Tag Archivio per: Azerbaigian

(29 gen 18) NALBANDIAN IN CONFERENZA STAMPA – Il ministro degli Esteri dell’Armenia, Nalbandian, nel corso di una conferenza stampa ha auspicato che Baku sia disponibile ad accettare maggiori poteri per il team dell’amb. Kasprzyk, Rappresentante personale del Presidente dell’Osce in carica. In particolare dovrebbe essere implementata l’attività di sorveglianza per ridurre il rischio di violazioni. Nalbandian ha altresì informato che nel mese di febbraio i mediatori del Gruppo di Minsk visiteranno la regione.

(27 gen 18) INCIDENTE, MUORE GIOVANE SOLDATO – Hovsep Grigoryan, venti anni, è morto per un tragico incidente causato da un colpo di arma da fuoco partito accidentalmente mentre era in servizio in una postazione dell’Esercito di difesa. E’ stata aperta un’inchiesta da parte delle autorità militari.  Il drammatico episodio è accaduto nel pomeriggio odierno. Il giovane sarebbe stato raggiunto alla testa da un colpo partito accidentalmente dall’arma di un commilitone.

(25 gen 18) TENTATIVO AZERO DI INFILTRAZIONE –  Nella notte l’Esercito di difesa ha respinto un tentativo azero di penetrazione nel territorio dell’Artsakh. L’azione è avvenuto intorno alle 2 della mattina nel settore sud orientale della linea di contatto all’altezza dell’insediamento di Kuropatkino (in più occasione punto di osservazione dell’Osce). Secondo fonti del ministero della Difesa gli aggressori avrebbero subito perdite.

(25 gen 18) MONITORAGGIO OSCE – Delegazioni Osce hanno portato a termine nella mattina odierna un monitoraggio lungo la linea di contatto all’altezza di Talish. L’osservazione non ha registrato incidenti. La fitta nebbia presente in zona non ha tuttavia permesso il contatto visivo fra i due contrapposti punti di osservazione.

(25 gen 18) POSITIVI COMMENTI ALL’INTERVENTO DI SARGSYAN – L’intervento del presidente dell’Armenia, Sargsyan, all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha avuto eco favorevole negli ambienti politici e diplomatici europei ed ha rimarcato l’europeismo degli armeni in confronto alla politica azera.

(24 gen 18) AMBASCIATORE KASPRZYK A STEPANAKERT – L’ambasciatore Andrzej Kasprzyk, Rappresentante personale del Presidente dell’Osce in carica, è a Stepanakert dove ha incontrato oggi il ministro degli Affari Esteri Masis Mayilyan il quale tra l’altro ha apprezzato gli sforzi di estendere i poteri di Kasprzyk così come convenuto nel recente vertice di Cracovia tra il ministro degli esteri dell’Armenia e quello dell’Azerbaigian.

(24 gen 18) SARGSYAN ALL’ASSEMBLEA PARLAMENTARE DEL CONSIGLIO D’EUROPA – Il presidente dell’Armenia, Serzh Sargsyan, è intervenuto all’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) con un fermo discorso nel corso del quale ha denunciato la politica azera armenofoba e violenta. Sargsyan ha altresì ricordato come l’Artsakh stia costruendo uno Stato democratico e rispettoso dei diritti umani.

(24 gen 18) CONFERENZA STAMPA DEL MINISTRO DELLA DIFESA – Il Ministro della difesa e comandante dell’esercito di Difesa del Karabakh, Levon Mnatsakanyan, ha tenuto la consueta conferenza di inizio anno presentando i risultati del 2017. Tra l’altro ha affermato che nessuna azione azera è passata inosservata e che la potenzialità delle forze armene è decisamente aumentata rispetto all’aprile 2016. Ha altresì ricordato come buona parte della linea di contatto sia ora dotata di moderni sistemi di sorveglianza anche ad infrarossi che riducono il rischio di incursioni nemiche.

(23 gen 18) CONSIGLIO DELLA DIFESA – A Stepanakert si è tenuto oggi il Consiglio militare dell’Esercito di Difesa sotto la direzione del presidente di Bako Sahakyan. Sono stati analizzati i risultati del 2017 e i programmi per il 2018.

(22 gen 18) UN ITALIANO PRESIDENTE DELLA P.A.C.E. – L’italiano Michele Nicoletti è stato eletto oggi presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE). Sostituisce la cipriota Stella Kyriakides che ha guidato la precedente sessione.

(18 gen 18) INCONTRO A CRACOVIA MINISTRI ESTERI – I ministri degli Esteri di Armenia (Nalbandian) e Azerbaigian (Mammadyarov) si sono incontrati oggi a Cracovia (Polonia) su iniziativa del Gruppo di Minsk dell’Osce. L’incontro dei ministri  è iniziato alla presenza dei co-presidenti del GM e del rappresentante personale del Presidente in carica dell’OSCE, quindi è proseguito con un colloquio privato. Le parti hanno proseguito le discussioni dello scorso dicembre sulle modalità di attuazione degli accordi dei leader dell’Armenia e dell’Azerbaigian, raggiunte ai vertici di Vienna, San Pietroburgo e Ginevra. Il ministro Nalbandian ha invitato la parte azerbaigiana a rispettare gli appelli dei co-presidenti per ottemperare rigorosamente al cessate il fuoco, per attuare gli accordi precedentemente raggiunti, per ribadire l’adesione ai principi della risoluzione del conflitto proposta dai co-presidenti. Conformemente all’accordo raggiunto al vertice di Ginevra, i ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian hanno discusso insieme ai co-presidenti delle possibilità di attuare ulteriori misure per la riduzione delle tensioni nella zona di conflitto e l’intensificazione del processo negoziale. Le parti hanno concordato in linea di principio di attuare la decisione sull’ampliamento delle capacità dell’ufficio del rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE. È stato deciso che i co-presidenti visiteranno la regione nella prima metà di febbraio.

