Strenua difesa!
28 settembre 2020
(9,00) CONTINUA L’ATTACCO AZERO – Le forze di difesa armene hanno recuperato la maggior parte delle posizioni che erano state perdute nel corso della prima offensiva azera. Gli aggressori hanno lasciato sul terreno decine di cadaveri. Tuttavia da questa mattina gli azeri hanno lanciato una nuova massiccia offensiva contro tutta la line di difesa dell’Artsakh a conferma della premeditazione dell’attacco. Sempre più provato il coinvolgimento della Turchia nell’operazione militare
(9,15) PASHINYAN: ARMENIA GARANTE DELL’ARTSAKH – Il premier armeno Pashinyan ha dichiarto che “l’Armenia è garante della sicurezza e dell’indipendenza dell’Artsakh. Oggi l’Armenia sta con l’Artsakh con tutto il suo potenziale statale. Faremo ogni possibile sforzo per assicurare la sicurezza dei confini della nostra patria, per proteggere la nostra libertà e la nostra indipendenza”
(9,20) RECUPERATE POSIZIONI NELLA NOTTE – Il Consiglio di sicurezza nazionale conferma che nella notte sono state recuperate posizioni che, per stessa ammissione del presidente della repubblica Harutyunyan, erano state perse nell’area di Talish e nell’estremo bordo meridionale della linea di contatto.
(10,30) 200 FERITI – Secondo ministero difesa sarebbero circa duecento i soldati armeni feriti nei combattimenti. 80 di loro sono stati già trasferiti a Yerevan.
(10,30) MILIZIANI DALLA TURCHIA – Secondo informazioni del governo armeno la Turchia avrebbe trasferito dalla Siria all’Azerbaigian circa 4000 miliziani che starebbero prendendo parte ai combattimenti contro l’Artsakh. Lo riferisce al riguardo Vardan Toghanyan ambasciatore dell’Armenia in Russia.
(11,30) BOMBARDAMENTI SU MARTAKERT Il ministero della difesa comunica che questa mattina le forze armate azere stanno colpendo la città di Martakert (che si trova a pochi chilometri dalla linea di contatto)
(13,00) ARTIGLIERIA – “La intensità di utilizzo dell’artiglieria, la intensità di tiro è senza precedenti; non c’è mai stata una tale densità di riprese in questa regione“. Lo ha scritto sulla sua pagina Facebook Hovhannisyan, rappresentante del ministero della Difesa dell’Armenia.
(13,00) COMUNICATO RETE DIALOGO SOCIETA’ CIVILE ARMENA – Il 27 settembre 2020, il regime dittatoriale dell’Azerbaigian ha lanciato un attacco su larga scala lungo l’intera linea di contatto dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) utilizzando artiglieria pesante, carri armati, aerei e missili. Lo ha sottolineato in una dichiarazione la “Rete di dialogo costruttivo delle organizzazioni della società civile armena”. “Città e villaggi nell’Artsakh vengono bombardati, compresa la capitale Stepanakert, così come il confine con l’Armenia in direzione della città di Vardenis. L’Azerbaigian prende di mira specificamente la popolazione civile in grave violazione del diritto internazionale umanitario e con assoluto disprezzo per la richiesta del Segretario generale delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco a livello mondiale data la pandemia COVID-19. Ci sono già oltre un centinaio di feriti e oltre una dozzina di persone sono state uccise tra la popolazione militare e civile ad Artsakh (Nagorno Karabakh), tra cui almeno un bambino. Questo attacco è senza precedenti per dimensioni e portata dell’arsenale militare impegnato. Ci sono prove evidenti che sia stato preparato in anticipo e con l’apparente sostegno del regime turco. Riteniamo che se la comunità internazionale non reagisce in modo tempestivo e appropriato, le operazioni militari potrebbero espandersi oltre la zona di conflitto, provocando gravi atrocità e una crisi umanitaria nella regione, aggravata dalla situazione legata allo scoppio del coronavirus. Siamo determinati a sostenere tutti gli sforzi per affrontare le sfide ai diritti umani, alla pace e alla sicurezza nella regione. La società civile armena condanna fermamente l’aggressione del regime azero e fa appello alla comunità internazionale, alle organizzazioni internazionali – l’ONU, il Consiglio d’Europa, l’Unione europea, i copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE – affinché adottino misure urgenti ed efficaci per porre fine l’aggressione del regime azero e di riprendere i negoziati per la risoluzione pacifica del conflitto ”, si legge anche nel comunicato.
(15,00) SITUAZIONE STEPANAKERT – La situazione a Stepanakert è relativamente tranquilla. Il consigliere presidenziale Ashot Ghoulyan (già presidente dell’Assemblea nazionale) la situazione è sotto controllo. Registrata tratti mancanza di connessione internet
(16,00) BLOCCATO ATTACCO A SUD – La portavoce del ministero della Difesa dell’Armenia comunica via Twitter che un attacco azero su larga scala nel settore meridionale è stato bloccato. Gli azeri avrebbero tentato una penetrazione nella valle dell’Araks a sud ma sarebbero stati respinti lasciando sul campo 370 caduti e 22 carri armati
(16,00) MINISTRO DIFESA ARMENIA – Il ministro della difesa dell’Armenia, Davit Tonoyan, è giunto in Artsakh per riunioni operative con il collega e gli alti comandi dell’Esercito di difesa di Stepanakert.
(19,00) OSTILITA’ CONTINUANO – Le ostilità continuano con intensità variabile lungo l’intera lunghezza del confine tra Artsakh (Nagorno-Karabakh) e Azerbaigian. Lo ha dichiarato Artsrun Hovhannisyan, un rappresentante del Ministero della Difesa dell’Armenia. Secondo le ultime informazioni, la parte armena ha perso un totale di 59 soldati.
(21,00) ABBATTUTO AEREO AZERO? – Voci da verificare riferiscono che l’Esercito di difesa dell’Artsakh avrebbe abbattuto aereo delle forze armate azere. Se confermato, si tratterebbe di un ulteriore aumento del livello di intensità dei combattimenti con il coinvolgimento dell’aviazione.
(21,30) COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE HARUTYUNYAN – Il presidente della repubblica Ariyk Harutyunyan su Twitter ha informato che nel secondo giorno di combattimenti le forze armate azere hanno sferrato attacchi lungo tutta la linea di contatto dal settore nord (passo Omar) fino al fiume Araks a sud. Nel settore nord orientale hanno puntato verso Talish e Mataghis (come nel 2016) mentre a sud hanno attaccato Fizuli e Jibrail. tentato anche un attacco su larga scala in corrispondenza del monte Mrav (nord) ma sono stati respinti. Harutyunyan sottolinea che si tratta evidentemente di un intervento ben pianificato da tempo e con impiego di armi turche e ingaggio di miliziani stranieri. Il presidente ha dichiarato che tatticamente nessuna posizione importante è stata occupata dagli azeri ma èm olto più importante il danno provocato all’armamento tecnico dell’Azerbaigian da parte delle forze di difesa armene.