Pashinyan, basta negoziati ‘formali’
Nel suo discorso all’Assemblea nazionale dell’Armenia il candidato premier parla anche del negoziato sul Nagorno Karabakh
Il primo maggio l’Assemblea nazionale dell’Armenia si riunisce in seduta straordinaria per votare il nuovo Primo Ministro dopo le dimissioni di Serzh Sargsyan.
Nel corso del suo intervento il candidato dell’opposizione e leader della protesta politica di queste ultime settimane, Nikol Pashinyan, ha toccato ovviamente anche il tema del conflitto del Nagorno Karabakh. Vi era attesa per capire se la sua posizione al riguardo fornisse spunti di discontinuità rispetto alla linea ufficiale precedentemente seguita dal governo.
Pashinyan , fugando i dubbi al riguardo, ha criticato la formalità dei negoziati in corso che non portano ad alcun passo sostanziale fin tanto che l’Azerbaigian non avrà dimostrato una chiara volontà di trattativa e avrà rinunciato ai rituali proclami bellici.
In particolare, il leader di ‘Contratto civile’ ha dichiarato che «i negoziati acquisiranno un vero significato solo se l’Azerbaigian si assumerà l’obbligo di rispettare le norme del diritto internazionale e sarà pronto a risolvere la questione in accordo con esse» sottolineando che per proteggere la patria dall’aggressione, il popolo armeno deve concentrare il proprio potenziale e mobilitare tutte le forze.
«È impossibile parlare di concessioni reciproche nella risoluzione del conflitto quando l’Azerbaigian sta cercando di distruggere la statualità armena.I negoziati sulle reciproche concessioni cominceranno solo quando l’Azerbaigian riconoscerà il diritto del popolo del Karabakh all’autodeterminazione» ha detto Pashinyan ribadendo che i colloqui per risolvere il conflitto del Nagorno Karabakh si svolgono solo perché i colloqui sono di natura formale.
Secondo Pashinyan, quando le autorità azere non perdono l’opportunità di minacciare l’Armenia e il Nagorno-Karabakh e addirittura di impadronirsi della capitale armena, il processo di negoziazione è di natura formale e la risoluzione del conflitto è impossibile fino a quando l’altra parte in conflitto non ha una corrispondente intenzione.
Intanto, mentre le forze armate azere stanno pericolosamente spostando truppe e armamenti lungo la linea di contatto con il Nagorno Karabakh. va registrata la proposta di un deputato del parlamento azero che chiede la convocazione di una sessione speciale per discutere del conflitto e chiede la massima attenzione delle autorità nel timore che provocatori possano rompere il cessate-il-fuoco su larga scala.