Tag Archivio per: Aliyev

Gli azeri tornano a uccidere. Lo hanno fatto questa mattina colpendo un pulmino con a bordo quattro agenti della polizia doganale, uccidendone tre e ferendo il quarto.

Il piccolo veicolo percorreva una strada sterrata, in territorio della repubblica di Artsakh, sul fianco opposto della vallata dove corre la strada del corridoio di Lachin che è bloccata dal 12 dicembre scorso dall’Azerbaigian con il conseguente isolamento di 120.000 armeni della regione che non possono entrare o uscire dal Nagorno Karabakh.

Aliyev ha lanciato quindi un chiaro segnale: nessun percorso alternativo, neppure su una stretta strada sterrata di montagna, può essere utilizzato. Alla faccia della propaganda di regime che sostiene che non vi sia alcun blocco nel collegamento.

I soldati hanno invaso il corridoio di Lachin (che teoricamente dovrebbe essere sotto controllo delle sole forze di pace russe), sono entrati in Artsakh e hanno colpito il veicolo che lentamente procedeva verso un posto di controllo di frontiera. Il mezzo è stato crivellato di colpi.

Il ministero della Difesa dell’Azerbaigian si è immediatamente affrettato a spargere fake news sull’accaduto sostenendo che il mezzo trasportava armi e non si è fermato al loro alt. Le foto del piccolo veicolo smentiscono, non ne avevamo dubbi, la versione azera e confermano la tesi dell’agguato. Lo hanno osservato da lontano mentre percorreva lo sterrato, sono scesi rapidamente verso la strada e lo hanno selvaggiamente colpito. Il video, ripreso da telecamere di sorveglianza oppure da altre postazioni di controllo, mostra chiaramente la dinamica di quanto accaduto.

Nelle stesse ore si registrano nuove violazioni azere del cessate il fuoco nella regione di Martuni con una cinquantina di agricoltori armeni che sono stati costretti ad abbandonare il lavoro nei campi perchè presi di mira dal fuoco dei soldati nemici.

Questo “tiro al contadino”, cominciato da qualche giorno, non è casuale: con il blocco della strada (che continua nonostanbte la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia) gli azeri vogliono impedire agli armeni di coltivare nei campi proprio nel periodo post invernale quando ricominciano le attività agricole. Ennesimo segnale che l’Azerbaigian non vuole la pace ma solo la pulizia etnica della regione.

IL COMUNICATO DEL MINISTERO DEGLI ESTERI DELL’ARTSAKH

Armeni e azeri ricordano vittime delle reciproche stragi (Asia news, 1 mar)

Nagorno Karabakh: senza cibo e gas, l’Artsakh dimenticato (Famiglia cristiana, 1 mar)

La risposta del direttore di Famiglia cristiana alla lettera dell’amb. azero (Famiglia cristiana, 1 mar)

Ottantesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Artsakh è terra armena. Un luogo storico, spirituale e culturale armeno di importanza mondiale (Korazym, 1 mar)

#ArtsakhBlockade. #FactChecking. La narrazione azera che l’assedio dell’Arsakh abbia una motivazione ecologica è una TRUFFA (Korazym, 2 mar)

Ottantunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Un giorno la giustizia prevarrà e arriverà la verità storica, oltre le menzogne azere (Korazym, 2 mar)

Ottantaduesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Gli urli dei nessuno, che costano meno delle pallottole che li ammazza (Korazym, 3 mar)

Ottantatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Gli Armeni dell’Artsakh/Nagorno-Karabakh vogliono vivere nella loro terra ancestrale in modo sicuro, libero e prospero (Korazym, 4 mar)

Artsakh – Intervista all’Ambasciatore in Italia Tsovinar Hambardzumyan (Assadakah, 4 mar)

Ottantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Tre poliziotti dell’Artsakh uccisi in un attacco terroristico azero. Il tempo sta per scadere per salvare l’Artsakh (Korazym, 5 mar)

Ferma condanna per l’uccisione di tre poliziotti armeni (Politicamente corretto, 5 mar)

Ottantacinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Azerbajgian minaccia “passi più duri e più netti”, se l’Artsakh non accetta l’integrazione (Korazym, 6 mar)

Mosca: l’esercito dell’Azerbaigian ha attaccato un’auto delle forze armene del Nagorno Karabakh (Agenzia Nova, 6 mar)

Caucaso. Ancora crisi lungo la linea di confine del Karabakh. (Sardegnagol, 6 mar)

Nagorno-Karabakh: scontri al confine provocano vittime (Osservatore romano, 6 mar, per abbonati)

«L’Azerbaigian prepara un’invasione su larga scala dell’Armenia» (Tempi, 7 mar)

Altri morti nella disputa Azerbaigian-Armenia nel Nagorno Karabakh (Difesa online, 7 mar)

Corte internazionale di Giustizia: Armenia vs Azerbaijan (Osservatorio Balcani Caucaso, 7 mar)

Ottantaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Il mondo è cieco e sordo alla sofferenza dell’Artsakh. Agire adesso per prevenire il secondo genocidio armeno (Korazym, 7 mar)

L’Armenia va difesa proprio come l’Ucraina (Tempi, 8 mar)

Ottantasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Nella Giornata Internazionale della Donna il nostro pensiero va alla donne dell’Artsakh, specialmente alle madri e loro bambini (Korazym, 8 mar)

Ottantottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Urge missione internazionale nel Nagorno-Karabakh per prevenire la pulizia etnica degli Armeni. Riconoscere l’Artsakh! (Korazym, 9 mar)

La soluzione pacifica del conflitto tra Armenia e Azerbajgian necessità il riconoscimento dell’autodeterminazione dell’Artsakh/Nagorno-Karabakh #StopArtsakhBlockade (Korazym, 10 mar)

Ottantanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Risvegliamo la coscienza di fronte alla tragedia annunciata di una nuova pulizia etnica di Armeni (Korazym, 10 mar)

Azerbaijan e armeni del Karabakh, negoziati a rischio (Osservatorio Balcani Caucaso, 10 mar)

Gli Armeni dell’Artsakh/Nagorno-Karabakh hanno il diritto di vivere liberi e in democrazia nella loro Patria (Korazym, 11 mar)

Novantesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Azerbajgian si prepara alla guerra in Armenia e Artsakh, che vogliono la pace. Il riferimento alla festa di Nowruz (Korazym, 11 mar)

Novantunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Reporters sans frontières: “Lasciate entrare i giornalisti in Nagorno-Karabakh”. Cresce la tensione tra Iran e Azerbajgian (Korazym, 12 mar)

Novantaduesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Prosegue l’assedio azero degli Armeni in Artsakh mentre a Saatli la polizia azera spara sulla protesta dell’acqua (Korazym, 13 mar)

L’appello dal Nagorno-Karabakh, riaprire il ‘corridoio’ di Lachin (Aci stampa, 14 mar)

Novantatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. C’è un’altissima probabilità di escalation sia lungo il confine dell’Armenia che nel Nagorno-Karabakh (Korazym, 14 mar)

Novantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Quando il cinismo in politica raggiunge il suo apice, diventa omicida. Urge sanzionare Aliyev e riconoscere l’Artsakh (Korazym, 15 mar)

Novantacinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Azerbajgian tenta di creare le condizioni per una pulizia etnica senza ostacoli (Korazym, 16 mar)

Novantaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Mobilitazione militare azera su larga scala intorno all’Artsak. Le vacanze di Nowruz (20-24 marzo) si avvicinano… (Korazym, 17 mar)

L’appello dal Nagorno-Karabakh, riaprire il ‘corridoio’ di Lachin (Korazym, 18 mar)

Novantasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. I campanelli d’allarme suonano forti e chiari. È iniziata la vacanza di Nowruz in Azerbajgian e nei territori occupati dell’Artsakh (Korazym, 18 mar)

Novantottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Aliyev continua a minacciare l’uso della forza contro l’Artsakh e l’Armenia (Korazym, 19 mar)

“Anche Putin ha abbandonato gli armeni nelle fauci di turchi e azeri” (Il foglio, 20 mar, per abbonati)

Novantanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La questione prioritaria è la risoluzione della situazione del Corridoio di Lachin e del Nagorno-Karabakh in generale (Korazym, 20 mar)

Centesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Sono stanco a contare i giorni. Un’altra guerra nel Caucaso meridionale non è ciò di cui il mondo ha bisogno adesso (Korazym, 21 mar)

Centunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. «Il male non si fermerà, finché non sarà fermato». Riconoscere l’Artsakh (Korazym, 22 mar)

Centoduesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Azerbajgian sta fuorviando la comunità internazionale con la narrazione dell’integrazione degli Armeni di Artsakh (Korazym, 23 mar)

