azerbaijani hanno preso di mira la popolazione civile dei villaggi di Khnhinak e Karmir Shuka della regione di Martuni e il villaggio di Khramort della regione di Askerlan, impiegando anche armi da fuoco di grandi calibri, con la conseguenza che un civile è stato ferito. Lo riferisce una nota rilasciata oggi dal Ministero degli Affari Esteri dell’Artsakh: “Nella notte dell’8 marzo, l’unico gasdotto che porta alla Repubblica dell’Artsakh è stato danneggiato, privando l’intero territorio del Paese dell’approvvigionamento di gas. La sezione danneggiata è nell’area sotto il controllo delle forze armate dell’Azerbaijani. Ad oggi, la parte azerbaigiana sta ostacolando la riparazione del gasdotto, a causa del quale l’intera popolazione di Artsakh sta affrontando una serie di problemi umanitari, particolarmente gravi a causa delle condizioni climatiche fredde. Durante la scorsa settimana, l’avversario, attraverso gli annunci dell’altoparlante, ha costantemente invitato la pacifica popolazione di Khramort per lasciare il villaggio, minacciando il popolo con la vendetta fisica. La politica ufficiale di Baku è, come sempre, altamente distruttiva. Viola gravemente i principi del diritto internazionale e dell’umanità, rappresenta nella sua essenza una combinazione di odio armeno, nazismo e terrorismo. Il ministero degli Esteri della Repubblica di Artsakh condanna fermamente le azioni provocatorie dell’Azerbaigian, che sono una minaccia per la pace e la stabilità regionali, un colpo alla missione di mantenimento della pace russa, una sfida per il mondo civilizzato, e non dovrebbe essere lasciato ingiunto. I recenti sviluppi dimostrano ancora una volta le reali intenzioni dell’Azerbaigian nei confronti del popolo armeno, dell’Artsakh e del suo futuro. La determinazione del popolo di Artsakh a vivere nella propria patria e a difenderla era, è e rimarrà incrollabile“, si legge anche nella dichiarazione del MFA di Artsakh.
(10 mar 22) EUROPARLAMENTO PER IL PATRIMONIO ARMENO IN ARTSAKH – Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che condanna la distruzione del patrimonio culturale nel Nagorno-Karabakh. Alla votazione hanno partecipato 679 parlamentari, di cui 635 favorevoli alla risoluzione, 2 contrari e 42 astenuti.La bozza di risoluzione esprime profonda preoccupazione per la narrativa diffusa dall’Azerbaigian, che ritrae i siti del patrimonio culturale armeno come aventi origini albanesi e rinomina i monumenti armeni come “caucasici-albanesi”. La creazione di un nuovo gruppo di lavoro in Azerbaigian, incaricato di cancellare iscrizioni da monumenti religiosi o storici nella parte del Nagorno-Karabakh sotto il suo controllo, è condannata come illecito saccheggio del patrimonio culturale dei popoli vicini al fine di privarli di la loro memoria storica. Questa decisione viola lo spirito delle sentenze della Corte internazionale di giustizia del 7 dicembre 2021, afferma il documento. Inoltre, la risoluzione richiede all’Azerbaigian di concedere agli organismi competenti, come l’UNESCO, Aliph o Iconem, l’accesso ai siti del patrimonio nei territori sotto il suo controllo per poter procedere con il loro inventario e garantirne la protezione. Esorta inoltre a non interferire con i siti del patrimonio armeno prima di una missione di valutazione dell’UNESCO ea consultare esperti del patrimonio culturale armeno e internazionale prima e durante l’intervento sui siti del patrimonio culturale armeno. Il documento esprime inoltre preoccupazione per i rinnovati scontri al confine armeno-azero, che hanno provocato vittime umane, e invita le parti ad astenersi dall’uso della forza ea proseguire il dialogo politico avviato di recente.
(10 mar 22) PARLAMENTO CONDANNA LE PROVOCAZIONI AZERE – Le forze politiche rappresentate nell’Assemblea nazionale dell’Artsakh hanno rilasciato una dichiarazione congiunta con la quale condannano le recenti pericolose provocazioni azere. QUI IL TESTO
(9 mar 22) INTENSA ATTIVITA’ AZERA SU ARTSAKH – Le forze armate azere hanno sparato attivamente armi di vario calibro, inclusi mortai da 60 mm, in direzione dei territori amministrativi e delle strade di Khramort, Nakhichevanik (regione di Askeran), Khnushinak, Karmir Shuka (regione di Martuni). Il procuratore generale dell’Artsakh ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Tenendo conto della situazione attuale, le forze dell’ordine stanno adottando tutte le misure possibili per documentare le azioni criminali della parte azerbaigiana e le loro conseguenze. Per tutta la giornata, sono state nuovamente ascoltate minacce da un posto di blocco azero vicino al villaggio di Khramort, attraverso gli altoparlanti , di “lasciare il territorio” e che “sarà usata la forza”.”
