Il Nagorno Karabakh (d’ora in poi “Repubblica di Artsakh”) vota il referendum sulla riforma della Costituzione, mentre in Azerbaigian la moglie di Aliyev viene nominata vicepresidente…
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Il Difensore dei diritti umani (Ombudsman) della repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh visita il soldato azero, catturato mentre tentava di entrare in territorio armeno, e gli consegna una copia della Convenzione sui diritti umani in lingua azera. Un altro esempio di civiltà degli armeni contrapposto alla barbarie di Baku.
(28 feb 17) INCONTRO SAHAKYAN-KASPRZYK – Il presidente della repubblica ha incontrato oggi a Stepanakert il rappresentante speciale del presidente dell’Osce in carica, amb. Kasprzyk, con il quale ha discusso i recenti avvenimenti lungo la linea di contatto. In giornata Kasprzyk ha incontrato anche il ministro della Difesa Levon Mnatsakanyan.
(28 feb 17) IL SEGRETARIO GENERALE DELL’ONU INVITA ALLE TRATTATIVE – Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterrez, si dichiara preoccupato per l’escalation della tensione in Nagorno Karabakh, invita le parti ad astenersi dall’uso della forza e invita a riprendere le trattative di pace, ribadendo il pieno supporto all’azione del Gruppo di Minsk.
(27 feb 17) RIMOSSI I CORPI DEGLI AZERI – Con la mediazione della Croce Rossa Internazionale nella mattinata hanno avuto luogo le rimozioni dei corpi dei soldati azeri caduti mentre tentavano di attaccare le postazioni armene. Posizionati nella cosiddetta terra di nessuno per tre giorni i corpi sono stati bersaglio dei colpi degli stessi azeri che neppure con i cadaveri dei propri compagni al suolo hanno interrotto i colpi di mortaio verso il territorio armeno. le operazioni sono state rese difficoltose a causa della presenza di molte mine in quella porzione di territorio. Il governo azero ha divulgato nella giornata odierna i nomi dei cinque soldati caduti.
(27 feb 17) MIRZOYAN: BASTA GENERICHE CONDANNE – Il ministro degli Affari Esteri della repubblica del Nagorno Karabakh ha rilasciato un comunicato nel quale riassume quanto accaduto il 25 febbraio. «L’incidente del 25 febbraio 2017 è un’altra prova di totale disprezzo per gli impegni assunti dall’Azerbaigian nei quadri degli accordi del 1994 e del 1995, così come gli accordi raggiunti a Vienna e San Pietroburgo. È evidente che aumentando il grado di tensione sulla linea di contatto lato azero tenta di controllare non solo la capacità di combattimento dell’esercito Difesa Artsakh, ma anche la reazione della comunità internazionale per l’uso della forza» si legge nella dichiarazione. «E’ stata l’assenza di valutazione forte e mirata della comunità internazionale di azioni di autorità azere a interrompere il processo di soluzione pacifica del conflitto e la preparazione per la guerra che in una certa misura, ha creato una situazione, approfittando della quale Baku ha ritenuto possibile scatenare u’aggressione militare contro Artsakh in aprile 2016».
(26 feb 17) “MOLTI FERITI NEGLI OSPEDALI AZERI” – Il Ministero della Difesa dell’Artsakh ha diffuso il testo di una telefonata, registrata dall’intelligence armena, intercorsa fra due cittadine azere. Nella conversazione una delle due informa l’altra che l’ospedale di zona è pieno di soldati feriti e che la situazione è simile a quella dello scorso aprile.
(26 feb 17) COMUNICATO DELL’ESERCITO DI DIFESA DEL KARABAKH – In merito all’aggressione tentata ieri da gruppi di incursori azeri e sventata dalla prima linea armena, l’Esercito di difesa del Karabakh ha rilasciato un comunicato nel quale si sottolinea l’atteggiamento provocatorio dell’Azerbaigian. Fra l’altro si legge che «la parte azera, in conformità con la sua abitudine, non solo ha proseguito a inventare informazioni alla propria opinione pubblica presentando i fatti come se i soldati fossero stati colpiti da un drone armeno o da cannoneggiamenti il 25 febbraio, ma ha anche, bombardato la prima linea armena e le vicine aree di profondità più di un centinaio di volte, verso la fine della giornata e stasera, con colpi di mortaio e di artiglieria di lungo raggio. Dopo tutto questo, la logica suggerisce che abbiamo a che fare con una controparte che non solo è ingannevole e priva di un senso della realtà (e di questo eravamo convinti da molto tempo), ma anche di un nemico che ha perso il rispetto verso il cadavere di un proprio soldato».
