Tag Archivio per: Caucaso

Gli ultimi sviluppi del conflitto tra Armenia e Azerbaijan (Notizie geopolitiche, 4 set)

L’Artsakh si prepara a ricordare il suo “11 settembre” tra tante difficoltà (Assadakah, 11 set)

Pace e rispetto dei diritti in Nagorno Karabakh (Riforma, 14 set)

Nagorno Karabakh, l’altra guerra perdutissima che sbagliamo a ignorare (Tempi, 15 set, in abbonamento)

Perché il nuovo dialogo tra Turchia e Armenia può irritare Mosca (Formiche, 16 set)

La guerra in Nagorno Karabakh negli occhi di una pacifista azera (Osservatorio diritti, 17 set)

Armenia: nuovi confini, nuovi problemi (East journal, 18 set).

Armenia, intentata una causa all’Azerbaigian (Notizie geopolitiche, 18 set)

Armenia, trenta anni di indipendenza e sentirli tutti (East journal, 21 set)

Primo anniversario della guerra nel Nagorno Karabakh (Politicamente corretto, 24 set)

La guerra scatenata dall’Azerbajgian (con il sostegno determinante della Turchia) contro la Repubblica di Artsakh non va dimenticata (Korazym, 24 set)

Armenia-Azerbaigian: Consiglio sicurezza Erevan, in corso negoziati su autostrada Goris-Kapan (Agenzia Nova, 24 set)

Baku e Teheran sul piede di guerra (Asia news, 24 set)

Un anno dopo. La guerra in Nagorno Karabakh è l’11 settembre degli armeni (Politicamente corretto, 26 set)

Armenia, il trentennale delle difficoltà (Osservatorio Balcani Caucaso, 29 set)

Erevan ricorda le vittime del Nagorno Karabakh (Asia news, 29 set)

Corpi spezzati e burocrazia: i soldati armeni dopo la guerra (Osservatorio Balcani Caucaso, 30 set)

Oggi, 2 settembre 2021, ricorre il 30° anniversario della dichiarazione di indipendenza dell’Artsakh, precedentemente nota come Repubblica del Nagorno-Karabakh.

In questo giorno del 1991, una seduta congiunta di legislatori del consiglio provinciale del Nagorno Karabakh e del consiglio regionale di Shahumyan ha proclamato la Repubblica del Nagorno Karabakh (NKR) entro i confini dell’ex Oblast’ autonoma del Nagorno-Karabakh (NKAO) e la regione di Shahumyan. La decisione era in linea con la legislazione allora in vigore, in particolare la legge del 3 aprile 1990 che autorizzava le autonomie nazionali a determinare il proprio status in caso di uscita dall’URSS di una repubblica.

Il 10 dicembre 1991, pochi giorni prima del crollo ufficiale dell’Unione Sovietica, il Nagorno Karabakh tenne un referendum in cui il 99,89 per cento della popolazione votò a favore della completa indipendenza dall’Azerbaigian. Dopo questo, l’Azerbaigian bloccò totalmente la repubblica del NK e lanciò aggressioni militari.

La Guerra di Liberazione dell’Artsakh iniziò quando per la prima volta nel settembre del 1991 l’Azerbaigian bombardò la capitale Stepanakert con razzi Alazan dalla città di Shushi. L’esercito armeno si è formato nel vortice di questa guerra ed è stato in grado di garantire la sicurezza del popolo del Nagorno Karabakh. Nel 1994, e su richiesta dell’Azerbaigian, il 12 maggio è stato firmato un accordo di cessate il fuoco trilaterale – Azerbaigian, NKR, Armenia.

Quindici anni dopo l’indipendenza, nel 2006, il popolo di Artsakh ha adottato la Costituzione del Paese attraverso un referendum, sempre il 2 settembre.

Il 27 settembre 2020, le forze armate azere, con l’assistenza della Turchia e l’impegno di terroristi mercenari, hanno lanciato una guerra su larga scala contro Artsakh. La guerra durò fino al 9 novembre quando fu firmata una dichiarazione trilaterale – Armenia, Russia, Azerbaigian – alla mediazione della Russia per fermare le operazioni militari.

Secondo questa dichiarazione sul cessate il fuoco, la regione di Hadrut e Shushi, così come l’intera zona di sicurezza di Artsakh, è passata sotto il controllo dell’Azerbaigian. E le truppe di pace russe sono state schierate lungo l’intera linea di contatto di Artsakh e nel corridoio di Lachin.

La sconfitta militare non cancella tuttavia l’aspirazione del popolo armeno dell’Artsakh a vivere libero nella propria terra. Ogni ulteriore tentativo del nemico azero di costringere gli armeni dell’Artsakh a sottomettersi alla dittatura Aliyev o a scappare dalla loro terra natale sarà duramente contrastato.

Il riconoscimento internazionale, la salvaguardia del territorio con uno status di libero e indipendente Paese, la protezione del proprio patrimonio culturale e religioso, la sicurezza dei suoi abitanti sono e saranno sempre un obiettivo per l’Artsakh e per tutti coloro che sono vicini alle sorti di questo piccolo Stato.

VIVA L’ARTSAKH LIBERO E INDIPENDENTE!

La situazione politico-militare in Artsakh, nonostante sia molto particolare da un lato, è comunque generalmente calma, secondo il ministro degli affari esteri di Artsakh Davit Babayan.

Parlando con la stampa riguardo le ultime provocazioni militari azere sulla linea di contatto, Babayan ha sottolineato che non importa che tipo di armi usano le forze armate azere contro l’Artsakh perché l’obiettivo principale dell’Azerbaigian è lo stesso: quello psicologico e geopolitico, e non militare.

Questa è una politica a più livelli. L’obiettivo è uno: cacciare gli armeni dall’Artsakh. E se ciò dovesse accadere, si creerebbe una situazione completamente diversa non solo in Transcaucasia, ma anche in una regione molto più ampia: Caucaso settentrionale, Medio Oriente, Asia centrale, regioni del Volga, bacino del Mar Nero“, ha affermato il ministro degli Esteri.

Babayan afferma che l’Azerbaigian sta cercando con mezzi militari e altri mezzi di fare pressione psicologica sugli armeni dell’Artsakh, per portare la gente alla disperazione in modo che perdano la speranza e cambino idea sulla prospettiva di vivere in Artsakh, tuttavia tutti questi tentativi delle autorità azere sono destinati al fallimento. In questo contesto, Babayan ha sottolineato che vivere in Artsakh è diventata una missione.

Dobbiamo continuare a vivere qui. Vivere qui è già una specie di missione e non solo una vita quotidiana. Quindi dobbiamo trattare tutto questo con calma e continuare il nostro lavoro, il nostro servizio. Quei tentativi degli azeri di certo non ci toccano, ma comunque dobbiamo rafforzare ancora di più la speranza e la fede del nostro popolo. Ciò richiede un approccio globale e comune, dobbiamo impegnarci nella giusta geopolitica, nella giusta politica interna e così via“, ha affermato Babayan, sottolineando che tutto ciò prima di tutto richiede alle persone di riprendersi dallo stress. In secondo luogo, ha chiesto unità e fede, professionalità e patriottismo.

Ci sono molti problemi, abbiamo molto da fare, ma sicuramente si può fare, possiamo mantenere quello che abbiamo“, ha detto il ministro degli Esteri

Tra le crescenti violazioni del cessate il fuoco azere sia al confine con l’Armenia che alla linea di contatto con Artsakh, per la prima volta il 12 agosto le forze di pace russe hanno accusato apertamente l’esercito azero di aver violato il cessate il fuoco e di aver attaccato le posizioni armene ad Artsakh con droni kamikaze. Il rapporto sull’attacco è stato inizialmente fatto dai militari dell’Artsakh l’11 agosto e le forze di pace russe lo hanno confermato il 12 agosto.

Con il pretesto della “ripristino” dei territori occupati del Karabakh, l’Azerbaigian sta creando una testa di ponte politico-militare per perseguire una politica espansionistica.
Lo ha affermato il ministro degli Esteri dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), David Babayan, commentando le ultime informazioni riguardanti la costruzione di strade nel Karabakh occupato.

“Ciò che sta accadendo in Karabakh ora dovrebbe essere visto in vari modi, ma la cosa più importante è che tutto ciò che sta accadendo ha un background geopolitico. Inoltre, non è soltanto locale cioè diretto contro Artsakh e l’Armenia, ma piuttosto regionale e in una certa misura globale in quanto persegue obiettivi al di fuori dei confini della Transcaucasia, nei territori geopolitici confinanti.

Vediamo che si sta creando un’infrastruttura di trasporto di direzione espansionistica. Inoltre, il momento è molto convenientemente scelto: la restaurazione delle “terre occupate” dalla “barbarie armena” e così via. In effetti, vediamo che si stanno gettando le basi della politica offensiva della Turchia e dell’Azerbaigian in futuro.
Stanno creando una rete molto comune di strade, tunnel che consentiranno di “lanciare” un gran numero di truppe al confine con l’Iran, nonché di circondare il contingente di mantenimento della pace russo. La Turchia ha la più grande presenza in Azerbaigian a Nakhichevan e Ganja. L’obiettivo è collegare quelle regioni con il fiume Araks. Ad esso sono dedicati grandi progetti di trasporto.

Inoltre, l’Armenia sarà completamente bloccata. Ciò consentirà di risolvere problemi offensivi contro l’Iran, “lanciando” truppe in un regime segreto.

Ci sono progetti offensivi simili – una rete ramificata di strade e obiettivi di vasta portata – in altri territori occupati di Artsakh.