L’Armenia siamo noi. Europa difendila (Assadakah, 24 mar)

Nel Nagorno-Karabakh assediato dall’Azerbaijan: “Invaderanno l’Armenia e Mosca non si oppone” (Repubblica, 23 mar, per abbonati, anche su cartaceo il 24 mar)

Il presidente dell’Armenia: “Noi vittime collaterali del conflitto in Ucraina. Nel Nagorno-Karabakh l’Azerbaijan vuole la pulizia etnica” (Repubblica, 23 mar, per abbonati, anche su cartaceo il 24 mar)

Da oltre 100 giorni l’Azerbaigian isola gli armeni dell’Artsakh (Tempi, 24 mar, per abbonati)

Centotreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Riconoscere il diritto all’auto-determinazione e all’indipendenza dell’Artsakh. Sanzionare Aliyev e Azerbajgian (Korazym, 24 mar)

Armenia: “L’Azerbaijan vuole attaccarci”/ “Rischia di diventare una pulizia etnica” (Il sussidiario, 24 mar)

Commemorazione delle vittime dei pogrom di Shushi (23-26 marzo 1920) (Korazym, 25 mar)

Il fronte alle porte di casa: la nuova guerra di Putin (Il giornale, 25 mar)

Nagorno-Karabakh, la Russia accusa l’Azerbaijan di aver violato il cessate il fuoco con l’Armenia (Repubblica, 25 mar, per abbonati)

Centoquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Ennesima grave violazione dell’Azerbajgian dell’accordo di cessate il fuoco nella Repubblica di Artsakh (Korazym, 25 mar)

Centocinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Russia e Azerbajgian in Artsakh, collina dopo collina, strada dopo strada, villaggio dopo villaggio… (Korazym, 26 mar)

Armenia abbandonata da tutti, anche dalla Russia? (Osservatorio repressione, 27 mar)

Centoseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Un criminale commette reati finché non viene arrestato e punito (Korazym, 27 mar)

Centosettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La situazione per gli Armeni è sempre più cupa con il rischio fin troppo grande di un’altra guerra e la “soluzione finale” (Korazym, 28 mar)

Mosca minaccia l’Armenia che vuole riconoscere la Corte penale internazionale (Globalist, 28 mar)

L’ambasciata di Armenia presso la Santa Sede replica alle affermazioni dell’inviato dell’Azerbaigian (Faro di Roma, 28 mar)

Centottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. «Vostro silenzio (e non azione) ci uccide» (Korazym, 29 mar)

Centottesimo giorno del #ArtsakhBlockade – Continuazione. L’Azerbajgian ha iniziato la schedatura di chi ha osato criticare l’autocrazia genocida azera (Korazym, 29 mar)

Nagorno Karabakh: l’assertività dell’Azerbaijan (Osservatorio Balcani Caucaso, 29 mar)

Centonovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Una strisciante annessione seguita da una strisciante pulizia etnica. Questo è il piano azero portato avanti più e più volte (Korazym, 30 mar)

Centodecimo giorno del #ArtsakhBlockade. “Integrazione” dell’Artsakh in Azerbajgian = Genocidio. Il mondo deve agire adesso finché non è troppo tardi (Korazym, 31 mar)

Strade alternative e tangenziali nel Corridoio di Lachin. Semplificare un quadro complicato (Korazym, 31 mar)

Da due mesi l’Azerbaigian, ricorrendo ad azioni criminali e terroristiche, tiene sotto blocco circa 120.000 persone dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), con l’obiettivo di attuare la pulizia etnica nell’Artsakh. Il presidente di quest’ultimo, Arayik Harutyunyan, ha rilasciato un commento al riguardo.

“Questo blocco illegale contraddice tutte le norme del diritto internazionale e gli obblighi assunti dall’Azerbaigian, compresi quelli nell’ambito della dichiarazione tripartita del 9 novembre 2020.

Il blocco, basato sulla politica statale azera di odio razziale contro gli armeni, è onnicomprensivo: priva 120.000 cittadini dell’Artsakh dell’accesso naturale a cibo, energia, assistenza sanitaria e altri beni e servizi vitali, ed è, quindi, un grave, attacco deliberato e massiccio al diritto alla vita e ad altri diritti dei nostri compatrioti.

Dal 20 gennaio, per risolvere la grave carenza di cibo causata dal blocco, il governo dell’Artsakh è stato costretto a limitare l’accesso al cibo introducendo buoni: un chilogrammo di riso, grano saraceno, pasta, zucchero e olio vegetale a persona al mese, la cui portata sarà ampliata nel prossimo futuro.

L’Azerbaigian ha esacerbato la crisi umanitaria nell’Artsakh interrompendo le forniture di elettricità e gas in condizioni invernali rigide.
A causa di problemi con il riscaldamento e l’alimentazione, tutti gli asili, le scuole primarie e secondarie del Paese sono stati chiusi, privando circa 20.000 bambini e adolescenti del Paese dell’opportunità di ricevere un’istruzione. Anche il lavoro di molte imprese economiche è stato sospeso, lasciando disoccupati migliaia di cittadini.
La costruzione di circa 3.700 appartamenti e case destinati a persone sfollate con la forza dai territori occupati dall’Azerbaigian, così come altri lavori di costruzione, è stata interrotta.
Gli interventi chirurgici programmati nelle istituzioni mediche sono stati annullati, mettendo a repentaglio la salute e la vita di circa 600 cittadini.

Siamo grati al Comitato internazionale della Croce Rossa e alla missione di mantenimento della pace della Federazione Russa per i loro sforzi per garantire il trasferimento di circa 90 persone in condizioni di salute critiche in Armenia, per riunire decine di famiglie separate e per trasportare la quantità minima di cibo in Artsakh che ci permette di prevenire la carestia nel paese. Tuttavia, la situazione rimane insopportabile tra la grave carenza di cibo, medicine e altri beni di prima necessità, la continua interruzione delle forniture di gas ed elettricità, la separazione di migliaia di famiglie, il collasso dell’economia e altre condizioni di crisi.

Accogliamo con favore i chiari appelli delle autorità esecutive e legislative di molti Paesi, nonché delle organizzazioni internazionali, all’Azerbaigian affinché revochi immediatamente e incondizionatamente il blocco. Tali richieste e posizioni, tuttavia, sono inefficaci nelle condizioni di fanatica e odiosa intransigenza dell’Azerbaigian.

Questo è il motivo per cui la comunità internazionale deve agire, come ha fatto in altre regioni quando ci sono segnali premonitori di genocidio.

Facciamo appello principalmente alla Russia, agli Stati Uniti e alla Francia, che co-presiedono il Gruppo di Minsk dell’OSCE, nonché a tutti i membri della comunità internazionale, affinché adottino congiuntamente o individualmente misure efficaci per aprire la strada della vita dell’Artsakh e prevenire nuovi crimini.

In tale contesto, li esortiamo a imporre sanzioni contro tutti gli autori e sostenitori di crimini contro il popolo dell’Artsakh e lo stato dell’Azerbaigian, tra le altre sanzioni, vietando loro di entrare nei loro territori e congelando i loro beni mobili e immobili nelle loro Paesi.

Il tentativo di pulizia etnica da parte dell’Azerbaigian del popolo dell’Artsakh è conforme al concetto legale di crimini contro l’umanità (erga omnes). La sua prevenzione è un obbligo morale, legale e politico vincolante per tutti i firmatari della Carta delle Nazioni Unite.

Pertanto, è dovere di ogni membro della comunità internazionale fare del proprio meglio per proteggere il popolo dell’Artsakh e la sua vita dignitosa nella propria patria“.

Non deve essere difficile in Azerbaigian costruire fake news. Ne sanno qualcosa gli attivisti per i diritti umani, i giornalisti, gli oppositori al regime di Aliyev che vengono incarcerati con le scuse più banali: le più ricorrenti sono il “possesso di droga” o la “collusione con il nemico”.

Nessuno si è quindi sorpreso della reale natura dei “manifestanti per l’ambiente” che dal 12 dicembre hanno bloccato la strada che passa per il corridoio di Lachin e unisce il Nagorno Karabakh (Artsakh) all’Armenia. Due mesi di blocco, crisi umanitaria in corso e tentativo di pulizia etnica. Una “protesta” organizzata dal governo dell’Azerbaigian come peraltro ammesso anche dal suo stesso presidente.

La scusa iniziale erano le miniere (un paio) che all’improvviso sono diventate un problema per gli azeri: sfruttamento illegale (considerano l’Artsakh territorio loro) e inquinamento ambientale (chiudendo due occhi su quello vero sulle sponde del Caspio dove non si può protestare altrimenti si finisce in prigione).

