Tag Archivio per: Armenia

(31 ago 21) LAVROV SUI PRIGIONIERI DI GUERRA – Durante la conferenza stampa congiunta a Mosca con il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha invitato l’Azerbaigian a rilasciare incondizionatamente i prigionieri di guerra armeni. “Se facciamo chiarezza, allora nella dichiarazione del 9 novembre si parla del rilascio dei prigionieri di guerra. Il presidente russo, nei suoi contatti con il presidente dell’Azerbaigian e ad altri livelli, chiede il rilascio di tutti senza alcuna condizione. Questo è un modo considerevole per ripristinare la fiducia che ora manca e, naturalmente, un importante passo umanitario. Naturalmente, la decisione finale [su questo argomento] non dipende da noi [cioè, Russia]. Abbiamo sostenuto la mossa dell’Armenia, che ha trasferito [in Azerbaigian] una mappa dei campi minati [in Nagorno-Karabakh [(Artsakh)]]. Crediamo che con questi passaggi sia possibile vivere insieme su una terra e respirare un’aria. Contribuiamo a ciò in ogni modo“, ha detto Lavrov.

(30 ago 21) ANCORA PAROLE DI ODIO DA ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, durante un evento nella città occupata di Shushi, ha definito gli armeni di Artsakh un “nemico odiato”. “Io stesso ho scelto il cantiere del nuovo hotel a cinque stelle proprio nel punto in cui l’odiato nemico stava costruendo l’edificio del ‘Parlamento della Repubblica del Nagorno-Karabakh’. Era stato fatto per ridicolizzarci [Azerbaigian]. Non esiste il concetto di “Repubblica del Nagorno-Karabakh”. Le fondamenta di questo edificio erano già state poste; anche i lavori in pietra erano terminati. Su mia istruzione, la tana del diavolo è stata distrutta a Shushi“, ha detto Aliyev.

(29 ago 21) FERITO SOLDATO ARMENO – In Artsakh, un soldato di leva, il soldato semplice Argishti Shakhnazaryan, ha ricevuto una ferita da arma da fuoco, ha riferito il servizio stampa del Ministero della Difesa della Repubblica di Artsakh. “Oggi, verso le 15:20, le unità delle forze armate azere sono ricorse ancora una volta alla provocazione, violando il cessate il fuoco, e hanno iniziato a bombardare le posizioni di combattimento dell’esercito di difesa NKR situate in direzione dell’insediamento di Tagavard, a seguito di quale un coscritto ha ricevuto una ferita da arma da fuoco, il soldato semplice Argishti Shakhnazaryan. Le unità dell’Esercito di Difesa hanno soppresso il fuoco nemico“, afferma il comunicato del ministero.

(28 ago 21) RITROVATO ALTRO RESTO UMANO – Durante la ricerca dei resti delle persone uccise durante la guerra di 44 giorni nella regione di Jrakan (Jabrail) è stato trovato il corpo di un altro militare armeno secondo quanto riferisce il Servizio di emergenza statale di Artsakh. I soccorritori hanno consegnato il corpo a Stepanakert. L’identità del defunto sarà stabilita in Armenia dopo una visita medica forense. 1.652 corpi sono stati trovati dall’inizio delle ricerche nei territori occupati di Artsakh.

(28 ago 21) VIOLAZIONI AZERE – Il villaggio di Kut nella regione di Gegharkunik (Armenia) è stato raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco sparati da soldati azeri. I tetti di una decina di case sono stati danneggiati.

(28 ago 21) PROCEDIMENTO PENALE PER SOLDATO AZERO – Il procedimento penale avviato ieri dal servizio di sicurezza nazionale dell’Artsakh in relazione al soldato azero Jamil Babayev trovato nella città di Martakert, è stato trasferito al comitato investigativo dell’Artsakh sulla base del completamento delle rispettive indagini , informa la Procura di Artsakh. È in corso un’indagine preliminare.

(28 ago 21) DIMISSIONI MINISTRO – Il ministro del lavoro, degli affari sociali e della migrazione di Artsakh, Mane Tandilyan, ha annunciato sui social media che si dimetterà il 1° settembre e ha informato che dal 1° settembre continuerà il suo servizio ad Artsakh nell’ambito dell’attività della fondazione “Artsakh To Live” che attuerà numerosi programmi in Artsakh.“Quasi l’80% della popolazione di Artsakh è tornato a vivere. Ciò significa che Artsakh si sta liberando del peso socio-psicologico del dopoguerra e prosegue il percorso di sviluppo e rafforzamento reso possibile grazie al lavoro e all’impegno. Ora è il momento dei programmi a lungo termine e della spinta economica“, ha affermato in una nota. Tandilyan ha ringraziato tutti i suoi colleghi del governo, il personale del ministero per il lavoro congiunto e per l’opportunità di servire Artsakh.

(27 ago 21) AIUTI DA ARMENIA – Il governo dell’Armenia ha approvato la bozza sulla fornitura di 13,4 miliardi di dram (circa 23 milioni di euro) alla repubblica di Artsakh. Il ministro delle finanze Tigran Khachatryan ha presentato oggi la bozza alla riunione del gabinetto. “Nonostante la vita economica ad Artsakh si stia gradualmente riprendendo e le entrate fiscali del suo bilancio statale siano in aumento, non sono ancora sufficienti per garantire l’intero finanziamento dei programmi sociali ed economici”, ha affermato aggiungendo che questi soldi saranno forniti per stipendi, pensioni, spese sanitarie, elettricità, fornitura di gas e spese per i servizi di comunicazione.

(27 ago 21) SEGNALI DALLA TURCHIA – Il primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, ha affermato di vedere alcuni segnali pubblici positivi provenienti dalla Turchia in termini di pace regionale. “Valuteremo questi segnali e risponderemo ai segnali positivi con un segnale positivo”, ha detto Pashinyan durante la odierna riunione del gabinetto. Ieri il presidente turco Erdogan aveva dichiarato che con la fine dell’occupazione del Nagorno-Karabakh [(Artsakh)], nella regione sono state create le condizioni per una pace a lungo termine. Se l’Armenia coglierà questa opportunità, adotteremo le misure necessarie

(26 ago 21) AZERO IN CASA A MARTAKERT – Un soldato (o paramilitare) azero è penetrato in territorio armeno fino a Martakert e si è introdotto in una abitazione dove si trovavano due bambini. La loro prontezza nel chiamare la polizia ha fatto in modo che l’azero venisse catturato dalle forze dell’ordine. Da prime indiscrezioni sembra che l’azero sia stato trovato in possesso di materiale fotografico relativo al dislocamento delle forze di pace russe. L’uomo risponde al nome di Jamil Babayev e secondo media dell’Azerbaigian presterebbe servizio presso l’esercito azero ma con disturbi psichici che ne avrebbero consigliato il ricovero in ospedale.Il soldato nemico sarebbe penetrato in territorio armeno passando da una zona sotto controllo russo.

(26 ago 21) DICHIARAZIONI A SORPRESA DI ALIYEV – Se l’Armenia non si fosse arresa, avremmo subito grandi perdite. La dichiarazione è arrivata dal presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev durante una cerimonia per fornire alle famiglie dei veterani della recente guerra appartamenti e automobili, secondo i media azeri. “La notte del 10 novembre [2020] l’Armenia ha firmato l’atto di capitolazione e la guerra è finita. Per noi, la fine della guerra era assolutamente ragionevole. Se la guerra fosse continuata, avremmo subito più perdite. Avremmo potuto incontrare difficoltà nel liberare Kelbajar e Lachin. Il clima naturale di questa regione e le montagne avrebbero potuto diventare un problema per noi. Inoltre, l’inverno si stava avvicinando“, ha detto il leader azero.

(26 ago 21) DICHIARAZIONE DI ERDOGAN – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che nella regione del Caucaso meridionale sono state stabilite le condizioni per una pace a lungo termine, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Anadolu. “Con la fine dell’occupazione del Nagorno-Karabakh [(Artsakh)], nella regione sono state create le condizioni per una pace a lungo termine. Se l’Armenia coglierà questa opportunità, adotteremo le misure necessarie“, ha affermato il leader turco.

(26 ago 21) BLOCCATA STRADA GORIS-KAPAN – Da ieri gli azeri hanno bloccato al traffico la strada che collega le città di Goris e Kapan in Armenia. Alcuni tratti dell’arteria sono infatti finiti in territorio occupato dagli azeri dopo la fine della guerra. Sono in corso trattative per capire le ragioni del blocco e rimuovere lo stesso.

(25 ago 21) ESPLOSIONE PER SMINAMENTO – Udite nella capitale Stepanakert forti esplosioni. Si tratta di brillamento programmato di ordigni bellici avvenuti in un terreno nei pressi del villaggio di Khnatsakh. Tuttavia, si è verificato un incendio che ha rischiato di propagarsi fino a un deposito di ordigni ancora da far brillare. Sono intervenuti i VV.FF.

(24 ago 21) UNIVERSITA’ TECNLOGICA DI SHUSHI – Presieduto dal presidente della repubblica Harutyunyan, si è svolta la riunione del Consiglio di amministrazione dell’università che ha affrontato le questioni inerenti all’attività didattica post guerra. Con voto unanime dei membri del Consiglio di fondazione, il professor Hovhannes Tokmajyan, dottore in scienze tecniche, è stato eletto presidente del consiglio e Armavir Galstyan, uno studente universitario, è stato eletto segretario. Precedentemente, Nver Mikayelyan, candidato di architettura, professore associato è stato eletto rettore ad interim in attesa delle elezioni ufficiali. Fra i temi discussi anche l’implementazione della lingua russa e il rimborso governativo delle tasse universitarie.

(24 ago 21) VITTIME DI GUERRA – Nel cordo di un dibattito parlamentare il premier armeno Nikol Pashinyan ha dichiarato che sono 3.773 le vittime armene della guerra scorsa e che vi sono 243 scomparsi oltra ai soldati detenuti in Azerbaigian.

(24 ago 21) SMENTITA CHIUSURA CORRIDOIO DI LACHIN – Fonti azere stanno diffondendo la falsa notizia della chiusura del corridoio di Lachin (Berdzor) che al momento è l’unico collegamento dell’Artsakh con l’Armenia. Ovviamente tale informazione è priva di fondamento e rientra nella politica provocatoria dell’Azerbaigian che mira a terrorizzare la popolazione dell’Artsakh.

(22 ago 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 35 test COVID-19 sono stati condotti ieri in Artsakh con quattro nuovi casi di coronavirus. Al momento, 33 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti 11.120 test per il coronavirus e i risultati di 1.021 di questi sono risultati positivi.

(22 ago 21) AEROPORTO DI VARANDA – Le imprese turche hanno completato i lavori di costruzione della pista aeroportuale di Varanda (Fizuli) sotto occupazione azera. Già due aerei militari sono atterrati. Per ora lo scalo sarà solo a servizio delle forze armate dell’Azerbaigian.

(21 ago 21) INCONTRO HARUTYUNYAN-MIRZOYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato oggi il nuovo ministro degli Affari esteri armeno Ararat Mirzoyan. Gli interlocutori hanno toccato l’attuale situazione in Artsakh e le azioni intraprese per risolvere le attuali questioni umanitarie e sociali, attribuendo importanza al rafforzamento dei legami e della cooperazione costanti tra le agenzie governative dell’Armenia e dell’Artsakh. Harutyunyan e Mirzoyan hanno inoltre sottolineato la necessità della ripresa del processo di pace nel Nagorno-Karabakh nell’ambito della co-presidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE e hanno sottolineato in particolare l’importanza del riconoscimento del diritto del popolo di Artsakh di vivere nella loro patria storica e il loro diritto all’autodeterminazione. Durante l’incontro è stata discussa anche la situazione creatasi a seguito delle provocazioni delle forze armate azere al confine con l’Armenia e sulla linea di contatto con Artsakh.

(21 ago 21) STATI UNITI – Gli Stati Uniti condannano la recente escalation di violenza lungo il confine internazionale tra Armenia e Azerbaigian. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha invitato i due paesi a “mantenere i loro impegni di cessate il fuoco adottando misure immediate per ridurre l’escalation della situazione“. “Le continue tensioni lungo il confine tra Armenia e Azerbaigian sottolineano il fatto che solo una risoluzione globale che affronti tutte le questioni in sospeso può normalizzare le relazioni tra i due Paesi e consentire alle persone della regione di vivere insieme pacificamente. Gli Stati Uniti esortano l’Armenia e l’Azerbaigian a tornare il prima possibile a discussioni sostanziali sotto gli auspici dei copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE per raggiungere una soluzione politica a lungo termine del conflitto“, si legge in una nota del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

(21 ago 21) SFOLLATI DI GUERRA – Oggi, presso la Rappresentanza permanente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) a Yerevan, il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato i rappresentanti delle ONG che si occupano dei problemi dei cittadini sfollati dall’Artsakh a seguito della guerra dei 44 giorni. I partecipanti all’incontro hanno discusso le questioni legali e sociali riguardanti le persone di Artsakh che si sono temporaneamente stabilite in Armenia e hanno parlato dell’importanza dei programmi sociali necessari per il loro ritorno ad Artsakh, nonché dei programmi già avviati e da lanciare programmi sociali.