(16 gen 18) MONITORAGGIO OSCE AD AKNA – Delegazioni Osce hanno portato a termine nella mattina odierna un monitoraggio lungo la linea di contatto all’altezza della sezione stradale Akna (Agdam) – Hindarkh. L’osservazione non ha registrato incidenti.

(16 gen 18) MUORE SOLDATO IN POSTAZIONE DIFENSIVA – Un soldato diciannovenne, Harutyun Khachatryan, è stato mortalmente colpito questa notte da un colpo di arma da fuoco mentre si trovava in una postazione difensiva. NOn sono chiare le circostanze del tragico fatto e il ministero della Difesa ha avviato un’indagine al riguardo.

(12 gen 18) PROLUNGATO MANDATO DI KASPRZYK – Il mandato dell’amb. Andrzej Kasprzyk, rappresentante personale del presidente dell’Osce in carica, è stato prolungato di un ulteriore anno. Si tratta del 22° incarico del diplomatico polacco.

(11 gen 18) L’ITALIA SOSTIENE IL GRUPPO DI MINSK – L’Italia, dal primo gennaio presidente dell’Osce in carica, sostiene gli sforzi del Gruppo di Minsk per la composizione pacifica del conflitto. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, ricordando anche le priorità della situazione in Ucraina, Georgia e Transnistria.

(9 gen 18) DUE FERITI GRAVI PER SCOPPIO MINA – Lo scoppio di una mina ha causato gravi ferite a due soldati dell’esercito di Difesa provocando a ciascuno di loro l’amputazione di una gamba. Non sono stati forniti dettagli sulla dinamica e il luogo dell’evento. Uno dei due feriti è stato avio trasportato all’ospedale militare di Yerevan in Armenia.

(8 gen 18) DECORAZIONE POSTUMA PER IL GIOVANE CADUTO – Il presidente della repubblica Bako Sahakyan ha conferito l’onorificenza postuma “Per servizio, in battaglia” al giovane Vache Chilingaryan caduto ieri per mano di un cecchino azero.

(7 gen 18) UCCISO SOLDATO ARMENO DA CECCHINO AZERO, ALTRI DUE FERITI – Il sergente diciannovenne Vache Chilingaryan è stato mortalmente colpito da un cecchino azero intorno alle 1 e 20 della notte. In soccorso del compagno sono intervenuti altri due commilitoni, il tenente Y. Musinyan e il soldato D. Vanyan, a loro volta fatti oggetto di colpi dalla linea nemica e rimasti feriti leggermente.

(6 gen 18) SITUAZIONE RELATIVAMENTE CALMA -Nonostante le circa 200 violazioni azere del cessate il fuoco (circa 2000 colpi sparati) dall’inizio dell’anno, la situazione rimane relativamente calma lungo la linea di contatto. Ne dà notizia il ministero della Difesa.

(6 gen 18) INCIDENTE, MUORE SOLDATO – Un soldato dell’Esercito di difesa del Karabakh, Mher Ziroyan, 25 anni, è morto quest’oggi per probabile avvelenamento da monossido di carbonio. Non è stata fornita indicazione di dove il tragico incidente sia avvenuto.

(2 gen 18) ALL’ITALIA LA PRESIDENZA OSCE – A partire dal primo gennaio l’Italia ha assunto la guida dell’Osce. Le prime dichiarazioni governative circa gli obiettivi da conseguire nel corso del mandato riguardano la crisi dei migranti, il rafforzamento della cooperazione fra Stati e la risoluzione dei conflitti “congelati” fra i quali quello del Nagorno Karabakh. Al riguardo si sottolinea la volontà di supportare con tutti gli strumenti a disposizione il lavoro del Gruppo di Minsk.

(1 gen 18) MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE SAHAKYAN – «Cari compatrioti, è giunto il momento di dire addio all’anno 2017 e dare il benvenuto al nuovo anno del 2018. L’anno in scadenza è stato ricco di eventi, ricco di diversi sviluppi e risultati. La nuova Costituzione della Repubblica di Artsakh è stata adottata dal referendum nazionale nel 2017. Sono state intraprese nel Paese le riforme volte a rendere più efficiente la governance, rafforzare ulteriormente le istituzioni democratiche e la protezione dei diritti umani e delle libertà.
Nuove istituzioni educative, centri medici, condomini, varie infrastrutture sono state costruite nel nostro Paese. L’autostrada Vardenis-Martakert, strategicamente importante, una delle principali arterie che collegano Artsakh con la Madre Armenia e il mondo esterno, è stata messa in funzione dopo la solenne cerimonia di apertura. Abbiamo registrato risultati anche in numerosi altri campi. Tuttavia, resta ancora molto lavoro da fare.
Nel prossimo anno prevediamo l’attuazione di diversi progetti in quasi tutti i settori dell’economia volti a migliorare il benessere delle nostre persone e a migliorare le loro condizioni sociali su base continuativa.
Certo, continueremo a tenere sotto i riflettori la difesa e la costruzione dell’esercito. Un esercito potente e capace è la più importante garanzia della sicurezza e dello sviluppo naturale della nostra repubblica e delle persone. Nessuno sforzo sarà inoltre risparmiato al fine di mantenere al più alto livello la capacità di combattimento delle forze armate, per rifornire l’esercito con hardware militare avanzato.
Nel 2018 celebreremo il trentesimo anniversario del Movimento Artsakh, i centenari della prima formazione della Repubblica armena e le battaglie eroiche del maggio 1918. Non siamo solo obbligati a segnare quei giorni e mantenere il ricordo di tutti gli eroi, ma anche seguire i precetti dei nostri devoti, rafforzare e sviluppare il nostro Paese indipendente e libero per il quale i figli più impegnati della nazione armena hanno sacrificato il loro vite.
Eterna gloria e onore a tutti i martiri! Cari amici, in questo momento tutti noi abbiamo desideri caldi e cari. Come è naturale, in primo luogo, desideriamo pace, salute e felicità per i nostri figli, famiglie e amici, sicurezza e benessere per i più anziani.
Vorrei estendere le mie congratulazioni a tutti i coraggiosi figli, dai generali ai soldati semplici, ​​che stanno salvaguardando i confini del paese. Possano essi adempiere con coraggio e sicurezza ai loro obblighi di difesa della Patria! Mi congratulo con l’intera Nazione armena, con tutti i nostri compatrioti di Artsakh,  della Madre Armenia e della Diaspora. Auguro a tutti una buona salute, il successo e tutto il meglio. Che il prossimo 2018 sia un anno di nuovi successi e vittorie per il nostro Paese, il nostro popolo, ogni singola famiglia e cittadino di Artsakh!
Felice anno nuovo e buon Natale!»  (Stepanakert, 31 dicembre 2017)

