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Il rifiuto degli ambasciatori Usa e Francia a Baku di recarsi in visita nella città armena occupata di Shushi ha provocato l’irritazione del regime di Aliyev che tramite un suo portavoce ha detto che questa scelta è un insulto all’integrità territoriale dell’Azerbaigian.

Di contro, la decisione dei diplomtaici dei due Paesi co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce è stata accolta positivamente dall’Assemblea nazionale di Stepanakert.

Il ministro degli Esteri dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) David Babayan a sua volta ha accolto con favore questa rinuncia (che peraltro non aveva fatto l’ambasciatore dell’altro Paese co-presidente, la Russia) e la considera un importante passo politico e umanitario sottolineando altresì il perdurante tentativo azero di distruggere l’azione del Gruppo di Minsk.

Tuttavia, le ragioni delle azioni dell’Azerbaigian per sciogliere il Gruppo di Minsk risiedono altrove. La ragione principale dell’interesse di Baku per il crollo del Gruppo di Minsk dell’Osce, e, in particolare, dell’istituzione della co-presidenza di questo gruppo, è che attraverso questo l’Azerbaigian sta cercando di distruggere lo status diplomatico internazionale de facto e de jure di Artsakh, che è una parte riconosciuta del conflitto azerbaigiano-karabako e del processo negoziale.
E la maggior parte dei documenti, delle dichiarazioni e degli altri atti politici e legali pertinenti rientrano nella sfera di attività del gruppo di Minsk e del processo di Minsk.
Lo scioglimento del Gruppo di Minsk e la co-presidenza di questo gruppo, secondo la logica di Baku, dovrebbe di fatto livellare lo status diplomatico internazionale de facto e de jure dell’Artsakh.

Qui Baku e Ankara agiscono insieme, facendo ogni possibile uso delle contraddizioni tra la Russia e l’Occidente, che tocca anche l’attività della co-presidenza del Gruppo di Minsk. Ma questo flirt emotivo, attraverso il quale l’alleanza azerbaigiana-turca sta cercando di ingannare la Russia, è naturalmente tattico e temporaneo nella sua natura.
È abbastanza ovvio che sia la Turchia che l’Azerbaigian stanno facendo tutto il possibile per minare la missione russa di mantenimento della pace nell’Artsakh, ben sapendo che con il ritiro della Russia, anche l’Artsakh sarà distrutto, la distruzione dell’Artsakh a sua volta porterà a cambiamenti geopolitici tettonici nel Transcaucaso e nei vasti spazi geopolitici adiacenti, che creerà minacce esistenziali per un certo numero di Paesi, in primo luogo per la Russia. Ciò rappresenta una minaccia, tra l’altro, anche per l’Occidente, solo a lungo termine.

È anche possibile che una tale politica massimalista di Baku miri anche a questo tipo di ricatto per ottenere l’inclusione della Turchia nei Paesi co-presidenti del gruppo di Minsk come una sorta di compensazione per Baku per ammorbidire la sua posizione dura.

Sono fiducioso che questa e molte altre cose siano ben comprese a Mosca, Washington e Parigi. È anche ovvio che il Gruppo di Minsk dell’Osce e la sua attuale co-presidenza non hanno ancora alternative” ha dichiarato Babayan.

Le cinque forze politiche rappresentate nell’Assemblea nazionale dell’Artsakh hanno rilasciato una dichiarazione congiunta.

Dal 1 agosto, le forze armate dell’Azerbaigian hanno fatto ricorso ad azioni militari provocatorie in vari tratti della linea di contatto tra Artsakh e l’Azerbaigian, a seguito delle quali ci sono vittime e feriti. Le fazioni dell’Assemblea nazionale armena considerano le ripetute aggressioni dell’Azerbaigian una grave violazione del cessate il fuoco del novembre 2020, che mira a continuare la politica di odio contro gli armeni e creare panico nell’Artsakh.
L’Azerbaigian accusa regolarmente l’Armenia e la Russia di non aver rispettato gli accordi trilaterali del 9 novembre, quando è lo stesso Azerbaigian a non aver rispettato quasi nessun punto di tale dichiarazione. Tale comportamento non è nuovo per noi.
L’Azerbaigian ha sempre perseguito una politica di pulizia etnica e di deportazione, violando costantemente gli interessi vitali e i diritti dei cittadini della Repubblica dell’Artsakh.
Eventi recenti, vittime e feriti dimostrano ancora una volta che la pacifica convivenza all’interno dell’Azerbaigian è impossibile per l’Artsakh.
La pace è il valore più alto, ma non c’è pace sotto la minaccia della forza, con il continuo calpestamento dei diritti umani e della dignità. Durante la guerra di 44 giorni nel 2020, abbiamo assistito al silenzio della comunità internazionale e durante questo periodo tutti i crimini commessi contro il popolo dell’Artsakh non sono stati adeguatamente condannati, per cui l’Azerbaigian continua ad ampliare la scala dell’aggressione.

  • Invitiamo i parlamenti di diversi Paesi e tutte le organizzazioni internazionali a condannare fermamente le recenti azioni dell’Azerbaigian e ad adottare misure pratiche per prevenire nuovi crimini.
  • Chiediamo alle forze di pace russe di svolgere tutte le azioni necessarie per garantire la stabilità della linea di contatto.

Chinando il capo davanti a tutte le vittime della lotta di liberazione dell’Artsakh, riaffermiamo il diritto del nostro popolo a uno stato libero e indipendente come unica garanzia di una vita sicura“.

Patria libera – Alleanza UCA

Partito della Patria Unita

Partito della Giustizia

Federazione Rivoluzionaria Armena

Partito Democratico dell’Artsakh

A seguito dell’attacco azero in Artsakh (Nagorno Karabakh) del 3 agosto il Ministero degli Esteri dell’Armenia ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Il 3 agosto 2022, le forze armate dell’Azerbaigian, violando ancora una volta la Dichiarazione Trilaterale del 9 novembre 2020 dei leader di Armenia, Russia e Azerbaigian sulla cessazione delle ostilità nella zona del conflitto del Nagorno-Karabakh, hanno lanciato un’aggressione nell’area di responsabilità del contingente di mantenimento di pace russo, provocando vittime e feriti.

Nonostante i passi intrapresi dalla parte armena per raggiungere la stabilità e la pace nella regione, l’Azerbaigian continua la sua politica pre-programmata di terrorizzare la popolazione del Nagorno-Karabakh, sottoponendola alla pulizia etnica e all’occupazione strisciante del Nagorno-Karabakh.

Ricordiamo che l’irruzione illegale delle forze armate azere in direzione del villaggio di Parukh il 24 marzo di quest’anno, l’attacco ai villaggi di Khtsaberd e Hin Tagher dell’11 dicembre 2020, nell’area di responsabilità del contingente di peacekeeping russo sono casi di analoga aggressione e violazione del cessate il fuoco.

Riteniamo inaccettabili le dichiarazioni della parte azerbaigiana che tentano di modificare unilateralmente il regime giuridico nel Corridoio di Lachin definito dalla disposizione 6 della Dichiarazione Trilaterale, e riaffermiamo che la strada che attraversa il Corridoio di Lachin può essere modificata solo secondo il piano approvato dalle parti della Dichiarazione.

Come è chiaramente definito dalla Dichiarazione del 9 novembre, entro il prossimo triennio le parti (cioè la Federazione Russa, la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian) dovranno definire il piano per la costruzione di una nuova strada di attraverso il Corridoio Lachin che collega l’Armenia con il Nagorno-Karabakh, con la successivo riposizionamento del contingente russo di mantenimento della pace per la protezione di tale strada.

Sottolineiamo che finora non esiste un piano del genere approvato all’interno di un formato trilaterale e invitiamo tutte le parti della Dichiarazione Trilaterale ad aderire ai loro impegni, a compiere sforzi immediati per attuare le condizioni stabilite dalla Dichiarazione del 9 novembre, compreso il mantenimento di un regime di cessate il fuoco, lo sblocco delle comunicazioni regionali, il rilascio e il ritorno die prigionieri di guerra, degli ostaggi e di altri detenuti.

Riteniamo necessario sottolineare ancora una volta che la Repubblica d’Armenia ha adempiuto a tutti i suoi obblighi. Il motivo della mancata attuazione di una serie di disposizioni della dichiarazione trilaterale del 9 novembre sono le interpretazioni arbitrarie, la continua retorica aggressiva e le azioni dell’Azerbaigian.

La Repubblica di Armenia, ribadendo il suo impegno per l’agenda di stabilire la pace e la stabilità nella regione, invita la comunità internazionale ad adottare misure per fermare il comportamento e le azioni aggressive dell’Azerbaigian e lanciare a tal fine i meccanismi internazionali necessari.

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(31 ago 22) TRILATERALE A BRUXELLES – Si è tenuto a Bruxelles l’incontro tra il Primo Ministro Nikol Pashinyan dell’Armenia, il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e il Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev. Le informazioni su questo incontro trilaterale a Bruxelles sono diventate note per la prima volta il 25 agosto. Tre incontri con lo stesso formato si sono già tenuti a Bruxelles. Il primo si è svolto il 14 dicembre 2021, il secondo il 6 aprile 2022 e il terzo il 23 maggio 2022. Il vertice, iniziato con una colazione di lavoro, si è svolto a porte chiuse ed è durato quattro ore.

(31 ago 22) ACCUSE A EX MINISTRO DELLA DIFESA – L’ex comandante dell’Esercito di difesa dell’Artsakh (nonché ex ministro della difesa e consigliere capo del presidente dell’Artsakh) Mikayel Arzumanyan è stato effettivamente arrestato in Armenia in quanto, avendo ricevuto numerosi avvisi per presentarsi davanti all’organo investigativo che indaga sulla guerra 2020, non si è presentato. La sua detenzione è durata 72 ore. A suo carico l’accusa di non aver adeguatamente difeso la città di Shushi e di fatto di averla così consegnata al nemico. Arzumanyan, che aveva rilevato Jalal Harutyunyan gravemente ferito in battaglia, ha respointo ogni addebito.

(31 ago 22) NUOVA STRADA OPERATIVA – Da ieri sera è operativo il nuovo passante stradale tra Armenia e Artsakh. I primi utilizzatori che sono passati ieri lungo questa strada sono stati il presidente dell’Artsakh, Arayik Harutyunyan, e il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale, Vitaly Balasanyan che hanno lasciato Stepanakert intorno alle 18 (ora locale), hanno raggiunto il villaggio di Tegh nella regione di Goris per questa strada, quindi sono tornati indietro per assicurarsi che la strada fosse sicura e adatta al funzionamento. Dalle 20, anche altri residenti di Artsakh possono viaggiare su questa strada. Le forze di pace russe controllano il funzionamento ininterrotto della strada temporanea.

(30 ago 22) NAZIONI UNITE SU AZERBAIGIAN – Il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale ha pubblicato oggi risultati su Azerbaigian e altri Stati. I risultati contengono le principali preoccupazioni e raccomandazioni del Comitato sull’attuazione della Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale, nonché aspetti positivi. Il comitato delle Nazioni Unite ha anche raccomandato all’Azerbaigian di condurre indagini sulle violazioni umane nel conflitto del Karabakh. “Alla luce delle ostilità scoppiate nel Nagorno-Karabakh e nei dintorni nel 2020 e oltre, il Comitato era profondamente preoccupato per le accuse di gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle forze militari azere contro prigionieri di guerra e altre persone protette di etnia o nazionale armena origine. È stato anche turbato dai rapporti sulla distruzione del patrimonio culturale armeno, comprese chiese, monumenti, monumenti e cimiteri. Ha raccomandato allo Stato parte di condurre indagini approfondite e imparziali su tutte le violazioni umane e di rafforzare i propri sforzi per garantire la responsabilità e porre fine all’impunità.”