(20 ago 21) RIGUARDO TRATTATO DI PACE – Non abbiamo ricevuto alcuna proposta, che si tratti di un trattato di pace o altro, ma la nostra posizione è la seguente: un trattato di pace può essere concluso attraverso una soluzione pacifica e globale del conflitto del Nagorno-Karabakh, e questo è possibile nel quadro della Co-presidenza del Gruppo OSCE di Minsk. E’ quanto ha affermato il Segretario del Consiglio di Sicurezza dell’Armenia Armen Grigoryan in un’intervista andata in onda alla Televisione Pubblica Armena, toccando le dichiarazioni del Presidente dell’Azerbaigian secondo cui l’Azerbaigian sta proponendo all’Armenia di concludere un trattato di pace, ma la parte armena non risponde a questo. “Recentemente, i Copresidenti [del Gruppo OSCE di Minsk] hanno rilasciato una dichiarazione. L’Armenia ha risposto ed è pronta a negoziare una soluzione globale e a lungo termine del conflitto, e questo sarà il miglior trattato di pace. Questa è la strada da prendere, e una delle specificità è l’avvio di attività di demarcazione e delimitazione, e l’Armenia è pronta per questo. In questo momento, l’Azerbaigian non è pronto per questo e il conflitto del Nagorno-Karabakh non ha nulla a che fare con la demarcazione e la delimitazione poiché sono separati l’uno dall’altro“, ha detto Grigoryan.

(20 ago 21) MINISTRI DEGLI ESTERI – Il nuovo ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan (già Presidente dell’Assemblea nazionale nella passata legislatura) ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri dell’Artsakh David Babayan il quale si è congratulato per la recente nomina. Toccando la questione del Karabakh, i ministri degli esteri dell’Armenia e di Artsakh hanno sottolineato la necessità di riprendere il processo di pace del Karabakh e la necessità di una soluzione globale e duratura del conflitto nel quadro dei copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE. Gli interlocutori hanno discusso della situazione sul campo a seguito dell’aggressione azerbaigiano-turca e degli sforzi compiuti in loco per affrontare la crisi umanitaria ad Artsakh. Inoltre, hanno sottolineato l’inammissibilità delle azioni provocatorie svolte dalle forze armate azere ai confini dell’Armenia e dell’Artsakh e hanno affermato che è una seria minaccia per la pace e la stabilità regionali.

(20 ago 21) VANDALISMI AZERI – Gli azeri continuano il vandalismo culturale nei territori occupati dell’Artsakh, distruggendo non solo chiese armene, khachkar, monumenti dedicati alla guerra di liberazione dell’Artsakh, cimiteri armeni, ma anche statue di marescialli armeni che combatterono contro il nazismo nella seconda guerra mondiale. In particolare, nel villaggio di Mets Tagher nella regione Hadrut di Artsakh, gli azeri hanno distrutto il busto del maresciallo dell’aviazione dell’URSS Armenak Khanperyants (Sergey Khudyakov) originario di Artsakh. Foto satellitari dello scorso luglio evidenziano la mancanza della statua e la distruzione di un aereo MiG-17 che si trovava nei pressi della casa museo dedicata al Maresciallo. Anche le statue di uno dei padri fondatori del sistema di difesa aerea sovietico, il colonnello generale Sergei Sardarov, e dell’ammiraglio Ivan Isakov erano state distrutte nel villaggio di Azokh,

(19 ago 21) RIPRESO TAVOLO NEGOZIALE TRIPARTITO – Dopo oltre due mesi di interruzione, è ripresa l’attività diplomatica del gruppo trilaterale di Armenia, Azerbaigian e Russia, con una riunione del 19 agosto che ha visto la presenza dei vice-premier: l’armeno Mger Grigoryan, l’azero Šakin Mustafaev e il russo Aleksej Overčuk. All’incontro sono state valutate le prospettive di ristabilimento delle vie di comunicazione nella regione del Caucaso meridionale e sono stati discussi i risultati delle trattative tra i leader dei tre Paesi, tenutesi lo scorso 11 gennaio 2021.

(19 ago 21) ELEZIONI AMMINISTRATIVE – La Commissione elettorale centrale della Repubblica di Artsakh si è riunita in una sessione dedicata al tema dello svolgimento di elezioni locali autogovernative in un certo numero di comunità dell’ Artsakh. La Commissione Elettorale Centrale ha informato che le elezioni si terranno nel villaggio di Khachmach e Tsaghkashat, nella regione di Askeran; Nor Ghazanchi della regione di Martakert e Herher della regione di Martuni.Le elezioni sono calendarizzate per il 10 ottobre 2021.

(19 ago 21) ARMI RUSSE ALL’ARMENIA – Rifornire l’Armenia di armi è un diritto sovrano della Russi: così ha affermato in un briefing la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, in risposta alle dichiarazioni del presidente azero Aliyev che si lamentava del fatto che Mosca vendesse armi all’Armenia. ”Sentiamo e leggiamo spesso a riguardo, ma vorrei attirare la vostra attenzione sul fatto che abbiamo stabilito relazioni rispettive sia con l’Armenia che con l’Azerbaigian. In questo caso particolare, la parte russa tiene conto della necessità di un equilibrio di potere nella regione“, ha affermato Zakharova. Maria Zakharova ha aggiunto che la Russia invita l’Armenia e l’Azerbaigian a eliminare quanto prima le linee di demarcazione esistenti in campo umanitario, a scambiare prigionieri di guerra con il principio del “tutti per tutti” e mappe dei campi minati.

(19 ago 21) ALTRI RITROVAMENTI – Le squadre di ricerca hanno recuperato oggi i resti di altri tre soldati armeni nella zona di Jrakan (Jibrayil) ora sotto occupazione azera. Il totale dei rinvenimenti dalla fine della guerra è di 1.645.

(19 ago 21) UNIONE BANCHE ARMENIA – Il ministro di Stato dell’Artsakh Artak Beglaryan ha ricevuto oggi la delegazione dell’Unione delle banche dell’Armenia guidata dal direttore esecutivo Seyran Sargsyan il quale ha illustrato la cooperazione nel sistema educativo con la fornitura a 15 scuole di tecnologia informatica.

(19 ago 21) CARENZA IDRICA – Le forze di pace russe in Artsakh hanno fornito acqua potabile a più di 200 famiglie che vivono nella capitale Stepanakert e In alcune aree remote del Paese. In due giorni, le unità logistiche del contingente di pace russo hanno consegnato circa 15 tonnellate di acqua potabile ai residenti di Artsakh. I militari di questo contingente di mantenimento della pace forniranno acqua alla popolazione locale ogni giorno fino al completamento dei lavori di riparazione di una stazione idrica e alla posa della condotta idrica. Inoltre, queste forze di pace russe stanno garantendo la sicurezza durante la costruzione di una linea di galleggiamento dal pozzo artesiano nella regione di Martuni per fornire acqua ai villaggi di Taghavard e Karmir Shuka.

(18 ago 21) VILLAGGIO DI YEGHTSAHOGH – Il consigliere del presidente di Artsakh Vahram Poghosyan ha risposto oggi alle accuse del sindaco del villaggio di Yeghtsahogh (regione di Shushi) che si era lamentato del fatto che i militari dell’Esercito di difesa avevano lasciato sguarnito l’insediamento e si erano allontanati dallo stesso. “Le nostre formazioni militari garantiscono la sicurezza a Yeghtsahogh insieme alle forze di pace russe. Non c’è stata alcuna concessione territoriale a favore del nemico“, ha affermato Poghosyan.

(18 ago 21) DICHIARAZIONE HARUTYUNYAN – La situazione in Nagorno Karabakh è normale. È quanto ha detto ai giornalisti il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan dopo il suo incontro con i deputati della fazione al potere “Contratto civile” dell’Assemblea nazionale dell’Armenia, rispondendo a una domanda sulla situazione sulla linea di contatto. Alla domanda su quali questioni sono state discusse, Harutyunyan ha detto che lui e i deputati hanno discusso tutte le questioni, comprese le questioni relative ai confini, socio-economiche e di politica estera. Quando gli è stato detto che si dice che l’Azerbaigian abbia presentato una scadenza per la conclusione di un trattato di pace, Harutyunyan ha detto che non esiste una cosa del genere e non ne è a conoscenza.

(18 ago 21) ALTRI RESTI RITROVATI – I resti di sei soldatia rmeni sono stati rinvenuti dalle squadre di ricerca nel territorio occupato di Jrakan (Jibraiyl). Il totale dei ritrovamenti dal 13 novembre ammonta a 1.642.

(17 ago 21) SPARI CONTRO VV.FF. – Intorno alle 20:40 , circa 3 ettari di terreno erboso vicino al confine sud-occidentale dell’Artsakh hanno preso fuoco a causa di colpi sparati dall’Azerbaigian. Sul posto è stata inviata un’autopompa dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio, ma le forze armate nemiche hanno sparato colpi verso questo camion dei pompieri, impedendo le attività antincendio. La squadra armena non ha subito vittime. L’incidente è stato segnalato al comando del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(17 ago 21) ANCORA SCONTRI – Nuovi scontri nel primo pomeriggioa fuoco nei pressi di Sotk (Gegharkunik). Un soldato armeno è rimasto ferito, uno azero è deceduto. Secondo le informazioni disponibili nelle ultime 48 ore l’attività di provocazione è costata agli azeri tre morti e una quindicina di feriti.

(17 ago 21) NUOVE PROVOCAZIONI DI ALIYEV – In un’intervista il presidente dell’Azerbaigian rinnova le sue ambizioni sui territori della repubblica di Armenia e invita i media a utilizzare i nomi delle località in azero. “Attualmente, Zangezur [Syunik] occidentale è sotto il controllo dell’Armenia. Ma come risultato della costruzione del Corridoio Zangezur, lo useremo sicuramente per riportare i nostri cittadini nella terra dei loro antenati. Esistono piani del genere, ed è naturale perché i nostri cittadini sono stati espulsi con la forza dal territorio dell’Armenia, non solo dallo Zangezur mahal, ma anche da Gokchay [Sevan]. E hanno tutto il diritto di vivere nella terra dei loro antenati. L’abbiamo lasciato per la fase successiva“, ha detto il presidente dell’Azerbaigian.

(17 ago 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 66 test COVID-19 sono stati condotti ieri in Artsakh e da questi sono stati confermati sei nuovi casi di coronavirus. Al momento, 31 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti un totale di 10.882 test di coronavirus e i risultati di 1.002 di loro sono risultati positivi. Complessivamente in Artsakh sono stati confermati in totale 2.985 casi di COVID-19 dall’inizio della pandemia

(16 ago 21) TENSIONE ARMENIA AZERBAIGIAN – La giornata odierna è stata caratterizzata da forte tensione lungo la linea di contatto tra Armenia e Azerbaigian. In mattinata un militare armeno (Vahan Tatosyan) è stato mortalmente colpito da un cecchino azero all’altezza di Yeraskh (confine Armenia- Nakhchivan). La reazione armena ha provocato vittime e feriti nelle file nemiche. Nel tardo pomeriggio un altro soldato armeno (il diciannovenne Arman Hakobyan) è deceduto dopo essere stato colpito da fuoco nemico. A seguito di reazione, la parte azera ha riportato almeno tre vittime. Colpi di armi da fuoco sono stati sparati dagli azeri all’indirizzo di alcuni villaggi nel territorio dell’Armenia nella regione di Gegharkunik. Fonti non confermate riferiscono che l’Azerbaigian avrebbe dislocato nuove truppe e nuovi armamenti, compresi lanciamissili Grad, nella predetta sezione di confine.

(16 ago 21) CORRIDOIO DI LACHIN – Le forze di pace russe nel Nagorno Karabakh (Artsakh) hanno finora assicurato il passaggio sicuro di 58.000 veicoli e circa 210.000 persone attraverso il corridoio di Lachin (Berdzor), secondo quanto riferito dal servizio stampa del ministero della Difesa russo. “Il personale del posto di osservazione svolge la supervisione sul rispetto del regime di cessate il fuoco, garantisce il passaggio sicuro dei veicoli. Ogni giorno passano circa 200 auto“, ha affermato Vasily Davidov, un rappresentante del contingente di pace russo ad Artsakh.

(16 ago 21) APPELLO ALLA CORTE EUROPEA – I familiari di sei soldati armeni caduti o dispersi nella guerra dell’autunno scorso si sono rivolti alla Corte europea dei diritti dell’uomo chiedendo che l’Azerbaigian venga sanzionato per l’apertura del “Parco dei trofei” che viola le convenzioni internazionali.

(15 ago 21) CARENZA IDRICA – Il Comitato internazionale della Croce Rossa nel Nagorno Karabakh sta aiutando a installare cinque tonnellate di serbatoi d’acqua nei cortili dei condomini senz’acqua a Stepanakert come riportato sulla pagina Facebook del comune di Stepanakert. Il comune ha anche riferito che i suoi rappresentanti hanno visitato i condomini e hanno verificato che gli autolavaggi della città non funzionano. I rappresentanti ringraziano anche coloro che comprendono il motivo di alcune restrizioni sull’uso dell’acqua e stanno aiutando a superare quanto prima le difficoltà che stanno affrontando la popolazione. Ieri, intanto, un po’ di pioggia ha dato solleivo alla città dopo settimane di crisi idrica.