A fine dicembre Stepanakert annuncia l’interruzione dell’attività di scavo nelle miniere. Fine della protesta? No, ovviamente, perché dalle miniere si passa alle mine (coincidenza, in inglese è la stessa parola, mine) che gli armeni avrebbero disseminato nel territorio, di qui la necessità di ispezionare tutti i carichi in transito sulla strada.

A giustificazione delle loro rivendicazioni, ecco produrre foto di mine made in Armenia e datate 2021. La prova certa della colpevolezza armena!

Peccato che quegli ordigni siano stati prelevati dagli azeri nel corso delle loro invasioni (da maggio 2021, fino all’ultima grave aggressione del settembre 2022) nel territorio sovrano della repubblica di Armenia. La difesa di Yerevan le aveva collocate lungo il confine con l’Azerbaigian (i territori ora occupati dagli azeri dell’Artsakh, Kashatagh e Karvachar) nel disperato (e vano) tentativo di arginare le incursioni del nemico.
Il quale, evitato l’ostacolo, ha utilizzato le mine per giustificare il blocco della strada e il suo tentativo di pulizia etnica.

Dalle miniere alle mine, il passaggio ortografico è breve ma il risultato è sempre lo stesso: fake!

Per Andranik Khachatryan, direttore della società “ArtsakhEnergo” che distribuisce energia elettrica in Artsakh (Nagorno Karabakh), sono settimane ancor più frenetiche del solito.
Ogni giorno deve cercare di far quadrare i conti, ovvero rifornire di elettricità i 120.000 armeni che popolanbo la regione.

Sono trascorsi infatti più di 20 giorni dal guasto (o più probabilmente, sabotaggio) dell’unica linea elettrica aerea ad alta tensione (110 kV) che alimenta l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) dall’Armenia. E gli azeri impediscono qualsiasi intervento di riparazione.

L’incidente dell’elettrodotto in ingresso ad Artsakh dall’Armenia è avvenuto il 9 gennaio, nella seconda metà della giornata, secondo i dati registrati dalle relative apparecchiature di ArtsakhEnergo, nella tratta Berdzor-Aghavno, al 30° km del linea aerea. Quella sezione è completamente sotto il controllo degli azeri; cioè, anche se il corridoio di Lachin venisse riaperto, gli specialisti armeni non possono avvicinarsi al luogo dell’incidente senza il permesso degli azeri.

Se gli azeri consentono agli specialisti armeni di avvicinarsi all’area, è possibile riparare i danni in poche ore.

Si capisce ora per quale motivo nello scorso agosto l’Azerbaigian impose – in violazione dell’accordo di tregua del novembre 2020 – lo slittamento più a sud del corridoio di Lachin: non solo per occupare Berdzor, Aghavno e Sos ma anche per avere pieno controllo sulla linea elettrica che arriva dall’Armenia. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

È difficile dire inequivocabilmente se l’incidente sia tecnico o il risultato di un intervento collaterale. Tenendo conto che gli azeri non ci hanno dato l’opportunità di eseguire lavori di riparazione dell’incidente per quasi un mese, ciò fa sospettare che ci è stato un intervento artificiale. Inoltre, l’incidente non ha avuto gravi conseguenze e può essere ripristinato in poche ore“, dice Andranik Khachatryan alla stampa.

Al momento l’elettricità viene fornita in Artsakh dalla centrale idroelettrica di Sarsang, ma la sua capacità è limitata, e se questa situazione persiste, sorgeranno seri problemi perchè il bacino idrico si svuoterà rapidamente e non vi sarà acqua per irrigare i campi in primavera (compresi quelli azeri…)

Per sopperire alla mancanza di corrente è stato fatto un programma di interruzioni di corrente: prima due ore al giorno, poi 4 ore, poi 6 ore salvo ulteriori incrementi se necessario.

E’ stata interrotta l’erogazione alle grandi aziende energivore e questo ha inevitabilmente una ricaduta sull’economia di tutto il Paese sia in termini economici che sociali; anche per le contemporanee interruzioni – sempre per sabotaggio azero – della fornitura del gas.

Ma questo è esattemente quello che il dittatore azero Aliyev vuole.

ARTSAKH RESISTI!

(2) – ALTRI PAZIENTI TRASFERITI – Altri sei malati gravi sono stati trasferiti con un convoglio della Croce Rossa Internazionale in Armenia. Complessivamente sono 63 i pazienti trasferiti dall’ospedale di Stepanakert a strutture specializzate in Armenia dall’inizio del blocco lo scorso 12 dicembre.

(3) MINISTRO DEGLI ESTERI – Il ministro degli Affari esteri della Repubblica dell’Artsakh Sergey Ghazaryan ha inviato lettere agli ambasciatori di numerosi paesi accreditati in Armenia
Nella sua lettera, il ministro degli Esteri ha presentato i problemi umanitari nell’Artsakh causati dalla chiusura del corridoio Lachin da parte dell’Azerbaigian, nonché l’impatto negativo delle interruzioni della fornitura di gas naturale ed elettricità sulla vita quotidiana delle persone e sull’economia della repubblica.
Nella sua lettera, il Ministro degli Esteri Sergey Ghazaryan ha esortato gli Ambasciatori esteri accreditati in Armenia a presentare ai rispettivi Governi il quadro reale di quanto accade sul campo. In particolare, la lettera diceva: “Vi esortiamo a trasmettere al vostro governo il nostro appello affinché adotti misure efficaci, inclusa l’imposizione di sanzioni o l’utilizzo di altri strumenti di pressione, volte a revocare il blocco dell’Artsakh e prevenire le intenzioni criminali dell’Azerbaigian”.

(3) DIMINUISCONO ENTRATE FISCALI – Il Comitato statale delle entrate della Repubblica dell’Artsakh ha presentato gli indicatori delle entrate fiscali e dei dazi per il mese di gennaio 2023.
Secondo i dati preliminari, nel gennaio 2023 è stato versato al bilancio statale della Repubblica dell’Artsakh il 67,9% di quanto pianificato in precedenza. Tale dato al ribasso è stato determinato dalla situazione dell’economia a causa del blocco della Repubblica dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian dal 12 dicembre 2022, in particolare, la sospensione delle attività di un certo numero di contribuenti, a seguito della quale fatturato e corrispondenti debiti tributari non sono sorti e di conseguenza non sono stati versati al bilancio dello Stato.

(4) ALTRI SEI TRASFERIMENTI – Altri sei malati sono stati trasferiti tramite Croce Rossa Internazionale a strutture specializzate in Armenia. Complessivamente il numero dei pazienti trasportati è di 70 dall’inizio del blocco.

(6) NUOVO TAGLIO DEL GAS – Ancora una volta gli azeri hanno interrotto la fornitura di gas all’Artsakh chiudendo una valvola del gasdotto che viene dall’Armenia e passa in territori ora occupati dalle forze dell’Azerbaigian. Nuovamente la popolazione è privata del diritto al riscaldamento, a un pasto caldo o a lavarsi con acqua calda. All’interruzione della fornitura di gas si aggiunge il blocco totale della rete elettrica dall’Armenia, sempre per interruzione nel territorio sotto controllo azero.

(6) RIUNIONE SU ORDINE PUBBLICO E LEGALITA‘ – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha convocato una consultazione di lavoro con i responsabili dei corpi di pubblica sicurezza dello Stato, presenti anche il segretario del Consiglio di sicurezza Samvel Shahramanyan, il capo dell’ufficio del presidente Karen Shahramanyan e altri funzionari. Durante la consultazione, il presidente Harutyunyan ha stabilito una serie di compiti per le forze dell’ordine sulla base delle denunce e delle preoccupazioni ricevute dal pubblico. In particolare, il Presidente ha dato mandato alle strutture competenti affinché adottino tutte le misure operativo-investigative per rilevare eventuali illeciti penali nel processo di erogazione di risorse finanziarie per il rimborso di obbligazioni creditizie alle banche di quei soggetti economici che avevano programmi di business nei territori che andavano sotto il controllo dell’Azerbaigian all’indomani della guerra dei 44 giorni del 2020

(7) PARZIALE RIPRISTINO DEL GAS – Nel pomeriggio è stato ripristinato un parziale afflusso di gas all’Artsakh che gli azeri avevano interrotto nuovamente nella giornata di ieri. Poichè la fornitura è limitata, saranno privilegiate le utenze residenziali.