(1 GEN 18) BUON ANNO ARTSAKH!Dalla redazione di karabakh.it i migliori auguri di buon anno alla repubblica del Nagorno Karabakh- Artsakh e a tutti i nostri lettori

 

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Un augurio di cuore alla repubblica armena del Nagorno Karabakh-Artsakh e a tutti coloro che la sostengono. Con un veloce sguardo all’anno appena passato…

In nove punti il ministro degli esteri dell’Armenia spiega l’attuale situazione di stallo nel negoziato e accusa l’Azerbaigian di minare gli sforzi dei mediatori

(31 dic 17) 14000 VIOLAZIONI AZERE NEL 2017 – Il ministero della Difesa del Nagorno Karabakh-Artsakh ha presentato i dati relativi alle violazioni azere del cessate il fuoco durante il 2017. ne sono state conteggiate oltre 14.000 con circa 180.000 colpi sparati all’indirizzo delle postazioni armene lungo la linea di contatto alcune centinaia dei quali utilizzando razzi, lancia granate e cannonate. L’anno è stato caratterizzato da una prima parte segnata da alta tensione lungo la linea e che tra l’altro fa registrare il 25 febbraio due tentativi azeri di penetrazione nel territorio della repubblica. Grazie ai nuovi sistemi di sorveglianza, installati dopo l’attacco dell’aprile 2016, l’Esercito di difesa del Karabakh ha respinto il nemico infliggendo cinque perdite tra gli aggressori. La seconda parte dell’anno è stata relativamente più calma eccezion fatta per i giorni 23 e 24 ottobre allorché gli azeri hanno fatto fuoco con razzi TR107 e missili guidati Spike contro le postazioni armene peraltro senza provocare vittime fra gli armeni.

(28 dic 17) ARMENIA E COMUNITA’ INTERNAZIONALE PARLANO LA STESSA LINGUA – Il presidente della repubblica di Armenia, Serzh Sargsyan, intervenendo a una cerimonia al ministero degli Affari Esteri, ha dichiarato che «la risoluzione esclusivamente pacifica del conflitto del Nagorno Karabakh rimane una priorità per la nostra politica estera e di sicurezza. Indipendentemente da eventuali risultati tangibili nel processo negoziale, possiamo registrare che quasi dopo un anno di pausa si è svolta la riunione di Ginevra dei presidenti di Armenia e Azerbaigian, sulla base della quale è stata adottata una dichiarazione congiunta e un accordo sulla riduzione progressiva del situazione è stata raggiunta. L’Armenia e la comunità internazionale parlano quasi nella stessa lingua su questo argomento. Ciò si rispecchia meglio nelle dichiarazioni dei capi delle delegazioni dei paesi dei co-presidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE, nelle dichiarazioni del vertice di Minsk della CSTO e nell’accordo di partenariato globale e rafforzato tra l’Armenia e l’UE» ha dichiarato Sargsyan.

(26 dic 17) BABAYAN: 2017 ANNO RELATIVAMENTE CALMO – «Per tutto il 2017 abbiano risentito degli effetti della guerra. Abbiamo sofferto vittime anche quest’ anno.Le perdite umane non possono essere in alcun modo colmate ma complessivamente quest’anno è stato relativamente calmo se comparato al 2016, al 2015 o al 2014». Così il portavoce presidenziale Davit Babayn nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno.

(23 dic 17) SAHAKAYN VISITA IL SUD – Il presidente della repubblica ha oggi visitato numerose postazioni militari nell parte meridionale della repubblica e ha tenuto incontri aperti alla cittadinanza in alcune comunità.

(21 dic 17) APPROVATO BILANCIO PREVISIONALE 2018 – Con 28 voti a favore e 4 contrari, l’Assemblea nazionale della repubblica di Artsakh ha approvato la previsione di bilancio dello Stato per l’esercizio 2018. Il presidente della repubblica Sahakyan è intervenuto nel corso del dibattito.

(18 dic 17) NATO OTTIMISTA SUL CONFLITTO – Il vice Segretario generale della NATO, Rose Gottemoeller,  ha espresso fiducia riguardo ai negoziati in corso e ha dichiarato che la NATO è molto soddisfatta di vedere i recenti sforzi diplomatici ad alto livello finalizzati a una risoluzione del conflitto sul Nagorno Karabakh-Artsakh.