Capire cosa sta succedendo ci consentirà di essere preparati e reagire“, ha affermato David Babayan.

In questi caldi giorni d’estate la capitale della repubblica di Artsakh sta soffrendo problemi di approvigionamento idrico che hanno spinto le autorità locali e governative a convocare tavoli di lavoro per alleviare la carenza idrica.

Il fattore meteo (gran caldo) e un maggior numero di residenti a Stepanakert dopo la fine della guerra (sfollati da villaggi ora sotto occupazione azera) non bastano da soli a spiegare le cause del problema.

A monte c’è, ancora una volta, la politica terroristica dell’Azerbaigian che cerca di assetare gli armeni del Nagorno Karabakh.

Non si tratta di una novità; che ci fossero problemi (non solo di approvvigionamento energetico) lo aveva anche dichiarato il vice ministro degli Esteri, Armineh Alexanyan, intervenuta in diretta da Stepanakert lo scorso mese di giugno nel corso della presentazione di un libro (“Pallottole e petrolio“) dedicato proprio alla guerra appena passata.

In quell’occasione aveva chiaramente denunciato la politica dell’Azerbaigian arrivando a confessare che ogni giorno l’amministrazione preposta deve effettuare controlli sulle acque che arrivano a Stepanakert per scongiurare il rischio di avvelenamenti.

In questi giorni, la contesa si sarebbe spostata su un piccolo bacino idrico che si trova a cavallo della linea di contatto tra armeni e azeri, al bordo della regione occupate di Shushi, nei pressi del villaggio di Ghaybalishen.
Come si vede dalla rappresentazione grafica (credits: 301), i due schieramenti si fronteggiano e in mezzo ci sta la piccola diga il cui apporto alla rete idrica di Stepanakert è fondamentale (in rosso le posizioni azere, in verde quelle armene, in blu l’area del bacino idrico).

Non conosciamo esattamente la situazione sul campo, ma non sbagliamo di molto se pensiamo che il controllo dell’impianto sia reso difficile dai cecchini dell’Azerbaigian.

Al punto che il ministro Babayan ha recentemente dichiarato che dal punto idrico l’Artsakh era prima della guerra uno dei Paesi più sicuri mentre ora è estremamente vulnerabile e la presenza della forza di pace russa diviene giorno dopo giorno sempre più indispensabile.

mappa della zona:

Il ministro degli Esteri di Stepanakert, Davit Babayan, sostiene che bisogna usare entrambi i toponimi, sia Nagorno Karabakh che Artsakh.

Lo ha affermato ggi commentando il fatto che l’Azerbaigian sta tentando di presentare il settore occupato del Nagorno Karabakh come Nagorno Karabakh nel suo insieme e, falsificando la realtà, cerca di rendere la questione dell’esistenza del Nagorno Karabakh popolato da armeni una questione secondaria.

Il ministro degli Esteri ha affermato che ci sono veramente problemi di terminologia. “Prima di tutto, anche geograficamente parlando, Artsakh e Nagorno Karabakh non corrispondono al 100%. Nagorno-Karabakh è un concetto più ampio in quanto comprende gran parte di Artsakh, Utik, una porzione piuttosto ampia della provincia di Syunik, quasi tutto Zangezur e una parte del Nakhchivan.

Entrambi i nomi sono storicamente nomi armeni, ed è successo che noi armeni siamo obbligati ad usare entrambi i nomi. La Repubblica di Artsakh è l’erede dell’eredità del passato in termini di legge e storia e l’eredità del Nagorno-Karabakh e dell’Artsakh accumulata nel corso dei millenni. Allora non esistevano né l’Azerbaigian né la Turchia.

In questo senso, “donare” il Nagorno Karabakh all’Azerbaigian è inaccettabile, e lo stesso vale per il nome “Artsakh”, ha detto Babayan.


L‘Armenia respinge le accuse dell’Azerbaigian di violazione dell’accordo trilaterale sul Karabakh (Sputnik, 12 ago)

Artsakh: tavoli di lavoro per risolvere il problema della carenza idrica (Assadakah, 10 ago)

Artsakh: le forze di pace russe accusano l’esercito azero di violazione degli accordi (Assadakah, 16 ago)

Erevan e Baku tornano a parlarsi al tavolo con Mosca (Asianews, 21 ago)

Nagorno Karabakh, la questione è ancora aperta (Eastwest, 27 ago – in abbonamento)

(31 ago 21) LAVROV SUI PRIGIONIERI DI GUERRA – Durante la conferenza stampa congiunta a Mosca con il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha invitato l’Azerbaigian a rilasciare incondizionatamente i prigionieri di guerra armeni. “Se facciamo chiarezza, allora nella dichiarazione del 9 novembre si parla del rilascio dei prigionieri di guerra. Il presidente russo, nei suoi contatti con il presidente dell’Azerbaigian e ad altri livelli, chiede il rilascio di tutti senza alcuna condizione. Questo è un modo considerevole per ripristinare la fiducia che ora manca e, naturalmente, un importante passo umanitario. Naturalmente, la decisione finale [su questo argomento] non dipende da noi [cioè, Russia]. Abbiamo sostenuto la mossa dell’Armenia, che ha trasferito [in Azerbaigian] una mappa dei campi minati [in Nagorno-Karabakh [(Artsakh)]]. Crediamo che con questi passaggi sia possibile vivere insieme su una terra e respirare un’aria. Contribuiamo a ciò in ogni modo“, ha detto Lavrov.

(30 ago 21) ANCORA PAROLE DI ODIO DA ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, durante un evento nella città occupata di Shushi, ha definito gli armeni di Artsakh un “nemico odiato”. “Io stesso ho scelto il cantiere del nuovo hotel a cinque stelle proprio nel punto in cui l’odiato nemico stava costruendo l’edificio del ‘Parlamento della Repubblica del Nagorno-Karabakh’. Era stato fatto per ridicolizzarci [Azerbaigian]. Non esiste il concetto di “Repubblica del Nagorno-Karabakh”. Le fondamenta di questo edificio erano già state poste; anche i lavori in pietra erano terminati. Su mia istruzione, la tana del diavolo è stata distrutta a Shushi“, ha detto Aliyev.

(29 ago 21) FERITO SOLDATO ARMENO – In Artsakh, un soldato di leva, il soldato semplice Argishti Shakhnazaryan, ha ricevuto una ferita da arma da fuoco, ha riferito il servizio stampa del Ministero della Difesa della Repubblica di Artsakh. “Oggi, verso le 15:20, le unità delle forze armate azere sono ricorse ancora una volta alla provocazione, violando il cessate il fuoco, e hanno iniziato a bombardare le posizioni di combattimento dell’esercito di difesa NKR situate in direzione dell’insediamento di Tagavard, a seguito di quale un coscritto ha ricevuto una ferita da arma da fuoco, il soldato semplice Argishti Shakhnazaryan. Le unità dell’Esercito di Difesa hanno soppresso il fuoco nemico“, afferma il comunicato del ministero.

(28 ago 21) RITROVATO ALTRO RESTO UMANO – Durante la ricerca dei resti delle persone uccise durante la guerra di 44 giorni nella regione di Jrakan (Jabrail) è stato trovato il corpo di un altro militare armeno secondo quanto riferisce il Servizio di emergenza statale di Artsakh. I soccorritori hanno consegnato il corpo a Stepanakert. L’identità del defunto sarà stabilita in Armenia dopo una visita medica forense. 1.652 corpi sono stati trovati dall’inizio delle ricerche nei territori occupati di Artsakh.

(28 ago 21) VIOLAZIONI AZERE – Il villaggio di Kut nella regione di Gegharkunik (Armenia) è stato raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco sparati da soldati azeri. I tetti di una decina di case sono stati danneggiati.

(28 ago 21) PROCEDIMENTO PENALE PER SOLDATO AZERO – Il procedimento penale avviato ieri dal servizio di sicurezza nazionale dell’Artsakh in relazione al soldato azero Jamil Babayev trovato nella città di Martakert, è stato trasferito al comitato investigativo dell’Artsakh sulla base del completamento delle rispettive indagini , informa la Procura di Artsakh. È in corso un’indagine preliminare.

(28 ago 21) DIMISSIONI MINISTRO – Il ministro del lavoro, degli affari sociali e della migrazione di Artsakh, Mane Tandilyan, ha annunciato sui social media che si dimetterà il 1° settembre e ha informato che dal 1° settembre continuerà il suo servizio ad Artsakh nell’ambito dell’attività della fondazione “Artsakh To Live” che attuerà numerosi programmi in Artsakh.“Quasi l’80% della popolazione di Artsakh è tornato a vivere. Ciò significa che Artsakh si sta liberando del peso socio-psicologico del dopoguerra e prosegue il percorso di sviluppo e rafforzamento reso possibile grazie al lavoro e all’impegno. Ora è il momento dei programmi a lungo termine e della spinta economica“, ha affermato in una nota. Tandilyan ha ringraziato tutti i suoi colleghi del governo, il personale del ministero per il lavoro congiunto e per l’opportunità di servire Artsakh.

(27 ago 21) AIUTI DA ARMENIA – Il governo dell’Armenia ha approvato la bozza sulla fornitura di 13,4 miliardi di dram (circa 23 milioni di euro) alla repubblica di Artsakh. Il ministro delle finanze Tigran Khachatryan ha presentato oggi la bozza alla riunione del gabinetto. “Nonostante la vita economica ad Artsakh si stia gradualmente riprendendo e le entrate fiscali del suo bilancio statale siano in aumento, non sono ancora sufficienti per garantire l’intero finanziamento dei programmi sociali ed economici”, ha affermato aggiungendo che questi soldi saranno forniti per stipendi, pensioni, spese sanitarie, elettricità, fornitura di gas e spese per i servizi di comunicazione.