(9 mar 22) FERITO CIVILE A KHRAMORT – Gli azeri continuano a sparere contro l’insediamento di Khramort e come conseguenza delle violazioni un civile è stato ferito. Un trattore è stato invece danneggiato nel villaggio di Nakhichevanik. Gli azeri stanno sparando contro i contadini che vanno al lavoro per spingerli ad abbandonare il territorio.
(9 mar 22) UNIVERSITA’ DELL’ARTSAKH – Oggi è stato lanciato il programma “Open Doors Day” presso la Stepanakert Mesrop Mashtots University. Nell’ambito del programma, gli studenti delle classi 11°-12° delle scuole secondarie della Capitale hanno avuto modo di conoscere le attività dell’Ateneo. Il rettore dell’università Donara Gabrielyan, ha presentato le attività dell’ateneo.
(9 mar 22) VIOLAZIONI AZERE CON ARMENIA – Le forze armate azere hanno nuovamente violato il cessate il fuoco al confine con l’Armenia. Secondo il servizio stampa del ministero della Difesa armeno, intorno alle 13:10 ora localeì, le forze armate azere hanno aperto il fuoco con armi leggere di vario calibro in direzione delle postazioni armene in direzione ovest del confine. Come risultato delle azioni reciproche della parte armena, il nemico cessò il fuoco. A partire dalle 15, la situazione in questa sezione del confine è relativamente stabile.
(8 mar 22) C.E.D.U. – La Grande Camera della CEDU non prenderà in considerazione gli appelli di Armenia e Azerbaigian contro la decisione del 2021 sui casi dei residenti di Tavush Mamikon Khojoyan e Karen Petrosyan torturati durante la prigionia azerbaigiana nel 2014. Le denunce non sono state ammesse al procedimento. Le sentenze in questi casi devono essere eseguite. In precedenza la CEDU ha obbligato l’Azerbaigian a rimborsare 40mila euro a ciascuno dei parenti delle vittime, nonché a condurre un’indagine preliminare che coinvolga i legittimi successori delle vittime. Secondo la sentenza, gli autori devono essere identificati e assicurati alla giustizia. Il 4 novembre, il tribunale si è pronunciato contro l’Azerbaigian, soddisfacendo la denuncia della parte armena, riscontrando violazioni del diritto alla vita e alla libertà dalla tortura di Khojoyan e Petrosyan. La parte armena ha presentato ricorso alla Grande Camera per contestare la violazione del diritto alla libertà dalla discriminazione. Il 77enne Mamikon Khojoyan è morto pochi giorni dopo il suo ritorno dalla prigionia. In cattività subì violenze. Karen Petrosyan è mortO in una prigione azerbaigiana. La versione delle autorità azere è che sia morto per insufficienza cardiaca. Tuttavia, i fatti parlano di morte violenta.
(7 mar 22) UCCISO SOLDATO ARMENO – Il sergente Hrach Manasaryan è stato mortalmente colpito intorno alle 12,10 ora locale da cecchini azeri lungo la linea di confine tra Armenia e Nakhchivan, all’altezza dell’insediamento di Yeraskh già teatro in passato di altre violazioni azere. Il soldato, originario del villaggio di Akner vicino Goris, aveva 33 anni e lascia due figli; è morto mentre veniva trasportato in ospedale. Un altro soldato è rimasto gravemente ferito ed è in pericolo di vita.
(7 mar 22) VIOLAZIONI AZERE – Il villaggio di Kramort continua da giorni a essere interessato da violazioni azere con numerosi colpi sparati verso l’insediamento. Della situazione è costantemente informato il comando delle forze di pace russe. L’esercito di difesa dell’Artsakh ha risposto al fuoco. Oggi viene riferita una situazione relativamente calma.
(7 mar 22) AIUTI ALL’UCRAINA – Su iniziativa del governo della Repubblica dell’Artsakh, 14 tonnellate di aiuti umanitari, sotto forma di beni di prima necessità prodotti localmente, sono state inviate ai residenti delle regioni ucraine di Kiev e Zaporozhye.