(18 dic 17) INAUGURATA A STEPANAKERT MOSTRA SU CATHOLIKOS – Il presidente Sahakyan ha preso parte alla cerimonia inaugurale di una esposizione dedicata al 150° anniversario della nascita di Karekin I,  Catholikos della Grande Casa di Cilicia. La mostra è stata allestita all’interno del Palazzo della gioventù e della cultura della capitale.

(15 dic 17) PRIMO MINISTRO ARMENIA IN ARTSAKH – Il Primo ministro dell’Armenia, Karen Karapetyan, è a Stepnakert per una visita di lavoro in Artsakh. Nella giornata odierna ha incontrato il presidente della repubblica Sahakyan.

(13 dic 17) INAUGURATO NUOVO CENTRO COMUNITARIO – Nel villaggio di Ukhtadzor  (regione di Hadrut) il presidente della repubblica Sahakyan ha inaugurato oggi il nuovo centro comunitario.

(13 dic 17) VERDI AUSTRALIANI PER L’ARTSAKH – Il gruppo politico dei Verdi (Green) australiano, rappresentato da nove Senatori alla Camera alta e un deputato alla Camera bassa, ha ufficialmente preso una posizione a favore del diritto all’autodeterminazione del popolo del Nagorno Karabakh-Artsakh e per il riconoscimento ufficiale della repubblica.

(10 dic 17)  SI CELEBRA LA GIORNATA DELLA COSTITUZIONE – Si celebra in Artsakh la Giornata della Costituzione che coincide con i due referendum (1991 e 2006) che hanno sancito la nascita democratica dello Stato e la prima riforma costituzionale. Il presidente della repubblica, Sahakyan, ha inviato un messaggio alla nazione nel quale tra l’altro si legge: «I referendum del 10 dicembre 1991 e 2006 hanno svolto un ruolo cruciale nella vita della nostra repubblica, annunciando la volontà ferma e lo spirito incrollabile del nostro popolo che ha intrapreso la strada della democrazia. Durante tutti questi anni insieme con i nostri fratelli e sorelle in Madre Armenia e nella Diaspora siamo riusciti a superare tutte le difficoltà e le difficoltà, a difendere la nostra indipendenza statale e continuare a intraprendere le misure necessarie per rafforzarlo e svilupparlo su basi coerenti. Il referendum delle riforme costituzionali tenutosi il 20 febbraio dell’anno in corso e l’adozione della nuova Costituzione della Repubblica di Artsakh sono divenuti una vivida manifestazione di ciò. La Nuova Legge fondamentale è un risultato oggettivo della cementificazione e del rafforzamento del costituzionalismo e delle istituzioni democratiche nel nostro stato che hanno dimostrato ancora una volta l’impegno del nostro popolo a costruire un paese libero e civile

 

(7 dic 17) COMMEMORATE LE VITTIME DEL TERREMOTO – In concomitanza con il 29° anniversario del terremoto dell’Armenia settentrionale, il presidente Sahakyan ha deposto una corona di fiori al memoriale che ricorda le vittime di quella tragedia.

(7 dic 17) NALBANDIAN AL CONSIGLIO MINISTERIALE DELL’OSCE – Fermo intervento del ministro degli Esteri dell’Armenia, Nalbandian, al Consiglio ministeriale dell’Osce apertosi a Vienna questa mattina. (testo dell’intervento in breaking news)

(6 dic 17) INCONTRO A VIENNA MINISTRI ESTERI – I ministri degli Esteri di Armenia (Nalbandian) e Azerbaigian (Mammadyarov) si sono incontrati oggi a Vienna. La riunione è stata organizzata dal Gruppo di Minsk dell’Osce; dal 7 all’8 dicembre nella capitale austriaca si terrà la 24a sessione del Consiglio ministeriale dell’Osce.

(6 dic 17) MONITORAGGIO OSCE LUNGO LINEA DI CONTATTO – Un monitoraggio lungo la linea di contatto tra Azerbaigian e Artsakh è stato portato a termine questa mattina. L’osservazione ha interessato il settore all’altezza dell’insediamento di Kuropatkino (regione di Martuni). Non sono state segnalate violazioni del cessate-il-fuoco.

(4 dic 17) PROSEGUE LA VISITA DEI PRESIDENTI ARMENI – Ii presidenti di Armenia e Artsakh hanno proseguito nella giornata odierna la visita a postazioni difensive lungo la linea di contatto. In particolare oggi sono state interessate numerosi alloggiamenti collocati nel settore centro orientale e il centro di addestramento “Asparez”.

(2 dic 17) PRESIDENTI ARMENIA E ARTSAKH VISITANO UNITA’ MILITARI – Il presidente dell’Armenia (Sargsyan) e quello dell’Artsakh (Sahakyan) hanno visitato oggi alcune unità militari dislocate nel settore sud e hanno partecipato alla cerimonia inaugurale di nuovi alloggiamenti e edifici di servizio per le forze armate.

(1 dic 17) PRESIDENTE ARMENIA IN ARTSAKH – Il presidente dell’Armenia, Sargsyan, in qualità di Comandante in capo delle Forze armate dell’Armenia, è in Artsakh per una visita di lavoro. Nella giornata odierna ha avuto una riunione operativa, presieduta dal presidente dell’Artsakh Sahakyan, con gli alti comandi dell’Esercito di Difesa del Karabakh

(1 dic 17) CSTO SOSTIENE GRUPPO DI MINSK – I Capi di Stato del CSTO (Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva), riuniti per il Consiglio a Minsk (Bielorussia) hanno rilasciato una dichiarazione con la quale esprimono pieno appoggio all’attività negoziale del gruppo di Minsk dell’Osce sul conflitto del Nagorno Karabakh, ribadendo la necessità di una soluzione pacifica dello stesso e invitando all’attuazione delle misure prese durante i vertici presidenziali di Vienna e San Pietroburgo.