(27 ago 21) SEGNALI DALLA TURCHIA – Il primo ministro dell’Armenia, Nikol Pashinyan, ha affermato di vedere alcuni segnali pubblici positivi provenienti dalla Turchia in termini di pace regionale. “Valuteremo questi segnali e risponderemo ai segnali positivi con un segnale positivo”, ha detto Pashinyan durante la odierna riunione del gabinetto. Ieri il presidente turco Erdogan aveva dichiarato che con la fine dell’occupazione del Nagorno-Karabakh [(Artsakh)], nella regione sono state create le condizioni per una pace a lungo termine. Se l’Armenia coglierà questa opportunità, adotteremo le misure necessarie

(26 ago 21) AZERO IN CASA A MARTAKERT – Un soldato (o paramilitare) azero è penetrato in territorio armeno fino a Martakert e si è introdotto in una abitazione dove si trovavano due bambini. La loro prontezza nel chiamare la polizia ha fatto in modo che l’azero venisse catturato dalle forze dell’ordine. Da prime indiscrezioni sembra che l’azero sia stato trovato in possesso di materiale fotografico relativo al dislocamento delle forze di pace russe. L’uomo risponde al nome di Jamil Babayev e secondo media dell’Azerbaigian presterebbe servizio presso l’esercito azero ma con disturbi psichici che ne avrebbero consigliato il ricovero in ospedale.Il soldato nemico sarebbe penetrato in territorio armeno passando da una zona sotto controllo russo.

(26 ago 21) DICHIARAZIONI A SORPRESA DI ALIYEV – Se l’Armenia non si fosse arresa, avremmo subito grandi perdite. La dichiarazione è arrivata dal presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev durante una cerimonia per fornire alle famiglie dei veterani della recente guerra appartamenti e automobili, secondo i media azeri. “La notte del 10 novembre [2020] l’Armenia ha firmato l’atto di capitolazione e la guerra è finita. Per noi, la fine della guerra era assolutamente ragionevole. Se la guerra fosse continuata, avremmo subito più perdite. Avremmo potuto incontrare difficoltà nel liberare Kelbajar e Lachin. Il clima naturale di questa regione e le montagne avrebbero potuto diventare un problema per noi. Inoltre, l’inverno si stava avvicinando“, ha detto il leader azero.

(26 ago 21) DICHIARAZIONE DI ERDOGAN – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che nella regione del Caucaso meridionale sono state stabilite le condizioni per una pace a lungo termine, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Anadolu. “Con la fine dell’occupazione del Nagorno-Karabakh [(Artsakh)], nella regione sono state create le condizioni per una pace a lungo termine. Se l’Armenia coglierà questa opportunità, adotteremo le misure necessarie“, ha affermato il leader turco.

(26 ago 21) BLOCCATA STRADA GORIS-KAPAN – Da ieri gli azeri hanno bloccato al traffico la strada che collega le città di Goris e Kapan in Armenia. Alcuni tratti dell’arteria sono infatti finiti in territorio occupato dagli azeri dopo la fine della guerra. Sono in corso trattative per capire le ragioni del blocco e rimuovere lo stesso.

(25 ago 21) ESPLOSIONE PER SMINAMENTO – Udite nella capitale Stepanakert forti esplosioni. Si tratta di brillamento programmato di ordigni bellici avvenuti in un terreno nei pressi del villaggio di Khnatsakh. Tuttavia, si è verificato un incendio che ha rischiato di propagarsi fino a un deposito di ordigni ancora da far brillare. Sono intervenuti i VV.FF.

(24 ago 21) UNIVERSITA’ TECNLOGICA DI SHUSHI – Presieduto dal presidente della repubblica Harutyunyan, si è svolta la riunione del Consiglio di amministrazione dell’università che ha affrontato le questioni inerenti all’attività didattica post guerra. Con voto unanime dei membri del Consiglio di fondazione, il professor Hovhannes Tokmajyan, dottore in scienze tecniche, è stato eletto presidente del consiglio e Armavir Galstyan, uno studente universitario, è stato eletto segretario. Precedentemente, Nver Mikayelyan, candidato di architettura, professore associato è stato eletto rettore ad interim in attesa delle elezioni ufficiali. Fra i temi discussi anche l’implementazione della lingua russa e il rimborso governativo delle tasse universitarie.

(24 ago 21) VITTIME DI GUERRA – Nel cordo di un dibattito parlamentare il premier armeno Nikol Pashinyan ha dichiarato che sono 3.773 le vittime armene della guerra scorsa e che vi sono 243 scomparsi oltra ai soldati detenuti in Azerbaigian.

(24 ago 21) SMENTITA CHIUSURA CORRIDOIO DI LACHIN – Fonti azere stanno diffondendo la falsa notizia della chiusura del corridoio di Lachin (Berdzor) che al momento è l’unico collegamento dell’Artsakh con l’Armenia. Ovviamente tale informazione è priva di fondamento e rientra nella politica provocatoria dell’Azerbaigian che mira a terrorizzare la popolazione dell’Artsakh.

(22 ago 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 35 test COVID-19 sono stati condotti ieri in Artsakh con quattro nuovi casi di coronavirus. Al momento, 33 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti 11.120 test per il coronavirus e i risultati di 1.021 di questi sono risultati positivi.

(22 ago 21) AEROPORTO DI VARANDA – Le imprese turche hanno completato i lavori di costruzione della pista aeroportuale di Varanda (Fizuli) sotto occupazione azera. Già due aerei militari sono atterrati. Per ora lo scalo sarà solo a servizio delle forze armate dell’Azerbaigian.

(21 ago 21) INCONTRO HARUTYUNYAN-MIRZOYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato oggi il nuovo ministro degli Affari esteri armeno Ararat Mirzoyan. Gli interlocutori hanno toccato l’attuale situazione in Artsakh e le azioni intraprese per risolvere le attuali questioni umanitarie e sociali, attribuendo importanza al rafforzamento dei legami e della cooperazione costanti tra le agenzie governative dell’Armenia e dell’Artsakh. Harutyunyan e Mirzoyan hanno inoltre sottolineato la necessità della ripresa del processo di pace nel Nagorno-Karabakh nell’ambito della co-presidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE e hanno sottolineato in particolare l’importanza del riconoscimento del diritto del popolo di Artsakh di vivere nella loro patria storica e il loro diritto all’autodeterminazione. Durante l’incontro è stata discussa anche la situazione creatasi a seguito delle provocazioni delle forze armate azere al confine con l’Armenia e sulla linea di contatto con Artsakh.

(21 ago 21) STATI UNITI – Gli Stati Uniti condannano la recente escalation di violenza lungo il confine internazionale tra Armenia e Azerbaigian. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha invitato i due paesi a “mantenere i loro impegni di cessate il fuoco adottando misure immediate per ridurre l’escalation della situazione“. “Le continue tensioni lungo il confine tra Armenia e Azerbaigian sottolineano il fatto che solo una risoluzione globale che affronti tutte le questioni in sospeso può normalizzare le relazioni tra i due Paesi e consentire alle persone della regione di vivere insieme pacificamente. Gli Stati Uniti esortano l’Armenia e l’Azerbaigian a tornare il prima possibile a discussioni sostanziali sotto gli auspici dei copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE per raggiungere una soluzione politica a lungo termine del conflitto“, si legge in una nota del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

(21 ago 21) SFOLLATI DI GUERRA – Oggi, presso la Rappresentanza permanente dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) a Yerevan, il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha incontrato i rappresentanti delle ONG che si occupano dei problemi dei cittadini sfollati dall’Artsakh a seguito della guerra dei 44 giorni. I partecipanti all’incontro hanno discusso le questioni legali e sociali riguardanti le persone di Artsakh che si sono temporaneamente stabilite in Armenia e hanno parlato dell’importanza dei programmi sociali necessari per il loro ritorno ad Artsakh, nonché dei programmi già avviati e da lanciare programmi sociali.

(20 ago 21) RIGUARDO TRATTATO DI PACE – Non abbiamo ricevuto alcuna proposta, che si tratti di un trattato di pace o altro, ma la nostra posizione è la seguente: un trattato di pace può essere concluso attraverso una soluzione pacifica e globale del conflitto del Nagorno-Karabakh, e questo è possibile nel quadro della Co-presidenza del Gruppo OSCE di Minsk. E’ quanto ha affermato il Segretario del Consiglio di Sicurezza dell’Armenia Armen Grigoryan in un’intervista andata in onda alla Televisione Pubblica Armena, toccando le dichiarazioni del Presidente dell’Azerbaigian secondo cui l’Azerbaigian sta proponendo all’Armenia di concludere un trattato di pace, ma la parte armena non risponde a questo. “Recentemente, i Copresidenti [del Gruppo OSCE di Minsk] hanno rilasciato una dichiarazione. L’Armenia ha risposto ed è pronta a negoziare una soluzione globale e a lungo termine del conflitto, e questo sarà il miglior trattato di pace. Questa è la strada da prendere, e una delle specificità è l’avvio di attività di demarcazione e delimitazione, e l’Armenia è pronta per questo. In questo momento, l’Azerbaigian non è pronto per questo e il conflitto del Nagorno-Karabakh non ha nulla a che fare con la demarcazione e la delimitazione poiché sono separati l’uno dall’altro“, ha detto Grigoryan.