(7) TRASPORTO PAZIENTI – A causa del blocco da parte dell’Azerbaijan dell’unica strada che collega l’Artsakh con l’Armenia, sei pazienti del Republican Medical Center della Repubblica dell’Artsakh con gravi malattie dell’oncologia e del sistema cardiovascolare sono stati trasportati oggi in centri medici specializzati di la Repubblica d’Armenia con la mediazione e la scorta del Comitato Internazionale della Croce Rossa. 10 bambini rimangono nelle unità di terapia intensiva e neonatale del centro medico di Arevik. 9 pazienti rimangono nel reparto di terapia intensiva del Republican Medical Center, 3 dei quali in condizioni critiche. Un totale di 76 pazienti sono stati trasportati finora dall’Artsakh all’Armenia.

(7) CONVERSAZIONE HARUTYNYAN CON ARAM I – Il Capo dello Stato ha avuto una conversazione telefonica e ha presentato al Catholicos della Grande Casa di Cilicia la crisi umanitaria e socio-economica sviluppatasi nella repubblica a seguito del blocco, durato quasi due mesi, del Corridoio Lachin (Berdzor) da parte dell’Azerbaigian, e ha precisato i passi che si stanno compiendo essere preso dalle autorità dell’Artsakh per superare la situazione. Il presidente Harutyunyan ha parlato con grande dolore e rammarico del terremoto avvenuto in Siria e ha trasmesso il sostegno degli armeni dell’Artsakh alle famiglie armene colpite dalla calamità naturale. Sua Santità ha espresso il suo sostegno al popolo dell’Artsakh, sottolineando che oltre alle preghiere quotidiane, il Catholicosato continua a compiere sforzi per sostenere gli armeni dell’Artsakh.

(8) BLOCCO GAS – Di nuovo bloccata dagli azeri la fornitura di gas che due giorni fa era stata tagliata e ieri parzialmente ripristinata.

(8) TRASFERIMENTO CITTADINI – Diciassette persone sono state trasferite oggi dalla Croce Rossa in Armenia per consentire loro di riunirsi alle proprie famiglie

(9) AMNESTY INTERNATIONAL – L’organizzazione “Amnesty international” ha pubblicato sul proprio sito un articolo nel quale si afferma che il blocco in corso del corridoio di Lachin sta mettendo in pericolo la vita di migliaia di persone nella regione del Nagorno Karabakh. Inoltre, la suddetta organizzazione per i diritti umani ha invitato le autorità dell’Azerbaigian e le forze di pace russe a sbloccare immediatamente il percorso e porre fine alla crisi umanitaria in corso.

(9) ALTRI PAZIENTI IN ARMENIA – Altri sette pazienti sono stati trasferiti da Stepnakert in Armenia per tramite della Croce Rossa Internazionale. Complessivamente sono ad oggi 83 i malati che hanno lasciato le strutture ospedaliere dell’Artsakh per essere curati in centri specialistici dell’Armenia.

(10) PRODOTTI ALIMENTARI – L’elenco dei beni forniti alla popolazione dell’Artsakh tramite coupon è stato ampliato per tenere conto della carenza di prodotti e della necessità di una distribuzione uniforme. Dal 21 febbraio si aggiungeranno anche frutta, verdura e uova della riserva statale.

(10) TERREMOTO – Nonostante la grave crisi che sta vivendo per il blocco azero, il governo dell’Artsakh ha deciso di organizzare una raccolta fondi per la comunità armena di Siria colpita dal terremoto. Un conto speciale è stato aperto presso la Artsakh Bank di Stepanakert.

(11) TRASFERIMENTI – Altri sette pazienti dell’Artsakh sono stati trasferiti in Armenia per cure specialistiche grazie a un convoglio della Croce Rossa Internazionale. Un altro paziente con accompagnatore è invece tornato dall’Armenia in Artsakh.

(13 feb) USCITE ED ENTRATE – Con la mediazione della Croce Rossa Internazionale, venti persone sono state trasportate dall’Armenia all’Artsakh e ventitrè hanno viaggiato in senso inverso.

(13) EMENDAMENTI COSTITUZIONE – Ai sensi del paragrafo 2 dell’articolo 162 della Costituzione della Repubblica dell’Artsakh, il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto con il quale avvia un processo di emendamento costituzionale. Le modifiche si applicheranno all’elezione del Presidente della Repubblica da parte dell’Assemblea Nazionale nel caso in cui la carica del Presidente della Repubblica rimanga vacante durante la legge marziale. In data odierna il progetto di emendamento costituzionale è stato presentato all’Assemblea nazionale per la discussione.

(14) TRASFERIMENTI MALATI – Altri sette pazienti sono stati trasferiti con la mediazione della Croce Rossa in Armenia. Tre, invece, hanno fatto ritorno in Artsakh dopo le cure ricevute in Armenia.

(15) PARZIALE RIATTIVAZIONE GAS – Dopo una settimana di interruzione a causa del sabotaggio azero il gas sta di nuovo parzialmente affluendo in Artsakh attraverso il gasdotto che proviene dall’Armenia.

(15) EVACUAZIONE CIVILI RUSSI – 47 persone (fra i quali 8 bambini) con cittadinanza russa sono stati trasferiti dall’Artsakh a bordo di un convoglio speciale della forza di pace russa. Complessivamente, a oggi, sono 150 i russi che hanno lasciato la regione.

(16) TRANSITO PAZIENTI – Otto malati, prevalentemente con patologie oncologiche, sono stati trasferiti dall’Artsakh all’Armenia con un convoglio organizzato dalla Croce Rossa Internazionale. Contemporaneamente quattro pazienti, dopo aver ricevuto cure in Armenia, sono ritornati in Artsakh. Con i trasferimenti di oggi, sono 105 i malati trasportati in Armenia dall’inizio del blocco azero.

(16) ACCORDO DI PACE – Nella odierna riunione di gabinetto del governo armeno, il premier Pashinyan ha informato che nella giornata di ieri l’Armenia ha inoltrato alla controparte azera una bozza di documento di pace con le proposte di Yerevan. Il premier ha altrsì dichiarato che il documento è stato inoltrato anche ai Paesi copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE. Pashinyan ha detto che “stiamo lavorando alla bozza con la seguente logica: ottenere un documento che siamo pronti a firmare in qualsiasi momento. È chiaro, ovviamente, che questo documento dovrebbe essere accettabile anche per l’Azerbaigian. Ci auguriamo che sia possibile sviluppare i progressi certi osservati a seguito di tre fasi di negoziati“.

(18) INCONTRO TRILATERALE – Nella cornice della conferenza sulla sicurezza di Monaco, si è svolto un vertice trilaterale tra il Segretario di Stato USA Blinken, il premier armeno Pashinyan e il presidente azero Aliyev. L’ultima volta che Pashinyan e Aliyev sono contrarono fu a Sochi lo scorso 31 ottobre. Secondo quanto trapelato, Aliyev ha proposto la creazione di checkpoint (azeri) lungo la strada del corridoio di Lachin. Pashinyan avrebbe sottolineato l’illegalità del blocco della strada. A seguire i due leader hanno preso parte a una tavola rotonda sulla sicurezza nel Caucaso meridionale, alla quale parteciperanno anche il primo ministro georgiano Irakli Garibashvili e il segretario generale dell’OSCE Helga Schmid.

(18) BLINKEN SU VERTICE – Il Segretario di Stato USA, Blinken, ha dichiarato all’inizio del vertice di Monaco che “riteniamo che l’Armenia e l’Azerbaigian abbiano un’autentica opportunità storica per garantire una pace duratura dopo oltre 30 anni di conflitto. Le parti stesse hanno rinnovato la loro attenzione su un processo di pace, anche attraverso il dialogo diretto, nonché con l’UE e noi stessi. Gli Stati Uniti si impegnano a fare tutto il possibile per sostenere questi sforzi, sia direttamente con i nostri amici, sia in un formato trilaterale come questo, o con altri partner internazionali.” In una nota del portavoce del Dipartimento, Ned Price, si riferisce che Blinken “ha preso atto dei progressi significativi compiuti dalle due parti negli ultimi mesi verso un accordo di pace e dell’offerta del presidente dell’UE Charles Michel di ospitare le parti a Bruxelles. Durante la loro discussione, il Segretario ha sottolineato la necessità di un transito commerciale e privato libero e aperto attraverso il corridoio Lachin. Ha anche invitato le parti ad aprire altre vie di trasporto“.

(18) VISITA PARLAMENTARI PACE – Kimmo Kiljunen (Finlandia) e Boriana Aberg (Svezia) – Correlatori dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa per il monitoraggio degli obblighi e degli impegni dell’Armenia – sono arrivati nel Syunik per una missione conoscitiva. Accompagnati dal governatore della regione, Robert Ghukasyan, i correlatori hanno incontrato i residenti dell’Artsakh che si sono rifugiati nel Syunik a causa della chiusura della strada Berdzor (Lachin) da parte dell’Azerbaigian.