(15 ago 21) MUSEO BELLE ARTI DI SHUSHI – L’organizzazione Caucasus Heritage Watch ha verificato attraverso immagini satellitari riprese il 10 aprile e il 5 giugno che le ventuno sculture ospitate nell’area retrostante il museo dei Belle arti di Shushi sono state rimosse dagli occupanti azeri. Le opere d’arte erano il frutto di due simposi internazionali di scultura ai quali hanno partecipato anche scultori italiani. NOn è dato sapere se le opere d’arte siano state distrutte o rinmosse.

(15 ago 21) INCENDIO VICINO MARTAKERT – TUn incendio è scoppiato oggi nelle colline vicino alla città di Martakert. Secondo le prime informazioni, l’incendio è divampato intorno alle 11 nel settore della linea di contatto Artsakh-Azerbaigian e si è diffuso verso le colline boscose ed erbose vicino alla città. La gente del posto dice che molto probabilmente gli azeri hanno aperto deliberatamente il fuoco con proiettili incendiari e esplosivi, provocando un incendio in vari settori del confine. Pochi giorni fa un incendio è divampato anche nel settore nord-occidentale di Martakert (nelle foreste di Tonashen) e ha raggiunto il villaggio di Maghavuz, e i vigili del fuoco hanno impiegato alcuni giorni per spegnere l’incendio.

(14 ago 21) HARUTYUNYAN A IVANYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato la comunità di Ivanyan nella regione di Askeran e si è informato sulla costruzione di alloggi su larga scala in due distretti. Le costruzioni sono realizzate principalmente con il finanziamento di “Hayastan” All Armenian Fund e saranno terminate nel 2022. Arayik Harutyunyan ha sottolineato l’importanza dei programmi abitativi ad Artsakh, osservando che i 402 appartamenti in costruzione in quella comunità alleggeriranno notevolmente la situazione.

(13 ago 219 SARGSYAN IN ARTSAKH – Il terzo presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan, presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione culturale, scientifica, educativa “LUYS Serzh Sargsyan”, in Artsakh dall’inizio di questa settimana, ha visitato il monastero di Amaras insieme ai suoi amici ex combattenti e al Primate della diocesi di Artsakh, il vescovo Vrtanes Abrahamyan. Nel corso della visita ha appreso lo stato dei lavori di restauro su vasta scala che vengono eseguiti con il sostegno della Fondazione LUYS al monastero di Amaras.

(13 ago 21) SMENTITE ILLAZIONI AZERE – L’Esercito di difesa dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) ha smentito la dichiarazione diffusa dal Ministero della Difesa dell’Azerbaigian secondo cui intorno alle 2:30 di di oggi, unità dell’esercito dell’Artsakh avrebbero aperto il fuoco sulle posizioni azere situate nei villaggi di Yukhari Veysal e Sghnakh, nonché come la vicina città di Shushi. La dichiarazione rilasciata dall’Esercito di difesa dell’Artsakh ha aggiunto che la suddetta dichiarazione del Ministero della Difesa azero non corrisponde alla realtà e ipotizza che con tali false dichiarazioni, la parte azera stia preparando il terreno per ulteriori azioni provocatorie, confermando che le unità dell’Esercito di difesa dell’Artsakh aderiscono rigorosamente al cessate il fuoco e agiscono unicamente per contrastare le provocazioni azere.

(12 ago 21) RETE IDRICA – Sono incorso lavori per la realizzazione di una condotta idrica che a breve fornirà acqua potabile a un migliaio di residenti nel villaggio di Taghavard e altrettanti in quello di Karmir Shuka. Al completamento dell’opera vi saranno circa 5000 residenti di una decina di insediamenti vicino Stepanakert che avranno regolare fornitura di acqua. Le forze di pace russe hanno provveduto a bonificiare le aree dei lavori.

(12 ago 21) ARTSAKH E SUD OSSEZIA – Il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Artsakh David Babayan ha avuto un incontro online con il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica dell’Ossezia del Sud (Alania) Dmitry Medoev. I ministri hanno discusso questioni relative alle attuali relazioni tra i due Stati, alla cooperazione tra i ministeri degli Esteri e ai recenti sviluppi regionali, ha affermato il ministero degli Esteri. Le parti hanno sottolineato la necessità di espandere ulteriormente e approfondire la cooperazione, tenere discussioni regolari su questioni di reciproco interesse.

(12 ago 21) TENTATIVO DI PENETRAZIONE AZERA – Nelle prime ore del mattino, unità delle forze armate azere hanno cercato di attraversare la linea di contatto tra l’Artsakh e le forze opposte azere nella parte occidentale dell’Artsakh secondo quanto informa l’esercito di difesa dell’Artsakh. Questo tentativo di penetrazione è stato impedito e l’avversario è stato ricacciato nelle sue posizioni iniziali. Non ci sono perdite dalla parte armena. Il comando del contingente militare russo che effettuava una missione di pace ad Artsakh è stato immediatamente informato di questa provocazione azera.

(11 ago 21) AZERI PROTESTANO CON L’IRAN – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha consegnato una nota all’Ambasciatore dell’Iran a causa della visita dell’Ambasciatore in Nagorno Karabakh. In precedenza, il ministero della Difesa dell’Azerbaigian aveva rilasciato una dichiarazione alle forze di pace russe, lamentandosi per aver permesso “illegalmente” l’ingresso di camionisti iraniani nel territorio dell’Artsakh.

(11 ago 21) ESPLOSIONE BOMBA – Tre genieri sono rimasti feriti mentre conducevano studi di ingegneria nel villaggio di Nor Shen della regione di Martuni di Artsakh; e, secondo le prime informazioni, dall’esplosione di una bomba a grappolo. Questi genieri sono stati trasportati in ambulanza al Republican Medical Center di Stepanakert e le loro condizioni di salute sono state giudicate soddisfacenti. Uno dei genieri è stato portato al centro medico regionale Martuni; è in condizioni gravi ma stabili.

(11 ago 21) DRONI AZERI – Tra le 8:29 e le 8:58 odierne, l’Azerbaigian ha utilizzato droni da combattimento in direzione delle posizioni dell’esercito di difesa dell’Artsakh. La parte armena non ha subito perdite. Informazioni e fatti su questo incidente sono stati fornite al comando del contingente di mantenimento della pace russo ad Artsakh.

(10 ago 21) ANCORA RITROVAMENTI – Nonostante il tempo trascorso le squadre di ricerca impegnate nei territori ora occupati dell’Artsakh continuano a rinvenire resti di soldati armeni caduti in battaglia. Oggi altri due nella zona di Varanda (Fizuli) che portano il totale dei recuperi a 1634 dalla fine della guerra.

(10 ago 21) HARUTYUNYAN E ARAM I – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha avuto una conversazione telefonica con Aram I, Catholicos del Catholicosate armeno della Grande Casa di Cilicia della Chiesa apostolica armena. Secondo la rispettiva dichiarazione, il Presidente ha informato il Catholicos della Grande Casa di Cilicia sulla situazione nell’Artsakh, sui lavori di ricostruzione e costruzione in corso, nonché sui problemi delle persone dell’Artsakh sfollate a causa della guerra dello scorso autunno. Allo stesso tempo, Harutyunyan ha ringraziato Aram I per il suo costante sostegno ad Artsakh.

(10 ago 21) VIOLAZIONI AZERE IN ARTSAKH – Tra le 16:00 e le 22:00 di ieri (ora locale) gli azeri hanno violato il cessate il fuoco nella parte sud-occidentale dell’Artsakh all’altezza dei villaggi di Shosh e Mkhitarashen. Oltre alle armi da fuoco, le forze armate azere hanno utilizzato anche lanciagranate anticarro, sparando tre proiettili contro le posizioni armene che non hanno comunque riportato vittime. L’incidente è stato segnalato al comando del contingente di mantenimento della pace russo ad Artsakh.

(9 ago 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 47 test COVID-19 sono stati condotti oggi in Artsakh con cinque nuovi casi di coronavirus secondo quanto riferisce il Ministero della Salute di Artsakh. Al momento, 24 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per COVID-19. Finora quest’anno ad Artsakh sono stati condotti un totale di 10.662 test per il coronavirus e i risultati di 988 di questi sono risultati positivi. Complessivamente, dall’inizio della pandemia, sono stati confermati in totale 2.971 casi di COVID-19 in Artsakh.

(9 ago 21) FORNITURE IDRICHE – Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh Vitaly Balasanyan ha tenuto oggi una consultazione di lavoro dedicata alle attuali questioni relative alla fornitura di acqua potabile nella città di Stepanakert. I partecipanti alla consultazione, fra i quali il sindaco della capitale Davit Sargsyan, hanno discusso principalmente della situazione creatasi a causa della forte riduzione dei volumi d’acqua che affluiscono in città a causa dell’alta temperatura. I funzionari competenti hanno informato che si stanno adottando misure per fornire acqua ai cittadini secondo un certo calendario. Riassumendo la consultazione, Balasanyan ha sottolineato che è necessario applicare approcci coordinati per risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico. Tra le cause della attuale difficoltà di approvigionamento, oltre al fattore meteo, ci sono anche il maggior numero di abitanti nella città dopo la fine della guerra e il controllo di un bacino idrico nella regione di Shushi sotto minaccia degli azeri.

(9 ago 21) CSTO – Il ministro in carica degli affari esteri dell’Armenia Armen Grigoryan ha ricevuto Stanislav Zas, il Segretario generale dell’Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva (CSTO). Grigoryan ha presentato all’interlocutore la situazione odierna a seguito della penetrazione delle forze armate azere nelle province di Syunik e Gegharkunik dell’Armenia, nonché le ricorrenti provocazioni dell’Azerbaigian, anche dal territorio di Nakhchivan. Inoltre, il ministro armeno ha richiamato l’attenzione sulle conseguenze dell’aggressione militare azera-turca contro l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) e sulle minacce che ne derivano. Gli interlocutori hanno sottolineato la necessità di allentare la tensione. La riunione ha toccato anche il conflitto del Nagorno Karabakh ed è stata sottolineata la necessità di una soluzione globale e duratura di questo conflitto nel quadro dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE

(9 ago 21) JAVAKHK E ARTSAKH – Il presidente Arayik Harutyunyan ha ricevuto oggi i rappresentanti di una Fondazione di beneficenza degli armeni dello Javakhk (Georgia meridionale). “Il capo di Stato ha attribuito importanza al coinvolgimento attivo degli armeni di Javakhk nei processi importanti per la patria, rilevando in particolare gli aiuti umanitari che la Fondazione ha fornito agli armeni di Artsakh durante la guerra che l’Azerbaigian ha scatenato contro Artsakh nel caduta dello scorso anno. Durante l’incontro, il presidente Harutyunyan ha consegnato un attestato di apprezzamento al Direttore della Fondazione Karen Papikyan in segno di gratitudine”, si legge nel comunicato ufficiale.

(9 ago 21) PROTEZIONE PER AGRICOLTORI – Il ministero della Difesa russo informa che le truppe del contingente di pace russo hanno assicurato la sicurezza degli abitanti della regione di Askeran del Nagorno-Karabakh durante la raccolta del grano vicino alla linea di confine tra le due parti. La raccolta del grano nelle aree remote di Artsakh è iniziata con un ritardo in quanto i genieri russi hanno prima dovuto bonificare i terreni agricoli dagli esplosivi della recente guerra.

(7 ago 21) NUOVE VIOLAZIONI AZERE – Anche oggi segnalate violazioni azere lungo la linea di contatto con l’Armenia all’altezza della regione di Syunik. Nei pressi del lago Sev soldati azeri (peraltro entrati in territorio armeno) hanno aperto il fuoco contro postazioni nemiche. Lo scambio di colpi è durato una ventina di minuti dalle 11,40 alle 12 antimeridiane ora locale. Nella giornata di ieri altre violazioni azere questa volta nei pressi di Yeraskh tra Armenia e Nakhchivan; in tale occasione i soldati azeri hanno anche lanciato bottiglie incendiarie nel territorio armeno per incendiare le sterpaglie dei campi.