(20 ago 21) MINISTRI DEGLI ESTERI – Il nuovo ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan (già Presidente dell’Assemblea nazionale nella passata legislatura) ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri dell’Artsakh David Babayan il quale si è congratulato per la recente nomina. Toccando la questione del Karabakh, i ministri degli esteri dell’Armenia e di Artsakh hanno sottolineato la necessità di riprendere il processo di pace del Karabakh e la necessità di una soluzione globale e duratura del conflitto nel quadro dei copresidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE. Gli interlocutori hanno discusso della situazione sul campo a seguito dell’aggressione azerbaigiano-turca e degli sforzi compiuti in loco per affrontare la crisi umanitaria ad Artsakh. Inoltre, hanno sottolineato l’inammissibilità delle azioni provocatorie svolte dalle forze armate azere ai confini dell’Armenia e dell’Artsakh e hanno affermato che è una seria minaccia per la pace e la stabilità regionali.

(20 ago 21) VANDALISMI AZERI – Gli azeri continuano il vandalismo culturale nei territori occupati dell’Artsakh, distruggendo non solo chiese armene, khachkar, monumenti dedicati alla guerra di liberazione dell’Artsakh, cimiteri armeni, ma anche statue di marescialli armeni che combatterono contro il nazismo nella seconda guerra mondiale. In particolare, nel villaggio di Mets Tagher nella regione Hadrut di Artsakh, gli azeri hanno distrutto il busto del maresciallo dell’aviazione dell’URSS Armenak Khanperyants (Sergey Khudyakov) originario di Artsakh. Foto satellitari dello scorso luglio evidenziano la mancanza della statua e la distruzione di un aereo MiG-17 che si trovava nei pressi della casa museo dedicata al Maresciallo. Anche le statue di uno dei padri fondatori del sistema di difesa aerea sovietico, il colonnello generale Sergei Sardarov, e dell’ammiraglio Ivan Isakov erano state distrutte nel villaggio di Azokh,

(19 ago 21) RIPRESO TAVOLO NEGOZIALE TRIPARTITO – Dopo oltre due mesi di interruzione, è ripresa l’attività diplomatica del gruppo trilaterale di Armenia, Azerbaigian e Russia, con una riunione del 19 agosto che ha visto la presenza dei vice-premier: l’armeno Mger Grigoryan, l’azero Šakin Mustafaev e il russo Aleksej Overčuk. All’incontro sono state valutate le prospettive di ristabilimento delle vie di comunicazione nella regione del Caucaso meridionale e sono stati discussi i risultati delle trattative tra i leader dei tre Paesi, tenutesi lo scorso 11 gennaio 2021.

(19 ago 21) ELEZIONI AMMINISTRATIVE – La Commissione elettorale centrale della Repubblica di Artsakh si è riunita in una sessione dedicata al tema dello svolgimento di elezioni locali autogovernative in un certo numero di comunità dell’ Artsakh. La Commissione Elettorale Centrale ha informato che le elezioni si terranno nel villaggio di Khachmach e Tsaghkashat, nella regione di Askeran; Nor Ghazanchi della regione di Martakert e Herher della regione di Martuni.Le elezioni sono calendarizzate per il 10 ottobre 2021.

(19 ago 21) ARMI RUSSE ALL’ARMENIA – Rifornire l’Armenia di armi è un diritto sovrano della Russi: così ha affermato in un briefing la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, in risposta alle dichiarazioni del presidente azero Aliyev che si lamentava del fatto che Mosca vendesse armi all’Armenia. ”Sentiamo e leggiamo spesso a riguardo, ma vorrei attirare la vostra attenzione sul fatto che abbiamo stabilito relazioni rispettive sia con l’Armenia che con l’Azerbaigian. In questo caso particolare, la parte russa tiene conto della necessità di un equilibrio di potere nella regione“, ha affermato Zakharova. Maria Zakharova ha aggiunto che la Russia invita l’Armenia e l’Azerbaigian a eliminare quanto prima le linee di demarcazione esistenti in campo umanitario, a scambiare prigionieri di guerra con il principio del “tutti per tutti” e mappe dei campi minati.

(19 ago 21) ALTRI RITROVAMENTI – Le squadre di ricerca hanno recuperato oggi i resti di altri tre soldati armeni nella zona di Jrakan (Jibrayil) ora sotto occupazione azera. Il totale dei rinvenimenti dalla fine della guerra è di 1.645.

(19 ago 21) UNIONE BANCHE ARMENIA – Il ministro di Stato dell’Artsakh Artak Beglaryan ha ricevuto oggi la delegazione dell’Unione delle banche dell’Armenia guidata dal direttore esecutivo Seyran Sargsyan il quale ha illustrato la cooperazione nel sistema educativo con la fornitura a 15 scuole di tecnologia informatica.

(19 ago 21) CARENZA IDRICA – Le forze di pace russe in Artsakh hanno fornito acqua potabile a più di 200 famiglie che vivono nella capitale Stepanakert e In alcune aree remote del Paese. In due giorni, le unità logistiche del contingente di pace russo hanno consegnato circa 15 tonnellate di acqua potabile ai residenti di Artsakh. I militari di questo contingente di mantenimento della pace forniranno acqua alla popolazione locale ogni giorno fino al completamento dei lavori di riparazione di una stazione idrica e alla posa della condotta idrica. Inoltre, queste forze di pace russe stanno garantendo la sicurezza durante la costruzione di una linea di galleggiamento dal pozzo artesiano nella regione di Martuni per fornire acqua ai villaggi di Taghavard e Karmir Shuka.

(18 ago 21) VILLAGGIO DI YEGHTSAHOGH – Il consigliere del presidente di Artsakh Vahram Poghosyan ha risposto oggi alle accuse del sindaco del villaggio di Yeghtsahogh (regione di Shushi) che si era lamentato del fatto che i militari dell’Esercito di difesa avevano lasciato sguarnito l’insediamento e si erano allontanati dallo stesso. “Le nostre formazioni militari garantiscono la sicurezza a Yeghtsahogh insieme alle forze di pace russe. Non c’è stata alcuna concessione territoriale a favore del nemico“, ha affermato Poghosyan.

(18 ago 21) DICHIARAZIONE HARUTYUNYAN – La situazione in Nagorno Karabakh è normale. È quanto ha detto ai giornalisti il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan dopo il suo incontro con i deputati della fazione al potere “Contratto civile” dell’Assemblea nazionale dell’Armenia, rispondendo a una domanda sulla situazione sulla linea di contatto. Alla domanda su quali questioni sono state discusse, Harutyunyan ha detto che lui e i deputati hanno discusso tutte le questioni, comprese le questioni relative ai confini, socio-economiche e di politica estera. Quando gli è stato detto che si dice che l’Azerbaigian abbia presentato una scadenza per la conclusione di un trattato di pace, Harutyunyan ha detto che non esiste una cosa del genere e non ne è a conoscenza.

(18 ago 21) ALTRI RESTI RITROVATI – I resti di sei soldatia rmeni sono stati rinvenuti dalle squadre di ricerca nel territorio occupato di Jrakan (Jibraiyl). Il totale dei ritrovamenti dal 13 novembre ammonta a 1.642.

(17 ago 21) SPARI CONTRO VV.FF. – Intorno alle 20:40 , circa 3 ettari di terreno erboso vicino al confine sud-occidentale dell’Artsakh hanno preso fuoco a causa di colpi sparati dall’Azerbaigian. Sul posto è stata inviata un’autopompa dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio, ma le forze armate nemiche hanno sparato colpi verso questo camion dei pompieri, impedendo le attività antincendio. La squadra armena non ha subito vittime. L’incidente è stato segnalato al comando del contingente di mantenimento della pace russo in Artsakh.

(17 ago 21) ANCORA SCONTRI – Nuovi scontri nel primo pomeriggioa fuoco nei pressi di Sotk (Gegharkunik). Un soldato armeno è rimasto ferito, uno azero è deceduto. Secondo le informazioni disponibili nelle ultime 48 ore l’attività di provocazione è costata agli azeri tre morti e una quindicina di feriti.

(17 ago 21) NUOVE PROVOCAZIONI DI ALIYEV – In un’intervista il presidente dell’Azerbaigian rinnova le sue ambizioni sui territori della repubblica di Armenia e invita i media a utilizzare i nomi delle località in azero. “Attualmente, Zangezur [Syunik] occidentale è sotto il controllo dell’Armenia. Ma come risultato della costruzione del Corridoio Zangezur, lo useremo sicuramente per riportare i nostri cittadini nella terra dei loro antenati. Esistono piani del genere, ed è naturale perché i nostri cittadini sono stati espulsi con la forza dal territorio dell’Armenia, non solo dallo Zangezur mahal, ma anche da Gokchay [Sevan]. E hanno tutto il diritto di vivere nella terra dei loro antenati. L’abbiamo lasciato per la fase successiva“, ha detto il presidente dell’Azerbaigian.