(18) VARDANYAN DOPO 100 GIORNI – Ruben Vardanyan ha riassunto i 100 giorni del suo mandato come Ministro di Stato dell’Artsakh. “C’è la tradizione di parlare dei primi 100 giorni in carica, per riassumere cosa sei riuscito a fare, quali problemi hai registrato, quali cose da fare hai delineato, come immagini le direzioni e la visione di sviluppo. Su 100 giorni del mio mandato, 67 sono stati sotto blocco [da parte dell’Azerbaigian], cioè noi [cioè l’Artsakh] siamo sotto blocco per 1.600 ore. In queste realtà, considero un risultato che la Sede Operativa sia stata in grado di adempiere ai compiti che le erano stati assegnati, trovare soluzioni alle nuove sfide che si presentano ogni giorno e, soprattutto, prevenire possibili crolli in vari ambiti in ogni modo possibile.

(20) 35° ANNIVERSARIO – La Repubblica dell’Artsakh (Repubblica del Nagorno Karabakh) celebra oggi il 35° anniversario dell’attuale fase della lotta di liberazione nazionale degli armeni dell’Artsakh – Movimento del Karabakh. Infatti, il 20 febbraio 1988 il Soviet supremo del Nagrono Karabakh votò una risoluzione che chiedeva il passaggio della regione autonoma dalla RSS Azera a quella Armena. Il presidnete della repubblica Harutyunyan si è recato al memoriale di Stepanakert e ha deposto una corona di fiori alla memoria dei caduti per la libertà.

(20) MINISTRO ESTERI – Nonostante il blocco, il ministro degli Esteri, Sergey Ghazaryan, ha condotto una visita in Russia dal 12 al 16 febbraio. La notizia è stata diramata oggi dal ministero.

(21) TRASPORTO MALATI – 8 pazienti del Republican Medical Center della Repubblica dell’Artsakh con gravi malattie dell’oncologia e patologie che richiedono interventi chirurgici d’urgenza sono stati trasportati oggi presso un centro medico specializzato della Repubblica di Armenia con la mediazione e la scorta del Comitato Internazionale della Croce Rossa. 5 pazienti, che erano stati trasferiti in Armenia per cure mediche, sono tornati in Artsakh insieme ad un accompagnatore.
Gli interventi chirurgici programmati continuano ad essere sospesi nei centri medici della Repubblica dell’Artsakh.
5 bambini rimangono nelle unità di terapia intensiva e neonatale del centro medico di Arevik.
7 pazienti rimangono nel reparto di terapia intensiva del Republican Medical Center, 3 dei quali in condizioni critiche.
Un totale di 113 pazienti sono stati finora trasportati dall’Artsakh all’Armenia con la mediazione e il sostegno del Comitato Internazionale della Croce Rossa.

(21) VARDANYAN – Voci, rumors, sui social, di un possibile passo indietro del ministro di Stato Ruben Vardanyan particolarmente inviso all’Azerbaigian per i suoi forti legami con Mosca e con l’Europa.

(22) SENTENZA CORTE GIUSTIZIA – La corte di giustizia internazionale, organo delle Nazioni Unite, ha emesso due sentenze relative ai procedimenti Armenia contro Azerbaigian e Azerbiaigian contro Armenia. Nel primo, ha ordinato all’Azerbaigian di mettere fine al blocco del corridoio di Lachin, l’unico asse stradale che collega l’Armenia al Nagorno Karabakh. La Corte ha invece respinto all’unanimità le richiesta azera nel secondo procedimento in quanto le accuse mosse non risultano in alcun modo provate.

(22) VIOLAZIONI CESSATE IL FUOCO – Il ministero della Difesa russo informa che sono state registrate nel pomeriggio e in serata tre violazioni del regime di cessate-il-fuoco nei distretti di Martakert e Shushi. Non risultano feriti.

(23) SARCASTICO COMMENTO AZERO – Il capo ufficio stampa del ministero Esteri di Baku ha così commentato la sentenza della Corte di giustizia internaizonale: “Dal momento che l’Azerbaigian non ha mai bloccato o ostacolato la strada Lachin, e ha adottato tutte le misure in suo potere per garantire un movimento sicuro lungo la strada, continuerà a farlo anche dopo l’ordinanza del tribunale pertinente.”

(23) VARDANIAYN DESTITUITO – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una riunione del Gabinetto dei ministri. Il Capo dello Stato ha presentato la situazione politico-militare e socio-economica sviluppatasi nella repubblica a seguito del blocco dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian, nonché le misure adottate dalle autorità volte alla soluzione delle questioni emergenti. Durante l’incontro, il presidente Harutyunyan ha anche reso noto il decreto di destituzione di Ruben Vardanyan dalla carica di ministro di Stato. Ha molto apprezzato gli sforzi di Vardanyan sia per aumentare la consapevolezza internazionale dell’Artsakh sia per risolvere numerosi problemi interni durante il blocco.

(23) TRANSITI – Il personale del Comitato Internazionale della Croce Rossa ha trasportato 24 persone dal Nagorno Karabakh in Armenia e 19 nella direzione opposta. Complessivamente, un totale di 296 persone sono state trasferite dal Nagorno Karabakh all’Armenia e ritorno.

(23) ASSEMBLEA NAZIONALE – Il presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha partecipato all’ora del governo nell’ambito della sessione plenaria dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh in conformità con le disposizioni della Costituzione. Il Capo dello Stato ei membri del Gabinetto hanno risposto alle domande sollevate dai deputati e chiarito i passi volti a risolvere i problemi sviluppatisi all’indomani del blocco dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian.

(24) INCONTRO ARTSAKH-AZERBAIGIAN – I rappresentanti del Nagorno Karabakh e dell’Azerbaigian si sono incontrati con la partecipazione delle forze di pace russe. Sono stati raggiunti accordi sulla ripresa della fornitura di elettricità e gas ai consumatori del Nagorno Karabakh. Il comando prosegue i negoziati sulla ripresa del traffico veicolare senza ostacoli attraverso il corridoio Lachin.

(24) NUOVO MINISTRO DI STATO – Al procuratore generale della repubblica, Gurgen Nersisyan, è stato proposto dal presidente della repubblica l’incarico di ministro di Stato.

(25) NAZIONI UNITE SU BLOCCO LACHIN – Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres prende atto delle sentenze della Corte internazionale di giustizia (ICJ) emesse il 22 febbraio sui procedimenti tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian. Lo ha detto in un comunicato il portavoce Onu Stephane Dujarric. Il Segretario Generale accoglie con favore la fiducia che i governi di Armenia e Azerbaigian hanno riposto nella Corte Internazionale di Giustizia chiedendole di risolvere le loro divergenze. Ricorda che le decisioni della Corte internazionale di giustizia sono vincolanti e auspica che le parti rispettino le sue sentenze, comprese quelle relative alle misure per garantire la circolazione senza ostacoli di persone, veicoli e merci attraverso il corridoio Lachin in entrambe le direzioni. Il segretario generale spera che l’Armenia e l’Azerbaigian continuino a lavorare per migliorare le relazioni bilaterali e sollecita un dialogo costruttivo, ha affermato il portavoce delle Nazioni Unite in una nota.

(26) TRASFERIMENTI RUSSI – Con un convoglio speciale 49 cittadini russi (compresi sei bambini) hanno lasciato l’Artsakh alla volta dell’Armenia.

(27) NUOVI NATI – Nel 78° giorno di blocco il ministero della Salute comunica che sono trecento i nuovi nati in Artsakh durante questo periodo di isolamento. I neonati e le loro madri affrontano gravi preoccupazioni quotidiane relative alla carenza di alimenti per bambini, pannolini, medicinali e altri beni di prima necessità.

(28) RICORDO DI SUMGAIT – In occasione della Giornata commemorativa delle vittime dei massacri perpetrati dall’Azerbaigian e della Giornata di protezione dei diritti dei rifugiati armeni, il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato oggi il complesso commemorativo di Stepanakert. Ha reso omaggio e ha deposto una corona di fiori sulla lapide commemorativa perpetuando la memoria degli armeni caduti vittime dei massacri organizzati dalle autorità azere. Harutyunyan era accompagnato dal presidente dell’Assemblea nazionale Artur Tovmasyan, dal primate della diocesi dell’Artsakh della Chiesa apostolica armena, il vescovo Vrtanes Abrahamyan, dai rappresentanti degli organi legislativo ed esecutivo e dai membri del Consiglio di sicurezza.

(28) LAVROV SU LACHIN – Nel corso di una conferenza stampa successiva a un incontro a Baku con il collega Jeyhun Bayramov, il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha dichirato che il corridoio di Lachin dovrebbe operare in conformità con la dichiarazione trilaterale dei leader russo, armeno e azero datata 9 novembre 2020, che non prevede alcun posto di blocco.