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Fonte: Il Caffé geopolitico, 22 novembre 17,  di Luttine Ilenia Buioni

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Quale formula negoziale potrà porre fine al conflitto del Nagorno-Karabakh? E come attribuire all’Artsakh dignità di Stato riconosciuto? Se la riapertura del dialogo tra Armenia e Azerbaijan è foriera di sviluppi positivi ma non immediati, la Corte di Strasburgo si prepara invece a compiere i primi passi verso la qualificazione giuridica di uno dei tanti tasselli di instabilità post-sovietica

UN VOLTO NUOVO, MA SOLO A METÀ

Nuova forma di Governo, medesimo leader. Il 7 settembre 2017 ha segnato il varo del terzo mandato consecutivo di Bako Sahakyan, Presidente dell’enclave armena del Nagorno Karabakh in Azerbaijan, repubblica de facto indipendente dal 1991 costantemente presidiata da truppe armene.
Dopo gli emendamenti costituzionali approvati mediante referendum lo scorso febbraio, Sahakyan si riconferma dunque titolare di un mandato ad interim, fino a quando Stepanakert avrà completato, nel 2020, la transizione da un sistema semi-presidenziale ad una forma di Governo presidenziale.
E il fatto che fra tre anni si terranno sia le elezioni presidenziali che quelle parlamentari appare una coincidenza non proprio casuale. Che si tratti di una manovra politica ad hoc per prorogare i poteri di Sahakyan? È questa un’ipotesi teorizzata da alcuni analisti, mentre gli estimatori della nuova veste presidenziale del Karabakh ritengono che la riforma costituzionale sia funzionale in particolare ad una più adeguata gestione del conflitto con l’Azerbaijan. Un conflitto congelato, per così dire, dopo la firma del Protocollo di Biškek nel 1994, ma soggetto ancora a sporadiche recrudescenze, quale ad esempio la Guerra dei Quattro Giorni nell’aprile 2016.
Il 16 ottobre scorso si è svolto a Ginevra un meeting tra i co-Presidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE e i rispettivi Presidenti di Armenia e Azerbaijan, seguito da un colloquio privato tra questi ultimi.
E mentre in questi giorni si riflette sulla scelta di una data condivisa per il prossimo incontro, ci si interroga sullo stato di avanzamento dei negoziati e sulle implicazioni di un’eventuale composizione pacifica della questione armeno-azera.

ARTSAKH, LA REPUBBLICA CHE NON ESISTE

I concetti di sovranità statale, integrità territoriale e autodeterminazione dei popoli sono da sempre fonte di complessità irrisolte e di fragili iniziative di pace rimaste inattuate. Basti citare il frastagliato laboratorio geopolitico che si estende dalla Transnistria al Nagorno-Karabakh, attraverso l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud.
Nel caso specifico del Nagorno Karabakh, la chiave dell’instabilità riposa in quel dono azzardato fatto da Stalin all’Azerbaijan nel lontano 1923, quando alla repubblica sovietica guidata da Baku era stata regalata la regione dell’Artsakh (oggi più nota come Nagorno Karabakh), etnicamente e culturalmente armena, oltreché sorretta da aspirazioni politico-ideologiche assai distanti da quelle del Governo azero.
E quando, nella fase terminale dell’URSS, la sovranità sull’oblast del Karabakh venne riconfermata a favore di Baku, a ribaltare la decisione intervenne il referendum secessionista del 1992, nel quale oltre l’80% dell’elettorato della regione si pronunciò per l’indipendenza. Poi, l’invasione militare delle truppe azere e il varo della politica belligerante che continua a contrapporre Baku a Yerevan, paladina dei diritti della maggioranza armena del Karabakh.
Nel frattempo, i Protocolli di Alma-Ata del 21 dicembre 1991 avevano sancito la dissoluzione dell’URSS e l’istituzione dalla Comunità degli Stati Indipendenti (CIS): Armenia e Azerbaijan ottennero finalmente la dignità di Stati indipendenti. Mentre per il Nagorno-Karabakh l’indipendenza de jure non arrivò mai.
Ed effettivamente, di fronte a fenomeni di mutamenti territoriali, la prassi internazionale sembra orientarsi verso la tutela preferenziale dell’integrità statale, più che delle istanze secessioniste.
Ciò premesso, non deve però passare inosservato che la Convenzione di Montevideo del 1933 sui diritti e doveri degli Stati subordina l’assunzione della personalità giuridica internazionale alla sussistenza di quattro requisiti: una popolazione permanente, un territorio definito, un governo e la capacita di intrattenere relazioni con altri Stati. Ma, soprattutto, l’articolo 3 della Convenzione sgancia il concetto di esistenza politica dello Stato dal riconoscimento, in quanto «anche prima del riconoscimento lo Stato ha il diritto di difendere la propria integrità e indipendenza, di legiferare sui suoi interessi, di gestire i propri servizi e di definire la competenza dei suoi tribunali». Detto in altri termini, dal riconoscimento dipende esclusivamente l’accettazione (e non l’esistenza) della personalità di uno Stato, con tutti i diritti e i doveri determinati dal diritto internazionale (cfr. Art. 6 Conv).

UN NUOVO MODELLO DI DIALOGO O VECCHIE RIVENDICAZIONI?