(17 ago 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 66 test COVID-19 sono stati condotti ieri in Artsakh e da questi sono stati confermati sei nuovi casi di coronavirus. Al momento, 31 persone stanno ricevendo cure ospedaliere in Artsakh per COVID-19. Finora quest’anno in Artsakh sono stati condotti un totale di 10.882 test di coronavirus e i risultati di 1.002 di loro sono risultati positivi. Complessivamente in Artsakh sono stati confermati in totale 2.985 casi di COVID-19 dall’inizio della pandemia

(16 ago 21) TENSIONE ARMENIA AZERBAIGIAN – La giornata odierna è stata caratterizzata da forte tensione lungo la linea di contatto tra Armenia e Azerbaigian. In mattinata un militare armeno (Vahan Tatosyan) è stato mortalmente colpito da un cecchino azero all’altezza di Yeraskh (confine Armenia- Nakhchivan). La reazione armena ha provocato vittime e feriti nelle file nemiche. Nel tardo pomeriggio un altro soldato armeno (il diciannovenne Arman Hakobyan) è deceduto dopo essere stato colpito da fuoco nemico. A seguito di reazione, la parte azera ha riportato almeno tre vittime. Colpi di armi da fuoco sono stati sparati dagli azeri all’indirizzo di alcuni villaggi nel territorio dell’Armenia nella regione di Gegharkunik. Fonti non confermate riferiscono che l’Azerbaigian avrebbe dislocato nuove truppe e nuovi armamenti, compresi lanciamissili Grad, nella predetta sezione di confine.

(16 ago 21) CORRIDOIO DI LACHIN – Le forze di pace russe nel Nagorno Karabakh (Artsakh) hanno finora assicurato il passaggio sicuro di 58.000 veicoli e circa 210.000 persone attraverso il corridoio di Lachin (Berdzor), secondo quanto riferito dal servizio stampa del ministero della Difesa russo. “Il personale del posto di osservazione svolge la supervisione sul rispetto del regime di cessate il fuoco, garantisce il passaggio sicuro dei veicoli. Ogni giorno passano circa 200 auto“, ha affermato Vasily Davidov, un rappresentante del contingente di pace russo ad Artsakh.

(16 ago 21) APPELLO ALLA CORTE EUROPEA – I familiari di sei soldati armeni caduti o dispersi nella guerra dell’autunno scorso si sono rivolti alla Corte europea dei diritti dell’uomo chiedendo che l’Azerbaigian venga sanzionato per l’apertura del “Parco dei trofei” che viola le convenzioni internazionali.

(15 ago 21) CARENZA IDRICA – Il Comitato internazionale della Croce Rossa nel Nagorno Karabakh sta aiutando a installare cinque tonnellate di serbatoi d’acqua nei cortili dei condomini senz’acqua a Stepanakert come riportato sulla pagina Facebook del comune di Stepanakert. Il comune ha anche riferito che i suoi rappresentanti hanno visitato i condomini e hanno verificato che gli autolavaggi della città non funzionano. I rappresentanti ringraziano anche coloro che comprendono il motivo di alcune restrizioni sull’uso dell’acqua e stanno aiutando a superare quanto prima le difficoltà che stanno affrontando la popolazione. Ieri, intanto, un po’ di pioggia ha dato solleivo alla città dopo settimane di crisi idrica.

(15 ago 21) MUSEO BELLE ARTI DI SHUSHI – L’organizzazione Caucasus Heritage Watch ha verificato attraverso immagini satellitari riprese il 10 aprile e il 5 giugno che le ventuno sculture ospitate nell’area retrostante il museo dei Belle arti di Shushi sono state rimosse dagli occupanti azeri. Le opere d’arte erano il frutto di due simposi internazionali di scultura ai quali hanno partecipato anche scultori italiani. NOn è dato sapere se le opere d’arte siano state distrutte o rinmosse.

(15 ago 21) INCENDIO VICINO MARTAKERT – TUn incendio è scoppiato oggi nelle colline vicino alla città di Martakert. Secondo le prime informazioni, l’incendio è divampato intorno alle 11 nel settore della linea di contatto Artsakh-Azerbaigian e si è diffuso verso le colline boscose ed erbose vicino alla città. La gente del posto dice che molto probabilmente gli azeri hanno aperto deliberatamente il fuoco con proiettili incendiari e esplosivi, provocando un incendio in vari settori del confine. Pochi giorni fa un incendio è divampato anche nel settore nord-occidentale di Martakert (nelle foreste di Tonashen) e ha raggiunto il villaggio di Maghavuz, e i vigili del fuoco hanno impiegato alcuni giorni per spegnere l’incendio.

(14 ago 21) HARUTYUNYAN A IVANYAN – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha visitato la comunità di Ivanyan nella regione di Askeran e si è informato sulla costruzione di alloggi su larga scala in due distretti. Le costruzioni sono realizzate principalmente con il finanziamento di “Hayastan” All Armenian Fund e saranno terminate nel 2022. Arayik Harutyunyan ha sottolineato l’importanza dei programmi abitativi ad Artsakh, osservando che i 402 appartamenti in costruzione in quella comunità alleggeriranno notevolmente la situazione.

(13 ago 219 SARGSYAN IN ARTSAKH – Il terzo presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan, presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione culturale, scientifica, educativa “LUYS Serzh Sargsyan”, in Artsakh dall’inizio di questa settimana, ha visitato il monastero di Amaras insieme ai suoi amici ex combattenti e al Primate della diocesi di Artsakh, il vescovo Vrtanes Abrahamyan. Nel corso della visita ha appreso lo stato dei lavori di restauro su vasta scala che vengono eseguiti con il sostegno della Fondazione LUYS al monastero di Amaras.

(13 ago 21) SMENTITE ILLAZIONI AZERE – L’Esercito di difesa dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh) ha smentito la dichiarazione diffusa dal Ministero della Difesa dell’Azerbaigian secondo cui intorno alle 2:30 di di oggi, unità dell’esercito dell’Artsakh avrebbero aperto il fuoco sulle posizioni azere situate nei villaggi di Yukhari Veysal e Sghnakh, nonché come la vicina città di Shushi. La dichiarazione rilasciata dall’Esercito di difesa dell’Artsakh ha aggiunto che la suddetta dichiarazione del Ministero della Difesa azero non corrisponde alla realtà e ipotizza che con tali false dichiarazioni, la parte azera stia preparando il terreno per ulteriori azioni provocatorie, confermando che le unità dell’Esercito di difesa dell’Artsakh aderiscono rigorosamente al cessate il fuoco e agiscono unicamente per contrastare le provocazioni azere.

(12 ago 21) RETE IDRICA – Sono incorso lavori per la realizzazione di una condotta idrica che a breve fornirà acqua potabile a un migliaio di residenti nel villaggio di Taghavard e altrettanti in quello di Karmir Shuka. Al completamento dell’opera vi saranno circa 5000 residenti di una decina di insediamenti vicino Stepanakert che avranno regolare fornitura di acqua. Le forze di pace russe hanno provveduto a bonificiare le aree dei lavori.

(12 ago 21) ARTSAKH E SUD OSSEZIA – Il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Artsakh David Babayan ha avuto un incontro online con il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica dell’Ossezia del Sud (Alania) Dmitry Medoev. I ministri hanno discusso questioni relative alle attuali relazioni tra i due Stati, alla cooperazione tra i ministeri degli Esteri e ai recenti sviluppi regionali, ha affermato il ministero degli Esteri. Le parti hanno sottolineato la necessità di espandere ulteriormente e approfondire la cooperazione, tenere discussioni regolari su questioni di reciproco interesse.

(12 ago 21) TENTATIVO DI PENETRAZIONE AZERA – Nelle prime ore del mattino, unità delle forze armate azere hanno cercato di attraversare la linea di contatto tra l’Artsakh e le forze opposte azere nella parte occidentale dell’Artsakh secondo quanto informa l’esercito di difesa dell’Artsakh. Questo tentativo di penetrazione è stato impedito e l’avversario è stato ricacciato nelle sue posizioni iniziali. Non ci sono perdite dalla parte armena. Il comando del contingente militare russo che effettuava una missione di pace ad Artsakh è stato immediatamente informato di questa provocazione azera.

(11 ago 21) AZERI PROTESTANO CON L’IRAN – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Azerbaigian ha consegnato una nota all’Ambasciatore dell’Iran a causa della visita dell’Ambasciatore in Nagorno Karabakh. In precedenza, il ministero della Difesa dell’Azerbaigian aveva rilasciato una dichiarazione alle forze di pace russe, lamentandosi per aver permesso “illegalmente” l’ingresso di camionisti iraniani nel territorio dell’Artsakh.

(11 ago 21) ESPLOSIONE BOMBA – Tre genieri sono rimasti feriti mentre conducevano studi di ingegneria nel villaggio di Nor Shen della regione di Martuni di Artsakh; e, secondo le prime informazioni, dall’esplosione di una bomba a grappolo. Questi genieri sono stati trasportati in ambulanza al Republican Medical Center di Stepanakert e le loro condizioni di salute sono state giudicate soddisfacenti. Uno dei genieri è stato portato al centro medico regionale Martuni; è in condizioni gravi ma stabili.

(11 ago 21) DRONI AZERI – Tra le 8:29 e le 8:58 odierne, l’Azerbaigian ha utilizzato droni da combattimento in direzione delle posizioni dell’esercito di difesa dell’Artsakh. La parte armena non ha subito perdite. Informazioni e fatti su questo incidente sono stati fornite al comando del contingente di mantenimento della pace russo ad Artsakh.

(10 ago 21) ANCORA RITROVAMENTI – Nonostante il tempo trascorso le squadre di ricerca impegnate nei territori ora occupati dell’Artsakh continuano a rinvenire resti di soldati armeni caduti in battaglia. Oggi altri due nella zona di Varanda (Fizuli) che portano il totale dei recuperi a 1634 dalla fine della guerra.