(25 feb 17) FERMO COMUNICATO DIFESA ARMENIA – Il ministero della Difesa dell’Armenia ha rilasciato una dichiarazione sulla nuova aggressione azera di questa notte. Nel comunicato tra l’altro si legge che «nella notte del 25 febbraio, la parte azera ancora una volta ha fatto un tentativo di attaccare unità avanzate dell’esercito di difesa dell’Artsakh. L’aggressore è stato spinto indietro e ha subito perdite. Da diversi giorni, la leadership militare e politica dell’Azerbaijan sta aumentando la tensione sulla linea di contatto e spargendo disinformazione. Dopo le perdite subite la notte scorsa, la leadership azera inveisce sugli “attacchi” della parte armena. La parte armena si è impegnata per il cessate il fuoco e sollecita la parte azera ad astenersi da misure volte a un ulteriore deterioramento della situazione. L’intera responsabilità per le conseguenze di una possibile escalation ricadrà sulla leadership militare e politica dell’Azerbaigian» si legge nella dichiarazione.
(25 feb 17) DUE ATTACCHI AZERI NELLA NOTTE, CI SONO MORTI – Due distinti tentativi di penetrazione nel territorio della repubblica del Nagorno Karabakh sono stati compiuti da forze azere nella notte tra venerdì e sabato. Il primo, intorno alle 3 locali, è avvenuto nel settore nord orientale (Martakert), il secondo alle 4 nel settore orientale (Akna). L’Esercito di difesa del Karabakh ha respinto le aggressioni e ricacciato indietro gli azeri. Secondo fonti militari alcuni corpi di soldati azeri (almeno due) si trovano nella terra di nessuno fra le due linee. Movimenti azeri lungo la linea di contatto era stati registrati nelle ultime ore e lasciavano presagire azioni diversive. Il ministero della Difesa dell’Azerbaigian conferma le perdite che addebita a una “aggressione” armena evitando di menzionare l’ubicazione dei corpi dei propri soldati. Il portavoce del presidente del Nagorno Karabakh, Davit Babayan, ha dichiarato che ora la situazione è calma aggiungendo che «le perdite sono così numerosi che essi (gli azeri, NdR) non sono in condizione di rimuove i caduti dalla zona neutrale»
(24 feb 17) NUMEROSI COLPI DI MORTAIO SU TALISH – Dalla prima mattina si registrano numerosi colpi di mortaio e cannoneggiamenti azeri sul villaggio di Talish che è attualmente quasi disabitato dopo l’aggressione azera e le devastazioni dello scorso aprile. Le violazioni sono state particolarmente intense fra le 10 e le 11,30. Gli azeri hanno usato mortai da 120 mm e cannoni D-44. Fonti armene confermano che non vi sono state vittime o feriti.
(23 feb 17) ESERCITO KARABAKH RISPONDE ALLE AZIONI AZERE – Nella notte nuove ulteriori azioni azere lungo la linea di contatto con oltre 1600 colpi in violazione dell’accordo di cessate-il-fuoco. Le forze azere hanno usato mortai di medio calibro. L’Esercito di difesa del Karabakh ha risposto alle provocazioni delle forze azere fra le cui fila si registra un caduto come ammesso da fonti dell’Azerbaigian.
(20 feb 17) REFERENDUM:VINCE IL SI – Questi i risultati della consultazione referendaria: voti favorevoli 69,540 (87.6%), voti contrari 7,686, (9.7%), voti non validi 2,202 (2.8%). Numerosi osservatori stranieri hanno seguito le operazioni di voto nella repubblica che in virtù delle modifiche costituzionali assumerà ora il nome ufficiale di “Repubblica di Artsakh”.