(30 ago 22) COMMISSIONE CONFINI – “Si è tenuta a Mosca la seconda riunione della Commissione per la delimitazione dei confini di Stato e la sicurezza delle frontiere tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica dell’Azerbaigian e della Commissione di Stato per la delimitazione dei confini di Stato tra la Repubblica dell’Azerbaigian e la Repubblica di Armenia, presieduta dal vice Il Primo Ministro M.G. Grigoryan e il Vice Primo Ministro Sh.A. Mustafayev della Repubblica dell’Azerbaigian. Prima dell’incontro, il vice primo ministro della Federazione Russa A.L.Overchuk ha incontrato Sh.A.Mustafayev e M.G.Grigoryan, ha accolto con favore la continuazione del lavoro dei comitati. Le parti hanno discusso questioni organizzative e procedurali, hanno avuto un sostanziale scambio di opinioni sul lavoro futuro e sui regolamenti delle attività congiunte delle commissioni. Hanno espresso gratitudine alla Russia per la buona organizzazione dell’incontro. Le parti hanno confermato l’accordo per tenere il terzo incontro nelle date concordate“. Così riporta una nota del ministero degli Affari esteri dell’Armenia.

(30 ago 22) ACCUSE A EX MINISTRO DIFESA – Contro Mikayel Arzumanyan, ex ministro della Difesa dell’Artsakh , ex comandante dell’esercito della difesa e consigliere capo del presidente dell’Artsakh, sarebbe stato avviato un procedimento penale con l’accusa di negligenza in servizio.

(30 ago 22) VERTICE TRILATERALE – Alla vigilia del vertice trilaterale in programma domani a Bruxelles, il presidente della Commissione europea Charles Michel ha avuto una conversazione telefonica con il Primo ministro armeno Pashinyan e il presidente azero Aliyev.

(30 ago 22) INCENDI CASE ABBANDONATE – La polizia dell’Artsakh ha avviato un procedimento penale in merito a 13 casi di incendi di case nel villaggio di Aghavno e nella città di Berdzor nella regione di Kashatagh. Questa informazione è stata confermata da Kim Gabrielyan, capo del dipartimento di pubbliche relazioni dell’Ufficio del procuratore di Artsakh. “Undici casi di incendi di abitazioni sono stati registrati nella comunità di Aghavno, due a Berdzor; in tutti i casi sono stati avviati procedimenti penali. Nessuno ha lo status di imputato o di vittima in questi procedimenti“, ha aggiunto Gabrielyan.

(30 ago 22) FORZA DI PACE RUSSA – I soldati russi del contingente di pace si sono già dislocati sulla nuova rotta alternativa al precedente tracciato che, a partire dalle 20 ora locale di questa sera, collegherà l’Artsakh all’Armenia. Intanto, il difensore civico dell’Artsakh Gegham Stepanyan ha informato che il percorso provvisorio di circa 4,7 km (operativo fino al completamento nella prossima primavera di quello definitivo nella sezione armena) è stato completamente asfaltato e non lasciato in sterrato come inizialmente previsto. Il nuovo passante in Armenia da Goris raggiungerà Tegh e quindi il villaggio di Kornidzor per poi puntare verso il confine.

(30 ago 22) PERSONE SCOMPARSE – Nella Giornata mondiale dedicata alle vittime delle sparizioni forzate, il difensore dei diritti umani dell’Armenia, Kristinne Grigoryan, ha diffuso martedì un messaggio nel quale ricorda tra l’altro che a seguito della guerra del 2020 risultano ancora 303 persone scomparse. “La continua politica azerbaigiana di fornire informazioni distorte o del tutto assenti sui prigionieri di guerra, sui prigionieri civili e sulle persone scomparse è un atto palese di utilizzare le questioni dei diritti umani per scopi politici, violando tutte le norme del diritto umanitario internazionale. Sfortunatamente, i meccanismi di risposta internazionale ai casi di sparizioni forzate hanno dimostrato la loro mancanza di efficacia in questi giorni critici. Pertanto, questo è un motivo per lavorare attivamente con tutti gli attori competenti in questa direzione” afferma, tra l’altro, Grigoryan.

(29 ago 22) VISTI SOSPESI – Secondo una nota consolare, rilanciata da un giornalista canadese, sarebbero in questo momento sospesi i visti di ingresso in Artsakh per i cittadini stranieri.

(29 ago 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA SU NUOVA ROTTA – Il presidente dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha presieduto una seduta del Consiglio di sicurezza con all’ordine del giorno le questioni relative al funzionamento della nuova rotta che collega l’Artsakh con l’Armenia. È stato osservato che, secondo il punto 6 della dichiarazione firmata dai leader di Armenia, Azerbaigian e Russia il 9 novembre 2020, la nuova rotta manterrà lo status di corridoio. Sono stati completati i lavori di asfaltatura del tratto stradale di 4,7 km che collega temporaneamente il tracciato all’autostrada Goris-Stepanakert. I partecipanti alla seduta hanno sottolineato l’importanza di garantire le necessarie garanzie relative alle norme di sicurezza e di sviluppo urbano della nuova strada e l’importanza del lavoro coordinato tra le strutture statali competenti e il contingente russo di mantenimento della pace dispiegato ad Artsakh. A seguito delle discussioni, il Consiglio di sicurezza ha deciso di effettuare la comunicazione con l’Armenia lungo una nuova rotta a partire dalle 20 di martedì, e attraverso la subregione Berdadzor della regione di Shushi.

(29 ago 22) TRANSITO DA E PER ARTSAKH – Il ministero degli Affari interni dell’Artsakh informa che il traffico lungo il corridoio Berdzor (Lachin) della strada interstatale che collega l’Artsakh all’Armenia è sicuro in quanto le forze di pace russe assicurano il viaggio in sicurezza delle persone che entrano nell’Artsakh ed escono in Armenia. Dopo mercoledì, il collegamento di Artsakh con l’Armenia sarà effettuato attraverso il nuovo corridoio in direzione sud, attraverso il territorio della subregione di Berdadzor, su cui il Ministero degli Affari Interni di Artsakh fornirà informazioni chiare e dettagliate.

(27 ago 22) AMBASCIATORI NON VANNO A SHUSHI – Gli ambasciatori a Baku di Stati Uniti e Francia hanno rifiutato di recarsi in visita nella città armena occupata di Shushi. Dura reazione dell’Azerbaigian che accusa i due Paesi (peraltro co-presidenti del Gruppo di Minsk dell’Osce) di insulto all’integrità territoriale azera.

(27 ago 22) CORRIDOIO DI BERZOR – La Polizia dell’Artsakh informa che la rotta attraverso Berdzor sarà operativa sino al prossimo 31 agosto.

(26 ago 22) RICOLLOCAZIONE MONUMENTI – Il Ministero dell’Istruzione, della Scienza, della Cultura e dello Sport di Artsakh ha reso noto che è stato completato entro la giornata di ieri il trasferimento dei monumenti armeni dagli insediamenti di Berdzor, Nerkin Sus e Aghavno. “Un totale di 46 monumenti d’arte monumentale, la città di Berdzor e le biblioteche scolastiche di Aghavno sono state trasferite. Più di 10.000 libri sono stati trasferiti dalla biblioteca cittadina di Berdzor e sono conservati a Stepanakert. Monumenti sono stati anche per lo più ricollocati a Stepanakert”, si legge in particolare anche nella dichiarazione del suddetto ministero.

(26 ago 22) TRANSITO BERDZOR – La statale che da Goris (Armenia) raggiunge Stepanakert (Artsakh) via Berdzor è ancora operativa e lo rimarrà fino al 31 agosto. Per tale ragione sono ancora operative le postazioni di controllo delle forze di pace russe.

(26 ago 22) AZERI A BERDZOR – Gli azeri si sarebbero insediati a Berdzor, Aghavno e Sus. Oggi, casualmente, è anche il compleanno della moglie di Aliyev nonché vice preidente dell’Azerbaigian. Il ministero degli Affari esteri della Turchia ha rilasciato una dichiarazione in merito alla consegna da parte armena di Lachin e degli insediamenti vicini in Artsakh all’Azerbaigian. In questa dichiarazione, è stato osservato che la Turchia è soddisfatta di questo fatto e sosterrà l’integrità territoriale dell’Azerbaigian anche in futuro.

(25 ago 22) ANNUNCIATO VERTICE TRILATERALE – Il prossimo incontro tra i leader di Armenia e Azerbaigian avrà luogo il 31 agosto a Bruxelles. I dettagli sull’ordine del giorno di questo incontro, tuttavia, non sono stati ancora resi noti. L’ultima volta che il premier armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev si sono incontrati è stato a Bruxelles, il 22 maggio, e sotto la mediazione del presidente di Charles Michel del Consiglio europeo. A seguito di tale incontro, le parti hanno convenuto di istituire commissioni per la sicurezza delle frontiere e la delimitazione del confine di stato tra Armenia e Azerbaigian.

(25 ago 22) NUOVO CO-PRESIDENTE USA – Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha nominato Philip Reeker nuovo co-presidente del Gruppo di Minsk dell’Osce e consulente senior per i negoziati del Caucaso meridionale. Alla notizia della nomina il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian, Bayramov, ha avvertito che se gli Stati Uniti tenteranno di resuscitare il Gruppo di Minsk sarebbero esclusi dalla risoluzione delle relazioni azerbaigiane-armene

(25 ago 22) COMMISSIONE CONFINI DI STATO – Il prossimo incontro delle commissioni congiunte per la delimitazione dei confini di stato e la sicurezza delle frontiere dell’Armenia e dell’Azerbaigian è previsto per il 30 agosto. Questo incontro dovrebbe svolgersi a Mosca, ma il suo ordine del giorno non è ancora noto. Questo incontro tra queste commissioni sarà il secondo. Il primo incontro dei Vice Primi Ministri di Armenia e Azerbaigian, Mher Grigoryan e Shahin Mustafayev, si è svolto il 24 maggio al confine tra Armenia e Azerbaigian a Yeraskh.