(10 ago 21) HARUTYUNYAN E ARAM I – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha avuto una conversazione telefonica con Aram I, Catholicos del Catholicosate armeno della Grande Casa di Cilicia della Chiesa apostolica armena. Secondo la rispettiva dichiarazione, il Presidente ha informato il Catholicos della Grande Casa di Cilicia sulla situazione nell’Artsakh, sui lavori di ricostruzione e costruzione in corso, nonché sui problemi delle persone dell’Artsakh sfollate a causa della guerra dello scorso autunno. Allo stesso tempo, Harutyunyan ha ringraziato Aram I per il suo costante sostegno ad Artsakh.

(10 ago 21) VIOLAZIONI AZERE IN ARTSAKH – Tra le 16:00 e le 22:00 di ieri (ora locale) gli azeri hanno violato il cessate il fuoco nella parte sud-occidentale dell’Artsakh all’altezza dei villaggi di Shosh e Mkhitarashen. Oltre alle armi da fuoco, le forze armate azere hanno utilizzato anche lanciagranate anticarro, sparando tre proiettili contro le posizioni armene che non hanno comunque riportato vittime. L’incidente è stato segnalato al comando del contingente di mantenimento della pace russo ad Artsakh.

(9 ago 21) AGGIORNAMENTO COVID – Un totale di 47 test COVID-19 sono stati condotti oggi in Artsakh con cinque nuovi casi di coronavirus secondo quanto riferisce il Ministero della Salute di Artsakh. Al momento, 24 persone stanno ricevendo cure ospedaliere per COVID-19. Finora quest’anno ad Artsakh sono stati condotti un totale di 10.662 test per il coronavirus e i risultati di 988 di questi sono risultati positivi. Complessivamente, dall’inizio della pandemia, sono stati confermati in totale 2.971 casi di COVID-19 in Artsakh.

(9 ago 21) FORNITURE IDRICHE – Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh Vitaly Balasanyan ha tenuto oggi una consultazione di lavoro dedicata alle attuali questioni relative alla fornitura di acqua potabile nella città di Stepanakert. I partecipanti alla consultazione, fra i quali il sindaco della capitale Davit Sargsyan, hanno discusso principalmente della situazione creatasi a causa della forte riduzione dei volumi d’acqua che affluiscono in città a causa dell’alta temperatura. I funzionari competenti hanno informato che si stanno adottando misure per fornire acqua ai cittadini secondo un certo calendario. Riassumendo la consultazione, Balasanyan ha sottolineato che è necessario applicare approcci coordinati per risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico. Tra le cause della attuale difficoltà di approvigionamento, oltre al fattore meteo, ci sono anche il maggior numero di abitanti nella città dopo la fine della guerra e il controllo di un bacino idrico nella regione di Shushi sotto minaccia degli azeri.

(9 ago 21) CSTO – Il ministro in carica degli affari esteri dell’Armenia Armen Grigoryan ha ricevuto Stanislav Zas, il Segretario generale dell’Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva (CSTO). Grigoryan ha presentato all’interlocutore la situazione odierna a seguito della penetrazione delle forze armate azere nelle province di Syunik e Gegharkunik dell’Armenia, nonché le ricorrenti provocazioni dell’Azerbaigian, anche dal territorio di Nakhchivan. Inoltre, il ministro armeno ha richiamato l’attenzione sulle conseguenze dell’aggressione militare azera-turca contro l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) e sulle minacce che ne derivano. Gli interlocutori hanno sottolineato la necessità di allentare la tensione. La riunione ha toccato anche il conflitto del Nagorno Karabakh ed è stata sottolineata la necessità di una soluzione globale e duratura di questo conflitto nel quadro dei copresidenti del Gruppo di Minsk dell’OSCE

(9 ago 21) JAVAKHK E ARTSAKH – Il presidente Arayik Harutyunyan ha ricevuto oggi i rappresentanti di una Fondazione di beneficenza degli armeni dello Javakhk (Georgia meridionale). “Il capo di Stato ha attribuito importanza al coinvolgimento attivo degli armeni di Javakhk nei processi importanti per la patria, rilevando in particolare gli aiuti umanitari che la Fondazione ha fornito agli armeni di Artsakh durante la guerra che l’Azerbaigian ha scatenato contro Artsakh nel caduta dello scorso anno. Durante l’incontro, il presidente Harutyunyan ha consegnato un attestato di apprezzamento al Direttore della Fondazione Karen Papikyan in segno di gratitudine”, si legge nel comunicato ufficiale.

(9 ago 21) PROTEZIONE PER AGRICOLTORI – Il ministero della Difesa russo informa che le truppe del contingente di pace russo hanno assicurato la sicurezza degli abitanti della regione di Askeran del Nagorno-Karabakh durante la raccolta del grano vicino alla linea di confine tra le due parti. La raccolta del grano nelle aree remote di Artsakh è iniziata con un ritardo in quanto i genieri russi hanno prima dovuto bonificare i terreni agricoli dagli esplosivi della recente guerra.

(7 ago 21) NUOVE VIOLAZIONI AZERE – Anche oggi segnalate violazioni azere lungo la linea di contatto con l’Armenia all’altezza della regione di Syunik. Nei pressi del lago Sev soldati azeri (peraltro entrati in territorio armeno) hanno aperto il fuoco contro postazioni nemiche. Lo scambio di colpi è durato una ventina di minuti dalle 11,40 alle 12 antimeridiane ora locale. Nella giornata di ieri altre violazioni azere questa volta nei pressi di Yeraskh tra Armenia e Nakhchivan; in tale occasione i soldati azeri hanno anche lanciato bottiglie incendiarie nel territorio armeno per incendiare le sterpaglie dei campi.

(6 ago 21) MINISTRO DI STATO – In un incontro pubblico, il Ministro di Stato Artak Beglaryan ha risposto alle domande dei rappresentanti delle organizzazioni non governative, dei sindacati giovanili e dei consigli studenteschi che operano in Artsakh. “Per me, come funzionario statale, il ruolo della società civile nella realizzazione dei programmi statali è molto importante. Personalmente posso dire che non abbiamo raggiunto un livello sufficiente di partecipazione della società civile ai programmi statali. Naturalmente, il responsabile numero uno della questione è il governo. Vorrei avere una discussione interessata, per capire come utilizzare e sviluppare il potenziale esistente, in modo da poter realizzare processi più efficaci insieme alla società civile“, ha affermato A. Beglaryan e ha aggiunto che nel prossimo futuro, a settembre e ottobre, hanno in programma di organizzare una conferenza della società civile ad Artsakh. “Nel quadro di quella conferenza, tutti i rappresentanti della nostra società civile, comprese le organizzazioni armene sia in Armenia che nella diaspora, si riuniranno ad Artsakh. Presenteremo i nostri programmi esistenti. Diventerà anche una piattaforma per lo scambio di esperienze e networking, in modo che i rappresentanti della società civile possano cooperare con varie organizzazioni e avere un dialogo. Penso che questo sarà un ulteriore impulso affinché la nostra società civile si sviluppi più velocemente e sia in grado di attrarre risorse aggiuntive“, ha affermato in particolare il Ministro di Stato.

(6 ago 21) PASSANTE STRADALE – Secondo quanto ha detto ai giornalisti durante un briefing Idayat Rustamov, vice capo del dipartimento principale per la gestione e la riparazione delle strade dell’Agenzia statale per le autostrade dell’Azerbaigian, sono in corso lavori di costruzione (per lo più appaltato a imprese turche) di un passante stradale che aggirerà la città di Berdzor (Lachin) dove ora sono presenti forze russe. Questo passante dovrebbe servire a evitare che convogli azeri da sud a nord della regione ora occupata incrocino convogli dall’Armenia all’Artsakh. La lunghezza di questo passante dovrebbe essere di circa 80 km e presumbilmente rappresenterà l’asse viario principale di quel territorio.

(6 ago 21) ANCORA VIOLAZIONI AZERE – Le posizioni armene a Yeraskh, vicino al confine con l’Azerbaigian, sono finite sotto il fuoco dell’Azerbaigian intorno alle 12:10 ora locale. L’esercito azero ha usato armi da fuoco di vario calibro nell’attacco. Di conseguenza, l’area erbosa nella zona neutra ha preso fuoco, ha detto il ministero della Difesa armeno in un comunicato stampa. “La parte armena sta portando avanti azioni di contrasto e soppressione del fuoco nemico. Non ci sono vittime da parte armena”, ha detto il ministero della Difesa.

(6 ago 21) ARTSAKH E TRANSNISTRIA – Si sono svolti colloqui telefonici tra il ministro degli Affari esteri di Artsakh David Babayan e il ministro degli Affari esteri del ministro degli Esteri della Transnistria (Pridnestrovian) Vitaly Ignatiev. Come riportato dal servizio stampa del ministero degli Esteri di Artsakh, i ministri hanno discusso questioni relative alle relazioni bilaterali, alla cooperazione tra i ministeri degli esteri e ai processi regionali. Le parti hanno rilevato la necessità di espandere ulteriormente e approfondire le relazioni, tenere discussioni regolari su questioni di reciproco interesse.

(5 ago 21) ALTRO RITROVAMENTO – I resti di un altro corpo sono stati rinvenuti nella zona di Jrajan (Jibraryil) ora sotto controllo azero. Il totale dei ritrovamenti dallo scorso novembre nelle zone sotto controllo azero ammonta a 1631 tra soldati e civili armeni.

(5 ago 21) INCONTRO MINISTRO DELLA DIFESA – In serata si è svolto l’incontro del Ministro della Difesa dell’Armenia Arshak Karapetyan con il Presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan. Come ha riferito il servizio stampa del ministero della Difesa armeno, sono state discusse la situazione sulla linea di contatto tra Artsakh e le truppe azere, la missione del contingente di pace russo ad Artsakh e altre questioni di reciproco interesse.