(20 feb 17) REFERENDUM: AFFLUENZA AL 76% – Secondo i dati diffusi (che devono essere confermati dalla Commissione Elettorale Centrale) ha votato per il referendum il 76,44% degli aventi diritto, ossia 79.428 elettori sui 103.793 aventi diritto.
(20 feb 17) REFERENDUM: L’ARTSAKH VOTA LE RIFORME COSTITUZIONALI – Seggi aperti in tutta la repubblica del Nagorno Karabakh per confermare o meno le modifiche alla Costituzione così come approvate dal Parlamento nel mese di gennaio dopo i lavori della speciale Commissione di studio. Sono 280 le stazioni di voto operanti oltre a un seggio attivo a Yerevan in Armenia per i cittadini dell’Artsakh lì residenti.
(17 feb 17) COMUNICATO DEL GRUPPO DI MINSK DELL’OSCE – «I co-presidenti del gruppo di Minsk dell’OSCE (Ambasciatori Igor Popov della Federazione Russa, Stephane Visconti di Francia e Richard Hoagland degli Stati Uniti d’America) si sono incontrati ieri con il ministro degli Esteri dell’Armenia Edward Nalbandian e con il ministro degli Esteri dell’Azerbaijan Elmar Mammadyarov, separatamente e poi congiuntamente. Anche il Rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE-Ufficio, Ambasciatore Andrzej Kasprzyk, ha partecipato alle riunioni. I co-presidenti hanno discusso con i ministri la situazione corrente lungo la linea di contatto e il confine armeno-azerbaigiano. I co-presidenti hanno ribadito che non c’è alternativa a una soluzione pacifica del conflitto e che la guerra non è un’opzione, e hanno invitato le parti alla moderazione sul terreno così come nelle loro comunicazioni pubbliche e a preparare la loro popolazione per la pace e non per la guerra. I copresidenti hanno anche sollecitato le parti a rispettare rigorosamente gli accordi di cessate il fuoco del 1994/95 che costituiscono il fondamento della cessazione delle ostilità. I co-presidenti hanno ricordato le dichiarazioni congiunte maggio 2011 dei loro presidenti a Deauville sottolineando che l’uso della forza potrebbe solo portare più sofferenza e devastazione e sarebbe condannato dalla comunità internazionale. I co-presidenti hanno condiviso le loro opinioni con le parti sui passi che dovrebbero essere presi verso le decisioni dei vertici del 2016 a Vienna e San Pietroburgo volti a stabilizzare la situazione nella zona del conflitto attuazione. I co-presidenti hanno sottolineato ai ministri la necessità di dimostrare una maggiore flessibilità e di riprendere i negoziati globali al raggiungimento di una soluzione duratura al più presto possibile. I co-presidenti riconosciuto che la recente decisione delle autorità armene di restituire il corpo di un militare azero è stato un gesto umanitario utile. I due Ministri hanno ribadito il loro impegno a rispettare rigorosamente i loro obblighi umanitari internazionali, tra cui quelli della Dichiarazione Astrakhan dell’ottobre 2010 rilasciata dai presidenti di Armenia, Azerbaigian, e la Federazione russa. I co-presidenti sono consapevoli che è programmato un cosiddetto referendum costituzionale che si terra in Nagorno-Karabakh il 20 febbraio 2017. Sebbene i co-presidenti notino che le autorità de facto del Nagorno-Karabakh vedono l’utilizzo di tale procedura come un tentativo di organizzare la vita pubblica della loro popolazione, sottolineano ancora una volta che nessun paese, tra cui l’Armenia e l’Azerbaigian, riconoscono Nagorno-Karabakh come uno stato indipendente e sovrano. Di conseguenza, i co-presidenti non accettano che i che risultati del referendum del 20 febbraio influiscano sullo status giuridico del Nagorno-Karabakh. I co-presidenti sottolineano, inoltre, che i risultati in alcun modo pregiudicano lo status finale del Nagorno-Karabakh o il risultato dei negoziati in corso per portare una soluzione duratura e pacifica del conflitto del Nagorno-Karabakh. I copresidenti in programma di recarsi nella regione a marzo»
(16 feb 17) INCONTRO A MONACO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI – A Monaco di Baviera si sono incontrati i ministri degli Esteri di Armenia e Azerbaigian che hanno avuto colloqui separati e congiunti con i co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce. Al termine dei colloqui il GM ha rilasciato un comunicato stampa.