(6 ago 21) MINISTRO DI STATO – In un incontro pubblico, il Ministro di Stato Artak Beglaryan ha risposto alle domande dei rappresentanti delle organizzazioni non governative, dei sindacati giovanili e dei consigli studenteschi che operano in Artsakh. “Per me, come funzionario statale, il ruolo della società civile nella realizzazione dei programmi statali è molto importante. Personalmente posso dire che non abbiamo raggiunto un livello sufficiente di partecipazione della società civile ai programmi statali. Naturalmente, il responsabile numero uno della questione è il governo. Vorrei avere una discussione interessata, per capire come utilizzare e sviluppare il potenziale esistente, in modo da poter realizzare processi più efficaci insieme alla società civile“, ha affermato A. Beglaryan e ha aggiunto che nel prossimo futuro, a settembre e ottobre, hanno in programma di organizzare una conferenza della società civile ad Artsakh. “Nel quadro di quella conferenza, tutti i rappresentanti della nostra società civile, comprese le organizzazioni armene sia in Armenia che nella diaspora, si riuniranno ad Artsakh. Presenteremo i nostri programmi esistenti. Diventerà anche una piattaforma per lo scambio di esperienze e networking, in modo che i rappresentanti della società civile possano cooperare con varie organizzazioni e avere un dialogo. Penso che questo sarà un ulteriore impulso affinché la nostra società civile si sviluppi più velocemente e sia in grado di attrarre risorse aggiuntive“, ha affermato in particolare il Ministro di Stato.

(6 ago 21) PASSANTE STRADALE – Secondo quanto ha detto ai giornalisti durante un briefing Idayat Rustamov, vice capo del dipartimento principale per la gestione e la riparazione delle strade dell’Agenzia statale per le autostrade dell’Azerbaigian, sono in corso lavori di costruzione (per lo più appaltato a imprese turche) di un passante stradale che aggirerà la città di Berdzor (Lachin) dove ora sono presenti forze russe. Questo passante dovrebbe servire a evitare che convogli azeri da sud a nord della regione ora occupata incrocino convogli dall’Armenia all’Artsakh. La lunghezza di questo passante dovrebbe essere di circa 80 km e presumbilmente rappresenterà l’asse viario principale di quel territorio.

(6 ago 21) ANCORA VIOLAZIONI AZERE – Le posizioni armene a Yeraskh, vicino al confine con l’Azerbaigian, sono finite sotto il fuoco dell’Azerbaigian intorno alle 12:10 ora locale. L’esercito azero ha usato armi da fuoco di vario calibro nell’attacco. Di conseguenza, l’area erbosa nella zona neutra ha preso fuoco, ha detto il ministero della Difesa armeno in un comunicato stampa. “La parte armena sta portando avanti azioni di contrasto e soppressione del fuoco nemico. Non ci sono vittime da parte armena”, ha detto il ministero della Difesa.

(6 ago 21) ARTSAKH E TRANSNISTRIA – Si sono svolti colloqui telefonici tra il ministro degli Affari esteri di Artsakh David Babayan e il ministro degli Affari esteri del ministro degli Esteri della Transnistria (Pridnestrovian) Vitaly Ignatiev. Come riportato dal servizio stampa del ministero degli Esteri di Artsakh, i ministri hanno discusso questioni relative alle relazioni bilaterali, alla cooperazione tra i ministeri degli esteri e ai processi regionali. Le parti hanno rilevato la necessità di espandere ulteriormente e approfondire le relazioni, tenere discussioni regolari su questioni di reciproco interesse.

(5 ago 21) ALTRO RITROVAMENTO – I resti di un altro corpo sono stati rinvenuti nella zona di Jrajan (Jibraryil) ora sotto controllo azero. Il totale dei ritrovamenti dallo scorso novembre nelle zone sotto controllo azero ammonta a 1631 tra soldati e civili armeni.

(5 ago 21) INCONTRO MINISTRO DELLA DIFESA – In serata si è svolto l’incontro del Ministro della Difesa dell’Armenia Arshak Karapetyan con il Presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan. Come ha riferito il servizio stampa del ministero della Difesa armeno, sono state discusse la situazione sulla linea di contatto tra Artsakh e le truppe azere, la missione del contingente di pace russo ad Artsakh e altre questioni di reciproco interesse.

(4 ago 21) AIUTI MEDICI A MARTAKERT – Il personale militare russo del contingente di mantenimento della pace, nell’ambito dell’azione medico-umanitaria, ha fornito aiuto ai residenti degli inediamenti più remoti della regione di Martakert nel Nagorno Karabakh secondo quanto riferisce il ministero della difesa russo. I medici militari hanno fornito assistenza medica consultiva, in particolare assistenza terapeutica, chirurgica e oftalmologica alle famiglie numerose e agli sfollati interni. Circa 120 persone sono state assistite.

(4 ago 21) HARUTYUNYAN SU SITUAZIONE ARTSAKH – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ritiene che la situazione regionale sia tale che Artsakh non possa garantire la propria sicurezza da solo. “La vittoria non è definitiva, la sconfitta non è fatale“, ha detto il presidente in un incontro con i residenti a Martakert. “Quello che conta è avere il coraggio di andare avanti. Nel corso di trenta anni abbiamo avuto la vittoria, che chiamerò un successo temporaneo, perché se la vittoria non è definitiva non può essere una vittoria. Abbiamo avuto dei fallimenti, non è una sconfitta, ma dobbiamo ritrovarci, riscoprirci, continuare la nostra lotta. Il lavoro che svolgiamo oggi ha un impatto non solo sulla nostra vita quotidiana, sulla nostra vita e attività, ma anche sul destino dei nostri figli e delle nostre generazioni”. Il presidente Harutyunyan ha sottolineato che la presenza militare russa in Artsakh dovrebbe essere permanente e non temporanea. “Se le truppe russe non fossero entrate nella regione, avremmo avuto un destino molto diverso. Ci sono molti commenti stupidi, alcune persone diranno cose diverse solo per giustificarsi o incolpare gli altri“, ha detto il presidente.

(4 ago 21) DRONE AZERO INTERCETTATO – Un drone azero è stato individuato nel tentativo di penetrare nella sezione Gegharkunik del confine armeno-azero nello spazio aereo dell’Armenia. Il tentativo è stato soppresso a seguito delle azioni delle unità di difesa aerea armene.

(3 ago 21) ANNUNCIATA NUOVA CENTRALE IDROELETTRICA – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha annunciato oggi che è stato varato il progetto di costruzione di una nuova centrale idroelettrica da 17,6 Mw e dal costo di circa 25 milioni di dollari. L’impianto sarà ubicato a Getaven, nella regione di Martakert. Il sito si trova sulla parte sinistra della vallata del fiume Tartar nei pressi dell’immissione del fiume nel bacino di Sarsang. Harutyunyan, nel corso della riunione di governo odierna, ha sottolineato che prima della guerra del 2020, l’Artsakh aveva un sistema energetico autosufficiente, ma questo è cambiato quando la maggior parte della capacità energetica è stata lasciata nelle città e nelle regioni che sono state catturate dall’esercito azero. “Il progetto da 25 milioni di dollari, chiamato Getavan-1, sarà lanciato attraverso l’Artsakh Investment Fund, ma anche altri investitori avranno la possibilità di parteciparvi”, ha aggiunto.

(2 ago 21) ALTRI RITROVAMENTI – Altri quattro resti sono stati rinvenuti nella zona di Varanda (Fizuli) ora sotto controllo azero. Il totale dei ritrovamenti dallo scorso novembre nelle zone sotto controllo azero ammonta a 1623 tra soldati e civili armeni.

(2 ago 21) ALTRE CONDANNE PER I PRIGIONIERI ARMENI – Altro processo farsa conclusosi a Baku. Le autorità azere hanno condannato a vent’anni di carcere due armeni catturati, Ludwig Mkrtchyan e Alyosha Khosrovyan. Secondo i media azeri, la decisione in merito è stata presa dal tribunale del distretto Yasamal di Baku. I prigionieri sono stati giudicati colpevoli di tortura, violazione delle leggi e dei costumi di guerra, attraversamento illegale del confine di stato dell’Azerbaigian e altri articoli del codice penale dell’Azerbaigian. Mkrtchyan e Khosrovyan sono accusati di aver partecipato alla prima guerra del Karabakh.

(2 ago 21) SOLDATO MORTO – Il corpo di un soldato di 22 anni è stato trovato senza vita. Il 31 luglio, intorno alle 11:30, a seguito di operazioni di perquisizione, un soldato dell’Esercito di Difesa di 25 anni, che aveva lasciato l’unità militare in circostanze sconosciute, è stato trovato a 2,5 km dalla sede permanente di una delle unità militari situate in direzione nord. Sono in corso le indagini per conoscere i dettagli del caso.

Caucaso: linee che dividono e lacerano comunità (Oservatorio Balcani Caucaso, 21 lug)

Tel Aviv e Baku alleate (Castrenze sciambra, 25 lug)

Nagorno Karabakh: serie infinita di scontri tra Armenia e Azerbaigian (East journal, 26 lug)

Armenia, tre soldati uccisi in uno scontro al confine con le truppe azere (Sputnik, 28 lug)

Armenia-Azerbaigian, sale di nuovo la tensione: scontri a fuoco al confine (Il primato nazionale, 28 lug)

Armenia e Azerbaijan: appetiti, interessi e scontro sulla provincia di Syunik (Oservatorio Balcani Caucaso, 30 lug)

Tensioni nel Caucaso: l’Armenia vuole i russi lungo il confine (L’Opinione, 30 lug)

Il nuovo impero ottomano di Erdogan avanza nel Caucaso e in Asia centrale (Asianews, 3 lug)

La dichiarazione di Shusha e il futuro del Caucaso del sud (Osservatorio Balcani Caucaso, 5 lug)

Le ragioni dell’Armenia (Faro di Roma, 9 lug)

ARMENIA. Più truppe russe al confine con l’Azerbaijan (AGC, 9 lug)

La popolazione della Repubblica di Artsakh lotta per il riconoscimento del suo diritto inalienabile all’autodeterminazione… e di esistere. La Nota dell’Ambasciatore armeno presso la Santa Sede (Korazym, 10 lug)

L’Artsakh condanna la visita a Shushi dei diplomatici invitati da Aliyev (Assadakah, 13 lug)

Ferma condanna del tour dei diplomatici stranieri a Baku nell’Artsakh occupata dall’Azerbajgian, partecipi nella propaganda del regime dittatoriale azero (Korazym, 13 lug)

“Fare affari non vuol dire svendere i nostri princìpi democratici” Appello alle imprese italiane (Politicamente corretto, 15 lug)

Tutte le fazioni dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sulla visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Shushi il 15 giugno 2021.
La dichiarazione recita quanto segue:

Dopo aver sottoposto gli armeni occidentali al genocidio e aver sequestrato la culla storica del popolo armeno nel 1915, la Turchia ha cercato di commettere lo stesso crimine contro gli armeni orientali per il secolo scorso. Grazie alla lotta organizzata del popolo armeno, quei piani sono sempre falliti.
Il 27 settembre 2020, approfittando delle condizioni favorevoli nel mondo e nella regione, la Turchia e l’Azerbaigian hanno fatto un altro tentativo di sottoporre gli armeni al genocidio durante le ostilità dopo aver attaccato la Repubblica di Artsakh attraverso il coinvolgimento di gruppi terroristici internazionali. Come risultato dello spostamento forzato degli armeni dalla loro patria storica, migliaia di persone sono state private della loro patria e centinaia di monumenti armeni e cristiani sono stati distrutti o profanati.
Consideriamo la visita a sorpresa di Erdogan nei territori conquistati di Artsakh, in particolare nella capitale Shushi, un tempo fiorente, come una minaccia e un nuovo tentativo di mostrare potere. Si tratta della continuazione dell’apertura del “parco dei trofei di guerra” a Baku che implica una nuova pressione psicologica e morale contro il popolo armeno nel dopoguerra.
L’atto provocatorio di Erdogan nella regione è un tentativo di portare al fallimento la missione di pace russa e un piano per infliggere un duro colpo alla fragile stabilità. Questo atto del presidente della Turchia presenta una nuova sfida non solo all’Armenia e ad Artsakh, ma anche alla Russia e all’Iran.
Ci rivolgiamo alle organizzazioni internazionali, ai paesi co-presidenti del Gruppo OSCE di Minsk, in particolare alla Federazione Russa, per frenare le ambizioni aggressive della Turchia che potrebbero portare a nuovi pericoli”
.

Anche il Ministero degli Affari Esteri dell’Artsakh ha rilasciato una dichiarazione sulla visita del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan a Shushi. La dichiarazione recita quanto segue:

Accompagnato dal presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev e dalla sua famiglia, la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan e dei suoi familiari alla storica capitale di Artsakh, Shushi, distrutta dalla Turchia e dall’Azerbaigian nel 1920 e nel 2020, è una chiara manifestazione di gravi violazioni di diritto internazionale, xenofobia, politica di genocidio e terrorismo.
Il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Artsakh condanna fermamente tali visite nei territori occupati di Artsakh, considerandole come una provocazione, una chiara attuazione della politica espansionistica ed estremista.
Le azioni provocatorie della Turchia devono essere condannate dalla comunità internazionale, poiché tali visite, le idee, le dichiarazioni, gli accordi raggiunti e la glorificazione della politica espansionistica medievale espressa durante le stesse sono una seria minaccia alla sicurezza internazionale e regionale, una sfida per l’intera umanità civilizzata, un colpo alla reputazione di tutte le organizzazioni e strutture di cui la Turchia è membro
”.

Una nota di protesta è giunta anche dal ministero degli Esteri dell’Armenia.