(4 ago 21) AIUTI MEDICI A MARTAKERT – Il personale militare russo del contingente di mantenimento della pace, nell’ambito dell’azione medico-umanitaria, ha fornito aiuto ai residenti degli inediamenti più remoti della regione di Martakert nel Nagorno Karabakh secondo quanto riferisce il ministero della difesa russo. I medici militari hanno fornito assistenza medica consultiva, in particolare assistenza terapeutica, chirurgica e oftalmologica alle famiglie numerose e agli sfollati interni. Circa 120 persone sono state assistite.

(4 ago 21) HARUTYUNYAN SU SITUAZIONE ARTSAKH – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ritiene che la situazione regionale sia tale che Artsakh non possa garantire la propria sicurezza da solo. “La vittoria non è definitiva, la sconfitta non è fatale“, ha detto il presidente in un incontro con i residenti a Martakert. “Quello che conta è avere il coraggio di andare avanti. Nel corso di trenta anni abbiamo avuto la vittoria, che chiamerò un successo temporaneo, perché se la vittoria non è definitiva non può essere una vittoria. Abbiamo avuto dei fallimenti, non è una sconfitta, ma dobbiamo ritrovarci, riscoprirci, continuare la nostra lotta. Il lavoro che svolgiamo oggi ha un impatto non solo sulla nostra vita quotidiana, sulla nostra vita e attività, ma anche sul destino dei nostri figli e delle nostre generazioni”. Il presidente Harutyunyan ha sottolineato che la presenza militare russa in Artsakh dovrebbe essere permanente e non temporanea. “Se le truppe russe non fossero entrate nella regione, avremmo avuto un destino molto diverso. Ci sono molti commenti stupidi, alcune persone diranno cose diverse solo per giustificarsi o incolpare gli altri“, ha detto il presidente.

(4 ago 21) DRONE AZERO INTERCETTATO – Un drone azero è stato individuato nel tentativo di penetrare nella sezione Gegharkunik del confine armeno-azero nello spazio aereo dell’Armenia. Il tentativo è stato soppresso a seguito delle azioni delle unità di difesa aerea armene.

(3 ago 21) ANNUNCIATA NUOVA CENTRALE IDROELETTRICA – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha annunciato oggi che è stato varato il progetto di costruzione di una nuova centrale idroelettrica da 17,6 Mw e dal costo di circa 25 milioni di dollari. L’impianto sarà ubicato a Getaven, nella regione di Martakert. Il sito si trova sulla parte sinistra della vallata del fiume Tartar nei pressi dell’immissione del fiume nel bacino di Sarsang. Harutyunyan, nel corso della riunione di governo odierna, ha sottolineato che prima della guerra del 2020, l’Artsakh aveva un sistema energetico autosufficiente, ma questo è cambiato quando la maggior parte della capacità energetica è stata lasciata nelle città e nelle regioni che sono state catturate dall’esercito azero. “Il progetto da 25 milioni di dollari, chiamato Getavan-1, sarà lanciato attraverso l’Artsakh Investment Fund, ma anche altri investitori avranno la possibilità di parteciparvi”, ha aggiunto.

(2 ago 21) ALTRI RITROVAMENTI – Altri quattro resti sono stati rinvenuti nella zona di Varanda (Fizuli) ora sotto controllo azero. Il totale dei ritrovamenti dallo scorso novembre nelle zone sotto controllo azero ammonta a 1623 tra soldati e civili armeni.

(2 ago 21) ALTRE CONDANNE PER I PRIGIONIERI ARMENI – Altro processo farsa conclusosi a Baku. Le autorità azere hanno condannato a vent’anni di carcere due armeni catturati, Ludwig Mkrtchyan e Alyosha Khosrovyan. Secondo i media azeri, la decisione in merito è stata presa dal tribunale del distretto Yasamal di Baku. I prigionieri sono stati giudicati colpevoli di tortura, violazione delle leggi e dei costumi di guerra, attraversamento illegale del confine di stato dell’Azerbaigian e altri articoli del codice penale dell’Azerbaigian. Mkrtchyan e Khosrovyan sono accusati di aver partecipato alla prima guerra del Karabakh.

(2 ago 21) SOLDATO MORTO – Il corpo di un soldato di 22 anni è stato trovato senza vita. Il 31 luglio, intorno alle 11:30, a seguito di operazioni di perquisizione, un soldato dell’Esercito di Difesa di 25 anni, che aveva lasciato l’unità militare in circostanze sconosciute, è stato trovato a 2,5 km dalla sede permanente di una delle unità militari situate in direzione nord. Sono in corso le indagini per conoscere i dettagli del caso.

Il ministero degli Affari esteri della repubblica di Artsakh ha rilasciato il seguente comunicato stampa:

“Ribadiamo l’inammissibilità dei tentativi dell’Azerbaigian di consolidare l’occupazione illegale dei territori della Repubblica di Artsakh, che sono stati sequestrati a seguito dell’aggressione di 44 giorni scatenata dall’Azerbaigian con la partecipazione diretta della Turchia e dei terroristi internazionali nel settembre 2020. Qualsiasi azione mirante a legittimare i risultati delle violazioni del diritto internazionale e dell’uso illegale delle forze armate va condannata fermamente.

Uno di questi esempi lampanti della politica di Baku di creare le basi per riconoscere le sue azioni illegali come una norma accettabile è la visita dei presidenti dei parlamenti dell’Azerbaigian, della Turchia e del Pakistan alla città di Shoushi, che è sotto l’occupazione temporanea dell’Azerbaigian.

Riteniamo necessario sottolineare l’inaccettabilità e la natura provocatoria di tali visite di funzionari dell’Azerbaigian e di altri Paesi nei territori occupati della Repubblica di Artsakh, in quanto costituiscono una grave violazione del diritto internazionale, una sfida al mondo civile e mirano a escludere la possibilità di creare i presupposti per una soluzione globale del conflitto tra Azerbaigian e Karabagh.

Ribadiamo l’inviolabilità della posizione della Repubblica di Artsakh secondo cui il ripristino dell’integrità territoriale e l’acquisizione della personalità giuridica internazionale da parte di Artsakh sono condizioni indispensabili per raggiungere una soluzione globale del conflitto e stabilire una pace duratura nella regione”.

(27 gen 19) BALASANYAN: INACCETTABILE SCAMBIO TERRITORI CON STATUS –  Il Segretario del Consiglio di sicurezza della repubblica di Artsakh, Vitaly Balasanyan, considera inaccettabile una cessione di territori in cambio di un riconoscimento di uno status per l’Artsakh. Lo ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale ha tra l’altro ricordato come l’Armenia e l’Artsakh hanno già fatto molte concessioni anche in epoca bellica allorquando, a fronte degli inviti internazionali, rallentarono l’attività e non approfittarono della situazione di debolezza della controparte azera e quando firmarono l’accordo di cessate-il-fuoco invece che avanzare in territorio nemico.

(27 gen 19) MESSAGGIO DI SAHAKYAN – Il presidente della repubblica ha rivolto un messaggio in occasione della Giornata dei difensori della patria e si è congratulato con il Primo ministro dell’Armenia per l’anniversario della fondazione dell’Esercito armeno.

(26 gen 19) MATRIMONI IN ARTSAKH – Sono stati 899 i matrimoni celebrati nella repubblica nel corso dl 2018 e ventidue di questi hanno interessato anche cittadini stranieri. Lo ha comunicato in una conferenza stampa il ministro della Giustizia,  Ararat Danielyan. I divorzi sono stati 204.

(25 gen 19) PASHINYAN SU INCONTRO CON ALIYEV – «Non ci sono risultati. Né Aliyev, né io aspettavamo alcun risultato. Stavamo solo parlando, e abbiamo discusso del Karabakh, naturalmente. Ma questi non erano discorsi formali, stavamo solo parlando della nostra percezione di questo problema, e di come percepiamo personalmente questo problema, come fanno le nostre nazioni»  ha detto Pashinyan rispondendo a una domanda sull’incontro di Davos di mercoledì scorso.

(25 gen 19) PIL ARTSAKH + 11% – Nel corso di una conferenza stampa, il ministro delle Finanza, Artur Harutyunyan, ha illustrato la situazione economica dell’Artsakh nell’esercizio finanziario appena conclusosi. Tra l’altro ha sottolineato come sugli undici mesi, il Prodotto Interno Lordo sia cresciuto dell’11,7% rispetto allo stesso periodo del 2017. e che per il 2019 ci si aspetti un’ulteriore crescita. Nel 2018 l’inflazione media si è attestata all’1,8%

(23 gen 19) INCONTRO PASHINYAN-ALIYEV – Il Primo ministro dell’Armenia e il Presidente dell’Azerbaigian si sono incontrati oggi a Davos confermando le indiscrezioni trapelate ieri. Non è stato rilasciato alcun comunicato stampa sull’incontro durato poco più di un’ora. «Abbiamo scambiato idee sulla situazione attuale nel processo negoziale e abbiamo fatto riferimento a discussioni future» ha scritto il leader armeno su FB.

(23 gen 19) BABAYAN: BRUSCO CALO VIOLAZIONI AZERE – Il portavoce del presidente della repubblica, Davit Babayn, ha confermato che negli ultimi giorni si è registrato un brusco calo delle violazioni azere lungo la linea di contatto. «Nel complesso, la situazione al confine è stabile. Diamo il benvenuto a questo, ma d’altro canto l’avversario non ha rivisto la sua politica che si basava sull’ostilità. L’Azerbaigian continua la sua politica anti-armena in tutte le sfere. Ha portato a termine le esercitazioni militari più massicce della loro storia nel 2018» ha detto Babayan.