(25 ago 22) NUOVA ROTTA PER L’ARTSAKH – Il nuovo percorso del corridoio di Berdzor sarà lanciato nella prima settimana di settembre di quest’anno secondo quanto dichiarato dal ministro dell’amministrazione territoriale e delle infrastrutture della Repubblica dell’Artsakh Hayk Khanumyan. “Fino ad allora sarà operativa la strada Stepanakert-Berdzor-Goris. Un percorso alternativo opererà lungo il nuovo corridoio meridionale. Il transito lungo la nuova strada inizierà solo dopo che tutti i posti di blocco delle forze di pace russe saranno schierati. Un tratto temporaneo lungo 4,5 km in questo lasso di tempo sarà pronto, su parte di esso è già stato posato l’asfalto e sarà ultimato nei prossimi giorni. Nella prima settimana di settembre il traffico si muoverà lungo la nuova strada“, ha spiegato il ministro. Secondo lui, il tratto temporaneo della nuova autostrada aggira Berdzor, Aghavno e ​​Nerkin Sus e poi si collega alla strada Aghavno-Tegh, a circa 3 km da Aghavno. Il capo del dipartimento ha aggiunto che il processo di ricollocazione delle infrastrutture sta proseguendo attivamente. “Il problema della comunicazione è già stato risolto. Ci vorrà tempo per spostare le linee elettriche e in termini di fornitura di gas, come ho detto, dobbiamo cercare altre soluzioni“, ha affermato Hayk Khanumyan. Il Ministero degli Affari Interni della Repubblica di Artsakh ha riferito che il tratto Shushi-Berdzor-Goris dell’autostrada interstatale che collega Artsakh e l’Armenia è stato aperto bilateralmente e la sua sicurezza è stata assicurata dalle forze di pace russe.

(24 ago 22) CHECKPOINT BERDZOR – Soldati della forza di pace russa stanno smantellando il posto di controllo nei pressi di Berdzor che da domani, unitamente ai villaggi di Aghavno e Sus, sarà sotto controllo azero. La nuova rotta non è ancora completata nella parte armena (circa cinque chilomteri da asfaltare) ma sarà comunque posta sotto controllo dei russi a partire dal primo settembre. Nella odierna riunione di governo dell’Armenia èsono stati stanziati un totale di 5,5 miliardi di dram (circa 12,8 milioni di dollari) per la costruzione della sezione di 11,8 km dell’autostrada Tegh-Kornidzor nella provincia di Syunik in Armenia.

(24 ago 22) BACINO DI SARSANG – I media azeri lunedì hanno pubblicato informazioni sulla visita dei dipendenti della società azerbaigiana “Miglioramento e gestione delle acque” al bacino idrico di Sarsang, con la partecipazione di rappresentanti dell’Artsakh. L’Artsakh Information Center comunica: “A tal proposito si informa che, considerata la situazione creatasi dopo la guerra dei 44 giorni del 2020, al fine di gestire le risorse idriche e garantire la sicurezza dell’acqua potabile e irrigua erogata al pubblico, i rappresentanti del Comitato Acqua della Repubblica dell’Artsakh, con la mediazione delle truppe russe di mantenimento della pace dispiegate nell’Artsakh, sono in contatto con la parte azerbaigiana dal 2021 ed effettuano visite periodiche nelle aree sotto il controllo dell’Azerbaigian per raggiungere accordi reciproci sull’uso dell’acqua potabile e irrigua fornita a un certo numero di comunità della Repubblica (Stepanakert, compreso) e risolvere alcune questioni. In tale quadro, è stato organizzato un altro incontro nei pressi del bacino idrico di Sarsang per discutere la questione dell’uso delle acque di Sarsang a condizioni reciprocamente vantaggiose. Le idee sulle possibili opzioni per un uso razionale dell’acqua sono state scambiate in loco, tenendo in considerazione il controllo della Repubblica dell’Artsakh sul bacino idrico di Sarsang e il controllo dell’Azerbaigian sulle infrastrutture di irrigazione”.

(24 ago 22) ASHOT GULYAN – Oggi si commemora il trentesimo anniversario della morte del grande comandante, eroe dell’Artsakh, Ashot Ghulyan (Bekor), che è stato insignito postumo dell’ordine di 1° grado di “Croce da battaglia”. Ashot Ghulyan morì il 24 agosto 1992 durante la liberazione del villaggio di Drmbon nella regione di Martakert di Artsakh. Oggi, in occasione del 30° anniversario del martirio di questo eroe, è stato organizzato a Stepanakert un evento commemorativo. I membri della famiglia di Bekor, i parenti, i compagni d’armi hanno deposto fiori sul piedistallo del monumento perpetuando la sua memoria. Quindi, gli studenti della Stepanakert’s School N 2 intitolata ad Ashot Ghulyan hanno eseguito composizioni patriottiche.

(23 ago 22) CONFINI ARMENIA-AZERBAIGIAN – L’incontro delle commissioni sulla delimitazione delle frontiere e sulle questioni di sicurezza delle frontiere tra Armenia e Azerbaigian è previsto per la fine di agosto a Mosca come comunica l’ufficio del vice primo ministro Mher Grigoryan dell’Armenia che guida la delegazione nazionale. L’ufficio ha tuttavia aggiunto che non è stato ancora deciso un ordine del giorno separato per le questioni formate.

(23 ago 22) FORZA DI PACE RUSSA – I leader delle cinque fazioni parlamentari dell’Artsakh hanno incontrato oggi la leadership del contingente di mantenimento della pace russo per discutere dell’operato del contingente alla luce dei fatti accaduti a inizio mese nonoché dichiarazioni e attività controverse. Durante l’incontro, i responsabili delle forze di pace russe in Artsakh hanno fornito chiarimenti sulle suddette questioni. In particolare, riflettendo sulla dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020, è stato osservato che la nuova strada avrà lo status giuridico di corridoio, e tutte le componenti di sicurezza, a partire dalla zona di sicurezza di 5 km fino all’installazione dei posti di blocco delle forze di pace russe forze. Toccando i recenti eventi, il comando delle truppe russe di mantenimento della pace nell’Artsakh ha osservato di aver tratto le necessarie conclusioni sugli eventi di agosto e allo stesso tempo ha assicurato che faranno ulteriori sforzi per prevenire violazioni simili in futuro e garantire il adeguata sicurezza del popolo di Artsakh.

(22 ago 22) VIGILI DEL FUOCO AZERI A BERDZOR – Scortati da un blindato delle forze di pace russe, due automezzi dei vigili del fuoco dell’Azerbaigian sono arrivati a Berdzor con lo scopo di prvenire incendi nelle case che i residenti armeni dovranno lasciare entro il giorno 25 agosto.

(20 ago 22) TRASFERIMENTO MONUMENTI – Tutti i monumenti e reperti artistici che si trovano a Berdzor, Aghavno e Sus sono stati rimossi eccezion fatta per un manufatto che si trova- all’incorcio centrale di Berdzor. Dovrebbe essere trasferito lunedì 22. Con la diocesi dell’Artsakh e altri soggetti interessati sarà discussa la ricollocazione delle opere.

(19 ago 22) CORTE EUROPEA DIRITTI DELL’UOMO – Il 19 agosto di quest’anno, sulla base della richiesta dell’Armenia alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) di adottare misure provvisorie per proteggere i diritti dei civili in alcuni insediamenti della Repubblica dell’Artsakh, la CEDU ha confermato le misure del 29 settembre 2020 e l’ampliamento delle misure provvisorie provvedimento del 3 novembre dello stesso anno, affermando che rimane in vigore. “La CEDU ha invitato le parti ad astenersi da tali azioni che potrebbero portare a una violazione dei diritti dei civili protetti dalla Convenzione, compreso il mettere a rischio i loro diritti tutelati dagli articoli 2, 3 e 8 della Convenzione“, afferma il rapporto. La CEDU ha inoltre rilevato che la decisione del 29 settembre 2020, tuttora in vigore, si applica agli eventi cui fa riferimento il governo dell’Armenia, come gli attacchi armati agli insediamenti pacifici, le minacce allo sfollamento delle persone nelle comunità di Berdzor e Aghavno .

(18 ago 22) CORRIDOIO DI LACHIN – Un consigliere dell’ambasciata russa a Yerevan, Maksim Seleznyev, ha dichiarato che le forze di pace non si muoveranno dal corridoio di Lachin fin tanto che non sarà operativa la nuova strada alternativa. La sezione armena della strada, nonostante le pressioni armene, dovrebbe essere completata nel prossimo mese di maggio.

(17 ago 22) ANNEGAMENTO – Un sedicenne di Gishi (Martuni) è annegato oggi per cause sconosciute in un bacino d’acqua presso la sua comunità.

(16 ago 22) LUTTO NAZIONALE – Anche la repubblica di Artsakh ha decretato per il 17 e 18 due giorni di lutto nazionale per le vittime dell’esplosione avvenuta al mercato di Sumarlu nella capitale dell’Armenia, Yerevan.

(13 ago 22) SFOLLATI – A seguito della guerra del 2020, in Artsakh 42.000 persone sono state sfollate dalle proprie abitazioni. Di queste 16.000 continuano a vivere nello Stato sia pure in altro luogo mentre 26.000 si sono stabilite in Armenia.

(13 ago 22) IL PRESIDENTE A CHARTAR – Il presidente della repubblica Harutyunyan ha visitato oggi l’insediamento di Chartar nella regione di Martuni. Incontrando la comunità locale il Capo dello Stato ha dichiarato che “le azioni provocatorie che regolarmente vengono provocate mirano a de-armenizzare l’Artsakh, svalutando sia la già fragile pace stabilita dalla dichiarazione trilaterale, sia la missione del contingente di peacekeeping russo che ha assunto la funzione di mantenere quella pace.” Ha inoltre aggiunto che “è necessario essere pazienti e non deviare dal percorso di indipendenza dell’Artsakh e che le autorità di quest’ultimo continueranno a compiere tutti gli sforzi possibili per risolvere i problemi di sicurezza esistenti, garantendo il condizioni di vita necessarie per una vita prospera e per garantire un futuro stabile.”

(13 ago 22) RIMOZIONE MONUMENTI – Il viceministro dell’istruzione, della scienza, della cultura e dello sport di Artsakh, Lernik Hovhannisyan, ha informato che la rimozione dei monumenti culturali armeni dagli insediamenti di Berdzor, Aghavno e ​​Sus, che saranno consegnati al controllo dell’Azerbaigian il 25 agosto, sarà completata nella prossima settimana. Secondo il viceministro, i monumenti armeni e le pietre crociate nelle suddette comunità sono stati spostati nella capitale dell’Artsakh Stepanakert, c’è già un accordo con la Diocesi di Artsakh della Chiesa Apostolica Armena che alcuni di essi saranno collocati nel parco in costruzione presso la chiesa di S. Hovhannes (S. Giovanni) a Stepanakert, e le altre, nell’area adiacente alla chiesa di S. Hakob (san Giacomo). Anche biblioteche e reperti museali saranno rimossi.

(13 ago 22) BABAYAN RISPONDE AD ALIYEV – Il ministro degli Esteri dell’Artsakh, Davot Babayan, ha risposto sui social alle dichiarazioni del presidente azero. Ironicamente ha dichiarato che “prima di tutto, voglio ringraziare Aliyev per la sua sincerità. In effetti, né l’Azerbaigian né la sua leadership hanno mai ingannato o ingannato i loro piani per l’Artsakh“. Ha poi aggiunto che mai il Karabakh potrà mai far parte dell’Azerbaigian: “per lo stesso Artsakh, qualsiasi status all’interno dell’Azerbaigian è inaccettabile. Come potrebbero gli ebrei avere un qualche tipo di status amministrativo-territoriale all’interno della Germania nazista?

(12 ago 22) DICHIARAZIONI DI ALIYEV – Il presidente dell’Azerbaigian in un’intervista ha dichiarato che all’interno dell’Azerbaigian gli armeni che vivono a Karabagh non avrebbero né status, né indipendenza, né alcun privilegio speciale.