In linea teorica, le relazioni politiche privilegiate che l’Armenia intrattiene con la Russia e la sua membership all’interno del blocco militare dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) potrebbero attribuire a Mosca un ruolo chiave nei negoziati di pace.
In realtà, l’incremento dell’export militare russo verso l’Azerbaijan e il timore che il gigante eurasiatico possa in futuro parteggiare per il vicino azero sembrano ultimamente guidare Yerevan verso l’instaurazione di nuovi partenariati. E difatti, sebbene fonti ufficiali abbiano prontamente riconfermato la centralità del sodalizio con il Cremlino, alcuni segnali indicano inequivocabilmente che la tradizionale politica filo-russa comincia a vacillare. Non si spiegherebbe diversamente la partecipazione delle forze armene alle recenti esercitazioni della NATO, così come l’intenzione di ampliare la cornice di cooperazione militare con la Grecia, la Cina ed il Canada. Peraltro, in seno all’Assemblea Nazionale iniziano a levarsi voci di dissenso anche nei confronti dell’appartenenza all’Unione Economica Eurasiatica (EEU) capeggiata da Mosca.
Ma la novità maggiormente significativa è senz’altro rappresentata dalla volontà del Presidente Sargsyan di rinsaldare la partnership con l’Unione Europea, che sarà presto suggellata dalla firma dell’Accordo Rafforzato di Partenariato e Cooperazione (CEPA), in programma per il prossimo 24 novembre.
Per altro, non solo a Ginevra, ma ancor prima a margine della sessione autunnale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Sargsyan aveva ribadito il proprio sostegno al riavvio dei negoziati per la sicurezza dell’Artsakh, adottando una posizione pienamente concorde con le esortazioni del Gruppo di Minsk dell’OSCE, i cui osservatori hanno condotto, tra il 25 ottobre e l’8 novembre, due missioni di monitoraggio lungo la Linea di Contatto fra Azerbaijan e Karabakh.
Anche se, dopo quasi 25 anni di esistenza del Gruppo di Minsk e di mancata implementazione delle quattro risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che chiedevano il ritiro delle forze armene dai territori occupati, è lecito chiedersi come e quando potrà realizzarsi un equilibrio tra le ragioni delle parti in conflitto, soprattutto ove si consideri che il Presidente del Karabakh Sahakyan non è stato finora invitato al tavolo negoziale. Yerevan potrà mai scalfire le proprie convinzioni e riconoscere la sovranità dell’Azerbaijan? E Baku sarà eventualmente in grado di preservare l’identità etnica e il patrimonio culturale dell’Artsakh?

IL BILANCIO IN CHIAROSCURO DEGLI SFORZI DIPLOMATICI

Ragionando in termini generali, l’assenza di riconoscimento internazionale dello Stato autoproclamatosi indipendente deve porsi in relazione alle modalità attraverso le quali è maturata la separazione, frequentemente accompagnata dal dissenso dell’entità statale originaria e dal ricorso all’uso della forza. Pertanto, l’applicabilità del principio di autodeterminazione dei popoli non potrebbe assurgere ad unica bussola delle rivendicazioni degli Stati non riconosciuti se non fosse sorretta da argomentazioni specifiche. Argomentazioni che il Nagorno-Karabakh ha sempre identificato nelle discriminazioni (presumibilmente) condotte dalle autorità azere ai danni della popolazione locale.
Malgrado i colloqui intervenuti a New York tra i Ministri degli Esteri di Armenia ed Azerbaijan e le speranze accese dall’appuntamento ginevrino, i principali analisti internazionali dello spazio post-sovietico sembrano ritenere a tutt’oggi debole la prospettiva di una prossima normalizzazione delle relazioni armeno-azere. E ciò non solo per effetto delle posizioni inconciliabili risorte all’esito della Guerra dei Quattro Giorni, ma anche a causa della arrendevolezza mostrata in svariate occasioni dal triangolo negoziale del Gruppo di Minsk e delle ambiguità che caratterizzano le azioni diplomatiche per risolvere il conflitto.
Anzitutto la Russia ha tentato di riportare in auge il cosiddetto Piano Lavrov, formula che implicherebbe la riconsegna all’Azerbaijan di alcuni distretti circondanti il Karabakh: una proposta che l’Armenia avrebbe eventualmente accettato prima dell’aprile 2016 e che poi venne respinta in toto dal Presidente Sargsyan. In secondo luogo, si ricordi che in maggio-giugno 2016 i Presidenti di Armenia, Azerbaijan e Russia si riunirono prima a Vienna e poi a San Pietroburgo per discutere dell’implementazione di un meccanismo investigativo dell’OSCE contro l’escalation di nuove violenze… Ma cosa rimane oggi di quelle dichiarazioni? E in ultima analisi, come accennato poc’anzi, per affrontare il riavvio dei negoziati in chiave propositiva e costruttiva, non sembra sufficiente il coinvolgimento di Yerevan e di Baku, ma occorre invitare al dialogo anche Stepanakert.