Polveriera caucasica (L’intellettuale dissidente, 16 giu)

Tra i profughi di Şuşa. Migliaia di armeni cacciati dal Nagorno Karabakh (Euronews, 16 giu)

Le violazioni del diritto umanitario nella seconda guerra del Nagorno Karabakh (Osservatorio Balcani Caucaso, 16 giu)

Erdogan visita il Nagorno-Karabakh: alleanza militare forte con Baku (AGC, 17 giu)

Centro Studi russo denuncia ruolo dell’Azerbaigian nel supporto ai terroristi in Siria (L’antidiplomatico, 20 giu)

Lavrov sulla base turca in Azerbaijan: “Non commento le voci” (AGC, 20 giu)

“Ecco perché il premier che ha perso una guerra ha vinto col 59%” (Il sussidiario, 23 giu)

Al via una mostra online sui siti dell’Artsakh (Panorama, 24 giu)

L’Azerbajgian, noto per la mancanza dello Stato di diritto, viola il diritto umanitario internazionale. A Ginevra la denuncia dei rappresentanti dell’Armenia (Korazym, 25 giu)

BAKU NEGA L’ACREDITO A UN GIORNALISTA RUSSO CON COGNOME ARMENO, POI INTERVIENE MOSCA

Buon calcio a tutti. Iniziano oggi gli Europei 2020 che, per le note vicende sanitarie, sono slittati di un anno.
Partita inaugurale dell’Italia (questa sera all’Olimpico di Roma) in un girone che vede anche come sede delle gare Baku. Infatti, a differenza delle passate edizioni, questi campionati saranno spalmati su più nazioni invece che concentrati in una sola.

Per l’Azerbaigian l’assegnazione di Baku è tutta manna caduta dal cielo. Il regime di Aliyev da tempo utilizza gli eventi sportivi come lavatrice per pulire l’immagine della dittatura: il gran premio di Formula Uno ma anche le partite di calcio e i meeting di atletica leggera.

Il volto pulito del regime, lontano dalle carceri dove languono i prigionieri politici e gli attivisti dei diritti umani, lontano dal macabro parco della vittoria con i manichini armeni in pose degradanti, lontano dalla classifica di Reporter senza frontiere che pone l’Azerbaigian poco sotto la Corea del nord in fatto di libertà di informazione, lontano dalle celle dove sono rinchiusi almeno duecento prigionieri di guerra armeni.

Ma i nodi vengono al pettine, il lupo perde il pelo ma non il vizio… Così, a poche ore dall’inaugurazione dei campionati scoppia la prima polemica politica: il regime azero nega l’accredito a Nobel Arustamyan, uno dei più conosciuti giornalisti sportivi e telecronisti di Russia che però ha il “difetto” di avere un cognome armeno.

Incarna, quindi, il “nemico” che neppure a una partita di calcio può essere ammesso. Se qualcuno voleva la prova di quanto feroce, stupida e intollerante fosse la dittatura Aliyev è stato immediatamente accontentato.
Per la cronaca, ieri – su pressione delle autorità russe e della Uefa – il giornalista ha avuto l’accredito. E gli azeri hanno fatto la loro solita figura
Buon calcio a tutti.

Riassumiamo: gli azeri scatenano una guerra in piena pandemia fregandosene delle raccomandazioni ONU. Con un dispiego di uomini e mezzi senza precedenti, aiutati logisticamente dalla Turchia e da mercenari jihadisti tagliagole assoldati un tanto ad armeno ammazzato, hanno attaccato la minuscola repubblica dell’Artsakh, 150.000 abitanti.

Si sono fatti beffa delle raccomandazioni internazionali e di anni di negoziati non approdati a conclusione solo per la testardaggine nazionalista del dittatore Aliyev.
Nel corso della guerra hanno commesso crimini orribili sia contro i soldati armeni che contro la popolazione civile. Dopo sei settimane di conflitto cadenzato anche da cluster bomb e bombe al fosforo sui centri abitati, hanno strappato una tregua al nemico sconfitto.

Poi, nei territori occupati, hanno cominciato a distruggere tutto ciò che aveva qualche attinenza con l’identità armena, hanno demolito chiese e cimiteri, Aliyev ha dato esplicito ordine di rimuovere qualsiasi iscrizione armena da ogni edificio della regione e al tempo stesso ha impedito agli ispettori Unesco di controllare la situazione sul campo.

Hanno umiliato il nemico sconfitto con un macabro “Parco della vittoria” dove scorrazzano ignari bambini fra gli elmetti dei soldati armeni morti in battaglia e manichini rappresentanti il nemico in pose degradanti secondo uno schema di body shaming degno della Germania nazista.

Contravvenendo a quanto stabilito dall’accordo di tregua del 9 novembre hanno ucciso e catturato altri soldati armeni che erano rimasti a presidiare sacche di territorio e per giustificare tali azioni li hanno etichettato come “terroristi e sabotatori”, stesso appellativo utilizzato per uomini e donne civili rapiti dopo la guerra.

Circa duecento armeni sono tenuti prigionieri come ostaggi di Baku, alcuni torturati e ammazzati.

In violazione dei confini internazionali, centinaia di soldati dell’Azerbaigian hanno oltrepassato il confine di Stato e sono entrati nel territorio della repubblica di Armenia cercando di acquisire posizioni strategicamente più rilevanti; con la scusa di rivedere la linea di frontiera di epoca sovietica, ancora una volta l’Azerbaigian usa la forza e la minaccia della forza per risolvere i suoi problemi. Se non si è arrivati a una nuova guerra è solo per la saggezza nel non cadere in una evidente provocazione. Intanto altri sei soldati armeni vengono catturati dagli azeri nel territorio dell’Armenia e fatti passare, anche loro, come “sabotatori”.

Ieri, in una stradina sterrata nella regione di Karvachar (già facente parte dell’Artsakh ora sotto controllo azero) un autocarro azero è saltato per aria a causa di una mina e sono morte tre persone (compreso un giornalista e un cameraman).  Dispiace per le perdite umane, ma questa è purtroppo la conseguenza della guerra.

Questo episodio, ancora una volta, è stato il pretesto per le autorità dell’Azerbaigian per accusare l’Armenia di attività criminale: sì, hanno detto proprio così a Baku e i rappresentanti delle sedi diplomatiche sparse per il mondo compresa quella italiana.
Hanno dichiarato che sono stati gli armeni a piazzare la mina: cioè, questi “sabotatori” avrebbero superato le guardie di frontiera azere, quelle russe della forza di pace, sarebbero entrati nel territorio controllato dal nemico per undici chilometri e avrebbero interrato una mina in un viottolo di campagna di una remota località in mezzo alle montagne. Tutto può essere, ma non ci stupiremmo certo se fossero stati gli stessi azeri a organizzare il tutto con buona pace per vittime e feriti. Intanto però è subito partita ben orchestrata la campagna di accuse agli armeni. Nulla di nuovo, gli azeri hanno sempre lanciato il sasso e accusato il nemico. Fanno il loro lavoro, non gliene vogliamo…

Quello che è assolutamente inaccettabile è che ci sia una manciata (per fortuna molto ridotta) di politici italiani pronta a sposare sic et simpliciter la tesi azera. Personaggi patetici, venduti alla causa azera senza alcuna cognizione storica e politica della questione; buoni solo a ripetere a comando, servi sciocchi del ricco padrone di Baku, le parole d’ordine della propaganda azera.
Personaggi senza dignità, incapaci di spendere due parole per capire meglio i problemi e cercare anche le ragioni degli “altri”.

Mine vaganti della politica italiana.

Non accenna a sbloccarsi la situaizone lungo il confine tra i due Paesi in particolare all’altezza della regione di Gegharkunik.
Come noto, a partire dal 12 maggio centinaia di soldati azeri sono entrati nel territorio della repubblica di Armenia valicando il confine di Stato di epoca sovietica.
Sono penetrati per alcuni chilometri nel territorio armeno, hanno cacciato residenti locali, hanno catturato sei soldati armeni e cacciato altri. C’è chi dice che siano fino a un migliaio. Se non è una vera e propria invasione poco ci manca…

Yerevan mantiene un basso profilo cercando una solidarietà internazionale (per ora giunta a parole solo da alcune nazioni) ed evitando di inasprire lo scontro; anche perchè ci sono circa duecento suoi soldati catturati dagli azeri dopo la tregua del 9 novembre e la cui sorte è molto incerta.

A parte l’arroganza con la quale i soldati del dittatore Aliyev sono entrati nel territorio armeno violando le leggi internazionali e le convenzioni, stanno emergendo altri gravi problemi. Il difensore dei diritti umani (difensore civico) della Repubblica di Armenia, Arman Tatoyan, oggi ha rilasciato una dichiarazione sulla situazione negli insediamenti di confine della provincia di Gegharkunik. Il comunicato recita, in particolare, quanto segue:

I militari azeri fermano illegalmente gli abitanti del villaggio nei pascoli vicino ai villaggi della provincia di Gegharkunik, chiedono spiegazioni su in quale direzione si stanno muovendo, per quale scopo e cosa stanno trasportando, cercano di effettuare perquisizioni illegali di auto, minacciano.
Dichiarazione sui risultati dell’ulteriore lavoro di accertamento dei fatti: questa dichiarazione si riferisce alle violazioni dei diritti e ai pericoli per i residenti frontalieri nei villaggi di Verin Shorzha, Nerkin Shorzha, Norabak, Kut della provincia di Gegharkunik, a causa della presenza illegale di militari armati azeri nel territorio sovrano della Repubblica di Armenia. L’apparente presenza illegale di militari armati azeri nelle immediate vicinanze dei villaggi della provincia di Gegharkunik nel territorio sovrano dell’Armenia, i loro atti apertamente criminali hanno gravemente messo in pericolo la vita e la salute dei residenti dei villaggi di confine della Repubblica di Armenia, completamente sconvolta la loro vita normale e l’immunità mentale.
Pascoli, campi di fieno, terreni di altra importanza [lì] non possono ora essere utilizzati. Le risorse idriche, da cui si formano l’irrigazione e l’acqua potabile, sono passate sotto il possesso o il controllo delle forze armate azerbaigiane. I diritti dei residenti frontalieri della Repubblica Armena sono garantiti dalla Costituzione e dai requisiti internazionali. Pertanto, la creazione di una zona di sicurezza è una necessità assoluta per ripristinare i diritti violati delle persone e salvaguardarli dai pericoli di violazioni
».

E’ a tutti evidente che l’Azerbaigian cerca la provocazione per arrivare a un (nuovo) scontro militare che gli permetta di consolidare le sue posizioni. Fino ad ora gli armeni hanno resistito (ci sono state solo un paio di schermaglie senza utilizzo di armi da fuoco) mostrando una pazienza che però a lungo andare potrebbe anche essere interpretata come rassegnazione.
L’Azerbaigian dissemina, come al solito, disinformazione e accusa l’Armenia di attività criminale (sic!). Intanto dalla Russia, via Iran, sono arrivati nuovi automezzi militari destinati alla Difesa di Yerevan.

Armenia-Azerbaijan, di crisi in crisi (Osservatorio Balcani Caucaso, 4 giu)

Soldati dell’Azerbaigian invadono l’Armenia (Politicamente corretto, 6 giu)

Su Santità Kerekin II in visita pastorale nella repubblica di Artsakh (Korazym, 7 giu)

Azerbaijan: “la guerra non ci ha salvati” (Osservatorio Balcani Caucaso, 8 giu)

Erdogan e i droni. Affari di Stato e affari di famiglia (Tempi, 8 giu)

Armenia, proposta choc del premier all’Azerbaigian: “Offro mio figlio in ostaggio” (Il Primato nazionale, 9 giu)

Come vivere in un Paese “che non esiste” (Vice, 9 giu)

Vi fidereste di Kim jong-un? E di Aliyev? (Politicamente corretto, 11 giu)

Conflitto con Baku: liberati 15 prigionieri armeni. L’aiuto di Tbilisi (Asia news, 15 giu)

Il Parlamento Europeo chiede la liberazione ‘immediata’ e ‘incondizionata’ dei prigionieri armeni (Global voices, 15 giu)

(30 giu 21) PARLAMENTO DEL LUSSEMBURGO – La Camera dei Deputati del Granducato del Lussemburgo ha adottato una petizione che condanna le operazioni di Azerbaigian, Turchia e jihadisti contro l’Artsakh. L’ambasciatore straordinario e plenipotenziario dell’Armenia nei Paesi Bassi Tigran Balayan ha riferito che la petizione è stata adottata all’unanimità.

(30 giu 21) SENATORI USA PER AIUTI ARTSAKH – Un gruppo di senatori statunitensi ha scritto una lettera alla dirigenza del Comitato per gli stanziamenti del Senato chiedendo finanziamenti per una serie di progetti di sminamento, anche in Nagorno Karabakh (Artsakh). Più di 30 senatori hanno sollecitato finanziamenti per una serie di progetti di sminamento. Insieme ad Afghanistan, Laos, Sri Lanka, Angola e Zimbabwe, questi senatori chiedono 2 milioni di dollari per un programma di sminamento nel Nagorno Karabakh. Questi legislatori statunitensi ritengono che uno “stanziamento di $ 2 milioni nell’anno fiscale 22 consentirà alle attività di rimozione degli ordigni di aumentare e garantire che le famiglie possano tornare ai propri mezzi di sussistenza senza timore di minacce esplosive. Da sottolineare che i finanziamenti statunitensi per lo sminamento nel Nagorno Karabakh sono terminati a marzo 2020 e attualmente non ne sono previsti ulteriori.

