In data 17 gennaio 2025, in concomitanza con l’inizio del processo farsa in Azerbaigiana carico dei prigionieri armeni di guerra (fra i quali le autorità della repubblica di Artsakh), è stato presentato un nuovo appello alla sede armena delle Nazioni unite. Il documento recita come segue:
Tenendo conto della completa espropriazione e dello spostamento forzato del popolo autodeterminato e indigeno dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) da parte del regime genocida dell’Azerbaigian,
Sulla base del fatto che la comunità internazionale ha collettivamente fallito nel suo obbligo di proteggere il popolo dell’Artsakh e prevenire il genocidio,
Prendendo atto che vari membri influenti della comunità internazionale hanno consapevolmente sostenuto i crimini internazionali commessi contro l’Artsakh e il popolo armeno in generale,
Ricordando che esattamente 35 anni fa, la popolazione armena di Baku fu sottoposta a un altro massacro, che di fatto completò il genocidio di centinaia di migliaia di armeni in Azerbaigian,
Considerando che i crimini genocidi contro il popolo armeno continuano ancora oggi attraverso l’imprigionamento illegale di ostaggi armeni e “processi” fabbricati, la distruzione del patrimonio culturale armeno sotto l’occupazione azera, le crescenti minacce di nuove aggressioni contro l’Armenia, l’escalation della politica di armenofobia e altre manifestazioni,
Essendo profondamente preoccupato per le atrocità contro tutti gli armeni tenuti prigionieri in Azerbaigian, compresi i prigionieri politici, i prigionieri di guerra e i civili, nonché per la grave incertezza riguardante la sorte di circa 80 persone scomparse con la forza e centinaia di persone scomparse,
Documentando che tutti i “processi” passati e futuri contro gli armeni in Azerbaigian sono chiaramente volti a garantire punizioni collettive e umiliazioni contro l’intero popolo armeno,
Sottolineando che, nonostante tutto questo, gli organismi specializzati delle Nazioni Unite e gli Stati membri continuano le loro attività indifferenti e inefficaci, che non riescono ad eliminare le conseguenze dei crimini commessi contro il popolo armeno e a impedire la commissione di nuovi crimini,
Tenendo conto che l’ONU è considerata il volto e la voce collettiva della comunità internazionale,
Facendo riferimento ai documenti fondamentali del diritto internazionale, nonché alle decisioni della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite adottate il 7 dicembre 2021, il 22 febbraio, il 6 luglio e il 17 novembre 2023, sulla base delle richieste dell’Armenia:
Chiediamo al Segretario generale delle Nazioni Unite, agli organismi specifici e agli Stati membri quanto segue:
- Esercitare la massima pressione sul regime di Aliyev affinché rilasci immediatamente tutti gli ostaggi armeni torturati e umiliati nelle prigioni azere.
- Prima del rilascio, garantire la tutela dei loro diritti fondamentali in Azerbaigian applicando sia strumenti di monitoraggio che sanzioni.
- Adottare misure efficaci per chiarire la sorte delle persone scomparse o forzatamente scomparse.
- Attivare meccanismi internazionali per il monitoraggio e la protezione del patrimonio culturale e della proprietà pubblica e privata dell’Artsakh.
- Avviare un processo internazionale sostanziale per garantire il ritorno collettivo, sicuro, dignitoso e sostenibile delle persone sfollate con la forza dell’Artsakh.