(12 ago 22) SINDACO DI STEPANAKERT – Parlando con la stampa oggi il sindaco di Stepanakert, David Sargsyan, ha dichiarato che da qualche tempo non ci sono più problemi con gas, acqua ed elettricità. Ha detto che non può fornire il numero esatto di cittadini che si sono stabiliti a Stepanakert dopo la guerra di 44 giorni, ma che ce ne sono molti. Secondo Sarkisian, la strada alternativa al corridoio di Lachin, che è in costruzione, non crea disagi ai residenti di Artsakh. “Sono pronti per i disagi. Le persone dell’Artsakh sono pronte a superare 4-5 km. Il governo sta lavorando sulla strada e l’umore della gente del Karabakh è molto buono. Sono saldamente sulla loro terra dopo la guerra. Il i costruttori stanno lavorando, in breve tempo ci sarà una strada normale“, ha aggiunto.

(12 ago 22) BERDOZOR, AGHAVNO E SUS – I residenti delle comunità Berdzor, Aghavno e ​​Sus di Artsakh, che sono costretti a lasciare le loro case, possono presentare ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) contro il proprio governo o chiedere un risarcimento. Lo ha detto Alvina Gylumyan, ex giudice della Corte costituzionale dell’Armenia, durante una discussione tenutasi oggi.

(12 ago 22) GRAVE INCIDENTE STRADALE – Questa mattina, intorno alle 8,45, un veicolo delle forze di pace russe e un fuoristrada condotto da un residente dfi Sarushen si sono violentemente scontrati a un incrocio. Quattro donne (due sorelle) che erano sul veicolo privato sono decedute sul colpo mentre il conducente è rimasto ferito. Dai primi rileivi sembra che il fuoristrada viaggiasse a elevata velocità.

(12 ago 22) STRADA ALTERNATIVA – Le persone dovranno percorrere la sezione di 4,5 km dell’autostrada alternativa del corridoio di Lachin (Berdzor) sul lato armeno su una strada sterrata fino alla primavera, fino a quando la parte armena non avrà terminato la sua costruzione. Mher Hambardzumyan, capo del dipartimento per la politica delle costruzioni stradali del Ministero dello sviluppo urbano di Artsakh, ha dichiarato alla TV pubblica di Artsakh che sebbene la suddetta sezione sia ora una strada sterrata, sarà percorribile per qualsiasi tipo di veicolo. L’Agenzia statale delle strade automobilistiche dell’Azerbaigian ha annunciato giovedì che la costruzione della nuova autostrada che collega l’Armenia alla capitale dell’Artsakh Stepanakert è stata completata sul lato azerbaigiano. E’ stato costruito anche un ponte lungo 149,5 m e largo 13,5 m. La lunghezza totale di questa autostrada è di 32 chilometri, di cui 10 chilometri nel territorio dell’Armenia. L’Azerbaigian aveva iniziato la costruzione della sua sezione nel luglio 2021 e ne aveva annunciato il completamento un anno dopo. L’autostrada alternativa di nuova costruzione sarà larga più di 11 metri e lunga 21 metri. Sul versante armeno, le macchine movimento terra hanno iniziato a funzionare da pochi giorni. Nei giorni scorsi, il Segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, Vitaly Balasanyan, aveva viaggiato sulla nuova rotta e aveva conosciuto la costruzione della nuova autostrada.

(11 ago 22) SCOMPARSI IN GUERRA – A seguito dei 44 giorni di guerra, 303 persone provenienti dall’Armenia sono risultate disperse. Lo ha dichiarato il servizio stampa della Delegazione armena del Comitato Internazionale della Croce Rossa.

(10 ago 22) SMOBILITAZIONE – Il presidente della repubblica ha firmato il decreto di smobilitazione dei cittadini che lo scorso 3 agosto, in coincidenza con l’attacco azero, erano stati chiamati a una mobilitazione parziale.

(10 ago 22) DRONI AZERI – Nella notte, tre droni azeri da ricognizione hanno sorvolato gli insediamenti di Karmir Shuka e Taghavard.

(10 ago 22) SITUAZIONE AD AGHAVNO – Secondo fonti sul posto, i residenti non hanno abbandonato il villaggio e sarebbero intenzionati a rimanere a presidiare le loro case. Smentita anche la partenza dell’unità delle forze di pace russe che sarebbe ancora presente sul posto.

(9 ago 22) CORRIDOIO DEL SYUNIK – L’Azerbaigian ha un’alternativa per comunicare con Nakhchivan attraverso l’Iran attraverso il fiume Araks, aggirando l’Armenia, ha detto ai media turchi il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Ceyhun Bayramov. Ha osservato che l’Azerbaigian ha iniziato la costruzione del primo ponte sul fiume Araks in conformità con un accordo con l’Iran. In tal modo, l’Azerbaigian ha un’alternativa per connettersi con Nakhchivan attraverso l’Iran attraverso il fiume Araks, aggirando l’Armenia. “Questo sarà implementato, che l’Armenia lo voglia o meno. Questa è un’opportunità per l’Armenia di non essere esclusa dai progetti di sviluppo regionale. Prenderà la propria decisione. Se Yerevan non prenderà la decisione giusta, farà di più danno a se stessa“, ha aggiunto Bayramov.

(9 ago 22) CESSIONE DI BERDZOR – Secondo un quotidiano armeno (Aravot), il Segretario del Consiglio di sicurezza dell’Artsakh, Vitaly Balasanyan, avrebbe ieri visitato la cittadina accompagnato da funzionari azeri ai quali avrebbe mostrato le case che verranno consegnate a loro. Non sono arrivate nè conferme nè smentite alla notizia. Secondo il giornale, alcuni cittadini avrebbero protestato con il generale.

(9 ago 22) PRIGIONIERI DI GUERRA – L’ambasciatore Karapetyan ha affermato in un’intervista alla tv ucraina che l’Azerbaigian conferma di tenere in cattività 38 militari armeni, mentre l’Armenia ritiene che altri 26 militari debbano essere nel numero dei prigionieri. Ha sottolineato che c’è un accordo al più alto livello che lo scambio di prigionieri deve avvenire “tutti per tutti”. La parte armena ha consegnato tutti i prigionieri, anche i criminali condannati che stavano scontando pene detentive per reati non correlati, compreso l’omicidio. La parte armena ha documenti e prove video, oltre alle testimonianze di ex prigionieri di guerra che sono già tornati in Armenia, che dimostrano che l’Azerbaigian tiene prigionieri altri 26 militari oltre ai 38. Karapetyan ha aggiunto che l’Azerbaigian ha rilasciato alcuni dei militari armeni in cambio delle mappe dei campi minati. “In segno di buona volontà, la dirigenza armena ha consegnato le mappe dei campi minati che erano in nostro possesso dagli anni ’90, dagli anni della prima guerra del Nagorno Karabakh“, ha affermato l’ambasciatore. L’ambasciatore Karapetyan ha affermato che le mappe dei campi minati trasferite hanno ridotto significativamente gli incidenti mortali legati alle mine. “Nonostante il fatto che l’Azerbaigian si sia lamentato pubblicamente e in modo numeroso dell’accuratezza di queste mappe, dopo che gliele abbiamo fornite il numero di esplosioni è diminuito in modo significativo e si sono verificati solo uno o due incidenti mortali. Le nostre mappe sono molto accurate, ma bisogna tenere conto del tempo trascorso”.

(8 ago 22) FERITI DUE SOLDATI – I militari a contratto dell’esercito di difesa dell’Artsakh Gurgen Danielyan e Artur Arushanyan sono rimasti seriamente feriti per “non aver aderito alle regole di sicurezza e aver violato i regolamenti sull’uso delle armi” secondo quanto ha riferito l’Esercito di difesa dell’Artsakh.

(8 ago 22) PROTESTA SFOLLATI – Un gruppo di sfollati di Hadrut e Shushi ha inscenato una manifestazione di protesta nei pressi dell’amasciata USA a Yerevan e hanno preparato una lettera per l’ambasciatore Tracy. I manifestanti hanno altresì chiesto ai Paesi copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk di adempiere agli obblighi che hanno assunto per risolvere il conflitto del Karabakh.

(8 ago 22) AGHAVNO – 56 residenti del villaggio Artsakh di Aghavno hanno fatto appello ai Copresidenti del Gruppo OSCE di Minsk – Francia e Stati Uniti – chiededendo il loro l’intervento attivo e immediato e la loro mediazione per portare il villaggio di Aghavno nella zona del nuovo corridoio (che si trova a soli 1200 metri dal nuovo corridoio) e per evitare una catastrofe umanitaria. Chiedono inoltre che le autorità dell’Armenia e dell’Artsakh prendano immediatamente tutte le misure per includere il villaggio di Aghavno nel nuovo corridoio di Kornidzor.

(8 ago 22) BERDZOR – L’Azerbaigian ha sviluppato un progetto per trasformare la chiesa di Surb Hambardzum a Berdzor (edificata negli anni Novanta) in una moschea secondo quanto riferisce Hovik Avanesov, capo del Centro per gli studi caucasici dell’Università di Stepanakert. Ha detto che anche l’organizzazione azerbaigiana “Public Association for Monument Protection” ha pubblicato una foto del progetto che prevede che le cupole e il campanile vengano smantellati e sostituiti con due minareti. Il progetto sarebbe stato approvato per ordine del presidente azerbaigiano Aliyev. “Aliyev ha dato un tale ordine quando era in un’altra visita illegale nella regione occupata di Hadrut. Il loro obiettivo principale è eliminare il patrimonio culturale armeno in tutti gli insediamenti armeni occupati. Chiese e le istituzioni di valore culturale costruite nel periodo dell’indipendenza, che non possono essere albanizzate, vengono trasformate in moschee o altre strutture per ordine di Aliyev“, ha affermato il capo del Centro.

(7 ago) VIOLAZIONI AZERE – Il ministero della Difesa dell’Artsakh comunica che nelle notte vi sono state sporadiche violazioni azere in alcune aree. La situazione rimane sostanzialmente stabile. Giunge notizia dall’Armenia che nei pressi di Sotk un soldato di yerevan è stato leggermente ferito da un cecchino azero.

(5 ago 22) BERDZOR E AGHAVNO – Il ministro del Territorio e delle Infrastrutture di Artsakh Hayk Khanumyan ha concesso ai residenti di Aghavno e Berdzor fino al 25 agosto per lasciare le loro case secondo quanto ha riferito oggi il capo del villaggio di Aghavno Andranik Chavushyan. I residenti non voglio andarsene e chiedono armi per resistere. Cittadini di Berdzor hanno bloccato la statale Goris-Stepanakert chiedendo che la città rimanga nella repubblica dell’Artsakh.

(5 ago 22) ARMENIA E AZERBAIGIAN – Nel novembre 2021, il premier armeno Nikol Pashinyan ha incaricato il Ministero della Difesa di utilizzare attivamente la comunicazione diretta con l’Azerbaigian. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha parlato anche dell’instaurazione di un collegamento diretto tra i ministri della Difesa di Armenia e Azerbaigian quando ha ricevuto Ilham Aliyev e Nikol Pashinyan alla fine dello scorso anno. L’attuale capo del dipartimento della difesa, Suren Papikyan, ha assunto la carica di ministro il 15 novembre 2021. L’addetto stampa del ministero della Difesa armeno Aram Torosyan, in risposta a una richiesta della stampa, ha dichiarato: “Il collegamento diretto stabilito tra i ministri della Difesa di Armenia e Azerbaigian non funziona da diversi mesi”.