(29 giu 21) ASSEMBLEA NAZIONALE – Su iniziativa del presidente dell’Artsakh, l’Assemblea nazionale dell’Artsakh ha convocato oggi una sessione plenaria speciale presieduta dal presidente Artur Tovmasyan. con all’ordine del giorno il pacchetto di disegni di legge sulle integrazioni e sull’emendamento alla legge sul regime giuridico del diritto marziale e sulle integrazioni al codice penale. I disegni di legge sono stati presentati dal ministro dell’Amministrazione territoriale e delle infrastrutture di Artsakh Hayk Khanumyan. Il pacchetto di disegni di legge era stato precedentemente approvato dal Comitato permanente per gli affari statali e legali dell’Assemblea nazionale e il presidente del comitato Sevak Aghajanyan ha proposto di votare a favore dei disegni di legge. Con 24 voti “a favore”, i disegni di legge sono stati approvati.

(29 giu 21) GIORNATA DEI COMBATTENTI – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato il memoriale di Stepanakert nel giorno del ricordo dei martiri e dei combattenti per la libertà scomparsi per la patria, e ha reso omaggio alla croce di pietra che immortala la memoria dei combattenti per la libertà mising in action. Successivamente, il presidente dell’Artsakh ha visitato il pantheon militare e ha reso omaggio ai soldati caduti mentre difendevano la patria.

(29 giu 21) SFOLLATI E SENZA TETTO – Il portavoce dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh Artur Tovmasyan durante la sessione parlamentare odierna, discutendo sulla questione del diritto di proprietà in considerazione delle terribili conseguenze della guerra dello scorso autunno, ha dichiarato che ci sono 25.000 sfollati forzati. Ha inoltre aggiunto che “oggi abbiamo 10.000 connazionali senzatetto, di cui 8.000 sfollati con la forza, 2.000 sono militari“.

(28 giu 21) TELEFONATE SOSPETTE – Telefonate fatte a cittadini dell’Artsakh da cittadini azeri e turchi sono state registrate nei giorni scorsi presso il Servizio di Sicurezza nazionale che esorta ancora una volta ad astenersi dal rispondere a tali telefonate sospette e a rivolgersi immediatamente al Servizio stesso.

(28 giu 21) FOTO DEI CADUTI IN GUERRA – Un tabellone commemorativo degli eroici combattenti caduti nella terza guerra del Nagorno-Karabakh o dispersi in azione è stata posta a piazza della Rinascita a Stepanakert, e alcune delle foto sono state trasferite al Freedom Fighters Grove. Secondo Armen Asryan, presidente dell’associazione dei parenti dei militari morti durante la guerra ad Artsakh o dispersi, i parenti della maggior parte dei soldati hanno risposto all’annuncio del sindacato e inviato foto all’indirizzo e-mail del sindacato. “Questo è il primo tabellone. Le foto per la seconda targa sono pronte. I nostri specialisti hanno promesso che l’installazione resisterà al sole e alla pioggia“, ha detto.

(26 giu 21) ANCORA RETORICA VIOLENTA DA ALIYEV – Mentre la comunità mondiale parla della necessità della “riconciliazione” armeno-azerbaigiana e dell’instaurazione della fiducia, il presidente dell’Azerbaigian continua la sua retorica aggressiva e annuncia un aumento del numero dell’esercito azero. “La potenza militare dell’Azerbaigian aumenterà dopo la guerra. Sono state date istruzioni appropriate, sono stati firmati nuovi contratti, è iniziato il processo di acquisto di nuove armi basate su tecnologie moderne“, ha detto il presidente, aggiungendo che sono state approvate riforme strutturali nell’esercito, e il numero delle forze armate sarà aumentato. Aliyev ha osservato che l’Armenia non dovrebbe usare l’espressione Nagorno-Karabakh, poiché non esiste un’unità territoriale del Nagorno-Karabakh e il concetto di conflitto del Nagorno-Karabakh non esiste. “Il conflitto del Nagorno-Karabakh è stato risolto, l’Armenia deve riconoscerlo e lavorare con noi nella direzione della determinazione dei confini“, ha affermato. Ha anche affermato che dovrebbe essere creato un gruppo di lavoro sulla delimitazione delle frontiere e si dovrebbe lavorare sulla preparazione di un accordo di pace.

(25 giu 21) PROCESSO AI PRIGIONIERI ARMENI – Prosegue uno dei processi ai prigionieri armeni di guerra a Baku. L’accusa è stata letta durante il processo sul caso di 14 prigionieri di guerra armeni. Secondo l’accusa, gli imputati sotto processo hanno ottenuto illegalmente armi, munizioni, sostanze e ordigni esplosivi e hanno creato formazioni armate non previste dalla normativa. Il 26-27 novembre, gli imputati sotto processo avrebbero oltrepassato il confine di stato e si sono stabiliti nell’area boschiva situata nel villaggio di Hadrut nella regione di Khojavendi. I prigionieri di guerra armeni sono accusati di terrorismo; acquisizione e detenzione di armi e sostanze esplosive; creazione di gruppi armati illegali e superamento del confine di stato. Il giudice Afgan Hajiyev ha dichiarato che se l’accusa sarà confermata durante il processo, l’imputato potrebbe essere condannato a 14-20 anni di carcere o all’ergastolo.

(25 giu 21) SERVIZIO DI POLIZIA IN ARTSAKH – Oggi è stata convocata una riunione del Comitato permanente per la difesa, la sicurezza e l’applicazione della legge dell’Assemblea nazionale dell’Artsakh. Diverse questioni relative al sistema di polizia erano all’ordine del giorno. In particolare, il 21 maggio è stata introdotta la versione modificata del disegno di legge “Apportare emendamenti e integrazioni alla legge sul servizio di polizia”. Il disegno di legge fa diverse proposte, tra cui anche nominare alle cariche della Polizia dell’Artsakh i suoi cittadini che sono allo stesso tempo cittadini di un altro Paese, e riservando al Presidente dell’Artsakh il diritto di conferire i principali gradi della polizia.

(25 giu 21) APPELLO FORZE POLITICHE – Le cinque forze politiche rappresentate nell’Assemblea nazionale dell’Artsakh hanno rilasciato una dichiarazione congiunta. Si legge quanto segue, in particolare: “Dopo la fine della guerra [scatenata dall’Azerbaigian il 27 settembre 2020], si osservano polarizzazioni, accompagnate da etichettature. Vari strati della società [armena] sono diventati bersaglio di insulti fuori luogo; vengono fatte minacce, e si manifestano fenomeni inappropriati allo spirito dell’unità degli armeni. Chiediamo a tutti di essere equilibrati, tolleranti nell’esprimere le proprie opinioni e approcci e di mostrare un approccio rispettoso l’uno verso l’altro. Siamo convinti che il parlamento, essendo un organo politico formato dal pubblico, possa servire come la migliore piattaforma di dialogo per presentare le richieste pubbliche, nonché per rendere tangibili i punti di vista delle organizzazioni politiche e pubbliche e per trasformarli in un pratica.”

(24 giu 21) OMBUDSMAN ARTSAKH – Il difensore civico per i diritti umani di Artsakh Gegham Stepanyan ha partecipato come relatore speciale all’evento organizzato dall’Unità di diritto umanitario internazionale presso la Fondazione Maat per la pace, lo sviluppo e i diritti umani a margine della 47a sessione dei diritti umani Consiglio e il segmento affari umanitari del Consiglio economico e sociale. Il Mediatore ha presentato i crimini di guerra commessi dalle forze armate azere durante l’aggressione azerbaigiano-turca nell’autunno del 2020, le violazioni del diritto umanitario internazionale e la situazione umanitaria nell’Artsakh a causa dell’aggressione militare. Ha evidenziato i problemi degli sfollati, ha sottolineato l’urgente necessità che le organizzazioni internazionali forniscano assistenza umanitaria alla popolazione di Artsakh. Toccando la questione della detenzione illegale dei prigionieri di guerra armeni e dei prigionieri civili in Azerbaigian, il Mediatore ha ritenuto inaccettabile il silenzio della comunità internazionale contro i processi falsi e illegali in Azerbaigian, insistendo sul fatto che la comunità internazionale dovrebbe esercitare maggiori pressioni sull’Azerbaigian per il ritorno dei prigionieri armeni.

(24 giu 21) AGGIORNAMENTO COVID IN ARTSAKH – Su 39 test effettuati ieri cinque casi sono risultati positivi. Migliora la situazione in tutta la repubblica con soli 11 casi in trattamento. Dall’inizio della pandemia sono stati registrati 2.887 casi positivi su 26.164 test effettuati.

(24 giu 21) ASSISTENZA LEGALE AI PRIGIONIERI – Oggi la Camera degli avvocati dell’Armenia ha ospitato una consultazione sull’efficacia dell’assistenza legale ai prigionieri di guerra armeni durante i processi in corso in Azerbaigian. Tra i presenti alla consultazione c’erano il rappresentante dell’Armenia davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo Yeghishe Kirakosyan e il vice rappresentante Liparit Drmeyan. Kirakosyan ha fornito agli avvocati informazioni generali sull’andamento dei casi riguardanti i prigionieri di guerra armeni che la Corte europea dei diritti dell’uomo sta esaminando. I sostenitori hanno discusso la necessità e l’efficacia della fornitura di assistenza legale ai prigionieri di guerra armeni in Azerbaigian, nonché la divulgazione e la prova di possibili violazioni. Hanno espresso preoccupazione per il fatto che l’Azerbaigian ostacolerà la loro assistenza legale ai prigionieri di guerra. Dopo la discussione, la Camera degli avvocati ha deciso di rivolgersi agli organi competenti dell’Armenia e dell’Azerbaigian, all’Unione degli avvocati dell’Azerbaigian e ad altre organizzazioni internazionali in merito alla fornitura di assistenza legale ai prigionieri di guerra armeni attraverso i difensori dell’Armenia, il permesso per l’ingresso degli avvocati dell’Armenia in Azerbaigian e la garanzia per la loro sicurezza.

(23 giu 21) UNIVERSITA’ TECNOLOGICA DI SHUSHI – Il presidente di Artsakh Arayik Harutyunyan, che è anche presidente del consiglio di fondazione della Shushi University of Technology, ha convocato oggi la sessione del consiglio. All’ordine del giorno c’era la formazione di un nuovo consiglio di amministrazione, nonché l’introduzione di emendamenti allo statuto dell’università e alle condizioni di costruzione dell’università. Il Presidente ha incaricato il Ministro di Stato dell’Artsakh di istituire una task force che si occuperà dello sviluppo di una politica generale per lo sviluppo dell’istruzione superiore nell’Artsakh, nonché dei progetti a breve e lungo termine programmi a termine in questa direzione.

(23 giu 21) ALIYEV SI LAMENTA – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev durante un incontro con Miguel Angel Moratinos, Alto rappresentante per l’Alleanza delle civiltà delle Nazioni Unite, si è lamentato del fatto che l’Armenia non ha consegnato le mappe di tutti i campi minati. “Allo stesso tempo, ci sono 97.000 mine solo nel distretto di Aghdam. Siamo riusciti a ottenere mappe dei campi minati dall’Armenia solo per il distretto di Aghdam. Ci sono centinaia di migliaia di mine [terrestri] in altri distretti. Si rifiutano di darci le mappe (…). Dopo la fine della guerra, quasi 30 persone sono state uccise e più di 100 civili sono stati gravemente feriti“, ha aggiunto. Da notare che l’Azerbaigian non vuole restituire centinaia di armeni prigionieri, soldati e civili, e non solo non fa ritornare, ma conduce vari processi in tribunale, emette verdetti e, di fatto, considera questi prigionieri e detenuti come leve di influenza.

(23 giu 21) BAYRAMOV: PRONTI A GRANDE ACCORDO DI PACE – L’Azerbaigian è pronto a lavorare con l’Armenia su un grande accordo di pace, ha detto il ministro degli Esteri azero Jeyhun Bayramov in un’intervista a TRT. “Riteniamo che questa sia realisticamente la prima volta dopo l’ottenimento dell’indipendenza da parte dell’Armenia e dell’Azerbaigian, quando i nostri paesi hanno un’opportunità unica di normalizzare le loro relazioni“, ha affermato. “Questa è la prima volta che non c’è un fatto di occupazione. Come risultato di questa guerra, l’Azerbaigian ha ripristinato la sua integrità territoriale sulla base di 4 risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Quattro delle sette regioni occupate sono state liberate da operazioni militari e tre si basavano su queste dichiarazioni trilaterali. L’Azerbaigian è pronto a lavorare con l’Armenia su un grande accordo di pace tra i nostri due paesi e lo stiamo offrendo“, ha detto Bayramov aggiungendo che si aspettano lo stesso livello di volontà politica dall’Armenia.