(9 feb 17) RIMANGONO CRITICHE LE CONDIZIONI DEL MILITARE FERITO – Sarà trasportato a Yerevan Koryun Kirakosyan, il militare ferito due giorni fa lungo la linea di contatto. Le sue condizioni permangono critiche e permane lo stato di coma.
(8 feb 17) ALTRO SOLDATO ARMENO UCCISO DAGLI AZERI – Gegham Manukyan (1979) è stato mortalmente colpito nella prima mattinata da colpi azeri in un settore non precisato della linea di contatto. Verso mezzogiorno, in direzione Martakert, nuove violazioni azere hanno seriamente ferito il soldato Koryun Kirakosyan (1988) che è stato trasportato all’ospedale di Stepanakert e sottoposto a intervento chirurgico.
(7 feb 17) IL BLOGGER RUSSO-ISRAELIANO ESTRADATO A BAKU – Alexander Lapshin, il blogger russo-israeliano è stato estradato oggi dalla Bielorussia in Azerbaigian a seguito di richiesta di Baku per il quale il blogger è responsabile di aver visitato il Nagorno Karabakh (nel 2011 e nel 2012) e di aver scritto sul suo blog numerosi articoli critici sull’Azerbaigian e la sua dittatura. Russia e Israele hanno protestato con la Bielorussia per questa estradizione anche in considerazione del fatto che Lapshin non era su alcuna lista internazionale di “ricercati”. Ironia delle autorità armene che ricordano a Israele come Aliyev lo abbia ringraziato per la vendita di armi avvenuta nei mesi scorsi.
(7 feb 17) MONITORAGGIO OSCE – Funzionari dell’Osce hanno compiuto nella mattinata un monitoraggio lungo la linea di contatto all’altezza di Horadiz (Hadrut). L’osservazione non ha rilevato violazioni del cessate-il-fuoco. Come già accaduto altre volte in passato le autorità azere hanno impedito ai diplomatici di avvicinarsi alla prima linea e dalla parte dell’Azerbaigian il monitoraggio è stato eseguito da posizione più arretrata.
(6 feb 17) MIRZOYAN INVIA MESSAGGIO DI SALUTO A NUOVO SEGRETARIO DI STATO USA – Il ministro degli Affari Esteri della repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh ha inviato un messaggio di saluto al nuovo Segretario di Stato USA, Rex Tillerson. Nel suo messaggio Mirzoyan ha tra l’altro espresso gratitudine per l’aiuto fornito dagli Stati Uniti al popolo dell’Artsakh. «Siamo lieti di proseguire la cooperazione, costruita su valori condivisi di democrazia, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché di una visione di stabile e pacifica del Caucaso meridionale» si legge nel testo.
(6 feb 17) VIOLAZIONI AZERE, UCCISO SOLDATO ARMENO – Il ventenne Gor Gareginyan è stato mortalmente colpito da fuoco azero. Il fatto è avvenuto intorno alle ore 23 di domenica sera lungo la linea di contatto tra Nagorno Karabakh e Azerbaigian, nel settore orientale. Al giovane è stata conferita decorazione postuma “Per servizio, in battaglia” dal presidente della repubblica Sahakyan.
(4 feb 17) SALE LA TENSIONE LUNGO LA LINEA DI CONTATTO – L’esercito di difesa del Karabakh ha segnalato un aumento della tensione lungo la linea di contatto nella notte tra venerdì e sabato mattina. Gli azeri hanno violato il cessate il fuoco lungo la linea di contatto più di 50 volte, sparando 250 colpi di fucili e 92 volte utilizzando granate da 60 e 82 mm. Nella giornata odierna la situazione è relativamente calma.