(5 ago 22) SITUAZIONE SUL CAMPO – La situazione sulla linea di contatto tra l’Artsakh e l’Azerbaigian è rimasta relativamente stabile nella notte del 5 agosto e alle 9 del mattino. Secondo il servizio stampa dell’Esercito di difesa dell’Artsakh in generale, le tensioni persistono. In alcune aree, le unità azere hanno violato il regime di cessate il fuoco utilizzando armi leggere. Non ci sono perdite da parte armena. Diversi feriti nei giorni scorsi sono stati dimessi dall’ospedale. La condizione di tre resta critica, la condizione di un altro è estremamente critica, con qualche dinamica positiva. Continuano i lavori per stabilizzare la situazione attraverso la mediazione del contingente di peacekeeping russo.

(4 ago 22) UNIONE EUROPEA – Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel è in stretto contatto con i leader armeni e azeri per l’ultima escalation nella zona di conflitto del Karabakh. Michel ha già parlato con il primo ministro armeno Nikol Pashinian e presto parlerà con il presidente azero Ilham Aliyev,

(4 ago 22) SITUAZIONE SUL CAMPO – Alle 19 (ora locale) la situazione operativa e tattica sulla linea di contatto è relativamente stabile. Secondo il quartier generale delle informazioni di Artsakh, durante la giornata non sono state registrate violazioni significative. Le forze di pace russe dispiegate nell’Artsakh stanno adottando continue misure per ridurre l’escalation della situazione attraverso la mediazione del comando delle forze di pace russe.

(4 agosto 22) FORZE DI PACE RUSSE – Il comandante del contingente di mantenimento della pace russo, il generale Andrey Volkov, ha incontrato i rappresentanti delle forze pubbliche e di opposizione di Artsakh. “Durante l’incontro il maggiore generale Andrey Volkov ha chiarito la posizione del contingente di mantenimento della pace in merito agli eventi in corso, informato del lavoro svolto e ha anche assicurato che la Federazione Russa avrebbe adottato tutte le misure per prevenire un ulteriore aggravamento della situazione” si legge in una nota rilasciata dal Comando.

(4 ago 22) CONSIGLIO SICUREZZA RUSSO – Il presidente della Russia Vladimir Putin ha discusso della situazione in Nagorno Karabakh con i membri del Consiglio di sicurezza secondo quanto ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Peskov ha altresì dichiarato che l’escalation del conflitto in NK è stata discussa. “È stata sottolineata l’elevata necessità di attuare tutte le disposizioni dell’accordo trilaterale“, ha aggiunto.

(4 ago 22) ASSEMBLEA NAZIONALE – Le cinque forze politiche rappresentate nell’Assemblea nazionale dell’Artsakh hanno rilasciato una dichiarazione congiunta. QUI IL TESTO

(4 ago 22) CONDIZIONE FERITI – Le condizioni di 4 dei 19 militari feriti ieri in Artsakh sono valutate come critiche mentre le condizioni di uno sono valutate come estremamente critiche secondo quanto ha riferito l’esercito di difesa di Artsakh. Le condizioni del resto dei feriti sono soddisfacenti.

(4 ago 22) BABAYAN SU SITUAZIONE – Ci sono tendenze verso la stabilizzazione, ha detto il ministro degli Esteri dell’Artsakh David Babayan parlando della situazione nella zona delle operazioni militari aggressive dell’Azerbaigian sulla linea di contatto con l’Artsakh. “In generale, la situazione è più stabile rispetto agli ultimi giorni. Speriamo che la situazione si stabilizzi finalmente“, ha osservato il ministro degli Esteri. Le unità azere, violando gravemente il regime di cessate il fuoco, hanno sparato contro le postazioni di combattimento dell’esercito di difesa e il luogo di dispiegamento permanente di una delle unità militari. Oltre alle armi leggere di vario calibro, il nemico ha usato anche mortai, lanciagranate e droni d’attacco, a seguito dei quali i militari a contratto Gurgen Gabrielyan e Artur Khachatryan sono stati feriti a morte. Secondo gli ultimi dati, 19 militari hanno riportato ferite di varia gravità. L’obiettivo della prossima aggressione dell’Azerbaigian secondo Babayan è quello di prendere posizioni vantaggiose nell’area del corridoio di Berdzor (Lachin).

(3 ago 22) COMUNICATO OSCE – La Presidenza polacca dell’OSCE ha espresso preoccupazione per l’escalation della situazione nell’Artsakh. “Siamo estremamente preoccupati per gli incidenti armati e le vittime segnalati nel Caucaso meridionale. Esortiamo l’Armenia e l’Azerbaigian ad adottare tutte le misure necessarie per ridurre l’escalation e riprendere il dialogo. Rimaniamo impegnati a sostenere tutti gli sforzi volti a consolidare la pace nella regione“, ha twittato la Presidenza omettendo di citare il Nagorno Karabakh e ponendo le parti su un piano di pari responsabilità nonostante sia evidente la matrice azera dell’attacco. Nella giornata odierna il Ministro degli Esteri dell’Armenia Ararat Mirzoyan ha ricevuto il rappresentante personale del Presidente in esercizio dell’OSCE Andrzej Kasprzyk. Mirzoyan ha presentato ad Kasprzyk la situazione della sicurezza che si è verificata nella regione negli ultimi giorni e ha condannato l’interpretazione arbitraria delle dichiarazioni trilaterali e i tentativi di destabilizzare la situazione da parte dell’Azerbaigian.

(3 ago 22) MOBILITAZIONE PARZIALE – Il Presidente della Repubblica dell’Artsakh Arayik Harutyunyan ha firmato un decreto, annunciando una mobilitazione militare parziale da oggi 3 agosto 2022 secondo quanto riferisce l’ufficio del Presidente della Repubblica dell’Artsakh.

(3 ago 22) AZERI PARLANO DI “PROVOCAZIONI” – Il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha rilasciato una dichiarazione in relazione all’operazione antiterrorismo “Castigo” dell’Azerbaigian in risposta alle provocazioni dei “gruppi armati illegali armeni” (cioè l’Esercito di difesa dell’Artsakh) nel territorio dell’Azerbaigian, dove sono temporaneamente di stanza le forze di pace russe. Secondo Baku le forze armene “avrebbero provocato” rendendo inevitabile l’azione azera. Gli azeri avrebbero una vittima. Media dell’Azerbaigian riferiscono che le loro truppe avrebbero conquistato posizioni sull’altura di Gyrkhgyz è s sulle alture dominanti di Sarybab così come su una serie di altre lungo la cresta della catena del Karabakh. Un video diffuso dal ministero della Difesa azero mostra il bombardamento con droni di una base dell’esercito armeno dove vengono colpiti obici, autocarri e munizioni. La “provocazione” starebbe nel fatto che . a detta di Baku – nessun soldato armeno dovrebbe essere presente in Artsakh.

(3 ago 22) COMUNICATO MINISTERO ESTERI – Il Ministero degli Affari Esteri dell’Artsakh condanna fermamente il nuovo ciclo di azioni aggressive dell’Azerbaigian contro l’Artsakh e lo qualifica come un’altra manifestazione dell’odio armeno, un grossolano tentativo di violare la pace e la stabilità nella regione, nonché di screditare la missione di mantenimento della pace. Il Ministero degli Affari Esteri dell’Artsakh invita la comunità internazionale a fornire una valutazione mirata delle azioni dell’Azerbaigian e ad adottare misure appropriate per frenare la politica distruttiva della Baku ufficiale. Gli armeni dell’Artsakh sono irremovibili e determinati a vivere liberamente e in modo indipendente sulla loro terra e a superare tutte le difficoltà con dignità, ha osservato il MFA.

(3 ago 22) SI AGGRAVA IL BILANCIO – Due militari armeni colpiti a morte (Gurgen Gabrielyan e Artur Khachatryan) e 14 feriti (alcuni gravi) è il bilancio della battaglia di oggi scoppiata allorchè le forze armate dell’Azerbaigian hanno tentato di guadagnare posizioni e penetrare nel territorio della repubblica di Artsakh.

(3 ago 22) ATTACCO AZERO, FERITI – Le unità azere il 3 agosto, a partire dalle 09:00 (ora locale), hanno violato gravemente il regime di cessate il fuoco, utilizzando lanciagranate e veicoli aerei senza pilota in direzione delle posizioni dell’esercito di difesa del Karabakh. Il servizio stampa dell’esercito di difesa del Karabakh ha informato che sette militari armeni sono rimasti feriti, sei dei quali non sono in pericolo. Le condizioni di un ferito sono invece giudicate gravi.

(2 ago 22) NUOVA STRADA – L’Azerbaigian ha avanzato una richiesta tramite il contingente russo di mantenimento della pace per organizzare il traffico attraverso la nuova rotta del corridoio di Lachin che collega l’Artsakh con l’Armenia.

(2 ago 22) CONSIGLIO DI SICUREZZA – Il presidente della repubblica ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale aperto da una relazione del ministro della Difesa, Kamo Vardanyan, che ha illustrato la situazione lungo la linea di contatto dopo le recenti provocazioni azere. Il Consiglio ha quindi discusso la questione del collegamento del Nagorno Karabakh con l’Armenia. La parte azerbaigiana, attraverso il contingente di mantenimento della pace di stanza in Artsakh, ha presentato una richiesta alla parte armena di cominciare a organizzare il movimento sul nuovo passante stradale alternativo a quello esistente

(2 ago 22) CEDU – Il 27 luglio 2022, l’Armenia ha presentato alla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) una nuova denuncia contro l’Azerbaigian. La denuncia menzionata riguarda la violazione dei diritti della popolazione civile a seguito dell’aggressione azerbaigiana nei pressi dei villaggi di Khramort e Parukh di Artsakh nel 2022, le diverse minacce espresse dall’Azerbaigian contro la popolazione dei villaggi di confine dell’Artsakh, nonché dei casi di uso della forza da parte delle forze armate azere contro la popolazione civile dell’Artsakh nel periodo 2021-2022, a seguito dei quali è stato violato il diritto alla vita dei cittadini.

(2 ago 22) SITUAZIONE STABILE – La situazione sulla linea di contatto non è cambiata in modo significativo nella notte tra l’1 e il 2 agosto e le 9 secondo quanto riferisce l’Esercito di difesa dell’Artsakh. “Adesso la situazione è stabile. Come già riportato, la dirigenza della repubblica, insieme al Comando dell’Esercito di difesa e al Comando delle truppe russe di mantenimento della pace, stanno adottando misure per disinnescare la tensione e prevenire un’ulteriore escalation“, si legge in un comunicato dell’esercito. Le condizioni del militare armeno ferito sono soddisfacenti e non è in pericolo di vita.

(1 ago 22) UN SOLDATO ARMENO FERITO – Un militare dell’esercito di difesa dell’Artsakh, Albert Bakhshiyan, è stato ferito a causa delle provocazioni delle unità militari azere sulla linea di contatto tra il Nagorno Karabakh e l’Azerbaigian. Le condizioni del militare ferito sono giudicate soddisfacenti.