(23 giu 21) ASSISTENZA ECONOMICA AI FERITI DI GUERRA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato ieri una decisione del governo, in base alla quale verrà fornita assistenza monetaria una tantum, dal bilancio dello stato dell’Artsakh, alle persone ferite o ferite nelle ostilità scatenate contro l’Artsakh, che hanno ricevuto cure mediche e servizi su base ambulatoriale, sono registrate in Artsakh, ma non sono state inserite per il programma di assistenza stabilito dal governo dell’Armenia.

(22 giu 21) REFERENDUM POLITICO SU HARUTYUNYAN – Secondo media armeni, il presidente dell’Artsakh sarebbe intenzionato a indire un referendum di fiducia in Artsakh e lo annuncerà durante la manifestazione che si terrà oggi a Stepanakert. Harutyunyan è probabilmente ispirato dai risultati che Nikol Pashiyan ha registrato alle elezioni parlamentari anticipate in Armenia e ha deciso di fornire la legittimità del suo governo al popolo di Artsakh attraverso un referendum. Ieri diversi cittadini si sono riuniti in Piazza Rinascimento a Stepanakert e hanno chiesto le dimissioni del Presidente Arayik Harutyunyan, e oggi il Presidente ha dichiarato che consegnerà un messaggio in Piazza Rinascimento alle 18.

(22 giu 21) RITROVAMENTI A QUOTA 1584 – I resti di un altro soldato caduto in guerra sono stati ritrovati nel corso delle ricerche odierne nella zona di Varanza (Fuzuli) ora sotto controllo azero. Il totale dei ritrovamenti raggiunge dunque la cifra di 1584

(22 giu 21) ALIYEV SU SHUSHI – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha approvato una legge che dichiara la città armena occupata di Shushi in Artsakh come capitale culturale dell’Azerbaigian. Secondo i media azeri, in base a questa legge, sarà istituita una riserva statale nel territorio amministrativo di Shushi. Questo documento definisce anche le principali direzioni della politica di sviluppo statale per la città. Il Gabinetto dei Ministri dell’Azerbaigian è stato incaricato di determinare e approvare i confini della zona di sicurezza della Riserva Statale di Shushi, di determinare la procedura di sicurezza di questa zona di sicurezza e di approvare, entro tre mesi, la procedura per il monitoraggio dei monumenti della città .

(22 giu 21) SCIOPERO DELLA FAME – Due cittadini dell’Artsakh, Meri Davtyan e Davit Avanesyan, che vivono a Stepanakert, hanno iniziato oggi uno sciopero della fame nella Piazza della Rinascita della capitale. Ieri, un gruppo di cittadini nella medesima piazza aveva chiesto le dimissioni del presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan a causa del suo messaggio di congratulazioni al primo ministro ad interim Nikol Pashinyan e il suo sostegno al Partito del contratto civile al potere in relazione alle elezioni anticipate in Armenia del 20 giugno. I due cittadini hanno dichiarato lo sciopero della fame con la stessa richiesta.

(21 giu 21) UDIENZA PRELIMINARE A BAKU PER 13 ARMENI – E’ iniziata oggi l’udienza preliminare sul procedimento penale contro tredici prigionieri armeni presso la Corte di Baku. Secondo i media azeri, questo processo è in corso contro Yeghishe Astanyan, Karen Aramyan, Tigran Avagyan, Grigor Gevorgyan, Hovsep Manukyan, Gevorg Martirosyan, Robert Gevorgyan, Vagharsh Avetisyan, Volodya Hakobyan, Andranik Kirkosyan, Andranik Manukyyan, Grigornik Manukyan, Grigorsh. La sessione corrente sta controllando i dati del profilo di questi “imputati“.

(18 giu 21) BILANCIO PERDITE ARMENE IN GUERRA – Nel corso di un dibattito televiso alla vigilia delle prossime elezioni politiche in Armenia, il premier in carica Pashinyan ha dichiarato che il numero delle vittime, al momento, è di 3.705, il numero dei dispersi è 268, ci sono dati confermati su 60 prigionieri e si presume che altre 110 persone siano prese prigioniere dall’Azerbaigian. Inoltre, ha affermato che finora sono stati restituiti 89 prigionieri armeni e sei di loro sono stati fatti prigionieri prima della guerra. Pashinyan ha altresì sottolineato che solo una piccola parte delle mappe dei campi minati è stata consegnata all’Azerbaigian e queste mappe non sono state scambiate con prigionieri, ma piuttosto hanno risposto a un passo umanitario con un passo umanitario.

(17 giu 21) ANCORA RINVENIMENTI DI RESTI – Secondo i dati preliminari, altri tre resti di soldati caduti in guerra sono stati trovati durante la ricerca effettuata oggi nella parte della regione di Martuni in Artsakh, che è passata sotto il controllo dell’Azerbaigian. L’identità di questi resti sarà determinata dopo la visita medica forense. Negli ultimi sette mesi, un totale di 1.579 resti sono stati trovati e recuperati dai territori ora al di fuori della giurisdizione di Artsakh.

(17 giu 21) VOTO DEL PARLAMENTO OLANDESE SUI PRIGIONIERI – Ancora una volta il parlamento olandese ha votato una mizione a larghissima maggiornaza (147 contro 3) che chiede il rilascio dei prigionieri armeni. Il testo della mozione è il seguente: ““Considerando che è stato firmato un cessate il fuoco tra Armenia e Azerbaigian attraverso la mediazione russa, che include lo scambio dei corpi di vittime, prigionieri, ostaggi, altri detenuti, considerando che la Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri (III) obbliga l’Armenia e l’Azerbaigian a rilasciarli immediatamente dopo la fine delle ostilità; considerando che tali paesi hanno l’obbligo di trattare i prigionieri con dignità; proteggere i civili detenuti; Registrando che l’Azerbaigian non ha ancora rilasciato tutti i prigionieri armeni, Il parlamento esorta il ministro a esercitare pressioni sull’Azerbaigian al Consiglio (europeo) per l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi armeni e i cittadini detenuti’‘.

(16 giu 21) PRIGIONIERI ARMENI A PROCESSO – Violando tutti gli accordi e gli obblighi internazionali, l’Azerbaigian continua a processare i prigionieri armeni. Secondo i media azeri, oggi il tribunale militare di Baku proseguirà il processo nel procedimento penale contro Lyudvig Mkrtchyan e Alyosha Khosrovyan accusati di vari crimini inventati risalenti alla prima guerra degli anni Novanta. Per altri 14 prigionieri armeni comincia oggi il processo: sono accusati di essere “terroristi e sabotatori“.

(16 giu 21) ALIYEV SU SCAMBIO MAPPE-PRIGIONIERI – Il presidente azero ha dichiarato che l’ottenimento delle mappe dei campoi minati nella regione di Aghdam ha dato un grande vantaggio all’Azerbaigian. “Se noi [Azerbaigian] otteniamo [dalla parte armena] le mappe di tutti i campi minati, sarà un grande vantaggio. Altrimenti, questo lavoro richiederà dieci anni“, ha detto. Ha commentato anche il ritorno di 15 prigionieri armeni il 12 giugno. “L’Armenia ha agito da garante e le posizioni delle mine sono correttamente contrassegnate. L’Armenia ha trasferito le mappe di 97.000 mine nella regione di Aghdam“, ha affermato.

(16 giu 21) AGGIORNAMENTO COVID 19 – Su 71 test effettuati ieri sono risultati quattro casi di positività. Migliora la situazione in tutta la repubblica con soli 14 casi in trattamento. Dall’inizio della pandemia sono stati registrati 2.767 casi positivi su 25.868 test effettuati.

(15 giu 21) ERDOGAN A SHUSHI – Il presidente turco ha scelto Shushi come prima tappa della sua visita in Azerbaigian, Nella città dell’Artsakh ora occupata dagli azeri ha incontrato il presidente Aliyev con il quale ha sottoscritto una dichiarazione congiunta di mutua assistenza. Il Parlamento di Stepanakert ha rilasciato un comunicato nel quale bolla la visita del dittatore turco a Shushi come un “atto provocatorio”. Anche il ministero degli Esteri di Yerevan ha rilasciato una dichiarazione al riguardo.

(14 giu 21) CADUTI AZERI ED ARMENI– Il ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha rilasciato una lista di 2.904 nomi di soldati caduti in guerra e riferisce di altri 10 scamparsi. Da parte armena il candidato premier alle prossime elezioni (nonchè secondo presidente dell’Armenia) Robert Kocharyan ha commentato negativamente la circostanza che ancora non è noto il dato dei caduti armeni. “Non posso accettare il fatto che il pubblico non sia a conoscenza del numero di militari deceduti, catturati e dispersi negli ultimi otto mesi. Se ci sono cifre, le divulgheremo il giorno dopo la nostra salita al potere. Se non ci sono cifre, lavoreremo in questa direzione. Saremo onesti e diremo quanti militari ci sono morti, quanti militari dispersi ci sono e quanti prigionieri di guerra ci sono. Questo non è il tipo di dati che devono essere mantenuti riservati e servire come occasione per teorie cospirative“, ha affermato Kocharyan.

(14 giu 21) CROCE ROSSA INTERNAZIONALE – Il ministro di Stato dell’Artsakh Artak Beglaryan ha ricevuto oggi la delegazione della Missione del Comitato internazionale della Croce Rossa nel Nagorno-Karabakh guidata da Bertrand Lemoyne, come riferito dal governo dell’Artsakh. Il Ministro di Stato ha molto apprezzato gli sforzi attivi del CICR per l’attuazione dei programmi umanitari ad Artsakh e ha attribuito importanza alla cooperazione, in particolare per soluzioni efficaci ai numerosi problemi del dopoguerra.

(12 giu 21) LIBERATI 15 PRIGIONIERI – L’Azerbaigian, con l’internmediazione della Georgia, ha liberato 15 prigionieri armeni che sono rientrati in Armenia. In cambio l’Armenia avrebbe consegnato le mappe del territorio di Aghdam con l’evidenza dei possibili campi minati.

(12 giu 21) ANCORA RINVENIMENTI DI RESTI – Secondo i dati preliminari, altri otto resti di soldati caduti in guerra sono stati trovati durante la ricerca effettuata oggi nella regione di Hadrut di Artsakh, che è passata sotto il controllo dell’Azerbaigian. L’identità di questi resti sarà determinata dopo la visita medica forense. Negli ultimi sette mesi, un totale di 1.576 resti sono stati trovati e recuperati dai territori ora al di fuori della giurisdizione di Artsakh.

(11 giu 21) EVENTO DEDICATO A MONTE MELKONIAN – Una conferenza e una proiezione cinematografica dedicata al 28° anniversario della morte dell’eroe nazionale Monte Melkonyan si sono tenute oggi presso il Museo statale di storia e geografia di Artsakh.

(11 giu 21) NUOVI PROCESSI CONTRO PRIGIONIERI ARMENI – Le autorità azere hanno reso noti i nomi di 26 militari armeni che intendono “processare” nella capitale Baku. L’Azerbaigian continua la sua cinica farsa contro i militari armeni, e sotto forma di “processo penale”. In precedenza, sono state presentate “cause penali” contro 14 e poi 13 militari armeni.

(10 giu 21) DUBBI SU CATTURA SHUSHI – “Ho ragionevoli dubbi che Shushi sia stata deliberatamente consegnata“. Lo ha affermato il secondo presidente Robert Kocharyan, il leader del blocco “Armenia” che si svolgerà alle elezioni parlamentari anticipate del 20 giugno, durante un incontro con i residenti della città di Talin nella provincia di Aragatsotn, in merito all’attuale occupazione azera di Shushi, Artsakh ( Nagorno-Karabakh). “Per quanto riguarda Shushi. Loro [l’avversario] sono entrati a Shushi senza equipaggiamento [militare], dalla [regione] di Hadrut, attraverso la foresta, in pickup; questo solleva dubbi. Perché [le forze armene] non li hanno fermati sulla strada? C’era una tale opportunità. Le persone hanno ragionevoli dubbi sulla consegna. Hanno consegnato a Shushi. Anch’io ho dei dubbi”, ha detto.

(9 giu 21) ERDOGAN A SHUSHI IL 15 – Il presidente turco ha annunciato in un discorso che visiterà la città di Shushi nel corso del suo viaggio in Azerbaigian programmato per la prossima settimana. Sarà nel territorio dell’Artsakh, ora sotto controllo azero, il giorno 15.

(9 giu 21) RILASCIATO SOLDATO ARMENO – Il militare che ieri si era perso nella nebbia ed era finito in territorio controllato dagli azeri è stato oggi riconsegnato all’Armenia. Inizialmente Baku lo aveva etichettato come “sabotatore” ma le circostanze della sua cattura hanno convinto persino il regime azero che lo sconfinamento era stato puramente casuale.