(3 feb 17) L’OMBUDSMAN DEL NK VISITA IL DETENUTO AZERO – Ruben Melikyan, Ombudsman (difensore dei diritti umani) della repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh, ha fatto visita al soldato azero Elnur Husseinzade catturato tre giorni fa mentre con altri compagni tentava di penetrare nel territorio armeno. Melikyan ha consegnato al militare il testo in lingua azera della Convenzione sui diritti umani e si è assicurato delle sue condizioni di salute e del trattamento al quale è stato sottoposto. A Husseinzade, appartenente alla 157a brigata motorizzata, è stato fornito un interprete e un avvocato difensore che lo dovrà assistere nel processo a suo carico per ingresso illegale nel territorio della repubblica. L’ex ambasciatore statunitense Evans ha lodato l’iniziativa che merita il plauso di tutta la comunità mondiale dichiarando che «il mondo può solo applaudire quando catturati o arrestati sono trattati con dignità e rispetto. Invero tutto ciò deve essere reciproco».
(2 feb 17) IL GOVERNO RENDICONTA LE DONAZIONI DOPO APRILE – Oltre dieci milioni e mezzo di euro sono stati donati da 7903 soggetti (fisici e giuridici) dopo la guerra dei quattro giorni dello scorso mese di aprile. Lo rende noto il governo della repubblica del Nagorno Karabakh che ha pubblicato un report specifico. al primo gennaio 2017 sono stati spesi oltre undici milioni per acquisto materiale, armi e opere di fortificazione lungo la linea di contatto.
(2 feb 17) LA MADRE DI HUSEYN ZADE SMENTISCE LE AUTORITA’ AZERE – La madre del ventiduenne soldato azero ha smentito le autorità del proprio Paese. in un’intervista video a “Istipress” la donna ha smentito che il figlio fosse stato allontanato dall’esercito dell’Azerbaigian e ha precisato che dopo aver completato il servizio militare egli era rientrato nelle forze armate arruolandosi; ha altresì precisato di averlo visto a casa la sera prima dell’incidente durante una licenza di riposo.
(2 feb 17) BABAYAN: IL PRIGIONIERO AZERO E’ PIU’ AL SICURO QUI CHE IN PATRIA – Il portavoce presidenziale Davit Babayan ha voluto commentare con la consueta ironia la presa di distanza dell’Azerbaigian dal proprio soldato catturato ieri notte mentre tentava con altri soldati un’azione diversiva in territorio armeno. Babayan ha dichiarato che «il prigioniero è al sicuro persino più che in patria dove le autorità si sono affrettate a prendere le distanze dal soldato» aggiungendo che a differenza di quanto fanno gli azeri, non rientra nella cultura armena offendere i prigionieri.
(1 feb 17) UN SOLDATO AZERO CATTURATO IN TERRITORIO ARMENO – Un soldato azero è stato catturato mentre insieme a un gruppo di commilitoni tentava una sortita in territorio armeno. L’Esercito di difesa del Karabakh ha sventato l’azione avvenuta intorno alle ore 3 di questa notte in direzione di Talish. L’azero catturato è il ventiduenne Elnur Hyussein Zade, nativo di Barda. Un altro soldato dell’Azerbaigian, il sergente Rauf Isayev, è rimasto ferito come confermato anche dai media azeri. Il ministero della Difesa di Baku ha rilasciato una dichiarazione nella quale definisce Zade un “sistematico violatore della disciplina militare“.
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Nel corso di un incontro con giovani soldati il presidente dell’Armenia fa il punto sulla situazione in Nagorno Karabakh e analizza chiaramente alcuni temi chiave del negoziato
Dieci giorni dopo la gravissima aggressione azera all’Armenia il Gruppo di Minsk rilascia un comunicato assolutamente privo di contenuti. Ancora una volta passa la politica di nascondere la testa sotto la sabbia
(25 gen 17) IL GRUPPO DI MINSK RESPINGE LE ACCUSE AZERE – Al duro comunicato azero contro l’operato del Gruppo di Minsk il copresidente Usa, Richard Hoagland, ha respinto con dichiarazioni altrettanto ferme: «Noi continueremo a lavorare per facilitare i negoziati volti a raggiungere una soluzione duratura basata sui principi del diritto internazionale, della Carta delle Nazioni Unite e dell’Atto finale di Helsinki, in particolare i principi di integrità territoriale, l’autodeterminazione, e non uso della forza. Continueremo i nostri sforzi per aiutare a mediare una soluzione pacifica fino a quando le parti ritengano che i nostri servizi sono utili. Alla fine, tuttavia, sono i leader stessi che devono dimostrare la volontà politica necessaria per giungere ad una soluzione giusta e durevole che porterà alla pace e alla prosperità dei loro popoli, così come per l’intera regione.»