(1 ago 22) TENTATIVI DI PENETRAZIONE AZERA – L’esercito di difesa dell’Artsakh riferisce di provocazioni dall’Azerbaigian e tentativi di attraversare il confine. “Il 1° agosto, a partire dalle 09:00, in un certo numero di sezioni della direzione nord e nord-ovest del confine della Repubblica dell’Artsakh le unità azerbaigiane hanno fatto ricorso a provocazioni, tentando di attraversare la linea di contatto, che sono state soppresse dalle forze delle unità dell’Esercito di Difesa. Non sono state segnalate vittime da parte armena. La situazione resta tesa. Informazioni dettagliate sull’incidente sono state fornite al comando del contingente di mantenimento della pace russo“, si legge nella dichiarazione dell’Esercito di difesa dell’Artsakh.
La situazione è tesa anche nelle aree adiacenti a Syunik e Gegharkunik in Armenia.

L’atteggiamento della leadership politico-militare dell’Azerbaigian nei confronti degli armeni si è manifestato per decenni nel comportamento criminale di odio, violenza fisica e psicologica, privazione intenzionale della vita, e non vi è nemmeno motivo di presumere che l’Azerbaigian possa cambiare questa strategia nel futuro prevedibile.

Artak Beglaryan, ministro di Stato dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) commenta con fermezza la recente sparatoria azerbaigiana nei villaggi di Taghavard e Karmir Shuka di Artsakh.

Beglaryan ha sottolineato che i proiettili sparati contro le case dei civili nei suddetti villaggi e altre violazioni del cessate il fuoco nei giorni scorsi ne sono un’altra prova. Secondo lui, non importa quanto le autorità azere giochino alla pace e alla gentilezza, continuano ancora apertamente la politica dell’armenofobia e dell’aggressione al fine di espellere gli armeni dall’Artsakh e svilire lo stato armeno e tutti gli armeni.

Finché le autorità e il popolo dell’Azerbaigian non sono pronti per un dialogo e una pace reali e degni per tutte le parti, il conflitto [del Karabakh] non può essere risolto e non può esserci stabilità a lungo termine nella regione. Il riconoscimento e la difesa del diritto all’autodeterminazione del popolo dell’Artsakh non ha alternative, poiché siamo i padroni del nostro destino nella nostra patria, ed è l’unico modo per prevenire il nuovo genocidio nel mondo“, ha aggiunto il ministro di Stato dell’Artsakh.

Sembra ormai segnato il destino di Berdzor (Lachin) che andrà inevitabilmente sotto totale controllo del nemico azero.
Con la costruzione della nuova rotta, alternativa all’attuale, tra Armenia e Artsakh l’area di Berdzor e probabilmente anche il villaggio di Aghavno (dove fino al settembre 2020 c’era il controllo di frontiera della repubblica di Artsakh) finiranno all’Azerbaigian.
Anche il governo dell’Artsakh sembra rassegnato alla cessione della cittadina dove vivono ancora una cinquantina di famiglie armene che non sono sfollate dopo la guerra mentre per quanto riguarda il villaggio di Aghvano c’è forse ancora qualche esile speranza.
Cerchiamo di spiegare la situazione.

Con la sconfitta in guerra e il successivo accordo del 9 novembre la parte armena si è tra l’altro impegnata a consegnare il distretto di Lachin (Kashatagh nella repubblica di Artsakh) alla parte azera.
In questo distretto di trova anche quello che antecedentemente alla prima guerra del Karabakh era chiamato il “corridoio di Lachin” ovvero il punto più ravvicinato tra l’oblast autonoma del Nagorno Karabakh (NKAO) e l’Armenia.

Questa porzione di territorio è interessata dalla strada di collegamento tra Goris e Stepanakert e appunto dagli insediamenti di Berdzor e Aghavno.
Il primo sorge sul confine della vecchia oblast ma leggermente fuori di essa, il secondo quasi contiguo con l’Armenia.

Dopo l’ultimo conflitto, la strada è stata utilizzata in quel tratto sia dagli armeni (per raggiungere l’Artsakh e viceversa) sia dagli azeri (per collegare la parte meridionale a quella settentrionale del distretto e viceversa) con la forza di pace russa a fungere da vigile del traffico onde evitare che i convogli nemici si incontrassero.
La costruzione di una rotta alternativa (peraltro prevista dall’accordo di novembre) serve dunque agli azeri per occupare interamente la zona evitando il “fastidio” di dover condividerla con gli armeni.
Per questo stanno procedendo spediti i lavori per il passante alternativo: in Armenia, superata Goris, la rotta dovrà piegare a destra verso il villaggio di Kornidzor (con la necessità di riammodernare la strada locale,  ma non sappiamo se e quando partiranno i lavori); dall’altra parte il nuovo tracciato interessa i villaggi di Hinshen e Metzshen della provincia di Shushi (che gli azeri a dicembre 2020, dopo la fine della guerra, hanno tentato di occupare…) per poi congiungersi al vecchio percorso e bypassarlo più a nord all’altezza di Shushi.

Dalle dichiarazioni del governo dell’Artsakh sembra di capire che si vorrà vedere il completamento dell’opera prima di dare un giudizio finale. Ma tre sono i problemi fondamentali:

  1. L’agibilità del nuovo percorso: non si richiede un’autostrada a quattro corsie come quella che Aliyev sta costruendo tra Varanda (Fuzuli) e Shushi ma almeno una strada decentemente transitabile anche nella stagione invernale.
  2. La sorveglianza: dovrebbe essere affidata sempre ai russi dal momento che i punti ravvicinati con gli azeri sono molti.
  3. Le reti di servizio: lungo l’attuale percorso stradale passano la rete elettrica e quella del gas che portano energia dall’Armenia all’Artsakh. Considerato quanto accaduto con il gas lo scorso inverno a causa del criminale blocco azero e stanti le continue interruzioni di corrente causate dagli stessi azeri, non si può escludere che queste reti di servizio vengano spostate sulla nuova rotta. Ma sarà un lavoro lungo e costoso.

La nuova strada dovrebbe essere completata a fine 2023.

Quanto ad Aghavno, come detto, sorgeva quasi sul confine con l’Armenia e si potrà e dovrà discutere sul suo destino e di quello delle diverse famiglie che vi risiedono. Tra l’altro negli ultimi anni la comunità era stata interessata da importanti progetti di riqualificazione edilizia con la costruzione di molte nuove case. A pochi metri da quello che fino al settembre 2020 era il posto di controllo doganale sorge un piccolo impianto idroelettrico sull’omonimo fiume.

Visto come si sono comportati gli azeri nel dopoguerra, abbiamo dei dubbi che lasceranno anche solo un metro quadro di terra agli armeni.

Turchia e Armenia: la normalizzazione passa da Baku? (East journal, 1 lug)

Turchia. Normalizzazione delle relazioni con l’Armenia (Notizie geopolitiche, 3 lug)

Russia-Turchia-Iran: il patto a tre si rinnova (Globalist, 12 lug)

Fra Erevan e Ankara un disgelo di convenienza, più che per convinzione (Asianews, 13 lug)

Narek e la guerra del Nagorno Karabakh (Pressenza, 14 lug)

Prove di pace per il Nagorno Karabakh (Euronews, 16 lug)

Nagorno Karabakh: da Consiglio d’Europa nessun sostegno a Erevan (Asianews, 18 lug)

Vertice di Teheran, le spaccature della triade antioccidentale (Terrasanta, 22 lu)

(31 lug 22) SMENTITA DIFESA AZERA – Il messaggio del Ministero della Difesa dell’Azerbaigian, secondo il quale le unità dell’Esercito della Difesa avrebbero violato il cessate il fuoco in direzione sud-est, è un’altra disinformazione e non corrisponde alla realtà. Così ha riferito il servizio stampa del Ministero della Difesa dell’Artsakh.

(31 lug 22) RICOVERATO PRIGIONIERO ARMENO – Vigen Euljechyan, armeno proveniente dal Libano, catturato dagli azeri dopo la fine della guerra e illegalmente detenuto in Azerbaigian, è stato portato in ospedale a Baku per gravi problemi di salute.

(30 lug 22) ALLERTA AZERA – Il ministro della Difesa dell’Azerbaigian Zakir Hasanov ha oggi ordinato ai militari di fermare immediatamente e con decisione ogni possibile provocazione da parte del nemico. Considerato quanto accaduto in passato è probabile che gli azeri stiano preparando qualcosa.

(30 lug 22) RUSSI CONFERMANO VIOLAZIONI AZERE – Ieri gli azeri hanno violato il cessate il fuoco nella zona di responsabilità delle forze di pace russe nel NagornoKarabakh. Lo riferisce il Ministero della Difesa russo. “Nel corso della giornata è stata registrata una violazione del regime di cessate il fuoco nella regione di Taghavard [villaggio]. Le forze armate dell’Azerbaigian hanno aperto il fuoco – con armi da fuoco – in direzione delle postazioni delle forze armate del Nagorno-Karabakh. Non ci sono vittime“, aggiunge la suddetta dichiarazione. Inoltre, ha osservato che questo incidente è stato risolto sotto la guida del contingente di mantenimento della pace russo nel Nagorno-Karabakh e in collaborazione con i rappresentanti della parte azerbaigiana e armena.

(29 lug 22) USA E AZERBAIGIAN – Il governo azerbaigiano ha sospeso o minacciato di sospendere le attività delle società americane nel Paese i cui prodotti o servizi sono forniti nella regione del Nagorno Karabakh, attualmente sotto il controllo delle forze di pace russe. Lo ha affermato il Dipartimento di Stato americano in una dichiarazione sul clima degli investimenti per 2022. Le autorità azere hanno vietato l’ingresso nel Paese ad alcune persone che hanno visitato il Nagorno Karabakh.

(29 lug 22) CORRIDOIO DI LACHIN – La ricostruzione del tratto armeno dell’autostrada alternativa al “Corridoio Lachin” inizierà ad agosto, informa il Ministero dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture dell’Armenia. Lo riferisce il Ministero dell’Amministrazione Territoriale e delle Infrastrutture dell’Armenia. Durante la conferenza stampa online del 27 giugno, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha dichiarato che le parti hanno raggiunto un accordo preliminare in merito alla modifica del percorso del “Corridoio di Lachin” che collega l’Artsakh (Nagorno-Karabakh) all’Armenia; questo cambiamento avverrà secondo la dichiarazione trilaterale del 9 novembre 2020 ed entro tre anni.

(28 lug 22) BENI CULTURALI – Il ministro di Stato dell’Artsakh, Artak Beglaryan, ha presieduto la seconda riunione del Consiglio di Stato per la protezione del patrimonio culturale dei territori occupati dell’Artsakh. Beglaryan ha elogiato il lavoro di accertamento dei fatti svolto in un breve periodo di tempo dopo l’istituzione di questo consiglio e ha discusso con i membri di quest’ultimo il corso e la portata del lavoro imminente. Con un altro punto all’ordine del giorno, è stato approvato l’elenco delle collezioni di musei e sale espositive rimaste nei territori occupati dall’Azerbaigian dell’Artsakh.