QUESTIONI GIURIDICHE, PRIMA CHE POLITICHE

Oltre alla prospettiva di un ritiro delle truppe armene dai distretti che circondano la Repubblica dell’Artsakh (ipotesi prima accennata e poi ritrattata dal Ministro degli Esteri armeno Nalbandian e comunque esclusa a priori dal Presidente Sahakyan), una novità di tutto rilievo proviene invece da Strasburgo.
Il rappresentante dell’Armenia presso la Corte Europea dei Diritti dell’UomoGevorg Kostanyan, ha infatti riferito che i giudici di Strasburgo sarebbero prossimi ad esaminare una serie di casi che attengono direttamente o indirettamente allo status legale dell’Artsakh. A differenza, cioè, di quanto frequentemente accaduto in passato, la questione verrebbe per la prima volta affrontata dal punto di vista giuridico e non più esclusivamente politico.
Tuttavia, anche qualora la Corte EDU decidesse di muoversi realmente in tale direzione, un primo fattore di incertezza sarebbe determinato dalla posizione che assumerebbero, in particolare, i giudici di Azerbaijan e Turchia. Mentre un secondo aspetto problematico riguarderebbe i corollari a livello politico dell’ipotetico riconoscimento giuridico del Nagorno-Karabakh.
In ogni caso, qualunque sia l’evoluzione del processo di riconoscimento, un primo punto saldo è offerto dal fatto che le pronunce della Corte sono necessariamente soggette ad implementazione da parte del Comitato dei Ministri, ossia l’organo politico custode dei valori fondamentali del Consiglio d’Europa, composto cioè dai Ministri degli Esteri di tutti gli Stati membri o dai loro rappresentanti permanenti a Strasburgo.
All’opposto, il passo successivo rappresenterà invece il vero banco di prova della traiettoria che la comunità internazionale deciderà di intraprendere.

 

 

I deputati di Strasburgo votano una raccomandazione all’Unione in vista del prossimo vertice sul partenariato orientale. L’autodeterminazione dell’Artsakh è un punto fermo

(30 nov 17) APERTA LA NUOVA SESSIONE PARLAMENTARE – Presente il capo dello Stato Sahakyan, il presidente dell’Assemblea nazionale Goulyan ha aperto i lavori della nuova sessione parlamentare nel corso della quale verranno discusse tra l’altro questioni attinenti al bilancio provvisionale 2018, modifiche al sistema del servizio civile, nuove funzioni del Ombudsman con adeguamento delle norme alla nuova Costituzione varata quest’anno. Il presidente del Servizio di statistica nazionale ha illustrato ai parlamentari le principali linee guida del suo dipartimento. Al termine della sessione i deputati, come prassi, hanno rivolto interrogazioni orali al presidente della repubblica su vari temi oggetto di dibattito.

(30 nov 17) NUOVO MEMBRO CORTE DI GIUSTIZIA – Karen Danielyan è stato nominato membro dell’Alto Consiglio Giudiziario della Repubblica di Artsakh.

(24 nov 17) TELETHON, RACCOLTI OLTRE 12 MILIONI – L’annuale edizione di Telethon Artsakh organizzata dal Fondo “Hayastan” ha raccolto oltre 12.500.000 dollari che saranno impiegati principalmente per progetti di irrigazione. In 25 anni sono stati raccolti oltre 350 milioni di dollari da 700.000 donatori e avviati 50.000 progetti a favore dell’Artsakh.

(23 nov 17) EPP SOSTIENE GRUPPO DI MINSK – Il presidente della repubblica di Armenia, Serzh Sargsyan ha partecipato a un incontro promosso dal Partito popolare europeo (EPP) che si è concluso con una dichiarazione di pieno appoggio all’operato del gruppo di Minsk dell’Osce.

(23 nov 17) SARGSYAN: TREND NON NEGATIVO – Il presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan e il ministro Nalbandian,  a Bruxelles per la firma dell’accordo di partenariato con l’Unione europea, hanno partecipato a un incontro organizzato da EUFOA (EUropean Freinds Of Armenia) nel corso del quale è stata anche  illustrata l’attuale situazione dei negoziati sul Nagorno Karabakh. Sargsyan ha chiarito che saranno necessari ulteriori incontri fra le parti prima che si possa entrare in una fase finale del negoziato ma ha altresì sottolineato come l’attuale trend non sia negativo e ha registrato con soddisfazione una relativa calma lungo la linea di contatto. A suo parere vi sono spiragli che lasciano ipotizzare passi in avanti nel processo negoziale anche perché sia gli Stati Uniti che la Russia sono concordi che si trovi una soluzione pacifica al contenzioso.

(23 nov 17) FERITO TRASPORTATO A YEREVAN – Il giovane Narek Hoveyan, rimasto gravemente ferito dall’esplosione che due giorni fa è costata la vita a tre suoi compagni, è stato trasportato a Yerevan. Le sue condizioni permangono gravi.

(23 NOV 17) PROSEGUE LA VISITA DI SAHAKYAN IN FRANCIA – Prosegue, a dispetto delle proteste diplomatiche azere, la visita del presidente della repubblica in Francia dove sono state organizzate le “Giornate dell’Artsakh”. oggi Sahakyan ha avuto un incontro all’Assemblea nazionale con alcuni membri del gruppo di amicizia parlamentare Francia-Artsakh. Il ministro di Stato, Arayk Harutyunyan, si trova invece negli Stati Uniti e oggi ha incontrato senatori e investitori in California.

(22 nov 17) PIL ARTSAKH IN FORTE CRESCITA – Nei primi nove mesi dell’anno il Prodotto Interno Lordo della repubblica di Artsakh è cresciuto del 16,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ne dà notizia il Servizio di statistica nazionale.

(22 nov 17) SEMPRE GRAVI LE CONDIZIONI DEL QUARTO SOLDATO – Permangono ancora molto gravi le condizioni di Narek Hoveyan rimasto ferito nell’esplosione di ieri e ricoverato presso l’ospedale di Stepanakert. Proprio il suo stato estreamente critico impedisce il trasporto all’ospedale militare di Yerevan.

(21 nov 17) TRAGICO INCIDENTE, MORTI TRE SOLDATI – Tre soldati dell’Esercito di difesa del Karabakh, Gegham Zakaryan (nato nel 1995), Sargis Abrahamyan (1998), e Sargis Melikyan (1997) sono rimasti uccisi dallo scoppio di una mina mentre stavano svolgendo lavori di fortificazione lungo la linea di contatto. Un quarto militare, Narek Hoveyan (1998) è rimasto gravemente ferito. Non è stata precisata la località del tragico evento occorso alle 18,35 locali. Il presidente della repubblica Bako Sahakyan ha conferito onorificenza postuma ai caduti.