(28) TRASFERIMENTO PAZIENTI – Un convoglio della Croce Rossa Internazionale ha provveduto al trasfrimento in Armenia di otto pazienti che hanno necessità di cure specialistiche. Sono in totale 135 quelli trasportati dall’Artsakh per ragioni mediche. Ad oggi sette risultano ricoverati nell’ospedale repubblicano di Stepanakert in terapia intensive, tre in condizioni critiche.

Artsakh, il conflitto invisibile. «Anche fare una zuppa è impossibile» (Tempi, 1 feb)

Missione Ue in Armenia: opportunità o rischio? (Huffington post, 1 feb)

Nagorno Karabakh, vivere bloccati (Osservatorio Balcani Caucaso, 1 feb)

Vardanyan: l’Azerbajgian è politicamente motivato a distruggere la capacità dell’Artsakh di continuare a essere un’entità separata e autonoma (Korazym, 1 feb)

L’ambasciatore armeno interviene su Lachin (Terrasanta, 2 feb)

Cinquantatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Azerbajgian intende prendere molto di più oltre l’Artsakh/Nagorno-Karabakh (Korazym, 2 feb)

Artsakh dimenticato (Ardisco, 3 feb)

Nagorno Karabakh, un’altra aggressione nei territori dell’ex Unione Sovietica (Meridiano Italia, 3 feb)

Nagorno-Karabakh, l’ambasciatore armeno Nazarian: «La crisi umanitaria peggiora di giorno in giorno» (Il Messaggero, 3 feb)

Artsakh/Nagorno. Imminente la Decisione della Corte di Giustizia Europea (MarcoTosatti.com, 3 feb)

#ArtsakhBlockade. Allarme bandiera rossa per genocidio – Azerbajgian dell’Istituto Lemkin (Korazym, 3 feb)

Cinquantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Alla cima delle menti dei burocrati dell’Unione Europea non ci sono la democrazia e i diritti umani, ma il gas azero-russo (Korazym, 3 feb)

#ArtsakhBlockade e Caucaso meridionale. Analisi di Amberin Zaman: Turchia sale, Russia svanisce mentre Iran e Azerbajgian si scontrano per Armenia (Korazym, 3 feb)

NAGORNO KARABAKH/ “Armeni isolati, l’Azerbaijan vuole la pulizia etnica” (Il sussidiario, 4 feb)

Cinquantacinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Il Ministro degli Esteri dell’Artsakh chiede misure efficaci con maggiore pressione e sanzioni contro l’Azerbajgian (Korazym, 4 feb)

Parla il premier dell’Artsakh assediato. “Non potete ignorarci” (La nuova bussola quotidiana, 4 feb)

Cinquantaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Dalle miniere alle mine, il passaggio ortografico è breve ma il risultato è sempre lo stesso: fake (Korazym, 5 feb)

Cinquantasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Gli Armeni dell’Artsakh sotto assedio sono resilienti. La vita continua, nonostante tutto (Korazym, 6 feb)

Berlino chiede revoca immediata del blocco nel Nagorno Karabakh (Aska news, 7 feb)

Cinquantottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Volendo, le superpotenze mondiali possono forre fine l’assedio dell’Artsakh all’istante. Volendo… (Korazym, 7 feb)

Tangentopoli europea: ora spuntano anche i lobbisti dall’Azerbaigian (L’Indipendente, 7 feb)

Cinquantanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Urge l’azione chiara da parte della comunità internazionale a prevenire la pulizia etnica contro gli Armeni dell’Artsakh (Korazym, 8 feb)

Amnesty International: l’Azerbajgian deve revocare senza indugi il #ArtsakhBlockade per porre fine alla crisi umanitaria (Korazym, 9 feb)

Sessantesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La vita nonostante tutto. L’Azerbajgian e la Russia ascoltino Amnesty International (Korazym, 9 feb)

Azerbaigian: il blocco del corridoio di Lachin che mette a rischio migliaia di vite deve essere immediatamente revocato (ESG Data, 9 feb)

Sessantunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Siamo stanchi di (solo) condanne, senza azioni energiche e risolutive. Artsakh e l’Armenia sono in pericolo (Korazym, 10 feb)

L’Azerbaigian blocca il corridoio di Lachin: migliaia di vite a rischio nel Nagorno-Karabakh (Amnesty, 10 feb)

Sessantaduesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Non abbiamo il diritto di lasciare solo il popolo armeno di fronte a una nuova minaccia di pulizia etnica (Korazym, 11 feb)

Sessantatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Pulizia etnica degli Armeni dell’Artsakh. Questo non è accettabile in alcun modo (Korazym, 12 feb)

La tragedia dimenticata del Nagorno Karabakh (Corriere del Ticino, 12 feb)

Il grido di Amnesty International. Si aggrava la crisi umanitaria (Assadakah, 13 feb)

Sessantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. «Il mondo è minacciato più da coloro che tollerano o incoraggiano il male, che dagli stessi malfattori» – Parte 1 (Korazym, 13 feb)

Sessantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Quali sviluppi tra Baku e Yerevan nei prossimi mesi? Gli Azeri armano l’energia – Parte 2 (Korazym, 13 feb)

Sessantacinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. «L’indifferenza del mondo permette l’Azerbajgian e la Turchia di “finire il lavoro” lontano dai sguardi» (Korazym, 14 feb)

Roma finanzia l’offensiva dell’Azerbaigian contro l’Armenia (Today, 14 feb)

Il corridoio di Lachin e il groviglio caucasico (Osservatorio Balcani Caucaso, 15 feb)

Le contraddizioni di Erevan tra Mosca e l’Occidente (World magazine, 15 feb)

Nagorno Karabakh: pulizia etnica in corso? (Machiavelli, 15 feb)

Sessantaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’importante è che nessuno possa dire: “Non lo sapevo” (Korazym, 15 feb)

Il Caucaso rischia di diventare l’epicentro di una nuova crisi geopolitica (Domani, 16 feb, per abbonati)

Nagorno Karabagh: il dramma di Lachin. “Ai posteri l’ardua sentenza?” (International news, 16 feb)

Sessantasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La minaccia di pulizia etnica degli Armeni dall’Artsakh è un terribile avvertimento di genocidio (Korazym, 16 feb)

Io, armena, chiedo a Meloni di intervenire sulla crisi nell’Artsakh/Nagorno Karabakh (Startmag, 17 feb)

Il Molokano su Tempi. Appello per l’Artsakh. Come possono Italia e Israele tradire la loro sorella Armenia? (Korazym, 17 feb)

Sessantottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Il silenzio uccide (Korazym, 17 feb)

Nagorno-Karabakh: l’Armenia presenta un piano di pace all’Azerbaigian (Sicurezza internazionale, 17 feb, per abbonati)

L’Armenia propone la pace per evitare la crisi del Caucaso (Domani, 17 feb, per abbonati)

Artsakh – Una risoluzione del Pd e M5S sulla grave crisi umanitaria (Assadakah, 17 feb)

Sessantanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La pace con un popolo che ha odio è impossibile e inimmaginabile (Korazym, 18 feb)

Settantesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Non dobbiamo permettere ad un dittatore di dettare la narrazione (Korazym, 19 feb)

Al via la missione civile in Armenia per la stabilità nelle zone di confine (Ansa, 20 feb)

Settantunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. André Manoukian: immaginate l’indignazione mondiale per 120.000 cani isolati su un’isola, ma per gli Armeni niente (Korazym, 20 feb)

In Nagorno-Karabakh, 120.000 persone sono messe in quarantena (Tecnosuper, 21 feb, per abbonati)

Settantatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Bloccare l’Artsakh – patria degli Armeni – accompagnato dalla minaccia della forza è inaccettabile (Korazym, 22 feb)

“Il corridoio di Lachin deve essere transitabile” (RSI, 22 feb)

#ArtsakhBlockade. La Corte Internazionale di Giustizia ordina l’Azerbajgian a garantire il libero movimento attraverso il Corridoio di Lachin in entrambe le direzioni (Korazym, 22 feb)

Il tribunale delle Nazioni Unite ordina all’Azerbaigian di porre fine alla barriera del Nagorno-Karabakh (La nuova gazzetta molisana, 23 feb)

Armenia-Azerbaijan, una pace difficile (Osservatorio Balcani Caucaso, 23 feb)

L’Onu chiede lo sblocco del Corridoio di Lachin (Osservatore romano, 23 feb, per abbonati)

Settantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. Dopo la condanna dell’Azerbajgian alla Corte Mondiale siamo daccapo alle solite (Korazym, 23 feb)