(28 lug 22) AIUTI DAGLI USA – La Commissione per gli stanziamenti del Senato degli Stati Uniti ha pubblicato la sua proposta di legge sugli stanziamenti per l’anno fiscale 2023, che riafferma la sezione 907 del FREEDOM Support Act e raccomanda 2 milioni di dollari per l’assistenza allo sminamento in Artsakh, insieme agli aiuti umanitari per aiutare gli armeni sfollati. In particolare, il Rapporto del Comitato affermava che “fino a $ 2.000.000 per attività di sminamento umanitario e di bonifica di ordigni inesplosi [UXO] nelle aree colpite dai combattimenti nel conflitto del Nagorno-Karabakh, previa consultazione con i Comitati per gli stanziamenti” nonché “assistenza umanitaria ” per gli sfollati “a causa del conflitto nel Nagorno-Karabakh”. Il mese scorso, la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato la sua versione del disegno di legge che richiedeva 60 milioni di dollari in assistenza all’Armenia e 2 milioni di dollari per le attività di sminamento nell’Artsakh.

(28 lug 22) COLPI AZERI CONTRO VILLAGGI – “Il 27 e 28 luglio, le forze armate azere hanno violato il cessate il fuoco e aperto il fuoco con armi leggere di vario calibro in direzione delle postazioni militari dell’Esercito di difesa dell’Artsakh situate rispettivamente nella sezione di Tonashen e Karmir Shuka, Taghavard. Non ci sono vittime dalla parte armena. Il comando del contingente di mantenimento della pace russo nella Repubblica dell’Artsakh è stato informato dell’incidente“, ha affermato un comunicato del Ministero della Difesa dell’Artsakh. Il difensore civico di Artsakh Gegham Stepanyan commentando l’accaduto ha dichiarato che “Il comportamento aggressivo della parte azerbaigiana mira a sconvolgere la vita normale nelle comunità di Artsakh e terrorizzare la popolazione civile. Questo comportamento mostra che la leadership azerbaigiana continua a perseguire una politica di odio contro il popolo di Artsakh, l’uso di mezzi psicologici e violenza fisica e pulizia etnica dell’Artsakh“.

(26 lug 22) AZERI ARRESTATI – Sette guardie di frontiera dell’Azerbaigian sono state arrestate per il transito di droga dall’Iran attraverso Jrakan (Jabrayil), territorio dell’ Artsakh (Nagorno Karabakh) occupato dagli azeri con la guerra del 2020. Recuperati oltre 90 kg di droga!

(26 lug 22) ALLARME A STEPANAKERT – Alle 16 ora locale sono risuonate le sirene dell’allarme antiaereo nella capitale dell’Artsakh. Ma si è trattato di una verifica (annunciata alla popolazione) sul funzionamento dell’impianto.

(26 lug 22) UFFICIALI AZERI FERITI – Alcuni ufficiali di alto rango delle forze armate dell’Azerbaigian sarebbero rimasti feriti per l’esplosione di una mina nella regione occupata di Karavachar. Fra questi ci sarebbero il generale Enver Efendiyev e il comandante di brigata Vugar Isbandiyarov, ma il Ministero della Difesa dell’Azerbaigian non ha ancora riportato alcuna informazione sull’incidente.

(21 lug 22) MORTI AZERI IN GUERRA – Il procuratore militare azero Khanlar Veliyev ha riferito che, seguito di attività operative e investigative, numerosi esami, nonché il lavoro delle squadre di ricerca, sono stati identificati 2908 caduti a seguito della guerra dell’autunno 2020 scatenata dall’Azerbaigian contro l’Artsakh. Dal conto probabilmente sono esclusi i foreign fighter che hanno combattuto per gli azeri. Risulterebbero sei dispersi.

(21 lug 22) RESTI CADUTI ARMENI – Il ministro della Salute dell’Armenia, Anahit Avanesyan, durante la conferenza stampa dopo l’odierna riunione del gabinetto del governo, ha annunciato che i resti di cinquanta caduti armeni sono stati inviati in Olanda per più specialistici esami forensi utili a isolare il dna dei caduti. Le condizioni di tali resti, ritrovati a mesi di distanza dalla fine della guerra, non hanno infatti permesso finora di accertare l’identità.

(21 lug 22) RICOSTRUZIONE POSTBELLICA IN ARTSAKH – Il presidente Arayik Harutyunyan ha presentato una sintesi dei lavori di costruzione di alloggi nell’Artsakh dopo la guerra di 44 giorni nell’autunno del 2020. Dal 2021 al luglio 2022, più di 1.000 appartamenti sono stati forniti dal governo dell’Artsakh anche attraversol’acquisizione dal mercato secondario e la ristrutturazione di vecchi appartamenti. Sono stati forniti appartamenti e case residenziali alle famiglie dei caduti, sfollati, persone con disabilità militare indefinita del 1° gruppo, soldati attivi e riservisti dell’esercito di difesa dell’Artsakh, famiglie con 5 o più bambini, famiglie di profughi e famiglie di orfani . “All’indomani delle disastrose ostilità del 2020, abbiamo trasformato la restante parte di Artsakh in un grande cantiere edile per risolvere il problema abitativo dei nostri compatrioti che hanno perso la casa, così come di altri gruppi sociali“, ha scritto Harutyunyan su Facebook.

(20 lug 22) FERMATA COLONNA RUSSA – L’esercito azerbaigiano ha fermato e respinto una colonna di forze di pace russe composta da 1 BTR 82A e 3 veicoli Ural che è stata fermata per un’ispezione a un posto di blocco dell’esercito azerbaigianolungo la strada da Aghdam sulla rotta Askeran-Agdere. Durante l’ispezione dei veicoli, almeno cinque Kalashnikov AKM sono stati trovati nel vano di carico di uno dei veicoli. In risposta alla violazione delle regole – trasporto di armi e munizioni senza documenti – il convoglio è stato fermato e rimandato indietro, secondo quanto riferiscono media azeri.

(20 lug 22) NUOVA NOMINA – Ara Babloyan, chirurgo pediatrico e dottore in scienze mediche, è stato nominato consigliere per la salute pubblica del ministro di Stato dell’Artsakh.

(19 lug 22) MILITARI DELL’ARMENIA IN ARTSAKH – Il segretario del Consiglio di sicurezza dell’Armenia, Armen Grigoryan, ha dichiarato in un’intervista che i coscritti dall’Armenia non saranno più schierati in Artsakh per il servizio militare mentre i coscritti nell’Artsakh continueranno invece a essere arruolati per il servizio militare nell’Esercito di difesa dell’Artsakh. Nei giorni scorsi il presidente azero Aliyev si era lamentato per il fatto che a suo tempo aveva ricevuto rassicurazioni verbali da un funzionario di alto rango del ministero della Difesa russo che le forze armate armene si sarebbero ritirate dalla regione entro fine giugno.

(18 lug 22) MILITARI ARMENI DECEDUTI – Nei primi sei mesi dell’anno sono stati 30 i soldati di Armenia e Artsakh deceduti. Nove vittime sono state causate da violazione azera del cessate il fuoco, 7 da incidente d’auto, 7 per problemi di salute, 4 da suicidio, 2 da omicidio e 1 per incidente. Per fare un confronto, va notato che nel periodo gennaio-giugno 2021 erano morti in totale 29 militari delle forze armate dell’Armenia e dell’Artsakh, di cui 9 per incidenti stradali, 8 per problemi di salute, 4 da incidenti, 4 da suicidio, 3 a seguito della violazione del cessate il fuoco e 1 da omicidio.

(18 lug 22) ACCORDO UE-AZERBAIGIAN – La presidente della Commissione europea si è recata a Baku dove ha siglato un accordo con l’Azerbaigian per aumentare le forniture di gas. Il nuovo accordo tra l’Azerbaigian e l’Unione europea potrebbe essere finalizzato nei prossimi mesi, ha affermato il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev in un comunicato stampa congiunto. Il presidente azero ha osservato che l’UE è il principale partner commerciale dell’Azerbaigian: “L’attuazione dei nostri piani aumenterà sicuramente il fatturato complessivo a beneficio delle nostre nazioni. Sono fiducioso che le relazioni UE-Azerbaigian avranno un grande futuro e otterremo tutto abbiamo pianificato”.

(18 lug 22) DELIMITAZIONE FRONTIERE – La riunione delle commissioni sulla delimitazione delle frontiere e sulle questioni di sicurezza delle frontiere tra Armenia e Azerbaigian si svolgerà ad agosto a Mosca. Lo ha riferito l’ufficio del vice primo ministro armeno Mher Grigoryan. Ha aggiunto, tuttavia, che non c’è ancora un accordo definitivo sulla data esatta di questa riunione.

(18 lug 22) NATO E AZERBAIGIAN – Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg terrà colloqui con il ministro degli Esteri azerbaigiano Jeyhun Bayramov, martedì a Bruxelles. Le informazioni su questo incontro sono pubblicate sul sito web della NATO e si terrà presso il quartier generale della NATO. Lo stesso giorno si svolgerà anche una riunione del Consiglio di cooperazione UE-Azerbaigian, durante la quale la delegazione azerbaigiana sarà guidata dal ministro Bayramov.

(16 lug 22) INCONTRO A TBILISI – Si è tenuto a Tbilisi l’incontro tra il Ministro degli Affari Esteri dell’Armenia Ararat Mirzoyan e il Ministro degli Affari Esteri dell’Azerbaigian Jeyhun Bayramov, ospitato dal Ministro degli Affari Esteri della Georgia, Ilia Darchiashvili. Durante l’incontro, Mirzoyan e Bayramov hanno toccato un’ampia gamma di questioni riguardanti la normalizzazione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian. Al riguardo, le parti hanno discusso l’attuazione degli impegni precedentemente assunti e si sono scambiati opinioni su ulteriori possibili passi. Mirzoyan ha ribadito la posizione della parte armena secondo cui la soluzione politica del conflitto del Nagorno Karabakh è essenziale nel processo di raggiungimento di una pace sostenibile e duratura nella regione e ha sottolineato l’importanza di utilizzare l’istituzione e l’esperienza dei Co-presidenti del Gruppo Minsk dell’Osce in conformità con il loro mandato internazionale. Il ministro armeno ha sottolineato l’importanza di affrontare le questioni umanitarie, compreso il rilascio e il ritorno di tutti i prigionieri di guerra armeni in Azerbaigian e di scoprire il destino delle persone scomparse. È stata sottolineata la volontà delle parti di continuare le discussioni.

(16 lug 22) REFERENDUM A DICEMBRE? – Secondo un quotidiano armeno, le autorità dell’Artsakh starebero pianificando un referendum su modifiche costituzionali per il prossimo dicembre. Secondo le informazioni, una delle questioni soggette a modifiche chiave riguarda la procedura per l’elezione del presidente. E’ presumibile che dopo il referendum si preveda di tenere le elezioni presidenziali l’anno prossimo. La fonte del giornale riporta che Arayik Harutyunyan non solo lascerà la carica di presidente dopo il referendum, ma annuncerà anche che lascerà la politica.

(15 lug 22) AMBASCIATORE RUSSO A SHUSHI – Ha destato sorpresa (e preoccupazione) la visita dell’ambasciatore della Federazione russa in Azerbaigian, Aydin Karimov, nella città armena occupata di Shushi.

(15 lug 22) MINISTRI DEGLI ESTERI – E’ stato reso noto che domani a Tbilisi (Georgia) si incontreranno i ministri degli Esteri di Armenia (Mirzoyan) e Azerbaigian (Bayramov).