(21 nov 17) LAVROV, POCO OTTIMISMO – Il ministro degli Esteri della Federazione russa, Sergej Lavrov, in visita in Armenia, ha dichiarato che non nutre eccessivo ottimismo circa una rapida definizione del conflitto.

(21 nov 17) GEMELLAGGIO ALTFORTVILLE (F) – BERDZOR – E’ stato siglato oggi un gemellaggio tra la città di Alfortville (comune francese di oltre 44000 abitanti situato nel dipartimento dell valle della Marna nella regione dell’Ile de France) e Berdzor, capoluogo regionale del Kashatagh. Alla cerimonia era presente il presidente della repubblica Sahakyan in visita in Francia.

(19 NOV 17) INIZIATA LA VISITA DI SAHAKYAN IN FRANCIA – Il presidente della repubblica di Artsakh, Bako Sahakyan, guida una delegazione giunta oggi in Francia per una serie di incontri politici, economici e culturali.

(16 nov 17) CONFERMATO INCONTRO MINISTERIALE A DICEMBRE – Risulta confermato l’incontro tra i ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian in occasione del Consiglio ministeriale dell’Osce in programma a Vienna il 7 e 8 dicembre. Il Gruppo di Minsk ha nel frattempo avuto due incontri separati con i rispettivi ministri, Nalbandian il giorno 14 e oggi Mammadyarov.

(16 nov 17) TERREMOTO IN AZERBAIGIAN, SCOSSA IN ARTSAKH – Una scossa di terremoto di intensità 5,3 della scala Richter è stata registrata a sud della città azera di Barda. Il movimento tellurico è stato avvertito distintamente anche in Artsakh. A Stepanakert una vecchia casa ha subito qualche danno, non si registrano vittime nè in Artsakh né in Azerbaigian.

(14 nov 17) SAHAKYAN SULLA LINEA DI CONTATTO – Il presidente Bako Sahakyan si è recato oggi in visita alle postazioni di difesa lungo la linea di contatto all’altezza del villaggio di Talish dove ha anche presieduto una riunione per verificare lo stato di avanzamento dei lavori di ricostruzione. In prima linea si è intrattenuto con i soldati informandosi della situazione e delle loro condizioni di servizio.

(10 nov 17) ASSEMBLEA NAZIONALE – Hanno preso il via a Yerevan i lavori del 12° incontro della Commissione per la cooperazione fra l’Assemblea nazionale dell’Armenia e quella dell’Artsakh. La delegazione del parlamento dell’Artsakh, guidata dal presidente Ahot Ghulyan, in giornata è stata ricevuta anche dal capo dello stato Sargsyan.

(9 nov 17) SARGSYAN: ATTUARE GLI ACCORDI SUL KARABAKH – Nel corso di una conferenza stampa a margine di un incontro diplomatico con l’omologo moldavo, il presidente dell’Armenia ha ribadito la necessità che venga attuato quanto deciso negli incontri di Vienna, San Pietroburgo e Ginevra e ha sottolineato che l’Armenia perseguirà unicamente l’obiettivo di una soluzione pacifica del contenzioso.

(8 nov 17) MONITORAGGIO OSCE LUNGO LINEA DI CONTATTO – L’Osce ha compiuto oggi un monitoraggio lungo la linea di contatto nel settore nord orientale, a nord di Martakert. Non sono state rilevate criticità ma anche questa volta, così come già accaduto in passato, gli azeri si sono rifiutati di condurre gli osservatori in prima linea consentendo il monitoraggio solo da lontano.

(4 nov 17) SCOPPIO DI GRANATA ANTICARRO, UN MORTO E DUE FERITI – Tragico incidente oggi in una postazione di difesa nel settore nord orientale della linea di contatto. A causa dello scoppio di una granata anticarro ha perso la vita Hrant Mangasaryan, venti anni, mentre due commilitoni (Gevorg Khyusunts e Sergey Alumyan) sono rimasti feriti. E’ stata aperta un’indagine sull’accaduto.

(4 nov 17) SAHAKYAN VISITA LA REGIONE DI HADRUT – Il presidente della repubblica si è recato oggi in visita nella regione di Hadrut dove ha tenuto una riunione con i rappresentanti delle comunità locali.

(3 nov 17) SAHAKYAN VISITA LA REGIONE DI KASHATAGH – Il presidente della repubblica ha visitato oggi la regione di Kashatagh dove ha avuto un incontro con i rappresentanti delle comunità locali e ha ispezionato i lavori delle nuove centrali idroelettriche in costruzione.

(1 nov 17) RIUNIONE CAPI REGIONALI – Il presidente della repubblica, Sahakyan, ha convocato oggi una riunione di lavoro con i capi delle amministrazioni regionali al fine di discutere di diverse tematiche fra le quali particolare rilievo è stato dato all’agricoltura.

 

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Il dipartimento Pubbliche relazioni del ministero degli Affari Esteri della repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh rilascia una breve nota a commento della vicenda catalana.

A Bruxelles l’Eufoa (EUropean Friends Of Armenia) ha ospitato il nuovo ministro degli Esteri e l’Ombudsman dell’Artsakh. L’Europa come stabilizzatrice di pace nel Caucaso

Dopo un anno e mezzo tornano a parlarsi Sargsyan e Aliyev che si impegnano a intensificare il processo negoziale. Cauto ottimismo del gruppo di Minsk e un incontro a sorpresa del Presidente armeno