Nagorno Karabakh. La ICJ ha ordinato agli azeri di rimuovere lo sbarramento nel corridoio di Lachin (Notizie geopolitiche, 23 feb)

La condanna dell’Azerbaigian sia foriera di pace nel Nagorno Karabakh (Politicamente corretto, 23 feb)

Settantacinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Se gli Armeni perdono l’Artsakh, gireranno l’ultima pagina della loro storia. Non dire dopo: “Non lo sapevo” (Korazym, 24 feb)

La corte dell’Onu condanna l’Azerbaigian: «Riapra il Corridoio di Lachin» (Tempi, 24 feb)

Guerra e crimini ambientali (ISPI, 24 feb)

L’Armenia: In Nagorno Karabakh intervenga la comunità internazionale (Exaudi, 25 feb)

Settantaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Il riconoscimento internazionale dell’Artsakh significa prevenire massicce violazioni dei diritti del popolo dell’Artsakh (Korazym, 25 feb)

Settantasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. I dittatori vanno buttati nella pattumiera della storia, se tutti vogliamo vivere in pace (Korazym, 26 feb)

28 febbraio, giorno della memoria delle vittime del pogrom di Sumgait. Il 35° anniversario dell’orrore (Korazym, 26 feb)

Armenia inquieta (Osservatorio repressione, 27 feb)

“La  guerra contro gli armeni è finita nel punto cieco della comunicazione” (Il Foglio, 27 set)

Settantottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. La dittatura armenofoba di Aliyev non demorde, ma il popolo armeno dell’Artsakh è resiliente (Korazym, 27 feb)

Sumgait – Domani il 35° anniversario del massacro degli armeni (Assadakah, 27 feb)

La storia sconosciuta del pogrom di armeni (Libero, 28 feb, cartaceo)

Missione UE in Armenia: partito il monitoraggio (Osservatorio Balcani Caucaso, 28 feb)

Settantanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Una missione ONU nel Corridoio di Lachin e in Artsakh è il minimo indispensabile che la comunità internazionale possa fare (Korazym, 28 feb)

Ufficialmente sono 33 i prigionieri di guerra armeni detenuti illegalmente nelle carceri dell’Azerbaigian oltre due anni dopo la fine del conflitto.

Per il regime di Baku sono “terroristi“. Poichè i soldati armeni furono catturati alcune settimane dopo la fine della guerra in una vallata dell’Artsakh rimasta sotto il loro controllo e sfuggita all’operazione militare azera non vi è altro termine per l’Azerbaigian di definirli.
Altrimenti Baku dovrebbe ammettere un’operazione militare avvenuta dopo l’accordo di tregua del 9 novembre 2020 e restituire al controllo armeno il territorio nel quale si trovavano i soldati così come previsto dalle condizioni del suddetto accordo.
Quindi, le corti azere hanno processato questi soldati e condannati a pene detentive molto alte in palese, criminale, violazione delle convenzioni internazionali e del documento che ha posto fine alla guerra del 2020.

Ma oltre a questi ci sarebbero un’ottantina di soldati armeni mancanti, missing in action, di cui non si hanno più notizie.

Potrebbero essere stati uccisi in battaglia o anche dopo e i loro corpi mai restituiti; oppure potrebbero essere imprigionati da qualche parte, al di fuori dei procedimenti “legali”.

Oltre un centinaio di soldati che ventisette mesi dopo la fine del conflitto ancora non possono tornare a riabbracciare le famiglie, ammesso che siano ancora vivi.

Le istituzioni internazionali hanno ripetutamente invitato l’Azerbaigian a restituire i prigionieri di guerra ma senza ricevere alcun riscontro dal regime di Aliyev che l’altro giorno ha riconsegnato il corpo di un soldato armeno ucciso nell’attacco all’Armenia del 13 settembre: oltre quattro mesi dopo…

Il difensore dei diritti umani dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) ha pubblicato un rapporto provvisorio “Sulle violazioni dei diritti umani del popolo dell’Artsakh a seguito della deliberata interruzione delle infrastrutture critiche nel mezzo del blocco dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian dal 12 dicembre 2022“.

Il rapporto ha presentato fatti relativi alle violazioni diffuse e su larga scala dei diritti del popolo dell’Artsakh a causa di interruzioni deliberate delle infrastrutture vitali dell’Artsakh da parte dell’Azerbaigian: gasdotto, linee elettriche, telecomunicazioni e cavi Internet, che nelle condizioni del blocco in corso mettono la popolazione civile sull’orlo di una catastrofe umanitaria.

In condizioni climatiche fredde, quando la temperatura media nel territorio dell’Artsakh oscilla tra -2 e +2 gradi Celsius, raggiungendo talvolta -5 gradi di freddo, case, luoghi di residenza temporanea di sfollati, tutti i tipi di istituzioni educative e sanitarie e le imprese private, le istituzioni statali usano il gas come principale mezzo di riscaldamento. Interruzioni deliberate nella fornitura di gas privano la popolazione della possibilità di riscaldamento a gas e acqua calda.

A seguito del danneggiamento delle linee ad alta tensione provenienti dall’Armenia verso l’Artsakh e del blocco dei loro lavori di ripristino da parte dell’Azerbaigian, dal 9 gennaio l’importazione di elettricità è stata sospesa.
I residenti ricevono elettricità prodotta localmente. A causa dei volumi insufficienti, la popolazione riceve elettricità con un programma di blackout continuativo di 6 ore, il che rende quasi impossibile sostituire il riscaldamento a gas con il riscaldamento elettrico.

Anche le interruzioni dell’approvvigionamento di gas e l’uso limitato di energia elettrica incidono direttamente sulla normale organizzazione del cibo nelle famiglie.

Per risparmiare elettricità, le istituzioni statali sono passate a un regime di lavoro breve dal 19 gennaio, il che ha un impatto negativo sul processo di fornitura dei servizi necessari al pubblico e sull’organizzazione della vita pubblica.

La situazione attuale ha fortemente influito sulla normale organizzazione del processo educativo in Artsakh, tutte le istituzioni educative della Repubblica sono chiuse a causa della mancanza di riscaldamento, che ha portato alla violazione del diritto all’istruzione di oltre 20.000 bambini.

La grave situazione umanitaria ha inciso anche sul normale funzionamento del sistema sanitario.
Il 70% delle strutture sanitarie e degli ospedali, riscaldati a gas, deve affrontare seri problemi di riscaldamento. Al momento, 156 pazienti, di cui 45 bambini, stanno ricevendo cure mediche ospedaliere.

Centinaia di imprese subiscono anche ingenti perdite a causa delle interruzioni della fornitura di gas.

Nelle condizioni di interruzione dell’approvvigionamento di gas e di limitata possibilità di elettricità, per fornire il riscaldamento delle case e altre condizioni di vita, c’è un aumento del volume di legno utilizzato dalla popolazione, il che significa che il già limitato fondo forestale subirà gravi perdite.

Nelle comunità si sono verificati problemi legati al buon funzionamento del trasporto pubblico e all’organizzazione della raccolta dei rifiuti, dovuti al fatto che le macchine e le attrezzature utilizzate per il trasporto pubblico e la raccolta dei rifiuti funzionano con l’utilizzo di gas, benzina e gasolio, e c’è anche una carenza di vettori energetici nelle condizioni del blocco.

“L’Azerbaigian progetta una nuova invasione per eliminare noi armeni” (Tempi, 1 gen)

Ventunesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 1 gen)

Caucaso. Repubblica dell’Artsakh sotto assedio (La stampa, 2 gen)

Ventiduesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 2 gen)

Il Nagorno Karabakh isolato dall’Armenia e dal resto del mondo (Il foglio, 2 gen)

Nagorno Karabakh sotto assedio, Armenia senza aiuto… (Remocontro, 3 gen)

Ventitreesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 3 gen)

Ventiquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 4 gen)

Artsakh blockade. L’Armenia chiede l’intervento della Corte di giustizia internazionale (Stilum curiae, 4 gen)

Venticinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 5 gen)

Caucaso, il Nagorno Karabakh sotto assedio (La stampa, 6 gen)

Ventiseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 6 gen)

Artsakh, prosegue il blocco azero e Pashinyan chiede aiuto alla comunità internazionale (Assadakah, 7 gen)

Ventisettesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 7 gen)

Qatargate, 247 votazioni europee sospette. La galassia con lobbisti-Azerbaijan (Affari italiani, 8 gen)

Ventottesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 8 gen)

Nagorno-Karabakh: gli armeni chiedono la riapertura del corridoio di Lachin (Asianews, 9 gen)

“L’Armenia e l’Artsakh stanno affrontando una minaccia esistenziale” (Il foglio, 9 gen)

Nagorno Karabakh, la comunità armena scrive a von der Leyen (Notizie geopolitiche, 9 gen)

Ventinovesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 9 gen)

Il Nagorno-Karabakh sequestrato da “ecologisti” azeri. Pure le Ong politicamente corrette danno una mano a strozzare l’Armenia (Korazym, 10 gen)

“L’Ue non può più ignorare gli armeni del Nagorno Karabakh” (Tempi, 10 gen)

L’Armenia ha vietato alla CSTO di condurre esercitazioni dell’organizzazione sul suo territorio (Aviapro, 10 gen)

L’Armenia ha bisogno di alternative alla Russia e all’Iran (L’Indro, 10 gen)

Perché tutti tacciono sull’epurazione degli armeni nel Nagorno Karabakh (Il sussidiario, 11 gen)

Trentesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 11 gen)

Drammaticamente vicina una terza guerra del Karabakh (Asia news, 12 gen)

Erevan, sotto blocco azero, mette in discussione l’alleanza con Mosca (Il manifesto, 12 gen)

Trentunesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 12 gen)

Quanto il conflitto tra grandi Potenze sta influenzando l’incombente crisi del Caucaso (L’Indro, 12 gen)

L’Armenia ora diffida della Russia: paura per il “patto caucasico” tra Putin e Erdogan (Globalist,  12 gen)

Trentaduesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 12 gen)

Artsakh, dopo un mese di isolamento la crisi umanitaria è gravissima (Tempi, 13 gen)

Trentatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 13 gen)

L’ossessione azera di costruirsi un passato che non ha (Korazym, 13 gen)

Nagorno Karabakh, gli armeni aggrappati alla loro terra (La nuova bussola quotidiana, 14 gen)

Azerbaigian, UE: “Preoccupazione per detenzione difensori diritti umani” (Sardegnagol, 14 gen)

L’Italia si schiera a favore dello sterminio degli armeni ( Il riformista, 14 gen)

Trentaquattreesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 14 gen)

Quegli accordi dell’Italia con chi fa pulizia etnica degli armeni (Il sussidiario, 15 gen)

Caro Crosetto, attento ad armare gli azeri  (Libero, 15 gen)

Bloccato nel limbo: perché l’Artsakh/Nagorno-Karabakh ha più che mai bisogno di uno status legale (Korazym, 15 gen)

Trentacinquesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 15 gen)

Trentaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 16 gen)

Nagorno Karabakh: guerra tra Armenia e Azerbaijan a un passo dallo sterminio degli armeni (Osservatorio diritti, 17 gen)

Alto Karabakh: 120 mila armeni sempre più isolati  (Vatican news, 17 gen)

Nagorno Karabakh: l’anomalo assedio (Osservatorio Balcani Caucaso, 17 gen)

Trentasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 17 gen)

Karabakh: l’oligarca russo-armeno Vardanyan difende il ruolo ‘pacificatore’ di Mosca (Asia news, 17 gen)

Trentottesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 18 gen)

La nuova strategia dell’Azerbaigian: far morire di freddo gli armeni (Tempi, 19 gen)

Trentanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade (Korazym, 19 gen)

La crisi del Nagorno-Karabakh evidenzia il declino dell’influenza globale della Russia (Rights reporter, 19 gen)

Artsakh – Aia, Onu e Parlamento Europeo dalla parte degli armeni (Assadakah,  19 gen)

Armenia. Il Parlamento europeo condanna il blocco azero. «Von der Leyen prenda atto» (Tempi, 20 gen)

Corridoio di Lachin, l’Eurocamera condanna Baku (Sardegnagol, 20 gen)

Genocidio armeno atto finale. Europa e Italia chinano il capo a Turchi e Azeri. La Santa Sede rimane in silenzio (Korazym, 20 gen)

Quarantesimo giorno del #ArtsakhBlockade  (Korazym, 20 gen)

In Armenia la politica di sicurezza delegata alla Russia non è più un tabù (e l’Ue può approfittarne) (Linkiesta, 21 gen)

#ArtsakhBlockade. L’enigma Vardanyan e la profezia del Molokano (Korazym, 21 gen)

Quarantunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Una diplomazia credibile richiede azione, non vuota retorica (Korazym, 21 gen)

La Russia sta perdendo terreno nel Caucaso (Startmag, 22 gen)

NAGORNO KHARABAK. Battaglia verbale tra Baku e Erevan sul corridoio di Lachin (AGC News, 22 gen)

Quarantaduesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Per l’Azerbajgian è una questione di ambizione, per l’Artsakh di vita o di morte (Korazym, 22 gen)

Armenia, 30 mila bambini senza luce, al freddo e con cibi razionati: la devastante crisi in Nagorno-Karabakh per il blocco azero (Il messaggero, 23 gen)

Ombre oscure sul futuro del Caucaso (Difesa online, 23 gen)

Quarantatreesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Azerbajgian non si fermerà all’Artsakh. Dopo proseguirà con l’Armenia (Korazym, 23 gen)

120mila armeni nella sacca dell’Artsakh (Terrasanta, 23 gen)

Nagorno Karabach, migliaia di armeni vivono una grave crisi umanitaria per il blocco del corridoio di Lachin (La Repubblica, 24 gen)

La Federazione dell’Azerbaijan ha chiesto all’ITF sanzioni contro Khachanov, schierato con il popolo dell’Artsakh (Livetennis, 24 gen)

Quarantaquattresimo giorno del #ArtsakhBlockade. «Possiamo essere vicini dell’Azerbajgian, ma mai parte dell’Azerbajgian» (Korazym, 24 gen)

L’autogol dell’Azerbaigian in Armenia (Tempi, 25 gen)

Armenia, via alla missione UE di monitoraggio a lungo termine (Osservatorio Balcani Caucaso, 25 gen)

#ArtsakhBlockade. La popolazione del Nagorno-Karabakh continua a subire da 45 giorni un assedio disumano. Il momento di agire è adesso (Korazym, 25 gen)

#ArtsakhBlockade. È in corso la pulizia etnica contro gli Armeni di Nagorno-Karabakh. Che domani nessuno possa dire “non lo sapevo” (Korazym, 25 gen)

L’UE ha approvato una missione civile nelle zone di confine tra Armenia e Azerbaigian (L’Indipendente, 25 gen)

Camera, i colloqui riservati dell’ambasciatore azero: ricordatevi del nostro gas (L’Espresso, 25 gen)

Quarantaseiesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Azerbajgian sta esacerbando una crisi umanitaria nell’Artsakh, rifiutando di creare le condizioni per la pace tra i due Paesi (Korazym, 26 gen)

Armenia accusa gli azeri di “pulizia etnica” in Nagorno Karabakh (Il Tempo, 27 gen)

Quarantasettesimo giorno del #ArtsakhBlockade. “Come nascono i lager? Facendo finta di nulla” (Primo Levi) (Korazym, 27 gen)

Addestramento e armi indiane per i Sukhoi Su-30SM armeni? (Analisi difesa, 28 gen)

Quarantottesimo giorno del #ArtsakhBlockade. Perché gli Armeni devono ancora combattere per il loro diritto di esistere? (Korazym, 28 gen)

Nagorno Karabakh, un’altra aggressione nei territori dell’ex Unione Sovietica (Resegone online, 29 gen)

ARMENIA. Erevan più vicina all’Occidente (AGC Communication, 29 gen)

Lettera aperta delle donne del Nagorno alla Von der Leyen: «ci aiuti siamo disperate». Il Papa all’Angelus: «condizioni disumane» (Il Messaggero, 29 gen)

Corridoio di Lachin, l’appello del Papa a trovare soluzioni pacifiche per il bene delle persone (Vatican news, 29 gen)

Quarantanovesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’unica soluzione corretta, giusta e pacifica è riconoscere la Repubblica di Artsakh. Nuovo appello del Papa (Korazym, 29 gen)

Nagorno Karabakh, prosegue l’aggressione dell’Azerbaigian (Monza in diretta, 29 gen)

Cinquantesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Armenia afferma alla Corte Mondiale che lo scopo del blocco dell’Azerbajgian è pulizia etnica (Korazym, 30 gen)

#ArtsakhBlockade Non potete cancellarci (Korazym, 30 gen)

Conflitto Azerbaigian-Armenia, l’Europa in campo con una missione civile (The watcher post, 30 gen)

Esperti occidentali: sono passati più di 2 anni dalla seconda guerra in Karabakh e la terza potrebbe non essere lontana (Top war, 31 gen)

Cinquantunesimo giorno del #ArtsakhBlockade. L’Armenia vuole la pace. L’Azerbajgian vuole l’Artsakh e poi l’Armenia (Korazym, 31 gen)

L’insostenibile blocco del Nagorno Karabakh (Osservatorio Balcani Caucaso, 31 gen)