(12 lug 22) VIOLAZIONI AZERE VERSO ARMENIA – Unità unità delle forze armate azere hanno aperto il fuoco con armi anche di grosso calibro verso le postazioni di combattimento armene situate nella parte occidentale del confine tra Armenia e Azerbaigian. Il ministero della Difesa di Yerevan ha peraltro smentito che lunedì sera le unità delle Forze armate armene abbiano aperto il fuoco verso le postazioni azere situate nella parte orientale del confine tra Armenia e Azerbaigian come sostenuto da Baku.

(12 lug 22) MATRIMONI IN ARTSAKH – Nel primo semestre del 2022 sono stati registrati 451 matrimoni, un dato che risulta in aumento rispetto al medesimo periodo degli anni precedenti. L’età media degli sposi è 29 anni, quello delle spose 25.

(11 lug 22) PRESIDENTE AD ASKERAN – Arayik Harutyunyan ha visitato la regione di Askeran e ha seguito, sul posto, i progressi di una serie di progetti su larga scala lanciati dopo la guerra nell’autunno del 2020. In primo luogo, il presidente della repubblica ha visitato l’area del bacino in costruzione nel villaggio di Patara. Attualmente sono in corso i lavori per la realizzazione di un grande invaso, la cui conclusione è prevista per il 2025. Si è quindi diretto agli insediamenti di Astghashen e Hovsepavan, dove sono in costruzione rispettivamente 149 e 92 case con fondi statali e di beneficenza, 150 delle quali saranno pronte per fine anno e destinate ai residenti di quattro comunità della subregione superiore della regione di Askeran, nonché alle famiglie di militari caduti. In conclusione della sua visita Harutyunyan ha visitato anche alcune aziende agricole della zona.

(8 lug 22) UNIVERSITA’ DI SALISBURGO – Il Dipartimento di Studi Armeni del Centro per lo Studio del Cristianesimo Orientale dell’Università di Salisburgo, in Austria ha pubblicato un bando (in scadenza al primo ottobre) per la consessione di borse di studio (€ 3000) a ricercatori che studiano il patrimonio spirituale e culturale dell’Artsakh. L’obiettivo di questo programma di borse di studio è incoraggiare i giovani ricercatori a studiare argomenti relativi alla cultura e alla storia dell’arte di Artsakh, con particolare attenzione alle questioni relative al patrimonio culturale materiale e immateriale.

(7 lug 22) DELIMITAZIONE CONFINI – Il ministro degli Esteri dell’Azerbaigian, Jeyhun Bayramov, ha dichiarato che la delimitazione dei confini con l’Armenia non sarà un processo semplice. “La formazione di commissioni sulla determinazione dei confini è stata di per sé un processo complesso. L’Armenia aveva delle precondizioni. Ha chiesto misure di riduzione dell’escalation e il ritiro dei soldati azeri dai confini“, ha affermato il funzionario azerbaigiano. “Tuttavia, l’Azerbaigian ha avanzato la sua posizione. Crediamo di stare ai nostri confini ed è nostro dovere proteggere i confini. Questo processo dovrebbe essere condotto analizzando documenti storici e legali attraverso negoziati con la partecipazione di esperti. La delimitazione è un processo che richiede tempo. È impossibile avviare il processo in qualsiasi momento e completarlo in breve tempo” ha aggiunto Bayramov.

(6 lug 22) PUBBLICAZIONE MINISTERO ESTERI – Si è tenuta a Stepanakert la presentazione di una pubblicazione dal titolo “La questione dell’Artsakh e la politica estera della repubblica di Artsakh” curata dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Artsakh. Nelle sue osservazioni di apertura, il ministro degli Esteri della Repubblica dell’Artsakh David Babayan ha osservato che l’opera è destinata a rappresentanti degli organi legislativi ed esecutivi, giornalisti, circoli scientifici ed educativi e, per tale ragione, sarà tradotta in diverse lingue per renderla accessibile a un pubblico più ampio. Nel corso della presentazione vi sono stati gli interventi del presidente dell’Assemblea nazionale della Repubblica dell’Artsakh Arthur Tovmasyan, del ministro di Stato della Repubblica dell’Artsakh Artak Beglaryan e del Capo del dipartimento centrale delle informazioni dell’ufficio del presidente della Repubblica dell’Artsakh Vahram Poghosyan. Alla presentazione erano presenti anche sacerdoti della diocesi di Artsakh della Chiesa apostolica armena, rappresentanti degli ambienti statali, pubblici, scientifici ed educativi, giornalisti.

(5 lug 22) NATALITA’ IN CRESCITA – 864 nuovi cittadini dell’Artsakh sono nati nei primi sei mesi dell’anno (53,6% maschi e 46,4% femmine). Rispetto al primo semestre dello scorso anno sono state registrate 204 nascite in più pari al 131% di crescita. Un buon segnale per la demografia della repubblica dopo i mesi bui della guerra. David, Tigran e Hayk i nomi più gettonati fra i maschietti mentre tra le femminucce vanno di moda Yeva, Maneh e Maria.

(5 lug 22) STOP EXPORT GRANO – In base alla legge sulla legge marziale in vigore e a una decisione del governo dell’Artsakh (Nagorno Karabakh), l’esportazione di grano e orzo, comprese le sementi, è stata vietata a partire dal 1 luglio. Lo informa il ministero dell’Agricoltura dell’Artsakh, aggiungendo che il monitoraggio dell’attuazione di questa decisione è stato affidato al ministero degli Affari interni e alla Commissione delle entrate statali dell’Artsakh. Con l’occupazione dei territori meridionali da parte degli azeri, lo Stato ha perso la maggior parte degli ettari coltivati a cereali (circa 49500 ettari) che garantivano non solo la sussistenza interna ma producevano anche grano per l’esportazione in Armenia.

(5 lug 22) NUOVE PRETESE AZERE – Un fantomatico gruppo di “esperti” dell’Azerbaigian si sarebbe appellato – secondo media azeri – all’Unesco chiedendo che Yerevan e in particolare il quartiere di Tepebashi vengano considerate “patrimonio nazionale-culturale e storico dell’Azerbaigian”. Gli azeri arrivano a denunciare il “processo di genocidio culturale compiuto dall’Armenia”. Inoltre chiedono che la celebre moschea blu della capitale armena non sia più etichettata come “iraniana” ma sia considerata “azerbaigiana”.

(4 lug 22) CHIESA A SHUSHI – Arrivano notizie sconfortanti sulla chiesa di Hovhannes Mkrtich o Kanach Zham (Chiesa verde, per il colore che avevano originariamente le cupole) nella città armena ora occupata dagli azeri di Shushi. Pesantemente e deliberatamente bombardata dagli azeri durante l’utlima guerra, Kanach Zham è stata oggetto di un intervento di “restauro” da parte delle autorità dell’Azerbaigian. E, al termine dei lavori, da chiesa armena si è ritrovata a diventare chiesa ortodossa russa.

(1 lug 22) TRASPORTI PER ARMENIA – Il governo ha annunciato che il servizio di autolinea tra Yerevan e l’Artsakh a breve non sarà più gratuito. Rimarrà tale solo per le famiglie dei caduti in guerra e per i disabili.Z

(1 lug 22) EVACUAZIONI DA BERDZOR E AGHAVNO – Gegham Stepanyan, difensore civico per i diritti umani dell’Artsakh, durante una discussione ha annunciato che al momento non sono in corso iniziative per evacuare i residenti di Berdzor e di altre comunità. L’ombudsman ha informato di aver preso già da ieri contatti con i rappresentanti locali. Secondo Stepanyan, i residenti sia della città di Berdzor (Lachin) che del villaggio di Aghavno beneficiano degli stessi privilegi previsti per gli sfollati. “Ho alcune informazioni che tra le possibili opzioni, se alla fine si arriva a questo, si discute che i residenti di Aghavno saranno ospitati nelle comunità di Hin Shen e Mets Shen e che gli stessi programmi saranno implementati per i residenti di Berdzor che vengono implementati per gli altri sfollati. Potrebbero essere assegnate abitazioni in Armenia. Al momento, ci sono molte questioni“, ha affermato il difensore civico di Artsakh.

Le dichiarazioni del presidente dell’Azerbaigian, Aliyev, rilasciate ieri nel corso di un forum a Baku fanno quasi sorridere se non fosse che di mezzo ci sono i diritti dei popoli e in particolare di quello del Nagorno Karabakh (Artsakh).

Il dittatore (che l’Europa tanto ama) ancora una volta si è dichiarato disponibile a fare la pace. Ma a modo suo…

Ha liquidato il Gruppo di Minsk che per quasi trenta anni ha cercato di tessere le fila del dialogo diplomatico ritenendolo ormai superato dalla sua azione bellica del 2020. Inoltre (e in questo ha ragione) il Gruppo dei co-presidenti non si riunisce più dall’inizio della guerra in Ucraina.

La pace secondo Aliyev non può prescindere dall’apertura del corridoio di Zangazur (il Syunik armeno): se non può acquisire il territorio dello Stato sovrano dell’Armenia, il dittatore azero vuole quanto meno il libero transito di uomini e merci senza controllo alcuno.

La pace secondo Aliyev considera ovviamente archiviato il problema del Nagorno Karabakh (Artsakh) con la guerra del 2020: nessun diritto per la popolazione armena di Stepanakert e dintorni se non quello di finire sotto il giogo di una dittatura armenofoba e razzista.

La pace secondo Aliyev vuol dire occupare porzioni di territorio dell’Armenia e poi riparlarne con una bella Commissione ad hoc.

La pace secondo Aliyev “è tutta colpa dell’Armenia che non la vuole”…

La pace secondo Aliyev sono le cinque proposte che gli armeni devono accettare altrimenti non se ne fa niente.

L’ennesimo sproloquio di Aliyev ieri a Baku è ancora una volta della arroganza e saccenza di questo dittatore fin troppo assecondato dal mondo civile

In risposta al discorso del presidente azero Ilham Aliyev al 9° Forum mondiale di Baku, il ministro di Stato della Repubblica del Nagorno Karabakh Artak Beglaryan dichiarato:

 “Sì, il Nagorno Karabakh non esiste, perché esiste la Repubblica del Nagorno Karabakh (Artsakh), ed è materia di diritto internazionale, anche se non formalmente riconosciuta a livello internazionale. Il conflitto azerbaigiano-Karabakh non è stato e non sarà risolto fino a quando l’Azerbaigian non terrà conto del diritto inalienabile della popolazione indigena dell’Artsakh all’autodeterminazione. La questione del riconoscimento internazionale (da cui lo status) della Repubblica dell’Artsakh sarà risolta prima o poi, e l’Artsakh non farà mai parte dell’Azerbaigian.

Sarebbe meglio se Aliyev pensasse di più a eseguire fedelmente i poteri conferitigli dalla Costituzione dell’Azerbaigian, garantendo i diritti dei propri cittadini (tra cui Lezgins, Talysh, Avari, Tatari e altre minoranze) invece di “preoccuparsi” dei diritti degli armeni. Aliyev si ricorda improvvisamente cosa è successo a più di 500.000 armeni nell’Azerbaigian sovietico, o c’è anche un armeno nei territori occupati dall’Azerbaigian dell’Artsakh? Ci sono una serie di altre domande e risposte rivolte a Ilham Aliyev, ma ve le lascio immaginare“, ha detto.