Mattarella in Armenia: soluzione politica e non militare per il Nagorno Karabakh
Nel corso della prima visita di un Capo di Stato italiano in Armenia fermo richiamo a una soluzione non militare per il contenzioso sul Nagorno Karabakh
Il presidente della repubblica italiana, Sergio Mattarella, in Armenia dal 30 al 31 luglio, nel corso del suo intervento ufficiale dopo il colloquio con il collega Armen Sarkissian, ha anche toccato il tema del contenzioso del Nagorno Karabakh. Questo il passaggio del suo discorso:
«Sul tema del Nagorno Karabakh, ho manifestato al Presidente Sarkissian la grande rilevanza che l’Italia attribuisce, anche nella qualità di presidenza di turno dell’OSCE – che viene esercitata dal Ministro degli esteri qui presente – alla ricerca di una soluzione stabile e duratura.
L’Italia, in questa presidenza di turno dell’OSCE, intende promuovere e contribuire al rilancio di nuovi cammini negoziali per tutte le situazioni a rischio di conflitti, a beneficio della sicurezza e stabilità nell’area OSCE. Dalla Conferenza di Helsinki e dei suoi principi, nel 1975, l’Europa ha iniziato un percorso difficile e spesso contraddetto per assicurare pacifica convivenza, stabilità e collaborazione: questi sono gli obiettivi dell’azione dell’OSCE.
Sul Nagorno Karabakh abbiamo verificato come contatti diretti sono stati sovente utili per allentare tensioni e far procedere la possibilità di un negoziato.
Auspichiamo pertanto che vi sia, da parte di tutti, una rinnovata volontà politica per porre termine al conflitto e trovare una soluzione politica – e non militare – duratura, sostenibile e soddisfacente.
Abbiamo sostenuto – e continuiamo a farlo – la mediazione dei co-presidenti del gruppo di Minsk per una soluzione pacifica del conflitto basata sui principi fondamentali, universalmente riconosciuti, e auspichiamo un esito positivo del negoziato.»