Un crimine senza data di scadenza
Il presidente della repubblica del Nagorno Karabakh-Artsakh si rivolge alla nazione in occasione del 102° anniversario del genocidio armeno. Il testo completo del suo intervento.
Cari compatrioti,
il 24 aprile 1915 è diventata una delle pagine più tragiche e sanguinose della nostra storia millenaria. In quei giorni di aprile la Turchia ottomana ha lanciato un piano mostruoso per lo sterminio completo del popolo armeno, l’annichilamento della nostra patria storica, i valori culturali e spirituali.
Questo è stato il primo genocidio commesso a livello statale; un milione e mezzo di armeni è divenuto vittima di questo, quasi tutti sono stati deportati dai loro focolari ancestrali e dalla Patria, le loro proprietà sono state derubate e appropriate indebitamente dai macellai.
Ma il popolo armeno a causa della sua fede incrollabile, della fermezza, dell’amore infinito e della devozione verso la Patria, fu in grado di resistere a questa terribile calamità. Il tricolore armeno è stato sollevato nuovamente in una piccola parte della nostra patria storica e oggi abbiamo una Madre Armenia libera, indipendente e sovrana e la Repubblica di Artsakh. I nostri compatrioti che in qualche modo sono riusciti a scampare al macello hanno trovato rifugio in diversi angoli del mondo e hanno formato una potente diaspora che vive con le preoccupazioni della Patria ed è diventata un pilastro importante del nostro Stato.
Il genocidio armeno non verrà mai cancellato dalla memoria del nostro popolo. Continueremo fermamente a lottare per il riconoscimento internazionale del genocidio armeno e la condanna della sua negazione.
Questo crimine senza data di scadenza non deve però essere dimenticato dal mondo civilizzato. L’oblio e l’indifferenza è un crimine in sé e può portare a nuove atrocità in futuro. Questa semplice verità è stata dimostrata molte volte nei secoli XX e XXI e siamo grati a tutte quelle persone e Stati che erano con la nostra nazione durante quei giorni di calvario e che ci sostengono oggi per il ripristino della giustizia nella nostra lotta .
Per commemorare le vittime, dobbiamo renderci conto che la garanzia più affidabile della capacità e della sicurezza della nostra patria è una libera, sovrana e democratica statualità, un’esercito efficiente, la trinità armena-artsakh-diaspora. E faremo del nostro meglio per rafforzare, sviluppare e potenziarli.
(traduzione e grassetti redazionali)