(9 giu 21) LAVROV SU STATUS NK – La questione dello status del Nagorno-Karabakh [(Artsakh)] dovrebbe essere concordata con la partecipazione dei Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, ma ora l’attenzione dovrebbe essere concentrata sul ritorno alla vita pacifica nella regione. La dichiarazione è arrivata dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. “Mi rendo conto che molti ora stanno parlando del fatto che lo status del Nagorno-Karabakh rimane irrisolto. La questione dello status del Nagorno-Karabakh dovrebbe essere concordata con la partecipazione dei Copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE, che dovrebbero ora contribuire a rafforzare misure volte a rafforzare la fiducia, risolvendo questioni umanitarie in modo che armeni e azeri vivano di nuovo insieme in condizioni di sicurezza e prosperità economica. E poi, assicuro che tutte le questioni sullo status saranno più facili da risolvere in 2-3 anni“, ha detto Lavrov.

(9 giu 21) CONSIGLIO DI SICUREZZA E CRI – Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, Vitaly Balasanyan, ha avuto un incontro regolare con Bertrand Lamon, capo dell’ufficio Stepanakert della missione del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR). Durante l’incontro, sono state presentate le informazioni sulle attività svolte e sui programmi da attuare da questa missione del CICR.

(8 giu 21) REGIONE DI KASHATAGH – A Yerevan il presidente della repubblica Harutyunyan ha incontrato i capi comunità della regione di Kashatagh che è ora interamente sotto controllo azero. I problemi principlai discussi sono stati la perdita delle proprietà immobiliari e fondiarie e la ricollocazione dei rifugiati.

(8 giu 21) PERSONALE POLIZIA – Il presidente della repubblica ha incontrato oggi i familiari di 43 agenti e funzionari del corpo della Polizia statale che sono caduti in guerra. Sono state consegnate onorificenze al merito

(8 giu 21) CATTURATO SOLDATO ARMENO – Un militare armeno si è perso nella nebbia del mattino ed è finito in territorio controllato dagli azeri all’altezza del corridoio di Lachin. E’ stato catturato ed è ora imprigionato con la solita accusa di essere un “sabotatore”, circostanza nettamente smentita dal ministero della Difesa di Yerevan. Il governo si è rivolto alla Corte europea dei diritti dell’uomo.

(8 giu 21) ALTRI RESTI RITROVATI – Nel corso di ricerche effettuate nella zona di Varanda (Fuzuli) sono stati ritrovati i resti di altri tre caduti. Il bilancio totale dei ritrovamenti arriva dunque a 1.561

(8 giu 21) SOLDATO ARMENO PERCOSSO – Oggi molti siti e profili social hanno pubblicato un video nel quale si vede un soldato armeno che nel territorio di gegharkunik (Armenia) viene circondato da soldati azeri e percosso. Il Procuratore generale dell’Armenia ha aperto un fascicolo di indagine. Il fatto sarebbe avvenuto lo scorso 2 giugno.

(8 giu 21) NAZIONI UNITE – Come parte di una visita a Syunik per esaminare il sostegno delle Nazioni Unite alla regione, il coordinatore residente delle Nazioni Unite in Armenia, Shombi Sharp, ha incontrato il direttore del “Centro di supporto per famiglie e bambini di Syunik”, Ruzanna Hovhannisyan e il suo team. Il rappresentante delle Nazioni unite ha anche incontrato alcune famiglie sfollate dal Nagorno Karabakh e ora ospitate nella regione.

(8 giu 21) ALTRO PRIGIONIERO ARMENO SOTTO PROCESSO – L’armeno libanese prigioniero Vicken Euljekjian verrà processato in Azerbaigian. Secondo i media azeri, la prima udienza si terrà oggi presso il tribunale militare di Baku.Il cittadino libanese Vicken Euljekjian (classe 1979) è “accusato” di aver preso parte alle recenti ostilità come mercenario. Continuano i processi farsa allestiti dal regime azero ai danni dei prigionieri armeni. AGGIORNAMENTO: all’udienza il procuratore ha chiesto la condanna a venti anni di reclusione.

(8 giu 21) AGGIORNAMENTO COVID – Su 50 test effettuati ieri solo un caso è risultato positivo. Migliora la situazione in tutta la repubblica con soli 14 casi in trattamento. Dall’inizio della pandemia sono stati registrati 2.756 casi positivi su 25.556 test effettuati.

(6 giu 21) DIVINA LITURGIA A STEPANAKERT – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha partecipato alla Divina Liturgia presieduta dal Catholicos di tutti gli Armeni, Karekin II, nella cattedrale madre della capitale Stepanakert. Anche il secondo e il terzo presidente di Artsakh Arkadi Ghukasyan e Bako Sahakyan, rappresentanti del potere esecutivo e legislativo, nonché membri del Consiglio di sicurezza, erano presenti alla celebrazione.

(6 giu 21) ALTRI RESTI RITROVATI – Le ricerche condotte nella zona di Jabrayil hanno portato al recupero dei resti di un altro soldato caduto nella guerra dello scorso autunno. Il totale dei ritrovamenti sale a 1558

(5 giu 21) PROSEGUE LA VISITA DI KAREKIN II IN ARTSAKH – Il Catholicos di tutti gli Armeni Karekin II ha visitato il monastero di Amaras, che si trova vicino alla nuova linea di contatto nel Nagorno Karabakh (Artsakh), dove è stato accolto dai residenti delle comunità vicine e dal personale militare. Era accompagnato dall’ex presidente della Repubblica dell’Artsakh Bako Sahakyan. Il Catholicos ha intrapreso un viaggio di tre giorni in Artsakh da venerdì 4 giugno e ha portato le reliquie del fondatore della Chiesa Apostolica Armena, San Gregorio l’Illuminatore, per la benedizione e la consolazione del popolo dell’Artsakh. Karekin II ha anche benedetto i militari che partecipavano alla preghiera e ha chiesto informazioni sulla ricostruzione del monastero. Nella chiesa di San Gregorio, il Catholicos ha celebrato una cerimonia in memoria dei soldati morti nella guerra di 44 giorni scatenata dall’Azerbaigian nell’autunno 2020. È stata levata una preghiera per la pace e la protezione di Artsakh, nonché per la misericordia e protezione dei figli dell’Armenia, dell’Artsakh e dell’intera nazione armena. La delegazione patriarcale ha poi visitato la comunità di Machkalashen, dove Karekin II ha incontrato le famiglie degli armeni uccisi nelle ostilità. Nel pomeriggio Karekin II ha incontrato il ministro degli Esteri Babayan.

(5 giu 21) CROCE ROSSA HA VISITATO PRIGIONIERI – I rappresentanti del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) a Baku hanno visitato il 27 maggio i 6 militari armeni, che sono stati recentemente presi prigionieri dalle forze armate azere mentre stavano conducendo lavori di ingegneria nella sezione di confine della provincia di Gegharkunik in Armenia. Ne viene data notizia oggi dal portavoce in Armenia

(5 giu 21) CONTINUANO RICERCHE RESTI – Nonostante siano passati molti mesi dalla fine della guerra continuano le ricerche di resti di soldati e volontari armeni caduti in combattimento nelle zone ora occupate dagli azeri. Il numero totale dei ritrovamenti ammonta a 1557.

(5 giu 21) SVENTATE INIZIATIVE AZERE IN TERRITORIO ARMENO – Le forze armate azere hanno recentemente tentato ripetutamente di eseguire lavori di fortificazione al confine armeno-azero nelle zone di confine della Repubblica di Armenia secoindo quanto riferisce il ministero della Difesa armeno in una nota, aggiungendo che tutti questi tentativi sono stati prevenuti in tempo da le rispettive azioni delle unità armene. Il ministero informa che il 3 giugno le forze armate azere hanno tentato di eseguire alcuni lavori di terra con un trattore nella zona di confine dell’Armenia. Dopo i colpi di avvertimento delle unità armene, questi lavori sono stati interrotti. Alla parte azera è stata presentata una chiara richiesta di escludere la ripetizione di tentativi simili.

(4 giu 21) KAREKIN II IN ARTSAKH – Il Catholikos di Tutti gli Armeni, Karekin II, è giunto in visita pastorale in Artsakh. Nella mattinata si è recato al memoriale di Stepanakert e al cimitero militare dove ha deposto corone di fiori.

(4 giu 21) CAMION AZERO SU MINA – E’ di tre morti (fra i quali il cameraman di AzTv Siraj Abishov e il corrispondente di AzerTac Mageram Ibrahimov) a alcuni feriti il bilancio dell’incidente occorso nella regione di Karvachar ora sotto controllo dell’Azerbaigian dove un camion azero è saltato in aria su una mina.

(4 giu 21) EDILIZIA RESIDENZIALE A IVANYAN – Porseguono i lavori di costruzione di un nuovo distretto di edilizia residenziale nel villaggio della regione di Askeran. come riferito dal ministero della pianificazione urbanistica. “Il quartiere residenziale, che sarà costruito secondo tutti gli standard moderni, avrà un parcheggio, un parco giochi, un campo sportivo, tre padiglioni, un edificio di importanza pubblica destinato a un uso duraturo (come sala commerciale) e un fermata dell’autobus per il trasporto pubblico” ha dichiarato la portavoce Martha Danielyan.

(3 giu 21) INCIDENTE FRA ARMENI E AZERI – Un incidente è occorso questa mattina nel territorio della provincia di Gegharkunik tra soldati armeni e azeri. Non sono stati sparati colpi di armi da fuoco ma vi è stato un contatto fisico. Il ministero della Difesa di Yerevan riferisce che due suoi soldati risultano leggermente feriti.

(3 giu 21) EDILIZIA RESIDENZIALE – Sono partiti i lavori per la costruzione a Stepanakert di trenta nuovi appartamenti destinati alle famiglia che abitavano in territori ora sotto controllo azero. Ventidue sono di tipologia bilocale e otto trilocale divisi in due edifici il primo dei quali sarà completato entro l’anno in corso, il secondo nel 2022.

(3 giu 21) FRANCOBOLLI AZERI – L’Unione postale universale ha deciso di non registrare i francobolli “Azerbaigian 2020” emessi dall’Azerbaigian nella propria banca dati, poiché tali francobolli contraddicono le disposizioni pertinenti della Convenzione dell’Unione e del Codice di condotta. I francobolli erano caratterizzati da un messaggio di odio e razzismo nei confronti degli armeni dell’Artsakh

(3 giu 21) AMBULANZE – Dodici ambulanze sono state donate dalla repubblica di Armenia alla repubblica di Artsakh

(3 giu 21) GRUPPO DI MINSK – Il Segretario Generale dell’OSCE Helga Maria Schmid ha incontrato i Copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk – Igor Popov della Federazione Russa, Stephane Visconti della Francia e Andrew Schofer degli Stati Uniti d’America, nonché il Rappresentante personale del Presidente in Office (PRCiO) Andrzej Kasprzyk, riporta Armenpress.

(3 giu 21) BILANCIO MORTI AZERI – Mentre l’Azerbaigian continua a sostenere che i caduti di parte azera sono solo 2900, la Turchia informa che a 6000 famiglie di “martiri” della recente guerra Ankara ha inviato dei doni. Di fatto viene acclarato un bilancio di perdite umane pari a più del doppio di quelle dichiarate ufficialmente da Baku.

(2 giu 21) HARUTYUNYAN IN VISITA A KARMIR SHUKA – Il presidente della repubblica si è recato in visita nel villaggio della provincia di Martuni dove ha verificato lo stato di andamento lavori delle nuove costruzioni per gli sfollati dalle zone occupate. Ha annunciato che verrà asfaltata la strada di collegamento con il villaggio di Taghavard. Preannunciati anche interventi di manutenzione stradale nei villaggi di Shosh e Sarushen.

(2 giu 21) PROCESSO FARSA A BAKU – E’ iniziato oggi in Azerbaigian il processo farsa a due prigionieri di guerra armeni, Ludvig Mkrtchyan e Alyosha Khosrovyan, veterani della prima guerra del Karabakh e per questo accusati dal regime azero di attività criminale. Scontata la loro condanna. Le autorità preannunciano analoghe azioni giudiziarie nei confronti di altri quattrodici prigionieri di guerra armeni che per la loro età possono aver partecipato alla prima guerra. negli anni Novanta.

(2 giu 21) PRESENTATO AL GOVERNO BEGLARYAN – Il presidente della repubblica ha ufficialmente presentato al governo riunito nell’odierno Consiglio dei ministri, il nuovo Ministro di Stato Artak Beglaryan.

(1 giu 21) OMBUDSMAN ARTSAKH – Il difensore dei diritti umani di Artsakh Gegham Stepanyan e un gruppo del suo staff hanno visitato il Centro di riabilitazione “Caroline Cox” nella capitale Stepanakert in occasione della Giornata internazionale della protezione dell’infanzia. Nel corso della visita Stepanyan ha verificato le condizioni del centro e si è informato sulle attività svolte.

(1 giu 21) NUOVO MINISTRO DI STATO – Artak Beglaryan, già consigliere presidenziale e ombudsman dell’Artsakh, da oggi assume l’incarico di Ministro di Stato della repubblica. Coordinerà il lavoro di quattro ministeri: Lavoro, Salute, Giustizia e Istruzione. Prende il posto del dimissionario Gregory Martirosyan.