(22 gen 19) POSSIBILE INCONTRO PASHINYAN-ALIYEV – E’ altamente probabile che il Primo ministro dell’Armenia e il Presidente dell’Azerbaigian si incontrino, informalmente, a Davos (Svizzera) dove stanno partecipando al World Economic Forum.

(21 gen 19) TRAGICO INCIDENTE AUTO – E’ di tre morti e un ferito il tragico bilancio di un incidente d’auto occorso nella serata di ieri lungo la strada che da Karvachar conduce al villaggio di Tsar. Una jeep, con a bordo quattro cittadini dell’Armenia, per cause imprecisate, è uscita di strada finendo nel fiume che scorre lungo la stretta valle.

(18 gen 19) SEGRETARIO ONU SU INCONTRO DI PARIGI – «Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres – si legge in una nota stampa – si rallegra dell’incontro tra il Ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Elmar Mammadyarov e il Ministro degli Affari Esteri dell’Armenia Zohrab Mnatsakanyan, svoltosi il 16 gennaio a Parigi sotto l’egida dei Co-presidenti dell’Organizzazione per la sicurezza e Cooperazione in Europa (OSCE) Gruppo di Minsk. Il Segretario generale apprezza il costante impegno delle parti a trovare una soluzione negoziata e pacifica al conflitto di Nagorno Karabakh da lungo tempo e ha accolto con particolare favore l’accordo dei Ministri sulla necessità di adottare misure concrete per preparare le popolazioni alla pace».

(17 gen 19) MINISTRO DIFESA VISITA POSTAZIONI – Il ministro della Difesa, gen. Karen Abrahamyan, si è recato oggi in visita in diverse postazioni dell’esercito incontrandosi con i rispettivi comandi e i soldati di stanza.

(16 gen 19) COMUNICATO GRUPPO DI MINSK – «I partecipanti [Gruppo di Minsk, NdR] hanno espresso ai Ministri il loro apprezzamento per gli sforzi in corso delle parti per mantenere un ambiente favorevole a negoziati intensivi orientati ai risultati. I ministri hanno discusso un’ampia serie di questioni relative alla soluzione del conflitto del Nagorno Karabakh e hanno convenuto sulla necessità di adottare misure concrete per preparare le popolazioni alla pace. Durante le riunioni, i Co-presidenti hanno esaminato con i ministri i principi e i parametri chiave per l’attuale fase del processo negoziale. I ministri e le Co-presidenti hanno esaminato i prossimi passi verso un possibile vertice tra i leader dell’Azerbaigian e l’Armenia per dare un forte impulso alla dinamica dei negoziati. I Co-presidenti hanno sottolineato l’importanza di possibili iniziative reciprocamente vantaggiose volte a soddisfare il potenziale economico della regione. I Co-presidenti prevedono di incontrare i leader dei due paesi nel prossimo futuro».

(16 gen 19) INCONTRO MINISTRI ESTERI – I ministri degli Affari esteri di Armenia (Mnatsakanyan) e Azerbaigian (Mammadyarov) si sono incontrati (per la quarta volta) a Parigi su iniziativa del Gruppo di Minsk dell’Osce. L’incontro è durato oltre quattro ore. In programma anche un nuovo incontro non ancora calendarizzato.

(15 gen 19) MONITORAGGIO OSCE – Una missione di osservazione è stata portata a termine oggi nel settore nord orientale della linea di contatto all’altezza della località di Levornarkh. Non sono state rilevate violazioni del cessate-il-fuoco ma, come già accaduto altre volte in passato, gli azeri non hanno condotto in diplomatici stranieri alle postazioni di prima linea.

(14 gen 19) SAHAKYAN SI CONGRATULA CON PASHINYAN – Il presidente della repubblica di Artsakh ha inviato un messaggio di congratulazioni a Nikol Pashinyan eletto oggi dall’Assemblea nazionale di Armenia alla carica di Primo ministro.

(14 gen 19) GIORNALISTI IN ARTSAKH – Sono stati 127 i giornalisti stranieri che hanno visitato la repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh) nel corso del 2018. Lo ha comunicato il ministro degli Affari esteri Mayilyan durante la tradizionale conferenza di inizio anno.

(9 gen 19) SI LAVORA PER NUOVO INCONTRO MINISTRI ESTERI – I mediatori del Gruppo di Minsk dell’Osce sono al lavoro per organizzare, possibilmente entro la fine del mese, un nuovo incontro tra i ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian che nel secondo semestre del 2018 si sono già visti tre volte (l’ultima a Milano il 6 dicembre). Lo scorso 14 dicembre il presidente azero Aliyev aveva tweettato «l’anno 2019 darà un nuovo impulso al processo di risoluzione del conflitto tra Armenia, Azerbaigian e Nagorno Karabakh».

(6 gen 19) DIFESA CONFERMA LINEA DI CONTATTO TRANQUILLA – Senor Hasratyan, portavoce del ministero della Difesa dell’Artsakh, ha confermato che in questi primi giorni la situazione lungo la linea di contatto è estremamente tranquilla. “Non ci sono praticamente colpi sparati” ha dichiarato.

(2 gen 19) BABAYAN: SITUAZIONE STABILE  – Il portavoce del presidente della repubblica, Davit Babayn, ha dichiarato che la situazione lungo la linea di contatto tra Artsakh e Azerbaigian è stabile. «Ci sono alcuni colpi. Possiamo dire che la situazione è stabile. Come sapete, siamo doppiamente vigili durante le festività natalizie e l’Esercito della Difesa continua a tenere sotto controllo la situazione» ha detto.

(1 gen 19) NOTTE TRANQUILLA SULLA LINEA DI CONTATTO – Il ministero della Difesa informa che la notte di capodanno è trascorsa tranquilla sulla linea di contatto senza violazioni del cessate-il-fuoco.

(1 gen 19) ALIYEV: “SERI PASSI” MA CONTINUA LA RETORICA DI GUERRA – Nel suo messaggio di fine anno il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, ha testualmente affermato che «l’Azerbaigian ha fatto passi molto seri per risolvere questo conflitto nel 2018» . Non è dato sapere però quali siano stati questi passi giacché nel prosieguo del suo discorso ha sciorinato la solita retorica bellica aggiungendo che «penso che il nostro forte potenziale militare sia un fattore chiave per la risoluzione del conflitto. Negli ultimi anni abbiamo potenziato in modo significativo il nostro potere militare. Oggi l’esercito azerbaigiano è tra gli eserciti più forti del mondo. La parata militare di quest’anno nel nostro paese mostra la nostra forza, il grande potenziale del forte esercito. L’esercito azero ha le armi e le attrezzature più moderne, un potenziale di combattimento molto alto, e lo abbiamo dimostrato anche quest’anno»

(1 gen 19) MESSAGGIO DI CAPODANNO DEL PRESIDENTE – «Cari compatrioti,  rispettati cittadini della Repubblica di Artsakh, mentre l’anno in corso finisce, entreremo nel nuovo anno del 2019. Naturalmente, ognuno di noi è sopraffatto dai sentimenti di eccitazione, di aspettative di novità e varietà. Le vacanze di Capodanno e Natale ci portano nel mondo della nostra infanzia, dove regnavano l’amore e il calore, la cura e l’ottimismo insieme alla speranza e alla fede profondamente radicate nella vera magia e nella realizzazione di tutti i nostri amati sogni e desideri.
In fondo, tutti desideriamo che i nostri familiari, parenti e amici siano in buona salute e felici, cerchiamo la pace sulla Terra e lo sviluppo sostenibile della nostra Patria. Allo stesso tempo, elaboriamo nuove politiche da mettere in campo nel prossimo anno, cementando ulteriormente la nostra statualità, migliorando le nostre capacità di difesa e sicurezza, aumentando l’economia, migliorando le condizioni di vita delle persone, aumentando lo standard di vita della popolazione. Insieme, uniti e con gli sforzi congiunti, realizzeremo tutti i progetti previsti, risolviamo i problemi dell’importanza pan-armena e celebriamo nuove vittorie, mantenendo inalterata la trinità Armenia-Artsakh-Diaspora.
Il principale garante del nostro successo è, in primo luogo, il nostro eroico esercito, il soldato armeno che è in piedi per la difesa della Patria. Come sempre, l’edificio dell’esercito sarà in prima linea anche nel prossimo anno. Non risparmieremo alcuno sforzo per mantenere la capacità operativa dell’esercito di difesa al più alto livello e migliorare la cooperazione tra i due stati armeni in questa sfera e in tutte le altre aree. In questo giorno di festa, vorrei congratularmi innanzitutto con il personale delle forze armate, auguro loro un servizio di successo e sicuro. Permettetemi di congratularmi con i nostri veterani, ricordate tutti quelli che non sono con noi fisicamente. Possa Dio dare riposo alle anime di tutti i martiri! 
Ho il piacere di congratularmi con voi, persone care di Artsakh, gli armeni diffusi nel mondo, le nostre sorelle e fratelli in Madre Armenia e nella Diaspora. Che l’anno 2019 sia quello di pace, vittorie, nuovi successi e risultati per la nostra Patria. Vi auguro salute, felicità e tutto il meglio.
Felice anno nuovo e buon Natale!»

(1 GEN 18) BUON ANNO ARTSAKH!Dalla redazione di karabakh.it i migliori auguri di buon anno alla repubblica del Nagorno Karabakh- Artsakh e a tutti i nostri lettori