(5 mar 22) CONDANNATI DUE PRIGIONIERI ARMENI – Il tribunale di Baku, in violazione della convenzione di Ginevra, ha condannato due soldati armeni prigionieri di guerra a 19 e 18 anni di reclusione. Il verdetto è stato emesso contro i militari Ishkhan Sargsyan e Vladimir Rafayelyan, e nell’ambito di un “caso penale” contro di loro nella capitale dell’Azerbaigian Baku. Dovranno scontare nove anni di prigione e il resto della pena, in una colonia correttiva a regime rigoroso. Nell’ennesimo processo farsa allestito in Azewrbaigian sono stati accusati di ingresso illegale nel territorio di Karvachar e posizionamento mine.
(4 mar 22) COMMISSIONE ELETTORALE CENTRALE – Si è tenuta una riunione della Commissione elettorale centrale della Repubblica dell’Artsakh. L’ordine del giorno dell’incontro riguardava la discussione sulla questione dell’approvazione del programma degli eventi principali per la preparazione e lo svolgimento di elezioni anticipate per il capo della comunità di Berdashen, i membri del consiglio delle comunità di Norshen, Tsovategh, Sos, Varanda della regione di Martuni, i membri del consiglio della comunità di Aknaberd della regione di Shahumyan della Repubblica di Artsakh il 10 aprile 2022.
(4 mar 22) OMBUDSMAN ARMENIA – Una delegazione guidata dal neoeletto difensore dei diritti umani (Difensore civico) dell’Armenia, Kristine Grigoryan, è stata ospitata all’Assemblea nazionale dell’Artsakh. Il difensore civico dell’Armenia è stato ricevuto per la prima volta dal vicepresidente del parlamento dell’Artsakh, Gagik Baghunts. Le parti hanno discusso la cooperazione tra le due repubbliche armene. Grigoryan ha informato di essere in costante contatto con il difensore civico dell’Artsakh Gegham Stepanyan e ha assicurato che rafforzerà ulteriormente i legami in termini di monitoraggio, registrazione delle violazioni e protezione dei diritti delle persone dell’Artsakh nelle istanze internazionali. Stepanyan, da parte sua, ha sottolineato la necessità di continuare i programmi in corso.
(4 mar 22) AGGIORNAMENTO COVID – Attualmente, 40 persone stanno ricevendo cure ospedaliere ad Artsakh per COVID-19. Finora nell’Artsakh sono stati condotti 9.624 test per il coronavirus nel 2022 e i risultati di 2.996 di questi sono risultati positivi. Nell’anno in corso sono stati segnalati 38 decessi per Covid.
(3 mar 22) NUOVO PRESIDENTE ARMENIA – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, ha inviato una lettera di congratulazioni a Vahagn Khachaturyan per la sua elezione a Presidente dell’Armenia: “Caro signor Khachaturyan, aA nome del popolo, delle autorità dell’Artsakh e mio personale, mi congratulo cordialmente con Lei per la Sua elezione a Presidente della Repubblica di Armenia. Faccia che la Sua ricca esperienza, conoscenza e abilità contribuisca all’adempimento efficace ed efficace dei Suoi doveri in quella posizione elevata e responsabile, rafforzando costantemente lo Stato armeno e guidando il popolo armeno verso un futuro affidabile e luminoso. Siamo convinti che il rafforzamento della trinità Armenia-Artsakh-Diaspora, il rafforzamento della Repubblica di Artsakh e la protezione dei diritti e degli interessi dei residenti di Artsakh avranno un posto speciale nella Sua attività oltre ad altre questioni. Mi congratulo ancora una volta con Lei, rispettoso Signor Presidente, augurandole buona salute, successo e tutto il meglio”, si legge nella lettera del Presidente dell’Artsakh.
(1 mar 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente Arayik Harutyunyan ha convocato oggi una riunione del Consiglio di sicurezza Artsakh incentrata su una discussione sulle sfide esterne e interne che l’Artsakh deve affrontare, così come i processi in corso nelle arene internazionali e regionali.
(1 mar 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – Il ministro degli Esteri dell’Armenia Ararat Mirzoyan, ha incontrato Peter Maurer, presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), Riferendosi alle attività del CICR come organizzazione umanitaria e non politica, Mirzoyan ha sottolineato l’importanza delle attività di questa organizzazione per la risoluzione delle questioni umanitarie nell’Artsakh. In questo contesto, Ararat Mirzoyan ha richiamato l’attenzione di Peter Maurer sull’urgenza del rimpatrio di 38 prigionieri di guerra e civili armeni detenuti in Azerbaigian, oltre a rivelare i casi di sparizioni forzate e il destino delle persone scomparse. Inoltre, il FM armeno ha sottolineato la necessità di garantire l’accesso senza ostacoli delle organizzazioni internazionali al Nagorno Karabakh e il loro impegno attivo sul campo.
Il ministro Mirzoyan ha anche incontrato l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet a margine della 49a sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani a Ginevra.