(25 gen 17) PIL 2016: +9% – Il presidente della repubblica Bako Sahakyan ha comunicato nel corso della prima riunione dell’anno del Consiglio di Gabinetto che il Prodotto Interno Lordo (PIL) è cresciuto nel 2016 del nove per cento nonostante un anno definito “difficile” a causa della guerra dei quattro giorni di aprile.
(24 gen 17) VERTICE (NON PROGRAMMATO) RUSSO-AZERO – A Mosca si sono incontrati i ministri degli Esteri di Russia (Lavrov) e Azerbaigian (Mammadyarov). L’incontro non era programmato e pare sia stato richiesto dagli azeri dopo le parole del ministro russo che aveva affermato che il conflitto del Nagorno Karabakh non è “una questione interna azera”.
(24 gen 17) MONITORAGGIO OSCE – L’Osce ha compiuto nella giornata odierna un monitoraggio nel settore nord orientale della linea di contatto all’altezza dell’insediamento di Seysulan (regione di Martakert). Durante l’attività di osservazione non sono state registrate violazioni del cessate il fuoco.
(23 gen 17) DURE DICHIARAZIONI AZERE CONTRO IL GRUPPO DI MINSK – Non soddisfatto di boicottare il bilancio dell’Osce, l’Azerbaigian ha sferrato oggi un violento e senza precedenti attacco verso il Gruppo di Minsk che viene accusato di non seguire il mandato assegnato per il negoziato. La missione permanente dell’Azerbaigian presso l?osce ha rilasciato un duro comunicato che si conclude con la minaccia che «l’Azerbaigian ha tutto il diritto di difendere il proprio territorio e proteggere i propri cittadini con tutti i mezzi». Intanto il presidente azero Aliyev nel corso di una pubblica riunione ha ribadito che mai il Nagorno Karabakh potrà essere indipendente.
(23 gen 17) ALTRO SOLDATO ARMENO UCCISO – Il ventiduenne Karen Ulubabyan è stato mortalmente colpito da fuoco azero mentre si trovava in una postazione dell’Esercito di Difesa del Karabakh. Il tragico episodio è avvenuto intorno alle 23,30 ore locali in località non precisata. Il presidente Sahakyan ha conferito onorificenza postuma al giovane caduto che nell’agosto del 2014 aveva partecipato alle operazioni per respingere un tentativo di penetrazione azera nel territorio armeno.
(19 gen 17) L’ARTSAKH ALLA FIERA DEL TURISMO DI MADRID – Il Dipartimento del turismo della repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh ha partecipato alla importante fiera del turismo (“Fitur”) apertasi ieri nella capitale spagnola.
(19 gen 17) SAHAKYAN FIRMA DECRETO PER REFERENDUM – Si terrà il prossimo 20 febbraio il referendum popolare sulla riforma costituzionale. Dopo il voto favorevole dell’Assemblea Nazionale, il presidente della repubblica Bako Sahakyan ha firmato il relativo decreto che fissa la data della consultazione.
(18 gen 17) COLPITO A MORTE GIOVANE SOLDATO ARMENO – Un altro giovane soldato armeno è stato mortalmente colpito da fuoco azero. Il diciannovenne Andranik Musikyan ha perso la vita oggi pomeriggio intorno alle ore 14 locali mentre si trovava in una postazione dell’Esercito di difesa dell’Artsakh lungo la linea di contatto con l’Azerbaigian, nel settore meridionale. Il presidente Sahakyan ha conferito la decorazione postuma “Per servizio in battaglia” al giovane caduto originario della provincia di Gegharkunik in Armenia.
(18 gen 17) SAHAKYAN RICEVE KASPRZYK – Il presidente della repubblica, Bako Sahakyan, ha ricevuto oggi a Stepanakert il Rappresentante speciale del Presidente dell’Osce in carica, amb. Andrzej Kasprzyk. L’incontro è stato focalizzato da numerose questioni riguardanti in particolare la situazione lungo la linea di contatto.
(17 gen 16) LAVROV: “iL KARABAKH NON E’ QUESTIONE INTERNA AZERA” – Nel corso di una conferenza stampa il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha dichiarato che il problema dei territori intorno al Nagorno Karabakh (cosiddetti “territori occupati”) rimane ancora in piedi e che può essere risolto solo nell’ambito di una determinazione dello status della regione, senza uso della forza. Lavrov ha altresì aggiunto che il conflitto non è solo una questione di affari interni dell’Azerbaigian.
(17 gen 17) IL PARLAMENTO APPROVA LE MODIFICHE COSTITUZIONALI – Con venti voti a favore, sette contrari e un astenuto, l’Assemblea Nazionale ha approvato le modifiche alla Costituzione presentate dalla Commissione speciale. A fine febbraio si terrà il referendum popolare.
(17 gen 17) FERITO SOLDATO DEL KARABAKH – Il diciannovenne Gurgen Sargsyan è stato ferito oggi da un colpo sparato dalle postazioni azere. Il fatto è avvenuto intorno a mezzogiorno (ora locale) lungo la linea di contatto nel settore orientale.
(16 gen 17) COLPITO SOLDATO ARMENO, SI INDAGA SULLE CAUSE DEL DECESSO – Le autorità della repubblica non hanno ancora determinato con certezza le cause della morte del ventiduenne Arayk Sargsyan avvenuta intorno alle 12,30 in località non ancora precisata.
(16 gen 17) VIOLAZIONI AZERE CON MORTAI – Nella notte sono state nuovamente registrate violazioni azere del cessate-il-fuoco con uso di granate e mortai. Il Comando armeno ha smentito voci diffuse dalla stampa azera secondo la quale un soldato dell’Azerbaigian sarebbe stato mortalmente colpito.
(16 gen 17) MUORE SOLDATO ARMENO FERITO IL 30 DICEMBRE – Il ventenne Garik Vardanyan, ferito da colpi azeri lo scorso 30 dicembre, è deceduto nella tarda serata di ieri nell’ospedale militare di Yerevan dove da allora era ricoverato. Il Comando dell’Esercito di difesa del Karabakh ha inviato un messaggio di condoglianze alla famiglia del giovane al quale il presidente Sahakyan ha conferito decorazione postuma.
(15 gen 17) REFERENDUM: PROBABILE VOTO A FEBBRAIO – Il prossimo 17 gennaio l’Assemblea nazionale sarà chiamata a votare sulla proposta di riforma costituzionale sulla quale ha lavorato nei mesi passati una speciale Commissione d’intesa con tutte le forze politiche parlamentari ed extraparlamentari. Se, come probabile, il Parlamento darà il via libera, il referendum popolare sarà tenuto nel mese di febbraio. Lo ha annunciato Vahram Balayan, vice Presidente dell’Assemblea.
(12 gen 17) MONITORAGGIO OSCE LUNGO LA LINEA DI CONTATTO – Un nuovo monitoraggio lungo la linea di contatto fra NagornoKarabkh-Artsakh e Azerbaigian è stato condotto questa mattina da una delegazione dell’Osce. L’osservazione è avvenuto all’altezza dell’insediamento disabitato di Ashaghy Veysali che si trova lungo il bordo meridionale della regione di Martuni non lontano dalla chiesa di Gevorgavan. Non sono state rilevate violazioni del cessate-il-fuoco.
(11 gen 17) SAHAKYAN VISITA LA CENTRALE DI JERMAJUR – Il presidente della repubblica si è recato in visita alla costruenda centrale idroelettrica di Jermajur nella regione di Shahumian. La località, nota anche per le sue fonti termali, si trova al termine della strada che proveniente da Martakert attraversa tutta la regione e si arresta alle pendici del plateau Artsakh. Il presidente era accompaganto dal primo Ministro Haroutyunyan.
(2 gen 17) L’AUSTRIA ASSUME LA PRESIDENZA DELL’OSCE – Dal primo gennaio l’Austria ha assunto la presidenza di turno dell’Organizzazione e il suo ministro degli Affari Esteri, Sebastian Kurz, è divenuto Presidente in carica per l’anno corrente. Kurz illustrerà il suo programma al Consiglio dell’Osce previsto per il prossimo 12 gennaio a Vienna.
(1 gen 17) CAPODANNO COL BOTTO: 1400 COLPI AZERI CONTRO POSTAZIONI ARMENE – Neppure la notte di Capodanno tacciono le armi lungo la linea di confine tra Azerbaigian e Nagorno Karabakh-Artsakh. Sono circa 1400 i colpi sparati dagli azeri all’indirizzo delle postazioni armene di difesa.
(1 gen 17) IL DISCORSO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE SAHAKYAN – «Cari compatrioti, fra poche ore diremo addio al 2016, l’anno in cui abbiamo continuato a costruire e sviluppare la nostra Patria, registrare successi e realizzazioni, superare prove e difficoltà. Gli eventi dei tesi giorni di aprile, il dolore delle perdite e il lutto, le imprese dei nostri eroi figli e fratelli sono ancora freschi nella nostra memoria. Nell’ora decisiva il popolo armeno ha dimostrato un’unità senza precedenti, consolidando in un brevissimo periodo di tempo e difendendo il proprio onore e la propria dignità. Un soldato in piedi sul bordo del Paese di origine ha mostrato ancora una volta la forza del suo spirito e del suo braccio respingendo il selvaggio avversario. Nuovi eroi sono nati durante la difesa della Patria, i cui nomi sono stati scolpiti con lettere d’oro nella storia del nostro popolo. La loro devozione e il loro patriottismo sarà sempre una fonte di motivazione e di ispirazione per le generazioni presenti e future. Eterno onore e gloria a tutti i nostri martiri! Lasciate che solo la gioia e la prosperità più avanti prevalgano nelle loro famiglie, fate in modo che i loro figli crescano sotto il cielo sereno e in una Patria libera, indipendente e sviluppata come l’hanno sognata i loro padri. Cari amici, il nuovo anno è la festa di nuove speranze e aspettative per tutti noi. Crediamo che con ogni anno a venire la nostra vita cambierà, diventerà migliore e più prospera, i nostri focolari saranno pieni di calore e gentilezza, la nostra Patria non mancherà di tenere il rafforzamento e lo sviluppo. L’anno del 2017 sarà ricco di eventi per il nostro popolo e lo stato. Noi celebreremo il 25° anniversario della formazione del nostro esercito e della liberazioni di Shushi, vittorie che sono diventate un punto di svolta nella vita dell’Artsakh e possiedono un grande significato. Queste vittorie e tutte le nostre conquiste acquisite durante gli anni di indipendenza sono diventate possibili grazie agli sforzi congiunti dei nostri fratelli e sorelle di Madre Armenia e della Diaspora. Siamo stati insieme e ci siamo consolidati sia nelle vittorie che nelle dure prove. E’ stato così e così rimarrà per sempre. Questa è la base del nostro successo. Caro popolo dell’Artsakh, in questo giorno caloroso e festoso voglio prima di tutto voglio congratularmi con tutto il personale dell’Esercito di Difesa, con quegli uomini coraggiosi che celebreranno l’anno nuovo in trincea in guardia vigile e vegliando sulla pace del nostro popolo. Possano i nostri soldati svolgere il loro servizio con onore e tornare a casa sani e indenni! Mi congratulo con tutti i nostri compatrioti, tutto il popolo armeno e auguro pace, robusta salute e prosperità. Rendiamo il 2017 un anno di attuazione dei sogni più intimi e degli obiettivi per ogni famiglia nell’Artsakh. Buon Anno e Buon Natale! (Stepanakert, 31 dicembre 2016)»
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La nuova “bravata” azera con incursione (e morti) sul confine con l’Armenia è un fatto gravissimo che pone ancora una volta a dura prova la pazienza degli armeni. Ma questa volta…
Nella tradizionale conferenza stampa di fine anno il ministro degli Esteri del Nagorno Karabakh ha tracciato un bilancio del 2016. Con alcuni punti fermi
Venticinquesimo anniversario del referendum che sancì il diritto all’autodeterminazione del Nagorno Karabakh (Artsakh). Una volontà fuori discussione che rende inutile ogni altra consultazione sullo status della regione
Fermo comunicato dei Paesi co-presidenti del gruppo di Minsk dell’Osce a margine dei lavori del 23° Consiglio dell’Organizzazione. Un nostro commento